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RAPIDA DEFINIZIONE DEL QUADRO DI RISENTIMENTO SISMICO A LIVELLO TERRITORIALE MEDIANTE STRUMENTI INNOVATIVI BASATI SUL CONTRIBUTO ATTIVO DEL VOLONTARIATO. PRIMA SPERIMENTAZIONE NEL CORSO DELL’ESERCITAZIONE “SISMA NORDEST” DEL 14 SETTEMBRE 2013 D. Sandron 1 , P. Malisan 2 , S. Grimaz 2 , A. Rebez 1 , F. Di Bernardo 3 , A. Masi 4 , M. Mucciarelli 1,4 1 OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Trieste 2 Università di Udine 3 Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, Palmanova 4 Università della Basilicata, Potenza Introduzione. Per pianificare in modo adeguato le attività di risposta della protezione civile già dalle prime fasi di intervento, è di fondamentale importanza disporre di una rapida e realistica ricostruzione del quadro di risentimento sismico. I recenti terremoti dell’Aquila 2009 e dell’Emilia 2012 hanno evidenziato l’importanza che una rapida delimitazione dell’area caratterizzata dai maggiori effetti sul territorio, normalmente denominata nel gergo emergenziale “cratere”, ha per una contestualizzata organizzazione della risposta di protezione civile. Generalmente per tale fine vengono utilizzati modelli matematici che consentono di stimare, sotto ipotesi semplificate di propagazione e attenuazione delle onde sismiche, delle shake-maps, direttamente a partire dalle registrazioni strumentali (INGV - OGS). Tuttavia, le evidenze sul campo hanno mostrato, sia in occasione dei terremoti dell’L’Aquila che in quello dell’Emilia, distribuzioni dei danni reali significativamente diverse da quelle stimate con tali modelli semplificati. Sarebbe quindi utile e strategico delimitare nella maniera più tempestiva 466 GNGTS 2013 SESSIONE 2.3

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raPIDa DefINIZIoNe DeL quaDro DI rISeNtIMeNto SISMICo a LIVeLLo terrItorIaLe MeDIaNte StruMeNtI INNoVatIVI BaSatI SuL CoNtrIButo attIVo DeL VoLoNtarIato. PrIMa SPerIMeNtaZIoNe NeL CorSo DeLL’eSerCItaZIoNe “SISMa NorDeSt” DeL 14 SetteMBre 2013D. Sandron1, P. Malisan2, S. Grimaz2, a. rebez1, f. Di Bernardo3, a. Masi4, M. Mucciarelli1,4

1 OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Trieste 2 Università di Udine 3 Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia, Palmanova 4 Università della Basilicata, Potenza

Introduzione. Per pianificare in modo adeguato le attività di risposta della protezione civile già dalle prime fasi di intervento, è di fondamentale importanza disporre di una rapida e realistica ricostruzione del quadro di risentimento sismico. I recenti terremoti dell’Aquila 2009 e dell’Emilia 2012 hanno evidenziato l’importanza che una rapida delimitazione dell’area caratterizzata dai maggiori effetti sul territorio, normalmente denominata nel gergo emergenziale “cratere”, ha per una contestualizzata organizzazione della risposta di protezione civile. Generalmente per tale fine vengono utilizzati modelli matematici che consentono di stimare, sotto ipotesi semplificate di propagazione e attenuazione delle onde sismiche, delle shake-maps, direttamente a partire dalle registrazioni strumentali (INGV - OGS). Tuttavia, le evidenze sul campo hanno mostrato, sia in occasione dei terremoti dell’L’Aquila che in quello dell’Emilia, distribuzioni dei danni reali significativamente diverse da quelle stimate con tali modelli semplificati. Sarebbe quindi utile e strategico delimitare nella maniera più tempestiva

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possibile le aree di danno dalle aree di non danno, correggendo e integrando le valutazioni preliminari effettuate con i modelli con riscontri rapidi sul campo.

