PROTOCOLLO DI ALPINISMO: PROVINCIA DI RISCHIO O … · 2 primario del Festival è diffondere i temi...

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIII - Num. 2 - APRILE 2012 __________________________________________________ Rischi e pericoli dell’alpinismo in una so- cietà fondata sulla sicurezza e sulla preve- dibilità tecno-scientifica, questo è il tema dibattuto al Palamonti di Bergamo nel novembre 2011. Organizzato dalla C.N.S.A.S.A. e dal C.A.A.I., sono intervenu- ti numerosi relatori di spicco, quale Ber- nard Amy, Spiro dalla Porta Xidias, Erik Svab e il past President Annibale Salsa, il cui intervento mi è parso molto interes- sante. Cercherò di rielaborarlo e di riassumerlo nelle sue linee essenziali. Per rispondere all’interrogativo del titolo, farò un’analisi condotta sulla base di una griglia socio- antropologica che rifletta sulle parole; queste in sé hanno un peso, non sono una semplice flactus vocis, una semplice emis- sione di voce, non sono una semplice con- venzione. Rimandano a precisi concetti, i quali ri- mandano a loro volta a delle pratiche vis- sute. In primo luogo dobbiamo prendere coscienza in quale tipo di società ci trovia- mo attualmente. Sappiamo tutto sulla le- gislazione e che si legifera molto in mate- ria di sicurezza perché oggi noi siamo in una società che pone al suo centro la sicu- rezza totale. E la pone perché in una so- cietà fondata sull’ideologia della scienza (non sulla scienza che è un’altra cosa) e sulla ideologia della tecnica, diventa scan- daloso non riuscire a regolarizzare e a prevedere. Ecco l’altro concetto, a preve- dere, termine che in greco è l’etimologia di matematica, il sapere previsionale. La nostra è quindi una società previsiona- le, ha l’esigenza di prevedere tutto e nulla le può sfuggire. Se così non fosse riman- derebbe alla società premoderna che era una società magico-religiosa, dove non tutto poteva essere previsto e quindi ri- mandava alla dimensione del magico, del religioso, del divino. Questo è il salto che ha come punto di se- parazione cronologico l’illuminismo, rap- presentante la modernità, e l’alpinismo è figlio dell’illuminismo perché, ad esempio, la salita al Monte Bianco è stata dettata da una volontà di conoscenza in senso og- gettivo. Questo è il modello culturale dominante, egemone della società contemporanea. Non se ne può uscire soggettivamente e, provandoci, ci si pone fuori dalla cultura dominante che è quella della società secu- ritaria dove non è ammesso, anzi diventa scandaloso, il fatto di non prevedere sem- pre quello che si va a fare. Ecco perché genera scandalo l’incidente in montagna, ecco perché suscita scandalo l’incidente alpinistico: l’alpinismo è una delle pratiche sociali che sfugge al para- digma della società securitaria, perché nell’alpinismo non tutto può essere previ- sto. Il modello securitario nasce nel momento in cui nasce il sistema assicurativo. Le assi- curazioni rappresentano il salto di para- digma da una società non assicurata e quindi non prevedibile, ad una società della sicurezza totale. Le merci che allora viaggiavano nell’ocea- no potevano essere esposte a delle insi- die, nasceva l’esigenza di prevedere tutto e se le merci non arrivavano a destinazio- ne, si cominciava a pagare. Il modello assicurativo è quindi figlio della cultura della sicurezza e quindi della cul- tura del rischio. Alla luce degli studi e del- le ricerche contemporanee, nelle scienze sociali e cioè nella sociologia, nell’antro- pologia e nella psicologia sociale, il con- cetto di rischio non si abbina più col con- cetto di pericolo. Il concetto di rischio è il rovescio della me- daglia della sicurezza, tanto è vero che i sociologi definiscono la nostra società, so- cietà della sicurezza o del rischio, non più del pericolo, perché quest’ultima è una società premoderna. Qual è allora la differenza tra rischio e pericolo? Gli antropologi e i sociologi l’hanno posta all’attenzione della comunità scientifica. Il rischio si collega alla concezione della si- curezza calcolata, al calcolo matematico, al calcolo statistico e quindi il rischio è sempre calcolato. Tradotto in termini alpinistici o arrampi- Lo scandalo in una società che fonda tutto sulla sicurezza ALPINISMO: RISCHIO O PERICOLO? t Segue a pag. 3 Il 14 marzo scorso a Palazzo Ghilini è stato fir- mato il rinnovo del protocollo di intesa tra Provincia di Alessandria e Club Alpino Italiano - Regione Piemonte per la manutenzione e segnalazione dei sentieri inseriti nel catasto regionale. “È un utile strumento per tenere in ordine la rete dei sentieri della Provincia di Alessandria, che conta più di 1350 km di sen- tieri - ha detto Carlo Massa, Assessore ai Par- chi e Aeree protette - per la cui segnalazione e manutenzione sono stati presentati progetti dalla Provincia stessa e dagli enti “aggregati” del territorio. L’accordo con il CAI permette di attivare una collaborazione tra i volontari del- l’associazione e l’Assessorato Parchi e Sentieri- stica per monitorare la Rete e aggiornarla con l’implementazione di nuovi sentieri e percorsi. Il Presidente del CAI regionale Gino Geninatti ha suggellato con la firma del protocollo di intesa un periodo che ha visto il CAI assumere un ruolo importante in Piemonte, proprio per i finanziamenti che hanno consentito di far confluire fondi per il potenziamento della re- te sentieristica regionale, con la creazione di nuovi posti tappa, la sistemazione di molti tratti franati, la creazione dei sentieri accessi- bili ai disabili e la pubblicazione di guide escursionistiche e carte dei sentieri, come la guida “Nelle Terre del Drago” edita dalla Pro- vincia di Alessandria. Sentieristica PROTOCOLLO DI INTESA TRA PROVINCIA DI ALESSANDRIA E CAI

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria,Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, ValenzaAutorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore ResponsabileDiego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale MonferratoRedazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato“Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria”Anno XXIII - Num. 2 - APRILE 2012 __________________________________________________

Rischi e pericoli dell’alpinismo in una so-cietà fondata sulla sicurezza e sulla preve-dibilità tecno-scientifica, questo è il temadibattuto al Palamonti di Bergamo nelnovembre 2011. Organizzato dallaC.N.S.A.S.A. e dal C.A.A.I., sono intervenu-ti numerosi relatori di spicco, quale Ber-nard Amy, Spiro dalla Porta Xidias, ErikSvab e il past President Annibale Salsa, ilcui intervento mi è parso molto interes-sante.Cercherò di rielaborarlo e di riassumerlonelle sue linee essenziali. Per rispondereall’interrogativo del titolo, farò un’analisicondotta sulla base di una griglia socio-antropologica che rifletta sulle parole;queste in sé hanno un peso, non sono unasemplice flactus vocis, una semplice emis-sione di voce, non sono una semplice con-venzione.Rimandano a precisi concetti, i quali ri-mandano a loro volta a delle pratiche vis-sute. In primo luogo dobbiamo prenderecoscienza in quale tipo di società ci trovia-mo attualmente. Sappiamo tutto sulla le-gislazione e che si legifera molto in mate-ria di sicurezza perché oggi noi siamo inuna società che pone al suo centro la sicu-rezza totale. E la pone perché in una so-cietà fondata sull’ideologia della scienza(non sulla scienza che è un’altra cosa) esulla ideologia della tecnica, diventa scan-daloso non riuscire a regolarizzare e aprevedere. Ecco l’altro concetto, a preve-dere, termine che in greco è l’etimologiadi matematica, il sapere previsionale. La nostra è quindi una società previsiona-le, ha l’esigenza di prevedere tutto e nullale può sfuggire. Se così non fosse riman-derebbe alla società premoderna che erauna società magico-religiosa, dove nontutto poteva essere previsto e quindi ri-mandava alla dimensione del magico, delreligioso, del divino.Questo è il salto che ha come punto di se-parazione cronologico l’illuminismo, rap-presentante la modernità, e l’alpinismo èfiglio dell’illuminismo perché, ad esempio,la salita al Monte Bianco è stata dettatada una volontà di conoscenza in senso og-gettivo.Questo è il modello culturale dominante,egemone della società contemporanea.Non se ne può uscire soggettivamente e,provandoci, ci si pone fuori dalla culturadominante che è quella della società secu-ritaria dove non è ammesso, anzi diventa

