RAPPORTI ECONOMICO-COMMERCIALI TRA ITALIA E ......Rapporti economico-commerciali tra Italia e...

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RAPPORTI ECONOMICO-COMMERCIALI TRA ITALIA E AUSTRALIA A cura dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Canberra Agosto 2014

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  • RAPPORTI ECONOMICO-COMMERCIALI TRA

    ITALIA E AUSTRALIA

    A cura dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Canberra

    Agosto 2014

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    Rapporti economico-commerciali tra Italia e Australia

    Agosto 2014

    Ambasciata d’Italia a Canberra, 12 Grey Street, Deakin ACT 2600

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    SOMMARIO

    1. Il quadro macroeconomico australiano ................................................................. 3

    2. L’andamento dell’interscambio bilaterale nel 2014 ............................................. 4

    3. L'interscambio bilaterale nel 2013 ............................................................................. 6

    4. Commercio bilaterale Italia-Australia negli ultimi 10 anni ................................ 10

    5. Commercio Italiano con i Paesi dell’Asia/Oceania nel 2013 .............................. 10

    6. I principali fornitori dell’Australia nel 2013 ........................................................ 11

    7. Lo scambio di servizi nel 2013 .............................................................................. 12

    8. Investimenti ............................................................................................................ 14

    9. Rapporti economici bilaterali ................................................................................ 15

    10. Le prossime attività promozionali in programma ............................................ 16

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    1. Il quadro macroeconomico australiano

    Secondo i dati dell'Australian Bureau of Statistics, l'economia australiana a marzo

    2014 è cresciuta su base annuale del 3,5%, un valore ancor più positivo del 2.75% previsto dall'ultima manovra di bilancio presentata dal Governo liberal-nazionale

    di Tony Abbott nel maggio u.s..

    A trainare la crescita sono state le esportazioni, aumentate del 10.4% su base annuale, e in particolare quelle legate al settore minerario, il quale seppur

    destinatario di un minor flusso di investimenti, ha contato per l'1.1% sul valore

    complessivo della crescita annuale. A seguire, è risultata positiva l'andamento del

    settore dei servizi finanziari, la cui quota sulla crescita è stata pari allo 0.6%, e di

    quello delle costruzioni (0.4%), dei servizi legati all'assistenza sanitaria (0.3%), e

    infine del mercato immobiliare (0.2%).

    La crescita nei sopra menzionati settori è stata dall'altra parte accompagnata da

    maggiori spinte inflazionistiche, il cui tasso di aumento a giugno 2014 è stato pari al 3%.

    Ciononostante, la Banca Centrale australiana, il cui Board si è riunito l’ultima volta

    il 5 agosto, tenendo in considerazione il declino dei prezzi di materie prime

    esportate verso la Cina; il calo della domanda interna dei consumi; il previsto

    rallentamento dell’attività economica dovuto alla transizione da un sistema

    produttivo trainato principalmente dagli investimenti nel settore minerario ed

    energetico a un nuovo modello basato sul settore dei servizi e sulle infrastrutture

    stradali, ha deliberato di mantenere inalterato il costo del denaro al 2.5%, ormai attestato su tale valore da un anno.

    Gli ultimi dati disponibili sulla disoccupazione (luglio 2014) mostrano un

    aumento del tasso pari al 6.4%. In particolare, su base annuale, a luglio 2014 il numero delle persone che ha perso lavoro è stato pari a 43.700, raggiungendo la

    cifra complessiva di 789.000 individui disoccupati. Sono invece positivi i dati relativi alla produttività del lavoro, cresciuta su base annuale del 2.4%.

