Quindicesima Lezione Onde piane in un mezzo con perdite; onde TEM; introduzione ai circuiti...

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Quindicesima Lezione Onde piane in un mezzo con perdite; onde TEM; introduzione ai circuiti distribuiti

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Quindicesima Lezione

Onde piane in un mezzo con perdite; onde TEM; introduzione ai circuiti distribuiti

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Riassunto della lezione precedente

I fasori Equazioni di Maxwell nel dominio dei fasori Polarizzazione delle onde piane onde piane in direzione arbitraria onde in buoni conduttori

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Onde piane in un mezzo con perdite Abbiamo parlato di “buon conduttore”, come quello in cui la

corrente di spostamento è trascurabile rispetto alla corrente di conduzione, almeno nelle frequenze radio

Un “buon dielettrico” è quello invece in cui avviene il contrario (es: aria, vetro, teflon, allumina ecc)

Moltissimi materiali non sono né l’uno né l’altro: come trattarli?

EEH j

Se la parte conduttiva soddisfa la legge di Ohm, abbiamo visto che per la legge di Ampère (fasori!!)

Possiamo mettere in evidenza j0

EH

00

j

j r Erj ˆ0

Definiamo una permettività COMPLESSA

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Onde piane in un mezzo con perdite Quindi operativamente: dovremo solo calcolare

l’impedenza d’onda ed il resto utilizzando tale permettività complessa

Notate però che ora anche il numero d’onda k è complesso [essendo k=1/2, ricordate?]

Cosa significa? Riprendiamo l’onda piana che si propaga lungo z, e con campo E in x

Se k è complesso significa solo che l’onda si propaga (parte reale) e si attenua al contempo (parte immaginaria),visto che la parte immaginaria di k contribuisce ad un esponenziale reale

jkzjkzx eEeEE

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Onde piane in un mezzo con perdite Cosa possiamo dire circa il vettore d’onda? Nel tempo

abbiamo parlato di un vettore che individua la direzione di propagazione; ma ora che è complesso?

L’onda piana in direzione generica abbiamo visto è

rkrkrk EEE ir eee jj00

Ovvero nel tempo (se E0 reale, altrimenti occorre un termine di fase) )cos()( 0 tet r

i rkEE rk

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Onde piane in un mezzo con perdite Quindi la permettività per un mezzo con perdite (nel

dominio dei fasori) è una quantità complessa Se c’è una vera e propria corrente di conduzione che

soddisfa la legge di Ohm, la parte immaginaria dipende dalla frequenza, che compare a denominatore

Però nei materiali esistono anche altri meccanismi di dissipazione di potenza non imputabili direttamente a correnti di conduzione (es: ricordate la rotazione dei dipoli d’acqua in un forno a microonde?)

Nei buoni dielettrici, in cui la corrente di conduzione è trascurabile, la permettività ha comunque una parte immaginaria (piccola rispetto alla parte reale) che descrive tali altri meccanismi di perdita, abbastanza indipendente dalla frequenza: il rapporto tra parte immaginaria e parte reale si definisce tan

r

i

tan

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Onde Trasverso-ElettroMagnetiche (TEM) Si definisce TEM un’onda in cui campo elettrico e campo

magnetico non hanno componenti nella direzione di propagazione

Un’onda piana è evidentemente anche un’onda TEM La legge di Faraday in forma integrale

Sl

dst

d nBlE

Sappiamo che una tensione è univocamente definita a prescindere dal percorso se e solo se il secondo membro è nullo

Questo avviene se il flusso del campo magnetico non varia nel tempo (statico) o se il flusso è nullo

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Onde Trasverso-ElettroMagnetiche (TEM) Ma immaginiamo un’onda TEM che si propaga lungo z,

dove E è tutto lungo x e H lungo y

Il flusso di B attraverso un piano z=costante è nullo (B,D,E,H non hanno componenti in z!)

