Quaderni Vicentini 2/2014

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5 L'INCREDIBILE PATTO LEONINO TUTTI PAZZI PER GOLDIN Due enti pubblici di prima grandezza (veneta), i comuni di Vicenza e Verona, un finanziatore semi pubblico di primissima fascia, la Fondazione Cariverona, i rispettivi sindaci, il relativo presidente pro tempore: tutti pazzi per Goldin. Lo pagano con sontuosi compensi praticamente anticipati e gli consentono tutti gli introiti, dei biglietti e del book shop (fornito da pubblicazioni sulla mostra scritte da Goldin). Il sindaco di Vicenza Variati gli consente l'uso esclusivo della Basilica per il quale accetta condizioni, limiti, obblighi e responsabilità, e gli paga tutto: dalle guardie all'elettricità, dai cassoni alle pulizie. Il contratto è un capolavoro sbilanciato a favore esclusivo di Goldin. Lo offriamo ai lettori di Quaderni Vicentini perché merita la loro attenta lettura: non vi annoierete PINO DATO I L PATTO CHE REGOLA PER DUE ANNI (e oltre, a giudicare dal già assicurato Tuthankamon nientemeno che a Natale 2014) i rapporti fra Marco Goldin, signor Linea d’Ombra, Pao- lo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona, Flavio Tosi, sindaco di Verona, Achille Variati, sindaco di Vicenza, per la realizzazione di un ciclo biennale di esposizioni d’arte, è disciplinato da una scrittura privata siglata il 26 luglio 2011 e protocollata da Palazzo Trissino tre giorni dopo (a tempo di record). Un contratto la cui lettura è molto istrut- tiva perché spiega meglio di qualsiasi lezione come un privato possa ottenere dall’ente pubblico, con la collaborazione (complicità?) di un finanziatore semi-pubblico, una sontuosa commissione con pa- gamento anticipato per due mostre da allestire senza correre alcun Agorà

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Un'accurata analisi del contratto firmato da Linea d'ombra con il Comune di Vicenza, Comune di Verona e Fondazione CariVerona. La situazione presentata nell'articolo, assomiglia molto a quella che potrebbe delinearsi per Treviso: un soggetto privato che fa utili con il Bene Comune, l'amministrazione pubblica che paga i conti.

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5L'INCREDIBILEPATTO LEONINO

TUTTI PAZZI PER GOLDINDue enti pubblici di prima grandezza (veneta), i comuni

di Vicenza e Verona, un finanziatore semi pubblico diprimissima fascia, la Fondazione Cariverona,

i rispettivi sindaci, il relativo presidente pro tempore:tutti pazzi per Goldin. Lo pagano con sontuosi compensi

praticamente anticipati e gli consentono tuttigli introiti, dei biglietti e del book shop (fornito

da pubblicazioni sulla mostra scritte da Goldin).Il sindaco di Vicenza Variati gli consente l'uso esclusivo

della Basilica per il quale accetta condizioni, limiti,obblighi e responsabilità, e gli paga tutto: dalle guardieall'elettricità, dai cassoni alle pulizie. Il contratto è un

capolavoro sbilanciato a favore esclusivo di Goldin.Lo offriamo ai lettori di Quaderni Vicentini perché

merita la loro attenta lettura: non vi annoierete

PINO DATO

IL PATTO CHE REGOLA PER DUE ANNI(e oltre, a giudicare dal già assicurato Tuthankamon nientemeno che aNatale 2014) i rapporti fra Marco Goldin, signor Linea d’Ombra, Pao-lo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona, Flavio Tosi, sindacodi Verona, Achille Variati, sindaco di Vicenza, per la realizzazione diun ciclo biennale di esposizioni d’arte, è disciplinato da una scritturaprivata siglata il 26 luglio 2011 e protocollata da Palazzo Trissino tregiorni dopo (a tempo di record). Un contratto la cui lettura è molto istrut-tiva perché spiega meglio di qualsiasi lezione come un privato possaottenere dall’ente pubblico, con la collaborazione (complicità?) di unfinanziatore semi-pubblico, una sontuosa commissione con pa-gamento anticipato per due mostre da allestire senza correre alcun

Agorà

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La prima e l'ultima paginadella scrittura privatafirmata dai Sindaci diVicenza e Verona, dallaFondazione Cariverona eda Linea d'Ombra srl(con socio unico).

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7rischio d’impresa.

Il color Goldin e i suoi obblighi in 4 righe

Colpiscono tre vistose anomalie alla lettura del documento che pro-poniamo integralmente all’attenzione dei lettori:1. Il tono generale della scrittura: tutta impregnata di un inchiostroche chiameremo di color Goldin; se un tecnico ha redatto questo docu-mento, è senz’altro a libro paga (magari co.co.pro.) di Linea d’Ombra;2. Compiti e obblighi di Linea d’Ombra: articolo 3. Fare la mostra ecurarne la pubblicità. Quattro righe. Senza minimi, massimi, limiti equant'altro. Infatti gli esercizi di Vicenza hanno giustamente denunciatoche non sono stati forniti nemmeno della locandina e di altro materialepubblicitario della Mostra. Sarebbero stati a carico di Goldin.3. Compiti e obblighi della Fondazione: pagare a Goldin quanto pat-tuito (4 milioni di euro per le due mostre). Acconto: un milione dieuro alla firma del contratto (cioè 26 luglio 2011). Il resto dilaziona-to prima e durante le quattro mostre (le due veronesi e le due fotocopievicentine). È l'articolo 8. È il caso di sottolineare che le varie rate suc-cessive fino al raggiungimento dei 4 milioni complessivi hanno scadenzediluite dal 15 dicembre 2011 al 15 novembre 2013, vale a dire con larghis-simo anticipo rispetto all’esecuzione delle mostre. Una forma di paga-mento anticipato senza interessi. Eccezionale. Forse unico.

Obblighi del Comune di Vicenza: quasi tutto l'alfabeto

4. Compiti e obblighi del comune di Vicenza (e di Verona). Sintetiz-ziamo l'articolo 4:

a) assicurare la piena disponibilità della Basilica Palladiana (GranGuardia per la consorella veronese),

b) realizzare tutte le strutture funzionali all’esposizione tramitemaestranze e fornitori di comprovata capacità tecnica,

c) la biglietteria,d) il guardaroba,e) le sale per laboratori didattici,f) il book shopping,g) la postazione di noleggio per le auto guide,h) il locale per il disimballaggio e l’imballaggio delle opere in

arrivo e in partenza,i) adeguati servizi igienici,

Agorà

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8j) gli spogliatoi per il personale, il tutto secondo un progetto rea-

lizzato da Linea d’Ombra ma condotto da professionisti di suafiducia. Il ché significa che le fatture di questi professionisti le paga ilcomune di Vicenza e non ha alcun elemento (contrattuale) per porvi unlimite qualitativo o quantitativo.

l) assicurare la disponibilità di una sala accanto alle saleespositive (la cosiddettacontrol room) ove unaguardia potrà controllaredai monitor ivi installati(ovviamente a spese del Co-mune) tutte le immagini re-gistrate dalle telecamere;

m) assicurare la pre-senza minima di 6guardasala (ovviamente acarico del comune);

n) assicurare un ser-vizio di custodia armata de-finito H24 (24 ore su 24?), in fase di allestimento e di disallestimento;

o) manutenzione ordinaria e straordinaria delle sale etinteggiatura ed eventuale ritinteggiatura delle strutture allestite (i cas-soni, naturalmente tutto ad opera del comune);

p) sostenere le spese elettriche, telefoniche, internet, di pulizia e diriscaldamento per tutto il periodo di pre-mostra, mostra, post-mostra;

q) la realizzazione di strutture e arredi devono essere eseguitecon la piena approvazione di Linea d’Ombra.

