Questa nostra Nelle elezioni del 21 aprile · che non possono essere riman-date: i posti di lavoro...

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MENSILE DI INFORMAZIONE PER LA CITTA' DI MONTEFIASCONE Anno XIV (XXIX) - N° 5 - MAGGIO 1996 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. abbonamento post. gr. 111 - n° 144 - inf. 50% «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via Trento, 4 - Tel. 826050 c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita • 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 - Editoria Coop. Fani Servizi - Via del Collegio, 27 • Viterbo • Tel. Fax 303231 Tipo-Lito «Silvio Pellico» s.d.f. di Marroni e C. - Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel. e Fax: 826297 Questa nostra ITALIA Il popolo italiano, cioè tutti noi, ha bisogno di una effettiva e duratura serenità sociale. Ne abbiamo proprio bisogno. Per ottenerla davvero è necessario rinnovare la politica e risanare la vita morale. E' ormai ora che i vari schie- ramenti politici e gli uomini e donne che sono stati eletti si decidano a litigare meno e a fare meglio e di più. Ci sono urgenze che non possono essere riman- date: i posti di lavoro per i giova- ni, il funzionamento degli enti pubblici dagli ospedali ai tribunali ed una più giusta distribuzione del benessere. Destra o sinistra o centro: sono questi i problemi che la politica deve affrontare, nell'inte- resse di tutti. Ma la politica non si rinnova, se non si risana la vita morale. E' questo l'impegno di tutti i cittadini, perché le conse- guenze ricadono su tutti. La fur- bizia e l'imbroglio non garanti- scono nessuno. E se lo scopo della vita è star bene e fare il proprio comodo, vivere diventa impossibile. E' sempre attuale la riflessio- ne di un grande italiano, Alessandro Manzoni: «si pensa troppo a star bene e poco a fare il bene; se ci si preoccu- passe, invece di far il bene, si riuscirebbe a star meglio». C'è, però, da aggiungere una postilla. Riguarda i politici che si dichiarano cattolici. E' l'ora che lo dimostrino con i fatti. Da qualun- que parte stanno, siano uniti nel- l'affermare e difendere quei fon- damentali valori che derivano dal Vangelo: il diritto alla vita, la famiglia e il matrimonio, la parità scolastica, il lavoro per tutti, l'at- tenzione agli ultimi, la pace. Sono questi i valori che fanno civile un popolo. + Fiorino, vescovo Nelle elezioni del 21 aprile UUlivo Ha vinto Successo evidente al Senato, dove ha la maggioranza, senza l'appoggio di Rifondazione Comunista; meno netto alla Camera, dove avrà bisogno del suo aiuto. A Montefiascone la spunta, invece, il Polo. CAMERA 19S6 1 l PROPOìSZSOMAie m —SS;—;r - COAU^iONR «Vb VOTI st*5<a«M VOTI SEGUI TOT» SE<Q(tl Ìfc-UMV^ j 45,4 ae<4«t r - n s v f * >>!« >.<D-PRODI i.i St/>. t»r<> VCHOt ("iitl'Az «iS" ss» «3r.«9M6M* «A » 8 45,4 15 fcs): : i 15 W < «,« 3-3(1 3.SMJO 30 3S AN :....Ì!JMP. : S , » T S . 3 0 1 5tO 40.3 ne» i <)(>.:-A KAUA TO.B 7.718.34» 37 246 • ^ M r ' -Sj-pP*** O C O < :<>« »*» st-noo-ai» JSSBt. 0,4 iSOAW» 11.» 7»t.O»3 f j m j 3S» LECsA to.i 3 . 7 7 7 . r » e t IO S0 | ? { 1.» - FiAMMA a,a 338.751 - i t AI.T**» TZS. R Ai vret 4&S&*». V3tt - e Con 324 seggi L'Ulivo ha superato alla Camera la soglia per avere una maggioranza (316 su 630), acquisita con i deputati di Rifondazione Comunista. Nei collegi uninominali, L'Ulivo ha ottenuto infatti 246 seggi e 15 seggi Rifondazione. A questi 261 vanno aggiunti quelli risultanti dai recuperi della quota proporzionale: 26 al Pds, 8 alla Lista Dini, 4 ai Popolari, 20 a Rifondazione. A questi vanno sommati 5 dei 6 seggi assegnati nell'uninominale a liste autono- me: i tre di Svp e i due di Ciriaco De Mita e Piero Craveri. In tutto 324 deputati per il centro sinistra. Il Polo ha ottenuto 169 seggi nei collegi uninominali, ai quali aggiungere quelli della quota proporzionale: 37 a Fi, 28 ad An, 12 a Ccd-Cdu. In tutto, 246 seggi. L'Ulivo potrà contare al Senato su una maggioran- za numerica (almeno 158 seggi su 315): ammontano infatti a 157 i seggi conqui- stati dall'Ulivo al Senato, senza Rifondazione (Progressisti), che ha con- quistato 10 seggi; ma la coalizione di Prodi potrà contare anche su 2 seggi assegnati alla Svp che ha concluso un accordo elet- torale con il Ppi. A questi possono essere sommati indicativamente anche i voti di una parte dei 10 senatori a vita vicini al centro sinistra. Il Polo ha invece conquistato 116 seggi ai quali va aggiunto un seggio della lista Pannella-Sgarbi. Alla Lega sono stati attribuiti 27 seggi, mentre al Msi Fiamma andrà un seggio. 12.187.498 511*689 748.759 1.410.438 ALTRI

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MENSILE DI INFORMAZIONE PER LA CITTA' DI MONTEFIASCONE

Anno XIV (XXIX) - N° 5 - MAGGIO 1996 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. abbonamento post. gr. 111 - n° 144 - inf. 50%

«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via Trento, 4 - Tel. 826050 c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita • 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 - Editoria Coop. Fani Servizi - Via del Collegio, 27 • Viterbo • Tel. Fax 303231

Tipo-Lito «Silvio Pellico» s.d.f. di Marroni e C. - Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel. e Fax: 826297

Questa nostra ITALIA

Il popolo italiano, cioè tutti noi, ha bisogno di una effettiva e duratura serenità sociale. Ne abbiamo proprio bisogno. Per ottenerla davvero è necessario rinnovare la politica e risanare la vita morale.

E' ormai ora che i vari schie-ramenti politici e gli uomini e donne che sono stati eletti si decidano a litigare meno e a fare meglio e di più. Ci sono urgenze che non possono essere riman-date: i posti di lavoro per i giova-ni, il funzionamento degli enti pubblici dagli ospedali ai tribunali ed una più giusta distribuzione del benessere.

Destra o sinistra o centro: sono questi i problemi che la politica deve affrontare, nell'inte-resse di tutti. Ma la politica non si rinnova, se non si risana la vita morale. E' questo l'impegno di tutti i cittadini, perché le conse-guenze ricadono su tutti. La fur-bizia e l'imbroglio non garanti-scono nessuno. E se lo scopo della vita è star bene e fare il proprio comodo, vivere diventa impossibile.

E' sempre attuale la riflessio-ne di un grande italiano, Alessandro Manzoni: «si pensa troppo a star bene e poco a fare il bene; se ci si preoccu-passe, invece di far il bene, si riuscirebbe a star meglio».

C'è, però, da aggiungere una postilla. Riguarda i politici che si dichiarano cattolici. E' l'ora che lo dimostrino con i fatti. Da qualun-que parte stanno, siano uniti nel-l'affermare e difendere quei fon-damentali valori che derivano dal Vangelo: il diritto alla vita, la famiglia e il matrimonio, la parità scolastica, il lavoro per tutti, l'at-tenzione agli ultimi, la pace.

Sono questi i valori che fanno civile un popolo.

+ Fiorino, vescovo

Nelle elezioni del 2 1 aprile

U U l i v o Ha v i n t o Successo evidente al Senato, dove ha la maggioranza, senza l'appoggio di Rifondazione Comunista; meno netto alla Camera, dove avrà bisogno del suo aiuto. A Montefiascone la spunta, invece, il Polo. C A M E R A 1 9 S 6

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Con 324 seggi L'Ulivo ha superato alla Camera la soglia per avere una maggioranza (316 su 630), acquisita con i deputati di Rifondazione Comunista. Nei collegi uninominali, L'Ulivo ha ottenuto infatti 246 seggi e 15 seggi Rifondazione. A questi 261 vanno aggiunti quelli risultanti dai recuperi della quota proporzionale: 26 al Pds, 8 alla Lista Dini, 4 ai Popolari, 20 a Rifondazione. A questi vanno sommati 5 dei 6 seggi assegnati nell'uninominale a liste autono-me: i tre di Svp e i due di Ciriaco De Mita e Piero Craveri. In tutto 324 deputati per il centro sinistra. Il Polo ha ottenuto 169 seggi nei collegi uninominali, ai quali aggiungere quelli della quota proporzionale: 37 a Fi, 28 ad An, 12 a Ccd-Cdu. In tutto, 246 seggi.

L'Ulivo potrà contare al Senato su una maggioran-za numerica (almeno 158 seggi su 315): ammontano infatti a 157 i seggi conqui-stati dall'Ulivo al Senato, senza Rifondazione (Progressisti), che ha con-quistato 10 seggi; ma la coalizione di Prodi potrà contare anche su 2 seggi assegnati alla Svp che ha concluso un accordo elet-torale con il Ppi. A questi possono essere sommati indicativamente anche i voti di una parte dei 10 senatori a vita vicini al centro sinistra. Il Polo ha invece conquistato 116 seggi ai quali va aggiunto un seggio della lista Pannella-Sgarbi. Alla Lega sono stati attribuiti 27 seggi, mentre al Msi Fiamma andrà un seggio.

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

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In un solo giorno - E' la pr ima vol ta, nella stor ia del la Repubblica, che il voto è stato concentra-to in un solo giorno e cioè dalle ore 7 alle 22.

- In corsa c'erano 3.500 candidati per 308 liste alla Camera e 128 gruppi al Senato. Sono risultati eletti n° 945. Ritornati, delu-si, ai posti di combattimento n° 2.555.

- E' stato aumentato anche il numero dei seggi elettorali, sono stati circa 1000 in più rispetto alle elezioni politiche del 27 marzo.

- Le schede erano di tre colori: r o s a che è servita a designare 475 deputati, g r i g i a è stata utilizzata per attribuire alla Camera altri 155 seggi con il sistema proporziona-le; g i a l l a per e leggere i 315 senator i .

- A differenza delle passate elezioni, su ciascuna scheda si doveva apporre un solo segno (croce) 0 sul nome del candi-dato 0 sul simbolo, pena l'annullamento.

- L'appuntamento è per giovedì 9 maggio: il Parlamento riapre i battenti per la prima seduta ufficiale della tredicesima legislatu-ra. Ver ranno elet t i i p res ident i del la Camera e del Senato.

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

E' la be l la famig l ia di M o n s . O s v a l d o B e l a r d i , deceduto a Canino l'8 aprile -lunedì dell 'Angelo - all 'età di 89 anni, andando a festeggiare in cielo il 66° anno di consacrazione sacerdotale (19 aprile 1930).

Al cent ro ci sono i geni tor i : F e r d i n a n d o e A n n a c h e h a n n o a l l ' in torno i nove figl i: D o n O s v a l d o ( + ) , G u i d o ( + ) , A m e l i o ( + ) , E d m o n d o ( + ) , N e l l o ( + ) , F i l o m e n a (+), e a n c o r a v ivent i : E l v i r a , D . I g i n o (a t tua le p a r r o c o di S S . G i o v a n n i e Andrea a Canino) e U g o .

La famiglia Belardi si sta riunendo in cielo, dove farà festa per l'eternità.

Il QUARANTOTTO a Montefìascone di Giancarlo Breccola

(dal numero precedente) Mentre le truppe francesi procedevano al-

l 'occupazione dei maggiori centri della Provin-cia, Pio IX, in data 17 luglio 1849, inviava da Gaeta un proc lama di saluto ai suddit i dello Stato Pontificio annunciando l'istituzione di una Commissione di Stato «pel riordino della cosa pubblica»2".

Due giorni dopo il Municipio di Montefiasco-ne notificava il seguente avviso:

«Ritornato per la grazia di Dio alla Sovrani-tà temporale anche in questa Provincia il legitti-mo capo della Chiesa Pio Papa Nono, è giusto e doveroso che siano rese grazie all'Altissimo, di averci liberato da un regime di oppressione, e di anarchia.

E perciò, che questo Municipio penetrato da tali sentimenti, presi i concerti con le Autorità Ecclesiastica, e Governativa ha stabilito un So-lenne Triduo, che avrà luogo in questa Chiesa principale incominciando da oggi alle Ore 23.

Nella susseguente Domenica verrà celebra-ta una messa solenne con il canto dell'Inno Ambrosiano, ove interverranno tutte le Autorità locali, e Corporazioni Religiose, innalzandosi contestualmente lo Stemma di Sua Santità, u-nico segno della legittima autorità che governa, e regge il nostro Paese.

Dal Municipio di Montefiascone questo dì 19 luglio 1849»29.

L'annuncio uff iciale del r istabi l imento del Governo Pontificio venne comunque comunica-to alle popolazioni della Provincia con manife-sto bilingue del Generale Morris in data 20 lu-glio:

«Ordine - Il Governo del Sovrano Pontefice è ristabilito - Tutte le insegne della Repubblica cederanno immediatamente il luogo a quelle del Papa Pio IX[...] Ogni dimostrazione contra-ria sarà punita coll'estremo rigore».

Ad amministrare le Provincie dell 'Umbria e del Patrimonio di San Pietro venne inviato a Vi-terbo Mons. Girolamo D'Andrea, Arcivescovo di Melitene, il quale, in data 31 luglio, disponeva 10 scioglimento della Guardia Civica30, ed il 3 a-gosto 1849 pubblicava un manifesto in cui, tra l 'altro, ing iungeva la consegna entro c inque giorni di armi e munizioni, lo scioglimento delle assoc iaz ion i pol i t iche, la ch iusura dei local i pubblici, la sospensione della libertà di stampa, 11 ristabilimento dei Tribunali laici ed ecclesiasti-ci, e dichiarava nulle tutte le alienazioni dei be-

La moda dei patrioti milanesi nel 1848

ni della Chiesa. Il giorno dopo, 4 agosto, temendo una som-

mossa popo lare - soprat tu t to a causa del la chiusura dei negozi di generi di prima necessità da parte di quegli esercenti che rifiutavano co-me corr ispett ivo la carta moneta - lo s tesso Commissar io ordinava l 'apertura dei suddett i negozi e l 'accettazione della predetta carta mo-neta, sotto pena del carcere e di forti multe3 '.

Quatt ro giorni dopo monsignor D 'Andrea nominava, quale Presidente della Commissio-ne Provvisor ia Municipale di Montef iascone, Francesco Cesari, dandogli incarico di ricosti-tuire una Commissione stabile insieme ad altre quattro persone.

Le scelte del Commissario si erano logica-mente indir izzate verso elementi aristocratici fedeli al Governo Pontificio:

«Ai Signori Giovan Battista Antonelli; Gio-vanni Battiloro; Domenico Mauri e Luigi Mocen-ni... li 9 agosto 1849.

Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Commissario Straordinario mi significa con suo Ven. Dispaccio degli 8 correnti n. 31/8 che, in forza dei poteri di cui è munita dalla Santità di N. S. Pio Papa IX, e delle istruzioni ricevute, ha dovuto ritenere nulle tutte le nomine avvenute dal 16 novembre 1848 fino alla totale ripristina-

zione del Governo Pontificio, e perciò dichiara sciolto questo Consiglio Comunale, in surroga-zione del quale nomina provvisoriamente una Commissione di cui fa parte anche S. V. Illu-strissima per la conoscenza che ha il prelodato Monsignor Commissario delle di Lei virtù morali e Civili, e della devozione sincera al governo legittimo della S. Sede.

Nel parteciparle una tal onorifica distinzio-ne, sono a pregarla di volersi recare nel giorno di domani alle ore 10 Italiane in questa Resi-denza Municipale per assumere insieme agli altri quattro membri l'amministrazione Comuna-le.

Ed in questa attenzione passo a rallegrarmi con sensi di stima singolarissima»32.

Ma il ritono al vecchio sistema incontrava molti ostacoli nella popolazione dello Stato che mal accettava il ripristino del Dazio sul Macina-to e le contrattazioni con la carta moneta.

Al l 'approssimarsi del le r icorrenze fest ive, che comportavano assembramenti di persone indigene alle quali si mescolavano i forestieri, i Commissari si preoccupavano di assicurarsi la presenza di truppe francesi.

Comunque il vero pericolo di sommosse po-teva essere determinato specialmente dall'im-possibilità, da parte del ceto meno abbiente, di acquistare i generi di prima necessità presso i rivenditori, i quali, per nulla intimoriti dalle seve-re norme emanate, continuavano a tenere chiu-si i negozi, e a vendere i generi di nascosto dietro compenso di monete in argento o rame.

(segue)

28 - RUSPANTINI, cit., p. 51; A.S.VT., serie I, busta 6 7 , f . 2 .

29 - Collezione privata. 30 - L'Istituzione della Guardia Civica era stata

voluta da Pio IX, all'inizio del suo pontificato, insieme ad una serie di riforme che avevano suscitato uno straordinario entusiasmo: maggiore libertà di stampa, amnistia politica, consulta di Stato, studi per la revi-sione del codice civile, trattative per l'unione dogana-le. Nelle sue intenzioni avrebbero dovuto essere con-clusive, ma accesero invece ulteriori speranze e lo fecero acclamare dall'esaltata opinione pubblica co-me liberale, riformatore e futuro capo della rinascita i-taliana.

3 1 - RUSPANTINI, c i t .

3 2 - ARCH. COM. MONTEFIASCONE, dal «Registro delle Lettere» di quegli anni.

pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

Rubrìca, «. cuAa, Jli tymlxeAsta (licci

P u l i z i a . . . m o f o r i - z . - z . c i t a

Sta dando buoni risultati l'innovativo servizio di pulizia delle vie e delle piazze di Montefiascone, e-spletato con l'ausilio di un sofisticato «auto nettur-bino». Si tratta di un camion dotato di grosse spaz-zole poste nella parte anteriore che «tira a lucido» le pavimentazioni stradali.