Quindi, la tensione è ben definita in ogni piano z= costante, anche se siamo in un caso elettrodinamico! Quello che avremo è che la tensione, in generale, varierà con z, cioè v=v(z)

x

z

xx zEz uE

)()(

yy zHz uH

)()(

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Onde Trasverso-ElettroMagnetiche (TEM) I cavi multifilari supportano in generale propagazione di tipo

TEM (esempio un cavo coassiale). Consideriamo una linea bifilare

z

z0 z

)()( 0zvzvdl

lE

t

Circuitazione lungo il percorso tratteggiato: Flusso di B concatenato con il rettangolo:

Dividiamo per z entrambi i membri, e calcoliamo il limite del rapporto incrementale per z che tende a zero

tz

v

Flusso di B PER UNITA’ DI

LUNGHEZZA concatenato con il rettangolo:

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Onde Trasverso-ElettroMagnetiche (TEM) Ma ricordiamo la definizione di induttanza

Allora l’equazione per v diventa

Possiamo seguire una strategia analoga, usando la condizione di continuità della carica in un tubo concentrico ad uno dei fili

tz

v

induttanza PER UNITA’ DI LUNGHEZZA

Li quindi

iL

t

iL

z

v

z

z0 z

t

qds

S

nJ

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Onde Trasverso-ElettroMagnetiche (TEM) Il flusso della densità di corrente non nullo solo sulle basi, e

pari alle correnti quindi

D’altra parte il teorema di Gauss:

Quindi

t

qzizids

S

)()( 0nJ

qD Flusso di D

tzizi D

)()( 0

Di nuovo: Dividiamo per z entrambi i membri, e calcoliamo il limite del rapporto incrementale per z che tende a zero

tz

i D

Flusso di D per unità di lunghezza

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Equazioni del telegrafista Ma avevamo definito la capacità come

quindi

tz

i D

Cvq D

vCD Allora l’equazione per i diventa

t

vC

z

i

Riassumendo: Le due equazioni che descrivono l’andamento di i e v lungo una linea sono quindi

t

vC

z

it

iL

z

v Equazioni del telegrafista

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Equazioni del telegrafista: fasori In termini di fasori

Se deriviamo in z la prima e sostituiamo la seconda

vCLz

v 22

2

Ancora una volta un’equazione d’onda, dove è il numero d’onda

vCjz

i

iLjz

v

v2

Analogamente iz

i 22

2

Le soluzioni le conosciamo...

zjzj evevv

Cioè onde progressive e regressive che si propagano con velocità

CL

1

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Equazioni del telegrafista

Impedenza caratteristica

Se sostituiamo le soluzioni per v (separatamente la soluzione progressiva e quella regressiva) troviamo un legame con i

ztvztvvetv tj coscosRe)(

iLjz

v iLjvj

iL

v i

C

L iZ0

Note induttanza per unità di lunghezza e capacità per unità di lunghezza, ovvero e Z0 sappiamo tutto di una linea

Se volessimo recuperare gli andamenti nel tempo, al solito (considerando v+ e v- reali, cosa raramente vera; in generale ci sono termini di fase da aggiungere)

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Equazioni del telegrafista Riassumendo: abbiamo “onde” di tensione e di corrente, in

una direzione e nell’altra, che si propagano a velocità ; onde di tensione e di corrente sono legate da un rapporto costante, l’impedenza caratteristica

Il concetto di “linea” è molto generale: le connessioni ideali dell’elettrotecnica sono un’approssimazione, valida solo per lunghezze molto inferiori alla lunghezza d’onda di v (ed i)

Cosa succede quando la linea finisce su un resistore?