Leggere l'articolo 7 (introiti) trattenendo il respiro

I compiti del comune di Vicenza occupano nel contratto esattamente(articolo 4) sessantadue (62) righe. Quelle del signor Linea d’Ombra,come detto, 4 righe. Ma leggiamo con attenzione, e trattenendo possibil-mente il respiro, l’articolo 7, intitolato Introiti:– Gli introiti di qualsiasi natura derivanti dallo svolgimento delleMostre saranno di esclusivo beneficio di Linea d’Ombra. Non si puònon notare che Linea d’Ombra riceve due categorie di introiti: i milionidella Fondazione, disciplinati dall’articolo 8 con tutte le loro brave eanticipate scadenze e quelli dell’ignaro pubblico che accorre felice

Paolo Biasi (Fondazione Cariverona), Flavio Tosi (Sindaco di Verona),Marco Goldin (Linea d'Ombra)

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9come uno scolaretto alla cassa del signor Marco Goldin Mayer. Tutti sol-di suoi (“qualsiasi natura”) e guai a chi glieli tocca. E il Comune? Girala testa dall’altra parte per non vedere.– Nello stesso articolo è Goldin che fissa i prezzi dei malcapitatispettatori: 10, 8, e 6. Ma alla fine si riserva di aumentarli se, al momentodi iniziare concretamente l’esposizione, la situazione di mercato dovesseimporlo. Li ha aumentati? Ho l’impressione di sì. Pensa a tutto quel dia-volo, quando si tratta di soldi.

Il caffè "macchiato"

Una curiosa notazione sgorga spontanea dalla penna (o dalla tastiera, sepreferite) alla lettura di questo abominevole patto leonino quando ci sisofferma sui titoli dei rispettivi articoli. L’articolo numero 7 è definito“introiti”, quello numero 8, il cui debitore unico è la Fondazione banca-ria è definito "compenso". Riflessione del mattino, del pomeriggio eanche della sera: gli introiti – di qualsiasi natura – sono del signor Goldin.E i compensi – dell’unica natura conosciuta – sono ancora del signorGoldin. Ma gli altri sottoscrittori di questo foglio allucinante, Tosi, Varia-ti, Biasi, erano nella stessa stanza o erano andati a bersi un caffè dopoaver firmato in bianco? Il sospetto è che fossero al caffè. Tutti, senzaeccezione, caffè macchiato.Ultima curiosa notazione. Le sponsorizzazioni eventuali: tutte soggetteall’approvazione preventiva del signor Goldin. Al nostro non sfuggenulla. La mostra (pardon, l’incasso) può cominciare.

I FAMOSI VIAGGI DELL'AGENZIA Marco Goldin sonointercambiabili. Come si vede dal contratto sottoscritto con icomuni di Vicenza e Verona la mostra del record Raffaello versoPicasso doveva essere Raffaello verso Rembrandt, sempre peruna storia del ritratto in Europa. Mentre l'attuale Verso Monetdoveva avere un Tiziano che iniziava (e il paesaggio restava).In sintesi: Raffaello (un quadro solo) è rimasto contro tuttele intemperie. E così Monet. Picasso ha sostituito Rembrandt(che è uscito dal campo scuro in volto), ma Tiziano non si èproprio visto. Il mercato dell'arte è peggio di quello del calcio.Non si può mai essere sicuri di nulla con queste primedonne.

Agenzia Goldin, i grandi pittori come figurine

Agorà

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10COMUNE DI VICENZA - Protocollo Generale n. 52655-7.6 del 29 luglio 2011

SCRITTURA PRIVATA tra- FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VERONA VICENZA BELLUNO EANCONA, C.F. 01)215140237, con sede in Verona, Via Forti n. 3/a, in persona del Presidente ing.PaoloBiasi,natoil 14 giugno 1938 in Verona , domiciliato per la carica in Verona, presso la sede dell’Ente, di seguito anche “ laFONDAZIONE”;- COMUNE DI VERONA C.F. 00215150236, con sede in Verona, piazza Bra l, in persona del Sindaco sig. FlavioTosi, nato il 18 giugno 1969 in Verona, domiciliato per la carica in Verona, presso la sede comunale;- COMUNE DI VICENZA C.F. 00516890241, con sede in Vicenza, corso Palladio 98/a, in persona del SindacoAchille Variati, nato il 19 gennaio 1953 inVicenza, domiciliato per la carica in Vicenza, presso la sede comunale:

e- LINEA D’OMBRA S.r.l., C.F. 03746800261 , con sede legale in Treviso, Strada di Sant’Artemio 6/8, in personadell’Amministratore Unico e legale rappresentante dottor Marco Goldin, nato il 12 gennaio 1961 in Treviso e iviresidente in Via Ghirlanda n. 9, di seguito anche “LINEA D’OMBRA”

premesso chea) la FONDAZIONE, nel persegui mento dei propri fini statutari, ed in particolare nel perseguimento degli scopidi utilità sociale e di sviluppo economico dcll’ambito territoriale di riferimento, intende, in collaborazione coni Comuni di Verona e Vicenza, sostenere un ciclo biennale di esposizion i d’arte da svolgersi nelle città di Veronae Vicenza;b) la FONDAZIONE ha individuato nella persona di Marco Goldin e della società unipersonale LINEA D’OM-BRA i soggetti più idonei ai suddetti fini, considerata la riconosciuta e comprovata competenza nell’organizza-zione e realizzazione di mostre ed esposizioni d’arte in collaborazione con i più famosi musei internazionali;c) con delibera del Consiglio di Amministrazione del 29 giugno 201 l la FONDAZIONE ha approvato il progettodelle esposizioni redatto da Marco Gold in nonché il relativo impegno contributivo pari a euro 4.000.000,00(quattromilioni) oltre IVAd) I comuni di Verona e Vicenza, tramite i sindaci Flavio Tosi e Achille Variati, che pure sottoscrivono il presentecontratto per le obbligazioni poste direttamente a carico delle Amministrazioni Comunali, hanno manifestatoadesione e approvazione al progetto, con ampia disponibilità a fare tutto ciò che è di loro competenza per losvolgimento delle esposizioninellerispettivecittà e nelle sedi indicate nel presentecontratto.

