Quinta Gold 2

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Giornalino della classe 5^ della scuola primaria “G. Deledda” - Anno Scolastico 2010-2011 - n. 2 Febbraio 2011 La frutta va a scu o la Oggi, a ricreazione,in tutte la classi si sente un intenso profumo di mandarino. Questo succede perché la nostra scuola ha aderito a un progetto di educaz ione alimentare chiamato”Frutta nelle scuole”. Due volte alla settimana, infatti noi a merenda mangiamo solo frutta di stagione. Ci arriva già lavata e chiusa in sacchetti oppure sbucciata e tagliata a pezzi in vaschette sigillate. E' frutta biologica, cioè è coltivata in modo naturale e,se dovessimo trovare un vermetto,non fa niente anzi la sua presenza dimostra che la frutta non ha sostanze nocive. Alcuni di noi sono golosi di frutta:Riccardo,che è abituato a mangiare sano, la divora, mentre Axel e Sara la mordicchiano piano piano e ne lasciano sempre un po'. Noi sappiamo che consumare frutta e verdura è indispensabile per crescere più sani, però spesso rimpiangiamo le buone merende del mercoledì che ci preparavano l'anno scorso le nostre mamme. Loro, dopo la frutta, ci premiavano sempre con qualcosa di “sfizioso.” oi di Quarta La 5^ a Torino per i 150 anni Alla scoperta dell'Unità d'Italia Fra poco si festeggerà il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e noi di quinta andremo a visitare Torino che è stata la prima capitale del Regno d'Italia. Le maestre ci hanno spiegato che un tempo l'Italia era un “puzzle” di Stati e ognuno aveva un proprio re. Alcuni di loro erano addirittura stranieri!A quel tempo gli abitanti dell'Italia non avevano alcun diritto. Per fortuna Vittorio Emanuele II di Savoia, con il suo esercito e numerosi patrioti, conquistò gran parte dei pezzi del “puzzle Italia. Il 17 marzo1861 venne così proclamato il Regno d'Italia e la sua capitale, c o m e abbiamo già detto, era Torino,una bella città circondata dalle Alpi. Oltre a ciò che impareremo,quello però che più ci emoziona è il viaggio. Da quando poi la maestra Daniela ci ha illustrato il programma della gita,non stiamo più nella pelle e non vediamo l'ora di partire. Alcuni di noi sono già andati a vedere su internet l'albergo in cui alloggeremo e ci hanno riferito che, pur essendo piccolo, è molto carino. Ci fermeremo a Torino dal 24 al 26 febbraio e la percorreremo in lungo e in largo per vedere più cose possibili. In quei giorni Torino sarà tirata a lucido e noi la potremo ammirare per primi,prima di tanti capi di stato importanti. Sono tanti i luoghi che ci incuriosiscono, in particolare il Museo Egizio perché è il secondo dopo quello del Cairo, inoltre salire sulla Mole Antonelliana per vedere Torino di sera dall'alto, sarà un'esperienza indimenticabile e davvero potremo dire di aver toccato le stelle con un dito. Mauro G. – Alice Z.- icola V.

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giornalino della classe quinta della scuola Deledda di Cervia

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Giornalino della classe 5 ̂della scuola primaria “G. Deledda” - Anno Scolastico 2010-2011 - n. 2 Febbraio 2011

La frutta

va a

scuo la Oggi, a ricreazione,in tutte la classi si sente un intenso profumo di mandarino. Questo succede perché la nostra scuola ha aderito a un progetto di educaz ione alimentare chiamato”Frutta nelle scuole”. Due volte alla settimana, infatti noi a merenda mangiamo solo frutta di stagione. Ci arriva già lavata e chiusa in sacchetti oppure sbucciata e tagliata a pezzi in vaschette sigillate. E' frutta biologica, cioè è coltivata in modo naturale e,se dovessimo trovare un vermetto,non fa niente anzi la sua presenza dimostra che la frutta non ha sostanze nocive. Alcuni di noi sono golosi di frut t a:Ri cc ar do, ch e è abituato a mangiare sano, la divora, mentre Axel e Sara la mordicchiano piano piano e ne lasciano sempre un po'. N o i s ap p i amo c h e consumare frutta e verdura è indispensabile per crescere più sani, però spesso rimpiangiamo le buone merende del mercoledì che ci preparavano l'anno scorso le nostre mamme. Loro, dop o l a fr ut t a , ci premiavano sempre con qualcosa di “sfizioso.” �oi di Quarta

