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N on sarà a giugno 2012, ma nel 2013, la riaper- tura della piscina Cai- mi, perché il lavoro di defini- zione dettagliata della proget- tazione, dei termini della Con- venzione e del piano econo- mico hanno richiesto un lavo- ro particolarmente lungo. Tan- te esigenze e spinte contra- stanti hanno dovuto trovare sintesi e l’assessora Chiara Bi- sconti ha voluto incontrare più di una volta Comitati e Con- siglio di Zona 4, arrivando ad una scelta che lei e la giunta comunale ritengono la miglio- re possibile per l’interesse del- la città. Ovvero una riapertu- ra in tempi certi dell’impianto balneare chiuso dal 2006, me- diante una convenzione con la Fondazione Pier Lombardo che pagherà i costi della ri- strutturazione (quantificati in 3 milioni di euro) a fronte di una concessione per 25 anni dell’impianto e di un piano di rientro dall’investimento. Non vogliamo qui ripetere quanto detto dall’assessora nella nostra intervista di no- vembre, o quanto scritto nella mozione approvata a luglio dal Consiglio di Zona 4, o quanto abbiamo già pubblicato noi in precedenti articoli ai quali vi rimandiamo (abbiamo creato una finestra ad hoc sul nostro sito www.quattronet.it); vo- gliamo invece pubblicare al- cuni interventi più “tecnici” svolti nell’assemblea pubblica Presentato il progetto della piscina Caimi Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano Hanno collaborato a questo numero: Luca Cecchelli, Giovanna Crisafulli, Giuseppina Gullì, Silvia Pusceddu, Eugenia Rossi, Claudia Sgalambro, Piersandro Massone, Giorgio Tassara, Alberto Tavazzi, Antonio Zaopo, Marcia Zegarra Urquizo. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura: 16.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XVI, numero 133, febbraio 2012 ® ® A luglio 2009, in Consi- glio di Zona 4 veniva presentato il progetto definitivo della M4 con tanto di CD con tutti i dettagli e le tavole del progetto. Da allo- ra avevamo l’intenzione di parlarne su QUATTRO, vista l’importanza e l’impatto che la tratta Sforza Policlinico-Li- nate avrà sulla nostra zona, sia durante i lavori che evidente- mente qualche disagio lo creeranno, sia successiva- mente quando saranno evi- denti invece i vantaggi. Abbiamo invece aspettato due anni e mezzo prima di pre- sentarvi la M4 perché in que- sto periodo è stato un conti- nuo tira e molla sui finanzia- menti, sulla possibilità di ini- zio dei lavori, sulla loro pos- sibile conclusione entro il fa- tidico 2015, sull’assegnazio- ne dei lavori (il primo vince, il secondo ricorre, secondo un ormai collaudato “schema”): volevamo risparmiarci e ri- sparmiarvi queste deprimen- ti vicende e aspettare il “pron- ti, si parte”. E desso si parte, non alla grande, ma si parte e si fa un pezzetto: 3 fermate (delle 8 della tratta Sforza Policlini- co-Linate e delle 21 com- plessive di tutto il percorso Lorenteggio-Linate), a parti- re dal capolinea di Linate. Se- conda stazione, Quartiere For- lanini e terza stazione Forla- nini all’altezza della ferrovia, dove verrà realizzata anche una stazione del passante fer- roviario, che permetterà il col- legamento con il sito Expo. QUALCHE DETTAGLIO La tratta Sforza Policlinico- Linate, che sarà in gran parte a due gallerie a singolo bina- rio, si sviluppa lungo questo itinerario: via Francesco Sfor- za, largo Augusto, S. Babila, C he cosa ha provato a ricevere l’Ambrogino d’oro? “Una sorpresa, un’emozione e soprattutto mi ha fatto piace- re che laici del Comune ab- biano letto con obiettività e ve- rità la realtà che viviamo ogni giorno. E che viviamo come persone prima che come con- sacrate”. Inizia così il nostro incontro con suor Ancilla Beretta, re- sponsabile del centro Noce- tum, a Nosedo, fra il Corvet- to e Chiaravalle, per conosce- re da vicino le attività di que- sta Associazione nata nel di- cembre 1998 e che ha visto nell’Ambrogino 2011 il rico- noscimento per quanto fatto negli anni da questo gruppo che si occupa di dare ospitali- tà a quanti si trovano in diffi- coltà e che si impegna ogni giorno per alleviare situazioni di diverso tipo. Che tipo di assistenza date? “Portiamo avanti tre progetti con il Comune che hanno tre scopi ben definiti: ridare fidu- cia a chi ha perso la casa, il senso della famiglia, della pro- pria vita. Nel nostro centro ospitiamo mamme sole con bambini, attualmente tre fa- miglie di Rom e donne vitti- me di maltrattamenti in fami- glia o vittime della tratta. Que- ste persone sono segnalate da organizzazioni come La Stra- da o la Caritas o il centro San- t’Egidio per quanto concerne i Rom, associazioni con le quali lavoriamo in sinergia per recuperare situazioni a volte disperate”. Qual è il gruppo più nume- roso? “La maggior parte sono don- ne con bambini segnalate dal pronto intervento minori o as- sociazioni sociali, mandate da noi da varie zone di Milano ATHOS segue a pag. 3 IL DISGELO Linea blu, ci piaci tu? Nelle pagine interne: “verde Festival” a Rogoredo pag. 7 L’isola di QUATTRO pag. 13 Fratello forcone, sorella forca pag. 4 Eventi culturali pag. 15-16 Il fortino di Radetzky pag. 5 Quando il bene è riconosciuto e premiato segue a pag. 7 segue a pag. 7 Il Centro Nocetum Un possibile uso invernale della vasca piccola

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Non sarà a giugno 2012,ma nel 2013, la riaper-tura della piscina Cai-

mi, perché il lavoro di defini-zione dettagliata della proget-tazione, dei termini della Con-venzione e del piano econo-mico hanno richiesto un lavo-

ro particolarmente lungo. Tan-te esigenze e spinte contra-stanti hanno dovuto trovaresintesi e l’assessora Chiara Bi-sconti ha voluto incontrare piùdi una volta Comitati e Con-siglio di Zona 4, arrivando aduna scelta che lei e la giunta

comunale ritengono la miglio-re possibile per l’interesse del-la città. Ovvero una riapertu-ra in tempi certi dell’impiantobalneare chiuso dal 2006, me-diante una convenzione con laFondazione Pier Lombardoche pagherà i costi della ri-strutturazione (quantificati in3 milioni di euro) a fronte diuna concessione per 25 annidell’impianto e di un piano dirientro dall’investimento.Non vogliamo qui ripeterequanto detto dall’assessoranella nostra intervista di no-vembre, o quanto scritto nellamozione approvata a luglio dalConsiglio di Zona 4, o quantoabbiamo già pubblicato noi inprecedenti articoli ai quali virimandiamo (abbiamo creatouna finestra ad hoc sul nostrosito www.quattronet.it); vo-gliamo invece pubblicare al-cuni interventi più “tecnici”svolti nell’assemblea pubblica

Presentato il progettodella piscina Caimi

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.itVideoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Francesco Pustorino, VitoRedaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano Hanno collaborato a questo numero: Luca Cecchelli, Giovanna Crisafulli, Giuseppina Gullì, Silvia Pusceddu, Eugenia Rossi, Claudia Sgalambro, Piersandro Massone, Giorgio Tassara,Alberto Tavazzi, Antonio Zaopo, Marcia Zegarra Urquizo. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura: 16.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XVI, numero 133, febbraio 2012

® ®

Aluglio 2009, in Consi-glio di Zona 4 venivapresentato il progetto

definitivo della M4 con tantodi CD con tutti i dettagli e letavole del progetto. Da allo-ra avevamo l’intenzione diparlarne su QUATTRO, vistal’importanza e l’impatto chela tratta Sforza Policlinico-Li-nate avrà sulla nostra zona, siadurante i lavori che evidente-mente qualche disagio locreeranno, sia successiva-mente quando saranno evi-denti invece i vantaggi.Abbiamo invece aspettato dueanni e mezzo prima di pre-sentarvi la M4 perché in que-

sto periodo è stato un conti-nuo tira e molla sui finanzia-menti, sulla possibilità di ini-zio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il primo vince, ilsecondo ricorre, secondo unormai collaudato “schema”):volevamo risparmiarci e ri-sparmiarvi queste deprimen-ti vicende e aspettare il “pron-ti, si parte”.E desso si parte, non allagrande, ma si parte e si fa unpezzetto: 3 fermate (delle 8della tratta Sforza Policlini-co-Linate e delle 21 com-plessive di tutto il percorso

Lorenteggio-Linate), a parti-re dal capolinea di Linate. Se-conda stazione, Quartiere For-lanini e terza stazione Forla-nini all’altezza della ferrovia,dove verrà realizzata ancheuna stazione del passante fer-roviario, che permetterà il col-legamento con il sito Expo.

QUALCHE DETTAGLIOLa tratta Sforza Policlinico-Linate, che sarà in gran partea due gallerie a singolo bina-rio, si sviluppa lungo questoitinerario: via Francesco Sfor-za, largo Augusto, S. Babila,

Che cosa ha provato aricevere l’Ambroginod’oro?

“Una sorpresa, un’emozione esoprattutto mi ha fatto piace-re che laici del Comune ab-biano letto con obiettività e ve-rità la realtà che viviamo ognigiorno. E che viviamo comepersone prima che come con-sacrate”.Inizia così il nostro incontrocon suor Ancilla Beretta, re-sponsabile del centro Noce-tum, a Nosedo, fra il Corvet-to e Chiaravalle, per conosce-re da vicino le attività di que-sta Associazione nata nel di-cembre 1998 e che ha vistonell’Ambrogino 2011 il rico-noscimento per quanto fattonegli anni da questo gruppoche si occupa di dare ospitali-tà a quanti si trovano in diffi-coltà e che si impegna ognigiorno per alleviare situazionidi diverso tipo.Che tipo di assistenza date?“Portiamo avanti tre progetticon il Comune che hanno tre

scopi ben definiti: ridare fidu-cia a chi ha perso la casa, ilsenso della famiglia, della pro-pria vita. Nel nostro centroospitiamo mamme sole conbambini, attualmente tre fa-

miglie di Rom e donne vitti-me di maltrattamenti in fami-glia o vittime della tratta. Que-ste persone sono segnalate daorganizzazioni come La Stra-da o la Caritas o il centro San-t’Egidio per quanto concerne

i Rom, associazioni con lequali lavoriamo in sinergia perrecuperare situazioni a voltedisperate”.Qual è il gruppo più nume-roso?

“La maggior parte sono don-ne con bambini segnalate dalpronto intervento minori o as-sociazioni sociali, mandate danoi da varie zone di Milano

ATHOS

segue a pag. 3

IL DISGELO

Linea blu, ci piaci tu?

Nellepagineinterne:

“verde Festival” a Rogoredo

pag. 7

L’isola di QUATTRO

pag. 13

Fratello forcone,sorella forca

pag. 4

Eventi culturali

pag. 15-16

Il fortino di Radetzky

pag. 5

Quando il bene è riconosciuto e premiato

segue a pag. 7

segue a pag. 7

Il Centro Nocetum

Un possibile uso invernale della vasca piccola

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Punto d’ascolto AUSER

AUSER è una As-sociazione per au-togestione dei ser-vizi per anziani esolidarietà sociale,promozione della

cittadinanza attiva e per la cultura di parteci-pazione. La sede di via Rogoredo 41 apre dalmese di febbraio un nuovo Punto d’ascoltopresso lo SPI CGIL in Viale Ungheria 29 (Cen-tro civico) con i seguenti orari: lunedì e gio-vedì dalle 9.00 alle 12.00. Per informazionitel. 02 5061635.

Giornata Nazionale della Raccolta del Farmaco

L’11 febbraio sarà la Giornata nazionale dellaraccolta del farmaco, promossa dal Banco Far-maceutico per raccogliere farmaci da donaread Enti caritatevoli che assistono cittadini in-digenti.Recandosi nelle farmacie che espongono la lo-candina del Banco Farmaceutico, si potrà ac-quistare e donare un farmaco da banco. Gli stes-si farmacisti, rispetto alla domanda degli entiassistiti, consiglieranno il tipo di farmaco dicui è maggiormente avvertita la necessità.Nella nostra zona le farmacie che hanno ade-rito sono quelle di Piazza Angilberto II 10, Piaz-za Insubria 11, Piazza Bonomelli 4 e Via Pia-cenza 24.

Passante e Co.

Riceviamo dai lettori alcune precisazioni sul-l’ultimo articolo “Ancora a proposito del pas-sante” che pubblichiamo volentieri per evitareinesattezze che possano portare i lettori a “nonusufruire a pieno del servizio suburbano”comeci scrive Gianluca Moritz.La linea S9 dal giugno 2010 funziona tutti igiorni della settimana, ma nei giorni festivi èlimitata alla tratta Albairate-Lambrate.La linea Milano-Stradella è un servizio R e nonentra nel passante ferroviario ma, arrivato aRogoredo, il treno R prosegue per Lambrate esi attesta a Greco Pirelli. Ovviamente, arrivan-do a Rogoredo, i passeggeri possono usufrui-re agevolmente del Passante.La S13 si ferma in tutte le stazioni, senza saltarele fermate tra Rogoredo e Pavia (come invecefa il Regionale Milano-Stradella), si inseriscenel passante e si va ad attestare a Milano Bo-visa. Per quanto riguarda i biglietti è utile sa-pere anche che per la stazione di Porta Roma-na i biglietti sono in vendita nel bar all’ango-lo Corso Lodi/via Brembo e che nel caso di nonpresenza di distributori automatici e/o bigliet-terie nelle stazioni, è possibile fare il bigliettosenza sovraprezzo presso il capotreno, nel va-gone di testa, informandolo prima di salire sultreno.Ringraziamo i cortesi lettori per le loro pre-ziose precisazioni e ci auguriamo che possanoanche in futuro collaborare con la nostra reda-zione.Vi ricordiamo, come sempre, che potrete ave-re tutte le informazioni che vi servono nei sitidelegati, facendo attenzione che siano aggior-nati.

F.T.

Uno stop tira l’altro, ma ancora non basta

Non può essere la soluzione definitiva, che con-tinuiamo a sostenere, perché gli incidenti con-tinuano ad avvenire, ma l’aggiunta di due stope della segnaletica nella parte centrale dell’in-

crocio Comelico-Umbria-Ennio aiuta a segna-lare meglio la pericolosità dell’incrocio e ob-bliga a fermarsi prima di ogni attraversamen-to delle corsie. Il problema della visibilità ri-dotta e delle troppe possibilità di attraversa-mento e svolta rimane comunque e per questocontinueremo a sollecitare per una soluzioneviabilistica migliore.

Il Mappamondo, un nuovocentro socio educativoinaugurato in zona

Dai primi di febbraio è entrato in funzione nelquartiere Molise-Calvairate un nuovo centrosocio educativo rivolto a persone con disabili-tà multipla.Il centro “Il Mappamondo” si trova in via Mon-te Velino 17 in una sede di circa 500 metri qua-drati inaugurata lo scorso 21 gennaio.Il progetto è stato realizzato dall’Associazio-ne La nostra Comunità, fortemente voluto dal-le famiglie, dai volontari, dagli operatori e so-stenuto dalla Fondazione De Agostini come ri-conoscimento del valore sociale di questo nuo-vo servizio per la città di Milano.

Il centro accoglierà fino a 30 soggetti con dis-abilità multipla, di cui 10 minori, per offrire lo-ro non solo un luogo accogliente e bello dovecrescere, ma anche un sostegno ed una curanella costruzione di un progetto di vita pienoed autentico.Servizi di sostegno psicologico e pedagogicosaranno offerti anche ai genitori e alle famiglieche chiederanno un aiuto nell’esercizio del lo-ro ruolo educativo.La struttura è stata pensata e realizzata, neglispazi e negli arredi, come un centro polifun-zionale dove poter contemporaneamente svol-gere diverse attività educative, espressive e ri-creative che andranno a sviluppare abilità edattitudini di ogni soggetto preso in carico.

Sede operativa del Centro Socio Educativo “ILMAPPAMONDO” in via Monte Velino 17 Per contatti : Dott.ssa Elisa Paladino (Coor-dinatrice) tel. 02 70004225. [email protected]

Divieto di accesso, comunque

Una lettrice ci invia la foto di questo segnalestradale all’angolo fra via Sciesa e via Spartaco.Purché venga rispettato il divieto di accesso,possiamo considerarlo una innocente e simpa-tica espressione creativa?

Cori in coro,seconda edizione

Sabato 12 maggio alle ore 21.00, presso laChiesa di viale Corsica (Centro Kolbe) si svol-

gerà la seconda edizione della rassegna dei co-ri e gruppi musicali amatoriali della città di Mi-lano denominata:"CORI IN CORO". La manifestazione che, l’anno scorso, ha vi-sto insieme più di 250 vocalist e 11 cori, da-rà modo ad ogni gruppo di presentare i branipiù interessanti appartenenti al proprio reper-torio. Sarà una serata all’insegna di una buo-na Musica! Durante la serata i gruppi parteci-panti si esibiranno tutti insieme in alcuni bra-ni celebri.Chi fosse interessato a partecipare alla nuovaedizione può prendere contatti con l’Associa-zione MOSAIKO che ne cura l’organizzazione.e-mail [email protected] cell. 335 7706378.

