PTOF 2017/2018 CON AGGIORNAMENTO · 2017. 11. 7. · Micieli Sandra. Video/musicale. Micieli...

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CIRCOLO DIDATTICO PIANO GESÙ Via Pascoli, 9 - 97015 Modica - Tel. 0932943258 - fax. 0932752660 C.F. 81003690880 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.scuolapianogesu.gov.it PEC: [email protected] P.T.O.F. a.s. 2016-2017-2018 AGGIORNAMENTO a.s. 2017-18 (deliberato dal Collegio Docenti del 13-10-17 e approvato dal Consiglio di Circolo il 24-10-17) Ogni singolo con il suo ruolo, uniti ne!a crescita culturale di tutti. Dirigente Scolastico Prof. Sebastiano Spiraglia

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CIRCOLO DIDATTICO PIANO GESÙ

Via Pascoli, 9 - 97015 Modica - Tel. 0932943258 - fax. 0932752660 C.F. 81003690880 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.scuolapianogesu.gov.it

PEC: [email protected]

P.T.O.F. a.s. 2016-2017-2018

AGGIORNAMENTO a.s. 2017-18

(deliberato dal Collegio Docenti del 13-10-17 e approvato dal Consiglio di

Circolo il 24-10-17)

Ogni singolo con il suo ruolo,

uniti ne!a crescita

culturale di tutti.

Dirigente Scolastico

Prof. Sebastiano Spiraglia

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Il presente POFT è stato approvato con delibera del 13/01/2016 del Collegio dei Docenti

MODALITÀ DI ELABORAZIONE DEL P.T.O.F.

• gli indirizzi generali espressi dal Consiglio di Circolo;

• D.P.R.8 marzo 1999 n° 275;

• L.28 marzo 2003 n°53;

• D.L.vo 19 febbraio 2004 n°59

• C.M. 5 marzo 2004 n° 29;

• Indicazioni per il Curricolo emanate con il D.L 31/07/2007

• Il decreto- legge n° 137 del 1° Settembre 2008

• Legge n° 240 del 30 dicembre 2010

• Legge n° 107 del 13 luglio 2015

• L’analisi del contesto territoriale;

• La “Vision” (principi ideali) e la “Mission” (scopo principale) dei principi base, delle strategie che si intendono utilizzare per migliorare l’offerta formativa del Circolo.

• Indicazione del Dirigente scolastico per il P.O.F. T.

• D.M. 07/01/2016

P.T.O.F.
PTOF
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CARTA DEI SERVIZI Scuola

PrimariaAlunni 425Alunni H 8

Docenti 31Docenti sostegno 6

Scuola Infanzia

Alunni 243Alunni H 4

Docenti 25Docenti sostegno 2

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ORGANIGRAMMA

di

CIRCOLO

a.s. 2017/18

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Dirigente Scolast.

Spiraglia Sebastiano

Docenti Referenti Coordinatrice scuola

dell’infanzia

R. Garofalo

Funzioni Strumentali al Pof:

Olimpiadi di P.S./Area Didat. Scuola in

Chiaro Micieli

D s g a

G. Marina

Docenti Primaria:Presidenti di Interclasse

Ref. CommissioneN.I.V/R.A.V.Civello G.

TrinityRustico M. Teresa

Commissione PON

Garofalo P.

Prima:

IuratoIurato

Seconda:Casamichele

Terza:Sgarlata

Quarta:Tavano

SERVIZI AMMINISTRATIVI

Area pers. Arrabbito.

Protocollo Alunni Giannone A.

AREA Contabilità/bilancio

Di Maria G.

Fiduciari di PlessoDe Amicis:

S. Zaccaria

Fiduciari di PlessoV. Loreto:

A. Pluchino

Fiduciari di PlessoPlesso centrale

Mariapina D’AmatoMariapina D’Amato

Area 1 gestione dell’offerta formativa

Avola S.

Area 2

Sostegno lavoro docenti

Micieli S.

Area 3 Interventi e servizi

per studenti

Giunta T.

Area 4Attività di progetti formativi con enti e istituzioni esterne

Capobianco G.

Collaboratore Vicario

P. GarofaloCollaboratore

G. Civello

Quinta:Giunta

GLI di IstitutoGiunta T.

Docenti Referenti

Gare MatematicheG. Casamichele

ContinuitàG. Mallia

Educazione MotoriaP. Garofalo

Educazione alimentareGiunta T.

AREA SICUREZZA Garofalo Pietro

Animatore digitale/sito scuola

Genovesi M.

COLLEGIO DOCENTI

A. S. 2017/2018

Consiglio di Circolo

Presidente

Drago Elisabetta

Collaboratori scolastici

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Dirigente

ScolasticoSpiraglia

Sebastiano

Responsabili laboratori

Docenti referenti Docenti referentiResponsabile Sportello

Pedagogico

Laboratorio informaticaLaboratorio linguistico

Genovesi Maria

Laboratorio scientifico e sussidi audiovisivi

Micieli Sandra

Video/musicaleMicieli Sandra

Valutazione apprendimenti (INVALSI)

Lucenti S.

Orari docenti primaria:

Messina R.

Orari docenti infanzia:

Pluchino A

Visite guidate

Primaria

Area 1

Avola S.

Visite guidate

Infanzia

Area 2

Micieli S.

Referente per l’ambiente

Giovanna Dimajo

Pietro Garofalo

R.S.U

Pietro GarofaloMargherita GiordanellaFrancesca Quartarone

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Comitato per la Valutazione dei docenti

Dirigente ScolasticoSebastiano Spiraglia

DocenteGiunta Teresa

Docente

Tavano Paola

GenitoreIemmolo Vincenza

GenitoreSpadola Maria

Membro EsternoPorrello Amelia

DocentePetrolo Giuseppa

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Consiglio di Circolo

Presidente

Drago Elisabetta

Rappresentanti dei Docenti

Abate M.

Genovesi M.

Lucenti S.

Livia A.

Giordanella M. Petrolo G.

Giunta T.

Garofalo P.

Rappresentanti genitori

Battaglia Chiara Sammito Massimo

Iacono Marilisa Spadola Maria

Iemmolo Vincenza Sudano Roberta

Pitino Pietro

Rappresentanti dei Collaboratori scolastici

Sammito Giovanna

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FUNZIONIGRAMMA

Dirigente Scolastico

- assicura la direzione unitaria della scuola, promuovendo la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, con particolare attenzione alla realizzazione del Piano triennale dell'offerta formativa;

- assicura il funzionamento generale dell'istituzione scolastica, organizzando le attività secondo criteri di efficienza, efficacia e buon andamento dei servizi;

- promuove l'autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche;

- promuovere la cultura e la pratica della valutazione come strumento di miglioramento della scuola, anche attraverso la valorizzazione della professionalità dei docenti.

Collaboratore Vicario (ins. Garofalo Pietro)

- Sostituzione del D. S . in caso di assenza per impegni istituzionali, malattia, ferie, permessi con delega alla firma degli atti; - Supporto al lavoro del D. S . - Collaboratore con il Dirigente per ciò che riguarda la progettazione , l’innovazione e la

valutazione d’Istituto, l’organizzazione pedagogico-didattica e il funzionamento del sistema scuola;

- Sostituzione dei docenti di Scuola Primaria nei casi in cui non è possibile nominare il supplente; - Responsabile del controllo dell’osservanza del divieto di fumo nei locali del plesso; - Controllo delle comunicazioni di servizio firmate per presa visione dal personale destinatario.

Secondo Collaboratore (ins. Civello Giovanni)- svolge, assieme al collaboratore con funzioni vicarie, le funzioni di fiduciario del Plesso di

riferimento; - supporta, unitariamente al primo collaboratore, in tutti gli adempimenti di competenza del D.S.; - informa tempestivamente il D.S. in merito a situazioni problematiche e/o impreviste; - è di supporto al lavoro del Dirigente Scolastico.

Animatore Digitale (ins. Genovesi Maria)

- Stimola la formazione interna alla scuola sui temi del PNSD, sia organizzando laboratori formativi, sia animando e coordinando la partecipazione alle altre attività formative; - individua soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno

degli ambienti della scuola, coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

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Staff dirigenziale

- Collaboratore Vicario

- Secondo Collaboratore

- Funzioni Strumentali

Collaborano con il Dirigente per ciò che riguarda la progettazione, l’innovazione e la valutazione d’Istituto, l’organizzazione pedagogico- didattica e il funzionamento del sistema scuola nelle diverse aree

>Area 1: Gestione del PTOF- Revisiona, integra e aggiorna il P.T.O.F. nel corso dell’anno - Opera in sinergia con le altre F.S., i referenti dei singoli progetti, i presidenti di interclasse/

intersezione e i responsabili delle commissioni;- coordina le visite guidate e le uscite nel territorio;- collabora con il D.S. per l’organizzazione di iniziative e attività per promuovere la scuola nel

territorio.

>Area 2: Sostegno al lavoro dei docenti- Gestisce le attività di autoanalisi e di autovalutazione dell’istituto fornendo informazioni

riguardo alla qualità dei processi messi in atto, ai risultati prodotti e al grado di soddisfazione raggiunto

- Svolge un’azione di sostegno operativo per tutti i docenti impegnati nella realizzazione di iniziative progettuali

- Gestisce l’accoglienza e l’inserimento dei docenti in ingresso - Rileva i disagi nel lavoro ed attiva modalità e/o interventi di risoluzione - Analizza i bisogni formativi, coordina e gestisce il Piano annuale di formazione e di

aggiornamento - Cura la documentazione educativa, informando in merito alla sperimentazione/realizzazione di

buone pratiche metodologiche e didattico-educative, e all’efficacia e utilizzo di nuovi supporti tecnologici applicati alla didattica sulle iniziative di aggiornamento e di formazione professionale promosse in ambito locale e nazionale

- Svolge un’attività di assistenza e di supporto in merito a questioni di ordine didattico-organizzativo

- Affianca, in particolare i nuovi docenti con un’azione di consulenza - Promuove uno stile di comunicazione e collaborazione costruttivo con e tra i docenti - Lavora a contatto con il Dirigente Scolastico al fine di rendere fattibile l’erogazione di interventi

formativi a favore dei docenti. - collabora con il D.S. per l’organizzazione di iniziative e attività per promuovere la scuola nel

territorio.

>Area 3: Interventi e servizi per studenti - Gestisce l’accoglienza e l’inserimento degli studenti neo-iscritti;- Promuove interventi connessi alla prevenzione degli abbandoni e della dispersione scolastica;

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- coordina le attività della commissione GLI;- coordina la stesura del Piano Annuale d’Inclusione;- collabora con il D.S. per l’organizzazione di iniziative e attività per promuovere la scuola nel

territorio.

>Area 4: Attività di progetti formativi con enti e istituzioni esterni- Cura i rapporti con il territorio (scuole, enti e soggetti istituzionali; economico – produttivi;

culturali – sociali ecc.);- collabora con il D.S. per l’organizzazione di iniziative e attività per promuovere la scuola nel

territorio.

- Coordinatrice scuola dell’Infanzia (ins. Garofalo Rosa)- coordina le attività didattico-educative della scuola dell’infanzia;- collabora con il Dirigente per la formazione delle sezioni.

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IL CIRCOLO “PIANO GESÙ” SI PROPONE COME CENTRO DI EDUCAZIONE E DI FORMAZIONE DEL BAMBINO E LUOGO DI PROMOZIONE CULTURALE NEL

TERRITORIO.

Il Circolo Didattico Piano Gesù è collocato nella zona alta della città dove la stragrande maggioranza della popolazione lavora nel settore terziario, attualmente in grave crisi per cui il contesto socio-economico delle famiglie che usufruiscono del servizio scolastico offerto dal Circolo, si colloca, rispetto all’indice ESCS, ad un livello medio-basso. In tale contesto il Circolo si pone come centro culturale di riferimento per il quartiere, unitamente ad altri enti formativi. La stessa presenza di studenti di cittadinanza non italiana e di studenti con situazione di svantaggio socio-economico, per quanto discontinua, è motivo di arricchimento culturale che favorisce la continua rimodulazione e riorganizzazione dei percorsi educativi-didattici per una politica di inclusione. Il livello medio-basso e le difficoltà economiche delle famiglie impegnano il Circolo Didattico a progettare dei processi educativi-didattici che, da un lato stimolano la crescita cognitiva degli alunni e dall’altro coinvolgono le famiglie in determinati progetti finalizzati ad una crescita culturale del territorio. Il territorio in cui è collocata la scuola si caratterizza per la presenza di numerosi monumenti di grande valore storico quali: la chiesa di Santa Maria Del Gesù, il Duomo di San Giorgio, San Giovanni, Pizzo Belvedere, Sant’Antonio, come di altri monumenti di minore importanza monumentale ma non storico. Ai monumenti si aggiungono diversi Enti formativi: l’oratorio salesiano, il palazzo della scherma, il palazzetto dello sport, il cine-teatro ed altri. L’Ente locale collabora alla realizzazione di progetti limitatamente alle risorse disponibili.

Il Circolo Didattico Piano Gesù è composto da tre sedi: plesso centrale, la cui struttura originaria risale a diversi decenni fa, una seconda parte di recente costruzione, dove hanno sede la presidenza e la segreteria, la scuola primaria e cinque sezioni della Scuola dell’Infanzia; il plesso via Loreto sede della Scuola dell’Infanzia di recentissima costruzione (inaugurata nel 2008); il plesso De Amicis, allocato presso l’Istituto Comprensivo Carlo Amore, comprende tre sezioni di Scuola dell’Infanzia e quattro classi quinte di Scuola primaria. I plessi distaccati sono facilmente raggiungibili grazie alla segnaletica stradale presente lungo il percorso. Alcune sezioni di Scuola dell’Infanzia sono munite di computer. Il plesso centrale è dotato:

1. di laboratori: scientifico, e linguistico muniti di L.I.M.; 2. di un laboratorio informatico dotato di computer di recente generazione; 3. di una sala video; 4. di un laboratorio musicale; 5. alcune aule sono munite di L.I.M. 6. di una palestra attrezzata e un cortile. 7. Tutti i laboratori e gli spazi sono a disposizione di tutte le sezioni e delle classi.

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VISION E MISSION

Al fine di favorire un’offerta formativa e un’integrazione dinamica con le esigenze e le risorse del territorio è stato scelto un approccio sistemico che è sembrato essere il più idoneo ad affrontare una problematica complessa, quale quella dell’apprendimento inteso come processo di costruzione collettivo in continua evoluzione, finalizzato all’acquisizione di atteggiamenti, abilità e competenze tali da far affrontare, in relazione alle varie fasce di età, il percorso di educazione alla vita e alla convivenza civile. Paradigmi teorici di riferimento del POFT sono, quindi: - la teoria delle intelligenze multiple di Gardner secondo la quale ogni persona ha una particolare

competenza intellettiva rivolta ad un ambito specifico nel quale ottiene positivi risultati con minore sforzo che in altri;

- le teorie costruttiviste per le quali l’apprendimento costituisce un impegno attivo di ciascuno a costruire i propri saperi;

- le teorie del cooperative learning secondo cui il significato delle conoscenze / esperienze viene costruito attraverso il confronto tra prospettive differenti.

L’ambiente educativo che ne consegue tende a liberare e organizzare le capacità di coloro che apprendono secondo un modello pedagogico che prevede: un clima motivante; un agire basato sulla cooperazione e sul presupposto che ogni forma di conoscenza è frutto di un’elaborazione costruita dal singolo; ne deriva l’assunzione di ulteriori impegni educativi e sociali che coinvolgono le famiglie anche al di là del dovuto ruolo di collaborazione e supporto. La scuola, qualificato punto di riferimento nel territorio, si impegna attraverso impostazioni metodologico-didattiche di valore e attività diversificate in orario antimeridiano e pomeridiano (con gli insegnanti comunali). Particolare impulso vuole essere dato alla formazione in servizio e all’aggiornamento del personale allo scopo di conoscere e acquisire nuove metodologie di approccio verso gli alunni in maggiore difficoltà e supportare processi innovativi, come la formazione dei docenti per l’utilizzo della LIM nella didattica quotidiana.

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BISOGNI DELL’ALUNNO
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ATTESE DEL TERRITORIO

sostenere confronti e rapporti di collaborazione con le scuole operanti nel territorio;

incrementare il coinvolgimento delle famiglie nell’ambito dei rispettivi ruoli e competenze;

potenziare il rapporto scuola/territorio attraverso la progettazione, la collaborazione con

l’Ente locale, soggetti esterni, l’apertura ad Associazioni, ecc.

rafforzare il ruolo della scuola come promotrice di cultura;

ampliare la comunicazione interna ed esterna;

attivare il processo della cultura della qualità.

FABBISOGNO ORGANICO

Posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: indicare il piano delle sezioni/classi previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….)

Posto comune Posto di sostegno

S c u o l a dell’infanzia

a.s. 2016-17 2 4 + 1 i n s . religione

0 12 sezioni a tempo pieno (40 ore settimanale), passaggio di due alunni H. all’ordine di scuola successivo.

a.s. 2017-18 2 4 + 1 i n s . religione

2 12 sezioni a tempo pieno (40 ore settimanale); previsione di nuovi inserimenti di alunni H.

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Nota: i dati inseriti nelle tabelle possono subire variazioni al termine delle iscrizioni alunni o

per altre situazioni al momento non prevedibili.

Posti per il potenziamento A.S. 2016/2017; 2017/2018; 2018/2019

Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

a.s. 2018-19 2 4 + 1 i n s . religione

2 12 sezioni a tempo pieno (40 ore settimanale); previsione di nuovi inserimenti di alunni H.

S c u o l a primaria

a.s. 2016-17 27 comune2 Relig.2 Inglese

6 22 classi (27 ore settimanali)

a.s. 2017-18 27 comune 2 Relig.1 Inglese1 potenziamento

6 20 classi + 1 classe costituita con l’autonomia (27 ore settimanali)

a.s. 2018-19 27 comune2 Relig.2 Inglese

6 22 classi (27 ore settimanali)

Tipologia n. docenti Motivazione

Posto comune 3 Potenziamento Piano Annuale dell’Inclusività e partecipazione per le ore a disposizione alle supplenze.

Tipologia n.

Assistente amministrativo 3

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Nota: i dati inseriti nelle tabelle possono subire variazioni al termine delle iscrizioni alunni o

per altre situazioni al momento non prevedibili.

CONSIDERATI:

- il numero degli operatori della scuola;

- le modalità per elaborare il PTOF;

- le finalità del circolo;

- la vision e la mission del circolo;

- i bisogni dei bambini;

- le attese del territorio;

il Circolo Didattico Piano Gesù si organizza seguendo i punti sotto

indicati:

Collaboratore scolastico 10

Altro DIPENDENTI DE “L’OPEROSA”

3

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IL CURRICOLO

Il Circolo didattico, in piena autonomia, organizza il curricolo in base alle nuove indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione.

Il curricolo d’Istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’Istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.

Fin dalla Scuola dell’Infanzia, nella Scuola Primaria l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare. Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con una attività continua e autonoma.

Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.

Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. (CURRICOLO DI CIRCOLO)

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CONTINUITÀ
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AREA DELLA PROGETTAZIONE EDUCATIVA DIDATTICA 2017-2018

Progetti Curricolare Infanzia

Titolo Progetto Sezioni coinvolte

Letture interattive creative in libreria sez. C - Piano Gesù

imparare e giocare: generazione Millenial (Acquario Store)

sez. C - Piano Gesùsez. A - Piano Gesùsez. D - Piano Gesù

Storia di un’amicizia tutte le sezioni Plesso De Amicis

Primi … in sicurezza sez. A - D Via Loreto

Mangiando… favolando sez. A - D Via Loreto

Musica maestra! sez. A - D Via Loreto

L’arcobaleno delle parole tutte le sezioni Plesso Via Loreto

Amico libro sez A Piano Gesù

one. two, three …Play with me sez A Piano Gesù

Dal movimento al corpo sez B - C Via Loreto

Il cuoco pasticcione sez. B - C Via Loreto

C era una volta sez. B Piano Gesù

Vivere in salute sez. E Piano Gesù

Hello children sez E piano Gesù

il mondo dentro ad un libro sez. E Piano Gesù

Lib(e)riamo la fantasia sez. B Piano Gesù

Hello Friends sez B Piano Gesù

Il mondo che vorrei tutte le sezioni di tutti i plessiRef. Di Maio - Giunta - Petrolo

Coding now tutte le sezioni di tutti i plessiRef. Garofalo Rosa

Progetto continuità: Il grande salto Classi in uscita Ref. Giovanna Mallia

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Progetti Curricolari Primaria

Progetti Associazioni esterne

Titolo Progetto Classi coinvolte Referente

Un libro per amico tutte le classi primaria Garrafa Botta Maria

A scuola con Sofia 4 B Giselli Antonina

Non uno di meno 4 C Tavano Paola

Educazione all’affettività e alla sessualità

tutte le 5 Pietro Garofalo

Il mondo che vorrei tutte Di Maio - Giunta - Petrolo

J-Hand La pallamano classi prime e classi seconde Pietro Garofalo

La nostra crescita tutte le 4 Tavano Paola

Read in english tutte le 5 Rustico M. Teresa

I flauti a scuola classi 5 C e D Giunta Teresa

Coding now tutte Genovesi Maria

Coding now classi 3 A - B - C Micieli Sandra

Narrazioni con il Digital Storytelling

terze - quarte -quinte Genovesi Maria

Progetto continuità: il grande salto

classi prime Giovanna Mallia

Titolo Progetto Associazione Infanzia Primaria

imparare e giocare: generazione Millenial

Acquario Store sez. C - Piano Gesùsez. A - Piano Gesùsez. D - Piano Gesùsez. B - Piano Gesù

PrimeTerzeQuinte

Sportello Informazione Letizia Casa Terze sezioni Tutte

Presepe della città 2017

Casa Don Puglisi Tutti i plessi Terze Quinte

I care: le parole che aiutano a crescere

Crisci ranni 2018

La mela di AISM AISM Tutte le sezioni Terze Quinte

Affy, il fiuta pericoli ASP Ragusa Dott. Tidona

due sezioni a plesso(da concordare)

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Progetti esperti esterni*

Progetti esperti esterni*

Progetti extra-curricolari

* Progetti finanziati dai genitori

Esperti infanzia

Corpo gioco e movimento Graziana Nifosì Via Loreto sez. A - DDe Amicis sez. A - B

Learning english is fun! Valeria Costanzo Plesso Via Loreto

Ioca gira vota e furrìa Federico Linguanti Plesso Via LoretoSez. B - D - E Piano Gesù

Crescere bene insieme Giuseppa Roccasalva Sez. B Piano Gesù

Indicatori di rischio e strategie in intervento nei disturbi della comunicazione e del linguaggio

Enrico Iurato Alessandra Mavilla

Sezioni 4 anni

Esperti Primaria

Il mondo dei burattini Giunta Ignazio

Cos’è l’immaginazione Laboratorio di consapevolezza creativa

Vindigni Pamela

Docente

Cambridge english Rustico Maria Teresa Classi Quinte

Noi … artisti Fatuzzo Rosa Alba Classi Quinte sez. C - D

Pensieri in cerchio Tavano Paola Classe Quarta C

Piccolo coro Giunta Teresa Gruppo di alunni delle Classi Terze, Quarte e Quinte

Progetto recupero lingua italiana

Avola Sabrina Gruppo di alunni delle Classi Terze sez. C - D - E

La danza come emozione dei popoli

Micieli Sandra Gruppo di alunni delle Classi Terze sez. A - B - C

Problem Solving Micieli Sandra - Garofalo Pietro Classi Quinte

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PROGETTI PON/FESR PON /FESR Prot.n. AOODGEFID/9035 del 13/07/2015

PON /FESR 2- 12810 DEL 15/10/2015

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È il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale. È un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015), al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Piano Nazionale per la Scuola Digitale ha l’obiettivo principale di modificare gli ambienti di apprendimento e promuovere l’innovazione digitale nella Scuola e persegue i seguenti obiettivi: a) realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti; b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali; c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche e MIUR; d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento; e) formazione dei DSGA, AA e ATA per l'innovazione digitale nell'amministrazione.

!

Il Piano è, attraverso le sue azioni, una richiesta di sforzo collettivo. Ogni scuola aderirà al Piano Nazionale partecipando alle azioni proposte. In particolar modo il Circolo Didattico Piano Gesù di Modica ha aderito alle seguenti Azioni:

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

Azioni promosse o che si conta di promuovere per migliorare:

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Azioni richieste e finanziate: Azione #4 Strumenti -Ambienti Digitali

• PON FESR “Ambienti per l’apprendimento” - Asse II Qualità degli ambienti scolastici - Obiettivo Specifico E.1 “Realizzazione di ambienti dedicati per facilitare e promuovere la formazione permanente dei docenti a t t raverso l ’ar r icchimento del le dotaz ioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca didattica degli istituti” – Descrizione progetto: potenziamento dell’aula multimediale e ampliamento di nuovi ambienti digitali fornendo tutte le classi della scuola Primaria di notebook per favorire l’uso del registro elettronico, per implementare una didattica e una metodologia supportata dalle nuove tecnologie.

• PON FESR Nota prot. n. 9035 del 13 luglio 2015 la realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN. Descrizione progetto: si è potenziata la rete wireless del plesso centrale e inoltre si è realizzato l’impianto di rete wifi nei plessi “De Amicis” e nel plesso di via Loreto, il tutto in funzione del miglior funzionamento delle dotazione digitali in possesso della scuola, per poter gestire al meglio la funzionalità dei dispositivi dati in dotazione agli alunni, al fine di implementare una didattica e metodologie innovative e sperimentali che vengono supportate dalle nuove tecnologie .

• PON FESR Nota prot. 12810 del 15 ottobre 2015 – FSE - Programma operativo nazionale, realizzazione di ambienti digitali, postazioni informatiche per docenti e segreteria. “Spazi per l’apprendimento” che possano offrire la possibilità agli alunni ed ai docenti di coniugare l'innovazione tecnologica per la didattica con la metodologia collaborativa e laboratoriale, per acquisire conoscenze e competenze in modo semplice, attraverso l’evoluzione dei suoi spazi, viene ripensata con un’architettura in grado di sfruttare a pieno le potenzialità comunicative, didattiche e sociali offerte dall’innovazione tecnologica dando nuova centralità a insegnanti e studenti. Centrale è l’aspetto di vivere una didatt ica innovativa, che favorisca la collaborazione, la ricerca, la riflessione, la costruzione e la condivisione della conoscenza.

