QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E … marzo 2009.pdf · ASIAGO Rigoni: “Presto ......

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l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO l’Altopiano 8 La voce degli Comuni QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 289 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 7 MARZO 2009 I SAPORI DELLA TRADIZIONE www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano pag. 3 Allarme disoccupazione anche in Altopiano, associazioni e enti cercano soluzioni ASIAGO Rigoni: “Presto si presenterà il progetto Verena-Larici” ROANA Gli errori di Porto e le ricette di Bolzon. Bilancio di cinque anni di amministrazione pagine 15 ALPINI L’intensa attività del gruppo di Asiago pag. 11 e 12 SPECIALE SPOSI Stoccareddo La prima via dell’Altopiano dedicata a Rigoni Stern ENEGO Ritorno in grande stile per la Marciabianca Giovani, donne e anche padri di famiglia in aumento la schiera dei senza lavoro pag. 17 Via libera dalla Regione alla nomina pag. 20 pag. 22 Idee e suggerimenti per il giorno delle nozze La lettera L’assessore Toniolo risponde ai dubbi di un cittadino: La soluzione per la Gaiga è una rotatoriaHockey su ghiaccio: Asiago si prepara per i Mondiali Under 18 pagina 9 pagina 4 pagina 10 pag. 6 Inserto pagine 13-14-15-16 Radiologia avrà il nuovo primario Radiologia avrà il nuovo primario

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l’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

l’Altopiano8La voce degli Comuni

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 289 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 7 MARZO 2009

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alt

op

ian

o

pag. 3

Allarme disoccupazione anche in Altopiano, associazioni e enti cercano soluzioni

ASIAGO Rigoni: “Presto

si presenterà

il progettoVerena-Larici”

ROANA Gli errori di Porto

e le ricette di Bolzon.

Bilancio di cinque anni

di amministrazione

pagine 15

ALPINIL’intensa

attività delgruppo di

Asiago

pag. 11 e 12

SPECIALE

SPOSI

Stoccareddo

La prima via dell’Altopiano

dedicata a Rigoni Stern

ENEGO

Ritorno in

grande stile

per la

Marciabianca

Giovani, donne e anche padri di famigliain aumento la schiera dei senza lavoro

pag. 17

Via libera dalla Regione alla nomina

pag. 20

pag. 22

Idee e

suggerimenti

per il giorno

delle nozze

La lettera L’assessore

Toniolo rispondeai dubbi di uncittadino:“La soluzioneper la Gaiga è una rotatoria”

Hockey su ghiaccio: Asiago si

prepara per i Mondiali Under 18

pagina 9

pagina 4

pagina 10

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Insertopagine

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Radiologia avrà

il nuovo primario

Radiologia avrà

il nuovo primario

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Un pizzico di cenere e un pu-gno d’acqua: il segreto che lanonna - china sulle limpideacque di montagna - era soli-ta usare quotidianamente perrimettere a nuovo i pannisporchi. Cenere sulla testa ilmercoledì che inaugura laQuaresima e acqua sui piedila sera del Giovedì Santo: ilsegreto che la Chiesa da mil-lenni ha fatto suo per incorni-ciare i 40 giorni della Quare-sima da poco iniziata. Rimes-se nell’armadio le maschere earchiviate nella credenza le ri-cette dei crostoli, rimane ilprogramma di un percorsoimpegnativo che parte dallatesta e conduce ai piedi. Uninvito che è molto più d’unsemplice maquillage o di unbanale ritocco di chirurgiaestetica. Perché dalla testa aipiedi sta racchiusa tutta la cre-atura umana, la cosa più bellache emozionò pure Dio appe-na dopo averla partorita.Il Vangelo pullula di immagi-ni, racconta il Cielo attraver-so parabole e illustrazioni. Edecco che con la cenere e l’ac-qua propone l’immagine au-stera del deserto. Luogo mi-sterioso e intrigante, luogo dimorte e di sfida, di sopravvi-

“Cenere, acqua e tanta sabbia”venza e d’audacia. Luogo incui Dio porta i suoi profeti perparlare al loro cuore, per ri-mettere in piedi esistenzesmarrite, per allenare al com-battimento del mondo. E an-che le nostre città hanno i lorodeserti: il deserto della malin-conia e della tristezza giova-nile, il deserto di una crisi cheavanza impietosa e di un mon-do apparentementegiocherellone, il deserto di tan-te domande e di poche rispo-ste. E’ la storia di tante fami-glie che, spenti i riflettori del-l’apparenza, scoprono che lafesta è finita e che il gioco sifa serio. Ma se la Quaresimainvita ad entrare nel deserto,è perché - come amava direAntoine de Saint-Exupery - inogni deserto c’è un pozzo, inogni amarezza c’è il germo-glio di una risurrezione ina-spettata. Ma occorre abitareil deserto per raccoglierne iprofumi e gustarne gli aromiportati dal vento. Con la ce-nere in testa abbiamo 40 gior-ni d’allenamento. Si sporche-ranno i piedi, perché - a chiraccoglierà la sfida - capiteràdi dover attraversare zoneimpervie, dubbi laceranti, sfi-de disumane: ma all’uscita

c’aspetterà l’acqua sui piedi delGiovedì Santo. Lo sa unmaratoneta cosa significa unabrocca d’acqua fresca dopouno sforzo massacrante e su-dato: è respiro, sospiro,rigeneramento.Abitare il deserto è come unesercizio reso appositamenteduro per preparare il corpo amigliorare le prestazioni. Pernoi oggi è follia: perché nel de-serto il beduino non portal’Ipod nelle orecchie, ilmascara sotto gli occhi o lacrema abbronzante. Nel de-serto l’Ipod va spento: sonole stelle che tracciano la rot-ta per non smarrirsi. E chis-sà mai che, accettando la sfi-da di abitare questa zona, nonscopriremo dentro di noi lanostalgia del Cielo: quella cheti fa venire voglia d’esserepulito, d’essere te stesso,d’abbandonare mille immaginicostruite, d’essere sempliceper stupire il mondo. “Ricor-dati che sei polvere e polve-re ritornerai” - ha ricordatoil vecchio curato spargendola cenere sul capo -. Davve-ro nulla siamo: basta un’in-flazione a Wall Street e man-ca il pane, due linee di febbree manca la salute, un legame

spezzato e scompare la gio-ia. Polvere è l’uomo: eppu-re quella polvere, abitata dalsoffio dello Spirito, è rima-sta ancor oggi il capolavo-ro più bello. Così bello edelicato che, ogni anno, pun-tualmente l’Artista la richia-ma nel laboratorio del de-serto per fare un trattamen-to che mantenga e ringiova-nisca il suo splendore.Si è sempre e solo nudi sot-to il cielo: che lo si scali conimpalcature - come è acca-duto nella pianura di Babele- o che lo si voglia evitare -come nel caso di Giona -.Eppure nel deserto abita unpozzo.Avventura audace la Quare-sima. don Marco Pozza

Sapor d’acqua natìa

Il 62% dei maschi ad Asiagohanno un lavoro, il 37% dellefemmine, per un tasso di atti-vità che raggiunge il 49%. Seperò si analizzano i dati per fa-scia d’età, il 13% dei giovanimaschi sono disoccupati, il23% delle femmine, per un tas-so di disoccupazione giovaniletotale di oltre il 17%. Spulciandoancora di più i dati occupazio-nali, si vede che solo il 21% deiresidenti tra i 20 e i 29 anni haun lavoro, percentuale che saleal 67% nella fascia d’età dai 30ai 54 anni.Sono numeri di difficile inter-pretazione, sopratutto in unoscenario lavorativo come quel-lo di Asiago dove molti giovanidanno una mano nell’attivitàfamigliare senza però “risulta-re” nei conteggi occupazionali.Nei numeri dei lavoratori c’èanche da aggiungere chi lavo-ra “in nero”, fenomeno in calo,

Disoccupazione in Altopiano:donne e giovani i più colpitiCon la crisi, a competere per i pochi posti di lavoro disponibili anche padri di famiglia

ma non completamenteestirpato. Numeri in ogni modoche segnalano una sofferenzatanto che consultando i dati deiflussi migratori si evidenzia unlento, ma inesorabile sposta-mento dei giovani verso la pia-nura salvo una leggera flessionepositiva nel 2006 – 07.Una sofferenza accentuatasicon la crisi economica che staattraversando il mondo occi-dentale. Solo nei mesi di gen-naio e febbraio, 97 nuovi lavo-ratori hanno chiesto lo stato didisoccupazione al Centro perl’impiego di via Verdi. Nei pri-mi giorni di marzo altri 22 la-voratori hanno dichiarato il lorostato di non occupati. Numeripiccoli se confrontati conquanto sta avvenendo nellapedemontana, ma che assumo-no una certa rilevanza se si con-sidera che ad Asiago ci sonopoco più di 2.500 lavoratori in

tutto. Altro fattore che rendeanomalo il mondo lavorativoaltopianese è la componente dellavoro stagionale, ma spicca ilfatto che già a febbraio, quindiin piena stagione delle settimanebianche, molti lavoratori delcomparto turistico erano statimessi in mobilità. Così come pre-occupa che 40 lavoratori che sisono presentati al centro impie-go, ex ufficio di collocamento,arrivano dalle grosse aziende dipianura. Questi sono padri difamiglia che hanno sulle spalletutti gli impegni finanziari legatialla casa e ai figli, dal mutuo aicosti scolastici.“Prima della crisi economica ainostri uffici arrivavano richie-ste di inserimenti lavorativi, an-che ad orario ridotto o a titologratuito, di persone disabili osvantaggiate con l’intento pri-mario di dare loro un senso diappartenenza o di riprendere

lentamente il reinserimento nelmondo del lavoro – spiegal’assessore ai Servizi SocialiDiego Rigoni – Ora, con lacrisi, arrivano richieste di aiu-to da parte di lavoratori, an-che autonomi, che diventanoprioritarie per noi perché co-stituiscono la base sociale sucui poggia poi l’aiuto ai disa-giati. Visto lal crescente diffi-coltà dei lavoratori, indicataanche dagli uffici del centrodi impiego, abbiamo ritenutonecessario fare il punto sullasituazione e far incontrare chidà lavoro, cioè le categorieeconomiche, e chi può fornirelavoratori”.Un incontro tenutasi in Muni-cipio, organizzato dall’assesso-rato ai Servizi Sociali con lapartecipazione dei rappresen-tati delle categorie economi-che, le cooperative sociali, iservizi sanitari e gli enti prepo-

sti all’inserimento lavorativo, ilCentro d’impiego della Provin-cia, il Servizio Inserimento La-voro dell’Azienda sanitariabassanese e il distretto sanita-rio di montagna dell’Asl 3.La difficoltà di inserimento didisabili e di disagiati nel mondodel lavoro è già gravosa nono-stante la dedizione degli opera-tori ed ora, con lavoratori“normodotati” che competonoper gli stessi posti di lavoro, inaumento. Ma per tutte questepersone che cercano impiegoci sono delle soluzioni che po-trebbero facilitare il loro inseri-mento: dagli sgravi fiscali perle aziende agli incentivi econo-mici, soltanto che molte dittenon ne sono a conoscenza.Ecco allora la finalità dell’incon-tro organizzato dai Servizi So-ciali dove le categorie hannodato la massima disponibilità acollaborare con gli enti prepo-

sti all’inserimento lavorativosollecitando un continuo scam-bio di informazioni tra le lorosegreterie, che poi le gireran-no agli associati, e gli enti.“Ci sono numerosi incentivi eco-nomici per le aziende che dannolavoro a disabili ma anche per lepersone in situazione di svantag-gio – illustra Anna Maria Stelladel Centro impiego di Schio eThiene – Questi inserimenti la-vorativi, sotto forma di stage odi tirocinio, non comportano al-cun obbligo d’assunzione a tem-po indeterminato da parte deldatore di lavoro così come la si-curezza della procedura e la ga-ranzia del lavoratore stesso sonodati dai nostri uffici. Questi la-voratori vengono visti come dif-ficili da inserire, sia il disagiatosia lo svantaggiato, ed invecesono delle risorse; i nostri pro-grammi servono proprio per far-li scoprire.” Gerardo Rigoni

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l’AltopianoSabato 7 marzo 2009

l’Altopiano 3Sabato 7 marzo 2009

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Un’esplosiva terza edizionedella ormai consuetamanifestazione “Fiocchi diluce” ha animato Asiago nelfine settimana del 20-21-22febbraio.Per ricordare un secolo diturismo ad Asiago,l’Assessorato alla Cultura diAsiago ha pensato discegliere tre ambientazionidiverse; contrariamente alleprime due edizioni, infatti, lamanifestazione si è svoltasoltanto nell’ultima seratapresso l’aeroporto ‘RomeoSartori’, mentre le prime duesono state ospitate da luoghisuggestivi di grande attrazioneturistica nel passato e nelpresente.La prima serata, quella del 20febbraio, ha avuto comefiabesco scenario il LaghettoLumera; qualche fuoco arti-ficiale di presentazione, unasorta di benvenuto agli ospitiaccorsi numerosi, ha accom-pagnato la proiezione di im-magini del nostro ridente pas-sato turistico e della popola-zione altopianese degli anniSessanta, delle vecchie casee contrade e del centro stori-co. Un momento davvero ma-gico che ha richiamato nonsoltanto la nostra identità cul-turale, ma anche l’apparte-nenza a una terra bellissima:il lago e gli alberi hanno fattoda schermo alla nostra storia,a rappresentare un continuumtra tradizione e natura, tra pas-sato e un presente da preser-vare.Ad accentuare ancora di piùquesta atmosfera magica cre-ata ad arte, è stato inscenatoqualche intermezzo di stam-po fiabesco, i cui protagoni-sti sono stati i personaggi leg-gendari della nostra tradizio-ne, strettamente correlata a

quella della letteraturagermanica: streghe ed elfi han-no preso corpo accompagna-ti da musiche tipiche che han-no permesso anche ai turistidi venire catturati dalla nostracultura.La serata si è chiusa con ungrande spettacolo pirotecnicoche ha illuminato non soltan-to il cielo, ma anche l’acquadel laghetto, che ha assuntocosì un aspetto incantato.La seconda serata si è tenutasabato 21 febbraio in localitàBellocchio. Brillante l’intuizio-ne dell’ambientazione scelta:il luogo dove un tempo regna-va incontrastato il trampolinoper il salto, che ha visto pas-sare con gli sci in spalla tan-tissimi campioni e atleti, cheha accompagnato gioie di vit-torie e tristezze di sconfitte,eleganti salti e dolorose cadu-te, ma che è stato anche unposto di estrema rilevanza tu-ristica, un polo di attrazionefino a pochi anni fa.Al Bellocchio è ritornato a tro-neggiare un trampolino, cer-to meno imponente, ma altret-tanto affascinante: un’idea inparte dovuta al ConsigliereFranco Sella (sempre attivo esollecito) che ha riscosso dav-vero molto successo e che èstata commentata dalla mag-gior parte dei presenti comefulcro della serata e che è sta-ta realizzata con l’aiuto esper-to di Mario Rossi (exsaltatore), Giampaolo Mosele(ex combinatista) e IvanoCosta (dirigente sportivo).Il trampolino, che ha raccol-to entusiastici consensi daparte della popolazione e nonsolo, è stato illuminato e con-tornato dalle nostre “dase” eha rappresentato il puntofocale di una serata che ci hafatto sentire Asiago davvero

nostra.In un primo momento, il pre-sentatore Piero Brazzale el’Assessore alla Cultura e alTurismo Roberto Rigoni, as-sieme a tutta la comunitàasiaghese, hanno voluto ren-dere omaggio a due sportivialtopianesi che in questi ulti-mi anni si sono affermati den-tro e fuori dal nostro territo-rio, ottenendo notevoli risul-tati, Enrico Fabris e LucaStefani.Successivamente, è stato de-dicato spazio alla proiezione difilmati storici: insieme buffee commoventi le immaginidella popolazione asiaghesealle prese con sci da fondo eda discesa in gare e capitom-boli, proiettati sulla pista d’at-terraggio del trampolino.E’ stato poi proposto un ri-torno agli anni Settanta, quan-do il trampolino del Bellocchioera la palestra degli atleti disalto con gli sci, sport che piùdi tutti rappresenta il nostropaese, che lo rende peculiarerispetto ad altre località mon-tane; accompagnati rigorosa-mente da boogie woogie e in-citanti rock’n’roll, quasicadenzando il ritmo della mu-sica, hanno saltato dal tram-polino alcune delle vecchieglorie del salto altopianese,rispolverando dal cassetto del-la memoria non solo i vecchisci da salto, ma anche le or-mai passate emozioni, ridan-do lustro a uno sport che,messo da tempo neldimenticatoio, forse potrà tor-nare a brillare anche grazieall’iniziativa. Hanno saltatoanche alcune giovani promes-se, di cui speriamo si ingros-sino presto le fila.Agli albori, invece, lo sportproposto a seguire, losnowboard, che, di tradizio-ne più recente, sta già racco-gliendo impavidi e incalliti se-guaci che hanno dato spetta-colo sulle loro “tavole”.Divertentissimo il ritorno del-la “Coppa Karukola”, una tra-dizione asiaghese che preve-deva la discesa dalla pista dipersone in maschera, conqualsiasi mezzo; e quando sidice qualsiasi è chiaro che sivenga presi alla lettera: addi-rittura una slitta allestita a ta-volo di osteria, una serie dislittini attaccati tra loro a modi trenino, persino un como-do sofà. La manifestazione,non proposta ormai da anni,

ha riscosso notevole succes-so, sia da parte degli spetta-tori, alle prese con le risate,sia da parte degli entusiasman-ti protagonisti, che si sono di-vertiti a scendere a rotoloni ea dare spettacolo.Magica la discesa dei maestridella Scuola di Sci accompa-gnata dalla luce delle fiaccolea chiudere la serata prima del-lo spettacolo pirotecnico.Una serata estremamente di-vertente, ma anche evocativae commovente, grazie alle ideedell’Assessorato alla cultura,all’impegno della nostra am-ministrazione, ma anche allospirito del Consigliere Sellache si è prodigato per contat-tare le glorie del nostro saltocon gli sci e gli atleti attuali eche si è proposto in primapersona per la realizzazionepratica dell’iniziativa anchegrazie all’aiuto di esperti vo-lontari. Forse la serata non èstata solamente un momentodi rievocazione e diintrattenimento per residenti eturisti, ma anche una sorta diprovocazione, un modo perrilanciare momenti di tradizio-ne e di magia che si stanno apoco a poco perdendo. La ter-za e ultima serata ha ripropostola consueta ambientazione del-l’iniziativa all’aeroporto‘Romeo Sartori’, dove ha re-gnato incontrastato lo spetta-colo pirotecnico. Le innumere-voli luci e i giochi di colori, lemusiche e l’andamento ritmi-co, scelti e abbinati con curadalla ditta realizzatrice (Paren-te Fireworks) hanno rapito l’at-tenzione del folto pubblico, ge-nerando stupore e fascinoesternati con applausi ed entu-siastici commenti.“E’ stato uno straordinariopercorso nella nostra memoriache ci ha permesso di riviveremomenti importanti della sto-ria turistica della nostra citta-dina – ha commentato soddi-sfatto l’Assessore RobertoRigoni – vorrei rendere omag-gio agli uomini e alle donneche con il loro lavoro e il loroimpegno hanno contribuitoalla crescita e allo sviluppo del-la nostra economia e della no-stra cultura. Un ringraziamen-to particolare va indirizzatoalla Pro Loco Asiago e Sasso,alla Provincia di Vicenza, atutti gli sponsor e ai volontariche hanno garantito un soste-gno fattivo alla manifestazio-ne”. Martina Rossi

Fiocchi di luce, magia e tradizioneParticolare la serata in località Bellocchio, in cui hanno rivissuto gli anni del primo dopoguerra ei mitici Settanta -Ottanta, all’aeroporto hanno preso piede i festeggiamenti della realtà presente

Martedì 3 marzo l’Ulss 3 haricevuto dalla Regione Venetol’autorizzazione alla copertu-ra del posto di Direttore dellaStruttura Complessa di Radio-logia del Presidio Ospedalierodi Asiago, vacante da alcunimesi dopo il pensionamentodel dr. Italo Poli, precedenteResponsabile.L’autorizzazione a procederealla nomina di un nuovo Pri-mario era stata richiesta dal-l’Azienda Sanitaria per garan-tire una maggiore stabilità allafunzione radiologica a favoredell’intero Altopiano, mante-nendo nel Presidio asiagheseun’importante figura di re-sponsabilità in un settore chia-ve per il servizio assistenzia-le. Il Sindaco di Asiago, An-

Primario di Radiologiavia libera dalla Regione

drea Gios, ha espresso vivasoddisfazione a nome dell’in-tera Comunità dell’Altopiano,ringraziando Regione Veneto eULSS n. 3 per questo notevolericonoscimento al ruolo del-l’Ospedale di Asiago. “L’au-torizzazione data dalla Regio-ne Veneto – sottolinea Gios -dimostra la volontà politicadi mantenere e rafforzare ilnostro ospedale”.Le procedure di coperturadel posto si avvieranno im-mediatamente e si conclude-ranno nei prossimi mesi conla nomina del nuovo Diret-tore di Struttura, a dimostra-zione della volontà politica dimantenere e rafforzare ilPresidio Ospedaliero diAsiago.

In questa foto: Ivan Lunardi, Stefano Lunardi, Mario Rossi,Massimo Frison, Roberto Frison, Gianpaolo Mosele, AndreaRossi, Franco Sella

Foto di Luciano Costa

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di Luigi Frigo Bettinado

ASIAGO

Assessore Rigoni la accusa-no di aver fatto ben poco peril turismo. Come risponde?«Ritengo di aver fatto quantopiù si potesse nell’ambito dellefacoltà attribuitemi,ridisegnando un nuovo assettonelle strategie turistiche ed ope-rando affinché Asiago e tutto ilcomprensorio riacquisisseroquel prestigio d’immagine chenel corso degli anni si era gra-vemente annacquato a causadell’assenza di una seria pro-grammazione turistica».Entriamo allora nel merito.Che cosa è stato fatto nellospecifico?«Abbiamo implementato l’inve-stimento nelle manifestazioni dirichiamo portando ad Asiagomigliaia di persone nell’obietti-vo di riqualificare la nostra of-ferta con una ricca proposta diintrattenimento in grado di sod-disfare ogni fascia d’età. Gra-zie alla collaborazione con Ra-dio Company ed al forte inve-stimento dalla stessa compiutoa favore dei nostri eventi estiviè stato possibile allestire gratui-tamente concerti di grandi can-tautori italiani quali FrancescoRenga, Alex Britti, CesareCremonini, Gianluca Grignani,di gruppi di primordine come

A tu per tu con l’assessore al turismo Roberto Rigoni

«Presenteremo a breve il progettodei nuovi impianti a fune Verena-Larici»

Le Vibrazioni o I Gemelli Di-versi. Penso ancora ai Noma-di, a Raul Casadei ed alla suaorchestra, ad Iva Zanicchi eLola Ponce, nomi tra i priminelle classifiche e che hannocontribuito a donarci momentiindimenticabili durante le scor-se stagioni estive. Senza con-siderare la programmazioneculturale attraverso l’allesti-mento di mostre dedicate agliartisti locali al Museo “Le Car-ceri” ed al nostro conterraneoGiovanni Forte Sceran; alleesposizioni di artisti di fama in-ternazionale quali Picasso,Cascella, Guttuso, Guidi ed al-tri; all’organizzazione di rilevantirassegne di musica classica edeventi culturali su tutto l’arcodell’anno».Qual è stata la sua ricetta?Ci sveli il suo segreto…«Abbiamo operato attraversoil coinvolgimento delle catego-rie economiche e di tutti i rap-presentanti delle associazioniculturali e sportive intrapren-dendo un nuovo modello diamministrazione ove le deci-sioni sono state sempre con-certate in seno alle consulteinteressate: è stato pertantopossibile acquisire il parere ditutti in un’ottica di crescitacostruttiva per il paese. A talescopo voglio citare il percorsointrapreso lo scorso anno perricordare i cent’anni della no-

stra storia turistica; un eventostraordinario nel quale tutta lacomunità è stata coinvolta in unviaggio ideale che ha contribu-ito a creare un filo conduttorecon il nostro passato ed a ri-cordarci quanto importante siastato, e sia a tutt’oggi, il turi-smo per la nostra economia.Voglio ricordare con soddisfa-zione i momenti toccanti vis-suti durante la cena di gala te-nutasi all’aeroporto lo scorsoottobre e la recente edizione di“Asiago…fiocchi di luce”.Momenti straordinari che han-no sancito il recupero della no-stra cultura, delle nostre tradi-zioni e che ci hanno fatto riflet-tere su quanto determinante siastato per tutti noi il fenomenoturistico».