Nuova vita per i Frigoriferi Milanesi

Dopo la dismissione anni fa del Palazzo delghiaccio e l’intervento di ristrutturazione, i Fri-goriferi Milanesi sono diventati sempre più se-de di varie realtà che, con caratteristiche di-verse, operano a favore dell’arte e della cultu-ra.C’è Open Care dal 2003, una importante real-tà che integra tutte le attività necessarie alla ge-stione, conservazione e valorizzazione delleopere d’arte, con laboratori specializzati nel re-stauro di dipinti, arredi, arazzi, tappeti, antichistrumenti scientifici. Ci sono poi: FARE, associazione per la dif-fusione della cultura come strumento d’inte-grazione sociale, riqualificazione territoriale econfronto, diretta da Beatrice Oleari e Barba-ra Oteri; Slow Food, associazione internazio-nale di educazione al gusto; Kolima Contem-porary Culture, nuovo spazio indipendenteper l'arte e la cultura contemporanea e labora-torio di tatuaggio siberiano di Nicolai Lilin;Greenpeace, la nota organizzazione globaleindipendente per proteggere e preservare l'am-biente; Nous – Scuola di Specializzazione inPsicoterapia Cognitivo-costruttivista; Philo –Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche; oltrea studi di architettura e design.Oltre a tutto ciò, oggi i Frigoriferi Milanesi or-ganizzano mostre, incontri, presentazioni, proie-zioni, concerti, dando spazio alla curiosità e al-la sete di cultura della nostra città. Di questivi daremo man mano informazioni nelle nostrepagine degli eventi culturali.

2 febbraio 2012

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verranno realizzate in questoprimo lotto.

LA STAZIONE FORLANINI FSLa stazione Forlanini FS ècollocata in modo da ottimiz-zare l’interscambio con l’o-monima fermata ferroviaria,di prossima realizzazione, aservizio del Passante, ramoPioltello (percorsa da varie li-nee del Servizio FerroviarioRegionale), e della linea di“cintura” (percorsa dalla lineaS9). La stazione è realizzata acielo aperto e, per rendere ot-timale l’interscambio, la quo-ta del piano mezzanino corri-sponde a quella del sottopassoche costituisce l‘accesso prin-cipale alla stazione ferrovia-ria Da tale piano si può risa-lire direttamente in superficie,sia verso via Ardigò, sia versovia Mezzofanti o raggiungerele banchine ferroviarie.Inoltre, il mezzanino di sta-zione si apre su di una piazzaribassata, alla quale si accedeattraverso o una rampe discale e ascensore, a serviziosia di via Ardigò, sia del quar-

tiere da via Mezzofanti, o at-traverso un percorso ciclo-pedonale, che si stacca daquello previsto in via Ardigònell’ambito del progetto direalizzazione della fermataferroviaria.Parte integrante del progettodella stazione è il progettodella copertura, che è statoimpostato in maniera tale dariprendere l’allineamento conla ferrovia e ricercare quindiuno sviluppo longitudinaleche dia unicità didisegno eviden-ziando la dinamici-tà del luogo.Dallo spazio apertoantistante la stazio-ne metropolitana,grazie all’estensio-ne della copertura,è possibile accede-re, sempre al coper-to, al tunnel di col-legamento con lastazione FS.L’intervento di si-stemazione superfi-ciale consiste nelrecupero di una zo-

na, circostante alla stazioneM4, che verrà destinata prin-cipalmente a verde pubblico.Il progetto prevede anche lasistemazione superficiale del-l’area RFI interclusa tra il sot-topasso di fermata e l’esisten-te sottopasso di via Gatto,dando continuità alla pista ci-clopedonale.

LA STAZIONE Q.RE FORLANINILa stazione Q.re Forlanini èubicata in viale Forlanini al-l’altezza di via Cavriana, aservizio dell’omonimo quar-tiere. E’ situata sul lato sud delviale, fra via Facchinetti e viaBellosio. Si tratta di una sta-zione con banchina ad isola

contenuta in un manufattoeseguito a cielo aperto, che in-siste su di un’area parzial-mente occupata dal viale For-lanini e dalla via Facchinetti.La sua posizione rispetta i vin-coli creati da un’autorimessasotterranea, presente nell’areaverde compresa fra via Fac-chinetti e viale Forlanini.Uno sbarco in superficie è suviale Forlanini, sul marcia-piede del lato nord del viale(direzione Centro Città). Perfacilitare il collegamento colparcheggio multipiano, chesostituirà l’esistente parcheg-gio ATM di via Gatto, potràessere realizzato un corridoiointerrato meccanizzato in so-

stituzione di questa sca-la. Le altre due uscitesono sulla via Facchi-netti: una è quella prin-cipale, che esce verso ilcentro città e funge an-che da interscambiocon una vicina fermatadel tram, l’altra serve il

quartiere Forlanini.

STAZIONE LINATE AEROPORTOE’ la stazione terminale dellatratta, realizzata a cielo aper-to, ma contrariamente alla sta-zione tipo è una stazione abanchine laterali. Da questastazione si può risalire in su-perficie, oppure raggiungeredirettamente il terminal aero-portuale. La natura del terre-no e la falda molto superfi-ciale hanno condizionato laprogettazione su 2 livelli fun-zionali, che dal basso versol’alto sono il piano banchinee il piano mezzanino.

Stefania Aleni

segue da pag. 1

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Fossi un politico comin-ceresti ad avere paura.Mai come adesso hai av-

vertito tanta ostilità nei con-fronti della categoria, non-ostante il suo fallimento ne ab-bia ridotto le miserevoli esibi-zioni e costretto a un governotecnico, spietato sì, ma con mi-nistri che sembrano ministri enon una compagnia da avan-spettacolo, con alla guida ungentleman freddo finché sivuole, ma estraneo ai fondi dimagazzino del cabaret e otti-mo conoscitore delle varie for-me del galateo, quella interna-zionale prima di tutte. Perquanto ai margini, però, le vac-che sacre continuano sontuo-samente a esistere, e l’intolle-ranza nei loro confronti cresceogni giorno. L’Italia nel geno-ma ha il mugugno qualunqui-sta e non la rivoluzione, manon è detto: dacci oggi e daccidomani, una vergogna via l’al-tra nell’avidità e nell’arrogan-za e nel privilegio e nello sper-pero, e la pubblica opinionepotrebbe anche individuare unaBastiglia da prendere. La cosati piace fino a un certo punto.Nei tempi di marasma la gen-te cava da sé il peggio, e tu seiun poliziotto, ti toccherebbeproteggere il ridicolo in cui unaclasse politica difficile perfinoda immaginare ha precipitatoil Paese, e non contro i barab-ba che possono fare danno manon contano niente, chiamaliblack-bloc o chiamali teppistiacefali fa lo stesso, ma contropersone che potrebbero essereidentiche a te. Lo pensi pienodi malanimo, e intanto vivil’ordinaria amministrazione.Solito spacciatore africano,mai che ti capiti un collettobianco di quelli che intrallaz-zano senza bisogno di nascon-dersi le dosi nelle parti intime.Tu devi vedertela con la ran-tumaglia, ma questa volta hai

rimediato unocchio pestoche ti si gon-fia e lacrima.G o m i t a t a .Quel sacri-pante era unaspanna più al-to di te e si di-vincolava mu-

linando le braccia, e passi perl’occhio a patto di non perder-lo, ma ti bruciano i quattro-cento euro di occhiali andati inmalora. Per quel che può vale-re è resistenza e lesioni a pub-blico ufficiale, ma tu, che vo-lentieri lo rificcheresti nel Ca-nale di Sicilia dopo averglisfondato il fasciame del bar-cone e avere attirato nei pressiun congruo numero di squaliaffamati, non te la senti di in-fierire, la gomitata è stata in-volontaria, non la menzioni.Ornella stira, a tratti ti guarda,mentre con l’occhio che ti è ri-masto sbirci intorno. In quellacasa forse siete stati felici, del-la felicità destinata a scaderecome un barattolo di yogurt,ma la gente non lo capisce e sisposa ugualmente. Stira cami-cie da uomo, e uomini là den-tro non ce ne sono, eccetto tuofiglio che porta solo maglietteda giovane moderno e sembraun barbone. Stira camicie a pa-gamento, lei, laureata, analistadi lunga esperienza, da un an-no disoccupata e senza spe-ranza di rioccuparsi. Bada an-che a un paio di bambini altrui,tira avanti così, né puoi aiutar-la più di quel che già fai. Posail ferro da stiro e ti fissa. «Va-da per il divorzio» ti dice sen-za preamboli. Ti senti gelare.«Ornella, non ho voglia di li-tigare, davanti alla Sacra Rotaarrivo solo se prima mi ucci-di» (vedi “Pedrito e la sacraRota”). «Niente Sacra Rota,ho detto divorzio. Voglio spo-sarlo, capisci?» Ma allora lastoria che lui, che insegna re-ligione, non può sposare unadonna divorziata senza perde-re il posto di lavoro… «Esat-to, perderà il posto di lavoro.»Pausa, lunga, nella colonna so-nora dei colpi di ferro da stiro.«Cioè, dico, disoccupata tu,disoccupato lui…» azzardi consospetto. Prende dal mucchio

un’altra camicia, lei che nonha mai stirato una camicia tua,le tue camicie non si stirano.«Sua zia ha una piccola carto-leria e vorrebbe ritirarsi. La ri-leveremmo noi.» La guardi. Sele riuscisse di rifarsi una vitadovresti solo essere contento,lo meriterebbe con tutto quel-lo che le hai combinato, tu chequando hai visto il film Il lau-reato ti sei detto magari in-contrassi una signora Robin-son come Anne Bancroff, ed èfinita che l’hai incontrata dav-vero, tal quale, e ci sei casca-

to e non era la prima volta, maquello è stato un capitomboloche ha fatto rumore, così Or-nella ti ha messo alla porta.Perché dovrebbe dispiacerti sesi risposasse, allora, visto cheschiverai la Sacra Rota. «Chia-ro che non potrò più fare la co-munione» tiene a sottolinearemettendoci il pizzico di pres-sione psicologia finalizzata aingigantirti i sensi di colpa.

«Quello di Arcore, con tuttoche è divorziato, al funerale dinon ricordo chi se l’è fatta da-vanti a un plotone di teleca-mere, la comunione» ribatti.«Sì, ma lui è quello di Arcore eio sono una disoccupata senzaprospettive: nessuno mi rega-lerà un posto in Regione a die-cimila euro come la signorinadell’igiene dentale o come ilpronipote di Alberto da Gius-sano! Io la comunione la fac-cio davanti a Dio, non davan-ti alle telecamere!» Quella delpronipote di Alberto da Gius-

sano ti richiede qualche se-condo per essere assimilata:Ornella quando vuole sa esse-re spiritosa, peccato che nonvoglia quasi mai. Certo la tuaostinazione contro l’annulla-mento non le facilita la vita,poveretta, lei così dignitosa,colpevole della sola colpa diaverti sposato. «Ascolta…»inizi, già raccapricciato perquello che stai per dire. Potre-

sti ancora fermarti, ma i sensidi colpa lavorano di fino. «Da-vanti a uno che è disposto aperdere il lavoro per sposarticosa posso dire. Informati perla Sacra Rota, vedi un po’ e co-sì sia» dici premendoti sul-l’occhio la lattina di coca fred-da di frigo che lei ti ha dato. Tiguarda stranita, non si fida ec’è da capirla. «Stai dicendosul serio?» Annuisci, e ti sen-ti nobilissimo d’animo, e fie-ro della bella persona che ri-esci a diventare quando ti cimetti. «Bisogna pensare alla

motivazione» dice. La lattinaè diventata tiepida, sarebbe oradi sostituirla, ma come si fa,proprio adesso che arriva ilcolpo di scena; perché tu nondevi inventare nessuna moti-vazione, è un pezzo che l’haibella che pronta, è nata insie-me col tuo matrimonio la mo-tivazione per scioglierlo.«Quando ci siamo sposati misono comunicato senza con-

fessarmi, anzi, in vita mia misono confessato una sola volta,quando ho fatto la prima co-munione, e non sapendo cosadire ho cacciato talmente tanteballe che dopo non la finivo piùdi dire tutti i Paternoster che ilprete mi ha appioppato.» Posail ferro da stiro e ti guarda.«Cioè noi ci siamosposati…così? Tu non ti seiconfessato per…quanti anni?Ma ti rendi conto? Che razza dimatrimonio abbiamo fatto, co-me può essere valido un matri-monio del genere?» «Appuntoperché non è valido ce lo fac-ciamo annullare dalla Sacra Ro-ta!» sbotti. Riprende il ferro dastiro e ti viene il sospetto chestia per dartelo in testa. «Unconto è che il matrimonio tel’annulli la Sacra Rota, e unconto è che te l’annulli tu da so-lo! Sei un disgraziato,sei…sei…» ti urla. La voce letrema troppo. Torna a fissarti,il ferro da stiro a mezz’aria.Qua come ti muovi sbagli, pen-si furibondo. Vi incenerite vi-cendevolmente con lo sguardo,dopodiché te ne vai sbattendola porta, e mandi al diavolo lei,il suo aspirante cartolaio, la Sa-cra Rota, la gente che si sposa etutto quanto il mondo. Alloraalla Bastiglia, forconi prima eforche poi, almeno finché nonverrà ricostruito quel mirabilestrumento di civiltà e progressoche è la ghigliottina. Esecuzio-ni sul prato di San Siro a tarif-fe popolari, sconti per comiti-ve e scolaresche e metà prezzoper gli over 65. Ti senti più gia-cobino di Marat, Danton e Ro-bespierre messi insieme, e poianche Lady Oscar era ufficia-le del re ed è passata ai rivolu-zionari, e fa niente se si tratta-va solo di un cartone animato.Prima però devi correre alPronto Soccorso perché l’oc-chio ti si è chiuso del tutto. «Ese quel baluba me lo ritrovodavanti e si azzarda a muove-re un braccio glielo spezzo inquattro» ruggisci sbattendo inun cestino di rifiuti la lattinascaldata dai tuoi furori.

Giovanni Chiara

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GIALLOQUATTRO/38

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Blues, punk e rock’n’roll al LO FI

Ci eravamo lasciati loscorso numero con lapromessa di parlare del

fortino austriaco ubicato difronte al cimitero di Porta Vit-toria. Non è stato facile trova-re notizie che ne descrivesserola forma, le dimensioni o al-

tro. Siamo partiti da una vec-chia foto, ingiallita, scattatanegli anni Sessanta del 1800,dove si vedono dei soldati chestanno marciando in due plo-toni con un ufficiale a guidar-li, mentre sulla destra un soli-tario “marmittone” camminacon il fucile in spalla. Osser-vando bene la foto ci si accor-ge che l’edificio che spunta dadietro a quello che sembra es-sere un muro o una costruzio-ne del forte è la Cavallerizzadi via Foldi mancante di quel-la parte che fu costruita suc-cessivamente lungo la lineamediana del tetto; questo rife-rimento ci dà la possibilità dicollocare abbastanza con pre-cisione la posizione del forte,suffragata anche da quanto ri-portato da alcune vecchiemappe di Milano, come quel-la del 1886 che pubblichiamo.Il forte occupava una vastaarea che, osservando le map-pe, poteva avere i quattro an-goli, prendendo come riferi-mento luoghi attuali, il Craldel Comune, la piazza cen-trale del parco Formentano, lapalazzina Liberty e la palestradella scuola media Manara.Un’area molto estesa checomprendeva due costruzio-ni, di certo adibite ad alloggiodei militari, un corpo centra-

le, un terrapieno difensivo euna torre. Una costruzione apianta quadrata, come moltealtre ai tempi, che risale al1850, quando due anni dopoi moti delle Cinque Giornategli austriaci ripresero il co-mando di Milano. Nelle loro

intenzioni vi era quella di do-tare la città di una serie di for-tificazioni esterne (ai tempi lacittà finiva al di là delle mu-ra spagnole) che permettesse-ro di controllarequalsiasi attaccoesterno. Ne era-no previste di-verse ma soloquelle di PortaVittoria fu co-struita. La torreche appare nellafoto serviva percomunicare tra-mite segnali lu-minosi con ilCastello Sforze-sco dove avevasede il comandogenerale. Attor-no erano stati co-struiti anche deibastioni conquattro baluardiagli angoli peraumentare la ca-pacità di difesache poteva farconto sulla dota-zione di ben 18cannoni. Il tutto era circonda-to da un ampio fossato ali-mentato certamente dai cana-li che scorrevano nelle vici-nanze. Nel libro Milano Vi-sione (ed. Guida di Napoli)

viene così descritto: “In fac-cia al Foppone sorge il forti-no, un avanzo austriaco, chespunta senza nessuna gravitàdi stile da certi bastioni bassi,come uno sciocco gigante,guardando colle sue finestrel-le quadre sulla città”.

Una curiosità “culinaria” inqualche modo correlata al for-tino. Un testo ricorda una trat-toria della zona conosciuta peril “pesce fresco pescato nel vi-

cino stagno”. Stagno che nonera segnato sulle mappe deltempo ma che con ogni pro-babilità era il risultato degliscavi fatti per procurarsi la ter-ra per costruire i terrapieni che

circondavano il fortino. Il fortino fu utilizzato dagli au-striaci per circa 9 anni e ab-bandonato quando la battagliadi Magenta del 1859 decretòla fine del dominio austriacosulla città e sull’Italia. Lastruttura passò sotto la giuri-sdizione delle forze armate ita-liane che vi si insediarono perun certo tempo fino a quandofu definitivamente abbando-nato. Probabilmente moltedelle sue parti furono impie-gate per altre costruzioni, co-me abbiamo desunto da unanotizia trovata in rete. Digi-tando “fortino” è comparso ilriferimento ad un quadro,“Neve a Milano” eseguito nel1913 da Giuseppe Mascarini(1877-1954), che viene de-scritto come dipinto “fuoriPorta Vittoria nei pressi del-l’antico fortino”. Nella stessapagina dove è descritto il qua-dro un rimando segnala che ilcampanile del Suffragio “fucostruito sul basamento delfortino austriaco”. Impossibi-le, perché la posizione delcampanile e quella del fortenon hanno punti in comune,ma probabilmente quei duemuri ai lati della porta del ba-samento del campanile, chenon hanno continuità stilisti-ca con il resto della facciata,potrebbero provenire dal for-tino. Forse per un motivo de-corativo, visto che nella pie-tra si possono vedere ingloba-te delle conchiglie e le im-pronte di altre.Il fortino rimase in piedi an-cora per diversi anni, ormaiabbandonato e inutilizzato, fi-no a che gli ultimi resti, pocopiù che macerie, vennero di-strutti nel 1906 per permette-re la costruzione sulla sua areadel vecchio mercato ortofrut-ticolo. Non perdete il prossimo nu-mero di QUATTRO: trovere-te un'altra storia curiosa dellanostra zona.