L'appalto per tale servizio pubblico è stato affi-dato ad una ditta specializzata di Orvieto per un co-sto annuale di circa 300 milioni. Ha avuto inizio con il primo di febbraio e si sta svolgendo regolarmen-te. Tutte le mattine, ancor prima dell'alba, il camion, che può essere considerato una gigantesca lucida-trice, inizia il suo giro e dal centro storico passa nelle strade dell'immediata periferia della cittadina raccogliendo, nel suo capace cassone, tutti i minimi rifiuti, anche quelli nascosti negli angoli e negli an-fratti. Naturalmente il suo lavoro è completato da squadre di operai, molti dei quali sono stati assunti, dalla ditta orvietana, fra i disoccupati locali. E pro-prio sul rischio che questo nuovo servizio potesse

togliere il lavoro a coloro che già lo espletavano nel passato, si erano innestate delle polemiche e dei ri-sentimenti nei confronti della giunta Trapè. Ma do-po che una decina di essi sono stati regolarmente assunti dalla ditta che ha vinto l'appalto, gli animi si sono rabboniti e la bontà dei risultati ha ampiamen-te giustificato la scelta dell'amministrazione comu-nale. Ma sul complesso della pulizia cittadina, resta-no da risolvere alcuni problemi legati all'altro servi-zio, quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, espletato da un'altra impresa. Anche in questo settore sono stati compiuti, comunque, dei passi avanti dopo la campagna intrapresa dal-l'assessorato alla Nettezza Urbana su una maggiore disciplina, da parte dei cittadini, nella collocazione dei rifiuti nei cassonetti (che va fatta sempre dopo il tramonto, pena salate contravvenzioni che, però, nessuno applica).

Resta il problema dei raccoglitori stracolmi e dei rifiuti sparsi dattorno che restano in «bella mo-

stra» proprio il sabato e la domenica. Anche il terzo dei servizi connessi alla pulizia e igiene pubblica, quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti spe-ciali (vetri, medicinali, batterie ecc.), lascia molto a desiderare.

(In prossimità del Lago di Boisena, lungo la stra-da a sinistra, c'è un terreno, regolarmente recintato e regolarmente ed abusivamente aperto, trasforma-to in immondezzaio, tanto è vero che ci sono andati perfino con il camion a gettare i rifiuti. Che direste se la stessa cosa la facessero con il vostro terreno? E' mancanza elementare di rispetto per la roba degli altri. Ma... tanto va la gatta al lardo che...

Esistono luoghi pubblici per gettare immondizie, la-vatrici, televisori vecchi... oppure il vostro terreno ma non quello degli altri!!!) (N.d.R.)

In conclusione si auspica che i tre settori della salvaguardia ambientale: pulizia delle strade, rac-colta dei rifiuti solidi urbani e raccolta dei rifiuti speciali, si integrino fra di loro e non vadano invece ognuno per la propria strada come accade attual-mente, perché altrimenti il problema non sarà mai completamente risolto.

Vigili: più multe, più stipendio Fermento e malumore fra i vigili urbani di

Montefiascone per l'attuazione del Decreto Legislativo 29/93, con il quale il Governo ha, di fatto, privatizzato i dipendenti della Polizia Municipale. Negli uffici di piazza del Plebisci-to, sede del comando dei vigili urbani, l'atmo-sfera è pesante, i-visi sono tirati e c'è tutto un movimento per la raccolta delle firme della cittadinanza. Questa è chiamata a sottoscri-vere una proposta di legge di iniziativa popo-lare che ripristini la natura pubblica del corpo di Polizia Municipale.

E' il vice comandante, Ten. Roberto Sciamannini, a farsi portavoce delle appren-sioni di tutti i suoi colleghi: «Pensi che a se-guito della privatizzazione del Corpo, ades-so, tra le cause di licenziamento è prevista anche quella legata allo scarso rendimento ed inoltre - dice Sciamannini - il nostro sti-pendio è legato alla produttività. Insomma chi di noi vuol guadagnare di più dovrà fare più multe».

Certo, vista da questo punto, la situazio-ne venutasi a creare con la privatizzazione dei dipendenti degli Enti Locali, per quanto ri-guarda i vigili urbani, è davvero paradossale. Il vigile dovrà diminuire ulteriormente il tempo dedicato alla prevenzione e dedicarsi «anima e corpo» al rilievo delle infrazioni, aumentan-do il numero dei verbali ed anche gli inter-venti con il micidiale Autovelox.

Il comandante dei vigili urbani di Monte-fiascone, Cap. Luigi Salvatori, è molto ama-reggiato e, d'accordo con i suoi collaboratori,

afferma che questa nuova situazione è inso-stenibile, perché li costringe a tartassare i cit-tadini per riempire le casse comunali, co-stretti dal fatto che chi fa poche contravven-zioni può rischiare addirittura il licenziamento e, comunque, avrà uno stipendio inferiore a chi, invece, ne fa tante. «Siamo stanchi di essere visti solo come gli addetti alle multe -dicono in coro i vigili urbani - vogliamo torna-re ad essere la Polizia del cittadino e non contro il cittadino».

Ed è per questo che invitano la popola-zione a recarsi presso la Segreteria Comu-nale per firmare la proposta di legge promos-sa dai vari sindacati di categoria e dall'asso-ciazione «Gente in... divisa». Insomma, si deve constatare, ancora una volta, che con l'attuazione del Decreto di privatizzazione dei vigili, a rimetterci è sempre il povero Pantalo-ne, pronto a farsi spremere come un limone dai solerti tutori dell'ordine, pronti a coglierlo in fallo per aumentare la loro produttività e di conseguenza il loro stipendio.

Meno male che questa volta gli stessi «strumenti» dell'ulteriore vessazione ai danni dei contribuenti, si sono ribellati. E la solida-rietà che richiedono si può dare di buon gra-do. Se la proposta di legge avrà successo saranno contenti i vigili urbani e con essi, in egual misura, i cittadini per i quali sarà fugato il pericolo incombente di averli sempre alle calcagna, con il blocchetto delle contravven-zioni in mano... pronti ad aumentare la pro-duttività a loro spese.

D i s a v v e n t u r a

d e l l ' A w . S a r a c a

Riesce a fare assolvere, in appello, un carabiniere accusato di aver ce-duto a terzi una propria divisa e rischia di pagare 200 milioni per risarcire un magistrato ritenutosi offeso dalla «vis polemica» della sua difesa.

E' quanto accaduto all'avvocato Francesco Saraca di Montefiascone, con studio in Roma, figura di spicco negli ambienti del Tribunale Militare per aver patrocinato, con successo, la difesa di imputati di ogni arma e gra-do. In prima istanza, Fabrizio Fracchiola, un giovane carabiniere di trent'an-ni, in servizio presso l'8° Battaglione Carabinieri «Lazio» di Roma, era stato condannato alla pena di due mesi di carcere militare e al pagamento delle spese processuali. L'avvocato Saraca, che lo difendeva, non si era dato per vinto ed aveva subito proposto appello, chiedendo l'assoluzione del ca-rabiniere, quanto meno perché, il Comandante del Gruppo Carabinieri, a-vrebbe denunciato l'episodio dell'alienazione della divisa, da parte del pro-prio subalterno, oltre il termine di un mese da quando ne aveva avuto noti-zia. Ma nelle sette cartelle dei motivi di appello, un giudice del Tribunale Mi-litare di primo grado, aveva rilevato «... talune espressioni - così si legge nella sua denuncia contro l'aw. Saraca - le quali, lungi dal costituire una pur legittima critica del provvedimento impugnato, sono da ritenere mera-mente offensive della reputazione... del sottoscritto magistrato, sia in quan-to persona fisica componente dell'organo collegiale che ha emesso la sen-tenza sia in quanto estensore della medesima».

Al termine dell'istanza, inviata alla Corte di Appello Militare, il giudice chiedeva un risarcimento di 100 milioni, che diventavano il doppio, in quan-to il magistrato aveva anche querelato l'aw. Saraca alla Procura della Re-pubblica, chiedendo ugualmente 100 milioni di danni. Ma sia la Corte Milita-re di Appello che il Gip, rigettavano la richiesta del magistrato riconoscen-do, al difensore del carabiniere, di aver esercitato, nei modi e nei termini di legge, il proprio mandato. Ma se l'è vista brutta il battagliero avvocato mon-tefiasconese, che nella foga di «salvare», come lui stesso dice, un giovane carabiniere da un'accusa piuttosto infamante, ha usato delle espressioni forti che hanno rischiato di costargli una bella cifra.

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

NOTE DI AGRICOLTURA

II «MECUCCI» nuova invenzione della Mecucci S.r./.

L'officina di R e a l i n o , alia Strada della Croce, è cresciuta ed è diventata: M e c u c -c i s . r . l . C o s t r u z i o n e M a c c h i n e A g r i c o l e : costituita dal Sig. F r a n c o M e c u c c i , detto Realino, responsabile della progettazione macchine agricole ed impianti oleodinami-ci, dal Sig. A n g e l o M e c u c c i responsabile del lavoro di costruzione e carpenteria in ferro e dal la g iovane ed appass ionata nuova leva dell'officina Sig. M a s s i m o C a -m i c i a responsabile delle riparazioni mec-caniche ed oleodi-namiche.

La nuova mac-china è stata inven-tata e costruita nel-l ' o f f i c ina Mecucc i s.r.l. con tre carat-teristiche essenziali e basilari per la la-v o r a z i o n e de i v i -gne t i : z a p p a r e , scalzare e separa-re la gramigna ed altre erbacce dalla filagna. La realizza-z i o n e è di ques t i giorni, ma lo studio è iniziato circa quindici anni fa, dopo es-sere stata elaborata e rielaborata negli in-granaggi della mente di Realino.

Ho visto in opera «Il Mecucci», che è una macchina agricola leggera e maneg-gevole, portata sul l 'attacco a tre punte della trattrice, e sinceramente sono rima-sto sorpreso dall 'effettivo lavoro svolto. Nell'officina Mecucci s.r.l. l 'entusiasmo è al le ste l le ed ho creduto bene di fare un'intervista.

A Realino, il responsabile della pro-gettazione, ho chiesto:

Come Le si è maturata l'idea di que-sta nuova invenzione?

- Stando a contatto quotidiano degli a-gricoltori, sia con l'officina che con la ven-dita di macchine agricole, ho avuto conti-nue richieste di una macchina che potes-se zappare, scalzare e separare la grami-gna e le altre erbacce dalla filagna; sogno insperato per gli agricoltori in quanto la vi-gna ha sempre avuto l'esigenza della scalzatura e della sbarbinatura per durare a lungo ed avere capi vigorosi, ma ormai non più realizzabile per carenza di mezzi tecnici. Per ciò sono quindici anni che sperimento vari prototipi di una macchina

che potesse avere tali capacità. La macchina di Sua nuova inven-

zione è veramente efficace nei vigneti? - Per dire se è efficace va provata e

constatato con i propri occhi ii lavoro che è capace di svolgere.

Gli agricoltori che hanno provato «Il Mecucci» sono rimasti entusiasti perché il lavoro svolto è tanto preciso da potersi paragonare alla lavorazione tradizionale della scalzatura a mano con la zappa, or-

mai abbandonata da tutti per l'aito costo della manodopera e della enorme fatica richiesta.

Fino ad ora il problema era risolto con il diserbo, con i rischi dell'impatto ambien-tale che comporta. Da oggi, con la mia in-venzione, è risolto il problema.

Gli agricoltori che desiderassero vedere «Il Mecucci» in opera, come possono fare?

- Per tutti coloro che sono interessati a «Il Mecucci» la Mecucci s.r.l. è disponibi-le, previo appuntamento, a dare gratuita-mente una dimostrazione pratica sul vi-gneto di chiunque.

La Sua mente vulcanica ha in can-tiere qualche altra sorpresa?

- La Mecucci s.r.l. ha in progetto e di prossima realizzazione, uno speciale rip-per o ripuntatore a una o cinque ancore, che necessita di una potenza di trazione dimezzata rispetto alla potenza attuale ri-chiesta dalla macchina della stessa spe-cie.

Tanti auguri ed arrivederci alla dimo-strazione della prossima invenzione.

Gimberto

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Gambe in vista.

La moda esalta le gambe perfette: mini strepitose, spacchi, trasparenze mettono in crisi" circa un terzo delle donne italiane. Tante sono infatti le rappresen-tanti del gentil sesso che si trovano a combattere con gambe gonfie, vene varicose, venuzze superficiali e cellulite. Il caldo poi, accentua tutti questi disturbi; le varici infatti si dilatano ulteriormente con il calore e ciò rende an-che difficol-t oso l ' uso di ca lze e-last iche. Il do lo re e il g o n f i o r e , g e n e r a l -men te a l -l'altezza dei polpacci, si accentuano la sera.

P o s s o -no verificarsi crampi e formicolìi dovuti ad una cattiva circolazione. I corimbi, piccolissime ramificazioni di ve-nuzze in rilievo, non rappresentano né una malattia né un preannuncio di vene varicose. Di origine ormonale, non danno alcun fastidio; se si desidera eliminarle ba-stano delle mini-sclerosanti con le quali si «secca» la venuzza.

Vediamo, allora, come sfruttare le situazioni duran-te le vacanze per migliorare la salute della gambe.

La prima regola è comminare molto, almeno due o-re al giorno. In montagna, consiglia l'angiologo, fa be-ne camminare nei boschi per sfruttare l'ossigeno delle piante; al mare l'ideale è camminare immersi nell'ac-qua fino alla cintola, per sfruttare l'idromassaggio na-turale, mentre non giova e può essere dannoso im-mergere solo le caviglie. Se si sta a lungo seduti fa be-ne articolare di tanto in tanto le dita dei piedi. I tacchi non devono superare i 4 centimetri, ma non è bene camminare con scarpe totalmente senza tacchi. Gli sport consigliati sono la marcia, il nuoto e la bicicletta; sconsigliati invece il tennis, lo sci d'acqua e tutte le at-tività sportive che comportano movimenti bruschi.

L'al imentazione deve essere composta di molta verdura e frutta, sopratutto i mirtilli. Da evitare cibi pic-canti, caffè e alcolici. In spiaggia, infine, bisogna evita-re sabbiature e prolungate esposizioni al sole.

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

Taccuino economico e tributario a cura del Dott. Franco Radicati

L'esi to del la compet i z ione elet torale trascorsa, mentre scriviamo, da pochissimi giorni , ha segna to una ul ter iore e for te conferma dell' influenza che le vicende poli-tiche hanno sull 'andamento dell 'economia del Paese. Le prospettive di stabilità di Go-verno, conseguenti alla chiara scelta politi-ca degli elettori, sembrano aver rassicura-to e tranquillizzato gli operatori economici italiani e soprattutto esteri, che hanno subi-to iniziato ad intervenire con investimenti massicci verso il nostro Paese. Per fare un esempio , il vo lume di t i tol i scambia t i in Borsa Valori ha raggiunto i 4.400 miliardi tanto il primo che il secondo giorno dopo le elezioni, mentre la sett imana precedente a stento superava i 300 miliardi. Ciò ha fatto sì che l'indice Mibtel compisse sin da subi-to un balzo di quasi il 5%, riportandone il valore ad una quota che non si vedeva or-mai da oltre un anno.

Ana logo l ' andamento post -e le t tora le dei cambi: gli investitori stranieri hanno su-bito iniziato a cedere marchi contro lire, e la quotazione ufficiale di martedì 23 aprile ha segnato un valore di 1020 lire per un marco, contro le 1043 del venerdì prece-dente, con un recupero di di ben 19 lire, pari ad un ribasso del 2,2%.

• Buono anche l ' apprezzamento ri-spetto al dollaro, sebbene non così sensi-bile, in quanto la moneta statunitense si è a sua volta apprezzata rispetto al marco: tra lunedì e martedì successivi alle elezio-ni, contro il dollaro sono state recuperate 14 lire, corr ispondent i ad un r ibasso del dollaro di quasi 1*1%. Tale positivo riscon-tro dei mercati ha subito acceso il dibattito su un possibile rientro dell'Italia nello SME (dal quale il nostro Paese è uscito in segui-to alla crisi monetaria del 1992): lo stesso Romano Prodi ha dichiarato che restereb-bero pochi ostacoli ad un rientro a pieno ti-tolo del nostro Paese nel sistema moneta-rio europeo.

• Indipendentemente dal rientro nello SME, l 'andamento posit ivo sembrerebbe dest inato a consol idarsi , anche tenendo conto del buon andamento dell ' inflazione nel nostro Paese, che alcune previsioni sti-mano tendenzialmente in diminuzione per il 1996 rispetto al 1995. Ciò potrebbe in-

durre la Banca d'Italia a rivedere al ribasso la sua politica di tassi, misura già richiesta dagli operatori e dai mercati, che consenti-rebbe tra l'altro di risparmiare notevolmen-te in termini di interessi sul debito pubblico, contribuendo così al risanamento dei conti dello Stato.

• E' su questo versante, invece, che sono ancora tutti da affrontare i problemi più gravi. La relazione trimestrale di cassa, diffusa dal Ministero del Tesoro pochi gior-ni dopo le elezioni , most ra uno sfonda-mento di quasi 10.000 miliardi rispetto agli obbiettivi posti a base della legge finanzia-ria per l 'anno 1996. Si renderà pertanto necessar ia una manov ra cor re t t i va dei conti pubblici, che sarà il primo banco di prova del nuovo Governo. Come sarà la manovra f inanziar ia posta in essere dal nuovo esecutivo? Nel programma econo-mico dell'Ulivo si legge l'intenzione di pro-cedere ad una revisione del sistema, per giungere ad una tassazione semplice e ra-zionale; è prevista la soppressione della tassa della salute, dei contributi sanitari, de l l ' IC lAP e de l l ' ILOR. Ma d i f f ic i lmente queste intenzioni potranno vedersi - anche solo in parte - realizzate sin da questo pri-miss imo intervento: la manovra richiesta p resen ta infatt i i carat ter i de l l ' u rgenza , mentre le proposte programmatiche della compagine governativa necessitano di mo-difiche strutturali ad ampio respiro, e po-t ranno avere esito solo a seguito di una consolidata attività di governo.

