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Periodico bimestrale della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ravenna Anno LXI numero 1 febbraio 2006 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Ravenna. Reg.Tribunale di Ravenna Decreto n. 418 del 21/05/1960 Tiratura 15.000 copie Direttore Gianfranco Bessi Presidente Camera di commercio di Ravenna Direttore responsabile Paola Morigi Segretario generale Camera di commercio di Ravenna Gruppo redazionale Cinzia Bolognesi, Roberto Finetto, Maria Elisabetta Ghiselli, Edoardo Godoli, Fabiola Licastro, Laura Lizzani, Giovanni Casadei Monti, Paola Morigi, Barbara Naldini, Maria Cristina Venturelli, Danilo Zoli Segreteria di redazione Valeria Giordani Tel. 0544 481471 Fax 0544 481407 [email protected] Alessandra Del Sordo Tel. 0544 481404 Fax 0544 481407 alessandra.del [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Roberto Artioli, Eraldo Baldini, Pier Giorgio Carloni, Maria Elisabetta Ghiselli, Pina Macrì, Delio Mancini, Francesco Melandri, Giovanni Monti, Ilario Rasini, Stefano Rossetti, Paola Saiani, Luciano Tancini, Francesca Triossi Foto Autorità Portuale, Museo d’Arte della Città, RavennAntica, Unicredit Banca, Unione Prodotto Costa Coordinamento redazionale Mistral Comunicazione Globale sas di Venturelli M. Vittoria e C. Progetto grafico Tuttifrutti - Ravenna Impaginazione e fotolito Full Service - Ravenna Pubblicità P.zza Bernini 6 - Ravenna Tel. 0544 511311 Fax 0544 511555 [email protected] www.publimediaitalia.com Iscrizione R.O.C. 3083 Stampa Tipografia Moderna - Ravenna Direzione e amministrazione Viale Farini, 14 48100 Ravenna Tel. 0544 481311 Fax 0544 481500 c.p. 370 www.ra.camcom.it Per segnalare errori nell’indirizzo postale a cui viene inviato Systema, mettersi in contatto con Ufficio Studi Camera di commercio di Ravenna fax 0544 481500 [email protected] puoi trovare Systema anche on line su www.ra.camcom.it sul sito puoi trovare, inoltre, tutto quello che vuoi sapere su: • firma digitale e carta nazionale dei servizi (C.N.S.) • registro imprese on line (Telemaco) • arbitrato e conciliazione • legalmail (la posta elettronica con valore legale) RIFLESSIONI SULLA NAUTICA CAMERA, APPROVATO IL BILANCIO 2006 DIVERTIMENTO, UN SITO PER VIVERE LA NOTTE UN “faber” PER IL MARCHIO DEL PORTO ANNO LX > N. 6 > Dicembre 2005 Rivista bimestrale della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Ravenna Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ravenna In caso di mancato recapito si prega di restituire a Ravenna cpo per inoltro al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Il programma promozionale per il prossimo anno è ricco di iniziative innovative APPROFONDIMENTI Un “paniere di tipicità” Eurosportello, i progetti 2006

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Periodico bimestrale della Camera di commercio,industria, artigianato e agricoltura di RavennaAnno LXI numero 1 febbraio 2006 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1,comma 1 DCB Ravenna.Reg.Tribunale di Ravenna Decreto n. 418 del21/05/1960Tiratura 15.000 copieDirettore Gianfranco BessiPresidente Camera di commercio di RavennaDirettore responsabile Paola MorigiSegretario generale Camera di commercio di Ravenna

Gruppo redazionaleCinzia Bolognesi, Roberto Finetto, MariaElisabetta Ghiselli, Edoardo Godoli, FabiolaLicastro, Laura Lizzani, Giovanni Casadei Monti,Paola Morigi, Barbara Naldini, Maria CristinaVenturelli, Danilo Zoli

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Alessandra Del SordoTel. 0544 481404 Fax 0544 481407alessandra.del [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Roberto Artioli, Eraldo Baldini, Pier GiorgioCarloni, Maria Elisabetta Ghiselli, Pina Macrì,Delio Mancini, Francesco Melandri, GiovanniMonti, Ilario Rasini, Stefano Rossetti, PaolaSaiani, Luciano Tancini, Francesca Triossi

FotoAutorità Portuale, Museo d’Arte della Città,RavennAntica, Unicredit Banca,Unione Prodotto Costa

Coordinamento redazionaleMistral Comunicazione Globale sas di Venturelli M. Vittoria e C.

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RIFLESSIONISULLA

NAUTICA

CAMERA,APPROVATO

IL BILANCIO 2006

DIVERTIMENTO,UN SITO PER

VIVERE LA NOTTE

UN “faber”PER IL MARCHIO

DEL PORTO

ANNO LX > N. 6 > Dicembre 2005Rivista bimestrale della Camera di commercio

industria artigianato e agricoltura di Ravenna

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Ravenna

In caso di mancato recapito si prega di restituire a Ravenna cpo per inoltro al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.

Il programma promozionaleper il prossimo anno è riccodi iniziative innovative

APPROFONDIMENTIUn “paniere di tipicità”

Eurosportello,i progetti 2006

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> 3 <> 3 <

> sommario <

FEBBRAIO 2006

> 5 <

> 6<

> 10 <

> 13<

>16 <

> 19<

> 22<

> 34 <

> 37<

> 39 <

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> 47 <

> 49 <

> 50<

>53<

ti

EDITORIALEServono le infrastrutture DI GIANFRANCO BESSI

LINEE MARITTIMERomagna e Croazia più vicine DI ROBERTO ARTIOLI

ECONOMIABanche e Fondazioni protagoniste DI STEFANO ROSSETTI

ECONOMIANel 2005 produzione in leggera crescita DI ROBERTO FINETTO

INTERNAZIONALIZZAZIONEScommettere su Israele DI GIOVANNI CASADEI MONTI

È l’anno della mobilità professionale DI PAOLA SAIANI

Una rete di “desk” per le imprese DI PINA MACRÌ E FRANCESCA TRIOSSI

APPROFONDIMENTII dieci anni del Registro delle Imprese

ORDINI, ALBI E COLLEGIConsulenti del lavoro, no all’abusivismo DI LUCIANO TANCINI

SOCIALELa nuova sfida del progetto Agape DI FRANCESCO MELANDRI E GIOVANNI MONTI

COMUNICAZIONEIl nuovo brand delle Camere DI MARIA ELISABETTA GHISELLI

TURISMO E AMBIENTEUn territorio per ciclisti DI ILARIO RASINI

PIACERITanta voglia di primavera DI ERALDO BALDINI

LIBRITra storia e poesia DI ERALDO BALDINI

CULTURASanti Banchieri Re e il secolo d’oro DI PIER GIORGIO CARLONI

Turner, Monet, Pollock al Museo d’Arte

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ur in una situazione moltodifficile, con i mercati esteri at-traversati da una fortissimaconcorrenzialità e con il mer-cato interno alle prese con lagrave crisi dei consumi, l’indu-stria ravennate ha chiuso il2005 con un andamento posi-tivo. È un segnale importante, per-ché conferma il consolidamen-to di un andamento che già dadiversi anni si mantiene ben aldi sopra della media nazionalee si allinea con la media regio-nale, considerato che l’EmiliaRomagna rappresenta uno deidistretti economici più forti sulpiano europeo. Detto questo mi sembrano ne-cessarie tre considerazioni.La prima riguarda il settorechimico. Dopo la doccia freddadel “caso Ineos”, sono venute lepositive indicazioni da Polime-ri Europa con la decisione di ri-lanciare con forza la produzio-ne ravennate. È la confermache la chimica è una compo-nente essenziale del nostro si-stema produttivo, con riflessisociali molto rilevanti che ri-guardano migliaia di famiglie.Ben vengano, quindi, investi-menti per la ricerca e l’innova-zione nel settore chimico, uni-

questo disservizio. Inoltre, vadato il via libera alla E55 e vapotenziata la rete ferroviaria.Senza questi interventi non sa-remo mai fino in fondo un Pae-se moderno e nel tempo il no-stro sistema industriale ne pa-gherà le conseguenze.

ca condizione per mantenereun livello industriale di rilievo.Una seconda considerazione èlegata all’andamento positivodell’industria alimentare: sitratta di una forte motivazionein più per contribuire tutti in-sieme a fare in modo che la no-stra agricoltura esca dalla crisinella quale si trova. Nel nostro territorio si è affer-mata una cultura in campo a-gricolo votata alla qualità e al-la salubrità delle produzioni,due aspetti che dobbiamo af-fermare rispetto alla concor-renza di alcuni Paesi stranieri. Infine, l’ultima considerazioneè riferita all’assoluta necessitàdi rilanciare con forza la ri-chiesta di interventi infrastrut-turali che mettano in grado lapiattaforma logistica che ogginoi rappresentiamo di esserecollegata con le altre realtà delPaese e con l’Europa. Mi riferi-sco a strade e ferrovie. StataleAdriatica e Romea sono arteriefondamentali e non possonoessere lasciate nelle attualicondizioni. Mi associo a quan-to già dichiarato nei giorniscorsi dall’Associazione degliindustriali e ritengo che servaun intervento corale delle Isti-tuzioni ravennati, perché cessi

> editoriale <

P

SERVONO LE INFRASTRUTTURE DI GIANFRANCO BESSI

Gianfranco Bessi, Presidente della Cameradi Commercio di Ravenna

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> linee marittime <

Romagna e Croaziapiù vicine DI ROBERTO ARTIOLI

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ollegamenti diretti tra la costa romagnola e i por-ti della Croazia. L’Alto Adriatico abbatte un’altra bar-riera geografica arricchendo ulteriormente l’offertaturistica di “bacino”; a partire dal prossimo aprile, ca-tamarani veloci faranno la spola, per un massimo dicinque corse alla settimana, tra le due sponde dell’A-driatico. Il servizio metterà in collegamento i porti diRavenna, Cesenatico e Rimini con Venezia e gli sca-li croati di Parenzo, Rovigno, Lussino, Bozava e Hvar. “L’operazione – spiega il presidente di Unione Pro-dotto Costa, Vittorio Ciocca – è stata resa possibilegrazie a più fattori, a partire dal progetto Inrose fi-nanziato dal programma europeo Interreg IIIa, perarrivare al sostegno degli enti territoriali. Si tratta diun’opportunità fondamentale per lo sviluppo turi-stico di entrambe le coste avvicinando due Paesi che,storicamente, hanno seguito percorsi storici, socialied economici diversi. Grazie a questeiniziative non è escluso che in futurosi possa presentare un pacchetto turi-stico integrato dell’Alto Adriatico,creando preziose sinergie tra le duecoste affacciate sullo stesso mare”. Il servizio, gestito dalla compagnie E-milia Romagna Lines e Venezia Lines,funzionerà per i mesi di aprile e mag-gio dal sabato al lunedì; mentre nelperiodo estivo le corse saranno assi-curate per cinque giorni alla settima-na, con partenza alla mattina e ritor-no alla sera. Durante i mesi di alta sta-gione turistica sarà possibile raggiun-gere anche Venezia. I catamarani compiranno itragitti più brevi in circa 2 o-re, mentre lo scalo di Hvarverrà raggiunto in circa quat-tro ore e mezza. Ogni corsasarà in grado di trasportaredai 279 ai 310 passeggeri, perun costo che oscilla tra i 60 ei 100 euro per l’andata, e trai 90 e 150 euro per l’andata eritorno. Il servizio prevede iltrasporto di persone e bici-clette, non è previsto in alcuncaso l’imbarco delle automo-bili.Soddisfazione per l’avvio deicollegamenti veloci tra le due

> 7 <

> linee marittime <

C sponde dell’Adriatico è stata espressa dal presidentedell’Autorità portuale di Ravenna, Giuseppe Parrel-lo: “Stiamo lavorando per dotare lo scalo ravennatedi strutture sempre più efficienti. La traversata del-l’Adriatico in sole due ore è un elemento molto in-centivante che è stato reso possibile da una serie diaccorgimenti nell’ambito delle operazioni portuali.In particolare, la predisposizione dello scalo passeg-geri a Porto Corsini permetterà una notevole ridu-zione delle operazioni di attracco e partenza dei ca-tamarani”.“L’utilizzo della banchina di Porto Corsini – sottoli-nea Gianfranco Bessi, presidente della Camera diCommercio di Ravenna – sarà la prima “pietra” nel-l’ambito della nuova esperienza terminalistica ra-vennate. Il progetto di un servizio di collegamentotra le due coste colma un’esigenza avvertita da tem-po e assicura un’ulteriore diversificazione dell’offer-

ta turistica del nostro territorio. Inoltre,l’avvio di una linea marittima con laCroazia rappresenta un forte rilanciodel tema legato alle Autostrade del ma-re, per le quali sono più che mai neces-sari adeguati investimenti. Lo sviluppodei traffici marittimi rappresenta infat-ti una grandissima occasione sia in ter-mini commerciali che ambientali”.Fattore imprescindibile per il successodel “coast to coast” è rappresentato dalsostegno degli enti locali coinvolti. “Inuovi collegamenti – commenta il pre-sidente della Provincia di RavennaFrancesco Giangrandi – permetterannodi allargare la stagione turistica, di po-

tenziare l’offerta dell’Alto A-driatico e di attirare nuovi tu-risti. La competizione tra le duecoste non scomparirà, ma sa-ranno anche possibili nuove eproficue sinergie. L’importantesarà sveltire il passaggio doga-nale per offrire un servizio ve-ramente competitivo”.Sul tema dell’accoglienza pas-seggeri, il sindaco reggente diRavenna, Giannantonio Min-gozzi, promette massima atten-zione: “L’accoglienza è uno deitemi principali sui quali inten-

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L’Alto Adriaticoabbatte un’altrabarriera. A partire da aprilecatamarani velocifaranno la spolatra le due sponde

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diamo qualificare la nostra offerta; non dimenti-candoci che il servizio di collegamento veloce po-

trà ulteriormente incentivare i già proficui rapportitra le università dei due paesi. Sarà una nuova op-portunità per ancora più intensi scambi culturali”. Intema di accoglienza, Ravenna si sta, inoltre prepa-rando a predisporre un servizio che sia in grado dicollegare il terminal passeggeri di Porto Corsini alcentro cittadino, in modo da evitare qualsiasi disa-gio per i turisti provenienti dalla Croazia o in par-

I BENEFICI PER IL TURISMO

La creazione di collegamenti veloci fra la nostracosta e quella croata apre nuovi orizzonti per il tu-rismo e per avvicinare due mondi, fisicamente vi-cini, ma così diversi nella storia, nella cultura e enell'esperienza politica. Con l'esperienza che neiprossimi mesi si andrà a sperimentare, questaparte d'Europa sarà più vicina e potrà guardare acomuni interessi e a nuove collaborazioni. Il turismo rappresenta sicuramente il settore eco-nomico che potrà averne i maggiori benefici.Al di là dell'evidente moltiplicarsi delle opportu-nità di escursioni per chi sceglie la vacanza su unao l'altra sponda dell'Adriatico, arricchendoulteriormente l'offerta, il tema più interessante einnovativo può essere rappresentato dalla possi-

bilità di creare prodotti turistici nuovi in cuidiverse destinazioni dell'Alto Adriatico, sull'una esull'altra costa, e i rispettivi entroterra divengonoparte di una nuova offerta turistica.Ancor più dell'offerta balneare, città d'arte, cultu-ra, divertimento, gastronomia e prodotti del terri-torio possono diventare motivazioni fortiper più o meno brevi vacanze sulle due spondedell'Adriatico, approfittando della possibilità dicollegare in circa due ore le due coste.A questo punto spetta agli operatori turistici co-gliere queste nuove opportunità proponendo almercato offerte originali e accattivanti.

