QRM Tartari&Partners CD

177
1 Tartari & Partners

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Transcript of QRM Tartari&Partners CD

  • 1Tartari & Partners

  • 2Milano 9 e 10 Aprile 2008

  • 3Indice degli argomentiQuality Risk Management

    Introduzion

    e

    1. Il processo di Risk Analysis2. Strumenti di analisi grafica3. FMEA4. FTA5. Case study 1 Applicazione

    dellFTA nella convalida di attrezzature di produzione (Alessia De Matteis, Istituto De Angeli - Firenze)

    6. FMECA

    7. HACCP8. HAZOP9. PHA

    1. Case study 2 Quality Risk Management Approach: GMP Training & Audit System application (Marida Marchese, Bristol Myers Squibb, Sermoneta)

    2. Il rischio dal punto di vista statistico, rischio e

    3. Test Statistici: test t e test f4. DoE, cenni applicativi5. Case study 3 Applicazione

    FMEA in un impianto API per i gas Compressi (L. Falce gruppo studio AFI)

    6. Xr chart e relativo rischio7. Capabiity, capacit di processo

    Pp, Ppk, Cp, Cpk

    1Parte

    2Parte

  • 4Quality by DesignNello sviluppo/produzione di un prodotto, farmaco o altro, si deve tenere conto di come raggiungere il massimo della soddisfazione del cliente in tutte le dimensioni della qualit. La qualit necessaria in tutto il ciclo di vita del prodotto: dal concepimento allo smaltimento; la qualit di un prodotto pu essere influenzata da vari elementi a diversi stadi dello sviluppo. Il prodotto deve essere pensato / sviluppato / progettato / realizzato / consegnato ecc. in condizioni di qualit. Le dimensioni principali della qualit sono:reliability, durability, safety, faultless, aesthetics, environmental friendly, serviceability, performance, ecc.

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

    Materia

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  • 5Quality by DesignNel ciclo di vita del prodotto, possono essere effettuate attivit che

    influenzano la qualit del prodotto: 1. Design quality: indica che il prodotto progettato/sviluppato,

    attraverso una pianificazione, per soddisfare le attese del cliente.2. Production quality: indica che il prodotto realizzato, attraverso una

    pianificazione, rispettando le specifiche pianificate nella fase di design quality.

    3. Delivery quality: significa che il prodotto consegnato, attraverso una pianificazione, nel rispetto dei tempi e con la sicurezza pianificata.

    4. Relational quality: il termine riferito alla comunicazione di chiunque entri in contatto con il cliente. Questo aspetto spesso chiamato qualit del servizio.

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

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  • 6Quality by Design

    Dietro pianificazione, nasce un prodotto considerando tutti gli aspetti necessari ed i rischi connessi;

    Il risultato deve essere un quality by design e non un quality by chance!

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

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  • 7Vogliamo una Quality By Design?Allora analizziamo i potenziali rischi!

    La gestione dei rischi deve entrare nel DNA delle aziende e deve essere parte delle responsabilit del management. Lefficace gestione dei rischi non pu prescindere da:

    a) una politica di gestione dei rischi e definizione dei limiti di accettabilit;b) lassegnazione di adeguate risorse umane, tecniche e finanziarie;c) limpegno alla formazione del personale;d) un riesame sistematico e pianificato dei rischi.La formazione del personale svolge un ruolo di primaria importanza in

    quanto non pu esserci seria gestione dei rischi senza la conoscenza di adeguati strumenti e tecniche ampiamente validate.

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

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  • 8Scopo del corso:Permettere ai manager, ai supervisori e agli individui di massimizzare la capacit operativa minimizzando i rischi

    Obiettivi del corsoOffrire la possibilit di migliorare lefficienza dei processi preservando la qualit, la salute e il benessere delle parti coinvolte

    Offrire il Know How tecnico per una analisi completa dei rischi su tutto il ciclo di vita del prodotto.

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

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  • 9Applicabilit

    Il processo di gestione dei rischi cos come formulato e presentato applicabile ad una molteplicit di situazioni. In particolare nella aree:

    MarketingSviluppo prodottoIndustrializzazioneProduzioneLogistica

    con lo scopo di poterindividuare potenziali rischi connessi con lattivit svolta.

    Start

    Sviluppo

    Test

    Pilota

    Validazione

    Produzione

    End

    Distribuzione

    Il processo di gestione dei rischiQuality Risk Management

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  • 10

    Il processo

    Il processo di gestione dei rischi composto da alcune, semplici ma essenziali, fasi comuni a tutte le situazioni:

    1.Identificazione del rischio2.Analisi del rischio3.Valutazione del rischio4.Riduzione del rischio5.Accettazione del rischio6.Analisi dei risultati7.Riesame dellanalisi

    Fonte: ICH Q9Fonte: ICH Q9

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  • 11

    Risk managementLa sistematica applicazione di politiche, procedure, pratiche per la gestione dei rischi

    Danno (harm) Danno alla salute, alla sicurezza e danno economico incluso quello da deterioramento del prodotto (materiale contaminato)

    Pericolo (hazard): qualsiasi cosa che potenzialmente pu causare danno, la sorgente del danno (pericolo di contaminazione)

    Rischio (risk): la combinazione di probabilit che il pericolo possa attivarsi e di gravitdel danno (dal punto di vista degli stakeholders) (alta probabilit di )

    Valutazione del rischio (risk assessement): il processo didentificazione del pericolo e della valutazione della probabilit di accadimento

    Il processo di gestione dei rischi: definizioniQuality Risk Management

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  • 12

    Analisi del rischio (risk analysis): la stima del rischio associata ad un pericolo

    Valutazione del rischio (risk evaluation): la valutazione del rischio secondo un certo criterio quantitativo

    Ciclo di vita del prodotto:Tutte la fasi nella vita di un prodotto dallo sviluppo alla dismissione

    Quality:Il grado in cui un set di caratteristiche di un prodotto, sistema o processo rispettano i requisiti specificati

    Il processo di gestione dei rischi: definizioniQuality Risk Management

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  • 13

    Start

    Sviluppo

    Test

    Pilota

    Validazione

    Produzione

    End

    Distribuzione

    Un approccio efficace al QRM deve assicurare la qualit del farmaco che arriva al consumatore.

    Il sistema deve essere proattivo per identificare e controllare situazioni a rischio per la qualit dalla fase di sviluppo alla fase di distribuzione.

    Il sistema deve permettere rapide ed efficienti decisioni quando un problema qualitativo si presenta.

    Qualit del farmacoin tutto il ciclo di vita del prodotto

    Il processo di gestione dei rischi: identificazioneQuality Risk Management

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  • 14

    Start

    Sviluppo

    Test

    Pilota

    Validazione

    Produzione

    End

    Distribuzione

    Fattore di pericolo specifici: Materiali e Semilavorati Parametri di processo Variabilit dei parametri di processoAddestramento del personaleMetodo di campionamentoMetodo di analisiFattori ambientali Metodo di pulizia

    Qualit del farmacoin tutto il ciclo di vita del prodotto

    Il processo di gestione dei rischi: identificazioneQuality Risk Management

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  • 15

    Presenza dei rischi nel ciclo di vita e conseguenze

    Cosa pu andare male?

    Quali sono le conseguenze per tutti gli stakeholders se ci accade?

    Qual la probabilit che ci accada?

    Start

    Sviluppo

    Test

    Pilota

    Validazione

    Produzione

    End

    Distribuzione

    Fase 1

    Fase 2

    Fase 3

    Controllo

    Fase 4

    Fase 5

    ManutenzioneS

    i

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    z

    a

    Conformitalle specifiche

    Come possiamo rilevare il pericolo?

    Il processo di gestione dei rischi: identificazione

    Ogni stakeholder guarda il rischio dal suo punto di vista

    Quality Risk Management

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  • 16

    Quanto grave? Qual il grado di priorit di intervento sui rischi presenti?