La 5^ a Torino per i 150 anni

Alla scoperta dell'Unità d'Italia

Fra poco si festeggerà il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e noi di quinta andremo a visitare Torino che è stata la prima capitale del Regno d'Italia. Le maestre ci hanno spiegato che un tempo l'Italia era un “puzzle” di Stati e ognuno aveva un proprio re. Alcuni di loro erano addirittura stranieri!A quel tempo gli abitanti dell'Italia non avevano alcun diritto. Per fortuna Vittorio Emanuele II di Savoia, con il suo esercito e n u m e r o s i p a t r i o t i , c o n q u i s t ò gran parte dei pezzi del “puzzle “ Italia. Il 17 ma r z o 1 86 1 venne così proclamato il Regno d'Italia e la sua c a p i t a l e , c o m e abbiamo già detto, era T or i no ,u n a bella città c i r c o n d a t a dalle Alpi. Oltre a ciò che impareremo,quello però che più ci emoziona è il viaggio. Da quando poi la maestra Daniela ci ha illustrato il programma della gita,non stiamo più nella pelle e non vediamo l'ora di partire. Alcuni di noi sono già andati a vedere su internet l'albergo in cui alloggeremo e ci hanno riferito che, pur essendo piccolo, è molto carino. Ci fermeremo a Torino dal 24 al 26 febbraio e la percorreremo in lungo e in largo per vedere più cose possibili. In quei giorni Torino sarà tirata a lucido e noi la potremo ammirare per primi,prima di tanti capi di stato importanti. Sono tanti i luoghi che ci incuriosiscono, in particolare il Museo Egizio perché è il secondo dopo quello del Cairo, inoltre salire sulla Mole Antonelliana per vedere Torino di sera dall'alto, sarà un'esperienza indimenticabile e davvero potremo dire di aver toccato le stelle con un dito. Mauro G. – Alice Z.- �icola V.

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2 In terza è arrivato Babbo Natale

Lavagna multimediale in terza

È il primo di giorno dopo le vacanze di Natale e noi stiamo attraversando l'atrio per arrivare alla nostra classe. A metà tragitto vediamo provenire dalla classe terza una strana luce azzurrognola. Subito ci fiondiamo sulla porta e rimaniamo a bocca aperta: al posto della vecchia lavagna nera c'è l'enorme schermo di un computer. Seduto alla cattedra il maestro Luciano lavora su un portatile e,a ogni “clic”, sullo schermo si susseguono nuove videate. Appena si accorge di noi ci saluta e con un gesto delle mano ci presenta la LIM, o meglio la lavagna interattiva multimediale. Per noi giovani cronisti questa è un'occasione unica, perciò all'intervallo andiamo a intervistarlo. Cos'è la Lim?

La Lim è l'evoluzione tecnologica della vecchia lavagna di ardesia che in confronto è un”dinosauro”. La Lim in più ha la memoria di un elefante e quando la spegni conserva tutto il lavoro svolto. Con internet poi le lezioni diventano ancora più interessanti e complete perché allo scritto si possono aggiungere immagini e anche video. Come si usa la Lim?

Si usa semplicemente come un normale pc, infatti la Lim è collegata a un portatile che è come il suo cervello. Per scrivere e muoversi sullo schermo si usa una penna speciale che in pratica è un mouse. Qual è la tua opinione sulla Lim e come l'hanno accolta i bambini?

La Lim è uno strumento didattico molto molto valido che in più diverte i bambini e cattura positivamente la loro attenzione. I miei scolari ne sono entusiasti e spesso a ricreazione litigano perché vorrebbero tutti provare i giochi e le attività proposte. Perchè la Lim è stata messa solo in terza e non in tutte le classi?

Le Lim sono costose. La nostra è stata finanziata con i soldi della scuola; io mi auguro che, tra non molto, la Direttrice possa trovare altri fondi e ne possa assegnare una a tutte le classi. Appena siamo ritornati in aula e abbiamo rivisto la nostra vecchia lavagna tutta coperta di scritte bianche , abbiamo provato un grande invidia per quei “piccoletti” di terza. Damiano M.- Giacomo C.- Ivan H.

Chiara V. - Simone P. - Emanuele C.

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Indagine su come usiamo il cellulare.

Cellulare sì, cellulare no...Cellulare sì, cellulare no...Cellulare sì, cellulare no...Cellulare sì, cellulare no...