• Perciò, ancora una volta, il di lemma di fronte al quale si trova il nuovo esecuti-vo prima ancora di essere nominato è: «ta-gli alle spese o inasprimenti fiscali e tariffa-ri?» E cioè, lo stesso di lemma che tutti i Governi hanno dovuto affrontare ogni qual-volta si è reso necessario intervenire per riportare sui corretti binari i conti pubblici. I risultati delle precedenti manovre, purtrop-po, sono sotto gli occhi di tutti: ci auguria-mo perciò che il nuovo esecutivo riesca a contemperare i delicati equilibri del Paese senza perdere di vista l'obbiettivo del risa-namento, che è e resta prioritario affinché l'Italia mantenga e rafforzi il proprio ruolo tra i paesi economicamente avanzati nel mondo.

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Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria a cura del Dott. Agr. Massimo Angeloni

Via Nazionale, 6 - Montefiascone - Tel. 820716 Uno dei mesi più importanti dell'anno è proprio maggio al-

meno per la lotta ai parassiti delle nostre colture. * Sulla vite, per il primo trattamento antiperonosporico è

sempre valida la «regola dei 3 dieci» che indica il momento in cui si presume inizi l'infezione. Se si decide di intervenire a di-stanza di 3 giorni dall'inizio dell'infezione si dovrà usare un endoterapico a base di cimoxanil con un formulato di copertu-ra. Se invece si vuole aspettare la fine del periodo di incuba-zione della malattia, che per la prima metà del mese può es-sere valutato sui 12 giorni per la fine del mese sui 7 giorni, si dovrà intervenire un paio di giorni prima con un prodotto cu-prico o con un ditiocarbammato.

Verso la fine del mese se la vite sarà in pre-fioritura, si passerà all'uso di metalaxil, benalaxil e oxodixil. Questo trat-tamento pre-fiorale deve essere considerato cautelativo e quindi eseguito anche se al momento non si sono avute preci-pitazioni. Nei confronti dell'oidio è necessario intervenire mol-to presto. Per i primi trattamenti si userà zolfi micronizzanti bagnabili oppure zolfi in polvere. Questi prodotti possono es-sere addizionati con un prodotto cuprico e quindi divenire vali-di anche per il controllo della peronospora. Dopo l'allegagio-ne, si passerà all'uso dei prodotti sistemici, gli IBS, anche in miscela con zolfo. I trattamenti andranno cadenzati in funzio-ne della tenuta dei singoli formulati, fino alla fase fenologica dell'invaiatura.

* L'olivo, in maggio, sarà in piena fase di mignolatura, mentre le cultivar precoci da tavola inizieranno la fioritura. Anche se presenti durante queste fasi fenologiche la genera-zione antofaga della tignola e le larve di cotonello dell'olivo (Euphyllura olivina) si sconsiglia qualunque intervento in quanto il danno è più apparente che reale. L'unica operazione consigliabile è quella di controllare i rami esca per vedere se le femmine di fleotribo sono già penetrate sotto la corteccia per deporre le uova; in caso positivo si procede alla bruciatu-ra.

* Per le pomacee, durante questo mese, si dovrà porre particolare attenzione alla lotta contro la ticchiolatura perché questo è il periodo ad alto rischio di infezioni. Si ricorda anco-ra di scegliere, per la difesa del melo, i formulati a duplice a-zione in modo da controllare contemporaneamente ticchiola-tura e oidio.

* Sul pero, in caso di piogge ripetute sarà bene passare agli endoterapici, ripetendo l'intervento in funzione della tenu-ta del fitofarmaco.

* Nei meleti è opportuno dislocare alcune trappole ses-suali per individuare il volo degli adulti di carpocapsa; il primo intervento dovrà essere eseguito presumibilmente verso la fi-ne del mese con prodotti a base di azinfos-metile, metil para-tion. Gli stessi prodotti sono validi contro l'afide grigio e, sul pero, contro la tentredine.

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

4 . 4 . 1 9 9 6

1 2 . 5 . 1 9 9 6

Nel suo Nome ed in conformità al mandato ricevuto dalla Sede Apostoli-ca, stabilisco che quanto contenuto nel Libro del Sinodo entri in vigore per tutta la Chiesa particolare di Viterbo, a partire dal 26 maggio 1996, solennità di Pentecoste. A Maria, nostra Madre, consacro il presente ed il futuro di questa nostra diocesi».

+ Fiorino Tagliaferri, vescovo

Abbiamo solo accennato a questa promulgazione con le parole stesse del Vescovo, ne parleremo più a lungo nei prossimi numeri de «La Voce».

Domenica

Notiziario religioso Giovedì Santo

E' stato promulgato il «Libro del Sinodo».

«E1 il primo Sinodo della nuo-va diocesi, nata dalla unificazione del 1986. La nostra storia, però, non comincia qui, perché le cin-que diocesi non sono finite nel nulla. E' confluita nell'unità la loro storia e la fede che le popolazioni hanno vissuto e trasmesso nel corso dei secoli. E noi siamo figli ed eredi di quelle cinque diocesi, grazie alle quali la nostra storia risale ai tempi apostolici. Chiesa di santi: alcuni celebri, tanti altri anonimi ma veri. E' merito loro se siamo cristiani. Ed il meglio che c'è in noi, nei nostri paesi e nelle nostre città, ci viene da loro, de-stinato a crescere da oggi in a-vanti. Non è finito il Sinodo. Si è conclusa la celebrazione »

«In piena sintonia con questo cammino è il nostro Sinodo: Chiesa per una nuova umanità. Si tratta di metterlo in atto. E' scritto nel Libro che ho firmato du-rante la concelebrazione in cattedrale il 17 dicembre 1995. Adesso è consegna-to alla diocesi: a noi. Ed alla nostra Chiesa diocesana sono rivolte le stesse pa-role di Gesù al dottore della legge che aveva parlato bene: «Fà questo e vivrai» (Le. 10, 28).

«Cari confratelli e figli miei, sono felice di essere Chiesa con voi. Ed insieme a voi mi è caro ascoltare ed accogliere l'invito di un grande vescovo: «amate questa Chiesa, vivete in questa Chiesa, siate questa Chiesa» (S. Agostino Ser-m. 138, 10).

La Chiesa: non c'è cosa più grande al mondo. In quanto umana, è fatta an-che di noi. Ma non siamo noi che la facciamo vivere. Vita della Chiesa è Cristo ed a Lui, insieme a voi, rinnovo le mie promesse cristiane: credo in Te, Ti amo, Ti ringrazio di avermi voluto con i miei fratelli, nella Chiesa, per tutti, discepolo ed apostolo del Tuo Vangelo.

Sovvenire alle necessità della Chiesa Dal 1° maggio al 30 giugno si presentano i modelli per il pagamento delle

tasse (740 - 101 - 201, sui quali è stato predisposto un rigo per la scelta del de-stinatario dell'8 per mille) su cui può essere effettuata la scelta per la «Chiesa Cattolica».

Non è una tassa in più. Si tratta del famoso otto per mille che lo Stato mette a disposizione per scopi sociali o umanitari oppure religiosi o caritativi. Gli Italiani scelgono la Chiesa Cattolica, perché hanno fiducia in Lei.

Firmare non comporta il pagamento di un'ulteriore imposta. Proprio per-ché non costa nulla, l'otto per mille è per il credente solo un atto di coerenza con la propria fede.

Che ci fa la Chiesa Cattolica con questi soldi? Ci diffonde il vangelo, i valori della pace, della carità, della speranza. Ci sostenta 38.000 sacerdoti. Ci restaura e ci ricostruisce nuove chiese, oratori, campi sportivi, li serve per tut-

te le altre esigenze pastorali (seminari, attività di catechesi ed educazione cri-stiana ecc.). La tua firma diventa così un gesto d'amore verso i più bisognosi: aiutare i po-

veri, i senza tetto, gli extra-comunitari, centri di recupero per ex tossico-dipen-

denti, per i paesi del terzo mondo ecc. Concretamente come si fa? In tutti i modelli è stato predisposto un apposito rigo con diverse caselle: una

per ogni possibile destinatario. La casella della Chiesa Cattolica è la seconda da sinistra e reca appunto la

scritta «Chiesa Cattolica». La firma deve essere apposta in una sola delle casel-le, badando a non invadere quelle limitrofe per non invalidare la scelta.

I {outMi.r)

Anche quelli che non sono tenuti ad alcun adempimento tributario possono: 1 - firmare nel riquadro della Chiesa Cattolica 2 - completare il 201 o il 101 con l'indicazione dei propri dati anagrafici e del nu-

mero di codice fiscale 3 - firmare in calce il 201 o il 101 4 - conservare per sé uno dei due esemplari, mentre l'altra copua va presentata

in Comune o spedita con affrancatura ordinaria al competente ufficio finan-ziario. Per la consegna e la spedizione va utilizzata una normale busta bianca.

Per tutto quanto rivolgersi a colui che ci aiuta nel compilare la dichiarazione dei redditi e ci indicherà il da farsi.

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Il Papa proclamerà beato il cardina-le Alfredo lldefonso Schuster, che fu arcivescovo di Milano negli anni del fa-scismo e della seconda guerra mondia-le.

Nato a Roma nel 1880, entrò da ra-gazzo in monastero e nel 1904 diventò sacerdote monaco benedettino, specia-lizzandosi in studi di storia, liturgia e ar-cheologia.

Nel giugno 1929 Pio XI lo nominò arcivescovo di Milano dove rimarrà fino al 30 agosto 1954. Dopo 6 mesi dall'in-gresso in diocesi, cominciò la prima vi-sita pastorale alle 900 parrocchie della diocesi milanese. Ne farà quasi cinque, da solo, andando fin nelle più sperdute cappelle del Lecchese, del Luinese e del Comasco.

Il 19 novembre 1938 pronunciò una famosa omelia, con la quale prendeva le distanze condannando le aberrazioni razziste (Hitler - Mussolini).

Il 25 aprile 1945 ebbe l'ultimo incontro con Mussolini, dopo aver tanto lavora-to e mediato con alleati, tedeschi, fascisti, comitati di liberazione, per evitare il pe-ricolo d'una distruzione radicale di Milano.

«E' un mestieraccio fare l'arcivescovo di Milano» disse un giorno. «E' neces-sario che in quest'ora buia impetriamo dal Signore il dono dei Santi» scrisse all'a-mico D. Giovanni Calabria il 2 agosto 1953. Dopo appena un anno doveva chiu-dere la sua esistenza terrena all'insegna del motto benedettino: ora etlabora.

* Vorremmo chiedere alle nostre Madri Benedettine di Montefiascone: è ve-nuto mai l'abate Schuster nel Monastero di Montefiascone? Ci sono stati mai rapporti tra voi e lui? Saremmo lieti pubblicare un vostro intervento su tale argomento.

pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

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SENATO Col leg io 12 V i te rbo

S. Magmi 3.335 Lista Cannella (2.30%)

L. Ner i 2 .104 Partito Soeiaiista ( t .45%)

M. Bonates ta 65.207 Poto (44,99%)

A. Capa ld i 67 450 Ulivo (46,54%)

R.M. Manf red i 6.825 Ms - Fiamma (4.71%) Schede V. 144.921

Nulfe 11.310 Bianche S.52Q

Sezioni 351 su 3S1

CAMERA

Collegio Viterbo 1 CoBegio Viterbo 2

G, Gabbianelli I t e Fiamma tric

5.872 (5,66%)

G< Saraca Polo per le Liberà

46.429 {48,35%'t

F. Sigrorellì 48.858 A. Red ter 44 526 Poto per le Libertà i 47,07%) Uiivo (46.3?%)

G. Fioroni 49.062 A. Barboni 5.078 Ulivo 547,27%) Ms-Fìamma tric. (5,29%)

sched« valide 503.792 schede valide 96.033

Hutto! i.m Bitnet* 3.m mU>7.W3'mt:he3.m

S&'mi 222 tu 222 197 su 197

Camera - P r o p o r z i o n a l e PROVINCIA DI VITERBO

Voti Percentuale Politiche '94

POPOLARI-PRODI 13.207 6,55 13,7 (col Cdu)

HS-FT 4.447 2,21 —

DM 8.144 4,04 _

AN 48.826 24,21 22,59

PDS 47.110 23,36 25,44

VERDI 3.702 1,84 _

RIF.COM. 20.234 10,03 8,06

FORZA ITALIA 41.940 20,80 22,06

CCD-CDU 14.036 6,96 —

Schede valide 201.646

Sezioni 419 su 419 Nulle 14305 Bianche S.336

S E N A T O

Pannella 194 Socialisti 159 Polo (Bonatesta) 3.890 Ulivo (Capaldi) 3.466 Fiamma (Manfredi) 313 Bianche 348 Nulle 330

TOTALE votanti 8.702

C A M E R A maggior i tar io

Polo (Saraca) 4.643 Ulivo (Redler) 3.889 Fiamma (Barboni) 420 Bianche 348 Nulle 396

TOTALE votanti 9.696

P R O P O R Z I O N A L E

PPI 1.002 Fiamma 157 Dirti 637 An 2.443 Pds 1.667 Verdi 100 R. Com. 607 Fi 1.467 Ccd-Cdu 968 Bianche 279 Nulle 363 TOTALE votanti 9.690

OSSERVAZIONI: Montefiascone si è sempre distinto dagli altri paesi per il risultato eletto-rale, va a destra, se gli altri vanno a sinistra; va a sinistra se gli altri vanno a destra! Questa volta c'era una ragione: Saraca è montefiasconese, puro sangue ed è giusto che i suoi cittadini l'abbiano votato, anzi approfittiamo per complimentarci con lui, dicendogli: fatti onore! Tieni alto il nome di Montefiascone. Altro nome riuscito è l'on. Maccanico; la sua sposa è di Montefiascone, rivestirà - forse -un posto importante nel nuovo governo della Repubblica (Prodi). Anche a lui esprimiamo il nostro plauso.

Risultati eletti: Saraca - Bonatesta del Polo, Fioroni e Capaldi dell'Ulivo

Saraca (Polo) Fioroni (Ulivo) Capaldi (Ulivo) Bonatesta (Polo) Signorel l i (Polo) Voti 46.429 (48,35%) Voti 49.062 (47,27%) Vot i 67.450 (46,54%) Voti 65.207 (44,99%) Vot i 48.858 (47,07%) per

pochi voti non è risultato eletto

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

La Cometa Hyakutake - 1996 b2 Dopo un digiuno durato oltre dieci anni dal passaggio della cometa di Halley, in attesa

della già annunciata cometa Hale-Boop che passerà al perielio nei primi mesi del prossimo anno (avremo modo di parlarne più dettagliatamente) e che, salvo sorprese, dovrebbe co-stituire addirittura l'evento del secolo, è apparsa nel cielo una nuova inaspettata cometa: la 1996 b2-Hyakutake.

E' stata infatti scoperta, i primi di febbraio, dall'astronomo dilettante giapponese Yuji Hyakutake di professione fotoincisore, il quale, con il suo binocolo gigante Fujinon 25x150 ha individuato nell'emisfero australe questo corpo celeste, allora di magnitudine (luminosi-tà) oltre la decima, in rapido avvicinamento al Sole. In base alle caratteristiche orbitali, che l'avrebbero fatta passare vicinissima alla Terra (15 milioni di Km.), le previsioni che sareb-be diventata luminosissima fino ad essere vista ad occhio nudo sono state rispettate.

Infatti la Hyakutake ha fatto capolino a fine gennaio dall'orizzonte Sud-Ovest intorno alla ottava magnitudine, visibile solo con adeguata attrezzatura nella costellazione della bi-lancia e passante in meridiano (cioè al centro del cielo) intorno alle ore 4 del mattino.

Per fortuna, durante il mese di marzo, dotata di un sorprendente moto proprio in decli-nazione (cioè lungo il meridiano) ha attraversato le costellazioni della Vergine, Bootes, il Drago, l'Orsa Maggiore, l'Orsa Minore e la Giraffa passando dall'ottava magnitudine alla prima il giorno 25 Marzo.

A questo punto spero che, nonostante la pessima situazione meteorologica di questa stagione, tutti siamo riusciti a vederla.

Il sottoscritto è riuscito ad osservarla solo il giorno 18 marzo, dopo le 23, già alta sull'o-rizzonte Est tra la costellazione della Vergine e quella di Bootes, con una luminosità intorno alla terza magnitudine rivaleggiante con la splendente Arturo (stella alfa della costellazione di Bootes). Ad occhio nudo (nonostante la mia miopia) appariva come un'immagine stel-lare ma con luce ferma e soffusa, osservandola poi, con un binocolo era decisamen-te stupenda mostrando un nucleo brillante circondato da una folta chioma ed un di-screto accenno di coda. Pur essendo il binocolo lo strumento più adatto all'osservazione delle comete molto luminose, l'osservazione telescopica con il mio rifrattore da 102 mm di diametro a 50 ingrandimenti era decisamente mozzafiato.

La sera del 23 marzo, approfittando di un cielo perfettamente pulito, sono riuscito a fo-tografarla con un obiettivo da 200 mm f. 3.5 guidato dallo stesso rifrattore, con 7 minuti di esposizione, su pellicola 400 ASA (fig. 1).

Nel mese di aprile, la cometa Hyakutake, poteva essere osservata nel cielo Nord-Ove-

st, bassa sull'orizzonte, sempre più vicina al Sole nella direzione della costellazione dell'A-riete. Grazie alla vicinanza con il Sole, la cometa avrebbe dovuto raggiungere addirittura la prima grandezza ma, purtroppo, questa notevole luminosità è stata in gran parte smorzata dalla luce del Sole e dalla rifrazione esercitata dall'atmosfera. In ogni caso, non c'è alcun dubbio che la cometa di Hyakutake - C / 1 9 9 6 b2, che tornerà al perielio tra circa 2000 anni, sia stata per il passaggio ravvicinato alla Terra e per la sua luminosità, uno de-gli spettacoli astronomici più belli ed inaspettati degli ultimi 30 anni. La cometa C/1996 b2 si colloca al diciannovesimo posto tra le comete che hanno transitato vicino alla Terra, infatti il massimo avvicinamento è stato di solo 15 milioni di chilometri il giorno 25 marzo quando ha raggiunto anche la sua massima luminosità.La Hyakutake si trova su un'orbita parabolica: ciò significa che proviene da molto lontano, probabilmente dalla nube di Oort, e che è al suo primo passaggio intorno al sole.