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Azioni richieste e finanziate: Azione #7 Strumenti - Atelier Creativi

• Il progetto ha previsto la creazione di un nuovo spazio da dedicare agli Atelier creativi e laboratori per lo sviluppo delle competenze chiave. Si propone la realizzazione di quattro isole di lavoro, con l’acquisto di tablet, di una LIM, di kit per introdurre gli studenti alla robotica educativa e il Coding per lo sviluppo del pensiero computazionale fin dalla Scuola dell’Infanzia. Un laboratorio dove si impara facendo e non guardando gli altri che fanno e valgono le regole della “bottega dell’artigiano”: chi sa insegna a chi non sa, le risposte ai problemi si cercano insieme all’adulto che ha più esperienza da mettere a disposizione, sviluppando le competenze chiave di cittadinanza. In tale spazio verranno realizzate attività didattiche laboratoriali al fine di:

– Attivare il pensiero computazionale – Creare un programma (coding) per la produzione di

uno specifico comportamento – Pensare in modo creativo – Sviluppare vocabolario e capacità di comunicazione

per spiegare come funziona il progetto – Stabilire collegamenti tra causa ed effetto – Riflettere su come trovare le risposte e immaginare

nuove possibilità – Svolgere test nell’ottica dell’apprendimento per

tentativi ed errori – Effettuare osservazioni sistematiche e misurazioni – Avviare procedure d’intervento con “Problem

Solving” – Riportare al centro la didattica laboratoriale, come

punto d'incontro essenziale tra sapere e saper fare, tra lo studente e il suo territorio di riferimento.

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Azione 10.1.1 Avviso PON 10862 del 16 settembre 2016 - Asse I (FSE) Inclusione sociale e lotta al disagio

Finanziato a luglio 2017

• Il presente Avviso ha come obiettivo primario quello di riequilibrare e compensare situazioni di svantaggio socio-economico, in zone particolarmente disagiate, nelle aree a rischio e in quelle periferiche, intervenendo in modo mirato su gruppi di alunni con difficoltà e bisogni specifici e quindi esposti a maggior i r i sch i d i abbandono ma anche coinvolgendo altri soggetti del territorio: associazioni possono facilitare la cooperazione, che possono contribuire ad ampliare significativamente l’offerta formativa nelle istituzioni scolastiche È pertanto strategico che le scuole si aprano oltre i tempi classici della didattica agli alunni e alle loro famiglie, per essere vissuti dai ragazzi e dal quartiere il pomeriggio, nei fine settimana, nei tempi di vacanza, diventando spazio di comunità in aree di particolare disagio abitativo. Attraverso laboratori di musica, sport, creativi, ampliamento dei percorsi curriculari sarà possibile sviluppare competenze riconducibili al curricolo e azioni di rinforzo delle competenze di base per ampliare l’offerta formativa, anche utilizzando metodi di apprendimento innovativi.

Azione # 25 Formazione - Team Per L'innovazione

• L’obiettivo è quello di progettare e avviare sul territorio nazionale interventi formativi per aumentare le competenze del personale docente in materia di innovazione digitale, didattica e organizzativa nella scuola. Sono stati individuati tre docenti che fanno parte del Team: ins. Scuola Primaria Garofalo Pietro, ins. di sostegno Giunta Teresa e ins. di Scuola dell’Infanzia Garofalo Rosa.

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Azione # 28 Formazione - Animatore Digitale

L’animatore digitale dovrà coordinare la diffusione dell’innovazione a scuola e le attività del PNSD previste nel piano nel Piano triennale dell’offerta formativa della propria scuola. Il suo profilo è rivolto al raggiungimento delle seguenti finalità:

Utilizzo consapevole e la comprensione critica delle tecnologie didattiche, il tutto con l’obiettivo strategico di rendere prima i docenti e poi gli studenti “creatori” e utenti critici e consapevoli di Internet e dei device “dispositivi elettronici” e non solo “fruitori digitali” passivi;

Animare e coordinare la partecipazione di tutta la comunità scolastica ad attività formative e ai progetti di innovazione.

Si prevedono i seguenti obiettivi: realizzazione di attività volte allo sviluppo delle

competenze digitali degli studenti; adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per

favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche e MIUR;

coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici;

ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle priorità del PNSD;

facilitare l’uso dei registri elettronici e archivi cloud; sicurezza dei dati e privacy; prevedere acquisti e foundraising di attrezzature; promuovere la sperimentazione di nuove soluzioni

digitali hardware e software.

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Azione # 28 formazione - d.s. dei dsga, aa e ata per l'innovazione digitale nell'amministrazione:

Acquisto della Segreteria digitale. Corso di formazione per il funzionamento della Segreteria Digitale, finalizzata alla dematerializzazione delle segreterie scolastiche.

L ’ o b i e t t i v o d e l p r o g e t t o è l a dematerializzazione della segreteria nel pieno rispetto delle norme, semplificando la gestione della pubblicazione obbligatoria sul sito internet dei documenti e delle attività della scuola.

Sostituire i documenti cartacei, che per legge la scuola è tenuta a conservare, con l’equivalente documento in formato digitale.

Azione # 28 Formazione del Personale Della Scuola su Tecnologie e approcci Metodologici Innovativi

Oggetto: FSE – PON “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 – Azione 10.8.4 “Formazione del personale della scuola su tecnologie e approcci metodologici innovativi”. Si è realizzata la selezione dei 10 docenti dell’Istituto per la partecipazione all’iniziativa di formazione di cui alla nota MIUR prot. n. AOODGEFID/9924 del 29/07/2016.

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il PTOF parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’Istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV:

> Priorità> Traguardi di lungo periodo> Obiettivi di breve periodo

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono riferibili agli ambiti degli Esiti che risultano con un punteggio più basso dal Rapporto di Autovalutazione. Inoltre costituiscono degli aspetti che vanno attenzionati immediatamente al fine di garantire il successo scolastico di tutti e di ciascuno nell'ottica dell'innalzamento del processi di apprendimento.

Gli obiettivi di processo che il Circolo ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

Priorità Traguardi

Alla luce di un approfondimento delle competenze chiave di cittadinanza, il Circolo darà priorità un assetto organizzativo delle

competenze chiave

Avere a disposizione una progettazione verticale e trasversale a tutte le discipline per favorire il pieno sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza

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Considerato che la mancanza di una progettazione trasversale impedisce la formazione inte-grale degli alunni come futuri cittadini capaci di effettuare scelte autonome, consapevoli e responsabili per il bene singolo e collettivo, si è proceduto alla stesura di Priorità, Traguardi e Obiettivi a breve termine che concorrono alla predisposizione del presente Piano di Mi-glioramento.

Documenti prodotti per soddisfare i traguardi espressi nel Piano di Miglioramento

- Competenze chiave di cittadinanza; - Griglia di valutazione delle competenze chiave di cittadinanza;- Questionario dei bisogni formativi;- Scheda di progettazione per la scuola primaria.

Area di processo Obiettivi di processoCurricolo, progettazione e valutazione • Criteri comuni di valutazione per le

diverse discipline; • Creare i presupposti per avviare un

percorso pedagogico-didattico secondo le indicazioni.

Contributo degli obiettivi di processo nel raggiungimento delle priorità

• Attraverso un percorso iniziale, da parte del Collegio, di conoscenza dei traguardi da raggiungere, attivare un processo di sviluppo delle competenze indicate con successivo monitoraggio, verifica e valutazione.

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CURRICOLO DI CITTADINANZA

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

Intendono favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale Le competenze chiave di cittadinanza:

• Imparate ad imparate: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utiliz-zando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informa-le) anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risul-tati raggiunti.

• Comunicare:

Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifi-co) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, ma-tematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informa-tici e multimediali);

Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamen-ti, stati d’animo, emozioni ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).

• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, estendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

• Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, indivi-duando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utiliz-zando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

• Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coe-renti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura pro balistica.

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• Acquisire ad interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

CURRICOLO DELLE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI

• Imparare ad i m p a r a r e : organizzare il proprio ap-prendimento, individuando, scegliendo ed u t i l i zzando varie fonti e varie modali-tà di informa-z i o n e e d i f o rmaz ione (formale, non fo rmale ed i n f o r m a l e ) anche in fun-z i o n e d e i tempi dispo-nibili, delle proprie stra-tegie e del proprio me-todo di studio e di lavoro.

Imparare ad imparare

Conoscenza di sé (limiti e capacità)

Consapevolezza delle proprie capacità e dei propri punti deboli e li sa gestire.

Uso di strumenti (anche informatici)

R i c e r c a i n m o d o a u t o-nomo e spon-taneo fonti e informazioni.

G e s t i s c e i n modo appro-priato, pro-duttivo e au-tonomo, i di-versi supporti u t i l i z z a t i e scelti.

Acquisizione di un metodo di studio e di lavoro

Metodo di studio personale, attivo e creativo, utilizzando in modo corretto e proficuo il tempo a disposizione.

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COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI

• Progettare: ela-borare e realizza-re progetti ri-guardanti lo svi-luppo delle pro-prie attività di studio e di lavo-ro, utilizzando le conoscenze ap-prese per stabili-re obiettivi signi-ficativi e realisti-ci e le relative priorità, valutan-do i vincoli e le possibilità esi-stenti, definendo strategie di azio-ne e verificando i risultati raggiun-ti.

(Spirito di iniziativa e imprenditorialità)

Progettare

Uso delle conoscenze apprese per realizzare un prodotto.

Utilizza in maniera completa le conoscenze apprese e approfondite per ideare e realizzare un prodotto.

Organizzazione del materiale per realizzare un prodotto.

O r g a n i z z a i l materiale in modo razionale e originale.

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COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE DI

CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI

• Comunicare: Com-prendere messaggi di genere diverso (quoti-diano, letterario, tecni-co, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (ver-bale, matematico, scien-tifico, simbolico, ecc.) mediante diversi sup-porti (cartacei, informa-tici e multimediali);

• Rappresentare eventi, fenomeni, pr incipi , concetti, norme, proce-dure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni ecc. utilizzando lin-guaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e di-verse conoscenze disci-plinari, mediante diver-si supporti (cartacei, informatici e multime-diali).

(Comunicazione nella madrelingua – Comunicare nelle lingue straniere – Competenza digitale – Consapevolezza ed espressione culturale)

Comunicare comprendere

e rappresentare

Comprensione e uso dei linguaggi di vario genere.

Comprende tutti i generi di messaggi e di diversa complessità trasmessi con diversi supporti.

Uso dei linguaggi disciplinari.

Si esprime utilizzando in maniera sicura, corretta, appropriata e originale in tutti i linguaggi disciplinari mediante supporti vari.

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COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI

• Collaborare e partecipa-re: interagire in gruppo, c o m p r e n-dendo i di-versi punti di vista, valo-rizzando le proprie e le altrui capaci-tà, estendo la conflittualità, contribuendo a l l ’appren-dimento co-mune ed alla realizzazione delle attività c o l l e t t i v e , nel ricono-scimento dei diri t t i fon-d a m e n t a l i degli altri.

(Competenze sociali e civiche).

Collaborare e partecipare.

Interazione nel gruppo.

Interagisce in modo collaborativo, partecipativo e costruttivo nel gruppo.

Disponibilità al confronto.

Gestisce in modo positivo la conflittualità e favorisce il confronto.

Rispetto dei diritti altrui

Conosce e rispetta consapevolmente i diversi punti di vista e ruoli altrui.

Agire in modo autonomo e responsabile.

Assolvere gli obblighi scolastici.

Assolve in modo attivo e responsabile gli obblighi scolastici.

Rispetto delle regole.Rispetta in modo scrupoloso le regole.

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COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI

• Risolvere pro-blemi: affrontare situazioni proble-matiche costruen-do e verificando ipotesi , indivi-duando le fonti e le risorse adegua-te, raccogliendo e valutando i dati, proponendo solu-zioni utilizzando, secondo il tipo di problema, conte-nuti e metodi delle diverse discipline.

(- Competenze in m a t e m a t i c a e competenze di base i n S c i e n z e e Tecnologia. - Spirito di iniziativa e imprenditorialità).

Risolvere problemiRisoluzione di situazioni problematiche utilizzando contenuti e metodi delle diverse discipline.

Riconosce i dati essenziali, autonomamente individua le fasi del percorso risolutivo in maniera originale anche in casi articolati, ottimizzando il procedimento.

Individuare collegamenti e

relazioni Individuare e rappresentare collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi.

Individua in modo preciso e ordinato i collegamenti e le relazioni tra i fenomeni, gli eventi e i concetti appresi. Li rappresenta in modo corretto.

Individuare collegamenti fra le varie aree disciplinari.

Opera autonomamente e in modo corretto e creativo collegamenti fra le diverse aree disciplinari, anche in relazione a problematiche complesse.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

COMPETENZE DI

CITTADINANZA

DESCRITTORI

INDICATORI VALUTAZIONE

Imparare ad

imparare

Conoscenza di sé (limiti e capacità)

E’ pienamente consapevole delle proprie capacità e dei propri punti deboli e li sa gestire.

10

E’ consapevole delle proprie capacità e dei propri punti deboli e li sa gestire.

9

E’ consapevole delle proprie capacità e dei propri punti deboli e inizia a saperli gestire.

8

Riconosce generalmente le proprie risorse e capacità e inizia a saperli gestire.

7

Si avvia a identificare punti di forza e di debolezza e cerca di gestirli. 6

Uso di strumenti informativi

Ricerca in modo autonomo e spontaneo fonti e informazioni. Sa gestire in modo appropriato, produttivo e autonomo, i diversi supporti utilizzati e scelti.

10

Ricerca in modo autonomo fonti e informazioni. Sa gestire, in modo appropriato e produttivo, i diversi supporti utilizzati e scelti.

9

Ricerca in modo autonomo fonti e informazioni. Sa gestire in modo appropriato i diversi supporti utilizzati e scelti.

8

Ricerca e utilizza in modo autonomo fonti e informazioni, gestendo i diversi supporti utilizzati.

7

Guidato/a ricerca e utilizza fonti e informazioni e riesce a gestire i supporti di base utilizzati.

6

Acquisizione di un metodo di studio e di lavoro

Metodo di studio personale, attivo e creativo, utilizzando in modo corretto e proficuo il tempo a disposizione.

10

Metodo di studio personale, efficace e produttivo, utilizzando in modo corretto il tempo a disposizione.

9

Metodo di studio autonomo ed efficace, utilizzando in modo adeguato il tempo a disposizione.

8

Metodo di studio abbastanza autonomo ed efficace, utilizzando in modo adeguato il tempo a disposizione.

7

Metodo di studio ancora dispersivo, incerto, non sempre adeguato.6

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COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

PROGETTARE

Uso delle conoscenze apprese per realizzare un prodotto.

Utilizza in maniera completa le conoscenze apprese e approfondite per ideare e realizzare un prodotto.

10

Utilizza in maniera completa le conoscenze apprese per pianificare e realizzare un prodotto.

9

Utilizza nel complesso le conoscenze apprese per pianificare e realizzare un prodotto.

8

Utilizza discretamente le conoscenze apprese per realizzare un prodotto.

7

Utilizza parzialmente le conoscenze apprese per realizzare un semplice prodotto.

6

Organizzazione del materiale per realizzare un prodotto.

Organizza il materiale in modo razionale e originale.

10

Organizza il materiale in modo corretto e razionale.

9

Organizza il materiale in modo appropriato. 8

Si orienta nell’organizzare il materiale. 7

Organizza il materiale in modo non sempre corretto.

6

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Comunicare comprendere e rappresentare

Comprensione e uso dei linguaggi di vario genere.

Comprende tutti i generi di messaggi e di diversa complessità trasmessi con diversi supporti.

10

Comprende nel complesso tutti i generi di messaggi e di diversa complessità trasmessi con diversi supporti.

9

Comprende diversi generi di messaggi e di una certa complessità trasmetti con vari supporti.

8

Comprende nel complesso messaggi di molti generi trasmessi con supporti diversi.

7

Comprende semplici messaggi trasmessi con alcuni supporti.

6

Uso dei linguaggi disciplinari.

Si esprime utilizzando in maniera sicura, corretta, appropriata e originale tutti i linguaggi disciplinari mediante supporti vari.

10

Si esprime utilizzando in maniera corretta e appropriata i linguaggi disciplinari mediante supporti vari.

9

Si esprime utilizzando correttamente tutti i linguaggi disciplinari mediante supporti vari.

8

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Si esprime utilizzando abbastanza correttamente i linguaggi disciplinari mediante supporti vari.

7

Si esprime utilizzando in modo semplice ed essenziale i linguaggi disciplinari.

6

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Collaborare e partecipare

Interazione nel gruppo.

Interagisce in modo collaborativo, partecipativo e costruttivo nel gruppo.

10

Interagisce in modo partecipativo e costruttivo nel gruppo.

9

Interagisce attivamente nel gruppo. 8

Interagisce in modo collaborativo nel gruppo. 7

Ha difficoltà di collaborazione nel gruppo. 6

Disponibilità al confronto.

Gestisce in modo positivo la conflittualità e favorisce il confronto.

10

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è sempre disponibile al confronto.

9

Gestisce in modo positivo la conflittualità ed è quasi sempre al confronto.

8

Cerca di gestire in modo positivo la conflittualità.

7

Non sempre riesce a gestire la conflittualità. 6

Rispetto dei diritti altrui.

Conosce e rispetta sempre e consapevolmente i diversi punti di vista e ruoli altrui.

10

Conosce e rispetta sempre i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

9

Conosce e rispetta i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

8

Generalmente rispetta i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

7

Rispetta saltuariamente i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

6

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Assolve in modo attivo e responsabile gli obblighi scolastici.

10

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33

Agire in modo autonomo e

responsabile.

Assolvere gli obblighi scolastici.

Assolve in modo regolare e responsabile gli obblighi scolastici.

9

Assolve in modo regolare e abbastanza responsabile gli obblighi scolastici.

8

Assolve in modo regolare gli obblighi scolastici.

7

Assolve in modo discontinuo gli obblighi scolastici.

6

Rispetto delle regole.

Rispetta in modo scrupoloso le regole. 10

Rispetta consapevolmente le regole. 9

Rispetta sempre le regole. 8

Rispetta generalmente le regole. 7

Rispetta saltuariamente le regole. 6

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Risolvere problemi

Risoluzione di situazioni problematiche utilizzando contenuti e metodi delle diverse discipline.

Riconosce i dati essenziali, autonomamente individua le fasi del percorso risolutivo in maniera originale anche in casi articolati, ottimizzando il procedimento.

10

Riconosce i dati essenziali, individua le fasi del percorso risolutivo anche in casi di una certa complessità e diversi da quelli affrontati, attraverso una sequenza ordinata di procedimenti logici ed efficaci.

9

Riconosce i dati essenziali, individua le fasi del percorso risolutivo anche in casi diversi da quelli affrontati, attraverso una sequenza ordinata di procedimenti logici ed adeguati.

8

Riconosce i dati essenziali, individua le fasi del percorso risolutivo, relativamente a situazioni già affrontate, attraverso una sequenza ordinata di procedimenti adeguati.

7

Riconosce i dati essenziali in situazioni semplici e individua solo parzialmente le fasi del percorso risolutivo, tentando le soluzioni adatte.

6

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COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Individuare collegamenti e

relazioni.

Individuare e rappresentare collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi.

Individua in modo preciso e ordinato i collegamenti e le relazioni tra i fenomeni, gli eventi e i concetti appresi. Li rappresenta in modo corretto e creativo.

10

Individua in modo ordinato i collegamenti e le relazioni tra i fenomeni, gli eventi e i concetti appresi. Li rappresenta in modo corretto.

9

Individua i collegamenti e le relazioni tra i fenomeni, gli eventi e i concetti appresi. Li rappresenta in modo corretto.

8

Individua i principali collegamenti e le fondamentali relazioni tra i fenomeni, gli eventi e i concetti appresi. Li rappresenta in modo adeguatamente corretto.

7

Guidato/a individua i principali collegamenti tra fenomeni e concetti appresi. Ha difficoltà nella loro rappresentazione.

6

Individua collegamenti fra le varie aree disciplinari.

Opera autonomamente e in modo corretto e creativo collegamenti fra le diverse aree disciplinari, anche in relazione a problematiche complesse.

10

Opera autonomamente e in modo sicuro e corretto collegamenti coerenti e completi fra le diverse aree disciplinari.

9

Opera autonomamente e in modo corretto collegamenti coerenti fra le diverse aree disciplinari.

8

Opera con una certa autonomia collegamenti fra le diverse aree disciplinari.

7

Guidato/a riesce ad operate semplici collegamenti fra le diverse aree disciplinari.

6

COMPETENZE DI CITTADINANZA

DESCRITTORI INDICATORI VALUTAZIONE

Acquisire e interpretare

l’informazione.

Capacità di analizzare l’informazione.

Valutazione dell’attendibilità e dell’unità.

Analizza spontaneamente e autonomamente l’informazione, ricavata anche dalle più comuni tecnologie della comunicazione. Ne valuta consapevolmente l’attendibilità e l’utilità.

10

Analizza autonomamente l’informazione, ricavata anche dalle più comuni tecnologie della comunicazione. Ne valuta consapevolmente l’attendibilità e l’utilità.

9

Analizza autonomamente l’informazione, ricavata anche dalle più comuni tecnologie della comunicazione. Cerca di valutarne l’attendibilità e l’utilità.

8

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Stimolato/a analizza autonomamente l’informazione, ricavata anche dalle più comuni tecnologie della comunicazione. Cerca di valutarne l’attendibilità e l’utilità.

7

Deve essere guidato nella ricerca di informazioni richieste, ricavate anche dalle più comuni tecnologie della comunicazione.

6

Distinzione di fatti e opinioni.

Sa distinguere in modo corretto, preciso e riflessivo, fatti e opinioni.

10

Sa distinguere in modo corretto e preciso fatti e opinioni.

9

Sa distinguere in modo corretto fatti e opinioni. 8

Sa distinguere in modo abbastanza corretto fatti e opinioni principali.

7

Deve essere guidato/a nella distinzione tra i fatti principali.

6

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QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI DEI DOCENTI

Docente di scuola: …………………………………………….………………………………….

E’ interessato a svolgere corsi di aggiornamento organizzati presso altre sedi?

Sì Abbastanza Poco No

Durante quale periodo dell’anno preferirebbe venissero organizzati corsi di aggiornamento/formazione?

• Nel corso del I quadrimestre • Nel corso de II quadrimestre

Quale area vorrebbe approfondire attraverso corsi di aggiornamento/formazione? (Massimo due indicazioni)

• area metodologico-didattica • area psico-relazionale – prevenzione disagio • area artistico-ricreativa e laboratoriale

Per la scuola dell’infanzia • Tematiche relative alla didattica per competenze

(dalla situazione iniziale, al processo pedagagico-didattico, alle verifiche, fino al compito di realtà)

_______________________________________________________________________

Quali tra queste tematiche relative ad ogni area suscitano maggiormente il suo interesse? Area metodologico-didattica (Massimo tre indicazioni)

• osservazione sistemica dei processi di apprendimento-insegnamento • apprendimento cooperativo • programmazione e progettualità • metodologie e strumenti del processo valutativo • continuità educativa e didattica nel curricolo verticale • l’uso delle tecnologie multimediali ed informatiche nella didattica • percorsi didattici e metodologici inerenti ad alunni in situazione di difficoltà o

diversamente abili • cittadinanza e costituzione

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Area psico-relazionale (Massimo tre indicazioni)

• interazione insegnante-alunno • dinamiche relazionali e di gruppo • gestione delle strategie comunicative • individuazione precoce di situazioni critiche relative all’apprendimento • individuazione precoce di situazioni critiche relative alla relazione • gestione dei rapporti ins/famiglia, ins/ins/, ins/servizi del territorio

• Tematiche relative alla didattica per competenze (dalla situazione iniziale, al processo pedagagico-didattico, alle verifiche, fino al compito di realtà)

Area artistico-ricreativa (Massimo una indicazione)

• teatro • musicoterapica • attività manipolativa

Quale impostazione pensa debba avere un eventuale corso di aggiornamento / formazione relativo agli ambiti appena selezionati?

• on line • esclusivamente teorica con dibattiti dell’esperto • teorico-pratica (con almeno la metà delle ore dedicate a lavori di gruppo, simulazioni,

confronti) • pratico-applicativa (una minima parte ad attività teoriche, ed il resto ad attività di

gruppo, applicazione e verifica di tecniche proposte)

Quale tipologia pensa debba avere un eventuale corso di aggiornamento/formazione ? • intensiva • periodica

Quanto si sente disposto/a ad avviare un processo di cambiamento all’interno della sua professionalità docente?

Sì Abbastanza Poco No

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ANNO SCOLASTICO 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019

MONITORAGGIO DOCENTI A TEMPO INDETERMINATO

COMPETENZE ESSENZIALI MACRO-AREE

A.S. 2016/2017

A.S. 2017/2018

A.S. 2018/2019

COMPETENZA DI

SISTEMA

Autonomia didattica e organizzativa

1 5 2

Valutazione e Miglioramento

4 10 8

Didattica per competenze e innovazione metodologica

54 6 3

COMPETENZE PER IL

XXI SEC.

Lingue straniere6 5

Competenze digitali e nuovi ambienti

per l’apprendimento

5 25 4

Scuola e lavoro3

COMPETENZE PER UNA SCUOLA

INCLUSIVA

Integrazione, competenze di Cittadinanza e

Cittadinanza globale

1 5 17

Inclusione e disabilità5 10 16

Coesione sociale e prevenzione del disagio

giovanile

4 2 8

Per l’anno scolastico 2016/17 si è provveduto a un’ulteriore analisi dei bisogni formativi con i seguenti esiti per gli anni 2016-18:
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SCUOLA PRIMARIA

ANNO SCOLASTICO 2017/2018

PROGRAMMAZIONE DEL CLASSE: DISCIPLINE:

COMPETENZA:

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:

CONOSCENZE:

ABILITÀ:

Attività didattiche: ( descrivere le esercitazioni, indicare possibili attività laboratoriali, le uscite didattiche, compiti a casa, ecc.)

Mezzi e strumenti: : (libro di testo, altri testi, L.I.M., audiovisivi, cd-rom, internet, ecc.)

Strategie didattiche: (lezione frontale, lavoro di gruppo, ricerca individuale e/o di gruppo, attività laboratoriale, ecc. Metodologie: post-programmazione, didattica per concetti, coaching, cooperative learning, ecc.)

Strumenti di verifica e valutazione:

Accomodamenti:

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

Nel presentare, gestire, condurre l’attività quali competenze di cittadinanza si intendono sviluppare: Imparate ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione

SEZIONE B.E.S. con P.D.P.

(Ripetere la sezione per ogni alunno)

ALUNNO/I:

Misure dispensative:

Strumenti compensativi:

Mezzi e strumenti:

SCHEDA PROGETTAZIONE SCUOLA PRIMARIA
48
PROGETTAZIONE DEL
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40

INSEGNANTE/I:

Strategie: Metodologie didattiche:

Strumenti di verifica e valutazione:

Accomodamenti:

Con P.E.I. (Ripetere la sezione per ogni alunno)

ALUNNO:

CONOSCENZA/ABILITA’:

Risultati attesi: (scrivere le abilità, che si vogliono far raggiungere agli alunni della classe)

Mezzi e strumenti: (libro di testo, altri testi, L.I.M.., audiovisivi, cd-rom, internet, ecc.)