Sergio Biagini

Si ringraziano la Civica rac-colta Bertarelli, gli autori deivolumi sulla chiesa del Suf-fragio per le notizie riguardoil fortino, il sito Città dellescienze per la mappa e gli al-tri siti dai quali abbiamo trat-to spunti per l’articolo.

Il fortino di Radetzky

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7 marzo 2012

L’Associazione LO FI è stata formata da un gruppo digiovani milanesi aventi in comune la passione per lacultura ma, soprattutto, come essi tendono a precisa-

re, per la musica. La sede dell’associazione si trova in via dei Pietro e GiuseppePestagalli 27 ed è a pochi passi dalla fermata Rogoredo dellalinea M3.Abbiamo parlato con il socio e gestore Corrado, che ci ha det-to che “l’associazione è stata fondata da un gruppo di amiciche fanno della musica e di tutte le sue espressioni una logicadi vita; un gruppo di professionisti che provengono dal sotto-bosco musicale poco conosciuto e valorizzato, ma sempre vivoe prolifico”. “Tra i fondatori di LO FI” – continua Corrado –“ci sono anche persone legate all’associazionismo nel campodel sociale”. L’addetto all’Ufficio stampa, Luca Trambusti, ci ha spiegato il

significato del curioso nome del circolo: “LO FI non è altroche la contrazione di Low Fidelity, un’espressione usata nelcampo musicale per indicare un suono scarno ma efficace, unaproduzione in cui si guarda alla sostanza ed all’emozione piùche alla ricchezza sonora. Per i profani – prosegue Luca – lalow fidelity è una tecnica di registrazione molto in voga tra lefrange della musica alternativa e che adotta volutamente delletecniche di registrazione approssimative con risultati sorpren-denti, dato che bassa qualità di registrazione non è sinonimodi bassa qualità musicale. Gli Eels, Beck e i Pavement sono trai più importanti gruppi internazionali che utilizzano questa tec-nica con successo”.Il circolo abbraccia questa filosofia e si propone come un luo-go unico nel panorama milanese di crescita e confronto per tut-ti gli artisti che altrimenti non avrebbero avuto visibilità sul ter-ritorio, con l’obiettivo di poter diventare portavoce di una pro-posta musicale di qualità, piuttosto che basata solo sulle logichedi mercato. Al LO FI è possibile seguire o proporre numerose attività: daiconcerti agli spettacoli teatrali e di cabaret, dalla presentazionedi libri alla proiezione di film e documentari, dalle mostre fo-tografiche e di pittura ai più svariati corsi (l’ultimo in pro-gramma è un corso di degustazione di vini e birre).Il LO FI è un circolo affiliato ARCI perciò l’accesso è riserva-to ai soci tesserati. Ottenere la tessera è, tuttavia, molto sem-plice: basta accedere al sito ed inserire i propri dati personali;è possibile chiedere l’iscrizione anche 24 ore prima dell’ac-cesso al circolo stesso. La tessera fatta presso LO FI può inol-tre essere sfruttata a livello nazionale ma deve essere rinnova-ta annualmente. Nel mese di febbraio il circolo offrirà numerosi ed originalieventi musicali a prezzi accessibili a tutti. Li troverete nellasezione Musica delle nostre pagine dedicate agli eventi e aglispettacoli.

Claudia Sgalambro

Milano oggiPubblichiamo volentieri una poesia dedicata alla nostra zona,scritta da un nostro lettore (novantenne), Luigi Pratesi.

Ecco la mia Milano avvolta nella nebbia Piazza Libia - corso Lodi - Corvetto - via Trebbia Tornano i ricordi della mia infanzia lontana Sono nato e cresciuto sempre a Porta Romana.

Poche le macchine allora in circolazione I vecchi tram che giravano nella circonvallazione C'era ancora la stazione dei treni in uno spazio Che adesso è diventato l'alberato viale Lazio.

Non vi era traffico, pochi semafori in città Si respirava un aria salubre e piena di serenità. Non vi era l'invasione della gente venuta da fuori Siano benvenuti gli onesti, le badanti, i lavoratori.

Che aiutano i nostri anziani con tanto affetto E meritano da Milano di avere un tetto Ha sempre avuto il cuore generoso Milano E a chi ha bisogno ha sempre dato una mano.

Ma non vogliamo infiltrati fra camorra e mafiosi Vogliamo uomini onesti, validi e generosi Chi ha ingegno e impegno può avere un futuro Le occasioni sono molte, occorre lavorare duro

Fai il tuo dovere o dorata Madonnina Che dall'alto ci sorvegli e Milano cammina. Dacci meno smog, ma pace, lavoro e serenità Tutto questo si merita veramente la nostra città.

LUIGI PRATESI

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Una nuova realtà nonprofit apre una sede inzona 4: l’Associazione

Italiana per la Lotta al Neuro-blastoma ONLUS, infatti, hainaugurato un ufficio a Mila-no in via Simone D’Orsenigo18, donato dal professor Car-lo Mazzola.Nata nel 1993 a Genova pres-so l’Istituto “G. Gaslini” suiniziativa di alcuni genitori dibimbi affetti da neurobla-stoma, un tumore del-l'infanzia che originadal sistema nervososimpatico che è con-siderato la prima cau-sa di morte per ma-lattia in età prescola-re, e su impulso di al-cune figure di riferi-mento nell’oncologiapediatrica italiana,l’Associazione in 18anni di attività è sta-ta protagonista dellaricerca scientifica sul neuro-blastoma e, successivamente,sui tumori solidi pediatrici,contribuendo al progresso de-gli studi e all’affinamento del-la diagnosi e della terapia di

queste patologie.Una storia impreziosita dal ri-conoscimento del Ministerodella Sanità, dalla nascita diun suo laboratorio di ricerca edal riconoscimento della tra-sparenza e del buon uso delledonazioni ottenuto dall’Istitu-to Italiano della Donazione nel2007.

A tutt’oggi, l’Associazione,che ha destinato alla ricercascientifica oltre 18milioni dieuro, finanziando oltre 500contratti di ricerca, conta piùdi 115.000 soci sul territorio

nazionale e numerose sezionilocali. L’apertura della sede di Mila-no si inserisce in un’ottica dicontinua crescita per rispon-dere al bisogno di vicinanzadei sostenitori, delle famigliee dei volontari e per rafforzarela collaborazione con l’Istitu-to dei Tumori, con le realtà sa-nitarie regionali e con il mon-do delle imprese e delle Istitu-

zioni della Lombardia.A Milano, come su tutto

il territorio naziona-le, è possibile soste-nere l’Associazionee finanziare la ricer-ca sul Neuroblasto-ma aderendo allacampagna “Cercoun Uovo Amico”,che si svolge sottol'egida dell'Alto Pa-tronato del Presi-dente della Repub-blica e che intende

far conoscere l'Associazione ela sua missione offrendo alpubblico uova di 300 grammidi puro cioccolato no OGM, allatte e fondente, con sorpresa,a fronte di un’offerta libera

non inferiore a 10,00 Euro. L'i-niziativa è particolarmente ri-volta agli alunni degli istitutiscolastici italiani, ma è possi-bile per chiunque richiedere ilproprio uovo solidale al nu-mero 02 89080886 o all’indi-rizzo mail [email protected] e passarlo a ritirarenegli uffici milanesi previo ap-puntamento.Agli istituti che volessero co-noscere in dettaglio l'iniziati-va e le semplici modalità diadesione è possibile reperiretutte le istruzioni e il materia-le necessario per poter riceve-re rapidamente le uova pressola propria sede scolastica al-l’indirizzo www.neuroblasto-ma.org o telefonando al nu-mero verde 800 910 056 entroil 25 febbraio.

Per informazioni: Associazione Italiana per la Lotta al NeuroblastomaO.N.L.U.S.via Simone D’Orsenigo 18Paolo Brigliadoro Tel: 02 89080886 www.neuroblastoma.org

Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma

6 febbraio 2012

FESTA DELLA FAMIGLIA IN S. PIO VDomenica 29 gennaio si è svolta presso la Parrocchia diS. Pio V e S. Maria in Calvairate di via Lattanzio ang. viaEnnio, la Festa della Famiglia che ha avuto come tema“Farsi accoglienti per accogliere il mondo”, prima inizia-tiva del 2012 in preparazione al VII Incontro Mondialedella Famiglia (IMF 2012) che si terrà a Milano dal 30maggio al 3 giugno p.v. e che avrà come titolo: “La fami-glia: il lavoro e la festa”. Il 3 giugno, all’aeroporto di Bres-so, celebrerà la Messa il santo padre Benedetto XVI.Per quei giorni è atteso l’arrivo a Milano, e quindi anchenel nostro quartiere, di numerose famiglie provenienti datutto il mondo e che saranno ospitate in casa da altre fa-miglie con lo scopo di favorire il confronto sulle modali-tà differenti di concepire “La famiglia: il lavoro e la fe-sta”.Chi fosse interessato a ricevere informazioni sull’e-vento o volesse offrire la propria disponibilità comevolontario o come famiglia che accoglie famiglia puòrivolgersi alla Segreteria Parrocchiale in via Lattan-zio 60 il martedì e giovedì dalle 18 alle 19.30 e la do-menica mattina dalle 10.30 alle 12; tel. 02 55194340;www.sanpiovmi.it; www.family2012.com.L’incontro Mondiale della Famiglia 2012 è un evento cheinveste tutte le parrocchie; per informazione e adesioni,gli interessati possono rivolgersi alla segreteria della pro-pria parrocchia.

Il simpatico Nicola ha sgra-nato gli occhi quando gli hodetto che, a mio avviso, meri-tava una finestra sul giornaledi zona: “cosa si può dire diun edicolante?” Lui non sa diessere un buon esempio dicentro di vicinato, ossia coluiche offre la prossimità e lacontinuità del servizio con lafunzione sociale di prestareascolto, informare, ribattere suogni cosa. La storia cominciasedici anni fa, quando i gior-nali si compravano dove ca-pitava e la domenica si cerca-va l’edicola di turno, a voltelontana. Da allora Nicola hatenuto l’edicola aperta settegiorni su sette, lavora almeno12 ore al giorno dalle sei delmattino alle otto di sera. E senel pomeriggio si vede la ser-randa abbassata non sempre siconcede un meritato riposo,spesso la pausa gli serve persistemare il mare di carte chelo invadono quotidianamente:le dispense, le ordinazioni, lemancanze, gli errori altrui.Svolge il suo lavoro con la cu-ra di chi sa che il servizio nonè soltanto vendita ma como-dità, facilità, ordine delle co-se. Assembla con cura gli in-

serti, gratuiti o a pagamento,memorizza i gusti dei clientiabituali, anticipa le loro ri-chieste. Anche quando l’edi-cola è gremita lui ha sempreun occhio, una parola di at-tenzione. Se ha spazio di tem-po si dispone pazientementead ascoltare i triboli di vitadelle persone anziane, le ma-lattie, le controversie in fami-glia, sponda di un naufrago incerca di riva. Sorride alle bat-tute di spirito dei suoi clientianche se di spirito non hannole essenze. Appena può escedal chiuso dei 4 x 4 metri stra-colmi di carte per respirareuna boccata di fumo milane-se. Non è solo, lo aiuta l’an-ziano padre, silenzioso e dis-creto, consapevole che in unpiccolo spazio ogni persona èun ingombro monta sulla suacabriolet a due ruote con rag-gi e cigolando se ne và. LasciaNicola nel suo regno roman-tico di carta che profuma del-l’inchiostro e dei colori dellavita, come un pasticciere chenon può divorare tutte leghiottonerie che gli passanosotto gli occhi.

Giorgio Tassara

L’edicola della rotonda di Tertulliano

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7febbraio 2012

Girovagare nei tortuosi mean-dri delle iniziative milanesi èsempre imprevedibile. Peresempio, si comincia con l’an-dare in libreria e si finisce inun caffè-ristorante! Già, per-ché l’iniziativa “Stasera a ce-na da…”, pubblicizzata dallalibreria “Il mio libro…” di viaSannio, è in realtà organizzatadall’originale caffè-ristoranteBalubà (con l’accento sulla“a”: è inutile che i milanesiDOC si ostinino a pronun-ciarlo “balùba”)! Ma andiamocon ordine.Nonostante la sua posizioneun po’ defilata in via Foldi(adiacente a Piazza S. Mariadel Suffragio) e la sua “giova-ne età” (ha aperto da meno diun anno) il Balubà si sta con-quistando un posto di rilievonel panorama dei locali citta-dini per la sua originalità e lesue iniziative. L’idea dei cin-que soci (e amici) che hannodato il via all’impresa era in-fatti di realizzare qualcosa chefosse un mix di ristorazione,eventi e cultura: ecco alloral’ampio locale seminterratoche ospita periodicamente pre-sentazioni di libri, musica li-ve, performance teatrali, ecc...;ecco gli “aperitivi con l’auto-re”, i piatti etnici (loro specia-lità) e le cene a tema; ecco in-fine le riviste, i giornali e i li-bri disposti qua e là per il lo-cale. Dalla prima colazione aldopo cena (passando per pran-zo, spuntini, happy-hour e ce-ne) qui si viene per bere, man-giare, incontrarsi, chiacchie-rare, ascoltare, in un ambien-te raccolto e semplice, ma sim-

paticamente moderno. E oraveniamo all’iniziativa “Stase-ra a cena da…”.L’idea è semplice, ma bencongegnata: le cucine del Ba-lubà si aprono per ospitareamanti della cucina disposti aproporre un loro menù ad ami-ci e clienti del locale. Chef im-provvisati, ma non sprovve-duti, che non solo cucineran-no i loro manicaretti - con lasupervisione della cuoca delBalubà - ma organizzeranno ilservizio, sceglieranno la mu-sica di sottofondo e presente-ranno se stessi, cenando as-sieme ai clienti (conosciuti o

sconosciuti che siano).Un lunedì si e uno no, a parti-re dal 6 febbraio, verrà propo-sto un diverso menù e gli in-teressati potranno prenotarsiper una cena originale, casa-linga e a prezzi decisamentecontenuti (15/20 euro bevan-de escluse, ma comprensivi diacqua e caffè); inoltre, ai par-tecipanti saranno fornite - a fi-ne serata - le ricette di quello

che hanno mangiato! (Ci sa-rebbe in cantiere anche l’ideadi pubblicare, a fine iniziati-va, un libretto con tutti i me-nù, le ricette e le annotazionidei cuochi non professionisti).Appena partita, l’iniziativa hasubito raccolto ampi consen-si, tanto che sino a giugno lalista degli “chef per una sera”è già al completo: per ora, in-somma, ci sono a disposizio-ne solo posti per “commensa-li”. Quindi, se siete interessa-ti, fatevi avanti! Per ulterioriinformazioni, per conoscerecuochi e menù e per prenotar-si (a disposizione 25/30 posti

a serata), ci si può rivolgeredirettamente al locale, telefo-nare o scorrazzare in rete suisiti preposti; eccovi tutti i da-ti utili: Caffè-ristorante Ba-lubà - via Foldi 1 - Tel. 0292888379 - sito: www.balu-babar.net - e-mail: [email protected] - e-mail libreria (perinformazioni) [email protected]. Buon appetito.

Francesco Pustorino

Chef per una sera

perché sfrattate o per proble-mi interni alla famiglia, permetterle in sicurezza; oppuremamme difficili che hannodifficoltà a seguire i loro figli.Quando arrivanoqueste mamme arri-vano con la persona-lità distrutta, senza fi-ducia in se stesse, vo-glia di farcela. La pri-ma cosa è dar loro unpiatto o una cameraaccogliente; il primoobiettivo è ricostrui-re l’identità distrutta.Restano con noi cir-ca un anno, anche sesu questo non siamofiscali, fino al mo-mento che non trova-no una soluzione abi-tativa”.Ci sono poi le donnemaltrattate e quelleche arrivano dallatratta. Persone appo-sitamente preparateche operano in Cari-tas si occupano delloro primo recuperoe poi queste donnevengono accolte aNosedo. In generesono persone in si-tuazione protetta enon se ne conosce l’identità.Il loro è un percorso difficileed impegnativo ma che dàsoddisfazioni, come nel casodi una ragazza proveniente dalmondo della prostituzione cheha trovato un lavoro, ma so-prattutto la felicità della vita,oppure come una madre e suafiglia, in situazione protetta,che sono riuscite l’una a tro-vare l’indipendenza economi-ca, l’altra ad essere a un pas-so dalla laurea.Oltre alle suore, numerosi vo-

lontari si occupano della ma-nutenzione, del giardinaggioo della scuola di italiano perle mamme straniere o dannouna mano ad accudire i bam-bini ospiti. Il primo e terzogiovedì del mese vengono dis-

tribuiti dei pacchi alimentari,agli inizi erano dati per lo piùa stranieri, mentre ora la dis-tribuzione riguarda anche per-sone sole, anziane e, fenome-no in aumento, padri separatiche faticano a tirare avanti. Leattività di Nocetum non si fer-mano qui ma spaziano dal-l’inserimento dei bambini nel-le scuole, all’organizzazionedi momenti di coesione tra lemamme di diverse etnie, an-che con pranzi comuni, doveognuna prepara qualcosa di ti-

pico della propria terra, favo-rendo così il dialogo e una sor-ta di aiuto reciproco tra di lo-ro. Non ultimo, viene affron-tato il problema medico conuna suora infermiera che si oc-cupa delle semplici necessità

sanitarie. Ecco, queste sono tut-te le attività che han-no portato all’Ambro-gino!“È arrivato l’Ambro-gino e l’ho godutomolto – conclude suorAncilla -, come qual-cosa di molto bello.Non per me perchéquello che faccio, lofarei indipendente-mente da ogni ricono-scimento pubblico. Èstato un bel momentoperché è stato ricono-sciuto quello che si fa;per noi è normale e lofacciamo comunque.Questo saper vedere,dire e raccontare il be-ne fa notizia, e questaè una cosa bella. Il be-ne esiste. Quando sia-mo venuti qui la ca-scina era fatiscente,una discarica abusiva,ma anche una discari-ca umana e il bene èstato il nostro princi-

pale obiettivo e abbiamo ca-pito che poteva nascere qual-cosa di bello da offrire alla cit-tà e ai cittadini”.Ci siamo dati appuntamentoancora con suor Ancilla. “Sem-bra che ci siano delle tombesotto la chiesa e con l’aiuto diesperti speriamo di trovarle ericostruire così la storia di que-sto luogo sacro che ha radicimolto lontane nel tempo”. Spe-riamo di raccontarvi questastoria molto presto.