Ha qualche rammarico?«Il rammarico sta nella difficoltàche ha volte ho riscontrato nelfar comprendere lastraordinarietà della nostra vo-cazione turistica ad alcuni set-tori della nostra popolazione ela gratuità delle critiche spessotese a demolire il lavoro svoltoquotidianamente per attrarreturisti e per far sì che i nostriospiti potessero vivere quelleemozioni che garantiscono quelritorno d’immagine di cui unalocalità turistica abbisogna.Molto spesso ci si dimenticache un investimento finalizzatoa sostenere un grande eventodi richiamo turistico assumeuna ricaduta economica pari adieci o venti volte superiore alsuo ammontare a favore di tut-

to il tessuto economico. Mol-to spesso ci si dimentica chela nostra economia è retta inprevalenza dal turismo».Cosa le ha dato maggioresoddisfazione?«Certamente l’entusiasmo e lagratitudine di quanti hannocompreso e condiviso il per-corso di crescita turistica in-trapreso. Noi non abbiamomai chiesto nulla agli opera-tori economici di Asiago persostenere i nostri investimen-ti, ma abbiamo saputoegualmente co-finanziare tut-te le iniziative attuate grazie adimportanti sponsorizzazioni

fino ad oggi mai arrivate adAsiago; anche questo è un se-gnale dell’innovazione avvenutanel settore turistico».Quali servizi avete creato oincrementato?«Sono stati potenziati i servizia favore del turista rendendomaggiormente agevole e con-veniente il soggiorno ad Asiago:penso al sostegno fornito dal-l’attivazione dello skibus versoil Verena, al rilancio dell’Asiago-Card, per la prima volta, que-st’anno, nell’ambito di unasperimentazione con la Provin-cia di Padova che ha permessodi divulgarne gratuitamentequalche migliaio, penso allacertificazione di qualità degliappartamenti per la vacanza, ilcui modello è stato recepitopure dalla Regione Veneto;all’Asiago Magazine ed a mol-tissime altre iniziative».Cosa si dovrebbe fare persostenere ulteriormentel’economia turistica?«Bisogna operare nellariqualificazione del turismo in-vernale con unaimprorogabile attenzione ver-so il rilancio dell’impiantisticaa fune. Il rilancio turistico diAsiago non può prescindereda un necessarioadeguamento della nostra of-ferta invernale con quella dellealtre località turistiche. Ciòsarà attuabile soltanto grazie

a maggiori investimenti nel-l’offerta di infrastrutture edimpianti. A tale scopo, presen-teremo a breve il progetto elo studio di fattibilità dei nuo-vi impianti “Verena-Larici”,un’iniziativa ambiziosa chesarà sottoposta al vaglio dellapopolazione e da cui, ne sonoconvinto, dovremmo trarrevalidi spunti su ciò che si do-vrà operare nel prossimo fu-turo per uscire dallamediocrità che per troppi anniha caratterizzato il nostrocomprensorio».È una soluzione per incre-mentare le presenze?«Voglio soltanto ricordare chela nostra montagna, diversa-mente da tutte le località turi-stiche più o meno note, ha sa-puto affrontare con grandeincisività la grave crisi econo-mica che ha colpito pure il tu-rismo registrando, nel corso diquesta ultima stagione inverna-le, un forte aumento delle pre-senze e degli arrivi, penso chedi questo si debba dare meritoai nostri operatori che, in con-dizioni di estrema difficoltà e diconcorrenzialità con il vicinoTrentino hanno saputo opera-re nella direzione di unariqualificazione dell’offerta al-berghiera e di servizi renden-do Asiago ancora una voltameta appetibile per un turismofidelizzato».

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ATTUALITA’

La Provincia di Vicenza haapprovato il Bilancio di pre-visione per l’esercizio finan-ziario 2009 e pluriennale2009-2011. Nel 2009 sonopreviste spese per oltre 170milioni di euro. Oltre 36mi-lioni sono destinati alla via-bilità, a cui sono da aggiun-gere altri 7milioni e mezzo dieuro quali contributi per in-terventi di miglioramento allarete stradale realizzati in col-laborazione con i Comuni.Circa 19 milioni di euro sa-ranno invece investiti in edi-lizia scolastica, la secondavoce più pesante del bilan-cio dell’ente. In un contestodi contenimento della spesa,che ha riguardato anche ilpersonale, particolare atten-

Il bilancio della Provincia

In Altopiano i principali interventisulla viabilità e nell’edilizia scolastica

zione è stata riservata al so-ciale. “Le nostre competen-ze in questo ambito sono li-mitate –ha precisato l’Asses-sore Sandonà - ma abbiamovoluto intervenire in favoredelle categorie svantaggiatein vari settori, dal trasportoalla scuola”.Questi gli interventi pre-visti in Altopiano per l’an-no 2009: S.P. 349 del Co-sto, potenziamento traTreschè-Conca ed Asiago(spesa prevista per opereviarie 11.200.000 euro); so-stituzione dei serramentiesterni ITC Pertile (spesa peredilizia scolastica 700.000euro); sistemazione dei ver-santi in frana S.C. Velo Marein comune di Lusiana, 2° in-tervento (per una spesa di150.000 euro).Il Piano di inseribilità fi-nanziaria 2009/2010/2011prevede inoltre: contribu-

to al comune di Rotzo per al-largamento e messa in sicu-rezza all’entrata del centroabitato sulla strada del Piovan(80.000 euro – anno 2009);allargamento, rettifica e mes-sa in sicurezza di tratti varidella S.P. 69 Lusianese conricavo di banchina di sicurez-za (350.000 euro, anno2010); adeguamento e mes-sa in sicurezza tratto Enego-Primolano della S.P.Valgadena (1.500.000 euro,anno 2011).Per quanto concerne il Turi-smo, oltre al sostegno del pro-getto “Grande Guerra” per lacui promozione c’è un fondodi 25.000 euro, la Provinciasostiene con 5.000 euro l’ini-ziativa del radunocamperistico internazionalepromosso dal “CampeggioClub Vicenza” che si svolge-rà sull’Altopiano di Asiago. (S.L.)

Gentile Direttore,l’accorata lettera del signorCarlo Rela, pubblicata recen-temente sul Suo giornale, con-ferma quanto sia urgente in-tervenire sulla strada provin-ciale del Costo e in particolaremettere in sicurezza l’incrociodi via Gaiga. La Provincia harecentemente approvato il pro-gramma triennale delle operepubbliche che per l’anno 2009prevede il potenziamento del-la viabilità tra Treschè Concae Asiago e, in particolare, pre-vede la sistemazione di tre in-croci, tra cui quello tra la stra-da provinciale e le vie Barac-ca e Mosele, a cui fa riferi-mento il signor Rela.Gli interventi sono per ora sta-ti oggetto di uno studio difattibilità che, è vero, per l’in-crocio in discussione prende inconsiderazione due diverse ipo-tesi:- una rotatoria, spostatapiù ad est rispetto all’esistentepunto di intersezione- la canalizzazione dell’in-crocio, per consentire le ma-novre di svolta a sinistra inuscita dalla strada provinciale

mediante corsie di accumuloadeguatamente protette.Non si parla invece di sotto-passaggio, se non per adegua-re l’esistente manufatto di sco-lo delle acque meteoriche, chedovrà essere di maggiori di-mensioni rispetto al preceden-te.Entrambe le soluzioni portanoun miglioramento. Certo, larotatoria sarebbe preferibile,ma potrebbe comportare de-gli incolonnamenti per chi pro-viene da Canove lungo un trat-to di strada in discesa e per dipiù in curva. Questo rendereb-be meno immediato l’arresto,specialmente quando il fondostradale è bagnato, con possi-bili rischi di tamponamento nel-l’avvicinamento alla rotatoria.Per questo motivo abbiamopreferito, in questa fase divalutazione prima della pro-gettazione vera e propria, te-nere in piedi le due possibili-tà. Entrambe, lo sottolineo,migliorative della situazioneattuale. Ulteriori studi e ana-lisi della locale viabilità, conpuntuali rilievi plano-altimetrici, ci permetteranno

di scegliere la soluzione piùadeguata.Mi sento però di poter assicu-rare al signor Rela, e a tutticoloro che utilizzano questoincrocio, che la soluzione del-la rotatoria appare sin d’oraquella verso cui siamo pro-iettati. Ne abbiamo realizza-te tante sul territorio provin-ciale e ovunque abbiamo ri-scontrato condizioni di viabi-lità migliori, con riduzionedegli incidenti e percezione dimaggiore sicurezza anche daparte degli automobilisti.L’impegno della Provincia,signor Rela, è ora realizzarepresto le opere previste.Mettere in sicurezza questo

incrocio è essenziale per evi-tare che si perdano altre viteumane e per garantirel’incolumità di chi viaggia inquesta zona. La Provincia diVicenza sta investendo in-genti risorse, umane e finan-ziarie, per la sicurezza dellestrade vicentine, con inter-venti di allargamento, di si-stemazione, di asfaltaturaantiscivolo, ma anche con laformazione dei più giovaninelle scuole e con campagnepubblicitarie che stimolanoalla prudenza. Perché la re-sponsabilità della sicurezzasulle strade è anche nel com-portamento di ogni guidato-re. Costantino Toniolo

Una rotatoria per l’incrocio della GaigaLe precisazioni di Costantino Toniolo in merito alla lettera a firma di Carlo Rela pubblicata di recentesu l’Altopiano - L’assessore: “La responsabilità della sicurezza sulle strade è anche dei cittadini”

La Carta Giovani Asiago 7 Comuni ideata dal Comune diAsiago nel corso del 2006, con l’intento di venire incontroai ragazzi dagli 11 ai 29 anni residenti sull’Altopiano, si èrivelata uno strumento molto efficace e gradito ai giovani,tanto che da allora l’ufficio Informagiovani ne ha sotto-scritte più di settecento decretandone così il grande suc-cesso. È infatti possibile con essa accedere a numeroseagevolazioni in vari esercizi commerciali di Asiago; mal’idea non si esaurisce solo al campo dello shopping e strizzal’occhio anche alle proposte culturali e sportive presentisul territorio altopianese.Per rinnovare la Carta Giovani al costo di 1 euro, bastarecarsi all’ufficio Informagiovani negli orari di apertura(da martedì a sabato dalle 15.30 alle 18.30), dove verràrilasciato il bollino di validità per l’anno in corso. Per inuovi sottoscrittori ricordiamo che la CG – rilasciata alsolo costo di 1 euro presentando una foto tessera- richiededi aver compiuto gli 11 anni e di non aver superato i 29, diessere residenti sull’Altopiano o di frequentarne gli isti-tuti scolastici. Un’altra opportunità da cogliere al volorivolta ai giovanissimi asiaghesi -con un’età compresatra i 6 e i 13 anni- è rappresentata dalla Carta GiovaniStadio; rilasciata sempre al costo di 1 •, consente l’en-trata e l’eventuale noleggio pattini gratuiti allo Stadiodel Ghiaccio. Anche in questo caso, è sufficiente rivol-gersi all’Ufficio Informagiovani al seguente indirizzo:

Piazzetta degli Alpini,38 - Asiago.Tel. 0424.463695 - Fax. 0424.460760.

Informagiovani pronto alrinnovo della Carta Giovani

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ASIAGO

Fra qualche mese si vedràgirare per le strade di Asiagoun furgoncino Fiat Doblò pie-no di scritte e loghi pubblici-tari. Si tratta di un mezzo, at-trezzato per il trasporto dipersone con problemi dideambulazione, dato incomodato d’uso gratuito alComune di Asiago dalla dittaS.G. Servizi Gratuiti srl, se-condo un accordo sottoscrit-to ieri in Municipio dal sinda-co Andrea Gios e dal procu-ratore dell’azienda commer-ciale con sede a ModenaEnrico Benini, alla presenzaanche dell’assessore allePolitiche sociali DiegoRigoni. L’operazione consi-ste nell’utilizzo della pubbli-cità che verrà affissa sullacarrozzeria dell’auto, raccol-

New entry nella lista dei ri-fiuti ingombranti inopportu-namente abbandonati neipressi dei normali cassonettidi raccolta o delle campaneper la differenziata: si trattadi …. water e bidet. Sembra-no quasi la classica “cilieginasulla torta”, questi sanitariabbandonati insieme ad altresozzerie nonostante i ripetutiinviti e le “minacce” di san-zioni per i responsabili.Sudicerie e indecenze conti-nuano a far brutta mostra disé in posti anche piuttostotrafficati, e con il disgelo chefarà sciogliere i mucchi di

Finita la stagione dei materassi,ora la tendenza è l’abbandono

di water e bidetneve accumulati durante losgombero delle strade pro-prio nei pressi di alcuni con-tenitori, torneranno a veder-si materassi, mobili vecchi edelettrodomestici in disuso ditutti i tipi, che l’arrivo dellaneve ha per lungo tempo na-scosto. E come se non ba-stasse, le “tazze” abbando-nate sono diventate a lorovolta contenitori di immondi-zie, visto che qualcuno, comesi vede nella foto, ha pensa-to bene di appoggiarvi il pro-prio sacchetto di rifiuti. Trop-pa fatica aprire il vicinocassonetto? S.B.

Un nuovo mezzo per il trasporto disabili

ta esclusivamente sul territo-rio, per finanziare l’acquistodella stessa a favore del set-tore Servizi Sociali del Comu-ne di Asiago. Il comodatoavrà durata di quattro anni,rinnovabili per altri quattro, eprevede a carico del Comu-ne i soli costi di carburante,olio, manutenzione ordinariae costo del personale di gui-da. Entro marzo prenderàdunque il via la campagna diinformazione rivolta alleaziende del territorio che, seinteressate al progetto a sco-po benefico, potranno acqui-stare uno spazio pubblicita-rio (il cui costo sarà intera-mente deducibile dal bilanciod’azienda) ed esporre il pro-prio logo sulla carrozzeria delmezzo , dando vita così ad

una forma di pubblicità eti-ca. “Nell’attuale contesto fi-nanziario – ha sottolineatoAndrea Gios – in molti set-tori, il comune è riuscito aportare avanti nuove iniziati-ve grazie all’intervento di pri-vati. Nel sociale, grazie al-l’impegno dell’assessoreDiego Rigoni e ad un ufficioefficiente, siamo anche riu-sciti ad implementare i ser-vizi rispetto alla precedenteamministrazione che già inquesto assessorato avevafatto molto bene. Facciamoun appello agli imprenditorilocali affinchè rispondanopositivamente a questo invi-to e mettano a disposizioneuna parte di ciò che hannoper aiutare le fasce deboli inun’ottica di crescita del pae-

se”. “Questa è un’iniziativamolto importante – haevidenziato Enrico Benini -che richiede il sostegno daparte degli imprenditori ecommercianti. Oltre a rap-presentare un gesto di soli-darietà, garantirà sicuramen-te un ritorno sull’immaginecommerciale e sociale del-l’investitore”.“Sentivamo l’esigenza di unmezzo adeguato per il tra-sporto di persone con diffi-coltà di deambulazione – hadetto l’assessore DiegoRigoni – e speriamo che que-sta iniziativa si concretizziquanto prima. Vedremo se lanostra è una città, come di-mostrato già in tante occa-sioni, che pensa alla solida-rietà”. Stefania Longhini

Per discuterne, bisognerebbe conoscerli, i P.A.T. (piani di as-setto del territorio). Il tema è all’ordine del giorno a livello nazio-nale e locale e anche tutte le attuali amministrazioni altopianesisono alle prese con l’elaborazione o la divulgazione del prelimi-nare. C’è chi si è avvantaggiato, come il Comune di Gallio, cherisulta fra i primi comuni italiani nella presentazione, c’è chi è indirittura d’arrivo. Certo non son questioni da poco, certo accon-tenteranno alcuni e scontenteranno altri, a seconda del metro divalutazione. Ecco perché bisognerebbe conoscerli e prendersila briga, come cittadini contribuenti e membri attivi di una comu-nità, di documentarsi e farsi un’opinione personale: basta anda-re nel sito del proprio Comune, leggere e prendere atto. I citta-dini di Asiago studino attentamente la presentazione che il Co-mune ha fatto pervenire a tutte le famiglie. Non si tratta di con-cetti astratti, di termini in politichese, ma di precise risposte adomande che ci vengono da dentro: “Dove andremo a parare?Ce la faremo a dare un futuro ai nostri figli, qui, a casa no-stra?...” Nel titolo, la risposta: “piani di assetto (anche se cistarebbe meglio riassetto, poiché il dissesto è già avvenuto) delterritorio”: del nostro territorio, della nostra terra, l’unica ric-chezza che abbiamo. Il territorio è fatto da chi lo popola e da ciòche contiene: “flora fauna e cemento” (dal nome di un gruppomusicale degli anni settanta): dei primi due…sempre meno, delterzo, fin troppo. (Lo stop imposto è l’unica via da battere, se neprenda coscienza ora o si riesca a temporeggiare…ma perquanto ancora?) Si avverte preoccupazione in merito e quitorniamo al dovere di supportare le opinioni con una correttainformazione sui fatti, senza cadere in trappole elettorali e terro-

P.A.T.tti chiari, amicizia lungarismi psicologici. Tutti noi ci guardiamo intorno e cosa vediamo?Case vecchie a volte decorose più spesso fatiscenti e case nuo-ve in stile pseudo-tirolese, quasi tutte chiuse. Allora perché nonintervenire sulle prime, realizzando che possono divenire fonte dilavoro, di reddito per gli addetti ai lavori e di recupero culturale edeconomico per i cittadini? Comprensibile il timore del piccolo artigia-no che teme profilarsi la chiusura della propria bottega, ma fa indi-gnare la sua strumentalizzazione. Con tutti gli stabili da riattare eportare a norma esternamente ed internamente, il rischio non c’è,anzi c’è lavoro per i prossimi 20 anni, per poi riiniziare da capo. Mala questione non è tutta qui. Se ci siamo spinti troppo avanti, bastafermarsi e recuperare ciò che ha fatto sopravvivere le passate ge-nerazioni: l’ospitalità alberghiera, l’artigianato, i prodotti tipici, l’agri-coltura. E oltre a ciò, l’implemento di ciò che è moderno ma ancheantico: conoscere e far conoscere il territorio, percorrendolo con tuttii mezzi il più possibile ecocompatibili, ergo produrre economia e fareturismo intelligente. Quanto scritto, viene da un sondaggio di opinio-ne fra gli albergatori storici, quelli che han tenuto duro e che ci credo-no ancora, fra i commercianti, che sono il motore del turismo locale,la cui vivacità ci è invidiata da tutte le località vicine e fra i comunicittadini, cioè noi. Tutti abbiamo un figlio che non può metter sufamiglia, perché non riesce a comprarsi una casa o trovarla in affittocoi prezzi che ci sono; tutti abbiamo il problema di avere e mantene-re un posto di lavoro, ma poiché son questioni comuni, cerchiamo diessere realisti. Certo, quelli chiamati a guidarci nel prossimo futuro,non potranno ignorare le nostre legittime perplessità e le nostre giu-ste aspettative, perché sono come noi, nella stessa barca. Beppa Rigoni Scit

Un Fiat Doblò in dotazione al Comune. Verrà finanziato con la pubblicità affissa sulla carrozzeria

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ATTUALITA’

“Mi chiamo Patrick Chan,un direttore della HangSeng Bank Ltd, di HongKong”. Inizia così la mailtruffa che gira in questi gior-ni sulle caselle di posta dimolti italiani. Spesse volte lalingua usata per l’informati-va è l’italiano, ma la PoliziaPostale rende noto che esi-ste l’analoga versione in in-glese. Questo il testo com-pleto: “I am Mr.PatrickChan, a Director of theHang Seng Bank Ltd, hongkong. An iraqi made afixed deposit of 12.5mUSD in my bank branch(Hang Seng Bank hongkong), He died withoutliving any next of kin, amready to share 60/40 with

Un grave lutto ferisce i sen-timenti dell’AssociazioneNazionale del Fante, vener-dì 20 febbraio se n’è andatoil grande patriota MarcelloMantovani, medaglia d’orodella Città di Vicenza. Uomodi grande moralità aveva sa-puto portare in alto i valoridell’arma “Regina di tutte lebattaglie”, fondando nel 1946la Federazione Provincialedel Fante. Valido punto di ri-ferimento per tutte le Sezio-ni, resse pure l’Associazio-ne Nazionale per ben 18anni, indiscusso leader e at-tivo suggeritore di attività ri-volte ad un unico fine: esal-tare la memoria dei cadutiper un migliore futuro di

M. Mantovani a Canove di Roana (VI) nell’estate 2007,invitato ad una manifestazione organizzata dal Giornale Altopiano

È morto il cav. Mantovani Per 18 anni fu presidente dell’Ass. Nazionale del Fante, molto attivo

sull’Altopiano per il recupero della memoria storica legata alla Grande Guerra

Pace. 88 anni portati fiera-mente, e una esistenza lega-ta a filo doppio alla “sua Fan-teria”, fu tra i promotori delrecupero di numerosi luoghilegati alle battaglie della Pri-ma Guerra Mondiale,encomiabile il riscatto dona-to alla memoria del cimiteroitalo-austriaco di ValMagnaboschi a Cesuna, oggimeta di un consolidato Pel-legrinaggio Interregionaleche richiama migliaia di pre-senze ogni anno. Per i suoimeriti nel sociale gli fu con-ferita l’onorificenza di Cava-liere di Gran Croce e la cit-tadinanza onoraria di 10 Co-muni. Mantovani, finché lasalute glielo permise, non

manco mai di presenziare araduni, conferenze ove si par-lasse di Tricolore o dei “suoi”Fanti, ricevendo per compen-so sempre applausi e consen-si.“Ci mancherà la sua figu-ra guida – afferma MarcoAmbrosini, presidente dellaSezione Fanti Sette Comuni-ma rimarrà per sempre neinostri cuori. Potremo van-tarci di esserne stati amici,se d’ora in poi metteremoin pratica i suoi insegna-menti, con l’onere di por-tare avanti il compito da luiiniziato secondo i canonid’una condotta generosa eonesta”. D. Finco

ATTENZIONE ALLA TRUFFACHE VIAGGIA VIA MAIL

you if you choose to standas my deceased client nextof kin. Contact me via myprivate email:[email protected] che si tratta di un rag-giro per turlupinare qualchesprovveduto credulone di-sposto a rendere noto il pro-prio codice bancario con lasola certezza, dopo ulterioricontatti e accordi, di vedersiprosciugati i risparmi depo-sitati. Traducendo la mailcomprendiamo che “Un cit-tadino Iracheno ha depo-sitato 12,5 milioni di Dol-lari USA nella nostra ban-ca (Hang Seng Bank Ltd,di Hong Kong). Questo si-gnore è deceduto senza la-sciare indicazione alcuna

circa i suoi familiari diret-ti, pertantosono intenzionato a divi-dere 60/40% del suo capi-tale depositato conlei, qualora volesse sem-plicemente dichiararsi pa-rente del succitato clienteiracheno. Mi contatti almio indirizzo di postaprivato:[email protected]”. Il consiglio è di cestinare lamissiva telematica senza ri-spondere, in questi casi diffi-dare è la cosa più giusta dafare. Eventualmente, in uneccesso di bontà, si può ricor-dare al “gentile” Patrick Chanche lo zio ricco di solito è quellod’America. Unico dubbio: e sel’iracheno morto fosse nientemeno che un certo SaddamHussein, titolare di grossi ca-pitali e tesori, giustiziato dai suoiconnazionali per crimini con-tro l’umanità? Basta ricorda-re un vecchio proverbio venetoche dice “i soldi ciapà de violai va che i zola”, cioè “i soldipresi senza fatica ti volano viadalle dita”, sempre che si rie-sca ad averli veramente tra lemani. Daniel Finco

“Asiago dovrebbe avere unsolo asilo, punto di incontroe aggregazione che rendaunito il paese già dall’infan-zia”. Le parole del sindacoAndrea Gios pronunciate inoccasione dell’inaugurazio-ne, dopo gli importanti la-vori di ristrutturazione, del-la Scuola per l’infanzia enido integrato Regina Mar-gherita hanno stupito emesso in allarme direzionee genitori del “Beata Gio-vanna”, l’altro asilo diAsiago gestito dalla Par-rocchia. Dopo un incontroin cui i rappresentanti dellascuola parrocchiale hannochiesto al sindaco spiega-zioni sulla sua dichiarazio-ne, che pare qualcuno ab-bia interpretato come “l’an-nuncio da parte del primocittadino di una prossimachiusura del Beata Giovan-na”, il sindaco, insieme alparroco di Asiago Don Ro-berto Bonomo, ha voluto in-contrare la stampa per darechiarimenti e anche

“Unire i due asili, non chiuderne uno”Il Sindaco di Asiago, dopo l’allarme suscitato dalle sue affermazioni all’inaugurazione dei lavori al

Regina Margherita, spiega il significato della sue parole “Sono stato male interpretato”

rassicurazioni in merito.“Le mie parole sono sicu-ramente state male inter-pretate. – ha spiegato Gios– Dicendo “un solo asilo”intendevo un’unione delledue scuole, con un’unicagestione e un’ottimizzazionedelle risorse strutturali eumane che, sia chiaro, sono

eccellenti sia da una parteche dall’altra. Le due strut-ture, ora entrambe moltobelle, hanno infatti pari im-portanza e dignità”. Nessu-na volontà dunque di smi-nuire il lavoro e tutto ciò cheil Beata Giovanna offre erappresenta e tanto meno didecretarne la fine. Sareb-

be comunque impensabileche uno solo dei due asilipotesse soddisfare tutte lerichieste d’iscrizione che cisono: l’andamentodemografico dell’ultimo de-cennio, pur mostrando na-turali oscillazioni e alcunipicchi, si mantiene intornoalle cinquanta/sessantaunità (inferiore rispetto aldecennio precedentequando si era sempre ald i sopra de i sessantanati). Nelle due struttureasiaghesi, inoltre, dispo-nendo entrambe dell’asi-lo nido integrato, vengo-

no accolt i anche molt ibambini provenienti daglialtri paesi dell’Altopiano.La prospettiva lanciatadal sindaco non è sicura-mente di facile realizza-zione, ma se il camminoindicato vuol essere quel-lo di una fattiva e profi-cua collaborazione, questaè già in atto da qualcheanno. “Tra i due asili c’èun’intesa molto bella – havoluto sottolineare donRoberto Bonomo – si staportando avanti un dialo-go importante, e c’è lavolontà di col laborare

ogni volta che se ne pre-senta la possibilità, in ar-monia e senza a lcunacompetizione tra le duestrutture. Penso all’accor-do sulle quote mensili, aicorsi di aggiornamentoper le insegnanti, all’asilonel mese d’agosto e adaltre cose che si possonoprogrammare ins ieme.Sulla proposta del sinda-co si può cominciare a di-scutere se non altro in ot-tica di un servizio sempremigliore e un più razionaleuso delle risorse”. Stefania Longhini

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ATTUALITA’

Il Vicariato di Asiago que-st’anno, a maggio, sarà pre-senza e testimone alle cele-brazioni del 145° Anniversa-rio della nascita di SanLeopoldo Mantiæ, il fratefrancescano (di cui riportia-mo a parte un breve profilo)proclamato santo da PapaPaolo VI 33 anni fa.E’ don Roberto Bonomo,Parroco di Asiago e VicarioForaneo, a cogliere il sensoed il significato di questo ap-puntamento “Innanzituttovoglio dire che abbiamoaccolto molto volentieril’invito ad essere parte at-tiva della novena e dellecelebrazioni di sanLeopoldo Mandiæ. Credoche due siano gli aspetti dasottolineare di questa par-tecipazione che è dimostra-

Il Vicariato di Asiago a maggio a Padova per le celebrazioni del 145° anniversario della nascita del Santo

zione della sensibilità edella vicinanza a questogrande frate: primo il fat-to che sia stata un’espe-rienza che è stata accoltacon entusiasmo sia dallecomunità parrocchiali cheda quella civile, onorate diessere presenti in manieracosì solenne e di offrirel’olio votivo che per tuttoun anno renderà viva la<lampada della riconcilia-zione> sulla tomba dove ri-posano le spoglie del san-to.L’altro aspetto, importan-te, è che questa opportu-nità è stata e sarà ancheoccasione per ripensare esviluppare il tema del sa-cramento del perdono. In-fatti ci saranno due mo-menti: non solo quello in

cui le nostre comuni-tà saranno presentialla novena ed allecelebrazioni di mag-gio a Padova ma ègià stata program-mata una presenzadei frati francescanilegati a SanLeopoldo nelle no-stre Parrocchie nel-le domeniche dellaquaresima. Ifrancescani verran-no a parlare del per-dono durante le ce-lebrazioni euca-ristiche il 1° marzo (prima domenica diQuaresima) aRoana, quindi l’8 marzo aRotzo, il 15 marzo adAsiago e Canove, il 22marzo a Tresché Conca e

Camporovere ed il 29 mar-zo a Gallio, Sasso-Stoccareddo e Cesuna;giovedì 2 aprile, poi, nel

La festa della classe può es-sere anche occasione perfare beneficienza. E’ quantoè stato fatto dalla classe 1967dell’Altopiano che recente-mente, in occasione di unsuo brevissimo ritorno inAltopiano, ha consegnato alclasse don GiampaoloAssiso, missionario in

Duomo di Asiago sa-ranno loro a gestireuna celebrazionepenitenziale vicarialementre per il 3 otto-bre, vigilia di S. Fran-cesco, i frati propor-ranno a Cesuna unaspettacolo teatrale”.Sempre don Robertoindica l’articolato pro-gramma della novenadi animazione della ce-lebrazione eucaristicanel Santuario dei cap-puccini di Padova “Siinizierà domenica 3maggio conl’Unitalsi, quindi lu-nedì 4 sarà la volta di

Cesuna, martedì 5 diAsiago, mercoledì 6 diTreschè Conca, giovedì 7Roana, Rotzo, Mezzaselva

In pellegrinaggio a San Leopoldoe O.F.S. di Roana, venerdì8 Gallio, Sasso eStoccareddo, sabato 9Canove e Camporovere,domenica 10 Foza ed iGruppi Missisonari. Allasolenne celebrazioneeucaristica di martedì 12maggio saranno presentitutti i preti del Vicariatoassieme ai Sindaci cheporteranno l’olio votivoma anche doni della ter-ra”.Ad Asiago, e precisamentea lato la stradina pedonaleche porta verso il laghettoLumera, sorge l’unico ca-pitello votivo dedicato a SanLeopoldo esistentesull’Altopiano, fatto erige-re nel 1955 dalla famiglia diGiovanni Finco. Cesare Pivotto

Ecuador, 1000 euro.“Avevamo in cassa 600euro – dice il presidenteLorenzo Longhini – ai qua-li abbiamo aggiunto 400euro raccolti nella serata incui ci siamo ritrovati condon Giampaolo per unamessa e una pizza in com-pagnia”. L’iniziativa del

gruppo direttivo è stata ac-colta con piacere da tutto ilgruppo che solitamente par-tecipa agli allegri incontridella Classe, con la soddi-sfazione di vedere comemomenti di spensieratezzae allegria possono ancheportare a fare del bene aglialtri.