Tutto ciò premesso si conviene e si stipula quanto segue

1. Oggetto del contratto1.1. Il presente contratto disciplina l’organizzazione e la realizzazione di un ciclo biennale di esposizio-

ni d’arte da tenersi nelle città di Verona e di Vicenza tra l’anno 2012 e l’anno 2014, e precisamente:a) una prima mostra denominata “Da Raffaello a Rembrandt a Van Gogh. Per una storia del ritrat-to in Europa”, da svolgersi a Vicenza, in Basilica Palladiana, nel periodo 6 ottobre 2012 - 6 gennaio 2013 ea Verona, Palazzo della Gran Guardia, nel periodo 12 gennaio 2013 -23 marzo 2013;b) una seeonda mostra denominata “Da Tiziano a Monet. Per la storia del paesaggio in Europa”, dasvolgersi a Verona, Palazzo della Gran Guardia, nel periodo 5 ottobre 2013 - 6 gennaio 2014 e a Vicenza, inBasilica Palladiana, nel periodo 11 gennaio 2014 -22 marzo 2014.

1.2. Le date di apertura e chiusura delle mostre potranno essere modificate solo su accordo scritto delleparti, in dipendenza della disponibilità dei musei e collezionisti prestatori delle opere.

1.3. Anche successivamente alla definizione delle date ai sensi del punto che precede, sempre su accordoscritto delle parti, le date di chiusura potranno essere eventualmente prorogate in dipendenza della disponibilitàdei musei e collezionisti prestatori delle opere.

1.4. Le suddette mostre sono descritte nel progetto scientifico predisposto dal curatore Marco Goldin,allegato sub A al presente contratto, che ne forma parte integrante. Il progetto potrà subire le modificazioni resenecessarie dalla disponibilità dei musei e collezionisti prestatori delle opere, fermo restando che devono essereesposte opere di almeno l’80% degli artisti menzionati nel citato progetto e che le opere devono essere tra le piùsignificative della produzione di ciascun artista; gli artisti menzionati nel progetto e non presenti potrannoessere sostituiti con autori che garantiscano comunque il conseguimento del livello qualitativo così come illu-

Ecco la madre di tutte le mostre

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11Ecco la madre di tutte le mostre

strato nella proposta, che ha determinato l’adesione di FONDAZIONE.

2. Incarico2.1. La FONDAZIONE affida al partner LINEA D’OMBRA, che accetta, il compito di curare l’ideazione,

l’organizzazione, l’integrale realizzazione e la gestione degli eventi indicati all’art. 1 del presente contratto.2.2. L’ideazione e l’edizione dei cataloghi delle mostre, la loro commercializzazione, nonché la gestio-

ne complessiva dell’attività di vendita presso il bookshop delle mostre sono di esclusiva competenza e pertinen-za di LINEA D’OMBRA, che ne assume il totale rischio d’impresa.

3. Compiti e obblighi di Linea D’Ombra3.1. LINEA D’OMBRA si impegna a realizzare l’attività di cui all’art. 1 del presente contratto a regola

d’arte e con adeguata organizzazione, mezzi e personale, nonché a tutelare gli interessi della FONDAZIONE,curando l’ immagine della medesima e pubblicizzando le finalità culturali di cui la stessa ha inteso farsi caricocon la sottoscrizione del presente contratto.

4. Compiti e obblighi della Fondazione e dei Comuni di Verona e Vicenza4.1. La FONDAZIONE provvederà all’integrale pagamento del compenso dovuto a LINEA D’OMBRA

indicato nell’art. 8 del presente contratto, e dovrà curare attivamente con LINEA D’OMBRA ogni rapporto ocollaborazione discendente o necessario per l’organizzazione delle mostre.

4.2. Il Comune di Verona e il Comune di Vicenza si impegnano a mettere a disposizione di LINEAD’OMBRA, nelle modalità e nei tempi sotto indicati, le sedi individuate per le rispettive due esposizioni, ed inparticolare:

a) assicurare la disponibilità del Palazzo della Gran Guardia a Verona e della Basilica Palladianaa Vicenza. Tale disponibilità dovrà comprendere l’agibilità ai sensi di legge, ogni dichiarazione e/o certificazionedi legge riferita agli edifici adibiti a sede espositiva e aperti al pubblico, ivi compresa la dichiarazione di“capienza massima” emessa dalla Commissione di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli, nonché una coperturaassicurativa della sede adeguata agli eventi di cui all’art. l del presente contratto;

b) realizzare, tramite maestranze e fornitori di comprovata capacità tecnica, tutte le strutture funzionaliall’esposizione delle opere d’arte di pittura, scultura e disegno, tra cui la biglietteria, il guardaroba, le aule perlaboratori didattici, il book shop e la postazione di noleggio delle audio guide, il locale per il disimballaggioe imballaggio delle opere in arrivo e partenza , adeguati servizi igienici, spogliatoi per il personale, il tuttosecondo progetto realizzato, a spese di LINEA D’OMBRA, da professionista di fiducia di LINEA D’OMBRA;

c) garantire la perfetta climatizzazione delle sedi delle mostre secondo gli standard internazionali (tem-peratura di 20 ± 2 gradi centigradi, umidità relativa pari al 50% con uno scarto del 5%). La garanzia dovrà esserefornita entro 90 giorni precedenti la data indicata nel presente contratto di inizio dell’evento espositivo, tramiteesibizione di idonea certificazione da parte dell’installatore e del collaudo dell’impianto, collaudo che verrà effet-tuato anche con la presenza di LINEA D’OMBRA o di suo tecnico di fiducia;

d) garantire la presenza, nelle sedi espositive, di un impianto illuminotecnico adeguato rispetto al-l’importanza delle opere esposte, dotato di almeno 160 corpi illuminanti di primaria qualità, oltre ad adeguatailluminazione negli spazi destinati alla mostra ;

e) assicurare la presenza, presso le sedi espositive, di un sistema di videosorveglianza idoneo adinquadrare tutte le pareti espositive, l’arca servizi (biglietteria book shop, guardaroba) e tutti i varchi di accessoalle sedi, nonché un adeguato impianto di rilevazione anti intrusione;

f) assicurare la presenza, in entrambe le sedi espositive, di una sala (c.d. control room), in prossimitàdell’area espositiva, dalla quale la guardia armata potrà controllare contemporaneamente dai monitor iviinstallati tutte le immagini registrate dalle telecamere, al fine di poter intervenire immediatamente per risol-vere eventuali situazioni critiche, avvertendo se necessario i guarda sala tramite apparecchi rice-trasmittenti;

g) realizzare la tamponatura tramite griglie/cancelli/lastre di eventuali aperture che colleghino lasede della mostra con l’esterno;

h) prevedere, in deroga a quanto previsto al punto seguente, ave non le tamponature non siano possi-bili, un servizio di guardia armata, composto di almeno due guardie, che vigili costantemente sull’intero peri-metro delle sedi;

i) assicurare la presenza presso le sedi espositive, durante tutto il periodo di permanenza delle opere,compresa la fase di allestimento e “disallestimento”, di un servizio di custodia armata H24;

j) assicurare la presenza di un adeguato servizio di guardasala, che richiede la presenza contempora-nea di almeno 6 unità;

k) assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle sale, ivi compresa la tinteggiatura di tuttele strutture realizzate e l’eventuale parziale ritinteggiatura, ove necessario, nel caso di particolari affluenze;

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12Ecco la madre di tutte le mostre

l) sostenere le spese delle utenze elettriche, telefoniche, collegamento internet, di riscaldamento, dipulizia, durante il periodo di allestimento espositivo e di disallestimento.

