PSICOLOGIA della COMUNICAZIONE...
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PSICOLOGIA della COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
Anna Borghi
Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi
ContattiOrario di ricevimento: giovedi’ ore 14/16 (ore 11-13
durante il periodo dei corsi)
Presso: Dipartimento di Psicologia, Viale Berti Pichat 5
Tel. Studio: 051-2091838 per urgenze lun/mar 06/649936279 (CNR, Roma)
E-mail: [email protected]
Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi
Destinatari e obiettivi –
Il corso è consigliato a tutte le studentesse e gli studenti che sono interessati alle teorie embodied e situate e alla loro applicazione al linguaggio e alla comunicazione in contesto interculturale.
Obiettivo del corso: imparare a condurre una ricerca in questo contesto.
Aspettative?
programa per non frequentanti
Alessandro Lutri, Alberto Acerbi, Sabrina Tonutti. Umano, troppo umano. Riflessioni sull’opposizione natura-cultura in antropologia. Firenze: SEID, 2009 - Capitoli di Alberto Acerbi e Alessandro Lutri (cap 1 e 5).
Alessandro Duranti. Antropologia del linguaggio. Meltemi. Capitoli 2, 3, 7, 9, conclusioni
Lettura di un articolo in inglese tra quelli nella pagina seguenteLettura di un libro tra quelli nella pagina seguente.
Sul sito web http://laral.istc.cnr.it/borghi o sulla pagina docente di ateneo saranno disponibili in formato .pdf i i lucidi delle lezioni, a una settimana circa di distanza dalla presentazione in aula.
per non frequentanti: un libro a scelta
• Giuseppe Mantovani, Intercultura. Bologna: Il Mulino. • Cristina Zucchermaglio, Psicologia culturale dei gruppi.
Roma: Carocci. • Paola Villano/ Riccio Culture e mediazioni. Bologna: Il Mulino. • Cristina Zucchermaglio, Vygotsky in azienda. Roma:
Carocci.• Lev Vygotsky, Pensiero e linguaggio. • Jean Lave e Etienne Wenger: L’apprendimento situato.
Dall’osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali. Trento: Erikson, 2006.
• Andy Clark, Dare corpo alla mente. McGraw Hill.• Borghi, Anna e Iachini, Tina (a cura di), Scienze della menteScienze della mente.
Bologna: Il Mulino, 2004 (introduzione e parte IV).
programma per frequentanti• Liuzza, Cimatti e Borghi. Lingue, corpo e pensiero. Roma:
Carocci (in stampa).
• Lettura di un articolo in inglese, concordato con la docente.
Sul sito web http://laral.istc.cnr.it/borghi o sulla pagina docente di ateneo saranno disponibili in formato .pdf i materiali d’esame (i lucidi), a una settimana circa di distanza dalla presentazione in aula.
per tutti: un articolo a scelta
• Heinrich, J. e Heine, S.J., The weirdest people in the world? Behavioral and Brain Sciences, in stampa (pre-print 2009)
• Casasanto, D., Boroditsky, L. (2008). Time in the mind: Using space to think about time. Cognition, 106, 579-593.
• Malt, B.C., Sloman, S.A., Gennari, S., Shi, M., Wang, Y. (1999). Knowing versus naming: Similarity and the linguistic categorization of artifacts. Journal of Memory and Language, 40, 230-262.
• Regier, T., Kay, P., Cook, R. (2005). Focal Colors Are Universal After All. PNAS, 102, 8386-8391.
• Majid, A., Bowerman, M., Kita, S., Haun D.B.M, Levinson, S.C. (2004). Can language restructure cognition? The case for space. Trends in cognitive science, 8, 108-114.
• Se si scelgono gli ultimi 2, vanno letti entrambi.
programma Cognizione embodied e groundedCognizione situata e distribuitaNatura e culturaCategorizzazione e variabilità (culturale)Affordance socialiVygotskyLinguaggio ed embodimentParole come tools (Word as Tools, WAT)Lingue, corpo e linguaggioLavoro sperimentale
esame e valutazione
L'esame per i frequentanti consistera’ in un lavoro collettivo, esposto a lezione. Basi: lettura di almeno un articolo in inglese, libro Liuzza-Cimatti-Borghi
L’esame per I non frequentanti consisterà in un colloquio orale.
La psicologia e ciò che studia: un problema
Psicologia scienza del comportamento e della mente. Ma oltre la mente individuale? La mente sta solo dentro il cervello e il corpo?
Andy Clark: "As our worlds become smarter, and get to know us better and better, it becomes harder and harder to say where the world stops and the person begins." Siamo “creatures whose minds are special precisely because they are tailor-made to mix and match neural, bodily and technological ploys." Va dismesso il pregiudizio "that whatever matters about mind must depend solely on what goes on inside the biological skin-bag, inside the ancient fortress of skin and skull."