Una campagna di osservazioni sul campo finalizzata al riscontro della eventuale presenza di evidenze di effetti e danni pre-definiti, anche se condotta senza il ricorso ad ispezioni accurate, potrebbe infatti fornire un quadro preliminare significativamente più realistico soprattutto se effettuate da osservatori opportunamente addestrati e distribuiti sul territorio e funzionalmente inseriti nelle procedure di protezione civile di immediata risposta post-sisma.

Le caratteristiche del nostro sistema di protezione civile, che vede una diffusa presenza di volontari sul territorio, consente di far svolgere un ruolo attivo e strategico al volontariato organizzato già dalle primissime fasi post-evento, seppur con l’attenzione di coinvolgerlo nell’attuazione di procedure di semplice e rapida esecuzione.

In questo lavoro si illustra come, con riferimento al sistema di protezione civile del Friuli Venezia Giulia, si è iniziato a sperimentare tale opportunità testando apposite procedure e strumenti operativi specifici (procedure di allerta-attivazione risposta pre-codificata, riscontro areale con schede di risentimento, riscontri puntuali su edifici sentinella). La particolarità del sistema protezione civile del Friuli Venezia Giulia e la collaborazione con gli Istituti scientifici cui appartengono gli autori, hanno creato le condizioni per favorire la messa a punto della procedura e degli strumenti operativi, mentre l’esercitazione sisma NordEst del 14 settembre 2013 ne ha permesso l’applicazione costituendone il primo banco di prova. La sperimentazione ha mostrato risultati positivi che portano a ritenere che la procedura possa essere applicata efficacemente e, con gli opportuni adattamenti, validamente estesa ad altre regioni ed aree del Paese.

I presupposti. La Regione Friuli Venezia Giulia è dotata di un sistema di protezione civile regionale strutturato con una rete organizzata di squadre di volontari presenti in ogni Comune della regione, coordinate a livello centrale dalla Direzione della protezione civile con sede a Palmanova (UD). La direzione della protezione civile, negli ultimi decenni, ha promosso lo sviluppo di forti collaborazioni con le Istituzioni scientifiche presenti sul territorio (OGS, Università di Udine e Trieste) funzionali alle attività di previsione, prevenzione e gestione delle emergenze. Tale situazione ha determinato le condizioni ideali per l’ideazione, la messa a punto e la sperimentazione di procedure innovative di risposta post-sisma che si avvalgono sul contributo attivo del volontariato organizzato. Più in particolare i presupposti che hanno portato all’idea di mettere a punto e sperimentazione tali procedure in seno all’esercitazione “sisma NordEst” sono:

a. la convenzione tra Protezione Civile Regionale FVG e CRS-OGS relativa al sistema di riconoscimento e interpretazione rapida dei terremoti che interessano il territorio regionale (Priolo et al. 2005);

b. il progetto ASSESS per l’Analisi degli scenari sismici degli edifici scolastici strategici finalizzato alla riduzione del rischio sismico, che ha portato a caratterizzare un significativo numero di edifici scolastici presenti sul territorio regionale (Slejko et al., 2012; Grimaz et al., 2012a; Grimaz et al., 2012b);

c. la formulazione di una procedura di risposta organizzata e coordinata in caso di evento sismico e alla sua integrazione nei piani di emergenza comunali. Tale procedura prevede una stima e comunicazione automatica da parte del CRS-OGS della fascia di risentimento stimato (fasce di risentimento stimato A, B, C) a partire dai dati strumentali registrati a cui corrisponde la richiesta di attivazione da parte dei comuni delle procedure pre-codificate relative ai vari livelli Alfa, Bravo, Charlie) (Sandron et al., 2012);

d. lo sviluppo di tesi di laurea e studi prototipali per la realizzazione coordinata dei piani di emergenza comunali UniuD-protezione civile FVG e la produzione di cartografia funzionale alla gestione delle emergenze direttamente raccordata con le procedure di protezione civile comunali (Comisso, 2013).

