PUGLIA - Consensus DSA - Lopez

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30/10/11 1 INTRODUZIONE AL CORSO, INTEGRAZIONE TRA SERVIZI SANITARI E SCUOLA: implicazioni pedagogiche della Consensus Conference sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento Luisa Lopez, AID Art. 1. (Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità` cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana

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INTRODUZIONE  AL  CORSO,  INTEGRAZIONE  TRA  SERVIZI  SANITARI  E  SCUOLA:  

implicazioni  pedagogiche  della  Consensus  Conference  sui  Disturbi  Specifici  

dell’Apprendimento  

Luisa Lopez, AID

Art. 1. (Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

 

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità` cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana  

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SISTEMA COGNITIVO CENTRALE

MODULI

TRASDUTTORI

LE COMPONENTI DI ELABORAZIONE DEL SISTEMA COGNITIVO

Le componenti di elaborazione del sistema cognitivo (Savelli, 2004).

X

X X

Comma n.2  

•  Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura

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DISLESSIA:  •  Disabilità specifica dell’apprendimento di

origine neurobiologica caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente

•  Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit della componente fonologica del linguaggio inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.

•  Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale

circa il 3,5 % dei bambini  

Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli  studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*  

Da  un  punto  di  vista  clinico,  la  dislessia  si  manifesta  aOraverso  una  minore  correOezza  e  rapidità  della  leOura  a  voce  alta  rispeOo  a  quanto  aOeso  per  età  anagrafica,  classe  frequentata,  istruzione  ricevuta.  Risultano  più  o  meno  deficitarie  –  a  seconda  del  profilo  del  disturbo  in  base  all’età  –  la  leOura  di  leOere,  di  parole  e  non-­‐parole,  di  brani.    In  generale,  l’aspeOo  evoluVvo  della  dislessia  può  farla  somigliare  a  un  semplice  rallentamento  del  regolare  processo  di  sviluppo.  Tale  considerazione  è  uVle  per  l’individuazione  di  eventuali  segnali  anVcipatori,  fin  dalla  scuola  dell’infanzia.  

*  allegate  al  DM  12  luglio  2011.  

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LA DISLESSIA

TIPI DI ERRORI NELLA LETTURA Omissioni: casello invece di castello Sostituzioni: vinestra invece di finestra Inserzioni: piane invece di pane Trasposizioni: porta invece di potrà Inversione di parole nelle frasi Lentezza Falsa partenza, lunghe esitazioni perdita della posizione nel testo (salta il rigo o la parola)

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Quanto ricordate di ciò che avete letto? Testo originale:

Adattato da "Difficoltà d'apprendimento"- Un libro per insegnanti e genitori (pag. 18), di Marnell L. Haynes, 1975, Novato CA, USA, Academic Therapy Pubblications

 

Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee...

Vstio?

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Comma n.4  

•  Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.

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Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli  studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*  

La  disortografia  è  all’origine  di  una  minore  correOezza  del  testo  scriOo;  entrambi,  naturalmente,  sono  in  rapporto  all’età  anagrafica  dell’alunno.  In  parVcolare,  la  disortografia  si  può  definire  come  un  disordine  di  codifica  del  testo  scriOo,  che  viene  faOo  risalire  a  un  deficit  di  funzionamento  delle  componenV  centrali  del  processo  di  scriOura,  responsabili  della  transcodifica  del  linguaggio  orale  nel  linguaggio  scriOo.  

*  allegate  al  DM  12  luglio  2011.  