Vittorio CioccaPresidente Unione Prodotto Costa

tenza da Ravenna”. Il primo catamarano salperà a Pasqua e le corse pro-seguiranno fino a settembre; per allora tutti i sog-getti coinvolti si impegnano a promuovere in ognidettaglio il servizio, con il pieno coinvolgimento deitour operator; il 28 febbraio è previsto un incontrocon gli operatori croati per la definizione di pacchettituristici integrati. L’Alto Adriatico si prepara a “fare sistema” per unaofferta turistica di livello europeo.

Marina di Ravenna

Cesenatico

Rimini

Pola

Parenzo

Rovigno

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> economia <

me sostanziale. Le fondazioni, da una parte, inve-stono per il territorio quanto deriva dai proventi del-l’attività creditizia condotta dalle banche di cui so-no azioniste. Le banche, dal canto loro, sono libereaziende del credito, tra i cui più importanti azionistici sono, per l’appunto, le fondazioni. E lo scopo dientrambe è quello dicontribuire a creare va-lore aggiunto, perquanto in settori diver-si e secondo dinamichedifferenti.Parlare di banche a Ra-venna assume un fortesignificato per le im-prese della città, chehanno sempre più biso-gno di un sostegno fi-nanziario coerente che ne accompagni il rinnova-mento e la crescita. La creatività e il coraggio nonmancano, ma è sempre più viva la necessità di isti-tuti di credito che interpretino le più interessantinuove idee imprenditoriali e che le accompagninonella fase di start-up, riuscendo così ad apportare uncontributo sostanziale alla ripresa dell’economia e alsostegno dell’occupazione. Nella fase di lancio di u-na nuova impresa (circa il 15% delle imprese italia-

apire le esigenze del territorio ravennate. Con-frontarsi da vicino con le problematiche economico-produttive che lo attraversano. Interpretarne i biso-gni più vivi nel contesto sociale e in quello cultura-le. Sono questi i compiti primari che devono anima-re l’operato e i progetti di chi vuole essere autenticoprotagonista del territorio. E questa è una sfida nonsolo per le istituzioni ravennati, ma anche per le ban-che e le fondazioni che affondano nella città di Ra-venna le proprie radici. È questa la riflessione di fon-do che ha animato il convegno “Banche e Fondazio-ni: un ruolo da protagonisti per il territorio raven-nate”, organizzato lo scorso 24 gennaio dalla Came-ra di Commercio di Ravenna.Il sindaco Vidmer Mercatali e il Presidente della Pro-vincia Francesco Giangrandi hanno aperto un dia-logo con il Presidente di UniCredit Banca AristideCanosani e il Presidente della Fondazione Cassa diRisparmio di Ravenna Lanfranco Gualtieri. Da unaparte una grande banca internazionale che mantie-ne un profondo radicamento storico nel territorio ra-vennate, dall’altra una fondazione, ente per sua na-tura non lucrativo, dotato di piena autonomia statu-taria e gestionale, che persegue scopi di utilità so-ciale e di promozione dello sviluppo economico perla nostra città. Due realtà distinte, eppure caratterizzate da un lega-

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> economia <

ziali consumatori non ancora raggiunti. Loro prioritàè perseguire finalità di assistenza, di beneficenza e ditutela delle categorie sociali più deboli, mantenen-

dosi costantemente al passo coi tem-pi, implementando strategie e pianidi comunicazione appropriati, fa-cendosi promotrici delle iniziativepiù coerenti coi bisogni del territo-rio. Le fondazioni di Ravenna da an-ni concentrano il loro maggior im-pegno proprio nel contribuire amantenere alta la qualità del patri-monio storico, culturale e monu-mentale della città, consolidandoquei risultati di notorietà e di richia-mo per i quali Ravenna è ricono-sciuta in ambito nazionale ed inter-nazionale. Oggi più che mai si regi-strano livelli di crescita molto signi-ficativi nelle preferenze che i turisti

accordano al territorio ravennate: ciòcolloca Ravenna tra le più splendidee riconosciute città d’arte italiane. Ol-tre al patrimonio artistico, anche lanecessità di continuo aggiornamentotecnologico per la diagnosi e la curadelle malattie, trova grande sensibi-lità ed attenzione nell’operato dellefondazioni. Un impegno sempre piùconcreto sta infatti nel finanziamen-to di progetti scientifici e di apparec-chiature d’avanguardia.

È importante che oggi, a Ravenna, si parli di banche efondazioni. Realtà differenti, con diverse aree di com-petenza, diverse tipologie di intervento, ma con un co-mune obiettivo prioritario: sostenere lo sviluppo loca-le, creando valore sul territorio e per il territorio.

* Unicredit BancaDirettore regionale Emilia est - Romagna

Consigliere della Camera di Commercio di Ravenna

ne ha meno di 21 mesi), trovare investitori dispostiad investire in capitale di rischio, così come in debi-to finanziario non è sempre agevole. Per questo lebanche devono essere sempre piùvicine al territorio, collaborare conle Associazioni di categoria e con iConsorzi fidi della zona al fine di u-nire le competenze finanziarie spe-cialistiche a una conoscenza direttadei mercati e dei settori merceologi-ci. Da parte degli istituti di credito de-ve emergere anche con forza l’im-pegno a diffondere una maggioreconoscenza dei reali effetti che por-terà Basilea 2, la cui entrata in vi-gore è ormai imminente. Gli accor-di di Basilea 2 devono essere vissu-ti innanzitutto come un’opportunitàe non come una minaccia. La mag-gioranza delle piccole imprese, a Ra-venna come nel resto d’Italia, infat-ti, godrà di benefici diretti e tangibi-li dall'adozione dei criteri di Basilea2, riassumibili in un incremento del10% dei finanziamenti disponibili.Entreranno in vigore regole certe etrasparenti alle quali il sistema ban-cario si adeguerà nel processo di va-lutazione ed erogazione dei finan-ziamenti alle aziende.Ma il valore, a Ravenna, non è tuttoqui. Non è solo quello associato alle dinamiche eco-nomico-produttive, ma anche quello vivo nelle ri-sorse culturali della città e nelle attività filantropicheed assistenziali di cui la comunità ha bisogno. Il com-pito delle fondazioni è oggi quello di aprire la via perrendere accessibili servizi culturali, musei, edifici diinteresse storico, opere teatrali, servizi sanitari e as-sistenziali e intere zone urbane a segmenti di poten-

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> economia <

Nel 2005 produzione in leggera crescita DI ROBERTO FINETTO*

L’industria manifatturiera della pro-vincia di Ravenna chiude il 2005con una produzione in crescitadell’1,0% e una contrazione del-l'occupazione dello 0,9%. Questo èin sintesi quanto emerge dall’inda-gine congiunturale della Camera diCommercio e dell’Associazione de-gli industriali di Ravenna effettua-ta su un campione di imprese ma-nifatturiere provinciali con più di10 addetti. L’espansione produttivarispetto al 2004 è moderata, macontribuisce a delineare un quadrosoddisfacente nel raffronto con ilcorrispondente andamento dell'in-dustria nazionale.Secondo l’Istat, in Italia, la produ-zione manifatturiera media dell'in-tero 2005 ha presentato un calo del2,5% rispetto all'anno precedenteche, anche al netto della correzio-ne per effetto del minor numero digiorni lavorativi (-1,4%), rappre-senta il dato peggiore dal 2002. Ta-le risultato consegue ad un indebo-limento del ciclo nella parte finale

del 2005 a discapito delle aspetta-tive, che si erano andate formandonella parte centrale dell’anno, cir-ca l’avvio di una più decisa fase diripresa industriale.In provincia di Ravenna l’industriamanifatturiera locale ha beneficia-to della buona intonazione del set-tore della lavorazione dei minera-li non metalliferi (+4,3%), dellametalmeccanica (+2,0%) e dell’in-dustria alimentare (+2,3%).Sebbene la produzione delle cera-miche – penalizzata da un'elevataincidenza dell'energia sui costi di

Gli ultimi 12 mesisi sono chiusipositivamenteper l’industriamanifatturiera

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fabbricazione – abbia segnato ilpasso e rallentato le esportazioni,la produzione di materiali per l’e-dilizia ha potuto ancora avvalersidella crescita del settore delle co-struzioni, che rappresenta un datocostante negli ultimi anni.L’industria metalmeccanica raven-nate ha registrato un aumento del-la produzione nel comparto dellametallurgia e prodotti in metallocosì come in quello delle macchineed apparati meccanici, mentre è ri-sultato in flessione il comparto de-gli apparecchi elettrici. L’industria alimentare, nonostantela recente crisi del settore saccari-fero e le ripercussioni che questadeterminerà sul sistema del lavoroe sull’agricoltura locale, ha vistocrescere la propria produzione inlinea con il comparto nazionalegrazie anche al ritrovato slanciodella domanda estera nella secon-da metà dell’anno.Di segno opposto l’andamento peri settori della chimica (-3,3%) e del

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> 15 <

> economia <

tessile, abbigliamento e calzature (-6,8%), mentre è apparsa stagnantela produzione della plastica e gom-ma (0,0%).Per la chimica italiana ed europeala congiuntura attuale risente del-la debolezza del mercato interno,della forte pressione competitiva edella crescita dei costi degli input,che creano problemi soprattuttosul fronte della redditività. Il com-parto provinciale è stato inoltre in-teressato da rilevanti processi di ri-strutturazione con ripercussionisulla consistenza occupazionale.Favorevoli aspettative sono oggiriposte nel piano di rilancio recen-temente annunciato dal principaleoperatore del polo chimico raven-nate (Polimeri europa).Nonostante i primi timidissimi se-gnali di recupero della domanda e-stera (soprattutto grazie al contri-buto dei paesi extra-UE), il bilan-cio annuale dell’industria italianadel tessile-abbigliamento si è chiu-so con un nuovo calo della produ-zione (-6,5%) a causa dell’ulteriorecedimento del mercato interno e di

una accelerazione delle importa-zioni. Anche il settore della pelle edelle calzature risente dello stessoandamento flessivo (-7,2%). Le im-prese ravennati appartenenti al si-stema moda non segnalano condi-zioni migliori e registrano cali pro-duttivi dello stesso ordine.L’impennata dei prezzi delle mate-rie prime e la carenza di alcune diesse sta mettendo in difficoltà an-che la produzione di articoli ingomma e plastica a fronte di unmercato stagnante, scarsamente ri-cettivo nell’assimilare tali maggio-ri costi. Come accennato, sotto il profilooccupazionale l'intero compartodell'industria manifatturiera inprovincia di Ravenna presenta nel2005 una contrazione dello 0,9%.Le perdite maggiori si sono avutenel settore della chimica, nello spe-cifico riconducibili agli effetti di al-cune rilevanti situazioni di crisi a-ziendale e ristrutturazione, nel set-tore tessile e nel settore della pla-stica e gomma. Sul fronte oppostoil settore della lavorazione dei mi-nerali non metalliferi ha contribui-to con la crescita più significativa,seguito, con contributi minori, dalsettore della metalmeccanica e del-l'industria alimentare. La riduzione ha riguardato soprat-tutto i rapporti di lavoro a tempodeterminato parte dei quali, con-vertiti in forme contrattuali piùstabili, ha generato un incrementodei rapporti a tempo indetermina-to che ha interessato tutti i settoriindustriali ad esclusione della solaindustria chimica. L'accesa competitività sui mercati ele necessità di risposte che questa ge-nera ha mostrato i propri effetti an-che sulla composizione del tessutoeconomico, che va riorganizzando-si nella direzione di forme impren-ditoriali più strutturate. Nel 2005 ilRegistro delle imprese della Cameradi Commercio di Ravenna segnala u-na variazione positiva nel numerodelle imprese manifatturiere pariall'1,2% conseguente ad un saldo traiscrizioni e cessazioni di 52 unità.L'incremento è in larga parte attri-buibile alle società di capitale (38 u-nità pari al 4,3%), soprattutto nelsettore metalmeccanico (+25 unità

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pari al 5,3%), mentre le società dipersone e le ditte individuali riman-gono stabili o diminuiscono, se con-siderate al netto di quelle tipologiedi attività più prossime ad esercizicommerciali (produzione e commer-cializzazione al dettaglio di prodot-ti alimentari) che la classificazionestandard pone comunque all'inter-no dell'industria manifatturiera.Sul fronte del commercio estero neiprimi nove mesi dell'anno l'Istat se-gnala un aumento delle esportazio-ni dei prodotti dell'industria mani-fatturiera ravennate del 9,4% ri-spetto al 2004, laddove il dato cor-rispettivo riferito all'Italia nel suocomplesso è di appena il 3,6%.E' aumentato il valore delle esporta-zioni dell'industria chimica, grazieanche all'apprezzamento dei listini,ma anche l'export dell'industria me-talmeccanica mette a segno rialzimolto consistenti. Il mercato disbocco privilegiato continua ad es-sere l'Europa e, in particolar modo,l'area Euro che rappresenta la desti-nazione del 48,9% del totale; ma laforte crescita delle merci esportateverso il nord-america e i mercati o-rientali, a seguito del rafforzamentodella congiuntura internazionale e,quindi, della domanda mondiale,tende a ripropozionare il flusso del-le esportazioni verso queste aree.Nel corso del 2006, secondo le piùrecenti previsioni (fonte ISAE), l’e-voluzione relativamente fiacca de-gli ultimi tre mesi dell'anno trascor-so dovrebbe lasciare il posto ad ungraduale rafforzarsi del ciclo econo-mico. L’irrobustimento risentirebbeprincipalmente degli stimoli prove-nienti dalla domanda interna (con-sumi e investimenti) contestual-mente ad un’accelerazione delle e-sportazioni sulle quali tuttavia pe-serà l'effetto dell’apprezzamentodell’euro. A conferma di tali aspettative le im-prese manifatturiere locali registra-no nel quarto trimestre del 2005un'espansione della domanda inter-na, in termini di ordini acquisiti, del2,5% (rispetto allo stesso periodo del2004) e una crescita della domandaestera del 5%.