Sergio Biagini

con l’assessora allo Sport e tem-po libero e la Fondazione PierLombardo che si è tenuta lune-dì 23 gennaio al Teatro FrancoParenti. Per ragioni di spaziodovremo essere particolarmen-te sintetici, ma chi fosse inte-ressato può vedere su Youtubela registrazione della serata(http://youtu.be/FYJCODe-keS0).

Massimo Accarisi, Consi-gliere della Fondazione PierLombardo di nomina comu-nale:“Oggi si parte dallo stato difatto di un impianto natatorioabbandonato e in decadimen-to per il quale l’assoluta prio-rità è intervenire per bloccar-ne il degrado e dar vita a unarinnovata prospettiva di servi-zio per la Città. Quali solu-zioni? Teoricamente possonoessere molte, ma quelle reali-sticamente praticabili assaimeno. Ciò a causa di proble-mi di finanziamento per so-stenere l’opera di straordina-ria manutenzione e di ristrut-turazione, problemi di naturagestionale, necessità di supe-rare la rottura dell’unità pro-gettuale originale tra com-plesso sportivo e luogo di spet-tacolo. La soluzione propostaconsiste nell’ampliare la giàesistente convenzione tra ilComune di Milano e la Fon-dazione Pier Lombardo, dan-do incarico alla Fondazione difinanziare, di realizzare, e digestire, in modo integrato, spa-zi e servizi. Ampliando la convenzionecon la Fondazione Pier Lom-bardo il Comune mantiene perintero la proprietà di tutto ilcomplesso teatrale e sportivoe ne verifica periodicamentel’andamento. La concessioneè fatta dal Comune a una Fon-dazione che non ha scopo dilucro, che è partecipata dal Co-mune e che ha tra i fondatoriRegione Lombardia, Provinciadi Milano, Comune di Milano.Tutto ciò indica la natura deisoggetti e il presidio dell’inte-resse pubblico. La piscina sarà,con il Teatro, un servizio aper-to al pubblico, con orari diapertura e tariffe coordinate econvenzionate con il Comune.I prossimi passi saranno ilcompletamento e lo sviluppodel progetto artistico e del pa-linsesto delle attività integratetra Teatro e Piscina; l’indivi-duazione, tramite selezione,del Partner per le attività bal-neari e sportive; la definizionedel finanziamento dell'opera edella successiva gestione; le at-tività preliminari alla cantie-rizzazione dei lavori di ristrut-turazione; la selezione del-l’impresa e i lavori di cantiereper arrivare all’inaugurazione

nel corso del 2013. L’obietti-vo del progetto è di giungeread una integrazione, articolatae completa, tra le attività, lestrutture e le gestioni afferential Teatro Franco Parenti e allaPiscina Caimi, immaginandoun modello innovativo di in-treccio tra la proposta cultura-le e quella sportiva, che siaaperta ad un vasto pubblico eaccresca le relazioni positivecon gli abitanti della zona”.

Nicola Sardano, coordinato-re dei temi di ecosostenibilitàdel progetto e del cantiere eCostanza Rampello, coordi-natrice del progetto, hanno pre-sentato il progetto dei lavori diristrutturazione:“Il progetto prevede innova-zioni tecnologiche in linea conl'esigenza della riduzione deiconsumi e con il rispetto dellanaturalità del benessere fisico:al centro l’ecosostenibilità e ilbenessere della persona. Quin-di l’utilizzo dei pannelli sola-ri per il riscaldamento dell’ac-qua, una copertura isotermicaper la notte per avere menodispersioni termiche ed un au-mento del periodo di utilizzodella piscina; il recupero delleacque grigie attraverso un trat-tamento che ne permetta il ri-uso per, ad esempio, l’irriga-zione e le pulizie; il tratta-

mento dell’acqua con l’ozonoche implica migliore qualitàdell’acqua e minore utilizzodel cloro; creazione di barriereacustiche con l’utilizzo del ver-de verticale e di materiali na-turali”.“Il progetto della Fondazioneprevede una progettazione alminimo, essendo un bene vin-colato dalle Belle Arti, e pre-vede di mantenere materiali,forme, simmetrie. Dove i ma-teriali originali sono ancorapresenti si attuerà un recuperoe dove non è possibile si an-dranno a rifare uguali a quellidell’epoca. Il progetto preve-de di mettere tutte le opere ne-cessarie alla balneazione dovevi erano i vecchi spogliatoi nonpiù a norma, lungo la via Bot-ta: quindi i nuovi spogliatoi arotazione, servizi, docce, bi-glietteria. Per accedere alla pi-scina ci saranno dei percorsipavimentati che portano ai la-vapiedi e alle vasche. Per esi-

genze di costi e di tempi, ver-rà inserita nella vecchia unanuova vasca; gli impianti tec-nici verranno posti nella partepiù profonda creando un sola-rium, al momento non presen-te. Gli scaloni saranno tutti re-cuperati nei materiali origina-li, verrà fatto l’impianto di ir-rigazione per il tappeto verde.Per quanto riguarda le palaz-zine, versano in pessime con-dizioni e verrà fatto per ora so-lo un recupero strutturale, nonfunzionale, per limiti di bilan-cio”.

Dario Moneta, direttore cen-trale del Settore Sport:Gli aspetti principali dellaConvenzione“Il Comune di Milano a frontedell’impegno della Fondazio-ne Pier Lombardo ad eseguiregli interventi di risanamentodella piscina Caimi e degli spa-zi accessori e ad applicare letariffe comunali in determina-te fasce orarie, concede in usogratuito gli spazi del CentroBalneare Caimi e dell’area at-tualmente adibita a tennis. Ladurata è di 25 anni dalla datadi stipula. La Fondazione po-trà gestire gli spazi anche tra-mite soggetti terzi specializza-ti per lo svolgimento delle at-tività sportive e commerciali;dovrà informare periodica-

mente il Comune dei tariffariapplicati per le attività sporti-ve; potrà ospitare iniziative dicarattere vario, anche di tipocommerciale, ferma restandola vocazione principale delcomplesso ad offerte preva-lentemente culturali e sporti-ve, garantendo l’uso compati-bile con la buona conservazio-ne della struttura. La Fonda-zione potrà ospitare nell’areadella piscina manifestazioniculturali, sportive, ludiche e ri-creative, volte anche all’inte-grazione sociale e alla riquali-ficazione urbana, oltre a ma-nifestazioni a carattere com-merciale, purché: rispettino lanormativa vigente sui livelli dirumorosità urbana e sianocompatibili con il contesto incui si svolgono; vengano svol-te non in termini di attività pre-valente; vengano comunicatepreventivamente al Comunecon un piano semestrale”.

CLS

Presentato il progetto della piscina Caimisegue da pag. 1segue da pag. 1

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8 febbraio 2012

GUERRA ALLE DROGHE SPAZZATURALe chiamano smart drugs: “droghe fur-be”. In realtà sono furbe per chi le ven-de, mentre per chi le compra sono un pe-ricolo, per la salute fisica e l’equilibriopsichico. L’inganno alla base di questadefinizione ha permesso il dilagare an-che in Italia delle nuove droghe, molto“cool” e dai nomi accattivanti, che per lopiù non figurano nelle tabelle delle so-stanze tossiche. Ultimamente le autoritàitaliane hanno dichiarato guerra aglismart shops dove queste sostanze di ori-gine vegetale e sintetica sono smerciatein varie forme, soprattutto come profu-matori ambientali. Tuttavia è grazie al-l’e-commerce che si è sviluppato il loroconsumo e il conseguente business. L’eurodeputato emiliano Tiziano MOT-

TI (UDC) ha subito presentato una in-terrogazione alla Commissione di Bru-xelles per chiedere la revisione delle Di-rettive che sono alla base delle discipli-ne nazionali, e intanto ha rivolto ai me-dia l’appello a non usare più il terminesmart drugs, ma quello di “trash drugs”,appunto droghe spazzatura. Nella sua in-terrogazione l’On. Motti scrive: “Le co-siddette smart drugs sono sostanze clas-sificate come erboristiche e definite im-propriamente droghe furbe perché ven-dute legalmente come prodotti naturaliper profumare ambienti, ma descritte eveicolate soprattutto sul web come simi-

li alla cannabis.Per le modalità di assun-zione autonoma e senza sorveglianzamedica, in assenza di una regolamenta-zione, esse rappresentano una pericolo-sa tipologia di droghe prodotte, come re-centemente appurato dai Nuclei Antiso-fisticazioni in Italia, da scarti di labora-torio”. Alcune delle sostanze che vannoper la maggiore in molti preparati sono:assenzio, tujone, ashwagandha. “Dei lo-ro principi attivi si sa ancora troppo po-co in relazione ai potenziali effetti tossi-ci sulle persone. È nostro dovere consi-derare l’effetto di queste sostanze in per-sone alla guida di veicoli, posto che es-se non sono (ancora) direttamente vieta-te dalla legge, trattandosi di prodotti “na-turali” non compresi tra le sostanze stu-pefacenti e si presume difficilmente ri-levabili dai test attualmente utilizzati dal-le forze dell’ordine sugli automobilisti”. Da ciò scaturisce la richiesta dell’On.

MOTTI alla Commissione di Bruxellesdi interventi urgenti “nell’interesse del-la salute dei consumatori”, in particola-re la revisione delle Direttive da cui de-rivano sia le legislazioni di attuazione92/109/CEE relative alla fabbricazionee all’immissione in commercio di so-stanze impiegate nella fabbricazione il-lecita degli stupefacenti, sia l’Allegato IIdella Direttiva 88/388/CEE relativa agliaromatizzanti.

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Nata nel 2001 e presieduta dal-l’avvocato Annamaria Parac-chini, l’Associazione Valeria,

dal nome di Valeria Gorni, esempio didedizione ai minori, svolge la sua ope-ra presso gli studenti delle elementari,medie e superiori.È una Onlus il cui obiettivo è quello diinsegnare e divulgare in Lombardia manon solo (a Torre del Greco, ad esem-pio), metodologie contro il bullismonelle scuole, ovvero contro ogni tipo disopraffazione fisica e psicologica.La Onlus è composta da un team diesperti di diritto minorile e di famiglia,in particolare sono avvocati affiancatida insegnanti ed educatori (studenti uni-versitari presenti essenzialmente alleelementari) che, interpellati dalle scuo-le, eseguono due interventi all’anno perclasse.Lo scopo dei questi corsi è di spiegare,in termini legali, come difendersi dalleviolenze con l’appoggio anche di do-centi di supporto e dello sportello giu-ridico se presente negli istituti.L’avvocato Giorgio Conti di Valeriaprecisa che il bullismo può suddivider-si in fisico (soprattutto nei maschi conmanifestazioni di lesioni, percosse,ecc…), in verbale (imputabile alle ra-gazze con ingiurie e diffamazioni), inneutrale, basato cioè sull’indifferenza.Non è detto che i tre tipi di bullismo nonpossano appartenere ad entrambi i ses-si. Da alcune scuole poi arrivano richieste(medie e superiori) su problemi qualidroga, furti, atteggiamenti diffamatorieffettuati in classe tramite telefonini ofilmati diffusi in seguito via internet(bullismo tecnologico).Gli operatori di Valeria negli interven-ti rivolti agli studenti delle scuole me-die intendono spiegare la legalità in re-lazione ai problemi e alla fascia d’etàdell’utente: è basilare chiarire prima ditutto cosa sono le regole, evidenziate,continua l’avvocato Conti, sempre in

senso positivo, puntualizzando il valo-re che le regole sottendono in quanto viè un bene giuridico da tutelare sia per ilragazzo che per la società in generale.Si vuole anche sottolineare il concettodi imputabilità, la responsabilità pena-le a partire dai quattordici anni che ve-de coinvolti i genitori dell’adolescente.Un altro argomento delle lezioni pro-posto da Valeria consiste nel ribadirel’importanza della fedina penale pulitaper una futura occupazione lavorativa,la consapevolezza, inoltre, che fre-quentare cattive compagnie implicacomplicità di tipo penale.

Un ulteriore soggetto di approfondi-mento vieppiù attuale e dibattuto, inparticolare nelle scuole superiori, è l’u-so degli stupefacenti con relativi rischi.Nel secondo intervento annuale l’As-sociazione procede sempre ad una si-mulazione in classe di un processo pe-nale, con tribunale annesso, presenti levarie figure ed i diversi ruoli del pro-cesso (giudice, pubblico ministero,ecc…).Attraverso questa fase ludica, gli stu-denti possono capire a che cosa vannoincontro in sede penale.Alcune classi sono anche accompagna-te al Tribunale ordinario per assistere aprocessi per direttissima, previo accor-do con i magistrati.Gli intenti di questi interventi, a livellopsicologico e morale, mirano ad abi-tuare il ragazzo a considerare la legge

in positivo, a trovare un aiuto per cre-scere consapevoli, non un esempio dun-que punitivo che possa nuocergli, dan-neggiarlo. Nell’ubbidire alle regole delgruppo dove vige il bullismo, lo stu-dente può infatti non rendersi conto chesfugge alle regole del comportamentocivile per sottomettersi agli input dellabanda, che non lo tutela, anzi.Nei corsi sul bullismo si insegna comeneutralizzare il bullo senza infierire conviolenza, ignorandolo in attesa di ulte-riori sviluppi.L’approccio di Valeria nelle scuole ele-mentari tende ad essere meno “tecni-co”, sotto forma di gioco, per esempioquello della Tombola di Re Fiordileg-ge, gioco che vuole diffondere la cultu-ra della legalità presso i minori a cui ri-chiede di ricostruire il loro mondo nelrispetto dei diritti e dei doveri, fermorestando la responsabilità e la condivi-sione delle regole. I risultati sono in genere positivi perchégli interessati dimostrano di essere mol-to attivi e rispondono agli stimoli pro-posti.La Onlus Valeria collabora in diversescuole primarie di zona 4 (SalvatoreQuasimodo, Morosini, elementari diviale Mugello e di via Martinengo),mentre presso la media Manara si svol-ge il progetto pilota “mai + xsi“ ( maipiù persi ) della Compagnia CampoTeatrale, patrocinato dalla zona 4, conil supporto dell’associazione Valeria esuccessivamente di un magistrato.Lodevoli, necessarie queste innovazio-ni nelle scuole, ben vengano le Onluscome Valeria per sostenere la legalitàcontro ogni tipo di violenza, per aiutarei nostri giovani, futuri uomini di doma-ni, a crescere sereni, a credere positiva-mente in un mondo più sano e civile.

Giuseppina Gullì

ASSOCIAZIONE VALERIAViale Majno 3, tel. 02 76317312

L’Associazione Valeria Un aiuto per le scuole

Vivere “Con Stile” Parte a Milano il progetto per cambiare

insieme le abitudini dei milanesi

Giovedì 26 gennaio presso lastupenda Sala Alessi di PalazzoMarino e alla presenza di oltre250 persone, è stato presentatoil nuovo progetto “Con stile,cambio vita a Milano” di Le-gambiente, Arci e Acli per cam-biare gli stili di vita dei milane-si. Un grande percorso di sensi-bilizzazione, volontariato e co-stanza da parte di tutti e con tut-ti, per miglio-rarsi e miglio-rare la propriacittà. All'e-vento hannopar tec ipatol'Assessore alB e n e s s e r e ,Qualità dellavita, Sport etempo liberoChiara Bi-sconti, l'As-sessore allaMobilità, Am-biente Pier-francesco Maran e ha fatto ca-polino anche il sindaco Pisapia.Oltre ai rappresentanti delle As-sociazioni promotrici, Acli, Arci,Legambiente, Terre di Mezzo eAvanzi e ai primi attori del cam-biamento: le famiglie, i nego-zianti, i condomini e le scuole.“Con questa campagna”, dico-no i promotori, “Milano rilan-cia analoghe esperienze italianeed estere: Venezia ha coinvolto1200 famiglie nel progetto"Cambieresti", Parigi ha lancia-to nel 2011 le "eco-azioni" perla "Paris durable", sempre nel2011 il progetto "La famiglia so-stenibile", realizzato dall’Agen-zia InnovA21 per lo SviluppoSostenibile per i Comuni soci(Barlassina, Bovisio Masciago,Cesano Maderno, Desio, Meda,

Seveso e Varedo). La strategiadella campagna Con Stile si in-quadra nelle azioni di governopartecipato per lo sviluppo so-stenibile e la coesione sociale.Per questo tutti gli attori delcambiamento firmano con ilSindaco un Patto per realizzareinsieme la Milano sostenibiledel futuro!”.Strumento indispensabile alla

diffusione della campagna, ol-tre al passaparola, rimane il si-to che è stato presentato nellaserata: www.constile.milano.it,dove tutti i cittadini milanesi chevogliono diventare “attori” delcambiamento posso registrarsie segnalare le azioni concreteche già fanno per diminuire l'im-patto ambientale e quelle che sisforzeranno di perseguire.A conclusione della presenta-zione hanno parlato i primi at-tori del progetto che hanno evi-denziato quanto forte sia la vo-glia di lavorare insieme per mi-gliorarsi.Ed ora, guardando la nostra gri-gia città, a chi non viene vogliadi rimboccarsi le maniche?