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Queste esperienze e il particolare assetto organizzativo del sistema di protezione civile del Friuli Venezia Giulia hanno portato all’idea di fare leva sul volontariato presente sul territorio regionale anche per sperimentare procedure e strumenti di riscontro rapido sul campo finalizzati a delineare il quadro di risentimento osservato già nell’immediato post-evento.

Tenuto conto che OGS e ReLUIS il 23 novembre 2012 hanno stipulato un accordo che, nell’ambito di una generale collaborazione per lo svolgimento di attività comuni nel campo della mitigazione del rischio sismico, prevede mutuo supporto in interventi a sostegno della Protezione Civile a seguito di eventi sismici, si anche ritenuto di sottoporre la sperimentazione nel corso dell’esercitazione all’attenzione dell’osservazione esperta di esponenti ReLUIS, al fine di valutare la potenziale estensione delle procedure e strumenti anche in ambito nazionale con il coinvolgimento di associazioni di protezione civile presenti in modo diffuso sul territorio nazionale.

Il riscontro sul campo mediante schede di risentimento. Il questionario di segnalazione preliminare degli effetti del terremoto sul territorio è stato sviluppato in stretta collaborazione

Fig. 1 – Risentimento sul territorio della regione FVG a seguito del terremoto di Ml=3.5 del 24 Agosto 2013 a Barcis (stella bianca) riferito ai singoli capoluoghi comunali (cerchietti colorati) raccolto durante l’esercitazione Nord-Est 2013 (14 Settembre 2013). I cerchietti bianchi si riferiscono a dati di “Schede di segnalazione dei risentimenti sul territorio” (riquadro in alto a destra) compilate in maniera errata e ritenuti non validi. I quadratini blu indicano l’ubicazione degli edifici sentinella.

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con la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Il questionario è stato concepito in modo da essere semplice e facilmente compilabile dai Volontari di Protezione Civile. La scheda è divisa in due sezioni principali (Tab. 1): la prima descrive i diversi livelli di percezione da parte della popolazione; la seconda invece è dedicata agli effetti sugli edifici. La prima sezione della scheda può essere compilata anche in seguito a terremoti che sono soltanto avvertiti dalla popolazione mentre la seconda parte deve essere compilata solo in occasione di un evento che generi qualche danno agli edifici. L’intero sistema di compilazione e acquisizione delle schede è stato concepito per fornire rapidamente, via Web/Mail/Fax, al sistema di gestione delle emergenze della Protezione Civile FVG, alcuni dati cruciali sull’impatto del terremoto sul territorio permettendo una migliore organizzazione dei primi provvedimenti da adottare ed un migliore coordinamento dei soccorsi. L’operazione di raccolta e trasmissione delle informazioni sugli effetti di un forte terremoto in una località ha l’obiettivo di delimitare nel più breve tempo possibile, in modo diretto e attendibile, l’estensione dell’avvertimento e del possibile danneggiamento leggero e grave. Il volontario ha il compito di verificare sommariamente l’entità (semplicemente distinguendo il danneggiamento leggero da quello grave) e la sua diffusione (se limitata a edilizia monumentale, a pochi edifici o a molti edifici). La delimitazione dell’area del “cratere” è tuttavia perimetrata dall’esterno, mediante le informazioni che giungono dell’area a minore risentimento: è infatti ragionevole ritenere che nelle zone più colpite vi sia minor rapidità di acquisizione e trasferimento di informazione a causa dell’ impatto anche fisico e psicologico dei volontari presenti in tali aree.

I dati raccolti attraverso la scheda costituiscono inoltre un utile riscontro nonché uno strumento di verifica e ricalibratura delle proiezioni sul territorio delle fasce di risentimento A, B e C (Sandron et al., 2012) emesse contestualmente alla segnalazione Fax/Mail del terremoto. Si ricorda che il sistema Comunale, a seconda della fascia di risentimento in cui si trova inserito (A, B, C), deve reagire in maniera differenziata in collegamento con le procedure dei Piani Comunali di Emergenza. Questo tipo di procedura ha come ulteriore obiettivo quello di tenere viva l’attenzione della popolazione e allenato il sistema Comunale di Protezione Civile alla “tematica terremoto” anche in tempi ordinari nei quali comunque si convive con eventi sismici di bassa magnitudo e generalmente solo “avvertiti” dalla popolazione.