DISORTOGRAFIA:  •  difficoltà a tradurre correttamente i suoni

che compongono le parole in simboli grafici (-2ds)

•  L’anomalia interferisce con l’apprendimento scolastico e con le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di scrittura

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LA DISORTOGRAFIA

Nella disortografia la grafia risulta essere adeguata e leggibile ma il contenuto del testo è caratterizzato da vari errori

Fonologici: omissioni, inversioni, sostituzioni e inserzioni

Morfosintattici: errori di accentazione, punteggiatura e concordanza

Ortografici: errori nella scrittura dei gruppi consonantici e nelle doppie

LA DISORTOGRAFIA

Lo studente ha difficoltà nella

abilità di comporre testi

scritti

punteggiatura nelle frasi

organizzazione in capoversi

copiare

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Comma n.3  

•  Ai fine della presente legge si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con difficoltà della realizzazione grafica

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Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli  studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*  

La  disgrafia  fa  riferimento  al  controllo  degli  aspea  grafici,  formali,  della  scriOura  manuale,  ed  è  collegata  al  momento  motorio-­‐esecuVvo  della  prestazione;  la  disortografia  riguarda  invece  l’uVlizzo,  in  fase  di  scriOura,  del  codice  linguisVco  in  quanto  tale.  La  disgrafia  si  manifesta  in  una  minore  fluenza  e  qualità  dell’aspeOo  grafico  della  scriOura.  

*  allegate  al  DM  12  luglio  2011.  

Disgrafia : disturbo delle abilità meccaniche di scrittura ( Hamstra – Bletz )

disturbo delle componenti esecutivo motorie della scrittura ( Bilancia ’96)

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MATTIA IV° elem testo da immagini di storia in sequenza

Dove inizia la brutta calligrafia e quando possiamo parlare di disgrafia?

PARAMETRI •  Lettere o parole mal allineate

•  spazio insufficiente tra le parole

•  curve acute di collegamento

•  irregolarità nei collegamenti (pause)

•  assenza di collegamenti

•  collisione di lettere •  forma e dimensione delle lettere variabile

•  deformazioni di lettere

•  ripassature e correzioni

Giovanna Rossini

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Comma n.5  

•  Ai  fini  della  presente  legge,  si  intende  per  discalculia  un  disturbo  specifico  che  si  manifesta  con  una  difficoltà  negli  automaVsmi  del  calcolo  e  dell’elaborazione  dei  numeri.

Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli  studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*  

La  discalculia  riguarda  l’abilità  di  calcolo,  sia  nella  componente  dell’organizzazione  della  cognizione  numerica  (intelligenza  numerica  basale),  sia  in  quella  delle  procedure  esecuVve  e  del  calcolo.    

*  allegate  al  DM  12  luglio  2011.  

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Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli  studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*  

Cognizione  numerica:  elemenV  basali  dell’abilità  numerica:  il  subiVzing  (o  riconoscimento  immediato  di  piccole  quanVtà),  i  meccanismi  di  quanVficazione,  la  seriazione,  la  comparazione,  le  strategie  di  composizione  e  scomposizione  di  quanVtà,  le  strategie  di  calcolo  a  mente.  Ambito  procedurale:  procedure  esecuVve  per  lo  più  implicate  nel  calcolo  scriOo:  la  leOura  e  scriOura  dei  numeri,  l’incolonnamento,  il  recupero  dei  faa  numerici  e  gli  algoritmi  del  calcolo  scriOo  vero  e  proprio.  

*  allegate  al  DM  12  luglio  2011.  

DISCALCULIA:  •  difficoltà significativa (-2da) nei compiti

numerici e aritmetici di base come leggere e scrivere correttamente i numeri e/o eseguire i calcoli a mente con sufficiente rapidità e precisione ,diagnosticabile alla fine della terza elem.

•  (Biancardi , Mariani e Pieretti 2003)

Tra 3 e il 6% dei bambini (Butterworth 2008)  

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La Discalculia Evolutiva •  Ridotta capacità nell’apprendimento numerico e del

calcolo in rapporto alla classe frequentata. •  Interferisce negativamente con l’apprendimento

scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo

•  È presente in bambini con normodotazione intellettiva •  Non è imputabile ad un insegnamento inadeguato •  Può manifestarsi isolata ma è frequentemente

associata ad altri tipi di DSA: •  In circa il 60% dei casi si ha un disturbo misto DSA

verbale/non verbale

3. Quando il disturbo riguarda la conoscenza procedurale ossia la Applicazione degli algoritmi delle operazioni es.: 34 x 27x 27x 2 = 15= 3= 36 55 621 68(+/x) 405 (5x7=35; 1x2=2+3=5) 81 (riporto) 112- 2377- 18= 107= 106 2200 94 (118-12) 2270 (2377-177) 225 : 5 = 50 1206 : 4 = 301,5 22 006 2 2 45 (25:5…) …..