Strategie: Metodologie didattiche:

Strumenti di verifica e valutazione:

Accomodamenti:

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41

TRASPARENZA ATTI AMMINISTRATIVI

Ogni Atto amministrativo sarà reso pubblico nella sezione

Albo Pretorio del sito di questa scuola.

COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI

ORGANIZZAZIONE PERSONALE ATA

SPIRAGLIA SEBASTIANO (DIRIGENTE SCOLASTICO)

GIUNTA TERESA (DOCENTE)

TAVANO PAOLA (DOCENTE)

PETROLO GIUSEPPA (DOCENTE)

IEMMOLO VINCENZA, SPADOLA MARIA

(COMPONENTI GENITORI)

PORRELLO AMELIA (MEMBRO ESTERNO)

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42

SERVIZI DI SEGRETERIA

DIRETTORE AMMINISTRATIVO: Marina Giuseppe

ATA AMMINISTRATIVI

N° COGNOME E NOME INCARICO

1 ARRABITO LIDIA AREA PERSONALE

2 DI MARIA GRAZIA CANTABILITÀ / BILANCIO

3 GIANNONE ANTONELLA PROTOCOLLO / ALUNNI

ATA COLLABORATORI SCOLASTICI SCUOLA PRIMARIA

N° COGNOME E NOME INCARICO PLESSO

1 FIDONE ORAZIO ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H

CENTRALE

2 GIANNI’ VINCENZA ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H

CENTRALE

3 SAMMITO CARMELO

ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H

CENTRALE

4 ZACCO RAFFAELE ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H

CENTRALE

5 BELLUARDO VINCENZA

ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H

DE AMICIS

ATA COLLABORATORI SCOLASTICI SCUOLA SCUOLA DELL’INFANZIA

6 SANTAERA TERESA ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H E

SCODELLAMENTO

CENTRALE

7 SAMMITO GIOVANNA

ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H E

SCODELLAMENTO

CENTRALE

8 ASSENZA MADDALENA

ASSISTENZA ALUNNI, ALUNNI H E

SCODELLAMENTO

DE AMICIS

9 LICITRA R. ASSISTENZA ALUNNI, H E SCODELLAMENTO

VIA LORETO

ORGANIZZAZIONE PERSONALE ATA
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Servizio: orario flessibile, dei dipendenti del consorzio L’Operosa, per un totale di due ore giornaliere per cinque giorni settimanali (plesso centrale classi I A/B/C/D/E; III A/B/C; IV A/B/C/D)Nota: i dati delle tabelle sono soggetti a variazioni annuali.

10 QUARTARONE FRANCESCA

ASSISTENZA ALUNNI, H E SCODELLAMENTO

VIA LORETO

11 RANDO GIORGIO ASSISTENZA ALUNNI, H E SCODELLAMENTO

DE AMICIS

DIPENDENTI DEL CONSORZIO “L’OPEROSA”

N° COGNOME E NOME INCARICO PLESSO

1COLOMBO GIORGIA

PULIZIE AULE E CORRIDOIO ADIACENTI CENTRALE

2 FARGIONE SILVIA PULIZIE AULE E CORRIDOIO ADIACENTI

CENTRALE

3 ROSSINI ANNA PULIZIE AULE E CORRIDOIO ADIACENTI

CENTRALE

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CAMPI DI POTENZIAMENTO PER ORGANICO AGGIUNTIVO

La Commissione, appositamente nominata, letta la Circolare relativa all’ acquisizione del fabbisogno dell'organico del potenziamento propedeutica all'attuazione della fase C del piano assunzionale, ha individuato le aree e gli obiettivi di potenziamento che ha sottoposto al Collegio dei docenti. Il Collegio dei docenti ha ordinato le aree e gli obiettivi in ordine prioritario e ha deliberato nel modo seguente: Potenziamento linguistico : 1 obiettivo a) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; 2 obiettivo p) Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; Potenziamento scientifico: 3 obiettivo b) Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; 4 obiettivo q) Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti. Potenziamento laboratoriale: 5 obiettivo m) Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio (comma7, lettera i); valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore; 6 obiettivo h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione. Potenziamento umanistico socio economico e per la legalità: 7 obiettivo e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.

Per l’anno scolastico 2015/2016 sono state assegnate al nostro Circolo Didattico tre insegnanti di organico potenziato. Il Collegio dei docenti, per affermare la centralità dell’alunno nella scuola e innalzare i livelli delle competenze, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali, in coerenza con il profilo educativo e culturale delle disposizioni legislative, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione, individua i criteri per distribuire le professionalità dei docenti dell’organico potenziato nel modo seguente:

• Assegnazione di un monte ore pari a undici per ogni insegnante da rendere professionalmente sia nell’impegno dei processi cognitivi degli alunni disabili con 6 ore di sostegno, sia per garantire il successo formativo ed un equilibrato percorso cognitivo agli alunni per i quali si sono già prodotti i Piani Didattici Personalizzati.

• Le rimanenti 11 ore saranno utilizzate per le sostituzioni dei docenti assenti e 2 per la programmazione settimanale.

Ogni docente dell’organico Potenziato è tenuto a compilare il PORTFOLIO PROFESSIONALE .

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DAL CURRICOLO NAZIONALE AL CURRICOLO LOCALE

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DAL CURRICOLO NAZIONALEAL CURRICOLO LOCALE
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Il CURRICOLO NAZIONALE OBBLIGATORIO sarà di 27 ORE settimanali per

tutti gli alunni dalle classi prime alle classi quinte, così distribuito: dal lunedì al

venerdì dalle 8.14 alle 13.38. L’orario segue una turnazione su due settimane.

MONTE ORE DISCIPLINE

CLASSI I II III IV V

ITALIANO 7 6 5 5 5

MATEMATICA 5 5 5 5 5

INGLESE 1 2 3 3 3

STORIA 2 2 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2 2 2

SCIENZE 2 2 2 2 2ARTE IMMAGINE 1 1 1 1 1

MUSICA 1 1 1 1 1

MOTORIA 2 2 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1

INFORMATICA 1 1 1 1 1

RELIGIONE 2 2 2 2 2

SCUOLA PRIMARIA

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SCUOLA DELL’INFANZIA

L’orario della Scuola dell’Infanzia di quaranta ore settimanali è articolato nel seguente modo:

- in un primo periodo tutte le sezioni avvieranno le attività didattiche dalle ore 8.00 alle ore 13.00;

- in un secondo periodo le attività didattiche si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 14.00.

- infine, e per tutto l’anno scolastico, le attività didattiche si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 16.00.

L’orario di servizio dei docenti sarà 8.00/13.00 – 11.00/16.00.

Le insegnanti svolgeranno 25 ore settimanali.

IL SERVIZIO MENSA È GARANTITO DALL'ENTE LOCALE

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE E PROGRAMMAZIONE SETTIMANALE

STRUMENTI COMUNI

SCUOLA DELL’INFANZIA: SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE INFANZIA, SCHEDA DI PROGETTAZIONE INFANZIA E SCHEDA DI VALUTAZIONE MENSILE INFANZIA, SCHEDA PASSAGGIO SCUOLA INFANZIA PRIMARIA

PIANO DI MIGLIORAMENTO

SCUOLA PRIMARIA: SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE PRIMARIA, SCHEDA DI VALUTAZIONE BIMESTRALE

Il Collegio dei Docenti ha deliberato che gli incontri di programmazione della Scuola dell’Infanzia si svolgeranno con cadenza mensile di martedì dalle ore 16.15 alle ore 19.15. Gli incontri di programmazione della Scuola Primaria avranno cadenza settimanale e sempre di martedì dalle ore 15.15 alle 17.15. Le programmazione settimanale della Scuola Primaria e la programmazione mensile della Scuola dell’Infanzia viene inserita nel registro on-line del software Argo.

La Commissione P.O.F. ha elaborato uno strumento comune per la programmazione che sottopone al Collegio Docenti per l’approvazione.

Progettazione annuale.

Ogni insegnante provvederà ad elaborare la progettazione annuale delle discipline a lui assegnate con riferimento al Curricolo verticale presente in questo POF, entro e non oltre il 30/10/2016.

CONVENZIONI CON ALTRI ENTI

NELL’OTTICA DI UNA COLLABORAZIONE SCUOLA TERRITORIO SARANNO POSSIBILI CONVENZIONI CON ALTRI ENTI.

I due ordini di scuola utilizzano degli strumenti comuni e condivisi per la programmazione didattica secondo quanto previsto dal Piano di Miglioramento.I format sono presenti sul sito ufficiale della scuola e sono scaricabili dalla sezione “Moduli riservati al personale”.
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FORMAZIONE PERMANENTE DEI DOCENTI

In merito alla formazione permanente (Legge 107/2015), per rafforzare la professionalità in termini di conoscenze, competenze disciplinari e trasversali, scelte didattiche e prospettive pedagogiche, ogni docente dispone della somma di euro 500/annue (Carta del docente) per:

a. acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste; b. acquisto di hardware e di software; c. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze

professionali, svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;

d. rappresentazioni teatrali o cinematografiche; e. ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; f. iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta

formativa delle Istituzioni scolastiche e del Piano nazionale di formazione di cui all’art. 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015.

Il Collegio dei Docenti si dichiara disponibile a partecipare a corsi di formazione organizzati dalla nostra Istituzione scolastica o in rete con altre scuole del territorio.

PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE

La formazione obbligatoria in servizio, in base alla legge n. 107/2015, rappresenta certamente uno dei capitoli portanti di un Istituzione scolastica e fornisce il segnale di un investimento della comunità professionale della scuola per il mantenimento e il miglioramento di elevati standard professionali per tutti gli operatori scolastici. La previsione delle azioni formative parte dai bisogni formativi rilevati dai processi di autovalutazione e di miglioramento, sulla lettura dei dati di contesto: comunità, allievi, personale, contesto territoriale e sociale e bisogni educativi specifici.

Il Collegio dei Docenti delibera il piano pluriennale di Istituto delle azioni formative da svolgere:

1.Docenti neo-assunti (con impegno a far “crescere” l’attenzione ai processi interni di accoglienza e prima professionalizzazione). 2.Gruppi di miglioramento (impegnati nelle azioni conseguenti al RAV). 3.Docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica (nel quadro delle azioni definiti nel PNSD). 4.Consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e integrazione. 5.Insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall’istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015. 6.Figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, ecc. anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D.lgs 81/2008.

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Ogni docente parteciperà alle azioni formative, deliberate dal Collegio dei Docenti nell’ambito del POFT, anche in una logica di sviluppo pluriennale.

A partire dall’analisi dei bisogni dei docenti, dalle esigenze dell’istituto, dalla lettura dei dati di contesto, evidenziate nel Rapporto di autovalutazione(RAV), dal Piano di Miglioramento (PDM), tenuto conto delle vocazioni tipiche della nostra scuola e delle azioni innovative che si vogliono perseguire, il Collegio dei docenti elabora progetti di formazione in servizio che coinvolgeranno la nostra singola istituzione o più istituzioni attraverso anche la costituzione di reti.

In continuità con il D.M. sarà cura della nostra istituzione organizzare percorsi significativi di sviluppo e di ricerca professionale che coinvolgerà tutti gli attori della scuola in modo attivo attraverso:

• laboratori,

• workshop,

• momenti di formazione a distanza e in presenza,

• studio personale,

• lavoro in rete,

rendicontazione degli apprendimenti realizzati per la documentazione degli esiti della formazione al fine di approdare alla stesura del portfolio dei docenti.

Il nostro piano salvaguarda e incentiva anche i docenti che intendono costruire un percorso personale di sviluppo professionale in collaborazione con il sistema universitario, con enti di ricerca, con soggetti qualificati e accreditati, pubblici e privati.

PIANO NAZIONALE

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LINEE DI INDIRIZZO

Repubblica Italiana Regione Siciliana

CIRCOLO DIDATTICO “PIANO GESÙ”

Via Pascoli, 9 - 97015 Modica Tel. 0932943258- fax. 0932752660 C.F. 81003690880 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.scuolapianogesu.it

PEC: [email protected] Prot. n.3714 Modica, lì 20/12/2016

Oggetto: Piano di Formazione e Aggiornamento a.s. 2016-17

L’art.1 comma 124 della Legge 107 ha definito preliminarmente la formazione in servizio dei docenti di ruolo come “obbligatoria, permanente e strutturale” e successivamente la Nota 2915 del 2016 ha fornito le prime indicazioni operative riguardo al “Piano per la formazione dei docenti 2016/19”. Il Piano di Formazione della scuola è stato redatto dopo la somministrazione di un questionario per la rilevazione dei bisogni formativi di tutti i docenti ed ha tenuto conto delle priorità nazionali individuate dal MIUR.

Linee di indirizzo del Piano annuale di formazione e aggiornamento del personale docente

Dal questionario somministrato a tutti i docenti della Scuola Primaria e della Scuola dell’Infanzia è emersa l’esigenza di formarsi sulle seguenti tematiche: Approfondire l’area metodologico-didattica:

Didattica per competenze e innovazione metodologica Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento Programmazione e progettualità Metodologia e strumenti del processo valutativo

Inoltre è emerso che il corso di formazione dovrà avere un’impostazione preferibilmente pratico-applicativa (una minima parte dedicata ad attività teoriche, ed il resto ad attività di gruppo).

Linee di indirizzo del Piano annuale di formazione e aggiornamento del personale ATA

Anche la formazione del personale ATA concorre al raggiungimento degli obiettivi e traguardi del PDM. Essa, definita dal DSGA in coerenza con l’atto d’indirizzo del Dirigente Scolastico, ha lo scopo di migliorare le competenze tecnico professionali e trasversali del personale ATA anche in vista del processo di digitalizzazione della scuola. Il piano di formazione del personale ATA sarà mirato all’incremento delle competenze e abilità sottoelencate:

competenze digitali e per l’innovazione come previsto da PNSD competenze e abilità inerenti i compiti connessi alle funzioni attribuite competenze di gestione amministrativa e rendicontale dei Fondi Strutturali Europei, Fondi

Sociali, Progetti Europei

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CIRCOLO DIDATTICO PIANO GESÙ

Via Pascoli, 9 - 97015 Modica - Tel. 0932943258 - fax. 0932752660 C.F. 81003690880 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.scuolapianogesu.gov.it

PEC: [email protected]

Prot. n. 2953/B13 Modica, 09/10/2017

Al Collegio dei Docenti

Al Consiglio d’Istituto

Al DSGA

Al personale ATA

Sito Web

Atti

Linee di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte di gestione e programmazione

definiti dal Dirigente Scolastico al fine dell’aggiornamento del PTOF 2017/2018.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTO il “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione” (D.lgs. n.297/1994);

VISTO il “Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche

dell’art.21 della legge 15 marzo 1999, n. 59” (D.P.R. n. 275/1999);

VISTE le “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni

pubbliche” (D.lgs. n. 165/2001, art. 25);

VISTA la normativa di “Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola

dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25

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giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” (D.P.R. n.

89/2009);

VISTI il “Regolamento recante le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e

del primo ciclo d’istruzione, a norma dell’articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della

Repubblica 20 marzo 2009, n. 89” (D.M. n. 254/2012) e dette Indicazioni Nazionali;

VISTA la Legge n. 107/2015 di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega

per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” e, in particolare, l’art. 1, c.12 con il quale si

dispone quanto segue: “Le Istituzioni Scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Il Piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo , tecnico e ausiliario , nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche.

Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre” e l’art. 1, c. 14 p.4 con cui si stabilisce quanto segue : “ Il piano è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico. Il piano è approvato dal Consiglio d’Istituto”.

VISTE le risultanze del Rapporto di Autovalutazione di Istituto ed i correlati

obiettivi di miglioramento da perseguire sulla base delle priorità individuate dall’Unità di

Autovalutazione;

TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli Enti locali e dalle diverse realtà

istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle

associazioni dei genitori;

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della Legge n.

107/2015, il seguente indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di

amministrazione, sulla base del quale il Collegio dei Docenti apporterà le necessarie modifiche al Piano Triennale dell’Offerta Formativa del Circolo Didattico ” Piano Gesù “ , per l’a.s. 2017/18.

OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO

Il Piano si propone di:

- Tener conto di priorità, traguardi e obiettivi individuati nel RAV e della conseguente

progettazione del PdM.

- Definire le attività per il recupero e il potenziamento delle competenze degli alunni, a

partire dai risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno.

- Realizzare una scuola aperta all’inclusione , alla ricerca, sperimentazione e innovazione didattica.

- Esplicitare la MISSION e la VISION dell’Istituto.

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- Rendere centrale il ruolo della scuola nella società della conoscenza; innalzare i livelli di

istruzione e le competenze degli alunni, rispettandone i tempi e gli stili di

apprendimento, tramite l’innovazione didattica e l’utilizzo sempre più ampio e

consapevole delle nuove tecnologie.

- Realizzare attività mirate allo sviluppo delle competenze digitali degli alunni.

OFFERTA FORMATIVA

Il Piano individua i curricoli nel rispetto del monte orario degli insegnamenti di cui al DPR 20

marzo 2009 n.89 e tenuto conto della quota di autonomia e degli spazi di flessibilità di cui al DPR 8

marzo 1999 n. 275.

Il Piano contiene:

- Le misure di realizzazione del curriculo per competenze.

- La certificazione delle competenze in uscita.

- Lo sviluppo di metodologie innovative per contrastare le difficoltà di apprendimento e

migliorare i livelli di conoscenza e competenza.

- La definizione di azioni mirate allo sviluppo delle ITC nella didattica tenuto conto del

PNSD nazionale.

ATTIVITA’ DI POTENZIAMENTO

Il Piano, nei limiti delle risorse assegnate, prevede inoltre, iniziative di potenziamento dell'offerta

formativa nei seguenti ambiti:

- potenziamento delle competenze logico-matematiche e scientifiche

- potenziamento delle competenze linguistiche

- potenziamento dell'inclusione scolastica

- potenziamento delle competenze nella cultura musicale e artistica

- potenziamento delle competenze relative alle attività motorie

- potenziamento delle metodologie laboratoriali

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE

Il Piano, nei limiti delle risorse assegnate, prevede la programmazione delle attività formative

rivolte al personale docente e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

La formazione in servizio è obbligatoria, permanente e strutturale.

Le attività di formazione sono definite in coerenza con il Piano e con quanto deliberato dal Collegio

docenti.

ATTIVITA’ DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE

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Lo svolgimento delle attività dei servizi generali e amministrativi si svolge nell' ambito delle

direttive di massima che il Dirigente Scolastico impartisce al DSGA, ai sensi dell'art. 25 del D. Lvo

n. 165/2001.

L' attività di gestione e amministrazione è orientata all'efficienza e all'efficacia del sistema

scolastico.

Pertanto tutte le attività saranno funzionali al raggiungimento degli obiettivi educativi e formativi

della scuola nel rispetto delle seguenti finalità:

- Miglioramento della qualità dei servizi in termini di efficienza ed efficacia.

- Promozione del benessere organizzativo.

- Valorizzazione delle risorse umane.

- Conoscenza e attuazione del piano di sicurezza interno.

- Miglioramento della comunicazione istituzionale.

- Attivazione dei processi di dematerializzazione.

Il Dirigente Scolastico

Prof. Sebastiano Spiraglia

( Firma autografa sostituita a mezzo stampa ex. Art. 3 c. 2 del D. Lgs 39/1993 )

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VALUTAZIONE (aggiornamento a seguito del decreto legislativo n.62/2017)

Il quadro normativo

Come esplicitato nella nota MIUR 1865 del 10-10-2017, il decreto legislativo 13 aprile 2017, n.62, ha apportato modifiche alla modalità di valutazione degli appren-dimenti per gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado e di rilascio del-la certificazione delle competenze; modifiche che hanno effetto già a partire dall’a.s. 2017-18.

La valutazione nel Primo ciclo di istruzione

Ai sensi dell’art. 1 del decreto legislativo n.62/2017, la valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento degli alunni, concorre al migliora-mento degli apprendimenti e al successo formativo, documenta lo sviluppo dell’iden-tità personale e promuove l’autovalutazione in relazione all’acquisizione di cono-scenze, abilità e competenze. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è riferita a ciascuna delle disci-pline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’in-fanzia e del primo ciclo di istruzione (D.M. n. 254/2012) e alle attività svolte nel-l’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”. Per queste ultime, la valutazione trova espressione nel complessivo voto delle disci-pline dell’area storico-geografica ai sensi dell’art.1 della L. 169/2008. La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe. Al fine di garantire equità e trasparenza, il collegio dei docenti delibera i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti e del comportamento che vengono inse-riti nel Ptof e resi pubblici. In particolare, considerata la funzione formativa di ac-compagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento conti-nuo, il collegio dei docenti esplicita la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento (ad esempio definendo descrittori, rubriche di valuta-zione, etc. ). Definisce, altresì, i criteri generali per la non ammissione alla classe successiva.

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La valutazione del comportamento degli alunni viene espressa per tutto il primo ciclo mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza. Il collegio dei docenti definisce i criteri per la valutazione del comportamento, de-terminando anche le modalità di espressione del giudizio. La valutazione periodica e finale viene integrata con la descrizione dei processi for-mativi (in termini di progressi dello sviluppo culturale, personale e sociale) e del li-vello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica o delle attività alternative, per gli alunni che si avvalgono di tali insegnamenti, viene riportata su una nota sepa-rata dal documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all’interesse manifestato e ai livelli di apprendimento conseguiti.

L’ammissione alla classe successiva alla scuola primaria

L’art. 3 del decreto legislativo n.62/2017 interviene sulle modalità di ammissione alla classe successiva per gli alunni che frequentano la scuola primaria. L'ammissione alla classe successiva e alla prima di scuola secondaria di primo grado è disposta anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare sul documento di valutazione. A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempe-stivamente e opportunamente alle famiglie degli alunni eventuali livelli di apprendi-mento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell’ambito della pro-pria autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni che con-sentano il miglioramento dei livelli di apprendimento. Solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione sulla base dei criteri definiti dal collegio dei docenti, i docenti della classe in sede di scrutinio finale pre-sieduto dal dirigente o da suo delegato possono non ammettere l’alunno alla classe successiva. La decisione è assunta all’unanimità.

La certificazione delle competenze

L’art. 9 del decreto legislativo n. 62/2017 indica la finalità e i tempi di rilascio della certificazione delle competenze.

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La certificazione delle competenze è redatta in sede di scrutinio finale e rilasciata agli alunni al termine della scuola primaria. Il modello nazionale di certificazione delle competenze è allegato al D. M. n.742 del 03-10-2017 e i principi generali fanno riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo vigente e alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea. Per gli alunni con disabilità la certificazione redatta sul modello nazionale può essere accompagnata, se necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di competenza agli obiettivi specifici del Piano Educativo Individualizzato.

Allegato A

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Istituzione scolastica

……………………………………………..……………………………….

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Il Dirigente Scolastico

Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9;

Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione;

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria;

tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………………...…………………………………...... ,

nat … a ………………………………………………….…………….… il ..………………..…… , ha frequentato nell’anno scolastico …... / …... la classe …..… sez. ………… con orario settimanale di ….. ore

e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

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Competenze chiave

europee

Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione

Livello ;ϭͿ

1 Comunicazione nella madrelin-gua o lingua di istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di com-prendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adotta-re un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

2 Comunicazione nella lingua straniera

È in grado di sostenere in lingua inglese una comunicazione es-senziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

3 Competenza matematica e com-petenze di base in scienza e tec-nologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

4 Competenze digitali Usa con responsabilità le tecnologie in contesti comunicativi con-

creti per ricercare informazioni e per interagire con altre persone, come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi sempli-ci.

5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi ap-prendimenti anche in modo autonomo.

6

Competenze sociali e civiche

Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le re-gole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.

7 Spirito di iniziativa * Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

8

Consapevolezza ed espressione culturale

Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si espri-me negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.

9

L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolasti-che, relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Data …………………….. Il Dirigente Scolastico

____________________________

(1) Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper uti-lizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fonda-mentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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VALUTAZIONE D'ISTITUTO

La nostra Istituzione scolastica, in linea con le norme vigenti per la valutazione degli alunni (DPR 122 del 22 Giugno 2009), intende analizzare criticamente le proprie pratiche valutative per sistematizzarle in procedure condivise, con l'obiettivo di garantire sempre maggiore trasparenza, equità e rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi degli alunni. La valutazione ha un'evidente finalità formativa e concorre, attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascuno al miglioramento dei livelli di conoscenza ed al successo formativo di tutti, considerati i livelli di partenza. La valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell'intervento didattico, al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti pertanto, hanno nella valutazione, lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile regolazione della progettazione educativo/didattica. La valutazione è equa, coerente con gli obiettivi di apprendimento stabiliti nel POF e nelle programmazioni di classe/sezione.

VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Nel corso degli anni nella nostra Scuola dell’Infanzia la valutazione ha sempre assunto un ruolo di

accompagnamento continuo e costante dell’azione didattica, in stretta connessione con i momenti di

osservazione e verifica. In questa fase evolutiva così delicata e densa di conquiste significative

emergono, con tempi e modalità differenti, alcuni dei nuclei fondanti della personalità di ogni

bambino, che nel tempo si andranno affinando, arricchendo e consolidando. La nostra Scuola

dell’Infanzia valuta non solo le capacità ed abilità misurate in senso stretto, ma più di ogni altra

cosa, il percorso di crescita di ogni singolo bambino, da cui possono affiorare i tratti individuali, le

modalità di approccio e di interazione, lasciando emergere di volta in volta risorse e potenzialità,

come pure i bisogni e talvolta le difficoltà. In linea con le Nuove Indicazioni quindi la valutazione

assume per la nostra scuola una preminente funzione formativa d'accompagnamento del percorso di

apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

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AMBITI DI OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE

Pur considerando il percorso evolutivo di ogni bambino come processo unitario, vengono tuttavia

considerati alcuni ambiti entro cui poter considerare la crescita individuale:

IDENTITÀ: costruzione del sé, consapevolezza delle proprie caratteristiche, autostima, fiducia;

AUTONOMIA: consapevolezza, capacità operative, controllo emotivo, spirito critico, azioni efficaci e responsabili;

CITTADINANZA, SOCIALITÀ, RELAZIONE: attenzione alle dimensioni etiche e sociali, condivisione di regole, attenzione agli altri e alle differenze, rispetto degli altri e dell’ambiente, collaborazione, partecipazione, interazioni positive;

RISORSE COGNITIVE: elaborazione di conoscenze e abilità, stile di apprendimento efficace, attenzione e concentrazione, utilizzo di capacità logiche;

RISORSE ESPRESSIVE: comunicazione e comprensione di messaggi, acquisizione ed elaborazione efficace di informazioni, rappresentazione e codificazione;

TEMPI E MODALITÀ

Quanto sopra definito porta i docenti della Scuola dell’Infanzia a scegliere ed utilizzare strumenti e tempi differenti per tentare di offrire un quadro di valutazione che sia chiaro, ma soprattutto connesso temporalmente con l’evoluzione individuale di ogni bambino.