* Servizio Studi e RicercheCamera di Commercio di Ravenna

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Caratteristiche dell’economiaIn pochi anni l’incidenza dell’high tech nella pro-duzione industriale è salita dal 25 al 40%, con tassidi crescita del settore due volte e mezzo più alti diquello della crescita del PIL.L’occupazione in questo settore è in costante au-mento, mentre gli stessi dati riferiti ai settori pro-duttivi tradizionali, ad esempio il tessile e l’alimen-tare, mostrano una situazione di progressivo calo.I settori trainanti dell’economia israeliana sono l’ e-lettronica medica, la biotecnologia, le telecomuni-cazioni, l’ informatica e i prodotti chimici fini. I tas-si di crescita più alti si riscontrano nei comparti adalta tecnologia con elevato impiego di capitale, cherichiedono tecniche innovative di produzione. Latecnologia elettronica e di telecomunicazioni “Ma-de in Israel” si sta progressivamente diffondendo intutti i continenti: una presenza sempre più signifi-cativa che si basa sull’attività di imprese prevalen-temente di piccole e medie dimensioni.I fattori principali del successo israeliano in questisettori innovativi sono da rintracciare nella ricon-versione tecnologica dall’industria bellica a quellacivile, nei forti incentivi statali alla ricerca e svilup-

n Israele apertura al mercato e sviluppo tecnolo-gico giocano un ruolo fondamentale nella crescitadell’economia del Paese. Il sistema economico israe-liano è infatti caratterizzato da un alto grado di in-dustrializzazione. Elementi come la mancanza di materie prime, l’ele-vato livello qualitativo della forza lavoro e i consi-stenti trasferimenti di capitale da parte dei paesi oc-cidentali, in particolare gli Usa, hanno indirizzatonegli ultimi anni l’industria israeliana nei settori adalta tecnologia. Le dimensioni geografiche relativamente ridotte, lascarsità di risorse naturali e la situazione geopoliti-ca rendono inoltre Israele un Paese per sua natura o-rientato verso le esportazioni e caratterizzato da nu-merosi accordi commerciali stipulati con i maggioripaesi industrializzati: Usa, Canada, Unione Europea,Paesi EFTA (Islanda, Norvegia, Svizzera), ma ancheGiordania ed Egitto.Israele ha puntato ormai da diversi anni sulla ricer-ca ed è il primo paese non europeo ad avere iniziatouna collaborazione con l’Unione europea relativa aprogrammi scientifici nell’ambito del 4º, 5º e 6º Pro-gramma quadro di ricerca e sviluppo.

Scommetteresu Israele

IDI GIOVANNI CASADEI MONTI*

PROFILO SOCIO-ECONOMICOSuperficie 20.325 Km2

Capitale Gerusalemme (693.200 abitanti inclu-sa Gerusalemme Est)

Popolazione 6.887.400 abitanti

Lingua L’ebraico moderno e l’arabo sono le duelingue ufficiali dello Stato di Israele. Le altre lin-gue più usate sono l’inglese (materia di studio inquasi tutte le scuole) e il russo (la lingua madredell’ultima grande ondata immigratoria dall’exUnione Sovietica). Sono relativamente diffuseanche altre lingue come francese, spagnolo, te-desco, polacco, ungherese, yiddish. In Israele vi-vono anche circa 4.000 ebrei di origine italiana.

Moneta L`unità monetaria è il Nuovo Shekel

(ILS). La media annuale del tasso di cambio nel2004 è stata di 5,56444 ILS per 1 euro e 4,4756ILS per 1 US$.

Sistema politico Lo Stato di Israele è una Re-pubblica parlamentare. Il potere legislativo spet-ta al Parlamento unicamerale, la Knesset, com-posto da 120 membri eletti a suffragio universa-le per 4 anni. Il Capo dello Stato viene eletto a maggioranzadalla Knesset per un periodo di cinque anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Governo presieduto dal Primo Ministro che, eletto a suffragio universale, è responsabile di fronteall`Assemblea Nazionale. Lo Stato d’Israele è stato costituito nel 1948.

Fonte: Mondimpresa

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cato la propria politica agricola eliminando sov-venzioni e dazi protezionistici.

Il commercio estero e i settori di principali inte-resse per la cooperazione commercialeNei confronti dell’Unione europea esiste un accor-do di libero scambio dal 1975 che si concretizza inuna serie di esenzioni tariffarie per prodotti indu-striali ed agricoli dietro presentazione della certifi-cazione di origine. Nel dicembre 2004 è stato poi fir-mato un piano di attività con Israele nell’ambitodella nuova politica europea di vicinato che pre-vede di promuovere nel medio periodo la libera cir-colazione delle persone, delle merci, dei servizi e deicapitali. Nel 2004 l’Italia è risultato essere il terzofornitore di Israele dopo Usa e Germania e il sestocliente, dopo Usa, Germania, Regno Unito, Olanda eTurchia. La nostra quota di mercato è stata del 4,9%,mentre i settori più importanti del nostro export so-no i macchinari, i prodotti chimici e i metalli di ba-

po (circa il 3% del PIL), nella presenza di tecnici eingegneri altamente specializzati e a basso costo,nelle recenti misure di liberalizzazione delle teleco-municazioni e di agevolazione alle multinazionaliper l’apertura nel paese di impianti di ricerca. Per quanto riguarda i settori tradizionali, relativa-mente sviluppato è il tessile, l’alimentare, il chimi-co e il comparto gomma.Quanto al settore primario, nonostante le diversitàclimatiche, l’agricoltura svolge tradizionalmente unruolo importante nell’economia del paese. Il sistemaagricolo è caratterizzato dal kibbutz, villaggio agri-colo collettivista che contribuisce al fabbisogno ali-mentare del paese per circa il 40%.L’agricoltura di Israele beneficia inoltre di un fortelegame con il settore della ricerca avanzata che haconsentito negli ultimi anni di realizzare sistemi so-fisticati per l’irrigazione e la produzione e desaliniz-zazione dell’acqua marina. Le colture più diffuse so-no quelle cerealicole, l’uva, gli agrumi e le olive. Al-lo scopo di aumentare la propria capacità nel set-tore, il governo ha inoltre progressivamente modifi- >>>

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICIIndicatore 2001 2002 2003 2004PILPIL a prezzi correnti (miliardi di Shekel) 478,6 493,7 502,3 523,9PIL a prezzi costanti (miliardi US$) 113,8 104,2 110,4 116,9Tasso reale di crescita (%) -0,3 -1,2 1,7 4,4Inflazione (%) 1,1 5,7 0,7 -0,4PIL pro-capite (US$) 17.670 15.860 16.510 17.170Tasso di disoccupazione (%) 9,3 10,3 10,7 10,4Bilancia commerciale (miliardi di US$)Esportazioni (Fob) 28,0 27,5 30,1 36,6Importazioni (Fob) -31,0 -31,2 -32,3 -38,5Saldo -3,0 -3,7 -2,2 -1,9Tasso di cambio Shekel/US$ (media annuale) 4,21 4,74 4,55 4,48Tasso di cambio Shekel/_ (media annuale) 3,77 4,48 5,15 5,57Debito estero (miliardi di US$) 65,1 67,7 71,2 74,2Riserve internazionali (milioni di US$ - escluso l’oro) 23.379 24.083 26.315 27.094

Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report novembre 2005

RISCHIO PAESENella classifica rischio-paese, aggiornata al lu-glio 2005, la SACE colloca Israele nella classeSACE A, categoria CONSENSUS n°1 e categoriaOCSE n°3. Non è prevista nessuna restrizione.

Tel Aviv: la settimana italiana

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INFOPer informazioni: Giovanni Casadei Monti c/o A-zienda Speciale SIDI Eurosportello, tel. 0544/481443, [email protected]

se. Le esportazioni israeliane in Italia invecesono state principalmente sostenute dai pro-

dotti chimici di base, i prodotti farmaceutici, i pro-dotti petroliferi raffinati e i gioielli. Le infrastruttureIl settore ferroviario presenta importanti opportunitàper le imprese italiane, che sono già presenti nel pae-se per la costruzione di gallerie sotterranee e per larealizzazione della metropolitana leggera di Geru-salemme. Il governo israeliano ha poi approvato unprogetto di circa 4 miliardi di Euro, della durata di5 anni dal 2003 al 2008, per lo sviluppo della reteferroviaria locale e dunque la fornitura anche dall’e-stero di materiale rotabile, sistemi di segnalazione esistemi di elettrificazione. La rete stradale è discretamente estesa: l’arteria prin-cipale va da Tel Aviv ad Haifa, verso il nord del Pae-se, ma è previsto nei prossimi anni un consistenteampliamento. Questo settore rappresenta un interes-sante opportunità per gli investitori stranieri poichéuna delle priorità governative è lo sviluppo di stra-de, ponti e telecomunicazioni.Sistemi di sicurezza per impianti e struttureLe opportunità riguardano i fornitori di servizi, comead esempio gli installatori (contractors), i consulentidi sicurezza, le imprese di sorveglianza, i produttoridi sistemi quali sistemi di allarme, metal detector, si-stemi di protezione di software ed hardware. Macchine per l’industria enologicaIl settore delle macchine per l’industria enologica haregistrato un incremento annuale nel periodo 2000-2003 di oltre il 20%, in concomitanza con il crescenteinteresse per il vino in Israele nell’ultimo decennio.Prodotti alimentariOpportunità possono essere colte attraverso le nuo-ve catene di supermercati di distribuzione di prodot-ti non koscer (che non necessitano dunque della cer-tificazione rabbinica) che detengono una quota dimercato di circa il 12% ma sono in costante cresci-ta. In particolare l’interesse è per dolciumi e biscot-ti, prodotti in scatola (pelati, funghi, frutta), vino, al-

colici, pasta, marmellata.

Ravenna e IsraeleNel dicembre 2005 l’Azienda Speciale Eurosportel-lo ha realizzato una missione esplorativa in Israelefinalizzata a verificare la possibilità di attivare op-portunità di business per le aziende romagnole conpartners israeliani. Sono state realizzate visite aziendali presso interes-santissime realtà imprenditoriali israeliane operantinel campo dell’elettronica, dei sistemi di irrigazione,dell’industria biomedicale e farmaceutica, delle tele-comunicazioni e dei sistemi di sicurezza. L’obiettivoè gettare le basi nel corso del 2006 per avviare op-portunità di cooperazione per le nostre imprese nelcampo dell’ acquisizione di tecnologia, della vendi-ta di macchinari, della promozione e vendita di pro-dotti alimentari, della partecipazione alla realizza-zione delle opere infrastrutturali ferroviarie e stra-dali previste nei piani di sviluppo del Paese. Le visite sono state realizzate nell’ area settentriona-le della Galilea, in particolare attorno all’area indu-striale di Yokneam, municipalità israeliana con laquale il Comune di Lugo di Romagna ha avviato rap-porti istituzionali finalizzati a sviluppare iniziativein campo culturale, scientifico ed economico coin-volgendo anche le nostre università e i centri di ri-cerca. Nel progetto è prevista anche l’organizzazio-ne di una missione economica di aziende israelianein Romagna nella primavera-estate del 2006.

* Direttore Azienda Speciale SIDI Eurosportello

Camera di Commercio di Ravenna

> internazionalizzazione <

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INTERSCAMBIO ITALIA-ISRAELEDati trimestrali variazioni al I° trimestre al I° trimestre

in % 2005 2005valore in € valore in €

Esportazioni 13,23% 327.203.634 288.981.121 Importazioni 8,31% 226.679.236 209.294.813 Saldo 26,15% 100.524.398 79.686.308 Fonte ISTAT agg. Giugno 2005

Trend 2003-2002-2001 2003 2002 2001valore in € valore in € valore in €

Esportazioni 1.212.554.893 1.535.928.604 1.807.512.627 Importazioni 806.745.999 800.792.591 851.338.397 Saldo 405.808.894 735.136.013 956.174.230 Fonte ISTAT agg. Dicembre 2004

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È l’anno della mobilitàprofessionale

a Commissione europea ha proclamato il 2006“Anno europeo della mobilità professionale”. Quest’ini-ziativa mira a sensibilizzare i cittadini sui vantaggi diun lavoro all’estero o di un nuovo lavoro, e a miglio-rarne la comprensione.Lavorare in un altro paese o in un nuovo settore di at-tività offre la possibilità di acquisire nuo-ve competenze ed esperienze, con benefi-ci sia per il lavoratore che per il datore dilavoro. Anche la riconversione è impor-tante in un ambiente economico in via dimondializzazione e di ristrutturazione.Tuttavia, secondo le statistiche sono po-chi gli europei che lavorano all’estero. Nelcorso degli ultimi 30 anni la percentualedegli Europei che risiedono in un paesedell’Unione diverso dal proprio paese d’o-rigine è circa l’1,5%; inoltre in 9 paesi del-l’UE, il 40% dei lavoratori svolge lo stessolavoro da più di 10 anni.Secondo Vladimir Spidla, commissarioeuropeo per Occupazione, affari sociali e pari opportu-nità, la scarsa mobilità dei lavoratori europei è da im-

putarsi al sussistere di ostacoli giuridici, amministrati-vi e linguistici, nonché ad una insufficiente conoscen-za delle informazioni e degli aiuti disponibili. Inoltre,molti lavoratori restano poco convinti dei vantaggi chederivano dal lavorare in un paese o in un settore diver-so. È dunque su questi aspetti che la Commissione in-

tende focalizzare questa campagnadi sensibilizzazione alla mobilità,contribuendo così alla creazione diun vero e proprio mercato europeodel lavoro, in linea con la strategiadi Lisbona.Non si può dimenticare inoltre chenel 2006 i 12 Stati membri che han-no instaurato, dopo l’allargamentodel 1° maggio 2004, un periodotransitorio in materia di mobilità dimano d'opera, dovranno fare ilpunto per decidere se prorogarlo oporvi fine. La cessazione o l’am-morbidimento di queste restrizioni

temporanee alla circolazione dei lavoratori dei nuoviStati membri risulterà particolarmente favorevole allamobilità professionale.Il lancio ufficiale dell’anno della mobilità dei lavorato-ri è avvenuto a Bruxelles il 20 e 21 febbraio 2006, allapresenza del Presidente della Commissione europea Jo-sé Manuel Barroso e di numerosi Commissari, in occa-sione di una conferenza dal titolo “La mobilità dei la-voratori: un diritto, una scelta, un’opportunità?”.

L

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DI PAOLA SAIANI*

> internazionalizzazione <

La CommissioneEuropeavuole sensibilizzarei cittadini suivantaggi di unlavoro all’estero odi un nuovo lavoro

>>>

INFOTutte le informazioni e le notizie sulla campagna ele attività legate all’Anno europeo della mobilitàprofessionale sono disponibili sul sito:http://europa.eu.int/comm/employment_social/workersmobility2006/index_fr.htm (in inglese, fran-cese e tedesco).

155be www.coface.it

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> internazionalizzazione <

Obiettivi e Attività durante l’Anno europeoL’Anno europeo, che potrà beneficiare di un bud-

get di 6 milioni di euro, sarà organizzato sotto forma diun progetto pilota della Commissione che si propone di:• sensibilizzare l’insieme delle parti in causa ai dirittidei lavoratori in materia di libera circolazione delle per-sone;• sviluppare lo scambio di buone prassi in materia dimobilità; • rafforzare le conoscenze (attraverso studi, indagini,ecc.) riguardo ai flussi di mobilità in Europa.Le attività, a livello europeo, prevedono:• il lancio ufficiale dell’anno della mobilità professio-nale, a febbraio 2006, alla presenza del Presidente del-la Commissione europea;• un “salone europeo dell’occupazione”, previsto si-multaneamente in varie decine di città europee in set-tembre 2006;• indagini e studi su scala europea, volti a migliorare lacomprensione delle questioni relative alla mobilità pro-fessionale e geografica;• la pubblicazione di un libro e di un cd-rom dal titolo“30 lavoratori mobili”;• il conferimento di un premio europeo all’organizza-zione che avrà contribuito in modo più incisivo alla mo-bilità professionale.