Questo, che ha destato molto interesse tra gli astronomi, significa che sul suo nucleo si sia conservata inalterata, la composizione della materia primordiale dalla quale si è for-mato il nostro sistema solare.

A partire dal giorno 15 la sua visibilità è diventata difficile, dal giorno 19 la ricomparsa della Luna ha contribuito a peggiorare le cose e nell'ultima decade di Aprile, la cometa si è tuffata nei bagliori del sole per l'appuntamento con il perielio e da maggio in poi per noi del-l'emisfero Nord è virtualmente persa.

A. Cempanari

Una nuova luce sul poeta Giovan Battista Casti

Si è tenuta presso la Biblioteca Comunale, organizzata dal centro di Iniziative Culturali, una serie di conferenze sulla figura di Giovan Battista Casti, poeta di origine e for-mazione montefiasconese.

Il risveglio dell'interesse verso questo letterato sette-centesco, un po' sfortunato e un po' maledetto, maltrattato dalla critica e nello stesso tempo lusingato dai numerosi lettori, si era già palesato con la recente pubblicazione e presentazione di un lavoro di don Domenico Cruciani dedi-cato alle opere del «primo» Casti, del Casti cioè montefia-sconese.

Le relazioni hanno invece trattato altri aspetti della complessa produzione del poeta: quello satirico, sviluppa-to dalla prof.ssa Antonietta Scoponi; quello dei libretti melodrammatici, approfondito dalla prof.ssa Maria Grazia Balicchi e dal maestro Fabrizio Scipioni; quello dell'epi-stolario svolto da monsignor Antonio Patrizi.

Particolarmente gradito, poiché praticamente scono-sciuto, è stato l'ascolto di alcune arie dell'opera «Prima la musica e poi le parole» musicata da Antonio Salieri su pa-role dello stesso Casti.

In chiusura è intervenuto il prof. Gabriele Bartolozzi

Casti, discendente dalla famiglia del letterato, che ha au-spicato un recupero critico del lontano congiunto e la sua ricollocazione in un ambiente illuministico piuttosto che in quello arcaico come finora è accaduto.

L'assessore alla cultura Renzo Vincenzoni ha infine comunicato la creazione di un Centro di Studi dedicato allo studio e alla valorizzazione dell'illustre personaggio.

Giovan Battista Casti, poeta, letterato e librettista, nac-que da una famiglia di montefiasconesi che risiedeva prov-visoriamente ad Acquapendente e che rientrò a Montefia-scone dopo poco tempo. La sua formazione ed i suoi studi si realizzarono quindi nel nostro paese e più compiutamen-te presso il Seminario «Barbarigo». Canonico e professore di Retorica nello stesso Seminario, membro dell'Arcadia, poeta di corte a Firenze e a Vienna, viaggiò in tutta Europa, iniziando a Pietroburgo (1778) l'attività librettistica. Dopo la pubblicazione del «Poema tartaro» (1787), satira della cor-te di Caterina II e della nobiltà russa, fu costretto a lasciare Vienna (1787)ma vi ritornò nel 1792 in qualità di poeta ce-sareo. Più tardi si stabilì definitivamente a Parigi. La fama del Casti è affidata anzitutto alle «Novelle galanti» (1790), una raccolta di novelle in ottave che, per la loro oscenità, suscitarono l'aspra condanna di G. Parini (e da cui trarrà diversi spunti G.G. Belli); in realtà, il libertinismo del Casti è una forma di reazione contro il moralismo ipocrita che risa-liva all'età della Controriforma. L'opera più significativa di Casti è costituita dal poema «Gli animali parlanti» ove, in

ventisei canti di sestine, dal libertinismo passa al libertari-smo (1802): l'allegoria favolistica allude con trasparenza al-le vicende della rivoluzione francese e coinvolge in una sa-tira frizzante ed estrosa tutta la vita sociale contemporane-a, e per questi motivi venne molto apprezzato nel primo Ri-sorgimento. Significativi anche i libretti per opere buffe, do-ve la vena comica del Casti potè manifestarsi con particola-re vivacità (Lo sposo burlato, 1779, Prima la musica poi le parole, 1785, Catilina, 1792). Morì a Parigi nel 1803, in pie-na rivoluzione francese.

Le prossime conferenze, organizzate presso la Biblio-teca Comunale dal Centro di Iniziative Culturali, sono previ-ste per il giorno 11 maggio alle ore 17,00 con LAVINIA FELICI

che parlerà de «La chiesa e il convento di Monte Moro di Antonio da Sangallo il Giovane» e con M A R I O LOZZI che presenterà il suo ultimo libro «Il gatto magone», per il gior-no 25 maggio sempre alle ore 17,00 con GABRIELE BARTO-

LOZZI CASTI e RICCARDO GUARDUCCI che tratteranno de «La chiesa rurale di san Pancrazio» Ambiente storico e archeo-logico, generalità, analisi muraria, restauro.

Ricordiamo anche le date dei concerti musicali che si terranno nel mese di maggio: il giorno 15 ore 21, alla Roc-ca un « C O N C E R T O D I M U S I C H E M E D I E V A L I P E R I L

G I O R N O D E L L ' A S C E N S I O N E » con fuoco rituale; il giorno 19 ore 17,30 alla Rocca «TACTUS» - «/ suoni e i ritmi delle percussioni come linguaggio nell'interpretazione dell'ampio panorama della musica moderna».

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

Mons. Osvaldo Belardi è salito al cielo Riportiamo qui ciò che scrisse di Lui Sua Ecc.za Mons. Luigi Boccadoro, in occasione del sessantesimo di sacerdo-zio di Mons. Osvaldo, articolo, quindi già pubblicato su «La Voce» (settembre '90), ma ancora di estrema attualità.

La Redazione de «La Voce» mi ha chiesto di ricorda-re i sessanta anni di Sacerdozio di Mons. Osvaldo Belar-di, anni tutti passati qui a Santa Margherita.

Non dirò se non ciò che è evidente. Tutti sanno quan-to Lo stimi e come sia stata inalterabile l'amicizia fra noi e fedele la collaborazione nel servizio di Vicario Generale e nella varietà di altri ministeri. Dirò solo della fedeltà che

Mons. Belardi, giovane sacerdote (1935)

Gli derivava da una seria e severa formazione avuta in quel Seminario di Anagni, da quei Padri Gesuiti che non aveva mai dimenticato.

Gli derivava dall'esser anche vissuto a fianco, come Suo diretto e apprezzato collaboratore, del Vescovo Mon-s. Giovanni Rosi, uomo austero con sé, esigente, inflessi-bile, dritto nella persona quanto nella rettitudine, dal com-portamento di asceta.

Ma la fedeltà alla norma, alla missione ha per matrice la fedeltà a Dio innanzitutto. E dei mezzo secolo passato qui, le prime due ore di ogni mattino, dopo la Messa, era-no dedicate da Mons. Belardi alla preghiera personale, vi-cino al confessionale a disposizione dei fedeli.

Prima di satire in Curia, alle nove puntualmente, il pri-mo appuntamento dunque era con la propria anima nella Cattedrale che tanto amava, qualunque tempo facesse, vento o freddo o neve com'è nel variabile clima falisco.

Ora la norma è Dio, la Sua Parola, la Sua Volontà ed occorreva riconoscerla quotidianamente.

Perciò, attento a ciò che il Signore dice ogni giorno alla Chiesa, leggeva per intero, a sera, ben tre giornali: u-no laico, anzi laicista, per conoscere i giudizi del mondo sulla Chiesa; uno cattolico, per essere illuminato a sua volta sugli avvenimenti del mondo; e «L'Osservatore Ro-mano» per conoscere e camminare sopra binario sicuro.

E la norma era anche il riservato compito fatto inten-dere da Pio XII di mirare a unire, man mano, le Diocesi con prudenza e chiarezza.

Occorreva creare le strutture inesistenti, promuovere la conoscenza e collaborazione fra i Sacerdoti e i fedeli delle Diocesi, e abbattere confini fino a quel momento in-valicabili.

Si chiamò in aiuto l'Azione Cattolica, in esse fiorente, e della quale Mons. Belardi era Assistente. Preparò quei grandiosi Convegni nei quali tutto, fino allo scrupolo, con la meticolosità che tutti Gli riconoscevano, era preparato e previsto. Importanti e rimasti famosi quelli di Canino, Valentano, Acquapendente e i due di Montefiascone. Fu-rono il punto di partenza verso l'unità delle due prime Dio-cesi, che diedero, dopo tanti anni di perseveranza, i loro frutti.

Raggiunta così la conoscenza, in vista della futura u-nità occorreva però creare una base operativa per tutti, ma innanzitutto raccogliere, coordinare, codificare, valo-rizzare quanto di proficuo e di valido era stato fatto nei precedenti quaranta anni di attivissimo episcopato dal Ve-scovo Giovanni Rosi. Era stato il Vescovo del catechismo e, ad opera delle Maestre Pie, aveva organizzato la cate-chesi in ogni Parrocchia a modo di vera e propria scuola.

in uso. Mai infatti S. Lucia era stata viva come in quell'o-pera che aveva distinto Montefiascone «collocando que-sta Chiesa sul monte».

Mons. Belardi ebbe in questa rielaborazione e pubbli-cazione grande parte.

I Convegni di Azione Cattolica e l'Ordinamento catechistico portarono al Sinodo Diocesano.

II Sinodo, compendio di norme pastorali, anticipò il Concilio. Tuttora valido e per certe parti profetico, il Sino-do divenne la base del comune operare. Mons. Belardi ne fu l'anima e ne curò la bella pubblicazione di quelle nor-me.

Norma voleva dire cercarla, studiarla, applicarla caso per caso; e la ricerca fu diligente, meticolosa. A tal fine le riunioni fra i collaboratori erano settimanali, discrete, inter-minabili, faticosissime; occorreva prevedere e provvede-re. In quelle riunioni si cercava la risoluzione di ogni pro-blema e si programmava la pastorale fondata e motivata sopra uno o l'altro punto dei Documenti pontifici rispon-denti ai bisogni particolari delle Diocesi.

Si sceglieva l'argomento o il tema di base al bisogno spirituale più urgente per il prossimo documento diocesa-

Mons. Belardi a questo primo «Suo Ve-scovo» curò fosse eretta nella Cappella del Cimi-tero una splendida tom-ba che possiamo ancora ammirare. Poi la spoglia fu trasportata alla Catte-drale e collocata accanto a Santa Lucia - che tan-to egli aveva glorificato -nel monumento ove le sculture delle virtù cardi-nali ne mettono in vista le sue peculiari doti.

Neli'onorare la per-sona e richiamare l'ope-ra del Vescovo Giovanni eravamo consapevoli di obbedire semplicemente all'ordine di Dio, di ricor-dare coloro che avevano fra noi predicata la Sua Parola e che, mediante il Vangelo, ci avevano ri- „. , , „

, „ ., Siena, 2.10.1951 - Piazza del Campo -generato alla vita spiri- K

tuale (cfr. Eb 13, 7; Cor 4, 15). no, ma era proprio del Vicario Generale verificarne il fon-Nulla pertanto doveva andare perduto o disperso di damento teologico, secondo la Scrittura e la Tradizione e

quello sforzo immenso, di quell'attività della quale tutti, le esigenze locali. Un lavoro da certosino di cui si sente di preti e fedeli, si sentivano responsabili. Si pensò allora a dover essere grati a Mons. Belardi. l'Ordinamento Catechistico che raccogliesse le norme Poi venne il Concilio e qui davvero occorreva essere

attenti a questa novità sconvolgente. Occorreva predisporre e preparare le Diocesi a recepirne re-sponsabilmente lo spirito, le motivazioni e metter-ne in atto le strutture. E del Concilio nulla sfuggì al Vicario Generale; faceva le nottate a leggere «L'Osservatore Romano» pur di esserne al cor-rente giorno per giorno minutamente.

Ma la fedeltà alla norma lo conduceva al ri-spetto della mentalità corrente. I fedeli come a-vrebbero reagito? E gli operatori pastorali come l'avrebbero presa? E qui, proprio qui, nasceva il conflitto che fu costante, fra la necessità pastora-le, il bisogno urgente di provvedere, intervenire e questo dover tener conto della mentalità comune. Un conflitto che a volte pareva contestazione e che aveva invece il merito di accrescere fra noi stima e amicizia.

In una delle ultime riunioni di Clero dissi chiaro che il contestatore più vero, schietto, sin-cero che avevo conosciuto in tanti anni era stato

Convegno Interdiocesano di A.C. - Valentano, settembre 1953 proprà il Vicario Generale; contestazione merite-vole e preziosa che consentì di non sbagliare

troppo. Siamo ancora nella cronaca. Quando si scriverà la storia di questi travolgenti anni nei quali la Chiesa pel-legrina tra l'Amiata e il Cimino passò dalla stasi alla vitali-tà, la figura di questo Vicario Generale avrà una con-siderazione particolare, giusta e degnissima. Nel ser-vizio pastorale una cosa sola importa, che ci si sia trovati fedeli a Dio (cfr. Tm 1, 12).

+ Luigi Boccadoro

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

di un sacerdote*• • sacerdote!

«Schola Cantorum»

conda cappellata della Cattedrale di S. Margherita, e ne è Direttore del Canto corale, mentre insegna in Se-minario.

Nel 1931 è nominato direttore spirituale in Semina-rio e segretario della Cassa diocesana.

Nel 1933 riceve la nomina di Assistente diocesano delle Donne di Azione Cattolica e Confessore ordinario dell'Orfanotrofio femminile.

Nel 1935 assume l'incarico di Vicario Economo di S. Maria del Giglio, poi di Capodimonte per ritornare a S. Maria del Giglio. Insegna Religione per vari anni al

Mons. Belardi in udienza dal Papa in occasione del suo 50° di sacerdozio

Vita in breve Ginnasio «A. Manzoni» di Montefiascone.

Nel 1938 è nominato canonico coadiutore di S. Margherita e Assistente diocesano della Gioventù Fem-minile di A.C.

Nel 1939 è nominato Cancelliere Vescovile e nel 1942 Delegato Vescovile.

Nel 1949 è Prelato domestico di Sua Santità e Vi-cario Generale di Sua Ecc.za Mons. Rosi sino alla mor-

1939 - nella foto si riconoscono: Manfredo Basili Luciani, Pietro Rinaldi, il padre di Augusto Volpini, il Decano Latino Salotti, D. Angelo Ercolani, D. Osvaldo Belardi, D. Sante Del Zampa, Mario Carelli, Enrico Francini, Bernardino Rocchi, il figlio del capi-tano Fortunio.

te del Vescovo, il 5 aprile 1951, carica che gli sarà con-fermata da Sua Ecc.za Mons. Boccadoro; nel 1965 rice-ve la nomina di Vicario Generale della Diocesi di Ac-quapendente.

Ricoprirà la carica fino a che non saranno unificate

A Lourdes, dove si recava ogni anno come Confessore.

di fatto - per esserlo poi anche di diritto - le diocesi del-l'Alto Lazio. In seguito sarà il rappresentante del Vesco-vo (quindi come Vicario Generale) per le Diocesi di Montefiascone e Acquapendente. ,

Nel 1986 decide di ritirarsi a Canino con il fratello D. Gino e sarà il confessore e un valido aiuto fino alla morte.

Mons. Belardi è stato sempre il canonico teologo del Capitolo Cattedrale e poi concattedrale di Montefia-scone, e l'ultimo statuto capitolare approvato dal Vesco-vo Tagliaferri, qualche mese fa, è soprattutto opera sua.

E' ricordato come il fedele confessore di S. Marghe-rita, come Cappellano delle Suore del Divino Amore, come il confessore estivo a Lourdes, ecc.

Veramente di lui si può dire, con San Paolo: «ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la fe-de... ora ci sarà per me solo la corona di gloria e di giustizia». Glielo auguriamo di cuore.

Don Osvaldo, coadiutore di S. Margherita, con i gio-vani di A.C.

Don Osvaldo in un momento di distensione con il fra-tello D. Gino

Nasce a Tessennano il 22 ottobre 1907. Entra in Seminario nel 1918 e riceve il Presbiterato il 19 aprile 1930 con il dottorato in Sacra Teologia. Riceve la se-

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

L'eresia dei Testimoni di Geova

Negano la SS.ma Trinità I Testimoni di Geova non sono né possono dirsi «cristiani» perché

arrivano a negare quelle verità che costituiscono i misteri principali della nostra fede. Il primo grande mistero è la SS.ma Trinità: ci alziamo al mattino e ci segnamo con il segno della Croce, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, andiamo a riposare la sera, dopo aver chie-sto il perdono e la benedizione al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Se andiamo a Messa iniziamo la partecipazione nel nome del Padre, del Fi-glio e dello Spirito Santo. Abbiamo iniziato la vita cristiana con il battesi-mo, amministratoci nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Se avremo la fortuna di avere accanto a noi un sacerdote o altra perso-na pia al momento del nostro trapasso alla vita eterna, ci saluterà con queste parole: Parti, da questo mondo, o anima cristiana, nel nome del Dio Padre onnipotente che ti ha creato, neI nome di Cristo, Fi-glio del Dio vivo, che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spi-rito Santo, che ti è stato dato in dono-

Sì concluderanno tali preghiere con queste parole: Ti raccomandia-mo, o Padre, questo nostro fratello (o sorella), se nella sua vita ha pec-cato, egli ha conservato la sua fede in Te, Padre, Figlio e Spirito San-t o , creatore e Signore di tutte le cose. Gesù Salvatore del mondo, che nel Tuo amore per Lui sei disceso sulla terra, accoglilo nella gioia del Tuo Regno.

E' proprio qui il nucleo centrale della nostra fede, nucleo che viene negato dai «Testimoni di Geova»

Per loro la SS.ma Trinità è un assurdo, un residuo di paganesi-mo, di origine puramente umana. La Trinità non esiste e non può e-sistere, perché è contro la ragione: uno non può essere uguale a tre, avremmo - dicono loro - non un Dio, ma un mostro a tre teste. Il mistero è irragionevole.