4.3 Le parti convengono che in ogni caso i lavori o servizi oggetto degli obblighi di cui all’art. 4.2 delpresente contratto che siano fungibili , siano, anche ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1381 c.c., realizzati, nelcaso di inerzia delle Amministrazioni comunali, direttamente dalla FONDAZIONE, nei termini e con le moda-lità di cui al presente contratto.

4.4. La realizzazione degli arredi e delle dotazioni dovranno essere eseguite in accordo con LINEAD’OMBRA.

5. Consegna delle sedi5.1 Le sedi delle mostre, dotate di tutti i requisiti indicati nell’art. 4 del presente contratto, dovranno

essere consegnate a LINEA D’OMBRA, a mezzo di apposito verbale scritto, improrogab ilmente entro e non oltre60 giorni antecedenti la data stabilita nel presente contralto per l’apertura della mostra. L’esistenza dei requisitiindicati dall'art. 4 lett. da a) a g) dovrà essere comprovata dall’avvenuta esecuzione e collaudo/certificazionedei corrispondenti lavori.

5.2 In caso di inadempienza delle Amministrazioni Comunali o della FONDAZIONE agli obblighiindicati all’art. 4 entro i termini indicati dall’art. 5.1. del presente contratto, LINEA D’OMBRA potrà decidere dinon svolgere il relativo evento espositivo, fatto salvo l’indennizzo di cui all’art. 6.1. e il risarcimento del danno.

5.3. L’edificio ove ha sede la mostra permarrà sotto il controllo e custodia deII’AmministrazioneComunale, la quale risulterà essere responsabile per ogni evento riconducibile alla sede, che possa colpire i terzied i dipendenti della mostra.

6. Indennizzi6.1. In caso di mancato svolgimento delle mostre di cui al presente contratto in conseguenza del man-

cato adempimento, da parte delle Amministrazioni Comunali di Verona e Vicenza, degli obblighi indicati all’art.4 e 5 del presente contratto, la FONDAZIONE verserà a LINEA D’OMBRA, ai sensi e per gli effetti dell‘art. 1381c.c., i seguenti importi a titolo di indennizzo:- euro 500.000,00 (cinquecentomila) per effetto del mancato svolgimento della mostra “Da Raffaello aRembrandt a Van Gogh. Per la storia del ritratto in Europa”;- euro 500.000,00 (cinquecentomila) per effelto del mancato svolgimento della mostra “Da Tiziano a Monet. Per la storia del paesaggio in Europa”.

6.2. Resta salvo il diritto di LINEA D’OMBRA di ottenere il risarcimento del maggior danno in casodi inadempimento, da parte della FONDAZIONE, degli obblighi assunti in via diretta ai sensi dell’art. 4.3. delpresente contratto con riferimento alle prestazioni fungibili, nonché di ottenere il risarcimento del maggiordanno causato dall'inerzia della FONDAZIONE in relazione agli obblighi infungibili in capo alle Amministra-zioni comunali oggetto di promessa del fatto del terzo ai sensi dell’art. 4.2. del presentecontratto.

6.3. In caso di mancato svolgimento delle mostre in conseguenza di inadempimento di LINEA D’OM-BRA agli obblighi di cui agli art. 1 e 3, cosi come di svolgimento di mostre carenti dei requisiti qualitativi di cuial punto 1A del presente contratto, LINEA D’OMBRA oltre alla restituzione delle somme ricevute, dovrà corri-spondere un indennizzo di euro 500.000,00 (cinquecentomila) per ognuna delle mostre che non venisseroeffettuate o risultassero qualitativamente non corrispondenti alle previsioni contrattuali.

7. Introiti7.1. Gli introiti di qualsiasi natura derivanti dallo svolgimento delle mostre di cui all’art. 1 del presente

contratto saranno di esclusivo beneficio di UNEA D’OMBRA.7.2. LINEA D’OMBRA provvederà ad emettere un biglietto per ciascun evento, al prezzo di 10 euro per

l’intero, 8 euro per il ridotto (studenti universitari, ultrasessantenni, gruppi), 6 euro per l’ulteriore ridotto(scuole, ragazzi fino a 18 anni).

7.3. Poiché il budget delle mostre è stato definito sulla base dell’attuale situazione di mercato, LINEAD’OMBRA si riserva di variare l’ammontare del biglietto d’ingresso.

8. Compenso8.1. La FONDAZIONE corrisponderà a LINEA D’OMBRA, per l’attività oggetto del presente contratto,

i seguenti importi, al netto dell’IVA, verso emissione della relativa fattura:a) euro 2.000.000,00 (duemilioni) relativamente alla mostra “Da Raffaello a Rembrandt a Van Gogh. Per unastoria del ritratto in Europa”, cosi suddivisi:- euro 1.000.000,00 (un milione) alla firma del presente contratto

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13Ecco la madre di tutte le mostre

- euro 500.000,00 (cinquecentomila) entro il 15 dicembre 2011;- euro 400.000,00 (quattrocentomila) entro il 15 aprile 2012;- euro 100.000,00 (centomila) entro il 15 novembre 2012.b) euro 2.000.000,00 (duemilioni) relativamente alla mostra “Da Tiziano a Monet. Per una storia del paesag-gio in Europa”, così suddivisi: - euro 900.000,00 (novecentomila) entro il 15 dicembre 2012,- euro 900.000,00 (novecentomila) entro il 15 aprile 2013, - euro 200.000 (duecentomila) entro il 15 novembre2013.Ciascun pagamento è subordinato al contemporaneo rilascio da parte di LINEA D’OMBRA di fideiussione diUnicredit Banca di importo corrispondente, a garanzia della restituzione della somma in caso di inadempimentodi LINEA D’OMBRA agli obblighi derivanti dal presente contratto.

9. Sponsorizzazioni e comunicazione9.1 Eventuali contratti di sponsorizzazione dovranno ottenere la preventiva approvazione espressa di

FONDAZIONE.9.2 L’ideazione e ogni attività connessa alla promozione delle mostre nonché la gestione complessiva

della comunicazione sono esclusiva competenza di LINEA D’OMBRA.

10. Cura scientifica10.1 La cura scientifica delle mostre oggetto del presente contratto è affidata a Marco Goldin, che potrà

avvalersi di curatori provenienti dai Musei prestatori.10.2. La proprietà e disponibilità del progetto scientifico è di Marco Goldin.

11. Clausola compromissoria e Foro competente11.1 Qualsiasi controversia fra le parti derivante dal, o relativa al, presente contratto, inclusa qualsiasi

questione relativa alla validità, interpretazione ed applicazione della presente clausola compromissoria, saràdeferita ad un collegio arbitrale composto di tre arbitri. Il primo arbitro sarà nominato dalla parte che instaurail giudizio arbitrale, il secondo arbitro, fatta eccezione per il caso di seguito specificato, sarà nominato dall’altraparte entro 20 (venti) giorn i dalla data in cui tale parte ha ricevuto la comunicazione di istanza di giudizioarbitrale ed il terzo arbitro, che agirà in qualità di Presidente del Collegio Arbitrale, sarà designato, su accordodei due arbitri già nominati dalle parti, entro 20 (venti) giorni dalla nomina del secondo arbitro ovvero, in caso dimancato accordo, dal Presidente del Tribunale di Verona. Detto Presidente designerà anche il secondo arbitro,qualora la parte che avrebbe dovuto farsi carico di detta designazione non vi abbia provveduto nel termine sopraindicato, e la persona chiamata a sostituire qualsiasi arbitro che sia venuto a mancare o non abbia accettatol’incarico, ma solamente nel caso in cui detta sostituzione non sia stata effettuata dalla parte cui spetta provvedervio, nel caso del Presidente, dagli altri due arbitri entro 20 (venti) giorni dalla data in cui detto arbitro sia venuto amancare;

11.2. Il Collegio Arbitrale deciderà in via rituale, secondo diritto, nel rispetto delle norme dettatein materia dal Codice di Procedura Civile, le cui disposizioni troveranno, peraltro,

11.3. Le spese del procedimento arbitrale saranno a carico della parte soccombente.11.4. Le parti individuano come foro competente il foro di Verona.