    Per quanto concerne la bilancia dei pagamenti, a maggio 2014 l'Australia ha

    registrato un deficit pari a AUD 1.9 miliardi (1.3 miliardi di Euro). Da segnalare la diminuzione dell'esportazione dei beni agricoli (-2%) e dell'importazione dei

    beni capitale (-4%). In definitiva, malgrado l'acceso dibattito nazionale interno

    negli ultimi mesi si sia concentrato prima sulle crisi del settore manifatturiero

    australiano (in particolare dell'annuncio della prossima chiusura della casa

    automobilistica Holden) e della compagnia aerea di bandiera nazionale Qantas, e

    poi sulle forti riduzioni alla spesa pubblica proposte dal Governo conservatore di

    Abbott nell'ultima manovra di bilancio ispirantesi a criteri di austerità dello scorso

    mese di maggio, i dati statistici australiani indicano piuttosto un ottimo stato di

    salute dell'economia australiana, suffragata in larga parte ancora una volta

    dall'ottimo contributo del settore minerario, dalla competitività del sistema

    finanziario e bancario, dall'andamento positivo delle esportazioni e dal

    tendenziale aumento della produttività sul lavoro.

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    2. L’andamento dell’interscambio bilaterale nel 2014

    Secondo gli ultimi dati ICE/ISTAT, ad aprile 2014 l’interscambio bilaterale è

    ammontato a 1.2 miliardi di Euro. Le esportazioni italiane sono state pari a 1.02

    miliardi di Euro, in diminuzione del 15,4%, mentre le importazioni dall’Australia

    sono ammontate a 214,7 milioni di Euro, in calo del 10%.

    Tra le esportazioni, si segnala l’interessante crescita del 74,5% dei prodotti delle

    miniere e delle cave, in particolare delle pietre preziose. Buona la tenuta dei

    prodotti alimentari, in crescita del 12,3% e rappresentanti il 10,97% dell’export

    complessivo italiano. Ad aprile hanno, invece, subito un evidente calo sia i

    macchinari (-23,4%), benché rappresentino tuttora il 34,95% dell’export

    complessivo, sia i prodotti farmaceutici (-32,7%), la cui quota è pari al 4,62%

    dell’export complessivo. In calo anche gli articoli di abbigliamento (-5,7%) e

    quelli in pelle (-2,1%). Buono, infine, il trend dell’export di legno e prodotti

    derivati (+9,1%), per i quali l’Italia si conferma tra i primi dieci fornitori

    dell’Australia.

    Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati ICE/ISTAT.

    0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0%

    Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura

    Prodotti delle miniere e delle cave

    Prodotti alimentari

    Bevande

    Tabacco

    Prodotti tessili

    Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in…

    Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e…

    Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi…

    Carta e prodotti di carta

    Prodotti della stampa e della riproduzione…

    Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione…

    Prodotti chimici

    Prodotti farmaceutici di base e preparati…

    Articoli in gomma e materie plastiche

    Altri prodotti della lavorazione di minerali…

    Prodotti della metallurgia

    Prodotti in metallo, esclusi macchinari e…

    Computer e prodotti di elettronica e ottica;…

    Apparecchiature elettriche e…

    Macchinari e apparecchiature nca

    Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

    Altri mezzi di trasporto

    Mobili

    Prodotti delle altre industrie manifatturiere

    Energia elettrica, gas, vapore e aria…

    Altri prodotti e attività

    La composizione delle esportazioni italiane (aprile 2014)

    La composizione delle esportazioni

    italiane (aprile 2014)

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    Per quanto concerne le importazioni, si segnala il forte e ormai costante aumento

    delle bevande (+382,9%), consistente nella domanda di vini australiani. L’Italia, inoltre, conferma la domanda di prodotti alimentari (+56,6%) e di mezzi di trasporto (+182,7%). La voce più consistente dell’import da Canberra si

    confermano, tuttavia, i prodotti dell’agricoltura, della pesca e silvicoltura (35%), seguiti dai prodotti delle miniere e delle cave (23,6%) e dai prodotti alimentari (10,9%).

    Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati ICE/ISTAT.