L ' I N S E G N A M E N T O C R I S T I A N O : II mistero non è mai una cosa irragionevole: è invece una verità su-

periore alle capacità della umana e limitata intelligenza. Se anche una dottrina è oscura e incomprensibile per noi, purché sia certo che essa è stata rivelata da Dio, noi chiniamo la fronte dinanzi alla sua infallibile pa-rola, così come fecero gli Apostoli dinanzi alle oscure affermazioni di Cri-sto a Cafarnao, quando annunciò loro il mistero della SS.ma Eucarestia: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. Noi abbia-mo creduto e conosciuto che Tu sei il Cristo Figlio di Dio» (Gv. 6,69-70). Solo perché Cristo lo ha rivelato noi crediamo nel mistero della SS.ma Trinità, così come quello dell'Eucarestia!

San Luca narra che nel tempo in cui il popolo accorreva a ricevere il battesimo di Giovanni sul Giordano, «Gesù pure si fece battezzare e mentre stava pregando, il cielo si aprì e discese dal Cielo lo Spirito San-to sopra di Lui in sembianza corporea, a guisa di colomba, e venne dal cielo una voce che diceva - Tu sei il mio Figliolo diletto; in te ho riposto le mie compiacenze» (3, 21-22). Così la Sacra Scrittura ci presenta in un u-nico passo il Figlio di Dio, lo Spirito Santo che appare sopra di Lui ed il Padre Divino che esprime sopra di Lui le sue divine compiacenze.

Prima di abbandonare i Suoi Apostoli per ascendere al cielo, Gesù affida loro la Sua divina missione con queste parole: «Ogni potere è sta-to dato a me in cielo ed in terra. Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato» (Mt. 28, 18-20).

Finalmente l'Apostolo San Paolo scrive ai Cristiani di Corinto: «La grazia del Signore Gesù Cristo e la carità di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi» (2 Cor. 13,13). Possiamo dunque affer-

mare che la chiara rivelazione del Mistero Trinitario è la grande novità del Nuovo Testamento.Le affermazioni dell'unico Dio nella Trinità sono altrettanto chiare nei Vangeli.

Dal libro «Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca» pp. 39-41 In quanto

s u e i e j j g i , D i o s i r a l l e g r a . « P r o v e r b i 2 7 : 1 1 ) Ecco i n o l t r e e t s m e

D i o d e s c r i v e e » c i » p r o v a o l i a n d o i n e m i c i d e i m e i s e r v i t s t t

Si f a l s t s o S o f f r i r e : " C h i tocca v s i s t o c c a l a p u j » i ! a d e i mio

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n a d e l i a T r i n i t à , c i s o n o t r e p e r s o n e i n u n D i o , o v v e r o c ' è

" u n D i o u n o e t r i n o , P a d r e , F i g l i » e S p i r i t o S a n t o " . fcTjite

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1 5 E b b e n e . G e s ù d i s s e m a ! à i e s s e r e D i o ? N o , m a i . N e l l a

B i b b i a e g l i è c h i a m a t o ' F i g l i o irli D i o " . S i g i i s t e s s o « iès&e . '

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( G i o v a n n i 1 0 : 3 4 - 5 6 ; 1 4 : 2 8 )

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g e l i s a p e v a n o , m a s o l o D i o .

Fi/ i ; (Mere» 1 3 : 3 2 ! I n a t t i » , i n « t i »

« • e r t a o c c a s i o n e , G e s ù p r e g a

D i o d i c e n d o : " S i c o m p i a r s o n

l a mta v o l o n t à , m a l a t w " , ( L u c a 2 2 : 4 2 i S e O s ù f o s -

s e « t a t o l ' i d d i o O n n i p o t e n t e ,

n o n a v r e b b e r i v o l t o u n a p r e -

g h e r à a s e s t e s s o , v e r o ? i n f a t -

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S c r i t t u r a d i e * : " Q u e s t o C e s ò

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allo «Spirito Santo», la co-siddetta Terza Persona della Trinità, abbia-mo già visto che non è u-na persona, ma è la forza attiva di Dio. Giovanni il Battezzatore disse che Ge-sù avrebbe battezzato con lo spirito santo come Giovanni bat-tezzava con acqua. Perciò come l'acqua non è una persona, così lo spirito san-to non è una persona. (Matteo 3:11). Ciò che aveva

predetto Giovanni si adempì quando, dopo la morte e risurrezione di Ge-sù, fu versato spirito santo sui suoi seguaci riuniti a Gerusalemme. La Bibbia dice: «furono tutti pieni di spirito santo». (Atti 2:4). Furono «pieni» di una persona? No, furono pieni della forza attiva di Dio. I fatti quindi mostrano chiaramente che la Trinità non è un insegnamento biblico. In effetti, molto prima che Gesù venisse sulla terra, triadi o trinità degli dei erano anticamente adorate in paesi come l'Egitto e Babilonia.

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Di S. Agostino si narra questo episodio. Un giorno, mentre passeg-giava lungo la riva del mare e meditava sul grande mistero della Trinità, cercando di trovare una soluzione, si imbatté in un bambino, il quale a-veva fatto una buchetta nella sabbia e con una bacinella prendeva l'ac-qua del mare e ve la versava dentro.

Agostino si fermò, incuriosito, a guardare e poi domandò: «Che fai bambino mio?» e il bambino rispose: «Sto prendendo l 'acqua del mare per metterla in questa buca».

«Non vedi quanto è grande il mare e quanto è piccola la buchetta che ti sei creato?» Il bambino, che era un Angelo di Dio, rispose ad Ago-stino: «E' più facile che l 'acqua del mare entri in questa piccola buca, che il mistero di Dio possa essere compreso dalla tua piccola intelligen-za».

Agostino comprese, continuò a indagare sul mistero trinitario, ma so-lo per concludere che è una verità che non si contraddice e non è un as-surdo per l'intelligenza dell 'uomo, ma solo è una verità al di sopra della forza intellettiva umana, riusciremo a comprendere solo quando, sciolti dalle limitazioni umane, vivremo in Dio nell'eternità: contempleremo così il mistero trinitario, perché potremo vedere Dio Padre, Figlio e Spirito santo, faccia a faccia, così come Egli è!

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

«LA V O C E » È GRATA Al SUOI C A V A L I E R I : Orlandi Francesco, Sig. Tranquilli, Tini Maria, Crocoli Vera, Brachi-no Rinaldo, Festa Anna Maria, Festa Antonio, Menghini Corrado, Scaglini Giu-seppina, Graziotti Franca, Torzilli Virgilio, Braguti Antonio, Ferri Alberto, Rosetta Roberto, Rosetta Enrico, Borchio Neri Francesco, Governatori Sesto, Presciuttini Giuseppe, Piergiovanni Angelo, Mecucci S.R.P., Trapè Giuseppa, Manente Ora-zio, Danti Giuliana, Del Vecchio Rosita, Ciucci Gianluca, Vannucci Elisa, Bron-zetti Vittoria, Pesci Finauro Miria, Fanali Umberto, Patrizi Giuseppe, Cimarello Luciano. B E N E M E R I T I : Bousquet Lina, Bousquet Giulio, Lodi Bartoleschi Maria Assunta, Mons. Francesco Zarletti, Catasca Giampiero e Mauro, Merlo Maria, Mocini Mar-gherita, Maurizi Bruno, Ferri Luca, Zampetta Luigi, Catasca Giovan Battista, Spina Fiorella, Mocini Secondo, Scarinci llda, Saraca Franco, Giraldo Luigi, Pao-lini Giovanni, Manzi Spartaco, Ranucci Elena e Gaia, Durantini Giuseppe, Zerbini Paolo, Zampetta Pietro. AMICI : Ceccarini Natalina, Sciamannini Fernando, Paglialonga Filomena, Porro-ni leone, Belleggi Luciana, Carloni Tommaso, Zampetta Enrico, Coscetti Patrizia, Altorio Dario, Giusti Mirella, Piovanelli Anna, Carelli Giuseppe, Saleppichi Elide, Menghini Felicita, Laghi Concetta, Mari Marisa, Rino...., Roncella Maria, Cirilli Paolo, Ceccarino Primo, Cutro Rocco, Menghini Alessandro, Bacchiarli Adele, Brachino Assunta, Fusco Elio, Pepponi Guido, Bertuccini Bruna, Basili Cesare e Basili Silvia. S O S T E N I T O R I : Della Casa Carmelo, Pelecca Luigi, Lucchi Arduino, Camicia A-gostino, Ercolani M. Luisa, Scorzino Nunzio, Ranucci Mario, Scoponi Nelda, Me-nichetti Giovanni, Marianello Guido, Troccaioli Lina, Zampetta Franco.

A M I C I D E L L A C A T T E D R A L E Sono entrati a far parte degli «Amici della Cattedrale»: Francini Gian Battista, Bacchiarri A., Famiglia Scalia, Bracoloni Lisena, Bonelli Maria, Ferri Pietro, Si-moncini-Buratti, Belleggi Elena, il sig. Tranquilli Antonio, Carelli Giuseppe, i fa-miliari in suffragio di: Ceccarini Natalina, Pieri Vernando, Valentini Anacleta, Me-cucci Cesare, Fanali Ida, Nardini Emilio, Di Marco Assunta, Della Casa Alberto, Monanni Maria Cristina e Montalto Paolo, Borchio Francesco. I bambini di 1§ Comunione: 1.060.000.

A N A G R A F E CITTADINA NATI: Notazio Elena di Giuliano e Teodori Simonetta (3/4), Ranucci Gaia di Val-ter e Cappannella Antonella (2/4), Angeloni Matteo di Massimo e Angeli Ida (12/4), Ciucci Elena di Cesare e Brillantino Lucia (14/4), Lucidi Federica di Mario e Stefanoni Antonella (17/4), Ballarono Laura di Roberto e Draghi Valeria (30/3). MATRIMONI :Couch Riccardo Francesco e Sensi Angela (20/9), Nami Giorgio e Fossati Silvia (18/4), Di Rosio Angelo e Francini Francesca (12/10), Achilli Ric-cardo e Moleschi Maria Francesca (6/9). M O R T I : Intiro Stefano (26/3), Antonelli Ziliante (30/3), Scarino Costantino (29/4), Fanali Ida (5/4), Livrieri Angela (17/4), Della Casa Alberto Maria (19/4), Capuani Sergio (8/4), Nardini Emilio (26/3), Pieri Fernando (31/3), Valentini Anacleta (4/4), Pezzato Rosa (5/4), Fico Pietro (9/4), Pascucci Giovannina (16/4), Pezzato Angelo (17/47.

Il nostro paese di Scoponi Gilda

Montefiascone è un paese molto ammirato e visitato da moltissimi turisti per il suo protetto nome del buon vino rinomato Est! Est!! Est!!!, che da un paese all'altro è riconosciuto da tutti. Montefiascone ha la for-ma di un fiasco, la sua altezza sarà circa di 600 metri. Su nell'alto in ci-ma al paese c'è la stupenda Rocca, che da lassù si scopre tutto il mon-do. A Sud-Est si vede tutto il piano di Viterbo con davanti l'alta monta-gna di Soriano, con il campo di aviazione bellissimo dove tutti i giorni fanno gli esercizi di scuola di volo ai militari e anche ai privati.

Passiamo a Ovest, si vede tutto unito il lago di Bolsena con le sue due isole splendenti, è una meraviglia, la prima chiamata Mariana e l'al-tra Bisentina con molto territorio, rifornita di moltissimi giardini, la sua grandezza sarà circa 10 o 12 ettari, poi lì in mezzo ci sta pure un pro-fondissimo pozzo che la sua profondità sarà circa 25 metri, con le celle in fondo, che nell'antichità e nel Medioevo ci imprigionavano le persone che facevano qualche mancanza o disordinanza o chi non rispettava la propria legge. Ora passiamo al Nord.

Sempre dall'alta Rocca si vede ancora tutto il piano di Bagnoregio e vicino alla Capraccia ci sono quattro o cinque capannoni dove costrui-scono la plastica, ma la sua località è chiamata Conicchio, con intorno alcuni poderi di Battaglini, nella sua località ci passa una grande sor-gente di acqua distillata che viene chiamata il Bucine, ma veramente u-na volta si diceva che era chiamata la fontana dell'oro, perché in questa sorgente ci sono moltissime stille d'oro.

Era un via vai di comunità di persone, specie donne che andavano a lavare il bucato, tutte in quella bella fontana. Ci stavano anche diversi pastori che con tanta attenzione seguivano il loro bestiame e produce-vano una quantità di formaggio, ma adesso è tutto annullato, se si vuole mangiare il formaggio bisogna andare al caseificio. Passiamo ancora verso Est, si vede tutta la catena degli Appennini ricchi di neve. Va be-ne per tutti i professionisti sciatori dei quali uno di loro è Alberto Tomba.

Scoponi Vittoria (detta Gilda)

& M © A o U o ® o ( § ) o Da questo numero ha inizio una nuova rubrica riguardante

le attività delle Associazioni A. V.I.S. e A.I.D.O. Come prima informazione chiariamo, a chi non ne fosse a conoscenza, che cosa si-

gnificano le sigle delle due Associazioni e quale attività svolgono. A.V.I.S. «Associazione Volontari Italiani sangue» Diffusa su tutto il territorio nazionale, non ha fino di lucro, è apartitica, aconfessionale

e non ammette discriminazioni di alcun genere; ha contribuito alla crescita della cultura della donazione divenendo una realtà decisiva del volontariato del sangue ed un punto di riferimento organizzativo del servizio trasfusionale. Il giorno 11 febbraio 1996 si è svolta l'Assemblea della sezione di Montefiascone, dove oltre agli adempimenti previsti per statu-to (Relazione del Presidente, Bilancio ecc.) sono state rinnovate le cariche sociali come di seguito indicato: Presidente - Tofanicchio Rodolfo, V.Presidente - Marinelli Mauro, Segre-tario - Sportoloni Alido, Amministratore - Gianvincenzi Carlo, Medico Ass.ne Fanali Giu-seppe. Membri del Consiglio - Marianello Domenico, Dominici Oreno, Marianello Marco, Chiricotto Anselmo, Menghini Alvaro, Rastrello Mario, Salmistraro Paolo.

Collegio Revisore dei Conti: Presidente - Porroni Gaetano, Membri - Bartoleschi Mauro e Tunzi Michele.

La Sezione di Montefiascone può contare ad oggi su circa 200 donatori abituali. L'in-tenzione del nuovo Consiglio è quella di continuare ed incrementare l'attività finora svolta con la speranza di poter ampliare cospicuamente la base dei donatori abituali.

Per questo ricordiamo che colui che DONA un po' del suo sangue a chi ne ha biso-gno, non solo compie un dovere civile, ma crea anche una catena di solidarietà che un giorno potrebbe salvare se stesso. E' possibile effettuare prelievi ed analisi ogni 1° e 3° Mercoledì di tutti i mesi presso l'Ambulatorio di Diabetologia dell'Ospedale di Mon-tefiascone.

A.I.D.O. «Associazione Italiana Donatori Organi» Diffusa su tutto il territorio nazionale, non ha fini di lucro, è apartitica, aconfessionale e

non ammette discriminazioni di alcun genere; ha per finalità quella di stimolare la coscien-za dei cittadini sulla necessità della donazione di parti del proprio corpo, dopo la morte, per i trapianti e innesti terapeutici.

A Montefiascone esiste una Sezione che alla data odierna conta su circa 100 asso-ciati all'AIDO. Ora dopo qualche anno di assopimento si vuole riprendere a pieno ritmo la strada intrapresa diversi anni fa. Per questo durante l'Assemblea pubblica dell'11/02/1996, avvenuta successivamente a quella A.V.I.S., è stato nominato un Comitato di promotori che dovrà riorganizzare la Sezione ed eleggere il nuovo direttivo. Il Comitato di promotori è composto dai Sig.ri: Ceccobello Franco, Starnini Fabiola, Francia Roberto, Mezi Anna Rita, Ricci Maria Teresa, Saraca Monica, Foscarini Anna Rita, Chiricotto Anselmo.

In conclusione pensiamo che è arrivato il momento di riflettere arricchendo il nostro patrimonio culturale e quello dei nostri figli con elementi di etica spicciola, come la solida-rietà, la tolleranza per il diverso, il rispetto per la vita propria e degli altri, e quindi l'educa-zione alla salute, che troppo facilmente sono dati per scontati, ma troppo spesso sono in-vece lontani dalla nostra attenzione e dalla vita di tutti i giorni.

Per ogni informazione sulle due Associazioni puoi contattarci al seguente recapito: Via Nino Bixio 6, Montefiascone - tel. 826288.

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6)

Stefano Intiro Il g iorno 26 marzo, o s p i t e d e l l ' I s t i t u t o «Vi l la S. Margher i -ta» di Montef iasco-ne, è venuto a man-care S t e f a n o I n t i r o , alunno frequentante la terza classe sez. C d e l l a S c u o l a M e d i a S t a t a l e «A. Manzoni» di Monte-fiascone.

Mercoledì 27 marzo, alle ore 10,30, nella B a s i l i c a di S. F la-v iano la Scuo la Media Statale «A. Manzoni» e i responsabi l i del l ' Ist i tuto «Vil la S. Margherita» si sono riuniti intorno al feretro di Stefano, alunno esemplare per la sua bontà d'animo e tenace volontà, anche se costretto su di una carrozzella a rotelle. I compagni di classe vogliono con queste righe ricordarlo e conservarlo nei loro cuori affinché nulla sia dimenticato. Caro Stefano, queste parole non ti riporteranno tra noi, ma bastano per esprimere quello che proviamo per te, siamo stati colpiti dal tuo coraggio; ce la mettevi tutta, hai lottato nonostante sapessi che la tua sarebbe stata una partita persa già dall'inizio, ma non hai voluto mollare. Nel nostro cuore ci sarà sempre un angolino riservato solo a te. Abbiamo cercato di aiutarti con i nostri piccoli gesti. Ora che la tua malattia non ti lega più a quella sedia e sei finalmente libero nell'infinito amore di Dio, sarai tu che aiuterai noi nei momenti di bisogno. Ricordaci Stefano! Prega per noi. I tuoi amici ti ricorderanno con affetto e simpatia. Il tuo cuore «giallo-rosso» continuerà a battere nei nostri. Ciao Stefano!

