QUANDO NELLE BOTTI PICCOLE…

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Non mi dilungo nel presentare la Thorens: produceva fonografi già nel 1903 e la sua sto- ria, e i suoi prodotti, sono parte del bagaglio di conoscenze di qualsiasi audiofilo o se- dicente tale, perfino dei più distratti. Negli anni il core-business (escludendo un breve periodo negli anni ’90) della Casa non è mutato: Thorens fa giradischi. A onor del vero, e nell’ottica di completare la proposta commerciale, a catalogo sono presenti anche al- cuni modelli di pre-phono, anche con uscita USB. 46 FDS 263 Il Regno degli Ascolti QUANDO NELLE BOTTI PICCOLE… gIRADISCHI AutoMAtICo A CINgHIA THORENS tD 158 di gabriele Brilli

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Non mi dilungo nel presentare la Thorens: produceva fonografi già nel 1903 e la sua sto-ria, e i suoi prodotti, sono parte del bagaglio di conoscenze di qualsiasi audiofilo o se-dicente tale, perfino dei più distratti. Negli anni il core-business (escludendo un breveperiodo negli anni ’90) della Casa non è mutato: Thorens fa giradischi. A onor del vero,e nell’ottica di completare la proposta commerciale, a catalogo sono presenti anche al-cuni modelli di pre-phono, anche con uscita USB.

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QUANDO NELLE BOTTI PICCOLE…

gIRADISChI AutomAtICo A CInghIATHORENS tD 158

di gabriele Brilli

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Il vecchio adagio che dà il titolo a que-ste righe mi gira in testa dal primomomento che lo scatolone conte-

nente il TD 158 è passato dalle mani delDirettore alle mie: quanto è leggero! misono detto e ho espresso a voce. Forse, avendo appena riconsegnato unprodotto americano bello tosto, eroabituato ad altra sostanza ma, proce-dendo per luoghi comuni, talvolta l’ap-parenza inganna. Il che, alla fine dellafiera, viene a significare che ragionareper idee preconcette, stereotipi e clichénon aiuta mai, nella vita, e tantomenonell’approccio critico agli oggettidella nostra passione.

DESCRIZIONESemplice, lineare: basamento nero,piatto in alluminio da inseriresul perno centrale, braccio diritto,testina già montata, taratura pre-effettuata in fabbrica. Nessunapossibilità di effettuare variazio-ni di sorta su quanto già previstodalla casa. Ciò che mi ha colpitosubito, a parte il peso – basso - del-l’oggetto, è stato il “quadro co-mandi”. Assomiglia ad altri già vi-sti e, non sapendo ancora con cosaavessi a che fare, mi ha fatto pensare: ungiradischi automatico? E vai con reminiscenze adolescenziali,quando in alcune case erano presenti,per l’appunto, dei giradischi semi ocompletamente automatici, oggetti piùda mostrare che da ascoltare, segno ine-quivocabile, nelle intenzioni dei pos-sessori, non tanto di passione per la mu-sica e il suo ascolto quanto di una rag-giunta solidità economica…Tornando al nostro, se uguale a zero è,

in pratica, la possibilità di personaliz-zarlo, va quasi da sé che non ci sia ne-anche l’opportunità di usare, per dire,una cavetteria diversa da quella in do-tazione. Sono assenti i connettori RCAed il cavo di collegamento con l’ampli-ficatore, così come il filo per la messa aterra e il cavetto di alimentazione esco-no direttamente dal retro dello chassise hanno, perlomeno, una lunghezza me-diamente adeguata al compito cui de-vono assolvere, ma se pensate di met-tere “in piano”, ovvero in linea, i vostriapparecchi, badate bene di tenere il TD