RL

Zo,

z=0 z

v+

v-

Condizioni al contorno su z=0

vL

iL

Lvvv

Liii

L

LL R

vi

Z

v

Z

v

00

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Coefficiente di riflessione Definiamo coefficiente di riflessione

Dal sistema precedente troviamo

A meno che RL non sia negativo (circuito che guadagna o attivo) appare che il modulo del coefficiente di riflessione è sempre minore di uno!

v

v

0

0

ZR

ZR

L

L

Se il coefficiente di riflessione è nullo, non abbiamo onde regressive (le onde viaggiano solo verso il carico e ne sono assorbite) e questo avviene se

00 ZRL Condizione di adattamento

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Coefficiente di riflessione D’altro canto vediamo che se la linea finisce su un corto

circuito ideale (RL=0) avremo che il coefficiente di riflessione è -1, cioè l’onda torna indietro invertita in fase (v-=-v+)

Nel tempo

Che è un’onda stazionaria: in alcune z è sempre nulla (nodi) ed in altre è sempre max

Vediamo un’animazione temporale (incluso il transitorio)

zsintsinvztztvtv 2coscos)(

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Coefficiente di riflessione

Nel caso di circuito aperto (RL=il coefficiente di riflessione è 1; di nuovo tutto torna indietro

In generale, tranne che in condizione di adattamento, comunque onde progressive e regressive interferiranno producendo onde stazionarie; in tali casi il rapporto tra la tensione totale (sovrapposizione tra onde di tensione nelle due direzioni) e la corrente totale, ovvero l’impedenza misurata, varierà da punto a punto

Cioè: se è vero che il rapporto tra tensione (totale!) e corrente (totale!) è RL sul carico, tale rapporto cambierà altrove, tranne che in condizioni di adattamento. Vediamolo

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Impedenza di ingresso di un tratto di linea Calcoliamoci l’impedenza vista all’ingresso di un tratto di linea

di lunghezza l chiuso su RL

RL

Zo,

z=0 z

itot

vtot

z=-l

Zin

)(

)(

lzi

lzvZ in

ljlj

ljlj

eZ

ve

Z

v

evev

00

ljlj

ljlj

ev

ve

ev

ve

Z

0 ljlj

ljlj

ee

eeZ

0

Dividiamo per v+ numeratore e denominatore, e ricordiamo la definizione di coefficiente di riflessione

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Impedenza di ingresso di un tratto di linea Sostituiamo l’espressione per il coefficiente di riflessione e

l’identità di Eulero; semplifichiamo un po’

lsinjRlZ

lsinjZlRZZ

L

Lin

cos

cos

0

00

Di li’ riotteniamo subito che se impedenza di carico ed impedenza caratteristica coincidono, vediamo sempre la stessa impedenza (l’impedenza caratteristica) in qualunque sezione

Vediamo anche che ogni volta che il cos diventa + o -1 ed il seno 0, vediamo all’ingresso esattamente R. Questo capita se

nl

nl 2

2

nl

Cioè per tutti i multipli interi di mezza lunghezza d’onda

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Impedenza di ingresso di un tratto di linea Vediamo alcuni casi particolari:

Se chiudiamo su un corto ljZZ in tan0Cioè un carico reattivo (puramente immaginario). Notate che con argomento /2 la tangente diventa infinita: quindi il corto si trasforma in un circuito aperto! La lunghezza corrispondente è /4. Ridiventa un corto a cioè ovviamente a /2 (e così via)

Se chiudiamo su un aperto (carico infinito) ljZZ in cot0

Cioè un comportamento esattamente duale

Notate anche che il corto ha una impedenza immaginaria positiva (quindi induttiva) fino a /4 e poi diventa negativa (capacitiva), e via dicendo. Il contrario per il circuito aperto

Nel caso particolare di argomento /2 (/4) il coseno è nullo, e

Lin R

ZZ

20

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Il cavo coassiale Avevamo calcolato la capacità di uno spezzone di

coassiale

i

e

R

Rl

Cln

2

i

e

R

RlL ln

2

Per cui, la capacità per unità di lunghezza

i

e

R

RC

ln

2

Avevamo calcolato la l’induttanza di uno spezzone di coassiale

i

e

R

RL ln

2

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Il cavo coassiale

Quindi, la velocità /1/1 CLCioè la velocità della luce nel mezzo tra gli elettrodi: è una proprietà generale delle onde TEM

L’impedenza caratteristica

i

e

R

R

C

LZ ln

2

10