Dalla Classe 1967 un piccolo sostegnoalla missione di don Giampaolo Assiso

Nel periodo marzo-aprile2007, ad Asiago si è tenuto unCORSO di frutticoltura e or-ticoltura, organizzato dal-l’Assessorato alla cultura delComune di Asiago. La par-tecipazione è stata numero-sa ed appassionata, e permotivi di spazio molti aspi-ranti allievi sono rimastiesclusi. Da allora molto spes-so incontro tante personeche mi chiedono consigli esuggerimenti per poter agirein modo corretto e razionalesulle loro piante. Visto chel’apertura della stagione èimminente (erano anni cheScella marzo non segnavacosì nettamente un passag-gio tra un vero inverno e laprimavera!), mi sembra buo-na cosa approfittare del pe-riodico “l’Altopiano”, perdare qualche indicazione uti-le ai suoi lettori appassionatidi piante da frutto. Lapotatura di questo periodo sichiama “Potatura secca”,perchè le piante sembranomorte, ma in realtà sono in“riposo vegetativo”. D’esta-te le piante andranno segui-te con una “Potatura verde”,ma questa è un’altra storia!Ho notato che chi vuol pota-re, senza adeguate conoscen-ze, tende a raccorciare tutti irami della pianta: niente di più

E’ ORA DI POTARE LE PIANTEAlcune indicazioni per i nostri lettori appassionati di piante da frutto

errato! Allora è opportunosapere che i principali ramidelle piante da frutto si di-stinguono in:- DARDI: rametti molto cor-ti, di 2-3 cm., e che nel cilie-gio presentano una gemmacentrale “a legno” che li po-trà allungare ogni anno diqualche mm., circondata dauna corona di gemme a frut-to (più rotondeggianti) chedaranno un ciuffo di fiori(corimbo o mazzetto di mag-gio) e poi le ciliegie.-BRINDILLI: esili rametti,lunghi anche 10-15 cm., chesoltanto all’apice possonoportare una gemma a frutto.-LAMBURDE: tipiche del-le pomacee, rametti tozzi di3-4 cm., con all’apice unagemma “mista” (quandoschiude darà fiori più un pro-lungamento).-ZAMPE DI GALLO: si for-mano da lamburde che annodopo anno ramificano for-mando una specie di zampadi gallina.-RAMI MISTI: rami lunghianche 50-60 cm. che presen-tano gemme a legno (affu-solate e appuntite) e gemme

a frutto (più tozze e arroton-date).- SUCCHIONI: rami vigoro-si, inseriti sopra le brancheverticalmente, così da confe-rire alla pianta un aspetto “acandelabro” (sonoimproduttivi!).Premesso quanto sopra, ricor-do che la potatura dovrà ba-sarsi soprattutto sulDIRADAMEN- TO di rami(tagliati alla base), ed eventualiPIEGATURE ECURVATURE, perchè i ramiverticali tendono a produrresoltanto gemme a legno, quelliorizzontali o incurvati sono sti-molati a produrre dardi,lamburde, brindilli ecc..Allora, mai raccorciare brindilli,perchè l’unica gemma “buo-na” è quella apicale. Si posso-no raccorciare soltanto i ramimisti, tagliandoli appena soprauna “gemma a legno” (sonoquelle appuntite). Le zampe digallo molto ramificate sonovecchie e non danno una buo-na fruttifi- cazione, quindivanno eliminate lasciando lepiù giovani. Nel diradare rami,brindilli ecc., eliminare semprequelli inseriti sopra le branche

e lasciare quelli inseriti lateral-mente o sotto (la posizioneorizzontale frena la linfa ela-borata e favorisce la forma-zione di gemme a frutto).I succhioni vanno eliminati ta-gliandoli alla base,tutti, salvoqualcuno che si pensa possaservire per sostituire unabranchetta vecchia o “malan-data”; in tal caso vanno incur-vati decisamente verso il bas-so con un tirante per “predi-sporli a frutto”. Nel raccorcia-re rami e branche, non lascia-re mai “monconi”: il ramo sitaglia appena sopra una gem-ma, la branca ap- pena sopraun ramo che “la tiene viva”.Dovendo eliminare una bran-ca, non si deve tagliare “ra-sente” il tronco, ma subitodopo quell’allargamento con il

quale si inserisce sul tronco,perchè un quel punto possiedela capacità di generare un“anello” che pian piano restrin-gendosi chiuderà la ferita. Incaso di grossi tagli, diametrosuperiore a 3- 4 cm., agire contaglio leggermente obliquo ericoprire la superficie con ma-stice da innesti. Eliminare ramisecchi se la pianta ne presenta.Se la chioma è globosa, agire so-prattutto con diradamenti interniper consentire alla luce di pene-trare da sopra (importante poichèqualche estate qui da noi c’è pocosole). Molti appassionati si lamen-tano dei Licheni che sono pre-senti soprattutto su piante vec-chie e in zone ombrose: i Lichenisono vegetali “ibridi” tra un’al-ga e un fungo e,succhiandolinfa, portano la pianta alla

“deperienza”. Pertanto è beneripulire le branche e il troncoraschiandoli, specie dopo chela pioggia li ha ammorbiditi, conun coltello da cucina o conspazzola di ferro, e poi tratta-re con un prodotto a base dirame che li tiene a bada in fu-turo e sarà utile anche a pre-venire malattie funginee chesi manifestano d’estate. Inquesto stadio detto “al bruno”,si può usare il normale Verde-rame o, ideale, un prodottorameico “si- stemico”, cheanche in caso di pioggia ha unapersistenza di 13-14 giorni.Direi ,che seguire questi po-chi ma fondamentali consigli,è molto importante, soprattut-to pensando ad un pungenteaforisma che avevo trovato suun libro di frutticoltura, che cosìrecita:”Molti taglia- no, pochipotano!”. Auguro a tutti unbuon lavoro e tante soddisfa-zioni. Giorgio Rigoni Candida

Ricorrenze religiose

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Dottor Bolzon, stessadomanda anche per lei,girano voci su una suaricandidatura. Lo con-ferma? «Sto ancora valu-tando, ma sono propensoper una ricandidatura an-che grazie alle numeroserichieste che mi giungonodalla cittadinanza. Credoproprio che ci saremo».Che cosa a suo modo divedere non è stato fattoin questi cinque anni diamministrazione Porto?«Con Porto c’è un rappor-to di serena amicizia e nonmi sento di criticare il suooperato, preferirei guarda-re avanti. Sicuramente ci sonostati degli avvenimenti, tra cuil’attentato all’auto dell’archi-tetto Farro, che non ci hannocerto fatto progredire sul pia-no dell’immagine».C’è una cosa su tutte in cuiquest’amministrazione hasbagliato? «Uno dei motiviche ha generato la spaccatu-ra in seno alla giunta è stata larepentina revoca della varian-te che avevamo proposto noie che interssava decine di per-sone. Era una variante in com-pensazione con interventi inperequazione. È stata revoca-ta per l’interesse di pochi, conun costo aggiuntivo di 200 milaeuro ed attualmente è ancorabloccata perché è stata seque-strata dalla Procura».Che cosa ha in mente peril rilancio del comune? «Ci

COMUNI AL VOTO

Porto “Mi ritiro e auguro a chi arriveràpiù soldi e sintonia con gli altri comuni »

Continua il nostro viaggio tra i comuni al voto per dare spazio a maggioranze edopposizioni e dire cosa è stato o non è stato fatto negli ultimi anni di amministrazioni,

una sorta di finestra politica dedicata all’affaire pubblico locale

Sindaco Porto rompiamosubito il ghiaccio. Siricandiderà?«No. Mi ritiro totalmentedalla scena politica».Guardando indietro comegiudica la sua amministra-zione? «La mia è stataun’amministrazione moltoattiva, non senza difficoltà,ma è normale, che si è tro-vata penalizzata dalla leg-ge finanziaria che prevede-va tetti di spesa e che nonpoteva indebitarsi nemme-no di un euro. Ciò nono-stante, con capacità e re-sponsabilità amministrati-va, siamo riusciti a realiz-zare 10 milioni di euro diinvestimenti con il 70 percento di contributi a fondoperduto».Quale ritiene possa es-sere il suo cavallo di bat-taglia? «Ci sono state piùopere di cui vado fiero, apartire dal completamentodel teatro di Cesuna, inizia-

to dalla precedente ammi-nistrazione, i nuovi spoglia-toi di Camporovere, loschettinaggio di Mezzaselvae la copertura di quello diCesuna, il palazzetto delghiaccio di Roana, quasi 300mila euro per la realizzazio-ne dell’area benesserefitness sotto alla piscinacomunale tra cui bagno tur-co, idromassaggio e attrez-zature varie. Sono in can-tiere 600 mila euro per l’al-largamento della strada cheva da Treschè Conca aCesuna e quella che portaal rifugio Kubeleck. Abbia-mo realizzato anche la ro-tonda di Canove e creato unufficio turistico all’ingressodi Treschè Conca che deveessere ancora ampliato eincrementato».

Ritiene la litigiosità del-la sua amministrazioneun rimpianto? «Non la de-finirei litigiosità ma dinami-smo. Le amministrazionisono fatte di teste pensantie dove ci sono menti pul-santi c’è dibattito e vigore.È la condizione necessariaper progredire».Uno dei progetti ai qualilei teneva in particolarmodo è quello della Cat-tedra. Che fine ha fatto?«Ho fatto uno sforzo im-menso ed è pronto un pro-getto di 2 milioni e 700 milaeuro per realizzare un Isti-tuto Europeo per la Monta-gna. Manca poco, ci sonostate mille difficoltà perchého avuto collaboratori chenon ci hanno creduto e han-no remato contro».

Uno dei problemi erarappresentato daifinanziamenti… «Per fi-nanziare una piccola quotaparte, necessaria per anda-re avanti, avevo promossoil progetto della cava mac’è stata una sollevazioneche ha rallentato il proget-to».Un augurio al futuro sin-daco di Roana? «Auguroche possa lavorare conmeno lacci delle finanzia-rie di governo, che passi ilfederalismo fiscale che pos-sa sollevare le casse deipiccoli comuni e soprattut-to auguro che possa anda-re d’accordo con i sindacidegli altri comuni. Gli au-guro di fare tesoro deglierrori per non ripeterli». Luigi Frigo Bettinado

ROANA

Arredo urbano, rimessa in moto della macchina comunalee stop agli interessi personali: Bolzon guarda già al futuro

sono tre punti fondamentali sucui vorrei puntare per rimette-re in moto il comune di Roana.Primo: ripristinare il decoroambientale, c’è poca pulizia el’arredo urbano è completa-mente da rifare. Per non par-lare poi della spalatura neve.Una situazione spiacevole chesi è venuta a creare per l’ec-cessiva litigiosità all’internodella giunta. E quando si creaanarchia all’interno del palaz-zo comunale non si può gesti-re bene la res publica. Secon-do, rimettere in moto la funzio-nalità della macchina comuna-le. Basta frequentare le muradel municipio per rendersi con-to della situazione in cui si ègiunti con una ripercussionesull’erogazione dei servizi aicittadini. Terzo, tornare a la-sciare fuori dal palazzo comu-

nale gli interessi personali.Questo punto è prioritariosenza il quale non costitui-remmo nemmeno il gruppo.Va rimessa in moto l’edili-zia nella giusta maniera cre-ando un volano positivo percontrastate la crisi cheattanaglia questo periodo».C’è un’opera pubblicache le sta particolarmen-te a cuore? «Ritengo chela scelta del palazzetto delghiaccio di Roana sia statauna scelta sbagliata perchécreerà problemi economiciper il comune per i prossimidieci anni, senza contare icosti di gestione. La scelta

tuttavia è stata fatta, il contrattofirmato e questo pregiudiche-rà i futuri investimenti del co-mune. Credo che Roana e lesue frazioni non abbiano biso-gno di grossi interventi struttu-rali se non in materiaviabilistica. Aspetto che dovràessere concordato con gli or-gani competenti quali la Pro-vincia. Va tenuto conto che ipiani d’investimento dovrannoessere compatibili con le ne-cessità di bilancio del comuneanche se, rispetto ad altri co-muni, abbiamo il vantaggiodell’Ici sulle seconde case checi permetterà di affrontare in-vestimenti maggiori rispetto adaltri».Come vorrebbe impegna-re questo extra gettito?«Vorrei utilizzarlo per genera-re sgravi fiscali per le famiglie

come ad esempio il trasportoscolastico gratuito oppure cer-care qualche forma percontrobilanciare il peso dell’ali-quota Irpef che la mia ammi-nistrazione non aveva mai in-serito e che invece è stata in-trodotta dall’amministrazionePorto e negli anni è stataquintuplicata».Cosa proporrebbe per unrilancio del turismo? «Cre-do che bisognerebbe creareuna sorta di collaborazionecomprensoriale con i comunidi Asiago e Gallio e con la Iat.Bisogna creare sintonia tra i

sindaci per lavorare inconcertazione e, nel nostrocaso, trasferire alcune compe-tenze del campo turistico allaRoana Servizi coinvolgendoanche i privati per incremen-tare il budget comunale».Come ha fatto Asiago inquesti ultimi anni? «Esatta-mente. Vorrei professionaliz-zare il turismo».Visto il suo accenno, qual èlo stato di salute dellaRoana Servizi? «E’ stata unamia creatura che ha dato ori-gine a numerosi posti di lavo-ro. Siccome gli introiti non sono

sufficienti per coprire i costi ènecessario che i soci, in que-sto caso il comune, interven-gano per ripianare. Ma non rie-sco a non pensare che sino adoggi questa società non sia sta-ta gestita al meglio».Questione Cattedra. Cosaproponete? «Abbiamo in men-te un ambizioso progetto per cre-are numerosi posti di lavoro.Certo è che prima ne dovrem-mo discutere con i soci (gli altricomuni, ndr). Se dovessi esse-re rieletto ne parlerò con gli al-tri sindaci per poi ufficializzarela proposta». (L.F.B.)

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Con delibera di Giunta, il 17ottobre scorso (in attesa diinaugurazione ufficiale), èstato concesso alla frazionedi Stoccareddo in Comune diGallio di intitolare una stradaal grande scrittore asiaghese,Mario Rigoni Stern. Per laprecisione, la nuova denomi-nazione va a sostituire la pre-cedente via Asilo, che dallaPiazza della contrada, saleverso contrada Zaibena eche non ha più motivo di esi-

stere, essendo l’asilo stessochiuso da anni.Al di là di quelli che sono imeriti riconosciuti al più insi-gne scrittore dell’Altopiano,la gente di Stoccareddo havoluto onorare l’uomo. Loricorda così Amerigo Baù:“Mario ha sempre dimostra-to di privilegiare le periferiee mai ha rinunciato ad un in-vito fatto qui in paese. L’ulti-ma volta che ha voluto esse-re presente ufficialmente, è

stata la presentazione del li-bro di Giancarlo Bortoli, “Ilterzo altare”. Amava con-versare con la gente sem-plice di contrada, che benricordava quanto Lui aves-se fatto nel dopoguerra, la-vorando in un ufficio pub-blico, per aiutare gli emi-granti nella compilazionedei documenti necessari.Queste son cose che le per-sone non dimenticano.Ecco a chi è dedicata la

A Stoccareddo intitolata unastrada a Mario Rigoni Stern

Si è tenuta al bar “Tre S-ciopi” di Foza la trazionalegara di tressette, quest’annoorganizzata anche in memo-ria di Walter Chiomento, gio-catore assiduo, scomparsoqualche mese fa. Hanno par-tecipato sedici coppie, tra cuitre femminili provenienti da

Foza

Gara di tressette in memoria di Walter ChiomentoStoccareddo. I molti appas-sionati di questo gioco a car-te presenti hanno seguitocon vivo interesse le variepartite, animando la seratache si è conclusa con laconsueta spaghettata. Vin-citori sono risultatiRiccardo Oro ed Erik

Omizzolo, quest’ultimo giàvincitore lo scorso anno,proprio in coppia conWalter Chiomento. Allafine i convenuti si sono datiappuntamento al 2010 peruna nuova edizione dellagara. Paola Cappellari

“La centralità della personaumana nella malattia”; que-sto il tema della serata alGrillo Parlante organizzatadall’Unitalsi con la coopera-zione del Vicariato di Asiago.Sabato 14 febbraio, l’argo-mento, davanti ad una plateainteressatissima, è stato svi-scerato dal dott. AntonioDiella, presidente nazionaleUnitalsi che si è rivelato ora-tore di straordinaria bravuraimprimendo al tema una sen-sibilità umana e cristiana so-pra al comune. Un oratoreche ha invitato a limitare leparole, di limitare l’esposizio-ne di come noi vediamo ilmondo, ma piuttosto di aprir-ci alla realtà, ai tanti mondidiversi che ci sono dietro edentro i malati dove si incon-trano situazioni impossibili,tanta solitudine, ma anchedegli esempi di speranza e diumanità.

L’11 febbraio scorso, come da tradizione ormai consolidata,le 12 parrocchie del Vicariato di Asiago si sono riunite percelebrare insieme la festa della Madonna di Lourdes e laGiornata Mondiale del Malato. Per questa edizione dell’even-to, il ritrovo è stato stabilito nella chiesa di Treschè Conca,dove si è svolta la cerimonia in adorazione della Madonnacon la tradizionale processione, resa più breve a causa delgelo. Moltissimi i partecipanti, che hanno illuminato il brevetratto percorso con le fiaccole colorate. La serata si è poiconclusa con un rinfresco presso le ex Scuole Elementari delpaese, allestito dal Gruppo Alpini locale in collaborazione conla Pro Loco e con tutti i volontari del paese che hanno prepa-

“A – B – Ci siamo! L’approccio della PedagogiaClinica alle difficoltà di codifica e decodificascrittoria” è il tema dell’incontro che si terràsabato 14 marzo all’Istituto Canova di Vicenza.Si tratta di un corso d’aggiornamento indi-rizzato agli insegnanti della scuola dell’infan-zia e primaria che ha subito trovato l’interes-se di alcuni insegnanti anche dell’Altopiano.L’appuntamento intende presentare lemetodologie innovative pensate per affronta-re le problematiche legate alla lettura e allascrittura in età scolare. L’evento, promossodall’Associazione Pedagogisti Clinici Vicentinie patrocinato dal Miur, dal Comune e dallaProvincia di Vicenza, propone infatti la

Lettura e scrittura in età scolarea Vicenza un corso sulle problematiche

strada, all’uomo di qua, alvecchio montanaro inna-morato della sua terra ecerto anche al grande per-sonaggio che èstato...Abbiamo intenzionedi chiedere di dedicare unavia anche a Patrizio Rigoniche è stato maestro di mol-ti di noi per anni. E’ bello pen-sare che loro due, così amicinella vita si incrocino persempre nel nostro ricordo.” Beppa Rigoni Scit

“La solitudine moltiplica il dolore”L’incontro organizzato dall’Unitalsi con la conferenza del presidente

nazionale Antonio Diella. L’invito: “Stiamo vicini agli ammalati edifendiamo concretamente la vita con azioni quotidiane”

“Parlare della vita, della di-fesa della vita, non vuol direniente – ha detto Diella – E’necessario difendere la vitaconcretamente con azioni ecomportamenti quotidiani;non bastano le parole di prin-cipio. Non è la vita che èimportante, sono gli esseriviventi che sono importanti,specialmente quelli che sof-frono e sono ammalati.”Non è con i principi che aiu-tiamo gli ammalati, ma stan-do loro vicini, è l’argomenta-zione di Diella, perché gliammalati, come tutti, vivonoanzitutto con i rapporti per-sonali e la solitudine in cuispesso si trovano è un terri-bile moltiplicatore del dolore.Creare degli appuntamenti,far sentire l’ammalato anco-ra utile, ancora parte inte-grante del nostro e del suomondo è la miglior cosa chepossiamo fare.

“Il male peggiore, anche perun ammalato, è sentirsiemarginato, dimenticato, sen-za un posto in cui sentirsi ri-conosciuto, accettato, rispet-tato, amato – continua Diella– E’ finito il tempo delpietismo ed è necessario sen-tire il mistero della malattia edel dolore. Vivere questomistero in compagnia diGesù, che non ha spiegato ilmistero del dolore, ma ci hainsegnato come sopportare ildolore, come stare in com-pagnia di chi soffre”.“Non possiamo illuderci dicambiare il mondo – ha con-cluso Diella – Ma possiamorenderlo più sopportabile.Gesù toccò il lebbroso e loguarì, lo toccò per dirci chebisogna toccare il male delmondo, è necessario tocca-re la sporcizia della vita, sevogliamo cercare di guarir-la.” Gerardo Rigoni

rato dolci e panini. Il parroco di Treschè Conca, Don Stefa-no, ha ringraziato pubblicamente quanti si sono dati da fareper l’iniziativa, a partire dal Coro parrocchiale, il ConsiglioPastorale, la Pro Loco e il Gruppo Alpini, ma soprattutto haricordato la preziosa collaborazione di Eugenia Barbierato,presidente dell’UNITALSI del Vicariato di Asiago. È proprioquesta associazione che, ormai da tempo, ha lanciato l’idea di riunirsiin una parrocchia diversa ogni anno, incaricandosi anche del compi-to di organizzare i trasporti via pullman. Da ricordare, inoltre, il con-tributo del Comune di Roana e della Protezione Civile, che hannorispettivamente dato la disponibilità dei locali comunali e assicuratola sorveglianza durante al processione. Giulia Panozzo

La giornata del malato celebrata nella chiesa di Treschè Conca

condivisione di nuove modalità didattichemediante “esperienze” in linea con l’approc-cio pedagogico – clinico. L’obbiettivo è farsuperare al bambino l’insicurezza, la frustra-zione e la perdita di autostima derivanti dalledifficoltà di codifica e decodifica scrittoria.L’iniziativa è stata promossa nelle scuoledell’Altopiano dalla dott. Jerta Tessari cheha riscontrato notevole interesse tra gli inse-gnanti tant’è che le prime iscrizioni proven-gono dagli istituti locali, in particolare dallearee di Roana e Conco.Data l’attualità del tema trattato sono giunterichieste d’informazioni anche dagli inse-gnanti degli altri Comuni altopianesi. (G.R.)