12. Clausole finali12.1 Eventuali modifiche o integrazioni al presente contratto non saranno efficaci ove non siano state

fatte per iscritto e sottoscritte dalle parti.

Fondazione Cassa di Risparmio di VeronaPaolo Biasi

Comune di VeronaFlavio Tosi

Comune di VicenzaAchille Variati

LINEA D’OMBRAMarco Goldin

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14 LINEA D'OMBRAUTILI INVIDIABILI

DUE MOSTRE TRE MILIONILinea d'Ombra srl società unipersonale (Goldin Marco)

ha pubblicato il bilancio relativo all'anno sociale (!)2012/2013, i cui valori coprono due mostre,

quelle fotocopia di Vicenza e Verona (con Raffaello cheva verso Picasso e Botticelli che sostituisce Raffaello e

Matisse che sostituisce Picasso): un successone.Fatturato diminuito (del 13%) ma costi tagliati di netto(per la bontà d'animo dei sindaci di Verona e Vicenza).

Alla fine un utile di 3 milioni di euro su quasi 9 difatturato. Una delizia per Goldin. E il comune di Vicenza?

Un milione di costi accertati e X costi non accertabili.Ma secondo Bulgarini i bar festeggiano. E questo basti

QUADERNI VICENTINI

PARLIAMO DI NUMERI? E ALLORA co-minciamo dai numeri. Non a casaccio, naturalmente. Non per alimen-tare polemiche, naturalmente. Per fare piena luce su conti privati, resipubblici dalla legge dello Stato sulle società di capitale (comprese quelleunipersonali), le quali, anche nei paesi più liberistici, sono obbligate apubblicare i loro bilanci – più o meno filtrati dalle cosiddette posterettificative e dai loro bizantinismi contabili – a garanzia dei cosiddettiterzi, fornitori e clienti, che non possono operare con un soggetto imper-sonale senza un minimo di corretta informazione.La persona fisica che commercia mette tutta se stessa davanti ai terzi. Èlei garante dei suoi errori e delle sue virtù. Lei stessa risponde per se stes-sa. Ma la persona giuridica è terza rispetto a chi opera, guadagna, inve-ste. Stiamo al nostro caso. Linea d'ombra è Goldin. Ma di fronte ai terziclienti e fornitori c'è Linea d'ombra srl. Una persona impersonale. Senzagambe né braccia. Chi c'è dietro a Linea d'Ombra? Goldin. Ma il sogget-to giuridico non è lui, è la Linea (d'ombra) srl. Cioè tutto o niente.

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15Bilancio da luglio a luglio come la Juventus

Perché abbiamo voluto precisare questo? Perché non vogliamo fare, da-vanti ai lettori meno avvertiti su queste tematiche, la figura degli spioni.Non spiamo nulla. Leggiamo cose pubbliche che devono essere pubbli-che a garanzia di terzi. Di solito, clienti e fornitori (e dipendenti, se cisono). Nel caso di Goldin e di Linea d'Ombra il parquet dei diretti interes-sati si amplia: clienti, fornitori, comune di Vicenza, cittadini di Vicenza.Non male come parquet.Allora, i numeri. Linea d'Ombra fa i bilanci da luglio a luglio, anzichéda gennaio a dicembre come i comuni mortali. Fa come le società dicalcio. La ragione è semplice. Come le società di calcio la stagione iniziaa luglio, con gli allenamenti, per preparare le grandi mostre che hannoanche loro una stagione preferita come il calcio, tra l'autunno e la pri-mavera inoltrata. L'estate Goldin se la tiene per viaggiare (beato lui) e,visitando i musei (per un po' sempre i soliti, bisogna dire) si fa venire lebuone e profittevoli idee per la stagione successiva. È un professionista,anzi un maestro (stavo per scrivere un mago).L'ultimo bilancio è esemplare. Va dal luglio 2012 al luglio 2013 e comediscorre la relazione fatta dall'amministratore (Goldin) ai soci (Goldin) siriferisce a due sole mostre, quelle famose di cui Quaderni Vicentini si è giàoccupata (n. 1/2013, dicembre), cioè Raffaello verso Picasso, realizza-ta in basilica Palladiana, e la mostra fotocopia (ma con titolo diverso) DaBotticelli a Matisse, realizzata al palazzo della Gran Guardia di Verona.Ebbene, pubblichiamo il conto economico (pagine successive) di que-sto annus mirabilis per chi è più curioso. Noi ci limitiamo ai dati essen-ziali, chiarendone gli aspetti significativi e confrontandoli con quelli del-l'esercizio precedente. Riassumendo (in milioni di euro):

31/07/2013 31/07/2012 Variaz.

1) RICAVI 8,9 10,3 - 13,5%

2) COSTI PER SERVIZI e GODIM. BENI TERZI 3,7 6,8 - 45,5%

3) SALARI E STIPENDI 0,8 1,2 - 33,3%

4) Totale COSTI di PRODUZIONE 5,8 9,1 - 36%

5) UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE 3,0 1,2 + 140%

6) UTILE DOPO LE IMPOSTE 2,0 0,8 + 151%

Agorà

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16Conto economico

2013-07-31 2012-07-31A) Valore della produzione:

1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 8.462.284 9.362.3442), 3) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso dilavorazione, semilavorati e finiti e dei lavori in corso suordinazione

-441.188 -464.775

2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso dilavorazione, semilavorati e finiti

-441.188 -464.775

3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione - -4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni - -5) altri ricavi e proventi

contributi in conto esercizio 481.268 464.775altri 386.851 971.142Totale altri ricavi e proventi 868.119 1.435.917

Totale valore della produzione 8.889.215 10.333.486B) Costi della produzione:

6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 311.991 479.3547) per servizi 2.824.964 4.512.1458) per godimento di beni di terzi 932.983 2.292.7059) per il personale:

a) salari e stipendi 801.435 1.170.697b) oneri sociali 126.602 116.086c), d), e) trattamento di fine rapporto, trattamento diquiescenza, altri costi del personale

32.991 27.542

c) trattamento di fine rapporto 28.888 27.542d) trattamento di quiescenza e simili - -e) altri costi 4.103 -

Totale costi per il personale 961.028 1.314.32510) ammortamenti e svalutazioni:

a), b), c) ammortamento delle immobilizzazioni immaterialie materiali, altre svalutazioni delle immobilizzazioni