    In termini di quote di mercato, secondo dati ABS, l’Italia si conferma 12mo

    maggior fornitore dell’Australia a giugno 2014. La quota di mercato italiana è pari al 2,3%, confermando il trend annuale del 2013. I primi fornitori si confermano Cina (18,8% di quota), Stati Uniti (10,7%), Giappone (6,9%) e

    Singapore (5,5%). Seguono Malesia, Germania e Corea del Sud (4,7%), mentre il

    Regno Unito si attesta il 2,4%, precedendo seppur di poco l’Italia.

    0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0%

    Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura

    Prodotti delle miniere e delle cave

    Prodotti alimentari

    Bevande

    Tabacco

    Prodotti tessili

    Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in…

    Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili

    Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i…

    Carta e prodotti di carta

    Prodotti della stampa e della riproduzione di…

    Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione…

    Prodotti chimici

    Prodotti farmaceutici di base e preparati…

    Articoli in gomma e materie plastiche

    Altri prodotti della lavorazione di minerali…

    Prodotti della metallurgia

    Prodotti in metallo, esclusi macchinari e…

    Computer e prodotti di elettronica e ottica;…

    Apparecchiature elettriche e apparecchiature…

    Macchinari e apparecchiature nca

    Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

    Altri mezzi di trasporto

    Mobili

    Prodotti delle altre industrie manifatturiere

    Energia elettrica, gas, vapore e aria…

    Altri prodotti e attività

    La composizione dell'import dall'Australia (aprile 2014)

    La composizione

    dell'import

    dall'Australia

    (aprile 2014)

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    Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati ABS.

    3. L’interscambio bilaterale nel 2013

    l'interscambio commerciale fra Italia e Australia è ammontato nel 2013 a 4.3 miliardi di Euro, in diminuzione del 2.78% rispetto al 2012, il cui valore è

    ammontato a poco più di 4,4 miliardi di Euro. Le esportazioni italiane, pari a 3.7

    miliardi di Euro, sono aumentate dell'1.3% rispetto all'anno precedente, segnando pertanto un nuovo record dell'export nostrano.

    Le importazioni, pari a 592 milioni di Euro, sono diminuite del 22.6% su base

    annuale. Il conseguente saldo dell'interscambio, pari a 3.2 miliardi di Euro, è

    nettamente a favore dell'Italia.

    Da un punto di vista strutturale, nel 2013 l'aumento delle esportazioni italiane è

    stato trainato da macchinari e beni intermedi (+8.67%), il cui valore

    complessivo è ammontato a 1,4 miliardi di Euro (rappresentando quasi il 38%

    dell'intero export).

    Preme segnalare come, nonostante le criticità ambientali in questo Paese legate

    all'Italian sounding, anche il comparto agroalimentare ha costituito un volano

    del nostro export, essendo cresciuto del 12,49% per un valore di 412 milioni di Euro.

    Si registra altresì una positiva performance da parte del comparto tessile, dell'abbigliamento e degli accessori in pelle (+5.27%), il cui valore esportato è

    stato pari a 185 milioni di euro.

    Per tutte le altre classi di prodotti si è verificata, invece, una diminuzione del

    valore esportato.

    Per quanto concerne le importazioni, l'Italia si è rifornita in maniera modesta

    dall'Australia, dalla quale ha acquistato principalmente prodotti della pesca (per

    il 33.4% dell'intero import), delle miniere (23.19%) e tessili (10.31%).

    Dal punto di vista delle quote di mercato, secondo i dati dell'Australian Bureau of

    Statistics, la quota delle esportazioni italiane sul mercato australiano è stata pari

    -

    5.000

    10.000

    15.000

    20.000

    25.000

    Paesi esportatori verso l'Australia (milioni di AUD, giugno

    2014)

    Paesi esportatori verso l'Australia (milioni di AUD, giugno 2014)

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    al 2.3% e l'Italia si è confermata quale 12mo fornitore per l'Australia e il 14mo

    partner commerciale. L'Australia, dall'altro lato, ha costituito la 26ma

    destinazione dell'export italiano, pesando per l'1% sul totale delle esportazioni

    italiane nel mondo.