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Per il matrimonio vi verran-no richiesti alcuni documentidal comune ed altri dal par-roco. Grazie all’introduzionedell’autocertificazione, tral’altro, la burocrazia si è no-tevolmente ridotta e le pro-cedure sono state semplifi-cate. Per chiarire cosa ser-ve, ideale è richiedere uncolloquio con un buon antici-po al parroco o al comune,in modo da conoscere latrafila da seguire ed evitareinconvenienti. I documenti,sia del Comune sia dellaChiesa, hanno validità di 6mesi.Al parroco dovete con-segnare inizialmente i certi-ficati di Battesimo e di Cre-sima reperibili presso la vo-stra parrocchia (che potreb-be essere diversa da quellain cui vi sposate). Segue

I documenti necessari

La fede è il simbolo del-l’amore eterno, la più dif-fusa è l a c lass icafrancesina, sottile e un po’bombata. Ma piaccionoanche quelle più moderneo realizzate in platino, eanche per le fedi le ten-denze cambiano, comecambiano le mode. Loscambio degli anelli ap-partiene a una ritualitàsecolare: l’usanza di in-dossare l’anello di fidan-zamento e la fede nuzia-le nel quarto ditodella mano si-n is t ra sem-b r e r e b b eessere stataispi ra ta dauna creden-za secondola qua le da l -l’anulare scorre unavena , de t ta “venaamoris”, che conduce

E’ il momento di or-ganizzare il giornopiù bello? Se si staper avverare il piùfemminile dei sogni,che per realizzarsiha bisogno dellacollaborazione delfuturo marito ma an-che di tutta la fami-glia, ecco che affio-reranno mille do-mande, pronte adassillare i vari pro-tagonisti. Ma trova-re le risposte è co-munque e soprattut-to emozionante,come lo è tutto il pe-riodo delle decisio-ni, delle scelte e deipreparativi. Da que-sto numero del gior-nale iniziamo a par-lare di nozze e ceri-monie, con unosguardo a moltepli-ci aspetti, per aiu-tarvi ad arrivare al ma-trimonio con gioia e tran-quillità. Quello che potre-te leggere in queste pagi-ne non vuole essere unmanuale, una vera e pro-pria guida, ma un insie-me di semplici informa-zioni, consigli, suggeri-menti su quello che rima-ne pur sempre un momen-to personale ed unico, incui le decisioni devonoessere prese dagli sposi,protagonisti assoluti delloro specialissimo evento.I tempi sono cambiati, ma

alcuni valori e tradizionirestano comunque bensaldi e radicati. Il matri-monio è un rito di originiantichissime che suggel-la l’inizio della vita adue, l’origine di una nuo-va famiglia, il via ufficia-le ad un nuovo status perun uomo e una donna chehanno scelto di stare in-sieme. E la cerimonia delmatrimonio, pur avendoin parte cambiato e resopiù moderne e attuali lemolte regole, mantieneriti precisi, che possono

anche sembrare frivoli masono in realtà finalizzatiall’armonia e alla misuradi ogni gesto di quello cheè ritenuto da tutti uno deimomenti più importantidella vita. Dai prelimina-ri ai ringraziamenti, sononecessarie scelte impor-tanti e decisioni anchecostose. E’ sicuramentedifficile esimersi dai prin-cipali passaggi di un mec-canismo che può esserepiù o meno complesso, mache certamente deve coin-volgere gli sposi e le loro

famiglie in un trionfo diemozioni. Per quanto ri-guarda mode, tendenze eanticipazioni, siamo lietidi poterci avvalere dellacollaborazione diun’esperta, la collegaasiaghese Marina Lanza,giornalista di Sposabella,Edizioni Condé Nast, cheha accettato di risponde-

Quando il sogno si sta per avverare

L’anello nuziale: il “cerchiosimbolico” dalle radici antiche

diret tamente a l cuore .Una cosa comunque ècerta, la fede o anello nu-ziale è i l simbolo del-l’amore eterno e duratu-ro. Quel piccolo cerchiorappresenta la vita che sirinnova, l’unione di duepersone, la completezza.Oltre alla francesina, cisono la mantovana, piùalta e piatta, quella incro-c ia ta a p iù cerchi d idesign moderno, quella

p ia t ta p iù es -senziale e, in-

fine, quellaestrema-

mente semplice a fasciacon i bordi smussati.La tradizione le vuole in orogiallo o rosso, ma ci sono an-che le “fedi bianche” in pla-tino, il metallo più puro e ilpiù prezioso. All’internovanno fatte incidere la datadel matrimonio, il nome dibattesimo di lei sulla fededello sposo, e viceversa.Gli sposi le scelgono insie-me, ma spetta a lui conser-varle. Tuttavia è meglio qual-che giorno prima della ceri-monia affidare gli anelli al te-stimone dello sposo, dal mo-mento che in chiesa o in mu-nicipio sarà suo compito con-segnarle al sacerdote o a chiper esso.Al testimone va consegnatoanche il cuscino porta fediche dovrà essere realizza-to, se possibile, con la stes-

sa stoffa e decori dell’abitodella sposa.

quindi la formalità del Con-senso religioso, dopo la qua-le vi viene consegnato il cer-tificato di richiesta delle pub-blicazioni da consegnare inComune. Se le vostre par-rocchie sono diverse, ricor-date di far richiesta di pub-blicazione in ambedue.LaChiesa chiede di frequenta-re il “corso per fidanzati” (inAltopiano si tiene 2 volte al-l’anno) e anche per questo èopportuno informarsi in anti-cipo presso il proprio parro-co sul calendario degli incon-tri pre-matrimoniali. A que-sto punto dovete rivolgervi alComune di competenza, all’ufficio preposto alla registra-zione dei matrimoni, portan-do un documento di identitàvalido e sarà l’ufficiale co-munale stesso ad indicarvi i

documenti necessari che sonol’atto di nascita e il certifica-to contestuale (contenenteinformazioni anagrafi-che).Occorre quindi fissareuna data per effettuare ilConsenso. Si tratta di unaprocedura ufficiale tramite laquale il Comune registra lareciproca volontà di sposar-si: non è necessaria la pre-senza di testimoni. Dopo diche il Comune espone le pub-blicazioni, che hanno la fun-zione di rendere pubblica lavostra intenzione di sposarvi.Al termine (dopo circa unpaio di settimane) viene rila-sciato il certificato di avve-nute pubblicazioni, da conse-gnare al parroco, che prov-vederà ad esporre le pubbli-cazioni religiose in parroc-chia.

re alle nostre domande.L’intervista a Marina ver-rà pubblicata a partiredal prossimo numero delgiornale. Ma per aiutarcia parlare degli svariati ar-gomenti legati alle nozze ealle cerimonie, ciavvalleremo anche delleinformazioni che ci daran-no ditte locali che opera-

no nei settori che interes-sano chi ha deciso di spo-sarsi, e che tramite il no-stro giornale proporrannoi loro servizi. In questo nu-mero particolare spazio èriservato al pranzo, nellapagina seguente potreteleggere le tante opportuni-tà proposte dall’HotelGaarten di Gallio.

Pagina a cura di Silvana Bortoli

Foto Andrea Bergamaschi

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La scelta della locationdove festeggiare uno deigiorni più belli nella vita diuna coppia è sicuramen-te una delle più importantidecisioni per i futuri spo-si, per poter rendere quelgiorno ancora più memo-rabile. Da qualche annooramai l’Hotel Gaarten diGallio si propone comeuna delle principali oppor-tunità per le coppie di spo-si.La sala del ristorante “AiMulini”, guarda versol’omonima Valle dei muli-ni, ha 140 posti a sedereed è elegantemente arre-data con boisèries in legnoe mobili di vecchia fattu-ra; a fianco una piccolasala, atta a gruppi privèe.Da oltre un anno lo Chef èGastone Alzettacoadiuvato dal maitreClaudio Forte e affiancatodalla moglie Sandra pro-vetta pasticciera e da LaiHuang, maestro nell’artedel decoro e creatività. Lapassione per la cucina, incasa Alzetta, è un male difamiglia, un’ eredità tra-smessa dal nonno Tita

(patròn dello stori-co “Hotel CroceBianca”e uno deglichef più blasonatid’Italia). Gastone,ha bazzicato lacucina del nonnofin da piccolo e a 17anni ha scelto difarne la sua pro-fessione.Da quando è arri-vato “Ai Mulini”, inabbinamento al-l’apertura dellaBeauty Farm, haoperato la scelta difare due diversi tipidi cucina: quellatradizionale e quel-la dedicata, cioè,dietetica; in aggiun-ta a questo la volontà direndere unico ogni ban-chetto nuziale, creandoassieme agli sposi menùsempre a misura epersonalizzati. Fortunatitutti quelli che ad oggi han-no potuto provare il suodessert più esclusivo: la“Croque en bouche” (ri-cetta di nonno Tita, gelo-samente tramandata aisoli membri della fami-

glia); una “cascata” dibignè legati assieme damille fili di caramello.Il Ristorante con i suoi lo-cali permette una flessibi-lità di soluzioni: dal giardi-no privato esterno perl’aperitivo o per crearequalche intermezzo allacerimonia, all’enotecadove in caso di maltemposi possono tenere l’aperi-tivo, le pause, il dopo cena,

il taglio del dolce oper chi desidera op-zioni più originali. Lascelta del tovagliato,i fiori in abbinamentoalle “tinte” della spo-sa, gli addobbi deltavolo, i segnapostipersonalizzati, sonotutti particolari che ilristorante propone aifuturi sposi.Nella scelta delmenù poi, il tutto vie-ne visto e impostatoassieme allo Chef,in genere con unatempistica che per-mette di valutare lecaratteristiche dellastagione, il clima e iprodotti freschi che il

periodo propone. Il tuttopoi elaborato da uno staffdi cucina esperto e crea-tivo e allo stesso tempo at-tento a non stravolgere laqualità delle materie primein abbinamento ai vini piùindicati.La rinomata SPA dell’Ho-tel Gaarten offre agli spo-si la possibilità di arrivareal fatidico giorno rilassatie curati, grazie alle esper-te mani del nostro perso-nale altamente qualificatoche propone pacchettipersonalizzati che offronoesperienze sensoriali cherilassano la mente e per-mettono al corpo di ritro-vare l’armonia delle forme,oltre all’estetica tradiziona-le e al trucco per la spo-

sa. Per coronare la gior-nata l’Hotel Gaarten offreinoltre agli sposi la wedding

I mesi tradizionalmente più“gettonati” sono quelli framaggio e settembre. Manon c’è nessun motivo perscartare gli altri…anzi, imatrimoni d’inverno posso-no essere alquanto sugge-stivi. Per quanto concernel’ora, la scelta dipende so-

prattutto dal t ipo difesteggiamento presceltoper il dopo cerimonia: ver-so le 10.30 se poi seguiràun buffet o un brunch; dal-le 11 alle 12 è l’ora più clas-sica dei matrimoni seguiti dapranzo; dalle 14.00 alle16.00 sono gli orari poco

usuali, ma molto eleganti:gli invitati si possono trat-tenere per un breve rinfre-sco in piedi. Più frequented’estate, quando la cerimo-nia del tardo pomeriggio puòessere seguita da un rinfre-sco o da una cena con se-rata danzante. S.B.

I mesi e gli orari preferiti

room con incantevole vistasulla Valle dei Mulini. Servizio redazionale

Al Gaarten il banchetto di nozze si vive inun'atmosfera magica e indimenticabile

l’Altopiano 13Sabato 7 marzo 2009

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I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

Dal 28 marzo al 4 aprile,

Italia, Austria, Francia, Danimarca,

Giappone e Lettonia saranno impegnate

allo stadio del ghiaccio di Asiago nel

mondiale Under 18 di I° Divisione.

Asiago fa il “tris” dopo i mondiali

Under 18 del 2004 ed i mondiali

Femminili del 2005

Torna il grande HockeyInternazionale ad Asiago

Foto diPaolo Basso

l’Altopiano 14Sabato 7 marzo 2009

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“Intervista doppia” ad Enrico Miglioranzi e Mirko Presti

“L’hockey prima di tutto” Questa l’affermazione dei nostri azzurrini!

Saranno due i gioiellini del vivaio giallorosso che vestiranno la maglia della Nazionale Azzurra Under 18 nel Mondiale di categoria che si giocherà a fine mese ad Asiago: ildifensore Enrico Miglioranzi e l’attaccante Mirko Presti, due ragazzi che calcano anche i ghiacci della serie A dallo scorso anno, scommesse e promesse del settore giovanileasiaghese. Abbiano cercato di tracciare un loro profilo, la loro storia, sottolineando carattere, emozioni, aspettative di questi due ragazzi così diversi ma al tempo stesso e permolti versi così simili.

MIRKO PRESTI

- nato ad Asiago il 29settembre 1991- figlio di Lucio eLoretta- 3 sorelle più grandi(Lisa, Cinzia e Laura)

- classe frequenta-ta : 4^ Istituto

A l b e r -ghiero

(cuochi)- hobbies : hockey,morosa (Claudia) ed amici- altezza 175 cm- peso 70 kg- ruolo : attaccante- n° maglia : 11- quanto tempi dedichiall’hockey ogni giorno : 4ore- le cose più importan-te per te oggi : l’hockey,senza dubbio!§ Come e quando hai

iniziato a giocare ad hoc-key, una sorta di tradimen-to per papà Lucio, grandeappassionato e per tantianni giocatore di calcio?“Ho iniziato a pattinarea 5 anni con mia sorellaCinzia, quindi sono en-trato nell’avviamento fra

lo scetticismo di papàche, evidentemente,avrebbe preferito fare di

me un calciatore ma cheperò non mi ha osta-colato; qui mi sonotrovato con alcuniamici, fra cui Enri-co, e non ho piùsmesso. Adessopapà èdefinitivamenteconvertito al-l’idea di avereun figliohockeista (enon calciatore)e si è appassio-nato all’hoc-key tanto cheviene a vederequasi tutte lepartite siadella A ched e l l ’ U n d e r

19. Mamma, invece, all’ini-zio era un po’ preoccupa-ta perché pensava all’hoc-key come sport violento,poi, pian piano, vedendoche riuscivo e che tornavoa casa felice e soddisfatto,se n’è fatta una ragione,anche se tuttora non ama

molto venire a vedere lepartite. Anche nel mio casoè stata mia la scelta di gio-care attaccante”.§ Quali ritieni siano letue doti fisiche, tecniche e ca-ratteriali migliori?“La mia dote fisica più evi-dente è la velocità, mi sen-

to un po’ simile a Benetti e,guardando a stranieri ve-nuti in questi anni, a Pittis;caratterialmente sono de-terminato, disciplinato,umile nell’ascoltare consi-gli e suggerimenti, ma esi-gente nei confronti di mestesso”.

Mirko Presti ed Enrico Miglioranzi, ad inizio carriera

l’Altopiano 15Sabato 7 marzo 2009

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ENRICO MIGLIORANZI

- nato a Padova l’8 ottobre 1991- figlio di Gaetano e Lorenza- 1 sorella più giovane (Maria)- classe frequentata : 4^ Liceo Scientifico- hobbies : hockey, morosa (Silvia) ed amici- altezza 182 cm- peso 78 kg- ruolo : difensore

· Cosa si prova, così giovani, passando dallo spogliatoiodelle giovanili a quello della serie A?“In serie A tutto è diverso; è diverso l’approccio allapartita, sia tecnicamente che tatticamente, tutto è più im-pegnativo, richiede una concentrazione massima e co-stante. C’è una maggior professionalità a 360 gradi,insomma, ed a volte, specie nei primi tempi, ti manche-ranno quei ragazzi e quello spogliatoio delle giovaniliche è anche luogo e momento per sorridere, per scher-zare. Entrarci, in quello spogliatoio della serie A, anchese hai i numeri, è soprattutto un problema psicologico enon sempre per un giovane è facile, quando il livellotecnico sale, le aspettativesono tante e la differenzacon quello che hai fatto finoad allora è molto evidente:per non perdere il treno bi-sogna lavorare tanto, lavo-rare durissimo e credercifino in fondo. Ci riteniamocomunque fortunati perchéqui ad Asiago non abbia-mo avuto grossi problemi diambientamento perché ab-biamo trovato un buongruppo ed un ambiente gio-vane e favorevole”.· Una carriera quasi infotocopia, la vostra, conun’amicizia che vi lega da tan-ti anni.“E’ vero, e ci conosciamomolto bene e ci troviamo amemoria, siamo quasi sempre stati insieme sia a livellodi club che con la maglia azzurra ai diversi livelli, apartire dal 2006 con l’Under 16 e poi fin nel 2008 conUnder 18, Under 20 e Under 25 (quest’ultima nella scor-sa estate e solo per Mirko, visto che Enrico è andato inSlovacchia, dove si gioca un hockey meno fisico e più tecni-co, ad allenarsi e perfezionarsi per un mese, ndr)”.· Giocare un Mondiale letteralmente in casa, con la ma-glia della Nazionale non è cosa da tutti; lo sentite più come unpeso o come uno stimolo?“Questa è una cosa unica, di quelle che ti succedono una

- n° maglia : 51- quanto tempi dedichi all’hockey ogni giorno : 3-4 ore- le cose più importante per te oggi : l’hockey, poi lamorosa e quindi lo studio, quando serve!- Una storia, la tua, segnata dai <geni di figlio d’arte> (comenoto papà Gaetano, classe 1963, è stato per tanti anni difen-sore dell’Asiago e della Nazionale)!“Evidentemente sì. A 3 anni ho iniziato a pattinare conpapà e poi con Maria (Janev) ma nessuno mi ha <forza-

to> e la scelta di giocare ad hockey (e non di continua-re con lo sci) è stata mia, così come è stata mia la sceltadi giocare in difesa (dopo aver provato anche a cimen-tarmi come ala), ruolo che mi piace e mi stuzzica di più”.- Quali ritieni siano le tue doti fisiche, tecniche e caratterialimigliori?“ Non ho fisico straordinario per fare il difensore ma mela cavo, pur con spiccate propensioni offensive; ho unbuon pattinaggio ed anche un buon tiro. Caratterialmentesono un testardo, non eccessivamente tranquillo e re-

missivo ed a volte me laprendo troppo, con gli al-tri (magari un’osservazio-ne non giusta) ma anchecon me stesso, ma neltempo sono abbastanzaumile da accettare unrimprovero, se a far-

melo è l’allenato-re”.

Poi le risposte alle domande si sovrappongono, diventano tutt’una

volta nella vita. Sarà un appuntamento molto importante(tant’è che è annunciata la presenza di molti scouts inter-nazionali) e, proprio per questo, avrà per noi entrambe lefacce della medaglia: da un lato il fatto di giocarenel paese dove vivi è una soddisfazione che tirende orgoglioso e ti dà una carica incredi-bile; dall’altro ci sono la pressione psicolo-gica e la paura di sbagliare, di non riusci-re a ben figurare. Una bella responsabili-tà! Però tutto questo ci spronerà, ne sia-mo convinti, e la nostra promessa è diadare il massimo, ed anche di più, per non

tradire leattese e laf i d u c i ache vieneriposta innoi”.· Ma questa Italiaquali ambizioni puòavere? Quali sarannole grandi avversarie?“Goulet è un tecnicosevero, preciso, pigno-lo ed esigente, che chie-de la massima disciplinaed il massimo impegno, an-che per rispetto della ma-glia che indossiamo. Sottola sua guida questa squa-dra, che tecnicamente èmolto valida, può fare mol-to bene; al di là dell’inco-

gnita Giappone, squadra di cui si sa ben poco, i piùagguerriti avversari saranno i forti Danesi ed i Lettoni,mentre Francia ed Austria le abbiamo incontrate e bat-tute anche di recente al torneo di Briançon. Credo pro-prio che possiamo ambire ad un posto sul podio e ad unamedaglia, di quale metallo si vedrà. Proprio per raggiunge-re un traguardo importante la squadra darà il massimo maci sarà bisogno anche di sfruttare il <fattore campo>; perquesto il nostro augurio è che (anche approfittando del fattoche l’ingresso è libero ndr), venga tanta gente allo stadio asostenerci ed a tifare per noi”. Cesare Pivotto

“Intervista doppia” ad Enrico Miglioranzi e Mirko Presti

l’Altopiano 16Sabato 7 marzo 2009

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ENEGO Storie di emigranti. Partirono a migliaia: alcuni fecero fortuna, molti si fecero onore

Viene riproposta anche lalotteria, abbinata al cam-pionato mondiale, ed asostegno del settore gio-vanile dell’Hockey ClubAsiago. I biglietti, in ven-dita al costo di 2 Eurocadauno, sono già reperi-

bili presso lo stadio delghiaccio di Asiago.L’Estrazione è previstaper le ore 21 di Sabato 4Aprile 2009, allo stadiodel ghiaccio di Asiago du-rante il primo intervallodella partita conclusivaAustria-Italia. Primo pre-mio della lotteria è un fan-tastico scooter 50ccBenelli Quattronove X

LA LOTTERIADEI MONDIALI mentre gli altri premi in

ordine d’importanza sono:Tv LCD Schaub Lorenz32", orologio Calvin Klainda donna, completo da sci,sistema micro Hi-FiPanasonic, iPod NanoApple 8GB, fotocameradigitale Casio Exlim 7,2MP, macchina per caffèmokona 3 in 1 Bialetti eOcchiali da sole da donna.

Inserto realizzato da Grafica Altopiano - Davide Degiampietro

l’Altopiano 17Sabato 7 marzo 2009

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L’annuale assemblea dei socidel Gruppo Alpini Asiago havisto anche quest’anno unanumerosa partecipazione. Adaprire la riunione è stato ilpresidente della sezione Al-pini Monte Ortigara, nonchésocio del gruppo, MassimoBonomo, che ha riservato imomenti iniziali al saluto allabandiera italiana e al ricordodei defunti, in particolare dicoloro che se ne sono andatinell’anno da poco terminato.Presidente e segretario del-l’assemblea sono stati elettirispettivamente Diego Rigonie Daniele Busa. Dopol’esposizione del resocontoeconomico fatto dal segreta-rio-cassiere Andrea Forte, hapreso la parola il capogruppoBruno Cunico che ha ricor-dato le varie attività svolte nel

I molteplici impegni del Gruppo Alpini AsiagoNel presentare all’assemblea dei soci il rendiconto delle attività svolte nel 2008,il presidente Cunico ha sottolineato in particolare il valore di alcune iniziative

2008 e presentato una primabozza di manifestazioni e im-pegni previsti nel correnteanno. Molto numerose e di

vario genere sono le iniziati-ve promosse dal gruppo equelle per la quale viene ri-chiesta la collaborazione deivolontari: si va dagli appun-tamenti sportivi alle ricorren-ze storiche, dai raduni annualifino alla presenza a cerimo-nie ricorrenti o straordinarie,senza dimenticare l’impor-tante impegno nel sociale, inoccasione di vendite a soste-gno di associazioni beneficheo per la preparazione di pa-sti, come avviene nella Fe-sta dell’Anziano a Villa Rosa.A parte le attività e le mani-festazioni di routine, ilcapogruppo ha volutoevidenziare tre progetti chegli hanno dato particolaresoddisfazione: l’iniziativa delgruppo dei più giovani che sisono recati a piedi a Bassanoper l’Adunata Nazionale, ilcorso per accompagnatori suiluoghi della Grande Guerra eil contributo dato al “Proget-to Ortigara” .”Per quantoriguarda coloro che han-no partecipato all’Aduna-ta di Bassano dello scorsomaggio – commenta Cunico- ho particolarmente ap-prezzato il gesto di faresosta al Sacrario delLeiten, chiedendo di poterentrare per rendere omag-gio ai caduti, prima di in-traprendere il lungo cam-mino verso la città delGrappa. Ho trovato poimolto interessante ed utileil corso per

accompagnatori sui luoghidella Grande Guerra or-ganizzato lo scorso otto-bre: sono numerose ognianno le comitive che chie-dono di essere accompa-gnate sui luoghi storici deinostri monti, in particola-re sull’Ortigara e sulloZebio, e ritengo sia giustoessere preparati per darespiegazioni esatte e detta-gliate. Il corso si è svoltoin 4 serate, con uscite fi-nali sul posto, durante lequali storici ed esperti cihanno orientato sulle spie-gazioni da dare, su comeillustrare luoghi e fatti quiaccaduti. Venendo inveceal “Progetto Ortigara”che fa parte di quello del“Museo a cielo aperto” fi-nanziato con contributieuropei e protratto fino al2014, il turno di lavorosvolto da una ventina dinostri volontari nell’ultimoweek end dello scorso set-tembre ha reso possibilenon solo mettere in eviden-za lo stato iniziale di trin-cee e gallerie, ma ancheritrovare e scoprire coseimpensate. Con il taglio deimughi e la pulizia che hareso agibili trincee e gal-lerie di cui prima si vede-va solo l’ingresso, è statopossibile scoprire comequeste si diramavano nelterritorio, dove si trovava-no i punti di osservazionee di difesa. Il responsabile

del cantiere, che è il presi-dente della Sezione diMarostica, ha riservatodegli elogi al nostro grup-po di lavoro per gli ottimirisultati ottenuti”. Lo spiri-to di collaborazione e solida-rietà degli alpini vieneevidenziato proprio in questogenere di iniziative, nel lorotrovarsi e fare qualcosa in-sieme per contribuire a tene-re viva una parte della nostrastoria, trasmettendola allenuove generazioni. “E’ ideaabbastanza comune – con-clude Cunico – che gli alpi-ni amino ritrovarsi soprat-tutto per fare festa, con-statare invece come nasca-no e vengano portati

avanti numerosi progettiimportanti, mi rende parti-colarmente entusiasta diessere il capogruppo diun’associazione in cui, inmodo particolare i giova-ni, si impegnano e propon-gono iniziative dai moltivalori”. Il capogruppo ri-corda che coloro che nonavessero ancora rinnovatoil tesseramento, o volesse-ro iscriversi (avendo pre-stato il proprio servizio mi-litare negli Alpini per alme-no due mesi) possono rivol-gersi presso la sede in ViaCeresara, aperta la dome-nica pomeriggio e il lunedìsera. Silvana Bortoli

E’ stupendo il panorama che si gode dalla Baitina, qua-si in cima al Kaberlaba, uno dei locali dove si sonoscritte molte fra le pagine più belle legate al turismoasiaghese, con gli eventi musicali di prestigio che quisi sono svolti negli anni ’70. Pensando a coloro che visono stati ospiti, si potrebbe stilare una lunghissimalista di nomi di personaggi dello spettacolo e dello sport,soprattutto cantanti italiani e internazionali che vi arri-vavano in occasione del Festivalbar e altre rassegnecanore, come testimonia anche il bellissimo video di