*Azienda Speciale SIDI EurosportelloCamera di Commercio di Ravenna

SITI UTILI• DG Occupazione e Affari Sociali. Sito principale della Commissione per questioni riguardanti Occu-pazione e affari sociali: http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/index_it.html • Libera circolazione dei lavoratori. Ogni cittadino dell’UE ha il diritto di lavorare e di vivere in un altrostato membro, senza subire alcuna discriminazione fondata sulla nazionalità:http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/free_movement/index_fr.htm (lingue inglese, fran-cese o tedesco)• Fondo Sociale Europeo (FSE). Principale strumento finanziario dell’UE in materia di occupazione e af-fari sociali: http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/esf2000/index_fr.html (lingue inglese, francese otedesco)• EQUAL. Laboratorio di idee a servizio della strategia europea per l’occupazione e l’inclusione sociale (i-niziativa finanziata dal fondo sociale europeo): http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/equal/index_fr.cfm • EURES, il portale europeo della mobilità professionale. Informazioni sulle possibilità di lavoro, stu-dio e formazione in Europa: http://europa.eu.int/eures/home.jsp?lang=it&langChanged=true • Leonardo da Vinci. Programma d’azione comunitario in materia di formazione professionale: http://europa.eu.int/comm/education/programmes/leonardo/leonardo_fr.html • Osservatorio europeo sull’occupazione. Contribuisce allo sviluppo della strategia europea per l’oc-cupazione attraverso studi comparativi sulle politiche d’impiego e le tendenze sui mercati del lavoro:http://www.eu-employment-observatory.net/ • Condizioni di lavoro. Agenzia europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro:http://www.eurofound.eu.int/ (lingua inglese)

GLI EURO INFO CENTRELa rete degli Euro Info Centre, di cui l’Azienda

Speciale SIDI Eurosportello fa parte, contribui-

sce attivamente alla promozione dell’anno eu-

ropeo della mobilità dei lavoratori.

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azienda Speciale SIDI-Eurosportello è lo stru-mento operativo della Camera di Commercio di Ra-venna in tema di internazionalizzazione: orienta, as-siste e fornisce consulenza alle imprese del territo-rio, in particolare alle piccole e micro imprese, cheoperano con l’estero. Al fine di offrire agli impren-ditori del territorio servizi sempre più personalizza-ti ed adeguati al mutevole contesto economico in-ternazionale, ha costituito, già da alcuni anni, unaserie di Uffici all’estero, denominati DESK. Essi ope-rano su mercati particolarmente difficili, geografi-camente lontani e in aree strategiche dove si rendenecessaria una presenza costante.

Che cos’è un DESK?Si tratta di un “Ufficio” gestito dalla Camera di Com-mercio/Eursoportello, spesso in collaborazione conl’Unione delle Camere di Commercio dell’Emilia Ro-magna e delle altre Camere della Regione, con l’utiliz-zo di una risorsa umana dedicata alle imprese del ter-

Una rete di “desk”per le imprese

L’ ritorio. La persona responsabile dell’ufficio, può esse-re sia di nazionalità locale che italiana, con ottima co-noscenza della lingua e della cultura del paese dove o-pera ed ha un’approfondita preparazione del contestoeconomico emiliano-romagnolo in quanto si recaspesso in Italia per incontrare le aziende del territoriopresso le Camere di Commercio.Con il Desk all’estero si instaura una sorta di filo di-retto, “comunicazione privilegiata” che permette al-le imprese di ricevere tempestivamente i servizi ri-chiesti.

Quali sono i servizi che eroga alle imprese?La gamma dei servizi che il Desk è in grado di offri-re è abbastanza ampia ed eterogenea. Essi possonoessere suddivisi in quattro categorie.- Orientamento al mercato/check up delle concreteopportunità dell’azienda nel paese di interesse. Soli-tamente questo servizio avviene durante il colloquiocon l’esperto/responsabile del Desk all’estero, che si

DI PINA MACRÌ E FRANCESCA TRIOSSI*

DESK SHANGHAIindirizzo 200021 Shanghai - P.R. China

181, Lane Taicang RD., Xintiandi Plaza, Building 9

Sito Web http://www.rer.camcom.it/shanghai/index.html

Responsabile del Desk a Shanghai Marco Tchen

Referente presso SIDI Eurosportello Pina MacrìE-mail: [email protected]. 0544 481414 - Fax 0544 218731

DESK MOSCAindirizzo Moscow 121019 – Russia

Nouyj Arbat 7 / 5th floor

Responsabile del Desk a Mosca Maria Rudolskaya

Referente presso SIDI Eurosportello Francesca TriossiE-mail [email protected]. 0544 481482 - Fax 0544 218731

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> internazionalizzazione <

reca periodicamente in Camera di Commercio. Si in-tegra con l’invio di schede paese aggiornate (dati ma-croeconomici, elenchi delle principali manifestazio-ni fieristiche ecc.) e con la realizzazione in Cameradi Commercio di seminari paese tematici o settoria-li.- Risoluzioni di quesiti in materia di commercio in-ternazionale (dazi, dogane, trasporti internazionali,normativa, contrattualistica, certificazione, ecc.)- Supporto nella ricerca/identificazione della con-troparte estera sia per sviluppare rapporti pura-mente commerciali che forme di partenariato e di in-vestimento diretto nel paese (questo servizio va dal-la fornitura di liste di nominativi alla selezione/ve-rifica interesse dei partner locali)- Servizi personalizzati (supporto logistico nel pae-se estero, interpretariato, traduzioni, redazione dicontratti o consulenze di esperti locali su particola-ri problematiche)

Come utilizzarne i servizi?Per ogni Desk all’estero c’è una persona dell’Euro-sportello che coordina l’attività sul territorio e gesti-sce i rapporti con le imprese. L’azienda interessata può richiedere il servizio in va-rie modalità:

- Inviare una richiesta tramite posta elettronica o faxalla persona incaricata- Compilare la scheda di “Richiesta Servizio”, chepermette di acquisire le informazioni necessarie inmaniera più sistematica, scaricabile dal sito internetwww.ra.camcom.it/eurosportello (cliccare il riqua-dro “Desk all’estero”).- Richiedere un colloquio di approfondimento/checkup aziendale con il responsabile del Desk del paese e-stero di riferimento, il quale su appuntamento incon-tra le imprese interessate in Camera di Commercio .

Quanto costa il servizio del DESK?Il servizio è completamente gratuito per le imprese.È la Camera di Commercio o Eurosportello che fi-nanzia l’Ufficio all’estero proprio per favorire e pro-muovere la presenza delle imprese ravennati su de-terminati mercati.Sono a pagamento, invece, i servizi personalizzati,in quanto necessitano di esperti e consulenti speci-fici. Infatti tali servizi sono forniti su preventivo evengono regolati direttamente tra l’azienda e il De-sk Estero.

*Azienda Speciale SIDI Eurosportello Camera di Commercio di Ravenna

DESK CASABLANCAIndirizzo Casablanca – Marocco

62, Bd. D’Anfa anlge Moulay Youssef

Responsabile del Desk a Casablanca Agnese Giorgi

Referente presso SIDI Eurosportello Pina MacrìE-mail: [email protected]. 0544 481414 - Fax 0544 218731

DESK CITTÀ DEL MESSICOindirizzo Città del Messico - Messico D.F.

Mazarik 490, Colonia Planco

Referente presso SIDI Eurosportello Pina MacrìE-mail: [email protected]. 0544 481414 - Fax 0544 218731

DESK ISRAELE (ANTENNA PER IL MERCATO ISRAELIANO)Si tratta di un’antenna appena istituita che opera principalmente per la ricerca partner e verifica opportu-nità di collaborazioni commerciali e produttive nei seguenti settori: biomedicale, farmaceutico, sistemi di ir-rigazione, sicurezza, ICT, PC/telefonia e agroalimentare

Referente presso SIDI Eurosportello Giovanni Casadei MontiE-mail: [email protected]. 0544 481443 - Fax 0544 218731

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APPROFONDIMENTI

Sembra lontano il 19 febbraio 1996,gior-no in cui contemporaneamente in tutte leCamere di Commercio si diede concretoavvio al Registro Imprese. Sembra moltolontano, ma per gli operatori il ricordo èvivissimo,perché la tensione di quel gior-no (e, a dire il vero, anche di quelli suc-cessivi) era veramente grandissima: tuttodoveva, infatti, funzionare alla perfezio-ne… e così fu.Da allora imprenditori,professionisti,stu-denti, cittadini possono accedere al Re-gistro informatico che collega tutte le Ca-mere di commercio d’Italia (e, si auspica,tra breve anche europee),permettendo diricercare qualsiasi impresa ovunque ubi-cata.Il trasferimento degli atti dagli archivi deiTribunali è stata una delle fasi più gravo-se, ma con la collaborazione di tutti si èriusciti anche in quest’”impresa”. Ora,dopo dieci anni, il Registro ha avuto unosviluppo insospettabile: infatti, partito inmodalità informatica (un’innovazione in-credibile per l’epoca), si è con il tempo e-voluto nell’attuale Registro telematico.Ripercorrere le tappe importanti non è fa-cile, perché si rischia di tralasciare qual-che significativo momento storico, macertamente il cammino fino ad oggi per-corso può essere sintetizzato in due fasi:un primo periodo di assestamento(1996-1999), un secondo periodo, conl’avvento del nuovo secolo,di evoluzionetelematica (2000-2005), che ha dato econtinua a dare servizi particolarmenteinnovativi e utili alle imprese.

Sono occorsi almeno tre anni di assesta-mento, necessari anche per “testare” lenuove tecnologie, che lentamente muo-vevano dalla “carta” al “dischetto”(floppy disk, ndr), contenente la docu-mentazione da presentare per le iscrizio-ni, le modifiche e le cancellazioni. I tem-pi, ovviamente, non erano così immedia-ti, ma già si erano fatti consistenti passiavanti anche nella gestione amministra-tiva delle pratiche.Il Registro Imprese di Ravenna, insiemead altri Registri Imprese delle Camere e-miliano-romagnole, in quel significativotriennio maturò la decisione di certificarei propri servizi secondo la normativa eu-ropea UNI ISO 9001. Lo scopo principaledi quella decisione si basava (e si basa an-cora oggi) sulla particolare attenzione al-le esigenze della clientela, a cui è im-prontata tutta l’attività R.I. Quindi: sem-plificazione delle procedure nel rispettodella legge,maggiore accessibilità ai ser-vizi resi, riduzione dei tempi di attesa aglisportelli, riorganizzazione interna,atten-zione alla logistica d’accesso agli spor-telli, risposte immediate ed esaurienti,massima professionalità. In quest’otticail R.I. di Ravenna ottenne il primo certifi-cato di qualità alla fine del 1999 e da al-lora tutti gli anni con proposte ed azionimigliorative conferma la propria vocazio-ne ad essere un “Registro di qualità”,puntando alla massima semplificazioneamministrativa e all’attenzione al cliente.Con l’arrivo del nuovo secolo, nel 2000,sono iniziate le sperimentazioni telema-

tiuno

I dieci anni

del Registro

delle Imprese

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I dieci anni del Registro delle Imprese

tidue

tiche, particolarmente innovative e vota-te ad estendere l’utilizzo del Registro, ri-ducendo al minimo il disturbo per le im-prese , le loro associazioni di rappresen-tanza e i professionisti.A Ravenna,in par-ticolare, la preziosa collaborazione delleassociazioni di categoria e degli ordiniprofessionali ha permesso di sperimen-tare fin da subito l’utilizzo delle nuovetecnologie, facendo sì che all’entrata invigore dell’obbligo legislativo di presen-tazione telematica delle pratiche al R.I.,l’impatto fosse smussato dalle preceden-ti esperienze. Fu così che fin dall’estate2002 al Registro delle Imprese di Raven-na venne presentato un consistente nu-mero di bilanci telematici, pur se l’obbli-go in tal senso fu solo a partire dall’annosuccessivo.Grande risultato,dunque,cheha aperto la strada alla trasmissione te-lematica con considerevoli vantaggi: im-mediatezza e celerità delle iscrizioni, ri-duzione delle file agli sportelli,possibilitàper i professionisti e per le associazioni,per conto delle imprese, di non venire di-rettamente in Camera di commercio. E,soprattutto, celerità nella verifica, nelcontrollo e nell’immissione dei dati e,conseguentemente, nel rendere disponi-bili le informazioni, tramite l’archiviazio-ne ottica.Lo sviluppo concreto è iniziato con la di-stribuzione “a tappeto” dei dispositivi difirma digitale (smart-card, ndr) sia attra-verso l’istituzione di un apposito ufficio“dedicato” all’interno del Registro delleImprese e l’attivazione di sportelli nelledue sedi staccate di Faenza e Lugo,sia conla costituzione di uffici “decentrati”pres-so le associazioni, sia, infine, con la sot-toscrizione di convenzioni con i profes-sionisti. A tutto ciò si sono associati in-contri conoscitivi e formativi per diffon-dere l’utilizzo di tale innovativo strumen-to. Il territorio ravennate ha risposto, co-me sempre, in modo estremamente posi-tivo e la Camera di commercio di Raven-na ha occupato fin dall’inizio un posto dialto livello nella graduatoria nazionaleper quanto attiene all’utilizzo della firmadigitale.Questo ha permesso di sviluppare anche

preziose collaborazioni tra Enti, al fine dipromuovere la massima diffusione, co-noscenza e utilizzo della firma digitale. Èquindi nata una solida collaborazionecon l’Università di Bologna – Sede di Ra-venna nell’ambito del corso di laurea inOperatore giuridico d’impresa,per la rea-lizzazione di un progetto, tuttora in cor-so, che sostanzialmente ha per obiettivoprincipale la diffusione della conoscenzadello strumento di firma digitale agli stu-denti che si affacceranno al mondo del la-voro in campo imprenditoriale al terminedegli studi. Il progetto prevede una seriedi incontri, nell’ambito del corso di Infor-matica giuridica, durante i quali viene il-lustrata agli studenti la funzione del Re-gistro Imprese e la firma digitale, le suepeculiarità, le modalità di utilizzo e le po-tenzialità, il tutto seguito da vere e pro-prie esercitazioni pratiche, in cui gli stu-denti utilizzano materialmente lo stru-mento fornito dalla Camera di commer-cio. Il progetto è particolarmente innova-tivo e, attualmente, resta l’unica espe-rienza in campo nazionale e dimostral’attenzione che la Camera di commerciopone alla formazione dei futuri impren-ditori o professionisti.L’utilizzo della firma digitale e degli stru-menti telematici hanno comunque faci-litato anche i rapporti tra Enti,sempre nel-l’ottica della semplificazione amministra-tiva: la Camera di commercio di Ravenna,infatti, ha anche attivato una convenzio-ne con la Cancelleria fallimentare del Tri-bunale, attraverso la quale le comunica-zioni fallimentari riguardanti le imprese i-scritte nel Registro vengono trasmessetelematicamente dalla Cancelleria stes-sa.Questo permette di aggiornare in tem-pi rapidissimi le posizioni iscritte, fornen-do così in tempo reale una giusta infor-mazione ai fruitori del Registro,con mag-giori garanzie per tutti.Lo strumento di firma, anche attraverso ivari interventi legislativi emessi nell’otti-ca di avviare e concretizzare una sempremaggiore semplificazione amministrati-va, si è recentemente evoluto con l’intro-duzione della Carta nazionale dei servizi(CNS, ndr), prevista dalla normativa na-

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I dieci anni del Registro delle Impreseti tre

zionale e consistente in un dispositivo,che oltre a contenere la firma digitale,per-mette all’utente di identificarsi per l’ac-cesso generale sul web. Il sistema came-rale nazionale è attualmente impegnatonella distribuzione agli amministratori disocietà di capitali di questo nuovo stru-mento, che, per quanto riguarda le im-prese, fornisce gratuitamente alcuni im-portanti servizi: possibilità di “vedere” lapropria impresa (fino ad un massimo di3), estrapolando visure, copie atti, bilan-ci. Un’ulteriore prestazione del sistemacamerale, quest’ultima, sempre al servi-zio delle imprese, che, direttamente dallapropria sede,possono,senza alcun costo,prendere visione della propria posizioneR.I.La potenzialità della CNS deve essere an-cora completamente percepita,ma la Ca-mera di commercio di Ravenna si sta giàattrezzando per avviare progetti di colla-borazione con le altre pubbliche ammini-strazioni,affinché, tramite CNS,sia possi-bile per il possessore accedere anche adaltri servizi, che non siano strettamente esolo quelli forniti dalle Camere di com-mercio. In quest’ottica sono in corso in-contri con il Comune di Ravenna e la Pro-vincia finalizzati a far “colloquiare” i ri-spettivi sistemi operativi.Il Registro Imprese, dunque,al compi-mento del primo decennio dalla costitu-zione, nel corso del quale è intervenuta,anche, la prima riforma del diritto socie-tario (che ha permesso tra l’altro di evi-denziare chiaramente le compagini so-ciali),guarda al futuro, sia nella propriaveste giuridico-istituzionale di strumentodi pubblicità costitutiva, oltre che dichia-rativa, sia nella veste di strumento di re-golazione del mercato, fornendo pubbli-cità economica.Anche in quest’ottica,so-no allo studio i nuovi “output”, che la so-cietà di informatica delle Camere di com-mercio (Infocamere, ndr) sta elaborandoper migliorare la “lettura” delle informa-zioni e facilitarne l’uso ai fruitori,affinchétutte le potenzialità della banca dati pos-sano essere sfruttate anche come stru-mento di regolazione del mercato, comesopra si è detto.