• ANALISI INIZIALE: I primi due mesi di scuola (settembre-ottobre) coinvolgono i docenti in un attento periodo di osservazione di ogni bambino con il Progetto Accoglienza per rilevare un quadro di partenza individuale. Quando riferiamo di osservazione intendiamo un’osservazione sistematica, strumento irrinunciabile. Osservazione, documentazione, confronto, verifica sono quindi le operazioni necessarie alla valutazione. Conoscere “il tutto” per conoscerne “le parti”. Si osservano i bambini nel loro quotidiano vivere i rapporti, nel loro modo di apprendere, nelle loro conquiste e nelle loro difficoltà. Ogni bambino potrà “essere conosciuto” solo se l’osserva-zione saprà tener conto del vastissimo campo di relazione e di nessi in rapporto tra di loro secon-do una circolarità ricorsiva e di reciproca influenza, senza mai tralasciare l’altro tutto che è l’in-torno: il contesto.

• VALUTAZIONE MENSILE: Premesso che ogni percorso didattico ha vari momenti di verifi-che quotidiane, settimanali, tramite osservazioni sistematiche, elaborazioni libere degli alunni, schede predisposte e libri operativi, le valutazioni mensili sono un resoconto delle abilità acqui-site e dei processi cognitivi raggiunti da ogni singolo bambino. Completati i tre anni di Scuola dell’Infanzia ogni bambino verrà presentato per il suo ingresso alla Scuola Primaria tramite un’apposita griglia frutto di anni di collaborazione tra i docenti dei due ordini di scuola.

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VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Cosa si valuta? • La situazione iniziale

• Il processo di apprendimento

• Il rendimento scolastico

• Il comportamento

Come si valuta?

Valutazione diagnostica: rilevamento situazione in ingresso degli alunni. La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni sistematiche iniziali, che includono anche prove d'ingresso mirate e funzionali, sia trasversali che per discipline o aree, in modo che i docenti possano stabilire la reale situazione della classe e dei singoli alunni nell'area cognitiva e in quella non cognitiva. Tale rilevazione pone le basi per individuare le strategie d'intervento. Nella diagnosi di ingresso, per l’aspetto cognitivo sono analizzate le competenze possedute nelle singole discipline (possesso dei prerequisiti).

• Analisi delle situazioni iniziali dei requisiti di base per affrontare un compito di apprendimento

• Osservazioni sistematiche e non

• Prove semi-strutturate

• Prove oggettive o strutturate

Valutazione formativa

La valutazione formativa serve ai docenti sia per una costante verifica della validità dei percorsi formativi, sia per monitorare il percorso di apprendimento in itinere e scegliere le soluzioni migliori, riprogettando eventualmente il percorso, tramite:

• osservazioni sistematiche e non.

• Prove semi-strutturate (stimolo chiuso risposta aperta).

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• Verifiche oggettive o strutturate a risposta chiusa degli obiettivi intermedi e finali concordate per classi parallele a livello di circolo.

• Analisi della congruenza tra obiettivi e risultati.

• Libere elaborazioni.

Essa valuta tre aspetti:

1) L’alfabetizzazione culturale: acquisizione di abilità operative, padronanza di conoscenze e linguaggi, sviluppo di competenze comunicative ed espressive.

2) L’autonomia: maturazione dell’identità, senso di responsabilità, atteggiamento di fronte ai problemi, senso critico.

3) Partecipazione alla convivenza democratica: disponibilità relazionale e consapevolezza dei rapporti sociali.

Valutazione periodica (intermedia) e annuale (finale) Legge n.169/2008 di conversione del D.L 137/2008

Fa un bilancio consuntivo degli apprendimenti degli alunni/e, mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi, e delle competenze acquisite a livello di maturazione culturale e personale mediante un giudizio analitico . Essa svolge una funzione comunicativa non solo per l’alunno/a ma anche per le famiglie. Il decreto legge 137 del 01 settembre 2008 ha riportato la valutazione espressa in decimi. Nella C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009: “Valutazione degli apprendimenti e del comportamento” si sottolinea che criteri essenziali per una valutazione di qualità sono:

a. la finalità formativa;

b. la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità;

c. la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio;

d. la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;

e. il rigore metodologico nelle procedure;

f. la valenza informativa.

È indispensabile che i citati criteri facciano da riferimento per:

• la valutazione in itinere;

• la valutazione periodica e finale;

• gli interventi di rilevazione esterna degli apprendimenti da parte dell’Invalsi.

Nell’ottica del miglioramento continuo, il Collegio dei Docenti attiverà dei percorsi per giungere alla valutazione per compiti di realtà.

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Quando e come si valuta?

Il Collegio dei Docenti del Circolo Didattico Piano Gesù ha deliberato che, per l’anno scolastico 2015/2016, la valutazione degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è quadrimestrale.

La valutazione degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno in itinere e finale viene effettuata attraverso i seguenti criteri:

1. sommativa della valutazione diagnostica (media).

2. gli indicatori presenti nel documento di valutazione adottato dal Collegio dei Docenti.

La valutazione finale è riferita a ciascuna classe frequentata.

Valutazione formativa

La Valutazione periodica è quadrimestrale suddivisa in intermedia e finale. Fa un bilancio consuntivo degli apprendimenti degli alunni/e, mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi, e delle competenze acquisite a livello di maturazione culturale e personale mediante un giudizio analitico. Essa svolge una funzione comunicativa non solo per l'alunno/a ma anche per le famiglie.

Chi valuta?

La valutazione periodica e finale degli alunni è affidata ai docenti della classe titolari degli insegnamenti delle discipline previste dalle Nuove Indicazioni Nazionali. I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione periodica e finale, limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

La valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica, viene espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione riguardante l’interesse dell’alunno e il profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi. I docenti di sostegno, in quanto titolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Il consiglio di interclasse non svolge ruoli valutativi dell’alunno.

MODALITÀ DI COMUNICAZIONE DELLA VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA

Modalità di comunicazione alle famiglie. Colloqui bimestrali, consegna documento di valutazione, comunicazione scritta e/o convocazione straordinaria dei genitori in caso di situazioni particolari, disponibilità di una ora mensile dei docenti per colloqui individuali.

Relativamente alla valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno, riferita a ciascuna classe frequentata, l’eventuale non ammissione è assunta dai docenti della classe in sede di scrutinio con votazione unanime e per casi eccezionali e motivati.

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LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

La valutazione viene espressa con giudizio sintetico Giudizio formulato ai sensi dell'Art. 2, comma 8, del D.P.R. n. 122/2009 dove si recita che: “La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, è espressa nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione”. Il comportamento si considera come insieme delle norme e dei doveri e come partecipazione attiva alla vita della comunità scolastica. Per la valutazione del comportamento si fa riferimento alla C. M. 85/2004, in cui per comportamento si intende:

• impegno

• partecipazione

• interesse

• relazione con gli altri (riferimento scheda di valutazione).

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PROCESSO FORMATIVO NELLA SCUOLA PRIMARIA

Affinché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, è importante distinguere i momenti di verifica/misurazione dalla valutazione. Si deve distinguere il momento della misurazione (rilevazione ragionevolmente oggettiva dei dati) dallo specifico della valutazione intesa come PROCESSO che, partendo da ciò che l'alunna/o è e già sa, promuove il progressivo avvicinamento a mete raggiungibili, nel rispetto dei ritmi e delle condizioni soggettive dell'apprendimento. La VALUTAZIONE è considerata come VALORIZZAZIONE in quanto non si limita a censire lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l'alunno/a a motivarsi, a costruire una immagine positiva e realistica di sé. Pertanto la valutazione periodica e finale terrà conto, oltre che dei risultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercitazioni, libere elaborazioni, anche dell’aspetto formativo nella scuola di base, ossia dei percorsi di apprendimento e dei progressi ottenuti da ciascun alunno/a rispetto alla situazione iniziale e della maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche. Si valuteranno altresì, alla luce delle azioni di miglioramento che la scuola si è proposta nel RAV, le competenze chiave di cittadinanza trasversali (competenze-chiave di cittadinanza - DM 139 e successive modifiche) :

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• Imparare ad imparare (saper organizzare il proprio apprendimento in funzione delle proprie strategie di studio, saper spiegare il „come‟ e il „perché‟ si è arrivati ad una determinata soluzione, conoscere gli stili cognitivi)

• Progettare

• Sviluppare competenze comunicative ed espressive

• Partecipare alla vita democratica

• Agire in modo autonomo e responsabile

• Risolvere problemi formulando e verificando ipotesi

• Individuare collegamenti e relazioni tra fenomeni anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari

• Acquisire ed interpretare criticamente le informazioni.

Gli insegnanti del Circolo concordano su un concetto di valutazione che tenga contemporaneamente conto non solo dei risultati del lavoro scolastico del singolo alunno, ma anche del processo di ogni attività di apprendimento.

Nel promuovere il processo formativo della persona, assume particolare rilievo la valutazione degli alunni/e diversamente abili e la valutazione degli alunni non italiani. Per quanto riguarda la valutazione degli alunni/e diversamente abili, si rimanda al percorso educativo personalizzato per l'alunno.

Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA): Per Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini sono adottati, nell'ambito delle dotazioni disponibili, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei (art. 10, c. 1 del DPR 122/09). Per quanto riguarda la valutazione degli alunni non italiani la valutazione si ispira ad una necessaria gradualità in rapporto al progredire dell’acquisizione della conoscenza della lingua italiana, alle potenzialità di apprendimento dimostrate, alla motivazione, all’impegno, agli interessi e alle attitudini dimostrate.

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NELLA SCUOLA PRIMARIA (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122)

La certificazione delle competenze, prevista dal Decreto legislativo n. 59/2004 e dal D.P.R. n. 275/1999, descrive, solo per alcune competenze-chiave, ciò che l’alunno ha dimostrato di saper fare. La valutazione è invece l’espressione di un giudizio che si fonda su vari elementi (verifiche di

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apprendimento, comportamenti, costanza nell’impegno, miglioramenti/peggioramenti, attitudini e capacità personali, grado complessivo di maturazione).

Parametri concordati e deliberati dal Collegio Docenti per la compilazione delle schede di valutazione

Il Collegio Docenti unitario ha definito i parametri che corrispondono alla votazione numerica mettendo a punto degli indicatori per rendere espliciti e comprensibili a tutti le operazioni di valutazione. Tali linee guide vanno impiegate come strumento flessibile di lavoro, in relazione alle esigenze contingenti, e non vanno intese come prescrittive e obbligatorie. VALUTAZIONE PERIODICA (INTERMEDIA) E ANNUALE (FINALE) Raggiungimento degli obiettivi didattici delle prove oggettive fa riferimento alle tabelle concordate collegialmente:

Tabella Valutazione

I numeri 1/2/3/4/5/6/7/8 sono i numeri di riferimento nella pagella per i vari livelli.

Valutazione alunni diversamente abili Per quanto riguarda la valutazione degli alunni diversamente abili, nel comma 4 dell’ordinanza ministeriale n. 90 del 2001 all‟articolo 15 viene precisato che al fine di assicurare loro il diritto allo studio, il Piano Educativo Individualizzato, deve essere diversificato in funzione degli obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai programmi ministeriali e l’attribuzione dei voti deve tener conto di ciò. A tal fine vanno valutate le seguenti aree :

• Motricità e percezione

• Autonomia personale e sociale

OTTIMO 9/10 1

PIÙ CHE DISTINTO 8,50/8,99 2

DISTINTO 8/8,49 3

PIÙ CHE BUONO 7,50/7,99 4

BUONO 7/7,49 5

PIÙ CHE SUFFICIENTE 6,50/6,99 6

SUFFICIENTE 6/6,49 7

NON SUFFICIENTE / 8

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• Abilità di comunicazione e linguaggi

• Abilità interpersonali e sociali

• Aspetti psicologici, emotivi e comportamentali

• Abilità cognitive

• Abilità meta cognitive e stili di apprendimento

• Gioco e abilità espressive

• Area degli apprendimenti

La valutazione degli alunni riconosciuti in situazione di handicap viene operata sulla base del Piano Educativo Individualizzato mediante prove corrispondenti agli insegnamenti impartiti ed idonee a valutare il processo formativo e gli obiettivi a lungo termine dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali. Il documento di valutazione ( differenziato) deve essere compilato in ogni sua parte in collaborazione coi i docenti di classe e di sostegno. Nel rispetto dei bisogni educativi differenziati degli alunni secondo le loro diversità si evidenzieranno: - i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza - gli interessi manifestati - le attitudini promosse - eventuali punti di contatto degli apprendimenti dell'alunno con i traguardi comuni.

Cosa si verifica e si valuta

• Si verifica e si valuta la qualità dell’inclusione e integrazione dell'alunno

• L‟intervento educativo in riferimento al Quadro funzionale in tutte le sue articolazioni

• L‟intervento didattico in riferimento all'Area degli apprendimenti

Il punto di partenza sono gli obiettivi prefissati (PEI quadro degli obiettivi a medio e lungo termine) . Si analizza il quadro dei risultati raggiunti attraverso un'attenta osservazione periodica ( interquadrimestrale, quadrimestrale, finale) che evidenzia l'efficacia delle strategie attivate e ne rileva il successo e l'insuccesso. In sede di bilancio si valorizza la positività dei fattori che hanno condizionato l’eventuale esito positivo dell'intervento, oppure si ricercano le cause del fallimento per poter intraprendere nuove strade. Partendo dagli obiettivi e dai contenuti della programmazione disciplinare, si costituiscono i test di verifica, frutto della collaborazione dei docenti curriculari e del docente di sostegno, si programmano i momenti del controllo formale orale che può trovare lo spazio più idoneo sia nel contesto classe che nel setting di lavoro individualizzato. L'esperienza della verifica tradizionale è sempre e comunque una prova emotivamente coinvolgente che pone l'alunno di fronte ad un specchio dove egli si trova a fare i conti con i suoi punti di debolezza e nel contempo con i suoi punti di forza. Ecco perchè nella predisposizione delle verifiche e nella scelta della tipologia delle stesse, si deve avere ben chiaro che la loro funzione deve essere formativa, dinamica e promozionale allo sviluppo della personalità di ogni alunno.

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INTEGRAZIONE DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE CON LA DESCRIZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI

(in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale).

Gli indicatori da inserire a integrazione nella scheda per la valutazione periodica li suggerisce il MIUR nella nota del 10/10/2017 n: 1865.

1. SVILUPPO PERSONALE

2. SVILUPPO CULTURALE

3. SVILUPPO SOCIALE

Indicatore SVILUPPO PERSONALE

LIVELLI DA INSERIRE NELLA SCHEDA:

1. L’alunno/a è consapevole delle proprie capacità e dei propri punti deboli e li sa gestire.

2. L’alunno/a è consapevole delle proprie capacità e dei propri punti deboli e inizia a saperli gestire.

3. L’alunno/a riconosce generalmente le proprie risorse e capacità e inizia a saperli gestire.

4. L’alunno/a si avvia a identificare punti di forza e di debolezza.

5. L’alunno/a ha bisogno di interventi per identificare i propri punti di forza e di debolezza.

Indicatore SVILUPPO CULTURALE

LIVELLI DA INSERIRE NELLA SCHEDA

1. L’alunno/a utilizza in maniera completa le conoscenze apprese nelle diverse discipline per pianificare un lavoro.

2. L’alunno/a nel complesso utilizza le conoscenze apprese nelle diverse discipline per pianificare un lavoro.

3. L’alunno/a utilizza discretamente le conoscenze apprese nelle diverse discipline per pianificare un lavoro.

4. L’alunno/a utilizza parzialmente le conoscenze apprese nelle diverse discipline per pianificare un lavoro.

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5. L’alunno/a si avvia a utilizzare le conoscenze apprese nelle diverse discipline per pianificare un lavoro.

Indicatore SVILUPPO SOCIALE

LIVELLI DA INSERIRE NELLA SCHEDA

1. L’alunno/a interagisce in modo partecipativo e costruttivo nel gruppo, gestisce in modo positivo la conflittualità ed è sempre disponibile al confronto e conosce e rispetta sempre i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

2. L’alunno/a interagisce nel gruppo, gestisce in modo positivo la conflittualità ed è quasi sempre aperto al confronto e conosce e rispetta i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

3. L’alunno/a interagisce in modo collaborativo nel gruppo, cerca di gestire in modo positivo la conflittualità e generalmente rispetta i diversi punti di vista e i ruoli altrui.

4. L’alunno/a ha difficoltà di collaborazione nel gruppo, non sempre riesce a gestire la conflittualità e rispetta saltuariamente i diversi punti di vista.

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1

PIANO ANNUALE INCLUSIVITÀ a. s. 2017-2018

“OGNI STUDENTE SUONA IL SUO STRUMENTO. NON C’E’ NIENTE DA FARE.

LA COSA DIFFICILE E’ CONOSCERE BENE I NOSTRI MUSICISTI E TROVARE L’ARMONIA.

UNA BUONA CLASSE NON E’ UN REGGIMENTO CHE MARCIA AL PASSO,

E’ UN’ORCHESTRA CHE PROVA LA STESSA SINFONIA”

Daniel Pennac, Diario di scuola

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2

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÁ A.S. 2017-18

LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA ITALIANA E DELL’ISTITUTO.

DALLA LEGGE 104/92 ALLA DIRETTIVA DEL 27/12/2012:

LA PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI.

Il PAI, così come indicato dal CM n°8 del 6 Marzo 2013, consiste in un documento che riassume una serie di processi pedagogico-didattici finalizzati a migliorare l’azione educativa della scuola. Esso si connota come un documento-proposta elaborato dopo un’attenta lettura dei bisogni della scuola, una verifica dei progetti attivati, un’analisi dei punti di forza e delle criticità che hanno accompagnato le azioni di inclusione scolastica realizzate nel corso dell’anno scolastico. L’azione è posta sui bisogni educativi dei singoli alunni, sugli interventi pedagogico-didattici da effettuare nelle classi e sugli obiettivi programmati.

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3

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Un alunno con BES è un alunno che possiede modalità proprie di apprendimento, di sviluppo e/o di comportamento spesso problematiche o comunque tali da richiedere un approccio educativo speciale, rispondente ai bisogni personali di ciascun bambino. In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare competenze, di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione, …) si connotano per qualcosa di particolare, per cui l’alunno necessita di approcci educativi, didattici e psicologici personalizzati. Le attività che l’istituzione scolastica è quindi chiamata a realizzare in rapporto al modello ICF sono le seguenti: osservare–valutare – comprendere il funzionamento – descrivere – comunicare – programmare azioni attraverso:

1) l’individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) la personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) l’utilizzo di strumenti compensativi; 4) l’assunzione di misure dispensative; 5) l’impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali.

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4

LA FORMALIZZAZIONE DEI BES

Nella scuola che lavora per l’Inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d'inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando viene condiviso da tutto il personale coinvolto. In presenza delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare, è necessario formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti i docenti cooperino per il raggiungimento di un esito positivo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del Consiglio di Interclasse/team docenti, è il primo momento della storia inclusiva dell'alunno con BES.

INCLUSIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Per l’integrazione degli alunni stranieri (alunni con L1 diversa da italiano) si fa riferimento a:

1. Normativa emanata dal Ministero dell’Interno 2. Normativa emanata dal Ministero dell’Istruzione 3. “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”

(C.M. n.24 del 1 marzo 2006 e successive)

Iscrizione dell’alunno L’ufficio di segreteria: x accoglie la richiesta di iscrizione x acquisisce tutta la documentazione scolastica (scuola di provenienza, grado

raggiunto, scheda di valutazione, etc.) oppure rilasciata dal Consolato x fornisce alla famiglia tutte le informazioni sull’Istituto. x informa la famiglia che sarà contattata dalla referente per un colloquio informativo x avvisa tempestivamente, oltre al Dirigente, la Funzione Strumentale o il referente

della nuova richiesta di iscrizione, in modo da consentire un primo contatto con la famiglia e tutte le successive pratiche per l’inserimento dell’alunno.

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5

Assegnazione alla classe (per gli alunni iscritti in corso d’anno e per gli alunni stranieri iscritti ad inizio d’anno, ma appena arrivati in Italia) Entro cinque giorni dalla data d’iscrizione, dopo aver effettuato l’accertamento culturale e dopo aver sentito il parere del Dirigente, che scioglie ogni riserva e propone l’assegnazione alla sezione o alla classe tenendo conto:

– dell’età anagrafica (secondo la normativa è possibile iscrivere l’alunno in una classe inferiore o superiore di un anno rispetto alla sua età anagrafica);

– delle caratteristiche della classe in cui sarà inserito; – della presenza di un alunno di medesima nazionalità che possa aiutarlo

nell’inserimento, ove possibile; – di una equilibrata distribuzione di alunni di lingua non italiana provenienti da

Paesi altri nelle varie sezioni e/o plessi; Una volta individuata la classe di inserimento il docente F.S./referente fornisce al team docente i dati raccolti sullo studente, concordando, laddove fosse necessario, modalità e strumenti che possano facilitarne l’accoglienza e l’inclusione.

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Procedura di accoglienza

Per poter inserire l’alunno in modo graduale e favorirne la socializzazione ogni scuola può predisporre attività di accoglienza dell’alunno nell’Istituto e nella classe. In questa fase è possibile richiedere la presenza, in classe, di un mediatore culturale che possa facilitare l’interazione tra tutti i soggetti presenti, permettendo all’alunno di essere coinvolto nelle attività proposte, di raccontare della propria esperienza scolastica, del proprio Paese, dei propri interessi, ecc. Tutti i docenti della classe si impegnano:

– a prestare attenzione al clima relazionale; – a favorire l’integrazione nella classe; – a progettare momenti di osservazione in situazione; – a rilevare i bisogni specifici di apprendimento; – a strutturare percorsi adeguati alle competenze dell’alunno e ad elaborare

eventuale PDP; – a individuare modalità di semplificazione e facilitazione linguistica per ogni

disciplina. Il percorso personalizzato

Il percorso deve essere formalizzato dai docenti e, dopo una prima fase di osservazione, può essere rivisto e corretto dopo gli scrutini del primo quadrimestre. Il percorso è lo strumento per aiutare gli alunni neo-inseriti a superare le iniziali difficoltà linguistiche, così come prescrive la legge. Il Piano Didattico Personalizzato viene conservata nell’apposito fascicolo in Segreteria e il team docente avrà cura di inserire il file del PDP nel registro elettronico.

Procedure di valutazione

In sede di valutazione, il team docente, in base al percorso individualizzato (PDP), seguendo le Linee guida del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, può: x adottare una valutazione “di percorso”, formulando un profilo generale sulla base

della progettazione individualizzata (P.D.P.), dell’impegno personale e tenendo conto delle conoscenze e abilità raggiunte.

x Alla fine del primo periodo, soprattutto se l’inserimento dell’alunno è prossimo alla stesura dei documenti di valutazione, il team docente, potrà esprimere, in ogni singola disciplina, anche nel caso in cui l’alunno partecipi parzialmente alle attività didattiche, una valutazione che faccia riferimento al PDP.

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IL QUADRO GENERALE DELLA DISTRIBUZIONE DEGLI ALUNNI CON BES DELL'ISTITUTO È SINTETIZZATO NELLE TABELLE CHE

SEGUONO:

A. Rilevazione dei BES PRIMARIA

DISABILITÀ CERTIFICATE (LEGGE 104/92 ART. 3, COMMI 1 E 3) //////// minorati vista 0

minorati udito 0 Psicofisici 8 TOTALE 8 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI E ASPECIFICI ///////

//// DSA 0 ADHD/DOP 0 FIL 0 Deficit delle funzioni esecutive 1 Disturbo specifico del linguaggio 8 Disturbo specifico del linguaggio senza certificazione 1 Disturbo specifico del linguaggio con L. 104 a fini riabilitativi 1 Deficit dell’attenzione 3 TOTALE 14 SVANTAGGIO di cui: ///////

///////////

Socio-economico 4 Linguistico-culturale 1 Disagio comportamentale/relazionale 0 TOTALE 5 N° PEI da redigere dai GLHO 8

N° di PDP da redigere dai Team docenti in presenza di certificazione sanitaria

6 N° di PDP da redigere dai Team docenti in assenza di certificazione sanitaria

2

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8

B. Rilevazione dei BES INFANZIA

DISABILITÀ CERTIFICATE (LEGGE 104/92 ART. 3, COMMI 1 E 3) /////////////////// minorati vista 0 minorati udito 0 Psicofisici 3 TOTALE 3 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI E ASPECIFICI ///////

////////////////////////////

//

Problematiche comportamentali e/o di autoregolazione * 8 Disturbo specifico del linguaggio con L.104 a fini riabilitativi 2

Problematiche relazionali * 6 Altro 0 TOTALE 16 SVANTAGGIO di cui: Socio-economico * 2 Linguistico * 31 Disagio comportamentale/relazionale * 1 Altro 0 TOTALE 34 N° PEI da redigere dai GLHO 3

Legenda: * = rilevazioni effettuate dai docenti.

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RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE

N° UTILIZZO

INSEGNANTI DI SOSTEGNO

8

Attività individualizzate e /o di piccolo gruppo

ASACOM

5

Assistenza all’autonomia e alla comunicazione

ASSISTENTI IGIENICO- SANITARI

0

Assistenza igienico-sanitaria

FUNZIONI STRUMENTALI

4

Attività di monitoraggio e coordinamento

PEDAGOGISTA

1

Screening /consulenza e formazione classi e sezioni

GRUPPO DI LAVORO PER L'INCLUSIONE TECNICO

5

Rilevazione bes/ controllo PDP- focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; aggiornamento sui Bes-elaborazione PAI

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE D’ISTITUTO

9

Elaborazione PEI/PED – PDF. Verifica intermedia PEI. Verifica finale PEI. Richiesta ore di sostegno in deroga.

COMMISSIONE CONTINUITA’

5

Confronto sulla composizione delle classi con particolare attenzione ai bambini precedentemente individuati con “BES" o provenienti da situazioni familiari degne di nota.

COMMISSIONE PTOF/RAV

5

Stabilisce i criteri di valutazione, gli obiettivi minimi, predispone i questionari per l'autovalutazione d'Istituto e prende decisioni in merito alla somministrazione ( e successiva tabulazione ) delle prove Invalsi e di Istituto tenendo conto degli alunni con BES.

