RACCONTANDO LARINO...Agli inizi del 1880 Pasquale Battista formò una nuova società con Ferdinando...

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I Battista e i Colagiovanni: due famiglie di industriali L’idea di pubblicare mensilmente degli articoli sulla storia, origini, tradizioni e curiosità di Larino, nasce all’interno del progetto “Larino: Arte e Cultura nel Museo Diffuso“ del Servizio Civile Nazionale svolto dalle volontarie Marina Bucci e Roberta Notarangelo RACCONTANDO LARINO ARTICOLI MENSILI DI STORIA, ORIGINI, TRADIZIONI E CURIOSITA’ NUMERO III DICEMBRE 2015

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I Battista e i Colagiovanni: due famiglie di industriali

L’idea di pubblicare mensilmente degli

articoli sulla storia, origini,

tradizioni e curiosità di Larino,

nasce all’interno del progetto

“Larino: Arte e Cultura nel Museo

Diffuso“ del Servizio Civile Nazionale

svolto dalle volontarie

Marina Bucci e Roberta Notarangelo

RACCONTANDO LARINO

ARTICOLI MENSILI DI STORIA, ORIGINI, TRADIZIONI E CURIOSITA’

N U M E R O I I I D I C E M B R E 2 0 1 5

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I Battista e i Colagiovanni: due famiglie di industriali

D I C E M B R E 2 0 1 5 N U M E R O I I I

La città di Larino oggi è nota per i suoi monumenti storici e testimonianze ar-

cheologiche, meno lo è per il suo passato industriale. La famiglia Battista con le

sue attività contribuì allo sviluppo di Larino e in particolar modo del Piano San

Leonardo. È necessario analizzare l‟importanza che tale famiglia ha rivestito sia

nell‟evoluzione industriale della città che per la storia molisana. In altri comuni

infatti, agli inizi del secolo sussisteva un‟economia esclusivamente agro-

pastorale mentre a Larino si sperimentava l‟elettricità. La famiglia Battista era

una famiglia a carattere industriale, infatti il capostipite, Gaetano, inizialmente

possedeva un mulino a vapore in Largo Garibaldi, un officina meccanica, un

frantoio, una conceria di pellami, cava di tufo e altre attività lavorative. Tre dei

suoi sei figli maschi, Pasquale, Antonio e Francesco formarono una società nel

1875 e iniziarono la costruzione di un mulino presso l’attuale Consorzio di Bo-

nifica in Via Luigi Sturzo.

Il capostipite della famiglia Gaetano Battista nacque a Castropignano il 17 aprile

1826 dove frequentò le prime classi della scuola primaria. Trasferitosi a Larino,

sposò Chiara Raimondo nel 1848 dalla quale ebbe due figli. Venditore di generi

alimentari, riuscì a costruirsi una discreta posizione economica. Dopo la morte

della prima moglie, sposò nel 1854 Maria Carolina Colagiovanni, una giovane

diciannovenne dalla quale ebbe ben sedici figli. Il matrimonio con la Colagio-

vanni e la numerosa prole furono i presupposti per la sua fortuna.

La grande famiglia Battista, nei primi decenni del Novecento, Foto Pilone

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I B A T T I S T A E I C O L A G I O V A N N I

La Centrale idroelettrica e l’illuminazione a Larino

Altri tre figli intrapresero strade diverse: Michele divenne avvocato, Raffaele ingegnere e Giu-

seppe medico. Il mulino a vapore gestito dai tre fratelli Pasquale, Antonio e Francesco soddi-

sfava i bisogni dei proprietari terrieri non solo di Larino, ma anche da fuori provincia. Con il

passare del tempo e l‟accrescere della clientela, in casa Battista nel 1896 si iniziò a cercare so-

luzioni per rispondere alle nuove esigenze. Così Caterina Colagiovanni (seconda moglie di