scandaloso, il fatto di non prevedere sem-pre quello che si va a fare.Ecco perché genera scandalo l’incidente inmontagna, ecco perché suscita scandalol’incidente alpinistico: l’alpinismo è unadelle pratiche sociali che sfugge al para-digma della società securitaria, perchénell’alpinismo non tutto può essere previ-sto.Il modello securitario nasce nel momentoin cui nasce il sistema assicurativo. Le assi-curazioni rappresentano il salto di para-digma da una società non assicurata equindi non prevedibile, ad una societàdella sicurezza totale.Le merci che allora viaggiavano nell’ocea-no potevano essere esposte a delle insi-die, nasceva l’esigenza di prevedere tuttoe se le merci non arrivavano a destinazio-ne, si cominciava a pagare.Il modello assicurativo è quindi figlio dellacultura della sicurezza e quindi della cul-tura del rischio. Alla luce degli studi e del-le ricerche contemporanee, nelle scienzesociali e cioè nella sociologia, nell’antro-pologia e nella psicologia sociale, il con-cetto di rischio non si abbina più col con-cetto di pericolo.Il concetto di rischio è il rovescio della me-daglia della sicurezza, tanto è vero che isociologi definiscono la nostra società, so-cietà della sicurezza o del rischio, non piùdel pericolo, perché quest’ultima è unasocietà premoderna.Qual è allora la differenza tra rischio epericolo?Gli antropologi e i sociologi l’hanno postaall’attenzione della comunità scientifica. Ilrischio si collega alla concezione della si-curezza calcolata, al calcolo matematico,al calcolo statistico e quindi il rischio èsempre calcolato.Tradotto in termini alpinistici o arrampi-

Lo scandalo in una società che fonda tutto sulla sicurezza

ALPINISMO: RISCHIO O PERICOLO?

tSegue a pag. 3

Il 14 marzo scorso a Palazzo Ghilini è stato fir-mato il rinnovo del protocollo di intesa traProvincia di Alessandria e Club Alpino Italiano- Regione Piemonte per la manutenzione esegnalazione dei sentieri inseriti nel catastoregionale. “È un utile strumento per tenere inordine la rete dei sentieri della Provincia diAlessandria, che conta più di 1350 km di sen-tieri - ha detto Carlo Massa, Assessore ai Par-chi e Aeree protette - per la cui segnalazionee manutenzione sono stati presentati progettidalla Provincia stessa e dagli enti “aggregati”del territorio. L’accordo con il CAI permette diattivare una collaborazione tra i volontari del-l’associazione e l’Assessorato Parchi e Sentieri-stica per monitorare la Rete e aggiornarla conl’implementazione di nuovi sentieri e percorsi.Il Presidente del CAI regionale Gino Geninattiha suggellato con la firma del protocollo diintesa un periodo che ha visto il CAI assumereun ruolo importante in Piemonte, proprio peri finanziamenti che hanno consentito di farconfluire fondi per il potenziamento della re-te sentieristica regionale, con la creazione dinuovi posti tappa, la sistemazione di moltitratti franati, la creazione dei sentieri accessi-bili ai disabili e la pubblicazione di guideescursionistiche e carte dei sentieri, come laguida “Nelle Terre del Drago” edita dalla Pro-vincia di Alessandria.

Sentieristica

PROTOCOLLO DIINTESA TRAPROVINCIA DIALESSANDRIAE CAI

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primario del Festival è diffondere i temidella letteratura per ragazzi attraverso lacondivisione, la comunicazione e la parte-cipazione attiva agli eventi. Il Festival si ècontraddistinto sin dalla sua prima edizio-ne per la creazione di un modello di soste-nibilità economica in grado di costruire emantenere negli anni solide partnershipcon istituzioni pubbliche e imprese private.La prossima edizione del Festival, che avràil patrocinio del Salone Internazionale delLibro di Torino, si svolgerà dal 17 al 21aprile. Il Festival ha scelto per la sua 9a edi-zione il titolo significativo “Dalla Terra allaLuna e ritorno” per parlare di Scienza eFantascienza. Il programma del Festivalprevede, oltre a conferenze divulgative,mostre scientifiche, tavole rotonde e caffèletterari, spettacoli teatrali e laboratori,un’iniziativa dal titolo “Incontri ravvicinatidel terzo tipo”, con la partecipazione diautori e illustratori. Saranno presenti, tragli altri, Anna Lavatelli, Bruno Tognolini,Pino Pace, Andrea Valente, Annalisa Stra-da, Guido Sgardoli, Guido Quarzo, SimoneFrasca, Emanuela Bussolati, Sofia Gallo,Francesca Ruggiu Traversi. Inoltre la mani-

festazione avrà ospite il prof. Carlo Alber-to Redi, accademico dei Lincei ManangingEditor Histochemistry, membro del Comita-to Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie eScienze della vita, laboratorio di Biologiadello Sviluppo - Dipartimento di Biologia eBiotecnologie Lazzaro Spallanzani. Il pro-fessore presenterà il suo ultimo libro “IlBiologo furioso”.Il Paese ospite di quest’anno sarà il Perù,con i suoi autori, le leggende, le tradizioniletterarie e non. Grazie alla consulenzadella scrittrice Anna Lavatelli, che ha con ilPerù un rapporto privilegiato, sono stateorganizzate due giornate peruviane. Allapresenza del Console Peruviano a Torino,autori ed ospiti ci condurranno in un viag-gio virtuale alla scoperta del panoramaletterario (e non solo) del Perù. E a propo-sito di viaggi, non potrà mancare, nella se-rata del 20 Aprile, il racconto della spedi-zione andina condotta nell’estate del 2008dalla sezione di Alessandria del CAI. Attra-verso immagini e testimonianze, in pienospirito contastorie, raggiungeremo la vettaa cui è stato attribuito il nome della cittàdi Alessandria.