Lorenzo Baio

Page 9: Quattro 133 Pquattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-133.pdfzio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il

9febbraio 2012

Igiardini di via Rogoredoper l’intero anno 2012 sa-ranno il luogo privilegiato

per le manifestazioni della pri-ma edizione di verdeFestival.Un progetto che nasce con loscopo di valorizzare questoampio spazio verde di Rogo-redo, con un pacchetto di ini-ziative variegato e spalmatosui dodici mesi.I giardini di via Rogoredo fu-rono realizzati all’inizio deglianni Sessanta in segui-to alla copertura delcanale Redefossi, cheancora oggi scorre sot-to il manto erboso.Una spazio verde al-quanto interessantecon una varietà di ol-tre venticinque diver-se essenze arboree, cherendono sicuramentepiacevole il passeggia-re lungo i vialetti. At-tualmente, grazie aidue campi giochi pre-senti, i giardini sonofrequentati da bambi-ni e nonni soprattuttonel periodo estivo. Proprio dal discretonumero di essenze ar-boree, nel 1996 nacquel’idea di realizzare unPercorso Botanico nelquale venissero segna-late con una appositacartellonistica i nomidei vari alberi che han-no dimora nel parco.Un percorso che dal 2002 ven-ne poi abbandonato senza chevenisse più effettuata la ne-cessaria manutenzione. E’ proprio dall’idea di valo-rizzare gli spazi verdi del quar-tiere ed in particolare i giardi-ni di via Rogoredo che nasce

il progetto verdeFestival 2012,una manifestazione che pre-senterà un fitto programma diattività per grandi e piccini, dispettacoli, mostre e tanto altroancora. A questo progetto, ideato edorganizzato da E’-VENTOProduzioni e SoffiaSogni, han-no aderito numerose realtà lo-cali tra cui la Scuola ICS Sot-tocorno, il Comitato GenitoriSottocorno, PEaCE (Periferie

al Centro), Auser Accademia,la Scuola di Italiano per Stra-nieri, l’ANPI, AssociazioneBeethoven, ed altre stanno va-lutandone la partecipazione.verdeFestival ha inoltre otte-nuto il patrocinio del Consi-glio di Zona 4.

Un progetto molto variegatosi diceva, il cui programmanello specifico prevede:� ripristino del percorso bo-tanico con inaugurazione amarzo 2012 - Festa di Prima-vera� visite guidate per le scuoledel percorso botanico� rassegna di spettacoli distrada “Teatro di strada perParchi e Giardini” (primave-ra)

� Mostra fotografica“La strada siamo noi”(aprile)� Giornata Internazio-nale del Diritto al Gio-co (maggio)� Galleria d’Arte, mo-stre di quadri e scultureall’aperto� “Costituzione e Dirit-ti” mostra degli elabo-rati dei bambini sul te-ma della Costituzione alMonumento dei Caduti(giugno)� 20 novembre - Gior-nata Internazionale deiDiritti dei Bambini� novembre 2012 “Fe-sta dell’albero”� Mostra fotografica“Un anno nei giardini divia Rogoredo” (gennaio2013)� Concorso fotograficoaperto a grandi e picci-ni “verde Festival ver-deRogoredo” (secondosemestre 2012)

Primo appuntamento a marzocon la Festa di Primavera deigiardini di via Rogoredo, du-rante la quale verrà inaugura-to il Percorso Botanico neigiardini.

A. T.

“verdeFestival”Un anno nei giardini di via Rogoredo Avevamo presentato nel

lontano gennaio 2005il progetto di ristruttu-

razione e riutilizzo della Ca-scina Palma di via Rogoredo;nel febbraio 2009 davamo gliaggiornamenti, concludendol’articolo con la fatidica frase“Dopo il definitivo passaggioin Giunta comunale, potrannoinfine iniziare i lavori”. A di-stanza di 3 anni, vi aggiornia-mo sull’iter, perché abreve dovrebberoaprire i cantieri. Ricordiamo che Ca-scina Palma è unastruttura alquanto fa-tiscente posta nellestrette vicinanze dellastazione ferroviaria diRogoredo; dopo esse-re stata per oltre mez-zo secolo nelle perti-nenze del ConsorzioCanale Navigabile, èritornata all’inizio de-gli anni 2000 agli ori-ginari proprietari, acui era stata espro-priata nei primi anniVenti del secolo scor-so per realizzare la grandeopera del Porto di Mare. Il Piano Regolatore per questaarea prevede funzioni compa-tibili con la mobilità, per cuila proprietà ha dovuto predi-sporre un progetto in linea congli indirizzi del PRG vigente.Un progetto che in Consigliodi Zona 4 è stato visionato piùvolte dal 2004 ad oggi. Nel corso degli anni il disegnodella proprietà ha incontratodiversi ostacoli che pian pia-no sono stati rimossi; l’ultimopasso per poi dare il via ai la-vori era la conferenza dei ser-vizi tenutasi qualche giorno fa,in cui la proprietà ha presen-tato il progetto di bonifica.Non avendo trovato particola-

ri sostanze nel terreno della ca-scina, il piano di bonifica pre-sentato è stato accolto dai va-ri enti. Quindi l’ultimo passoprima dell’avvio del cantierevero e proprio sarà la bonifi-ca del terreno. Il progetto prevede un inter-vento di recupero complessi-vo attraverso demolizioni dipiccole parti degradate, la ri-strutturazione, il restauro e la

conservazione di alcuni ma-nufatti, al fine di ristabilirel’impianto originario. Nel dettaglio, la corte piùgrande verrà utilizzata comespazio per la sosta di autobusturistici, mentre gli edifici con-finanti con la via Rogoredo econ i giardini verranno desti-nati ad ospitare funzioni pub-bliche come il deposito baga-gli, la biglietteria, la sala atte-sa e l’agenzia viaggi. Nella corte più piccola ver-ranno collocate funzioni siaprivate (attività artigianali, re-sidenza custodi), che di usopubblico (attività di ristoro).Anche nell’edificio esistenteposto a cavallo tra le due cor-ti verranno realizzati spazi per

attività di uso pubblico. L’Agenzia della Mobilità, poi,ha richiesto che in questo am-bito venga realizzata una “Sta-zione delle Biciclette” con an-nessa una officina per le ripa-razione dei cicli. Nell’ambito della Convenzio-ne con il Comune è stato in-serito il suggerimento a suotempo proposto dal Consigliodi Zona 4, che la parte più

grande della cascina, il cosid-detto “stallone”, fosse utiliz-zato per funzioni di rilevanzasociale. Un ampio edificio di ben 760mq, che sarà utilizzato per fun-zioni che siano compatibili siacon le esigenze della proprie-tà (l’edificio rimane comun-que di proprietà ed uso priva-to), sia con le funzioni socialirichieste dal Consiglio. Vista la già complessa situa-zione viaria del quartiere diRogoredo, è stata inoltre ac-cettata la richiesta fatta dalConsiglio di Zona 4 di vieta-re la sosta di pullman turisticilungo la via Rogoredo.

Alberto Tavazzi

Cascina Palma

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Scuola Popolareed integrazione

Vista da fuori, la scuola Po-polare di Calvairate potrebbesembrare una istituzione unpo’austera e burbera come ciimmaginiamo, forti della no-stra esperienza personale, iluoghi in cui si svolge attivi-tà didattica. Certo, chi cono-sce Sandro, Piersandro o Edi,potrebbe farsi una idea diver-sa, ma nessuno può mettere indubbio la loro genuina dedi-zione alla causa del multicul-turalismo, al processo di inte-grazione tra le persone di di-versa provenienza e in difesadei diritti degli ultimi.

Il concetto di integrazione so-ciale è tradizionalmente con-troverso e spesso difficilmen-te distinguibile da altri con-cetti, in realtà con significatisolo parzialmente sovrappo-nibili, come “incorporazione”,”inclusione” o “assimilazio-ne”. Questa difficoltà concet-tuale ed interpretativa dipen-de da fattori normativi, chetendono a mantenere elemen-ti di “differenziazione” e apreservarli nel tempo per fa-vorire interessi e valori dellepopolazioni autoctone e da fat-tori interpretativi, che tendo-no a vedere l’integrazione co-me un tutt’uno. In realtà l’in-tegrazione è un processo coninterazioni a diverse dimen-sioni e livelli: si parla di inte-grazione economica, sociale eculturale. Queste tre dimen-sioni interagiscono determi-

nando le varie fasi del pro-cesso di integrazione che cul-mina con il raggiungimentodella convivenza pacifica taleda rendere possibile “l’inte-grità della persona e la buonavita” [Zincone. Rapporto sul-l’integrazione degli immigra-ti in Italia, Il Mulino]La scuola opera sul livello so-

ciale del processo, e ben oltrel’insegnamento della linguaitaliana o l’ottenimento del di-ploma di terza media. La pe-riodica organizzazione di fe-ste con l’aiuto e la collabora-zione della Parrocchia di San-t’Eugenio che fornisce i loca-li, è un momento molto im-portante se non per una inte-grazione sociale, almeno perl’integrazione personale in ungruppo. Integrazione che si ir-robustisce a scuola e porta al-la formazione di vere e pro-prie amicizie che aiutano asopportare i disagi di chi èlontano da casa e avvicinanoalla “buona vita”. E’ esplica-tivo a tale proposito il rac-conto di Senando, un allievodella scuola media, a proposi-to della festa di Natale, a cuisi contrappone il racconto del-la più fortunata Jacqueline.

Entrambi i racconti sono ri-portati a fianco. Vale la penaricordare che sono molti di piùi Senando che le Jacqueline,specialmente tra i neo-immi-grati che sono i più bisognosidi inserimento.La vicenda che ha coinvoltoPiersandro e un giovane stra-niero è un altro esempio diesperienze che si possono vi-vere all’interno della scuola.

Antonio Zaopo

Due racconti di NataleHo passato la festa di Natalepiù bella perché ho festeggia-to con i miei maestri e con al-tri studenti, dove ognuno haportato tanti cibi e anche vinie diverse bibite.Mi è piaciuto mangiare con imiei amici. Per me la festa èstata favolosa. Ho guardato al-tri studenti che hanno ballato ecantato. La festa è stata alle-gra e per me è andata benissi-mo al contrario della festa diun anno fa quando ho dormi-to tutto il giorno.

SENANDO AQUINO (Filippine)

Ho trascorso un bellissimoNatale insieme alla mia fami-glia; eravamo in cinque e ab-biamo cenato e parlato un po’dei nostri ricordi. Abbiamoascoltato tante vecchie canzo-ni del nostro paese; poi ci sia-mo detti i nostri progetti sulfuturo se torneremo nel nostropaese e cosa faremo quandosaremo là. I miei amici mi di-cevano che si comprano unacasa in campagna per coltiva-re un po’ di frutta e di verdurae allevare qualche animale. Eio ho risposto che è molto bel-lo. Ho passato una bella sera-ta, i miei figli hanno aperto iloro regali e ci siamo dati gliauguri di Buon Natale, poi ab-biamo giocato alle carte e allatombola e alla fine tutti a letto.

JACQUELINE ROMERO(Equador)

Un ragazzo straniero accolto Negli ultimi giorni dello scor-so settembre, quando sono ini-

ziate le lezioni di italiano, nel-la confusione che regna all’i-nizio dell’anno quando si pre-sentano tanti allievi per iscri-versi anche all’ultimo minutoalla scuola popolare, una serasi è presentata una signora ma-grebina, accompagnata da unragazzo e ci ha raccontato del-la sua situazione. Il ragazzo,egiziano di religione cristianacopta di cui non abbiamo bencapito il nome e che abbiamochiamato Mustafà, era ospita-to da questa signora da qual-che giorno. Mustafà si espri-meva solo con alcune stenta-te parole di italiano e ci disseche aveva 15 anni. La signo-ra ripeteva che non poteva piùospitarlo per ovvie difficoltàfamiliari mancando spazio enon potendo farsi carico del-le spese e ci pregava di trova-re una soluzione.Con Don Luciano fu deciso diverificare se la comunità cop-ta era disponibile ad ospitarloe magari aiutarlo a trovare unasistemazione. Intanto si eravenuti a sapere che il ragazzoera già passato dalla Questu-ra; come fosse stata regolatala cosa in Questura non fu da-to di sapere perché Mustafànon sapeva spiegarlo, fece so-lo capire che era stato indiriz-zato agli uffici comunali di viaDogana, dove peraltro non eraandato, non sapendo comemuoversi per Milano né cosalo aspettava in via Dogana. Non potevamo disinteressar-ci del ragazzo: minorenne, so-lo e senza capacità di espri-mersi. Allora abbiamo prega-to la signora magrebina di te-nere Mustafà ancora per unanotte, dandogli appuntamen-to per il giorno successivo,quando si pensava di accom-pagnarlo alla chiesa copta invia Senato. Ovviamente ilcolloquio non è stato cosìsemplice: la conoscenza del-l’italiano della signora era mo-desta e quasi nulla quella delragazzo. Le frasi andavano ri-petute per essere sicuri che ca-pissero, ma alla fine un ac-cordo fu trovato: l’appunta-mento era fissato per le 10 delgiorno successivo in parroc-chia. Il giorno dopo, alle 10 erava-mo ad attenderlo: dopo unamezz’ora di attesa ecco cheMustafà passa insieme ad unaltro ragazzo, forse un suoamico. Quando lo chiamiamo,l’amico scappa – e ciò ci è dis-piaciuto - e il ragazzo si fer-ma con noi: saliamo in mac-china e ci avviamo verso via

Senato. Il ragazzo, inizialmente quie-to, inizia ad agitarsi. Dà l’im-pressione di riconoscere lastrada: continua a ripetere “noquestura, no questura”. Lo cal-miamo, lo tranquillizziamo esi prosegue. Ci ha fatto im-pressione come sembrasse diriconoscere la strada che sta-va facendo e che portava invia Fatebenefratelli. Arriviamo in via Senato, allaChiesa dedicata a San Pietro

Celestino. La chiesa risale al1700, con il vecchio campa-nile che viene datato al 1317.Oggi la chiesa è stata resa dis-ponibile per la comunità egi-ziana di religione cristiano-copta: ecco un caso di acco-glienza praticata dalla istitu-zione religiosa che aveva adisposizione una struttura eche l’ha messa a disposizionedi una comunità per permet-tere a chi non ne ha, di avereun luogo per professare il pro-prio culto.Entriamo nella chiesa e ve-diamo un gran fermento ed at-

tività. Era aperto un cantieredove giovani e meno giovaniegiziani stavano lavorando perpulire, ristrutturare, sistemarel’interno della chiesa e le sta-tue e gli addobbi.Mustafà, subito circondato daalcuni giovani, non appena siè reso conto di trovarsi a con-tatto con persone della suastessa lingua e nazionalità siera immediatamente rilassatoe il sorriso gli era tornato sulvolto.Così ha ripreso a parlare e siè sentito a suo agio.Nel frattempo si sono presen-tati due responsabili della co-munità a cui abbiamo raccon-tato l’intera vicenda. Questepersone si sono subito dimo-strate aperte a farsi carico delragazzo, accoglierlo e trovareper lui una sistemazione pres-so qualche famiglia della lorocomunità. Il tutto senza un

momento di indecisione o ten-tennamento.Qualche giorno dopo abbiamotelefonato ai responsabili peravere notizie di Mustafà. Sia-mo stati contenti di sapere chela comunità copta di San Pie-tro dei Celestini era riuscita arintracciare i parenti di Mu-stafà che vivevano in una lo-calità vicino a Milano; il ra-gazzo ha così potuto trovareaccoglienza e una sistemazio-ne in una comunità a lui co-nosciuta.