Gaetano Battista), madre sessantenne dei gestori del mulino lanciò l‟idea di trasformare la

struttura adottando nuovi macchinari. Dopo aver convocato elettrotecnici e operai specializza-

ti, vennero predisposti i progetti da uno dei fratelli Battista, Raffaele, appena laureato in inge-

gneria a Torino. Venne così costruita la centrale idroelettrica sul fiume Biferno, in contrada

Salicete nell‟agro di Guglionesi. L‟energia elettrica prodotta attraverso la forza del Biferno

mediante la derivazione del corso d‟acqua, consentiva il funzionamento del nuovo mulino e di

altre piccole industrie della zona, ma anche per l‟illuminazione sia pubblica che privata di La-

rino e del circondario. Il 27 luglio 1897, con la concessione del Comune di Larino, l‟impianto

era in grado di illuminare la città con luce elettrica. Il nuovo impianto fu accolto come un mi-

racolo; era costituito da 7.440 candele distribuite in 150 lampade ad incandescenza e 12 inten-

sive. Le prime, venivano accese tutti i giorni nel tardo pomeriggio fino alla mezzanotte mentre

metà di esse erano accese fino all‟alba, le altre funzionavano poco dopo il tramonto delle do-

meniche ed altre festività.

I resti della centrale idro-elettrica, che sorgeva in territorio di Guglionesi, foto dei Battista

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Il Mulino Elettrico F.lli Battista

L‟edificio era collegato con un binario spe-

ciale alla stazione ferroviaria, vi lavoravano

35 operai oltre 3 contabili. Il molino, defini-

to successivamente ad alta macinazione, era

stato progettato per macinare farina da pasti-

ficazione e panificazione ed era fornito di:

15 laminatoi doppi con relativo macchinario

di buratteria, semolatrici, svecciatrici, lava-

grano con tinello spietratore, zig-zag e bu-

ratti di pulitura.

Locandina dei Fratelli Battista, anno 1906. Archivio archeologia industriale Termoli, a cura di Maria

Concetta Perfetto e Giuseppe Lamenza. Cattedra del prof. Parisi Roberto.

Veduta Piano San Leonardo, a sinistra la canna fumaria del Mulino

Battista

Il Mulino Battista, visto da una finestra del Palazzo Ducale di Larino,

mentre era in corso l‟incendio avvenuto nel periodo dell‟ultima Guerra

Mondiale, foto Pilone

Serigrafia in Abruzzo e Molise la Patria, di Gustavo Trafforello 1898

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Fotografie del Mulino Battista: Ieri e Oggi

Carri di grano davanti al Mulino Battista, 1930 Mulino Battista, foto Pilone

Il complesso del Mulino Battista, fine dell‟Ottocento,

foto Pilone

Ex Mulino Battista, parte posteriore, oggi Consorzio Agrario

Provinciale, Novembre 2015, foto Bucci-Notarangelo

Ex Mulino Battista, parte posteriore,Novembre 2015, foto

Bucci-Notarangelo

Larino, via S. Michele, Mulino Battista 12 dicembre 1898,

foto Novelli

I B A T T I S T A E I C O L A G I O V A N N I :

Ex Mulino Battista, con scalo ferroviario annesso, Novem-

bre 2015, foto Bucci-Notarangelo

Ex Mulino Battista, parte anteriore, Novembre 2015, foto

Bucci-Notarangelo

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Il Pastificio Battista

Molti sono i pastifici attivi dopo la metà dell‟800 nel Molise; a Sepino, Campobasso, Ca-

sacalenda e Larino, un‟attività che si sviluppa soprattutto dagli anni ‟20 al 1935, periodo in

cui le paste alimentari acquistarono rinomanza all‟estero, specie negli Stati Uniti, dove

vennero esportate in casse, per forti quantitativi. La costruzione di pastifici in quest‟area

segue l‟estendersi delle coltivazioni del grano duro, indispensabile per produrre la materia

prima per la pasta. Il pastificio Battista fu costruito agli inizi del 1900, sorge in prossimità

della stazione ferroviaria di Larino, delimitato da Corso Magliano. Entrò in funzione nel