Quali sono gli sviluppi futuri del Registro?Quali aspettative per i prossimi dieci an-ni? Uno dei problemi principali attual-mente consiste nell’imprecisione di alcu-ne informazioni che, essendo fornite di-rettamente dalle imprese, non sempre ri-flettono la reale situazione (si pensi, ades., alle società inattive , o a quelle in li-quidazione da anni e mai cessate…).Tut-to il sistema camerale si sta attivando percostruire uno strumento più dettagliato,con informazioni sempre più vere,che for-nisca la reale situazione imprenditorialedel territorio provinciale. È poi senza dub-bio necessario continuare nello sviluppo enella diffusione degli strumenti telemati-ci, che dovranno essere utilizzati anchedalle imprese individuali e, infine si pone,la necessità di dare concreto avvio a quel-lo che viene definito il Registro ImpreseEuropeo (European Business Register, E-BR, ndr), che attraverso l’esperienza ita-liana,unica nel suo genere,potrebbe con-cretamente attivarsi nei prossimi anni (at-tualmente è possibile per le imprese do-tate di Telemaco fare interrogazioni su al-meno 16 paesi europei).Proprio per discutere del futuro del Regi-stro con i veri fruitori dello stesso, le im-prese, la Camera di Commercio di Raven-na ha deciso di organizzare, nel decenna-le della costituzione,un incontro pubblicocon i rappresentanti nazionali delle cate-gorie economiche, con il Direttore gene-rale di Infocamere e con le associazioni egli ordini locali. L’obiettivo è quello di ve-rificare la percezione del Registro da par-te delle imprese e di capire quali sono lereali esigenze, cioè come lo vorrebbero eche cosa si aspettano da questo stru-mento.Si chiude, quindi, un periodo estrema-mente positivo, di ampio sviluppo e di ve-ri miglioramenti tecnologici: l’augurio èche il nuovo decennio apra prospettive an-cora più utili ed interessanti per lo svilup-po del mondo imprenditoriale, vero mo-tore dell’economia.

Maria Cristina VenturelliConservatore del Registro

delle Imprese della Camera di commercio di Ravenna

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I dieci anni del Registro delle Imprese

tiquattro

Il Registro “informatico”

delle ImpreseL'aspetto forse più innovativo del rego-lamento attuativo del Registro delle Im-prese (D.P.R.7 dicembre 1995,n.581) ri-siede nel modo in cui viene previsto l'im-piego dell'informatica.Fino al 1996, e spesso ancora oggi, erala carta che conservava il rango di con-tenitore primario dell'informazione chesi voleva registrare a livello pubblico.Nelcaso del Registro delle Imprese questoruolo è affidato al calcolatore elettroni-co, con una formulazione estremamenteesplicita: "l'iscrizione consiste nell'inse-rimento nella memoria dell'elaboratoreelettronico e nella messa a disposizionedel pubblico sui terminali per la visura di-retta del numero dell'iscrizione e dei da-ti contenuti nel modello di domanda"(art. 14 c. 8).In sostanza, quindi, l'informazione è re-

gistrata e pubblicata nel momento in cui,inserita nel "data base" del sistemainformatico, diventa consultabile per viatelematica.È vero che tutto questo è stato reso pos-sibile dalla precedente informatizzazio-ne del Registro delle Ditte, ma soltantocon il DPR 581 viene dato valore legaleall'inserimento nel sistema informaticoin sostituzione di quella sul registro car-taceo.A partire dalla attuazione del Registrodelle Imprese, le consultazioni per via te-lematica sono state in costante ascesasia da parte degli utenti finali, sia da par-te degli operatori del settore dell'infor-mazione commerciale.La diffusione di internet ha risolto i pro-blemi che in precedenza frenavano lo svi-luppo delle comunicazioni telematiche,

per cui anche nel caso del Registro delleImprese la platea dei soggetti utenti del-la consultazione telematica è rapida-mente cresciuta.Il mercato delle informazioni sulle im-prese sta progressivamente assumendouna nuova fisionomia: si riduce lo spazioper gli operatori che si limitano a tra-smettere agli utilizzatori finali le infor-mazioni raccolte agli sportelli camerali oper via telematica, mentre sono semprepiù spesso direttamente gli utilizzatori fi-nali (cresciuti da 500 nel 1998 a circa 91mila nel 2005) a interrogare il registrotramite internet.Contemporaneamente si sviluppa l'atti-vità di quegli operatori che sono in gra-do di offrire dei veri e propri rapportiinformativi con contenuti raccolti da fon-ti diverse e con valutazioni in ordine al-

CONSUMI DI PROSPETTI - ITALIA

1997 1998 1999 2000ATTI DOCUMENTI 17 3.323 BILANCI ANNUALITA' COMPLETA 15.055 620.100 582.581 652.017 BILANCI FORNITURA BATCH 112.752 89.839 42.266 12.286 BILANCI ON-LINE 652.069 122.794 69.287 96.014 RI CERTIFICATI 8.597 13.898 40.109 84.986 RI VISURE A BLOCCHI 306 114.586 949.772 2.802.857 RI VISURE ORDINARIE 7.599.731 8.092.723 7.003.200 5.885.126 RI VISURE STORICHE 56 813.953 3.030.803 3.049.185 SOCI SCHEDA SOCIETA' /ASSETTI PROPRIETARI 153.033 289.224 470.834 858.252 SOCI SCHEDA SOCIO 37.156 102.591 137.918 235.010 Totale 8.578.755 10.259.708 12.326.787 13.679.056

PRATICHE TELEMATICHE - 4 9.100 28.206

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I dieci anni del Registro delle Impreseticinque

l'affidabilità delle imprese esaminate.Su questo mercato, stimato nel 2005 incirca 440 milioni di euro,detiene una po-sizione di leadership CERVED con ricaviper 128 milioni di euro, una società at-tualmente controllata dalle banche, manata oltre trenta anni fa per iniziativa del-le Camere di commercio e poi diventa au-tonoma nel 2005 con la scissione daInfoCamere.L'organizzazione informatica del Regi-stro e la sua immediata accessibilità hareso possibile adottare tutta una serie disemplificazioni amministrative,che si so-no tradotte in riduzione dei costi per leimprese.Mi limito a ricordare i casi più clamorosi:a) la certificazione antimafia attraversoil collegamento tra il Registro delle Im-prese e il sistema informativo del Mini-stero degli interni (art. 15 decreto legge25 marzo 1997 n°67, convertito in leg-ge 23 maggio 1997 n. 135)b) l'eliminazione dell'obbligo di pubbli-cazione degli atti e dei fatti delle societàe delle Cooperative rispettivamente sulBUSARL sul BUSC (art. 29 legge 7 ago-sto 1997, n 266)c) la semplificazione degli obblighi di re-

gistrazione e di comunicazione delle so-cietà cooperative (decreto Ministro delleattività produttive 23 giugno 2004).Il Registro delle Imprese è stato anche ilprimo istituto ad adottare in maniera in-tegrale la nuova disciplina sul documen-to elettronico.Il regolamento attuativo conteneva già laprevisione della presentazione su sup-porto informatico delle domande di iscri-zione e di deposito (art. 14) e della ar-chiviazione informatica degli atti (art. 8),ma soltanto con successiva normativasono state emanate tutte le disposizioninecessarie per dare concreta attuazioneal superamento della carta.L'obbligo dell'utilizzo del documento e-lettronico per la presentazione delle do-mande di iscrizione e di deposito degli at-ti societari (stabilito quasi simultanea-mente dal DPR 14 dicembre 1999 n.558,pubblicato su GU 21 novembre 2000, edalla legge 24 novembre 2000) è anda-to in vigore, dopo ripetuti rinvii, a no-vembre 2003.La concreta attuabilità del nuovo sistemadi comunicazione con la pubblica ammi-nistrazione è ormai dimostrata dai fatti:nel 2005 sono state presentate al Regi-

stro delle Imprese 2 milioni 407 mila do-mande in via telematica, firmate digital-mente (di cui 850 mila bilanci).L'efficacia del nuovo sistema emerge an-che dalla tempestività con la quale sonoconsultabili gli atti depositati al Registrodelle Imprese: i bilanci disponibili per laconsultazione a fine settembre sono pas-sati da 450 mila nel 2003 a 700 mila nel2005.La strumentazione fornita dalle Camerealle società e ai professionisti (oltre unmilione 500 mila dispositivi di firma digi-tale) costituisce una infrastruttura a di-sposizione per altri progetti di e-govern-ment, che purtroppo tardano a decolla-re.Si profila un nuovo appuntamento per ilRegistro delle Imprese: la revisione delregolamento di attuazione, resa neces-saria dalle molte innovazioni normativeintervenute dopo il 2005 (primo fra tuttela riforma del diritto societario) e resapossibile dalla previsione dell'art. 1 bisdel decreto legge 30 settembre 2005 n.203 convertito in legge 2 dicembre 2005,n. 248.Il pericolo maggiore è che con il nuovo re-golamento "si voglia dire troppo", por-tando a rango regolamentare disposizio-ni che potrebbero restare a livello infe-riore, e quindi rendendo tutto il sistemapiù rigido e meno adattabile alle innova-zioni, che inevitabilmente interverrannoanche questa volta dopo la pubblicazio-ne.Certamente il DPR 581 del 1995 contie-ne molte norme superate da successivedisposizioni regolamentari o legislative,e per questo va rivisto. Ma l'impianto difondo va non solo mantenuto, ma possi-bilmente rafforzato, tenendo ben pre-senti le due finalità più importanti del Re-gistro delle Imprese: fornire certezza efornire informazioni tempestive sulle im-prese che operano sul mercato.

Giovanni NasiDirettore generale Infocamere s.c.p.a.

2001 2002 2003 2004 200514.198 39.203 73.322 146.811 242.058

655.346 692.879 820.973 1.901.522 1.752.556 46.743 121.957 170.881 76.598 6.194

144.272 194.335 248.606 367.788 431.963 159.490 259.257 380.199 472.215 478.299

3.513.256 1.762.963 1.705.586 2.444.074 2.410.439 6.423.803 6.744.774 7.948.690 8.435.911 10.495.428 3.354.038 4.784.548 4.630.182 6.270.106 6.915.075

1.489.400 1.863.663 1.969.614 2.202.129 2.389.116 513.675 711.124 897.188 1.098.582 921.140

16.314.221 17.174.703 18.845.241 23.415.736 26.042.268

52.066 103.366 720.161 2.233.062 2.407.974

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I dieci anni del Registro delle Imprese

tisei

L’impatto dell’evoluzione

tecnologica sulle attività

del registro delle imprese

I dati che prendiamo in esame sonoquelli relativi al periodo 2000-2005,cioè il periodo successivo all’assesta-mento normativo e di adeguamentodelle modalità operative 1996–1999.Si è avviato nel corso degli anni un pro-cesso di innovazione /evoluzione tec-nologica che ha ridefinito il modo dipercepire e il modo di lavorare del Re-gistro Imprese. Il rinnovamento ha ap-portato conseguentemente una sensi-bile riduzione dei tempi di attesa delservizio sia allo sportello che al mo-mento della lavorazione delle doman-de telematiche,accrescendo il grado disoddisfazione finale del cliente.

Il servizio di sportello (Front Office)Nel 2000 il Registro Imprese era orga-nizzato in 5 sportelli, con un tempo me-dio di attesa di 7-8 minuti; nel 2005 ilnumero degli sportelli si è ridotto a 2 conun tempo medio di attesa di 5-6 minuti.In questo caso l’evoluzione si può asso-ciare/identificare nella visibile diminu-zione delle lunghe file allo sportello.Come è stato possibile questo cambia-mento/ miglioramento? “Il Registro Imprese è arrivato a casadell’ impresa” è la risposta, ed è ancheil nostro slogan: ora il singolo imprendi-tore ha la possibilità di accedere al Re-gistro Imprese telematico, direttamentee comodamente, dal computer della

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I dieci anni del Registro delle Impresetisette

propria azienda: servizi e prodotti co-me visure,certificati,copie atti,copie bi-lanci, pratiche societarie disponibili online 24 ore su 24 con il sistema web Te-lemaco.

Presentazione bilanci e atti societariFino al 2000 l’utente si recava allo spor-tello per presentare la pratica, e gli ve-niva rilasciata una ricevuta.L’ufficio procedeva quindi nella lavora-zione ed eventualmente nella richiestadi correzioni/integrazioni e, in seguito,l’utente doveva tornare a ritirare il cer-tificato o la copia dell’atto attestantel’avvenuta iscrizione.Adesso, grazie al collegamento trami-te Telemaco, la pratica perviene intempo reale (con un messaggio di po-sta elettronica ne viene notificato daparte della Camera di Commercio l’av-viso di ricevimento), i tempi dell’istrut-toria/lavorazione si sono ridotti (risul-tano prossimi ai 5 giorni) anche graziealla “gestione delle correzioni on li-ne”; al termine l’utente riceve per viatelematica la visura che attesta l’avve-nuta iscrizione della domanda nel Re-gistro Imprese.