183.560 201.421

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 6.575 7.662b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali 176.985 193.759c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni - -

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante edelle disponibilità liquide

- -

Totale ammortamenti e svalutazioni 183.560 201.42111) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie,di consumo e merci

2.113 -22.106

12) accantonamenti per rischi 13.033 -13) altri accantonamenti - -14) oneri diversi di gestione 614.024 359.293Totale costi della produzione 5.843.696 9.137.137

Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) 3.045.519 1.196.349C) Proventi e oneri finanziari:

15) proventi da partecipazionida imprese controllate - -da imprese collegate - -altri - -Totale proventi da partecipazioni - -

16) altri proventi finanziari:a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni

da imprese controllate - -da imprese collegate - -da imprese controllanti - -altri - -Totale proventi finanziari da crediti iscritti nelleimmobilizzazioni

- -

b), c) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che noncostituiscono partecipazioni e da titoli iscritti nell'attivocircolante che non costituiscono partecipazioni

- -

b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non - -

LINEA D'OMBRA SRL SOC.UNIPERSONALE

Bilancio al 31/07/2013 Pag. 5 di 6

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17costituiscono partecipazionic) da titoli iscritti nell'attivo circolante che noncostituiscono partecipazioni

- -

d) proventi diversi dai precedentida imprese controllate - -da imprese collegate - -da imprese controllanti - -altri 79.394 44.513Totale proventi diversi dai precedenti 79.394 44.513

Totale altri proventi finanziari 79.394 44.51317) interessi e altri oneri finanziari

a imprese controllate - -a imprese collegate - -a imprese controllanti - -altri 41.968 91.785Totale interessi e altri oneri finanziari 41.968 91.785

17-bis) utili e perdite su cambi -35.519 115.580Totale proventi e oneri finanziari (15 + 16 - 17 + - 17-bis) 1.907 68.308

D) Rettifiche di valore di attività finanziarie:18) rivalutazioni:

a) di partecipazioni - -b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituisconopartecipazioni

- -

c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituisconopartecipazioni

- -

Totale rivalutazioni - -19) svalutazioni:

a) di partecipazioni - -b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituisconopartecipazioni

- -

c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituisconopartecipazioni

- -

Totale svalutazioni - -Totale delle rettifiche di valore di attività finanziarie (18 - 19) - -

E) Proventi e oneri straordinari:20) proventi

plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili aln 5

- -

Differenza da arrotondamento all'unità di Euro - 2altri 58.297 7.048Totale proventi 58.297 7.050

21) oneriminusvalenze da alienazioni i cui effetti contabili non sonoiscrivibili al n 14

- -

imposte relative ad esercizi precedenti 9.429 -Differenza da arrotondamento all'unità di Euro - -altri 43.136 -Totale oneri 52.565 -

Totale delle partite straordinarie (20 - 21) 5.732 7.050Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D + - E) 3.053.158 1.271.70722) Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite eanticipate

imposte correnti 1.030.241 428.951imposte differite -64.776 11.607imposte anticipate -32.626 -13.637proventi (oneri) da adesione al regime di consolidato fiscale /trasparenza fiscale

- -

Totale delle imposte sul reddito dell'esercizio, correnti,differite e anticipate

998.091 454.195

23) Utile (perdita) dell'esercizio 2.055.067 817.512

LINEA D'OMBRA SRL SOC.UNIPERSONALE

Bilancio al 31/07/2013 Pag. 6 di 6

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18Il confronto è illuminante. Va al di là dell'asciuttezza tipica del numeroin quanto tale. Dice molte cose:- La prima: Goldin diminuisce il fatturato del 13,5% da un anno all'al-tro ma nello stesso tempo fa crescere il proprio utile prima delleimposte del 140%, e dopo le imposte del 151%. Con due sole mostre:Raffaello a Vicenza, Botticelli a Verona.- La seconda: l'utile aumenta vertiginosamente perché diminuiscono –sempre vertiginosamente – i costi di produzione del 45,5%. Che cosa sonoi costi di produzione? Quelli che servono ad allestire le mostre, che con-tengono opere non proprie, prese in affitto, le loro doverose assicurazioni(a carico di Goldin) e, soprattutto, i costi delle strutture che devono ospi-tarle. La Basilica Palladiana e la Gran Guardia di Verona. Ebbene, come silegge in questo stesso numero di QV, le due mostre erano le prime di unpacchetto a contratto pluriennale tra quelli che abbiamo definito i 4dell'Ave Maria, e cioè: Goldin, comune di Vicenza (Variati), comune diVerona (Tosi), Fondazione Cariverona. Il contratto riduce al minimo gliimpegni di Goldin e dilata al massimo quelli dei comuni interessati.

Goldin incassa, il Comune controlla e pensa

Il comune di Vicenza, per esempio, deve pensare a tutto quello che ri-guarda l'allestimento, preparazione, protezione, custodia, salvaguardia,luce, gas, internet, vigilanza e quant'altro. È tutto scritto nel contrattopubblicato in questo stesso numero. Il risultato di questa generosità deisignori vicentini del comune (signori in tutti i sensi) si trova subito nelbilancio di Linea d'Ombra, o, se preferite (visto che siamo al grottescoreale) della Marco Goldin Mayer Corporation.- La terza: gli stipendi e salari si riducono pur aumentando vertiginosa-mente l'utile netto. È il contrario di quanto avviene secondo le più classi-che e anche moderne analisi di bilancio. Se l'utile aumenta, è inevitabile(lo hanno sempre detto anche i molti ministri dell'economia che abbiamoavuto la sventura di sopportare in questi anni) che aumenti l'occupazione,cioè stipendi e salari. Per Goldin vale il contrario: l'utile aumenta e i dipen-denti diminuiscono. Una logica c'è: i lavoratori per le mostre sono pagatidai rispettivi comuni. Lo dicono i numeri (e il contratto).- La quarta: i ricavi. Sono un sollucchero. Linea d'Ombra allestisce lemostre (lasciamo stare se belle o brutte) e si prende, cash, tutti gli incassi.Oltre a ciò si prende, in anticipo e in corso d'opera, secondo unoscadenzario già stabilito, tutte le sovvenzioni previste (Cariverona e nonsolo). Per avere conferma di ciò bisogna guardare un'altro bel numerinoche tutti gli analisti di bilancio – per stabilire lo stato di salute di una

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19società – guardano: il rapporto fra crediti verso clienti correnti (in-feriori ai 12 mesi) e il fatturato. Qui un analista prima strabuzza gliocchi e poi va a chiamare una fanfara (a carico dell'azienda) perché fac-cia un'adeguata colonna sonora all'avvenimento: su un fatturato globa-le degli ultimi due anni di circa 20 milioni di euro, Goldin ha in bilanciola bellezza di 146 mila euro di crediti da esigere. Capite il nesso?- La quinta: l'utile. Un'utile lordo di 3 milioni di euro su un fatturato di8,8 ci offre un meraviglioso, irraggiungibile 34% di profitto.Per converso il comune di Vicenza ha solo costi (un milione di euro diimpianti solo parzialmente utilizzabili) e nessun incasso. Una logica con-traria alla più elementare economia di mercato.