Tab. 1 – Quesiti da compilare relativi agli effetti sulle persone e sugli edifici della scheda di segnalazione preliminare degli effetti del terremoto sul territorio.

EFFETTI SULLE PERSONE Nessuno Pochi0-20%

Molti20-50%

Maggior parte50- 100%

Avvertito in casa solo ai piani superiori da

Avvertito in casa anche al piano terra da

Avvertito con spavento da

EFFETTI SU EDIFICI No Pochi0-20%

Molti20-50%

Maggior parte50- 100%

Caduta di controsoffitti o altri oggetti appoggiati

Caduta di camini, cornicioni e tegole

Crepe evidenti nelle pareti

Crolli parziali di elementi strutturali portanti

Crolli generalizzati

Il giorno 14 settembre 2013, in occasione dell’esercitazione “Sisma NordEst 2013” i gruppi Comunali dei Volontari di Protezione Civile FVG hanno compilato, per la prima volta, il questionario sopra descritto. Ai gruppi Comunali era stato chiesto di compilare la scheda

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descrivendo il terremoto di Ml=3.5 che si è verificato nell’area di Barcis (PN) il 24 agosto 2013 (stella bianca in Fig. 1) e che era stato ben avvertito dalla popolazione. La parte di interesse della scheda era quindi semplicemente quella riservata agli effetti sulle persone. Il grado di risentimento attribuito alle singole località (coordinate ISTAT del capoluogo comunale) è mappato in Fig. 1 con dei cerchietti colorati con la stessa scala cromatica riportata sulla scheda. In questa prima sperimentazione non sono stati mappati i riscontri, peraltro pervenuti, relativi a differenti località appartenenti al medesimo territorio comunale.

Inoltre per questa prima prova non è stato possibile fare un’efficace campagna di formazione per i Gruppi Comunali sugli scopi e sulle modalità di compilazione della scheda stessa. In aggiunta la concomitanza dell’esercitazione incentrata sulla simulazione di un terremoto di M=5.8 a Tambre (Veneto) ha generato un po’ di confusione circa l’evento su cui focalizzare la compilazione della scheda. Alcuni gruppi Comunali hanno, infatti, travisato e compilato la scheda a loro volta simulando i risentimenti che avrebbero subito se colpiti dal terremoto dell’esercitazione (cerchietti bianchi in Fig. 1).

Il canale principale scelto per la compilazione e l’invio dei dati è stato il Web, tuttavia complici alcuni disguidi informatici legati all’accreditamento, solo pochi comuni (12 globalmente) sono riusciti ad inviare i questionari attraverso questa via, mentre la maggior parte delle schede è stata spedita al centro di coordinamento della PCR-FVG via fax, riproducendo peraltro una reale situazione che si potrebbe verificare durante una crisi sismica.

Complessivamente sono state raccolte 65 schede, di cui 35 sono state considerate valide. Gli edifici sentinella. L’idea degli edifici sentinella è stata formulata e sviluppata dal gruppo

di ricercatori di SPRINT-Lab dell’Università di Udine a partire dalla seguente osservazione: l’individuazione preliminare sul territorio di edifici e strutture che sono stati caratterizzati da un punto di vista della loro risposta sismica, sia con riferimento ai potenziali danni strutturali che non strutturali, opportunamente scelti e distribuiti sul territorio, può costituire un panel di “strutture pre-selezionate” che se opportunamente osservate nell’immediato post-evento possono fungere da “rivelatori” del livello di risentimento nei vari siti in cui tali edifici sono ubicati.