TEAM PER L’INNOVAZIONE DIGITALE

3

Si occupa di promuovere l’innovazione digitale nella scuola dell’Infanzia e nella Primaria.

BIBLIOTECA/MATERIALI

1

Gestione dei materiali specifici per alunni con Bes e stranieri

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COINVOLGIMENTO DOCENTI- PERSONALE ATA – FAMIGLIE – SERVIZI SANITARI – SOCIALI - TERRITORIALI

Referente Scuola dell’Infanzia Referente Scuola Primaria Referente Bes Funzione strumentale

x Raccolta dei dati per la compilazione della mappa di plesso.

x Raccolta dei dati relativi alle situazioni di BES presso tutti i

docenti che operano nelle classi o nelle sezioni.

Docenti coordinatori Docenti curricolari

x Raccolta dei dati di osservazione per l’individuazione dei nuovi

BES.

x Gestione dei contatti con le famiglie, esposizione delle osservazioni e rimando agli specialisti di competenza.

x Programmazione di incontri con gli specialisti che seguono

l’alunno.

x Stesura dei PEI, in collaborazione con i docenti di sostegno, con gli educatori e le figure specializzate

x Elaborazione dei PDP in collaborazione con tutti i docenti del

team e/o Consiglio di Classe.

x Stretta relazione con i docenti di sostegno per monitorare gli interventi educativi/didattici ed apportare le relative modifiche.

x Progetti a tematica inclusiva

x P

Personale ATA x Soprattutto in attività di assistenza agli alunni disabili qualora se ne evidenzi la necessità

Famiglie x Incontri frequenti e regolari con i docenti e su richiesta.

x Condivisione dei PEI e dei PDP elaborati dai docenti.

x Condivisione dei progetti educativi ed inclusivi realizzati nella scuola e sul territorio.

x Partecipazione ad incontri di formazione su BES organizzati da Enti del territorio.

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Servizi sociosanitari territoriali

x Incontri periodici con il neuropsichiatra di riferimento, con psicologi, pedagogisti, psicomotricisti e logopedisti del servizio ASL e/o privati per confrontarsi sull’andamento didattico- disciplinare degli alunni seguiti, con incontri organizzati per singolo alunno.

Rapporti con privato sociale e volontariato

x Progetti territoriali integrati SI X NO

Formazione docenti x Strategie e metodologie educativo-didattiche /gestione della classe

x Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

x Didattica interculturale/ Italiano L2

x Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva ( compresi DSA, ADHD, ect. )

x Progetti di formazione su specifiche disabilità ( autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

SI

SI

NO

SI

SI

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Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti

Le proposte di seguito illustrate si prefiggono l’ambizioso scopo di porre adeguata attenzione ai casi di marginalità degli alunni B.E.S., agendo in due dimensioni complementari: l’individuazione dei casi “conclamati” e la riduzione al minimo della possibilità che la scuola, nella sua articolazione didattica-organizzativa, possa essa stessa divenire fattore di rischio. Pertanto questo documento contiene misure preventive oltre che di intervento tempestivo sulle preesistenti problematiche.

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Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Nella Scuola opera da anni il Gruppo di Lavoro per l’Handicap, (Art. 15 comma 2 L. 104/92), nominato dal Dirigente scolastico e costituito dalla rappresentanza di tutte le componenti che contribuiscono all'integrazione degli alunni disabili (insegnanti curricolari e di sostegno, i rappresentanti dei genitori, componenti equipe socio-psico-pedagogica dell’Istituto, operatori ASL, operatori sanitari di centri privati convenzionati), che assolve ai compiti/funzioni istituzionali previsti dal legislatore.

A seguito dell’emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, che prevede l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (Glhi) alle problematiche relative a tutti i Bisogni educativi speciali (Bes), il Dirigente Scolastico ha istituito il GLI, che comprende il GLH. Il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione comprendente il GLHI, si riunisce almeno 3 volte l'anno per pianificare attività di rilevazione degli alunni con BES presenti nell’Istituto, raccogliere e documentare gli interventi educativo-didattici, rilevare monitorare e valutare il livello di inclusività della Scuola, pianificare attività d’inclusione l’anno scolastico successivo e assolvere alle funzioni istituzionali (assegnazione/richiesta ore di sostegno) relativi all’integrazione degli alunni disabili.

Le sedute del GLI-GLHI sono documentate da verbali raccolti nell’apposito registro.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Il GLI/GLH e la F.S. “Aggiornamento e Formazione” segnaleranno o organizzeranno specifiche iniziative in merito e raccoglieranno materiali scientifici sui temi dell’inclusività offerti dagli enti territoriali, dalle case editrici e dalla rete. Poiché il Collegio Docenti si assume la diretta responsabilità relativamente alla presa in carico dei soggetti con B.E.S., così come previsto dalle indicazioni della C.M. 8/2013 e dalla conseguente esplicitazione nel P.O.F. dell’ “impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione”, ciascun insegnante coglie ogni occasione di arricchimento professionale in tal senso.

La scuola si impegna ad utilizzare il “Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa”

(L. 440/97) destinato anche alla formazione del personale della scuola, per percorsi di didattica laboratoriale con particolare attenzione ai temi dell’inclusività (ad es. didattica capovolta, cooperative-learning, ecc.), da svolgersi preferibilmente all’inizio dell’anno scolastico.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Ogni alunno usufruisce di un’ attenta osservazione iniziale, di monitoraggio in itinere e di una puntuale verifica finale mirata alla valutazione più dei progressi raggiunti che non delle singole performance. Sono predisposte verifiche semplificate riferite ai curricoli attuati per ciascun alunno, con tempi e modalità rispettosi degli specifici bisogni.

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Rapporti con le Istituzioni e gli enti specialistici esterni

Consapevoli che al progetto di vita di ogni alunni devono partecipare tutte le risorse del territorio, l’Istituto si giova della collaborazione con diversi soggetti esterni:

- Comune (assistenti igienico sanitari, qualora venissero riconfermati e, su richiesta formale delle famiglie, assistenti all’educazione e alla comunicazione)

- Gruppo Multidisciplinare per l’Handicap

- CSR

- Centri riabilitativi territoriali pubblici –privati-convenzionati: CMS di Ragusa, Associazione Raggio di Sole di Ragusa, Il Piccolo Principe di Donnalucata, ADI.

- USP.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Poiché la collaborazione con le famiglie è fondamentale per l’elaborazione di strategie significative per gli alunni, i genitori sono informati e coinvolti nel processo educativo dei propri figli anche attraverso la condivisione e sottoscrizione dei “patti educativi”.

Il piano d’inclusione, nello specifico, si pone i seguenti fini:

- Intervenire precocemente in favore dei soggetti che presentano Bisogni Educativi Speciali, convocando tempestivamente le famiglie per informarle sulle problematiche emerse.

- Concordare gli obiettivi dell’eventuale piano individualizzato/personalizzato tra familiari, esperti e tutti i docenti del team di sezione/classe o del Consiglio di Classe.

- Illustrare ai genitori dell’alunno, in modo completo ed esauriente, i piani individualizzati/personalizzati, nei termini delle programmazioni didattiche ed educative modulate in funzione degli specifici B.E.S.

- Organizzare la sinergia tra Consiglio di classe/ team docente di classe-sezione, famiglie e operatori scolastici, per l’attuazione di eventuali percorsi speciali dell’alunno, riduzioni d’orario, eventuali esoneri, ecc. Ciascuna di queste misure sarà documentata.

- Favorire l’attuazione del Progetto di Vita in accordo con il Consiglio di Classe, la famiglia, gli operatori e il gruppo d’Inclusione, contattando strutture sul territorio utili ad un inserimento lavorativo.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Il curricolo tiene conto dei vari stili di apprendimento, della strutturazione di un ambiente sereno e di un atteggiamento positivo e stimolante verso la capacità critica e l’autonomia. L’inclusività contemplerà strategie di personalizzazione, di semplificazione, di cooperazione, di potenziamento e di ricorso ad ausili informatici e tecnologici.

PROGETTO START

Sarebbe opportuno pianificare una “FASE START” (della durata minima di due settimane, con possibilità di estenderla ad un mese per la classe iniziale della scuola primaria e di almeno una settimana per la classe prima di scuola secondaria di primo grado ) che consiste nell’impostazione del gruppo-classe con un periodo pregno di esperienze significative finalizzate:

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- all’ambientamento nel nuovo contesto spazio-temporale - all’organizzazione-gestione spaziale dell’aula non predefinita ma frutto di una riflessione sul campo in divenire

- alla contrattazione delle regole con gli alunni/studenti nell’ottica della responsabilizzazione e della suddivisione dei ruoli funzionali alla vita scolastica - alla reciproca conoscenza tra pari e con le figure professionali della scuola

- all’osservazione-analisi delle dinamiche del gruppo-classe, attraverso attività ludiche, espressive e socializzanti.

Al termine della fase start, ai sensi della C.M. 8/2013, si renderà conto delle suddette attività, attraverso la compilazione di un format che verrà elaborato e fornito dal GLI. Oltre all’obbligatorietà dell’azione, il fine è quello di creare un database di interventi che potranno essere utilizzati come risorsa per gli anni successivi, valutando di volta in volta l’effettiva ricaduta in termini di inclusione.

Durante la suddetta fase start si consiglia di evitare l’uso di metodologie direttive, frontali e nozionistiche.

Una Commissione composta da pochi insegnanti provenienti dalle Commissioni chiave (POF, Continuità, GLI) e in rappresentanza dei due ordini di scuola potrà avere il compito di elaborare un “CURRICOLO UNITARIO INTEGRATO” da redigere prima dell’inizio delle attività didattiche. Finalità di tale curricolo è la rimodulazione della PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNUALE nelle seguenti direzioni:

- strutturazione di un elenco di contenuti base, raccogliendo le indicazioni dei Presidenti di Intersezione e di Interclasse (una autentica strategia inclusiva avrà l’obiettivo di strutturare percorsi semplificati per tutti e per ciascuno, per consentire il massimo sviluppo delle potenzialità) - eliminazione delle ridondanze di contenuti, da un anno scolastico all’altro e da un ordine di Scuola all’altro per poter dedicare maggiore spazio e tempo ad attività significative e ad esperienze pratico-guidate incentrate sulla “didattica del fare”, sulla ricerca-azione e sul costante rafforzamento del senso comune di appartenenza

- strutturazione di un elenco di competenze a livello di autonomia personale, gestionale e organizzativa

Ciascun docente attuerà la declinazione del Curricolo secondo i sottoelencati punti:

- Applicazione delle indicazioni fornite dalle “LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA” (adatte e valide per ogni bambino), allegate al D.M. di luglio 2011, applicativo della L.170/2010, in termini di strategie didattiche specifiche per ciascun ordine di Scuola, a partire dalla Scuola dell’Infanzia.

- ricorso a risorse, strumenti, metodologie che riducano e fronteggino i rischi di marginalità:

di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e veicola

le conoscenze/abilità/competenze.

-Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)

e organizzate dal semplice al

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complesso, in modo da facilitare nell’alunno l’esecuzione delle consegne, la memorizzazione e l’ordine nell’esposizione dei contenuti.

l’alunno possa accrescere la fiducia nelle proprie capacità

Per alunni “lenti”:

tempi più lunghi o ridurre il numero delle attività adottando le strategie metodologiche-didattiche ritenute più idonee.

Per alunni che manifestano difficoltà di concentrazione:

ima della spiegazione degli argomenti in modo da facilitare agli alunni la facoltà di categorizzare, di ricordare e di applicare quanto recepito durante la spiegazione); evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro; spiegare utilizzando immagini; utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli, regoli…); fornire la procedura scandita per item nell’assegnare il lavoro.

modo da incrementare l’apprendimento

specifici)

Acquisizione e ottimizzazione delle risorse utilizzabili per i progetti di inclusione

Risorse finanziarie: previsione in bilancio di eventuali risorse idonee all’acquisto di sussidi, di ausili didattici tecnologicamente avanzati e di risorse specifice per progetti inclusivi. Risorse spazio-temporali: ricognizione degli spazi didattici a disposizione nei vari plessi e riorganizzazione degli stessi nell’ottica:

- della rivalorizzazione degli ambienti inutilizzati o sottoutilizzati, - della successiva distribuzione degli alunni nelle classi, bilanciata dal punto di vista quantitativo e qualitativo

(livelli di ingresso né troppo eterogenei né troppo omogenei) - di una funzionale destinazione di almeno un’aula in ciascun plesso per le attività individualizzate e, ove

possibile, una per esperienze laboratoriali - adeguata articolazione oraria, attraverso una bilanciata distribuzione delle discipline, rispettosa dei tempi

fisiologici di attenzione e delle esigenze di apprendimento degli alunni, vista l’attuazione della settimana corta

Valorizzazione delle risorse umane esistenti

Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, personale docente e non docente, equipe socio-psico-pedagogica, alunni.

Dirigente Scolastico:

Il Dirigente Scolastico è colui che ricopre la funzione di garante del processo di inclusione degli alunni con BES. A tal fine periodicamente esegue il monitoraggio sulle attività d’inclusione progettate.

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• Nella formazione delle prime classi e sezioni si terrà conto, anche tramite un “orientamento per le famiglie” verso plessi, anche diversi da quelli espressi in fase di iscrizione, dei seguenti criteri:

1) contenuto numero di alunni per classe/sezione finalizzato a salvaguardare il benessere psico-fisico, rispettare le norme di sicurezza e i criteri di inclusività;

2) risultati dello screening somministrato nelle sezioni/classi ponte;

3) equa distribuzione degli alunni con B.E.S.;

4) equa distribuzione degli alunni ripetenti e/o anticipatari.

L’orientamento sarà così finalizzato a: - mediare tra le esigenze delle famiglie e l’ottimizzazione delle risorse logistiche

- ridurre al minimo nella Scuola dell’Infanzia il ricorso alle cosiddette “Sezioni Miste” anche per scongiurare l’eccessiva eterogeneità del gruppo.

- consentire la creazione di contesti di apprendimento consoni all’attuazione delle misure volte all’inclusione. - valutare la concreta valenza pedagogica dell’inserimento di alunni anticipatari, nella Scuola dell’Infanzia e Primaria

- prospettare l’ipotesi di cambiare insegnanti e compagni al termine del primo biennio di Scuola Primaria riformulando la fisionomia delle classi.

La tempistica delle operazioni di orientamento-formazione delle classi va opportunamente programmata con ampio anticipo rispetto all’inizio dell’anno scolastico.

Docenti:

• Responsabilizzazione dei docenti come promotori del processo di integrazione e valorizzazione della diversità e come mediatori di competenze specifiche da offrire alla comunità scolastica attraverso attività laboratoriali programmate nelle ore di contemporaneità.

• Utilizzo della consulenza professionale degli insegnanti di sostegno per ciò che concerne il suggerimento di tecniche e di metodologie specialistiche della didattica inclusiva.

• Conferma e rafforzamento del ruolo degli insegnanti comunali come supporto alle classi in cui vi siano presenti alunni con B.E.S.

Equipe socio-psico-pedagogica: Impiego dei componenti dell’Equipe Socio-Psico-Pedagogica come facilitatori dei rapporti umani tra i vari attori e come sostegno alla didattica-inclusiva Alunni Utilizzo delle potenzialità relazionali e tutoriali di alcuni alunni, individuati tra i pari dei soggetti con B.E.S. e attuazione di costanti pratiche di peer-tutoring

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Collaboratori scolastici Coinvolgimento degli stessi come attori del processo educativo nel senso di una loro proficua collaborazione e partecipazione:

- nell’instaurare un clima di relazioni positive tra adulti e alunni/studenti;

- nell’attuazione di alcune strategie educative previste dalla programmazione (es: modalità di approccio e di intervento, con particolare attenzione agli alunni disabili e/o in difficoltà), attraverso appositi incontri tra gli stessi ed i docenti;

- nel condividere l’organizzazione di alcune attività collettive;

- in momenti di formazione/aggiornamento anche in comune per acquisire uno stile educativo condiviso utile a costruire una vera “comunità scolastica educante”;

Personale dei servizi amministrativi

Connotazione della stessa come ”Ufficio Relazioni con il Pubblico”, con massima attenzione alle capacità di chiarezza nelle informazioni, mediazione tra le istanze della scuola e le esigenze dell’utenza, semplificazione (per quanto possibile) e risoluzione delle problematiche burocratiche.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

L’Istituto garantisce la continuità educativa tra i diversi ordini di scuola, attraverso l’impegno alla pianificazione di un progetto educativo e didattico organico e condiviso: il curricolo unitario-integrato.

Oltre al “progetto accoglienza”, alle iniziative puntiformi (es. Open Day) e alle proposte elaborate dalla Commissione Continuità, per garantire un passaggio sereno da un ordine all’altro di scuola che riduca le regressioni sia nel campo comportamentale-relazionale che nell’apprendimento, occorre estendere agli alunni portatori di B.E.S. le misure previste dal POF per l’inserimento e/o il passaggio degli alunni disabili da un ordine di scuola all’altro:

· Un incontro, all’inizio dell’ a. s., tra il team degli insegnanti di classe/sezione e la famiglia dell’alunno per conoscere difficoltà del soggetto, modalità relazionali, aspettative della famiglia e in tutti quei casi in cui si renda necessario (ad es. alunni trasferiti da altre scuole, che per tale cambiamento possono presentare difficoltà di adattamento e quindi incorrere in situazioni di disagio)

· Incontro, entro il mese di ottobre, tra i docenti dei rispettivi ordini di Scuola di ciascun alunno/studente, al fine di favorire la conoscenza del caso in relazione anche all’approccio metodologico sperimentato, al lavoro svolto, ai progressi raggiunti e alle potenzialità del soggetto, e la conseguente “presa in carico” dello stesso.

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PROGETTI PER L’INCLUSIVITA’ REALIZZATI NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO 2016/2017

PROGETTI: PRIMARIA

1. “A SCUOLA CON S.” Nel corso del progetto si sono realizzate delle occasioni di incontro tra l’alunna S., che a causa della gravità della sua patologia, usufruisce di istruzione domiciliare e piccoli gruppi di compagni di classe.

2. “Sport di classe” 3. “Pallamano… il gioco del Fair Play” 4. “Gospel” 5. “Valori in rete” (Giococalciando) 6. Coro classi III e IV

PROGETTI: INFANZIA

1. “Biblioteca a scuola” L’arcobaleno… delle parole 2. “Potenziamento fonologico”

PROGETTI: INFANZIA E PRIMARIA

1. “Il mondo che vorrei” 2. “Il piccolo coro di Natale” 3. “PET EDUCATION” realizzato nelle classi/sezioni con alunni BES. 4. “Sicurezza in acqua”

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Normativa di riferimento:

- L. n. 104/92 - L. n. 170/10 - Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 - C.M. n. 8/13 - Nota Ministeriale n. 1551 del 2013 - Nota Ministeriale n. 2563 del 2013 - L.107 del 2015 sulla Buona Scuola

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Allegato 1

PIANO DI FORMAZIONE/INFORMAZIONE

INDIVIDUAZIONE DI NUOVI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI

SPECIALI

FASI TEMPI PERSONE COINVOLTE

Somministrazione delle prove per lo screening

Sezioni di Scuola dell’Infanzia Classi di Scuola Primaria

Insegnanti ed esperti esterni.

Osservazione e raccolta dei dati

Dalla prima comparsa dei sintomi, in qualsiasi ordine di scuola

Gli insegnanti di classe e gli esperti, sulla base dei bisogni dell’alunno, raccolgono ogni informazione utile all’indagine.

Condivisione

Dopo le osservazioni sistematiche e la raccolta dei dati.

Gli insegnanti, dopo una dettagliata osservazione e documentazione espongono la situazione al Dirigente Scolastico, alla pedagogista e alla Funzione Strumentale GLI e alle famiglie per redigere eventualmente un PDP.

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SCELTE METODOLOGICHE, PROCESSI E AZIONI FINALIZZATI A

PROMUOVERE INTERVENTI CENTRATI SULLA PERSONA.

La legge 53/2003 è un importante riferimento per una scuola che realmente vuole essere “inclusiva” ed attenta alle tante “storie” dei tanti bambini e bambine, dei tanti ragazzi e ragazze, dei tanti giovani che, nell’entrarvi, la colorano con i diversi modi di leggere ed interpretare il mondo che ognuno porta con sé.

La didattica individualizzata pone obiettivi comuni per tutta la classe, ma adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali per il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo e ponendo attenzione alle differenze individuali.

La didattica personalizzata, prevede obiettivi diversi di conoscenza per dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità.

La didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere il successo formativo in ogni alunno.

Per far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe, si sottolinea l’importanza della didattica inclusiva.

CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA

L’obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe: tutte le differenze, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con un deficit o con un disturbo specifico.

Le differenze sono alla base dell’azione didattica inclusiva e, come tali, non riguardano soltanto le differenze degli alunni, ma anche quelle negli stili di insegnamento dei docenti. Come gli alunni non imparano tutti nello stesso modo, così gli insegnanti non insegnano con lo stesso stile. Nella prospettiva della didattica inclusiva, le differenze non vengono solo accolte, ma anche stimolate, valorizzate, utilizzate nelle attività quotidiane per lavorare insieme e crescere come singoli e come gruppo

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I SETTE PUNTI CHIAVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA ( tratto da “ Bes a scuola ” Guida Erickson)

1° PUNTO CHIAVE: I COMPAGNI DI CLASSE COME RISORSA

L’apprendimento cooperativo

L’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari. L’apprendimento cooperativo è un metodo di insegnamento / apprendimento basato sul principio per cui ciascun componente del gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali, può contribuire all’apprendimento di tutti e può diventare risorsa

(e strumento compensativo) per gli altri. In un ambiente cooperativo ciascuno ha qualcosa da dare agli altri e qualcosa da ricevere, e questo permette di creare un apprendimento paritario e realmente inclusivo:

• Si potenzia il ruolo attivo dello studente e si facilita l’apprendimento significativo • Nella collaborazione vengono meno molte difficoltà specifiche, specie per gli alunni con DSA. Il tutoring Un’altra modalità di aiuto che permette di utilizzare in modo efficace la risorsa-compagni è il tutoring, cioè l’insegnamento reciproco tra alunni, che può essere funzionale in molte discipline e ha effetti positivi — in termini di apprendimento, di rapporti interpersonali, di motivazione e autostima — sia in chi svolge il ruolo di insegnante (tutor), sia in chi è il destinatario dell’insegnamento.

2° PUNTO CHIAVE: ADATTAMENTO E SEMPLIFICAZIONE DEL TESTO

Per riuscire a integrare tutti gli studenti nei percorsi comuni, è di fondamentale importanza che gli insegnanti dedichino grande attenzione alla scelta e alla preparazione di materiali adeguati alle abilità e alle esigenze di ciascuno studente. Partendo dai

materiali pensati per la classe, è quindi possibile adattare e semplificare i libri di testo, le schede per le esercitazioni, le schede di aiuto disciplinare, i percorsi laboratoriali, ecc.

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Per valorizzare le differenze individuali è necessario , quindi, essere consapevoli e adattare i propri stili di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento.

L’adattamento più funzionale è basato su materiali in grado di attivare molteplici canali di elaborazione delle informazioni e che facilitino l'accesso e l'elaborazione dei materiali, dando aiuti aggiuntivi e attività a difficoltà graduale.

Per gli alunni in difficoltà linguistiche e cognitive è utile semplificare il lessico e la sintassi, oltre alle richieste per l'esecuzione delle attività.

3° PUNTO CHIAVE: MAPPE, SCHEMI E AIUTI VISIVI Per la loro caratteristica di abbinare il codice visuale a poche parole scritte, mappe (concettuali, mentali, ecc.) e schemi rendono più veloce ed efficace l’apprendimento, favoriscono il recupero di informazioni durante le verifiche scritte e orali, aiutano

a fare collegamenti logici, a ricavare parole-chiave e concetti fondamentali e a ordinare la presentazione degli argomenti. Si tratta di strumenti che facilitano l’apprendimento, ma che non sono necessariamente legati a un intervento di recupero o sostegno, e per questo motivo, pur essendo una delle più potenti strategie compensative a disposizione degli alunni con DSA, ben si prestano a una didattica rivolta all’intera classe.

Per gli alunni con maggiori difficoltà sono di grande aiuto tutte le forme di schematizzazione e organizzazione anticipata della conoscenza e, in particolare, i diagrammi, le linee del tempo, le illustrazioni significative e le flashcard delle regole, così come la valorizzazione delle risorse iconografiche, degli indici testuali e dell’analisi delle fonti visive.

4° PUNTO CHIAVE: POTENZIAMENTO DEI PROCESSI COGNITIVI Per facilitare gli apprendimenti, favorendo al contempo il lavoro di tutti all’interno del gruppo classe, è fondamentale anche potenziare e consolidare i processi cognitivi: memoria, attenzione, concentrazione, relazioni visuo-spaziali-temporali, logica e processi cognitivo-motivazionali.

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Processi cognitivi e funzioni esecutive come attenzione, memorizzazione, pianificazione e problem solving consentono lo sviluppo di abilità psicologiche, comportamentali e operative necessarie all’elaborazione delle informazioni e alla costruzione dell’apprendimento.

Allo stesso tempo, una didattica realmente inclusiva deve valorizzare i diversi stili cognitivi presenti in classe e le diverse forme di intelligenza, sia per quanto riguarda gli alunni, sia per quanto riguarda le forme di insegnamento.

5° PUNTO CHIAVE: METACOGNIZIONE E METODO DI STUDIO La didattica metacognitiva sviluppa nell’alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni, rendendolo gestore diretto dei propri processi cognitivi. Rappresenta le basi di un metodo di studio efficace. L’approccio

metacognitivo consente agli insegnanti di non separare rigidamente gli interventi di recupero o sostegno individualizzato dalla didattica curricolare, perché si fonda su un riferimento metodologico comune (la metacognizione e le strategie cognitive) e utilizza una serie di collegamenti operativi tra insegnamento curricolare e speciale e tra gli alunni stessi (tecniche di insegnamento reciproco, apprendimento cooperativo e tutoring).

6° PUNTO CHIAVE: EMOZIONI, AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nella partecipazione. È centrale sviluppare una positiva immagine di sé e quindi buonilivelli di autostima e autoefficacia e un positivo stile di attribuzione interno. La motivazione ad apprendere è fortemente influenzata da questi fattori, così come

dalle emozioni relative all’appartenenza al gruppo di pari e al gruppo classe.

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7° PUNTO CHIAVE: POTENZIAMENTO DEL FEEDBACK SUI RISULTATI Il feedback sui risultati è uno strumento di eccezionale importanza non solo ai fini dell’apprendimento, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di una buona immagine di sé e della

motivazione necessaria per raggiungere il successo scolastico.