158 piuttosto vicino al suo amplificatore(o pre-phono dedicato…): potreste ri-schiare di non avere abbastanza cavoper i collegamenti. Mi permetto di osservare che la sem-plicità d’uso non è detto e/o necessarioche vada a braccetto con la limitatezzadi possibilità e condizioni d’utilizzo. Percompletare il quadro generale: di fian-co al piatto, sulla “consolle” di coman-do, troviamo i manettini di avvio e stope quello per la selezione manuale dei

giri, oltre alla levetta per alzare/ab-bassare manualmente il braccio. In ri-lievo, sotto il quadro comandi la scrit-ta che identifica il modello e la Casa diproduzione. Il TD 158 arriva corredato del coperchioantipolvere e di un tappetino per il piat-to. Appena sufficienti i piedini di ap-poggio, che non permettono di essere re-golati per mettere in piano il giradischi.

TECNICAOggi l’acquisto di un TD 158 prevedel’esborso di “soli” 420,00 euro (prezzo

di listino ma si trova su Amazon ameno di 250,00 euro!!!) e rappre-senta il punto di ingresso dellaproposta Thorens. Si tratta di unprogetto dai connotati classici:completamente automatico, tra-zione a cinghia, motore in correntecontinua a controllo elettronico,selezione della velocità effettuataelettronicamente; due le velocitàpossibili, 33 e 45 giri; il piatto da12 pollici pesa circa 400 gr (nonesattamente un peso massimo,quindi) ed è in alluminio ama-gnetico. Il braccetto (Thorens TP

17) è diritto, non si specifica di checosa sia fatto ma sembrerebbe anch’es-so in alluminio. La testina montata è unaThorens; il telaio è piuttosto rigido, inmateriale composito; la struttura motore/ braccetto / consolle di comando è benisolata dal telaio e l’insieme conferisceal giradischi nel suo complesso unadeguato isolamento rispetto alle vi-brazioni esterne. A bene vedere il lato debole, come ri-levato sopra, mi sembrano essere giu-sto i piedini di appoggio.

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(...) una resa audio, come dicevo,corretta, chiara e piacevolmente eu-fonica. La scena è ricostruita in modoadeguato, i tre assi cartesiani non ven-gono percorsi fino in fondo comples-sivamente ma la “scatola sonora” èconvincente e ben riempita. I piani del-le frequenze sono sufficientemente in-tellegibili (...)

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ASCOLTOPreparare il TD 158 per l’ascolto è cosaassai facile: lo togli dal suo cartone, in-serisci il piatto, colleghi il piccolo ali-mentatore esterno, gli RCA, la messa aterra e via, pronto come più non si po-trebbe. Neanche la fatica di alzare ilbraccetto ed appoggiare la puntina:c’è la levetta da spostare in posizione“START” e voilà, il gioco è fatto e,come accennavo sopra, vedere il brac-cetto che si muove da solo e con delicataprecisione si appoggia sul disco ècosa che mi ha fatto tornare indie-tro nel tempo di molti anni. Per-sonalmente non gradisco questotipo di automatismo, mi piace es-sere protagonista dell’evento del-la riproduzione sonora tanto che,spessissimo, neanche uso il tele-comando in dotazione ai CDP oagli amplificatori: se ho necessitàmuovo le terga dal mio punto diascolto e “smanetto” in prossimitàdegli oggetti della mia passione, il con-tatto fisico come cura contro l’indolen-za che il controllo remoto induce e fa-vorisce… ma le persone meno pratichesaranno sicuramente favorite nell’uti-lizzo di questo giradischi. Un periododi assestamento non si nega a nessunoe il TD 158 ha avuto il suo. Quasi del tut-to inutile, a dire il vero, considerato chela variazione di qualità sonora percepitatra il primo minuto di funzionamentoe ad un mese e passa di distanza tem-porale da quel momento è stata quasiimpercettibile. Annoto solo una granaappena meno grossolana ed un mag-giore controllo delle alte frequenze ma,ripeto, sfumature sfumate, nulla dipiù. Ciò premesso, il TD 158 stupisce,da subito, per la fondamentale corret-tezza della riproduzione. Non ti fa gri-