    Il livello di rischio accettabile implica quindi una disponibilit allaccettazione dei residui di rischi che non possono essere eliminati completamente

    Fase 1

    Fase 2

    Fase 3

    Controllo

    Fase 4

    Fase 5

    aabb

    ccdd

    ee

    Rischi presenti nella fase 1

    Grado priorit di rischio (RPN / Matrice)

    Livello di rischio accettabile

    Sviluppo

    Il processo di gestione dei rischi: valutazione

    Gravit

    Quality Risk Management

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  • 17

    Quali sono le azioni che possono essere intraprese per mitigare il rischio?

    La presenza di rischi residui, accettati, implica un piano di monitoraggio e sorveglianza

    aa bb cc dd ee

    Rischi presenti e accettati nella fase 1

    Grado priorit di rischio

    Livello di rischio accettabileFase 1

    Fase 2

    Fase 3

    Controllo

    Fase 4

    Fase 5

    Sviluppo

    Il processo di gestione dei rischi: mitigazione

    Gravit

    Quality Risk Management

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  • 18

    Il pericolo della mitigazione

    Questo corso dedicato allequipaggio della missione

    Challenger STS51-L

    Quality Risk Management

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  • 19

    PAT-grafici

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  • 20

    Quality Risk Management: processo

    Wet Granulation Eccipienti

    P. attivi

    Parametri di processo

    Drying Parametri di processo

    Blending / lubrication

    Compression

    Parametri di processo

    Indifferentemente: Un processo Una formula

    Quality Risk Management

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  • 21

    Quality Risk Management: SIPOC

    Preparazione di un dolce: SIPOC 1livello

    Fornitore Input Processo Output Cliente1. Generi

    alimentari2. Staff

    1. Farina2. Sale3. Zucchero4. Uova 5. Burro6. Latte7. Richiesta di

    dolci

    1. Preparazione ingredienti

    2. Mix3. Preparazione4. Cottura5. Raffred-

    damento

    1. Dolce pronto per imballaggio

    1. Bar2. Generi

    alimentari3. Caffetteria

    1 2 345

    Sequenza di compilazione

    Quality Risk Management

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  • 22

    Quality Risk Management: SIPOC

    SIPOC 2livello: top down chart

    Fornitore Input Processo Output Cliente1. Generi

    alimentari2. Staff

    1. Farina2. Sale3. Zucchero4. Uova 5. Burro6. Latte7. Ordine di dolci

    1. Preparazione ingredienti

    2. Mix3. Preparazione

    precottura4. Cottura5. Raffred-

    damento

    1. Dolce pronto per imballaggio

    1. Bar2. Generi

    alimentari3. Caffetteria

    Preparazione ingredienti Mix

    Preparazione precottura Cottura Raffreddamento

    Fase 1: non pi di 5/8 fasi nella prima definizione di processo

    Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4

    Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4

    Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4

    Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4

    Fase 1Fase 2Fase 3Fase 4

    Quality Risk Management

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  • 23

    Quality Risk Management: diagramma di flusso

    Attesa verifica

    Approvazione

    Invio preventivo al cliente

    Progettazione concettuale

    Stesura lista materiali

    Richiesta preventivi fornitori

    Redazione del preventivo

    A

    c

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    u

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    Ricezione preventivo

    Analisi solvibilit

    Analisi di massima

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    e

    Inizio

    #1

    #2

    #3

    #4

    #5

    #6

    #7

    #8

    Fine

    No

    Si

    24/h

    Fasi

    Funzioni

    Functional Deployment MapDopo la preparazione del SIPOC di secondo livello possibile aggiungere ulteriori informazioni alla mappa del processo. Con il Functional Deployment Map si arriva a vedere sia il flusso delle attivit che le responsabilitoperative

    StartStart

    Fase 1Fase 1

    Fase 2Fase 2

    Fase 3Fase 3

    Fase 4Fase 4

    EndEnd

    Quality Risk Management

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  • 24

    Quality Risk Management: simbologia Motorola

    Decisione

    Flusso

    Attesa

    Input/output

    Connessione esterna

    A#1 Numero attivit

    D#1 Numero decisione

    Start Fine

    Attivit

    Quality Risk Management

    Attesa verifica

    Approvazione

    Invio preventivo al cliente

    Progettazione concettuale

    Stesura lista materiali

    Richiesta preventivi fornitori

    Redazione del preventivo

    A

    c

    q

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    Ricezione preventivo

    Analisi solvibilit

    Analisi di massima

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    Inizio

    #1

    #2

    #3

    #4

    #5

    #6

    #7

    #8

    Fine

    No

    Si

    24/h

    Fasi

    Funzioni

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  • 25

    Quality Risk Management: P chart

    ! "# $%

    &

    '%(% ")**% )**

    +,!#$%

    +-

    Quality Risk Management

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  • 26

    !"

    #

    $

    PROCESSY = f(xin)

    %

    Quality Risk Management: P chart per quality by designQuality Risk Management

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  • 27

    Quality Risk Management: Pareto

    ParetoLa maggior parte dei rischi (80%) dovuta a un

    numero molto piccolo di cause (20%).

    L'obiettivo dell'analisi di PARETO quello di:

    Indicare dove concentrare gli sforzi Definire i problemi e le opportunit di

    miglioramento Indicare la root cause principale 0

    50

    100

    150

    200

    250

    a b c d e f g

    %c

    83%

    Causa RPN Totale cum. % su Totale % cum.Temperatura >40 104 104 52 52Mixer Rpm > 2500 42 146 21 73Tempo mix > 10 20 166 10 83MP fuori specifica 10 176 5 88Altro1 6 182 3 91Altro2 4 186 2 93Vari 14 200 7 100

    Quality Risk Management

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    Quality Risk Management: Pareto

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4

    83%

    Difettosi Difettosi %

    1Livello 1Livello

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    Difetto 1 Difetto 2 Difetto 3 Difetto 4

    70%

    Difettosi Difettosi %

    2Livello 2Livello

    Rappresentazione grafica

    costruire un diagramma a barre; riportare i valori per singolo difetto; calcolare la curva cumulativa riportando i

    valori cumulativi in %;

    disegnare due assi verticali uniti, alla base, da un asse orizzontale. In Excel scegliere opzione con due assi;

    nell'asse verticale di sinistra riportare in scala il totale dei difetti;

    nell'asse verticale di destra riportare in scala la % cumulata;

    dividere l'asse orizzontale in intervalli pari al numero di difetti;

    completare il diagramma con le informazioni di dettaglio: titolo, data, oggetto, rilevatore, ecc.

    Quality Risk Management

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  • 29

    Quality Risk Management: causa - effetto

    Causa effetto

    Si pu passare allidentificazione dei rischi mediante il diagramma causa-effetto. Si ricercano relazioni causa effetto Y = f(x) Si esplora il mondo delle x che possono influenzare la y, rischio in

    oggetto Si intraprendono azioni atte a mitigare il rischio.