Riveste un ruolo primario nella didattica curricolare, e strategico in quella inclusiva rivolta agli alunni con difficoltà, che più degli altri hanno bisogno di un riscontro che li sostenga sia nel compito sia nella loro autostima e autoefficacia. Per questo, è importante che l’insegnante abbia a disposizione gli strumenti più adatti a fornire un feedback informativo e motivazionale efficace, oltre ai materiali per agire sul rinforzo positivo in itinere.

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PIANO D’INFORMAZIONE AI DOCENTI SULL’INCLUSIONE

Al fine di accrescere le conoscenze dei docenti e sensibilizzare gli stessi affinchè la diversità non venga vissuta come un problema ma diventi un’occasione di crescita per tutta la comunità scolastica ci si propone di informare i docenti dell’Istituto sulle tematiche relative all’inclusione attraverso il seguente Piano:

- L’inserimento all’ODG del secondo collegio d’inizio anno, del suddetto punto tramite l’illustrazione della tabella allegata e l’esposizione del protocollo d’inclusione;

- La creazione di una specifica pagina sul sito della Scuola riguardante la parte informativa (legislazione) e la modulistica predisposta (schemi di PEI, PDP, griglie di osservazione per la rilevazione delle difficoltà, procedure per la segnalazione e primo intervento dei casi complessi);

- calendarizzazione di tempi di confronto tra docenti curriculari e docente specializzato per attivare una didattica cooperativa efficace all’inclusione degli alunni con BES.

Il GLI attiva una rete di risorse umane che permette di scandire le fasi specifiche per intervenire a supporto dell’alunno B.E.S. secondo il seguente Protocollo d’Inclusione:

- Identificazione precoce delle possibili difficoltà di apprendimento già nelle sezioni di Scuola dell’Infanzia attraverso l’osservazione sistematica dei docenti, che monitorano le abilità relative alle capacità percettive, motorie, linguistiche, attentive e mnemoniche, al fine di riconoscere i segnali di rischio ed intervenire precocemente.

- Screening da effettuare alla fine dell’A.S. nella sezioni/classi ponte per la rilevazione delle competenze e/o dei prerequisiti di letto-scrittura e calcolo, a cura dell’equipe socio-psico-pedagogica.

- Immediata presa in carico, all’atto dell’iscrizione, dei soggetti e delle rispettive famiglie nel momento in cui presentano in segreteria certificazione e/o diagnosi sanitaria. Il tempestivo colloquio con il docente referente del GLI ne accoglierà esigenze,

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perplessità ed illustrerà procedure e modalità organizzativo/didattiche previste nel PAI e nel POF d’Istituto.

- Presentazione dell’alunno: incontro Dirigente, Docente referente del GLI, insegnanti di classe e la famiglia dell’alunno (da effettuare all’inizio del mese di ottobre), per i soggetti con BES di nuova iscrizione o che affrontano il passaggio da un ordine di scuola al successivo.

- Elaborazione del Piano Personalizzato per i soggetti con diagnosi e/o certificazione sanitaria: pianificazione di successivi incontri tra insegnanti, eventuale equipe medica, famiglia. Gli incontri sono pianificati e condotti dall’insegnante coordinatore in ottobre. L’incontro si svolge alla presenza di almeno due docenti che redigono opportuno verbale. I docenti di classe, coadiuvati, per gli alunni disabili, dal docente di sostegno, redigono il PDP o il PEI, consegnato in Presidenza entro il mese di novembre dai docenti di classe. Tale fase riguarda ovviamente anche i casi individuati in precedenza.

Valutazione in itinere dell’andamento didattico: Incontro insegnanti di classe e Dirigente (gennaio e maggio). Le rilevazioni inerenti al PDP o al PEI, così come quelli relativi agli incontri con l’equipe medica e con la famiglia sono documentate e raccolte nel fascicolo personale riservato dell’alunno.

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CONDIZIONE AZIONE

ALUNNI CON DISABILITA’

L.104/92

DISABILITA’ INTELLETTIVE, MINORAZIONI FISICHE-

PSICHICHE E SENSORIALI

INS.SOSTEGNO E CURRICULARI

REDAZIONE PEI/PDF

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI

APPRENDIMENTO

L.170/2010

DISLESSIA

DISORTOGRA

FIA

DISGRAFIA

DISCALCULIA

INS. CURRICULARI

REDAZIONE PDP

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

D. M.27/12/2012

ALUNNI CON ALTRI AREA VERBALE

DISTURBI DEL LINGUAGGIO

BASSA INTELLIGENZA VERBALE ASSOCIATA AD ALTA INTELLIGENZA NON VERBALE

DISTURBI EVOLUT.

SPECIFICI

REDAZIONE PDP

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

AREA NON VERBALE VERIFICA ED EVENTUALE AGG.

DISTURBO DELLA COORDINAZIONE

MOTORIA

DISPRASSIA

DISTURBO NON VERBALE BASSA INTELLIGENZA NON

VERBALE REDAZIONE PDP

ASSOCIATA AD ALTA INTELLIGENZA

PEI VERBALE

DISTURBO DELLO SPETTRO

AUTISTICO

DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO

MISTO

FUNZIONAMENTO BORDERLINE REDAZIONE PDP

INTELLETTIVO LIMITE COGNITIVO VERIFICA ED EVENTUALE AGG.

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ADHD/DOP

DISTURBO DA DEFICIT

DELL’ATTENZIONE

DISTURBO

OPPOSITIVO/PROVOCATORIO

REDAZIONE PDP

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

ALTRO

IN FASE DI SEGNALAZIONE/CERTIFI

CAZIONE

REDAZIONE PDP

CON RELAZIONE VALIDATA DALLA

PEDAGOGISTA

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

ALUNNI CON SVANTAGGIO: Direttiva M.27/12/2012

-SOCIO/ECONOMICO

REDAZIONE PDP VERIFICA ED

EVENTUALE -LINGUISTICO/CULTURALE

CO

-OSSERVAZIONI PEDAGOGICHE E CON RELAZIONE AGGIORNAMENTO

COMPORTAMENTALE/ RELAZION.

RELAZIONALE

RE

-COMPORTAMENTALE/RELA

DIDATTICHE DEL TEAM DOCENTE E DELLA PEDAGOGISTA

VALIDATA DALLA

PEDAGOGISTA

ZIONALE

ALTRO

Direttiva M.27/12/2012- NOTA N° 2563 22/11/2013

Situazioni che si pongono oltre

l’ordinaria difficoltà di

apprendimento, per le quali dagli

stessi insegnanti sono già stati

richiesti ed utilizzati strumenti di

flessibilità da impiegare

nell’azione educativo-didattica

REDAZIONE PDP

CON RELAZIONE

VALIDATA DALLA PEDAGOGISTA

VERIFICA ED EVENTUALE AGGIORNAMENTO

Situazioni in cui un alunno manifesti BES

anche in corso d'anno e in maniera non

continuativa, per un periodo limitato di tempo.

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LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE

Oltre alla revisione periodica del documento PAI nei tempi dovuti, la commissione, valutate le criticità rilevabili dal riquadro BES infanzia, propone per l’anno scolastico 2017/2018 l’elaborazione di griglie di osservazione comuni per tutti i docenti, al fine di effettuare rilevazioni oggettive sullo svantaggio linguistico, adottando criteri specifici e accettati come modelli standard dagli specialisti.

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Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione il 21 giugno 2017.

Deliberato dal Collegio dei Docenti il 28 giugno 2017 e approvato dal Consiglio di Circolo del 30 giugno 2017.

Il presente documento verrà inserito nel P.T.O.F. per l’anno scolastico 2017/2018 e pubblicato nel sito della scuola.

La Commissione PAI

Civello Giovanni Claudio Garofalo Pietro Garofalo Rosa Giunta Teresa Dott.ssa Casa Letizia

La Referente Giunta Teresa

Il Dirigente Scolastico Prof. Spiraglia Sebastiano

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REGOLAMENTO DI

DISCIPLINA Delibera del Consiglio d’Istituto del 24/10/2017

La scuola è un ambiente educativo di apprendimento. Per ambiente educativo di apprendimento si

intende sia il luogo fisico o virtuale, sia lo spazio mentale e culturale, organizzativo ed emotivo/

affettivo insieme.

L’ambiente educativo di apprendimento viene definito come un contesto di attività strutturate,

“intenzionalmente” predisposto dagli insegnanti, in cui si organizza l’insegnamento affinché il

processo di apprendimento che si intende promuovere avvenga secondo le modalità attese: ambiente

quindi come “spazio d’azione”, creato per stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilità e

competenze, ma anche motivazione e atteggiamenti. In tale spazio d’azione si attuano interazioni e

scambi tra alunni, sapere e insegnanti, sulla base di scopi e interessi comuni, dove gli alunni hanno

modo di vivere esperienze significative sul piano emotivo, affettivo/emotivo, interpersonale e sociale.

Nella scuola del primo ciclo l’ambiente è visto come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti

significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. Viene ribadita la dimensione

comunitaria dell’apprendimento e l’importanza di caratterizzare la vita di classe con relazioni

significative. Si sottolinea l’importanza dell’aiuto reciproco tra alunni, dell’apprendimento

cooperativo, dell’apprendimento tra pari, ponendo l’attenzione sui processi di osservazione, di ricerca

e scoperta, privilegiando una didattica laboratoriale improntata all’operatività e ad una migliore

interattività tra docenti e discenti, laddove i vari linguaggi possano integrarsi.

La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza, di

religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che ne fanno parte e sulla valorizzazione delle

diversità, viste come opportunità di crescita e di interazione con l’altro.

Nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento dei doveri scolastici, il comportamento deve essere

quindi corretto e consono ai principi su cui si fonda l’Istituzione scolastica poiché la scuola è

luogo di formazione, di educazione mediante lo studio, di acquisizione di abilità, conoscenze e

competenze, di sviluppo della coscienza critica e di socializzazione.

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Così come indicato nel Regolamento d’Istituto, gli alunni devono rispettare le Istituzioni e le

regole della convivenza civile e democratica.

Devono osservare i doveri scolastici e le norme che regolano la vita della comunità scolastica che

di seguito si riportano sinteticamente:

rispetto nei confronti dei docenti, dei compagni e di tutti gli operatori scolastici;

assolvimento degli impegni scolastici;

osservanza delle norme e delle regole che tutelano la sicurezza e la salute e che assicurano

il regolare andamento della scuola;

utilizzo corretto delle strutture, dei macchinari, dei sussidi, dell’arredo;

non arrecare danni a persone o cose.

I docenti e il personale ATA sono tenuti ad avere cura e a rispettare sempre la dignità della persona

degli alunni, astenendosi da rigori superflui e tenendo presente che prevenire è più efficace che

reprimere. Devono improntare le proprie azioni a equità e buon senso e dare il buon esempio

rispettando, essi stessi per primi, le regole.

Il nostro Istituto, pertanto, con riferimento a quanto stabilito dal DPR n° 249/98 “Statuto delle

studentesse e degli studenti della Scuola Secondaria”e successive integrazioni e modifiche, adotta

il Regolamento di Disciplina basato sui seguenti criteri:

ogni provvedimento disciplinare deve avere finalità educative e tendere al rafforzamento

del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità

scolastica nonché al recupero dell’alunno attraverso attività di natura sociale, culturale ed in

generale a vantaggio della comunità scolastica.

i provvedimenti devono essere temporanei, graduati e proporzionati all’infrazione

disciplinare ed ispirati al principio della riparazione del danno;

la responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari

senza essere stato, prima, invitato ad esporre le proprie ragioni;

anche se coerentemente con il principio di equità, ogni intervento deve tener conto della

situazione personale dell’alunno. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertire le

sanzioni disciplinari in attività in favore della comunità scolastica e nessuna infrazione

disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

Modica, 24/10/2017 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Sebastiano Spiraglia

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PATTO DI CORRESPONSABILITA’

SCUOLA PRIMARIA

a.s. 2017/18 (art. 3 D.P.R. 21/11/2007 n. 235 e Nota prot. n. 3602/PO del 31/07/2008)

LA SCUOLA SI IMPEGNA A…..

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A…..

ALL’ALUNNO SI RICHIEDE DI…..

OFFERTA FORMATIVA

Proporre un’Offerta Formativa rispondente ai

bisogni dell’alunno eadoperarsi per garantire

ad ognuno il pieno successo formativo.

Leggere, capire e condividere il Piano

Triennale dell’Offerta Formativa e sostenere l’Istituto nell’attuazione

dello stesso.

Ascoltare gli insegnanti e partecipare attivamente

al dialogo educativo ponendo domande

pertinenti in Relazione alle attività

proposte.

RELAZIONI Favorire un ambiente sereno di

apprendimento,finalizzato al massimo sviluppo delle potenzialità dell’alunno.

Promuovere rapporti interpersonali positivi fra

alunni, insegnanti e personale ATA, stabilendo regole certe e condivise.

Considerare la funzione formativa della Scuola ed

attribuire ad essa la giusta importanza in

confronto ad altri impegni extrascolastici.

Impartire ai figli i principi, i valori e le regole del

vivere civile, riconoscendo la

fondamentaleimportanza dellabuona educazione, del

rispetto degli altri e delle cose altrui.

Comportarsi

correttamente con compagni ed adulti.

Rispettare gli altri evitando offese verbali e/

o fisiche e rivolgersi in maniera corretta a tutte

le persone.

Utilizzare correttamente e rispettare gli spazi

disponibili ed il materiale di uso comune.

Ascoltare e rispettare le opinioni degli altri.

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INTERVENTI EDUCATIVI

Mandare avvisi, comunicazioni e annotazioni per

mantenere un costruttivo rapporto con le famiglie.

Favorire il riconoscimento ed il

rispetto dei diversi ruoli sociali nella scuola e

negli altri contesti.

Firmare per presa visione e riconsegnare con puntualità tutte le

comunicazioni, facendo riflettere il figlio, ove

opportuno, sulla finalità educativa delle stesse.

Non esprimere opinioni o giudizi sugli insegnanti e

sul loro operato in presenza degli alunni, per non creare in loro

insicurezze e/o conflittualità.

Parlare delle problematiche

scolastiche solo nelle sedi opportune.

Riflettere sul proprio comportamento.

Riflettere con adulti e compagni sui

comportamenti da evitare.

Riflettere sulle eventuali annotazioni ricevute.

Tenere un comportamento

adeguato per ogni situazione.

LA SCUOLA SI IMPEGNA A……

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A…

ALL’ALUNNO SI RICHIEDE

DI…

PARTECIPAZIONE Tenere in considerazione le proposte di alunni e

genitori e attivare adeguate modalità di

coinvolgimento.

Favorire forme di integrazione e

collaborazione fattiva sia in verticale che in

orizzontale.

.Partecipareattivamente e puntualmente alle riunioni previste.

Fare proposte e collaborare alla loro

realizzazione.

Favorire la comunicazione con i

rappresentanti di classe.

Esprimere il proprio pensiero.

Collaborare alla risoluzione di problemi.

Partecipare più consapevolmente alla

vita scolastica.

INTERVENTI DIDATTICI

Migliorare l’apprendimento degli

alunni, effettuando interventi individualizzati o in piccoli gruppi, nei

limiti delle risorse professionali e

finanziarie disponibili.

Favorire la crescita personale dell’alunno.

Prendere periodico contatto con gli

insegnanti, rispettando gli orari e il calendario

prefissato.

Cooperare con i docenti per la realizzazione e

l’attuazione di eventuali strategie di recupero.

Controllare la regolarità della frequenza a tali

attività e l’effettivo rendimento.

Partecipare con impegno a tutte le attività didattiche

proposte.

Impegnarsi a colmare le proprie lacune e a

superare le difficoltà.

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PUNTUALITA’

Garantire la puntualità e la continuità del servizio

scolastico.

Garantire e controllare la

regolarità della frequenza scolastica e l’effettivo rendimento.

Garantire la puntualità del figlio.

Limitare le assenze alle situazioni di effettiva

necessità.

Giustificare le eventuali assenze e ritardi.

Avvertire anticipatamente la scuola in caso di

assenze programmate.

Rispettare l’ora di inizio

delle lezioni.

Far firmare gli avvisi scritti.

Limitare le assenze alle situazioni di effettiva

necessità.

USCITA DALLA

SCUOLA

Consegnare gli alunni solo ai genitori, o a

persona delegata in caso di uscita anticipata.

Effettuare la vigilanza degli alunni da parte dei

docenti e dei collaboratori scolastici.

Garantire la presenza all’uscita ed

eventualmente effettuare la delega a prelevare l’alunno a persona

adulta.

Rispettare le regole e mantenere l’ordine per

favorire la vigilanza.

COMPITI Pretendere che i compiti non svolti siano

recuperati la lezione successiva.

Favorire l’autonomia e l’organizzazione delle attività da svolgere a

casa.

Fare in modo che ogni attività didattica

intrapresa venga portata a termine in tempi

congrui.

Evitare di sostituirsi agli alunni nell’esecuzione

dei compiti.

Aiutare i figli a pianificare le attività e ad

organizzarsi adeguatamente (orario

dello studio, angolo tranquillo, televisione spenta, controllo del diario, preparazione dello zaino, ecc.).

Richiedere ai figli di portare a termine ogni

attività didattica intrapresa con puntualità

e precisione.

Preoccuparsi di richiedere i compiti in

caso di assenza.

Trascrivere correttamente i compiti

assegnati.

Portare puntualmente il materiale necessario

per le lezioni.

Pianificare adeguatamente le

attività didattiche da svolgere a casa.

Svolgere regolarmente ed esaustivamente i compiti assegnati.

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Modica,24/10/2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA FAMIGLIA

____________________________________ _________________________________

VALUTAZIONE

Tenere nella giusta considerazione l’errore,

senza esasperarlo.

Considerare l’errore come tappa

fondamentale da superare nel processo

individuale di apprendimento.

Controllare con regolarità i compiti e correggerli in tempi ragionevolmente

brevi.

Garantire la trasparenza della valutazione.

Garantire occasioni di informazioni sul percorso di apprendimento dei figli.

Cercare di conformarsi all’atteggiamento degli insegnanti nei confronti degli errori dei propri

figli.

Collaborare con i docenti per potenziare nel figlio la presa di coscienza delle proprie risorse e

dei propri limiti.

Considerare l’errore come occasione di

crescita e di miglioramento.

Riflettere ed impegnarsi per acquisire maggiore

sicurezza.

Riconoscere le proprie capacità ed i propri limiti.

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PATTO DI CORRESPONSABILITA’

SCUOLA DELL’ INFANZIA

a.s. 2017/18

(art. 3 D.P.R. 21/11/2007 n. 235 e Nota prot. n. 3602/PO del 31/07/2008)

LA SCUOLA SI IMPEGNA A…..

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A…..

ALL’ALUNNO SI RICHIEDE DI…..

OFFERTA FORMATIVA

Proporre un’Offerta Formativa rispondente ai bisogni dell’alunno

eadoperarsi per garantire ad ognuno il

pieno successo formativo.

Leggere, capire e condividere il Piano

dell’Offerta Formativa e sostenere l’Istituto

nell’attuazione dello stesso.

Ascoltare gli insegnanti e partecipare attivamente al dialogo educativo .

RELAZIONI Favorire un ambiente sereno di

apprendimento,finalizzato al massimo sviluppo

delle potenzialità dell’alunno.

Promuovere rapporti interpersonali positivi fra

alunni, insegnanti e personale ATA,

stabilendo regole certe e condivise.

Considerare la funzione formativa della Scuola ed attribuire ad essa la giusta importanza in

confronto ad altri impegni extrascolastici.

Impartire ai figli i principi, i valori e le regole del

vivere civile, riconoscendo la

fondamentaleimportanza dellabuona educazione, del

rispetto degli altri e delle cose altrui.

Comportarsi correttamente con

compagni ed adulti.

Rispettare gli altri evitando offese verbali e/

o fisiche e rivolgersi in maniera corretta a tutte

le persone.

Utilizzare correttamente e rispettare gli spazi

disponibili ed il materiale di uso comune.

Ascoltare le opinioni degli altri e rispettare i

turni.

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INTERVENTI EDUCATIVI

Mandare avvisi e comunicazioni per

mantenere un costruttivo rapporto con

le famiglie.

Favorire il riconoscimento ed il

rispetto dei diversi ruoli sociali nella scuola e negli altri contesti.

Collaborare fattivamente con la scuola nella scelta degli interventi educativi

rivolti ai loro figli.

Non esprimere opinioni o giudizi sugli insegnanti e

sul loro operato in presenza degli alunni, per non creare in loro

insicurezze e/o conflittualità.

Parlare delle problematiche

scolastiche solo nelle sedi opportune.

Riflettere sul proprio comportamento.

Riflettere con adulti e compagni sui

comportamenti da evitare.

Tenere un comportamento

adeguato per ogni situazione.

PARTECIPAZIONE Tenere in considerazione le

proposte di alunni e genitori e attivare

adeguate modalità di coinvolgimento.

Favorire forme di integrazione e

collaborazione fattiva sia in verticale che in

orizzontale.

Partecipare attivamente e puntualmente alle

riunioni previste.

Fare proposte e collaborare alla loro

realizzazione.

Favorire la comunicazione con i

rappresentanti di classe.

Esprimere il proprio pensiero.

Collaborare con compagni e adulti.

Partecipare alla vita scolastica.

INTERVENTI DIDATTICI

Migliorare l’apprendimento degli

alunni, effettuando interventi

individualizzati o in piccoli gruppi, nei limiti

delle risorse professionali e

finanziarie disponibili.

Favorire la crescita personale dell’alunno.

Prendere periodico contatto con gli

insegnanti, rispettando gli orari e il calendario

prefissato.

Cooperare con i docenti per la realizzazione e

l’attuazione d progetti e/o attività previste nel

Piano dell’Offerta Formativa.

Garantire la regolarità della frequenza a tali

attività.

Partecipare con impegno a tutte le attività didattiche

proposte.

PUNTUALITA’

Garantire la puntualità e la continuità del servizio

scolastico. Garantire la puntualità del figlio.

Limitare le assenze alle situazioni di effettiva necessità.

Giustificare le eventuali assenze e ritardi.

Avvertire anticipatamente la scuola in caso di assenze programmate.

.

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Modica,24/10/2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA FAMIGLIA

____________________________________ _________________________________

USCITA SCUOLA

DALLA

Consegnare gli alunni solo ai genitori, o a persona delegata in

caso di uscita anticipata.

Effettuare la vigilanza degli alunni da parte dei

docenti e dei collaboratori scolastici.

Garantire la presenza all’uscita ed

eventualmente effettuare la delega a prelevare l’alunno a persona

adulta.

VALUTAZIONE

Tenere nella giusta considerazione l’errore,

senza esasperarlo.

Considerare l’errore come tappa

fondamentale da superare nel processo

individuale di apprendimento.

Garantire la trasparenza della valutazione.

Garantire occasioni di informazioni sul

percorso di apprendimento dei figli.

Cercare di conformarsi all’atteggiamento degli insegnanti nei confronti degli errori dei propri

figli.

Collaborare con i docenti per potenziare nel figlio la graduale

presa di coscienza delle proprie potenzialità.

Considerare l’errore come occasione di

crescita e di miglioramento.

Riconoscere le proprie potenzialità.

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!

Delibera del Consiglio di Circolo del 24/10/2017

ANNO SCOLASTICO 2017/2018

Il presente Regolamento di Istituto è predisposto in applicazione dell’art.6,lettera A del D.P.R 31.05.1974 n.416 confluito nel T.U. 297/94 ed è vincolante per tutte le componenti (docenti, personale non docente, alunni, genitori). Ha validità sino a quando il Consiglio di Istituto non provveda con nuova deliberazione.

REGOLAMENTO DI

ISTITUTO

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PARTE 1 - GLI ORGANI COLLEGIALI (DISPOSIZIONI GENERALI)

ART. 1 Organi collegiali

Gli organi collegiali, realizzano la partecipazione nella gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica. Gli organi collegiali sono:

– Consiglio di Circolo

– Consiglio di Intersezione (scuola dell’infanzia)

– Consiglio di Interclasse (scuola Primaria)

– Collegio dei docenti

ART. 2 Programmazione delle attività

Ogni organo collegiale programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie specifiche competenze, allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse e di permettere ai propri componenti la preparazione degli argomenti posti all’ordine del giorno.

ART. 3 Criteri per la convocazione degli organi collegiali

La convocazione degli organi collegiali è disposta con un congruo preavviso, non inferiore a 5 giorni rispetto alla data delle riunioni. In caso di convocazione urgente, il preavviso può essere disposto 24 ore prima della data fissata per la riunione, anche per via telematica o telefonica. Per i vari organi collegiali, la convocazione è effettuata per mezzo di posta elettronica o lettera diretta ai singoli componenti.

ART. 4 Ordine del giorno

La mail e/o l’avviso circolare di convocazione deve indicare il giorno, il luogo, l’ora della riunione e gli argomenti da trattare nella seduta. L’ultimo punto dell’ordine del giorno dovrà esprimere la voce “varie ed eventuali” per trattare argomenti urgenti, per i quali non è stato possibile prevederne l’inserimento nell’ O.d.g. argomenti liberamente proposti dai componenti dell’organo collegiale. Gli argomenti all'O.d.g. da trattare possono essere modificati preliminarmente, soltanto alla presenza di tutti i componenti dell'organo presenti che danno validità alla seduta.

ART. 5 Riunioni

Le riunioni sono tenute in un giorno non festivo e prefestivo ed in ore non coincidenti con quelle di lezioni o lavoro. Le sedute del Consiglio di Circolo, del Collegio dei Docenti, della Giunta esecutiva e del Comitato di valutazione si svolgono presso la sede di Piano Gesù. Anche i Consigli di Intersezione (scuola dell’Infanzia) e di interclasse (scuola Primaria) si svolgono nella sede centrale.

ART. 6 Validità sedute

Per la validità delle sedute è richiesta la presenza della metà più uno dei componenti in carica, compreso il Presidente.

ART. 7 Deliberazioni

Le deliberazioni degli Organi Collegiali sono adottate con l'approvazione della metà più uno dei membri presenti. In caso di parità, il voto del Presidente è determinante.

ART. 8 Facoltà di intervento

I componenti dei vari organi collegiali possono prendere la parola sugli argomenti posti all'O.d.g., facendone richiesta al Presidente, il quale stabilisce l'ordine e la durata degli interventi. Ogni

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componente dell'O.C. può chiedere che la propria dichiarazione venga trascritta sull'apposito verbale.

ART. 9 Verbale delle riunioni

Di ogni seduta di Organo Collegiale, entro cinque giorni dalla seduta delle riunioni, viene redatto a cura del segretario, un verbale steso in apposito registro a pagine numerate. Il verbale contiene la data, l’ora, il luogo, la durata della riunione, il nome del Presidente e del Segretario, il nominativo dei presenti e degli assenti, il resoconto riassuntivo della presentazione e della discussione sui vari punti all’O. d. G., le eventuali dichiarazioni dei componenti del Consiglio e l’esito delle votazioni. Su specifica richiesta, potrà altresì contenere, per ogni proposta votata, gli elenchi dei componenti che hanno votato a favore, che hanno votato contro e di chi si è astenuto. La lettura e l’approvazione del verbale, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, costituirà il primo punto dell’O. d. g. della seduta successiva.