   

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non DSA seguiti non seguiti

4,5%

0,9%

Epidemiologia dei DSA in Italia

Le  cause  sono  biologiche:    •  organizzazione  struOurale  di  determinate  

aree  cerebrali,  su  base  geneVca  o  da  altre  cause  non  individuate  

•  I  geni  implicaV  sono  diversi,  non  tua  i  casi  sono  familiari  

•  molto  spesso  i  DSA  sono  associaV      fra  loro    

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Figure  1:  Areas  of  the  leg  cerebral  hemisphere  in  which  abnormal  responses  in  neuroimaging  studies  were  reported  in  adults  with  dyslexia  compared  with  controls  

Démonet  et  al.  Developmental  dyslexia,  THE  LANCET  •  Vol  363  •  May  1,  2004  

Ipotesi interpretative comuni con gli altri DSA

•  Deficit nella memoria di lavoro •  Deficit nella rapidità di elaborazione

dell’informazione •  Deficit nella capacità di automatizzazione

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Deficit  di  processamento  fonologico  

 Memoria  Verbale  a  breve  termine  

Decodifica  rapida  

 

Consapevolezza  fonologica  

Denominazione  Rapida  Automa1ca  

Ripe1zione  di  non-­‐parole  

Consapevolezza  Ar1colatoria  

Vocabolario  visivo  

Comma n.6  

•  La  dislessia,  la  disgrafia,  la  disortografia  e  la  discalculia  possono  sussistere  separatamente  o  insieme.

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Comorbilità

Entro i DSA •  (dislessia e disortografia) •  (dislessia e discalculia) •  (dislessia e disgrafia)

Fra DSA e altro •  ADHD •  Disturbo d’ansia •  DepressioneDisturbo della

condotta •  Disturbo antisociale di

personalità •  Epilessia

Fattori di rischio per la strutturazione di disturbi psicopatologici nei DSA

•  gravità del DSA •  segnalazione tardiva •  discontinuità nella presa in carico terapeutica •  discontinuità nella storia scolastica e nelle relazioni educative

•  modalità di elaborazione dei conflitti e organizzazione di personalità

•  ruolo del DSA nel processo di identificazione

•  peso e ruolo del DSA nelle interazioni familiari e sociali

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Evoluzione  e  considerazioni  sulla  

didaCca

Segni  di  dislessia  dall’infanzia  alla  vita  adulta,  Snowling,  2005  

 Pre-scolare Primi anni di scuola Successivi anni di scuola Adulti

Ritardo di linguaggio Scarsa memoria per istruzioni verbali

Lievi problemi di linguaggio (su parole polisillabiche)

Scarsa memoria verbale

Immatura formazione della frase

Difficoltà con sequenze comuni (giorni della settimana)

Difficoltà a trovare le parole

Difficoltà a trovare le parole frequenti letture incongrue

Scarso linguaggio espressivo in confronto alla comprensione

Scarsa conoscenza delle lettere

Difficoltà ad imparare tabelline e i fatti numerici

Lettura lenta

Scarse abilità di rima Scarsa consapevolezza fonologica

Lettura lenta Scrittura lenta

Scarso interesse nelle lettere

Scarse conoscenze fonemiche (attacco di parola) anche in presenza lettura

Scarse abilità di decodifica quando trova parole nuove

Scarse abilità di correzione di bozze

Spelling idiosincratico Spelling fonetico Difficoltà a mettere le idee su carta

Problemi a copiare Lentezza a copiare Scarsa organizzazione del lavoro scritto

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SCUOLA PRIMARIA I CICLO CLASSE PRIMA

SCUOLA PRIMARIA I CICLO CLASSE SECONDA

SCUOLA PRIMARIA SECONDO CICLO

SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

DIFFICOLTÀ DI SPELLING (QUALE SUONO, IN QUALE SEQUENZA FONOLOGICA)