    Metodo

    Materiali

    Macchina

    Manodopera

    Utensile

    Competenza

    Manutenzione

    Usurato

    Non in specifica

    Non addestrato

    Sequenza errata

    Istruzione errata

    Quality Risk Management

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  • 30

    Quality Risk Management: causa - effetto

    Causa effettoNelleffettuazione dellanalisi causa effetto pu essere utile una ck list simile a quella

    riportata. MisureScarsa ripetibilitScarsa riproducibilitScarsa accuratezzaScarsa stabilitScarsa linearitMetodo di test o di misura non validatoAccettabilit non definita

    MetodoMetodo di test o di misura non validatoSequenza non correttaRegole non esplicitate Scarso controllo di processoScarsi controlli sulle misurazioniAssenza di informazioni criticheInformazioni non corretteTempi di attesa eccessiviMovimentazione a manoOrientamento pezzi non f.p.Sistema SMED inadeguatoRevisioni non gestite

    MacchinaScarsa manutenzione o calibrazioneControlli assenti o inadeguatiMacchina errata o difettosaSoftware o network inadeguatoMacchina/impianto contaminanteDime o utensili inadeguatiMacchina di prova inadeguata

    MaterialiDifettosiFuori specificaContaminatiImmagazzinamento erratoEtichettatura o identificazioneQuantit errata Movimentazione impropriaData validit/degrado sconosciutaProgetto errato dei materialiMateriale errato

    AmbienteCondizioni ambientali Sicurezza inadeguataContaminazione ambientaleEmissioni in atmosfera di sostanzeRischio di

    ManodoperaLivello di saturazioneFormazioneCompetenza ed esperienzaSupervisioneObiettivi in conflittoMancato rispetto di procedureConflitto di personalitAbilit fisica al ruoloAdeguatezza per la funzioneMancanza di conoscenze

    Quality Risk Management

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    Quality Risk Management: FMEA Fmea

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  • 32

    1. Sviluppata dalla NASA negli anni 602. Oggi applicata soprattutto nei

    settori:1. Auto (iso ts 16949)2. Militare - aerospaziale3. Medical devices4. Farmaceutico

    3. Nel settore militare codificata con la norma MIL 1629A

    4. E' uno strumento per prevenire i problemi: modi di guasto

    5. E' una procedura per coordinare lo sviluppo e/o la revisione dei progetti e dei processi

    6. E' un diario dello sviluppo del prodotto e/o processo

    7. E' uno strumento per assistere i tecnici di progettazione e di processo, non per giudicare il lavoro svolto!

    Quality Risk Management: FMEAQuality Risk Management

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  • 33

    FMEA: oggetto

    ProductDesign FMEA

    ProcessFMEA

    EquipmentFMEA

    Semilavorati eprodotti finiti

    FocusMinimizza i potenzialimodi di guasto correlati ai prodotti

    ObiettiviMassimizzare la qualit , definire i piani di controlloqualit

    Processoproduttivo

    FocusMinimizza i potenzialimodi di guasto dei processi

    ObiettiviMassimizzare la qualit e laffidabilitdei processi produttivi, definire i piani di controllo diprocesso

    Manutenzioneimpianti

    FocusMinimizza i potenzialimodi di guasto degliimpianti

    ObiettiviMassimizzare la qualit e laffidabilitdegli impianti e delle attrezzature diprocesso

    Quality Risk Management

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  • 34

    FMEA: chi come e quando

    1. Si lavora in gruppo2. Partecipano, secondo i casi:

    tecnici di processo, tecnici sviluppo prodotto, tecnici di produzione, specialisti di marketing ecc.. specialisti della qualit, specialisti del regolatorio, esperti legali, ecc.

    3. Si deve nominare un responsabile di gruppo con il compito di coordinare lattivit predisponendo, secondo le necessit:

    documentazione di progetto cicli di lavoro data sheet fornitori piani di controllo feed back dal mercato leggi, norme, regolamenti ecc.

    Start

    Sviluppo

    Test

    Pilota

    Validazione

    Produzione

    End

    Distribuzione

    Quando si effettua lanalisi dei rischi?

    Praticamente in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto

    Quality Risk Management

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  • 35

    FMEA: tipi di analisi

    1. DFMEA1. Design FMEA: il focus sullattivit di

    sviluppo e sul prodotto2. Permette di rispondere alla domanda:

    come pu questo prodotto cessare di svolgere la sua funzione nel tempo per effetto dei componenti e delle scelte delladdetto allo sviluppo / progettista?

    2. PFMEA1. Process FMEA: il focus sullattivit di

    produzione e realizzazione del prodotto

    2. Permette di rispondere alla domanda: come pu questa fase del processo produttivo cessare la sua funzione di produrre un componente/prodotto con i requisiti richiesti?

    Quality Risk Management

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  • 36

    FMEA: tipi di analisi: prodotto

    1. Bottom up1. Focalizza lattenzione sullhardware, si

    inizia dai componenti di ultimo livello e si risale fino al sistema completo

    2. La tecnica bottom up molto efficace nel settore elettronico

    3. UTILIZZATA NEL SETTORE FARMACEUTICO PER STUDIARE LA COMPOSIZIONE DEL FARMACO partendo dai componenti la formula

    Top down Focalizza lattenzione sugli aspetti

    funzionali, si inizia dal sistema scendendo fino ai componenti di ultimo livello

    Prodotto finito

    Gruppo "a"

    Gruppo "b"

    Componente "4"Componente "5"

    Componente "3"

    Componente "1"Componente "2"

    Specifica

    Bottom-up

    Affidabilit-----------------

    -----------------

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  • 37

    FMEA: tipi di analisi: processo

    1. From start to end1.Focalizza lattenzione su tutte le

    fasi del processo2.Dove necessario, il processo

    principale pu essere suddiviso in sotto processi

    3.Possono essere considerati sia i processi interni, sia i processi esterni presso fornitori e/o terzisti

    4.Quando necessario considerare anche:

    1. Il processo di stoccaggio MP2. Il processo stoccaggio PF3. il processo di spedizione4. Il processo di trasporto

    StartStart

    Fase 1Fase 1

    Fase 2Fase 2

    Fase 3Fase 3

    Fase 4Fase 4

    EndEnd

    Materie prime

    Prodotto finito

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  • 38

    FMEA: Schema di base

    Testatina con dati generali:Codice parte Fase del processo e relativa descrizioneTeam FMEA Responsabile del team Data effettuazione ecc.

    Scopi e obiettivi:

    Fase: Bagnata

    N. RequisitoFunzioneModo di guasto

    Effetto del modo di G. G

    Cause del modo di G. P

    Rilevabilit, del modo di G. R

    R PN

    Soluzione, azione successiva G1 P1 R1 Resp.

    R PN 1

    1 Amalgama i componenti Non amalgama i componenti

    Presenza di grumi 9

    Troppa acqua 2

    Controllo visivoprescritto 10 180

    Recipiente graduato

    Direzione della sequenza errata!

    Si

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  • 39

    FMEA: step 1, funzioni

    1. Parti e fasi1. DFMEA: si inizia individuando i

    componenti da analizzare (bottom-up) secondo la distinta base

    2. PFMEA: si inizia individuando le fasi del ciclo di lavorazione secondo il diagramma di flusso del processo

    2. Funzione / requisito1. Si individua il requisito che il

    componente / la fase del processo deve avere

    2. Ci si deve domandare qual lo scopo e quale funzione deve svolgere il componente o la fase

    3. Tra i requisiti includere: accoppiamenti, rugosit, ecc.

    3. Domandarsi: quali sono le funzioni che questa parte / fase del processo deve svolgere per soddisfare il cliente?

    Design FMEA

    Funzioni primarie e secondarie del progetto, prodotto, semilavorato, materia prima

    Funzioni che influenzano La soddisfazione del cliente

    Funzioni che influenzano La robustezza e laffidabilitdel processo - prodotto

    Caratteristiche estetiche

    Funzioni connesse con gli Imballaggi e accoppiamenti

    Process FMEAProcess FMEA

    Processi che influenzano la soddisfazione del cliente

    Fasi di lavoro con eccessivicontrolli

    Fasi con scarso rendimento eproduttivit

    Macchine con alto tasso di fermi

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  • 40

    FMEA: step 1, funzioni

    Fase: MIXAGGIO

    Definizione della funzione

    Funzione utile:1. Effettuare il mix dei componenti2. Requisiti:

    1.Mixaggio omogeneo2.Mixaggio puro3.Alla temperatura di 25/35C4.Altro..

    ! "# $%

    &'%(% ")**% )**

    +,!#$%

    +-

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  • 41

    FMEA: step 2, modo di guasto

    1. Modo di guasto1. DFMEA: sono i modi di guasto dei

    componenti2. PFMEA: sono i modi di guasto del

    processo produttivo

    2. Che cosa un modo di guasto1. Si definisce modo di guasto la

    cessazione dellesistenza delle condizioni specificate di:

    1.Requisiti dei componenti/fasi2.Funzioni svolte dai componenti/fasi

    2. In definitiva un componente / una fase entra in modo di guasto quando non pi capace di svolgere la sua funzione secondo i requisiti richiesti.