Alla 9a edizione di Librinfesta (17-22 apri-le), il tradizionale appuntamento lettera-rio per i ragazzi delle scuole alessandrine,la sezione alessandrina del CAI sarà prota-gonista della serata di gala durante la qua-le presenterà la videoproiezione realizzatain occasione della spedizione in Perù nel2008. Infatti quest’anno la manifestazioneha come paese ospite proprio il Perù e l’or-ganizzatore, l’associazione culturale “IlContastorie”, ha chiesto la partecipazionedella sezione che ha aderito in modo entu-siasta visto il valore dell’iniziativa. Sarà an-che l’occasione di salutare l’amico EdgarRoca, la guida andina della spedizionePerù 2008, che sarà presente alla serata divenerdì 20 aprile 2012. La presidentessa deIl Contastorie, Rosalba Malta, ci racconta iparticolari della manifestazione. “Librinfe-sta, (festival della letteratura per bambinie ragazzi di Alessandria), è la più impor-tante manifestazione relativa alla lettera-tura per ragazzi della provincia di Alessan-dria e rappresenta uno degli eventi più se-guiti (oltre 4.000 presenze nei sette giornidell’ultima edizione) nell’ambito della dif-fusione della cultura letteraria. L’obiettivo

L’evento si svolgerà dal 17 al 22 aprile prossimi

IL CAI ALESSANDRIA A LIBRINFESTA

IL TAR Piemonte, accogliendo la richiesta di re-ferendum per modificare le norme che regola-no l’attività venatoria, ad opera di associazioniambientaliste che hanno raccolto 60.000 firme,ha invitato la giunta regionale di fissarne la da-ta (sarà domenica 3 giugno). Si spera tuttaviache la Giunta Regionale provveda a modificarel’attuale legge impedendo la caccia ad animaliin via di estinzione, e impedisca lo sperpero dei20 milioni necessari allo svolgimento del refe-rendum. Tuttavia, qualora ciò non si verificasse,riteniamo che il CAI, almeno a livello provincia-le, debba essere in prima linea nel promuovereil buon esito della consultazione. Ricordiamoche il nostro statuto recita all’articolo 1 che ilCAI “ha per scopo l’alpinismo in ogni sua mani-festazione, la conoscenza e lo studio delle mon-tagne, specialmente di quelle italiane, e la dife-sa del loro ambiente naturale”. Chiediamo per-tanto all’Intersezionale di prendere contattocon le associazioni promotrici del referendumper intraprendere iniziative comuni.

Enrico Bruschi

Referendum caccia

UN APPELLO AL CAI

Nel corso dell’Assemblea Generale dei sociè stato eletto il nuovo Consiglio Direttivoche guiderà il sodalizio nel triennio 2012-2014. Sono stati eletti: Maria Bajardi, Emi-lio Buzio, Fausto Capra, Marilena Dealessi,Enzo Francescato, Pergiorgio Manfredi, Er-mes Moraglio, Giovanni Omodeo, AlbertoPiacentini, Giovanni Sisto e Stefano Sisto.Nel corso della stessa Assemblea è stato no-minato il Collegio dei revisori dei conticomposto da Marco Demartini, Giorgio In-dri e Mario Zannoli. Durante la prima riu-nione del nuovo organismo dirigente sonostati riconfermati Fausto Capra, GiovanniOmodeo, Giovanni Sisto, Alberto Piacentinirispettivamente nelle cariche di Presidente,Vice Presidente, Segretario e Tesoriere.

Sezione di Valenza

NUOVO DIRETTIVO

Si intensifica l’attività di alpinismo giovaniledella sezione, che vede ormai in pieno svolgi-mento le attività programmate per i diversigruppi. Primo ad iniziare l’attività il gruppo Guide (16iscritti delle scuole medie inferiori) con leescursioni con ciaspole di gennaio e febbraio,la cui attività prevede uscite di escursionismo,arrampicata, ferrate, che si protrarranno finoad ottobre. A fine febbraio è iniziata anchel’attività del gruppo Esploratori (34 iscritti di1a, 2a e 3a elementare) con le escursioni allascoperta dei segreti delle colline del Monfer-rato e del gruppo Pionieri (42 iscritti di 4a e 5a

elementare), con le uscite di febbraio e marzosull’Appennino Ligure. A febbraio è iniziatoanche il corso di AG per il gruppo Trekker (14iscritti delle medie superiori) con le lezioni dimeteorologia e sulla realtà del CAI e con lasalita con ciaspole al rifugio Jervis in Valle del-l’Orco. A questo corso collaborano anche gliAAG Egisto Massarotto, Sezione S. Salvatore eGiulio Salini, Sezione Alessandria, a testimo-nianza dell’utilità di una collaborazione tra leSezioni della Provincia, che auspichiamo possaulteriormente rafforzarsi.Accanto alle già numerose attività previstedal programma 2012 il gruppo AG di CasaleMonferrato ha avviato altri due progetti si-gnificativi: il progetto “Crescita equilibrata”,in collaborazione con il servizio di dietologiadell’ASL AL ed un progetto di ripristino disentieri nella zona delle Cinque Terre, in colla-borazione con la Sezione di La Spezia. Il primo progetto, che coinvolge le terze classielementari di due scuole casalesi e tre di paesilimitrofi, ha visto una prima fase in cui la re-sponsabile del servizio di dietologia Dr.ssa Ca-prino, accompagnata dai responsabili CAI del-l’iniziativa, ha effettuato incontri informativicon insegnanti e genitori e la valutazione an-tropometrica, tramite impedenziometria, ditutti gli alunni partecipanti. Inizia ora un ciclodi otto escursioni, con partenza dalle scuole,

CAI Casale Monferrato

ALPINISMO GIOVANILE

volte a trasmettere la necessità di associarel’attività fisica, in particolare il cammino, aduna corretta alimentazione, per ottenere una“crescita equilibrata”.Il secondo progetto è partito sabato 11 e do-menica 12 marzo con il ripristino di due sen-tieri, il n° 58/c dal comune di Pignone alla fra-zione di Casale, devastata dall’alluvione delloscorso ottobre e del sentiero n° 6 che da Pi-gnone porta al monte Malpertuso, sul crinaleche sovrasta Monterosso, effettuato da cin-que accompagnatori di AG e cinque studenti,armati di motoseghe, falcetti, pale e picconi,con un risultato estremamente soddisfacente.Alessandro, Davide, Mario, Stefano, della Vscientifico e Suria, ultimo anno della scuolaorafa, si sono rapidamente adattati a estirpa-re rovi e a ripristinare con piccone e pala itratti franati, ottenendo risultati positivi al dilà delle aspettative. Il risultato del loro lavoro,ha avuto come riscontro la calorosissima acco-glienza della pro loco di Casale, che ha festeg-giato il gruppo con un’abbondantissima e ot-tima cena, gratificandoli, a detta loro, moltopiù del sabato sera in discoteca. Anche il po-tente russare di un accompagnatore, che li hacostretti nottetempo a spostare le brandine, èstato vissuto come un gioco divertente. L’ulti-ma gratificazione, domenica pomeriggio do-po tanta fatica, un fresco pediluvio sullaspiaggia di Monterosso.

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catori, una salita legata alla cultura del ri-schio è la salita plasir, con spits ravvicinati,o il free climbing.L’alpinismo classico, quello trad, spessoestremo, al quale noi ci richiamiamoidealmente ed emotivamente non può es-sere legato alla cultura del rischio (che èla cultura securitaria), ma alla cultura delpericolo.Mentre il rischio è legato alla prevedibi-lità degli eventi, secondo il modello di ri-ferimento logico-matematico-statistico, ilpericolo no.Il pericolo è legato a una dimensione chela modernità rifiuta, è legato alla dimen-sione della fatalità e di fronte alla fatalitànulla si può fare. I meccanismi di attenua-zione del pericolo sono meccanismi di ti-po fideistico, invocazione al divino, la pre-ghiera per il credente, non sono la misuradella società calcolata e calcolante tecno-cratica.Ecco perché i mezzi di comunicazione dimassa si scandalizzano quando scrivonoche l’alpinismo genera vittime o si scanda-lizzano addirittura della caduta delle cro-de dolomitiche o dei Drus. L’alpinismonon può essere soggetto della società mo-derna, al lessico computazionale e assicu-rativo.Ecco perché crescono anche le esposizionidelle assicurazioni quando devono paga-re, perché sono realtà che non si coniuga-no facilmente tra loro. Lasciare all’alpinismo un margine di peri-colosità è incompatibile con la cultura do-minante, con la cultura egemone, eccoperché genera scandalo.Le leggi sulla sicurezza addirittura impedi-scono di andare a mangiare la polenta adun rifugio se il terreno è innevato!L’alpinismo è quindi pertanto fuorigioconella società moderna, mentre l’arrampi-cata sportiva è in linea con la società do-minante, con la società securitaria che de-ve e vuole prevedere tutto.

