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Abitare l ’omologazione SARA TELESCO Tesi in Interior Design Prof. Michele Porcu NABA design A.A 2009/2010 sessione autunnale

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Abitare l ’omologazione

SARA TELESCO

Tesi in Interior DesignProf. Michele Porcu

NABA design

A.A 2009/2010 sessione autunnale

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INTRODUZIONE“Data la mancanza di un effettiva possibilità di approfondire il tema sul piano economico, produttivo, sociale ed anche formale, cerco con questa proposta di porre in luce da una parte le contraddizioni più grossolane riscontrabili all’interno dello spazio abitativo proposto (mancanza di uno spazio vitale una volta inserite le strutture atte a risolvere la funzione “dormire” che appare la “dominante” e che invece attraverso l’operazione proposta di occultamento, viene ridotta praticamente a zero); dall’altra la non volontà di “calcare dall’alto” modelli di arredo (precostruiti) ostrutture “disponibili alla manipolazione” che mistificano il problema lasciandolo praticamente inalterato (problema del ruolo e del rapporto che esiste tra progettazione e fruizione).Nella mia proposta appare chiaro da una parte il tentativo di esprimere una presa di posizione critica nei confronti dello spazio, così come ci viene fornito dalle “norme Gescal”, dall’altra la volontà di proporre non tanto soluzioni precostruite imposte dall’alto, quanto ritrovare nella progettazionedi spazi interni abitativi, un ruolo da parte del formalizzatore che non copra tutti i possibli gradi di libertà che lo spazio potrebbe consentire, realizzando cioè delle “strutture di base” che siano in grado di risolvere i problemi più grossolani dell’attrezzatura di uno spazio abitabile, lasciando poi peròalla possibilità di intervento dell’individuo la libertà di agire autonomamente, minimamente condizionato alla creazione di uno spazio congeniale alle sue effettive esigenze.”Il progetto quindi vorrebbe provare a essere una soluzione al sempre crescente bisogno di spazio, sempre meno disponibile, con un rapporto prezzo notevole.

nota di Ugo della Pietra da:Ugo della Pietra la sinestesia delle arti 1960-2000 Mazzotta.

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Due enormi statue custodiscono l'ingresso di Frida.Il viaggiatore ne e' intimorito, ma alla fine entra nella citta', invitato da suono di festose voci.Qui il viandante non trova la solita citta', perche' e' assalito da una devastante puzza, e da un'insolito grigiore.L'aria e' pesante e fuligginosa, quasi che il sole ne e' oscurato.Scure sono le case degli abitanti di Frida, che dormono in contenitori metallici, come quelli del petrolio o della spazzatura.Sono piccoli e si nascondono ovunque.Ognuno ha la propria casetta, contenitore, tutta arrugginita, e con una piccola finestrella per guardare fuori, dove il viaggiatore puo' notare i panni stesi a prendere fuliggine.Le piccole case sono tutte uguali, un involucro di forma cilindirca. Ma e’ l’interno che caratterizza le case, basate su un sistema d’arredo modulare;ogni abitante la cambia, la trasforma secondo il proprio gusto personale, nel colore, nel dislocamento.Uno spazio unico dove dormire, mangiare, conversare, vivere in piccole comunita’.I pie' di Nibbio di Frida, di tanto in tanto spostano la propria casa, come minuscoli paguri spostano in proprio guscio vagando sul fondo accidentato di questa citta' senza strade.Ma il viaggiatore e' colpito non tanto dallo stato di questo angusto paese, ma dalla disponibilita' e dalla accoglienza di questi lillipuziani esserini.Dolci e carini come nani da giardino, sanno allietare i propri ospiti, con curiose danze e allegri canti. E con questi ultimi impressi nella mente, che il forestiero incantato lascia Frida.

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MODULO

Il modulo e la sua funzione, il suo significato, in tutti quei campi esistenti che vanno a comporre il nostro mondo.Perchè il modulo è sempre prensente nella nostra vita, ed è sempre esistito.In architettura, arte, scultura,musica, perfino il rapporto del nostro corpo è scandito da un modulo.

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Il triangolo

La conoscenza di questa forma elementare e basilare, in tutti i suoi aspetti e le sue possibilità

formali e strutturali, è digrande aiuto al progettista.

Bruno Munari

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Il triangolo equilatero è una delle tre forme basilari, assieme al cerchio e al quadrato. Il mas-simo pieno di triangoli equilateri a contatto tra loro, su di una superficie, genera un campo strutturato nel quale si possono costruire infinite altre forme combinabili tra loro, ed è secondo questo concetto che si sviluppa il mio progetto, un esempio lo troviamo nelle deco-razioni arabe,cinesi, persiane, giapponesi. In molti sitli dell’arte decorativa, la struttura trian-golare è stata una base costruttiva. Anche oggi molte costruzioni sono basate sulla struttura triangolare e sui moduli nati da essa; si possono citare ad esempio le costruzioni di Fuller o di Wright, di cui troviamo molti esempi (sopra citati). La conoscenza di questa forma elementa-re e basilare, in tutti i suoi aspetti e le sue possibilità formali e strutturali, è di grande aiuto al progettista. Per ragioni statiche, di praticità progettuale e costruttiva, per ragioni economi-che di realizzazione, trasporto e montaggio, una costruzione modulata è oggi più progettabi-le di una costruzione di tipo scenografico-pittorico-scultoreo come si faceva un tempo, oltre che a dare un sapore tutto particolare all’ambiente interno. Tutte queste motivazioni sono elementi dominanti all’interno del mio progetto.

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GLI STUDI

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MODELLO

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RENDER

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