PROVINCIA DI MANTOVA · insegnanti precari dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha ......

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PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012 1 PROVINCIA DI MANTOVA ______________________________________________________________________ CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28 MARZO 2012

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PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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PROVINCIA DI MANTOVA

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CONSIGLIO PROVINCIALE

DEL 28 MARZO 2012

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Sessione Ordinaria Seduta del 28 marzo 2012

L’anno duemiladodici il giorno 28 del mese di marzo alle ore 18.00 in Mantova

nella sala consiliare, convocato dal Presidente del Consiglio Simone Pistoni, nelle

forme di legge, si è riunito il Consiglio Provinciale di Mantova con la partecipazione

del Segretario Generale Francesca Santostefano per la trattazione del seguente

ordine del giorno:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Comunicazioni del Presidente

1)- Approvazione dei Verbali delle sedute consiliari del 31 gennaio e 16

febbraio 2012

2)- Azienda Speciale FOR.MA.: Approvazione Bilancio di Previsione 2012 e Bilancio Previsionale 2012/2014. Approvazione Programma annuale 2012

3)- Designazione di componenti di competenza della Provincia nella Commissione Elettorale Circondariale di Mantova e relative sottocommissioni

4)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, per il mantenimento delle attuali graduatorie provinciali del nord Italia per gli insegnanti precari dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha reinserito "a pettine" circa tremila supplenti quasi tutti provenienti dal sud Italia

5)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sulla contrarietà alla Manovra Economica del Governo Monti

6)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sulla mancata copertura assicurativa della responsabilità civile dei veicoli in circolazione nel nostro paese

7)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sull'utilizzo dei maggiori utili delle aziende partecipate, a favore delle famiglie in difficoltà

8)- Mozione presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, per la pubblicazione sul sito della Provincia delle deliberazioni di Consiglio, di Giunta e delle Determinazioni dirigenziali

9)- Mozione presentata dal Consigliere PDL Maurizio Pellizzer, per l’istituzione della Stazione Unica Appaltante Provinciale

10)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, a favore della dismissione della partecipazione societaria della Provincia di Mantova in "Valdaro Spa”

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11)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, contro la Tesoreria Unica dello Stato

12)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, contro la reintroduzione dell'ICI sulla prima casa

13)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, per il riconoscimento del genocidio del popolo armeno

14)- Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, a modifica dell'art.3 bis dello Statuto della Provincia di Mantova

15)- Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo IDV Paolo Refolo, in merito al Servizio Idrico Integrato e la gestione di ASEP S.p.A.

16)- Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo SEL Franceschino Tiana, per la riduzione delle spese militari

17)- Petizione presentata da cittadini, ai sensi dell'art.70 - comma 4 dello Statuto della Provincia, sulle iscrizioni degli aspiranti studenti al 1° anno dell'Istituto E. Fermi di Mantova

18)- Interpellanza presentata dal Capogruppo IDV Paolo Refolo, in merito all'attività di servizio ricreativo Drasso Park-Asep e attività culturali, ed integrazione interpellanza

19)- Interrogazione presentata dai Consiglieri Lega Nord Cedrik Pasetti e Giovanni Fava, in merito alla variante S.S. 420 di Breda Cisoni

20)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla crisi del Distretto della Calzetteria del mantovano

21)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta urgente, presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla gestione del Servizio Idrico Integrato nel Comune di Monzambano

22)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla pessima gestione del Servizio Inquinamento Atmosferico del Settore Ambiente della Provincia

23)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla situazione della Fiat e Fiat Industrial Service

24)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al mancato aumento del capitale sociale della Società "Aeroporto Valerio Catullo" di Verona Villafranca S.p.A.

25)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla chiusura dell'Info Point della Provincia di Mantova, presente all'Aeroporto "Catullo" di Verona

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26)- Interrogazione presentata dal Capogruppo Lega Nord Cedrik Pasetti, in merito ai criteri e modalità di affidamento alla Società Andromeda srl, della revisione delle cartografie del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti

27)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta urgente, presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Volta Mantovana

28)- Interrogazione presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, in merito alla pubblicazione del quindicinale del Consorzio Oltrepo' Mantovano

29)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, in merito alla Determinazione avente ad oggetto: "Compartecipazione finanziaria per l'attuazione dell'Accordo di programma tra Provincia di Mantova e FUM"

30)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, in merito all'inquinamento rilevato in un corso idrico a Seriole di Asola

31)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, in merito alla Centrale a biomasse di Felonica

32)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al "Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te"

33)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al "Giorno del Ricordo"

34)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al possibile trasferimento dei Servizi ASL di Castiglione delle Stiviere, per mancanza di locali comunali

35)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla notizia della presunta apertura di un fascicolo penale a carico di un dirigente provinciale per irregolarità nell'aggiudicazione della direzione lavori della conca di Valdaro

36)- Interrogazione presentata dal Capogruppo SEL Franceschino Tiana, in merito all'Aeroporto Catullo di Verona

37)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta urgente, presentata dal Capogruppo IDV Paolo Refolo, in merito alla situazione delle strutture scolastiche degli Istituti di secondo grado e alla situazione globale delle iscrizioni alle prime classi

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38)- Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al Progetto partnership con la compagnia aerea low-cost Ryanair

39)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta urgente, presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla realizzazione delle rotatorie in corrispondenza di incroci pericolosi tra i Comuni di Volta Mantovana e Monzambano

40)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Capogruppo SEL Franceschino Tiana, in merito all'affidamento di un incarico esterno ad un legale, per assistere la Provincia in una causa promossa da un dipendente

41)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito alla nomina del Rappresentante della Provincia nel Comitato di Gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia n. 3

42)- Interrogazione con richiesta di risposta scritta, presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, in merito al Fondo incentivante 2011 dei dipendenti provinciali

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La seduta si apre con l’appello nominale del Segretario Generale

Pastacci Alessandro Assente Pistoni Simone Presente Barai Giampietro Presente Beduschi Alessandro Assente Bianchera Elisa Presente Bignotti Germano Presente Cavaglieri Luigi Presente Chiodarelli Adriana Assente Dara Andrea Presente Fava Giovanni Assente Gazzoli Elga Presente Mancini Paola Presente Meneghelli Stefano Presente Montagnini Massimiliano Presente Morselli Beniamino Presente Negrini Francesco Presente Pasetti Cedrik Presente Pellizzer Maurizio Presente Pippa Davide Presente Refolo Paolo Presente Roveda Candido Assente Soffiati Gianni Presente Stefanoni Gabriele Presente Tiana Franceschino Presente Zucca Tiziana Presente Risultano assenti giustificati i Consiglieri: Constatato che l’Assemblea è in numero legale per validamente deliberare, viene

dichiarata aperta la seduta.

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Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Buonasera a tutti i colleghi, ai cittadini presenti in aula, Giunta. Una questione tecnica. Vorrei chiedere, se è possibile, di mettere a verbale che tutte le interrogazioni del gruppo consiliare Lega Nord vengano tramutate a risposta scritta, perché ormai ce ne sono tante datate e pertanto diventa un problema portarle e discuterle in Consiglio. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Pasetti. Prego Consigliere Negrini. Consigliere Negrini: In merito all’ordine dei lavori. Volevo informare i Consiglieri provinciali non componenti la Commissione Statuto e Regolamenti che il Presidente Dara ha convocato la Commissione e uno dei punti all’O.d.G. sarà appunto il Regolamento. Proprio anche per l’intervento appena fatto dal Consigliere Pasetti una delle proposte che noi faremo come gruppo del Partito Democratico è quella di modificare il Regolamento nell’articolo che disciplina la stesura dell’O.d.G., proprio per cercare di evitare che tanti atti presentati dai Consiglieri non vengono mai discussi perché adesso si è obbligati a stendere l’O.d.G. in questo modo. Quindi al di là dei provvedimenti proposti dalla Giunta noi proporremo che tutti i documenti si discutano in base alla data di presentazione, che siano ordine del giorno, interrogazioni, petizioni o mozioni, in modo tale che si evitano queste cose qua. Era solamente un’informazione perché visto che oggi abbiamo 42 punti all’O.d.G. ci rendiamo conto che non è possibile. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Negrini. Io volevo altresì aggiungere che oltre a questa previsione che citava poc’anzi il Consigliere Negrini, che quindi dà una cronologia e dà un minimo di rispetto dei tempi rispetto ai tempi che vengono posti all’O.d.G., la questione rimane sempre un po’ aperta vista anche la conduzione in termini temporali dei Consigli. Quindi diventa comunque necessario trovare una formula che consenta al Consiglio di avere un’azione che smaltisca molti punti all’O.d.G. Adesso con i capogruppo ragioneremo un po’ meglio anche su questo, nel senso che bisognerà, come io avevo già ravvisato, che qualche Consiglio pomeridiano venga pur fatto, perché quella è la formula di quelle che abbiamo visto che mi sembra consenta maggiormente lo smaltimento dei punti all’O.d.G. Diversamente si rischia di mettere un accento giusto sulla presentazione ma comunque se alla fine per motivi di orari, per motivi di svolgimento del Consiglio, non vengono liquidati i punti rimangono giacenti e quindi la tempestività della discussione del punto viene a mancare. Consigliere Bignotti. Consigliere Bignotti: Buonasera. Anche la mia è una questione procedurale, già toccata da qualche altro Consigliere nelle sedute precedenti. In sede di

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commissione capigruppo più volte impegniamo (volevo dire perdiamo visto come è andata stasera) del tempo a discutere sull’orario di inizio delle sedute e sulle modalità di compilazione degli O.d.G. Io credo che visto che tante volte chiediamo di spostare più o meno avanti l’orario perché ci sono dei Consiglieri che hanno anche delle attività professionali se l’orario di inizio sono le 18 iniziare alle 18.40 non mi sembra una cosa rispettosa degli impegni di ciascuno. Ci eravamo più volte confrontati sul fatto che si desse un quarto d’ora di tolleranza rispetto all’inizio, però francamente 40 minuti mi sembrano un po’ eccessivi. Noi abbiamo intenzione in qualche modo di prendere una posizione nel prossimo Consiglio che oltre la mezz’ora di ritardo intendiamo abbandonare la seduta. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie a lei Consigliere Bignotti. Prego Consigliere Barai. Consigliere Barai: L’osservazione del Consigliere Bignotti non può che trovarmi d’accordo. Questa è una cattivissima abitudine di questa maggioranza che si evidenzia qua e in altri momenti. Penso che sia doveroso da parte di tutti, anche per l’ente che rappresentiamo, per questo Consiglio, che se ci si dà un’ora sia quella. Peraltro nella conferenza dei capigruppo mi sembrava di ricordare un’altra ora rispetto alle 18, ma comunque….

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1) Approvazione dei Verbali delle sedute consiliari del 31 gennaio e 16

febbraio 2012

DECISIONE

Approvazione dei verbali delle sedute consiliari del 31 gennaio e 16 febbraio 2012. CONSIDERATO che non vi sono richieste di rettifica; PARERI

Visto il parere allegato, formulato sulla proposta di deliberazione in oggetto ai sensi dell’art. 49 comma 1° del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, adottato con decreto legislativo 18.8.2000 n. 267 da: • Dirigente del Settore Risorse e Sviluppo Organizzativo - Affari Istituzionali che

attesta la regolarità tecnica;

D E L I B E R A

- di approvare il verbale della seduta consiliare del 31 gennaio e 16 dicembre 2012, nel testo allegato al presente atto. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n. 20

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa.

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2) Azienda Speciale FOR.MA.: Approvazione Bilancio di Previsione 2012 e

Bilancio Previsionale 2012/2014. Approvazione Programma annuale 2012

DECISIONE Il Consiglio Provinciale approva, secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 267/2000 e dallo Statuto dell’Azienda speciale Formazione Mantova For.Ma.:

- il Bilancio di Previsione 2012 dell’Azienda For.Ma (Allegato 1) - il Bilancio Preventivo Pluriennale 2012/2014 dell’Azienda For.Ma (Allegato

2) - il Piano Programma 2012 dell’Azienda For.Ma (Allegato 3)

MOTIVAZIONE DELLE SCELTE L’art. 114 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267 prevede, in capo all’Ente locale che ha conferito il capitale sociale, la determinazione delle finalità e degli indirizzi nonché l’approvazione degli atti fondamentali dell’ente strumentale e gli artt. 29 e 30 dello Statuto dell’Azienda Speciale For.Ma. stabiliscono rispettivamente i contenuti e le modalità di presentazione del Piano Programma e del Bilancio pluriennale e i termini e le modalità per la redazione, approvazione e trasmissione del Bilancio di Previsione annuale. CONTESTO DI RIFERIMENTO Con deliberazione consigliare n. 21 del 29 maggio 2007 si provvedeva all’affidamento della gestione dei servizi di formazione professionale, in precedenza svolti in economia dalla Provincia di Mantova mediante i Centri di Formazione Professionale Provinciali, all’Azienda Speciale denominata “Formazione Mantova For.Ma.” a far data dal 1 luglio 2007. Con il citato atto si provvedeva altresì all’approvazione dello Statuto, delle Linee generali di indirizzo, dello schema del Contratto di servizio e del Piano tecnico finanziario della costituenda For.Ma. ISTRUTTORIA Il Consiglio di Amministrazione di For.Ma nella seduta del 30/09/2011 ha approvato il Bilancio di Previsione 2012 (Delibera CDA n. 72), il Piano Programma 2012 (Delibera CDA n. 73) e il Conto economico di previsione 2012/2014 (Delibera CDA n. 74); Preso atto dei documenti allegati ai Bilanci di previsione, così come indicato dall’art. 30 dello Statuto dell’Azienda For.Ma, ed in particolare la Relazione del Consiglio di Amministrazione, la Relazione del Direttore, la Relazione del Revisore dei Conti, i dati del consuntivo al 31 dicembre precedente, la previsione del fabbisogno annuale di cassa e l’elenco del personale dipendente con relativo inquadramento. Il Revisore dei Conti di For.Ma ha rilevato la congruità, la coerenza e l’attendibilità delle previsioni di bilancio, dei programmi e dei progetti, esprimendo parere favorevole sul bilancio preventivo dell’attività di gestione ordinaria per il periodo 01/01/2012 – 31/12/2012 e pluriennale 2012/2014. Tutti i documenti summenzionati sono stati presi in esame dalla Commissione Consiliare competente riunitasi in data 17/01/2012 con particolare riferimento al previsionale 2012.

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RIFERIMENTI NORMATIVI Richiamati: - l’art. 114 del D.Lgs. 18/08/2000, n. 267; - gli artt. 9, 29 e 30 dello Statuto dell’Azienda Speciale For.Ma. PARERI Acquisiti gli allegati pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 49, comma 1, del Testo Unico Enti Locali 267 intitolato “Pareri dei responsabili dei servizi”, approvato con D.Lgs. 18/08/2000 n. 267 da:

- Dirigente del settore Turistico e Culturale, Servizi alla Persona e alla Comunità - Politiche Sociali e del Lavoro, Sport e Tempo libero che attesta la regolarità tecnica;

- Dirigente del settore finanziario che attesta la regolarità contabile;

DELIBERA

1) di approvare, per le ragioni espresse in premessa, quali parti integranti e sostanziali del presente atto, secondo quanto previsto dall’art. 114 T.U.E.L. e dagli artt. 9, 29 e 30 dello Statuto dell’Azienda For.Ma: - il Bilancio di Previsione 2012 dell’Azienda For.Ma (Allegato 1) - il Bilancio Preventivo Pluriennale 2012/2014 dell’Azienda For.Ma (Allegato

2) - il Piano Programma 2012 dell’Azienda For.Ma (Allegato 3).

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Dò la parola all’Assessore Martelli, prego. Assessore Martelli: Buonasera a tutti. L’approvazione del Bilancio di Previsione 2012 è ovviamente la presentazione anche dell’attività e del piano programma dell’azienda che avrà come obiettivi sia l’obiettivo, tra virgolette, istituzionale dei corsi di formazione professionale legati al diritto/dovere di istruzione e formazione ma anche obiettivi di carattere più di sviluppo che sono all’interno di attività non propriamente legate alla formazione professionale. Questo per significare il fatto che l’azienda in questi anni, da quando è stata costituita si è mossa su due fronti: il fronte della formazione professionale pura e il fronte dello sviluppo nell’area sociale e nell’area della formazione legata anche a tutto il sistema dotale introdotto dalla Regione Lombardia. In sala ci sono il Direttore e il Presidente dell’Azienda Speciale. So che la Commissione ha già avuto modo di valutare tutta la documentazione. Io mi limito a dire che comunque come si vede anche dagli allegati e dagli atti avuti l’attività dell’azienda è un’attività comunque in espansione anche dal punto di vista della visione e della lettura dei bilanci. Nell’anno 2012 ci sarà sostanzialmente l’operazione di trasferimento del personale che attualmente è distaccato dalla Provincia all’azienda e questo comporterà ovviamente un consolidamento sia dal punto di vista dell’organico che della predisposizione del contratto di servizio tra la Provincia e l’Azienda Speciale. L’ultima cosa che dico è una comunicazione di procedura, nel senso che all’interno della delibera è stata erroneamente citata l’espressione del parere di regolarità contabile che invece in

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questo caso non è dovuto perché non è previsto né impegno di spesa né diminuzione di entrata. Io mi fermerei qui. Se ci sono domande ovviamente c’è in sala l’azienda nelle sue massime espressioni e quindi lascio ai Consiglieri eventuali domande ed osservazioni. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Assessore Martelli. Ci sono interventi? Consigliere Barai. Consigliere Barai: Io devo esprimere una perplessità che ho già più volte espresso sul CdA di FOR.MA. in quanto la domanda che mi viene sempre da fare è se il Presidente del Monte dei Paschi di Siena fosse stato assunto dalla Cariplo come Presidente Cariplo, anche se dopo si è dimesso da Presidente del Monte dei Paschi di Siena. Io ravviso un certo conflitto di interessi perché per alcune parti la struttura di FOR.MA. e la struttura di SOL.CO. sono equivalenti, tipo le doti lavoro, se non erro, e anche altre parti. Quindi a parere mio anche se non più Presidente, se non più nel CdA, ma sempre dirigente di SOL.CO. un piccolo conflitto di interessi io direi che c’è. In più una domanda. Dice: “L’azienda può contare su un finanziamento pubblico della Regione Lombardia già approvato in fase di approvazione, 62,86% dei ricavi complessivi, per finanziare progetti, il 10,28 per trasferimenti provinciali, il rimanente 26,88 sarà ricercato attraverso partecipazioni a bandi”. Un Bilancio che si basa in fase di approvazione sarà ricercato…è un po’... Quindi volevo chiarimenti almeno su questa parte. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Magari aspettiamo di raccogliere gli interventi e poi dopo facciamo intervenire. Prego Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Grazie Presidente. Come già ho avuto modo di mettere in evidenza quando si è discusso all’interno della Commissione penso che questo sia uno dei settori importanti da parte della Provincia in cui andiamo ad erogare un servizio attraverso l’Azienda Speciale FOR.MA. Quindi noi come Provincia per il momento siamo ancora quelli che hanno ancora il personale dipendente dalla Provincia che lavora su FOR.MA. e comunque andiamo ad erogare una serie di servizi, quindi la formazione di corsi e la predisposizione di corsi che sempre di più sono ricercati e quindi sia in quello di Mantova sia nel centro di Castiglione vi è un aumento considerevole di richieste per poter fare questo tipo di corsi perché sono quelli che permettono nell’arco di 3 o 4 anni, secondo la frequenza che vuole il ragazzo, di far conseguire una qualifica che consente di immettersi subito nel mercato del lavoro. Questa sicuramente è una cosa importante e penso che proprio per questo dobbiamo fare in modo di agevolare e di trovare le risorse necessarie per ampliare. So che la struttura di Castiglione sta sollecitando già da parecchio per realizzare questo ampliamento e quindi spero che si riesca a concretizzare effettivamente questo perché è una cosa importante quello che poi noi dopo andiamo a fare attraverso la società FOR.MA. Non solo a Castiglione ma anche a Mantova c’è questa necessità che è stata esplicitata già da parecchio. In questo penso che ci possano essere le risorse per poter intervenire perché se non

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sbaglio da parte della Regione viene corrisposta, in base all’accordo del 2001, alla Provincia una determinata cifra che dovrebbe servire per coprire tutte quelle che sono le spese relative al funzionamento per quanto riguarda il personale di FOR.MA. Quindi tra quello che viene erogato da parte della Regione e quello che dopo viene trasferito direttamente a FOR.MA. c’è un po’ di differenza. Questo sicuramente dovrebbe consentire di reperire le risorse per poter intervenire in quel modo, anche perché da quello che mi risulta il personale docente di FOR.MA. raramente è personale stabilizzato, è personale a contratto a termine, per cui ha bisogno costantemente di essere riconfermato se ci sono le condizioni, e non vorrei che questo fosse quello che poi va a creare una serie di problemi. Questo finanziamento dovrebbe anche fare in modo quanto meno di incominciare la stabilizzazione. Io non dico che sia da fare tutto il blocco, se ci sono le condizioni meglio ma quanto meno bisogna iniziare a farlo. La mia sollecitazione è per fare questo visto che stiamo approvando il piano di programma per il 2012-2013-2014, quindi stiamo facendo un ragionamento in prospettiva e proprio in prospettiva auspico che ci sia questa volontà. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Consigliere Tiana. La parola al Consigliere Bignotti.

Entra Chiodarelli Presenti 21

Consigliere Bignotti: Brevemente volevo annunciare il voto di astensione del gruppo del PdL – adesso è arrivata la Consigliere Chiodarelli come 13ª a garantire un eventuale numero legale – finalizzato a consentire l’approvazione del Bilancio per il quale non avevamo intenzione di esprimere un voto favorevole ma un’astensione. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Consigliere Bignotti. Ci sono interventi? La parola all’Assessore Martelli. Assessore Martelli: L’azienda interverrà per entrare nello specifico di quanto ha chiesto il Consigliere Barai in merito alle fonti di finanziamento. Due parole rispetto a quanto diceva il Consigliere Tiana sull’espansione del centro di Castiglione. Come Provincia, insieme all’azienda, abbiamo valutato una serie di opzione per poter addivenire all’espansione del centro di formazione professionale di Castiglione delle Stiviere anche perché è oggetto di un finanziamento, il cosiddetto “Lombardia Eccellente”, che sarebbe destinato proprio all’espansione del centro. In questi giorni stiamo valutando e quasi definendo l’ipotesi di utilizzate l’ex caserma dei carabinieri che è di proprietà della Provincia e che appunto è localizzata a Castiglione delle Stiviere. Questo ci consente di fare un’operazione di espansione, a nostro avviso, anche abbastanza consolidata proprio perché lo stabile è appunto di proprietà della Provincia, adesso vedremo la forma per consentire questa operazione. Sul tema del consolidamento dell’organico dicevo appunto prima che

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l’operazione di trasferimento è strettamente collegata alla definizione del nuovo contratto di servizio che ovviamente richiederà un passaggio consiliare così com’è avvenuto in precedenza sugli altri contratti di servizio, almeno nelle linee di indirizzo. Ognuno ha metodi o modalità diverse, comunque in genere questa è la procedura adottata. Rispetto al trasferimento di fondi dalla Provincia all’Azienda sia i bilanci di previsione che i conti consuntivi sono stati approvati dal Consiglio Provinciale. Adesso io non rispondo per quanto fatto in passato però sicuramente il Consiglio Provinciale avrà ben valutato quando andava ad approvare. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Assessore. Se non ci sono interventi darei la parola all’azienda. Gabriele Martignoni – Direttore FOR.MA: Per rispondere alla domanda relativa al Bilancio e cioè al fatto che l’azienda ha come riferimento nel Bilancio di Previsione 2012 una quota che è quella superiore al 60% diciamo quasi garantita vorrei precisare che l’azienda è un ente economico e lavora a mercato. Noi qualsiasi tipo di finanziamento lo facciamo su bando, regionale, provinciale o nazionale, sicché quando facciamo delle previsioni le facciamo ponderate e prudenziali. Sappiamo che il 60 e passa percento sarà dato dalla Regione perché abbiamo corsi di prima formazione che sono garantiti, sappiamo che parte delle risorse arrivano dalla Provincia per compensazione delle persone ex regionali trasferite, sappiamo anche che sul mercato dobbiamo guadagnarci l’altra parte di risorse. Preciso per informazione che tutti i costi dell’azienda sono sostenuti con risorse dell’azienda, la luce, il gas, i servizi, tutti i costi generali. Per il 2011, su cui stiamo completando il Bilancio che dovremo chiudere in questi giorni, abbiamo praticamente rispettato tutti gli impegni previsionali e superiamo di parecchie risorse quello previsto, che per il 2012 ad oggi i costi generali di personale sono coperti e che tutte le attività che andremo a fare da ora in poi sono attività aggiuntive rispetto al consolidamento dell’azienda. Quindi l’azienda sta bene. La risposta precisa per la domanda fatta è che è un ente economico e sta sul mercato, per cui dobbiamo andare sul mercato a guadagnarci la parte che ci serve. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Consigliere Refolo, prego. Consigliere Refolo: Riallacciandomi a quello che domandava prima il Consigliere Barai, è possibile sapere se c’è o non c’è incompatibilità tra l’incarico della persona che è Presidente e che è anche dirigente di SOL.CO.?

Esce Dara Presenti 20

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Refolo. Ci sono interventi? Prego Assessore. Assessore Martelli: No, abbiamo verificato, non c’è incompatibilità.

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Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 11

Astenuti: n. 9 (Refolo – Barai – Pippa –

Pellizzer – Mancini – Bignotti –

Pasetti – Meneghelli –

Stefanoni)

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata la deliberazione stessa.

Entra Dara Presenti 21

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Abbiamo aspettato 40 minuti per l’inizio del Consiglio, il mio gruppo consiliare era presente alle 6 per cui all’orario di presunto inizio, non si è aspettato due minuti per la votazione. Grazie. Tra l’altro rimettiamo a verbale che è stato il Presidente del Consiglio a consigliare al Consigliere Dara di assentarsi un attimo. Per cui niente di nuovo sotto il sole. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Procediamo con il terzo punto all’O.d.G.

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3) Designazione di componenti di competenza della Provincia nella

Commissione Elettorale Circondariale di Mantova e relative

sottocommissioni

DECISIONE In ogni capoluogo giudiziario, dopo l’insediamento del Consiglio Provinciale, è costituita, con Decreto del Presidente della Corte d’Appello, una Commissione Elettorale Circondariale, presieduta dal Prefetto o da un suo delegato e composta da quattro componenti effettivi e quattro supplenti, di cui uno effettivo ed uno supplente designati dal Prefetto e tre effettivi e tre supplenti designati dal Consiglio Provinciale; Il Consiglio Provinciale dovrebbe procede alla scelta dei membri effettivi e supplenti di propria designazione da comunicare alla Corte d’Appello di Brescia per la rispettiva nomina nell’ambito della Commissione Elettorale Circondariale con competenza sul solo Comune di Mantova e nelle altre 7 sottocommissioni le cui competenze sono esplicitate nella tabella contenuta nella parte dispositiva di questa deliberazione; Espletata l’istruttoria per la raccolta delle candidature da sottoporre all’attenzione del Consiglio per le nomine nelle rispettive commissioni, sono pervenute a questo ente solo 11 richieste da parte di cittadini/cittadine della provincia di Mantova; CONTESTO DI RIFERIMENTO A seguito delle consultazioni elettorali del 15/16 e 29/30 Maggio 2011, è stato rinnovato il Consiglio Provinciale ed occorre pertanto procedere alla ricostituzione della Commissione Elettorale Circondariale di Mantova e delle relative Sottocommissioni, (art. 21 del D.P.R. 20 Marzo 1967 n. 223, come sostituito dall’articolo 2, 1^ comma della Legge 30 Giugno 1989 n. 244 e poi modificato dall’articolo 238 del D.lgs n. 51 del 19 febbraio 1998); I componenti sono scelti fra gli elettori dei Comuni del Circondario non facenti parte all’Amministrazione dei Comuni medesimi, semprechè siano forniti almeno del titolo di studio di una scuola media di primo grado ovvero che abbiano già fatto parte di Commissioni elettorali per almeno un biennio, e non siano dipendenti civili o militari dello Stato, né dipendenti della Provincia, dei Comuni e delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (ex IPAB), ora Fondazioni, in attività di servizio (…omissis…) (art. 22 del D.P.R. 20 Marzo 1967 n. 223,sopra richiamato) e devono possedere i requisiti previsti dall’atto di indirizzo per la nomina designazione e revoca dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende e istituzioni in quanto compatibili con la normativa speciale; ISTRUTTORIA Gli indirizzi per la designazione e revoca dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende ed istituzioni, sulla base dei quali il Consiglio deve procedere alle nomine o designazioni di propria competenza stabilisce che devono essere “garantite forme di pubblicità preventiva al fine di consentire, oltre che ai Consiglieri, agli ordini ai collegi professionali, alle associazioni economiche e sindacali, alle associazioni e ai cittadini di formulare proposte di candidatura. In adempimento a questo principio è stato preventivamente pubblicato per estratto rispettivamente sulla Gazzetta di Mantova e sulla Voce di Mantova in data 25 agosto 2012 l’Avviso per la raccolta di curricula per la designazione di cui all’oggetto,.e in forma integrale sul sito istituzionale dell’Ente, alla sezione bandi-concorsi e contributi, rubrica avvisi pubblici, in data 25 Agosto, 2011, oltre che sull’albo online, in data 25 agosto 2012; La pubblicazione sul sito web è avvenuta fino al 19 settembre e successivamente fino al 7 novembre dato l’esiguo numero di candidature pervenute. All’esito della pubblicazione, ancora visibile sul sito web, sono pervenute a questo ente solo 11 candidature, come da curricula allegati al fascicolo istruttorio. La Prefettura di Mantova, avendo la necessità di usufruire del funzionamento delle commissioni con riferimento alla prossima tornata di elezioni amministrative di maggio, informata dell’esito dell’istruttoria, ha invitato l’ente a procedere comunque alla costituzione della commissione e sottocommissioni, riducendo il numero dei componenti da designare in proporzione alle candidature pervenute, in modo da individuare almeno un nominativo effettivo per ogni commissione e sottocommissioni. MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DELLA VOTAZIONE

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La votazione si svolge con il metodo del voto segreto trattandosi di designazione di persone, come prevede il vigente regolamento del Consiglio; Nella votazione, da effettuarsi distintamente per ciascuna Commissione, ogni Consigliere scrive sulla propria scheda un nome solo e sono proclamati eletti coloro che hanno raccolto il maggior numero di voti purchè non inferiore a tre. A parità di voti è proclamato eletto il più anziano di età. Con votazione separata, e con le stesse modalità, si procede all’elezione dei membri supplenti”; Si procederà alla designazione di un solo componente effettivo, rieleggendo per le stesse sottocommissioni i candidati già eletti lo scorso quinquennio, che abbiano inoltrato richiesta di candidatura per la rielezione precisando che essi dovranno essere in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 22 soprarichiamato e non rientrare nelle situazioni di incompatibilità in esso previste, oltre a quelle indicate nell’atto di indirizzo per le nomine presso Enti, Aziende ed Istituzioni adottato da questo Consiglio con propria deliberazione n. 27del 19 luglio 2011; La votazione dovrà essere effettuata per schede segrete, distintamente per ogni Commissione e Sottocommissione, con voto limitato ad un solo nominativo. I componenti della Commissione Elettorale Circondariale possono essere rieletti. NORMATIVA Articoli 21 e 22 del D.P.R. 20 Marzo 1967 n. 223, come sostituito dall’articolo 2, 1^ comma della Legge 30 Giugno 1989 n. 244 e poi modificato dall’articolo 238 del D.lgs n. 51 del 19 febbraio 1998 avente ad oggetto “approvazione del testo unico delle leggi per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali”; Articolo 46 comma 1 del vigente regolamento per il funzionamento del consiglio provinciale intitolato forme e modalità di votazione; PARERI E ATTI DI ORGANIZZAZIONE INTERNA Sentita la Conferenza dei Capigruppo in data 2 novembre 2011; Visto il parere formulato sulla proposta di deliberazione in oggetto, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 49 del Dlgs 267/2000 da: Dirigente del Settore Risorse Sviluppo Organizzativo e Affari Istituzionali che ne attesta la regolarità tecnica.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Un breve riassunto sull’iter istruttorio e gli accadimenti a latere di questo provvedimento. L’iter istruttorio per la raccolta delle candidature si è compiuto subito dopo l’insediamento del nuovo Consiglio con la pubblicazione dell’avviso per la raccolta dei curricula come dispongono gli indirizzi generali per le nomine presso enti, aziende, istituzioni, approvati dal consiglio nel luglio dello scorso anno. L’avviso è stato pubblicato per estratto sulla “Gazzetta di Mantova” e su “La Voce di Mantova”, sul sito web dell’ente all’Albo online e nella sezione “Avvisi pubblici” il 25 agosto scorso. Il termine per la raccolta dei curricula, previsto per il 19 settembre, è stato poi prorogato fino al 7 novembre dato l’esiguo numero di candidature pervenute. Ad oggi sono pervenute solo 11 candidature e sono quelle inviate ai membri della conferenza capigruppo per posta elettronica lo scorso 15 marzo, che erano già state esaminate nella conferenza capigruppo del 2 novembre 2011. Tra membri effettivi e supplenti - 3 effettivi e 3

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supplenti per ogni commissione e sottocommissione – il Consiglio Provinciale dovrebbe designare 48 nominativi da trasmettere al Presidente della Corte d’Appello di Brescia per il decreto di nomina. In assenza di candidature la Prefettura di Mantova ha chiesto a questo Consiglio di procedere comunque alla nomina di almeno un nominativo effettivo per ogni commissione e sottocommissione, chiedendo di mantenere per continuità presso le stesse sottocommissioni i membri già eletti lo scorso mandato che hanno riproposto domanda di ricandidatura. L’art. 27 del DPR 20 marzo 1967 stabilisce infatti che la Commissione Elettorale Mandamentale e le sottocommissioni compiono le proprie operazioni con l’intervento del Presidente e di almeno due commissari. Pertanto sarà sufficiente nominare un membro effettivo che opererà insieme al membro effettivo di nomina prefettizia. È stato preparato pertanto uno schema inserendo per ogni commissione e sottocommissione, in modo casuale, un candidato, salvo per i membri già in carica che hanno ripresentato la candidatura per i quali si è mantenuta la collocazione presso la commissione o sottocommissione nei quali erano stati designati nello scorso mandato. Informo che rispetto alla tabella inviata con la convocazione questa mattina è pervenuta la rinuncia di un candidato, signor Emanuele Giovenali, che era stato collocato nella Commissione n. 5 in cui ora si è proposta la candidatura della candidata Artioli Cristina prima indicata come membro effettivo della prima sottocommissione di Mantova. La votazione si svolge con il metodo del voto segreto da effettuarsi singolarmente per ciascuna commissione. La votazione dovrebbe essere fatta oggi al fine di permettere al Presidente del Tribunale di Brescia di fare il decreto di nomina entro i primi di aprile, in prossimità delle prossime elezioni amministrative. Se non ci sono domande, ci sono da nominare 3 scrutatori: Pasetti, Refolo e Soffiati. Prego Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Solo per un chiarimento. Ci dovrebbero essere 3 persone per ogni commissione o sottocommissione. Praticamente sono già state distribuite. Noi in che termini dobbiamo votare? Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Questa ovviamente è un’ipotesi, se ci sono delle proposte di nominativi che per caso vengono sottoposte qui possono essere votate. Ovviamente ricordo che queste sollecitazioni dei nomi sono state fatte nei mesi scorsi anche alle forze politiche continuamente ma non è stato raccolto praticamente nulla. Il suggerimento che ci potete dare è ancora valido. La necessità si rende per quel motivo perché potrebbe essere possibile, però questo invito è stato fatto più e più volte nei mesi scorsi.

Entra Pastacci Presenti 22

Consigliere : Può spiegare la votazione come avviene? Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: È stato distribuito l’elenco. Avviene

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per ogni singola Commissione, quindi faremo 8 votazioni. Quindi per ogni singola Commissione andiamo in ordine e lì c’è il suggerimento del nominativo che, ripeto, in maniera puramente casuale è stato inserito e quindi sulla scheda andrebbe scritto il nominativo che compare nello schema. Adesso procediamo alla votazione della I Commissione Elettorale Circondariale di Mantova. Prego Consigliere Negrini. Consigliere Negrini: Volevo sapere l’esito della votazione…cioè basta che ci sia un numero di voti a favore o i voti a favore devono essere superiori…? Ipotizziamo che ci siano 15 bianche e 3 nomi… Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Risulta eletto chi consegue almeno 3 voti. Il Presidente del Consiglio, previa l’individuazione di tre scrutatori nelle persone dei Consiglieri: Pasetti, Refolo e Soffiati

PROCEDE all’elezione di un/due membro/i effettivo/i nella Commissione Elettorale Circondariale di Mantova e relative sottocommissioni: COMMISSIONE ELETTORALE CIRCONDARIALE DI MANTOVA Con competenza sul solo comune di Mantova Membri effettivi: Brunelli Simona Voti 12 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 1^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA con competenza sui comuni di: Bagnolo San Vito, Borgoforte, Castelbeforte, Castel D’Ario, Castellucchio, Curtatone , Porto Mantovano, Villimpenta; Membri effettivi: Florulli Vincenzo Voti 16 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 2^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA con competenza sui comuni di: Bigarello, Gazoldo degli Ippoliti, Marmirolo, Rodigo, Roncoferraro, Roverbella, San Giorgio, Virgilio; Membri effettivi: Mazzalli Maurizio Voti 7 Marino Emilio Voti 12 Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 3^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA

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con competenza sui comuni di Asola, Acquanegra sul Chiese, Canneto sull’Oglio, Casaloldo, Casalmoro, Casalromano, Castelgoffredo, Ceresara, Piubega, Mariana Mantovana, Redondesco, Bozzolo, San Martino dell’Argine Membri effettivi: Massara Alberto Rosario Voti 16 Bisi Elio Voti 3 Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 4^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA con competenza sui comuni di Viadana, Dosolo, Pomponesco, Sabbioneta, Commessaggio, Gazzuolo, Rivarolo Mantovano, Marcaria; Membri effettivi: Borsari Ornella Voti 16 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 5^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE con competenza sui comuni di Castiglione delle Stiviere, Guidizzolo, Solferino, Cavriana, Medole, Monzambano, Ponti sul Mincio, Volta Mantovana, Goito. Membri effettivi: Artioli Cristina Voti 16 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 6^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI GONZAGA con competenza sui Comuni di Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po, Suzzara Membri effettivi: Pinto Lezia Voti 15 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti 7^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI REVERE con competenza sui Comuni di Revere, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica, Magnacavallo, Ostiglia, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Serravalle Po, Sustinente, Villa Poma Membri effettivi: Negri Servilio Voti 17 Voti Voti Membri supplenti: Voti Voti Voti In relazione a tale risultato il Presidente proclama l’elezione dei seguenti componenti delle Commissioni Elettorali Circondariali: COMMISSIONE ELETTORALE CIRCONDARIALE DI MANTOVA

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Membri effettivi BRUNELLI SIMONA – nata a Mantova il 4.04.1973 – ivi residente – Via Cremona, 13

Membri supplenti 1^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA Membri effettivi FLORULLI VINCENZO – nato a Mineo (CT) il 27.11.1939 – residente a

Mantova – Via Cappello, 15

Membri supplenti 2^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA Membri effettivi MAZZALI MAURIZIO – nato a Piazzola sul Brenta (PD) il 25.06.1945 –

residente a Virgilio – Via XXV Aprile, 2

MARINI EMILIO – nato a Voltido (CR) il 7.08.1951 – residente a Bozzolo – Via Pasotti

Membri supplenti 3^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA Membri effettivi MASSARA ALBERTO ROSARIO – nato a Reggio di Calabria (RC) il

24.01.1991 – residente a Virgilio (MN) – Via Pascoli, 28

BISI ELIO – nato a Bigarello (MN) il 1°.12.1935 – ivi residente – Via XXIV Maggio, 1

Membri supplenti 4^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI MANTOVA Membri effettivi BORSARI ORNELLA – nata a Curtatone (MN) il 15.02.1947 – residente

a Mantova – Via Carpi, 3

Membri supplenti 5^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Membri effettivi ARTIOLI CRISTINA – nata a Mantova il 20.04.1979 – residente a

Bagnolo San Vito (MN) – Via Gobetti, 59

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Membri supplenti 6^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI GONZAGA Membri effettivi PINTO LETIZIA – nata a Suzzara (MN) il 25.03.1984 – ivi residente – Via

Alpi, 10

Membri supplenti 7^ SOTTOCOMMISSIONE ELETTORALE DI REVERE Membri effettivi NEGRI SERVILIO – nato a Marcarla (MN) l’11.10.1948 – residente a

Porto Mantovano (MN) – Via F.lli Rosselli, 36

Membri supplenti

Escono Pellizzer, Bignotti, Mancini Presenti 19

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4) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, per il mantenimento

delle attuali graduatorie provinciali del nord Italia per gli insegnanti precari

dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha reinserito "a pettine"

circa tremila supplenti quasi tutti provenienti dal sud Italia

PREMESSO

1. che recentemente la Corte Costituzionale ha reinserito “a pettine” – cioè in base al

punteggio – nelle liste Provinciali del Nord Italia circa tremila Insegnanti precari quasi

tutti del Sud Italia che prima erano “in coda” come previsto dall’art. 1, comma 4-ter del

Decreto-Legge 25 settembre 2009 n. 134 (disposizioni urgenti per garantire la

continuità del servizio scolastico ed educativo per l’anno 2009-2010) convertito con

modificazioni dalla Legge 24 novembre 2009 n. 167;

2. che la norma censurata era stata emanata dopo che il T.A.R. Lazio aveva, con numerose

pronunce, legittimato l’inserimento di Docenti “a pettine” nelle graduatorie di altre

Province con maggiori possibilità di ottenere incarichi o immissioni in ruolo.

CONSIDERATO

1. che non è una disputa tra Nord e Sud Italia, ma una questione di giustizia sociale in

quanto molti Docenti nel 2007, quando le graduatorie sono state messe ad esaurimento,

hanno fatto la scelta di vivere in una Provincia piuttosto che un’altra e non è corretto

cambiare le regole in corsa.

RILEVATO

1. che molti Docenti pur precari (non solo del Centro-Nord), anche se negli ultimi anni

hanno lavorato in maniera continuativa, perderanno facilmente il posto di lavoro, questo

in conseguenza di punteggi abnormi maturati – forse troppo generosamente – in alcune

aree d’Italia – da parte di molti iscritti – nelle graduatorie di altre Province;

2. che ora viene disposto che questi Docenti si possono riposizionare su una graduatoria

diversa dall’originaria inserendosi “a pettine”, cioè in base al punteggio, stravolgendo le

liste attuali che ormai erano considerate un diritto acquisito.

RITENUTO

1. che in un momento così contraddittorio e delicato, è necessario preservare la

composizione delle graduatorie istituite nel 2007 a tutela dei Docenti che saranno

penalizzati da un inserimento “a pettine”, che hanno agito con correttezza rispettando la

normativa prevista, senza promuovere ricorsi che avrebbero causato caos e che meritano

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il rispetto dei diritti acquisiti maturati fino ad oggi con il passaggio delle graduatorie

permanenti a quelle ad esaurimento;

2. che tali diritti acquisiti hanno portato a scelte di vita e a progetti professionali ormai

consolidati, si pensi per esempio a tutti quei Docenti originari del Sud Italia trasferiti al

Nord Italia nel 2007 profondamente contrari all’inserimento “a pettine”, pertanto è

pretestuoso da parte di alcuni ridurre in modo semplicistico la questione ad una

contrapposizione tra Docenti del Nord contro quelli del Sud;

3. che gli inserimenti “a pettine” generano problemi burocratici e amministrativi per il

cambio continuo di insegnanti, di ritardi delle nomine, di classi scoperte e di difficoltà

di collaborazione tra insegnanti e famiglie, in particolare modo nei confronti degli

alunni con sostegno.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

1. esprime preoccupazione per gli effetti del D.L. n. 70 “Prime disposizioni urgenti per

l’economia, pubblicato nella G.U. n. 110 deò 13/5/2011, in particolar modo per le

norme riguardanti la scuola dell’art. 9, che prevede “inserimenti a pettine” nelle

graduatorie ad esaurimento.

2. chiede nell’eventualità si volesse valorizzare il punteggio nelle graduatorie, che sia

riformato il sistema di reclutamento del corpo insegnante su base prettamente

Regionale.

3. delibera di inviare la presente Mozione Consiliare alla Giunta della Regione Lombardia,

alle altre Province Lombarde e a tutti i Comuni della provincia di Mantova affinché

venga affrontata la problematica nei rispettivi Consigli.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Il Consigliere Dara mi ha appena comunicato che la mozione viene ritirata. L’Assessore Zaltieri ci informava anche l’altra volta che la norma è stata superata per un… Assessore Zaltieri: Con il decreto “milleproroghe la norma è stata superata in quanto restano le graduatorie ad esaurimento, cioè quelle già stabilite, ma potranno essere inseriti gli abilitati in coda, non “a pettine”. Per cui è già stata ristabilita equità perché c’è la possibilità, esaurita la graduatoria, che questi abilitati possano comunque essere chiamati in servizio, ma soltanto in coda, dopo aver passato la graduatoria, per cui è già stata superata.

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Consigliere Dara : È stata superata in che data? Perché io l’ho presentata in data 2.11. Assessore Zaltieri: Decreto “milleproroghe” del 15 febbraio 2012, D.L. 201/11.

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5) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sulla contrarietà alla

Manovra Economica del Governo Monti

Premesso che

a) Il Governo guidato da Mario Monti ha formalizzato i contenuti della “riforma pensionistica”; che

ha l’effetto di posticipare di due anni (uno per le donne) l’uscita dal mondo del lavoro da parte di

coloro che, con la precedente normativa, avrebbero potuto accedere alla pensione dopo 40

anni di contributi;

b) I lavoratori più “colpiti” sono quelli delle Regioni del nord; infatti, la “manovra sulle pensioni” del

Governo Monti, nel triennio 2012 – 2014, colpirà circa 704.000 lavoratori del Nord, 256.000

lavoratori del Centro Italia, e 360.000 lavoratori delle Regioni del Sud;

c) I lavoratori residenti in Lombardia saranno tra i più penalizzati d’Italia e si calcola che i soggetti

interessati dalla manovra siano alcune centinaia di migliaia che saranno costretti a lavorare oltre

la soglia di 40 anni per poter andare in pensione;

d) I lavoratori delle Regioni del Nord saranno anche i più penalizzati in termini di oneri economici a

loro danno (che per il Governo si traducono in risparmi di spesa pensionistica); infatti, nel

triennio 2012 – 2014, i lavoratori del Nord avranno minori pensioni per circa 16 miliardi di euro;

contro i 5,9 miliardi di euro dei lavoratori del Centro Italia, ed altrettanti 5,9 miliardi di euro per i

lavoratori delle Regioni del Sud;

e) Anche in termini economici i lavoratori della Lombardia saranno i più colpiti in assoluto per

alcuni miliardi di euro;

p.q.m.

Il Consiglio Provinciale di Mantova impegna il Presidente e la Giunta

1. Ad esprimere al Governo la propria contrarietà alla riforma del sistema pensionistico.

2. Ad intervenire in sede di Conferenza Stato Regioni per chiedere al Governo di revocare le

modifiche apportate al sistema pensionistico; recuperando le eventuali risorse dall’azzeramento

del neo-istituito “fondo salva banche”.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Ci sono interventi? Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Presidente chiedo scusa, il primo firmatario è l’on. Giovanni Fava. Personalmente credo che sia ormai superata però aspetterei il primo firmatario per eventualmente ritirarla. Quindi chiedo che venga rinviata.

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6) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sulla mancata

copertura assicurativa della responsabilità civile dei veicoli in circolazione

nel nostro paese

PREMESSO

che, nonostante gli interventi normativi nazionali finora attuati in materia assicurativa, finalizzati alla creazione di strumenti atti a favorire la liberalizzazione del mercato, in particolare relativamente alle polizze per la responsabilità civile, non è stato in alcun modo raggiunto l’obiettivo prefissato della diminuzione dei premi assicurativi che, al contrario, anche nell’ultimo biennio hanno registrato aumenti incontrollati.

CONSIDERATO che le società assicurative hanno giustificato i costi più alti praticati sul mercato con l’alto numero di autoveicoli privi di copertura assicurativa, oltre che con il fenomeno delle truffe assicurative, in particolare con la stipula di polizze fantasma a basso prezzo con compagnie non autorizzate o inesistenti insediate soprattutto nel Sud Italia;

PRESO ATTO che sono oltre 3 milioni i veicoli in circolazione sprovvisti di polizza per la responsabilità civile.

APPURATO che un simile dato comporta ricadute negative per l’intera collettività, provocando in particolare le seguenti conseguenze dannose: 1) aumenti dei premi assicurativi da parte delle compagnie per compensare i mancati introiti; 2) limitata tutela delle persone vittime di incidenti provocati da persone non assicurate per le quali il fondo nazionale appositamente costituito copre solo una parte limitata del danno subìto; 3) mancato introito a livello nazionale e regionale delle tasse e dei contributi al servizio sanitario connessi al premio assicurativo.

RITENUTO pertanto, che si renda necessario un intervento normativo finalizzato alla repressione del fenomeno crescente della mancata copertura assicurativa dei veicoli che non vada a gravare in termini di spese sui cittadini e sui bilanci statali.

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RITENUTO

al tempo stesso, che la scrivente amministrazione, può assumere un ruolo attivo e di capofila su tale fronte, attivando una campagna di sicurezza e moralizzazione, ma soprattutto di impulso all’esecutivo nazionale affinché vengano prese le più idonee misure per contrastare tale fenomeno.

TUTTO CIO' PREMESSO

Il Consiglio Provinciale invita l’Amministrazione a rendersi parte attiva presso il governo nazionale affinché venga attuato un intervento normativo per contrastare il grave e crescente fenomeno della mancata copertura assicurativa per la responsabilità civile dei veicoli in circolazione nel nostro paese. Tale strumento, che non dovrà gravare in termini di copertura finanziaria sui cittadini e sui bilanci statali, dovrà prevedere procedure e modalità che sfruttino le nuove tecnologie e che siano in linea con il programma di informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Il primo passo dovrà essere quello della creazione di una banca dati nazionale, sfruttando quelle già esistenti (Pubblico Registro Automobilistico, piattaforma informatica per il pagamento del bollo auto ecc.) da implementare con l’inserimento dei dati relativi alla polizza e alla sua scadenza, al momento del pagamento del premio e a cura dell’agente assicurativo che avrà una specifica autorizzazione e password all’accesso.. Questa procedura permetterà agli organi preposti di avere una situazione aggiornata in tempo reale sulla copertura assicurativa dei mezzi in circolazione e iscritti nei registri automobilistici, con la possibilità di attivare automaticamente la procedura d’infrazione nei confronti degli automobilisti inadempienti (articolo 193 codice della strada, con una sanzione variabile tra 715,95 e 2.867,07 euro). Il secondo passaggio, sempre finalizzato ad un’adeguata repressione del fenomeno, è quello di prevedere l’inserimento di un microchip o di un codice a barre nel contrassegno assicurativo da esporre sul parabrezza al fine di consentire la verifica, in tempo reale e direttamente sulla strada, se l’assicurazione è in regola e se il contrassegno è autentico o falso. Tale controllo verrebbe svolto manualmente dalla polizia municipale o dalle forze dell’ordine, con l’uso di appositi lettori. In alternativa, potrebbe essere prevista un’apparecchiatura di rilevazione automatica (sul Modello del Telepass) utilizzabile in corrispondenza dei varchi cittadini, dei caselli autostradali (in convenzione con le società di gestione) o con altre modalità che sfruttino tecnologie aggiornate. Ne conseguirebbe il rilevamento immediato dell’eventuale infrazione seguito dall’avvio automatico della procedura sanzionatoria. Per portare a compimento un simile proposito, che comporta benefici per l’intera collettività e fa venire meno uno dei motivi principali che giustificano i continui aumenti dei premi assicurativi, serve dunque un’azione comune che veda la

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collaborazione, una volta attivato il compito d’impulso della scrivente amministrazione, delle Istituzioni, delle Autorità di Pubblica Sicurezza, degli Enti Locali, delle Compagnie Assicurative e di tutti quegli organismi (Aci, concessionarie autostradali ecc.) che svolgono in materia un ruolo importante.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Dara. Consigliere Dara: Chiedo ai colleghi se devo leggerla tutta o se l’avete già letta. Spiego a grandi linee allora, dopo non so se c’è qualcuno che vuole intervenire. Prendo atto che comunque c’è stata anche una delibera di Giunta provinciale proprio per aumentare la percentuale di incasso sulle assicurazioni… La mia mozione è stata presentata il 20.12.2011. Fino ad oggi tutti i governi che si sono insediati hanno sempre cercato di trovare soluzioni per far sì che queste benedette assicurazioni non aumentassero nel tempo. Ad oggi abbiamo riscontrato, nonostante tutti i vari interventi del governo, che queste assicurazioni vengono tutti gli anni aumentate, ma è anche un problema di tanta gente sul territorio, soprattutto, purtroppo, nel sud Italia, che non ha la copertura assicurativa e chi deve pagare poi sono sempre quelli, sono sempre i soliti territori che pagano quello che è giusto pagare, altri purtroppo non lo fanno e le assicurazioni aumentano anche per questo, perché andiamo a pagare anche per chi non paga. Altre sono assicurazioni false, perché qualcuno gira anche con le assicurazioni false. Mi sembrava giusto che un Consiglio Provinciale portasse all’attenzione del governo, quindi dello Stato centrale, questo tipo di problematica o anche una soluzione, come ho scritto io nella mozione. Nella mozione c’è scritto: “Il Consiglio Provinciale

invita l’Amministrazione a rendersi parte attiva presso il governo nazionale affinché

venga attuato un intervento normativo per contrastare il grave e crescente

fenomeno della mancata copertura assicurativa per la responsabilità civile dei

veicoli in circolazione nel nostro paese”…[cambio lato audiocassetta n. 1]… con dei macchinari tecnologici che oggi ci sono, come il tagliando con il microchip che può essere rilevato dalla polizia locale quando controlla le varie autovetture sul nostro territorio, oppure in alternativa c’era quello tipo Telepass per le autostrade. Voi l’avete letta, è inutile che io stia qui a spiegarvela e a leggervela tutta. La mia intenzione era di metterla in votazione e di far sì che venga portata all’attenzione del governo centrale perché è assurdo che noi qui che dobbiamo continuare ad aumentare le assicurazioni perché comunque abbiamo dei tagli dal governo centrale e altre province che magari visto e considerato che hanno un problema di questo tipo, cioè il problema che nessuno controlla che i propri concittadini abbiano coperture assicurative non potranno mai riscuotere quello che devono riscuotere e quello che devono riscuotere vengono a riscuoterlo sempre da noi, sui nostri territori. Quindi chiedo che venga messa a votazione questa mozione. Se ci sono degli interventi ben vengano. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Dara. Ci sono

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interventi? Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Solo due parole per dire che sicuramente questa sta diventando… anche a causa dell’innalzamento abbastanza consistente delle tariffe assicurative, quindi il problema di avere in circolazione tutta una serie di mezzi che si sta riscontrando che sono sempre di più quelli che non la pagano, quindi che non hanno l’assicurazione. Questo sicuramente comporta un problema non indifferente. Da quello che vedo la mozione semplicemente invita a trovare delle soluzioni, dopo al di là che una Provincia faccia un controllo maggiore, una fa un controllo minore, ma sicuramente l’obiettivo è quello di fare in modo che in circolazione tutti gli autoveicoli che ci sono devono essere muniti di assicurazione proprio per garantire tutti, non solo se stessi ma anche gli altri che sono in circolazione. Per questo motivo condivido questa mozione, quindi voterò a favore. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Tiana. Consigliere Negrini. Consigliere Negrini: Noi voteremo a favore di questa mozione e le motivazioni le ha sostanzialmente già espresse il Consigliere Tiana. Non solo si deve assolutamente evidenziare questo problema che viene enunciato nella mozione, cioè che molti non pagano, però è altresì vero che non possiamo dimenticare che in Italia esistono le tariffe credo più alte in Europa per quanto riguarda la responsabilità civile degli automezzi e spesso e volentieri l’Antitrust, l’autorità di garanzia del mercato, ha più volte ripreso le compagnie assicurative su questo problema, perché da un lato ci può essere la persona che non fa il suo dovere nel pagare l’assicurazione ma purtroppo a volte ci sono dei ritardi nei pagamenti proprio per mancanza di quattrini nelle tasche di chi ha un autoveicolo. Dopo di che dovrebbe star fermo perché purtroppo può creare dei danni molto pesanti a persone che non c’entrano assolutamente nulla. Quindi noi voteremo a favore ma è un problema che assolutamente il Parlamento deve affrontare. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Grazie Presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole perché siamo sostanzialmente d’accordo con quanto proposto nella mozione. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Altri interventi? Consigliere Montagnini. Consigliere Montagnini: Faccio la mia dichiarazione di voto. Voterò a favore però voglio sottolineare una cosa perché secondo me chi al giorno d’oggi gira senza assicurazione può essere sia del nord che del sud, quindi noi dobbiamo condannare qualsiasi atteggiamento in maniera generale, quindi non che quelli del nord sono bravi e quelli del sud sono degli scansafatiche. L’unica cosa che voglio che rimanga a verbale è questa.

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Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Consigliere Dara. Consigliere Dara: Volevo soltanto dire che non lo dico io, lo dice la statistica dell’associazione delle assicurazioni che più di 3 milioni di autovetture che circolano senza assicurazione circolano nel sud Italia. Sicuramente ci saranno certe che girano anche qui nel nord, però dai dati che ho ricavato io dal sito dell’associazione delle assicurazione italiane risulta che 3 milioni di autoveicoli sono purtroppo nel sud Italia. Volevo solo fare questa specifica. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Comunque testimoniano le forze dell’ordine che anche qui al nord, anche in provincia di Mantova, è molto diffuso, purtroppo. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 19

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa.

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7) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, sull'utilizzo dei

maggiori utili delle aziende partecipate, a favore delle famiglie in difficoltà

Considerato che il nuovo governo ha varato una manovra, inadeguata e iniqua, soprattutto per il Nord Italia e che andrà a colpire molte famiglie che già oggi sono in difficoltà, (lavoratori, pensionati, ecc.).

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MANTOVA IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE

a stabilire che le aziende partecipate della Provincia, a partire dall’esercizio finanziario 2012, pongano fine a:

• Ogni forma di sponsorizzazione per manifestazioni di qualsivoglia tipologia;

• All’erogazione di contributi a terzi di qualsiasi tipo e natura.

• Impegna infine l’Amministrazione a far sì che, i maggiori utili derivanti alla Provincia dalle scelte sopraindicate, siano destinati a rimpolpare il bilancio dell’assistenza a favore delle famiglie in difficoltà economica a partire dagli anziani e dalle famiglie con disabili.

Il Consigliere Dara dà lettura della mozione Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Dara. Ci sono interventi? Consigliere Negrini. Consigliere Negrini: Il problema sollevato dalla mozione è corretto ma purtroppo è impedito a noi, per la costruzione del Bilancio, poter dare un voto favorevole. Che ci siano famiglie in difficoltà anche sul nostro territorio è assolutamente vero, che il numero di queste famiglie sia in costante aumento è assolutamente vero, che ci siano famiglie che fino a qualche anno fa si potevano dire non dico benestanti ma qualcosa come giornalisticamente viene chiamata classe media oggi si trovano in oggettiva difficoltà ad affrontare le spese vive che quotidianamente o mensilmente una famiglia normale deve affrontare è assolutamente vero. È altresì vero che purtroppo gli enti locali, attraverso le loro partecipate, riescono ad ottenere degli utili per rogare dei servizi, dopo ognuno può giudicare se questi servizi o addirittura gli stessi aiuti, perché in alcuni settori il lavoro sia dell’Assessore Castelli che dell’Assessore Magri lo dimostra, cerchiamo di andare incontro anche alle esigenze di queste famiglie. Sarebbe necessario invece che chi è proprietario di società soprattutto a livello statale che macinano utili in modo spaventoso – mi riferisco a ENI, a ENEL, a TERNA, a SNAM Rete Gas, a Poste Italiane, a Cassa Depositi e Prestiti e via discorrendo -, è vero che quei quattrini finiscono nel calderone del bilancio dello Stato attraverso i dividendi che il Ministero del Tesoro acquisisce ma è altresì vero che spesso e volentieri troviamo degli sprechi non solo negli investimenti di queste società ma anche

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nell’utilizzo di questi fondi da parte dello stesso Ministero. Io invito a ritirare la mozione non perché solleva un problema inesistente, solleva un problema che esiste ed è grave. Purtroppo l’Amministrazione provinciale ha una sola partecipata che dà dividendi di una certa consistenza che è Autobrennero, tutte le altre società danno qualcosa ma si tratta di cifre che assolutamente non possono essere utilizzate per affrontare questo tipo di problematica. Con i dividendi di Autobrennero noi riusciamo anche a far quadrare un bilancio che per i tagli del governo e per la mancanza di entrate costanti sarà sempre più difficile far quadrare non solo quest’anno ma anche negli anni successivi, perché la sofferenza degli enti locali va da Livigno a Pantelleria, anche per quelli che sono definiti virtuosi. Alcuni Comuni sono arrivati addirittura a fare il gesto, come il Comune di Torino nel mese di dicembre (Sindaco Fassino), di sforare il patto di stabilità volutamente, proprio perché non si riesce più a far quadrare. L’alternativa è quella di tagliare non dico dei servizi che sono degli orpelli ma dei servizi che sono ormai essenziali. A questo punto è necessario che il governo capisca che l’architettura dello Stato italiano non è solo il governo centrale, è il governo centrale, certo, ma sono le Regioni, le Province, i Comuni. Quindi di conseguenza non è possibile scaricare tutti gli sforzi per poter recuperare risorse uccidendo altre istituzioni repubblicane, perché ci sono oggettivamente degli enti locali che sono in una difficoltà enorme nel chiudere i loro bilanci. Detto questo, io invito al ritiro, se non verrà ritirata la mozione magari riformulata facendo un invito al governo a utilizzare gli utili delle sue partecipate, delle partecipate del Ministero del Tesoro che danno dividendi di miliardi di euro per aiutare le famiglie in difficoltà, in parte ovviamente, io voterei sicuramente a favore. Chiedere una cosa così all’Amministrazione provinciale non è possibile dare una risposta positiva perché oggettivamente senza i soldi dei dividendi di questa società faremmo fatica a chiudere il bilancio. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Dara. Consigliere Dara: Io non sono intenzionato a ritirarla perché non si parla solo di partecipate ma si dice anche: “Impegna infine l’Amministrazione a far sì che, i

maggiori utili derivanti alla Provincia…”, quindi i soldi disponibili. Io adesso non è che voglio rinvangare tanto però 18 mila euro, 16 mila euro per Facebook, 13 mila euro per i mobili della Presidenza… Insomma, se si va a tagliare da altre parti certe spese… Capisco che ci sono delle spese di gestione però se c’è l’impegno effettivo da parte della Provincia ad andare a raschiare il barile per far sì che queste spese che magari sono superflue, cioè che non servono, possano essere girate comunque… Questo è un segnale che la Provincia può dare. Io ho riportato apposta lavoratori, pensionati e disabili perché comunque non so se i disabili ma le altre due erano nel vostro programma elettorale. Nel vostro programma elettorale c’era scritto che bisogna aiutare i lavoratori, i disabili, la gente che sta peggio. Io l’ho proposto apposta perché dopo un anno che siete insediati viste le difficoltà economiche che ci sono mi sembrava opportuno dare una scossa a questa Amministrazione provinciale che mi sembra un po’ ferma. La mia intenzione è di portarla a votazione, mi sembra che chiedere un impegno di attenzione su delle

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spese che possono essere evitate, a favore di persone che magari stanno peggio di noi, sia una cosa fattibile. Non è che stiamo chiedendo di destinare 1 milione di euro o 2 milioni di euro alle famiglie, perché so anch’io le problematiche della Provincia, però di stare un po’ più attenti a certe spese, perché non credo che Facebook, i mobili, piuttosto che altre cose servano per forza. Io cerco di portarla a votazione questa mozione. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Aveva chiesto la parola il Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: L’intervento che ha fatto appena adesso il Consigliere Dara dimostra la motivazione vera perché è stata presentata questa mozione, perché non è che la gente è in difficoltà in questi ultimi 4 mesi, penso che sono diversi anni che i lavoratori, le famiglie, sono in estrema difficoltà ma proprio a causa del governo precedente, il governo Belusconi a cui la Lega partecipava attivamente, che ha fatto degli interventi di manovre economiche molto pesanti che hanno portato a una situazione abbastanza pesante. Sicuramente il governo Monti non è che ha fatto un passo indietro ma è intervenuto da una parte per cercare di recuperare una credibilità internazionale di cui sicuramente vi era un bisogno notevole. Non è che sto dicendo che condivido gli interventi di carattere economico che sta facendo il governo Monti ma sicuramente questo è un ragionamento di carattere generale del perché oggi ci troviamo con le famiglie, i lavoratori, i pensionati e sicuramente anche le piccole imprese che sono in estrema difficoltà. Io penso che se ci troviamo con una scarsità di risorse, con i trasferimenti da parte dello Stato in misura sempre minore in questi anni e adesso a maggior ragione con questa crisi economica spaventosa a cui ci ha portato il precedente governo e ci troviamo a dover fare i conti, sicuramente questo cercare di tagliare i costi sugli sprechi è uno degli obiettivi che questa Amministrazione dovrà assolutamente fare e quindi questo ragionamento dovrà essere inserito all’interno del Bilancio di Previsione per il 2012 che andremo a fare. Questa è la cosa su cui si sta cercando di mettere mano e di capire in che modo intervenire. Sicuramente non ci possiamo più permettere di fare delle spese pazze e se ci sono state bisogna cercare di correggere ma questo deve essere un impegno da parte di tutti noi. Proprio per queste motivazioni ritengo che questa è una mozione in cui… già quei pochissimi utili, come diceva il Consigliere Negrini prima, che derivano da queste partecipate non si possono prendere e decidere tout court di usarli, devono essere valutati all’interno di un ragionamento complessivo. Io penso che già aver messo a disposizione per una provincia 100 mila per intervenire sulle famiglie bisognose sia stato un intervento abbastanza importante. Questo vuol dire che non è che non si è attenti a queste problematiche, anzi si è molto attenti, solo che ognuno ha le sue competenze, per quanto ci riguarda si sta cercando di intervenire e di valutare attentamente. Ecco perché questa mozione dal mio punto di vista non può avere, almeno dal mio punto di vista, esito favorevole proprio per le motivazioni che in parte sono strumentali proprio perché fanno riferimento a quello che si è detto in campagna elettorale. Mi sembrava un pensiero fuori luogo.

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Presidente del Consiglio- Simone Pistoni: Prego Consigliere Cavaglieri. Consigliere Cavaglieri: Grazie Presidente. Pur condividendo le ragioni delle opzioni per il no di chi mi ha preceduto e rispettando senza nessun intento polemico quanto ha detto Dara nel secondo intervento ritengo che il suo secondo intervento sia rivelativo della natura di questa mozione. Ritengo che il problema non stia qua, voglio dire mettere insieme questi due ordini di problematiche e di grandezze. A me pare che alla base di tutto ci sia una posizione ideologicamente pregiudiziale nei confronti delle aziende partecipate, che siccome potrebbero avere degli utili allora è meglio che vengano direttati là dove c’è bisogno. Il problema è che queste aziende hanno il bisogno di funzionare meglio, di essere vigilate meglio, altrimenti la natura di questa mozione mi sembra rivelare l’impotenza della politica di scegliere il governo di queste aziende, di scegliere il governo nei suoi uomini, nei suoi effetti, nei suoi principi informatori. Siccome sono cose che stanno male dove c’è dispersione e dispersione ce n’è dappertutto, qualche volta anche nel fare i nostri Consigli Provinciali abbiamo delle dispersioni. Io credo che non si possa risolvere il problema delle povertà, dello stato del bisogno, partendo da un presupposto ideologico che nega la funzione delle partecipate o le mette in dubbio o comunque le vede come luogo di non efficacia e di non efficienza. Io credo che la politica deve riappropriarsi del ruolo di controllo degli organi, delle finalità, correggere le distorsioni, ma le partecipate devono – questo è il presupposto perché ci siano a qualsiasi livello partecipate – produrre redditi in chiave non speculativa per investimenti, per produrre servizi e noi dobbiamo avere solo questa direttiva mentale e politica. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Ha ritirato l’intervento Meneghelli. Consigliere Dara: Una precisazione, perché o ci stiamo prendendo in giro… Io non ho presentato la mozione per quello che ho detto dopo, la mozione che ho presentato ve l’ho letta. Il Consigliere Negrini ha risposto che l’Amministrazione provinciale e le partecipate non hanno la possibilità di garantire dei fondi per quello che ho chiesto in questa mozione. Io ho semplicemente detto, ma non per uso strumentale altrimenti lo avrei scritto qui… quindi Facebook, i mobili l’ho detto dopo perché Negrini ha detto “I soldi non ci sono”. Invece i soldi ci sono perché vengono spesi, lo abbiamo visto in queste due occasioni. Avrei evitato di dirlo, però vista la risposta data dal capogruppo… Io prendo atto che c’è una crisi, ci sono delle famiglie in difficoltà, la Provincia può prendere tutti i mobili che vuole però dico c’è questo tipo di problema, ci sono delle partecipate che guadagnano, c’è l’Amministrazione che potrebbe stare un po’ più attenta a certe spese e c’era nel vostro programma elettorale. Quindi presento la mozione in questo senso, poi dopo prendete tutti i mobili che volete e tutti i siti internet che volete, però io la presento, mettiamola in votazione. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: La parola al Consigliere Barai.

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Consigliere Barai: Grazie. Per dichiarazione di voto. Non voglio entrare nella diatriba però a parere mio questa è una mozione che va ad incidere sul bilancio dell’ente in quest’ottica. Solo in quest’ottica potrebbe essere vista, a sé stante non ha nessun senso. La borsa della spesa è sempre quella dell’ente, quindi che decidiamo di utilizzare parte dei fondi per l’ente per le famiglie in difficoltà questo la Provincia lo fa. Che poi questi fondi noi li battezziamo che derivano dalle società partecipate o che derivano da altro non ha senso. In ogni caso va visto sul bilancio dell’ente, non possiamo adesso impegnare parte del bilancio dell’ente quando non abbiamo sott’occhio tutto il quadro generale, penso che non sia neanche una cosa fattibile. Quindi votiamo negativamente. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie. Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Grazie Presidente. Io ho solamente alcune perplessità, nel senso che in sostanza l’aiuto alle persone che stanno vivendo questa crisi con la perdita del lavoro o comunque ai disabili perché purtroppo i servizi vengono sempre più ristretti proprio per le ristrettezze economiche degli enti locali. Mi perdonerà il Consigliere Dara però io sono fortemente dubbioso che ci siano delle partecipate della Provincia che facciano utili tali da poter essere dirottati senza andare a dare fastidio, tra virgolette, al bilancio dell’intero ente. Effettivamente questa decisione si potrebbe prendere nel momento in cui si hanno i dati dei bilanci delle partecipate dove si va ad assodare che effettivamente ci sono degli utili, perché io penso che siano ben poche le partecipate che abbiano avuto degli utili tali da essere spostati nel bilancio su questi fondi. Io comunque annuncio il mio voto di astensione. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Refolo. Dichiarazione di voto. Consigliere Dara: Il nostro voto sarà favorevole però io voglio rileggere il Consiglio Provinciale cosa impegna a fare l’Amministrazione: “Impegna a stabilire che le aziende partecipate della Provincia a partire dall’esercizio finanziario 2012 pongano fine a ogni forma di sponsorizzazione per manifestazioni di qualsiasi tipologia, all’erogazione di contributi a terzi di qualsiasi tipo e natura; impegna infine l’Amministrazione a far sì che i maggiori utili derivati alla Provincia dalle scelte sopra indicate siano destinati a rimpolpare il Bilancio dell’assistenza a favore…” di quello che ho detto prima. Avete capito? Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Penso che tutti quanti abbiamo compreso. Consigliere Dara: Avete capito ma votate contro. Il nostro voto comunque sarà favorevole. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Altri interventi? Il Presidente forse

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voleva fare una dichiarazione o comunque un intervento. Alessandro Pastacci – Presidente: Rispetto alla riflessione che poteva portare a una mozione come questa, che metteva tutta una serie di elementi in discussione rispetto alle partecipazioni e quindi poteva anche essere di interesse, mi sembra che le questioni portate in modo anche un po’ strumentale ulteriormente, anche perché sui giornali sono già passate, hanno fatto vedere… qui c’è un ente di 400 dipendenti, ogni tanto qualche sedia si rompe. Sappiate che un amministratore deve fare anche queste cose. Ma quando si utilizzano certi temi, soprattutto riguardo i bisogni e le necessità delle famiglie bisognerebbe anche pensare dove stanno oggi in capo le competenze riguardo ai servizi socio assistenziali e sanitari. Allora forse in questo Consiglio ci dovremmo chiedere non tanto di qualche…rispetto alla competenza che questa Provincia non ha o ha in maniera molto marginale sull’ambito socio assistenziale, che hanno in capo i Comuni e ha in capo la Regione, perché i Piani di Zona sono stati ridotti in alcuni casi del 90% di trasferimenti. Questo ce lo dicono i Piani di Zona . Allora, forse, non ci dovremmo chiedere…perché dopo si dà la colpa al fondo nazionale che è stato tagliato, si dà all’altro fondo nazionale che è stato tagliato e quindi le Regioni sono state costrette. Però io no ho ancora sentito da parte di nessuno che forse ci sarebbe la necessità di andare a rivedere i costi complessivi delle agenzie regionali, compresa l’ASL, che apriamo sui giornali paginate di dirigenti. Probabilmente un po’ di razionalizzazione della spesa sulle strutture socio assistenziali rispetto ai fondi che arrivano ai cittadini sarebbe necessario iniziare a fare. Questa è una riflessione che io pongo anche come riflessione più ampia, probabilmente non figlia di questa mozione assolutamente, per la quale dichiaro il mio voto contrario, perché si rischia di strumentalizzare un tema rispetto ad una condizione molto più ampia e preoccupante di politiche sociali che hanno preso una piega ben definita, ci sono Comuni, la maggior parte dei Comuni mantovani, in gravissime difficoltà nel riuscire a sostenere i medesimi servizi socio assistenziali degli anni scorsi perché i fondi regionali sono calati drasticamente. Allora noi abbiamo visto l’aumento dell’addizionale Irpef regionale schizzare ai massimi, abbiamo visto l’aumento al massimo dell’addizionale Irpef regionale e il taglio dei fondi per il socio assistenziale. Allora probabilmente dovremmo prendere una posizione sul fatto che forse ci vorrebbe qualche fondo in più da poter gestire oggi, in una congiuntura di bisogno e cercare di alleggerire qualche struttura, forse razionalizzando qualche struttura, forse tanti presidi anche della Regione sul territorio andrebbero un po’ rivisti, un po’ riorganizzati. Questo non lo sto dicendo solo io, sono confronti che si fanno anche con la Regione. Allora probabilmente questi processi vano accelerati, forse sarebbe pensabile che se esistono le Provincia, e oggi non esiste legge che ne preveda la cancellazione e che ne preveda la revisione delle competenze, probabilmente qualche attività che oggi svolge lo STER potremmo svolgerla noi. Secondo me è finito il tempo in cui non bisogna toccare nulla e non ci si può confrontare perché altrimenti si ha paura di toccare i piedi degli altri. No, bisogna iniziare a razionalizzare realmente la spesa. Dobbiamo iniziare a ragionare su delle voci vere perché altrimenti qui chi fa le

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politiche socio assistenziali non viene mai chiamato in causa. Calano i fondi, c’è il problema con i Comuni, ci sono problemi nelle cooperative, ci sono problemi nelle comunità però i fondi calano. Allora razionalizziamo la spesa, se riteniamo che quella sia una priorità cerchiamo di contenere tutte quelle che sono le spese di questa macchina sia a livello locale, come stiamo cercando in parte di fare per quello che ci è possibile anche nel discorso della riorganizzazione, per quanto riguarda le presenze che noi abbiamo di questa struttura. Abbiamo una struttura con 420 persone che tutti i giorni vengono a lavorare, che lavorano in spazi, che vanno manutenuti, che si siedono su delle sedie, che lavorano a dei tavoli, come succede nelle normali aziende e che devono sottostare a tutte le regole previste dal nostro ordinamento. Però sicuramente uno sforzo lo stiamo facendo, io spero lo si stia facendo anche in altri enti. Questo probabilmente è un impegno che potremo prenderci di controllare quanto avviene anche negli altri enti perché, purtroppo, sento parlare tanto di tagli ma poco di razionalizzazione della spesa. Consigliere Dara: Mi auguro che razionalizzerete anche qui in Provincia e comunque non pensavo di sollevare un caso politico. Le prime cose che mi sono venute in mente sono quelle che ho letto sui giornali. Ma non le ho mica fatte io quelle spese lì, le avete fatte voi. Non era per attaccare il Presidente, lo avrei scritto nella mozione. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Continua ad andare un po’ fuori tema perché la mozione. Consigliere Pasetti, prego. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Voglio soltanto replicare a quanto ha affermato e dedotto il Presidente della Provincia Pastacci. Parlare di razionalizzazione nei confronti di altri enti o altre agenzie guardando la pagliuzza nell’occhio altrui non è indicato perché la mozione parla chiaro. Se poi si vuol vedere un’altra cosa ed era quanto meno una replica ad una deduzione di un Consigliere, se vogliamo questo benissimo. Per quanto riguarda il discorso dei mobili lo sanno tutti, è inutile che lei, signor Presidente, si arrampica sugli specchi, quelli erano destinati al suo ufficio. Purtroppo vista la campagna mediatica negativa per lei questi mobili sono stati messi in un altro posto che non sono utili, anche perché i mobili che poi sono stati portati via da dove sono stati messi quelli nuovi sono stati destinati ad altri uffici. La motivazione uscita sui giornali, la motivazione che lei ha addotto era quella che questi mobili vecchi non rispettavano le regole di sicurezza vigenti. Pertanto non capisco perché sono stati consegnati e messi in altri uffici. Il punto qual è? È che questa è una mozione politica che il Consiglio Provinciale deve valutare, è una mozione che richiede in questo momento di crisi, in questo momento dove effettivamente i fondi per il sociale sono diminuiti, colpa dello Stato, colpa della Regione, qui siamo in Provincia, per cui la valutazione nostra e del mio gruppo era quella di dire: tenuto conto che ci sono dei fondi che arrivano… Non tutte le Province d’Italia hanno l’Autobrennero, come non tutte le Province d’Italia hanno un dipendente Facebook che prende 18 mila euro l’anno, nessuno cambia, in questo momento di crisi, i mobili per 10 mila euro e non

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tutte le Province d’Italia consegnano a pioggia a qualsiasi Comune della provincia a scopo…chissà a scopo conciliativo con tutti i Comuni. Per cui le vostre deduzioni le rimandiamo al mittente, questa era una mozione esclusivamente presentata per dire: in questo momento di difficoltà chi è che è più soggetto a questo tipo di problema, a questo tipo di valutazione? Sono i pensionati, le persone disabili. Per cui abbiamo proposto una cosa molto semplice. C’è la volontà o non c’è la volontà politica di farla? Non c’è la volontà. Se vogliamo arrampicarci sugli specchi è un altro paio di maniche. Tutto quello che è successo dopo, in questa discussione che poi è nata è un discorso nato esclusivamente da voi per difendervi da una cosa che era la vostra non volontà a guardare sul sociale. Alessandro Pastacci – Presidente:… a distribuire quei 10 milioni di fondi ai partiti che avete sul conto corrente ne daremmo di risposte ai bisogni… Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Stefanoni. Consigliere Stefanoni: Stiamo un po’ cadendo in un confronto che è particolarmente sbagliato. Credo che l’attenzione posta dal Presidente agli altri enti che potrebbero intervenire sia fuori luogo, nel senso che noi facciamo parte della Provincia, cerchiamo di dare una soluzione, seppur minima, a un problema che effettivamente colpisce tutti, in particolare i nostri cittadini. Dobbiamo smetterla di guardare sempre a ciò che fanno gli altri, credo che dobbiamo tutti prenderci il nostro fardello e cercare di dare il nostro contributo affinché le cose possano cambiare. Tutti noi siamo responsabili di questa situazione, ci dobbiamo anche assumere questa responsabilità e trovare anche le soluzioni, anche se sono magari non particolarmente significanti, però la soluzione la dobbiamo anche cercare noi nel nostro piccolo, anche attraverso la riduzione degli sprechi che è facile vedere che ci sono. Ci sono nella Provincia ma ci sono anche negli altri enti giustamente, però noi facciamo parte della Provincia e dobbiamo cercare di ridurre i nostri. Noi facciamo la nostra parte e poi pretendiamo anche che gli altri facciano la loro. Grazie.

Esce Negrini Presenti 18

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Io volevo fare una dichiarazione di voto perché penso che sia inaccettabile il fatto che il votare contro questa mozione vuol dire non andare incontro alle esigenze delle famiglie oppure dei lavoratori. Io penso che voi avete una responsabilità per questi anni che avete amministrato, 10 anni che avete amministrato e avete una responsabilità enormi. Oggi non potete venire, dopo tre mesi che siete fuori dal governo, a dire che se noi non votiamo la mozione siamo quelli che non andiamo incontro. Noi andiamo incontro, l’ho già spiegato prima, non voglio ripeterlo. In base alle competenze che ha la Provincia mi sembra che

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stiamo cercando di intervenire per quello che è possibile. Dall’altro sicuramente sarà compito nostro fare in modo nel Bilancio di Previsione di andare a evitare tutto quello che riguarda gli sprechi o le spese superflue. Quindi votare contro questa mozione è solo per evitare di accodarsi a una strumentalizzazione che si vuol fare di questo argomento. Il mio voto sarà contrario. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 5 (Pasetti – Meneghelli – Stefanoni –

Dara - Pippa)

Contrari:

n. 12

Astenuti: n. 1 (Refolo)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinta la deliberazione stessa.

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8) Mozione presentata dal Capogruppo PD Francesco Negrini, per la

pubblicazione sul sito della Provincia delle deliberazioni di Consiglio, di

Giunta e delle Determinazioni dirigenziali

Considerato

Che la normativa vigente ha eliminato l’albo pretorio in forma cartacea istituendo quello on line.

Verificato

che il sito della amministrazione provinciale di Mantova è dotato di albo pretorio on line, ma che in data 16/01/2012 erano consultabili solamente

2 determine

2 bandi e gare

3 atti amministrativi

1 atto del presidente

Mentre erano presenti tutte le delibera di giunta e di consiglio.

Valutato che,

la trasparenza e la conoscenza dell’operato della amministrazione pubblica è fondamentale per il controllo democratico della spesa pubblica.

Il Consiglio Provinciale di Mantova:

impegna il Presidente della Provincia Alessandro Pastacci e il Presidente del Consiglio Simone Pistoni ad attivarsi perché entro un mese dalla data di approvazione della presente mozione siano pubblicati tutti gli atti della provincia ed in particolare le determine.

Impegna altresì il Presidente del Consiglio ad inviare la presente deliberazione al Prefetto di Mantova

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Il Consigliere Negrini non c’è, quindi passiamo a quella successiva.

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9) Mozione presentata dal Consigliere PDL Maurizio Pellizzer, per l’istituzione

della Stazione Unica Appaltante Provinciale

Il sottoscritto Maurizio Pellizzer, consigliere provinciale,

premesso che al fine di razionalizzare ed economizzare le procedure di gara, l'art.

23, commi 4 e 5, del d.l. 201/2011 (convertito con Legge 214 del 23/12/2011)

prescrive che i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti appartenenti alla medesima

Provincia sono “obbligati” ad avvalersi di una unica centrale di committenza per

l'acquisizione di lavori, beni e servizi;

considerato che con il DPCM 30 giugno 2011 sono stati definiti i soggetti che

possono aderire alla Stazione Unica Appaltante (amministrazioni dello Stato,

regioni, enti locali, altri enti pubblici non economici, organismi di diritto pubblico,

associazioni, unioni, consorzi da essi costituiti, imprese pubbliche), le attività ed i

servizi svolti dalla SUA relativamente a servizi, lavori, forniture (collaborare alla

stesura degli elaborati tecnici e degli atti di gara, concordare le modalità di scelta

del contraente, definire i criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa,

nominando la commissione giudicatrice, i criteri di valutazione delle offerte, curare

lo svolgimento delle procedure in tutte le sue fasi, curare gli eventuali contenziosi,

fornendo elementi per la difesa in giudizio, collaborare alla stipula del relativo

contratto, collaborare con la Prefettura in attività di monitoraggio e controllo degli

appalti) ed i contenuti delle convenzioni da stipulare tra SUA ed ente aderente

(ambito di operatività, importi di gara, modalità di rimborso dei costi sostenuti dalla

SUA);

PROPONE

Che la provincia di Mantova, nell’interesse dei Comuni oggetto dalle disposizioni

richiamate in premessa, in accordo con la Prefettura, si attivi al fine di

intraprendere una soluzione di tipo consortile in materia di appalti pubblici

adottando questa formula, quale utile strumento nell’attività di prevenzione delle

infiltrazioni della criminalità organizzata. Già molte province italiane hanno aderito

all’istituzione della Stazione Unica Appaltante, ottenendo ottimi risultati e dando un

segnale importante in termini di trasparenza e correttezza.

Che la Provincia di Mantova metta a disposizione il proprio Ufficio Appalti, struttura

di esperienza e competenza riconosciute, per affiancare i piccoli Comuni del

territorio e faccia la proposta di avviare un tavolo tecnico che definisca in tempi

brevi il percorso per l’adozione della Stazione Unica Appaltante provinciale.

PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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L’obiettivo è chiaramente abbassare il livello di contenzioso legato agli affidamenti

degli appalti, rendere più efficiente il sistema e razionalizzare i costi in un ottica di

massima trasparenza;

La procedura, dal bando di gara fino alla aggiudicazione finale, spetterà alla

stazione unica, mentre il comune resterà responsabile delle fase precedente

(programmazione e progettazione) e delle fasi successive alla gara (stipula del

contratto).

CHIEDE

L’inserimento della presente mozione, nonché la discussione, nell’ordine del

giorno del primo Consiglio Provinciale che verrà convocato successivamente alla

presentazione della stessa.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Mi ha comunicato prima il Consigliere Pellizzer che l’ha ritirata.

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10) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, a favore della

dismissione della partecipazione societaria della Provincia di Mantova in

"Valdaro Spa”

PREMESSO CHE

- la Provincia di Mantova è socia della società “Valdaro SPA” a partecipazione interamente pubblica, con capitale sociale di € 1.342.640,00 interamente versato di cui possiede 6.250 azioni per € 322.750,00 nominali, pari al 24,03% del capitale sociale;

RILEVATO CHE

- il Consiglio Provinciale provvederà nella seduta del prossimo 20 febbraio 2012, con buona probabilità, alla dismissione della partecipazione societaria in alcune società partecipate;

- la motivazione delle scelte della richiesta dell’Amministrazione Provinciale sarebbe dovuta all’art. 3, comma 27 della Legge n. 244/2007 (Legge Finanziaria 2008), la quale stabilisce che, al fine di tutelare la concorrenza ed il mercato, le amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.01 e s.m.i., non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società;

- spetta al Consiglio valutare quali siano le partecipazioni ritenute non più strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali della Provincia di Mantova e decidere di procedere alla loro dismissione;

CONSIDERATO CHE

- la “Valdaro Spa.” è, per lo più, una sorta di immobiliare che vende aree industriali e non eroga alcun servizio per la comunità;

- I bilanci della società degli ultimi tre anni non sono stati positivi e, i debiti della stessa sono sempre molto più ingenti e preoccupanti;

p.q.m.

Il Consiglio Provinciale di Mantova esprime

1. di dare atto che, per le motivazioni sopra esposte, non è più strategica per il perseguimento dei fini istituzionali dell’ente, la partecipazione della Provincia di Mantova in “Valdaro S.p.a.”;

2. di autorizzare, per le motivazioni sopra esposte, la dismissione totale, nelle forme previste dalla vigente normativa e dallo statuto sociale, della totale partecipazione nella società “Valdaro S.r.l.”, pari al 24,03% del capitale sociale, di quote per un valore nominale di € 322.750,00;

3. di richiedere all’Amministrazione Provinciale e al Presidente stesso di compiere tutte quelle formalità necessarie per la dismissione della società de qua.

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Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: C’è qualcuno che vuol intervenire sul punto n. 10? Prego. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Ho un ordine del giorno diverso perché ho fatto riferimento a quello che è stato predisposto nell’O.d.G. dei capigruppo. Molto brevemente, la Valdaro è una partecipata della Provincia di Mantova, è una partecipata che negli ultimi 3 anni ha avuto dei bilanci in negativo e ha un solo ed esclusivo fine che è quello di essere una sorta di immobiliare che vende ed acquista terreni. Nel precedente Consiglio Provinciale abbiamo proceduto alla dismissione di partecipazioni in aziende da parte della Provincia per una motivazione molto semplice, data da due fattori: uno che la normativa, la legge finanziaria del 2008, stabilisce che tutti gli enti pubblici non possono costituire società che hanno in oggetto una produzione di beni e servizi che non sono strettamente portati al perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Pertanto in questo caso se dovesse essere questo il fine della società dovrebbe l’ente territoriale procedere alla sua dismissione. Pertanto per le motivazioni che ho detto, nel senso che la Valdaro non ha alcun fine per il perseguimento dei fini istituzionali e per la stessa motivazione per la quale noi abbiamo proceduto per le altre società partecipate chiedo che il Consiglio consideri da una parte non avente un fine istituzionale all’ente questa società ed autorizzare pertanto la Giunta e il Presidente alla dismissione totale della partecipazione alla società Valdaro. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Altri interventi? Consigliere Morselli. Consigliere Morselli: Voglio ricordare al Consiglio che come gruppo del PD abbiamo già portato all’attenzione sia nella Commissione che all’interno del Consiglio quella che è la valutazione del nostro gruppo e cioè che invece riteniamo che la Valdaro SpA abbia una valenza strategica nell’opera e nell’azione dell’Amministrazione provinciale, sia per le sue connessioni con il discorso anche del porto, di cui ricordo la Provincia è l’autorità locale, diciamo così. Io ritengo che sempre di più invece, come credo anche l’Amministrazione stia facendo in collaborazione difficile …[cambio audiocassetta da n. 1 a n. 2]… prima o poi, visto che rappresenta anche un territorio e un Comune che è in piccolissima parte sempre socio della Valdaro SpA. mi piacerebbe sapere cosa ha in mente effettivamente il socio di maggioranza, anche perché per quello che continuiamo a leggere quanto meno sulla stampa perché riunioni in questo senso mi pare che finora non siano state fatte, ogni volta leggiamo che il Presidente, magari con l’attenzione della collettività, ha un’idea per essere poi magari smentito da un altro Assessore o per prese di posizioni molto diverse soprattutto da parte dei componenti della Lega di quella maggioranza. Io ritengo, invece, che la società probabilmente modificando anche il tiro rispetto a quella che è stata la sua attività sino ad ora ma che ha una sua derivazione storica, parte molto da lontano e quindi ha un imprinting particolare, se fino adesso si è limitata a svolgere questo ruolo di immobiliare, sostanzialmente di compravendita di terreni, credo che in futuro la sua mission possa essere anche modificata ma secondo me sicuramente non

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abbandonata. Quindi io ritengo che l’impegno dell’Amministrazione provinciale debba essere tale e quindi continuare a considerare Valdaro SpA come una delle società a cui far riferimento. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Morselli. Ha chiesto la parola il Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Grazie Presidente. Io su Valdaro ho un’idea un pochettino differente rispetto a quella che viene proposta dal Consigliere Pasetti, ma non perché la ritenga una partecipata che sia di importanza strategica, almeno per come è strutturata in questo momento per la Provincia. È una società che va modificata fortemente perché anche la gestione del porto che citava il Consigliere Morselli prevede che la Valdaro diventi una società dapprima in house veramente, perché non mi pare vi siano stati passaggi in Consiglio Comunale dei vari soci per la trasformazione in house… Intervento fuori microfono Consigliere Refolo: …deve avvenire anche nel Comune socio di maggioranza. Quindi come avevo anche presentato in un’interpellanza mesi orsono io sono per una parziale dismissione da parte della Provincia del capitale investito perché ritengo, per come è strutturata in questo momento, per i bilanci che ha presentato e per quello che tratta, che in questo momento tratta principalmente lottizzazioni di terreno e quindi in questo è solamente una società immobiliare, specialmente in questa congiuntura economica dove questi beni subiscono delle fortissime svalutazioni noi rischiamo che questo 24% che possediamo della Valdaro anche se noi andiamo a liquidare tutta la società va a finire un po’ l’indebitamento, un po’ la perdita di valore dei terreni, praticamente andiamo a perdere buona parte di questo capitale che la Provincia ha investito. Io sono per una parziale dismissione a favore dei Comuni che in questo momento stanno beneficiando di alcune opere. Si parla tanto di Grande Mantova, io direi che bisogna anche iniziare sulle partecipate. La Grande Mantova è una condivisione di servizi dove i Comuni devono anche partecipare in maniera superiore a queste partecipate da cui traggono beneficio. Logicamente però la Provincia deve mantenerne il controllo con una percentuale molto più bassa di quella che è adesso, perché siamo davanti a un rischio molto forte di un deprezzamento di questi terreni e quindi di un deprezzamento del capitale investito. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Refolo. Qualche altro intervento? Prego Stefanoni. Consigliere Stefanoni: Mi piacerebbe sapere se l’Amministrazione provinciale ritiene la Valdaro altamente strategica e quindi che si debba continuare a supportare in questa posizione. Grazie.

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Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Consigliere Stefanoni. Ha chiesto la parola il Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Sarò molto breve. Molte volte il mio gruppo consiliare ha proposto delle mozioni e ha visto le eccezioni proposte dalla maggioranza dicendo che erano sempre contro la legge perché la Provincia non era competente in materia, perché era un’esclusiva perdita di tempo. Io vorrei ricordare che la legge finanziaria del 2008 parla chiaro, per cui stabilisce che un ente territoriale non può né assumere né mantenere direttamente partecipazioni anche di minoranza in società che hanno come oggetto la produzione di beni o servizi che non sono necessari al perseguimento delle finalità istituzionali. Qui non c’è stato un Consigliere che ha affermato come la Valdaro SpA abbia in questo momento una finalità tale da poter continuare la partecipazione. Pertanto per le stesse motivazioni per le quali le altre società sono state richieste da parte del Consiglio Provinciale di dismissione, se questa è la motivazione anche la Valdaro SpA dovrebbe essere posta in liquidazione. Ora effettivamente gli auspici da parte di tutti, maggioranza, è quella di vedere la finalità della società che venga un attimino mutata. Allo stato non vedo neanche un lumicino per cambiare quello che è l’oggetto proprio perché c’è un intoppo nel Comune capoluogo che è anche il principale azionista. Pertanto la Provincia di Mantova per legge dovrebbe dismetterla. Questa è una mozione politica però potrebbe anche essere una mozione formale di dismissione per le motivazioni stabilite dalla legge. Arrampichiamoci pure sugli specchi, va benissimo, però non si possono utilizzare due pesi e due misure. Quelle prima non andavano bene all’Amministrazione o alla maggioranza, questa invece per chissà quale motivo che non ho ancora capito invece è una società che viene tutelata, anche se contra legem. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Pasetti. Non essendoci altri iscritti a parlare porrei in votazione il punto. Consigliere Stefanoni: Volevo una risposta. Ho chiesto se questa Amministrazione ritiene la presenza della Provincia strategica per il prossimo futuro. Assessore Grandi: Posso rispondere io? Sì, rispondo di si. Consigliere Meneghelli: Deve dire anche per quale motivo. Assessore Grandi: Il motivo è auto evidente, quell’area è un’area strategica per lo sviluppo del nostro territorio. Chi non lo capisce ha dei problemi. Consigliere Meneghelli: È la Provincia che non farà più parte di quella società. Assessore Grandi: La Provincia ha fra i suoi compiti anche quello di promuovere lo sviluppo di un territorio.

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Consigliere Meneghelli: Ritiene che questo possa portare a uno sviluppo della Provincia? Cioè il fatto di perdere tutti questi soldi in questi anni e nei prossimi futuri probabilmente? Consigliere Dara: Essere partecipi di una cosa che perde togliamo soldi ad altre parti, è evidente. Pardon, non voglio ancora mettere il dito nella piaga.

Esce Meneghelli Presenti 17

Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 4 (Pasetti – Stefanoni – Dara - Pippa)

Contrari:

n. 13

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinta la deliberazione stessa.

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11) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, contro la Tesoreria

Unica dello Stato

Premesso che:

- Il regime di Tesoreria unica, introdotto dalla Legge 720/1984, stabiliva che

tutte le entrate degli enti locali dovessero essere versate in due diversi conti

presso la Banca d’Italia dei quali uno infruttifero, ove venivano depositate

tutte le entrate provenienti direttamente o indirettamente dallo Stato, e uno

fruttifero, dove venivano invece versate tutte le altre entrate proprie degli

enti;

- La disciplina della Tesoreria Unica, rivista nel corso degli anni e poi

superata dal regime di Tesoreria mista, prevedeva altresì come il tesoriere

dell’ente, al momento dell’effettuazione di un pagamento, prelevasse in via

prioritaria l’importo necessario dal conto fruttifero detenuto presso la Banca

d’Italia, così che gli enti non potevano disporre di liquidità su cui potere

percepire interessi giacché la propria liquidità era detenuta solo sul conto

infruttifero;

- Il comma 8 dell’articolo 35 del Decreto Legge 24 gennaio 2012, n.1

“Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la

competitività” modifica la attuale gestione delle tesorerie degli Enti Locali

prevedendo, in luogo della sospensione dell’efficacia delle vigenti

disposizioni, il ripristino, fino al 2014, della Tesoreria Unica Statale e

disponendo l’obbligo per gli Enti di riversare, per il 50% entro il 29 febbraio

2012 e per il 50% entro il 16 aprile 2012, le proprie disponibilità liquide

esigibili e depositate presso le proprie tesorerie alla data di entrata in vigore

del decreto, presso la tesoreria statale;

Considerato che

- Il ripristino del regime di Tesoreria Unica supera pertanto il sistema di

Tesoreria mista, disciplinato dal Decreto Legislativo n.279 del 1997 con il

quale veniva stabilito che mentre le entrate degli Enti Locali derivanti da

assegnazioni e contributi provenienti da trasferimenti dallo Stato dovessero

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essere versate nelle contabilità speciali infruttifere dello Stato e gestite dalla

Banca d’Italia, le altre entrate potevano rimanere presso i tesorieri dei

singoli enti, stabilendo altresì come le disponibilità che non derivavano dallo

Stato, ovvero le somme escluse dal versamento nella tesoreria statale e

depositate presso il proprio tesoriere, dovessero essere prioritariamente

utilizzate per i pagamenti effettuati dagli enti;

- Così come finalizzato, il regime di Tesoreria mista consentiva agli enti di

gestire fuori dalla tesoreria dello Stato le entrate proprie, rendendo, di fatto, i

Comuni più autonomi e consentendo loro di poter realizzare, sulle proprie

disponibilità, interessi attivi più elevati di quelli riconosciuti dalla Banca

d’Italia sulle giacenze depositate in contabilità fruttifera;

- La revisione della norma è stata fortemente criticata dai Sindaci, dai

Presidenti di Provincia e dai Presidenti di Regione, oltre che da tutti i

rappresentanti degli Enti locali anche nel corso della Conferenza Unificata

degli Enti locali tenutasi nei primi giorni di Febbraio e appare di dubbia

legittimità dal punto di vista Costituzionale in quanto lesiva e in evidente

contrasto con l’articolo 119 della Costituzione in materia di autonomia

finanziaria riconosciuto agli Enti Locali, nonché contrastante con il principio

di sussidiarietà, disciplinato dall’articolo 118 della Costituzione;

- La decisione assunta dal Governo produrrà, secondo la Relazione Tecnica

annessa al provvedimento legislativo e sulla base della media delle risorse

detenute a fine mese presso i diversi istituti bancari tra i mesi di gennaio e

novembre 2011 da Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Unione

di Comuni ed altri enti, un afflusso verso la tesoreria statale di quasi 9

miliardi di euro e comporterà anche lo smobilizzo di tutti gli investimenti

finanziari, ad eccezione di quelli in titoli di Stato italiani, effettuati dagli enti

locali entro il 30 Giugno 2012 e che dovranno affluire verso la contabilità

della Banca d’Italia;

- Con il ritorno della Tesoreria unica, il tesoriere dell’ente locale verrà privato

della possibilità di poter gestire pienamente la liquidità dell’ente

amministrato e l’unico compito che egli dovrà assolvere sarà quello di

determinare i pagamenti, privando così, di fatto, gli enti di quell’autonomia

PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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finanziaria che negli anni aveva apportato numerosi benefici e costringendo

gli enti stessi a rinunciare a quelle maggiori entrate che i Comuni erano

riusciti, grazie alle vantaggiose procedure di gara instaurate con i diversi

istituti di credito per l’affidamento del servizio di tesoreria il quale, ora, dovrà

obbligatoriamente essere gestito a livello centrale con un tasso fisso del ’1%

previsto per il conto fruttifero aperto presso la Banca d’Italia per ciascun

Ente;

- Le conseguenze economiche e finanziarie derivanti dall’applicazione della

norma come disciplinata ora saranno evidenziabili sia con un minore introito

a favore dell’ente, in ragione dei minori tassi di interesse minori applicati

dalla Banca d’Italia, sia con un prevedibile rallentamento in termini di

pagamenti a favore dei fornitori;

- La perdita di liquidità per l'istituto bancario tesoriere può motivare anche la

rescissione del contratto di tesoreria e quindi: da un lato il rischio di maggiori

costi di anticipazione da parte dell'ente locale, che dovrà finanziarsi ai tassi

di mercato (dal 4,5% in su) anziché al tasso concordato (normalmente

inferiore al 2%); dall'altro addirittura la possibilità di non avere accesso ai

finanziamenti per gli enti locali con rating peggiore;

- La maggiorazione degli adempimenti burocratici per i funzionari degli enti

comunali conseguente la scelta di ripristinare la tesoreria unica, oltre a non

accordarsi con la finalità di liberalizzazione economica annunciata anche dal

titolo del provvedimento stesso, rappresenta altresì un indubbio

rallentamento del processo di revisione federalista che era stato avviato

negli ultimi anni nella Finanza Pubblica la cui finalità, contrariamente a

quanto definito dall’articolo 35 del Decreto Legge 1/2012, è di attribuire una

maggiore autonomia finanziaria agli enti locali, e rappresenta anche, al

contempo, l’ennesimo aggravio per la finanza locale dei Comuni

ulteriormente gravata dalla disposizione governativa che prevede la

devoluzione allo Stato del 50% del gettito derivante dall’applicazione

dell’IMU sugli immobili diversi dalla prima abitazione;

- Infine la perdita di liquidità di circa 9 miliardi di euro l'anno per il sistema

delle banche territoriali non può non tradursi in una ulteriore restrizione

PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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nell'accesso al credito da parte di famiglie e imprese, con ovvie e negative

conseguenze sull'economia privata e pubblica;

p.q.m.

Il Consiglio Provinciale di Mantova

• Esprime la propria contrarietà alla sospensione del regime di tesoreria mista

ed al conseguente trasferimento delle disponibilità liquide del Comune alla

Tesoreria Unica dello Stato;

• Chiede l’eliminazione dell’obbligo di versamento alla Tesoreria Unica Statale

come disposto dall’articolo 35 del D.L. 24 gennaio 2012, n.1;

• Sostiene con forza la necessità di applicare i principi di autonomia e

sussidiarietà che la Costituzione riconosce a favore degli enti locali;

• Impegna a trasmettere la presente mozione al Presidente della Regione

Lombardia, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della

Repubblica.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Pasetti, prego.

Esce Pastacci Presenti 16

Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Prima del 1984 c’era un regime di tesoreria unica per quanto riguarda gli enti territoriali locali…. Presidente, credo che ci sia bisogno di 5 minuti di pausa perché vedo che tutti sono un po’ stanchi… Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Silenzio, prego. Consigliere Pasetti: Prima dell’84, dicevo, c’era un regime particolare dove c’era il principio della tesoreria unica, per cui tutto quelli che erano i fondi monetari da parte degli enti territoriali erano di pertinenza della Banca d’Italia. Nel 97 c’è stato un cambio per cui c’è stato un principio duplice, per cui tutti quelli che erano introiti da parte dello Stato, per cui sovvenzioni statali, venivano gestiti dalla Banca d’Italia e tutti quelli che erano altri introiti da parte degli enti territoriali (Comuni e Province) erano gestiti da banche sul territorio, erano tesorerie locali. Questo cosa comportava? Comportava che per la scelta della banca c’erano degli introiti da parte dei Comuni che mettevano a gara questa possibilità della tesoreria e la banca per acquisire questa possibilità, questo servizio, pagava, per cui

PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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sovvenzionava i Comuni per una certa percentuale, per una certa quota. Con un decreto legge del 24 gennaio 2012 questo principio della territorialità nella tesoreria è stato disapplicato, pertanto si è ritornati a quello che era il principio della tesoreria unica. Questo a modo di vedere del mio gruppo è una cosa molto negativa perché la tesoreria locale dovrebbe essere esclusivamente un’utilità per procedere a pagare, per cui a determinare dei pagamenti. Questo è negativo perché c’è un minore introito nei confronti dell’ente, ci sono minori tassi di interesse che vengono erogati da parte della Banca d’Italia rispetto alla tesoreria locale. Poi tra l’altro cosa molto negativa è il fatto che mentre prima l’ente territoriale per avere credito, per avere denaro, doveva e poteva chiedere a tassi di interesse abbastanza limitati dell’1% circa adesso se deve richiedere dei finanziamenti abbiamo degli interessi che sono sul 4,5%, per cui abbastanza elevati per quanto riguarda degli enti territoriali che come sappiamo in questo momento sono veramente in difficoltà economica. Pertanto una cosa anche negativa che ritiene il mio movimento è il fatto che c’è stato uno studio allegato a questo provvedimento normativo che dice in buona sostanza che da gennaio a novembre del 2012 tutti gli enti territoriali pubblici d’Italia hanno prodotto 9 mila euro di…quanto meno c’era un’entrata di 9 mila euro. Tutti questi verranno automaticamente consegnati in due tranche alla banca d’Italia. Questi soldi erano quelli che permettevano anche alle imprese sul territorio di poter avere dei finanziamenti. Sono 9 mila miliardi. Questi soldi verranno non più consegnati alle banche ma verranno recuperati dal governo centrale. Poi che il governo centrale li utilizzi anche in altri modi, si è detto che probabilmente prenderà direttamente i soldi che ritiene necessari per le proprie iniziative questo non lo so, spero di no. Sinceramente il principio della tesoreria unica va a discapito di tutto quello che è stato un iter portato avanti dal 97 fino ad oggi che era quello che portava il federalismo fiscale. Questo non succede ed è secondo me e secondo il mio movimento una cosa abbastanza negativa. Per cui noi chiediamo al Consiglio Provinciale di Mantova che si esprima in merito e per i principi di autonomia e sussidiarietà che la Costituzione riconosce agli enti locali che esprima la sua contrarietà al regime di tesoreria unica. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: A lei Consigliere Pasetti. Consigliere Montagnini. Consigliere Montagnini: Grazie Presidente. Io faccio un intervento a favore della mozione, quindi da parte mia ci sarà un voto favorevole, anche perché il gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia ha votato a favore la stessa mozione. Ritengo che per le stesse valutazioni che ha fatto il Consigliere Pasetti ma comunque per le valutazioni che ha fatto anche il mio gruppo consiliare in Regione si debba votare a favore di questa mozione. Vorrei ricordare che la tesoreria comunale fu introdotta dal governo Prodi nel 1997 e in questi anni ha garantito ai Comuni maggiore autonomia rispetto alla tesoreria unica. Veniamo da pesanti manovre finanziarie che hanno scaricato sugli enti locali pesi insostenibili sia con i tagli ai trasferimenti sia con l’aumento degli obiettivi del patto di stabilità interno. Pertanto secondo il mio parere questo va contro anche i principi codificati

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in Costituzione per quanto riguarda il federalismo fiscale e di conseguenza il mio voto sarà favorevole. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Grazie Presidente. Io faccio già la mia dichiarazione di voto perché condivido quanto scritto nella mozione presentata dalla Lega Nord e quindi il nostro voto sarà favorevole. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Barai. Consigliere Barai: Anche il nostro voto sarà favorevole per le cose dette e anche per il fatto che questo impedisce un reale legale dei proventi del territorio al territorio stesso. Noi voteremo in modo favorevole alla mozione. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 13

Astenuti:

n. 3 (Tiana – Cavaglieri – Pippa)

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata la deliberazione stessa.

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12) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, contro la

reintroduzione dell'ICI sulla prima casa

Premesso che

l’ICI, istituita come imposta straordinaria sugli immobili (ISI) con il Decreto

Legislativo n. 504 “Riordino della finanza degli enti territoriali, a norma dell'articolo 4 della Legge 23 ottobre 1992, n. 421”, è stata poi trasformata in una tassa ordinaria;

fin dalla sua istituzione l’ICI, vera e propria imposizione patrimoniale sulla prima casa, è stata vista come un tributo ingiusto perché colpiva, direttamente, un bene primario;

con il Decreto-Legge n. 93 del 27 maggio 2008 “Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie” convertito in Legge 24 luglio 2008 n. 126, a decorrere dall’anno 2008, questa tassa è stata eliminata.

la coalizione di Governo che ha vinto le Elezioni Politiche del 2008 (Lega Nord + PdL) aveva tra i propri obiettivi quello di alleggerire la pressione fiscale sui cittadini, intervenendo anche con provvedimenti che realizzassero l’esenzione totale delle imposte gravanti sulla prima casa;

il programma elettorale – sottoscritto dalla Lega Nord e dal PdL – per le Politiche del 2008, a pagina 3 (punto 1) recita “Meno tasse: Totale eliminazione dell’ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni”;

circa il 90% delle famiglie nel nostro Paese sono proprietarie dell’immobile in cui abitano;

la casa di abitazione è il luogo dove si svolge la vita familiare e affettiva; il Decreto Legislativo n. 23 del 2011 recante “Disposizioni in materia di

federalismo fiscale municipale” all’articolo 8 istituisce, dal 2014, l’IMU (Imposta Municipale Propria) che andrà a sostituire – per la componente immobiliare – l’IRPEF e le addizionali sui redditi relativi ai beni non locati;

in ogni caso, l’IMU delineata dal Decreto Legislativo sul federalismo fiscale municipale non si applica all’abitazione principale e alle relative pertinenze.

Ricordato che

la manovra finanziaria del Governo Monti (cosiddetto Decreto salva-Italia), anticipa al 2012 l’istituzione dell’imposta municipale propria (IMU);

l’IMU prevista dalla Manovra Monti non è sostitutiva di altre imposte (come previsto dal Decreto legislativo sul federalismo fiscale);

il 50% degli introiti provenienti dal gettito ICI (IMU) sulla seconda casa e sugli altri immobili (non definibili come abitazione principale) spetterà allo Stato;

la Manovra Monti contraddice, profondamente, lo spirito federalista e i princìpi contenuti nel Decreto Legislativo n. 23 del 2011 relativo al federalismo fiscale municipale, dato che l’IMU non si applicava alla prima casa e l’intero relativo gettito spettava ai Comuni.

Preso atto che

la casa – come sosteneva anche il Prof. Miglio, di cui nel mese di agosto 2011 si è celebrato il decennale della scomparsa – è un bene su cui il fisco

PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.3.2012

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non deve pretendere nulla, perché costituisce un’estensione fisica e un complemento necessario della persona che la possiede e la usa.

Considerato che

la crisi economica ha colpito profondamente le famiglie e le imprese; gravare le famiglie di questa nuova IMU, in un momento di così grande

difficoltà, non aiuta la ripresa economica ma comporterà una contrazione, ancora più forte, dei consumi a tutto svantaggio della paventata crescita;

oltre ad un maggior esborso fiscale per i cittadini – a causa della reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e del rialzo delle rendite catastali nella misura del 5% –, verranno penalizzati anche i Comuni che avranno minori entrate rispetto a quanto previsto con il Decreto Legislativo n. 23 del 2011 sul federalismo fiscale municipale.

p.q.m.

Consiglio Provinciale di Mantova impegna il Presidente e la Giunta

a condannare l’intervento del Governo Monti che ha reintrodotto – sotto

mentite spoglie – l’ICI sulla prima casa; a sollecitare i Sindaci dei Comuni mantovani a definire le aliquote in

modo tale da ridurre al minimo la tassazione sui cittadini; a trasmettere formalmente la presente Mozione ed il verbale di votazione

della stessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro degli Affari Regionali e ai Presidenti di Camera e Senato.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: La proponiamo al prossimo Consiglio.

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13) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, per il

riconoscimento del genocidio del popolo armeno

PREMESSO CHE

- lo scorso 22 dicembre 2011 l’assemblea Nazionale francese ha approvato la proposta di legge che prevede un anno di reclusione e 45.000,00 € di multa nel caso di negazione di un genocidio riconosciuto dalla legge francese, tra cui quello armeno;

- CONSIDERATO CHE

- la Turchia , negli anni tra il 1894 al 1896, capeggiata dal sultano Abdul Hamid II, avviò l’esecuzione di 300.000 armeni colpevoli solamente di aver chiesto un riconoscimento della loro specificità all’interno del territorio ottomano;

- nel 1909 i massacri ripresero grazie all’ascesa del movimento “Giovani Turchi” che, in nome della purezza razziale ottomana, uccisero 30.000 Armeni;

- tra il dicembre del 1914 ed il febbraio 1915, il Comitato Centrale del partito “Unione e Progresso, diretto dai medici Nazim e Behaeddine Chakir, decise l’eliminazione sistematica degli armeni;

- il tragico bilancio di questo piano criminale fu l’eliminazione di circa 1.500.000 di Armeni e 100.000 bambini vennero prelevati da famiglie turche o curde e da esse allevati smarrendo così la propria fede e la propria lingua;

- la caduta del regime turco alla fine della prima guerra mondiale e la salita al potere di Kemal Ataturk non mutò la situazione, infatti, tra il 1920 ed il 1922, con l’attacco alla Cilicia Armena ed il massacro di Smirne, il nuovo governo portò a compimento il genocidio;

- vi è la necessità che l’opinione pubblica mondiale intervenga a favore del popolo Armeno riconoscendo questo atroce genocidio;

RITENUTO CHE

- fuori dal nostro Paese il genocidio del Popolo armeno è stato già formalmente riconosciuto dalla Commissione per i diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, da una risoluzione del Parlamento Europeo e da alcuni Stati ed Istituzioni, come ad esempio il Parlamento Svedese;

- nel novembre 2000 il Parlamento italiano ha approvato un documento nel quale ha impegnato il Governo a riconoscere il genocidio del Popolo armeno;

p.q.m.

Il Consiglio Provinciale di Mantova esprime - piena solidarietà al Popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili;

Impegna il Presidente e la Giunta - ad intervenire presso il Governo e il Parlamento italiano affinché possa essere adottato nel nostro Paese un provvedimento analogo a quello approvato dall’Assemblea Nazionale Francese.

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Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Prego Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. A dispetto delle considerazioni fatte nell’ultimo Consiglio dal Consigliere comico, ripropongo ancora una volta una mozione su quello che è il tema della Turchia e dell’Armenia. L’Assemblea Nazionale Francese ha deliberato una norma di legge che prevede un anno di reclusione e 45 mila euro di multa nel caso di negazione di un genocidio riconosciuto dalla legge francese. Sapete tutti, se avete letto quella che è la mozione, i crimini efferati che si sono svolti in questa parte dell’Asia Minore e sappiamo benissimo che nonostante tutto, nonostante che le prove siano lampanti, continuano a respingere questi addebiti. Noi stessi abbiamo nel nostro Parlamento nazionale non approvato nulla però se n’è discusso… è stato approvato? Nel 2000 il Parlamento italiano ha approvato un documento con il quale ha impegnato il governo a riconoscere il genocidio però non è stato ancora recepito da parte del governo italiano. Pertanto sperando che non ci siano delle armi, non ci sia nessuno che muove guerra, nessun altro paese, spero che il Consiglio Provinciale esprima piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della volontà storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili. Impegno anche il Presidente e la Giunta ad intervenire presso il governo ed il Parlamento italiano affinché possa essere adottato nel nostro paese un provvedimento analogo a quello approvato dall’Assemblea Nazionale Francese. Grazie. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Grazie Consigliere Pasetti. Consigliere Montagnini. Consigliere Montagnini: Grazie Presidente. Io annuncio il mio voto a favore perché una mozione simile la volevo presentare anch’io però dopo ho deciso di non presentarla. Quindi con favore accolgo la mozione e quanto espone il dispositivo della stessa. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Consigliere Refolo, prego. Consigliere Refolo: Anche il mio voto sarà favorevole perché penso che comunque dalla storia noi dobbiamo trarre degli insegnamenti e condannando cose di questo tipo, genocidi e crimini contro l’umanità, noi favoriamo anche una memoria storica che può prevenire il verificarsi ulteriore di queste cose. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Grazie Consigliere Refolo. Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Io penso che sicuramente questa è una mozione da condividere e comunque ci deve far riflettere sul fatto che siamo oggi ad esprimere una condanna di un genocidio che non si è perpetrato negli ultimi anni ma è una situazione per cui per tutta una serie di logiche politiche alcuni genocidi, alcuni massacri, venivano accantonati, non venivano presi in considerazione ma perché

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le logiche politiche non lo permettevano e non balzavano alla cronaca dell’opinione pubblica mondiale. Questa è la cosa che ci deve far riflettere perché nel mondo ci sono tutta un’altra serie di situazioni che sono pesantissime, in cui c’è un intervento molto forte su quelle popolazioni e quindi dobbiamo avere altrettanta attenzione ed esprimere altrettanta condanna anche nei confronti di quegli altri paesi che procurano questo tipo di situazioni. Quindi dichiaro il mio voto favorevole perché ritengo che sia opportuno che ci debba essere una condanna a livello di opinione pubblica su questi crimini. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 16

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa.

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14) Mozione presentata dal Gruppo consiliare Lega Nord, a modifica dell'art.3

bis dello Statuto della Provincia di Mantova

PREMESSO CHE

- a livello nazionale, la disciplina del servizio idrico integrato era contenuta nell’art. 23-bis del d.l. 112/08;

- il 12/13 giugno 2011 si è svolto il referendum abrogativo dell’art. 23-bis del d.l. 112/08, con esito favorevole all’abrogazione dell’anzidetta disposizione;

- la disciplina dei servizi pubblici locali (fatta eccezione per il servizio idrico integrato) è stata ridefinita dall’art. 4 del d.l. 138/11;

- nella Regione Lombardia, la materia è regolata dagli artt. 47 e ss. della legge reg. 12 dicembre 2003, n. 26;

- l’art. 48, comma 2, lettera a), della legge reg. Lombardia n. 26/03, come modificato dalla legge reg. 27 dicembre 2010, n. 21, prevede che la Provincia – attraverso l’Ufficio d’ambito – eserciti “l'individuazione e l'attuazione delle politiche e delle strategie volte a organizzare e attuare il servizio idrico integrato per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla presente legge e dalle normative europee e statali inclusi la scelta del modello gestionale e l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato”;

- l’art. 48, comma 3, della legge reg. Lombardia n. 26/03, come modificato dalla legge reg. 27 dicembre 2010, n. 21, stabilisce che “per le decisioni relative alle lettere a), (…) del comma 2, l'ente responsabile dell'ATO acquisisce il parere obbligatorio e vincolante della Conferenza dei Comuni, cui partecipano tutti i comuni dell'ATO. Il parere è reso entro trenta giorni dalla trasmissione della proposta e assunto con il voto favorevole dei sindaci o loro delegati di comuni che rappresentano almeno la maggioranza della popolazione residente nell'ambito”;

Considerato che - in data 21/12/2011, il Consiglio Provinciale ha votato, senza la presenza dei

Gruppi consiliari della Lega Nord e del Pdl, la mozione presentata dal Consigliere Tiana per la modifica dello Statuto provinciale della Provincia di Mantova , in particolare aggiungendo l'art. 3 bis al fine di riconoscere l'acqua come bene comune pubblico privo di rilevanza economica;

- in data 20/02/12, il Consiglio provinciale di Mantova, modificando il proprio Statuto, ha introdotto l’art. 3-bis, il cui terzo comma stabilisce che “la Provincia riconosce che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”;

Sottolineato che

- il riconoscimento del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica equivale alla scelta di un preciso modello gestionale (tra quelli di cui all’art. 113-bis del T.U.E.L.);

- tale scelta doveva essere necessariamente preceduta dal parere obbligatorio e vincolante della Conferenza dei Sindaci ai sensi dell’art. 48, comma 3, della citata legge reg. 27 dicembre 2010, n. 21, ciò che nei fatti non è avvenuto;

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- la Provincia, per legge, organizza l’Ufficio d’Ambito ma quella che è la gestione del Servizio spetta ai Comuni ed, in particolare alla Conferenza dei Sindaci;

- in altre parole la Provincia ha approntato una scelta gestionale che, per legge non le compete;

- le altre disposizioni introdotte dall’art. 3-bis dello Statuto della Provincia di Mantova sono del tutto coerenti con le indicazioni derivanti dall’abrogazione referendaria dell’art. 28-bis del d.l. 112/08;

p.q.m.

Il Consiglio Provinciale di Mantova si impegna

a modificare il terzo comma dell’art. 3-bis, dello Statuto provinciale, eliminando le parole “… privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico …”, al fine di farlo risultare come segue: “la Provincia riconosce che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”.

Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Pasetti, prego. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Questa è una mozione assolutamente non politica per cui spero che nessuno voglia eccepire alcunché. Mi ricordo che il Consigliere Tiana aveva presentato una mozione negli stessi termini che abbiamo presentato noi del gruppo Lega Nord per quella che era la richiesta per modificare lo Statuto provinciale inserendo l’art. 3-bis, dove veniva in buona sostanza considerato quello che è stato richiesto e poi approvato con il referendum del 2011, per cui è stato inserito l’art. 3-bis con la dicitura: “La Provincia riconosce che

la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di

rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso

all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”. Orbene, la mozione è passata all’unanimità, senza l’opposizione perché era uscita dall’aula. Successivamente sono state portate in Commissione e poi votate all’unanimità dal Consiglio Provinciale proprio per la modifica dello Statuto, tuttavia ci siamo accorti che c’era qualcosa che non quadrava dal punto di vista normativo, per cui chiedo eventualmente all’Assessore competente se ha avuto modo di valutare quanto da noi ritenuto. Inserire l’art. 3-bis così come è stato inserito riconosce che il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica equivale ad una scelta di un preciso modello gestionale. Il modello gestionale però non compete alla Provincia ma compete esclusivamente ai Comuni. La Provincia ha esclusivamente un compito di organizzare l’Ufficio d’Ambito e l’aspetto gestionale spetta ai Comuni e in particolar modo alla conferenza dei sindaci. Orbene, questo non è avvenuto, adesso magari mi aiuterà il collega Beniamino Morselli per valutare se effettivamente se n’è discusso in conferenza dei sindaci o meno, però in altre parole la Provincia ha approntato una scelta gestionale che per legge non le compete. Pertanto l’articolo di per sé va bene, l’unica cosa che chiediamo è di modificare eliminando le parole “privo di rilevanza economica in quanto servizio

pubblico”, perché questo potrebbe creare dei problemi in riferimento all’Ufficio

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d’Ambito all’azienda speciale per l’acqua perché 2 su 5 consiglieri sono di nomina della Provincia e pertanto inserire una dicitura di questo tipo che più che generale è speciale, è particolare, potrebbe creare dei problemi nell’ambito di quelli che sono gli affidamenti per l’acqua, perché la Provincia no ha la possibilità di scegliere quello che è un aspetto gestionale, esclusivamente di organizzare quella che è l’azienda speciale. Grazie Presidente. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: A lei Consigliere Pasetti. Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Grazie Presidente. Io penso che questo articolo 3-bis che è stato votato per due volte in Consiglio Provinciale ed è stato affrontato in due o tre commissioni in cui non è stata sollevata nessuna obiezione da parte di nessuno… adesso non ricordo se ha partecipato anche il Consigliere Pasetti ma sicuramente persone del suo gruppo hanno partecipato senza eccepire problematiche di questo tipo. Vorrei ricordare che non è vero che la Provincia non decide, perché nelle linee di indirizzo c’è il punto specifico in cui si va ad indicare quella che dovrebbe essere la gestione che l’Ufficio d’Ambito dovrebbe attuare. Quindi c’è un orientamento, si chiamano linee indirizzo apposta perché la Provincia esprime un indirizzo per come dovrebbe essere il tipo di gestione. C’era una proposta che è stata mandata anche alla conferenza dei sindaci, non so quale tipo di valutazione è stata fatta ma quindi questo è e dall’altro il riferimento al “privo di rilevanza economica” vuol dire che dopo il referendum in cui è stato cancellato quel famoso interesse, che non ci deve essere profitto sull’acqua questo ha comportato questo tipo di ragionamento successivo. Non è una cosa che ha fatto solo la Provincia di Mantova ma in tutte le parti d’Italia Comuni e Province hanno modificato il loro Statuto inserendo questo capitolo. Qualcuno ipotizza che se noi nello Statuto abbiamo indicato questa dicitura la TEA non può fare la gara. Questo non ha niente a che vedere con la gara della TEA perché è un’altra cosa. Io spero che venga bloccata, anzi che ritiri la decisione di poter fare questo tipo di procedura e di far entrare i privati all’interno della TEA. Penso che di fronte a questa situazione proprio perché è stato affrontato e valutato da due Consigli e da due Commissioni la mozione che propone il Consigliere Pasetti sia da non accogliere proprio perché non va ad inficiare nessun provvedimento che blocchi qualsiasi cosa oppure che la Provincia non ha competenza in questo. Nelle linee di indirizzo la Provincia ha la competenza di dare un indirizzo di come dovrebbe muoversi questo Ufficio d’Ambito. Per quanto mi riguarda questa è la motivazione per cui non è accoglibile questa mozione. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Consigliere Montagnini. Consigliere Montagnini: Grazie Presidente. Io vorrei chiedere innanzitutto un chiarimento ai Presidenti della VII e della VIII Commissione, perché domani avremo una discussione in Commissione proprio sul punto. Quindi innanzitutto voglio un chiarimento perché ci troviamo a discutere una mozione adesso quando

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domani dobbiamo andare a discutere ulteriormente del punto. Comunque sulla mozione presentata dai Consiglieri della Lega Nord io sono stato uno dei promotori, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, del referendum. Quindi annuncio già da adesso che da parte mia ci sarà il voto contrario se la mozione verrà discussa. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Altri interventi? Consigliere Barai, prego. Consigliere Barai: Chiedo se è possibile ritirarla e passarla in Commissione, anche perché abbiamo bisogno di un parere della Segreteria Generale su questo. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Consigliere Pasetti. Consigliere Pasetti: Grazie Presidente. Come dicevo qui non c’è nulla di politico, non è una mozione politica ma è una mozione di legittimità. Se poi la Provincia vuole mettersi contro quello che è l’aspetto normativo benissimo, io non ho nessun problema a ritirarla e a discuterne in Commissione. Però ho voluto portarla in Consiglio oggi per un semplice motivo, perché il Consigliere Tiana ha depositato la stessa mozione uguale e contraria a quella che propongo io ed è stata votata all’unanimità. Secondo me quanto espresso dalla mozione della Lega Nord è nel giusto per cui qualcuno ha sbagliato a presentare la mozione, a portarla in Consiglio prima della Commissione, qualcuno in Commissione ha sbagliato perché non ha detto, non ha valutato, non ha cercato di capire se effettivamente fosse legittimo o meno. Io personalmente credo che lo Statuto della Provincia dovrebbe parlare in termini generali, non così specifici. Ribadisco, tutto quello che è l’aspetto della gestione compete ai Comuni, non alla Provincia. Comunque il mio gruppo ritira la mozione perché, ribadisco, non è niente di politico ma è un aspetto di legittimità. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Consigliere Dara. Consigliere Dara: Condivido quanto ha detto il capogruppo. Se c’è stato un errore lo valuteremo domani in Commissione o se ci sia stato un errore di valutazione quando è stata presentata la mozione o se ci sia stato un errore sentiremo i tecnici e vedremo se è opportuno o no lasciarlo o toglierlo. Quindi vediamo domani sera. Grazie. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Grazie. Prego Consigliere Barai. Consigliere Barai: È importante per domani sera avere un parere formale, perché si richiama un parere di legittimità, quindi è importante per domani sera avere un parere legale sulla cosa. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Consigliere Refolo.

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Consigliere Refolo: Il Consigliere Barai mi ha rubato le parole di bocca. L’importante è che ci sia un parere tecnico legale proprio per approfondire effettivamente se siamo in legge o meno. Questa è la discriminante, non è tanto il fatto dell’ideologia di quello che viene asserito nell’art. 3-bis o meno, è che noi come amministrazione pubblica dobbiamo inserire all’interno dello Statuto…ma tutto quello che approviamo in questo consesso deve seguire le leggi. Quindi chiedo al Presidente Dara di assicurarsi che ci sia la possibilità di avere questo parere tecnico. Consigliere Dara: A mia volta chiedo al Segretario Generale di poter sentire la Paparella o se può guardare direttamente lei per capire se domani già la Commissione si può esprimere su quel parere tecnico che darete voi. Se domani mattina riuscirete è meglio. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Allora la mozione viene ritirata. Consigliere Pasetti: Chiedo scusa, formalmente si chiede il rinvio della mozione. Presidente del Consiglio - Simone Pistoni: Scusate, quindi viene rinviata. Perdoni l’imprecisione. Quindi verrà discussa dopo il suo passaggio in Commissione.

Escono Dara Pasetti Stefanoni

Presenti 13

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15) Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo IDV Paolo Refolo, in merito

al Servizio Idrico Integrato e la gestione di ASEP S.p.A.

Premessa

Nei giorni scorsi durante la riunione delle commissioni provinciali congiunte, ambiente ed affari generali è emerso, dalla esposizione del responsabile del servizio idrico della Provincia, che vi sarebbe già un accordo tra A.SE.P e TEA circa il trasferimento della gestione del servizio idrico da A.SE.P a TEA. Questo risulterebbe da una comunicazione scritta del Presidente di A.SE.P del 7 Dicembre 2010, recapitata all’ATO (lettera prot. 1204/A.SE.P). I presupposti che sono riportati nella lettera soprarichiamata non sono condivisibili in quanto il periodo transitorio affinché A.SE.P potesse rimuovere le criticità espresse dall’AVPC era il 31/12/2011 e perciò meraviglia che 12 mesi prima si sia proceduto ad un accordo A.SE.P-TEA quando si sapeva benissimo dell’imminente referendum per l’abrogazione dell’art. 23 bis legge 135/2008 e del possibile esito abrogativo della norma come poi è avvenuto nel Giugno 2011. Quali ragioni hanno sottinteso tale accordo un anno prima della scadenza per A.SE.P? In questo anno il Comune di Porto, socio di maggioranza, avrebbe potuto assestare A.SE.P come società mista rimuovendo le criticità espresse dall’AVCP, oppure trasformarla portando la società in house. Quest’ultima soluzione si poteva soprattutto adottare dopo il referendum abrogativo del 23 bis. Non emerge altresì, nella lettera del 7 Dicembre 2010 sopra richiamata, se il trasferimento del servizio idrico integrato da A.SE.P a TEA Acque S.r.L. abbia avuto il consenso dei consigli comunali di Porto M. e S. Giorgio, anzi non ci risulta che quest’ultimi siano stati coinvolti in tale accordo. Ciò non solo è gravissimo perché ha escluso gli enti titolari del servizio a cui è demandato il controllo analogo sia per TEA Acque, sia per A.SE.P che, essendo imperfetta quale società mista era ed è a tutt’oggi una società di fatto “in house” in quanto TEA S.p.A. ha chiarito che essa non entrò in A.SE.P quale socio privato, ma pubblico- finanziatore. Inoltre i Comuni sono interessati sia agli investimenti sia al servizio gestito nel loro territorio nonchè per l’aumento delle tariffe che l’accordo, di certo, porterebbe ai cittadini dei due Comuni. Pertanto l’accordo raggiunto e riportato nella lettera era, a nostro parere, non solo illegittimo, ma penalizzante e dannoso per A.SE.P e perciò per i suoi soci tra gli altri il Comune di Porto, S. Giorgio e la stessa Provincia. Qualora ATO avesse condiviso tale accordo e attuato già per l’anno 2011, si sarebbe creato anche un chiaro danno ad A.SE.P. Un danno erariale ai comuni soci e alla Provincia. Alla luce dei risultati del referendum del Giugno scorso e dell’art. 4 legge 148/2011, è evidente che A.SE.P può gestire l’acqua, previo assestamento “in house”. Pertanto l’accordo tra A.SE.P e TEA Acque del Dicembre 2010, riportato nella lettera del 7 Dicembre 2010 è da ritenersi superato non solo perché illegittimo in quanto non sottoposto almeno ai consiglieri comunali e perché mai approvato dall’ATO, ma perché nelle prossime settimane dovrà decidersi l’assetto di A.SE.P che non potrà che essere “in house” superando le criticità dell’AVCP che sono state alla base dell’accordo A.SE.P-TEA Acque. Pertanto non è stato corretto che nella riunione della commissione ambiente della Provincia il responsabile del servizio idrico abbia dato per scontato che il servizio passerà da A.SE.P a TEA Acque già nel 2012. Non vi è stata alcuna delibera di accettazione dell’ATO di tale accordo. Non si sono coinvolti i due Comuni. Non vi è stato alcun preciso coinvolgimento dell’assemblea di A.SE.P in merito. A quale titolo e per quale motivo tale accordo dovrebbe ritenersi ancora valido e acquisito? Circolano voci che finalmente dopo 2 anni e mezzo il Comune di Porto dovrebbe procedere al definitivo assetto di A.SE.P portandola “in house” e mentre questa andrà in house si vuole togliere il servizio idrico! Un servizio molto importante, qualificato e decisivo anche per la vita della società. A quale titolo si dovrebbe creare un evidente danno ad A.SE.P? Qualcuno in commissione ha sostenuto che più grande è il gestore più basse sono le tariffe per l’utenza. Nei 5 anni di gestione del servizio idrico integrato in Provincia A.SE.P ha dimostrato il contrario. A.SE.P S.p.A. ha avuto le tariffe di detto servizio più basse rispetto agli altri 4 gestori. Soprattutto nei confronti di TEA Acque che è molto, ma molto più grande, nonché di A2A, Hera, IREN, ecc.

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Pertanto non vi sono valide ragioni per togliere ad A.SE.P, in questa fase, il servizio in oggetto e gravissimo sarebbe, se dovesse verificarsi, l’avvallo dei Sindaci dei Comuni interessati a tale operazione, Porto e S. Giorgio. Naturalmente ci riserviamo di ricorrere nelle sedi opportune sia nel merito della illegittimità sia per il danno erariale conseguente. Le teorie che con le grandi dimensioni aziendali si abbattono i costi sono analoghe a quelle delle liberalizzazioni. La vicenda della vendita del gas-metano ha portato ad altissimi aumenti dal 2003 ad oggi sconfessando la teoria sopraccennata. Ciò è avvenuto anche in altri settori. Si dice, più grande è l’azienda, maggiori sono le capacità finanziarie e manageriali. A.SE.P, in rapporto al fatturato, ha più risorse proprie cioè autonome (da quanto risulta) di TEA Acque e di altre società mantovane che gestiscono L’ACQUA. Sul piano delle managerialità e professionalità A.SE.P ha realizzato ottimi risultati, avendo, forse l’unica fra i 5 gestori, squadre di dipendenti con alta professionalità (saldatori, ecc.) rispetto all’affido a terzi di parte del servizio effettuato invece da altri gestori. Non vi è perciò alcun motivo per togliere ad A.SE.P il servizio idrico integrato e trasferirlo a TEA Acque. Se poi la volontà espressa da alcuni in commissione sarebbe quella di avere un unico gestore del servizio idrico in provincia, sarebbe ancor più assurdo trasferire ora il servizio a TEA Acque da parte di A.SE.P. Non vorremmo, Sig. Presidente della Provincia e Sig. Presidente del Consiglio Provinciale che l’abbondante e squilibrata presenza di consiglieri nel Consiglio d’Amministrazione di A.SE.P, poi chiarirò perché squilibrata, fosse troppo condizionante e lo sia stato su questa vicenda e meraviglia moltissimo come il Comune di Porto, che ha il 66,6% di A.SE.P, abbia consentito tale sbilanciata presenza a favore di TEA (25% delle azioni) che penalizza Porto. Infatti su 5 consiglieri nel CdA di A.SE.P, 2 sono stati indicati da TEA S.p.A., un altro è stato dipendente TEA sino al pensionamento e il Presidente è stato Presidente del Collegio Sindacale di TEA per anni e delegato da TEA nel collegio sindacale di ENI POWER. Tra l’altro uno dei due consiglieri messi da TEA o candidati dalla stessa e poi eletti dalla maggioranza dell’assemblea (Comune di Porto 66,6%), è Direttore di Depura e perciò credo incompatibile, visto che Depura svolge analogo servizio di A.SE.P e perciò concorrente di A.SE.P S.p.A e controllata da TEA S.p.A e da TEA Acque. Ciò sottolineato penso che la Provincia non solo non debba avvallare un accordo ormai superato, penalizzando A.SE.P e i 26.000 cittadini di Porto e S. Giorgio, ma operare affinchè A.SE.P di cui anche la Provincia è socia si assesti in house e mantenga la gestione del servizio idrico integrato. Pertanto propongo il seguente:

Ordine del giorno Il Consiglio Provinciale di Mantova perseguendo l’obiettivo di valorizzare le migliori gestioni del servizio idrico integrato e tra queste quella di A.SE.P S.p.A., ritiene che il servizio idrico gestito da quest’ultima per i comuni di Porto e S. Giorgio, debba rimanere affidato alla società sopraccitata. Il Consiglio Provinciale delega il Presidente, l’Assessore all’ambiente e il Presidente della commissione ambiente ad operare affinché la deliberazione qui sopra espressa sia condivisa nelle varie istanze istituzionali e nei nuovi organismi, quale l’azienda speciale in costituzione.

Consigliere Refolo: Dò per letto l’ordine del giorno perché ormai è stato letto credo 3-4 mesi fa, quindi è inutile andare a rileggerlo, i Consiglieri lo avranno sicuramente letto e riletto nei vari O.d.G. che sono stati consegnati nei vari Consigli che si sono susseguiti. La mozione nasceva da un’affermazione fatta da un dirigente della Provincia in una Commissione Ambiente, dove si dava per certo un accordo fatto fra TEA Acque e ASEP per il trasferimento in toto della gestione del servizio idrico integrato. Quindi questo ordine del giorno l’ho presentato proprio perché questo pseudo accordo… si trattava solamente di una lettera a cui poi dopo non è stato dato nessun seguito anche perché i presupposti di questo accordo

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sono decaduti appunto con la vittoria del “si” al referendum. Si voleva porre l’accento che anche in fase di costituzione dell’azienda speciale – quando ho presentato l’ordine del giorno l’azienda era costituenda – il Consiglio Provinciale e l’Amministrazione si ponessero anche a difesa di queste gestioni che sono già in essere e quindi una sorta di salvaguardia per queste gestioni tenendo conto che ASEP come tutte le altre aziende che gestiscono l’acqua dovranno subire una trasformazione per soddisfare i requisiti imposti dalla legge. Io credo di aver finito, il senso dell’ordine del giorno era questo. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie Consigliere Refolo. Ci sono interventi? Consigliere Barai, prego. Consigliere Barai: La tristezza di parlare quando mancano metà delle persone… Capisco in Parlamento quando parlano e non c’è nessuno… Comunque dobbiamo dar seguito a questa battaglia di Refolo che questa volta mi vede favorevole. Peraltro le cose che ha detto Refolo le avevo già evidenziate negli scorsi Consigli Provinciali. Effettivamente quell’accordo era pre-referendum, peraltro è un accordo che non è mai passato in consiglio di amministrazione, quindi era una lettera di intenti, priva di nessun valore e tuttora, almeno per quello che l’Amministrazione comunale di Porto Mantovano può fare adesso, ASEP ha intenzione di gestire l’acqua e la sta gestendo, anzi forse è l’unico ente che sta facendo grossissimi investimenti, sta investendo più di 1 milione di euro, quindi mica poco. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Morselli. Consigliere Morselli: Io faccio fatica ad approvare questo ordine del giorno perché questa sera Refolo è andato via molto sciolto e non l’ha letto ma sono inserite delle affermazioni su cui io non posso essere d’accordo. Quando si fa riferimento a volontà dei Comuni e al discorso di eventuali prese di posizione legali sulle scelte che fanno i Comuni soci all’interno di una società non mi sento di essere d’accordo, quindi personalmente non voterò questo ordine del giorno. Sul fatto poi che un dirigente abbia ricordato in un intervento che c’era stata una presa di posizione della società a suo tempo ma che poi questa presa di posizione non sia andata definitivamente a compimento non mi pare che dobbiamo crocifiggere nessuno. Se la società intenderà percorrere quella strada lo farà liberamente, se la società riterrà nella sua maggioranza societaria e volontaria da parte dei Comuni soci non andare per quella strada altrettanto lo farà liberamente. Però che noi dobbiamo andare ad approvare un ordine del giorno che parta dall’affermazione di un dirigente in un intervento fatto in un Consiglio Provinciale per arrivare a queste conclusioni sinceramente a me sembra eccessivo. Poi quello che deciderà la società lo farà liberamente e in modo previsto dallo Statuto all’interno della società stessa. Io non dico che debba essere ancora quella che era stata indicata a quel tempo, sarà quello che deciderà la società attuale. Se deciderà ASEP di trasformarsi in società in house in modo completo per poter aderire a fare determinate cose lo deciderà la società stessa. Personalmente volterò contro

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questo ordine del giorno. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Replica del Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: Non mi sarei aspettato diversamente dal Consigliere Morselli. In quel consesso in cui è stato esplicitato questo accordo si stavano illustrando i gestori e si stavano incontrando anche i responsabili dei gestori delle varie società che gestiscono il sistema idrico integrato nella provincia di Mantova. In un consesso di questo tipo sentire un dirigente della Provincia che dà già per assodato il passaggio a TEA Acque del sistema idrico integrato per Porto San Giorgio sinceramente mi ha colto sinceramente di sorpresa, anche perché come diceva il Consigliere Barai ASEP in questo momento …[cambio lato audiocassetta

n. 2]… che ha le tariffe più basse. Io ho inteso salvaguardare questo per i cittadini di Porto che io rappresento in Consiglio Provinciale e in questo caso anche per i cittadini di San Giorgio. Consigliere Morselli: Che Refolo debba difendere i cittadini di San Giorgio direi che potrebbe anche pensare a qualcos’altro. Ripeto, il mio voto contrario all’ordine del giorno non significa che ASEP debba fare determinate cose o trasformarsi o meno. Ripeto, la società decide liberamente cosa vorrà fare. Non voglio difendere il dirigente che stasera non c’è, probabilmente se ha fatto un’affermazione di quel tipo è perché forse a quel momento non gli era arrivata nessuna informazione diversa da quella che gli è arrivata a suo tempo, quindi ha parlato riferendosi all’unica cosa certa e sicura che aveva perché c’era una comunicazione scritta, perché quella era stata portata in un’assemblea a fine anno. Quindi ha fatto credo riferimento a una cosa certa, nel senso che era certificata. Non è andata a buon fine, nel frattempo è cambiata la situazione. Ripeto, la società ASEP farà tutte le valutazioni del caso, se decide di confermare quella direzione lo farà, se non lo farà… Il mio personale voto di contrarietà a questo ordine del giorno non nasce dal fatto di sconfessare quello che eventualmente la società avrà in animo di fare, lo farà valutando la situazione attuale, una situazione molto diversa in cui si troverà ad operare rispetto a quella che era la situazione dell’ATO a quel tempo, con l’azienda speciale che andrà a formarsi quando sarà effettivamente operativa perché le situazioni saranno completamente diverse. Quindi credo che tutti i ragionamenti a bocce ferme si potranno fare in quel momento, senza pensare che qua c’è… capisco il giochetto, adesso non ci sono più gli amici della Lega, cioè ti propongo una cosa se voti questo sei bravo, se voti quest’altro non sei bravo, quindi io sono a favore e difendo e tu invece non difendi. Non è assolutamente così, si tratta di diversità di punti di vista soprattutto anche per come è stato presentato e costruito l’ordine del giorno presentato. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Grazie della precisazione Consigliere Morselli. Consigliere Tiana. Consigliere Tiana: Innanzitutto siccome ero presente il funzionario se non sbaglio

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ha parlato anche di un documento di intenti in cui era coinvolto anche l’INDECAST. Aveva parlato di due realtà, ASEP con la TEA e INDECAST con SISAM, che avevano sottoscritto qualcosa che però dopo non si è concretizzata. Quindi questo era il contesto. Ma la questione di approvare un ordine del giorno di questo tipo vuol dire andare ad inficiare quello che è il ragionamento che dovrà fare la Provincia quando discuterà delle linee di indirizzo e del programma che dovrà essere attuato da parte dell’Ufficio d’Ambito che se non ricordo male nelle linee di indirizzo viene ipotizzato un tipo di gestione come obiettivo. Quindi approvare oggi questo ordine del giorno vuol dire andare ad inficiare perché altrimenti ognuno di noi si fa carico di presentare questo per l’INDECAST, un altro si fa carico di presentare un ordine del giorno per la TEA, un altro si fa carico di presentare un ordine del giorno per l’AIMAG e andiamo a vanificare quello che è invece un ragionamento complessivo che dovrà essere fatto da parte della Provincia come linee di indirizzo e dopo l’Ufficio d’Ambito su che tipo di gestione dovrà essere fatto nella nostra Provincia. Quindi è questo il momento in cui dovrà essere sviluppato, ognuno porterà le sue motivazioni quando si discuterà di linee di indirizzo da parte della Provincia sul tipo di gestione. Ecco perché oggi discutere di questo o approvare questo vorrebbe dire un qualcosa di sbagliato. Per questo motivo io voterò contro, proprio perché ritengo che il ragionamento dovrà essere fatto complessivamente, in modo spezzettato, ogni gestore si porta il suo. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Refolo. Consigliere Refolo: A parte che lo stiamo discutendo adesso dopo tre mesi, quindi è logico anche che il momento sia diverso. Non per colpa del Consigliere Refolo si è protratta così in avanti la presentazione di questo ordine del giorno perché se ben ricordo nell’ultimo Consiglio Provinciale sono stati i Consiglieri del PD a far mancare il numero legale. Quindi sinceramente parlando io posso condividere quello che dice il Consigliere Tiana però dobbiamo anche far capire bene quello che è stato detto. Se per quanto riguarda l’INDECAST e le altre due società che lei ha citato non è stato detto che è un accordo bello che fatto, mentre invece per quanto riguarda la gestione idrica di Porto San Giorgio il dirigente disse che passerà sotto TEA. Poi è giusto che in quel momento erano le informazioni che il dirigente avevo e ha detto secondo quelle che erano le informazioni. Ma visto che io non condivido assolutamente perseguire il gestore unico per quanto riguarda la gestione del servizio idrico provinciale…perché questo poi è l’obiettivo che andrà poi a finire all’interno di questa azienda speciale. Non mi venite a parlare dell’economia di scala perché se andiamo a vedere tutti i gestori più grossi che gestiscono il servizio idrico integrato hanno tutti le tariffe più alte, dal primo all’ultimo. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Consigliere Montagnini. Consigliere Montagnini: Grazie Presidente. Io volevo evitare questo intervento, però visto che il Consigliere Refolo ha tirato in ballo il mio gruppo sulla discussione

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dell’ordine del giorno glielo contesto, perché oggi noi siamo qui grazie al Partito Democratico. Noi il 20 di febbraio eravamo a discutere dell’ordine del giorno però anche gli altri gruppi non erano presenti. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, attacchiamo anche gli altri gruppi, PdL e Lega. Per piacere, io non accetto questa critica perché siamo qui a discutere grazie a noi. Grazie. Presidente del Consiglio – Simone Pistoni: Replica e poi votiamo. Consigliere Refolo: Questa replica non è assolutamente accettabile. Ma chi è la maggioranza qua dentro? Voi avete 10 Consiglieri, siete il partito più grosso della maggioranza. Se non garantisce il numero legale la maggioranza per effettuare i Consigli Provinciali lo dobbiamo alla presenza delle opposizioni? Questo mi sembra veramente inammissibile. Consigliere Montagnini: Io ricordo al Consigliere Refolo che mi ero scusato con lui per non poter rimanere in Consiglio ma avevo anche da andare a relazionare ai miei concittadini l’approvazione di una mozione che ritengo molto importante, come quella della costituzione di una commissione di monitoraggio dei fatti mafiosi. Io a Ostiglia avevo un incontro pubblico dell’Amministrazione comunale sul punto, quindi sono uscito dall’aula chiedendo anche scusa. Se si ricorda io le ho chiesto scusa proprio perché dovevo portare questa notizia, perché era un momento particolare che ha subito il mio paese, dovevo portare assolutamente questa notizia. Però non accetto che venga attaccato solo il mio gruppo perché non erano presenti anche la Lega Nord e il PDL. Consigliere Barai: Ricordo quell’evento lì, Tiana, non è tanto per il dirigente però era stato scritto nero su bianco, c’erano tutte le società del sistema dell’acqua eccetto ASEP. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli:

n. 2 (Refolo – Barai)

Contrari:

n. 8 (Pistoni – Tiana – Bianchera –

Cavaglieri – Chiodarelli –

Montagnini – Morselli – Soffiati)

Astenuti: n. 3 (Zucca – Gazzoli - Pippa)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinta la deliberazione stessa.

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La seduta è tolta alle ore 21,45.

Letto, approvato e sottoscritto

IL PRESIDENTE

F.to Simone Pistoni

IL SEGRETARIO GENERALE

F.to Francesca Santostefano