Le osservazioni di evidenze di effetti generati dal sisma negli edifici sentinella consentono di effettuare un rapido riscontro quali-quantitativo del raggiungimento/superamento di specifiche soglie di danno e permettono di confermare la veridicità della stima effettuata con i modelli all’atto della definizione delle fasce di risentimento stimato oltre che di ottenere una più dettagliata definizione delle classi di risentimento.

In particolare, tale procedura può portare a delimitare l’area di non danno (fascia A) e di assegnare nell’area a maggiore risentimento (evidenze di danno) fasce B e C il posizionamento del livello B- B B+ oppure C- C C+. Ciò può determinare la conferma della stima ovvero la correzione di riscontro che determina il passaggio da B a C o da C a B, consentendo al tempo stesso una definizione “più realistica” della perimetrazione del cratere.

Il problema della scelta degli edifici sentinella assume una valenza cruciale. Molto importante in tale scelta è la semplicità del comportamento sismico degli edifici selezionati per una consentire una chiara ed efficace caratterizzazione del legame danno – severità dell’azione sismica al sito. Per poter definire una mappa di riscontro territoriale è necessario che il numero di edifici sentinella sia tale da consentire una adeguata copertura territoriale (per tale motivo edifici pubblici/strategici/rilevanti diffusi sul territorio si prestano ad essere ottimi candidati). Al fine di meglio rappresentare il livello di risentimento al sito, sono da preferirsi unità strutturali di complessi edilizi con tipologie diversificate ubicati in uno stesso sito.

Per questi motivi nell’ambito dell’esercitazione NORDEST, tenuto conto che nel progetto ASSESS molti edifici scolastici sono stati caratterizzati in termini di risposta sismica, si è scelto di utilizzare per la sperimentazione prototipale come edifici sentinella tre edifici scolastici presenti nell’area interessata dall’esercitazione.

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Per ogni edificio sentinella è stata realizzata una scheda caratteristica di riscontro (Fig. 2) che oltre a riportare alcuni elementi identificativi e caratteristici dell’edificio, consente di spuntare il riscontro di tre famiglie di effetti osservati: a) le evidenze di danno b) le evidenze di attivazione di effetti comportamentali critici cui l’edifico è predisposto c) gli effetti sugli arredi. La spunta delle evidenze consente automaticamente una loro classificazione strutturata con riferimento agli effetti descritti nella scala di danno EMS98 e agli effetti comportamentali critici definiti nel metodo VISUS (Grimaz et al., 2011) adottato nell’ambito del progetto ASSESS. Mediante un abaco, caratteristico di ogni singolo edificio sentinella, è possibile effettuare l’assegnazione del livello di risentimento direttamente a partire dalle evidenze riscontrate nelle tre famiglie di elementi di indagine. In particolare il giudizio viene formulato con riferimento al danno osservato e viene modulato di fino, attraverso un “effetto attrattore”, dalle ulteriori evidenze sugli altri elementi. Il giudizio finale è governato dal limite superiore di danno, cosa che rende l’applicazione della procedura estremamente rapida, se attuata da personale con un minimo di addestramento.

La scheda permette di effettuare dei check anche successivi ad aftershock, permettendo così di avere riscontro dell’evoluzione del danno durante la sequenza sismica.

Fig. 2 – Per la valutazione degli edifici sentinella durante l’esercitazione “Sisma NordEst 2013” sono state utilizzate delle foto con degli esempi di ipotesi danno causato dal sisma simulato (in alto a sinistra nella figura). A partire dalle informazioni delle foto è stata compilata la scheda di risconto (a destra nella figura) attraverso la quale poi sono state riconosciute le classi di risentimento da assegnare a ciascun edificio sentinella. Tali informazioni sono state riportate sulla mappa(in basso a sinistra nella figura) per fornire, per i punti analizzati, una stima della classe di risentimento in base ai riscontri rapidi.