Quando il S ind aco è venuto qui a scuola per inaugurare il primo numero

di “Quinta Gold!”, ci ha messo una pulce nell'orecchio: “ la moda dei cellulari, per i bambini è molto pericolosa”. A questo punto abbiamo pensato di organizzare, all’ interno della nostra classe, un' inchies ta sull'uso del cellulare, proprio come fanno i giornalisti del TG Abbiamo scoperto che nove bambini su sedici possiedono un cellulare e lo usano abitualmente, mentre gli altr i usano quello dei genitori solo quando ne hanno bisogno. Giacomo, Nicola e Ivan sono i più tecnologici della classe, infatti loro non lo usano solo per

necessità, ma anche per inviare messaggi agli amic i, per ascoltare musica, per fare dei video e per scattare delle foto. Non lo spengono quasi mai, neanche di notte. Poi c’é un gruppetto di bambine che lo accendono nel pomeriggio per parlare con le amiche. Comunque, quelli che ancora non ne possiedono uno lo riceveranno come regalo alla fine della quinta. Per quanto riguarda le r icariche ci pensano i nostri genitori e, in media, spendono 5 euro alla settimana. Solo Nicola spende molto di più, ma lui dice che è per colpa di sua sorella che glielo usa di nascosto. Questa nostra mini- inchiesta fa chiaramente capire che i nostri genitori sul cellulare sono divisi: i più “moderni” sono convinti che i propri figli

debbano adattarsi presto ad usare questo mezzo, e i più “trad iz io na lis t i” in vece ritengono che il cellulare, alla nostra età, non sia affatto indispensabile. Erica S.-Alice F.- Sabrina Z.

I FATTI DI PUPUF di Gloria P.-Chiara B. Julia T.

NELLA SUA CASA BABBO NATALE DORME DELLA GROSSA DOPO LE FATICHE DI NATALE.PUPUF NON SA COSA FARE COSI' DECIDE DI ANDARE NEL BOSCO A GIOCARE CON LA NEVE.

MENTRE COSTRUISCE UN BELLISSIMO PUPAZZO VEDE A TERRA ALCUNI RAMI SECCHI.SUBITO GLI VIENE L'IDEA DI COSTRUIRSI UN BEL PAIO DI SCI E DELLE COMODE RACCHETTE.

PUPUF CORRE VELOCE CON I NUOVI SCI. NON VEDE PERÒ UNA MONTAGNOLA DI NEVE E FINISCE DRITTO CONTRO UN ALBERO. ORA È LUI AD ESSERE UN PUPAZZO DI NEVE.

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Siamo molto soddisfatti del successo ottenuto dal primo numero del nostro giornalino: abbiamo venduto più di 60 copie e abbiamo incassato 180 euro che utilizzeremo per la visita a Torino. Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato. Ci hanno fatto piacere le parole del Sindaco e della Direttrice e ci sono stati di grande aiuto i consigli delle giornalista Giordano Alessandra che continuerà a collaborare con noi fino alla fine dell'anno. Infine ringraziamo tutti i nostri lettori dai più piccoli ai più grandi. Al prossimo numero. La redazione per scriverci [email protected]

Robomico, il robot amico dei bambini. Ciao, cari amici! Sono sempre Andrea e in questa mia rubrica vi presenterò un robot che vi piacerà più di Scavator. Si chiama Robomi-co e sarà un compagno di giochi molto specia-le. Lui, anche se si dovrebbe dire esso perché è una cosa e non una persona vera, funziona con un'energia particolare:H2 O3ORAFO9 cioè ingoia acqua e tutte quelle cianfrusaglie dorate e luccicanti che si mettono le bambine per sembrare più belle e anche più grandi. Ma ora statemi a sentire bene perché vi racconterò una giornata con il mio fantastico robot. Alle ore 12.30 ,con i suoi potenti razzi, vi viene a pren-dere a scuola e vi porta in un attimo a casa sempre volando e naturalmente non vi farà nessuna domanda sui compiti e sulla scuola. Il tempo di lavarsi le mani e siete già seduti a tavola mentre lui provvede a piegare il grem-biule, sistemare lo zaino e raccogliere le scar-pe che avete abbandonato nell' ingresso. Dopo pranzo, mentre voi siete davanti alla tivù, lui sparecchia al posto vostro. Alle ore 14.00 è con voi in cortile per una memorabile partita di calcio e, ad un'ora stabilita, con il teletra-sporto vi porterà direttamente nelle vostra ca-meretta per fare i compiti. Naturalmente non vedendo quanto siete sudati vostra madre non potrà né sgridarvi nè tanto meno pretendere

che facciate la doccia. Fare i compiti con Ro-bomico poi sarà un vero spasso, come pure le sfide alla Wii. Alla sera Robomico entra di nuovo in azione e dopo aver riordinato la ca-

meretta, preparato lo zaino s i accuccia sul tap-peto accanto a voi. Alla mattina però il bacio del buon risveglio ve lo darà sempre la mam-ma perché le labbra di acciaio non sono il massimo. Andrea G.