Teresa Patrizi in Pieretti

22-4-1924-24-1-1996

Amica de «La Voce», il 24 g e n n a i o 1996 è venuta a mancare mia sorella T e r e s a P a t r i z i in P ie re t t i , l a s c i a n d o un g r a n d e vuo to nei f ig l i E n r i c o , M a r i a e L e t i z i a con le loro famiglie e in noi f ra te l l i T o m m a s o , P i e t r o e famiglie.

Giuseppe Patrizi

U n a g i o v a n e vita g h e r m i t a innanz i t e m p o ! Venerdì 22 marzo scorso nella Cappella Luca della Robbia di Santa Margherita è stato officiato il rito rel igioso di addio ai resti del la g iovane dott .ssa C l a u d i a G o v e r n a t o r i - S i l v e s t r i , prima della sua tumulazione nel locale camposanto, nel bel mezzo dei nonni matern i , A m e d e o S i l v e s t r i e M a r i a S a c c a r e l l i . Nata a Roma il 19 apri le 1960, ha diviso i suoi primi passi tra i saliscendi di Montefiascone, paese natale di nonna Maria, e la r i lassante r iviera di Santa Marinella, luogo di lavoro di nonno Amedeo. Sin dai pr imi anni, Claudia Francesca Romana, «DADA» per i familiari, ha mostrato tutta la viva-cità, prontezza e sensibilità delle giovani genera-zioni post ultima guerra mondiale. L' interesse per l 'apprendimento, manifestato sin dall 'asi lo f requentato presso un istituto di suore tedesche in Roma, si è via via accresciuto tanto da consent ir le l 'acquisiz ioné - a pieni voti - sia del diploma di maturità classica che la laurea in letteratura ispano-americana. Per altro verso, davvero forte è stata la sua propensione per lo studio delle lingue stra-niere tanto da dominare, sia oralmente che graficamente, l'inglese, il francese e lo spa-gnolo mentre si era dedicata, da ultimo, all 'apprendimento del tedesco e del portoghese. Grazie alla speciale attitudine alle lingue straniere era da oltre un quinquennio respon-sabile dell 'EURO INFO della Confcommercio. La morte l 'ha ghermi ta innanzi t empo ment re era ad At lanta per f requentare un «master» d'inglese presso un prestigioso istituto statunitense e proprio mentre, nel bel mezzo del cammino terreno, stava realizzando tutti i suoi umani progetti. I genitori, la sorella S t e f a n i a , i nipoti E m a n u e l e e G i o r g i a la piangono e chiedono per la loro Claudia una prece.

Sr. Nazzarena (Luigia) Rocchi Dopo una esistenza

vissuta sulla scia della sua vera vocazione, il giorno 25 febbraio u.s. nel convento di Mondovì -Carassone in provincia di Cuneo, si è spenta sere-namente a ottantacinque anni d'età, suor Nazzarena al secolo Luigia Rocchi nata in Turchia, religiosa domeni-cana. Ce ne hanno dato la notizia la sorella Filomena vedova Badetti, qui residente e lettrice della «VOCE», il fratello Giuseppe con la moglie Angela e le figlie Antonia e Stefania, che risiedono a Milano.

Così si è spenta una vocazione, una chiamata da Dio al servi-zio del prossimo, per una eterna letizia ed eterna salvezza.

Un sentito grazie va alle sorelle del convento di Mondovì per l'onore che le hanno fatto con il solenne funerale; chi cade vive in coloro che ne raccattano le ceneri: sorelle imitatela ed emulatela!

Suor Nazzarena è stata una donna di religione, integralmente immedesimata nella sua congregazione, donna di carattere buono e con una volontà molto ben disposta, non solo per le attività lavorati-ve inerenti la professione infermieristica, ma anche e soprattutto per le virtù morali; in altre parole Suor Nazzarena non è stata una cri-stiana a mezzo servizio, ma una che ha professato apertamente la fede senza compromessi e tentennamenti, convinta che l'aiuto dato ai vicini può giovare a tutti noi solo se questo viene impiegato per servizio verso gli altri e questa sembra sia, al momento, l'unica medicina che possa guarire i mali dell'umanità. Suor Nazzarena riposa ora nella tomba di famiglia del Cimitero di Montefiascone, dopo aver vissuto la sua speciale missione tra le domenicane di vita attiva, nell'assistenza paramedica sia all'estero e sia in Italia. La suora defunta ha infatti svolto in Argentina l'attività di infermiera per venticinque anni nella grande struttura ospedaliera di 500 posti di Buenos Aires.

Rientrata in Italia, suor Nazzarena ha continuato la sua attività nel convento di San Domenico a Modena fino a quando le forze glielo hanno consentito.

«Ogni buona morte, ogni morte che dalle incertezze di questo mondo ci consegna alla inalterabile pace e al silenzio dell'amore di Cristo, è di per sé un discorso ed una conclusione; essa ci dice che è bene che la vita giunga al suo fine stabilito, che il corpo ritorni nella polvere e lo spirito ascenda al Padre, attraverso la misericor-dia di nostro Signore Gesù Cristo».

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

E m m a n u e l e Leonard i C e s a r e M a r c h i o n n i 10.03.1923 - 25.12.1995 21.08.1952 - 16.02.1996

Un altro amico de «La Voce» residente in U.S.A. a Trento N„ ha voluto raggiungere la pienezza della vita in Dio, all'età di 72 anni. Qui a Montefiascone oltre a diversi parenti, _ alcuni dei quali erano | t andati a trovarlo in H ^ j i ^ M K I m M S i M America qualche anno T* J l l l l l l fa, c'è ancora la sorella Sr. Giuseppina Figlia della Carità, che attualmente si trova ad Astra (Ancona). Come tanti nostri connazionali in America s'è fatto onore, dando consistenza economica alla sua fami-glia. La morte ha voluto rapirlo anzitempo ed ora si gode la pienezza della luce di Dio. La fotografia scattata qualche anno fa, ce lo mostra ancora giovane e vivo.

A n a c l e t a Valent in i 09.02.1909 - 04.04.1996

Anacleta era la classi-ca madre di famiglia, che più che pensare a se stessa, pensava allo sposo Sante Menghini, da circa 10 anni in cielo ed alle figlie Esterina e Felicetta, con le quali viveva. Bisnonna di tre pro-nipoti: Elisa, Barbara e del «rumoroso» Francesco, che ha preso tutto di suo padre Anacleto. E' dece-duta improvvisamente dopo una vita trascorsa sem-pre in salute, e in grazia di Dio, avendo preso «Pasqua» solo due giorni prima.

Nata l ina Ceccar in i 20.12.1910 - 04.03.1996

E' morta in croce, per le continue sofferenze degli ultimi tempi della sua vita, legata com'era ad una mac-china per nutrirsi. Non ha mai perduto il suo buon umore e la sua fede in Dio Padre, che sicuramente l'ha rac-colta nella sua gioia

Vit tor io Uvini Ne parleremo - con calma - celebrando per lui una S. Messa insieme agli amici della classe del '32. Per il momento formuliamo, a nome di tutti gli amici, le nostre più vive condoglianze alla sposa e ai figli.

Perduto il figlio Roberto nel 1993, il sig. Cesare con la sposa Elena, non hanno avuto più gioia... solo la fede può lenire simili dolori. E chissà che sia stato proprio questo cruccio a causargli quel male che non perdona e che stronca anche le fibre più robuste. Così il sig. Cesare il 16 febbraio ha voluto ricongiungersi con il figlio in cielo, lasciando, però, in un profondo dolore la sposa Elena e l'al-tro figlio Angelo, che a luglio compirà i suoi 18 anni. Siamo vicini soprattutto con la preghiera alla sposa e al figlio, men-tre siamo convinti che Cesare e Roberto li proteggeranno dal cielo.

Luigi G i ra ldo 13.07.1915 - 15.04.1996

Dal volto traspare la bontà che il sig. Luigi ha sempre avuto nella vita. Agricoltore, oltre che il campo ha saputo curare anche la famiglia, rima-sta unita ed affiatata. Porgiamo le nostre con-doglianze alla sposa Iole Pecoroni, alle sue due figlie e ai suoi quattro nipoti. La chiesa di S. Margherita ha perduto uno dei suoi più affezionati frequentatori.

Ida Fanal i ved . M a n z i 12.11.1922 - 05.04.1996

Nata a Tartarola dal famoso «Pecorel-lo» (Oreste) prove-niva da una fami-glia abbastanza numerosa: 4 figlie (Angelina, Carola, Settimia e Ida) e 2 figli (Alessandro e Flaviano). Sposatasi con Tommaso Manzi, ha perduto lo sposo molto presto: il 19 giugno 1951. Unica consolazione era la figlia Franca, impiegata ora in Pretura. Ida è entrata come bidella nella Scuola di Agraria nel 1953, per poi passare alla Scuola Media Manzoni. Era diventata una istituzione, stimata dai

Maria Santa Rosetto in Mocini 09.01.19 - 16.03.1996

Una sposa ed una mamma buona nel senso più ampio della parola. Sentiva dentro di sé l'urgenza di parteci-pare alla vita della famiglia, sia nei lavori domestici sia - quando era neces-sario - nei lavori della campagna. Profondamente religiosa era sempre presente alla S. Messa delle ore 11,30 in S. Flaviano. Non è stata mai male, quindi nemmeno si aspettava che doves-se fare così presto a presentarsi al Signore. Aveva il senso pratico delle cose, e risolveva i problemi con tenacia e costanza. Lo sposo, prof. Mocini Secondo, ha perduto l'affetto vero e il sostegno... la casa ora è vuota... C'è il figlio dr. Filippo con la sposa Silvia Galli e soprattutto i nipotini Edoardo e Sara a fargli compagnia. La sposa, la mamma, la nonna li proteggerà dal cielo.

vari presidi, soprattutto dal preside Volpini, e dai vari professori e colleghi di lavoro. Abbiamo parlato di lei quando, nell'88, andò in pensione e ricevette la nomina di «Cavaliere del lavoro». Poi è vissuta in casa, in un appartamento sotto quello della figlia, e il suo cuore era sempre unito a quello delle nipoti: Simonetta e Silvia, oltre che a quello della figlia e del genero Rocco Cutro, da 3 anni in pensione (faceva servizio presso la Questura di Viterbo). Spirito sereno, aperto, buona con tutti, gode ora con le sorelle, i genitori, la gioia e la pace di Dio.

Alber to Mar ia Del la C a s a Deceduto il 19 aprile, già parlammo di lui in occasione del 50° di matrimonio celebrato nel 1993, e accenneremo a lui nel prossimo nume-ro de «La Voce».

V e r n a n d o Pieri Se n'è andato in punta di piedi il 31.3.1996. Lo ricorderemo prossimamente.

Vit tor io Crist i Deceduto il 19 aprile all'età di 58 anni. Anche di lui parleremo al più presto.

C h i e d i a m o a i f a m i l i a r i . s e v o g l i o n o , u n a f o t o d e i l o r o c a r i c o n q u a l c h e n o t i z i a , c o m e p u r e , o l t r e q u e l l i g i à n o m i n a t i , d i R o s a O r t e n z i , E m i l i o N a r d i n i .

C e s a r e M e c u c c i 17.04.1907 - 17.03.1996

Di lui abbiamo scritto su «La Voce» nello scorso mese di gen-naio e non stiamo a ripetere le stesse cose. Il sig. Cesare è stato sempre bene, poi ... in pochi giorni il Signore l'ha chiamato a sé. Ora è sicuramente nella luce di Dio.

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pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

L a n u o v a l e a a e a r i t i — U U tTSÈi d i M o s c h i n i M . T e r e s a

Il fenomeno dell'usura ha raggiunto negli ul-timi tempi dimensioni preoccupanti come evi-denziato abbondantemente da tutti i mass-me-dia.

E' del marzo 1996 l'approvazione della nuo-va legge anti-usura, salutata da tutti come un grande passo avanti nella lotta al fenomeno.

La novità della legge n. 108 del 7 marzo 1996 è quella di avere previsto, per la prima volta in Italia, il c.d. «tasso di usura», cioè quella soglia oltre la quale un tasso di inte-resse - da chiunque sia praticato - è usuraio e come tale va penalmente perseguito. Il tasso di usura varato dal Parlamento, sarà del 50% oltre il tasso medio globale (TAEG). Per fare un esempio in termini attuali, utilizzando calcoli so-lo indicativi del Tesoro, il TAEG medio per i prestiti da 0 a 150 milioni è di qualche frazione percentuale oltre il 30% su base annua e quindi il tasso di usura sarebbe oggi fissato al 45,7%. Il compito di mettere a punto il complicato siste-ma informativo che servirà ai giudici per perse-guire gli usurai, è stato affidato dalla legge a banche e Tesoro. Considerata l'assenza di dati affidabili, è stata introdotta nella legge una nor-ma transitoria che concede 12 mesi di tempo al Ministero del Tesoro per calcolare e pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale il primo tasso effettivo

globale medio, comprensivo di commissioni, re-munerazioni e spese, praticato dalle banche e dalle finanziarie iscritte nell'elenco della Banca d'Italia. Il Ministero del Tesoro rileverà questo tasso ogni tre mesi per poi pubblicare il relativo dato sulla Gazzetta Ufficiale, da cui si ricaverà la griglia dei tassi d'usura.

Del tutto innovativa è la previsione nella legge 108/1996 di due fondi: il FONDO DI SO-LIDARIETÀ PER LE VITTIME DELL'USURA e il fondo di prevenzione.

* Il pr imo fondo è stato creato allo scopo di erogare prestiti a tasso zero da rimborsare al massimo in cinque anni, a favore di coloro che siano stati vitt ime di usurai, come accertato preliminarmente dall'autorità giudiziaria nel cor-so di un'azione istruttoria terminata con rinvio a giudizio.

Tuttavia è possibile una parziale elargizione del prestito anche prima del rinvio a giudizio, previo parere favorevole del pubblico ministero, a patto però che ricorrano situazioni di urgenza documentate adeguatamente. Lo Stato ogni anno contribuirà con venti miliardi ad alimenta-

re il fondo e nello stesso confluiranno tutti i beni confiscati agli usurai; sarà peraltro possibile in-crementarlo con lasciti e donazioni.

* Il secondo fondo, invece, avrà lo scopo di evitare il ricorso agli usurai, provvedendo con il p rop r io p a t r i m o n i o - par i a 300.000.000.000 - a contribuire (per il 70%) ad appositi consorzi o cooperative di garanzia col-lettiva, denominati Confidi, istituiti da associa-zioni professionali ed imprenditoriali e (per il 30%) dalle associazioni e fondazioni anti-usu-ra, iscritte in apposito elenco tenuto presso il Ministero del Tesoro. Questi consorzi, coopera-tive e associazioni, però, non avranno lo scopo di erogare prestiti, bensì quello di garantire presso le banche, con i propri fondi, gli asso-ciati che non riescono ad ottenere prestiti.

Va precisato che il fondo di solidarietà verrà gestito dal Commissario straordinario per il co-ordinamento delle attività anti-racket, mentre la gestione del fondo prevenzione è stata affidata al Ministero del Tesoro.

Alla fine di questo breve viaggio nella nuova legge anti-usura appare evidente l'intenzione dello Stato italiano di contrastare questo feno-meno che è di certo difficile da sconfiggere de-finitivamente.

Il giro di affari Volendo ora quantificare il «giro di affari» dell'usura, cioè il volume di crediti

concessi, la somma teorica è valutata in 2.300 miliardi di lire nel 1987 e in 7.600 miliardi nel 1993. «Queste cifre sono state ottenute ipotizzando che la dimensio-ne media del prestito richiesto per esigenze di consumo sia uguale a quella me-dia dei prestiti concessi dalle società di credito al consumo di ciascuno dei vari anni». La dimensione media dei prestiti al consumo è stata di 5.800.000 lire nel 1987, di 5.400.000 nel 1989, di 3.700.000 nel 1991 e di 4.300.000 nel 1993. La media dei prestiti richiesti dai lavoratori autonomi per l'esercizio della propria atti-vità è invece stimata in 15 milioni, in base a un campione di 60 casi scelti dagli atti delle sentenze del Tribunale di Roma relative a reati di usura.

Se questo è il mercato potenziale (massimo) dell'usura, non significa che es-so sia quello effettivo. Infatti, non tutte le famiglie alle quali è stato rifiutato un prestito sul mercato ufficiale ricorrono effettivamente all'usura, né sono disposte a indebitarsi a qualunque tasso (quello di usura è normalmente non inferiore al 60% su base annua). Molti (si calcola almeno il 20% dei «razionati») riescono a trovare il denaro presso amici o presso altre famiglie. Correggendo in base a questa e ad altre considerazioni le cifre precedenti, si ritiene che il numero di fa-miglie effettivamente finite nel giro dell'usura sia stato di 70.000 all'anno nel 1987-89 e di 342.000 nel 1993. Il giro di affari dovrebbe essersi aggirato intorno ai 700 miliardi nel biennio 1987-89 e ai 3.900 miliardi nel 1993. «Il mercato nel 1993 è per quasi il 90 per cento costituito da prestiti per l'esercizio di attività pro-duttive e per il restante 10 per cento per finalità di consumo».

I guadagni degli usurai, cioè gli interessi effettivamente percepiti, sono anco-ra più difficili da calcolare, poiché, secondo il Tribunale di Roma, essi vanno da un minimo del 4% fino al 12,5% mensile. I tassi possono venire anche raddop-piati in caso di rinnovo per mancato pagamento alla scadenza. Lo studio della Banca d'Italia calcola in 821 miliardi i ricavi nel 1987 e in 3.500 miliardi quelli nel 1993, cioè un importo pari a quasi il 3% degli interessi attivi delle banche per gli impieghi sull'interno.

Secondo altre ricerche, difficilmente comparabili con quella di Bankitalia, il mercato dell'vsura darebbe lavoro a circa 40.000 persone (di cui 5.000 apparte-nenti alla criminalità organizzata), con un giro di affari di circa 103.000 miliardi

l'anno, che amministrano circa 880.000 «posizioni debitorie», localizzate soprat-tutto nelle grandi città. Napoli, Palermo, Catania, Roma, Genova e Torino sareb-bero le città più colpite dalla piaga. Le punte massime si avrebbero nell'Italia centro-meridionale e in alcune grandi città del Nord. Secondo altri operatori diret-ti, che hanno contribuito a dare notorietà al problema su scala nazionale, come il p. M. Rastrelli, il numero reale delle famiglie colpite sarebbe assai più elevato di quanto indicato dallo studio di Guiso.