Piersandro Massone

10 febbraio 2012

Vivere in condivisione, anche seover 30 e già lavoratori, è difatto una consuetudine a Mi-

lano. Gli affitti troppo cari e le entra-te incerte rendono la convivenza unascelta forzata dal punto di vista eco-nomico. Eppure, vivere in condivi-sione può significare per molti co-struire una rete di riferimento alterna-tiva alla famiglia tradizionale, quan-do si è single oppure in coppia, malontani dal contesto sociale nel qualesi è cresciuti. Si abita con il compa-gno, il collega, la coppia di amici espesso con perfetti sconosciuti, che ciscelgono e sono scelti in base ad al-

cuni criteri di massima, età, sesso, fu-matore o non fumatore, con o senzaanimali a seguito, anche se di solito èun'istintiva simpatia a decretare il vin-citore della stanza, a dispetto di di-versità culturali, generazionali, di ge-nere o geografiche. La convinzione che il vivere in con-divisione sia il nuovo modello di nu-cleo sociale sul quale rimodellare ilcontesto civile più prossimo - condo-minio, isolato, quartiere - ha spintol'associazione milanese Ex-Voto abandire Room's Contest, un concor-so che chiama in causa esclusiva-mente gli abitanti di appartamenti

in condivisione all'interno del Co-mune di Milano. Room's Contest, infatti, invita gli in-quilini ad aprire le porte delle loro abi-tazioni, non più isola privata ma luo-go di scambio e sperimentazione, perla realizzazione di microeventi ludicida loro stessi ideati. Per partecipare al-la selezione dei 20 progetti da presen-tare durante la fase finale del concor-so, in programma il prossimo maggio,è sufficiente inviare al sitowww.roomsproject.net una foto digruppo degli inquilini all'interno del-l'appartamento, una descrizione delmicroevento che s’intende costruire in

un formato a scelta (testo, foto, video,etc.) e indicare il premio del valoremassimo di trecento euro che si desi-dera vincere. Ogni idea è ben accetta, ma ad unacondizione: il microevento potrà av-valersi del supporto organizzativo deipromotori, ma dovrà essere realizza-to solo con i mezzi messi a disposi-zione da vicini, condomini, negozian-ti ed abitanti della zona. Realizzatograzie al contributo di Fondazione Ca-riplo, alla partnership con l’associa-zione Connecting Cultures, la coope-rativa Focus ed il coinvolgimento diArci Milano e di diverse realtà sul ter-

ritorio, Room's Contest intende pro-muovere la partecipazione di chi soli-tamente è escluso dalla creazione dieventi culturali o ricreativi e stimola-re la collaborazione tra vicini di casae abitanti dello stesso quartiere, spes-so sconosciuti tra loro, catalizzando ilmaggior numero possibile di catego-rie sociali, anagrafiche, culturali, at-torno alla creazione di qualcosa di uni-co ed irripetibile, perché da loro stes-si generato. Regolamento completo e iscrizionisul sito www.roomsproject.net

Giovanna Crisafulli

PARTE ROOMS’ CONTEST IL PRIMO CONCORSO PER ABITANTI DI APPARTAMENTI IN CONDIVISIONE

Da questo numero, inizia la sua collaborazione conQUATTRO Marcia Zegarra Urquizo, artista plastico dinazionalità Peruviana, che illustrerà la pagina “Dai 4angoli del mondo”.

Page 11: Quattro 133 Pquattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-133.pdfzio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il

Libratevi liberi in biblioteca.Con i libri. Questo celebreslogan degli anni Ottanta og-gi sarebbe riduttivo, perché lebiblioteche sono diventate au-tentici poli culturali multime-diali, in grado di soddisfare leesigenze di utenze sempre piùeterogenee. I servizi offerti so-no molteplici e tutti gratuiti:dalla classica sala di consulta-zione, dove poter leggere ostudiare in tranquillità, allospazio multimediale, com-prensivo di postazioni internete sala dedicata all’ascolto didischi o alla visione di DVD.Una vera palestra per stimola-re la mente, insomma, con lapossibilità di appagare le pro-prie curiosità e formarsi unpensiero autonomo su svaria-ti argomenti. E anche la nostraBiblioteca Calvairate, con isuoi 800 metri quadri, mette adisposizione tantissime risor-se, spesso sconosciute: i librisono più di trentamila, di cuiquasi mille in lingua originale(inglese e francese per lo più);inoltre ci sono 101 periodicitra cui scegliere liberamente,e quasi tremila i documentimultimediali, tra CD e DVD.E tutti questi materiali sonoconsultabili sul posto oppuredisponibili per il prestito gra-tuito a casa propria. Non solo:la Biblioteca Calvairate è do-tata di ben sette postazioni gra-tuite per i propri utenti regi-strati che avessero necessità diapprofondire un argomento suInternet (massimo 1 ora perciascun utente); e pure di unospazio per conferenze o dibat-titi culturali. Tuttavia, il dato che rende me-glio l’idea dell’importanza del-la biblioteca per la nostra co-munità è quello relativo al nu-mero di utenti registrati: a og-gi sono 3.051, di cui 303 ori-ginari di altri Paesi, soprattut-to Egitto e Perù. Ovvero il10% dei frequentatori abitua-li. Un numero significativo eparadigmatico di quanto la cul-tura possa e debba aiutare l’in-tegrazione sociale delle nuovegenerazioni degli italiani di do-mani. Abbiamo deciso di par-lare di tutto questo con Fede-rico Pasotti, coordinatore del

servizio biblioteche rionali delComune di Milano.Signor Pasotti, quanto è im-portante una biblioteca co-me la Calvairate?Non spetta a me dirlo, ma ognicomunità ha bisogno di uncentro di aggregazione, e la bi-blioteca Calvairate con le ri-sorse che mette a disposizio-ne, tutte gratuitamente, è ungrande aiuto sia per chi studiasia per chi lavora o è in pen-sione. Leggere e imparare èutile sempre, a ogni età.Il Comune di Milano inten-de incrementare le potenzia-lità del servizio?Compatibilmente con l’attua-le situazione economica, sivuole offrire un servizio sem-pre più ampio alla cittadinan-za. Per questo è nato il BI-BLIOBUS, una biblioteca iti-nerante che ogni settimanaporta i servizi delle bibliote-che in 5 aree di Milano chenon possono usufruire fisica-mente di una biblioteca riona-le.Interessante. State pensando

anche alla creazione di unafigura TUTOR per gli uten-ti extracomunitari, che cer-cano l’integrazione attra-verso i libri?Presso la biblioteca Tibaldi esi-ste già uno sportello per gli im-migrati con lo scopo di fare damediatori linguistici e cultura-li con questa nuova tipologiadi utenti in espansione. L’au-

spicio è quello di poterlo fareanche in Calvairate. Intanto so-no già presenti numerosi titoliin lingua originale e corsi dilingua per stranieri desiderosid’imparare l’italiano, che pos-sono essere richiesti con l’O-PAC laddove non siano fisica-mente disponibili e noleggiatigratuitamente per studiarli an-che a casa.

Che cos’è l’OPAC?OPAC è l’acronimo di OpenPublic Access Catalogue, unasigla che identifica un servizioattivo dal 2000 a Milano. Inpratica, attraverso l’OPAC tut-te le biblioteche di Milano so-no collegate e gli utenti pos-sono richiedere un titolo ma-gari fisicamente presente inun’altra biblioteca. Grazie aquesto sistema interbibliote-cario, si può ricevere il librorichiesto nel giro di 5-6 giornie si può consultare presso labiblioteca oppure portarlo a ca-sa per il normale sevizio diprestito riservato agli utenti re-gistrati.Chi aspirasse a lavorare inbiblioteca cosa deve fare?C’è sempre bisogno di perso-nale, perché le problematichesono molteplici e gli utenti re-gistrati complessivamentepresso le biblioteche di Mila-no sono 81000. Le selezioniper diventare bibliotecario av-vengono tramite concorso pub-blico: i dettagli per la parteci-pazione sono disponibili sul si-

to www.comune.milano.itLa Biblioteca Calvairate èaperta dal 1969, pensate diristrutturarla?All’interno del Contratto diquartiere Molise-Calvairate eraprevisto un progetto di ammo-dernamento, che prevedeva unampliamento della struttura fi-no a 1000 metri quadri conl’aggiunta di un piano sopraun’area della biblioteca attua-le. Ad oggi non saprei dirlequando il progetto verrà rea-lizzato.Se avesse il potere di sugge-rire una potenziale miglioriadel servizio, cosa proporreb-be?Gliene dico due: mi piacereb-be che fossero ulteriormenteincrementate le risorse econo-miche e strumentali a disposi-zione dell’utenza; e investireisulla formazione del persona-le, per fronteggiare al megliole molteplici situazioni cheogni singolo utente propone epoterli consigliare adeguata-mente.

Alberto Tufano

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Vi presentiamo la rassegna BIBLIO-NOTEPAROLE E MUSICA SI INCONTRANOIncontri/Concerto in Biblioteca viaCiceri ViscontiPer tornare a fare musica alla Calvairate

Venerdì 17 febbraio - ore 18.15“OGGI LI SUONO COSÌ: BACH, SCARLATTI E …AFFETTUOSAMENTE GLI ALTRI”Serata di improvvisazione pianistica“alla maniera di…”Ugo Martelli, relatoreLuigi Palombi, pianoforte

Venerdì 30 marzo - ore 18.15 “MUSICHE DA CAMERINO”Musiche pianistiche di celebri com-positori d’Opera: Cimarosa, Puccini,Rossini, Bizet, R.Strauss, WagnerDanilo Faravelli, relatoreKatarzyna Preisner, pianoforteVincenzo Culotta, pianoforte

Venerdì 20 aprile - ore 18.15 IL COMPOSITORE E CEMBALISTA

RUGGERO LAGANÀ SPIEGA E INTERPRETA IL CLAVICEMBALOBEN TEMPERATO DI J.S.BACHRuggero Laganà, clavicembalo (opianoforte)

Venerdì 18 maggio - ore 18.15 “NOTE AL PIANOFORTE” LISZT E L’ITALIAAlla Cappella Sistina, Dopo una let-tura di Dante, Giochi d’acqua allavilla d’Este, Leggenda n. 2, Rigolet-to, parafrasi da concertoAdalberto Maria Riva, pianista e re-latore

Venerdì 25 maggio - ore 18.00 “I GIOVANI SUONANO PER I GIOVANI”Concerto musicale dei migliori allie-vi della Officina della Musica di Mi-lano”

Tutte le lezioni-concerto (della du-rata di 60 min. circa) sono ad entra-ta libera

Entrando nella biblioteca comunale “Calvairate”, sulla destra, in fondo,si accede ad una sala-auditorium di un’ottantina di posti. In un angolo èconservato “sottocoperta” un pianoforte a coda: un bellissimo Steinwayche gode ancora oggi di ottima salute. E’ una fortuna rara per una biblio-teca possedere uno strumento così prezioso. Eppure, il pianoforte giace lìsolitario e inutilizzato da troppo tempo. Prova ne è che anche i giovaniche frequentano quotidianamente la biblioteca ignorano la sua presenza.Alcuni tra i meno giovani, invece, potranno ricordare come negli anni ‘80la “Calvairate” fosse giunta a costituire un polo musicale di un certo in-teresse all’interno del panorama cittadino. Si organizzavano guide all’a-scolto e cicli di concerti; fu promossa anche un’esecuzione integrale, inpiù incontri, delle oltre 700 Sonate per pianoforte di Domenico Scarlatti. La commissione cultura del Consiglio di zona 4, in collaborazione conl’associazione “Officina della Musica di Milano”, il cui presidente, Vin-cenzo Culotta, è particolarmente attivo nell’organizzare incontri musica-li nella nostra zona, ha pensato allora di ricostituire uno spazio “musica-le” all’interno della biblioteca, certa che l’instaurarsi di un’abitudine a fa-re e ascoltare musica sia una preziosa opportunità di coesione e di cresci-ta sociale. Si intitola “Biblio-Note” la rassegna che, a partire da venerdì 17 febbraio,prevede 5 incontri musicali a cadenza mensile. Il titolo allude allo spazioideale in cui lettere e note possano esser poste in sinergia. Le parole in-trodurranno, infatti, alla musica; poi quest’ultima saprà proseguire espri-mendo quelle “sottili sfumature del sentimento” che il verbo raramentepuò cogliere. Questo il programma della rassegna

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> Per il traffico di servizio* sono possibili due alternative: a) 5 € per l’accesso giornaliero e 2 ore di sosta gratuita nelle aree delimitate da strisce blu b) 3 € per l’accesso giornaliero

PAGAMENTO> può essere effettuato entro la mezzanotte del giorno successivo all’accesso > consente di entrare, uscire o transitare senza limiti per l’intera giornata> gli accessi in Area C, effettuati tra il 16 gennaio e il 16 marzo, devono essere regolarizzati entro il 17 marzo 2012

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Per conoscere tutti i dettagli: 020202 - www.areac.it

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Testimonianza di:Alessandro Capelli,dottorando in Diritto costituzionale presso l'Università degli studi di Milano

Alessandro Capelli, 26 anni, dottorando pressol'Università degli studi di Milano in Diritto co-stituzionale. Svolge inoltre attività politica. Di-ce di lui: «Penso che il mondo vada studiato, ca-pito, raccontato, ma anche vissuto e cambiato.Non riuscirei ad immaginare l'attività di ricercae didattica in università senza l'attività politica eviceversa».Che percorso hai seguito per arrivare allascelta del dottorato di ricerca? Sono arrivato a fare il dottorato in Diritto Co-stituzionale vincendo il concorso a Giurispru-denza, ma sono laureato in Scienze Politiche. Mipiace l'idea di tenere alti l'orizzonte e la pro-spettiva di ricerca. Pur essendo inevitabile unaspecializzazione, penso che per uno studioso di

scienze sociali sia importante non chiudersi incubi di microspecializzazioni. Inoltre penso cheoggi, dinnanzi alla crisi della politica, studiarediritto costituzionale significhi anche tutelare eriscoprire la bellezza della nostra costituzionerepubblicana. Ho sempre amato studiare, sco-prire, capire. Lo studio delle materie sociali èsempre stato per me una lente di ingrandimentosulla società: la scelta del dottorato è stata quin-di la più logica. Quali attività svolge un dottorando?L'obiettivo fondamentale è quello di giungerealla fine dei tre anni avendo completato un pro-getto di ricerca, che si effettua anche attraversola pubblicazione di articoli propri. È necessariostudiare con molta passione, è quindi importan-te frequentare le lezioni dei corsi e delle scuoledi dottorato. Al dottorando è poi richiesta la pre-senza nel dipartimento di afferenza per svolge-re lavoro di assistenza agli esami, ai corsi e al-l'organizzazione dell'attività scientifica dell'uni-versità.Dopo il dottorato vorresti rimanere all'inter-no dell'ambiente universitario?Il dottorato è il massimo titolo di studio conse-guibile in Italia. Spesso però, in un mercato dellavoro precarizzato come quello italiano, il tito-lo di “Dottore di ricerca” non aiuta a trovare unlavoro fuori dall'università, almeno negli ambi-ti umanistici, ma è però necessario per prose-guire nella carriera accademica. Io vorrei rima-nere legato all'università, sebbene le prospettive

non siano rosee. Purtroppo questo oggi non di-pende solamente dall'impegno, dalla capacità,dal merito e dalla volontà propri. Il sistema uni-versitario andrebbe modificato, altrimenti rischiadi implodere. Bisogna tener conto poi del pro-cesso di precarizzazione che ha colpito il mon-do del lavoro. La precarietà oggi non investe so-lo i contratti di lavoro, ma impedisce anche lacostruzione mentale del proprio futuro.Cosa vuoi fare da grande?Non riesco ancora ad immaginare in modo de-finito la mia traiettoria di vita, vorrei essere par-te di quell'universo che ogni giorno si impegnaper lasciare ai propri figli ed alle future genera-zioni un Paese più giusto. Continuare a studiaresignifica dare concretezza ai bisogni della so-cietà, capire dove poter intervenire; impegnarsiin politica significa tradurre in realtà ciò che siè studiato.

Sara Capardoni

Testimonianza di: Maria Luisa Giordano,dottoressa di ricerca inStoria della Lingua e dellaLetteratura Italiana pressol’Università degli studi diMilano

Maria Luisa, professore a contratto presso l’U-niversità degli Studi di Milano, insegna italianoai ragazzi che giungono in Italia grazie al pro-gramma Erasmus. Il suo percorso è stato lungoe difficile, la strada che si trova davanti è anco-ra in salita, ma la determinazione e la buona vo-lontà non le mancano.Che cosa ti ha spinto ad intraprendere la stra-da del dottorato di ricerca? Lo studio è sempre stato per me una passione;volevo inquadrare il mio lavoro nell’ambito del-la ricerca piuttosto che trovare un’altra occupa-zione che non mi avrebbe mai soddisfatto. In ve-rità, durante il corso di laurea, avevo accanto-nato l’idea e mi ero orientata più all’editoria, maproprio il docente col quale mi sono laureata mispinse verso il dottorato. Partecipai così al con-corso e superai la selezione, ma senza borsa distudio: soprattutto nei primi tempi, per non gra-vare del tutto sulla mia famiglia, ho svolto di-versi lavoretti (promoter nei centri commercia-li, call center, brevi supplenze nelle scuole me-die).Quali attività hai svolto durante il periodo deldottorato? In primis ho portato avanti il mio progetto di ri-cerca riguardante gli studi sulla lingua di Fran-co Sacchetti, un noto scrittore del XIV secolo,

da cui è poi derivata la mia tesi di dottorato. Hoinoltre tenuto laboratori di scrittura in qualità ditutor, prestato assistenza agli esami come cultri-ce della materia e ho svolto attività di supportoper l’orientamento studenti. Ora sono docente acontratto per Lingua e Scrittura Italiana, insegnoitaliano agli studenti stranieri del programmaErasmus e da poco sto collaborando ad un pro-getto con l’Università della Savoia.Che tipo di rapporto viene ad instaurarsi coldocente di riferimento? Il tuo docente di riferimento è una sorta di men-tore che ti guida nel corretto adempimento deituoi doveri accademici in un rapporto di colla-borazione letto nella dinamica allievo/maestro,che col tempo viene a perdere quella formalitàiniziale a favore di una più familiare confiden-za nelle pratiche di lavoro.Quanto è importante oggi un’esperienza al-l’estero per questa posizione? Non è obbligatoria, ma sicuramente utile. Ti per-mette di fare ricerca nell’ambito di diverse uni-versità e biblioteche, di relazionarti con docen-ti e ricercatori stranieri, di conoscere i diversiprogetti di ricerca internazionali e di approfon-dire l’apprendimento delle lingue straniere.Quali sono le prospettive future? E ad oggi,si può ancora parlare effettivamente di car-riera accademica? In Italia la situazione non è rosea, ma c’è anco-ra spazio per chi vuole mettersi in gioco con de-terminazione. Questa occupazione dà soddisfa-zioni, ma comporta anche tanti sacrifici: il con-fine tra passione e mestiere in questo caso è mol-to sottile. Bisogna mettere in conto che, almenoall’inizio, lo stipendio non è alto. Io ho dedica-to molto tempo e tante energie a questa attivitàproprio perché credo ancora nella carriera acca-demica. Vorrei specializzarmi in particolare nelsettore dell’insegnamento dell’italiano agli stra-nieri.