Rino Gaetano che sipuò vedere suYouTube. Da qualchetempo La Baitina, è tor-nata a riproporsi coninteressanti iniziative divario genere. L’ora del-l’aperitivo serale delladomenica, accompa-gnato da musica rock,blues o jazz, offre unapiacevole opportunità:starsene seduti ad

ascoltare buona musica in un’atmosfera amichevole,gustare un’infinità di snack e bocconcini di vario tipo,e apprezzare anche una pietanza preparata dallo chefdel locale, il tutto al prezzo di una normale consuma-zione. Molto apprezzate sono inoltre le cene di pesce,proposte ogni primo venerdì del mese al costo di 50euro tutto compreso; è richiesta la prenotazione allo0424 462149. Il terzo venerdì del mese invece è riservatoalla paella, che viene preparata con carni e pesce di pri-ma qualità, al costo di 20 euro, bevande escluse; anchein questo caso è necessaria la prenotazione. Ma sonomolti altri i momenti in cui si può scegliere La Baitina: perun pranzo, una cena, o semplicemente per bere qualco-sa in compagnia, l’atmosfera che vi si respira ha sem-pre un qualcosa di speciale! Servizio Redazionale

La Baitina live,l’aperitivo in musicadella domenica sera

ALPINI

l’Altopiano 18Sabato 7 marzo 2009

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Anche quest’anno il 28 febbraio ha portato nei nostri paesila festa del Scella Marzo, la chiamata di marzo. La festamolto sentita in passato che salutava la bella stagione dopoi lunghi, freddi, duri mesi dell’inverno. “Nemo a ciamarMarso” diceva il manifesto che anche quest’anno a Recoaroinvitava a uscire per le strade con bandoni, snattare, per-cussioni, per far rumore, per “svegliare l’erba”.Ad Asiago laserata dell’ultimo giorno di febbraio ha visto la piazza cen-trale affollata co bambini, ragazzi e giovani che facevano ungran frastuono e alla fine l’incendio della “vecia” ha innal-zato le fiamme alte quasi come il municipio per bruciare que-sto inverno lungo e nevoso e per salutare l’arrivi della pri-mavera. Anche la suola primaria ha collaborato con il Comu-ne e varie associazioni per il successo di Questa manifesta-zione e i bambini trai i rumori hanno imparato a cantare l’an-tica filastrocca “Scella scella Marzo, garibet de Kapuccen,aussar de rajkken”, cioè Vieni, vieni Marzo, Finiti i crauti,fuori i radicchi. Sergio Bonato

SCELLA SCELLA MARZO - VIENI VIENI MARZO

Carnevale 2009

Abbiamo più volte scritto neinostri articoli dedicati aiRispaar che il successo deglispettacoli del gruppo è il risul-tato del lavoro e dell’impegnodi tantissime persone, di quel-le che salgono sul palco esi-bendosi in ruoli diversi e nelcontempo di coloro che colla-borano in modo meno visibile.Silvano Vellar, presidente delgruppo, non manca mai di sot-tolineare quanto sia preziosoquesto apporto. Come quellodell’ospite di questo numero,Alessandro Pretto, che si oc-cupa dell’impianto audio e luci.Detto così, semplicemente, èmolto riduttivo, ma parlando-ne assieme si scopre quantosia fondamentale quello che,anche assieme ai suoi colla-boratori, Alessandro riesce amettere a punto. Perché, sedurante gli show a fare parti-colare effetto sul pubblico èanche la visione di luci, effettispeciali, mixer con un’infinitàdi tasti, “teste mobili”( i grandifari posizionati sul palco chesembrano orientarsi da soli),radio microfoni come quelliche si vedono in televisione eattrezzature altamente profes-sionali, nemmeno si immaginail lavoro di preparazione e co-ordinamento che c’è dietro.Scoprendolo, si capisce che lecose grandi si riescono a fareperché si lavora, oltre che conl’apporto della tecnologia, so-prattutto con tanta passione. Eper Alessandro, insegnante dimusica, la sua materia è unagrande passione in tutti i suoiaspetti, compresa la gestionedegli impianti che servono perdiffonderla, tanto da essersicreato da molti anni un altrolavoro, quello di fornitura delservice audio luci per spetta-coli. Ma il suo apporto per glishow dei Rispaar non è soloquello di provvedere all’im-pianto, bensì curare i tantissi-mi aspetti che riguardano lecanzoni, i balletti, le registra-zioni. “Dopo aver ideato lospettacolo – spiega Alessan-dro – ci si incontra per laprogettazione, per vederecosa è possibile e cosa nonè possibile fare, si decidonole canzoni e chi le canterà, ibrani che serviranno per iballetti. Nei primi spettacolimolti sketch si basavano suibrani musicali, e richiedeva-no diversi montaggi ecollage, lo stesso per i bal-letti. E’ necessario trovare ibrani, metterli insieme con itempi giusti, e ancora pre-parare le basi per la canzo-ni che vengono cantate dalvivo, le suono io, adattan-

dole anche alle potenzialitàdi chi le interpreta”. I “can-tanti” iniziano a provare circatre mesi prima, e lo fanno nel-lo studio di registrazione cheAlessandro si è ricavato nelgarage di casa sua, dove cisono strumenti e attrezzatureprofessionali, con i quali ha an-che realizzato le registrazionidi cd musicali interpretati dagruppi o cori locali, o comequello in cui è stata registratala canzone dedicata a EnricoFabris, cantata da Eva Fabrisassieme a un coro di ragazzi-ni. “Qui gli interpreti dei bra-ni – spiega – imparano lagiusta intonazione eimpostazione della voce, arespirare in modo corretto.Provando si capisce cosa varitoccato e lororiascoltandosi riescono amigliorare dove serve. E pia-no piano nasce la canzone.“ Nello studio di registrazionesi registra anche l’audio peralcuni sketch, inserendo effettispeciali e riuscendo a camuf-fare le voci o adattandole alpersonaggio. “Tornando aglispettacoli – continua Alessan-dro – è necessario progetta-re il palco, decidere ilpuntamento dei fari e tuttociò che serve, andando ilpiù possibile incontro alleesigenze. Ci vuole un gior-no per montare tutto, e unaltro per tarare gli impiantie mettere a punto quegli ac-corgimenti tecnici che pos-sano offrire le migliori pre-stazioni possibili. Non sem-bra, ma le cose da fare sonomolte: per ogni sketch, can-zone, balletto, vanno pro-grammate le luci, tutto deveessere sotto controllo e perquesto ci sono numerosi ad-detti. Quando arriva la serache precede il debutto e incui si fa la prova generale,

puntualmente è un disastro,sotto tutti i punti di vista, maè proprio il momento cheserve per memorizzare tuttociò che si fa, mettere a pun-to eventuali variazioni, tan-to che poi va tutto bene! E’pur molto impegnativo, anchese tutto è predisposto, bisognaprestare una continua atten-zione, per fare un esempionell’ultimo spettacolo abbia-mo microfonato tutti, utilizzan-do 12 radiomicrofoni, il fattoche ognuno abbia il suo è co-modo, ma controllarli richie-de molto lavoro e attenzione”.Prezioso è il contributo di coloroche collaborano con Alessandro,da Ezio Pesavento con cui met-te a punto le progettazioni, a Lo-renzo Stella che si occupa delleluci fisse, fino all’ aiuto nel con-trollare tutto che viene da duegiovanissimi, Luca Martello eMatteo Stefani. Anche in que-sto aspetto “serio” della prepa-razione degli show non manca-no i momenti di divertimento,come quando si fanno le re-gistrazioni di vario genere. “Avolte – dice Alessandro –registro tutto, anche il“backstage”, con battute,commenti, errori,riascoltando ci divertiamomoltissimo, creandoci unnostro personale spettaco-lo sulla scia dei “Fuorionda” che vediamo in tv”.“Il bello dei Rispaar – con-clude – è che con il contri-buto di tutti si riescono afare cose che sembrerebbe-ro improponibili. In gruppoci si fa coraggio, ci si mettein gioco, ci si conosce me-glio e si scoprono possibili-tà inimmaginate. E questo èmolto positivo, oltre al fattoche credo il nostro sia unodei pochi esempi di unità econtinuità nel tempo”. Silvana Bortoli

Funerale in allegriaEcco alcune delle immaginirelative al Carnevale inviatedai nostri lettori all’appositoindirizzo di posta elettronica.Tutte maschere allegre e di-vertenti, alcune ritratte allafesta organizzata dal Comu-ne di Roana al palazzetto del-lo sport (bella e molto apprez-zata dai bambini), altre coltenel girovagare serale da unlocale all’altro. Per l’idea, l’ab-bigliamento e la simpatia, no-nostante il tristissimo tema rap-presentato, vince il nostro pic-colo premio, ovvero l’entratagratis al cinema Lux di Asiago,il gruppo “Il funerale”.

Alessandro: la professionalitàunita a una grande passione

l’Altopiano 19Sabato 7 marzo 2009

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Sulle nevi di Monte Corno si èsvolta la trentesima edizionedel trofeo “Neve-ghiaccio” or-ganizzata dalla Ruffato For-mula. Per noie al motore, illusianese Giacomo Sciessere(seconda divisione) è giuntosolo quattordicesimo dopo unbrillante avvio nelle primegare. Questa la classifica fi-nale: assoluta: 1. PaoloMarzari, 2. Stefano Brunello,3. Alessandro Nicoletti.Graduatoria per divisioni: 1.adivisione: 1. Paolo Marzari, 2.Enrico Bionaso, 3. NicolòMarchioro; 2.a divisione: 1.Cristian Marcazzan, 2. LorisScappin, 3. Luca Bonato.; 3.adivisione: 1. AlessandroNicoletti, 2. Enzo Zagardi, 3.

Con l’arrivo della nuo-va stagione riprendonoi lavori stradali previstidal p iano di lavori d irisanamento della retev iar ia comunale , unaserie di opere che l’am-ministrazione comunaleritiene prioritaria primadi altri interventi miglio-rativi. Questo stralcio dilavor i prevedel’asfaltatura della stra-da Spe lonchet te MoriBrombe, comprendenteanche la strada internadi Contrà Brombe, e diun t ra t to de l la s t radadei Ronchi compresa lastrada interna di ContràBogara . Le opere g iàappaltate ammontano aun to ta le d i 100 mi laeuro. I lavori previs t idovrebbero par tire ap-pena il tempo lo consen-tirà con l’innalzamentodefinitivo delle tempera-

All’”Osteria Sciessere” si è svolto il 7° torneo di settino, appun-tamento che ha aperto la serie di sfide riservate a Lusiana (pros-simi appuntamenti saranno al “Gnomo’s bar”, “Locanda Cen-trale” e “Conca Verde”), prima di spostarsi ad Asiago, Gallio eFoza per concludersi col campionato del mondo di specialitàprevisto per la metà di novembre a Roana. Ha vinto la coppiaasiaghese formata da Carlo Schivo e Pierantonio Segafredo che harelegato al secondo posto l’accoppiata Walter Maino-Mario Busa.Terza piazza per i gallesi Albino Segafredo e Angelo Frello. Quartaposizione per un’altra accoppiata lusianese formata da DaniloVillanova e Sandro De Mas. Le gare proseguiranno con sfidein scena a Foza, Asiago e Gallio con una parentesi estiva al“Tacabanda” per il “Master del barbiere” e si chiuderà adicembre con la cena sociale alla “Conca Verde”. (E.Z.)

La chiamata di Marzo ha vi-sto salire sul primo posto delpodio il gruppo di Campana.La sera del 28 febbraio inpiazza a Lusiana si sono daticonvegno i gruppi provenientida S. Caterina, Vitarolo,Velo, Campana e Centro diLusiana. Con campanacci,trombe e bidoni di latta bat-tuti come fossero grancasse,dopo aver percorso via SanGiovanni Bosco, via Europae via Roma, in piazza IVNovembre è stata aperta lagara che vedeva assegnatoil “Ciocon” al gruppo più ori-ginale e rumoroso. Ha vinto Situazione sotto controllo a

Laverda di Lusiana dopo glismottamenti e le frane chehanno tenuto con il fiato so-speso decine di famiglie. Nonè ancora diventato operativoun piano di intervento comu-nale per cui il pericolo del ri-petersi di smottamenti e franeè ancora incombente. In par-ticolare nella zona di via Coghie località Valpiglia sopra a

L’associazione” Opfel onpira” (Pomo e pero), con ilpatrocinio del Comune, orga-nizza un corso di frutticolturabiologica. Mercoledì 11 e gio-vedì 19 marzo relazioneràLuca Conte, coordinatoredella scuola esperenzialeitinerante di agricoltura bio-logica. Giovedì 26 e sabato28 marzo il naturalista Anto-nio Cantele spiegherà le tec-niche di coltivazione dei prin-cipali ortaggi e le tecniche dipotatura e innesto. Sono inprogramma anche uscite elezioni pratiche con visite adun frutteto e un orto botani-co. (E.Z.)

Il “ciocòn” al gruppo di CampanaCampana del Colonnello su-periore che si è presentatocon uno scoppiettante moto-re di falciatrice, una serie di“bussolotti” e “racole” e ungruppo elettrogeno che face-va azionare una sirena e unlampeggiante. Il presidentedella Pro loco Fabio Ronzaniha consegnato ilcampanaccio e le coccardeal gruppo che li conserveràper un anno. I trofei sono sta-ti esposti all’OsteriaSciessere.

Nella foto, il gruppo diCampana.

Laverda, c’è ancorail pericolo frane

Laverda di Lusiana. Qui la via-bilità scorre a rilento per il crol-lo di un muro a valle della car-reggiata che collega Laverdaa Santa Caterina di Lusiana.La strada comunale è comun-que percorribile ma gli auto-mobilisti devono transitare concautela nei punti franati. E.Z.Nella foto, il muro franato inlocalità Valpiglia sopra aLaverda di Lusiana.

Un corso difrutticoltura

biologica

SETTINO, SCHIVOE SEGAFREDO

VINCONO A LUSIANA

Trofeo Neve Ghiaccio a Monte Corno

Sciessere è solo quattrordicesimo

Con la primaverariprendono i lavori

sulle strade di ConcoAvanti tutta sul piano comunale per la sistemazione

degli asfalti – Tocca alle vie delle contrade

ture.I l pr imo lavoroappaltato è l’asfaltaturadella strada Spelonchette- Mori – Brombe. Saran-no interessati 2,6 chilo-metri di manto stradalefortemente deterioraticon crepe che corrono inogni direzione. Prima del-la riasfaltatura la stradasarà fresata per toglierealcuni rappezzidiscontinui e in prossimi-tà degli abitati diSpelonchette e Mori. ABrombe sarà anche predi-sposta una griglia strada-le per la raccolta delleacque piovane che, sta-gnando, aumentavano ildeterioramento del man-to stradale. Il secondo la-

voro interessa la stradadei Ronchi; inizialmentesaranno risanati i trattipiù dissestati e pericolosiprima di passare ad un in-tervento complessivo siaper le asfaltature sia perquanto riguarda laregimazione delle acquemeteoriche. Il primo tron-co stradale oggetto di in-tervento quindi è il trattodei Ronchi che va dall’in-crocio con la strada co-munale dei Nogara all’in-gresso di contrà Mostri-na. La strada, in questotratto, passa attraversoun fitto bosco che la oscu-ra completamente e, an-che con le frequenti gela-te, il manto stradale si èridotto in pessimo stato

con buche e avvallamen-ti tali da rendere perico-loso il transito soprattut-to nei mesi invernali. Ilsecondo tronco stradaleoggetto di intervento è lastrada comunale internaa contrà Bogara dovel’asfalto è degradato so-prattutto perché vecchio,ma anche a causa di re-centi interventi diristrutturazione dei fab-bricati che hanno com-portato un certo passag-gio di mezzi pesanti, non-ché la realizzazione dia l lacc iament i a isottoservizi malamenter ipr is t inat i che hannocreato dei punti di cedi-mento. Gerardo Rigoni

Marco Dal Grande; 4.a divi-sione 1. Stefano Budello, 2.Tiziano Nerobutto, 3. Liero

Savio. E.Z. Nella foto, la“Renault Clio” di GiacomoSciessere giunto 14.°

CONCO

Nella foto, le prime due copie classificate al “7.° torneo“Osteria Sciessere”con la valletta Monia

l’Altopiano 20Sabato 7 marzo 2009

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ENEGO

Ormai è da alcuni anni che Enegonon festeggia più il carnevalecon i famosi carri mascheratiche per anni lo hanno reso fa-moso e gli hanno fatto racco-gliere premi nelle varie feste deipaesi limitrofi, sconfinandospesso di provincia. Tuttavia lapassione per il Carnevale e lospirito festaiolo del periodo inquestione non ha abbandonatogli abitanti di Enego, ed in modoparticolare la parte rosa del pae-se.Infatti puntuale come sempre, lascuola materna e le suore Dimes-se che la gestiscono, hanno aper-to a tutte le donne, che quest’an-no hanno aderito in oltre un cen-tinaio, con la consueta ed ottimacena e naturalmente l’immanca-bile ed attesissimo spettacolo.Quest’ultimo è organizzato inmodo, se vogliamo casalingo edartigianale, ma molto curato, dadue gruppi di signore di età va-ria, ed i risultati sono gustosissi-

Il cimbro, un idioma ancorapresente, soprattutto nellenostre zone, ma di cui ancoranon si conosce tutto. E pro-prio per saperne un po’ di più,e per avvicinare un maggiornumero di persone alla storiadi questa lingua e della popo-lazione che la importò, che adEnego sono state organizzatetre serate. Ad incuriosire ilpubblico e a tentare di fare unpo’ di luce su questa storia,per certi aspetti ancora “miste-riosa”, sicuramente non cer-ta, è stato invitato GianlucaRodeghiero, dell’Istituto diCultura Cimbra di Roana.Tre serate volute ed organiz-zate dall’Assessore alla Cul-tura e Servizi Sociali IlariaBussolaro, che si svolgono ilmercoledì sera alle 20.30 nellaPalazzina Turistica; l’idea -come spiega l’Assessore - sa-rebbe quella di proporre, ma-gari nel prossimo autunno,delle lezioni di lingua cimbraanche qui ad Enego- .Mercoledì 25 febbraio, nel

mi e sempre molto apprezzati. Icopioni, perché di veri e propritesti teatrali si tratta, vengonoscritti tenendo conto dei fatti ac-caduti in paese, dell’attualità, mapur sempre adattati alla realtàeneghese e lo stesso vale nellascelta dei personaggi. I risultatisono sempre esilaranti ed il pub-blico di ogni età, che quest’annoin particolare ha conosciuto an-che un consistente cambio ge-nerazionale, si diverte molto, perle più anziane rappresenta unodei rari momenti di svago e disocializzazione, per le giovanis-sime è un’occasione nuova perdivertirsi e vedere magari le loromamme in una veste inconsueta.Per tutte comunque rappresentaun prezioso e raro momento diunione. Una prova, quella dellospettacolo, dalla quale emergo-no di volta in volta talenti nonsospetti, tanta fantasia che stu-pisce, insomma una sana occa-sione, un laboratorio per fare

emergere doti che molte non pen-savano nemmeno di possedere.Dopo la festa del giovedì gras-so, al venerdì pomeriggio, comevuole la tradizione, è la volta delcarnevale dei bambini dell’asilo.Dopo i loro balli e canti, entranoin scena le mamme che ogni vol-ta preparano un paio di scenetteper divertire il giovanissimo pub-blico e non solo.Questa volta hanno lavorato sudi una favola di Esopo, che faparte tra l’altro del programmaseguito dai bimbi alla scuola ma-terna: “Le formiche e la cicala”;una favola con un importantemorale finale, che le mamme sonocomunque riuscite a rendere mol-to divertente.Infine a chiudere il carnevale,anche quest’anno, è stata la se-rata organizzata a Stoner, doveogni anno non manca mai un lau-to rinfresco per ospiti ed “atto-ri”. In scena, la replica riveduta ecorretta, in genere anche per que-stione di tempo, dello spettacolomostrato nella serata “rosa” delgiovedì precedente. Anche inquesto caso risate a non finire,tutti felici di aver in qualche modopartecipato, come attori, pubbli-co, e felici anche coloro che informa di figura caricaturale sonostati scelti quali personaggi dellescenette; d’altra parte il carne-vale è da sempre, per eccellen-za, la festa della trasgressione,e della presa in giro, e dove nes-suno ma proprio nessuno devesentirsi preso in giro. Una tera-pia del coraggio, dell’umiltà, esoprattutto della risata.

Stefania Simi

Carnevale ad Enego,una festa per…le donne

INCONTRI PER CONOSCEREIL CIMBRO E LA SUA STORIA

corso del primo incontro, èstato proposto un primo ap-proccio sulle origini cimbre delnostro territorio: storia, cultu-ra e lingua cimbra; un interes-sante excursus storico, dalpassato ad oggi Nella secon-da serata verrà trattato l’ar-gomento Toponomastica, nel-la terza ed ultima invece sipasserà alla lingua vera e pro-pria mostrando la similitudinetra il nostro dialetto e la lin-gua cimbra, le cui origini an-cora oggi sono poco precise.Sui cimbri e soprattutto suquella che noi definiamo lin-gua cimbra ci sono ancoravarie teorie.Una lingua che ha subito l’in-fluenza di altre lingue di areagermanica, numerose e diver-se sono state infatti le ondatedi popolazioni, prima e dopoil 1000, provenienti da Nord,che si sono insediate in que-sti territori di confine, comedel resto le influenze dovutea veri e propri coloni tedeschigiunti per opera di monasteri

ed istituti religiosi. L’anticocimbro tuttavia viene fatto ri-salire a popolazioni prove-nienti da un nord ancora piùlontano, dalla regione delloJutland, attuale Danimarca,prima dell’avvento di Cristo,quindi in epoche piuttosto re-mote.Una lingua che nel dialettodei 7 Comuni ancora emergein molte parole, e che in pic-cole enclave in Trentino edancora in Veneto è una lin-gua parlata, malgrado inepoche storiche anche re-centi, abbia subito attacchida più fronti per essere eli-mina ta , a favore d i un’italianizzazione della linguadella cultura e delle tradizio-ni. Una lingua che soprattut-to qui in Altopiano merita ul-teriori ed ancora più appro-fondite ricerche, in quanto,sembra che per certi aspetti emalgrado tutto, sia un idiomarimasto incontaminato ed in-tatto da circa mezzo millennio.