La lavorazione delle pratiche (Back office)L’evoluzione della prassi gestionale sipercepisce anche nei dati di lavorazionee nei tempi di evasione delle pratiche: senel 2000 la percentuale di pratiche eva-se nei termini era del 38,8 %,nel 2005 lapercentuale sale al 62,1% (percentualeche,prendendo in esame le sole doman-de telematiche, sale al 74,3%).In modo particolare, risultano interes-santi anche i miglioramenti sui tempi di

Andamento numero contratti Telemaco

500 -450 -400 -350 -300 -250 -200 - 150 -100 -50 -0 -

2000 2001 2002 2003 2004 2005

Modalità presentazione pratiche

% evasione totale ANNO 2000

% evasione totale ANNO 2005

evasioni telematiche

2000 2005

I dati delle tabelle sono riferiti alla CCIAA di Ravenna

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I dieci anni del Registro delle Imprese

tiotto

RAPPORTO SMART CARD/SOCIETÀ - CCIAA RAVENNA

Forma giuridica Soc di Soc di Coop.ve Consorzi Altre TOTALE TOTALECapitale Persone forme comprensivo di s.c.

revocate e scaduteSmart card RAVENNA 5.226 5.011 505 86 164 10.992 12.549

NR SOCIETA' 6.225 9.877 541 99 257 16.999 ---

elaborazione dei bilanci: nel “tristemen-te famoso” periodo maggio-luglio (sca-denza per il deposito dei bilanci) gli utentiricorderanno che si creavano code e tem-pi di attesa infiniti allo sportello.Prima del 2003 la lavorazione dei bilan-ci, l’invio al servizio esterno di archivia-zione ottica e la fornitura della copia del-l’atto, richiedevano 5-6 mesi di attesa daparte dell’utente; dal 2003 è stato intro-dotto un sistema di pre-controllo auto-matico dei bilanci – e in generale un si-stema di gestione e archiviazione degliatti informatici – che permette di otte-nerne la copia già al momento dell’iscri-zione della pratica al Registro Imprese.

Dalla firma alla CNSLa nascita della smart card (firma digita-le) è stata il punto di partenza dell’evolu-zione tecnologica dei servizi resi dal Re-gistro. Dal 2004 la smart card è diventa-ta CNS (Carta Nazionale dei Servizi): ol-tre che strumento per la firma digitale, o-ra è una vera e propria chiave di accessoai servizi on line della pubblica ammini-strazione. In particolare per quel che ri-guarda il Registro Imprese, il titolare del-la CNS può richiedere gratuitamente vi-sure e copie atti, riguardanti le società dicui è amministratore, fino ad un massi-mo di 3 società. Nel 2005 il numero disocietà iscritte al Registro Imprese è sta-ti di 16999; il numero delle smart card /cns che sono state rilasciate agli im-prenditori è risultato 12549, con unapercentuale di distribuzione del 73% atestimoniare il buon livello di diffusio-ne dello strumento sul territorio.

Cristina FranchiniCaposervizio del Registro delle

Imprese di RavennaLe tabelle e i grafici sono a cura di

Stefano Felcini del Registro delle Imprese di Ravenna

Le società e la distribuzione smart card - CCIAA Ravenna

Andamento deposito bilanci 2005 - CCIAA Ravenna

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> 34 <

> ordini, albi e collegi <

le parti hanno concordato quanto segue.Modalità dell’attività di vigilanzaViene ribadito che l’esercizio dell’attività di vigilan-za ricade interamente sulle autonome determinazio-ni e responsabilità della Direzione provinciale del la-voro in materia di esame della documentazione di la-voro. “In ogni caso, ilpersonale ispettivo al-l’interno del l’Ufficio edurante i vari accessipresso le aziende, che siavvalgono della consu-lenza esterna, oltre chedirettamente con i re-sponsabili aziendali, do-vrà interloquire esclusi-vamente con Consulentidel lavoro, o professionisti comunque abilitati ai sen-si della L.12/79 (istitutiva dell’Albo dei Consulenti dellavoro), a cui è stato affidato l’incarico per la cura egli adempimenti in materia di lavoro, previdenza edassistenza sociale dei lavoratori dipendenti. Il perso-nale ispettivo terrà analogo comportamento qualoradovessero essere trattate questioni esorbitanti l’a-spetto esecutivo o di semplice consegna di documen-tazione, di norma affidati all’opera di personale di-pendente dell’azienda o del Consulente del lavoro.”

l 12 dicembre scorso è stato firmato tra la Direzio-ne provinciale del lavoro di Ravenna e i Consulentidel lavoro un protocollo d’intesa atto a sostanziarel’attività di vigilanza del personale ispettivo e a con-trastare l’abusivismo nell’ambito della professione diconsulenza del lavoro. L’accordo riveste particolareimportanza per i professionisti e per le aziende, di cuisono consulenti.Il testo apre con una premessa che definisce il ruoloe la funzione dei soggetti.“La Direzione provinciale del lavoro esercita la fun-zione di vigilanza in materia di lavoro e di previdenzasociale.” “I Consulenti del lavoro operano istituzionalmentenell’ambito della consulenza alle imprese con spe-cializzazione nella gestione delle risorse umane e, inquanto iscritti al rispettivo ordine professionale,hanno funzione di garanzia, rispetto alle parti deirapporti di lavoro e dei rapporti connessi, assolven-do il loro ruolo a salvaguardia della fede pubblica”.Di seguito, dopo un doveroso richiamo ai principi dicollaborazione e di reciproca considerazione e allanecessità di ricercare modalità operative tese a fa-vorire scelte interpretative e prassi applicative, ispi-rate a canoni di correttezza, trasparenza e unifor-mità, nonché alla volontà di prevenire la consulen-za abusiva per tutelare la pubblica fede e la legalità,

Un protocollo d’intesaregolamenta l’attivitàdi vigilanza delpersonale ispettivo

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> 35 <

> ordini, albi e collegi <

Attività ispettiva e contrasto all’abusivismoConsiderato il comune interesse dei datori di lavoro,dei lavoratori e dei soggetti istituzionali, Direzioneprovinciale del lavoro e dei Consulenti del lavoro, invirtù della loro funzione pubblicistica di garantire lalegalità e la fede pubblica, le partifirmatarie ribadiscono le seguentilinee d’azione e criteri operativi.“Nello svolgimento dell’attività divigilanza, anche quando svoltacongiuntamente a funzionari di al-tri enti pubblici …, gli ispettori dellavoro devono accertarsi che i sog-getti, cui le aziende sottoposte a vi-gilanza conferiscono in qualcheforma l’incarico di svolgere adem-pimenti in materia di lavoro, previ-denza ed assistenza sociale dei la-voratori dipendenti, siano Consulenti del lavoro re-golarmente iscritti al rispettivo Ordine professiona-le”.Pertanto, “si rende necessario, che nei verbali ispet-tivi sia sempre riportato il nominativo del consulen-te, nonché il numero di iscrizione al relativo alboprofessionale”. Per quanto riguarda l’accertamento,presso i centri di elaborazione dati, finalizzato a ve-rificare l’effettiva sussistenza dei presupposti di leg-ge, esso “dovrà vertere in particolare sui seguenti a-spetti: svolgimento esclusivo di mere operazioni di

calcolo, stampa e attività strettamente strumentali edaccessorie; effettiva ed imprescindibile presenza edoperatività responsabile dei Consulenti del lavoro”. In caso di constatato abuso di professione gli ispetto-ri del lavoro “provvederanno ad inoltrare documen-

tata comunicazione di notizia di rea-to alla competente Procura della Re-pubblica, anche ai fini dell’art. 348del codice penale, … portando a co-noscenza l’Ordine dei Consulenti dellavoro, nel rispetto del segreto i-struttorio, per le eventuali conse-guenti misure di carattere discipli-nare a tutela della professione”. Dal canto proprio il Consiglio pro-vinciale dell’Ordine si impegna a se-gnalare riscontrate ipotesi di eserci-zio abusivo della professione. Infi-

ne, in relazione alle problematiche generali relativeai rapporti tra le due istituzioni e alle rispettive com-petenze, le parti hanno concordato di comunicare re-ciproche disfunzioni, irregolarità ed insufficienze e-ventualmente riscontrate, sia nell’ambito del fun-zionamento degli uffici della Direzione provincialedel lavoro, che per quanto attiene alla etica e alladeontologia professionale.

*Segretario dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Ravenna

Il consiglio provincialedell’ordine si impegnaa segnalare le ipotesiriscontrate di esercizioabusivo dellaprofessione

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fessionale di Ravenna, la Camera di Commercio diRavenna ed i ricercatori del Consorzio CGM di Bre-scia e dell’AICCON di Forlì (emanazione della facoltàdi economia dell’Università di Bologna). Inoltre, tut-te le Associazioni di categoria, referenti del mondoimprenditoriale provinciale, hanno dato la loro ade-sione al progetto in qualità di partner di rete, dispo-

nibili quindi alla condivisione ealla divulgazione degli obiettivi edelle attività.Il progetto Agape interviene sulfronte della domanda di lavoro,proponendosi come agente di svi-luppo nella creazione di nuoveopportunità lavorative a favoredelle persone a rischio di esclu-sione sociale. Il sociale che entra nell’impresa èil vero elemento d’innovazioneper favorire non solo lo sviluppo

sostenibile ma anche la competitività del territorio edel sistema imprenditoriale. In sintesi, le finalità delprogetto:

igliorare i processi d’inclusione sociale delle“fasce deboli” della popolazione e favorire la loro“piena e buona occupazione” rafforzando le impre-se sociali: questi gli obiettivi alla base del progettoAgape, avviato nell’estate 2005 e promosso all'in-terno dell'iniziativa Comunitaria EQUAL volta ad in-novare le politiche di contrasto al fenomeno della di-scriminazione e della disuguaglianzanel contesto del mercato del lavoro.I contenuti del progetto, promosso dal-la cooperazione sociale di Confcoope-rative e di Lega delle Cooperative del-la provincia, hanno catalizzato atten-zione ed interesse e creato sinergie im-portanti sul territorio. Per la sua realiz-zazione è stato infatti costituito un par-tenariato di sviluppo al quale parteci-pano numerosi soggetti: Lega delleCooperative Ravenna (con la collabo-razione del Consorzio San Vitale e delConsorzio Sistemi) e Confcooperative Ravenna, i ri-spettivi enti di formazione EFESO e IRECOOP, la Pro-vincia di Ravenna, gli Enti di formazione professio-nale CEFOP MCL di Lugo (Villa S.Martino), ENGIMdi Ravenna, Consorzio Provinciale Formazione Pro-

La crescitadell’impresa sociale e del socialenell’impresa per unnuovo modello disviluppo competitivo

> 37 <

> sociale <

La nuova sfida delprogetto Agape

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> 38 <

> sociale<

- Favorire lo sviluppo delle cooperative sociali d’in-serimento lavorativo dal punto di vista imprendito-riale e sociale. Contemporaneamente ampliare la di-mensione etica e sociale delle imprese profit attra-verso azioni di governo concordate con le pubblicheamministrazioni locali;- Sperimentare servizi innovativi per la creazione dinuovi progetti di integrazione imprenditoriale (part-nership ed accordi commerciali), con l’obiettivo di ren-dere operativa sul territorio, al termine del progetto,un’Agenzia per lo Sviluppo dell’Economia Sociale; - Promuovere, stimolare e nel tempo consolidare u-na nuova modalità di rapporto tra impresa e società,una nuova cultura imprenditoriale ed economica,caratterizzata dalla progressiva acquisizione dellaResponsabilità Sociale di Impresa (RSI) e, per questavia, dare vita ad un Territorio Socialmente Respon-sabile (TSR). Questi cambiamenti non sono costi, mainvestimenti strategici per lo sviluppo delle comu-nità e del territorio provinciale. A tale fine la Came-ra di Commercio realizzerà un “marchio di qualità

sociale” da assegnare alle imprese;- Innovare le modalità di erogazione della forma-zione diretta ai beneficiari finali, attraverso la speri-mentazione di interventi formativi brevi (just in ti-me, tirocini formativi, ecc.), per favorire un ingressograduale e mirato delle persone con svantaggio al-l’interno del mondo del lavoro.La prima fase di attività del progetto è partita con larealizzazione di due ricerche. La prima, indirizzataalle cooperative sociali d’inserimento lavorativo, hacome obiettivo di individuare, attraverso un’analisidi mercato e di settore, nuovi prodotti e servizi, po-tenziando le capacità manageriali e il “fare sistema”delle cooperative. La seconda, rivolta agli ammini-stratori locali ed agli agenti economici, proporrà al-cune linee guida sui possibili e più utili modelli digovernance, finalizzati allo sviluppo dell’economiasociale.I risultati delle ricerche saranno disponibili a marzoe presentati nell’ambito di un’iniziativa pubblica dipromozione del progetto. Parallelamente, sono stati avviati tavoli territorialidi informazione e confronto, rivolti agli ammini-stratori pubblici ed alle associazioni imprenditoria-li, per favorire le partnership socio-economiche tracooperative sociali ed aziende profit e massimizzareil coinvolgimento del mondo imprenditoriale, ele-mento fondamentale per la riuscita del progetto.

* Presidente Coop “Il Solco”** Presidente Legacoop

Le cooperative sociali sono imprese che svolgono attività di natura sociale finalizzate al perseguimentodegli interessi generali della comunità, alla promozione umana ed all'integrazione sociale dei cittadini conmaggiori difficoltà d’inserimento.In particolare, le cooperative di tipo B realizzano la propria mission svolgendo attività produttive diverse(agricole, industriali, commerciali o di servizi) finalizzate all'inserimento lavorativo di persone disabili e/osvantaggiate, che devono costituire almeno il 30% dell’organico aziendale.Oltre all’assunzione diretta le cooperative B attivano percorsi formativi e professionalizzanti per facilita-re l’occupabilità di queste persone riducendo i costi di selezione e formazione all’azienda profit che le as-sumerà.

LE CARATTERISTICHE DELLE COOPERATIVE SOCIALI

INFOLe imprese interessate a collaborare alle attivitàdel progetto possono rivolgersi all’ufficio promo-zione della Camera di commercio di Ravenna tel. 0544-481425 e-mail: [email protected]

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BIS ANTIQUE”, “sigillo Santa Madre Chiesa dell’an-tica città di Ravenna”.Tale simbolo, che è quello originario dell’ente came-rale, riproduce l’antico sigillo in bronzo del XV se-colo della comunità di Ravenna, ritrovato da Corra-do Ricci e consegnato nel 1906 al Museo nazionale

n seguito alla decisione, adottata nel corso del-l’Assemblea Unioncamere di Trieste del 24 giugnoscorso, di individuare un nuovo logo nazionale (inlinea con quanto hanno fatto altri sistemi cameralieuropei, in primo luogo quelli di Spagna e Germa-nia), la Giunta della Camera di commercio di Ra-venna ha dato avvio a fine estate all’adozione delnuovo brand del sistema camerale e ha successiva-mente approvato la relativa modifica allo Statutodell’ente, in vigore a decorrere dal 16 dicembre 2005.Il nuovo logo è costituito da un tondo, che racchiu-de la raffigurazione di due torri a tre piani con tet-to conico e coronamento merlato, all’interno delquale figura la scritta in maiuscole gotiche che or-na l’orlo del sigillo: “SIGILLUM S M E RAVENE UR-

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di Ravenna e del quale si è persa ogni traccia a se-guito del trafugamento avvenuto nel 1924. Il sigil-lo, che veniva apposto a convalida di un documen-to ufficiale, raffigura Porta Aurea, nel periodo ro-mano la porta principale della città, collegata con lavia Popilia proveniente da Rimini, e con l’interna viaDecumana, edificata probabilmente nel 43 d.C. sot-to l’imperatore Tiberio Claudio e definitivamentedemolita nel 1582. Come si può evincere dall’imma-gine tramandata dal sigillo medievale, la porta, co-struita a doppio arco, era fornita di due aperture la-terali ed era fiancheggiata da due torri cilindriche.Il disegno è stato notevolmente semplificato e resopiù leggero per integrarsi in modo graficamentecoordinato al segno identificativo del sistema ca-merale, composto da una “C” di “Camere di Com-mercio” e da una “I” di “Italia” che si allungano e sifondono formando un contenitore avvolgente e di-namico che richiama la prua stilizzata di una nave,all’interno del quale è inserita la denominazione“Camera di Commercio Ravenna”. All’interno di questo contenitore trovano spazio lediverse realtà del sistema camerale, che vengonoquasi protette e traghettate verso i loro obiettivi.Il segno grafico è semplice ed efficace, in grado dirappresentare da solo l’intero sistema camerale: unesempio famoso di simbolo con queste caratteristi-che è il noto “baffo” della Nike.Letteralmente l’espressione brand, che significa“marca” o “marchio di fabbrica”, si riferisce a un in-sieme di simboli grafici e tipografici che identifica-no un’ azienda o un prodotto in modo da differen-ziarlo da aziende o prodotti analoghi e concorrenti.Ma in questo caso all’intenzione connotativa chetende a rispettare le specificità locali delle singole

Camere si affianca, e finisce con il prevalere, la vo-lontà di creare una identità comune di sistema ag-gregando consenso nel rispetto delle identità locali. L’obiettivo principale del progetto consiste infatti nelrendere più immediato il riconoscimento del sistemacamerale, attraverso un nuovo segno grafico, unicoe caratterizzante, che dia visibilità al contempo allastruttura complessa del sistema e alle varie realtà chelo compongono. Per questo è prevista l’apposizione, in alto a sinistrarispetto al nuovo segno unico, dei marchi preesi-stenti, adeguatamente proporzionati e opportuna-mente modificati e ridisegnati con uno stile e un lin-guaggio visivo contemporanei in funzione di unamaggiore leggibilità.

DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEL NUOVO LOGODescrizione simbolicaL’antico sigillo medievale raffigurante Porta’Aurea è stato reso in maniera estremamente stilizzata per ga-rantire leggibilità, adattabilità e immediatezza. Un logo, infatti, deve poter essere riprodotto nei formatipiù disparati, dai più piccoli (biglietti da visita e gadget) ai più grandi (striscioni e manifesti) senza perde-re leggibilità; deve essere riconoscibile anche sui supporti più disparati, dalla plastica di una borsina al mo-nitor di un pc (siti web); non deve perdere immediatezza, infine, nemmeno quando è stampato in bian-co e nero.Descrizione araldicaSu sfondo bianco, la “C” e la “I” (Camere di Commercio d’Italia) si allungano e si fondono formando uncontenitore unificante, avvolgente e dinamico che richiama la prua di una nave.All’interno di questo contenitore trovano spazio le diverse realtà del sistema camerale, mentre la linea a-perta della “prua” è una ideale proiezione verso il futuro e l’innovazione.In alto a sinistra è riprodotto – entro un quadrato o un cerchio – il logo originario delle varie Camere e a-ziende, a indicare la continuità con la tradizione storica.Il progetto grafico prevede, infatti, novità nella continuità.Caratteristiche tecniche: colori e carattereI colori appartengono alla gamma internazionale Pantone, largamente diffusa e di facile consultazioneanche per i non addetti al settore grafico.Colore rosso: pantone 1807C CMYK: 30, 90, 90, 20Colore grigio: pantone Warm Gray 9C – CMYK: 40,40, 60, 20Carattere: Trade Gothic Bold

> comunicazione <

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Prototipo del segno distintivo del brand di sistema

I riferimenti semiotici della strategia comunicazio-nale adottata conducono a un segno grafico in gra-do di esprimere il concetto di “rete”, di “casa comu-ne delle imprese”, di “ente regolatore del mercato”che imprime a tutto il sistema dinamismo, energia epropulsione strategica.

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> comunicazione <

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Anche il colore rosso scuro (è il rosso nobiliare dimolti stemmi storici nell’araldica) comunica valoreed energia.L’esigenza di sviluppare un’immagine ancora piùcoordinata e integrata ha portato alla creazione diun marchio distintivo del sistema camerale che perUnioncamere andrà a sostituire quello precedente,mentre per le Camere di commercio e per le societàdel sistema si integrerà con quello in uso, in quan-to ideato in modo tale da poter fungere da “conte-nitore” della denominazione e del logo di ciascunastruttura.Un marchio che unisce la tradizione del passato e latensione verso il futuro, a indicare continuità e in-novazione a un tempo. Anzi, innovazione nella con-tinuità. Il marchio, il logotipo e la composizione con i sim-boli preesistenti, comprese le proporzioni tra il logooriginario dell’ente e quello del brand di sistema,non possono essere assolutamente modificati: unapposito Manuale d’uso dell’immagine coordinatadel brand di sistema – strumento di consultazionema anche strumento di controllo della qualità delprodotto – ne salvaguarda infatti la corretta appli-cazione, ottimizzando il sistema di identità visiva.

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> turismo e ambiente <

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Tramite l’iniziativa comunitaria Leader+ gestita dalGAL DELTA 2000, ha preso avvio una progettazioneintegrata, condivisa dall’insieme degli Enti locali delbasso ferrarese e della bassa pianura ravennate, fi-nalizzata a rendere fruibile il territorio ed il sistemadi siti ad alta valenza naturalistico-ambientale delDelta del Po e delle aree rurali attigue.Un aspetto qualificante di questa progettualità è rap-presentato dai percorsi ciclonaturalistici definiti aseguito dell’assistenza tecnica fornita da DELTA2000, che impegnano i Comuni diRavenna, Russi, Bagnacavallo,Alfonsine, Conselice e che sono co-finanziati dal Leader+ per un im-porto complessivo di 182.600 euro.Si tratta di due percorsi (lungo le di-rettrici del Lamone e del Reno, a cuisi connettono gli itinerari delle a-ree solcate dagli affluenti Senio eSillaro), che prefigurano la base peruna rete più ampia collegabile allepiste ciclabili del litorale ravenna-te e cervese, nonché a quelle dellaprovincia di Ferrara. Nei prossimi anni è auspicabile lacostruzione di altri collegamenti trasversali, da suda nord, lungo i fiumi appenninici ed i canali dei mu-lini (Canale dei Mulini Castelbolognese-Lugo-Fusi-gnano, Canale Naviglio Zanelli, Canale dei Mulini I-mola-Massa-Conselice) per mettere così in rete l’a-rea collinare con il Parco del Delta del Po. Ma prima di raccontare questi due itinerari, lungo lepiù importanti vie d’acqua della nostra provincia,serve una risposta al quesito: perché una rete cicla-bile interprovinciale? Innanzitutto per soddisfare la crescente domanda dicicloturismo, che sollecita una infrastrutturazioneciclabile del territorio, a garanzia della sicurezza deiciclisti; poi per incentivare la conoscenza di un ter-ritorio ricco di emergenze architettoniche, artistiche,paesaggistiche ed ambientali poco note; ed infine perincentivare l’utilizzo della bicicletta che è ecologica,economica, silenziosa ed aggregante e che appartie-ne da un secolo all’identità dei romagnoli. D’altronde il cicloturismo culturale è nato qui in Ro-magna, inventato e praticato da Oriani e Stecchetti,tradotto in memorabili racconti e poesie dedicate “alpiacere della bicicletta che è quello stesso della li-bertà”.

Come scrive Ennio Dirani nella prefazione ad un ce-lebre libro di Alfredo Oriani “la bicicletta, oltre cheun mezzo di locomozione di meravigliosa funziona-lità e pulizia ed eleganza, è uno stile di vita, una fi-losofia, un complemento del corpo, almeno per chi,in qualsiasi età, abbia un rapporto amichevole colproprio corpo”. Vediamo ora di descrivere brevemente i due percor-si, per i quali sono già aperti i cantieri o comunquesono avviate le procedure di bando per individuare

le imprese a cui assegnare i lavori.

PERCORSO CICLO-NATURALI-STICO DEL LAMONEAvrà una lunghezza di 35 km (5 kmin comune di Russi, 14,5 in comu-ne di Bagnacavallo, 15,5 in quellodi Ravenna); sarà fruibile preva-lentemente da chi usa la mountain-bike e sarà aperto per ora dal 1 feb-braio al 31 agosto di ogni anno. Siparte da Boncellino sul lato sinistrodel Lamone e dalla strada provin-ciale Madrara sul lato destro, si pe-dala lungo la sommità arginale del

fiume, con brevi tratti in golena per bypassare i pon-ti di strade statali e ferrovie e si percorre infine l’ul-timo tratto, lungo una strada bianca ai piedi dell’ar-gine destro del fiume fino all’oasi di Punte Alberetee all’intersezione con la strada statale Romea. Quì leopportunità sono tante e fanno riferimento al reti-colo ciclabile del litorale e della pineta S.Vitale.Il progetto cofinanziato dalla Provincia e dai tre Co-muni interessati dal tracciato si avvale di un contri-buto di 35.000 euro tramite il Leader+. Bagnacaval-lo è il Comune capofila per l’esecuzione dei lavori, losfalcio delle erbe, la manutenzione ordinaria, la sor-veglianza e la gestione della concessione ottenutadall’Autorità di Bacino dei “Fiumi Romagnoli”, com-petente sull’asta del Lamone. Sono previste sei piaz-zole di sosta ed un collegamento tramite strade ru-rali poco trafficate con il centro storico di Bagnaca-vallo, l’area di riequilibrio ecologico “Podere Panta-leone” e la pista ciclabile “Naviglio”. Sarà installataun’adeguata segnaletica sia per le informazioni tu-ristiche, che per la valorizzazione di agriturismi, e-

Grazie all’iniziativaLeader+viene valorizzata la valenza ambientaledel delta del Po condue percorsiciclonaturalistici

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> turismo e ambiente <

comusei, emergenze architettoniche ed am-bientali facilmente raggiungibili lungo il tra-

gitto. Questo itinerario, infatti, rappresenta un in-contro virtuoso fra ambiente, turismo e cultura; of-fre l’opportunità di riappropriarsi della vita del fiu-me, ricca di vegetazione, di flora, di avifauna. Il percorso è per i due terzi sopraelevato rispetto alpiano di campagna e permette di abbracciare con losguardo gli insediamenti abitativi, le case rurali, ilpaesaggio agrario, la geometria dei campi coltivati epoi più a nord i paesaggi vallivi, il bosco igrofilo diPunte Alberete, i capanni da pesca e la pineta. L’ac-qua è il filo conduttore di questo suggestivo percor-so, che offre la possibilità di visitare la Villa Roma-

na di Russi, il Palazzo S.Giacomo, la Torre di Traver-sara e poi le case padronali e l’Ecomuseo della CiviltàPalustre di Villanova, la Villa Savoia a Russi, l’anti-co borgo di S.Alberto ed il suo Palazzone, con il pre-stigioso museo ornitologico”NatuRa” aperto un an-no fa. I lavori potrebbero essere ultimati entro il pros-simo mese di giugno, offrendo l’opportunità di pra-ticare questo collegamento ciclabile con i lidi a norddi Ravenna già nella prossima estate.

PERCORSO RENO-ANTICO PO DI PRIMAROSi tratta di tre progetti per il territorio ravennate chefanno capo ai Comuni di Alfonsine e Conselice e diun progetto presentato dal Comune di Argenta, chein sinergia tra di loro valorizzano il corridoio ecolo-gico del Reno e la sua suggestiva fascia boscata den-tro la golena del fiume, collegando la stazione piùoccidentale del Parco del Delta, l’oasi di Campotto eValle Santa, alla parte meridionale delle Valli di Co-macchio, dal cordone dunoso di Boscoforte all’oasidi Volta Scirocco e poi fino al mare: un itinerario cheassolve ad una funzione di cerniera fra il territorioravennate e quello ferrarese, nel cuore del Parco delDelta, con due segmenti in direzione sud, uno per ilcollegamento con le tre stazioni della Riserva natu-rale di Alfonsine e l’altro, a fianco del fiume Sillaro,verso Conselice e fino all’antico mulino della frazio-ne di S.Patrizio. Anche qui, i territori adiacenti al corso del Reno e deisuoi affluenti sono ricchi di testimonianze architet-toniche, di ecomusei, di agriturismi, di bed andbreakfast e di ristoranti in grado di offrire ospitalitàe servizi enogastronomici di sicura qualità. La pro-mozione di questo lungo e suggestivo percorso puòdare, allora, nuova vitalità all’agriturismo, alla va-lorizzazione di produzioni orticole e frutticole, pro-venienti anche da agricoltura biologica, al rilanciodi attività di pesca sportiva, di birdwatching, di ar-tigianato locale, in un territorio dove la grave e pro-lungata crisi di redditività del settore primario im-pone da subito la ricerca di strade innovative, da per-correre con decisione.

* Sportello ravennate Delta 2000

Nella foto il percorso ciclonaturalistico del Lamone comeappare nella guida “Biciclettando- da Bagnacavallo versol’Adriatico” pubblicata dal Comune di Bagnacavallo

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ualche refolo particolare divento, qualche giornata dalla lu-minosità inconfondibile, l’allun-garsi di sere che si fanno più cle-menti, cominciano a far presagirela primavera. I campi si liberanodalle brinate e cominciano a ver-deggiare in modo più convinto, glianimali cambiano i propri compor-tamenti. Nel mondo contadino tradizionaleera questo il momento in cui i se-gni della buona stagione in arrivo,quella che doveva portare con séraccolti nelle terre e nascite nei pol-lai e nelle stalle, andavano asse-condati, aiutati, festeggiati, rap-presentati con una serie di usanzeche erano insieme celebrazione esforzo rituale.Negli ultimi tre giorni di febbraio enei primi tre di marzo, nei campidella Romagna si accatastavanosarmenti, rami, e di sera si accen-devano innumerevoli falò (le "fo-carine"). Chi avesse visto dall’altole terre, in quelle notti, si sarebbeincantato davanti a un firmamen-to di luci più vive di quelle di uncielo stellato. Intorno a quei fuochila gente festeggiava, cantava stro-fe propiziatorie, poi portava di cor-sa tizzoni accesi tra i frutteti, i fila-ri, i solchi, e conduceva i bestiamiad attraversare le ceneri ancoracalde dei roghi appena estinti. Erala tradizione del Lom a mêrz chevoleva, col fuoco e la festa, simu-lare e implorare il calore del sole,oltre che purificare il mondo daigravami dell’inverno. Una tradizione da più parti ancoraviva in modo spontaneo, e spessoriproposta in iniziative organizza-te: ne abbiamo viste nei giorni pas-sati nelle aziende agricole delFaentino, del Brisighellese, del Ca-

QDI ERALDO BALDINI*

pienti mani, gusti unici: artigiani eprodotti tipici, a cura del Co.p.a.f.Ma le tradizioni e le iniziative diquesto momento che precede,preannuncia e "chiede" la prima-vera non si fermano ai falò, o a po-chi giorni canonici: la voglia di tor-nare insieme all’aria aperta assumealtri aspetti, si concretizza in altreoccasioni, spesso aventi come tea-tro i luoghi della natura, quelli incui meglio si coglie e si celebra lafine dell’inverno. A Ravenna, nei giorni 25 e 26 mar-zo e 1 e 2 aprile, nella Pineta di Clas-se, Parco "1º Maggio", si terrà la Sa-gra del tartufo, durante la quale icittadini ritroveranno il piacere difrequentare i grandi e splendidi bo-schi poco lontani dal centro urba-no, usanza magari già inauguratacon i pic-nic di San Giuseppe. A Cervia, dal 12 marzo al 2 aprile,sarà ancora la spiaggia a proporsicome luogo di svago e di incontro,con i voli degli aquiloni storici, pro-tagonisti anche della Mostra allesti-ta al Magazzino del Sale "Torre".