    Un dato da rimarcare è tuttavia il deterioramento delle quote di mercato dei nostri

    principali concorrenti europei, Germania e Regno Unito (rispettivamente del 4.6%

    e del 2.7%).

    Si rileva che sulla crescita modesta delle nostre esportazioni ha influito senza

    dubbio il deprezzamento del dollaro australiano, che da aprile 2013 si e' svalutato

    nei confronti dell'euro per quasi il 23%. Ad avviso dello scrivente, il prossimo

    avvio di diversi importanti progetti australiani nel comparto minerario ed

    estrattivo, nei quali è previsto l'impiego cospicuo di macchine rotatrici, turbine,

    pompe e altri beni intermedi, abbinato al crescente apprezzamento da parte del

    consumatore australiano nei confronti del nostro Made in Italy nei comparti

    agroalimentare e vestiario, dovrebbe comportare un miglioramento

    nell'andamento delle nostre esportazioni in questo Paese nel 2014.

    Per quanto concerne la distribuzione delle esportazioni italiane per Stato

    australiano, il New South Wales si conferma quale prima destinazione

    (maggiormente per i beni farmaceutici, del comparto ottico, e lana). Il Victoria ha

    Prodo dell'agricoltura, della

    silvicoltura e della pesca, 0,2%

    Prodo alimentari, bevande e

    tabacco, 11,0%

    Prodo tessili, abbigliamento, pelli e

    accessori, 4,9%

    Legno e prodo in legno; carta e

    stampa, 2,0%

    Sostanze e prodo chimici, 3,4%

    Ar coli farmaceu ci, chimico-

    medicinali e botanici, 6,0%

    Ar coli in gomma e materie

    plas che, altri prodo della

    lavorazione di minerali non

    metalliferi, 5,6%

    Metalli di base e prodo in metallo,

    esclusi macchine e impian , 4,9%

    Computer, apparecchi ele ronici e

    o ci, 2,1% Apparecchi ele rici, 6,9%

    Macchinari ed apparecchi n.c.a.,

    37,4%

    Mezzi di trasporto, 9,2%

    Prodo delle altre a vità

    manifa uriere, 6,0%

    Esportazioni italiane in Australia per se ore nel 2013

    (Elaborazione Ambasciata d'Italia du da ISTAT)

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    importato beni per circa 983 milioni di Euro, tra cui principalmente motoveicoli,

    macchinari non elettrici e macchine specializzate. Il Queensland, al pari del

    Western Australia, ha importato in particolare macchinari e componentistica per

    il comparto minerario ed estrattivo.

    Nel 2013 le importazioni italiane dall’Australia, pari a 592 milioni di Euro, sono

    diminuite del 22.6%. Esse sono consistite principalmente in prodotti

    dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (33.4%), dell’estrazione di minerali

    da cave e miniere (23.2%) e di tessili e accessori (10.3%).

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    L’Italia ha importato principalmente dal New South Wales (beni per 179 milioni

    di Euro), in particolare lana e grano, dal Queensland (beni per 115 milioni di

    Euro) carbone e manzo, e dal Victoria (beni per 101 milioni di Euro) lana e frutta.

    0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% 40,0% 45,0%

    ACT

    NSW

    NT

    QLD

    SA

    TAS

    VIC

    WA

    Le importazioni italiane per Stato australiano nel 2013

    (Elaborazione Ambasciata d'Italia su da ABS).