dare al miracolo ma neanche ti fa pen-tire di averlo acceso: ti accompagna tran-quillo nei percorsi musicali sui quali cisi incammina, con un certo garbo e ri-spetto. In termini musicali in che cosasi traduce quanto sopra? Si traduce inuna resa audio, come dicevo, corretta,chiara e piacevolmente eufonica. La sce-na è ricostruita in modo adeguato, i treassi cartesiani non vengono percorsi finoin fondo complessivamente ma la “sca-tola sonora” è convincente e ben riem-

pita. I piani delle frequenze sono suffi-cientemente intellegibili anche se a vol-te tendono a sovrapporsi un po’, conuna gamma media che scappa verso ipropri confini alto e basso, invadendozone che non le dovrebbero essere pro-prie; gli alti sono ben controllati conqualche piccola scivolata verso l’alto unfilino tintinnante ed i bassi appaiono ab-bastanza solidi e disciplinati. Non miaspettavo, e non ho avuto, performan-

ce di rilievo rispetto la resa dinamica maconfesso di non aver registrato neancheun eccessivo appiattimento verso lazona del “suona tutto uguale”. Il periodo di assestamento ha visto gi-rare sul TD 158 i miei dischi preferiti:Fossati, Pink Floyd, De Andrè, giustoper citarne alcuni e per l’ascolto critico,con un pizzico di cattiveria, ho usato unLP di jazz. Si tratta di un doppio albumin cui, un vinile a testa, ci vengono re-galati alcuni esempi dell’arte jazzistica

e della abilità di arrangiatori didue pianisti affatto diversi tra loro:Gil Evans e Tadd Dameron. Ho anticipato “con un pizzico dicattiveria” perché, complice l’etàdel doppio vinile e del tipo di mu-sica da riprodurre, mi sarei aspet-tato da parte del Thorens TD 158una prova ai limiti delle proprie ca-pacità. E invece, e qui do ragionedel titolo di questa recensione, così

non è stato.È naturale che il terreno del jazz non siadel tutto congeniale al nostro giradischima, ciononostante, la prova è stata po-sitiva. Il pezzo con il quale si apre il di-sco dedicato a Gil Evans, “Remember”è gradevole e per alcuni aspetti perfinosorprendente. Se non avessi avuto pun-ti di riferimento molto alti e molto vi-cini nel tempo, dal lato della riprodu-zione, avrei detto che il TD 158 suonain modo molto convincente. In realtà,

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CARATTERISTICHE TECNICHE

THORENS TD 158

Giradischi a telaio rigido Braccio Thorens TP 17Trazione a cinghia Controllo elettronico della velocità 33/45 Autostop Testina Thorens TAS 257 Dust cover in dotazione Finitura blackPeso: 4,5 kg

Prezzo: € 420,00

Distributore:MPI Electronic Srlwww.mpielectronic.com

(...) il TD 158 stupisce, da subito,per la fondamentale correttezzadella riproduzione (...) quello che an-noto è una sostanziale correttezzanella ricostruzione dell’evento mu-sicale (...)

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come dicevo sopra, quello che annotoè una sostanziale correttezza nella ri-costruzione dell’evento musicale. Ilpiano di Evans appare piuttosto con-vincente, soprattutto in gamma media,tromboni e sax hanno i tratti di una cer-ta naturalezza e solo il basso non mi con-vince del tutto, troppo arretrato, quasinascosto. Ricostruzione scenica e resa di-namica non da urlo ma, sicuramente, da“metà classifica”. A confronto con pro-dotti che costano molto, ma molto dipiù, sicuramente il suono appa-re un pochino appannato, velatoma in considerazione della clas-se di prezzo del prodotto, unaeccessiva severità di giudizio mipare ingenerosa oltre che pococorretta. Annoto che i primi se-condi del pezzo iniziale del se-condo lato dell’LP di Evans “No-body’s Heart” manda inizialmente unpochino in crisi il TD 158: troppi fiati etroppo range dinamico di cui dar con-to, ma poi la trama musicale si sempli-fica un pochino, la scena si apre e so-prattutto piano e batteria appaiono ve-ramente degni di nota. Sicuramentebuona la seconda traccia “Just One ofThose Things” in cui il sax soprano rubala scena al resto dell’ensemble e mi re-stituisce buone sensazioni di realismoe musicalità; pianoforte sempre in bel-l’evidenza. Più difficoltosa, ma senzarappresentare una vera deposizione