ERRORI SCRITTURA : FONOLOGICI (SOSTITUZIONI-ELISIONI) ORTOGRAFICI PAROLE SOSTITUITE O ELISE NELLA FRASE

LETTURA LENTA, POCO COMPRENSIBILE, MONOTONA, CON BUON ACCESSO ALLA CONTENUTO DEL TESTO

DIFFICOLTÀ DI AUTOMATIZZAZIONE DI PARTI PIÙ O MENO AMPIE DEI PROCESSI DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO

DIFFICOLTÀ A FAR CORRISPONDERE LO SPELLING ORALE CON LA PROCEDURA GRAFICA (DUE VELOCITÀ)

LETTURA STENTATA / SILLABICA, POSSIBILE DIFFICOLTÀ DI INTEGRAZIONE DEL SIGNIFICATO

DISGRAFIA DIFFICOLTA’ NELL’ USO DI DIVERSE FONTI, NELLA ATTIVAZIONE DI STRATEGIE DIFFERENZIATE DI LETTO/SCRITTURA

ELISIONI,SOSTITUZIONI FONOLOGICHE

DIFFICOLTÀ NELLE PROCEDURE DI CALCOLO E/O PROCEDURE LOGICO- MATEMATICHE

DIFFICOLTÀ NELLO SCRIVERE RAPIDAMENTE E DECODIFICARE LA PROPRIA SCRITTA

DIFFICOLTÀ AD APPRENDERE DALLA PROPRIA LETTURA SOPRATTUTTO SE EFFETTUATA A VOCE ALTA

PERDITA DELL’UNITÀ SEMANTICA (PAROLE ATTACCATE)

PERSISTENZA DI MOLTI ERRORI ORTOGRAFICI

DIFFICOLTÀ AD ESSERE COMPRENSIBILE ED ESAURIENTE NELL’USO DEL CODICE SCRITTO

DISGRAFIA NON AUTOMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE NELLA COSTRUZIONE DELLA FRASE/PERIODO

DIFFICOLTA’ DI ACCESSO ALLA COMPRENSIONE ED ESECUZIONE DI PROCEDURE ARITMETICHE E MATEMATICHE COMPLESSE

SPECULARITÀ LETTERE NUMERI

NON AUTOMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE NELLA ESECUZIONE DI CALCOLI, NELL’USO DELLE OPERAZIONI, NEI PROBLEMI

DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO COSTANTE DELL’ESECUZIONE DEL COMPITO E NELLA VERIFICA DEI RISULTATI

DECIFRAZIONE LENTA PAROLE-FRASI CON COMPREN SIONE NON STABILE

DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO DELLA LINEA DEI NUMERI

•  Aumento  delle  difficoltà  •  Nonostante  un  miglior  controllo  strumentale      

•  Acquisizione  di  contenu1  a-raverso  maggiore  quan1tà  di  le-ura  

•  Tempi  scolas1ci  più  rapidi  

•  Modalità  di  verifica  dipenden1  dalla  le-ura  

Nella  scuola  secondaria  di  primo  grado  

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Scuola  secondaria  di  II  grado  richieste  differenziate  nelle  varie  1pologie  di  scuola  

•  Alta  richiesta  culturale  e  didaCca  con  linguaggi  scriC  in  più  lingue    

•  Frazionamento  delle  procedure,  delle  informazioni,  delle  materie  anche  per  i  contenu1  complessi  

•  Uso  personale  e  flessibile  degli  apprendimen1  per  formulare  opinioni,  giudizi  e  per  aCvare  percorsi  conosci1vi  personali  

•  Capacità  di  rappresentarsi  gli  obieCvi  dell’apprendimento  in  rapporto  alle  capacità,  al  tempo  a  disposizione  e  agli  obieCvi  da  perseguire  

•  Discrepanza  marcata  fra  competenze  orali,  conoscenze  curricolari  e  competenze  accademiche  

•  Lentezza,  errori  persisten1  ,  povertà  esecu1va  nell’uso  del  codice  scri-o  e/o  nell’area  logico-­‐matema1ca  

•  Ampie  difficoltà  globali  nei  processi  di  apprendimento  con  disinves1mento  e  possibile  rifiuto  

Abilità di lettura

Competenza di lettura

Strategia di lettura

Competenze NP di base

Competenze NP specifiche

Competenze Linguistiche

Competenze cognitive

Competenze Meta-cognitive

Motivazione, interesse …

….