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Il rapido riconoscimento, comunicazione e decodifica delle evidenze osservate in classi di riscontro A, B-, B*, B+, C-, C*, C+, D-, D* permette il diretto confronto con le fasce di risentimento stimate e l’assegnazione ai punti relativi ai vari edifici sentinella di appositi colori/simboli permette l’elaborazione automatica di una “mappa dei riscontri” su una griglia di punti già predefinita, ottenendo così una conferma/aggiustamento della delimitazione delle area con evidenze di danno dalle aree di non danno e la sua modifica in occasione di repliche.

Nel caso specifico dell’esercitazione i riscontri sugli edifici sentinella sono stati effettuati con riferimento a scenari di danno virtuali, mediante la consultazione di fotografie su tablet (Fig. 2).

Le valutazioni condotte hanno l’unità di coordinamento che ha ricevuto le informazioni sulle evidenze di danno a stimare il livello di risentimento al sito integrando e adattando la mappa di risentimento originariamente stimato dall’OGS secondo logiche basate su modelli isotropi di attenuazione dello scuotimento stimato e del relativo risentimento in termini di danno potenziale.

Prime osservazioni sull’applicazione della procedura. Il requisito fondamentale della procedura proposta è sicuramente la rapidità con cui viene messa in atto, ossia il suo contributo ha significato e può essere di grande utilità se attuata entro le prime 3-4 ore dall’evento. Per ottenere tale rapidità è necessario che gli operatori coinvolti possano osservare e raccogliere le informazioni richieste e poi trasferirle alla Sala Operativa in tempo quasi reale, risultato tutt’altro che agevole nelle difficili condizioni ambientali ed emotive che caratterizzano l’immediatezza del post-evento. L’esercitazione “Sisma NordEst” ha permesso di constatare come un componente del Sistema di Protezione Civile che può garantire il suddetto obiettivo è il volontariato organizzato e che può svolgere sempre più un ruolo strategico e funzionale già nell’immediato post-evento, purché inserito in una procedura precodificata e testata. Va però evidenziato che il coinvolgimento di volontari non esperti richiede, in particolare per l’attività basata sugli edifici sentinella, grande attenzione ad altri due requisiti essenziali della procedura, ossia semplicità e sicurezza. È importante che le procedure operative di ispezione mirino primariamente a riconoscere evidenze di danno facilmente identificabili già dall’esterno per evitare problemi di sicurezza ad operatori, come i volontari, che, non essendo esperti di condizioni strutturali non possano autotutelarsi adeguatamente rispetto, ad esempio, a condizioni di grave perdita della capacità portante, crollo incipiente, ecc.. Nelle ispezioni non appare necessario individuare l’estensione del danno ma soltanto il livello massimo raggiunto che, in un legame diretto intensità - danno, sia appunto riconducibile al massimo risentimento al sito dell’ edificio. In tal senso, in presenza di evidenze di danno esterno, la compilazione della scheda di riscontro non deve essere effettuata per le parti relative ad elementi interni (es. tramezzature, arredi) sia perché potenzialmente pericolosa ma anche perché superflua rispetto agli obiettivi dell’indagine. Fondamentale, in tal senso, è una scelta attenta degli edifici sentinella selezionando edifici che mostrano un comportamento sismico semplice per poter definire in modo sufficientemente chiaro ed affidabile il legame tra diversi livelli di danno apparente osservabile dall’esterno e intensità in grado di provocarli.

Un altro aspetto da sottolineare è che la procedura proposta non intende sostituire il rilievo macrosismico che si effettua nei giorni successivi all’evento. Pertanto, nella scelta degli edifici sentinella non è necessario considerare se e quanto questi siano rappresentativi delle tipologie costruttive (i.e. classi di vulnerabilità) presenti nel patrimonio edilizio dell’ambito urbano ove sono collocate, aspetto che sarebbe necessario per attribuire l’intensità macrosismica che, come noto, richiede anche una stima della quantità di edifici che hanno subito un certo livello di danno (ad es. few, many, most nella EMS98). Al contrario appare importante pre-identificare le condizioni del suolo di fondazione per portare in conto la eventuale presenza ed entità di effetti di sito che potrebbero condizionare la stima della massime intensità risentite. Allo stesso modo l’osservazione delle prestazioni degli edifici sentinella non intende in alcun modo sostituire o anticipare, seppur parzialmente, le ispezioni di agibilità basate sulla scheda AeDES