E oltre la mente individuale?
La mente sta solo dentro il cervello e il corpo?
“Il pensare non consiste in "avvenimenti nella testa", il suo habitat naturale è il cortile di casa, il mercato e la piazza principale della città”Clifford Geertz, antropologo
La psicologia e ciò che studia: un problema
La cognizione “embodied” (incarnata): alcuni principi
Centralità dell’azione per la conoscenza: “Knowing is for acting” (Wilson)
Cognizione fondata sui processi sensomotori
Cognizione costruita in modo attivo, tramite l’interazione organismo / ambiente
Conoscenza variabile in funzione del tipo di corpo/organismo e della nostra interazione con l’ambiente
NON CARTESIO MA SPINOZA
MERLEAU-PONTY: la cognizione, invece d’essere la rappresentazione di un mondo pre-dato, e’ l’evento congiunto di un mondo e di una mente a partire dalla storia delle diverse azioni che compie un essere nel mondo neurofenomenologia
ANDY CLARK: dare corpo alla mente (Being there)
La cognizione “embodied” (incarnata): riferimenti teorici
Teorie tradizionali:
Percezione e azione periferiche
Relazione lineare tra percezione e azione
Percezione invariata e indipendente dal tipo di risposta motoria (oculomotoria, manuale etc.)
Cognizione embodied: Percezione, Azione, Cognizione
Cognizione
ma che è ‘sto corpo?• Il corpo resta un fascio di contraddizioni: è
un’entità zoologica, una banca dati genetica, pur continuando ad essere anche un’entità biosociale, vale a dire una lastra di ricordi codificati e personalizzati…possiamo pensare il corpo come un’entità che occupa simultaneamente diversi fusi orari, ed è animata da differenti velocità e da una varietà di orologi interni e esterni che non necessariamente coincidono. Da qui la rinnovata importanza della questione della temporalità, e dei corpi nel tempo.” (Braidotti, 2002; pp. 32-33).
lo sviluppo del “sense of body” 1
• 1. senso del body-ownership, senso che il nostro corpo sia la fonte delle nostre sensazioni (Tsakiris et al, 2007). Es. Tatto. Ogni componente del corppo genera un feedback sensoriale che informa il cervello. – senso del corpo, locale, pre-riflessivo, implicito
• la propriocezione è necessaria ma non sufficiente: illusione della mano di gomma (rubber hand)
lo sviluppo del “sense of body” 2• 2. senso dell’agency: quando compiamo azioni
produciamo eventi motori generati dal nostro corpo. Azione = consente al corpo di distinguersi dagli oggetti esterni (Tsakiris et al., 2007) – rappresentazione del corpo unitaria, non locale.
• 3. l'uso di strumenti (tools) modifica ed estende lo spazio peripersonale (reaching) space : es. Le scimmie che usano un rastrello per raggiungere un oggetto hanno una rappresentazione corticale più ampia di braccia e mani, dato che le cellule sensibili a stimoli visivi e tattili estendono il loro campo recettivo incorporando il rastrello (Iriki et al., 2004; Maravita, 2004; Farne’ et al., 2007).
lo sviluppo del “sense of body” 3• 4. senso spciale del corpo: mirror neurons: self vs. altri
• 5. senso sociale del corpo: linguaggio internoi (use of the word “I”)
• 6. linguaggio: ampliamento dello spazio peripersonale?
Borghi & Cimatti, 2009
ma che è ‘sto corpo? il corpo cambia
• quindi: cos’è il corpo? • Il corpo è biologico• Il corpo è sociale• Il corpo è dinamico:
• Il senso del corpo cambia e si modifica• La percezione del nostro spazio corporeo si modifica
• Questo ci può dire qualcosa sul CORPO e sul SENSO DEL CORPO per persone di culture differenti?
Tra cognizione embodied e cognizione situata
I processi mentali hanno luogo e si svolgono nel tempo, quindi debbono essere sufficientemente flessibili da adattarsi al contesto e allo stato di cose attuale
La cognizione quindi non è solo embodied ma anche situata, ancorata ad uno specifico contesto spazio-temporale
Il corpo è una importante - ma non unica - forma di “situatedness”, che ci vincola ma al contempo di apre possibilità
Cognizione situata e distribuita, mente estesa: alcuni principi
Hutchins, 1995, Cognition in the wild:
I nostri processi cognitivi si estendono all’esterno della nostra mente
Il nostro uso dello spazio e degli strumenti/utensili funge da complemento per la nostra capacità mentale
Analisi degli artefatti e dello spazio per vedere come supportano le attività cognitive umane
NATURAL BORN CYBORGS?Andy ClarkMy body is an electronic virgin. I incorporate no silicon chips, no retinal or cochlear implants, no pacemaker. I don't even wear glasses (though I do wear clothes). But I am slowly becoming more and more a Cyborg. So are you. Pretty soon, and still without the need for wires, surgery or bodily alterations, we shall be kin to the Terminator, to Eve 8, to Cable...just fill in your favorite fictional Cyborg. Perhaps we already are. For we shall be Cyborgs not in the merely superficial sense of combining flesh and wires, but in the more profound sense of being human-technology symbionts: thinking and reasoning systems whose minds and selves are spread across biological brain and non-biological circuitry.