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È  vero  che  non  è  più  di  moda  imparare  “a  memoria”,  però  impariamo,    pur  sempre,  “con  la  memoria”.  Anche  perché  la  psicologia  e  le  neuroscienze    hanno  dimostrato  che  la  memoria  non  è  semplicemente  una  “registrazione”    delle  informazioni  provenienV  dagli  organi  di  senso  ma  comporta  la    costruzione  aava  di  nuova  conoscenza.  Tale  costruzione  richiede  un    collegamento  aavo  fra  passato  (quanto  già  si  conosce),  presente  (quanto  si    sta  conoscendo)  e  futuro  (l’uso  che  si  intende  fare  della  nuova  conoscenza).    Il  sistema  della  memoria  è  lo  strumento  che  rende  possibile  questo    collegamento.  Esso  è  formato  da  tre  soOosistemi  principali:  la  memoria    sensoriale  (MS),  la  memoria  di  lavoro  (ML)  e  la  memoria  a  lungo  termine    (MLT)  (fig.  1)  

F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.    

L’obieavo  del  progeasta  didaaco  èd  i  m  i  n  u  i  r  e  il  più  possibile  il  carico  cogniVvo  intrinseco  e  quello  estraneo,  e  allo  stesso  tempoo  t  t  i  m  i  z  z  a  r  e  il  carico  cogniVvo  perVnente.  La  teoria  del  carico  cogniVvo  ha  definito  dei  principi  di  instrucVonal  design  che  aiutano  a  raggiungere  questo  obieavo.  Essi  sono  il  risultato  di  numerosi  esperimenV  nei  quali,  Vpicamente,  due  gruppi  di  studenV  devono  apprendere  gli  stessi  contenuV  presentaV  con  due  diversi  metodi  o  formaV  didaaci.  L’apprendimento  nei  due  gruppi  viene  misurato  aOraverso  test,  di  ricordo  e  di  comprensione,  e  i  risultaV  sono  confrontaV  fra  loro  per  vedere  quale  dei  due  gruppi  ha  appreso  meglio.  

F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.    

ExperVse  dello  studente  

Complessità  del  contenuto  

Metodi  didaaci  

Carico  cogniVvo  

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L’obieavo  del  progeasta  didaaco  è  diminuire  il  più  possibile  il  carico  cogniVvo  intrinseco  e  quello  estraneo,  e  allo  stesso  tempo  oamizzare  il  carico  cogniVvo  perVnente.  La  teoria  del  carico  cogniVvo  ha  definito  dei  principi  di  instrucVonal  design  che  aiutano  a  raggiungere  questo  obieavo.  Essi  sono  il  risultato  di  numerosi  esperimenV  nei  quali,  Vpicamente,  due  gruppi  di  studenV  devono  apprendere  gli  stessi  contenuV  presentaV  con  due  diversi  metodi  o  formaV  didaaci.  L’apprendimento  nei  due  gruppi  viene  misurato  aOraverso  test,  di  ricordo  e  di  comprensione,  e  i  risultaV  sono  confrontaV  fra  loro  per  vedere  quale  dei  due  gruppi  ha  appreso  meglio.  

F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.    