ART. 10 Commissioni di lavoro

Ogni organo collegiale, per un approfondito esame di particolari e specifici argomenti, può nominare commissioni scegliendone i membri tra i propri componenti.

ART. 11 Elezioni contemporanee di organi di durata annuale

Le elezioni di organi collegiali di durata annuale si effettuano lo stesso giorno, possibilmente entro il secondo mese dall’inizio dell’anno scolastico

PARTE 2 - CONSIGLIO D’ISTITUTO

ART.12 Composizione

Nelle scuole con popolazione scolastica superiore a 500 alunni il Consiglio di Istituto è composto da 19 componenti: il Dirigente Scolastico, 8 Rappresentanti del corpo docente eletti dal Collegio dei Docenti; 8 rappresentanti dei genitori degli alunni eletti dai genitori o da chi ne fa legalmente le veci; 1 rappresentante del personale ATA eletti dal corrispondente personale di ruolo e non di ruolo in servizio nell’istituto.

ART. 13 Attribuzioni e competenze del Consiglio di Istituto

Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle leggi e dai regolamenti, alla sua competenza. Stabilisce i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti e all’adattamento dell’orario delle lezioni anche in relazione alla riduzione dell’orario per “cause di forza maggiore”. Inoltre, spetta al Consiglio d’Istituto sulla base delle proposte del Collegio dei docenti, definire le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’Istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra Istituto e famiglie.

Il consiglio di Circolo è presieduto da uno dei membri, eletto a maggioranza assoluta dei suoi componenti, tra i rappresentanti dei genitori degli alunni. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, può essere eletto anche un vice presidente. Ai sensi dell’art. 10 del Decreto Legislativo del 16 aprile 1994,n.297 il Consiglio di Circolo:

Approva il POF/PTOF; Delibera il Programma annuale, e il Conto Consuntivo e dispone in ordine all’impiego dei

mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico del Circolo; Approva il Programma annuale entro il 15 dicembre dell’anno precedente a quello di

riferimento; Verifica lo stato di attuazione del programma entro il 30 giugno; Approva le modifiche al Programma annuale;

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Approva, entro il 30 aprile, il Conto Consuntivo predisposto dal DSGA e sottoposto dal Dirigente Scolastico all’esame del Collegio dei Revisori dei conti;

Stabilisce il fondo per le minute spese; Ratifica i prelievi dal fondo di riserva effettuati dal Dirigente Scolastico entro 30 giorni; Delibera sulle attività negoziali di cui all’art. 33 del comma 1 del Decreto ministeriale n.

44/2001; Determina i criteri e i limiti delle attività negoziali che rientrano nei compiti del Dirigente

Scolastico. Fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli d’Intersezione, d’Interclasse e di classe, ha il potere deliberante, su proposta delle Giunta esecutiva, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti della disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie:

Adozione del Regolamento interno del Circolo o Istituto che deve fra l’altro stabilire le modalità per il funzionamento della biblioteca e per l’uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive, per la vigilanza degli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla medesima, per la partecipazione del pubblico alle sedute del Consiglio ai sensi dell’art. 42 del D.Lgs: 297/94;

Acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie e acquisto dei materiali di consumo occorrenti per le esercitazioni;

Adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; Criteri generali per la Programmazione educativa; Criteri per la Programmazione e l’attuazione delle attività parascolatiche,

interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione;

Promozione di contatti con altre scuole o Istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;

Partecipazione del Circolo ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo;

Forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte dal Circolo.

Inoltre Esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo, del Circolo e

stabilisce i criteri per l’espletamento dei servizi amministrativi. Esercita le funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli

articoli 276 e seguenti del D.Lgs. 297/94. Esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici

ai sensi dell’art. 94 del D.Lgs. 297/94 e degli artt. 2-5 del DPR 275/99 come modificato dai DPR 156/1999 e 105/2001.

Delibera, sentito per gli aspetti didattici il Collegio dei docenti, le iniziative dirette alla educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall’art. 106 del T.U. approvato co Decreto del Presidente della repubblica 9 ottobre 1990 n. 309.

ART. 14 Prima convocazione

La prima convocazione del Consiglio, immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri è disposta dal Dirigente scolastico.

ART. 15 Convocazioni successive

Per Ie sedute successive alla prima, il Consiglio di Circolo viene convocato: – dal Presidente su propria iniziativa;

– dal Presidente, su richiesta scritta e motivata di un terzo dei membri in carica,

escluso dal computo il Presidente, appartenenti ad almeno due delle componenti;

– dal Presidente, su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva; – dal Vice Presidente, in caso di assenza o di impedimento del Presidente, per delega di

quest'ultimo; – dal Presidente della Giunta Esecutiva (per delega della stessa), qualora il Presidente ed il V.

Presidente siano, per qualsiasi motivo, nell'impossibilità di disporre le convocazioni.

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ART. 16 Elezione del Presidente e del Vice Presidente

Nella prima seduta vengono eletti il Presidente, l’eventuale Vice Presidente e i componenti la Giunta Esecutiva. Il Presidente e l’eventuale Vice Presidente sono eletti tra la componente genitori. L’elezione avviene a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei presenti. Qualora non si raggiunga la maggioranza alla prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti. A maggioranza relativa avviene l’elezione dell’eventuale Vice Presidente. Il Consiglio di Istituto resta in carica per 3 anni scolastici a partire dalla data del suo insediamento.

ART. 17 Nomina del Segretario

II Segretario del Consiglio viene nominato dal Presidente. II Presidente può designare segretario uno qualsiasi dei membri del Consiglio, ad eccezione di se stesso e del Vice Presidente.

ART. 18 Surroga dei membri del Consiglio cessati

Per la sostituzione dei membri venuti a cessare per qualsiasi motivo, si osservano Ie disposizioni contenute nell'Art. 22 del D.P.R. n.416 del 31 Maggio 1974 confluito nel T.U.297/94

ART. 19 Sostituzione del Presidente e del Vice, dimissionari o cessati

II Presidente ed il Vice Presidente, dimissionari o cessati per qualsiasi motivo, sono sostituiti secondo le modalità previste dall'Art. 16 del presente regolamento.

ART. 20 Presidenza delle riunioni

Nella prima seduta il Consiglio di Circolo è presieduto dal Dirigente Scolastico. Successivamente alla prima, le sedute di Consiglio sono presiedute dal Presidente. In caso di assenza o di impedimento del Presidente, il Consiglio è presieduto dal Vice Presidente. In caso di assenza o di impedimento del Presidente e del Vice, il Consiglio è presieduto dal consigliere genitore più anziano.

ART. 21 Attribuzioni del Presidente

II Presidente del Consiglio d'Istituto: – assicura il regolare funzionamento del Consiglio; – attuale necessarie iniziative per garantire la sollecita realizzazione dei compiti del Consiglio; – convoca il Consiglio almeno cinque giorni prima della data stabilita, ne presiede le riunioni ed

adotta tutti i provvedimenti per il regolare svolgimento dei lavori; – esamina le proposte della Giunta Esecutiva, dei membri del Consiglio di Circolo e degli altri

Organi Collegiali; – può anticipare o rinviare le riunioni, sentiti i richiedenti e solo per motivi indiscutibilmente validi; – formula l'Ordine del Giorno delle sedute, tenendo anche conto delle richieste scritte da parte dei

membri del Consiglio di Circolo e della Giunta Esecutiva; – regola gli interventi dei consiglieri durante le sedute, stabilendone l'ordine e la durata ed

interrompendo gli oratori che non osservano il regolamento; – interviene nelle discussioni, osservando il regolamento; può esercitare il diritto di replica, quando

sia posto in discussione il suo operato; regola le operazioni di voto.

Il Consiglio a maggioranza assoluta dei componenti in carica, può revocare il mandato al Presidente sulla base di distinte mozioni di sfiducia poste all’ordine del giorno su richiesta scritta e motivata di almeno un terzo dei consiglieri. Le votazioni sulle mozioni di sfiducia si effettuano a scrutinio segreto.

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ART. 22 Attribuzioni del Vice Presidente

II Vice Presidente: – sostituisce in ogni funzione il Presidente, quando questi è forzatamente assente o impedito; – non succede al Presidente, quando questi è dimissionario, sfiduciato o cessa per qualsiasi

motivo di far parte del Consiglio di Circolo.

ART. 23 Attribuzioni del Segretario

II Segretario: – ha l'incarico di redigere il processo verbale dei lavori del Consiglio entro i termini stabiliti dal

precedente Art. 9; – unitamente al Presidente, sottoscrive, oltre al processo verbale, tutte le deliberazioni del

Consiglio.

ART. 24 Riunioni

II Consiglio di Circolo si riunisce prima dell'inizio e della chiusura dell'anno scolastico e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, con le modalità di cui all’art.5 del presente regolamento. Qualora per mancanza del numero legale o a causa di forza maggiore non possa avvenire la seduta, il Presidente può disporre il rinvio al giorno successivo, dandone tempestiva comunicazione agli astanti.

Art.24 Bis Emendamenti, interrogazioni, interpellanze, mozioni

Ciascun consigliere può presentare per iscritto, al Presidente, uno o più emendamenti al testo delle relazioni proposte all’ordine del giorno. Ogni emendamento è oggetto di discussione e di votazione. La votazione degli emendamenti precede quella del testo originale: Se l’emendamento è approvato, lo stesso sostituisce il corrispondente testo della relazione proposta. Ciascun consigliere può presentare per iscritto al Presidente, argomenti di competenza del consiglio da inserire all’O.d.G. dello stesso, almeno 10 giorni prima della riunione del Consiglio.

ART. 25 Approvazione delle proposte

Le proposte vengo approvate a maggioranza. L'espressione del voto è palese e si effettua per alzata di mano. I consiglieri che si astengono dal voto non sono considerati votanti. Si ricorre alla votazione segreta solo quando si tratta di decisioni riguardanti persone. Nel caso di votazione segreta si computano, ai fini del conseguimento della maggioranza, i voti nulli e le schede bianche.

ART. 26 Rapporti con gli altri organi della scuola

II Consiglio, prima di decidere su scelte importanti, può stabilire di consultare gli altri organi della scuola. In tale circostanza vengono fatte salve le attività di carattere didattico di specifica competenza del Collegio dei Docenti e dei Consigli d’Interclasse, per le quali il Consiglio di Circolo non ha facoltà di intervento diretto o indiretto. Gli altri organi collegiali possono far pervenire per iscritto proposte e pareri al Consiglio di Circolo, che le accluderà agli atti e ne farà oggetto di discussione in sede di riunione.

ART. 27 Commissione di lavoro e di studio

II Consiglio può costituire, tra i suoi componenti, speciali commissioni di lavoro e di studio, incaricate di preparare atti e documenti per la realizzazione di iniziative di particolare rilievo ed importanza. Le commissioni svolgono il lavoro in base ai suggerimenti ed alle direttive stabilite dal Consiglio, il loro operato non ha valore vincolante sulle decisioni del Consiglio.

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Per un migliore svolgimento degli incarichi loro affidati, le commissioni possono essere autorizzate dal Consiglio di avvalersi della consulenza di esperti a titolo gratuito

ART. 28 Pubblicità degli atti

La pubblicità degli atti del Consiglio di Circolo, disciplinata dall'Art.27 del D.P.R. n. 416 del 31 Maggio, e della legge 241/80 deve avvenire mediante affissione all'albo della scuola della copia integrale, sottoscritta e autenticata dal Segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio. I verbali e tutti gli atti preparatori sono depositati nell'Ufficio di Segreteria della Scuola e, per lo stesso periodo, sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. La copia della deliberazione da affiggere all'albo è consegnata al Dirigente Scolastico dal Segretario del Consiglio. II Dirigente Scolastico ne dispone l'affissione immediata ed attesta in calce la data di pubblicazione. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo richiesta degli interessati.

ART. 29 Relazione annuale del Consiglio di Circolo

La relazione annuale del Consiglio di Circolo, all’Ufficio Scolastico Provinciale, predisposta dalla Giunta Esecutiva è oggetto di discussione e di approvazione in apposita seduta del Consiglio, da convocarsi entro il mese di ottobre di ogni anno solare. La relazione, nel testo definitivo approvato dal Consiglio, firmata dal Presidente del Consiglio e dal Presidente della Giunta Esecutiva, è inviata all’ USP e al Consiglio Scolastico Provinciale entro quindici giorni dalla data della sua approvazione, a cura del Dirigente Scolastico, accompagnata da copia della delibera di approvazione.

ART. 30 Attribuzioni amministrativo-contabili

Il Consiglio d'Istituto delibera il Programma Annuale, le eventuali variazioni ed il Conto Consuntivo e dispone in ordine all'impegno dei mezzi finanziari, per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico, nelle materie e con modalità indicate nell'art.6 del D.P.R.31 Maggio 1974, n. 416. Le delibere del Consiglio di Circolo sono immediatamente esecutive, eccetto i casi previsti nell'art. 53 del Decreto Interministeriale del 28 Maggio 1975.

PARTE 3 - GIUNTA ESECUTIVA

ART. 31 Attribuzioni

La Giunta Esecutiva ha compiti preparatori ed esecutivi dell’attività del Consiglio di Istituto a norma dell’art. 10 del D. L 297/94 in particolare: - predisporre i lavori per il Programma Annuale e per il Conto Consuntivo; - prepara i lavori del Consiglio d’Istituto,fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso e

cura l’esecuzione delle relative delibere ART. 32 Convocazione

La Giunta Esecutiva è convocata dal Dirigente Scolastico: - di propria iniziativa; - su richiesta motivata di almeno due membri appartenenti a componenti diverse. In caso di assenza o di impedimento del Dirigente Scolastico, la Giunta è convocata dal Docente Vicario che lo sostituisce.

ART. 33 Presidente

Le sedute della Giunta Esecutiva sono presiedute dal Dirigente Scolastico.

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In caso di sua assenza o di impedimento, le sedute sono presiedute dal Docente vicario.

ART. 34 Segretario

Le funzioni di Segretario della Giunta Esecutiva sono svolte dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi della Scuola. II Segretario ha il compito di redigere i verbali dei lavori della Giunta e di sottoscrivere, unitamente al Presidente, tutti gli atti ed i verbali. In caso di assenza o di impedimento, il Segretario è sostituito dall'impiegato di qualifica più elevata e, in caso di pari qualifica, dall'impiegato più anziano per servizio di ruolo.

ART. 35 Riunioni

La Giunta Esecutiva si riunisce ogni volta se ne ravvisi la necessità. Le riunioni sono, però, obbligatorie prima di ogni convocazione del Consiglio d'Istituto.

PARTE 4 - COLLEGIO DEI DOCENTI

ART. 36 Il Collegio dei Docenti

E’ composto da tutto il personale insegnante con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato in servizio nell’Istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. In caso di assenza o di impedimento, il Collegio dei Docenti è presieduto dal docente collaboratore vicario. Svolge le funzioni di Segretario uno dei suoi collaboratori che redige il verbale delle sedute.

ART. 37 Attribuzione e competenze del Collegio dei Docenti Compiti e finalità del Collegio dei Docenti sono strettamente legate ad un’attività di programmazione e di aggiornamento continuo, indispensabile per conseguire le finalità proposte dalle varie componenti della scuola e che la Costituzione e le leggi istitutive le attribuiscono. La programmazione e gli aggiornamenti si svolgono nei tempi e secondo le modalità deliberate dal Collegio. Particolare importanza deve essere data alla programmazione di inizio anno ed alla verifica finale, nelle quali debbono essere coinvolte tutte le componenti scolastiche. Le funzioni del Collegio sono attribuiti dall’art.7 comma 2 del D. L 297/94 in particolare:

a) Elabora il PTOF Cura la programmazione dell’azione educativa

a) Formula proposte per la formazione delle classi, la loro composizione e la formulazione dell’orario

b) Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica c) Provvede all’adozione dei libri di testo d) Promuove iniziative di sperimentazione e) Promuove iniziative di aggiornamento dei docenti dell’istituto f) Elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto g) Elegge i docenti che fanno parte del Comitato per la Valutazione dei Docenti h) Esamina i casi di scarso profitto o irregolare comportamento degli alunni

Il Collego dei Docenti può articolarsi in commissioni. La partecipazione dei docenti alle riunioni è obbligatoria. Il Collegio dei Docenti è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata di almeno un terzo dei suoi componenti con un congruo preavviso non inferiore a 5 giorni dalla data della riunione. Si riunisce di regola 5 – 6 volte l’anno e comunque ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità. Nel periodo dal 1 settembre all’inizio delle lezioni,il Collegio dei Docenti si riunisce anche mediante i dipartimenti disciplinari per l’elaborazione del Piano Annuale delle Attività e per la programmazione delle iniziative di aggiornamento da effettuarsi nello stesso periodo o nel corso dell’anno. Tutti i docenti eleggono altresì ogni tre anni le RSU d’istituto. Le riunioni, come previsto dall’Art. 5, hanno luogo, in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni.

PARTE 5 - COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI

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ART. 38 Comitato per la Valutazione dei Docenti

Il Comitato per la Valutazione dei docenti è formato dal Dirigente Scolastico, che ne è il Presidente, da tre docenti, due genitori, integrato da un DS nominato dall’USR. Il Dirigente Scolastico nomina il comitato entro i primi quindici giorni successivi alla elezione dei suoi componenti. A uno degli eletti viene attribuita dal Dirigente la funzione di segretario del Comitato. Il Comitato è convocato dal Dirigente Scolastico - per stabilire i criteri per l’attribuzione del Bonus Merito ai docenti (integrato dalla presenza di un

D.S. nominato dall’USR) - per la valutazione del servizio dei docenti e del personale Ata al termine dell’anno di prova – ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Il Comitato per la Valutazione dei Docenti dura in carica 3 anni.

PARTE 6 – PARTECIPAZIONE E ORGANI COLLEGIALI

Art. 39 Consigli di Intersezione, di Interclasse – composizione e competenze ecc.

a) Il Consiglio di Intersezione nella Scuola dell’Infanzia, i Consigli di Interclasse nella Scuola Primaria sono rispettivamente composti: · dai docenti delle sezioni di tutti i plessi della Scuola dell’Infanzia · dai docenti delle classi parallele nella Scuola Primaria.

b) Fanno parte altresì dei Consigli di Intersezione/Interclasse: · nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria, per ciascuna delle sezioni o delle

classi funzionanti, un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti. c) I Consigli di Intersezione/Interclasse sono presieduti dal DS o da un docente da lui delegato e

si esprimono sulle materie di cui al D.L.vo n° 297/1994. In particolare: · formulano proposte in ordine all’azione educativa e didattica, incluso il piano annuale

dei viaggi di istruzione e delle visite guidate; · esprimono un parere obbligatorio sulla adozione dei libri di testo (Scuole Primarie); · hanno il compito di agevolare i rapporti di reciproca ed efficace collaborazione tra

docenti, genitori ed alunni. d) Le competenze relative alla progettazione didattica, al coordinamento interdisciplinare, alla

valutazione dei processi di apprendimento degli alunni, spettano ai Consigli di cui al presente articolo con la sola presenza dei docenti che ne fanno parte.

e) Le elezioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezione e di Interclasse si svolgono nel mese di ottobre di ogni anno.

f) Il Consiglio di Intersezione e di Interclasse è convocato esclusivamente dal Dirigente o in caso di situazioni eccezionali, su richiesta scritta e motivata di almeno la metà dei suoi componenti. Il calendario degli incontri viene redatto dal Dirigente Scolastico e sottoposto all’approvazione del Collegio dei Docenti all’inizio dell’anno scolastico. Si riuniscono ogni qualvolta sia necessario e ogni seduta viene verbalizzata su apposito registro dei verbali.

g) ART. 40 Assemblee dei Genitori

Allo scopo di rendere attiva e costante la partecipazione di tutti alla vita della scuola, le riunioni con i genitori saranno programmate in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni e in orario compatibile con gli impegni di lavoro di ognuno. Le assemblee dei genitori possono essere di sezione, di classe e di Istituto. L’assemblea dei genitori di sezione/di classe si riunisce in via ordinaria, all’inizio dell’anno scolastico in occasione del rinnovo dei rappresentanti nel consiglio di classe, interclasse, e di intersezione. L’assemblea di classe è composta da tutti gli insegnanti della classe e da tutti i genitori degli alunni della classe. Nell’ambito delle assemblee di sezione/classe i rappresentanti di classe hanno tra le loro competenze quelle di:

· divulgare tra i genitori della sezione/classe l’ordine del giorno del Consiglio di Intersezione e di Interclasse e raccogliere problematiche, interrogativi, commenti da portare in sede di riunione;

· informare i genitori della classe sugli argomenti trattati nei vari Consigli: · convocare i genitori in assemblea allo scopo di aiutarsi reciprocamente

nell’individuazione di problemi, nella valutazione delle situazioni e nell’orientamento

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delle attività da svolgere e anche di definire una volontà comune da esporre sia nei Consigli di Intersezione e di interclasse, sia in Consiglio di Istituto.

I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezione e di Interclasse possono esprimere un Comitato genitori dell’Istituto. Ulteriori assemblee di classe dei genitori, da svolgersi nei locali della scuola, possono essere convocate dai genitori eletti dai Consigli d’Interclasse. La richiesta deve pervenire al Dirigente Scolastico con almeno 5 giorni d’anticipo, si devono svolgere in orario pomeridiano e devono concludersi entro le ore19,00. Il Dirigente Scolastico, sentita la Giunta Esecutiva, autorizza la convocazione e i genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione di avviso all’albo o distribuzione di avvisi nelle classi, rendendo noto anche l’ordine del giorno. All’assemblea possono partecipare con diritto di parola il Dirigente Scolastico e i docenti rispettivamente della sezione, della classe o dell’Istituto.

ART. 41 Svolgimento delle assemblee

In apertura dei lavori i promotori dell’assemblea propongono la persona a cui affidare la Presidenza della riunione; questa viene designata per acclamazione. Il Presidente designa tra i presenti il Segretario della riunione. È impegno del Presidente e di tutti i presenti garantire il massimo di ordine e di correttezza allo svolgimento dei lavori, al dibattito, alle proposte da porre in votazione. L’impegno inoltre del Presidente e del Segretario, consiste nello trasmettere agli organi collegiali e al Dirigente Scolastico le risoluzioni finali e l’estratto dei verbali che riguardino problemi o proposte sulla vita e sul funzionamento della scuola e che richiedano atti conseguenti.

ART. 42 Incontri docenti – genitori

I momenti d’incontro tra genitori e docenti sono occasioni privilegiate per il passaggio d’informazioni sulla vita della scuola e sul percorso formativo degli alunni e si svolgono in conformità a quanto deciso nel Collegio dei Docenti. Il calendario degli incontri è inserito nel PTOF.

PARTE 7 – L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

ART. 43 Criteri per la formazione delle classi

Alla formazione delle classi provvede una commissione eletta dal Collegio dei Docenti il cui Presidente è il Dirigente Scolastico o un suo delegato, sulla base dei criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e delle proposte approvate dal Collegio dei Docenti. Il nostro Istituto si attiene ai criteri deliberati e inseriti nel PTOF.

ART. 44 Criteri per l’assegnazione del personale docente alle classi

L’assegnazione degli insegnanti alle classi è di competenza del Dirigente Scolastico, sulla base dei seguenti criteri generali espressi dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto:

- Garanzia della continuità didattica ove possibile - Competenza-condizione di versatilità, di esperienze maturate e di predisposizione di ogni

insegnante verso una disciplina piuttosto che un’altra - Discrezionalità del D.S. in caso di particolari esigenze

ART. 45 Alunni diversamente abili, con DSA e con BES – Gruppo GLH/GLI

Il gruppo di studio e di lavoro per gli alunni diversamente abili, istituito ai sensi dell’art.15 comma 2 legge 104/92 è integrato e denominato GLI a norma della C.M. n. 8 del 6 marzo 2013. Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) e svolge le seguenti funzioni:

1. rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2. raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in

funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con

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azioni strategiche dell’Amministrazione; 3. focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di

gestione delle classi; 4. rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; 5. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base

delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122;

6. elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).

È composto: - Dirigente Scolastico - Funzione strumentale dell’area specifica - Referenti GLH - Docenti di sostegno - Rappresentante dei genitori

PARTE 8 – VIGILANZA SUGLI ALUNNI E RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

ART. 46 Vigilanza sugli alunni

La vigilanza degli alunni durante l’entrata, la permanenza a scuola, l’uscita dalla medesima, il percorso tra le aule, la palestra e le attività di ricreazione è di competenza degli insegnanti in servizio e si riferisce alle proprie classi e a quelle dove sono previste occasionali supplenze. Nella gestione degli spazi interni all’edificio scolastico ciascun insegnante avrà cura che non venga arrecato disturbo ad altre classi. Gli spostamenti dovranno essere solleciti. Gli insegnanti che per validi motivi, sono costretti a lasciare l’aula durante le lezioni, devono avvisare il personale collaboratore scolastico in servizio al piano.

ART. 47 Entrata alunni

L’entrata degli alunni nei due ordini di scuola del nostro Istituto è così regolamentata:

- Scuola dell’Infanzia: In tutti i plessi: entrata dalle ore 8.00 alle ore 9.00. I genitori possono accompagnare i propri figli all’interno della scuola. Alle ore 9.00 i genitori non possono entrare nei locali della scuola. Affideranno i propri figli ai collaboratori scolastici che li accompagneranno nelle rispettive aule. Gli insegnanti, designati per turnazione, devono essere presenti a scuola cinque minuti prima dell’inizio delle attività, per accogliere gli alunni.

a. Plesso Piano Gesù. b. Plesso De Amicis. c. Plesso Via Loreto.

- Scuola Primaria: entrata alle ore 8.14 a. Plesso Piano Gesù: Gli alunni potranno accedere nei locali della scuola

contestualmente all’arrivo degli Scuolabus Comunali, sotto la vigilanza dei collaboratori scolastici.

b. Plesso De Amicis e Plesso Via Loreto: Gli alunni potranno accedere nei locali della scuola contestualmente all’arrivo degli Scuolabus Comunali, sotto la vigilanza dei collaboratori scolastici. I genitori possono accompagnare i propri figli fino all’atrio dell’ingresso principale. Gli insegnanti della prima ora devono essere presenti a scuola cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni.