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che hanno finalità ed implicazioni ben diverse rispetto alla salvaguardia delle persone. Tali rilievi vengono svolti nei giorni-settimane immediatamente successivi all’evento adottando una procedura codificata di tipo temporaneo e speditivo ma essenzialmente basata sul giudizio esperto, dunque da affidare a tecnici esperti nel campo dell’ingegneria sismica.

Infine, tra gli sviluppi futuri vanno verificati il raccordo e l’interazione con l’Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS) curato dal Dipartimento della Protezione Civile, tra i cui obiettivi c’è quello di “valutare il danno causato da un terremoto alle strutture monitorate e a quelle ad esse simili che ricadono nell’area colpita, fornendo informazioni utili alla pianificazione delle attività immediatamente dopo un terremoto.” (www.protezionecivile.gov.it). Attraverso la rete nazionale dell’OSS, il DPC monitora le oscillazioni causate dal terremoto in 133 edifici pubblici (48% scuole, 22% municipi, 12% ospedali, 18% altre tipologie), 7 ponti ed 1 diga. Maggiori dettagli sull’OSS possono essere trovati sul sito del DPC e su (Dolce, 2012).

Conclusioni. Nell’ambito dell’esercitazione “Sisma NordEst” è stata testata per la prima volta la procedura di compilazione delle “Schede di segnalazione dei risentimenti sul territorio” da parte dei volontari dei gruppi comunali di Protezione Civile attivati dalla notifica automatica di evento sismico e secondo la procedura contenuta nei piani comunali di emergenza.

La formazione dei volontari deputati alla compilazione delle schede è un punto fondamentale dell’intero processo. Essi non solo devono essere adeguatamente istruiti per compilare correttamente le schede ma si deve far crescere la coscienza che la compilazione della scheda è un contributo importante per la gestione delle emergenze e va realizzata necessariamente in tempi molto brevi, permettendo attraverso un’immediata mappatura del risentimento, una rappresentazione evolutiva del riscontro da mettere a disposizione on-line al sistema di protezione civile. Si deve far abbandonare al volontario la percezione che le operazioni di intervento fisico sul territorio siano più importanti di una compilazione di tipo desk-job.

I piani di emergenza e le schede di caratterizzazione dovrebbero diventare strumenti per l’addestramento in tempi normali (non di emergenza) e non meri documenti d’intenti.

Gli edifici sentinella se pensati come elementi inseriti nei piani di emergenza comunali permetterebbero di allenarsi in esercitazioni “in bianco” facilitando l’addestramento alla comunicazione rapida attraverso l’uso di valutazioni e linguaggi che seguono schemi e logiche pre-codificati.

Tenuto conto della presenza e capacità del volontariato sono sempre più diffuse e disponibili su tutto il territorio nazionale, e dell’importanza del ruolo e della collaborazione del volontariato con la comunità scientifica (evidenziato nell’Accordo di collaborazione ReLUIS-ANPAS che prevede lo svolgimento di attività comuni nel campo della mitigazione del rischio sismico e della pianificazione e gestione di emergenze sismiche con particolare riferimento alla valorizzazione del volontariato nel sistema nazionale di Protezione Civile) si ravvisano i presupposti per una esportabilità della procedura anche in altre aree territoriali.riconoscimenti. Si ringrazia la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia per aver consentito la sperimentazione nell’ambito dell’esercitazione “Sisma NordEst”, Zorzini F. e Barazza F., per il contributo dato nel corso dell’esercitazione nonché L. Chiauzzi per gli utili confronti in fase di pianificazione dell’esercitazione.BibliografiaComisso M.; 2013. Criteri per la definizione della configurazione funzionale di risposta all’emergenza sismica a livello

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