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    4. Commercio bilaterale Italia-Australia negli ultimi 10 anni

    Anno Esportazioni Importazioni Interscambio Saldo

    2013 3.758,8 592,3 4.350,6 +3.166,5

    2012 3.711,3 766,4 4.477,7 +2.944,9

    2011 3.020,4 1.116 4.136,4 +1.904,4

    2010 2.718,5 844 3.562,5 +1.874,5

    2009 2.375,4 682,7 3.058,1 +1.692,7

    2008 2.873 1.192,8 3.568,2 +1.680,2

    2007 2.771,3 1.282,6 4.053,9 +1.488,7

    2006 2.534,3 1.251,9 3.786,2 +1.282,4

    2005 2.506.4 1.158,2 3.664,6 +1.348,2

    2004 2.526.4 1.087.6 3.614 +1.438,8

    2003 2.289.3 1.094 3.383,3 +1.195,4

    Dati Istat / Elaborazione Ambasciata d’Italia. Dati in milioni di Euro

    5. CommercioItalianoconiPaesidell’Asia/Oceanianel2013

    Le esportazioni italiane in Oceania nel 2013 sono state pari a 4.3 miliardi di Euro,

    in lieve calo (dello 0.8%) rispetto all’anno precedente. Di tale export, le

    esportazioni verso l’Australia rappresentano l’86.3%.

    Si segnala che nel 2013 il valore delle esportazioni italiane verso la Corea del Sud

    ha superato quello verso l’Australia.

    Paese/Area Esportazioni

    2013

    Esportazioni

    2012

    Var.%

    Cina 9.852 8.998 +9.5

    Giappone 6.028 5.632 +7

    Corea del Sud 3.805 3.463 +9.8

    Australia 3.758 3.711 +1.3

    India 2.975 3.346 -11

    Asia 57.364 55.041 +4.2

    Oceania 4.354 4.391 -0.8

    Dati Istat / Elaborazione Ambasciata d’Italia. Dati in milioni di Euro

    L’Australia è divenuta quindi la quarta destinazione in Asia/Oceania delle

    esportazioni italiane, rivolte ancora in gran parte verso Cina e Giappone.

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    6. Iprincipalifornitoridell’Australianel2013

    Nel 2013 l’Australia ha continuato a rifornirsi principalmente da Cina, Stati Uniti

    e Giappone.

    L’Italia si conferma quale 12mo fornitore (la nostra posizione è in realtà

    fortemente contesa dall’Indonesia) e terzomaggior fornitore europeo dopo

    Germania e Regno Unito.

    Cina; 16%

    Giappone; 10%

    Corea del Sud ;

    6%Australia; 6%

    India; 5%

    Resto

    Paesi;

    57%

    Esportazioni italiane per Paese verso

    l'Asia/Oceania nel 2013 (Elaborazione

    Ambasciata d'Italia su dati ISTAT)

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    7. Lo scambio di servizi nel 2013

    Secondo i dati rilasciati da questo Istituto di Statistica (Australian Bureau of

    Statistics, ABS), l'Australia ha registrato nel 2013 il tasso di crescita nello scambio

    di servizi più elevato dal 2007, pari al 9.1% rispetto all'anno precedente. Il valore

    dell'interscambio del settore è ammontato a AUD 124,8 miliardi (80,6 miliardi di

    Euro), di cui le esportazioni sono state pari a AUD 55,1 miliardi (35,59 miliardi di

    Euro), in crescita del 7.6%, e le importazioni pari a AUD 69,7 miliardi (45 miliardi

    di Euro), in crescita del 10.4%. Si noti che il settore dei servizi costituisce uno dei

    capisaldi dell'economia australiana, della quale rappresenta il 70% del PIL,

    impiegando i 4/5 della forza lavoro nazionale.

    A trainare la crescita delle esportazioni australiane sono stati i settori legati ai

    viaggi di stranieri, ivi inclusi quelli per studio ed educazione, ai servizi finanziari e

    a quelli connessi ai trasporti. In termini aggregati, le esportazioni di servizi legati

    ai viaggi sono aumentate del 4.7%, registrando un valore pari a AUD 32,09 miliardi

    (20,73 miliardi di Euro). I viaggi per motivi di studio hanno registrato un valore di

    AUD 15 miliardi (9,69 miliardi di Euro) e una crescita del 3.8%, mentre i viaggi

    turistici sono stati pari a AUD 13,15 miliardi (8,49 miliardi di Euro) e in crescita

    dell'8%.