1923 e la sua produzione cessò nel 1934, dopodiché venne messo in vendita. Con

l‟acquisizione dell‟opificio da parte della famiglia Ferro, dalla fine della seconda guerra

mondiale fino al 1966, la gestione venne data alla famiglia Buonanotte. In tale data la so-

cietà fallì e lo stabile dal 1968 al 1991 venne dato nuovamente in gestione alle famiglie

Miscione e Di Maria che lo usarono principalmente per il deposito del grano. Nessun

macchinario è stato conservato all‟interno, ma visto il periodo storico si può ipotizzare

che si utilizzassero le presse idrauliche e le trafile in bronzo. Mentre per l‟essiccazione,

la pasta veniva appesa a lunghi bastoni di legno ed esposti ad asciugare all‟aria e al so-

le.

Foto Pilone, facciata principale del Pastificio Battista

I B A T T I S T A E I C O L A G I O V A N N I :

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Il Pastificio Oggi

Nel 1999 è stato elaborato ancora un altro progetto che prevedeva invece la ristrutturazione

dell‟edificio esistente per crearne un centro culturale. Proprio per evitare il suo crollo, nel

2010 è stato presentato un progetto relativo al suo recupero e alla sua valorizzazione attraverso

la realizzazione di un centro culturale dedicato alla musica, denominato “Città della Musica”.

Riguardo lo stato di conservazione, i prospetti dell‟edificio sono in discreto stato mentre il resto

della struttura versa in un completo stato di abbandono e degrado. Le dinamiche imprenditoriali

della famiglia Battista avevano avuto un accrescimento progressivo per un periodo pari a circa

settant‟anni a partire dal 1876, anno in cui morì Gaetano. La fortuna accumulata dal padre, le

potenzialità della Larino di fine Ottocento, unite alle competenze professionali e alla coerenza di

principi della famiglia, senza che mai nessuno dei Battista ricoprisse cariche politiche o ammini-

strative determinarono un progresso tale che solo successivamente venne purtroppo compromes-

so dalle divisioni ereditarie e dalle mutate condizioni socio-economiche.

“L‟edificio ha una forma geometrica regolare, di caratteristi-

che architettoniche semplici, realizzato in tufo proveniente

dalle cave della zona e lavorato unicamente nelle parti riqua-

dranti le aperture del piano terra dove lo troviamo unito al

mattone. L‟edificio si sviluppa prevalentemente su due livelli

e viene utilizzato come deposito di cereali. Esso si presenta

con forma compatta e con uno sviluppo longitudinale accen-

tuato rispetto alla larghezza. Il prospetto principale, su corso

Magliano, è movimentato da numerose aperture che si apro-

no su entrambi i livelli. Al piano terra ci sono i due ingressi

principali, evidenziati dall‟impiego del tufo lavorato. Tra

questi due ingressi si aprono tre finestre a mò di “bifora” con

colonna centrale poggiante su robusta soglia in pietra e cul-

minante con capitello sormontato da architravi a sesto molto

ribassato in tufo e mattoni. Paraste e cornici marcapiano rit-

mano l‟intero fronte.” Tale descrizione è tratta dalla relazione

che la soprintendente, dottoressa Gabriella d‟Henry, redasse

nel 1992 per l‟apposizione del vincolo.

Foto Ex Pastificio Battista, novembre 2015, Bucci-Notarangelo

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Mulino e Pastificio San Rocco di Ernesto Colagiovanni

Agli inizi del 1880 Pasquale Battista formò una nuova società con Ferdinando Colagiovanni

per la realizzazione del mulino-pastificio San Rocco. Sei anni più tardi, Pasquale, abbandonò

la società Fratelli Battista, creata precedentemente. Le sue notevoli dimensioni dettero lavoro a

molti operai per tutti gli anni trenta del Novecento, poi la guerra e le successioni ereditarie in-

terruppero l‟attività e a metà degli anni cinquanta fu venduto.