    Quali funzioni cessano?Funzioni del:- Progetto- Sistema- Sottosistema- Componente- Processo

    Funzioni relative a requisiti:- Tecnici- Qualitativi- Funzionali- Sicurezza- Pulizia- Contaminazione- Estetici

    Si deve identificare come il modo di guasto si trasmette al livello superiore

    Quality Risk Management

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  • 42

    FMEA: step 2, modo di guasto

    Alla ricerca del modo di guasto

    Per meglio identificare il modo di guasto si pu fare riferimento a delle parole chiave che, nella maggior parte dei casi, sono semplici e dirette:

    1. funzione utile secondo le modalitpreviste;

    2. funzione assente;3. funzione eccessiva, oltre le modalit

    previste;4. funzione insufficiente, inferiore alle

    modalit previste;5. funzione indesiderata e/ o pericolosa;6. funzione di unione di parti e

    componenti;7. funzione di interfaccia utente.

    Utilizzare questo metodo per individuare il modo di guasto

    (metodo che ricorda sia il TRIZ, sia la tecnica HAZOP) rende la

    ricerca veloce e mirata. In alcune situazioni non tutte le

    parole chiave sono utilizzabili e hanno una logica azione nello

    svolgimento dellanalisi; in questi casi le parole che

    portano a condizioni illogiche non sono utilizzate

    Quality Risk Management

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  • 43

    FMEA: step 2, modo di guasto

    Alla ricerca del modo di guasto

    Motore mixer

    Funzione utile: aziona girante

    Funzione assente: girante inattiva;

    Funzione eccessiva: girante troppo veloce;

    Funzione insufficiente: girante troppo lenta;

    Funzione indesiderata: genera calore, consuma energia, presenza di alta tensione;

    Funzione di unione: coassialit fori flangia;

    Funzione di interfaccia: indiretta tramite interruttore.

    Analisi funzionale del motore

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  • 44

    Modo di GuastoMECCANICO

    Deformazione plasticaRottura istantaneaRottura per usuraCorrosioneGraffiaturaUsuraBruciaturaFusioneGrippaggioPerdita olio

    Modo di GuastoELETTROMECCANICO

    ApertoIn cortoBruciaturaRiscaldamentoScaricaFalso contattoDecadimento

    Modo di GuastoSISTEMA

    BloccaggioPerdita efficienzaPerdita di equilibrioGiochi InfiltrazioniVibrazioniRumorositStaratura sensori

    Sigillare il sensore nella capsulaSigillare il sensore nella capsula Non sigilla il sensore nella capsulaNon sigilla il sensore nella capsula

    Rilevare la temperatura dellRilevare la temperatura dellolioolio Non rileva la temperaturaNon rileva la temperaturaAzionare la pompa elettricaAzionare la pompa elettrica Non aziona la pompaNon aziona la pompa

    RequisitoRequisitoFunzioneFunzione

    Modo di Modo di guastoguasto

    FMEA: step 2, modo di guastoQuality Risk Management

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  • 45

    FMEA: step 3, effetti del modo di guasto

    Rischi per il clienteRischi per il cliente

    Il cliente rischia:

    CONSEGUENZEper il cliente

    CONSEGUENZEper il cliente

    Insoddisfazione cliente:1. Per sicurezza2. Per salute3. Per ambiente4. Per contaminazione

    Prodotto non idoneo allusoFermo produzioneDifficolt di lavorazione

    Iniziare da dati relativi a situazioni gi successe e informazioni

    di ritorno dal mercato

    Quality Risk Management

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  • 46

    FMEA: step 3, effetti del modo di guasto

    Trascurando le situazioni non applicabili e/o funzioni standard desiderate dovremmo quindi avere una analisi del tipo:

    1. effetto della funzione assente;2. effetto della funzione eccessiva;3. effetto della funzione insufficiente;4. effetto della funzione indesiderata.

    Leffetto potr essere meglio definito se usiamo anche altre parole chiave che possono guidarci ad una mirata ricerca. Le parole guida in questo caso sono:

    1. conseguenze sul processo/ prodotto;2. pericolo per lutente e/o per gli

    operatori di linea.

    Quality Risk Management

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  • 47

    N. RequisitoFunzioneModo di guasto

    Effetto del modo di G. G

    Cause del modo di G. P

    Rilevabilit, del modo di G. R

    R PN

    Soluzione, azione successiva G1 P1 R1 Resp.

    R PN 1

    1 Mescola omogenea di A&B

    Non mescola

    Miscela non omogenea 5

    Tempo non adeguato 6

    Controllo a campioneprescritto

    7 210 Modifica ciclo lavorazione

    Direzione della sequenza errata!

    Si

    Effetto locale:Miscela non omogenea

    Prossimo effetto:Lotto non conforme

    Effetto finale sulluomo:Farmaco non efficace

    Come migra leffetto

    Fase miscelazione

    FMEA: step 3, trasmissione degli effetti al livello superoreQuality Risk Management

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  • 48

    FMEA: step 3, trasmissione degli effetti al livello superore

    Modo di guasto

    Assenza di vuoto Conseguenza alta % di H2O nel semilavorato

    Effetto locale

    Massa non lavorabile, fermo di produzioneConseguente perdita economica

    Effetto a valle

    N.A.

    Effetto finale

    Vuoto insufficiente Conseguenza media % di H2O nel semilavorato

    Conseguente prodotto non conformeConseguente perdita economicaNessun pericolo vitale

    Massa difficile da lavorare, rallentamento della produzione

    Quality Risk Management

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  • 49

    FMEA: step 4, gravit delleffetto del modo di guasto

    1. Gravit delleffetto. Domandarsi: 1. Quanto grave e serio l'effetto sul

    cliente.. .. fase successiva?2. La sicurezza del cliente a rischio?3. Quale sar l'impatto economico, del

    modo di guasto, sulla nostra azienda, sulla societ, ecc.?

    2. La gravit del modo di guasto dipende molto da come stato descritto leffetto. Assicurarsi che leffetto del modo di guasto: Sia considerato dal punto di

    vista del cliente/fase a valle Contempli i rischi esistenti per il

    cliente/fase a valle Contempli le conseguenze per il

    cliente/fase a valle

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  • 50

    FMEA: step 4, gravit delleffetto del modo di guasto

    MOTOROLA and the Stylized M Logo are registered in the U.S. Patent & Trademark Office. All other product or service names are the property of their respective owners. Motorola, Inc. 2003.

    Motorola Internal Use only, CIC1168, Rev Number 1

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  • 51

    FMEA: step 5, cause del modo di guasto

    1. Domandarsi: 1. Quali sono le condizioni che possono

    portare al modo di guasto

    2. Elencare tutte le potenziali cause senza riguardo alla sorgente. Secondo i casi includere come sorgenti:1. Calcoli errati2. Test inadeguati3. Set up non corretti4. Fornitori inadeguati5. Condizioni ambientali6. Controlli con strumenti

    inadeguati7. Ecc.

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  • 52

    FMEA: step 6, probabilit di accadimento causa-effetto

    1. Probabilit di accadimento della relazione causa effetto. Domandarsi: 1. Quali sono le probabilit che il modo

    di guasto individuato sia dovuto alle cause indicate nella fase precedente?

    2. Quali sono le probabilit che al presentarsi della causa si verifichi il modo di guasto individuato?

    2. La probabilit di accadimento deve prendere in considerazione la relazione causa effetto e deve concentrarsi sullinsorgenza della causa

    3. Se pu succedere, succeder. solo questione di tempo!

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  • 53

    FMEA: step 6, probabilit di accadimento causa-effetto

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  • 54

    FMEA: step 7, rilevabilit cause/guasto

    1. Lo scopo dellanalisi FMEA quello di anticipare i problemi e minimizzare le conseguenze. Domandarsi: 1. Quali sono gli strumenti per

    accorgersi della presenza di cause che possono portare al guasto?