    Cina 19,4%

    Sta Uni 10,3%

    Giappone 7,9%

    Singapore 5,5% Thailandia 4,7%

    Germania 4,7%

    Corea del Sud 4,2%

    Malaysia 3,8%

    Nuova Zelanda 3,0%

    Altri paesi n.d. 2,9%

    Regno Unito 2,6%

    Indonesia 2,4%

    Italia 2,4%

    Taiwan 1,7% Francia 1,7%

    Vietnam 1,6% Emira

    Arabi Uni

    1,5%

    Svizzera 1,3% Spagna 1,1%

    India 1,0%

    I principali fornitori dell'Australia nel 2013

    (Elaborazione Ambasciata d'Italia su da ICE/ISTAT).

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    Si conferma buona la performance dei servizi finanziari (in particolare,

    dell'intermediazione finanziaria e nei settori assicurativi), in crescita del 51.7%, il

    cui valore è ammontato a AUD 2,47 miliardi (1,6 miliardi di Euro), oltre che quella

    dei servizi legati ai trasporti, cresciuti dell'1.4% per un valore pari a AUD 6,25

    miliardi (4,04 miliardi di Euro).

    La voce più rilevante tra le importazioni è costituita dai servizi legati ai viaggi,

    principalmente per motivi turistici, il cui valore nel 2013 è stato a pari a AUD 24,73

    miliardi (15,97 miliardi di Euro), in crescita del 10.2% rispetto all'anno

    precedente, a dimostrazione della vocazione degli australiani nel recarsi con

    frequenza all'estero in vacanza e della loro capacità di spesa (si ricorda che l'Italia

    nel 2013 è risultato il secondo Paese europeo maggiormente visitato dagli

    australiani dopo la Gran Bretagna e che tra i turisti extracomunitari gli australiani

    sono i secondi per spesa pro-capite nel nostro Paese, secondi soltanto ai

    giapponesi). Non è trascurabile altresì il valore delle importazioni di servizi legati

    ai trasporti, pari a AUD 17,12 miliardi (11,11 miliardi di Euro), in crescita del 2.6%.

    In termini aggregati, le principali destinazioni delle esportazioni di servizi nel

    2013 sono stati Cina (per AUD 6,9 miliardi, 4,5 miliardi di Euro), Stati Uniti (AUD

    5,96 miliardi, 3,85 miliardi di Euro) e Regno Unito (AUD 3,98 miliardi, 2,57

    miliardi di Euro). Per quanto concerne i principali fornitori di servizi, i primi tre

    partner australiani sono risultati Stati Uniti (per AUD 12,4 miliardi, 8 miliardi di

    Euro), Regno Unito (AUD 5,85 miliardi, 3.78 miliardi di Euro) e Singapore (AUD

    4.95 miliardi, 3,2 miliardi di Euro).

    In termini di aree geografiche, il 60.4% dell'export è stato diretto verso i Paesi

    APEC, il 44.5% verso quelli OCSE, e il 16.5% verso l'Unione Europea, mentre il

    55% delle importazioni è provenuto dall'APEC, il 52.5% dai Paesi OCSE e il 21.3%

    dall'Unione Europea.

    In termini aggregati, il valore delle esportazioni australiane di servizi verso il

    nostro Paese nel 2013 è ammontato a AUD 473 milioni (305 milioni di Euro), in

    crescita del 30.3%, mentre quello delle importazioni è stato pari a AUD 1,26

    miliardi (814 milioni di Euro), in crescita dell'11.2%. L'interscambio, risultato pari

    a AUD 1,731 miliardi (1,19 miliardi di Euro), ha segnato un saldo favorevole

    all'Italia, pari a AUD 785 milioni (507 milioni di Euro).