Concludendo ... L'usura, in ogni caso, va combattuta non soltanto sul versante dell'offerta,

ma anche su quello della domanda, diminuendo, se non eliminando, le ragioni per le quali una persona è così disperata da rivolgersi ad uno strozzino. Non per nulla si è parlato tanto di prevenzione, anche durante la discussione della legge; ad essa sono pure destinate alcune norme della legge stessa. E' evidente, ad e-sempio, che le restrizioni al credito introdotte dopo il 1992 e la crisi economica hanno messo alle strette molti piccoli operatori economici, che hanno visto modi-ficarsi negativamente le proprie legittime previsioni. Ma è innegabile, d'altro can-to, che esistono molte spese superflue o voluttuarie che sarebbe bene rivedere e che non rispondono a vere necessità economiche, ma soltanto al desiderio di mantenere un livello di vita che la situazione del momento o il proprio guada-gno legale non sembrano più consentire. Così pure è bene non sostenere ad o-gni costo attività economiche senza più prospettive di mercato. Il ricorso all'u-sura è anche un fenomeno di costume, difficile da modificare, ma che non si e-limina certo con la semplice approvazione di una legge, per quanto ben fatta.

Sul versante del sistema bancario, se da una parte occorre certo evitare la sua demolizione e l'idea diffusa che l'usura sia una diretta conseguenza del mo-do con cui il credito viene gestito, è però anche necessario che esso migliori il ti-po di servizi che offre in questo delicatissimo settore.

Gli abusi di cui singoli funzionari bancari si sono resi colpevoli, rivelando col-lusioni con organizzazioni di usurai (indicando loro ad esempio le possibili vitti-me, o segnalando a queste le «finanziarie» disponibili a prestiti d'usura), vanno evidentemente stroncati con decisione se si vuole che alla banca venga ricono-sciuta la sua positiva e indispensabile funzione.

Da «La Civiltà Cattolica» 1996 II 43-51

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LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996 pag. 19

ATLETICA MONTEFIASCONE al via!

Sono aumentati gli iscritti all'»Atletica Montefia-scone» che conta attualmente il considerevole nu-mero di trentasei tra ragazzi e ragazze.

Sono aumentate le sedute ordinarie d'allena-mento settimanale, ben tre, distribuite nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì.

La partecipazione dei ragazzi alle gare ufficiali è ora naturalmente più massiccia e più qualificata. Di conseguenza sono aumentate anche le spese di ge-stione per le numerose trasferte affrontate in mag-gior parte fuori provincia e diverse fuori regione.

Sono aumentati anche i successi centrati dalla società.

Sono invece paradossalmente diminuiti i contri-buti erogati dall'Amministrazione Comunale al soda-lizio giallo-verde; ha concesso solo un contributo di settecentomila lire. Una cifra modesta del tutto insuf-ficiente al fabbisogno di gestione. Fortunatamente il Presidente Bruno Gatti, il suo vice Massimo Gianlo-renzo e gli altri dirigenti con in testa Giovanni Mez-zetti e Massimo Chiovelli sono riusciti ad ottenere l'aiuto di due nuovi sponsor come la Discoteca Holli-wood e il Panificio Brachino Renzo entrambi di Mon-tefiascone che hanno fornito l'intero abbigliamento: dalle tute alle borse, dalle magliette ai pantaloncini.

Contributi insperati che hanno permesso all'Atle-tica di Montefiascone di sopravvivere.

Dopo il lungo inverno trascorso in assidui allena-menti e la partecipazione a numerose corse campe-stri è iniziata la stagione su pista.

La prima gara si è svolta a Viterbo, il 3 aprile, e subito ha visto i nostri portacolori cogliere splendidi

successi. Nel lancio del peso allievi ha vinto Michele Sportelloni, nei 100 metri piani Paolo Lanzi. La terza vittoria l'ha ottenuta Giuseppe Prugnoli nei mille me-tri ed è stata quella più prestigiosa sia per il numero dei partecipanti, diciotto, e sia per i tempi realizzati. Al sesto posto troviamo Daniele Mocini e al decimo Daniele Gatti.

Dieci giorni dopo a Tuscania si sono svolti i cam-pionati Provinciali di staffetta per società. I nostri ra-gazzi hanno partecipato a quattro gare vincendone tre e ottenendo la terza piazza nell'ultima.

Nella categoria cadetti maschili (staffetta svede-se 200-400-600-800) trionfo per Alessandro Taratu-foli, Daniele Gatti, Daniele Mocini e Giuseppe Pru-gnoli. Seconda vittoria della categoria allievi nella 4x100 con Paolo Lanzi, Emanuele Lombardi, Marco Scoparo e Danilo lacomelli. Il terzo trionfo nella ca-tegoria allievi staffetta 4x400 con Paolo Lanzi, Mar-co Castiglione, Emanuele Lombardi e Maurizio Cre-scentini.

La medaglia di bronzo nella categoria ragazzi staffetta 5x80 metri con Fabrizio Pucci, Paolo Balla-rotto, Piergiorgio Pagliaccia, Fabio Gianlorenzo e Giuseppe Sguazzino.

Grande soddisfazione naturalmente per i tecnici Massimo Chiovelli e Massimo Gianlorenzo che han-no visto così splendidamente concretizzarsi il lavoro svolto. La preparazione ora continua in vista dei prossimi campionati regionali a Roma.

Decisamente non vi poteva essere un migliore i-nizio di stagione per i ragazzi dell'atletica

Partit i i campiona t i di Basebal l I campionati di baseball sono iniziati alla metà di

aprile e sono subito entrati nel vivo. Per le squadre di Montefiascone impegnate in questi campionati, ri-sultati agrodolci fino a questo momento. L'unica squadra partita con il piede giusto è quella dei Ca-detti che hanno sconfitto senza tanti complimenti Romans (per 8 a 1) e Montecomparti (per 32 a 0!) dimostrando grandi possibilità di mettere le mani sul-la vittoria finale. Questa formazione ha inoltre ampi margini di miglioramento ed elementi molto promet-tenti. Purtroppo male è iniziata l'avventura dei Ra-gazzi che hanno ceduto le prime due gare ad avver-sari molto più esperti di loro. Questo gruppo di ra-gazzini di età tra gli 8 e i 12 anni è costituito quasi e-sclusivamente da principianti e si trova in evidente difficoltà quando incontra squadre più collaudate. E' certo che i migliori risultati li potrà fornire sul finire di stagione, grazie anche al grande lavoro che sta svolgendo Angelo Giraldo in veste di allenatore. Ed

eccoci alla prima squadra che, affrontando il cam-pionato di serie B, ha avuto un inizio a corrente al-ternata: sconfitta per 3 a 5 a Perugia nell'unico in-contro disputato (l'altro non è stato neanche iniziato per pioggia), ancora sconfitta con il Capannelle nella prima gara per 21 a 11, vittoria nella seconda per 16 a 8 con un fantastico grande slam (fuori-campo a basi piene) di Pietro Carletti.

Al di là dei risultati, apparentemente non molto soddisfacenti, c'è comunque all'interno della squa-dra fiducia e voglia di lavorare per migliorare i risul-tati e la posizione di classifica. In effetti in campo si sono visti dei notevoli miglioramenti nell'approccio mentale rispetto all'anno scorso. Va inoltre conside-rato che ampi margini di miglioramento si possono ottenere nel settore della battuta(alcuni giocatori hanno ancora bisogno di rifinire la preparazione in questo fondamentale) e, soprattutto, in quello dei lanciatori juniores che, come si sa, devono essere

(segue a pag. 18)

Una toga è credibile se è responsabile

Non passa giorno che la magistratura non sia investita da polemiche. Una volta è per il caso Squillante, un'altra per la condanna a Contrada, un'altra ancora è per i magi-strati accusati di concussione malavitose,un'ennesima è sul Consiglio Superiore della Magistratura e un'ultima (ma potremmo continuare) è sui giudici politicizzanti.

Il cittadino, come me e voi, non può dire chi ha ragio-ne o torto, non ha gli strumenti né la veste per indagare. Il cittadino, come me e voi, prova la stessa furiosa impoten-za che provava in passato nei confronti degli onorevoli de-putati: non si conoscevano mai con certezza colpevoli e in-nocenti e nessuno pagava, perché l'immunità parlamenta-re, oggi finalmente ridotta, rendeva di fatto impossibili le in-dagini.

E qui il problema è esattamente lo stesso: non sapre-mo mai quali nostri magistrati siano degni di fiducia o cor-rotti, quali scrupolosi o colpevolmente disattenti, quali im-parziali o partigiani, con sufficiente chiarezza, fino a che resterà per i magistrati una sostanziale impunità per gli a-busi o le ingiustizie che essi, non per dolo, ma per colpa abbiano commessi. Mi spiego. Oggi, se un magistrato in-quirente, con l'accordo di un giudicante, libera un famige-rato delinquente,toglie i figli ai genitori senza ragione, man-da in galera uno specchiato galantuomo o evita di inquisire un politico della sua parte, paga penalmente solo se c'è dolo. Cioè paga solo se viene dimostrato da altri magistrati che egli, ad esempio, ha preso dei soldi per condannare un innocente, liberare un mafioso o inquisire un politico o-nesto.

Se egli, invece, involontariamente, ha trascurato di e-saminare attentamente le carte, perché ha chiuso gli occhi o aveva i nervi, o una predisposizione psicologica per una parte politica e a causa di ciò provoca un'ingiustizia, anche grande, non paga penalmente e cioè non rischia di andare in prigione, anche se affrettatamente i ha mandato degli al-tri. Questo perché il magistrato è «irresponsabile» degli atti che compie, se li ha compiuti con «libero convincimento», cioè in buona fede.

In questa «irresponsabilità»sta la causa prima del pes-simo stato, materiale e morale, della nostra giustizia. Se un ingegnere è responsabile della costruzione di un ponte e questo ponte crolla, l'ingegnere subirà un processo e, se risulterà colpevole di errori, sarà condannato anche se in buona fede aveva cercato di fare del suo meglio, allo stes-so modo se un chirurgo sbaglia operazione sarà indagato e processato, anche se non voleva nuocere.

Il principio della «responsabilità» è quello che permet-te a tutti noi di passare sui ponti autostradali di andare in ospedale con un minimo di tranquillità, perché sappiamo che, nei limiti dell'umana fallibilità, i «responsabili» fanno del loro meglio, poiché se sbagliano per incuria ne può an-dare delle loro libertà.

Il magistrato no. Se anche un poveraccio dopo anni di galera viene riconosciuto innocente da un altro tribunale, il magistrato non viene indagato per vedere se veramente a-veva fatto tutto il possibile per accertare la verità o se per sua colpa un innocente abbia avuto la vita distrutta, basta che non abbia sbagliato volontariamente e se ne resterà tranquillo. Noi siamo tutti responsabili delle nostre azioni, anche se involontarie, mentre i magistrati nell'esercizio delle loro funzioni no, anche se hanno il potere terribile di togliere la libertà alle persone, anche se possono provoca-re il fallimento di grandi aziende, anche se possono cam-biare il corso di libere elezioni.

E' ora che anche i magistrati, come i deputati, siano sottoposti alla legge, è ora che, come tutti, paghino quan-do sbagliano, senza difese corporative o sacralizzazioni pericolose. E, se fosse necessario, si dia vita ad una magi-stratura separata ed indipendente, per giudicare i magi-strati che sbagliano. Un magistrato responsabile è un ma-gistrato credibile, un magistrato responsabile è un magi-strato imparziale, un magistrato responsabile è una garan-zia per la libertà. Di tutti. E questo deve essere un impe-gno tanto per il Polo delle Libertà, che per l'Ulivo.

Goffredo Balestra

pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

C a m p i o n a t o Regiona le individuale di Ginnast ica Artistica maschi le e femmin i le (allievi e juniores)

Dopo i successi dei Campionati Provinciali e Re-gionali a squadre di Ginnastica Artistica disputate nel mese di marzo, sabato 13 e domenica 14 aprile Mon-tefiascone è stata invasa da centinaia di turisti, che hanno pernottato e mangiato sul colle falisco, per via che nei due giorni si sono svolte, presso il Palazzetto dello Sport, le finali Regionali Individuali di Ginnastica Artistica settore Propaganda categ. Allievi e Juniores Maschili e Femminili. Palazzetto gremito di folla sugli spalti come non accadde dai tempi dei primi campio-nati mondiali di basket. Lo splendido Palazzetto mes-so a disposizione dal Consigliere delegato allo Sport

Fernando Fumagalli ha ospitato 286 ragazzi/e e do-menica 284, per un totale di 570 ginnasti in rappresen-tanza di 48 società di tutto il Lazio, che si sono esibiti con bravura e lealtà sulle varie pedane (cavallo, corpo libero, parallele, trampolino, ecc.). La manifestazione è

stata organizzata in maniera impeccabile dal Cons. Fumagalli e dalla Polisportiva Libertas di Montefiasco-ne del Presidente Lodovico Mocini coadiuvati dalla professoressa Fossati Teresa e Lo Giudice M. Ro-saria e con la collaborazione di Roberto Cimarello, Scoponi Paolo, Cappelloni Claudio e Selvagini in stretta collaborazione con la Federazione Regionale di Ginnastica Artistica. Questa manifestazione che ha vi-sto primeggiare nella categoria Allievi/e: Petrizzi (soc. Euroslim), D'Amato (soc. A.I.G.), Caponera (soc. Dia-pason), Rizzotti (soc. Adesso Sport), Lombardi (soc. Ceccano) e nella categoria Juniores M.F.: Quoldi (soc. Victoria '90), Ragnisco (soc. Brogo Prati), Boccardi (soc. A.I.G.); oltre al valore sportivo, ha rivestito per Montefiascone un valore turistico essendo stato un modo di conoscere i nostri impianti oltre alle bellezze del nostro paese.

A tutti i ragazzi partecipanti sono stati offerti un cappelletto e una medaglia ricordo. I primi tre classifi-cati di ogni turno (8) sono stati premiati con coppe e magliette.

Nel corso delle premiazioni il Presidente della Li-bertas ha consegnato una targa ricorda al responsa-bile Regionale del settore Propaganda di Ginnastica Ricci Paolo.

Dal canto suo il Consigliere Delegato allo Sport Fumagalli ha consegnato a nome del Sindaco Mario Trapè e tutta l'Amministrazione Comunale una targa ricordo alle due professoresse Fossati Teresa e Lo Giudice M. Rosaria per la loro partecipazione attiva a questa manifestazione nella duplice veste di allenatrici e organizzatrici, e una coppa alle Atlete della Polispor-tiva Libertas Montefiascone, per il loro comportamento in gara. (Carelli Emiliana, Marrocco Cristina, Cuccuini Cristina, Vecchioni Ilaria, Crocetti Daniela, De Santis Giulia, Presciuttini Elena, Paoletti Cristina, Sistemini Vanessa, Castra Elisa, Geri Eleonora, Pieretti Elisa,

Cevolo Valentina, Moscetti Valentina, Sensi Silvia, Pe-cugi Elisa). Fumagalli ha infine ringraziato a nome di tutta la cittadinanza, tutti i partecipanti, i genitori, la Po-lisportiva Libertas di Montefiascone, la Protezione Ci-vile, la Solidarietà falisca, il medico Bertuccini, il Co-mando dei Carabinieri e il personale del Comune per la disponibilità dimostrata.

Squadra Allievi - Libertas

Un ringraziamento particolare, a nome dell'Ammi-nistrazione, va a tutti i ristoranti, alberghi e pizzerie che a detta di moltissime persone ospiti in questi due giorni, hanno riservato un trattamento veramente cor-diale ed encomiabile a tutti i turisti.

Chissà che in seguito non si possa disputare a Montefiascone una preolimpica di ginnastica artistica!!

Squadra Juniores - Libertas

Giochi dello Gioventù - pallacanestro teggio di 60-57. No-

(dapag. 17)

schierati in uno dei due incontri. L'arrivo del nuovo allenatore, il venezuelano Jesus Laya, giunto a metà aprile a Montefia-scone, consentirà senz'altro di raggiungere obiettivi un po' più ambiziosi.

A proposito di Jesus Laya, vi diciamo che è venezuelano, trentenne,ha un passato come giocatore professionista prima negli USA (ha debuttato sedicenne con il S. Francisco in sin-golo A e giocato in doppio A) poi in Venezuela dove ha con-cluso la carriera da giocatore nel Magallanes in cui ha milita-to con Hector Rincones. Nella stessa squadra Laya è stato il coach negli ultimi tre anni. Il suo ruolo da giocatore era quello di ricevitore.

Al di là delle vicende sportive, qualche nuvolone sembra profilarsi sul futuro della società falisca. Infatti l'accordo di collaborazione con la Banca Cooperativa Cattolica non è sta-to a tutt'oggi formalizzato e lascia prevedere una sostanziosa riduzione del budget disponibile. Pur se i dirigenti della Ban-ca hanno a più riprese sostenuto di voler mantenere l'abbina-mento con la società per ora è ancora fumata nera. Speria-mo che la situazione si sblocchi al più presto e che questo dia modo agli uomini del presidente Mario Tofanicchio di rin-verdire gli allori delle passate stagioni ancora per molti anni ed eviti loro di sprecare il patrimonio sportivo e sociale con-quistato in tanti anni di passione ed impegno. E ci auguriamo che oltre il Comune si faccia avanti per sostenere chi ha por-tato lo sport di Montefiascone al più alto livello tecnico. La so-cietà continuerà in ogni caso a chiamarsi Banca Cattolica Montefiascone Baseball.

Francesco Monachello Classifica serie B al 21 aprile

G V P % 1 Perugia 3 2 1 666 2 Matino 4 2 2 500

Capannelle 4 2 2 500 3 Paterno 2 1 1 500

Quasar 2 1 1 500 6 Banca Cattolica 3 1 2 333

Ottimi successi dei ragazzi della Scuola Me-dia Manzoni nel Torneo dei Giochi della Gio-ventù di Pallacanestro. Un plauso a questi ra-gazzi che hanno trionfato prima conquistando il titolo provinciale, battendo in finale a Viterbo la Scuola Media di Nepi.