L’imprevedibilità degli eventi è esclusa,poiché non sempre è possibile trovare ilcapro espiatorio. Diceva una grande an-tropologa inglese, Mary Douglas, che conla cultura del rischio qualcuno deve sem-pre pagare. Se si stabilisce l’equazione si-curezza-rischio, cioè se il rischio è il rove-scio della medaglia della sicurezza, allorasi deve sempre andare a ricercare il colpe-vole. Il pericolo è figlio del modello feudale,del modello premoderno, ha in sé l’impre-vedibilità dell’evento, non sempre si trovail colpevole. Un alpinista può essere il piùbravo, una guida la più brava, ma di fron-te all’imprevedibilità dell’evento non c’èbravura che tenga. E questo è scandalo. Siamo quindi in una società che monetiz-za tutto, è una società calcolante e, daCartesio in poi, vale il modello calcolante-

Segue da pag. 1: ALPINISMO: RISCHIO O PERICOLO?t

computazionale. Quando la società si tro-va dei modelli che le sono oppositivi gridaallo scandalo. Ecco perché i giornali grida-no allo scandalo quando cade un alpini-sta, quando cade una guida o quandouno speleologo non esce dalla grotta.Si deve sempre cercare il responsabile, chepuò essere l’alpinista; costui come si per-mette di andare negli spazi liberi? Perchéva a cacciarsi nei guai? Perché ripete viesulle grandi pareti con roccia non semprebuona e poco chiodata?Noi enunciamo un concetto di libertà, mala libertà si può coniugare in modi diversi:può essere libertà di… o libertà da… Ri-flettiamo su questi concetti. Noi invochia-mo la libertà di… La montagna è semprestata quasi del tutto luogo della libertàdi… Ancora un concetto. Noi oggi parliamosempre di più e a sproposito di limite. Lamassima ideologia contemporanea spingenella direzione di una società off-limits everso una società no-limits. C’è da direche oggettivamente non si può stabilireun limite in quanto questo è un fatto sog-gettivo: dove posso arrivare io non puòarrivare un altro o qualcun altro può arri-vare oltre il mio limite.Il limite viene sempre riscritto, ma ci deveessere. La cultura del limite ha sempre fat-to parte della cultura alpinistica ed è sem-pre stata introiettata dagli alpinisti attra-verso un processo di autoformazione edu-cativa. La società dominante predica comeparadigma culturale il no-limits, diseduca-tivo per i giovani di oggi, per il mondodella scuola come metodo di riferimento.Si manifesta quindi questa grande con-traddizione. Da una parte il rischio calco-lato, dall’altra il no-limits.Noi oggi ci troviamo ad oscillare tra que-sti due poli. Ed è proprio per queste ra-gioni che l’alpinismo fa scandalo per lapost-modernità.

Gianni Ghiglione - CAAI

Per festeggiare adeguatamente i 30 annidi fondazione, la sezione CAI di Ovada hadeciso una serie di iniziative.La più rilevante è “Trenta vette per ilTrentennale”, in programma nel prossi-mo autunno, in una data compresa tra il23 settembre e il 14 ottobre.Nella giornata prescelta i soci, suddivisi in“squadre”, saliranno contemporanea-mente su trenta cime situate sull’Appen-nino, tutte nei dintorni di Ovada (con ov-vio sconfinamento anche in territorio li-gure) e si ritroveranno ad un’ora presta-bilita sulle vette, con ovvi saluti reciproci,sia “a vista” (ove possibile) sia per mezzodel telefono. La scelta è stata dettata dal-la volontà di coinvolgere il maggior nu-mero di iscritti in questi festeggiamenti eproprio nei luoghi più frequentati duran-te le escursioni organizzate dalla sezionein area “ovadese”.Il Tobbio, il Tugello, il Figne, la Colma, ilPracaban, il Poggio, la Costa Lavezzara, ilPavaglione sono alcune delle cime pre-scelte, tra quelle “note”. Ma nell’elencoci sono anche altri rilievi “minori” e menoconosciuti: tra questi anche le Ciazze,

un’altura di po-co superiore ai730 metri, chetuttavia rappre-senta la massi-ma elevazionepresente sul ter-ritorio comuna-le di Ovada. Epoi ci sono an-cora il Bric deiladri, il Bric de-gli Alberghi, ilSaliera ed altremontagne mo-deste e semisco-nosciute dellazona. La festadel Trentennale sarà l’occasione di saliresu di esse e magari di scoprire, a duepassi da casa, delle “minivette” che of-frono panorami interessanti. Il materialefotografico raccolto sarà poi inserito nel-la mostra in programma a dicembre, ne-gli spazi espositivi di piazza Cereseto adOvada, dove gli artisti (di arti figurative)che sono iscritti alla sezione presente-

ranno le loro creazioni, nelle quali utiliz-zeranno diverse tecniche e diversi mate-riali. Insomma, un programma per ilTrentennale centrato sul territorio, sullasua valorizzazione e, accanto a questa,sulla valorizzazione delle risorse umaneinterne alla sezione, nelle loro più svaria-te forme.

Diego Cartasegna

L’iniziative della Sezione di Ovada

30 VETTE PER IL TRENTENNALE

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cio con gli oltre 40 km di piste ben prepara-te che offre la valle, ma, invece di raccon-tarci com’era la qualità della neve, qualiparaffine utilizzate o la difficoltà delle pi-ste, ci descrivono con entusiasmo quelloche hanno mangiato o bevuto alla birreriadu Chevalier Barbut. Insomma, la vacanzasarà breve e bisogna gustarla in fretta! La sera ci sistemiamo al confortevole alber-go Les Charmottes, a Roubion, e l’appetitoconseguente alla lunga giornata ci fa ren-dere onore anche a uno spezzatino di tac-chino che in altre occasioni sarebbe stato si-curamente lasciato raffreddare al centrodel tavolo. Le porzioni di dolci che vediamoasportate dal buffet ci rendono sicuri chedomani tutti avranno le energie necessarieper affrontare l’attività preferita.Il Sabato si annuncia con un’alba radiosa e

un cielo completamente sgombro da nubi.Il gruppo degli sci alpinisti, arricchito dal-l’arrivo degli amici di Gabiano e di Stefanocon la sua tavola, si dirige verso la testatadella valle, i fondisti aspettano che le pistesiano invase dal sole (di freddo ne abbiamoavuto abbastanza a casa), e gli escursionisti