    2. In quale modo possiamo accorgerci del guasto?

    2. Prendere in considerazione solamente elementi esistenti:1. Controlli pianificati2. Analisi prestabilite3. Istruzioni operative di lavoro gi

    applicate4. Controlli presso il fornitore5. Design review

    3. Nel caso di inesistenza di elementi pianificati, prenderne atto con estrema chiarezza

    Controlli basati sul sistema di misura:indicatori di processocontrollo di processo (SPC)

    Controlli basati sul sistema documentale:diagrammi di flussodisegni e specificheprocedure e istruzioni

    Controlli basati sul progetto stesso:sistemi a prova di erroreRobust Design riesami della progettazione

    Controlli basati sul sistema qualit:controlli e collaudiprove di laboratorio

    Controlli pianificati:controllo taratura strumenticontrollo manutenzionequalifica operatori

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  • 55

    FMEA: step 8, grado di rilevabilit cause/guasto

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  • 56

    FMEA: step 9, interpretazione RPN

    1. Linterpretazione dei dati porta a dare delle priorit ai rischi presenti

    2. Si deve calcolare lindice di Grado di Priorit di Rischio (GPR in italiano, RPN in inglese)

    3. Il valore dellRPN dato dalla moltiplicazione di:

    Indice di gravit delleffetto Indice di probabilit di accadimento Indice di rilevabilit

    4. Il valore di RPN osciller tra unminimo di 1 e un massimo di 1000.

    108108

    162162

    378378

    243243

    162162

    5454

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  • 57

    FMEA: step 9, interpretazione RPN

    1. La fase successiva consiste in:1. ordinare i dati in ordine

    decrescente di RPN2. creare un diagramma di

    Pareto per individuare le priorit delle azioni successive

    2. Azioni successive. Il primo punto da chiarire se dobbiamo intervenire su tutti i punti analizzati ed elencati in ordine decrescente; la risposta chiaramente un NO. Si deve stabilire un livello minimo di soglia al disotto del quale non si interviene. In alcuni settori tale soglia del 36, ma pu variare anche a 20, 90.

    3. Ogni azienda deve stabilire il suo livello di soglia.

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    a b c d e f g

    %c

    83%

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  • 58

    FMEA: step 10, interpretazione a matrice del GRADO di RISCHIO

    1. In alternativa al valore RPN si usa la matrice delle priorit: plottare i valori di severit e

    probabilit di accadimento (come riportata a fianco)

    la rilevabilit in questo metodo non viene considerata

    2. Azioni successive. Con questo metodo i punti che necessitano di azioni successive sono individuati allinterno di tre zone di diversa dimensione:

    1. Alta priorit2. Media priorit3. Bassa priorit

    3. Gli elementi che necessitano di immediata azione sono nelle zone di alta e media priorit.

    SEVERITA'P

    R

    O

    B

    A

    B

    I

    L

    I

    T

    A

    '

    0

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    1

    0

    0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

    Alta priorit

    Media

    Bassa

    1a

    2b

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  • 59

    FMEA: step 11, piano di mitigazione dei rischi

    1. Individuate le priorit:1. Derivanti da alti valori di RPN2. Derivanti dalla matrice

    1.Con cause comuni a pi punti2. Domandarsi:

    1. Cosa possiamo fare per modificare la situazione esistente?

    2. Come possiamo ridurre la probabilit di accadimento?

    3. Come possiamo aumentare la rilevabilit?4. Chi deve fare cosa e quando?5. Considerare:

    1.Modifiche di progetto2.Modifiche di processo3.Modifiche a procedure e a piani di controllo

    4.Controlli presso fornitori5.Robust design6.Design of Experiments7.Studi stabilit8.Ecc.

    R PN

    Soluzione, azione successiva G1 P1 R1

    Resp.

    243

    162

    729

    54

    162

    54

    Monitorare velocitmixer

    Cambio materiale

    Modifica specificaQualifica diretta

    99

    33

    32

    R PN 1

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  • 60

    Che cosa successo?Dopo aver individuato le azioni successive, e chi deve applicarle, si deve:

    1. Applicare lazione prescritta2. Registrare lazione effettivamente

    intrapresa3. Verificare lefficacia nella

    prevenzione4. Ricalcolare i valori di

    1.Gravit2.Probabilit3.Rilevabilit

    5. Ricalcolare il valore di RPN6. Verificare che il nuovo valore di

    RPN sia inferiore al livello di soglia stabilita.

    FMEA: step 11, piano di mitigazione dei rischi

    R PN

    Soluzione, azione successiva G1 P1 R1

    Resp.

    243

    162

    729

    54

    162

    54

    Monitorare velocitmixer

    Cambio materiale

    Modifica specificaQualifica fornitore

    99

    33

    32

    R PN 1

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  • 61

    FMEA: esempio applicativo 1, meccanico

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  • 62

    FMEA: esempio applicativo 1, meccanico

    Potential cause(s) / Current control (s) Current Recommended Owner Due

    mechanism(s) to detecte mechanism(s): containment / action Action(s) Date Actions

    of failure cause (s) -> failure in place Taken

    [Lacal / end user] [Before end user notice it]1) Materiale fuori specifica 5 1) Nessun controllo 10 1) In attesa specifiche dal fornitore 450 1) Emettere specifica CQA CQ 07/02/2006 1) CQ racla in. prod. 02) Spessore costole inf. 1 2) Nessun controllo 10 1) Nessuna azione in corso 90 1) Registro tempi uso racla 1 3 273) fori troppo piccoli 4 3) Design review 3 1) Nessuna azione in corso 108 1) Verifica calcoli di progetto Utec 07/02/2006 04) viti troppo grandi 1 4) Design review 1 1) Nessuna azione in corso 9 0

    0 01 1 9

    1) fori troppo piccoli 3 1) Nessuno 1 1) Nessuna azione in corso 27 0 0 02) fori troppo grandi 3 2) Nessuno 1 1) Nessuna azione in corso 27 0 0 03) Interferenza viti scarsa 7 3) Nessuno 6 1) Nessuna azione in corso 378 0 0 04) Degrado termico ABS 4 4) Test vita c/o fornitore 3 1) In attesa di risposte dal fornitore 108 0 0 0

    0 0 0 0 0 00 0 0 0 0 00 0 0 0 0 00 0 0 0 0 00 0 0 0 0 0

    9

    9

    R

    P

    N

    1

    *

    D

    e

    t

    e

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    i

    o

    n

    2

    R

    P

    N

    2

    9

    9

    Action Results

    S

    e

    v

    e

    r

    i

    t

    y

    2

    S

    e

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    e

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    i

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    y

    1

    O

    c

    c

    u

    r

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    c

    e

    1

    (

    L

    )

    D

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    e

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    1

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    e

    n

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    2

    Quality Risk Management

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  • 63

    Quality Risk Management FTA

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  • 64

    Quality Risk Management: FTA

    Fault Tree Analysis

    Lanalisi FTA unaltra tecnica per lanalisi dei rischi e per lo studio affidabilistico dei sistemi. stata sviluppata nei laboratori della Bell Telephone nel 1962 per lU.S. Air Forceper essere usata nel progetto Minuteman. Successivamente stata adottata dalla Boeing Company.

    una tecnica poco adatta allo studio dei processi; molto adatta allo studio di sistemi complessi.

    Quality Risk Management

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  • 65

    Quality Risk Management: FTA

    Fault Tree Analysis

    Lanalisi parte da specifici guasti di sistema, chiamati TOP EVENT e prosegue top down determinando come questi guasti possono verificarsi causati da eventi individuali e/o combinati di livello inferiore.