Carta intestata del 1908 del mulino- pastificio Colagiovanni

Era uno dei più importanti pastifici d‟Italia, produceva 69 tipi di pasta che esportava anche

all‟estero soprattutto in Sud America. Nel 1903 ha ricevuto la medaglia d‟oro presso Bruxelles.

L‟edificio costruito con mattoni in tufo è ubicato tra la zona di Pian San Leonardo e il centro

storico medievale. La struttura era costituita da molti vani, l‟ingresso principale affacciava

sull‟attuale via Gramsci. Presumibilmente l‟edificio era alto circa 10 metri. Lo spazio tra

l‟abitazione della famiglia e quella del pastificio era costituito da un vano con arco a tutto sesto

che serviva da accesso ai commercianti per scaricare le merci. Oggi questa è la parte intonacata

di verde. Nella parte superiore della facciata era visibile un insegna con il nome del proprietario

e del mulino-pastificio. La struttura è stata danneggiata da un incendio nel 1915 per cause igno-

te. Il mulino-pastificio ha cessato la sua attività negli anni „50, e successivamente l‟edificio fu

trasformato in alloggi abitativi ancora oggi esistenti.

Foto a sinistra: resti del mulino-pastificio; al centro: vano di collegamento con arco a tutto sesto; a destra: l‟originale abitazione Colagiovanni.

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Libretto pasta del Mulino - Pastificio Colagiovanni

Confezione pasta Mulino - Pastificio Colagiovanni

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Foto Pilone 1916, vista posteriore mulino-pastificio Colagiovanni

Particolare della prima foto

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Ricostruzione Mulino - Pastificio Colagiovanni, attuale via Gramsci

Il complesso mulino-pastificio e residenza Colagiovanni, attuale via Gramsci

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Fonti

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Rivista Il Ponte n°7 gennaio-febbraio 1990, Larino Liberty, , N. Stelluti;

Rivista Il Ponte n°15 maggio-giugno 1991, Piano San Leonardo Tufo e C., N. Stelluti; Rivista Il Ponte n°29 settembre-ottobre 1993, Fiat Lux, G.Mammarella;

Rivista Il Larinate n°10 maggio-dicembre 2001, Larino ieri e oggi: Calendario 2002,

omaggio a Scipione Novelli, medico e dilettante di fotografia a cavallo tra l‟800 e „900,

a cura di N.Stelluti;

Rivista ArcheoMolise n°10 gennaio-marzo 2012, Il pastificio e le industrie della fami-

glia Battista a Larino, P.Trivisonno;

Il Molise dalle origini ai giorni nostri. Il circondario di Larino, volume 4, G.B. Ma-

sciotta, Cava dei Tirreni (Salerno);

Almanacco del Molise, 1992, a cura di Enzo Nocera. Larino, Piano San Leonardo Tufo

& C. , N.Stelluti;

Progetto di recupero contenuto in: P. Trivisonno, Formazione del sistema urbano e pro-

duttivo del Molise: insediamenti lungo i tratturi e i fiumi, Seges Collana di pubblicazio-

ne del dipartimento. Quaderni di studi storici 17, Arti grafiche La Regione snc, 1999;

Formazione del sistema urbano e produttivo del Molise: insediamenti lungo i tratturi e

i fiumi, P. Trivisonno, Università degli studi del Molise – Dipartimento di Scienze Eco-

nomiche Gestionali e Sociali, gennaio 1999;

Grano e civiltà rurale del Molise, prodotti e valori da riscoprire, M.Tanno, Studio Em-

me, Campobasso, 2006;

Tesina Storia del Patrimonio Industriale, cattedra prof. R. Parisi, Università degli Studi

del Molise, autore Mariagrazia Mazzella Di Bosco;

Foto Archivio Pilone

Foto Novelli

Foto Bucci-Notarangelo

www.primapaginamolise.it

http://aimol.altervista.org/pastificio-battista-colagiovanni/

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