si dirigono al vallon de Buffere. Raggiunto,dopo ripida risalita in un bosco misto di co-nifere, il Refuge de Buffere, alcuni decido-no di provarne la cucina.Gli altri si dividono in due gruppi: uno cheraggiungerà il Col de Buffere con lunga ri-salita di questo ampio vallone pieno di so-le, e un altro che raggiungerà la sommitàdella Crete de Baude, a circa 2600 m, conpercorso più breve ma decisamente più ri-pido. Qui, sugli ultimi duecento metri di di-slivello, Edo ci mette tutti in fila, facendovalere i suoi tredici anni per 38 chili.Al ritorno al rifugio ci concediamo una bir-ra che consideriamo assolutamente merita-ta, (per la mamma di Edo: lui ha bevuto co-ca-cola, non preoccuparti), poi di corsa giùilluminati dagli ultimi raggi di sole.Al rientro in albergo ci attende un’amarasorpresa, che avrebbe piegato uomini me-no duri di noi: non funzionano né la Jacuz-zi né la sauna! Incassato questo duro colpo,ci consoliamo con un’ottima e abbondantecena.La domenica si apre nuovamente con il cie-lo terso. Antonio si dichiara guarito e si ag-grega al gruppo degli sci alpinisti, i fondistisi preparano a percorrere per l’ultima voltaqueste belle piste e gli escursionisti, calzatele ciaspole a pochi minuti dall’albergo, divi-si in due gruppi, accompagnati da due gui-de salite da Briancon, si avviano verso il Coldes Thures.Quando raggiungiamo la palina segnaleticache indica il colle, ammiriamo davanti a noila mole del Monte Thabor, che chiude laValle Stretta. Attendiamo l’arrivo del se-condo gruppo, scattiamo le rituali foto digruppo indugiando con lo sguardo sui val-loni che abbiamo risalito i giorni preceden-ti, poi scendiamo verso l’alpe di Thures perconsumare uno spuntino. Il vento freddoche si alza improvvisamente ci ricorda chel’inverno non è finito e ci invita a rivestircie a scendere senza fermarsi ancora.Tornati a Roubion, crepes e birra, e comin-ciamo già a chiederci dove andremo il pros-simo inverno.Non lo sappiamo ancora, tenete d’occhio ilprogramma del CAI di Casale Monferrato.

Claudio Ferrando

Stiamo camminando, ciaspole ai piedi, tuttiin fila, verso il culmine dell’ampia sella ne-vosa del Col des Thures, completamentepriva di vegetazione. La neve è crostosa,molto lavorata dai venti che abitualmentespazzano questo brullo vallone sospeso,formato durante l’ultima glaciazione dallespinte contrapposte dei due ghiacciai cheoccupavano completamente la val Clarée ela valle Stretta.Per arrivare fino qui partendo da Roubionabbiamo percorso una stretta valle domina-ta da curiose formazioni calcaree, dove lanostra guida, Luc, un simpatico briancon-nais che parla italiano come l’ispettoreClouseau, ci ha fatto notare le tracce lascia-te sulla neve dagli scoiattoli e dalla leprevariabile. Poi abbiamo risalito una ripida pi-neta, affrontando un impegnativo traverso

ghiacciato poco prima di approdare al bor-do inferiore del vallone sospeso.Ci segue, a pochi minuti di distanza, un al-tro gruppo di ciaspolatori che procede esat-tamente sulla nostra traccia.Siamo arrivati a Nevache due giorni fa, Ve-nerdì 19 Febbraio, con il pullman organiz-zato, come ogni inverno, dalla commissionedi sci di fondo e escursionismo invernaledella sezione di Casale Monferrato del CAI,con l’indispensabile supporto del segreta-rio. Posti esauriti come ogni anno, e il grup-po di sci alpinisti che si è aggregato, chegià conosceva le potenzialità escursionisti-che della selvaggia e immensa val Clarée,ha dovuto spostarsi con tre macchine.Il Venerdì, guidati da Antonio, il nostroPresidente, che non segue gli amici sci alpi-nisti a causa di un forte raffreddamentoche lo affligge da alcuni giorni, dopo averpercorso a lungo il fondovalle puntiamodecisamente a Sud per risalire il Vallon deChardonnet, fino all’omonimo rifugio. Quila maggior parte degli escursionisti, consi-derato che la sveglia questa mattina è suo-nata alle quattro e mezza, si dichiara soddi-sfatta, mentre un gruppo di irriducibili vuo-le sfruttare fino in fondo la magnifica gior-nata di sole e si avvia alla volta del Col deChardonnet.Rientrati a Nevache, ritroviamo gli amicifondisti, che hanno avuto un buon approc-

Sezione di Casale Monferrato, con le ciaspole

ALLA SCOPERTA DELLA VAL CLARÉE

Verso il Col des Thures

Il gruppo al Col des Thures

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Siamo arrivati alla Decima edizione del Girodelle Cinque Torri. L’appuntamento è per il22 Aprile a Monastero.La Manifestazione è cresciuta di anno in an-no sino a diventare la più importante mani-festazione Escursionistica del territorio delleLanghe Astigiane. Questa edizione ha il Pa-trocinio del CAI Regionale che ne ha ricono-sciuto l’importanza inserendola fra le Mani-festazioni di importanza Regionale.La Manifestazione è gestita dalla Sezionedel CAI di Acqui in collaborazione con i Co-muni, le Pro Loco e la Protezione Civile diMonastero, S. Giorgio Scarampi, Olmo Gen-tile, Roccaverano.Come da tradizione è possibile la scelta fradue percorsi di pari bellezza che si differen-ziano solo per i tempi di percorrenza .

Il tracciato classico ha la partenza da Mona-stero, in Piazza Castello, alle ore 8 con per-correnza di circa 8 ore .Il tracciato breve inizia con un trasferimentoin pullman alle ore 8.30 da Monastero a SanGiorgio Scarampi e di qui partenza a piedicon una percorrenza di circa 5 ore.Due le novità per la Decima edizione .La prima è che prenderà il via la prima edi-zione del “5 T Bike” escursione non compe-titiva in Mountain-Bike con partenza alleore 7.45. Il tracciato, che presenta una salitapiuttosto lunga ed alcune discese tecniche, èpertanto consigliato a ciclisti di buona capa-cità.L’altra novità è che il percorso della CinqueTorri è stato scelto per una uscita del 2° Cor-so di Alpinismo Giovanile delle Sezioni di

Novi, Ovada ed Acqui. È un ri-conoscimento importante perun Sentiero che ha l’ambizionedi rappresentare qualcosa dipiù di una camminata. La Sezio-ne di Acqui ringrazia la Direzio-ne del Corso.Per tutti il ritrovo è nella Piazzadel Castello di Monastero alleore 7.00 per l’iscrizione (a pa-gamento) entro le ore 7.30. Durante il percorso sono previ-sti dei posti sosta e all’arrivo latradizionale polenta finale.Il Sentiero delle Cinque Torri ècostituito da un percorso adanello che partendo da Mona-stero collega le Torri medioeva-

Sezione “Nanni Zunino” di Acqui Terme

CINQUE TORRI: DECIMA EDIZIONE

li di Monastero, San Giorgio Scarampi, OlmoGentile, Roccaverano, Vengore. Durante ilpercorso sono visibili anche le torri di Perlet-to, Denice e Castelletto d’Erro. Tutte questeTorri costituivano la linea di difesa dellaMarca dei Marchesi del Carretto che in queitempi controllavano buona parte delle Lan-ghe e dell’Appennino Ligure.Percorrere il percorso delle Cinque Torri, ol-tre che una piacevole escursione , è anche ri-vivere la storia del territorio che ospita lacamminata.La Sezione di Acqui ringrazia le Sezioni delCAI che hanno messo in calendario la mani-festazione e tutti coloro che vorranno parte-cipare e si augura, complice il bel tempo, disuperare, con questa “speciale” edizione, ilnumero di partecipanti, già importante, del-le passate manifestazioni.

Le sezioni CAI di Ovada, Acqui Terme e NoviLigure organizzano un corso di alpinismogiovanile aperto a tutti, anche a chi muove iprimi passi in montagna.L’iniziativa è rivolta a ragazze e ragazzi da-gli 8 ai 17 anni. Sono previste escursioni(suddivise per fasce omogenee di età) ed at-tività teoriche.L’alpinismo giovanile vuole far vivere lamontagna in modo gioioso e soprattutto insicurezza ed il CAI ritiene che l’ambientemontano sia il più idoneo a realizzare espe-rienze formative che aiutino i giovani a cre-scere sotto il profilo tecnico, culturale, uma-no e spirituale. Per partecipare al corso non è necessariopossedere doti particolari: basta avere vo-glia di camminare, osservare, divertirsi econdividere coi compagni il piacere di anda-re per i monti. I temi principali che sarannotrattati sono i valori e la cultura della mon-tagna, il movimento (camminare e arrampi-care), l’orientamento, l’ambiente e la sicu-rezza.La quota di partecipazione comprende l’i-scrizione al CAI, l’assicurazione, il materialedidattico e l’uso del materiale tecnico comu-ne. Il corso si svolgerà indicativamente damarzo fino ad ottobre di quest’anno. Le le-zioni saranno tenute nelle sezioni di Ovada,Novi Ligure ed Acqui Terme il sabato pome-riggio e le escursioni si svolgeranno di nor-ma di domenica.