    Lanalisi FMEA, e lanalisi FMECA pur essendo degli strumenti molto validi non offrono questa possibilit, quindi lFTA si integra molto bene con i precedenti metodi.

    In modo particolare dopo aver effettuato lanalisi FMEA e individuato i top event del sistema possibile passare allo studio della concomitanza delle cause dando esito a veri alberi dei guasti

    RischioRischio

    C5 C1 C7

    C2 C3 C8 C4 C6

    and

    or

    or

    Top

    do

    wn

    Top event

    Quality Risk Management

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  • 66

    Quality Risk Management: FTA

    Fault Tree Analysis

    Analisi pi complesse permettono di determinare la probabilit di accadimento del top event partendo dalla probabilit di accadimento dei singoli eventi a livello inferiore con combinazioni AND OR

    OR: nella configurazione rappresentata a fianco il rischio, manifestato nel top event,pu rivelarsi se presente levento base Aoppure se presente levento base B.

    La presenza di A, oppure di B, determina la presenza del rischio

    RischioRischio

    Top

    do

    wn

    Top event

    aa bb

    Evento base A Evento base B

    Quality Risk Management

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  • 67

    Quality Risk Management: FTA

    Fault Tree Analysis

    Analisi pi complesse permettono di determinare la probabilit di accadimento del top event partendo dalla probabilit di accadimento dei singoli eventi a livello inferiore con combinazioni AND OR

    AND: nella configurazione rappresentata a fianco il rischio, manifestato nel top eventpu rivelarsi se sono contemporaneamente presenti levento base A e levento base B.

    La presenza contemporanea di A e B, determina la presenza del rischio

    RischioRischio

    Top

    do

    wn

    Top event

    aa bb

    Evento base A Evento base B

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  • 68

    Quality Risk Management: FTA, analisi qualitativa

    Il motore non parteIl motore non parte

    Top

    do

    wn

    Top event

    Guasto nel flusso Guasto nel flusso del carburantedel carburante

    Guasto nel Guasto nel carburatorecarburatore

    Guasto Guasto nellnelliniettoreiniettore

    Getto ostruitoGetto ostruito Regolazione Regolazione errataerrata

    Evento Evento AA

    Evento Evento BB

    Quality Risk Management

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  • 69

    Quality Risk Management: FTA, analisi qualitativa

    Microrganismo patogenoMicrorganismo patogeno

    Top

    do

    wn

    Evento, presenza di:

    Tempo Tempo trattamento trattamento insufficienteinsufficiente

    Altro..Altro.. Trattamento Trattamento termico blandotermico blando

    VelocitVelocitprescritta errataprescritta errata

    Regolazione Regolazione velocitvelocit errataerrata

    Tempo Tempo insufficienteinsufficiente

    Bassa Bassa temperaturatemperatura

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  • 70

    Quality Risk Management: FTA, analisi quantitativa

    Ruota dentata

    Asse Cuscinetto

    Fault Tree Analysis: OR gateLanalisi quantitativa prende in esame la

    probabilit di guasto dei singoli eventi base e attraverso calcoli probabilistici si arriva a definire la probabilit di accadimento del top event.

    Abbiamo una ruota dentata, un asse e due cuscinetti. La probabilit di guasto dei quattro componenti al tempo t di missione (rilevata sperimentalmente attraverso studi affidabilistici e prove di vita accelerata) rispettivamente:

    1. evento base A, ruota dentata, 7x10-5;2. evento base B, cuscinetto B1 e B2, 2x10-3;3. evento base C, asse, 3,4x10-6,

    Supponendo eventi indipendenti la probabilit di guasto del sistema meccanico, top event, condizionato dalla probabilit di guasto di uno dei componenti A, B, C.

    aa bb

    Evento base A Evento base B

    CC

    Evento base C

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  • 71

    Quality Risk Management: FTA, analisi quantitativa

    Ruota dentata

    Asse Cuscinetto

    Dal punto di vista matematico tale probabilit di guasto pu essere espressa da:

    Da cui si ricava, nel caso del nostro esempio ponendo la probabilit di guasto del componente A = P1, di B = P2, di C = P3:

    )31)(21)(11(1)( PPPSP =

    002073,0)104,31()1021)(1071(1)( 6235 == SPCi sta a significare che nel tempo t di missione levento rappresentato

    dal guasto del sistema per la rottura di uno qualsiasi dei quattro componenti avr una probabilit di accadere dello 0,2073%.

    Quality Risk Management

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  • 72

    Quality Risk Management: FTA, analisi quantitativa

    Fault Tree Analysis: AND gateLa situazione AND di figura condizionata da

    tre eventi di base A, B, C; tutti e tre gli eventi devono essere contemporaneamente presenti per rilevare la presenza del top event. Tale situazione spesso rappresentata da sistemi complessi ridondanti, con sotto sistemi in stand by.

    La probabilit di accadimento del topo event dato dalla relazione:

    RischioRischio

    Top event

    aa bb

    Evento base A Evento base B

    AND

    CC

    Evento base C)()()()( CBA PPPSP =

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  • 73

    Quality Risk Management: FTA, esempio

    SerbatoioPrincipale H2O

    V1

    V2

    V3

    P1

    P2

    V4

    V5

    AlimentazioneSensore

    Nodo 1

    Nella fig. 3.6 rappresentato un classico sistema di pompaggio di sostanze liquide. Lacqua richiesta dallutenza a valle proviene dal serbatoio principale quando una sola delle due pompe, P1 o P2, lavora. Le valvole da V1 V5 sono normalmente aperte.

    Un sensore (S) rileva la domanda dallutenza a valle e attiva le due pompe che lavorano in parallelo; entrambe le pompe ed i sensori hanno la stessa sorgente di alimentazione.

    Il sistema espleta correttamente la sua missione se almeno una delle due pompe attiva.

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  • 74

    Quality Risk Management: FTA, esempioH2O non

    disponibileH2O non disponibile

    1

    H2O non disponibile da P1

    H2O non da P2

    1.1

    H2O non da da V1

    V3 guasta V5 guasta P2 non funzionante

    1.1.2

    P2 guasta Alimentatore guastoSegnale sensore

    assente

    Sensore guasto

    Alimentatore guasto

    1.1.1

    Serbatoio rotto V1 guasta

    1.1.2.1

    Simmetrica

    E2E1

    E3 E4

    E5

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  • 75

    Quality Risk Management: FTA, esempio

    E5, la probabilit di segnale sensore assente, gate OR 1.1.2.1 data da:probabilit di sensore guasto = 4x10-4;probabilit di assenza dellalimentazione di rete = 4,7x10-6P1.1.2.1 = 1-(1-4x10-4)(4,7x10-6) = 0,000405

    E4, la probabilit della pompa P2 non funzionante, gate OR 1.1.2 data da:probabilit di segnale sensore assente = 4,05x10-4, proveniente dal calcolo al nodoP1.1.2.1;probabilit di P2 guasta. La probabilit di P2 guasta stata calcolata dal produttoredopo aver rilevato attraverso prove di vita i parametri: distribuzione di Weibull; parametro di Weibull = 3,48; parametro di Weibull = 10560;considerando un tempo di missione di 2 anni si ottiene una P(P2) = 0,021621;probabilit di assenza dellalimentazione di rete = 4,7x10-6;P1.1.2 = 1-(1-4,05x10-4)(1-0,021621)(1-4,7x10-6)= 0,022;

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  • 76

    Quality Risk Management: FTA, esempio

    E3, la probabilit di non avere H2O proveniente dalla valvola V1, gate OR 1.1.1 data da:probabilit di avere un serbatoio rotto posta = 0;probabilit di avere la valvola V1 guasta. La probabilit di avere la valvola V1 guasta(in 2 anni) stata data dal fornitore considerando che la valvola ha un MTBF di35200/h, ha una distribuzione esponenziale e R = e-(1/mtbf)xT . Da cui P(V1) = 0,0951;P1.1.1 = 0,0951

    E2, la probabilit di non avere H2O proveniente dalla pompa P2, gate OR 1.1 data da:probabilit di non avere acqua da V1 = 0,0951;probabilit di avere la valvola V3 (uguale a V1) guasta = 0,0951;probabilit di avere la valvola V5 (uguale a V1) guasta = 0,0951;probabilit di avere al pompa P2 non funzionante = 0,022;P1.1 = 0,275;

    E0, la probabilit di guasto del sistema nel suo complesso considerando i due ramiidentici data da:P(P1) = 0,275;P(P2) = 0,275;P(sistema) = 0,275x0,275 = 0,0758.