Spese d'impianto e spese sparse, troppo sparse

Il paradosso è questo. Goldin potrebbe finanziare il comune di Vicenza,perché è ricco e si arricchisce per merito di una struttura ragguardevolecome la Basilica Palladiana, costata per la doverosa ristrutturazione un'in-finità di soldi ai vicentini, mentre è il comune di Vicenza che finanziaGoldin arricchendolo.Il fatto è grottesco e va molto al di là della qualità delle mostre (questo èun altro discorso e ci torneremo). Se anche le mostre fossero di qualitàinaudita, il rilievo non si modificherebbe di un millimetro.Oltre ad assistere all'arricchimento del signor Goldin il comune di Vicenzaci rimette di suo. Per esporre le opere con la prima mostra ha dovutospendere 700 mila euro in strutture lignee (dette anche cassoni). Per laseconda mostra (quella corrente) non andavano bene. Dovevano essereintegrate. Altri 300 mila euro di spesa. In tutto fa un milione.Non basta. Le spese correnti di sostegno e organizzazione, pulizia, illu-minazione, custodia, salvaguardia, non sono inserite in un unico capito-lo chiamato Goldin (sarebbe giusto, a dire il vero, ma sarebbe troppopericoloso); sono sparse nei mille capitoli di spesa che un comune (mo-stra o non mostra) ha. È inutile che i consiglieri di opposizione si sbracci-no a fare domande d'attualità su quanto è costata questa o quella mo-stra. Non lo sapranno mai. Forse non lo sanno neanche Variati e Bulgarini.E questo è anche peggio.

I caffè del vice sindaco

A proposito di Bulgarini, vice sindaco e parafulmine variatiano doc. In-dispettito dalle polemiche su costi e Goldin, disse più o meno che l'afflus-

Agorà

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20so di gente che la mostra ha consentito avrebbe prodotto tangibili gua-dagni ai commercianti. In particolare ha segnalato i bar, le trattorie,i ristoranti. Nel bilancio di Bulgarini d'Elci, i maggiori incassi (presun-ti) di bar, trattorie, ristoranti compenserebbero ampiamente i costi soste-nuti dal comune (e i suoi mancati introiti).Questa è davvero solo un'allegra opinione. Non spetta all'amministrato-re pubblico documentarsi sui maggiori incassi di ristoranti e bar, a luispetta di amministrare bene; non regalando soldi a chi ne ha già di suo enon facendo spendere soldi inutili alla collettività.Il maggior afflusso di gente dovuta alle mostre non fa di Vicenza - comeha detto ottimisticamente il sindaco Variati in concerto con Bulgarini -una città turistica. Ce ne vuole per arrivare a questo (ammesso che lo sivoglia davvero). Il fatto è che i commercianti hanno replicato a musoduro a Bulgarini. I maggiori incassi da lui strombazzati non si sono visti.Anzi, qualcuno ha chiuso. Tra l'altro va segnalato che, proprio perchéVicenza è ancora ben lungi dall'essere città turistica, non li ha nemmenoi posti di ristoro sui quali un assessore puntiglioso avrebbe potuto fare iriscontri eventualmente utili a sostenere le proprie opinioni. Righetti, cheè il ristorante per eccellenza di Vicenza centro, il sabato e la domenica èchiuso. Chieda Bulgarini ai gestori del Bar Ristorante Garibaldi - cheè anche un suo inquilino - se si è arricchito con l'afflusso di Goldin.In tutto corso Palladio ristoranti non ce ne sono, ci sono solo bar. Lorodicono che non si sono arricchiti. Anzi, non hanno neanche visto le lo-candine che annunciavano la mostra. Sfido: erano tra le poche spese acarico di Goldin.

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21EPPURE QUALCUNOA GOLDIN DISSE NO:IL LOUVRE DI PARIGI

Flavio Tosi, sindaco di Verona, era caduto nel tranelloambizioso dell'eccitato Goldin, che a tempo debito

aveva anche 'sedotto' Henry Loyrette, storico direttoredel Louvre. L'arrivo del più grande museo del mondo

a Verona sembrava cosa fatta. La grancassa delmarketing e della promozione (lasciate fare a Goldin...)

partì. Ma Tosi non aveva i soldi per la costosissimaimpresa e la Fondazione Cariverona era ancora nel

mondo dei sogni. Allora Loyrette andò su tutte le furie edenunciò il fragile accordo. Goldin diede la colpa a Tosi

che respinse al mittente definendo avido l'impresario.Goldin allora gli chiese danni altissimi. In Tribunale.Tosi abbozzò e tirò fuori la carta Cariverona. Con un

aiuto sicuro: Variati e la ristrutturata BasilicaPalladiana. Nacque il quartetto dell'Ave Maria che sta

ancora completando l'opera

PINO DATO

MARCO GOLDIN, UOMO DI MILLErisorse e del dinamismo come filosofia di vita, con la sua Linea d’Om-bra (bel nome per una società; è il titolo di un grande, storico romanzodi Joseph Conrad; ma, fuor di metafora letteraria, può essere doubleface) ha cercato nel 2007/2008, quando la sua lunga avventura aTreviso era conclusa, di portare i capolavori del Louvre a Verona, alpalazzo della Gran Guardia. Impresa titanica e ambiziosa, anche lode-vole se vogliamo.Non ho la più pallida idea di che contenuto avesse in mente, questo effer-vescente impresario d’arte, per giustificare una siffatta trasferta. Non soquali fossero i capolavori sui quali Goldin aveva messo gli occhi e cheavrebbero dovuto creare il legaccio magico (il famoso percorso) per

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22arrivare al concepimento di una mostra, con un titolo, un sottotitolo, unbel manifesto e tanti sponsor con i soldi attorno.Quel che so è che il Louvre è forse il Museo d’arte al quale è piùdifficile strappare capolavori. Li presta, il massimo museo francese (eforse del mondo) ma ad un prezzo (finanziario e politico) altissimo. Insintesi: li cede se sa che chi li riceve li tratta come meritano.Infine: vuole fidejussioni anticipate. E ricche.

L'idea di Goldin piacque tanto al sindaco Tosi

L’idea di Goldin, nata nell’autunno del 2007, audace e stimolante, erapiaciuta a Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona. Al punto che Linead’Ombra aveva già iniziato i contatti necessari con Parigi e aveva mossoi propri vassalli organizzativi per preparare l’evento. La storia però è natacon una tara di non poco conto al suo interno. Il contratto non sifirmava. Tosi diceva che tutto sarebbe andato a posto con l’approvazio-ne del consiglio comunale della città scaligera e tranquillizzava Goldin.Ma la tara allora si allargava alla cifra necessaria per l’evento-monstre.Cifra che ballava ogni giorno.Per fare le cose in grande Goldin mise sul tavolo di Tosi ben quattro mo-stre di alto livello, di cui quella con il Louvre sarebbe stato il capostipitesommo. Forse è male nelle cose mettere troppa carne al fuoco, ancheperché la sola mostra del Louvre trapiantata a Verona sarebbe costatacirca 10 milioni di euro. Da pagarsi come? Fifty-fifty, in teoria.