Per informazioni rivolgersi alle sezioni, doveè disponibile il programma dettagliato delcorso:Sezione di Ovada - via Gilardini 9 - tel.0143822578 - email [email protected] - aperta ilmercoledì e venerdì sera.Sezione di Novi Ligure - via Cavallotti 65A -tel. 01432510 - email [email protected] -aperta il mercoledì e venerdì sera.Sezione di Acqui Terme - via Monteverde 44- tel. 014456093 - email [email protected] - aperta il giovedì sera.Il Direttore del corso, che è stato approvatodall’organo tecnico territoriale di competen-za, la commissione interregionale di Alpini-smo Giovanile di Liguria, Piemonte e Valled’Aosta, è Gian Carlo Berchi (tel. 3356402369).

Un corso organizzato dalle sezioni di Acqui Terme, Novi Ligure e Ovada

ALPINISMO PER I GIOVANIA Valenza, nei locali della Sezione del CAI, sa-bato 21 Aprile a partire dalle ore 9 si terrà unincontro di approfondimento su: Responsabi-lità del Capo Gita, la Copertura Assicurativadel CAI, sentieristica, approfondimenti norma-tivi. Alla riunione, organizzata dal Coordina-mento Sezioni Provincia di Alessandria, sonoinvitati i Presidenti delle Sezioni, i membri deiConsigli e i responsabili di gita. L’incontro hal’obbiettivo, utilizzando il parere di esperti, dichiarire i dubbi sugli argomenti oggetto delladiscussione e creare uniformità di comporta-menti da parte delle Sezioni del territorio.Alla riunione, introdotta da Valentino Subre-ro, presidente del Coordinamento SezioniProvincia di Alessandria, saranno presenti inqualità di esperti Franco Degiovanni, Consi-gliere GR Piemonte, che tratterà la “Respon-sabilità del Capo Gita”, il Dott. Giancarlo Spa-gna, broker assicurativo, che parlerà della“copertura assicurativa nel CAI” ed infine Gi-no Geninatti, Past-President GR Piemonte, cherelazionerà su alcuni approfondimenti nor-mativi inerenti la sentieristica. L’iniziativa si inserisce in un più ampio proget-to di informazione-formazione sui vari aspettidella vita del nostro sodalizio con l’obbiettivodi far crescere quello spirito di volontariatoprofessionale che deve caratterizzare le no-stre attività nei confronti dei Soci e dei territo-ri che ci ospitano.

Coord. Sezioni Provincia di Alessandria

A Valenza il 21 Aprile prossimo

RESPONSABILITÀDEL CAPO GITA

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PROGRAMMA ATTIVITAʼ

APERTURA SEDI

ACQUI TERMEVia Monteverde, 44Giovedi 21,00 - 23,00ALESSANDRIAVia Venezia, 9 - Tel. 0131 [email protected], Venerdi 21,30 - 23,00Mercoledi e Venerdi 18,30 - 19,30CASALE MONFERRATOVia Rivetta 17 - Tel. 0142 454911www.monferrato.net/cai/Giovedi 21,30 - 23,00NOVI LIGURECorso Marenco 21Mercoledi e Sabato 18 - 19,30Venerdi 21,00 - 23,00

OVADAVia Gilardini, 9 - Tel. 0143 822578Mercoledi e Venerdi 21,00 - 23,00SAN SALVATOREPiazza Carmagnola, [email protected] 21,00 - 23,00TORTONAVia Trento 31 (Palestra F. Coppi) - C.P. [email protected] www.caitortona.netGiovedi 21,00-23,00VALENZAGiardini Aldo MoroTel. 0131 945633 - 340 [email protected] e Venerdi 21,00 - 23,00

ESCURSIONISMO 1 APRILE RIFUGIO FORTE DEI MARMI

Ferrata facoltativa Monte Procinto, m 103915 APRILE FORTI DI GENOVA (T)22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (10a edizione)

(E) Org. CAI Acqui Terme25 APRILE SENTIERO DEI SANTUARI

San Salvatore - Crea, km 39 (T)6 MAGGIO RAMA - Via normale

20 MAGGIO SENTIERO DEGLI ALPINI (E)17 GIUGNO RIFUGIO SELLERIES m 2030 (E)1 LUGLIO BECCA DʼAVER m 2469 (E)

7-8 LUGLIO RIFUGIO CARESTIA - CORNO BIANCO (EE/F)22 LUGLIO RIFUGIO MEZZALAMA m 3036 (E-EE)

ALPINISMO 1 APRILE FERRATA MONTE PROCINTO6 MAGGIO RAMA - Vie di arrampicata3 GIUGNO FERRATA DEL REOPASSO (A)

17 GIUGNO MONTE CRISTALLIERA m 2801dal Rifugio Selleries m 2030 (A)

7-8 LUGLIO RIFUGIO CARESTIA - CORNO BIANCO (EE/F)

SAN SALVATORE

ESCURSIONISMO 22 APRILE VIA FRANCIGENA (MORTARA-GARLASCO) 13 MAGGIO SELVAPIANA-CAPANNE DI COSOLA14-15 LUGLIO TUTTI INSIEME AL RIFUGIO ARP m 2446 -

Brusson (Estoul)

MTB 15 APRILE BONASSOLA20 MAGGIO VAL CURONE - SENTIERO DELLE GINESTRE17 GIUGNO VALLE GESSO (In alternativa Monte Spineto da

Tortona e ritorno, con sosta gastronomica al Santuario)

14-15 LUGLIO TUTTI INSIEME AL RIFUGIO ARP m 2446 - Brusson (Estoul)

ARRAMPICATA 14-15 LUGLIO TUTTI INSIEME AL RIFUGIO ARP m 2446 -

Brusson (Estoul)

TORTONA

ESCURSIONISMO 22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (10a edizione)5-6 MAGGIO ACQUI - MADONNA DELLA GUARDIA

sentiero 53120 MAGGIO GITA INTERSEZIONALE - CAI Ovada23 GIUGNO RIFUGIO PASTORE

Gita Regionale CAI Piemonte24 GIUGNO MONTE BARONE8 LUGLIO TRAVERSATA DAL VALLONE DI TESINA -

S. BERNOLFO

MTB1 APRILE GIRO DEL GORREI

22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (10a edizione)13 MAGGIO SUI CALANCHI DI MERANA

FERRATA27 MAGGIO FERRATA CAPRIE

ALPINISMO14-15 LUGLIO RIFUGIO REGINA MARGHERITA m 4554

ACQUI TERME

quella dell’AEI. La nostra sezione ha deci-so di effettuare quest’inverno, se non ilprimo, uno dei primi corsi per escursioni-smo in ambiente innevato all’interno del-l’LPV. Abbiamo deciso di seguire in buo-na parte, adattandolo alle esigenzeescursionistiche, il programma di corso discialpinismo. In comune ci sono state lelezioni su ARTVA, meteo, valanghe, pri-mo soccorso e orientamento. Sul campo,nelle uscite pratiche, si è avuta la dimo-strazione che, effettuando ogni volta laricerca simulata di travolti da valanga, itempi di ricerca si accorciano notevol-mente. Man mano i corsisti hanno appre-so come affrontare pendii ripidi sia in sa-lita sia in discesa, a riconoscere i vari tipidi valanga, a creare la traccia di salita mi-gliore restando in sicurezza e a leggere ilbollettino valanghe. Alcuni non avevanomai calzato le racchette e la preparazionefisica non era ottimale; nell’ultima uscita