    Quality Risk Management

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  • 77

    Quality Risk Management FMECA

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  • 78

    Strumenti di Risk Engineering: FMECAQuality Risk Management

    FMECA, MIL-std 1629

    Lanalisi FMECA (analisi degli effetti dei modi di guasto e della loro criticit) trae origine dal settore militare americano e fu introdotta negli anni 50. Lidea alla base era quella di suddividere i potenziali modi di guasto in base a criteri oggettivi di criticit e successivamente di intervenire per prevenirli.

    approccio qualitativo: questo approccio dovrebbe essere usato quando non sono disponibili dati specifici circa il tasso di guasto dei componenti usati. In questo caso il modo di effettuare lanalisi FMECA esattamente uguale allanalisi FMEA descritta precedentemente. Le tabelle per determinare la severit, la probabilit di accadimento e la rilevabilit sono per diverse.

    approccio quantitativo: lapproccio quantitativo preferibile allapproccio qualitativo. Per effettuare lanalisi FMECA con lapproccio quantitativo necessario avere a disposizione dati affidabilistici dei componenti. In modo particolare il tasso di guasto () o in alternativa il valore del tempo medio tra guasti MTBF o MTTF, in funzione della riparabilit o meno del componente.

    C = Criticit: la misura della frequenza di accadimento in relazione al suo effetto sul sistema

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  • 79

    FMECA: approccio qualitativoQuality Risk Management

    N. RequisitoFunzioneModo di guasto

    Effetto del modo di G. G

    Cause del modo di G. P

    Rilevabilit, del modo di G. R

    R PN

    Soluzione, azione successiva G1 P1 R1 Resp.

    R PN 1

    1 Mescola omogenea di A&B

    Non mescola

    Miscela non omogenea 5

    Tempo non adeguato 6

    Controllo a campioneprescritto

    7 210 Modifica ciclo lavorazione

    Direzione della sequenza errata!

    Si

    Fase miscelazione

    FMECA con approccio qualitativo:

    1. Possiamo usare lo stesso form usato per effettuare lanalisi FMEA

    2. Dobbiamo cambiare le tabelle di valutazione di G, P, R3. Dobbiamo rivedere il valore massimo di priorit di

    rischio, RPN, accettabile Materia

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  • 80

    FMECA: gravit delleffetto del modo di guasto

    Tab. Gravit Grado Criterio di gravit

    1 Minore, effetto non osservato. Incapacit di rilevare leffetto 2 Marginale, disturbo minimo. Nessun degrado del sistema 3 Moderata, causa insoddisfazione. Minimo degrado del sistema 4 Critico, causa insoddisfazione elevata. Perdita di funzionalit del

    sistema 5 Catastrofico, un guasto che pu causare ferite gravi e/o morte.

    Perdita di missione totale

    Quality Risk ManagementFMECA: approccio qualitativo

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  • 81

    FMECA: probabilit di accadimento delle cause

    Tab. Probabilit di accadimento Grado Criterio di probabilit Frequenza

    1 Improbabile. Non ragionevole attendersi il modo di guasto

    ----

    2 Isolato. In situazioni simili stato riscontrato un basso numero di guasti

    1/10.000

    3 Sporadico. In situazioni simili sono stati riscontrati guasti occasionali

    1/1.000

    4 Di tanto in tanto. In situazioni simili sono stati riscontrati ricorrenti guasti

    1/100

    5 Ricorrente. Certi che il guasto sar riscontrato 1/10

    Quality Risk ManagementFMECA: approccio qualitativo

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  • 82

    FMECA: rilevabilit del modo di guastoTab. Rilevabilit Grado Criterio di rilevabilit Probabilit

    1 Altissima probabilit che il guasto sia rilevato prima della sua manifestazione. Preavviso certo.

    80% -- 100%

    2 Alta probabilit che il guasto sia rilevato prima della sua manifestazione. Preavviso nella maggior parte dei casi

    60% -- 80%

    3 Moderata probabilit di rilevare il guasto prima della sua manifestazione. Preavviso al 50%

    40% -- 60%

    4 Bassa probabilit di rilevare il guasto prima della sua manifestazione. Limitato preavviso

    20% -- 40%

    5 Nessuna probabilit di rilevare il guasto. Nessun preavviso

    00% -- 20%

    Quality Risk ManagementFMECA: approccio qualitativo

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  • 83

    FMECA: approccio quantitativo

    Criticit del modo di guasto

    Lanalisi FMECA vista principalmente come una tecnica da usarsi in fase di sviluppo prodotto e in fase di progettazione.

    Lo scopo quello di individuare gli elementi critici del sistema basandosi principalmente su elementi oggettivi del sistema.

    La C di FMECA sta per criticality, ovvero la misura della frequenza di accadimento di un effetto in relazione al suo impatto sul sistema.

    La misura della criticit:

    Cm = t

    Quality Risk Management

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  • 84

    Criticit del modo di guasto

    La criticit di un modo di guasto di un componente si indica con la sigla Cm e dipende da:

    = Probabilit condizionata delleffetto al livello prossimo pi alto

    = rapporto tra i modi di guasto diversi

    = tasso di guasto del componente/fase

    = tempo di durata della missione

    Cm = t

    Valori di ,,,, UnreliabilityQuando non disponibili da prove affidabilistiche:

    1)Perdita di missione certa = 1

    2)Perdita di missione probabile 0.1>>13)Perdita di missione possibile0

  • 85

    Criticit del modo di guasto

    Situazione: una batteria ha un tasso di guasto di 0.08 guasti ogni milione di ore.

    Rapporto tra modi di guasto :35% = per ossidazione50% = per elementi in corto15% = per perdita di liquido

    Probabilit di perdita di missione :Se si ossida abbiamo il 40% di probabilit

    di perdita della missioneSe gli elementi sono in corto abbiamo il

    50 % di probabilit di perdita della missione

    Se si ha una perdita di liquido abbiamo il 10%

    Cm = t

    Cm si ossida:

    = 0,08 = 0,35 = 0,40Cm = 0,0112

    Da cui la criticit del prodotto:

    Cm = 0,0332

    Quality Risk ManagementFMECA: approccio quantitativo

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  • 86

    N. RequisitoFunzioneModo di guasto

    Effetto del modo di G.

    Tasso guastoBatteria

    F.M.

    Ratio ()

    ProbabilitPerdita

    Criticit

    1 Fornisce alimentazione

    Batteria: missione di xx/h

    Si ossida Malfunzionamento sistema .08 .35 .40 .0112

    Elementi in corto

    Perdita liquido

    Il sistema non funziona

    Il sistema non funziona

    .08 .50

    .08 .15

    1

    F.M. somma

    .50

    .1

    .02

    .0012

    Il 15% dei modi di guasto sono rappresentati da perdita di liquido

    .0332

    Criticitprodotto

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  • 87

    Matrice delle criticit

    Liquido

    1234

    Ossida

    Corto

    0,00100,0010

    0,0100,010

    0,0660,066

    0,0330,033

    Cr Cr /Cm/Cm

    Pu essere usata come criticit nellelemento e/o

    criticit degli elementi

    Severity level Mil std 1629

    Cat 1- Catastrofic: un guasto che pu causare morte o perdita di missione

    Cat 2 Critical: un guasto che pu causare ferite gravi, danni alle propriet, o danni maggiori al sistema con risultato di perdita di missione

    Cat 3 Marginal: un guasto che pu causare ferite lievi, piccoli danni a propriet, o piccoli danni al sistema con degrado delle prestazioni

    Cat 4 Minor: un guasto non serio abbastanza da causare danni, ferite e degrado della missione

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  • 88

    Criticit del modo di guasto

    Situazione: la fase di melt granulationha un tasso di guasto di 1,07x10-4 guasti ogni 1760 di ore.