Luca Cecchelli

Testimonianza di:Alessio Campi, dottore in Ingegneria ambientale e territorialepresso il Politecnico di Milano

Alessio Campi è un ragazzo preparato, ironico,semplice. Anni di studio, un percorso guidatodalla passione, la necessità di rimanere con i pie-di per terra: questi gli ingredienti della sua vita.Tutto ruota attorno al Politecnico di Milano, pri-ma con una laurea specialistica in Ingegneria am-bientale e territoriale, poi con un dottorato di ri-cerca in Pianificazione Urbana, Territoriale edAmbientale. Tuttavia Alessio ha preferito dedicarsi al mon-do del lavoro piuttosto che a quello accademi-co: oggi gestisce progetti in ambito di infomo-bilità, trasporti e logistica, presso la FondazionePolitecnico, incubatore di nuovi progetti per ilterritorio rivolti a pubblica amministrazione, im-prese e università.Come hai maturato l’idea di intraprendere ildottorato di ricerca?Durante l’ultimo periodo della laurea speciali-stica ho iniziato a lavorare per la Fondazione Po-litecnico, dove lavoro tutt’oggi. Lì ho conosciu-to la professoressa che mi ha poi proposto di pro-seguire gli studi, scegliendo il dottorato di ri-cerca.E poi?Ho seguito la “scia”. E’ andata bene: ho supera-to l’esame di ammissione ed ho ottenuto il po-sto per un dottorato senza borsa di studio. Por-tavo avanti, insieme, il lavoro e lo studio. Com’è stato il rapporto con il docente?

Al centro c’è stata la riflessione: da lei arriva-vano indicazioni di studio e note bibliografiche,a me il compito di essere propositivo. Grazie almio lavoro di oggi, siamo ancora in contatto.Quali attività hai svolto durante il tuo dotto-rato?Il dottorato si compone di due parti: una teori-ca, dedicata a lezioni “classiche” focalizzate sumetodologia di ricerca, ed un’altra pratica e au-tonoma, dedicata al proprio progetto di tesi. Inpiù, c’è una terza parte che non è obbligatoriama è come se lo fosse: l’esperienza all’estero.Quindi l’esperienza all’estero è fortementeconsigliata: tu dove sei stato?Sì, al Politecnico di Milano è praticamente ob-bligatoria. Sono stato a Boston, circa due mesi.E’ stata un’esperienza decisamente positiva: hoportato avanti il mio progetto di tesi, sviluppan-do un parallelo con la realtà americana e ho crea-to relazioni e contatti, fondamentali per il dopo.E in futuro cosa farai?Il futuro è nel mio lavoro, proseguo nella mia

scelta. Ho deciso di lavorare perché preferiscoil mondo del lavoro, la sua praticità, i suoi tem-pi più veloci. In più, in Italia, il dottorato non èvalorizzato dalle aziende che temono di assu-mere una persona con troppe conoscenze o trop-po “cara”. Nel mondo anglosassone, ad esem-pio, circa il 50% dei ricercatori resta nel mondoaccademico, gli altri vengono “assorbiti” dalmondo del lavoro. Consiglieresti il dottorato di ricerca?Il valore di un dottorato di ricerca sta nel meto-do che si fa proprio, non è solo un discorso diconoscenza che si acquisisce. Le imprese do-vrebbero valorizzare questo approccio alla riso-luzione dei problemi, puntando sulla specializ-zazione. In ogni caso, ciò che conta sono le con-dizioni, anche economiche, in cui ci si trova. Epoi, conta la propria motivazione. Sì al dottora-to di ricerca, ma con cautela!

Eugenia Rossi

13febbraio 2012

L’isola di QUATTROA cura della Redazione giovani – Per raccontare la vostra storia giovane: [email protected] – Ci trovate sul blog http://isoladiquattro.wordpress.com

COME DIVENTARE PROTAGONISTI DELL’ISOLA DI QUATTRO

Ricordiamo a tutti i lettori che è attivo il blogdell’Isola di Quattro. Al seguente indirizzoisoladiquattro.wordpress.com, potete leg-gere le interviste complete e ricche di con-tenuti aggiuntivi che qui non hanno trovatospazio. Inoltre nella sezione ‘Bacheca deinaufraghi’ abbiamo indicato le categorie la-vorative che vorremmo approfondire nelleprossime pagine: diventate protagonisti del-l’Isola di Quattro rispondendo ai nostri an-nunci di ricerca!

Questo mese l'Isola di Quattro ha

deciso di esplorare un mondo mol-

to "chiacchierato": quello delle

università e della cosiddetta car-

riera accademica. In Italia sono

molti i giovani di talento che deci-

dono di intraprendere con forza e

determinazione questa strada, spes-

so difficile e tortuosa. Per far luce

su questo mondo fatto di fatiche,

sacrifici, rapporti da gestire, ab-

biamo incontrato per voi tre gio-

vani, Alessio, Maria ed Alessandro,

molto diversi tra loro sia per le ma-

terie studiate, sia per le aspirazioni

future, ma che tuttavia hanno in

comune una grande passione per

lo studio e per la ricerca. Buona let-

tura!

Si. Bra. & Fra. Bar.

STUDIARE PER COMPRENDERE IL PRESENTE…E MIGLIORARE IL FUTURO

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Page 14: Quattro 133 Pquattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-133.pdfzio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il

14 febbraio 2012

Nello scorso articolo ab-biamo esaminato ilMuseo dei Cappuccini,

sorto una decina di anni fa invia Kramer; il motivo per cuiil museo sorge in quel luogo èche lo stesso isolato ospita an-che la "Chiesa dei Cappuccinidi viale Piave", nota anche conil nome tradizionale di "Tem-pio Votivo del Sacro Cuore",ed il loro convento. Proprio di questa realtà ci oc-cuperemo in questi due artico-li, cominciando come di con-sueto dalla storia e concen-trandoci, nel prossimo, sullaparte artistica. Il tempio fu edificato nel me-desimo luogo dove sorgeva lapiccola chiesa del nuovo con-vento dei frati Cappuccini diMonforte, chiesa che fu subitoconsiderata un santuario es-sendo la prima, in Milano, adessere dedicata al Sacro Cuoredi Gesù. Nel bollettino del luglio 1878,edito proprio dal convento, sitrovano notizie di questo nuo-vo edificio sacro: "Scriviamoall'ombra di un nuovo Santua-rio eretto al Cuore di Gesù. E'il primo che sia sorto in Mila-no, ove è sì immenso il biso-gno del Cuore di Gesù". Lagrande fioritura della devo-zione al Sacro Cuore si deve aSanta Margherita Maria Ala-coque; originaria di Laute-court, in Borgogna, essa nepropagò il culto in seguito aduna visione che sostenne diavere avuto nel 1673 a Paray-le-Monial, dove sarebbe poimorta all'età di 43 anni; in ri-conoscimento della sua opera,essa è ritratta nella pala del-l'altare maggiore dell'attualetempio votivo, insieme a SanFrancesco. Il santuario sorse praticamen-te in aperta campagna: nel1878 all'interno dei Bastioni sitrovavano ancora molte orta-glie, e l'area prescelta era di

estrema periferia; la roggia Ge-renzana girava e gira tuttoraintorno all'edificio, provenen-do da nord e dirigendosi a sud;all'epoca era ovviamente visi-

bile, come pure lo era il Rede-fossi che viaggiava parallela-mente alla roggia. Nonostante la sua dislocazio-ne esterna, il santuario diven-ne luogo di profonda devozio-ne nonché meta di pellegri-naggi. L'edificio era piccolo e,nel volgere di pochi anni, di-venne troppo angusto per il nu-mero di fedeli in costante au-mento. Già in occasione dellaconsacrazione l'allora arcive-scovo di Milano ebbe modo di

dire: "…i Cappuccini hannoeretto chiesa e convento quifuori Milano, in un luogo qua-si disabitato, dove non ci sonocase… ma passeranno pochis-

simi anni e questo luogo saràuno dei più abitati. La lorochiesa troppo angusta, più nonbasterà ai bisogni spirituali deifedeli e un'altra più spaziosadovrà sorgere…". Le previsioni dell'arcivescovosi dimostrarono fondate e co-sì ben presto fu necessario in-traprendere i lavori di amplia-mento del santuario che ini-ziarono nel dicembre 1905 eproseguirono alacremente, tan-to che il 25 aprile 1908 il car-

dinal Ferrari, arcivescovo diMilano, poté consacrare lanuova grande chiesa, quellache ancora oggi si affaccia sulviale Piave. Quanto invece al convento,che venne costruito negli stes-si anni, un fatto storico si svol-se proprio presso di esso, ed èben noto ai milanesi: i moti diMilano del 1898. Voglio quiriportare alcune testimonianze"dal vivo" del ben noto(mis)fatto. "Io avevo dodici anni ed eroin classe ad assistere alla le-zione della mattinata, quandoil direttore della scuola entrò,parlottò col maestro, e costui,rivolto a noi, disse: - Doveteandare a casa subito. C’èqualche disordine. È meglioche rientriate nelle vostre fa-miglie -". Così scriveva Eligio Possentirievocando la Milano della suafanciullezza e l’aria che vi ti-rava quel 6 di maggio del1898: un’aria di tempesta, as-sai simile a quella che, giusto270 anni prima, aveva prean-nunciato il famoso tumulto diS. Martino di manzoniana me-moria, per analoga causa, cioèla carestia (e il conseguenterincaro dei prezzi: basti pen-sare che a Milano nel 1898 unoperaio guadagnava 18 cente-simi all’ora, e per acquistareun chilo di pane ne occorreva-no 40).I primi scontri avvennero nelpomeriggio di venerdì 6: ilgiorno seguente, 7 maggio,venne proclamato lo scioperogenerale e dall’altra parte si ri-spose con lo stato d’assedio;così trascorse anche la terza diquelle che saranno dette leQuattro Giornate del ‘98. Né loscenario mutò il giorno 9, chevide la conclusione dei moti diMilano, e il conseguente tele-gramma inviato dal generaleBava Beccaris dalla prefetturadi Milano al Governo di Roma,

ove si indicava che "la rivoltaè stata soffocata". Ma proprio quello stesso lu-nedì 9 maggio 1898, al con-vento di viale Piave (allora via-le Monforte) era accaduto unepisodio odioso: all’alba, unmilitare appostato col binoco-lo scambiò per rivoltosi deimendicanti che attendevanopresso la porta del convento laquotidiana razione di minestra,e lanciò l’allarme. In breve unabatteria di cannoni viene dis-taccata sui prospicienti Ba-

stioni, e da essi partirono al-cuni colpi che aprirono unabreccia nel muro di cinta delConvento; attraverso di essairruppero i fanti con le baio-nette innescate. Il convento fumeticolosamente ispezionato

alla vana ricerca di armi, poifrati e "clochard" vennero al-lineati e minacciati di fucila-zione; alla fine si contarono tremendicanti uccisi e una deci-na di essi (oltre ad un frate) fe-riti. Inutili furono le proteste deiPadri che, anzi, vennero tra-dotti, fra due ali di truppaschierata, in Prefettura, ovesubirono un’umiliante perqui-sizione, ed evitarono il carce-re solo grazie ad alcuni illustricittadini, capeggiati da don

Achille Ratti - il futuro PapaPio XI - che garantirono perloro e ne ottennero così il rila-scio. Nel prossimo articolo ci occu-peremo della parte artistica delcomplesso.

La chiesa dei Cappuccini - parte IA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

Ha sede in via Grasselli 4 l’Associazione TeatroLaboratorio Mangiafuoco, nata nell’ormai lon-tano 1979. La sua specialità, il teatro d’anima-zione, è nata dall’incontro con un grande mae-stro, Otello Sarzi, che ha guidato la scelta dellinguaggio da studiare e sperimentare. In più di trenta allestimenti e centinaia di repli-che in Italia e all’estero, burattini, sagome edombre, costruiti con sapienza artigianale, sonostati risorsa comunicativa con bambini di ognietà. La ricerca plastica e cromatica nella crea-zione di forme e immagini, l’attenzione alla sin-tesi nella costruzione dello spazio scenico e l’in-treccio fra lavoro attorale, danza ed animazio-ne, hanno consentito di ideare spettacoli di gran-de immediatezza. Copioni e partiture sono sta-ti affidati ad autori contemporanei che hannotessuto ritmo, parola e suono.Negli ultimi anni la compagnia ha dedicato l’at-tività ai più piccoli, bambini dai 12 mesi ai 6anni, affiancando all’attività di produzione dispettacoli, letture ed animazioni, un’intensa pro-grammazione di rassegne e progetti con ap-puntamenti negli spazi dei nidi e delle scuoledell’infanzia. Significativo è il progetto Teatroe Prima Infanzia, percorso complesso e artico-lato che si rivolge ai bambini, alle educatrici e aigenitori proponendo spettacoli, laboratori, ap-puntamenti di studio. La programmazione perle famiglie vede la collaborazione con la So-cietà Umanitaria di Milano e verrà segnalatanella nostra rubrica di spettacoli per bambini.

Mal di schiena, problemi articolari, cervical-gia, lombosciatalgie chi non ha mai soffertouna volta nella vita di uno di questi proble-mi.Spesso le cause sono molteplici e da ricercar-si nella storia del paziente.Vecchi traumi, interventi chirurgici, stress, ec-cesso di attività fisica, sedentarietà, cicatrici,posture lavorative sbagliate mantenute a lun-go, problematiche respiratorie, intolleranze ali-mentari, sono alcune tra le principali e posso-no creare eccessi di tensione muscolare.Tale tensione muscolare, se mantenuta neltempo, può modificare il corretto allinea-mento dell’apparato scheletrico e l’intero as-setto posturale.Con il passare del tempo si possono crearecompressioni, rotazioni assiali e traslazioni (es.scoliosi, spondilolistesi, ernie discali, coxo-ar-trosi) determinando modificazioni della strut-tura scheletrica che a lungo andare possonosfociare in dolore.Gli interventi più efficaci si attuano attraver-so tecniche di fibrolisi (massaggio profondo)del tessuto connettivale che avvolge i musco-li e esercizi di allungamento muscolare glo-bale e ginnastica posturale.In via Maestri Campionesi 26, presso ZoeOlistic Studio, un centro di Posturologia Chi-nesiologia e Ayurveda, i problemi posturali so-no affrontati con varie metodologie: corsi digruppo, lezioni individuali e terapie specifichecon Pancafit® tenute da un posturologo diesperienza decennale.Pancafit® è un attrezzo unico al mondo e as-solutamente innovativo in campo posturolo-gico. Aiuta a riequilibrare le tensione musco-lari, a ricreare i corretti allineamenti articola-

ri, a diminuire le compressioni intra-articola-ri per permettere un corretto funzionamento ditutto il sistema scheletrico.Le lezioni di gruppo di Ginnastica Postura-le con Pancafit® sono consigliate per leclassiche patologie dell’apparato osteo-mu-scolare quali appunto il mal di schiena(lom-balgie), sciatalgie ma non solo.Sono utili in caso di tendiniti, borsiti, sinovi-ti, ernie discali, artrosi, tunnel carpale, gomi-to del tennista, , ipercifosi, iperlordosi, etc, tut-te espressione di retrazioni muscolari, postu-re alterate, funzioni scorrette, dunque di un cat-tivo uso del corpo.

A chi è consigliata Pancafit®?

- Alle persone con problemi circolatori, sia acarico dell’apparato venoso, che linfatico.- A coloro che conducono una vita sedentaria,una cattiva ergonomia ed una postura di lavo-ro sovraccaricata (catene di montaggio, guidadi automezzi, utilizzo di computer con la ta-stiera da un lato ed il video da un altro lato,etc.).- A chi è sempre teso, rigido, contratto e nontrova mai occasione e modalità corrette per ri-lassarsi e riallungarsi adeguatamente.- A coloro che vogliono migliorare le proprieprestazioni fisico/atletiche o semplicemente la

propria elasticità e mobilità articolare.- Anche alle donne in stato di gravidanza perfar “riposare” la colonna vertebrale sottopo-sta a un eccesso di lavoro.- Fondamento delle lezioni di Pancafit® è mi-gliorare la respirazione diaframmatica, uno deipilastri principali della qualità della nostra vi-ta. Il diaframma (muscolo principale della respi-razione) teso, rigido, contratto è in grado dicausare notevoli problematiche a livello dellacolonna vertebrale, dove si inserisce, a livellorespiratorio, a livello di tutti gli organi delladigestione e della circolazione sia venosa chelinfatica.

La frequenza consigliata è di 1 volta alla set-timana.

Per una migliore qualità del corso i gruppisono formati al massimo da 9 persone permeglio monitorare le singole problematiche.