Numerose leiniziative chesoddisfano ildesiderio di tornareinsieme all’aria aperta

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> piaceri <

solano, e persino nelle piazze (a SanPatrizio, a Casola Valsenio). Con gli stessi significati ed intenti,falò rituali venivano e vengono ac-cesi anche nel momento dell’equi-nozio di primavera, in particolarenel giorno dedicato a San Giusep-pe, il 19 marzo. A Cervia, ad esem-pio, dal 14 al 19 del mese, in occa-sione della Fiera di San Giuseppe eSagra della seppia accanto al cen-tro commerciale di Pinarella (congastronomia, spettacoli, mercatini,mercato dei fiori), si farà una gran-de focarina nella spiaggia libera.Ancora nel giorno di San Giusep-pe, nel centro storico di Brisighellasi terrà l’iniziativa Verdi valli, sa-

Tanta voglia di primaveraTanta voglia di primavera

Cervia, aquiloni

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Sempre nel centro rivierasco, dal 26marzo al 30 aprile, A spass par Zir-via, domeniche di festa con prodot-ti tipici, mercatini e animazione.Nel mese di marzo, poi, nella nostraprovincia, vanno segnalate due fe-ste particolari, affondanti le pro-prie radici nel folclore e nella vitamateriale e sociale del passato. La prima: a Conselice, il 25 marzo,celebrazione de La Madona di Gar-zon, "la Madonna dei garzoni",cioè dei più umili aiutanti dellavecchia famiglia mezzadrie, di so-lito ragazzini provenienti da zoneo famiglie poverissime, i quali, incambio dei lavori più umili, spessoricevevano solo vitto, alloggio evestiario, in una economia di sus-

do periodo quaresimale una paren-tesi festivo-carnevalesca, un tem-po non senza resistenze da partedella Chiesa, che però nulla potevadavanti alla forza dell’usanza po-polare. Il grande simulacro dellaVecchia, contenente frutta secca,agrumi, cibi, eccetera, veniva sega-to a metà, e dal suo interno uscivauna cascata di quei “ben di Dio”,che la gente si accaparrava. Il sim-bolismo è chiaro: la Vecchia MadreTerra sembra morta e sterile, inquesto periodo che precede il rigo-glio dei campi, ma in realtà il suogrembo è pieno dei frutti futuri epronto a un prezioso "parto".

* Scrittore

sistenza che richiama alla mente u-na durezza del vivere ormai fortu-natamente lontana. Proprio nelgiorno del 25 marzo un tempo ve-nivano assunti o cambiati i garzo-ni, e a questo è dovuta la festa diConselice, che consente di tuffarsiin un passato da non dimenticare.La seconda si svolge, dal 23 al 26marzo, a Cotignola (avendo equi-valenze di minor rilievo e richiamoin altre località) ed è tradizione an-tica, seguitissima e suggestiva: laFesta della Segavecchia, con musi-ca, intrattenimenti, carri allegorici,e soprattutto con il "supplizio" delpupazzo della Vecchia. Collocata amezza quaresima, questa celebra-zione riportava nel pieno del rigi-

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Parola d’ordine Teodoraa cura di Giuseppe Masetti e Antonio PanainoRavenna, Longo Editore, pp. 392.

“Teodora" era il nomein codice (suggeritoda un ufficiale dell’e-sercito britannico,appassionato cultoredi storia bizantina)dell’operazione cheportò alla liberazionedi Ravenna dall’occu-pazione nazifascista,il 4 dicembre 1944,grazie anche al con-corso determinantedei partigiani della28ª Brigata Garibaldi"Mario Gordini". Tra-mite una serie di con-tributi multidiscipli-nari, di immagini e di

> Libri <

Tra storia e poesia DI ERALDO BALDINI*

documenti inediti, il volume prova a ricomporre ilcomplesso quadro delle diverse presenze (militari,politiche, civili) attive in quei giorni drammatici,nonché a delineare le dinamiche che, pur in mezzoa notevoli difficoltà, consentirono la salvaguardiadell’ingente patrimonio artistico ravennate dalledistruzioni di una guerra non meno crudele verso imonumenti e le testimonianze della cultura che ver-so gli esseri umani.

Mario BolognesiDidascalie perun’istantanea. A ócc avirta cura di Giuseppe BellosiRavenna, Longo Editore, pp. 108.

Torna con questo librouna delle voci più si-gnificative della poe-sia non solo ravenna-te, in una riedizione diuna raccolta del 1793più diversi inediti, curata da Giuseppe Bellosi. Ciòche colpisce il lettore, in questi versi di Mario (Ago-stino) Bolognesi (nato a Conventello nel 1930 e mor-to a Milano nel 1976), scritti in parte in italiano e inparte in dialetto romagnolo, è la cifra visiva e visio-naria, insieme al passo dinamico e inquieto nei ter-ritori letterari e umani. Il titolo stesso di questo vo-lume evidenzia da subito un tratto incisivo dell’au-tore: il suo guardare vigile (e ferito) alla realtà del-l’esistenza. La direzione che il poeta in vari modi se-gue è quella di rinnovare senza estremismi il lin-guaggio poetico e la tradizione, in una chiave lirico-civile, personale e antropologica insieme. Il tutto espresso con un’intensità allusiva che, fon-dendo elementi di vita quotidiana e grandi temi, il-lumina una fase storica delicata: la crisi della ci-viltà contadina e il trionfo della società moderna,consumistica e distratta.

* Scrittore

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> cultura<

apitale del mosaico e snodo fon-damentale dell’arte paleocristiana, Ra-venna si appresta a rendere omaggio alsuo secolo d’oro, con una grande mo-stra e con l’originale riscoperta di S.Severo. “Santi Banchieri Re - Ravenna e Clas-se nel VI secolo. San Severo il tempioritrovato” è il titolo dell’evento realiz-zato da RavennAntica e dal Comune diRavenna, a partire dal prossimo 4 mar-zo, nella splendida Chiesa di S. Nicolò.La mostra è curata dal grande medie-valista Carlo Bertelli e dal prof. AndreaAugenti, docente di Archeologia me-

Santi Banchieri Ree il secolo d’oro DI PIER GIORGIO CARLONI

Testa di Amalasunta - Roma, Musei Capitolini Medaglione di Giustiniano - Parigi, Biblioteca Nazionale

dievale all’Università di Bologna. L’esposizione illustra gli anni chesegnano il tramonto del Regno deiGoti e il trionfo dei Bizantini, quelVI secolo in cui viene costruito “let-teralmente” il mito di Ravenna. È la fase in cui la città compie unfebbrile sforzo per dotarsi di una se-rie di strutture e monumenti in gra-do di mostrarla all’altezza del suonuovo ruolo politico di capitale deidomini di Bisanzio in Italia. Al centro di questo sforzo edificato-rio ci sono le basiliche: S. Vitale e S.Michele in Africisco a Ravenna, S.

CLa nuova grandemostra archeologicadi RavennAntica è dedicata aiprotagonisti, alle architetture e ai mosaici del VI secolo

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Apollinare e S. Severo nel vicino porto di Classe.Il fulcro della mostra è proprio il tempio ritrovato aClasse. L’operazione culturale di RavennAntica per-mette, in particolare, di riportare alla luce – dopodecenni di oblio e grazie a un’importante opera direstauro – i bellissimi mosaici pavimentali di S. Se-vero, del VI secolo: un nuovo fulgido esempio del-l’arte ravennate, con un notevole campionario dimotivi decorativi.La mostra ricostruisce il più ampio contesto geo-grafico (il Mediterraneo) e politico (il mondo bizan-

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tino) in cui nasce e s’afferma il mito di Ravenna.Il processo è mostrato attraverso le architetture del-le basiliche e l’arte dei mosaici, ma anche con la rap-presentazione dei protagonisti di quest’epopea: i Ve-scovi e i Santi, i Banchieri e i Monarchi.Innanzitutto gli Arcivescovi Ecclesio, Ursicino, Mas-simiano e Pietro. I Re e gli Imperatori, da Teodoricoad Amalasunta, da Giustiniano a Teodora. Poi Giu-liano l’Argentario, il banchiere che finanzia la co-

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> cultura<

Mosaico delle Stagioni proveniente da Umgalai Al Maarah (Siria) (VI secolo d.C.)Conservato al Museo nazionale Maarretal Noma di Damasco

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struzione delle grandi basiliche.In questo quadro, campeggia la figura di Severo. Ce-lebrato il 1° febbraio in tutto il mondo cristiano, fu ildodicesimo Vescovo di Ravenna, partecipò al Conci-lio di Sofia nel 342-343 d.C. e fu sepolto a Classe, do-ve gli fu dedicato un grande tempio, poi distrutto, persecoli meta di pellegrinaggi.Dal 4 marzo, un nuovo pellegrinaggio – all’insegnadella storia e dell’arte – accompagnerà la riscopertadelle vestigia dell’antico tempio e della figura di SanSevero.

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a rivoluzione romantica costituì,agli occhi di Francesco Arcangeli,un “crescendo di vibrazione” e dicoinvolgimento rispetto all’ormailontana rivoluzione caravaggesca,tanto celebrata da Roberto Longhi,alla cui scuola il critico bolognese siera formato. La mostra dal titoloTurner Monet Pollock. Dal Roman-ticismo all’Informale, omaggio aFrancesco Arcangeli che il Comunedi Ravenna, Assessorato alla Cultu-ra, Museo d'Arte della città pro-muovono e realizzano negli spazidella rinascimentale Loggetta Lom-bardesca, dal 18 marzo al 23 luglio2006, prosegue il percorso di ricer-ca volto a far luce su grandi temi efigure centrali della critica e dellastoria dell’arte moderna e contem-poranea. Dopo la mostra “Da Renoira de Staël. Roberto Longhi e il mo-derno”, tesa a ricostruire il ruolo me-no noto ma importantissimo di ‘cri-tico militante’ svolto dal grande sto-rico dell’arte, il Mar ha promossoun’ampia rassegna dedicata al seco-lo d’oro dell’acquerello inglese, “Lagrande stagione dell'acquerello in-glese da Turner a Burne-Jones”, laprima del genere in Italia. È stata poila volta di “Alberto Giacometti”,progettata in collaborazione conFondation Maeght di Saint Paul eFondazione Mazzotta di Milano, adoggi la più esaustiva nel nostro Pae-se.Ora, un autorevole comitato scien-tifico, composto da Bianca Arcan-geli, Andrea Emiliani, Michel La-clotte, Edouard Pommier, Ezio Rai-mondi, Michela Scolaro, ClaudioSpadoni curatore della mostra, Bru-

Turner, Monet, Pollock al Museo d’Arte

maggiori studiosi italiani del Nove-cento, Francesco Arcangeli. Il per-corso espositivo è già alluso nei no-mi dei tre protagonisti che, a vede-re di Arcangeli, costituiscono dellepietre miliari di una linea romanti-ca della storia dell'arte contempora-nea, che va, appunto, “Dal Roman-ticismo all’Informale”, secondo il ti-tolo scelto per i due volumi pubbli-cati da Giulio Einaudi nel 1977, a treanni dalla prematura scomparsa, eche raccoglievano buona parte de-

L“Dal Romanticismoall’Informale”, la nuova mostra èdedicata a Francesco Arcangeli

> cultura<

Auguste Renoir, Jeune homme dans la forêt de Fontainebleau,

1866 , olio su tela, cm 27x21, collezione privata

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no Toscano, ha preparato per marzo2006 un’esposizione che documen-terà l’attività critica di un altro dei

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gli scritti più significativi. L’esposi-zione prenderà dunque avvio dai ro-mantici inglesi, ai quali il critico de-dicò le sue acutissime letture, dav-vero rivelatrici e non solo in Italia:in particolare Turner e Constable,senza trascurare le premesse di Rey-nolds e Gainsborough. Seguirannoalcune figure prime della pitturafrancese, Corot e soprattutto Cour-bet, ritenuto una pietra miliare nel-l’Ottocento per un nuovo pensiero

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della ‘natura’ che Arcangeli ha a-nalizzato nei suoi sviluppi moder-ni, e che trova nell’impressionismo- nel pur diverso ruolo svolto da Cé-zanne, Renoir, Sisley e Monet -, unpassaggio decisivo. Ed è soprattut-to a Monet che lo studioso ha dedi-cato scritti fondamentali, recupe-randone pienamente l’ultima sta-gione anche in tempi in cui la qua-si totalità dei critici avanzava fortiriserve o ne offriva una lettura ri-

J.M.William Turner, Sunset on wet sand, 1842, acquerello su carta, Manchester, The WhitworthArt Gallery, The University of Manchester

duttiva. L’Ottocento italiano saràrappresentato da alcuni nomi di pri-mo piano, dai prodromi romantici diFontanesi ai macchiaioli Fattori eLega, a Segantini, un altro pittoreche deve ad Arcangeli una sostan-ziale rivalutazione. Anche per la pri-ma metà del Novecento la mostrainsisterà su alcuni artisti cari al cri-tico, in particolare Klee, Soutine,Permeke, gli italiani Carrà, De Pisise soprattutto Morandi, per il quale

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>cultura <

scrisse una straordinaria monogra-fia, il testo di gran lunga più densoe illuminante che sia uscito sul pit-tore, e che per primo istituiva con-nessioni con la situazione conte-stuale europea. L’informale, che hacaratterizzato la scena artistica in-ternazionale dal secondo dopoguer-ra agli anni cinquanta, rappresentòper Arcangeli la condizione in cuiarte ed esistenza risultavano inscin-dibili: protagonisti furono, in primoluogo, Wols, Fautrier, Dubuffet, deStaël, De Kooning, Kline e, soprat-tutto, Pollock - vero culmine del la-voro critico di Arcangeli lungo il fi-lo rosso di un percorso moderna-mente romantico - oltre agli italia-ni Burri, Leoncillo e agli ‘ultimi na-turalisti’ Morlotti, Mandelli, More-ni, Vacchi, Bendini, Romiti, per ci-tare i più vicini al grande studioso,

accanto ai protagonisti assoluti del-la scena artistica italiana del dopo-guerra come Burri e Leoncillo. La mostra, che intende restituire unomaggio a Francesco Arcangeli, i-nimitabile maestro per il suo modoparticolarissimo di vivere la criticad'arte, è posta sotto l'Alto Patrona-to del Presidente della Repubblica I-taliana Carlo Azeglio Ciampi, e go-de dei patrocini del Ministero per iBeni e le Attività Culturali, dell'Am-basciata Britannica in Italia, del-l'Ambasciata di Francia presso laRepubblica Italiana, della RegioneEmilia-Romagna, dell'Istituto per ibeni artistici, culturali, naturali del-la Regione Emilia-Romagna, infinedella Provincia di Ravenna.Il catalogo, edito da Electa, contie-ne i saggi di Marco Antonio Baz-zocchi, Andrea Emiliani, Ezio Rai-mondi, Michela Scolaro, ClaudioSpadoni, Bruno Toscano, la biogra-fia a cura di Elena Volpato, oltre al-le testimonianze di Bianca Arcan-geli e Mina Gregori, che approfon-discono gli aspetti più peculiari del-l'impegno critico di Arcangeli e deisuoi rapporti con alcune figure pri-me della cultura artistica del Nove-cento, a cominciare da Roberto Lon-ghi, suo maestro.

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