    Rapporto tra modi di guasto, :35% = per A = mesh > specifica50% = per B = lenta dissoluzione15% = per C = alta umidit

    Probabilit di perdita di missione :Per A: abbiamo il 50% di probabilit di

    perdita della missionePer B: abbiamo il 40 % di probabilit di

    perdita della missionePer C: abbiamo il 10% di perdita di

    missione del prodotto

    Cm = t

    CmA mesh > specifica:

    = 1,07x10^-4 = 0,35 = 0,50Cm1 = 1,87x10-5

    Da cui la criticit della fase:

    CmA B C = xxx

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  • 89

    N. RequisitoFunzioneModo di guasto

    Effetto del modo di G.

    Tasso di guasto

    F.M. Ratio ()

    ProbabilitPerdita () Criticit

    1 Produzione di granulato

    Fase: melt granulation

    A) Mesh > specifica

    Mescola non omogenea 1.07E-4 .35 0.5 1,87E-5

    B) Lentadissoluzione

    C) Alta umidit

    Mescola non omogenea

    Mescola non omogenea

    .50

    .15

    1

    F.M. somma

    0.4

    0.1

    Il 15% dei modi di guasto sono rappresentati da alta umidit

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    1.07E-4

    1.07E-4

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  • 90

    Quality Risk Management Tasso di guasto

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  • 91

    Tasso di guasto =

    Quality Risk Management

    Affidabilit e Tasso di guasto

    Un prodotto giudicato affidabile quando svolge nel tempo la sua missione senza guasti.

    Un prodotto non pi affidabile quando cessa la sua missione nel tempo e si trova in modo di guasto o, pisemplicemente, smette di funzionare.

    Quali sono i rischi connessi con il guasto di un componente (o degrado)? In quale modo i guasti di singoli componenti aumentano il rischio di perdita di missione di un sistema complesso (medical devices, automotive, ecc.)?

    Quanto probabile che quel guasto/degrado possa effettivamente accadere prima di un certo tempo t?

    1) Fornisce la relazione tra la vita di una unit e la frequenza dei guasti

    2) Fornisce la relazione tra la vita di una unit e i numero di guasti, per unit di tempo, al tempo T di missione

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  • 92

    Quality Risk Management

    Calcolo del Tasso di guasto

    Supponiamo di aver testato un certo numero di componenti (100) e di avere rilevato i tempi al guasto come riportato in tabella.

    Il tasso di guasto in ogni intervallo di tempo t dato dalla:

    Nf = numero di guasti nel periodo T;NB = numero di prodotti funzionanti allinizio

    del periodo;T = intervallo di tempo.

    Il tasso di guasto al tempo t = 1124 dato da:

    27/(53x562) = 0,000906

    0.00

    10.00

    20.00

    30.00

    40.00

    50.00

    562 1124 1686 2248 2810 3372 3934

    Serie1

    Esito di un test su di un componenteEsito di un test su di un componente

    TTNTN

    B

    f

    = )(

    )(

    Tasso di guasto =

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  • 93

    Quality Risk Management

    MTBF di un impianto / processo

    Se il tasso di guasto costante, il tempo medio tra guasti pari a:

    MTBF = 1/

    e la distribuzione di frequenza dei tempi al guasto una esponenziale.

    Tasso di guasto =

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  • 94

    Quality Risk Management HACCP

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  • 95

    HACCP: storia

    Nasce dalla collaborazione della Pillsbury Company, lesercito degli Stati Uniti, la NASA e US Air Force Space Laboratory Project Group.

    Lobiettivo era quello di garantire alla NASA zero difetti nella sicurezza degli alimenti che gli astronauti avrebbero mangiato durante il loro viaggio nello spazio.

    Si basa su procedure di monitoraggio continue in corrispondenza di punti critici del processo dove pi alta la probabilit di introdurre pericoli nel prodotto.

    Gli studi portarono alla conclusione che lunica via per ottenere la massima garanzia di sicurezza risiedeva nella capacit di controllare:

    Le materie primeIl processo produttivoLambiente di lavoroIl personale

    HACCPQuality Risk Management

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  • 96

    HACCP: Principi del metodo HACCP

    Passi preliminari:1. Formazione del team HACCP2. Descrizione del prodotto3. Identificazione della destinazione duso4. Diagramma di flusso5. Conferma sul posto dello schema impianto

    Principi guida1. Analisi dei pericoli associati ad ogni fase del

    processo2. Determinazione dei punti critici di controllo3. Determinazione dei limiti critici4. Determinazione del sistema di monitoraggio5. Determinazione delle azioni correttive6. Determinazione delle procedure di verifica7. Determinazione del sistema di gestione della

    documentazione

    StartStart

    Fase 1Fase 1

    Fase 2Fase 2

    Fase 3Fase 3

    Fase 4Fase 4

    EndEnd

    Il processo produttivo

    HACCP: introduzioneQuality Risk Management

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  • 97

    HACCP: che cosa il pericolo

    Con il termine pericolo si intende qualsiasi potenziale condizione che pu arrecare danno alla salute umana. Si tratta di un potenziale evento negativo per la salubrit e/o accettazione microbiologica, chimica e fisica del prodotto destinato al consumo umano.

    I pericoli in pratica (risk family):1. Presenza di microrganismi patogeni (es: salmonelle)2. Presenza e persistenza di prodotti dannosi o

    deterioramenti provenienti dal metabolismo microbico3. Persistenza, a causa di un insufficiente effetto biocida, di

    microrganismi infettanti o patogeni4. Moltiplicazione di microrganismi sopravvissuti nel ciclo di

    produzione5. Presenza di infestanti (insetti, roditori ..)6. Presenza di contaminanti chimici (pesticidi, antibiotici,

    detergenti..), o fisici (frammenti metallici)7. Sostanze chimiche aggiunte in quantit superiore al

    necessario richiesto8. Presenza di sostanze tossiche passate nel prodotto da

    tubazioni, contenitori non adatti, ecc.

    StartStart

    Fase 1Fase 1

    Fase 2Fase 2

    Fase 3Fase 3

    Fase 4Fase 4

    EndEnd

    Il processo produttivo

    HACCP: identificazione del pericolo

    Contaminazione biologicaContaminazione chimicaContaminazione fisicaDegradazione prodottoIdentificazione errata

    Materie prime

    Prodotto finito

    Quality Risk Management

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  • 98

    HACCP: criticit e CCP

    Con il termine punto critico si intende un qualsiasi punto, o procedura, in corrispondenza del quale sia possibile approntare un controllo al fine di eliminare, prevenire e/o ridurre ad un livello accettabile un pericolo per lintegrit del prodotto..

    La determinazione dei CCP (critical control point) basata sulla valutazione di:Gravit del rischioProbabilit di accadimento dellevento Capacit di eliminare / mitigare il rischio

    Livello di soglia del rischio accettabile (25, 35)

    StartStart

    Fase 1Fase 1

    Fase 2Fase 2

    Fase 3Fase 3

    Fase 4Fase 4

    EndEnd

    Il processo produttivo

    HACCP: i punti critici

    Contaminazionebiologica

    Contaminazionechimica

    Contaminazionefisica

    Materie prime

    Prodotto finito

    Quality Risk Management

    Materia

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  • 99

    Fase processo Funzione Risk family Effetto

    Ricevimento ..

    Tecnica HACCP

    SegueSegue

    Accettazione e stoccaggio

    Contaminazione biologica

    Microrganismo Staphylococcus