Stefania Simi

La Marciabianca è tornata dopodue anni di assenza, e dall’ariache si è respirata in quei giorni,è sembrato proprio che abbiaottenuto il sincero “bentornata”da tutto il paese, che ha colla-borato inoltre con molti volon-tari che hanno fatto davvero lapreziosa differenza, ma è statomolto bello vedere che numero-si ragazzi ed alcuni adulti han-no voluto dare anche un contri-buto come atleti.Evidentemente anche se nelleultime stagioni niente era emer-so a riguardo, comunque eradiffuso il dispiacere vedendoagonizzare questa gara. Unevento sportivo, che dal 1973,anno in cui nacque, prima fra legranfondo in Italia, in ogni edi-zione aveva richiamato tantiappassionati dello sci nordiconelle nevi di Enego.Quest’anno, grazie anche allaneve abbondante, che non hamai fatto dubitare sullafattibilità della manifestazione,tutta l’organizzazione è stataaffidata ad uno studio specia-lizzato, lo Studio RX diMarostica, un modo, come han-no sottolineato il sindacoRodeghiero e l’Assessore allosport Dalla Costa, per rilanciarel’evento al meglio, perché neaveva bisogno e soprattutto lomeritava.Ma questa 37^ edizione ha su-perato un altro esame, a miomodo di vedere importante, ov-vero quello di trovare l’appro-vazione di un gruppo di signo-ri, che ormai ha superato la set-tantina, malgrado sia una grup-po di vivaci amici; questi signoriche sono stati presenti sui cam-pi di gara, sia sabato che dome-nica, come impone la vera pas-

E’ tornata la regina dell’invernoAlla Marciabianca circa 300 atleti. Un’edizione che di fatto rappresenta un nuovo inizio per

l’evento di sci nordico eneghese. Studio Rx e l’Amministrazione comunale di Enego guidata dal primocittadino Igor Rodeghiero hanno centrato a pieno l’obbiettivo di dare una nuova impronta

sione, sono coloro che hannovoluto per primi laMarciabianca, i padri di questamanifestazione, i pionieri. Quel-la di oggi per tecnologia ed or-ganizzazione sicuramente è mol-to distante dalla gara che orga-nizzavano loro, con poche risor-se e in maniera molto casalinga,ma la loro felicità è stata quelladi veder risorgere la loro crea-tura, e non fosse altro che perquesto non potevano mancarei loro positivi apprezzamenti.Ed è stata effettivamenterilanciata in grande stile laMarciabianca, moltissime novi-tà l’hanno resa ancora più inte-ressante e coinvolgente ancheper il pubblico più distratto.L’idea infatti di considerare lapiazza del paese, comunquecome il punto centrale dove farruotare tutta l’organizzazione egli eventi collaterali, ha permes-so a molta più gente di parteci-pare a questa 37^ Marciabianca.Piacevole la festa del sabatosera e frequentatissimo l’expò esoprattutto il pasta party delladomenica, organizzato dagli al-pini di Enego in collaborazionecon quelli della sezione S. Cro-ce di Bassano, che sono riuscitibrillantemente a far fronte adoltre 650 coperti; un piacevoleritrovo per tutti in attesa dellepremiazioni finali.Anche l’idea della MiniMarciabianca, organizzata nel-la giornata di sabato, e dedicataa tutti i ragazzi dai 7 ai 17 anni, siè rivelata una trovata vincente,tanto più che il tutto è stato or-ganizzato all’insegna del carne-vale.Di fronte al centro Fondo, dovesono stati sistemati partenze edarrivi, per i più piccoli sono sta-

ti allestiti anche giochigonfiabili, e così la giornata si ètrasformata in una ghiotta oc-casione di inusuali giochi sullaneve.La giornata clou di domenicapoi, è stata veramente una me-raviglia, un sole splendido e lapartenza posticipata delle duegare, quella dei 25 Km e quellaclassica dei 50. Il via è stato po-sticipato per il gran freddo alle9.45 ed alle 10.00, è non potevaessere fatta scelta migliore,pergli sciatori, ma anche per il pub-blico, in quanto ha dato la pos-sibilità a molti, a coloro che ingenere perdevano la partenza,perché troppo di buon’ ora, digodersi l’emozionante spetta-colo.L’organizzazione di tutta la ma-nifestazione è risultata davveroottima, tra le novità inoltre, mol-ta tecnologia, che ha facilitato e

reso molto più veloci i rileva-menti di tempo e posizione de-gli atleti in gara.Gli atleti iscritti sono stati circa300. I numeri dei tempi d’oro,quando alla partenza sembravaesserci un fiume in piena di 1000e più partecipanti, sembrano es-sere lontani, ma i risultati di que-

sta nuova edizione, che nonpoteva andare meglio, si vedran-no negli anni a venire, e gli or-ganizzatori, stanno già metten-do a punto nuove idee e pen-sando alle cose da sistemare eda proporre.In questa analisi “panoramica”della manifestazione, i risultati

delle gare li pongo alla fine, manon per questo sono meno im-portanti e soddisfacenti.Malgrado in quegli stessi gior-ni, si stessero svolgendo iMondiali di sci nordico, ottimiatleti non sono mancati neppu-re alla Marciabianca, e come siprevedeva, gli atleti più forti sisono dimostrati quelli prove-nienti dai gruppi sportivi deicorpi di stato.Nella 50 chilometri il bellunesein forza al Cs Carabinieri TullioGrandelis(2:05:18) ha conqui-stato l’alloro di fronte alvaldostano Sergio Bonaldi delCs Esercito che lo a seguito diun solo secondo, terzo EugenioBianchi dello Sci Club Sormanoche ha chiuso con un ottimo2:08:34. 1^ tra le donne invece,la Forestale Marina Piller(2:21:55). Nella 25 km il succes-so è andato a Davide Tonet(1:11:20), secondo FedericoColamartino (1:11:54) entrambicon la divisa della Forestale, alleloro spalle StefanoCarrara(1:16:07) della Val Serinae Germana Di Padova anche leidel Cs Forestale(1:16:57)

Stefania Simi

l’Altopiano 21Sabato 7 marzo 2009

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Nato nel 1963, sposato e pa-dre di due figli, risiede a Bor-go Valsugana e lavora comedirigente medico presso il lo-cale ospedale San Lorenzo.Dal 1987 si dedica allo studiodegli avvenimenti bellici del ’15-’18 sul fronte tra la Valsugana, ilLagorai e la Val Cismon, non-ché della guerra austro-russa sulfronte della Galizia, pubblicandovolumi e diari sull’argomento.Dal 1998 collabora con l’Asso-ciazione Storico-Culturale dellaValsugana Orientale e del Tesinoin attività di ricerca storica (in-centrata principalmente sullaGrande Guerra e sul fenomenodell’incastellamento medioevalenella valle del Brenta). È tra ifondatori ed animatori dell’“Esposizione Permanente sullaGrande Guerra in Valsugana enel Lagorai”.Un medico che si appassionaagli eventi del primo conflittomondiale, tanto da diventare au-tore di autorevoli saggi sulla ma-teria, da dove parte questo desi-derio di ricerca? Forse dall’averin famiglia qualche antenato cheha servito sotto l’esercitoaustroungarico? Posso “vantare” un nonno ma-terno Kaiserjäger in quanto fede-le cittadino austriaco (era di Bor-go Valsugana, all’epoca centroprincipale dell’omonimocapitanato distrettuale asburgico),ed un nonno paterno mitraglierealpino, nativo di Santorso. Am-bedue furono in azione, da partiopposte, sul massiccio delPasubio ma non si spararono

Una lunga schiera di collabo-ratori illustri hanno reso pos-sibile questo volume edito acura dell’Ufficio Storico del-lo Stato Maggiore dell’Eser-cito. “Esercito Italiano, Sto-ria e Tradizioni” si proponecome un compendio docu-mentale e fotografico su ciòche è stata, ed è, la Forza Ar-mata nazionale, quindi dallesue origini ai giorni nostri. Purnella sua sintesi, la pubblica-zione spazia dalla prima Ar-mata del vecchio Piemontedurante il XVII secolo, allosviluppo di un esercito attual-mente teso al mantenimentodella stabilità internazionale. Ilvolume, realizzato con il con-tributo della Regione Lazio, rac-coglie numerose illustrazionitratte dall’immenso archivio ro-mano, spiegando così, ancheper contrapposizione di imma-gini, l’evoluzione delle armi in-tese come specialità dell’eser-cito, un tempo fondato su resi-stenza e abnegazione al sacrifi-cio della truppa, mentre ora èsempre più supportato da una

Intervista esclusiva a Luca GirottoAutore di numerosi saggi sulla 1a Guerra Mondiale. “Non credo di poter essere definito storico. Forse“storiografo” o, meglio, “scrittore di storia”, dato che mi dedico alla materia solo per passione personale”

presumibilmente l’uno contro l’al-tro. Ciononostante, la passione ela conseguente attività di ricercahanno radici diverse: sin da bam-bino sono stato “affogato” nellapassione per la storia dai miei ge-nitori, un padre medico innamo-rato dei classici letterari greci elatini ed una madre farmacista checonosceva a memoria tutti i can-ti dell’Inferno della Divina Com-media e interi canti dell’Odissea,dell’Iliade e dell’Eneide. Da lì ènato l’amore per la Storia in ge-nerale e per quella militare in par-ticolare, ma senza un periodo sto-rico preferenziale (almeno all’ini-zio). Poi, crescendo, è arrivata lapassione per la montagna, l’ar-rampicata e l’escursionismo. Estudiare la Grande Guerra sullemontagne venete e trentine era unmodo per “camminare nella sto-ria.Sulla Prima Guerra Mondiale, chein Veneto è anche nota come“L’Altra Guera”, è stato scrittomolto, centinaia di testi e diarispiegano 5 anni di un conflittoche ha avuto tra i suoi epicentriproprio il settore posto tra leprovince di Trento e Vicenza.Quali sono secondo lei gliaspetti su cui è stato finorascritto poco o nulla.Fino ai primi anni 2000 c’era-no indubbiamente “zone d’om-bra”, periodi e eventi della Gran-de Guerra che non erano statiper nulla analizzati o che eranocomunque rimasti in secondopiano. L’ultimo quinquennio,con le innumerevoli ricorrenzeed anniversari, ha però di fattocancellato quasi completamentequesti “angoli bui” anche se

nella maggior parte deicasi questa ipertroficaproduzione letteraria èstata sostenuta da ragionimeramente commercialie di sfruttamento edito-riale di materialepreesistente. Lapredominanza degliaspetti commerciali, lo“sfruttamento del filone”che le tecnologie infor-matiche hanno contribu-ito a rendere facile an-che per pseudo-storiciimprovvisati, hannoperò, almeno a mio pa-rere, fatto sì che questa enor-me mole di carta stampata sianella quasi totalità dei casi privadi qualunque rilevanza dal pun-to di vista storico-scientifico.Molti lavori non apportano laminima novità all’argomento alquale sono apparentemente de-dicati e il loro significato è so-lamente quello di gratificarel’ego e/o il portafoglio di scrit-tori ed editori.Resterebbero fuori, è vero, al-cuni aspetti marginali che nonè economicamente convenien-te trattare e che finora non han-no trovato spazi specifici nellastoriografia della Grande Guer-ra: il ruolo delle donne sul “fron-te interno”, i rapporti tra l’au-torità militare e i civili dell’areacoinvolta dal conflitto, ilprofugato delle popolazioni deipaesi investiti direttamente dal-le operazioni militari, ma non sitratta di argomenti dei quali ioabbia una specifica competen-za e di cui possa fornire indica-zioni o spunti di ricerca.

Tra i suoi sogni di storico, c’èmai stato quello di svegliarsi unamattina tra le retrovie del fron-te nel 1916, armato di macchi-na fotografica penna e notes?Proprio nel 1916 e nelle retroviedel fronte certamente no, per ilrischio elevatissimo di esserescambiato per una spia ed es-sere fucilato! Ma mille volte hoimmaginato cosa avrei potutoprovare ad aggirarmi per lospettrale campo di battagliadell’Ortigara o sui roccioni delCauriol a guerra appena finita,nella primavera/estate del 1919.Un’esperienza probabilmenteaffine a quella, irrealizzabile,sopra accennata, l’ho però vis-suta intervistando da amico al-cuni reduci ancora viventi ne-gli anni ’90: in particolare l’al-pino del battaglione Monrosa (epoi del Bassano) Giuseppe An-tonio Tadina (di Villette di ValVigezzo -VB) spentosi nel di-cembre 1999 a 103 anni. Ave-va combattuto in Valsugana, aSant’Osvaldo, a forcella Magnae in Cima d’Asta, sul Cauriol esull’Ortigara, per finire intos-sicato da gas asfissianti sulGrappa a fine 1917. E si ricor-dava tutto! Bastava stuzzicarlocon domande specifiche. Ecco,lì con le classiche “quatrociàcole” si camminava vera-mente nella Storia!Spesse volte chi scrive di sto-ria remota si trova a dover af-frontare ostacoli burocratici etempi lunghissimi per poterconsultare documenti in archi-vi mai veramente alla portata ditutti e, purtroppo, male orga-nizzati, magari con fascicolicannibalizzati da precedenticonsultazioni. Nell’era del nuo-vo millennio, ove tutto èinformatizzato, trova lecito cheper controllare un elenco dicaduti presso un Sacrario mili-tare sia necessario sfogliareelenchi redatti con la stilografi-ca da furieri di 90 anni fa?A mio parere questo, faticoso mainevitabile, è il bello della ricerca.Bisogna essere realistici: nonsarebbe ipotizzabile, in Italia,informatizzare gli archivi militari,in particolare l’USSME (UfficioStorico dello Stato Maggiore del-l’Esercito). Sia per ragioni di moledi lavoro (i documenti sono inquantità immense e spesso pre-senti in più copie) sia per la ormaidefinitiva carenza di personale di-

sponibile. Piuttosto, sa-rebbe a mio parere piùsensato permettere aglistudiosi una più agevoleconsultazione del mate-riale che in massima par-te è piuttosto bene ordi-nato. Attualmente, valgaper tutti l’esempiodell’USSME, è concessaal ricercatore la consulta-zione di tre (3) soli faldonio volumi di documenti algiorno (che poi è solomezza giornata, al matti-no): un po’ poco per chi,come avviene nella mag-gior parte dei casi, può es-

sere a Roma solo per pochi gior-ni e solo qualche volta nel corsodegli anni, rubando il tempo allavoro o alla famiglia.Secondo lei chi perse veramen-te la guerra ’15 - ’18? Pardon,’14-’18, Trentino e Austria ini-ziarono il conflitto un anno pri-ma. Sono in molti a pensare chela sconfitta colpì solo il popo-lo, la massa di combattentid’ambo i fronti, scaraventati acombattere per ragioni politi-co-geografiche mai veramentesentite proprie.“La guerra – ha dettoEisenhower – è voluta da pochiche si conoscono e non si affron-tano, e combattuta da moltissi-mi che non si conoscono e, purnon volendo, devono affrontar-si”. Questa frase rende bene ilconcetto cardine: la guerra è per-sa da chi la deve combattere; per-sa perché vi si muore; persa per-ché vi si distruggono sogni, af-fetti, paesi, economie; persa per-ché sofferta da coloro che mai neottengono benefici. Se però ve-diamo la Storia dal punto di vistadelle nazioni e non del singolo(che nella guerra ci perde sem-pre, o quasi), allora è, a mio pare-re, innegabile che l’Italia, pur contutte le sofferenze note e menonote, la guerra la vinse; ed i be-nefici, pur al prezzodell’instaurazione di un regimetutt’altro che democratico, rima-sero per anni sia in termini terri-toriali (sia pure con tutte le fru-strazioni dovute al mancato ri-spetto della parola da parte degliAlleati ed alla dissennata condot-ta delle trattative a Versailles daparte della delegazione italiana)sia in termini di ruolo internazio-nale. L’Austria-Ungheria inveceinnegabilmente perse, assiemealla Germania, anche come nazio-ne; e più della Germania pagò loscotto della sconfitta scompa-rendo come impero e venendo ri-dimensionata a semplicestaterello-cuscinetto tra Italia eGermania, privo di sbocco al maree condizionato da un’economiatotalmente dipendente dall’este-ro.Un giornalista che si diletta insaggi storici -Lorenzo Del Boca-ha scritto un libro dal titoli“Grande guerra, piccoli gene-rali” dove spiega inefficienza eincapacità degli alti ufficialiche comandavano l’esercitoitaliano. Alla luce delle suedocumentazioni, si potrebbescrivere le stesse accuse parlan-do dei comandanti austriaci?

Premesso che letteratura,storiografia ed immaginario col-lettivo sono in Italia pieni di luo-ghi comuni tutt’altro che accet-tabili e veritieri in merito all’inca-pacità tattico-strategica dei no-stri ufficiali superiori, non credoche, in termini generali, la mede-sima accusa possa valere per laparte austriaca. Questo, senzaentrare in dettagli, principalmen-te a causa di una ragione: nel-l’esercito imperiale (come in quel-lo germanico) l’iniziativa del sin-golo, dal sottufficiale all’ufficialeinferiore, e su fino ai gradi piùalti, era incentivata, incoraggiatae vista come un utile contributoalla soluzione dei mille problemiche, imprevedibilmente, si pos-sono presentare sul campo di bat-taglia anche nelle migliori condi-zioni di preparazione e progetta-zione preliminare. L’azione delsingolo, se coronata da succes-so, era riconosciuta come tale epremiata; se con esito negativo,era comunque considerata (sal-vo condotte palesemente assur-de o suicide) un lodevole tenta-tivo messo in atto in assenza didirettive superiori. Nell’esercitoitaliano, al contrario, l’iniziativaautonoma “dal basso” era asso-lutamente temuta, scoraggiata,disincentivata, vista come ribel-lione alle direttive superiori, comedeterminata da sfiducia nei capi;e quand’anche si fosse resa ne-cessaria, tale iniziativa era sem-pre considerata atto di cui l’atto-re si assumeva (soprattutto incaso di esito sfavorevole) la pie-na ed unica responsabilità esen-tandone pertanto i superiori co-mandi. In pratica tutti, dalsottufficiale all’ufficiale inferioree avanti fino ai gradi più elevati,si preoccupavano primariamen-te non dell’esito delle operazionima della possibilità di esserneconsiderati responsabili, qualun-que fosse il risultato che ne sca-turiva. Da qui la terribilemacchinosità e lentezza di qua-lunque azione tattica o strategi-ca dell’esercito messo in campodall’Italia e, soprattutto, l’asso-luta mancanza di reattività imme-diata nel pieno delle azioni, quan-do le decisioni rapide e lucidesono essenziali.Una anticipazione sulla suaprossima opera?Sto terminando la revisione dellebozze di una ricerca imperniata sul-la ricostruzione delle vicende stori-che e della mitologia connesse al“cannone di Calceranica”, meglioconosciuto come “il Lungo Gior-gio”. Si trattava del cannone na-vale (calibro 350 mm) appostatosulle sponde del lago diCaldonazzo in occasione dellaStrafexpedition, che avrebbe do-vuto agire contro Asiago perportare disordine e terrore nelcentro abitato (considerato finoad allora fuori dalla portata delleartiglierie austriache) nonchéscombussolare l’apparato di co-mando della 34ª divisione italia-na che in Asiago risiedeva e dalquale dipendevano le difese allatestata della Val d’Assa e sullapiana di Vezzena.

Daniel Finco

Esercito Italiano – Storia e TradizioniEdizione a cura dell’Archivio Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito

logistica che accompagna gliarmamenti dei vari reparti. Uncapitolo a parte è dedicato allamemoria, con l’elenco di nu-merosi monumenti, sacrari ecimiteri ove riposano le salmedi quanti donarono la vita perun ideale di patria libera. Traquesti luoghi spicca il ricordodel Milite Ignoto tumulato alVittoriano di Roma il 4 novem-bre 1921. in quel giorno di lut-to nazionale un lungo corteoaccompagnò il feretro su cuiVittorio Emanuele III collocò

la medaglia d’oro con la se-guente motivazione: “Degno fi-glio di una stirpe prode e diuna millenaria civiltà, resistetteinflessibile nelle trincee piùcontese, prodigò il suo corag-gio nelle più cruenti battagliee cadde combattendo, senzaaltro premio sperare che la vit-toria e la grandezza della Pa-tria”.Ancora tradizioni e storia mili-tare vengono spiegati nel capi-tolo dedicato ai museiministeriali, ben 11 realtàespositive sparse sul territoriohanno ricevuto il riconoscimen-to ufficiale di Musei di ForzaArmata. Nati con una marcatafinalità didattica, oggi le raccoltesono enti culturali con struttu-re complesse e articolate checomprendono, oltre alla parteprettamente espositiva dei re-perti bellici, anche la presenzadi biblioteche e archivi storiciaperti alla consultazione. Com-pleta l’opera una utile appendi-ce con enumerati i capi di Sta-to Maggiore dell’Esercito dal1882 ad oggi. (D.F.)

CULTURA

l’Altopiano 22Sabato 7 marzo 2009

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Una striscia vincente che durada cinque turni e che è destina-ta ad allungarsi ancora vistoche i prossimi ostacoli si chia-mano Polet Trieste e DraghiTorino. Un passo di nuovo spe-dito, quello della squadra alle-nata da Roberto Varotto, e l’uni-co consentito per rimanere av-vinghiata all’imbattutacapolista Edera Trieste. Insom-ma, il duello che ha monopoliz-zato le ultime stagioni sembraprotrarsi ancora, anche perchéVicenza, protagonista di un av-vio di campionato “sopra le ri-ghe” come l’ha definito proprioil tecnico dei berici AngeloRoffo, ha accusato un calo(comprensibile) che è costatoqualche punto di troppo (paricon Forlì e Civitavecchia). Equindi, almeno per ora, la sfida-primato rimane tra Edera Trie-ste ed Asiago Vipers, che sicontenderanno lo scettronell’attesissima sfida in pro-gramma il 21 marzo nel “covodelle vipere”. Un “faccia a fac-cia” che potrebbe arricchirsianche di qualche elemento inpiù, visto che per quella datamolti protagonisti dell’hockeysu ghiaccio avranno completa-to la loro stagione e potrebberorimpolpare gli organici fin dasubito. Dal 21 marzo, dunque,inizierà il vero rush finale, conle partite più “calde” e decisiveconcentrate in poco più di unmese. Dietro alla coppia di te-sta e al Vicenza (terzo) c’è il

Nella foto Stefano Frigo

(foto di Marco Guariglia)

Asiago Vipers, la rincorsa prosegue

Tempo di playoff nei campio-nati giovanili. A scendere inpista con la magliaarancionera degli AsiagoVipers saranno i ragazzidell’Under 15, che, chiuso ilgirone di qualif icazione(Veneto) in seconda posizio-ne alle spalle dei DiavoliVicenza, se la vedranno conla temibile Fiamma Gorizia,terza forza del girone delFriuli. Per la “truppa” diMaurizio Icio Schivo un im-pegno davvero tosto. Gara 1si giocherà a Gorizia nelweekend. Il ritorno, il 15marzo, sull’Altopiano.Non è ancora tempo diplayoff, invece, nell’Under13, dove la compagine alle-nata dal duo RobertoCantele-Claudio Mantese stapattinando verso il primo po-sto nel girone. Cinque parti-te, altrettante vittorie ed unattacco esplosivo (già 62reti!). Decisive, però, saran-no le prossime partite (29marzo e 19 aprile) con ilTaurus Buja, l’altra compa-gine a punteggio pieno nelgironcino.« E’ un piacere allenare que-sta squadra – racconta, conentusiasmo, Claudio Mantese– ed è altrettanto un piacerevedere questi piccoli atleti(anni ’98 e ’99) crescere, di-

L’inseguimento continua. In A1 e pure in A2. Nella massima serie la Rigoni di Asiago Vipers sembraessersi lasciata alle spalle il periodo di crisi, che le era costato Supercoppa e primato in classifica

Tre vittorie consecutive negliultimi 3 turni di campionato: e’questo il bilancio finale delleultime partite giocate dalla squa-dra asiaghese nel campionatoMSP - girone B di Vicenza eprovincia.Dopo il rocambolesco pareggiosubito nella partita giocata adAsiago con il Torri diQuartesolo, squadramolto forte e ben or-ganizzata, attual-mente seconda inclassifica, dalla qua-le l’Asiago si e’ vi-sto rimontare e rag-giungere sul risulta-to di 3 a 3 nell’ulti-mo istante di gioco,nei successivi 3 tur-ni di campionatol’Immobiliare StellaAsiago ha vinto

Un 2009 da “o tutto o niente” perl’Asiago Calcio Altopiano. Dopoaver infilato una striscia positivalunga quattro turni (un pari e trevittorie consecutive) che avevacondotto gli uomini di Rudy Baùfuori dalle sabbie mobili del fondoclassifica del girone “E” di secon-da categoria, ne è arrivata, infatti,una negativa in cui i giallorossi han-no racimolato la miseria di un pun-to.Il momentaccio in questione è ini-ziato con il brusco stop accusatonel recupero con il Careciupan, di-sputato sul terreno di Lusiana e ter-minato con un pesante 1-4. Sem-brava il classico incidente di per-corso e, invece, dopo il pareggio(2-2) con il Concordia, ecco altredue sberle da Cà Trenta (4-1) eMalo (4-0). E l’Asiago, tornato an-che ad avere la peggior difesa (47gol subiti!) del girone, adesso si tro-va di nuovo coinvolto nella bagarreper non retrocedere.« Quest’anno va così – esordisce ilpresidente Santo Rossi – e ci saràda lottare e soffrire fino all’ultimominuto della stagione. Il proble-ma è da ricercarsi all’origine ed èessenzialmente riconducibile aduna preparazione che, rispetto adun anno fa, non è purtroppo statasvolta come si doveva. Dobbiamoperciò convivere con questo sco-modo “fardello”, che ci ha creatodifficoltà all’inizio e che, purtrop-

vuoto. E’ autentica bagarre dal-la quarta all’ottava posizione,con Milano 24, Arezzo (in ripre-sa), Civitavecchia, Forlì e PoletTrieste racchiuse in appena trepunti. Destinazione playout perFerrara e Montebelluna; men-tre Torino, salvo clamorosiribaltoni, sembra l’indiziata prin-cipale alla retrocessione in A2.E per una piemontese che ri-schia di scendere, un’altra èpraticamente già con un patti-no in A1: si tratta del Monleale,compagine che sta dominando

il campionato con 11 vittorie inaltrettante gare.Un vantaggio incolmabile sulgruppo delle inseguitricicapitanato proprio dal “farmteam” degli Asiago Vipers, cheoccupa la piazza d’onore, laseconda utile per la promozio-ne, anche se per regolamentonon potrà salire di categoria.Il gruppo diretto da RiccardoMarobin (tornato in pista nel-la vittoriosa trasferta in Siciliacontro il Catania) sta dispu-tando un campionato tutto

sommato positivo, anchese uno degli aspetti nega-tivi è quello della discipli-na. Troppe penalità, trop-pe giornate di squalifica,troppe inutili complicazio-ni che minano il lavoro pro-dotto durante la settimanae quindi nello specifico an-che quello delle partite.Aspetto assolutamente dacorreggere. Per il restol’obiettivo sarà quello dichiudere al meglio questaesperienza, possibilmenteriuscendo a prendersi unarivincita sul Monleale, cheall’andata s’impose inmodo beffardo nei convul-si secondi finali. E in que-sto fine settimana (8 mar-zo) scatta inoltre la fase duedel campionato di Serie B.“Poule promozione” per gliAsiago Vipers, che, dopoaver condotto per tuttol’anno, nelle ultime due

giornate della regular seasonhanno perso derbyssimo e pri-mato in classifica. Le “vipere”esordiranno in casa ospitandol’Empoli. Nello stesso girone an-che Nutrie Russi e Verona. La pri-ma classificata sale in A2. Avven-tura in Coppa di Lega, invece, perl’altra compagine asiaghese, gliAsiago Black Vipers, che, derbya parte (un pari ed una vittoria),ha fin qui vissuto un’annata cheha riservato ben poche soddisfa-zioni Stefano Angonese

SETTORE GIOVANILELe “viperette” Under 13 volano.