    Dal punto di vista settoriale, la voce più rilevante dell'export italiano verso

    l'Australia è costituita dai servizi legati ai viaggi, il cui valore nel 2013 è

    ammontato a AUD 1,17 miliardi (756 milioni di Euro), così ripartiti: AUD 86

    milioni (55,55 milioni di Euro) relativi a viaggi d'affari, AUD 48 milioni (31 milioni

    di Euro) relativi a viaggi per motivi di studio, e AUD 1,035 miliardi (669 milioni di

    Euro) relativi a viaggi turistici.

    L'import dall'Australia è consistito principalmente in servizi legati ai viaggi per un

    valore di AUD 424 milioni (274 milioni di Euro).

    Come per gli scambi commerciali, anche in termini di servizi l'Australia rafforza

    l'integrazione della sua economia con quelle delle economie asiatiche e dei Paesi

    APEC, i quali detengono il 55% delle importazioni australiane di servizi, in crescita

    del 10.9% rispetto al 2012. In particolare, il 15.9% dei servizi legati ai trasporti

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    Rapporti economico-commerciali tra Italia e Australia

    Agosto 2014

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    esportati in Australia è derivato da Singapore, il 6.2% da Hong Kong e il 5.5% dal

    Giappone; i servizi finanziari sono stati forniti per il 24.5% dagli Stati Uniti, il 9.5%

    dal Regno Unito, e l'8.2% dalla Nuova Zelanda. I medesimi tre Paesi hanno

    rappresentato le destinazioni preferite dagli australiani per ragioni di studio,

    rispettivamente dal 14.6%, dal 7.5% e dal 6.7%.

    Limitatamente a quest'ultimo dato statistico, va rilevato come l'Italia da sesta

    maggiore esportatrice verso l'Australia di servizi legati allo studio e alla

    formazione nel 2012 (per un valore di AUD 54 milioni, 34,88 milioni di Euro) abbia

    perso una posizione nel 2013 (superata dalla Francia), detenendo una quota pari

    al 4% e un valore pari a AUD 48 milioni (31 milioni di Euro).

    Per quanto concerne l'Italia, nel rimarcare il ritorno alla crescita delle esportazioni

    di servizi verso l'Australia, si vuole qui evidenziare come, con riferimento alla

    spesa pro-capite effettuata da turisti in breve soggiorno (dall'Italia si sono

    registrati 70.550 arrivi nel 2013, l'1.1% del flusso complessivo in Australia), gli

    italiani siano stati tra i più generosi, con una spesa pari a AUD 6.967 (4.500 Euro),

    secondi soltanto ai turisti cinesi (AUD 7.194, 4.646,55 Euro). Ciò a conferma

    dell'Australia vista come una delle più importanti mete turistiche per viaggi di

    breve durata (nel 2013, quasi 6.4 milioni di turisti hanno visitato questo Paese).

    8. Investimenti

    Nel 2013 il livello di investimenti italiani in Australia è stato pari a AUD 869 milioni (561 milioni di Euro), raggiungendo uno stock complessivo di AUD 2,7 miliardi (1,88 miliardi di Euro). L’Italia non rientra nemmeno fra i primi 20 investitori in Australia, i cui più importanti nel 2013 si sono confermati gli Stati

    Uniti (i quali detengono il 26,7% dello stock complessivo degli investimenti in

    Australia), il Regno Unito (il 22,9%) e il Giappone (5,3%).

    Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati ABS.

    Gli investimenti australiani in Italia, invece, nel 2013 sono stati pari a AUD 140

    milioni (90,43 milioni di Euro) raggiungendo uno stock complessivo di AUD 4,9 miliardi (3,16 miliardi di Euro).

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    Investimenti italiani in Australia (milioni di AUD$)

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    Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati ABS.