Viviamo in un periodo dove una delle pa-role più usate è “concorrenza” cioè esse-re in competizione per affermarsi e au-mentare la propria quota di mercato.Tutte le Sezioni devono fare i conti con ilnumero dei soci che tendenzialmente è inprogressivo calo; associazioni, cooperati-ve e altro offrono i nostri stessi servizi,senza complicazioni burocratiche che alCAI sembrano proliferare ogni anno. Unacosa però le Sezioni e i soci che lavoranoin esse possono dare in più, e non è unacosa da poco: la formazione. Il successo diuna Sezione non è portare nell’anno cen-tinaia di soci in gita sociale come i turistigiapponesi, ma “formare” un socio e ren-derlo consapevole che vivere la monta-gna va oltre la semplice gita. Se poi sitratta di ambiente innevato, la cosa di-venta, come tutti sappiamo, ancor piùcomplicata; per questo negli ultimi annioltre alla figura dell’AE è stata istituita

CAI Alessandria

CONSIDERAZIONI DI UN AEI

abbiamo raggiunto il Col Serena, con 881m di dislivello e sono arrivati tutti, magaristanchi ma soddisfatti ed è a loro chevanno i miei complimenti maggiori. Que-sto primo corso come AEI mi ha dato tan-to, ho avuto allievi motivati che hannoabbinato la voglia di imparare con il “fa-re gruppo”. Voglio terminare ringrazian-do tutti coloro che con l’adesione, la col-laborazione a condurre il gruppo e le le-zioni teoriche hanno dato la possibilità dieffettuare questo primo corso.

Ferruccio Fei AE AEI Sez di Alessandria

PROGRAMMA ATTIVITAʼCASALE

ESCURSIONISMO1 APRILE RAPALLO - ZOAGLI - CHIAVARI

Sentiero verde-azzurro (E) Org. Piotto, Rossi15 APRILE LAVAGNA - MONTE CAPENARDO - SESTRI L.

(E) Org. Piotto, Rossi22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (E) Org. CAI Acqui28 APR-1 MAGG COSTA AZZURRA - MASSICCIO

DELLʼESTEREL Org. CAI Valenza30 APR-6 MAGG TREKKING IN SARDEGNA

Sulcis tra miniere, mare e dune. Org. Barbano6 MAGGIO DA OMEGNA A ORTA

Sullʼanello azzurro (E) Org. Piotto, Rossi19 MAGGIO GITA - PELLEGRINAGGIO

Varzi, Monte Penice, Castello Malaspina, Basilicadi San Colombano, Bobbio. Org. Padre Angelo

20 MAGGIO MONTE CUCETTO - PUNTA DELLA MERLA(E) Org. Leporati

3 GIUGNO LA VALLE DEI PRINCIPI(E) Org. Piotto, Rossi

7-10 GIUGNO ISOLA DI PONZAOrg. Capra, Scarrone

24 GIUGNO PUNTA FETITA DA CHALLANCIN(E) Org. Leporati

8 LUGLIO LAGO PERRIN IN VAL DʼAYAS(E) Org. Piotto, Rossi

SCIALPINISMO14-15 APRILE GRAN ZEBRUʼ m 3859 - (OSA) Org. Pesce

ALPINISMO2-3 GIUGNO MONTE GRANERO (F) Org. Mazzuccato16-17 GIUGNO GRANDE ASSALY

dal Rifugio Deffeyer (PD) Org. Zavattaro30 GIU/1 LUGL LA GRANDE CASSE

dal Rifugio Vanoise (PD+) Org. Mazzuccato15 LUGLIO PELVO DʼELVA (F) Org. Mazzuccato

ALPINISMO GIOVANILEGruppo esploratori15 APRILE I FOSSILI DI VALLANDONA29 APRILE VEZZOLANO E LA SUA ABBAZIA13 MAGGIO VERRUA SAVOIA, UNA FORTEZZA SUL PO27 MAGGIO BARAGGIA DI CANDELO E LA SAVANA10 GIUGNO MARENGO, UN VERO CAMPO DI BATTAGLIAGruppo pionieri22 APRILE BIELLESE E IL GIOCO DELLʼARRAMPICATA20 MAGGIO CASA DI CACCIA DI ORVIELLE10 GIUGNO COLLE DELLA CROCEGruppo guide15 APRILE PONTEY, IL GIOCO DELLʼARRAMPICATA20 MAGGIO LAGO DJUAN, VALSAVARANCHE10 GIUGNO BECCA PUGNENTA - LA THUILE

ESCURSIONISMO 1 APRILE CASTELLERMO (ALBENGA)9 APRILE BICICLETTATA (LAGO DʼORTA)

19 APRILE CAMMINATA SULLE NOSTRE COLLINE22 APRILE VIA FRANCIGENA28 APR - 1 MAGG ESTEREL (FRANCIA)13 MAGGIO SELVAPIANA - BRUGGI27 MAGGIO RIFUGIO ROSALBA (PIAN DEI RESINELLI)10 GIUGNO MONTE MEABEʼ (TORGNON)24 GIUGNO LAGHI DEL LONGET (CHIANALE)30 GIU - 5 LUGL DOLOMITI: MADONNA DI CAMPIGLIO30 GIU - 1 LUGL UNA NOTTE IN RIFUGIO6-9 LUGLIO DOLOMITI: DA RIFUGIO A RIFUGIO15 LUGLIO MONTE MALAMOT (MONCENISIO)

VALENZA

ESCURSIONISMO 15 APRILE SASSO DEL FERRO m 1062 - Lago Maggiore

Traversata da Cittiglio a Laveno (E)D.G. Penna, Tibaldi

22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (E)(10a edizione) Org. CAI Acqui Terme

27 APR-1 MAGG TREKKING SUI MONTI LATTARIPenisola Sorrentina - D.G. Penna

20 MAGGIO GRIGNA MERIDIONALE m 2177dal Pian dei Resinelli (EE) - D.G. Penna, Torti

3 GIUGNO OROPA ferrata e sentiero(EEA/E) - D.G. Moscato, Torti

17 GIUGNO ROCCA DELLʼABISSO m 2755dal Colle di Tenda m 1871 - Val Vermenagna(E) - D.G. Barbieri, Moscato

23 GIUGNO RIFUGIO PASTORE m 1575 Alagna - ValsesiaGita indicata alle famiglie con bambini.Escursione regionale CAI Piemonte.(E) - D.G. Avalle

29 GIU/1 LUGL TREKKING DELLE ALPI LIGURI(EE) - D.G. Fei, Mandirola

8 LUGLIO BREITHORN OCCIDENTALE m 4165da Plateau Rosà m 3455 - Valtournenche(F) - D.G. Avalle

14-15 LUGLIO PUNTA GNIFETTI, CAPANNA REGINAMARGHERITA m 4554dal Rifugio Gnifetti m 3647 - Val di Gressoney(F) - D.G. Avalle, Salini

CULTURA DELLA MONTAGNA 2012 13 APRILE CANNABIS ROCK - Documentario.27 APRILE THE WILDEST DREAM - CONQUEST OF

EVEREST. Un film di Antony Geffen.4 MAGGIO CORSICA HARD 2010. Immagini del trek.