Quelle Under 15 pronte a “mordere” nei playoffvertirsi e migliorare costan-temente. Questo gruppo èaffiatato, lavora con impegnoe sale di livello insieme. Nonsolo. Questo gruppo ha dal-la sua, oltre a qualità tecni-che, anche l’educazione e lacapacità di apprendere. An-che i genitori che seguonoquesti bambini ricoprono illoro ruolo con il massimo ri-spetto e la massimapositività. Si respira davve-ro un bel clima e si lavora conpassione. Con Roby(Cantele, l’altro allenatore),Ivan (Dalle Ave, responsabi-le del settore giovanile) e Icio(Maurizio Schivo, che di tan-to in tanto supporta gli altridue tecnici) c’è armonia equesto è importante. Per noie per il gruppo ».Negli anni, insomma, si stacreando un ambiente giusto,anche per sperare in qualchetraguardo importante. « Sia-mo più giovani rispetto allealtre squadre – prosegueMantese – ma possiamo direla nostra. Non so se riuscire-mo a vincere, ma di sicuronon faremo mai brutte figure.E’ un progetto che si sta svi-luppando nel tempo e sonoconvinto che tra cinque, seianni qualcuno di questi bam-bini farà la sua prima espe-rienza in Serie A1 ».“Crediamo ancora nella salvezza”

L’analisi del presidente Santo Rossi riguardo al periodo negativo dell’Asiago Calcio Lotta serrata tra sette squadre per evitare i play out e la retrocessione

po, non ha mai completamentesmesso di tormentarci anche nelprosieguo del torneo. Paghiamoa caro prezzo una lunga serie diinfortuni che non ci consentonodi lavorare con tranquillità e chepoi inevitabilmente influisconosulla condizione dei singoli. Fi-nora, ad esser sinceri, non siamostati molto fortunati. Non solo perl’infermeria sempre affollata, maanche per alcuni episodi in cam-po che ci hanno penalizzato. An-che domenica (contro il Malo), adesempio, ci sono state alcune de-cisioni arbitrali senza le quali sipoteva scrivere un’altra storia;questo senza sminuire i meriti deinostri avversari ».Intanto la corsa per evitare la retro-cessione si fa sempre più serrata,perché, senza contare il recuperotra le pericolanti Valdastico eCosfara, ci sono ben sette squadreracchiuse in appena sei punti esolo due di queste riusciranno arimanere direttamente nella cate-goria, senza passare attraversol’angusta strettoia dei playout.« Noi crediamo fermamente nel-la salvezza – conclude Rossi – epossibilmente diretta. In setti-mana, in occasione di una dellesedute di allenamento in pianu-ra, c’è anche stata l’occasioneper un confronto tutti assieme. Iragazzi hanno deciso di compie-re un ulteriore sacrificio in ter-

mini di impegni infrasettimanaliper poter recuperare il tono at-letico. Alla fine il nostro è prin-cipalmente un problema fisicoin questo momento. Certo, laserie di risultati negativi nonaiuta il morale, ma la squadrac’è ed è conscia delle propriepotenzialità. Ha voglia di re-cuperare il terreno perduto, acominciare dalla prossima sfi-

da, difficile, contro una delleformazioni di vertice (l’Orsiana).Tornerà a disposizione qualcheelemento e quindi andremo lì perstrappare un risultato utile. E poisperiamo che l’inverno possa dar-ci un po’ di tregua, consentendocicosì di poter giocare sul terrenodi casa le gare decisive del cam-pionato. Sarebbe davvero impor-tante ». Stefano Angonese

Immobiliare Stella – Asiago Calcio a 5 L’ obiettivo è raggiungere i Play Offnella partita casalinga giocatacontro il Vicenza-AbsoluteStore, a cui sono seguite duesuccessive vittorie negli incon-tri giocati in trasferta a Vicenza.A questo punto della stagione,mancando ancora 6 turni dicampionato, l’obbiettivo dellaformazione asiaghese e’ cerca-re di aggiuntare la quinta posi-

zione in classifica che permette-rebbe l’accesso diretto ai play-off finali, ovvero quel ciclo dipartite che determinerà la squa-dra vincitrice del campionato delgirone vicentino. L’ImmobiliareStella Asiago occupa attualmen-te il sesto posto in classificache permetterebbe solamentela disputa di un triplice e ri-

schiosissimo con-fronto con le miglio-ri seste classificatedegli altri gironi, perpoter poi eventual-mente accedere allefasi successive.L’accesso ai play-off e’ sicuramenteun traguardo moltoambizioso, comun-que alla portata del-la squadraasiaghese, che nella

INLINE

prima parte della stagione halasciato sui campi di giocomolti punti importanti a causadell’inesperienza e dello scar-so affiatamento dei giocatori,essendo questa la prima espe-rienza agonistica della compa-gine.L’Immobiliare Stella Asiagogiochera’ i prossimi due turnidi campionato tra le mura ami-che del Centro Sportivo Co-munale (Palestra IPSIA) af-frontando giovedì prossimo lacompagine vicentina delCampedello, mentre giovedì19 marzo, sempre con inizioalle ore 21,15, affronterà ilMarola, comunque semprecon l’obbiettivo di vincere percontinuare a cullare i sogni diqualificazione.

Alessandro Cunico

foto tratta dawww.asiagovipers.it

l’Altopiano 23Sabato 7 marzo 2009

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Ripartire da dove si era la-sciato. Vincendo.Che esordio! Il CircoloScacchistico Altopiano 7Comuni ha iniziato la suaseconda esperienza nel cam-pionato “PromozioneVeneto” nel migliore deimodi. Vincendo. Come nel-l’ultima giornata della pas-sata stagione. Anzi meglioancora. Un 4-0 (il primo)che non ammette replicherifi lato al ValbrentaMarostica dai quattroportacolori Vinicio Rigoni,Marco Baschirotto, PaoloLodi e Daniele Zerilli, il“prospect” che non ha af-fatto patito l’emozione del-l’esordio.Le regole. Il campionatoconsta di un girone di solaandata, per un totale diquattro partite (due in casa,due fuori). Ogni squadra

Scacchi

Iniziata la nuova stagione per il Circolo Scacchistico Altopiano7 Comuni. Nel campionato “promozione” subito un successo!

schiera quattro giocatori,che si sfidano contempora-neamente (cinque ore il tem-po massimo concesso) conuna formula che segue unospecifico criterio: si scon-trano il più quotato di unasquadra contro quello del-l’altra e così via fino al con-fronto tra le due quar te“scacchiere” delle rispettiveformazioni.Gli avversari. Gli altopianesisono stati inseriti nel girone“2” con Giorgione,Arzignanese Arzignano,Grifone Arzignano eValbrenta Marostica.Questa la classifica del giro-ne 2 dopo la seconda giorna-ta: Giorgione 4 punti (indi-viduali 6,5) CircoloScacchistico Altopiano 7 Co-muni * 2 punti (individuali4), Grifone Arzignano * 2punti (individuali 3),

Arzignanese Arzignano 0 pun-ti (individuali 2,5), ValbrentaMarostica 0 punti (individua-li 0.5). * una partita in menoIl calendario. Archiviati tur-no di riposo (8 febbraio) edebutto (22 febbraio), il cir-colo altopianese tornerà “incampo” domenica 8 marzonella gara esterna control’Arzignanese Arzignano. Il22 marzo sarà la volta diospitare presso l’HotelGaarten (nuova “scacchie-ra” di casa) il GrifoneArzignano. Epilogo, ancorain trasferta, domenica 5 apri-le nella “tana” del Giorgione.La squadra. Dieci i protago-nisti nel campionato (conun’ulteriore mezza dozzina dipraticanti), tra certezze(Vinicio Rigoni e MarcoBaschirotto), esperienza (ilpresidente Paolo Lodi) ed unasperanza (Daniele Zerilli) per

Vasche piene d’oro. I gio-vani atleti della NuotoAltopiano non finiscono distupire e di regalare soddi-sfazioni. A Vicenza, in unagara provinciale riservata ai“propaganda” (anni 1998-2002), i ragazzi di ManuelaPentassuglia hanno fatto ilvuoto nelle due staffette,vincendole con distacchiabissali: quella rosa (GloriaLambrini, Melissa Vellar, GiorgiaRigoni e Sabrina Rigoni) si èimposta con una ventina di se-condi di vantaggio sulle altreformazioni; quasi identico il“gap” che hanno scavato Fe-derico Frigo, Filippo Robustelli,Fabio Rossi e Gabriele Lambrininella prova maschile. Forza delgruppo, ma anche dei singoli.Fabio Rossi ha riservato la sor-presa di giornata, aggiudicando-

Nuoto Altopiano

si i 50 metri rana, dove il compa-gno di squadra Filippo Robustelliha chiuso in terza posizione.Oro anche nei 50 metri dorso, fir-mato Gabriele Lambrini. E le ra-gazze? Non sono certo da meno.Secondo posto per GiorgiaRigoni nei 50 metri rana, dove siregistrano le importantiperformaces di Gloria Lambrini(4a) e Giorgia Baù (10a). Argentoanche per Sabrina Rigoni nei 50

metri dorso; 8° posto per MelissaVellar. Positive anche le presta-zioni dei “cuccioli” di casa: nei25 metri stile libero Giada Morello(9a) e Alyce Vellar (13a). DaVicenza a Verona. Dai propagan-da agli esordienti. Da una soddi-sfazione all’altra. Tre ori anchenella piscina scaligera. A conqui-starli il “solito” Gabriele Carli (100metri dorso e 100 metri farfalla) eFederico Frigo (100 metri rana).

Hanno preso il via anchesull’Altopiano, con le gareinaugurali del 3 marzo, lequalificazioni per il Cam-pionato Prov inc ia le d ifreccette soft a squadre, chesi concluderanno il 7 mag-gio, seguite entro la fine delmese dalla finale, in pro-gramma per la provincia diVicenza a Castelgomberto.Torna ad animarsi dunqueanche sull’Altopiano que-sto gioco, il cui movimentoin Italia resta sempre adalto livello per numero diiscritti; in zona ultimamentesi è notato un lieve calo, an-che rispetto alle qualificazio-ni nazionali svolte lo scorsoautunno, che avevano vistoimpegnato un numero mag-giore di squadre, rispetto alle5 in gioco attualmente. Gliappassionati locali di questosport si augurano che non siaun segno di involuzione, masolo un distacco momenta-neo, legato anche alleproblematiche generali delperiodo. Le squadre che par-tecipano alle qualificazioniprovinciali fanno tutte capoal Gulliver di Gallio, i cui ge-stori Giovanna e Ugo sono aloro volta appassionati gio-catori. Ed è a loro che sonograti gli atleti locali di que-sto sport, per l’impegno pro-fuso sia a l ivelloorganizzativo che economico,che permette la partecipazio-ne al campionato provincia-le di 5 squadre, 3 nella serieMaster (Gulliver, PennyWhite, Sgulliver) e 2 negliAmatori (Gullibeer, GulliverShow). Si tratta di squadre dibuon livello, e per tutte e cin-que c’è la concreta possibi-lità di qualificarsi e ben fi-gurare nella fase finale. Silvana Bortoli

Dieci giorni in Canada, dal 19 al28 febbraio del prossimo anno,per seguire le gare del pattinag-gio di velocità e tifare per EnricoFabris. Il viaggio organizzato dalFan Club del campione roanesein occasione delle Olimpiadi in-vernali del 2010 in programma aVancouver, potrà essere un’oc-casione non solo per sostenere ipattinatori azzurri, ma anche perassistere ad altri appuntamenti

Da sottolineare poi il 7°posto di Franco Pesavento(200 metri stile libero), che,invece, nei 50 metri stile li-bero ha chiuso in 17a posi-zione. Nella stessa garaEdoardo Dellai si è classifi-cato al 33° posto. E l’ultimaprova, in ordine di tempo, hariservato ancora soddisfa-zioni. Nella gara regionaleesordienti “B” svoltasi a

Tezze sul Brenta Gabriele Carli si èaggiudicato i 50 metri dorso; men-tre Federico Frigo ha conclusoall’undicesimo posto i 50 metri rana.Ma se i risultati sono importanti, ildivertimento ed il clima famigliarelo sono di più. Questo lo spirito cheha animato la “gara sociale”, in re-altà un pretesto per stare insieme,organizzata nelle scorse settimane.« Una bella giornata – raccontal’allenatrice Manuela Pentassuglia

– utile soprattutto per “fare grup-po” ed unirci ancora di più. Era-vamo praticamente al completo etutti hanno potuto trascorrerequalche ora in tranquillità, nuo-tando e divertendosi ». E si diver-tono, anche se “la cosa” è presacon serietà, anche GiuliaRodeghiero ed Anna Frigo, le duegiovanissime assistenti-allenatore,ex agoniste, provenienti propriodalla realtà natatoria altopianese. «Il nostro lavoro (due ore alla set-timana, a cui si aggiungono poile giornate di gara) è quello dicoadiuvare Manuela, seguendo ipiù piccoli, curandone lo stile e latecnica, in particolare il delfino ela rana, ma anche i tuffi e le virate.E’ importante imparare bene finda subito, eliminando errorid’impostazione. E’ davveroun’esperienza importante pernoi». Stefano Angonese

Una ricca serie di vittorie per i nuotatori allenati da Manuela Pentassuglia. Nella gara regionaleesordienti “B”, svoltasi a Tezze sul Brenta, medaglia per Gabriele Carli nei 50 metri dorso

I nostri atleti nuotano nell’oroFreccette asquadre, le

qualificazioni

VELOCITA’

Prorogato al 25 aprile il termineper le iscrizioni al viaggio a

Vancouver per le Olimpiadi 2010

sportivi e fare qualche visita neidintorni. Chi desiderasse mag-giori informazioni sull’iniziativapuò contattare Consuelo (3471062140) o Fabio (339 8182530);il termine per le iscrizioni, in unprimo tempo fissato al 15 marzo,è stato prorogato fino al 25 apri-le, visto che in tale data è in pro-gramma la festa annuale con cuigli iscritti al club festeggiano illoro beniamino a conclusionedella stagione agonistica. Comel’anno scorso la festa si terrà aCanove, nell’ambito delle serateorganizzate al Palatenda in occa-sione della Sagra dei Cuchi. S.B.

il futuro del movimento inAltopiano.Questa la composizione del-la formazione: VinicioRigoni (1N), MarcoBaschirotto (1N), Paolo Lodi(2N), Luciano Villanova(2N), Ivan Fracaro (NC),Alessio Cogo (NC), MainoEttore (NC), Alberto Noale(LC), Livio Finco (NC), Da-niele Zerilli (NC)

Gli incontri casalinghi delCircolo Scacchistico

Altopiano 7 Comuni si svol-gono presso l’Hotel Gaartendi Gallio ed hanno inizio alleore 14.30.Info: il Circolo ScacchisticoAltopiano 7 Comuni si ritro-va ogni giovedì, a partire dal-le ore 20, presso il Bar For-tuna di Gallio.Sito internet: http://i t . g e o c i t i e s . c o m /asiagoscacchi ; [email protected]

Stefano Angonese

l’Altopiano 24Sabato 7 marzo 2009

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P.G.S. CESUNA: 2^ DIVISIONE A SEGNO

VOLLEY

Errata corrigeNello scorso numero abbiamo erroneamente scritto nel titolo dell’articolo di pattinaggio

artistico a rotelle che il Cristal Skating Team si era aggiudicato il campionato provinciale, anziché regionale, come riportato poi nel testo dello stesso.

Ci scusiamo con la squadra di Fara per l’involontario errore.

Non rientrava di certo fra gliobiettivi stagionali, anzi la pri-ma preoccupazione per il ma-schile di 2^ divisione era quel-lo di ottenere la salvezza, conl’accesso ai play-off, invece,oltre alla prematura confermadella permanenza nella serieprovinciale cadetta, è arrivataanche l’ipotetica proiezioneverso il proibitivo campiona-to di prima divisione. Onorequindi al merito per l’allena-tore-giocatore Fabio Munariche già nella scorsa stagioneha saputo porre le basi di unasignificativa crescita.Le otto squadre meglio usci-te dai gironi eliminatori si con-tenderanno i tre posti dispo-nibili per la promozione in ununico girone di andata cheavrà inizio il prossimo 14 mar-zo. Anticipa il Cesuna la par-tita casalinga contro l’U.S.D.Altair di Vicenza, chiamandoa raccolta tutti i tifosi, saba-to 7 marzo alle 20,30 nellasfida contro la seconda clas-sificata del girone A. Nel frat-tempo la squadra si sta goden-do una meritata vacanza, incollaborazione con il tradizio-nale sponsor Happy Siben -Viaggi e Turismo, al fine diaffinare meglio lo spirito digruppo prima di affrontare lafase finale del campionato.Intanto i campionati continua-no per le squadre femminiliche nel weekend scorso rac-colgono pochi dei punti dispo-nibili andando, in qualchecaso, anche a complicarsi ilpercorso sportivo.La prima sfida in programmasi è disputata venerdì 27 alPalazzetto dello Sport diRoana fra le formazioni delVolley Cesuna U20 e delloSporting Alto Vicentino nelcampionato Open A.I.C.S.. Ilmatch fra le squadre al verti-ce del campionato non delu-de le attese, ne esce una dellemigliori prestazioni corali delCesuna che solo al termine del

quinto set si fa sopraffare daun indomito Sporting. 2 a 3 ilfinale per le ospiti, con par-ziali di 21-25, 25-18, 25-21,23-25 e 7-15, che hanno il ri-sultato di determinare il pri-mo punto perso nella stagio-ne dai valligiani. Fra le prota-goniste dell’incontro una par-ticolare nota di merito alla su-perlativa prova dellapalleggiatrice Jessica Muraro.Dopo la 14^ giornata guida loSporting a quota 41, segue ilCesuna a 34 punti, terzol’Antares di Vicenza a 31.Tie-break decisivo anche perl’Holz Volley, femminile di se-conda divisione, che rientradalla trasferta di Creazzo conun solo dei tre punti a dispo-sizione vanificando così laghiotta occasione di agguan-tare il 4° posto dell’U.S.Astico, fermato anch’esso altie-break nella trasferta di SanVitale Castelnovo. Questo no-nostante la partita avesse pre-so la giusta piega fin dall’ini-zio del macth con la conqui-sta dei primi due set 23-25 e21-25, grazie agli incisivi at-tacchi del laterale Leyla Mar-tello in una partita da incorni-ciare. A questo punto, com-plice una ricezione imprecisa,il Volley Union Creazzo si fasotto prendendo man manosicurezza grazie ad un’atten-ta gestione degli schemi d’at-tacco. 25-18, 25-19 e 15-10l’esito degli ultimi tre set chesignificano l’acquisizione de-gli ultimi 2 punti. Classificacon al vertice il Cogollo a 38punti, segue Angarano a 33,Rosà a 31, Lugo a 26 eCesuna, con un recupero pro-grammato per questo sabato7 a Roana alle 16,30, a quo-ta 22.Nel campionato U16 AICS lasquadra del Cesuna vanifica

incresciosamente l’ultimapossibilità di accesso ai playoff perdendo al tie-break lasfida interna contro la direttaconcorrente PolisportivaGrumolo Pedemonte. 25-6,20-25, 24-26, 25-14 e 16-18i parziali che danno il risulta-to di aumentare il distacco inclassifica di 5 punti,incolmabile nonostante ilrecupero da effettuare dellaprima di ritorno contro il RealRecoaro.L’unica squadra a sorridereresta allora l’U14 HappyHippo Volley Cesuna che rie-sce in una sola giornata a re-cuperare due posizioni in clas-sifica vincendo la sfida al ver-tice contro l’U.S. Astico diLugo per portarsi in solitariaad occupare la seconda posi-zione. Una bella partita, nellostile cui ormai ci ha abituati lasquadra, anche se la partenzaè fin troppo sofferta; infatti,

solo dopo aver perso il primoset 12-25, la squadra riprendeil solito ritmo vincendo 3 a 1con i successivi parziali 25-23,25-22 e 25-14. Ora segue inclassifica la PallavoloArzignano, prima a 42 punti,con 32 punti e precede la cop-pia Sporting Alto Vicentino eU.S. Astico entrambi a 30 pun-ti. Anche le squadre dei più pic-coli, che sono impegnate nel

torneo “Braccio di Ferro”, nonsono sfuggite alla malasorte delweekend scorso: le U13 “TheCesuna Arrows” hanno dovu-to cedere alle arrembanti coe-tanee della Fulgor Thiene 0-3;riuscito pertanto l’obiettivo didiminuire il distacco in classi-fica dal Cesuna 3° a 12 punti(anche se con una partita inmeno), le ragazze della FulgorViola sono ora a quota 11.

Stessa sorte è capitata alle NiceTeam Cesuna U12, che han-no incontrato la capolista delgirone E del San Vito Volley:nulla da fare per la squadraguidata da Martina Valente chesolo nel secondo e terzo setimpensierisce il San Vito, 0 a3 il finale, con parziali di 7-25, 18-25 e 23-25, con i trepunti in palio che sono asse-gnati agli ospiti.

IL CESUNA - CASEIFICIO PENNARCENTRA I PLAY OFF

Il girone di andata inizierà il 14 marzo, a disposizione tre posti per la promozione. Weekend nero inveceper le squadre femminili. Sorride solo l’Under 14 che conquista il secondo posto nella classifica

Settimana che va in archivionel peggiore dei modi per leragazze del Volley AsiagoAltopiano. Alla sconfitta delleOPEN di lunedì scorso 2 Mar-zo, in trasferta contro loSporting Alto Vicentino (3 a0 con parziali 25-12, 25-5 e25-6), si aggiunge quella ma-turata mercoledì 4 dalle ra-gazzeUnder 16 a Thiene contro ilRobur nel recupero della 11adi campionato AICS (3 a 2con parziali 25-16, 25-22, 13-25, 21-25 e 15-10).Seppur il risultato delle OPENcontro una formazione di altaclassifica fosse prevedibile, re-sta il rammarico di non avergiocato il match all’altezzadella prestazione di qualchegiorno prima dove le ragazzenon avevano affatto sfiguratocontro la più titolata squadra

Chiusa la regular season delle Under 16Le ragazze di Mister Munari guidano la graduatoria nonostante l’ultima sconfittama il Perlena, secondo, che deve recuperare due incontri, potrebbe raggiungerle

dell’Antares. In questa gara, aun accettabile primo temposono seguiti due set estrema-mente anonimi sia nel giocoche nel risultato. Bisognerà chela squadra guidata da misterPanozzo dimentichi rapida-mente questa prestazione perpreparare al meglio il difficilederby dimercoledì prossimo contro ilCesuna Volley, compagine sul-la carta sicuramente piùesperta e matura e con benquasi 30 punti in più in clas-sifica. Non certo meglio è an-data alle più giovani ragazzedell’under 16. Dopo aver do-minato l’intero girone B, lasquadra di mister Munarisembra dare qualche segnale dicedimento. Nel match contro il Robur, il Volley Asiago ha per-so sicuramente un paio di pun-ti preziosi ai fini della classifi-

ca finale. Infatti le ragazzedell’Altopiano hanno conclu-so la loro regular season con 6punti di vantaggio sulle diretteinseguitrici del Perlena allequali mancano però ancora duerecuperi prima di finire la loroe quindi potrebbero ancora ag-ganciare l’Asiago e mettere indiscussione il primo posto inclassifica, importante per de-finire gli accoppiamenti aiplay off.Per le U16 ora si prospettaora un periodo lontano dallegare in cui dovranno ritrova-re quella determinazione chele ha contraddistinte in tuttala regular season e affronta-re la parte clou del campio-nato, i play off, che potrebbeportarle alla vittoria del ti-tolo finale o quantomeno la-sciare un segno importante aquesto campionato.

l’Altopiano 25Sabato 7 marzo 2009

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Gentile redazione,come ogni quindici giorni miritrovo a sfogliare le pagine de“L’Altopiano”. Nell’ultimonumero mi sono soffermata suun articolo che mi ha colpitoparticolarmente e che appog-gio in pieno. Questo articolo,parlava dell’importanza dellostudio della lingua tedesca nel-la preparazione di noi giovani.Io sono una ex studentessadell’Istituto d’ Istruzione supe-riore di Asiago e ho frequen-tato il quinquennio di segreta-ria d’azienda. Solamente quan-do finisci la scuola, ti rendi con-to che potevi prenderla inun’altra maniera, magari inmodo più serio però ti rendianche conto dell’importanza dicerte materie e dell’inutilità dialtre. Nell’indirizzo da me in-trapreso le ore di lingue sonodivise così: nel biennio si stu-diano 3 ore di tedesco e 3 oredi inglese, cosa giustissima per-ché la conoscenza delle lingueal giorno d’oggi è fondamen-tale, però ci sono anche dellematerie inutili, come scienzead esempio, che vengono trat-tate solamente per due anni epoi tralasciate del tutto. Cosadiversa invece succede neltriennio: subentra una nuovamateria ( da noi studenti rite-nuta super inutile): la geogra-fia, che viene studiata sola-mente per il terzo e il quarto

Egregio Direttore,ci permettiamo di fare alcu-ne sottolineature all’articoloapparso sul vostro ultimo nu-mero, riguardante la sceltadella seconda lingua stranie-ra alla Scuola Secondaria di1°grado “Reggenza 7 Comu-ni”. Siamo un gruppo di do-centi di lingua francese e lanostra esperienza decennaledi insegnanti ci consente diesprimere il nostro disappun-to per ciò che abbiamo letto,sia nella forma che nei con-tenuti. È evidente il chiaro in-tento politico dell’autore del-l’articolo all’avvicinarsi deltermine delle iscrizioni allaScuola Media e soprattuttoalla vigilia delle prossime ele-zioni comunali. Inoltre appa-re chiaro che non sono statiinterpellati docenti di linguestraniere, di sicuro più com-petenti in materia.L’introduzione, quattro annifa, della lingua francesecome 2^ lingua comunitariaè stata ponderata e calibratadal Collegio dei docenti dellaScuola Media con molta at-tenzione. Il motivo principa-le, ma certamente non uni-co, era stato che l’approccioal francese, lingua romanzacome l’italiano, permettevaagli alunni di affrontare ematurare un graduale percor-so di astrazione linguisticautile all’apprendimento anchedi altre lingue alla ScuolaSuperiore. In effetti la grati-ficazione nel potersi esprime-re in lingua straniera in modoabbastanza rapido dà agli stu-denti uno stimolo in più ri-spetto ad altre lingue decisa-mente più complesse nell’ap-proccio. È noto, come testimonianocelebri glottodidatti, che ilbambino, all’età di 11 anni,non ha ancora acquisito com-petenze approfondite nelcampo dell’analisi logicanemmeno nella propria linguamadre e sicuramente non talida consentire una sufficien-te dimestichezza con la strut-tura complessa della linguatedesca. Certo, se si intendeaddestrare i nostri figli a ri-vendicare l’identità cimbra, siotterrà come risultato un ul-

teriore isolamento dal restodell’Europa; e con questonon si intende assolutamen-te rinnegare le nostre origini,che possono essere rivaluta-te in ben altri modi. Vorremmo precisare che gliobiettivi educativi e didatticidelle lingue straniere sonosempre stati condivisi e con-frontati, senza evidenti di-screpanze nella valutazionedelle due discipline (linguainglese e lingua francese),tra le scuole di ogni ordine egrado. Pertanto, ci risulta deltutto infondata e banale lamotivazione degli scarsi risul-tati conseguiti in tedesco allaScuola Superiore, dovuti, se-condo sempre l’autore del-l’articolo, al “mancato inse-gnamento” di questa linguaalla Scuola Media. Altro motivo di particolareinteresse è relativo al fattoche, da alcuni anni, pressoquesto nostro Istituto e l’Isti-tuto Superiore di Asiago è inatto un gemellaggio con unascuola francese, decisamen-te apprezzato da studenti,famiglie, nonché dalle Istitu-zioni (sempre in prima lineanel rapporto con la scuolafrancese) e sarebbe impen-sabile rinunciare a una cosìimportante opportunità dicrescita e di apertura versol’Europa che viene offerta ainostri ragazzi.Invitiamo quindi il Consiglie-re Sella, prima di sentenzia-re e di presentare dati stati-stici del tutto discutibili (nonsi capisce che senso abbiamenzionare il PIL pro-capitedi una nazione senza consi-

derare alcuni aspetti socio-culturali ed economici ai finidella promozione turistica) a

riflettere anche sull’arrivo diospiti non solo francesi, maanche da altri paesifrancofoni. Non vogliamo en-trare nel merito della storiadell’Altopiano; non vogliamosottolineare come molti nostricompaesani sono emigrati inFrancia, in Belgio, in Svizzeraed in Canada, terre d’acco-glienza, che hanno incremen-tato e che stanno tutt’ora in-crementando la ricchezza delnostro territorio. Forse è co-modo che la gente dimentichi,perché le si può raccontare ciòche al momento è più funzio-nale! Ricordiamo infine che, seper qualcuno l’insegnamentodella lingua francese è ormai

sorpassato, tale lingua è rico-nosciuta come ufficiale pres-so la Comunità ed è parlata da70 milioni di europei e da piùdi 150 milioni di persone nelmondo distribuiti nei vari con-tinenti; da quel che risulta lalingua tedesca, importantissi-ma e fondamentale per la no-stra Europa non ha una cosìalta diffusione. Permetteteciun’ultima considerazione: cichiediamo come un docentetecnico-pratico, che esercita lapropria professione all’internodell’Istituto Professionale Al-berghiero, possa non ricono-scere l’importanza della linguafrancese legata a una tradizio-ne culinaria così rinomata e