delle armi, la performance con il se-condo LP (dedicato a Tadd Dameron)che si apre con “Philly J.J.” Complice laregistrazione un filino troppo virata sul-la gamma alta e la presenza di una trom-ba eccessivamente squillante che tienenettamente in secondo piano gli altristrumenti, il TD 158 fa un po’ di faticaa mantenere il controllo della situazio-ne e si riprende, diciamo così, negli as-soli di batteria che, pur sembrando unpochino troppo arretrata sulla scena, ri-

sulta comunque convincente dal pun-to di vista timbrico. Buona la resa conil secondo pezzo “Theme of no repeat”:il piano è sempre efficace, come già an-notato sopra, e soprattutto il nostro siprende una piccola rivincita sulla trom-ba in sordina: il controllo sembra mi-gliorato e viene resa giustizia di ripro-duzione musicale all’intera band.Mi convinco di essere stato decisa-mente cattivo quando rivado a con-trollare le date delle registrazioni chevanno dal 1953 al 1957. Il TD 158 si me-rita decisamente un plauso: pur non es-

sendo tecnicamente dotatissimo, pur-tuttavia si è comportato alla grande.

CONCLUSIONIDi altri giradischi ho scritto: buon com-pagno di giochi. Di questo Thorens TD158 mi verrebbe da dire: buon compa-gno di ascolti. Ma nell’affollatissimapiazza commerciale dei giradischi sot-to i 500,00 euro perché si potrebbe sce-gliere questo Thorens? Di sicuro per ilmarchio e per il blasone ad esso legato.

Poi per l’uso che se ne potrebbe fare:non è detto che nelle nostre case sia-no presenti solo ed esclusivamentevinili musicalmente memorabili ospiccatamente audiofili; più pro-babilmente potremmo aver avutomodo e piacere di recuperare la da-tata discoteca di nonni e zii o anche

quella della nostra gioventù: in que-sti casi il TD 158 tratterà i nostri ricor-di musicali con rispetto, una certa dosedi precisione ed una sicura fondamen-tale piacevolezza d’ascolto. Non da ul-timo la sua estrema facilità d’uso misembra sia la chiave giusta per aprire leporte di una eventuale passione musi-cale fin qui troppo a lungo sopita, in unmomento come questo in cui ascoltareil vinile sta avendo enorme successo.Semplice e patico, economico ma diqualità, rappresenta un’ottima scelta perchi si avvicina per la prima volta a Tho-rens. Detto questo: buoni ascolti!

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IMPIANTO USATOSorgente digitale per musica liquida:PC auto assemblato basato su AMD-FX6300, Windows 10, Foobar 2000 –Synthesis Roma 69DCSorgente digitale: NAD CD Player 501Sorgente analogica: MT101 Direct Dri-ve TKS Spectrosound – Testina 2M RedOrtofon - Thorens TD 158Amplificatore integrato: SynthesisRoma 96DC – Musical Fidelity A1Diffusori: Indiana Line Tesi 560 Cavi di segnale: MOGAMI Hi-Fi AudioCables – Cavo autocostruito basato suTasker C121Cavi di potenza: Xindak SC-01B

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI:The Arrangers Touch – Gil Evans andTadd Dameron – Prestige Records

Il TD 158 si merita decisamente unplauso: pur non essendo tecnica-mente dotatissimo, purtuttavia si è

comportato alla grande.

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