    9. Rapportieconomicibilaterali

    1. In Australia sono presenti alcune delle maggiorisocietàitaliane: LUXOTTICA,

    che gestisce la più importante catena di negozi per ottica australiana (OPSM);

    PARMALAT, che è il secondo operatore australiano nel mercato del latte fresco

    australiano; FERRERO, che produce in Australia per la regione del Sud Est asiatico;

    ENI, che una crescente presenza con attività di esplorazione e estrazione di gas

    naturale nel Northern Territory ed in Western Australia; ANSALDO STS, fornitore

    di sistemi per il segnalamento ferroviario sia al settore pubblico che alle maggiori

    società minerarie australiane; ALENIA AERMACCHI, aggiudicatasi una gara per la

    fornitura di 10 aerei da trasporto tattico C27J Spartan all’aeronautica australiana;

    IVECO, produttore di camion in Victoria; TENOVA, fornitore di macchinari per

    l'industria mineraria; PRYSMIAN, fornitore di fibre ottiche per il Progetto della

    Rete Nazionale a banda larga; AMPLIFON, che ha acquisito la società australiana

    leader nel settore dei sistemi uditivi (NHC); LOTTOMATICA, fornitore dei biglietti

    delle lotterie istantanee della Lotterywest (lotteria ufficiale dello stato della

    Western Australia); ENDEMOL/MEDIASET, che ha acquisito nel 2009 il controllo

    della più grande casa di produzione televisiva australiana (Southern Star Group);

    GRUPPO NUANCES, operatore di duty free shops nei maggiori aeroporti

    australiani; SAIPEM e NUOVO PIGNONE, aggiudicatesi importanti contratti per

    forniture ed esecuzione lavori nel comparto energetico australiano; GHELLA,

    parte del consorzio che si è aggiudicato la gara per la realizzazione del

    collegamento autostradale Northern Link a Brisbane; RIZZANI DE ECCHER, parte

    del consorzio che si aggiudicato i lavori per la costruzione di una superstrada

    sopraelevata ad Adelaide; SALINI IMPREGILO, società di costruzioni ed ingegneria

    che si è aggiudicata in dicembre 2013 la progettazione e costruzione del ponte

    “Skytrain” e di altre opere civili che costituiscono una delle sezioni principali della

    nuova linea ferroviaria North West Rail Link; INTESA SANPAOLO, attiva con

    ufficio di rappresentanza a Sydney.

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    Investimenti australiani in Italia (milioni di AUD$)

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    2. I principali investitori australiani in Italia, invece, sono la News Corporation del

    magnate australiano Rupert Murdoch (proprietaria di Sky Italia), la Po Valley

    Energy Limited (società australiana che opera nel settore idrocarburi nella Valle

    del Po con licenze di esplorazione e produzione per i giacimenti di Sillaro, Castello,

    San Alberto e recentemente con licenza di esplorazione nel sito di Bezzecca) ed il

    Gruppo Westfield (che è coinvolto in un investimento di Euro 1,25 miliardi per la

    costruzione a Linate del secondo più grande centro commerciale dell'Europa

    continentale). Sono altresì presenti società del comparto agricolo e vinicolo

    (Berringer Blass e Nufarm) e della ricerca e osservazione spaziale (BP Space).

    10. Le prossime attività promozionali in programma

    Partecipazione di circa 15 imprese italiane alla manifestazione Fine Food 2014, in

    programma a Melbourne dal 15 al 18 settembre 2014.

    L’esposizione per parte italiana è curata dall’Ufficio ICE di Sydney.

    CONTATTI

    Capo dell’Ufficio Commerciale: Dott. Pierluigi Simonetti

    ([email protected])

    Ambasciata d’Italia a Canberra

    12 Grey Street, Deakin ACT 2600

    Sito web: http://www.ambcanberra.esteri.it/Ambasciata_Canberra

    Twitter: https://twitter.com/ITALYinAUS

    Info Mercatiesteri:

    http://www.infomercatiesteri.it/paese.php?id_paesi=119#slider-3