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I  ricercatori  australiani  e  olandesi  hanno  sviluppato  un  metodo  di  misura  dello  sforzo  mentale  aOraverso  domande  in  cui  si  chiede  agli  studenV  di  valutare  soggeavamente  la  difficoltà  che  hanno  incontrato  nello  studio  e  nella  risposta  ai  test  (Paas  et  al.,  1993).    La  valutazione  congiunta  di  apprendimento  e  sforzo  mentale  consente  di  valutare  l’“efficienza  dell’apprendimento”:  a  parità  di  risultaV  di  apprendimento,  un  metodo  didaaco  è  più  efficiente  di  un  altro  se  richiede  uno  sforzo  mentale  minore.    Ad  esempio,  nel  grafico  di  fig.  2,  il  metodo  didaaco  A  è  più  efficiente  di  quello  B  in  quanto  gli  studenV  oOengono  risultaV  migliori  con  uno  sforzo  mentale  minore.  In  alcuni  casi,  i  risultaV  della  ricerca  empirica  hanno  confermato  praVche  uVlizzate  da  tempo,  precisandone  però  meglio  gli  ambiV  di  applicazione,  in  altri  sono  staV  decisamente  controtendenza  e  hanno  mostrato  l’inconsistenza  di  alcuni  “miV”  largamente  diffusi.    

F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.    

Funzioni  EsecuVve  

Quando  serve  il  Funzionario  EsecuVvo?  •  Conflia  •  Aumento  delle  richieste  •  Necessità  di  stabilire  priorità  •  I  diparVmenV  non  comunicano  

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Art. 2. (Finalità)

1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità: a) garantire il diritto all’istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.

Parlando  di  diagnosi…  

Art. 3. (Diagnosi)

•  1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

•  2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

Parlando  di  diagnosi…  

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Art. 3.

(Diagnosi) •  1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici

già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

•  2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

Parlando  di  diagnosi…  

Diagnosi  

•  necessità  di  usare  test  standardizzaV,  sia  per  misurare  l’intelligenza  generale,  che  l’abilità  specifica  

•  necessità  di  escludere  la  presenza  di  altre  condizioni  che  potrebbero  influenzare  i  risultaV  di  quesV  test,  come:  – A.  menomazioni  sensoriali  e  neurologiche  gravi,  disturbi  significaVvi  della  sfera  emoVva;  

–  B.  situazioni  ambientali  di  svantaggio  socio-­‐culturale  che  possono  interferire  con  un’adeguata  istruzione  

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Chi  fa  la  diagnosi  

•  Nel  migliore  dei  mondi  possibile:  l’equipe  di  valutazione  – Neuropsichiatra  infanVle  –  Psicologo  –  Logopedista  

•  Spesso  nei  servizi,  o  in  altre  situazioni  non  è  possibile  avere  tuOa  l’equipe,  e  sarà  il  compito  del  professionista  svolgere  le  varie  fasi  della  diagnosi:  esistono  delle  regole  su  quali  figure  possono  somministrare  i  test.    

Diagnosi  clinica  indispensabili:  

•  Raccolta  della  storia  e  colloquio.  •  Test  di  livello  intelleavo  (QI):  Scale  di  Wechsler  (WISC-­‐III),  Matrici  Progressive  di  Raven  (PM38),  Scala  Leiter  

•  Test  delle  abilità  specifiche  di  leOura  (test  che  misurano  rapidità,  correOezza  e  comprensione  della  leOura,  sia  nel  brano  che  nelle  liste  di  parole)  

•  Test  delle  abilità  di  scriOura  (deOato  di  frasi)  •  Test  delle  abilità  matemaVche  (test  BDE,  AC-­‐MT,  ABCA  e  altri)  

 Non  devono  essere  faa  tua,  ma  almeno  uno  per  ogni  area.    

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efficienza cognitiva

media  debole  deficit  

competenza di lettura

alta  

DISCREPANZA  

Principale  criterio  diagnostico  

•  DISCREPANZA    

•             •        deficitaria              adeguata  

abilità  nel    dominio  specifico  

 interessato  intelligenza  generale  

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Implicazioni  sul  piano  diagnostico  

1.  UVlizzazione  di  test  standardizzaV    2.  Esclusione  di  altre  condizioni  che  

potrebbero  influenzare  i  risultaV  ai  test:    A.  menomazioni  sensoriali  e  neurologiche  B.  disturbi  significaVvi  della  sfera  emoVva  C.  svantaggio  socio-­‐culturale  