Se vi siete riconosciuti in uno dei casi sovracitati vi aspettiamo per una prova da effet-tuarsi su prenotazione telefonando al numero02-39440752Per maggiori informazioni potete consultareil nostro sito: www.zoeolistic.it

Zoe Olistic Studio

Un ottimo rimedio per il mal di schiena: PANCAFIT®

Domenica 19 febbraio ore 14.30

Corso di Visotonic®

Auto-lifting muscolare del viso

Page 15: Quattro 133 Pquattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-133.pdfzio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Per l’Associazione Il Sipario dei BambiniVia Piolti de’ Bianchi 47

02 63633353 / 3338832030

Sabato 11 febbraio dalle 16.00 alle 18.00

I LABORATORI DEI CINQUE SENSI: La magica vista dei vestiti dell’ImperatoreA cura di Stefano Bernini e Irene De LucaPer bambini dai 4 ai 7/8 anni. Ingresso 12 euro

Domenica 12 febbraio ore 16.00

PRINCIPESSE E RANOCCHICompagnia La Scala della Vita - Testo origi-nale e regia di Stefano BerniniEtà consigliata: dai 4 ai 10 anni. Ingresso 7 euro

Domenica 19 febbraio ore 16.00

DOV’ È FINITO IL CARNEVALETeatrino al Rovescio, con: Marta Castelli, Ni-cola Skoff e Daniela Monico.Età consigliata: dai 4 ai 10 anni. Ingresso 7 euro

Tutti i mercoledì dalle 17.00 alle 18.30

LABORATORIO TEATRALE PER RAGAZZIdi Stefano Bernini e Irene De Luca

Inizio corso: sabato 11 febbraio, tutti i sabatomattina dalle 10.30 alle 12.00. Fine corso:fine maggio. Costo: 150 euro. Età consiglia-ta: dagli 8 ai 12 anni.

IL TEATRODI GIANNI E COSETTA COLLA

Teatro della 14° - via Oglio 18Tel 02 55211300 - www.teatrocolla.org

Da sabato 11 febbraio

a domenica 19 febbraio

LO SCIMMIOTTINO COLOR DI ROSAdi Carlo Collodi

Da sabato 25 febbraio a domenica 18 marzo

PETER PANdi James Matthew Barrie

Età consigliata: dai 3 ai 10 anni - sabati e do-meniche ore 16.30 - scolastiche nei giorni fe-riali ore 10

COMPAGNIA TEATRALE SENTICHESTORIA

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23 - www.sentichestoria.it

tel. 347 9704557

12 febbraio ore 16.30

FATA MATA AZZURRRA e L’ORCO GRI-GIOTUTTOLABORATORIO: Costruzione di giocattoli con i materiali riciclatiA cura della compagnia teatrale SentiCheSto-ria. Testo e regia di M.Cristina CeresaEtà consigliata 4-10 anni - Biglietti: 5 € bam-bini-8 € adulti

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14

Tel 02 59995206 - 02 59995251

Sabato 11 febbraio ore 16.00

PULCINELLA DA TUTTO IL MONDOa cura di Le vie del Festival

Spettacolo in lingua inglese, ma comprensi-bile per tutti!!Da 4 anni – massimo 50 bambini

Sabato 18 febbraio ore 16.00

LA MASCHERA NASCOSTALaboratorio a cura di Harbaje Teatro

Da 4 anni – durata 2 ore - massimo 50 bambini

Venerdì 24 febbraio ore 16.00

MASCHERA E L’AMORELaboratorio a cura di Harbaje Teatro

Da 4 anni – durata 2 ore - massimo 50 bambini

Sabato 3 marzo ore 16

AMICO IMMAGINARIO CERCASIuno spettacolo di Compagnia Botti Di Rosa

con Francesca Botti

Dai 6 anni - Durata 50 minuti

Posto unico € 10

SOCIETÀ UMANITARIA Via San Barnaba 48

3 marzo ore 16.30

Teatro Laboratorio MangiafuocoLA FORESTA DELLE STORIECompagnia Nuvole in tascaPer bambini dai 12 mesi ai 3 anni. Biglietti(prenotazione obbligatoria):7 euro; 6 euro(tessera Fnac, Radiomamma, Società Umani-taria, Coop Lombardia)

Informazioni e prenotazioni: da lunedì a ve-nerdì ore 10.30- 17,00 - tel. 02 7610491 -cell. 339 [email protected]

ORCHESTRA DA CAMERA MILANO CLASSICA

Palazzina Liberty, Largo Marinai d’Italia -Tel 02 28510173 – [email protected]

Domenica 19 febbraio ore 11.00

PADRE E FIGLIO, COSÌ VICINI, COSÌ LONTANIMusiche di J. S. BACH, C. PH. E. BACH

Davide Pozzi clavicembalo

Domenica 26 febbraio ore 11.00lunedì 27 febbraio ore 20.30

MUSICA E POESIA: MARINA CVETAEVAMusiche di DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ

Oksana Lazareva contraltoSergeij Galaktionov violino e direzioneOrchestra da camera Milano Classica

Domenica 4 marzo ore 11.00

CLASSICISMO VIENNESE IN PALAZZINAMusiche di F. J. HAYDN, L. VAN BEETHOVEN,J. BRAHMS

Trio Haydn (Vienna)

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23

e mail: [email protected]

Venerdì 10 febbraio ore 20.45“Mediterranea Trio”PROGRAMMA SU MUSICHE SPAGNOLEingresso 8 euro/5 euro (sotto 25/sopra 65)

ARCI LO FIVia Dei Pietro e Giuseppe Pestagalli 27

www.lo-fi.milano.it/

11 febbraio

RAY DAYTONA AND GOOGOOBOMBOSingresso 7 euro con tessera ARCI

12 febbraio

SIGHTS AND SOUNDSingresso 10 euro con tessera

16 febbraio

AMERIGO VERARDI & DONCASingresso 5 euro con tessera18 febbraio

SLAUGHTER & THE DOGSingresso 12 euro con tessera

24 febbraio

RAPPRESAGLIAingresso 5 euro con tessera

15

PPEERR II BBAAMMBBIINNII

MMUUSSIICCAA

25 febbraio

SERATA OUT " THE FACTORY"ingresso gratuito con tessera

Inizio concerti ore 21.30

CENTRO CULTURALE INSIEMEVia dei Cinquecento 1a

Sabato 18 febbraio ore 21

presso il bar dell’oratorio di Santa Rita“LA SUA BARACCA”Parole e musica per ricordare sorridendo chiè da sempre nel cuore dei milanesi: don Car-lo Gnocchi. Organizzazione “I CINQCENT”

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

www.teatrosilvestrianum.it

domenica 12 febbraio ore 12.00

“A MEZZ DÌ…”Rassegna di musica da camera a cura de LeCameriste Ambrosiane

OFFICINA DELLA MUSICA DI MILANO

Via Ciceri Visconti 8/a - Tel. 349 3685996

Domenica 12 febbraio ore 19.00

“Oggi li suono così: Bach, Scarlatti e…affettuosamente gli altri”Serata di improvvisazione pianistica “allamaniera di…”Ugo Martelli, relatoreLuigi Palombi, pianoforte

Entrata libera (con colletta facoltativa)

ZOE OLISTIC STUDIO Via Maestri Campionesi 26

Tel. 02 39440752 / 348 5171778 www.zoeolistic.it

Conferenze mensili sul tema:IL CAMMINO VERSO IL BENESSERE.PERCORRIAMOLO INSIEME!Giovedì 16 febbraio ore 21

Noi siamo quello che mangiamo. L'alimentazione in Ayurveda Relatrice:Laura Margutti (Terapista Ayurve-dica) Prenotazione obbligatoria

COOPERATIVA LA LIBERAZIONE

Via Lomellina 14 – tel. 02 70123341

fino al 29 febbraio

lun-sab 9.30-24.00SAMSONMostra personale di dipinti a tecnica mi-

sta di Lucio Forte

GALLERIA D’ARTE FAMIGLIA MARGINI

Via Simone d’Orsenigo 6 - Tel 02 55199449

Fino al 16 febbraio

Mostra di immagini fotografiche di DANIE-

LA CHINEA

SEGNANDO Orario: da lunedì a sabato ore 10.00-19.00

CASA DI VETROVia Luisa Sanfelice 3 - Tel. 02 54079796

16 febbraio ore 18.30

incontro con Francesco Varanini su"L'AUTOREVOLEZZA"

EEVVEENNTTII GGRRAATTUUIITTII

23 febbraio ore 18.30 Incontro con Carla De Bernardi sul suo li-bro nuovo "Qualche lontano amore"

CENTRO CULTURALE ANTONIANUM

Corso XXII Marzo, 59/Atel e fax 02 733.327

orari biblioteca: feriali 16-19 sabato 15-17

Incontri in Biblioteca Sabato 18 febbraio - ore 15.30

FILATELIA E UNITA' D'ITALIACon i francobolli si cementarono gli Stati preu-nitari. Relatore: dott. Giacomo de Antonellis

Sabato 3 marzo - ore 15.30

PREMIAZIONE PREMIO LETTERARIO 2011

FRIGORIFERI MILANESI PALAZZO DEL GHIACCIO

via Piranesi 14

sabato 11 febbraio ore 20.30I Frigoriferi Milanesi e l’Orchestra Carischpresentano ORCHESTRA CARISCHin concerto con Massimo Quarta direttoree violino solista. Concerto in Sol maggiore per violino e or-chestra - Sinfonia Haffner di WolfgangAmadeus MozartIl Maestro Quarta incontrerà il pubblico peruna discussione aperta, alle 19, presso La Cu-cina dei Frigoriferi Milanesi in via Piranesi 12.

Ciclo di incontri “Sull’Africa” Sala del Carroponte, Frigoriferi Milanesi, viaPiranesi 10

Mercoledì 21 febbraio ore 18.30

LA MUSICA NEL SENEGALdi Raffaele Borrelli

Giovedì 29 febbraio ore 18.30

VODU, UN'ARTE DI VIVERE NEL GOLFO DIGUINEA TRA TRADIZIONE E CONTEMPO-RANEITÀdi Luigi Pezzoli

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12 – tel 02 49524744

[email protected] - www.museowow.it

44 GATTI IN MOSTRAGatti, gattoni, gattini i protagonisti della mo-stra che si apre il 10 febbraio a WOW Spaziofumetto. Una mostra dedicata a tutti gatti chehanno calcato le scene cinematografiche e“cartacee” dagli anni Venti fino ai nostri gior-ni. Da Felix the cat, fino al Gatto degli Stiva-li, il felino dagli occhi dolci che ha lavorato afianco di Shrek nell’omonima serie di cartoon.Un viaggio attraverso il tempo ripercorrendola storia di animali famosi come Silvestro,Gambadilegno, lo Stregatto di Alice, Oscar ilTelegatto, fino ad arrivare ai giorni nostri e aicartoni giapponesi che ci hanno regalato Hel-lo Kitty, Doraemon micio robot, Meowth daiPokémon, senza dimenticare Isidoro, il miciodi Pinocchio, Zorba che insegna a volare allaGabbianella e ai mici grandi e piccoli degliAristogatti. Ogni micio sarà raccontato da di-segni originali, albi, rodovetri, figurine, pu-pazzi e ben 50 manifesti originali cinemato-grafici. Lo spazio WOW vi aspetta per cono-scere da vicino i “Gattoni Animati” che han-no contribuito a raccontare da quasi cento an-ni le storie di un mondo animale, quello feli-no, fatto di astuzia, caccia, indolenza, appeti-to, con un modo tutto suo di dare affetto.Il 17 febbraio, proclamato Giornata Naziona-le del Gatto, a WOW si terranno incontri condisegnatori, gattofili, etologi e sarà presenteSimon Tofield il creatore del gatto Simon’sCat, nato per You Tube e che viene ospitatoquotidianamente sul Daily Mirror.

S. B.

febbraio 2012

Page 16: Quattro 133 Pquattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-133.pdfzio dei lavori, sulla loro pos-sibile conclusione entro il fa-tidico 2015, sull’assegnazio-ne dei lavori (il

16 febbraio 2012

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Via Piolti de’ Bianchi 47Tel 02 63633353 - 3338832030

Sabato 25 febbraio ore 21.00

MUSICA D’ARPA. UN SOLO CAMMINO. Seguendo i passi dei gesuiti esploratori musiciA cura dell’associazione Musica d’ArpaMusicisti: Lincoln Almada, arpa gesuita.Musiche di Kreiser, Debussy, Ravel, Bartok.Ingresso: 10 euro

Giovedì 9 febbraio ore 20.30

Proiezione del film L’ULTIMO METRÒPer la rassegna del Cineforum Melloni “Cine-ma in ospedale”A cura di G. Moro e F. AllegriUn film di Francois Truffaut. Con CatherineDeneuve, Gérard Depardieu…[Francia 1980]. Ingresso gratuito.

Giovedì 23 febbraio ore 20.30

Proiezione del film di Lee DanielsPRECIOUSIngresso gratuito

Da martedì 14 febbraio. Tutti i martedì

dalle 19.15 alle 21.00

LABORATORIO DI TEATRO SENSORIALECondotto dall’attore e regista Stefano BerniniPer tutte le informazioni contattare il teatro oconsultare il sito internet.

POLITEATROViale Lucania 18 – www.ilpoliteatro.org

Sabato 11 febbraio ore 21.00

IL MATRIMONIO …NELLA BUONA E NELLACATTIVA SORTE!Compagnia Gli Scampoli - adattamento e re-gia di Andrea Canavero

27 febbraio ore 21.00

ROMANTICISMI IN MUSICARecitals pianistici e cameristici

Direzione artistica: Angelo e Giovanni Man-tovaniRealizzazione: IL CLAVICEMBALO VERDESTEFANO BIGONI-pianoforte solo & presentazione CD(Nell’ambito della rassegna SoundTrack 2012)

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14

Biglietteria tel. 02 59995206www.teatrofrancoparenti.it

Fino al 12 febbraio

PALIdi Spiro Scimone - regia di FrancescoSframeliPremio UBU 2009 “Nuovo testo italiano”

Fino al 19 febbraio

LO SCARFALIETTOdi Eduardo Scarpetta, adattamento e regia diGeppy Gleijeses

Dal 14 febbraio al 4 marzo

LE MERAVIGLIOSE WONDERETTEMusical di Roger Bean - regia di Luca Sandri

Dal 21 febbraio al 4 marzo

DIARIO DI UN PAZZODa I racconti di San Pietroburgo - Le memo-rie di un pazzo di Nikolaj Gogol’ a cura diAndrea Renzi con Roberto De Francesco

SPAZIO TERTULLIANOVia Tertulliano 70 – tel 02 49472369

www.spaziotertulliano.it

8-12 febbraio

CHI NON LA PENSA COME NOIComicità & canzoni con Alberto Patrucco ela Sotto Spirito Band

15-19 febbraio

TEMPORANEAMENTE TUADi e con Greta Zamparini

22-26 febbraio

IN CARNE E WIRELESSSpettacolo per voce, corpo e piano

29 febbraio – 4 marzo

30° anniversario della FILARMONICACLOWNCHICAGO SNAKES REUNIONTratto dalla classica Pièce teatrale di BolekPolivka

Orari: da mercoledì a sabato ore 21 – dome-nica ore 16

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

www.teatrosilvestrianum.it

Sabato 18 febbraio ore 20.45

Gruppo Teatro TempoRUMORS - pettegolezzidi Neil Simon - Regia di Simona Santamaria

Sabato 3 marzo ore 20.45

Compagnia La CretaTOP DOGSdi U. Widmer - Regia di Daniela Borghetti –Sabato Punzi

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23 – e mail:[email protected]

Sabato 11 febbraio ore 20.45

“Ass. Cult. Rogoredo Vivere” presenta LA STRANA COPPIA..AL FEMMINILE di N. Simon, diretto da Aldo Dell’Acquaingresso 8 euro / 5 euro (sotto 25/sopra 65)

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel 02 55181377 – 02 55181362

Da mercoledì 8 a domenica 19 febbraio

LA BOTTEGA DEL CAFFE’di Carlo Goldoni - regia di Giuseppe Emiliani

Da venerdì 24 a domenica 26 febbraio

CAN CANdi Cole Porter - Regia di Corrado Abbati

Da mercoledì 29 febbraio

a domenica 11 marzo

L’ARTE DEL DUBBIOVersione teatrale di Stefano Massini del librodi Gianrico Carofiglio. Regia di Sergio Fan-toni con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani

Orari: feriali ore 20.30 – domenica ore 15.30– lunedì riposo

TIEFFE TEATRO MILANOvia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592538

fino al 19 febbraio

LA MANDRAGOLAdi Niccolò Machiavelli - regia di ClaudioBeccari

21 febbraio – 4 marzo

E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIEROdi Giorgio Gaber e Sandro Luporini - regia diEmanuela Giordano con Maddalena Crippa

CINEMA TEATRO DELFINOVia Dalmazia 11

CINEMACAFFE’Vuoi divertirti? Vuoi riflettere? Vuoi socializ-zare? Questo Ciclo è per te!!!Tutti i lunedì alle ore 20.45. Prima di ogniproiezione verranno offerti caffè e assaggi didolceIngresso € 5.00

13 febbraio:

ONE DAY di Lone Scherfig

20 febbraio:

THIS MUST BE THE PLACE di Paolo Sorrentino

27 febbraio:

THE TREE OF LIFE di Terrence Malick

5 marzo:

AMERICAN LIFE di Sam Mendes

CINEFORUM OSCARA cura del Centro Culturale ARBORVia Lattanzio 58 – tel 02 55194340

Di lunedì, due spettacoli: ore 15.15 e ore 21.00Biglietto singolo: 5 euro

13 febbraio:

THE TREE OF LIFE di Terrence Malick

20 febbraio:

SORELLE MAI di Marco Bellocchio

27 febbraio:

IL RAGAZZO CON LA BICICLETTAdi Jean-Pierre Dardenne

5 marzo

LE DONNE DEL 6° PIANO di Philippe Le Guay

SSPPEETTTTAACCOOLLII

Rammendi invisibiliRiparazioni - Tintoria tradizionale

Via Tito Livio, 20 - 20137 Milanotel 02.55.18.58.39

La Boutiquedel Rammendo