18 MAGGIO ORIENTAMENTO E GPS.Aggiornamento a cura di Roberto Mandirola, ISA.

8 GIUGNO K2 - SOGNO E DESTINO.Film documentario di Kurt Diemberger.

22 GIUGNO 127 ORE. Un film di Danny Boyle.Le proiezioni in sede sono gratuite e limitate esclusivamente ai soci.

ALESSANDRIA

OVADAESCURSIONISMO9 APRILE PASQUETTA CON IL CAI (E) Org. Cons. Dir.22 APRILE GIRO DELLE CINQUE TORRI (10a edizione)

(E) Org. CAI Acqui Terme29 APRILE PARCO DEL BEIGUA, ACQUABIANCA (E)

Org. Piccardo, Alloisio4-6 MAGGIO MAREMMA, VAL DI CORNIA

(E) Org. Bruzzone, Caneva20 MAGGIO INTERSEZIONALE AL MULINO NUOVO

(E) Org. Consiglio Direttivo8-9 GIUGNO PASSO DELLO SPLUGA Val Chiavenna

(EE) Org. Bruzzone23 GIUGNO RIFUGIO PASTORE m 1575 (E)

Org. Consiglio Direttivo23-24 GIUGNO RIFUGIO CHABOD m 2750 Con possibilità di

salita al Gran Paradiso m 4061(EE/F+)Org. Ferrando, Vitale, Rolando

7-8 LUGLIO WE IN VAL VARAITA Pernottamento al postotappa di Chianale (EE) Org. Cartasegna

14-23 LUGLIO TUTTI IN BAITA VAL VENY Org. Icardi, Stiber

ALPINISMO13 MAGGIO CANALE DEI CAMPANILI

Valle Po, Viso Mozzo m 3019 (PD)Org. Paravidino, Timossi

23-24 GIUGNO RIFUGIO CHABOD - GRAN PARADISOm 4061(F+) Org. Ferrando, Vitale, Rolando

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giungere l’accogliente rifugio utilizzandole navette in partenza dal parcheggio(stagionali). Esposizione: fondovalle fino al bivio perLa Tuccia, quindi prevalentemente ovest.Difficoltà: E+ (parzialmente su sentierinon segnati o fuori sentiero).

Descrizione del percorso Lasciata l’auto a valle del ponte DazItrei (1615 m circa), si attraversa il tor-rente e si sale lungo la strada sterrata,che presto passa in prossimità della bor-gata Laval. Continuando lungo il fondovalle, supera-ta un’area attrezzata, si prosegue lungola carrareccia fino al bivio Seytes, (1690m), dove a sinistra ha il sentiero che saledirettamente al rifugio Troncea.Conviene seguire il più agevole sterrato:tenendosi in destra idrografica, si passapresto accanto ad un minuscolo laghetto,poco oltre il quale si lascia a destra la stra-dina che si allunga verso La Tuccia, ex-frantoio del minerale estratto dalle minie-re del Bet.Oltre il bivio, si incomincia a salire: lascia-ta a destra la carrareccia per l’alpe Mey, siraggiungendo finalmente Troncea (m1915) e l’omonimo rifugio. Dall’anticaborgata, si raggiunge la lunga stalla postanella parte più alta dell'abitato, oltre laquale si individua facilmente un sentieroevidente ma non segnato.Il tracciato sale subito con decisione; siignora una deviazione che si stacca sullasinistra a circa 2060 metri di quota e, te-nendo la destra, si arriva a 2110 m in pros-simità di un guado: si attraversa il torren-tello e si piega subito a sinistra seguendo-ne il corso, su evidente sentiero, fino a2145 m; soltanto dopo avere raggiuntotale quota ci si inoltra con decisione in unboschetto di larici sempre su percorso evi-dente.In breve si oltrepassa il bosco per usciresu ampi prati in pieno sole: si prosegue incosta salendo dolcemente fino a 2210 mcirca, dove si incontra un evidente cana-lone che scende dal colle del Bet, attra-versato il quale il sentiero si perde un po-co; non si entra nel bosco ma si sale condecisione per la massima pendenza (è

A chi risale la val Troncea a piedi o con glisci da fondo non passerà certo inosserva-ta, sul lato orientale del solco vallivo, unabella montagna dalle forme morbide edinvitanti: dal fondovalle la cima, sormon-tata da un cippo in pietra, appare più im-portante e distinta di quanto sia poi inrealtà; si tratta del monte Pelato, una del-le sommità della cresta che si distacca dal-la linea spartiacque con la val Germanascain prossimità di un secondo punto culmi-nante denominato Pra Crò.La cima, che si innalza nel cuore del ParcoNaturale della val Troncea, è un ottimopunto panoramico sulla vallata omonima,che rappresenta di fatto la parte alta del-la val Chisone: dalla vetta si gode un'otti-ma visione sul colle del Bet e sulla puntache porta lo stesso nome (talvolta deno-minata Bric di Mezzogiorno) e, natural-mente, sul Bric Ghinivert, montagna sim-bolo della zona.Imponente appare inoltre verso ovest lapunta Rognosa (m 3280), oltre la quale, indirezione dello Chaberton (facilmente in-dividuabile per la presenza di un enormeforte costruito proprio sulla vetta) fannocapolino i ghiacciai della regione diBriançon; ben visibili anche il monte Bari-freddo, alla testata della val Troncea e,nella direzione opposta, le morbide cimeposte lungo lo spartiacque tra le valli Chi-sone e Susa oltre le quali spuntano leaspre vette del versante settentrionale delsolco vallivo segusino.La presenza di numerosi camosci e le testi-monianze della ormai abbandonata atti-vità mineraria costituiscono altri motivi diinteresse offerti dall'escursione.Interessante è pure la risalita della valTroncea, cuore della zona protetta, doveun’abbondante cartellonistica fornisce nu-merose informazioni sulla geologia, sullaflora e sulla fauna della zona, nonché in-teressanti informazioni storiche e narra-zioni di antiche leggende.

Caratteristiche TecnicheDislivello: 1130 m circa;È possibile organizzare l’escursione su duegiorni, pernottando al rifugio Troncea (di-slivello: primo giorno 300 m, secondogiorno 830 m). Chi lo desidera può rag-

presente una traccia) fino a quota 2270 mcirca, in prossimità della quale si intersecaun evidente sentiero che proviene dalversante sud della cima del Bet (Bric diMezzogiorno).Si svolta a destra seguendo l'evidentetracciato che conduce ad un secondo ca-nalone, il fondo del quale è percorso daun torrente: si attraversa il corso d'acquae, trascurando una traccia che si staccasulla destra, si prende l'evidente sentieroche sale in ombra sul versante settentrio-nale del monte Pelato.Dopo breve percorso il tracciato abbando-na il pendio esposto a nord e si inoltra incosta su pendii rivolti a occidente: si lasciaquasi subito l'evidente sentiero (quota2340-2350 m circa).Occorre non abbandonare il percorsoprincipale né troppo presto (inoltrandosilungo la cresta nord-ovest, che risultereb-be troppo ripida), né troppo tardi (si fini-rebbe troppo oltre la cima); in pratica vol-gendo a sinistra al secondo canalone chesegna il versante occidentale del monte, siarriva facilmente sulla vetta, individuatada un cippo in pietra: gli ultimi 300 metridi dislivello si superano con percorso libe-ro attraverso faticosi pendii erbosi.

Claudio [email protected]

Una giornata, una vetta…

MONTE PELATO m 2741Val Chisone - Parco Naturale Regionale della Val Troncea

Il Monte Pelato visto dal sentiero che sale da Troncea

Dalla vetta verso la Punta Rognosa