“Cultura: unico reale investimento per il futuro”

“A scuola più lingue e meno geografia”

anno. Il tedesco, finita la ter-za, finisce nel dimenticatoio!!Con queste mie righe vorreifar capire delle cose per le qualinoi giovani studenti ci battia-mo da anni con i professori,però loro fanno sempre fintadi niente e la loro risposta èsempre la solita: “il program-ma è questo e noi dobbiamoseguire il programma”. Se lamateria di scienze viene stu-diata solamente per due annie la geografia lo stesso, perquale motivo non si possonotogliere queste due materie epotenziare le ore di lingue?Però c’è anche un altro pro-blema che persiste: dopo averstudiato inglese per cinqueanni chi si confronta con que-sta lingua, magari facendoqualche esperienza all’estero,si accorge di conoscerla dav-vero poco perché nella nostrascuola si studia l’inglesecommerciale che è molto di-verso dall’inglese che si parlatutti i giorni. A mio avviso laparte di inglese commercialedovrebbe essere molto ridi-

mensionata se non addiritturatolta, perchè se non studi benela grammatica l’inglese non loparli, l’inglese non lo sai, c’èpoco da fare!!! Per impararequesta lingua bisogna studiarebene tutta la grammatica e cer-care di parlarla il più possibilealtrimenti quando ti trovi in giroper il mondo invece di riuscirea comunicare con le paroledevi farlo a gesti, come spes-so succede. Tutto sta ancheperò nella capacità di ogni pro-fessore di insegnare bene lapropria materia perché, dicia-moci la verità, a volte ci sonodei professori che sono deigrandissimi incompetenti nel-l’insegnare, anche se non sipuò mettere in dubbio che laloro preparazione nella propriamateria sia buona. Bastereb-be che intraprendessero unmetodo di insegnamento effi-cace e non, come spesso cisiam sentiti rispondere, direche a loro non frega niente senoi non capiamo la materiaperché tanto il loro stipendio afine mese lo percepiscono lo

stesso. Forse sarebbe arriva-to sul serio il momento di fareun po’ di conti, togliere questematerie inutili e potenziare leore ritenute al giorno d’oggi piùimportanti perchè la scuoladovrebbe sempre aggiornarsi,cambiare e guardare le esigen-ze che richiede il mondo dellavoro. Prendiamo semprecome esempio l’inglese: inqualsiasi colloquio di lavoro tichiedono se sei in grado di sape-re un po’ di inglese o qualche al-tra lingua al di fuori dell’italianoe le risposte sono sempre le so-lite: “si insomma dai, un po’ a li-vello scolastico, ma nulla di più.”Questa lettera, che spero pub-blicherete, è un modo per farecapire anche ai genitori dei bam-bini che cominciano le scuolemedie di pensare bene a qualeindirizzo far loro iniziare.Il corso di inglese potenziato èuna scelta ottima però studiarequalche ora di tedesco farebbebene a tutti anche perchè nontanto lontano da noi arrivano moltituristi tedeschi e, magari riuscirea confrontarsi un po’ con altrepersone riuscendo a parlare unpo’ la loro lingua, potrebbe risul-tare una cosa piacevole. Per lacultura generale di una personapoi, sapere più di una lingua èuna cosa che al giorno d’oggi faonore e proprio per questo an-che le scuole potrebbero poten-ziare gli scambi culturali con lealtre scuole estere per far si checi si possa immergere nella lin-gua in tutto e per tutto.

Una giovane studentessa

diffusa ovunque. Se così fos-se, lo invitiamo a frequentareun corso di aggiornamento inmateria di “haute cuisinefrançaise”. La cultura non èmai monetizzabile nell’imme-diato; dà frutti nel momento incui si è chiamati a spenderecompetenze e conoscenzenegli ambiti che meglio si adat-teranno alle aspettative diognuno. Curare il processoformativo degli studenti è sem-pre stato il nostro intento aldilàdi meri ritorni economici ed èquesto che ci proponiamo sem-pre nel nostro lavoro quotidia-no. Flavia Carli, PaolaComis, Biancamaria Ghiroinsegnanti

l’Altopiano 26Sabato 7 marzo 2009

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Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

Per favorire il lavoro della redazione sarebbepreferibile riceverle via posta elettronica.

E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, lelettere devono riportare sempre firma e indirizzo enumero di telefono del mittente. La redazione siriserva anche eventualmente di ridurre, modificare o

non accettare eventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!Cercasi casa ad uso residenzialeCoppia ben referenziata con bambino

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Spettabile Redazione,faccio riferimento alla tele-fonata intercorsa di qualchegiorno fa per inoltrarVi alcu-ne considerazioni personaliriguardanti la doppia intervi-sta, pubblicata dal Vostrogiornale il 29 febbraio 2009,al Sindaco Dott. Andrea Giosed al capogruppo della mino-ranza Ing. Antonio Lobbia.Premesso che mi consideroun asiaghese doc, nonostan-te la mia residenza non siapiù li da qualche anno, pensodi esprimere un parere sin-cero da osservatore obietti-vo delle vicende di casa mia.Penso e spero. Vengo al dun-que per evidenziare il livore,che mi ha colpito, così comeemerso dalla disamina, a miomodo di vedere assoluta-mente ingenerosa, di AntonioLobbia. Non un cenno posi-tivo a quanto è stato fatto,neanche su sollecitazione delgiornalista che forse lo vole-va togliere dall’apnea troppocritica nella quale era

Davanti ai parroci romaniPapa Ratzinger ha asseritoche “l’idolatria e l’avariziasono alla radice della crisi”.L’uomo di sinistra avrà si-curamente gongolato pen-sando che il pontefice ab-bia criticato il libero merca-to. Il realtà Ratzinger hacondannato sia i sistemieconomici senz’anima, qua-li il capitalismo e il colletti-vismo marxista, che i com-portamenti individuali. Nelcorso dell’udienza ha ulte-riormente precisato che“l’uomo moderno ha tanteconoscenze, ma è senzavalori etici”. In paro-le semplici ha volutodire che privato dellaconoscenza di Dio, equindi privo di bussoleinteriori, l’uomo è arrivatoad idolatrare i beni materialie se stesso facendo del pro-prio io un dio. Sentendosi aldi sopra delle leggi divine,l’uomo a una sola dimensio-ne, ha pensato bene di ve-nerare tutto ciò che gli ar-recasse guadagno. Pocoimporta se ideologie

Dalle ore 8.45 di sabato 7alle ore 8.45 di sabato 14 marzo

CANOVE - Farmacia del dr. Leonardo BosioVia Roma 33/a

ENEGO- Farmacia della dr.ssa Giovanna GabrieliPiazza del Popolo 16

Dalle ore 8.45 di sabato 14alle ore 8.45 di sabato 21 marzo

ASIAGO- Farmacia Bortoli del dr. Vittorino MoliniBallici - Piazza II° Risorgimento 23

Domenica 8 marzoGALLIO: OMV, Via Kemplen 2

Domenica 15 marzoSASSO DI ASIAGO:TOTAL, Via Chiesa

TRESCHE’ CONCA:AGIP, Via Campiello

“Urbanistica, l’alternativac’è ed è percorribile”

irrimediabilmente caduto.L’Ospedale è salvo? Il ce-mento non arriverà sino alMonte Rasta? Sembranobazzecole. Anzi, il “nulla”. Aicittadini però ritengo possafare enorme piacere; questied altri temi mi risulta sianostati i capisaldi di quanto hapromesso Andrea Gios nellaprecedente campagna eletto-rale, proponendo un cambiodi indirizzo e generazionaleche è puntualmente avvenu-to. Fossi vicino a Lobbia glidirei di riuscire a vedere an-che le cose positive nellafaretra degli altri. Attaccarea testa bassa penso non pa-ghi. Ma vi è un luogo ove lademocrazia emerge in tuttala sua forza e la sua incredi-bile, dirompente attualità, de-cretando proposte valide edoneste e, al contempo, boc-ciandone altre con minoreattrattività: i seggi, presso iquali fra poco la gente giudi-cherà. Da innamorato di casamia mi auguro possa vincere

il migliore. Una cosa però lagente non vuole: condominiper seconde case chiusi 11mesi l’anno. Preferisce ilverde che, quando arrivo allacurva della Gaiga, mi apre ilcuore e mi fa dire a mia mo-glie e a mio figlio: guardatedove sono nato! Vorrei chequesto nostro patrimonio nonsubisse ulteriori sfregi, vor-rei si capisse che una via al-ternativa c’è ed è percorri-bile. La riqualificazione urba-nistica, le migliorie che sottoquesto aspetto si impongono.Chiudo auspicando maggiordialogo e che le divisioni pro-fonde si possano sciogliere alsole dell’interesse comune diAsiago e degli Asiaghesi. E’la sfida da cogliere, la più dif-ficile. Come diceva un mioProfessore di Roana, menocampanili e più ponti. Lavo-riamo coesi al progetto checi interessa di più: il futuro,nostro e dei nostri figli.Con stima,Claudio Rigoni Carisch

Un commento sulle parole di Papa Ratzingereconomiche di destra o disinistra, liberiste o sociali-ste. Il risultato è che glistati e le economie moder-ne senza Dio hanno gene-rato una società dove l’uo-mo è lupo per l’altro uomo.La verità è che gli esseriumani privi della luce inte-riore della fede, davirtuosi diventano viziosi.Lo dice anche il Ca-t e c h i s m od e l l aChiesaCat-

tolica (cap. 398): “i vizi es-sendo il contrario delle vir-tù, sono abitudini perverseche ottenebrano le coscien-za e inclinano al male”. Seil novecento illuminista edateo ha partorito quel chesappiamo, adesso ne cono-sciamo l’origine: la rimozio-ne di Dio dal consorzioumano. Gianni Toffali Verona

Alla nostra piccola Letizia che il giorno 10 marzofesteggia il suo primo anno. Tantissimi auguri da chiti vuole bene: Papà Daniele, mamma Lucia e parenti

Il governatore ha mante-nuto fede alle promessefatte alle sue genti e inpoco più di 4 anni ha per-messo al Nord Est di tra-piantare nelle sue terre più“polentone” il by-pass ne-cessario per il cuore di unaviabilità oramai prossimaal collasso. Oggi, comemolti dei miei conterranei,

Grazie Galan per il passantemi sento fiero di essereVeneto, fiero di somigliareal Presidente della mia Re-gione e di applaudirnel’operato, Galangrazie...non ci hai mai rac-contato balle, non hai maiparlato in politichese e di

fronte alle difficoltà haisaputo stringere i denti eserrare i pugni, sei andatoavanti, testardo e convintodelle tue ragioni, in barbaall’immobilismo dellaRoma burocratica e allemeline del Palazzo. Graziea te e alle persone capacidelle quali ti sei circonda-to (vedi quel volpone diChisso) il Veneto ora guar-da il resto dell’Italia dal-l’alto e toh....non apparepiù nell’irridente immaginedel sempliciotto che sba-glia le doppie e parla indialetto chiedendosi “Chiga’ sugà el canal ?”.In attesa del federalismo,e non soltanto di quello fi-scale, ma di quello totale,grazie a Giancarlo Galanabbiamo inaugurato ilfederalismo sociale, facen-do vedere grazie alla suafaccia e al suo impegno chisono veramente i Veneti,

popolo unito e laborioso,umile e pragmatico.Un consiglio soltanto alBelpaese, se volete vi pre-stiamo Galan per un quin-quennio, non sia mai cheriesca a farvela costruirela Salerno-ReggioCalabria...

Massimo RiovantoMestre

l’Altopiano 27Sabato 7 marzo 2009

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Il 7 marzo è il 66° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 299 giorni alla fine dell’anno

Almanacco per 2 settimaneDa sabato 7 marzo a venerdì 20 marzo 2009

I Nat-pensieridi Nicolò Caimi

Su un masso nel bosco, vecchie tracce rosseindicavano un sentiero. Una volta,

per qualcuno questa era una strada.

Dopo un’energica potatura,il ciliegio sulla collina appare ringiovanito.Anch’io dovrei tagliare molti rami vecchi.

Sul sentiero, una vipera. Istinto: l’uccido.Riflessione: ne ho il diritto?Mentre filosofeggio, la vipera

scompare tra i sassi.per altri Nat-pensieri: www.aspassoconnat.it

Sabato 7 S. PerpetuaDomenica 8 II di Quaresima

Lunedì 9 S. FrancescaMartedì 10 S. Simplicio

Mercoledì 11 S. CostantinoGiovedì 12 S. TeofaneVenerdì 13 S. EufrasiaSabato 14 S. Matilde

Domenica 15 III di QuaresimaLunedì 16 S. EribertoMartedì 17 S. PatrizioMercoledì 18 S. CirilloGiovedì 19 S. Giuseppe

Venerdì 20 S. Alessandra

Un santo per volta: San Patrizio, 17 marzo. Fu l’instancabileevangelizzatore dell’Irlanda, che portò in larga parte alla fedecristiana. Al suo impulso di vescovo e pastore è legata la liturgiae la cultura irlandese. Molti manoscritti del martirologiogeronimiano e il martirologio di Beda ricordano la sua “deposi-zione” il 17 marzo. Patronato: Irlanda. Etimologia: Patrizio = dinobile discendenza, deriva dal latino. Emblema: bastone pasto-rale, Trifoglio. Secondo il Martirologio Romano: San Patrizio,vescovo, da giovane fu portato prigioniero dalla Britannia in Ir-landa; recuperata poi la libertà, volle entrare tra i chierici; fattoritorno nella stessa isola ed eletto vescovo, annunciò con impe-gno il Vangelo al popolo e diresse con rigore la sua Chiesa,finché presso la città di Down in Irlanda, morì. Intorno al 650, S.Furseo portò alcune reliquie di S. Patrizio a Péronne in Franciada dove il culto si diffuse in varie regioni d’Europa; in tempimoderni il suo culto fu introdotto in America e in Australia dagliemigranti cattolici irlandesi.

Eventi a breve scadenza: sabato 7 Marzo, IIIa GiornataNazionale del B&B Italiano. Anche quest’anno, dopo ilsuccesso delle prime edizioni, in mille città e luoghi d’Italia,sabato 7 marzo 2009, si celebrerà la Giornata nazionale del B&B.Un’iniziativa che vedrà coinvolti migliaia di Bed and Breakfast,pronti a concedere la notte del 7 marzo gratis a quanti vorrannotrascorrere un weekend all’insegna dell’ospitalità familiare. Es.1:prenoti il 7 e l’8 marzo: 7 gratis, paghi solo l’8 marzo. Es.2:prenoti il 6 e il 7 marzo:7 gratis, paghi solo il 6 marzo. Es. 3:prenoti il 6, il 7 marzo e l’8 marzo: 7 gratis, paghi solo il 6 e l’8marzo. Sono migliaia i B&B che hanno già aderito all’iniziativapromossa da www.bed-and-breakfast.it il più importante e dif-fuso portale turistico specializzato nell’ospitalità extra-alberghierache, ogni anno, viene visitato da milioni di cibernauti di tutto ilmondo. Il B&B Day sarà un’importante occasione per far co-noscere al grande pubblico questa nuova dimensione dell’ospi-talità che ha conquistato, in pochi anni, il cuore e la mente delviaggiatore/turista più consapevole e informato. A confermarequesto trend positivo, non è solo il numero costantemente increscita dei B&B - in Italia sfiorano oggi la soglia delle 20 milaunità - ma il dato delle prenotazioni che, negli ultimi 3 anni, sonopiù che triplicate. Le ragioni di questo successo sono diverse esono state oggetto di una specifica ricerca statistica, condotta afebbraio 2007, in occasione del primo B&B Day, su un campio-ne di circa 2500 B&B, diffusi su tutto il territorio nazionale.L’Altopiano partecipa alla manifestazione con Bed and BreakfastHappy Days Roana. Prezzi a persona minimo: euro 25.00, mas-simo: 37.50. Per maggiori informazioni e prenotazioni visitare ilsito

Ricette stagionali. Involtini crudo e asparagi. Questa èuna classica ricetta di primavera Ingredienti: 250 g di aspa-ragi, 4 fette di prosciutto crudo, 2 sottilette, pepe. Prepara-zione: lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua cor-

ARIETEApprofondite un incontro imprevisto: po-trebbe rivelarsi una occasione unica, chenon va sprecata. Se invece siete ancora inattesa di novità, preparatevi. Un destinobenevolo ha in serbo qualcosa che vi sor-prenderà per la sua importanza, ma, comesempre, dovrete essere in grado di accogliere gli eventi senzafarvi trovare impreparati.TOROIl favore degli astri è evidente, non sprecatelo in piccole que-stioni e non lasciatevi sfuggire l’occasione di farvi valere sia inamore (soprattutto se volete stabilizzare il rapporto) sia nellavoro, dove potreste riuscire a ottenere un aumento di stipen-dio. Se siete single, e non volete restarlo, guardatevi attornocon ottimismo.GEMELLIMercurio, ancora per poco nel vostro segno, e Plutone (appenaentrato) vi consentono di fare il punto su una situazione ingar-bugliata, che sarete finalmente in grado di chiarire. E’ il momen-to di prendere una decisione coraggiosa, anche se vi costa. Sianell’amore, sia nei rapporti di lavoro, sarete premiati solo sesaprete adeguarvi alla realtà.CANCROGuardate al futuro con ottimismo: siete sulla strada giusta perraggiungere i vostri obiettivi in campo amoroso e lavorativo.Rinunciate a un’illusione che finora vi ha solo fatto perderetempo e denaro e riprogettate un rapporto che, se davvero citenete, crescerà. Se invece sentite di non aver speranza, lascia-te che faccia il suo corso ed entri nella fase finale.LEONEQualcosa cui tenete tarda ad arrivare. Consideratelo un segnodel destino, che vi suggerisce di allargare il vostro orizzonte ecercare nuovi equilibri mettendo meglio a punto un progettocui pensate da tempo. Nell’amore muovetevi con prudenza, maanche con ottimismo: presto riuscirete a creare con il partneruna nuova fiducia reciproca.VERGINEIl favore di astri importanti, come Sole, Nettuno, Giove e Marte,vi garantiscono successo in amore, lavoro, e perfino nel settoredegli acquisti immobiliari, dove non è escluso possiate fare unvero affare. Dedicate particolare attenzione a voi stessi, conce-dendovi anche comodità che renderanno molto più piacevole lavostra vita quotidiana.BILANCIASiete controllati a vista dal rigoroso Saturno, che invita a usarela razionalità anche nei sentimenti. Una critica giusta vi ha col-pito: approfittatene per riflettere. In ambito lavorativo, prestatela massima attenzione ai messaggi subliminali che arriverannoda un collega: riuscirete così a non farvi colpire da intrighi pro-vocati da gelosie e risentimenti.SCORPIONEPurtroppo contro di voi ci sono Nettuno, Sole, Giove e Marte:vi consigliamo, dunque, di riflettere e cercare una soluzione aun problema mai risolto. Ma anche il campo dei sentimenti nerisente e l’accordo con il partner vacilla; evitate di polemizzare,peggiorereste solo la situazione. Se è un rapporto cui tenete,sarà meglio creare un periodo di distacco.SAGITTARIORiceverete delle critiche, giocose in apparenza, che contengo-no però un fondo di verità su cui converrà riflettere. Nel campodegli affetti è opportuno selezionare le persone sulle quali inve-stire eliminando chi chiede sacrifici eccessivi. Risparmiate ener-gie, anche in campo lavorativo ed economico: ne guadagneretein qualità della vita.CAPRICORNOLa benevolenza di molti pianeti vi spiana la strada. Andate avanticon entusiasmo e otterrete grandi successi in amore, lavoro epersino denaro. Cercate, poi, di non farvi sfuggire nessuna oc-casione di nuove conoscenze, specie se siete single e non ave-te nessuna intenzione di restarlo. Tenete alta l’attenzione: i vo-stri interessi troveranno sbocco in novità lavorative.ACQUARIOMarte e Giove vi stimolano all’azione: approfittatene per recu-perare un rapporto cui tenete. Che si tratti d’amore o di lavoro,poco importa: starà a voi scegliere il campo in cui indirizzare ilfavore degli astri. Potreste poi trovarvi anche di fronte a un’ot-tima occasione in campo economico. Prima di coglierla, però,accertatevi se sia realistica.PESCIProseguite con ottimismo il percorso intrapreso di recente, Sa-rete favoriti da Venere, tuttora nel segno, in ottimo aspetto conGiove e Marte. Avrete dei giorni di primordine: non sottraetevidunque alle celebrazioni di rito. Potete anche indirizzare il favo-re degli astri sul lavoro: l’importante sarà avere il coraggio difarsi valere.

rente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli conun coltello non troppo affilato facendo molta attenzione anon toccare le punte, fragili e delicate. Cuocerli a vapore,oppure lessarli in abbondante acqua salata per 18 minuti cir-ca. Ritirarli delicatamente, metterli su un tagliere e tagliarela parte terminale del gambo se coriacea. Dividerli quindi indue. Su un tagliere disporre le 4 fette di prosciutto bensgrassate, mettere sopra ciascuna ½ sottiletta e suddividerei gambi degli asparagi, distribuendo in modo omogeneo lepunte, che sono la parte più pregiata. Arrotolare gli involtinie disporli su una piccola teglia da forno. Cospargere con unagrattugiata di pepe e passare sotto il grill del forno a 200° Cper 3-5 minuti circa, finché la sottiletta non comincerà a fon-dere. Servire caldi o tiepidi.Successe il: 12 marzo 1863, nasceva Gabriele D’Annunzio.Scrittore e poeta.Di famiglia borghese, dal-l’età di 11 anni studiò alprestigioso Liceo Cicogninidi Prato, dove pubblicò il suoprimo volume di versi “Pri-mo Vere”. Frequentò solosporadicamente a Romal’Università, attratto dallavita mondana della capita-le. Nel 1882 uscirono i ver-si di “Canto Nuovo” insie-me ai racconti di “TerraVergine”. Nel 1883 sposòMaria Hardouin duchessadi Gallese, da cui ebbe trefigli, ma dalla quale prestosi separò a causa di una serie di avventure sentimentali. Il suoprimo romanzo,”Il piacere”, inaugurò in Italia il decadentismo.Nel 1898 si ritirò nella villa “La Capponcina” a Settignano, neipressi di Firenze, accanto alla Duse. Lasciata la dimora toscanaper problemi finanziari, il poeta soggiornò in Francia dal 1910 al1915. Tornato in Italia, partì volontario per il fronte, partecipan-do a imprese belliche rischiose e meritandosi diverse medaglieal valore. In un ammaraggio forzato su Grado perse un occhio.L’ultima dimora del D’Annunzio fu il “Vittoriale”, la grandiosavilla a Gardone Riviera sul Garda. Nel 1921 pubblicò le prosedel “Notturno”, con vivo successo di pubblico. Rimase nelladimora del Vittoriale fino alla morte.

Proverbi legati a questo periodo dell’anno: Marzo o buo-no o rio, il bue all’erba e il cane all’ombra.- L’acqua dimarzo è peggio delle macchie ne’ vestiti.- Al primo tuon dimarzo escon fuori tutte le serpi.- Se febbraio non isferra,marzo mal pensa. -La nebbia di marzo non fa male, maquella d’aprile toglie il pane e il vino. -Se febbraio nonfebbreggia, marzo campeggia. -Chi nel marzo non pota lasua vigna, perde la vendemmia.- Di marzo, chi non ha scar-pe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po’ più in là.-Mezzo gennaio, il sole nel pagginaio; mezzo ferriere, mor-to è chi non rinviene; mezzo marzo, chi non rinviene è mor-to affatto. -Marzo asciutto, e april bagnato, beato il villanc’ha seminato. -Marzo tinge, aprile dipinge, maggio fa lebelle donne, e giugno fa le brutte carogne. -Di marzo, ognivillan va scalzo.- Se marzo butta erba, aprile butta merda.-Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giornidopo e’ l’ha venduta.- Quando marzo marzeggia, april cam-peggia. -Gennaio ingenera, febbraio intenera, marzoimboccia.- Marzo molle, grano per le zolle.- Marzo non haun dì come l’altro.

l’Altopiano 28Sabato 7 marzo 2009

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