Inoltre si dovranno rispettare le seguenti norme: - L’ingresso nella scuola e nelle aule deve essere oggetto di concomitante sorveglianza da parte

del personale collaboratore scolastico; - La sorveglianza nell’atrio e sulle scale è di competenza del personale collaboratore scolastico;

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- Le entrate in ritardo, vanno giustificate per la scuola Primaria. Nella scuola Primaria, oltre alla giustificazione, gli alunni devono essere accompagnati da uno dei due genitori. In caso di ripetuti ritardi i docenti avviseranno il D.S. che provvederà alla convocazione dei genitori.

ART. 48 Uscite Alunni

L’uscita degli alunni nei due ordini di scuola è così regolamentata:

Scuola dell’Infanzia

- Tutti i plessi: Uscita dalle ore 15,30 alle ore 16.00. Gli alunni vengono prelevati dai genitori o da maggiorenni delegati per iscritto dalle famiglie a inizio anno scolastico, Chi preleva il minore è tenuto a segnalarlo all’insegnante. Gli insegnanti affidano personalmente gli alunni alle persone autorizzate.

Scuola Primaria

- Plesso Piano Gesù: gli alunni escono alle ore 13.38 accompagnati dagli insegnanti fino alle rispettive uscite, ubicate in corrispondenza dei vari corridoi. Il docente dell’ultima ora accompagnerà gli alunni all’uscita della scuola e saranno presi in consegna dai genitori. Nel caso non vi siano genitori, o chi per loro (con delega), il minore sarà preso in consegna dal collaboratore scolastico in servizio, che provvederà a chiamare la famiglia (qualora si tratti di una consuetudine si provvederà a chiamare le forze dell’ordine).Gli alunni che usufruiscono del servizio scuolabus saranno accompagnati dagli Insegnanti e affidati all’Assistente dello scuolabus. l’Istituto prende atto e riceve le istanze dei genitori per l’uscita autonoma degli alunni dal Plesso scolastico esonerando la scuola da ogni responsabilità civile e penale.

- Plesso De Amicis: gli alunni escono alle ore 13.38 accompagnati dagli insegnanti fino alla rispettiva uscita. Il docente dell’ultima ora accompagnerà gli alunni all’uscita della scuola e saranno presi in consegna dai genitori. Nel caso non vi siano genitori, o chi per loro (con delega), il minore sarà preso in consegna dal collaboratore scolastico di servizio, che provvederà a chiamare la famiglia (qualora si tratti di una consuetudine si provvederà a chiamare le forze dell’ordine). Gli alunni delle classi quinte primaria, che usufruiscono del servizio scuolabus saranno accompagnati dal collaboratore scolastico, individuato con apposito ordine di servizio e affidati all’assistente dello scuolabus. l’Istituto prende atto e riceve le istanze dei genitori per l’uscita autonoma degli alunni dal Plesso scolastico esonerando la scuola da ogni responsabilità civile e penale.

- Inoltre si dovranno rispettare le seguenti norme: · L’uscita deve avvenire in modo ordinato: senza correre, senza spingere e senza gridare; · L’uscita degli alunni avverrà per piano; · Il personale collaboratore scolastico assisterà all’uscita coadiuvando opportunamente il

personale docente per la sorveglianza nell’atrio e sulle scale. · Le uscite anticipate possono essere autorizzate solo se il genitore, o chi ne fa le veci,ne fa

comunicazione scritta attraverso l’apposito modulo. · L’alunno può uscire solo se prelevato da un genitore o da persona delegata per iscritto dai

genitori stessi. La persona delegata deve essere maggiorenne. · Qualora gli alunni debbano lasciare la scuola per motivi imprevisti, il genitore, o la persona

delegata, al momento del ritiro deve compilare una richiesta scritta. L’autorizzazione è concessa dal Dirigente Scolastico o dal vicario per la sede centrale e dai fiduciari dei vari plessi.

· Per le uscite anticipate che abbiano carattere di continuità, devono sussistere giustificati motivi e l’autorizzazione per tutte le sedi scolastiche dell’Istituto viene rilasciata dal Dirigente Scolastico.

·

ART. 49 Intervallo

L’intervallo costituisce una fase dell’attività didattica in cui si accentua l’obbligo di vigilanza sugli alunni, in maniera da evitare che si arrechi danno alle persone e alle cose. Per gli alunni della scuola Primaria l’intervallo, con l’interruzione dell’attività didattica, è la pausa che consente l’utilizzo dei servizi e la consumazione della merenda negli spazi prestabiliti. La durata è fissata in 20 minuti, dalle ore 10.30 alle ore 10.50. Sono assolutamente vietate situazioni di pericolo (corse nei corridoi, per le scale, litigi, spintoni, allontanarsi dal corridoio di appartenenza, etc.).L’atteggiamento degli alunni deve essere corretto e responsabile.

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Il Collegio dei Docenti, all’inizio dell’anno scolastico, indica le modalità in base alle quali dovrà svolgersi l’intervallo e i docenti ne illustreranno le modalità organizzative ai genitori. La vigilanza degli alunni durante l’intervallo compete al personale docente. Il personale collaboratore scolastico assiste al piano durante l’intervallo, controlla il flusso degli alunni ai bagni con un massimo di 6 alunni per volta, intervenendo in casi di pericolo o necessità e segnalando ai docenti eventuali comportamenti degli alunni degni di attenzione. Nei cambi di ora gli insegnanti sono obbligati ad aspettare l’arrivo dei colleghi che subentrano. Qualora per motivi oggettivi non fosse possibile, per la vigilanza ci si avvarrà del personale collaboratore scolastico.

ART. 50 Assenze, Ritardi

Le assenze degli alunni devono essere puntualmente annotate sul registro di classe e giustificate in forma scritta dai genitori o da chi ne fa le veci. Qualora, dopo l’assenza, l’alunno si presenti a scuola sprovvisto di giustificazione, gli insegnanti provvederanno a darne comunicazione alla famiglia. Se il docente ritiene le assenze degli alunni non adeguatamente motivate, prolungate o numerose, ne darà comunicazione al Dirigente Scolastico che valuterà l’opportunità di convocare i genitori. Nel caso di assenze per malattie infettive i genitori sono tenuti ad avvisare tempestivamente il Dirigente Scolastico perché provveda, a sua volta, ad informare le autorità competenti. Le famiglie sono tenute a rispettare il calendario scolastico. Si fa appello alla loro sensibilità e responsabilità affinché le assenze siano limitate alle situazioni strettamente necessarie. Suonata la campana di inizio delle lezioni, gli alunni che dovessero arrivare in ritardo dovranno avere, per essere ammessi in classe, la giustificazione firmata da parte del genitore. L’ammissione in classe subito o alla scadenza della prima ora di lezione è a discrezione del docente. Nel caso in cui l’insegnante decide di ammetterlo in classe alla scadenza della prima ora di lezione,l’alunno viene controllato dal personale collaboratore scolastico. In caso di ripetuti ritardi da parte degli alunni, i docenti avviseranno il Dirigente Scolastico che provvederà alla convocazione della famiglia

ART. 51 Infortunio degli alunni

In caso di infortunio dell’alunno, il docente della classe è tenuto ad attuare il primo soccorso e ad avvisare i genitori se ritenuto grave l’infortunio. Successivamente l’insegnante è obbligato a stilare una dettagliata relazione sull’accaduto mettendo in rilievo l’ora, il luogo e le modalità dell’episodio indirizzata al D.S.; l’Ufficio di segreteria provvederà a comunicare, entro tre giorni, con apposito modulo all’ INAIL di pertinenza, che a volte può contenere il certificato ospedaliero fornito dal genitore. In caso di infortunio al di fuori del servizio e comunque coperto da assicurazione (es. percorso casa – scuola o viceversa),la denuncia sarà stesa da un genitore dell’alunno o da chi ne fa le veci e fatta pervenire al Dirigente Scolastico entro il giorno successivo all’infortunio stesso. Le assicurazioni, quella regionale e quella integrativa, sono in visione presso la segreteria della scuola.

ART. 52 Somministrazione di farmaci a scuola

I farmaci a scuola non vengono somministrati salvo casi particolari o in seguito ad attivazione di un protocollo d’intesa fra l’amministrazione sanitaria e amministrazione scolastica. E ’assolutamente vietato qualsiasi assunzione di medicine a scuola da parte degli alunni senza la preventiva autorizzazione scritta da parte dei genitori.

ART.53 Uso dei telefoni cellulari alunni

In linea generale è vietato l’uso dei telefonini cellulari, lettori cd lettori MP3 e affini, in tutti gli ambienti scolastici, dal momento dell’entrata nell’edificio scolastico e fino all’uscita dallo stesso. I medesimi apparecchi, pertanto, dovranno essere tenuti spenti e depositati presso un apposito contenitore o cassetto per tutto il periodo dell’orario scolastico compreso l’intervallo e le attività pomeridiane se previste. Per eventuali necessità di comunicazione ungente con la famiglia gli alunni potranno utilizzare il telefono della scuola, o eccezionalmente il proprio cellulare sotto la responsabilità del docente o del personale ATA. Qualora, nonostante il divieto, l’alunno utilizzi il telefono cellulare con qualsiasi modalità il docente o personale ATA è autorizzato a requisirlo e consegnarlo al D.S o, in sua assenza al Vicario o al referente di plesso per restituirlo nei modi e tempi ai genitori. In caso di reiterazione sarà applicata la sanzione disciplinare prevista nel regolamento di disciplina.

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Si consente tuttavia, l’uso di propri dispositivi elettronici (cellulari, tablet, etc), per uso didattico, solo su richiesta e sotto la responsabilità dei docenti.

ART.54 Divieto di fumo

In ogni locale dell’Istituto, compresa la zona cortiliva, vige l’assoluto divieto di fumare; nei confronti degli inadempienti saranno applicate le sanzioni previste dalla legge.

PARTE 9 – NORME DI FUNZIONAMENTO

Art. 55 Orario delle attività didattiche

I due ordini di scuola del nostro Istituto hanno il seguente orario di tempo scuola: - Scuola dell’Infanzia 8.00 – 16.00 - Scuola Primaria 8.14 – 13.38

E’ previsto il servizio mensa per la scuola dell’Infanzia. Gli orari della segreteria e della direzione sono deliberati annualmente dal Consiglio di Istituto, sulla base del contratto collettivo nazionale di lavoro. La segreteria resta aperta per il pubblico in orario antimeridiano dalle ore 10.00 alle ore 13.00 dal lunedì al venerdì e in orario pomeridiano il martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

ART. 56 Calendario scolastico

Per la definizione del calendario scolastico il Consiglio di istituto si attiene ai seguenti criteri: · Ricezione del calendario scolastico stabilito dall’Assessorato Regionale, che stabilisce

l’inizio e la fine dell’anno scolastico. · Uniformità, nei limiti del possibile, a livello territoriale.

A tale riguardo il Collegio dei Docenti nella prima riunione di settembre delibera la divisione dell’anno scolastico in tre trimestri o due quadrimestri (per l’anno in corso due quadrimestri),il numero di giorni di lezioni effettive da svolgere e i giorni di sospensione delle attività didattiche. Esse sono delle proposte da portare per approvazione definitiva all’attenzione del Consiglio di Istituto per la delibera.

ART. 57 Adozione dei libri di testo

La scelta e l’adozione dei libri di testo devono essere coerenti con il Piano dell’Offerta Formativa e sono attuate con criteri di trasparenza e tempestività. All’adozione dei libri di testo si perviene attraverso un procedimento amministrativo costituito da atti formali, alcuni di natura propositiva e/o consultiva (iniziativa singolo docente, proposte del Consiglio di Interclasse),altri di tipo decisionale (Collegio dei Docenti). Gli atti del procedimento sono suscettibili di accesso da parte di chiunque vi abbia interesse, secondo le regole stabilite dalla legge n. 241/1990. La legge n.448 del 23.12.1998 ha emanato le norme per la compilazione di criteri per la determinazione del prezzo massimo della dotazione libraria necessaria per ciascun anno, da assumere quale limite all’interno del quale i docenti debbono operare le scelte. Attualmente per la scuola Primaria il prezzo complessivo della dotazione libraria è stabilita dal MIUR. Il Collegio dei Docenti è impegnato annualmente nella verifica del rispetto del tetto di spesa per i libri di testo. Sarebbe auspicabile che le tutte le classi di tutti i corsi adottassero per tutte le discipline unici testi.

ART. 58 Disposizione aule ed uffici

A ciascuna classe è assegnata un’aula per le normali attività didattiche. I laboratori vengono utilizzati prioritariamente dagli insegnanti per le attività a cui sono destinate. Per l’uso di determinate aule (video, informatica, LIM, etc.) verranno concordati, in caso di necessità, dei turni. Gli uffici sono destinati alla segreteria e agli uffici della dirigenza. Gli archivi ospitano la documentazione che deve essere conservata presso la scuola.

ART. 59 Uso dei laboratori, conservazione delle dotazioni e biblioteca alunni

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Le strutture, gli arredi e le dotazioni di materiale didattico della scuola sono di patrimonio di tutti gli utenti e come tali sono pienamente disponibili all’uso. Per una ottimale utilizzazione il Dirigente Scolastico nomina dei docenti “responsabili“ a cui affidare la cura delle attrezzature, dei sussidi didattici e del materiale librario, contenuti nei laboratori, nelle biblioteche e nella palestra. L’utilizzo dei laboratori è aperto a tutte le classi, previa una programmazione concordata da parte dei docenti. I docenti individueranno i criteri di fruizione dei laboratori. Sulla base delle proposte effettuate dal Collegio dei Docenti, dai Consigli di Intersezione e di Interclasse, dai gruppi di docenti della medesima disciplina e/o aree disciplinari affini, dal singolo docente, il Consiglio di Istituto delibera l’acquisto del materiale di consumo e dei sussidi. Il funzionamento della biblioteca alunni è regolato in modo da facilitare l’uso con la presenza del docente della classe. Ci si affida al senso di responsabilità degli utenti, sia per quanto concerne la conservazione sia per la sollecita restituzione dei libri. Gli alunni sono tenuti a risarcire i libri eventualmente smarriti, inoltre a far riparare o a risarcire il materiale e i sussidi di proprietà della scuola danneggiati. I libri prestati ai ragazzi devono rientrare entro il termine stabilito dall’insegnante.

ART.60 Custodia del materiale didattico

È responsabilità del Dirigente Scolastico compilare ed aggiornare periodicamente l’inventario di tutti i sussidi didattici esistenti nell’Istituto. Il Dirigente Scolastico nominerà per ogni laboratorio e per la custodia dei sussidi non appartenenti ai laboratori rispettivamente un responsabile referente a cui affidare la custodia del materiale didattico, i cui compiti specifici verranno annualmente definiti e uno o più docenti per la custodia. Al termine dell’anno scolastico il materiale, dopo attenta ricognizione a cura dell’insegnante consegnatario sarà custodito o in armadi chiusi a chiave o in apposito locale e i registri di consegna saranno depositati in direzione. Gli elenchi dei libri della biblioteca di classe e dei docenti, delle attrezzature e di tutti di sussidi didattici, devono essere a disposizione di tutte le componenti della scuola.

ART. 61 Utilizzo dei locali in orario extrascolastico.

Le richieste di attività integrative e complementari che si protraggono oltre l’orario curriculare e si inseriscono negli obiettivi formativi della scuola, provenienti dal territorio, dalle famiglie o dagli alunni stessi saranno vagliate dagli organi collegiali per la parte di loro competenza. Qualora si riconoscesse la valenza positiva delle proposte, saranno autorizzate e regolamentate annualmente nella programmazione del Consiglio di Istituto.

ART. 62 Attività integrative di allargamento dell’Offerta Formativa

Le attività integrative culturali e sportive, i gemellaggi con altre scuole rappresentano un valido strumento per favorire l’apprendimento e la socializzazione degli alunni.

ART.63 Uscite, visite guidate e viaggi d’istruzione.

Le uscite devono essere inquadrate nella progettazione didattica della scuola ed essere coerenti con gli obiettivi didattici formativi propri di ciascun ordine scolastico, nella puntuale attuazione delle finalità istituzionali, volte alla promozione personale e culturale degli alunni e alla loro piena inclusione scolastica e sociale. Nel programmare le uscite, gli insegnanti terranno conto non solo del significato naturalistico- ambientale e/o storico e/o culturale /scientifico della meta prescelta, ma anche dei costi di partecipazione, privilegiando le iniziative a minor costo La vigilanza degli alunni durante lo svolgimento di visite guidate o viaggi d’istruzione dovrà essere costantemente assicurata dai docenti accompagnatori, assegnati ai sensi della C.M. 291/1992. È previsto un docente accompagnatore ogni 15 alunni. Se partecipano alunni diversamente abili sarà designato, in aggiunta agli accompagnatori, anche il docente di sostegno, i docenti accompagnatori, individuati dai Consigli d’interclasse, vengono designati dal Dirigente Scolastico con apposita nomina ed elenco degli alunni assegnati. Ai docenti accompagnatori, per i quali tale compito costituisce a tutti gli effetti prestazione di servizio, non è consentito, in alcun momento, abbandonare la vigilanza sugli alunni, in considerazione della imprevedibilità delle loro azioni. La partecipazione dei genitori è prevista limitatamente ai genitori rappresentanti di classe e a uno dei genitori degli alunni diversamente abili. La partecipazione di ulteriori genitori è ammessa, in

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accordo con gli insegnanti e previa specifica delibera del Consiglio d’Istituto, per comprovate esigenze. Gli alunni, per l’intera durata del viaggio sono tenuti ad un comportamento corretto, coerente con le finalità del Progetto Educativo della scuola in generale, e con le finalità del viaggio in particolare. Sono tenuti ad osservare scrupolosamente le regole del vivere civile, onde evitare qualsiasi occasione, anche involontaria, di incidenti. Devono rispettare gli orari e le scansioni previsti dal programma del viaggio. In caso di danni provocati alle strutture ricettive e ai mezzi di trasporto, le famiglie degli alunni sono tenute ad immediato risarcimento. Per la partecipazione alle visite guidate ed ai viaggi d’istruzione, sono necessari, per ciascun alunno, l’autorizzazione dei genitori. Nella richiesta di autorizzazione saranno specificati: data, meta, durata del viaggio, mezzo di trasporto usato.

ART.64 Gestione delle quote delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione.

Nel Consiglio d’Istituto del 5/04/2017 Verbale N.128, è stato stabilito che le quote relative alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione, onde evitare troppi oneri e responsabilità da parte dei docenti e dei rappresentanti dei genitori, debbano essere così gestite: - Entro i 3000 €, per ogni viaggio d’istruzione, gli insegnanti possono raccogliere le quote per

alunno in due giorni stabiliti, non oltre, e consegnarle ai rappresentanti dei genitori che faranno

- relativo bonifico alla scuola. Le cifre raccolte possono essere custodite nella cassaforte della scuola. I bonifici vanno effettuati presso la BCC di Pachino sita in via Risorgimento con IBAN: IT 52 K 0871 384480000000418986

- Oltre i 3000 € per ogni viaggio d’istruzione, ogni genitore dovrà versare la propria quota di partecipazione del figlio/a direttamente in banca e consegnarne la ricevuta ai rappresentanti dei genitori, il tutto in due giorni.

ART.65 Bullismo e cyberbullismo.

Con il termine bullismo si indicano gli atti di violenza, di prevaricazione diretta o indiretta, reiterati nel tempo, che vedono il coinvolgimento sempre degli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli)ed uno/alcuni più deboli ed incapaci di difendersi. Tali atti si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione dell’altro (Circ. Miur aprile 2015 e successive integrazioni), che generalmente si sviluppano all’insaputa dell’adulto. Con l’evolversi delle nuove tecnologie, l’espansione e diffusione della comunicazione elettronica on line, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyberbullismo. Infatti, nel momento cui si fruisce di internet, non si acquisisce soltanto una via di accesso a nuove forme di informazione e di relazione, ma ci si espone ad una pratica di scambio che comporta dei rischi. Nel fenomeno del cyberbullismo viene a mancare un feedback diretto sugli effetti dell’azione perpetrata, a causa della mancanza di contatto immediato con il destinatario della comunicazione. La tecnologia infatti è pervasiva e consente ai bulli di permeare spazi e tempi della vittima attraverso l’invio di messaggi, immagini o video, tramite diversi device. La tutela degli alunni che si connettono al web è, dunque, per la scuola, una priorità. La vera sicurezza consiste nell’acquisire gli strumenti necessari per gestire situazioni potenzialmente problematiche. Pertanto, affinchè l’azione di prevenzione possa risultare efficace, è importante il coinvolgimento di tutte le figure adulte di riferimento per gli alunni, ognuna per la propria sfera di competenza. A tal proposito, il Dirigente ha individuato, attraverso il Collegio dei docenti, un docente referente del bullismo e/o cyberbullismo. La scuola si sta attivando per promuovere strategie educative che inibiscano tali comportamenti, organizzando corsi di formazione per docenti e genitori, che saranno effettuati nel corso dell’anno scolastico e promuovendo sistematicamente azioni di sensibilizzazione nel territorio in sinergia con l’ASP di Ragusa. Inoltre, saranno promosse ulteriori strategie educative rivolte agli alunni, per far loro acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.

ART. 66 Uso dei locali scolastici da parte di terzi

Si prevede l’uso dei locali scolastici, da parte di gruppi, enti, associazioni non aventi scopo di lucro che organizzano attività con finalità culturali, sociali, educative, sportive o ricreative o finalizzate all’integrazione degli stranieri. Il parere favorevole del Consiglio di Circolo è subordinato al rispetto dei seguenti condizioni:

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· le attività per le quali è richiesto l’uso dei locali devono svolgersi in orario extrascolastico; · deve essere garantita la pulizia con modalità da concordare tra l’organizzatore dell’attività e

la scuola; · Il responsabile dell’uso dei locali è tenuto a vietare l’accesso agli spazi non previsti nel

provvedimento di concessione e a vigilare che non siano usati sussidi o materiali della scuola, salvo diverso accordo con il Dirigente Scolastico;

· In ogni momento per motivazioni di carattere oggettivo il Dirigente Scolastico può disporre modifiche dell’orario e del calendario concordati;

· gli eventuali danni recati alle strutture o alle attrezzature devono essere rimborsati.

ART. 67 Utilizzo palestra da parte di terzi

L’Ente Locale disporrà l’utilizzo delle palestre del proprio territorio e le assegnerà alle Associazioni che sono accreditate, dandone comunicazione alle singole scuole. Il non rispetto delle disposizioni stabilite comporterà automaticamente la segnalazione all’Assessore competente.

ART. 68 Diffusione di comunicazioni

Il Consiglio di Circolo con apposita delibera consente la diffusione di comunicazioni di enti, associazioni esterne e/o private. Nessuna delibera si rende necessaria quando si tratta di diffusione di comunicazioni/iniziative a cura dell’amministrazione comunale. E’ vietata ogni forma di propaganda e di pubblicità commerciale o di partiti politici. I rappresentanti eletti negli OO.CC possono distribuire avvisi e comunicati riguardanti iniziative o problemi scolastici: in ogni caso è richiesta l’autorizzazione del Dirigente Scolastico. Le fotografie ufficiali dei gruppi classe sono ammesse con delibera del Consiglio di Istituto, previa autorizzazione scritta dei genitori. I genitori previo accordo con i docenti di classe e con il Dirigente Scolastico, possono collaborare saltuariamente alle attività scolastiche, qualora abbiano competenze specifiche o posseggano materiale idoneo al raggiungimento di obiettivi didattici programmati.

ART. 69 Assicurazione integrativa contro gli infortuni

Le necessità assicurative del personale della scuola e degli alunni sono numerose e non tutte sono coperte dall’assicurazione obbligatoria offerta dalla legge. Il Consiglio di Istituto annualmente delibera, scegliendo sulla base di un regolare bando di gara, un’integrazione assicurativa. La copertura assicurativa riguarda:

· responsabilità civile · infortuni sul lavoro · tutela giudiziaria · garanzia di assistenza sanitaria

ART. 70 Comportamenti, norme generali, regolamento disciplina alunni

Nell’intento di amministrare le libertà di ognuno e di tutti i componenti della comunità scolastica si rende necessario fissare alcuni parametri di comportamento corretti degli alunni e quelli che di volta in volta configurano comportamenti non corretti da sanzionare. A tal proposito si fa riferimento al regolamento di disciplina alunni).

ART. 71 Patti di Corresponsabilità

I Patti di Corresponsabilità sono la dichiarazione esplicita di alleanza fra scuola, famiglia e studenti. Costituiscono la condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia reciproca, per potenziare le finalità dell’Offerta Formativa e per guidare gli alunni al successo scolastico.

ART. 72 Scioperi ed assemblee sindacali.

Per ciò che attiene alle norme relative agli scioperi ed alle assemblee sindacali deve farsi riferimento al C.C.N.L. ed alla contrattazione decentrata in vigore. In caso di sciopero, o di assemblea sindacale, del personale docente e non docente, il Dirigente Scolastico dispone che venga data tempestiva informazione alle famiglie tramite comunicazione

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scritta, con almeno 5 giorni di anticipo di non garantire il normale svolgimento delle lezioni. In caso di sciopero, i genitori che inviano i propri figli a scuola sollevano gli insegnanti e il dirigente scolastico da responsabilità derivanti dalla impossibilità di sorveglianza.

ART.73 Regolamento di disciplina

Il regolamento di disciplina individua i comportamenti che costituiscono ostacolo al corretto svolgimento dei rapporti all’interno della comunità scolastica. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino dei rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

Modica, 24/10/2017 Il Dirigente Scolastico Prof. Sebastiano Spiraglia

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SICUREZZA

Il Dirigente Scolastico ha nominato un RSPP esterno, coadiuvato dall'insegnante Garofalo Pietro (RLS) quale responsabile interno per:

• valutazione dei rischi dell'attività svolta nell'istituzione scolastica di riferimento;

• aggiornamento del documento sulla valutazione dei rischi; • attuazione di idonea attività di formazione ed informazione dei soggetti

interessati; • documentazione di idoneità alla designazione effettuata. • monitoraggio degli eventuali pericoli sui luoghi di lavoro.

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ALLEGATO

http://www.istruzione.it/allegati/2016/Piano_Formazione_3ott.pdf

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INDICE

Modalità di elaborazione del PTOF 2

Carta dei servizi 3

Organigramma 4

Funzionigramma 9

Vision e mission 13

Bisogni dell’alunno 14

Attese del territorio 15

Il curricolo 18

Continuità 19

Area della progettazione educativo-didattica 20

Azioni PNSD 24

Piano di Miglioramento 30

Comitato per la valutazione dei docenti 49

Organizzazione personale ATA 50

Campi di potenziamento organico aggiuntivo 52

Dal curricolo nazionale al curricolo locale 53

Formazione permanente dei docenti 57

Linee di indirizzo del DS 60

Valutazione 64

Piano annuale di inclusività 80

Regolamento di disciplina 112

Patti di corresponsabilità 114

Regolamento di istituto 121

Sicurezza 139

Allegati

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