Proprietà  di  una  curva  Gaussiana  

Frequenza relativa distanza dalla md (y)

µ = media della popolazione

σ = deviazione standard

Il 68,3% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± σ Il 95,5% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± 2σ

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Età  diagnostica:  dislessia  disortografia  disgrafia  

•  Fine 2a primaria •  completamento del ciclo dell’istruzione

formale del codice scritto (riduzione della variabilità inter-individuale)

•  Anticipazione: ipotesi diagnostica fine della 1° primaria

-  profili funzionali molto compromessi -  presenza di altri specifici indicatori

diagnostici (DSL/familiarità)

ESCLUSE:  DIFFICOLTA’  DI  SOLUZIONE  DEI  PROBLEMI  MATEMATICI  

-­‐ debolezza  nella  strutturazione  cognitiva  delle  componenti  di  cognizione  numerica    (intelligenza  numerica  basale)  

Discalculia:  profili   • subitizing  •   quantificazione/comparazione/seriazione  

•   calcolo  a  mente  

-­‐  debolezza  nelle  procedure  esecutive  

• lettura  •   scrittura    • messa  in  colonna  dei  numeri  

- problemi  nel  calcolo   • recupero  dei  fatti  numerici  e  algoritmi  del  calcolo  scritto  

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Discalculia:  diagnosi  

•  <  2  ds  per  correttezza  e  rapidità  •  Cognizione  numerica:    -­‐  rapidità    Soggetti  a  rischio:  ritardi  in  età  prescolare  nell’acquisizione  dei    Principi  del  conteggio  (a  5  anni):  corrispondenza  biunivoca/ordine  stabile/cardinalità/irrilevanza  dell’ordine/astrazione  

 •  Disturbi  delle  procedure  esecutive/calcolo:      diagnosi  non  prima  della  fine  della  3a  primaria  

Alla  famiglia  :    •  La  valutazione  richiede  dai  due  ai  tre  incontri,  più  il  

colloquio  di  resVtuzione.  •  Relazione  clinica  con:  test  uVlizzaV,  punteggi  dei  test  e  degli  

items  che  concorrono  al  punteggio,  conclusioni  e  considerazioni  sul  profilo  di  funzionamento,  suggerimenV  per  l’intervento  

Alla  scuola:    •  Dovrà  essere  consegnata  la  diagnosi  funzionale:  

• Livello  di  sviluppo  in  tuOe  le  aree  • CaraOerisVche  dell’ambiente  • Significato  dei  sintomi  nell’economia  generale  dell’alunno  • SuggerimenV  per  l’intervento  a  scuola    

 

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PRESENTA:    

L’EQUIPE  MULTIDISCIPLINARE:    

Struttura Classificazione

Parti

Componenti

Costrutti/ qualificatori

Domini e categorie

ai diversi livelli

ICF

Parte 1: Funzionamento

e disabilità

Parte 2: Fattori

Contestuali

Funzioni e Strutture Corporee

Attività e

Partecipazione

Fattori

Ambientali

Fattori

Personali

Cambiam.Strutture Corporee

Capacità

Performance

Facilitatore/

Barriera

Iivello item:

1° 2°

livello Item:

1° 2° 3°

livello Item:

1° 2° 3°

Cambiam.Funz.ioni Corporee

livello item:

1° 2° 3°

livello Item:

1° 2°

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Cosa  deve  contenere  una  diagnosi  •  Informazioni  del  valutatore  •  Anamnesi  e  background  •  Altri  report  •  Condizioni  della  valutazione  •  Osservazioni  sul  comportamento  •  RisultaV  ai  test  •  Classificazione  diagnosVca  •  Formulazione  diagnosVca  •  Riassunto  •  SuggerimenV  

Epoca dell’intervento

Capacità cognitive

Comprensione da parte

dell’ambiente

Atteggiamento didattico

Equilibrio psicologico

 Pentagono  prognos1co  di  Critchley  il successo/insuccesso del ragazzo con DSA dipende

dall’equilibrio di questi 5 punti: