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28/01/2010 1 ANDIS Il regolamento contabile

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ANDIS

Il regolamento contabile

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I soldi: con che criterio ?Le risorse assegnate dallo Stato, costituenti la dotazione finanziaria

di istituto sono utilizzate senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell'istituzione interessata, come previste ed organizzate nel piano dell'offerta formativa (P.O.F.).

L'esercizio finanziario ha inizio il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche si esprime in termini di competenza ed è improntata a criteri di efficacia, efficienza ed economicità e si conforma ai principi della trasparenza, annualità, universalità, integrità, unità, veridicità.

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Il programma finanziarioA scuola il problema è che l’ANNO SCOLASTICOnon coincide con l’ ESERCIZIO FINANZIARIOcioè con l’anno solare.Questo significa che in termini didattici programmiamo e

lavoriamo sul periodo 1 settembre / 31 agosto mentre in termini economici dobbiamo ragionaresul periodo 1 gennaio 31 dicembre.

Il PROGRAMMA FINANZIARIO (cioè quello che prima si chiamava “bilancio di previsione”) deve quindi programmare entrate ed uscite per gli 8/12 di un anno scolastico (1 gennaio 31 agosto) e i 4/12 di quello successivo.

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Chi fa il “programma” e come

• Il “programma” – è predisposto dal dirigente scolastico che lo elabora sulla base del POF (elaborato dal Collegio dei Docenti) e delle indicazioni del Consiglio di Circolo o di Istituto sulle strategie da seguire. Il DS, quindi, ha il compito di armonizzare:

– Il POF– Gli indirizzi del Consiglio di Circolo o d’Istituto– Le richieste delle famiglie e degli studenti– Le richieste e anche le opportunità offerte dagli Enti Locali.

• Infatti il DS ha il compito di GESTIRE le scuola (vedremo successivamente le competenze degli Organi Collegiali)

• Poi il DS lo propone alla Giunta Esecutiva• Il programma viene quindi sottoposto al Collegio dei Revisori dei Conti (da quest’anno

composto da 2 unità, una del MPI e un del M. dl Tesoro). I revisori hanno il copito di valutare

– La legittimità delle spese– La loro congruità rispetto ai risultati ottenuti– Il rispetto del POF

• IL DS, come abbiamo visto, prepara una relazione di accompagnamento al “Programma”: nella relazione sono illustrati

– gli obiettivi da realizzare– la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del piano dell'offerta formativa

(P.O.F.) – i risultati della gestione in corso alla data di presentazione del programma

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Cosa c’è nel “programma” ?

LE ENTRATEChe sono classificate per aggregati

secondo la loro provenienza:1. Stato2. Enti Locali o altri enti pubblici3. Privati4. Mutui5. Gestioni economiche (attività per

conto terzi)

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Che cos’altro c’è?LE SPESEAnch’esse sono aggregate per tipo:1. FUNZIONAMENTO

AMMINISTRATIVO2. FUNZIONAMENTO DIDATTICO3. PERSONALE4. INVESTIMENTI5. PROGETTI

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Come si spendono i soldi?Tutto ciò che si spende deve essere inserito in un “progetto”:

Ad ogni singolo progetto compreso è allegata una scheda illustrativa finanziaria, redatta dal direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA, colui che prima era chiamato “segretario”).

Nella scheda sono riportati • l'arco temporale in cui l'iniziativa deve essere realizzata• i beni e i servizi da acquistare• la fonte di finanziamento • la spesa complessiva prevista per la sua realizzazione• le quote di spesa attribuite a ciascun anno finanziario

Come si vede, un lavoro molto preciso e, nella pratica, complesso !

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Chi decide cosa comprareChi decide cosa comprare (o anche quale esperto esterno

convocare per affidargli un incarico) è solo ed esclusivamente il DS il quale, viste le indicazioni del Consiglio di Circolo o di Istituto (che ha compiti di indirizzo) decide il da farsi (il DS ha, infatti, compiti di gestione).

Sarà il DS e solo il DS che, in caso di problemi finanziari, dovrà rispondere sia penalmente che patrimonialmente (cioè rimettendoci di tasca propria), ha cioè la “responsabilità” della spesa e dei contratti con l’esterno.

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Come si fanne le spese: le gare

• Ogni volta che si devono fare acquisti per un importo superiore a € 2.000 (è vietato “frazionare” acquisti) o bisogna affidare un incarico esterno come esperto o consulente, per potere fare una spsa il DS deve indire una procedura di licitazione privata che, in genere, interessa almeno 3 fornitori o esperti.

• Nel caso invece che la spesa sia inferiore ai 2.000 euro, il DS sceglie senza bisogno di gara.

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Come si arriva a fare una gara

• Ad es. il CdD decide nel POF che bisogna incrementare gli strumenti per lo studio su base TIC (tecnologie dell’informazione e della conoscenza) , praticamente, bisogna comprare i computer.

• Il DS verifica se ci sono i soldi nel programma finanziario (approvato dal C. di Istituto o di Circolo)

• Quindi, il DS, sceglie a chi chiedere preventivi ed indìce la gara.• Avuti i preventivi, il DS convoca il DSGA e verifica la compatibilità

economica dell’acquisto• Il DS decide l’acquisto e firma ordine di acquisto.• Ricevuta la merce, prima di evadere il mandato di pagamento, il DS

convoca la commissione di collaudo.• Se il collaudo è positivo, il DS e il DSGA firmano il mandato per la

liquidazione

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Gli avanziPuò accadere (anzi, accade spesso) che le somme disponibili non vengano tutte

spese in un anno. Passano allora come “avanzo” all’anno successivo.L’avanzo può essere di due tipi: vincolato e non vincolato.Se la somma che mi era stata data per un fine ben preciso, anche l’anno

successivo potrò utilizzarla solo ed esclusivamente con la stessa causale di spesa. Cioè, il DS e vincolato ad usarla per quella finalità.

Se invece quella somma mi era stata data senza una precisa destinazione, nel successivo programma finanziario potrò destinarla a qualsiasi causale, anche diversa da quella per cui i soldi mi sono avanzati dall’anno prima. Vale a dire che il DS non è vincolato nell’assegnazione della finalità alla somma.

E’ molto importante che il DS abbia le idee chiare perché toccherà a lui decidere dove ridestinare gli avanzi. Ed è molto importante che il Consiglio di Circolo o di Istituto ne comprenda bene le motivazioni.

Per comprendere meglio il discorso, dobbiamo aprirne un altro: quello delle competenze dei diversi Organi Collegiali.