Successivamente i ragazzi del Prof. Fuma-galli sono andati ad espugnare il difficile par-quet del Palazzetto di Terni, dove in un incontro avvincente si sono imposti per 85-62 sui pari e-tà della Scuola «B Brin» di Terni vincitrice del ti-tolo della provincia umbra. Successivamente il 16 aprile sono andati a difendere il titolo inter provinciale a L'Aquila contro i ragazzi della Scuola Media «Capogrossi» di Sulmona.

Partita infuocata e tirata fino all'ultimo se-condo, in un incontro vibrante ed avvincente do-ve le due formazioni hanno dato vita a un match leale e corretto, che ha visto prevalere solo al-l'ultimo secondo i padroni di casa con un pun-

nostante il risultato fi-nale i ra-gazzi della P r e s i d e Anna Loz-z i hanno o-norato lo Sport e la Scuola im-pegnando-si fino alla fine contro i loro coe-

tanei che vantavano nelle loro file due ragazzi di cm. 195. Un plauso quindi va fatto ai profes-sori Fumagalli Fernando e Fiocchetti Marsilio che coadiuvati nel pomeriggio dai validi coach Gianni Cupellari e Pierluigi Marinelli hanno saputo preparare in maniera ottimale questi ra-gazzi. Queste partite hanno anche il merito di a-ver fatto conoscere la nostra cittadina e il nostro buon Est! Est!! Est!!!, infatti i nostri ragazzi han-no regalato a tutti i partecipanti (giocatori, pro-fessori e arbitri) degli opuscoli di Montefiascone, il Corteo Storico, nonché alcune confezioni del nostro buon vino ricevendo un plauso dal coor-dinatore di Educazione Fisica de L'Aquila.

Questa la formazione: Emanuele Giraldo, Marco Marinelli, David Giannini, Paolo Vittori, Riccardo Guerrini, Jacopo Breccola, Pier Gior-gio Simonetti, Daniele Manoni, Enrico Manzi, Federico Cuccari, David Mocini e Riccardo Ma-gro.

LA V O C E - n° 5 - Magg io 1996 pag. 19

19 maggio: 30" giornata mondiale delle Comunicazioni sociali

I Media: moderno areopago per la promozione della donna nella società

Fin dal gennaio di quest'anno Giovanni Paolo II ha emanato il messaggio per que-sta giornata, che quest'anno ricade la domenica 19 maggio, festa dell'Ascensio-ne. Rifacendosi alla sua «Lettera alle donne» dell 'anno scorso in cui ha cer-cato di esporre cosa significhi essere don-na nei mondo di oggi, affronta il problema «donna nei mass-media». Dopo aver affermato che «la maternità viene spesso penalizzata invece di essere premiata, anche se l'umanità deve la propria sopravvivenza a quelle donne che hanno scelto di essere mogli e madri. - aggiunge il Papa - E' certamente una ingiustizia che nei riguardi di queste donne venga fatta una di-scriminazione sia economica che sociale, per aver esse seguito una vocazione fondamen-tale».

«In secondo luogo, il progredire dell'e-mancipazione reale delle donne è una que-stione di giustizia che non può essere ulte-riormente trascurata, è una questione di be-nessere per la società».

Società che non deve essere organizzata solo secondo il criterio dell'efficienza e della pro-

duttività, ma anche soprattutto secondo la «civil-tà dell'amore» che porta ad una «radicale affer-mazione del valore della vita e del valore del-l'amore».

Ora «i mass-media (stampa, cinema, ra-dio, televisione, industria musicale, reti infor-matiche) sono destinati ad esercitare una po-tente influenza nel far sì che la società rico-nosca ed apprezzi non solo i diritti, ma anche le specifiche qualità delle donne». E continua.

«Con tristezza, spesso, assistiamo allo sfruttamento delle donne nei mass media in-vece che alla loro esaltazione. Quante volte le vediamo trattate non come persone con una dignità inviolabile ma come oggetti destinati a soddisfare la sete di piacere e di potere di altri? Quante volte vediamo sottovalutato e perfino ridicolizzato il ruolo della donna come moglie e madre? Quante volte il ruolo delle donne nel lavoro o nella vita professionale viene dipinto come una caricatura dell'uomo,

con il rifiuto delle qualità specifiche dell'intui-to femminile, la compassione e la compren-sione, contributo essenziale alla «civiltà del-l'amore»?

Le donne stesse possono far molto per favorire un trattamento migliore della donna nei mass media: promovendo tramite i mezzi di comunicazione sociale programmi educati-vi, insegnando ad altri, specialmente ai propri familiari, ad essere consumatori critici nel mercato dei media, manifestando alle compa-gnie di produzione, agli editori, alle emittenti radio televisive, agli inserzionisti pubblicitari il proprio punto di vista circa i programmi e le pubblicazioni che insultano la dignità delle donne o che sviliscono il loro ruolo nella so-cietà. inoltre, le donne possono e dovrebbero prepararsi ad assumere esse stesse posizioni di responsabilità e creatività nel mondo delle comunicazioni sociali, non in conflitto o ad i-mitazione dei ruoli maschili ma imprimendo il loro personale «genio» nel proprio lavoro e nell'attività professionale.

I mass media farebbero bene a mettere in luce le autentiche eroine della società, ivi comprese le donne Sante della tradizione cri-stiana, come modelli da seguire per le nuove generazioni e per quelle future. Né possiamo dimenticare, a questo riguardo, le tante don-ne consacrate che hanno sacrificato tutto per seguire Gesù e per dedicare se stesse alla preghiera ed al servizio dei poveri, dei malati, degli analfabeti, dei giovani, degli anziani, e dei portatori di handicap; ve ne sono che o-perano nei mass media e lavorano per «an-nunziare ai poveri un lieto messaggio» (cfr Le 4,18).

ORARIO FESTIVO SANTE MESSE - ESTIVO 7 Corpus Domini 9,30 S. Flaviano - C. Domini - S. M. del Giglio

7,15 7,30

Divino Amore

BASILICA S. MARGHERITA S. Giuseppe - S. Maria delle Grazie S. Maria del Giglio

10

11

BASILICA S. MARGHERITA S. Giuseppe - Villa S. Margherita Convento Padri Cappuccini

BASILICA S. MARGHERITA

8 S. Pietro (Benedettine) Villa S. Margherita

11,30 S. Flaviano - S. Maria del Giglio Corpus Domini - S. Giuseppe

8,15 S. Maria del Riposo (Fiordini) 12 BASILICA S. MARGHERITA

8,30 Convento Padri Cappuccini 19 S. Flaviano

9 S. FRANCESCO 19,30 S. FRANCESCO

S. MESSA VESPERTINA valevole per il precetto festivo: Sabato - Basil ica S. Margherita - ore 1 9

Calendario Parrocchiale 8 maggio ore 12,00: Supplica alla «Vergine di Pompei».

19 maggio - Festa della Madonna del Riposo ai Fiordini 19 maggio - ASCENSIONE DEL SIGNORE ore 11,00: presso la Basilica di S. Margherita: S.

Messa in suf f ragio dei cadut i e disper-s i in ogni Naz ione in tutte le guerre, come delle Forze dell'Ordine, che hanno perso la vita nella lotta contro il terrori-smo, gli spacciatori di droga e la crimina-lità organizzata. Celebrerà Sua Ecc.za Mons. Luigi Boccadoro. Dopo la Messa gli orfani di guerra porteranno una coro-na di alloro al Monumento ai Caduti.

20 maggio T r e c e n t e s i m o a n n i v e r s a r i o de l la C o n s a c r a z i o n e de l la Bas i l i ca di S. Margherita (1696) da parte del servo di Dio Card. Marcantonio Barbarigo.

26 maggio - PENTECOSTE 290° anniversario del transito del Card. Barbarigo (26.5.1706).

ore 11,00: Sua Ecc.za Mons. Fiorino amministrerà la S. Cresima a 27 nostri ragazzi. Nel p o m e r i g g i o : sono inv i ta t i a S. Margherita gli anziani e i malati che pos-sono venire. Pregheremo insieme e sarà amministrato il sacramento degli Infermi a coloro che, rientrando nelle condizioni previste dalla Chiesa, lo desiderano.

31 maggio Ch iusu ra del mese di m a g g i o in S. Margherita. Verrà fatto conoscere il pro-gramma a suo tempo

GIUGNO: Mese del Sacro Cuore ore 18,00: nella chiesa di S. Francesco: S. Messa -

Coroncina - Litanie del Sacro Cuore.

9 g iugno - CORPUS DOMINI ore 10,45: Celebrazione della S. Messa, ore 11,15: P rocess i one euca r i s t i ca , al la quale

partecipano tutte le Comunità Parroc-chiali di Montefiascone. Percorso: Trento - Rocca - Piave - Bixio - Verentana - Cavour - S. Lucia.

P r o D e f u n c t i s 24 maggio : Per tutti i defunti ;

31 maggio : Per tutti i defunti ;

1 g iugno: Ida Fanali ;

7 g iugno: Amer ico e Margher i ta Porroni .

Al Card. Marco Antonio Barbarigo Venne a Montefiascone un veneziano

servo di Dio, un grande cardinale unito al Presbiterio Episcopale previdente del futuro più lontano.

// Seminario, fattura geniale scuola di catechismo schietto e sano e rafforzò la Fede in più al Cristiano parlando dalla nostra Cattedrale.

E nei ventanni che eferi fu Pastore dimostrano i vantaggi cittadini quanto operò, in grazia del Signore.

Volle vicino a sé Rosa Venerini e Lucia Clarissa, dal Divino Amore, fondando le Maestre Filippini.

Per tanti benefici, il popol chiede, riconoscente e grato al suo buon cuore un nuovo santo per la nostra Fede.

Diodato Piciollo (di anni 83)

pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 1996

S p o s i e c o n f e t t i d ' o g n i c o l o r e . . . Il 16 maggio celebreranno le nozze di diamante gli sposi: Angelo Del Priore e Paolina Totonelli, originari di Civitacastellana, dove lui ha svolto il lavoro di cera-mista, mentre lei sempre casalinga. Una coppia affia-tata, che ringraziano Dio d'averli assistiti fino a que-sto punto. S'incomincia a sentire qualche acciacco, vero sig.ra Paolina? ma non ci arrendiamo... La vita è stata sempre una lotta. D'altra parte sta loro vicina la figlia Anna con il marito Guerrino Contenta, che hanno regalato ai nonni due belle nipoti: Sabina e Tamara. Complimenti, cari sposi, e a risentirci... per le nozze di «platino»!

Il 25 aprile hanno celebrato le nozze d'oro Francini Giovan Battista e Amalia Bacchiarri, ringraziando il Signore nella chiesa, nel punto esatto e nell'ora in cui lo celebrarono 50 anni fa, assistiti dall'indimentica-bile Mons. Latino Salotti. Naturalmente - come si può vedere nella foto - circon-dati dall'affetto della figlia Anna Maria, del genero Mauro e dei due nipotini: Emmanuele, futuro chierichetto e la piccola Maria Giulia, che, a modo suo, ha voluto far festa ai nonni. Diversi parenti ed amici presenti.

• Il 29 aprile 1946, nella chiesa di S. Andrea, si unirono il sig. Costantino Francolini e la sig.na Gabriella Ricca, ambedue dal comportamento giovanile e decisi a raggiungere le nozze di diamante.

- Il 4 maggio festeggia le nozze d'oro un'altra coppia intramontabile: Raffaele Marenghi e Serafina Panichi, circondati dalla stima e dall'affetto dei loro figli e nipoti. La musica classica, passione soprattutto dello sposo Raffaele, li mantiene giovani.

- Il 25 maggio è la volta di Antonio Cricco e Giuseppa Presciuttini, uniti in matrimonio dal sac. Luigi Mocini, oggi Preside, Monsignore, cappellano della Casa Serena (ex ONPI). Che il Signore vi dia ancora lunga vita, e la possibilità di testimoniare a tutti che non solo è possibile vivere uniti per sempre, ma è fonte di pace, gioia e serenità.

Aprono la serie: Antonio Ballarono e Liana Pieretti, che si unirono con la benedizione del Signore il 22 febbraio 1971, e che l'hanno voluto ricordare in silenzio e nella preghiera.

- Il 17 aprile sono venuti in chiesa, presentandosi solo alla fine della Messa il sig. Magnani Gino e Elsa Ciarmatori, che vivono all'Ombrane, con i figli: Tristano e Gabriele, due bei giovanottoni.

- Il 18 aprile è stata la volta di Roberto Milioni e Annita Buroni, la signora Annita è venuta in chiesa in incognito, ma hanno tutti, genitori e figli, ringraziato il Signore.

- Il 24 aprile, sempre in sordina, hanno ringraziato il Signore Paolo Zerbini e Nadia Bronzetti, insieme al figlio Piergiorgio. Fedeli alla Chiesa, sanno dare a tutti una testimonianza di vita cristiana.

- Il 25 aprile è stata la volta delle nozze d'argento di Antonio Andolfi e Margherita Nevi, ai quali facciamo i nostri migliori auguri.

- Il 15 maggio, assistiti da D . Domenico Cruciani, si sono giurati amore Pietro Coralloni e Anna Maria Cosimati, lui muratore e lei donna di casa, ora ricchi di tre figli: Michele, Tamara e Fabiana. Ringrazie-ranno il Signore, insieme ai loro genitori: Giuseppa, mentre papà Enrico lo assisterà dal cielo; Genuino e Nazzarena. Che il Signore vi protegga e benedica.

- Lo stesso giorno, 15 maggio, si giurarono fedeltà il sig. Angelo Balicchi e la sig.ra Anna Maria Mecali. Anche loro arricchiti di due belle figliole, non possono non ringraziare il Signore e andare avanti volendosi sempre più bene.

Sono appena partiti o stanno per partire per la «corsa della vita» a due in un sol cuore, una sola mente, diverse coppie di sposi. Al nastro di partenza abbiamo visto: - Trapè Augusto e Ugolini Antonella sposatisi il 2 marzo, nella basilica di S. Flaviano - Il 10 aprile, alla Madonnina della Neve, alla Rocca, si sono giurati amore per sempre Maria Francesca Morleschi e Riccardo Luigi Achilli. Erano così più vicini al cielo, da dove, oltre alla benedizione della Vergine SS.ma, sono stati lar-gamente benedetti dai loro genitori, benedizione raccolta e trasmessa da mamma Luisa. - Paolo Montalto e Maria Cristina Fanelli, si sono scambiati fedeltà per sem-pre, in alto, presso la Madonna della Neve alla Rocca dei Papi, il 1° maggio. Che la Vergine SS.ma li protegga. - Il 12 maggio - nella basilica di S. Margherita - si uniranno Paola Carloni e Germano Morettini. La chiesa di S. Margherita risplenderà come non mai, pro-prio perché rispecchia l'amore che pulsa nel cuore degli sposi. E non aggiungiamo altro se non l'augurio per loro e per tutte le coppie di Montefiascone che l'amore che li unisce, benedetto da Dio, duri non solo una vita, ma per l'eternità, arricchito da bimbi belli e numerosi.

E' venuto alla vita... - Il piccolo Matteo Angeloni, il giorno 12 aprile. Ancora sbircia con gli occhietti semiaperti (ha solo poche ore di vita!) per vedere se può andar-gli bene questo mondo. Ma c'è mamma Ida Angeli e papà Massimo Angeloni che sono lì ad accoglierlo e ad incoraggiarlo. Oltre a loro lo circon-dano l 'affetto dei nonni materni: Antonio e Margherita, e paterni: Gino e Franca, nonché le bisnonne: Settimia Cicoria e Noemi Bertuccini. - Il grande Francesco Borchio, che dal 6 marzo, ha fatto impazzire oltre mamma Rita Neri, papà Nicola. L'unica nonna, signora Marcella, non sta più nella pelle e insieme a zia Nicoletta non fanno che contemplarlo, spassarlo e portarlo a spasso, dietro l'occhio vigile della pro-zia Agatina. Francesco è ricco di bisnonni: Pasqua di 86 anni, zepponamese; Guglielmo di 86 anni e Maria di 93 anni, di Valentano. Hanno voluto attendere e forse lo vogliono vedere grande, prima di pensare a trasferirsi... altrove.

Neo-Procura tore Lo scorso 16 aprile, presso il Tribunale di Viterbo, ha prestato giuramento di svolgere lealmente la professione forense, la Dr. Proc. M. Letizia Barbanti, che ha così iniziato la sua attività professionale presso lo Studio Mezzetti di Viterbo. I nostri più vivi rallegramenti.

Premia ta in Campidog l io Rosella Presciuttini Maggiulli è stata premiata in Campidoglio a Roma il 14 marzo scorso quale vincitrice del 1° premio per la poesia edita del Concorso nazionale «Fiore di Roccia» patrocinato dal Comune di Roma. La cerimonia di premiazione si è svolta alla presenza di importanti esponenti del mondo culturale e dello spettacolo della capitale come il Prof. Walter Pedullà, dell'Università «La Sapienza» di Roma, la Dott. Carla Sepe, Responsabile dell'Ufficio Progetti Donna del Comune di Roma, la regista Lina Wertmuller e la presentatrice televi-siva Maria Giovanna Elmi. La poesia vincitrice del 1° premio nazionale «Invece del silenzio» è stata pubblicata nel libro «Noi donne fallibili e degne di miracoli», Edizioni Associate, 1996. Inoltre, come giornalista, Rosella Presciuttini Maggiulli, scrive sulla pagina culturale del quotidiano II Popolo ed è Caporedattore del mensile ROMA ieri, oggi, domani della Newton Compton editori. Complimenti Rosella e ad majora. Perché non ci fai avere la poesia «Invece del silenzio», per pubblicarla su «La Voce»?

Approf i t t iamo - anche se ne parleremo in seguito - per porgere i nostri auguri più sinceri a nonna Rosa che il 12 maggio compie 90 anni, incamminandosi decisa al traguardo del seco-lo.

• SICILIA: se non vuoi restare escluso ed hai intenzione di partecipare, và presso l'agenzia «Il Viandante» e iscriviti. Ti daranno anche il pro-gramma dettagliato. • P. PIO - MONTEROTONDO. L'organizzazione di Massimo Scoponi e D. Agostino effettueranno il pellegrinaggio da P. Pio alla fine di agosto o ai primi di settembre