Tosi chiede a Goldin di partecipare agli incassi: apriti cieloIntanto arriva la raccomandata del Louvre

In pratica Tosi aveva le mani legate dal bilancio comunale e dal parerecontrario del direttore dei musei veronesi, Giorgio Cortenova. E poi,via via che i mesi invernali passavano, tra l’ottobre 2007 – quando l’ideaaveva preso corpo – e la primavera 2008, quando doveva concretizzarsi,Tosi si accorse quanto era duro mettersi d’accordo con un com-merciante nato come Goldin.Una bella mattina il sindaco, che già si era impegnato con operatori turi-stici e artistici della città e rischiava di fare una figura barbina a farsaltare l’evento, fece una proposta che potremmo definire “ragionevole”a Goldin. Gli disse, più o meno: “Caro Goldin, io mi attivo (magari con ilbilancio dell’AGSM, l’AIM veronese, ndr) per trovare i 4/5 milioni di com-petenza del comune di Verona. Ma tu mi devi garantire di farmi parteci-

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23pare agli utili dell’evento.Una percentuale degli in-cassi o altro.”Apriti cielo. Parlare di parte-cipazione agli utili a Goldinè come invitare un acrobataa tagliare il filo che lo reggecon le proprie mani. Goldinnon rispose a Tosi. Il suo fuun eloquente silenzio. Tatti-co, probabilmente. Ma a que-sto punto il tempo massimo era scaduto.Il direttore del Museo di Palazzo Forti, scavalcato da Goldin e igno-rato da Tosi, si dimise. E da Parigi arrivò una bella raccomandata diHenry Loyrette, direttore generale del Louvre, con la data del 22 aprile2008, che dava i sette giorni.Perché il direttore del Louvre dava i sette giorni? O bella, è semplice.Perché voleva sapere chi avrebbe pagato e soprattutto chi avrebbe fir-mato in banca le fidejussioni perché le opere potessero iniziare a muo-versi da rue de Rivoli. La cosa grottesca della faccenda – che dimostraquanto provincialismo alberghi nelle menti dei nostri manager sia pub-blici che privati – è che Goldin, al quale il sollecito era indirizzato, nonrispose lui (come avrebbe dovuto fare visto che Loyrette era il suointerlocutore) ma trasmise la lettera a Tosi perché vi rispondesse.Tosi, naturalmente, non si sottrasse e rispose. Il 7 maggio 2008.Ma la risposta fu talmente ambigua e italica che Loyrette, appenala ricevette, mandò subito un cablogramma che annullavadefinitivamente la mostra. Fine della storia? No, solo del primo tempo.

Conferenze stampa anticipate, visitatori a futura memoriadirettori museali che si dimettono. Per la regia di chi?

Il primo tempo offre già un desolante bilancio. Ovviamente Goldin, cheè un commerciante, aveva fatto da megafono all’evento. Per guadagnar-ci e far guadagnare. Aveva mosso tutti i suoi soliti soldatini. E il comunedi Verona era stato al gioco.Sentite un po’: prima ancora di firmare il contratto e mandare lefidejussioni a Parigi erano state allestite 3 o 4 conferenze stampa, due

In questa pagina: Henry Loyrette, direttore-presidente del Louvre fino al 2013.Oggi è Consigliere di Stato.

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24presentazioni al pubblico rapìto (una a Verona, una addirittura a Mila-no), 30 mila visitatori a futura memoria avevano prenotato e paga-to il biglietto o un suo acconto. Non basta: erano addirittura iniziati deilavori alla Gran Guardia per allestimenti adeguati (un po’ la solfa subitadalla Basilica di Vicenza) che sollevarono le ire del direttore gene-rale del comune e di quelli museali. Tutto questo a 4 mesi dall’inaugura-zione incautamente prevista.Tutto annullato. Siamo proprio un paese democratico. I silenziatorifunzionano alla perfezione (e speriamo che gli incauti prenotanti sianostati rimborsati). In giro se ne parlò poco. Il minimo indispensabile. Mac’è il secondo tempo. E, vorrei anticipare (interessa molto anche ivicentini), ce n’è anche un terzo.

Il pacco cosmico di Marco Goldin a Flavio Tosi:"Voglio 1.796.618 euro"

Il secondo tempo contempla la rabbia del commerciante Goldin. Chedice, anzi urla: “La mostra è fallita perché Tosi ha scritto una lettera dim… a Loyrette e perché il comune di Verona non si è impegnato comeaveva promesso.”Tosi nega e denuncia l’avidità di Goldin (qui, onestamente, è difficiledargli torto) e passa la pratica al proprio ufficio legale perché valuti leazioni da compiere. Goldin, però – che non si lascia mai scappare le oc-casioni – lo anticipa e manda una lettera al comune il 26 marzo 2009in cui chiede 1 milione 200 mila euro di risarcimento per le spesesostenute. I funzionari del comune non rispondono ma incontrano Goldinpiù volte. Evidentemente, il comune vuole chiudere la breccia.Passano tre mesi e l’accordo non arriva. Allora è Tosi che scrive impu-tando a Goldin tutto l’accaduto. La risposta di Goldin è semplice. Fa unpacco cosmico della storia e chiede quanto segue:- 650 mila euro per l’ideazione (sob!, ndr)- 100 mila euro per spese di pulizie (c’era da pulire cosa?)- 349 mila euro per forniture- 700 mila euro per danni all’immagine (ri-sob, ndr)In tutto il pacco vale 1.796.618 euro, è arricchito da 65 paginedattiloscritte (nelle quali Goldin riformula tutta la storia dagli inizi),ed è portato all’attenzione dei Magistrati veronesi. La cosa più gustosa edivertente (degna di Signore e Signori di Pietro Germi) è che Goldin,teatrante nato, spiega anche i particolari della nascita dell’idea poi fat-ta morire. Un magico colloquio avvenuto a Brescia, in piazza Duomo,esattamente alle ore 17 dell’11 ottobre 2007, in seguito ad un incontro fra

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25Goldin ed una non meglio identificata dottoressa Motta del comune diVerona. Galeotta fu la Motta, potremmo dire, celiando. La buffonata,visti gli esiti, lo meriterebbe.

Arriva mamma Cariverona a pacificare i bizzosi contendentiE Variati, che è un buono, aiuta la mamma

Vi avevo promesso un terzo tempo? Eccolo. Il terzo tempo è la soluzione.Alla veneta. Goldin ha ritirato la causa. Verona e Tosi si sono impe-gnati per altre due mostre (già fatte) e non vogliono più vedere Goldinneanche in anonimato con turisti cinesi sotto il balcone di Giulietta.Nel frattempo, a dare una mano sono arrivati due personaggi nuovi. LaFondazione Cariverona che garantisce le fidejussioni per le costoseopere trasferite dai musei americani ed europei e il comune di Vicenza,alias Variati, che si è impegnato per due mostre sorelle (copia e incolla)con Tosi e Verona. Addirittura, colto da un fervore degno della via diDamasco, Variati si è impegnato per una terza mostra: la notturna diTutankhamon che era la quarta delle quattro previste, agli inizi di que-sta ridicola storia, per Verona. Tuthamkamon con la sede preferitadell’Aida, l’Arena, forse qualche legame l’aveva.Con il rinascimentale Palladio nisba. Ma gli occhi di Variati e Bulgariniluccicano come le stelle.

Parigi. Il Museodel Louvre,da Rue de Rivoli

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