Abilità umana di usare tecnologie e strumenti che espandono la mente.
Cognizione situata e distribuita: natural born cyborgs?
STIMOLI RISPOSTE
Cognizione distribuita. S-cervello/corpo/ambiente-R
Mente estesa
Hutchins, 1995, "the emphasis on findingand describing 'knowledgestructures‘ that are somewhere 'inside' the Individual encourages usto overlook the fact thatHuman cognition is alwaysSituated in a complexSociocultural world and Cannot be unaffected by it"
apprendimento situatoAntecedenti: Gibson, Norman (teoria delle affordances), Vygotskij
(apprendimento sociale). Lave e Venger: L’apprendimento situato, Erikson, 2006
• L’apprendimento avviene in funzione del contesto
• Costruzione interattiva e sociale della conoscenza
• L’apprendimento situato è meno intenzionale, meno strategico di altre forme di apprendimento
Es. apprendistato.
Principi di fondo:
1. La conoscenza deve essere presentata in un ambiente realistico, dove quel tipo di conoscenza è richiesto
2. L’apprendimento richiede interazione sociale e collaborazione
Il metodo sperimentale: come condurre una ricerca
Fase 1. Formulazione di un’ipotesi sulla base di una teoria.
Ipotesi scientifica: “Se facciamo certe osservazioni in certe condizioni, e una data teoria e’ esatta, allora dovremmo ottenere i seguenti risultati.” es. Metodo di apprendimento.
Fase 2: realizzazione di un esperimento: si manipolano delle variabili e si compiono misurazioni per scoprire relazioni tra variabili
Fase 3: conferma o rifiuto empirici dell’ipotesi. Validazione o disconferma della teoria.
Il metodo sperimentale: le variabili
Variabile = qualche proprieta’ di un evento che e’ stata misurata.
2 tipi di variabili:Variabili dipendenti = misura del comportamento del
soggetto, le risposte dei soggetti Variabili indipendenti (o fattori) = causa delle
modificazioni degli stimoli e risposte. Manipolate dagli sperimentatori. Ogni variabile indipendente ha piu’ livelli.
Spesso esperimenti con disegni multivariati, che comportano la manipolazione di piu’ variabili
Esempi di misurazione di variabili: es. Scale di valutazione, tempi di reazione (TR).
Il metodo sperimentale: il disegno sperimentale
Disegno entro i soggetti (within):
Es. Compito di valutazione di verbi Partecipanti: un gruppo di studenti universitari
Materiale: verbi concreti (es. premere, afferrare) o astratti (es. pensare)
Variabile indipendente: tipo di prime (mano, oggetto, mano che interagisce con un oggetto) - Catchtrial
Variabile dipendente: errori e tempi di reazione (TR)
Zotti, Oggianu e Borghi, sottoposto
Premere
Spruzzare
Il verbo che segue l’immagine è astratto o concreto?
Concreto: premi il tasto xx con la mano destra
Pensare
Astratto: premi il tasto xx con la mano sinistra
Premere
600
700
800
900
1000
1100
1200
interaction hand object
Condition
RTs
(ms)
Rilievo dell’obiettivo più che dello specifico programma motorio.
Disegno sperimentale: entro i soggetti (within subjects)
afferrare
Il metodo sperimentale: disegno entro I soggetti
Zimbardo et al., 1971: Stanford prison experiment - come fa la gente buona a diventare cattiva - assegnazione casuale del ruolo di prigioniero o guardia in una prigione simulata
Disegno sperimentale between subjects, tra i soggetti
Il metodo sperimentale: disegno tra i soggetti
Il metodo sperimentale: disegno misto
Zhong & Leonardelli, in stampa
2 gruppi di soggetti:
Esperienze di esclusione sociale (es. non partecipazione ad un gioco a palla) o controllo – tra i soggetti
Bevande calde e fredde – entro i soggetti
Disegno sperimentale misto: 2 x 2
L’esperienza di esclusione sociale porta a preferire le bevande calde.(es. caffè, zuppa), nessun effetto sulle bevande di controllo.
Che disegno sperimentale?
Agli studenti viene detto che si tratta di alieni, metà degli studenti ricevono etichette per distinguere gli oggetti a destra e a sinistra e metà no. Risultato: il linguaggio aiuta a differenziare.
Serino, Pizzoferrato & Làdavas, 2008
Task 1.3. Design and development of a head Osservare il tocco modula la sensazione tattile che si prova sul proprio volto
ESPRESSIONI FACCIALI E SOMIGLIANZA DEGLI ALTRI
54%
56%
58%
60%
62%
64%
66%
68%
70%
72%
74%
SELF OTHER HOUSEVisual Condition
Acc
urac
y - b
ilate
ral (
%)
TOUCHNO TOUCH
EFFETTO MAGGIORE NEL VEDERE SE’ STESSI
25%30%35%40%45%50%55%60%65%
italian face maroccan face italian face maroccan face
italian observers maroccan observers
touch no-touch
I feel what you feel if you are similar to me
Acc
urac
y - b
ilate
ral (
%)
I feel what you feel if you are beautiful
30%
40%
50%
60%
70%
beautiful face bad looking face
touchnotouch
Acc
urac
y - b
ilate
ral (
%)
SIMULARE ALTRI DELLO STESSO GENERE ED ETA’
Osservare oggetti leggeri o pesanti attiva una simulazione?Questa simulazione differisce tra giovani e anziani?La somiglianza tra mano-prime e mano del partecipante (età,
genere) facilita la simulazione?
Setti, Burke, Liuzza, Kenny, Borghi, Newell, in prep.
Prime mano: stesso vs. diverso genere (M F), stessa vs. diversa età (giovane vs. vecchio) o neutro (guanto)Oggetti leggeri o pesantiPartecipanti: maschi e femmine, giovani e vecchi
SOLO GLI ANZIANI rispondono più lentamente agli oggetti pesanti con la loro mano NON dominante: simulano di sollevare gli oggetti e di avere un po’ di difficoltà nel farlo?
MANO - PRIME E CATEGORIZZAZIONE NEGLI ANZIANI
Sia GIOVANI che VECCHI mostrano un vantaggio con la mano dominante in caso di sovrapposizione tra genere della loro mano e genere della mano che osservano.
*
MANO - PRIME E CATEGORIZZAZIONE NEGLI ANZIANI
SIMULAZIONE: COMPRENDERE IL LINGUAGGIO
I Studi su come il genere marcato linguisticamente influenza la categorizzazione: di fronte alla richiesta di valutare quanto maschili o femminili siano determinati oggetti, i parlanti di lingua spagnola o tedesca tendono a valutare più maschile o più femminile un oggetto coerentemente con il genere che lo marca. Il sole (M)
Die Sonne (F)
Il sole: forte in Italia, debole in
Germania?
SIMULAZIONE: COMPRENDERE IL LINGUAGGIO
Boroditsky, Schmidt e Phillips (2003) scelgono nomi di genere opposto in tedesco e spagnolo. Insegnano a parlanti di lingua spagnola e tedesca ad associare agli oggetti da essi designati nomi propri di lingua inglese (ad esempio, si insegna loro che una mela si chiama Patrick, oppure Patricia). Il ricordo è migliore quando c’è concordanza tra il genere del nome proprio e quello del nome comune che li designa nella lingua madre.
PATRICK?
PATRICIA!!!
SIMULAZIONE: COMPRENDERE IL LINGUAGGIO
Boroditsky, Schmidt e Phillips (2003) Di fronte alla richiesta di produrre i primi 3 aggettivi che vengono loro in mente in relazione a parole di lingua inglese che nella loro lingua sono di genere opposti, i parlanti tendono a produrre aggettivi più tipicamente maschili o femminili (es. potente vs. delicato) conformemente con il genere nella loro lingua. INFLUENZA DELLA LINGUA SUL PENSIERO
Il metodo sperimentale: causalita’ e correlazione
Studi di tipo causale e di tipo correlazionale.
Esperimenti: manipolazione sistematica di una variabile (indipendente) per verificare i suoi effetti causali sulla variabile dipendente. Es. Gruppo di controllo (placebo) – gruppo sperimentale (farmaco)
Ma: non sempre e’ possibile manipolare variabili per vederne i loro effetti su altre.
Il metodo sperimentale: causalita’ e correlazione
Ricerca di tipo correlazionale. Coefficiente di correlazione (da -1 a +1) = stima di quanto due variabili sono collegate. Es. Visione di spettacoli violenti – personalita’ aggressiva.
In certi casi e’ possibile trasformare uno studio di tipo correlazionale in uno studio sperimentale: assegnazione casuale dei soggetti a condizioni diverse:
Es. Partecipanti ugualmente aggressivi sottoposti alla visione di scene violente