Proposte di Lavori di maturità - ti · Manuale di educazione al linguaggio cinematografico e...

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Proposte di Lavori di maturità 2018 Liceo cantonale di Bellinzona Novembre 2017

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Proposte di Lavori di maturità 2018 

 

 

 

 

 

 

 

 

Liceo cantonale di Bellinzona 

Novembre 2017 

 

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Indice  

1  Arti visive  C. Fontanesi  Questioni di tempo: sequenze e cambiamenti 

2  Arti visive, Francese  L. Peduzzi, E. Baylaender  Dallo scritto alla dimensione visiva: un processo caleidoscopico 

3  Biologia  O. Pedrazzini, D. Speziga  LaM in Biologia 

4  Biologia, Ed. Fisica  O. Sanz, G. Livio  Un piatto di pasta serve per finire una gara d’ultratrail? 

5  Chimica  G. Laffranchi, N. Pè  Lavoro di maturità in chimica 

6  Economia  M. Caratti  La pubblicità nel contesto economico 

7  Fisica F. Bernasconi, T. Corridoni, F. Lucchinetti, M. Nota, R. Ramelli, F. Simona, S. Sposetti 

Misure Dati Strumenti Teorie 

8  Geografia  L. Oleggini  Lettura e rappresentazione dell’evoluzione del paesaggio rurale in Svizzera 

9  Geografia, Storia  Marco Pellegrini, A. Martignoni  Confini 

10  Greco, Latino  L. Orelli Cantami o musa ovvero sull’attivazione, la conservazione, la tradizione della memoria collettiva 

11  Inglese, Storia  G. Herold Belotti, T. Locarnini  Come la luce si spense sul mondo di ieri 

12  Italiano  G. Sergi  Letteratura e psicanalisi 

13  Matematica  F. Leonardi  I Bernoulli e Leonhard Euler, matematici basilesi 

14  Musica  M. Bronz  La musica nel Novecento 

15  Psicologia  E. Pellandini  Rappresentazioni oniriche e filmiche 

16  Insegnamento religioso  R. Leo  Bioetica in dialogo. Chi può mettere le mani sulla 

vita? 

17  Tedesco  U. Dudli, C. Scopel  La figura dell’antieroe nella letteratura tedesca 

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Materia: Arti visive Docente: Claudio Fontanesi

Questioni di tempo: sequenze e cambiamenti

Ci vogliamo occupare, nel nostro percorso di ricerca, di opere d’arte che sanno suscitare particolari emozioni e riflessioni su un fenomeno che ci riguarda tutti da vicino: il passare del tempo. Creare un’immagine e poterla conservare è stato da sempre un modo per “fermare” il tempo e per opporsi all’inevitabile deperimento di persone e cose. Il disegno, la pittura, le arti plastiche prima, la fotografia, il cinema, le tecniche digitali in seguito, sono stati implicitamente inventati proprio per questo: per fissare e poter tramandare. Il concetto di tempo, senza addentrarci nell’intricato territorio delle teorie della fisica, presenta risvolti assai complessi. Se è indubbia una dimensione lineare del tempo, basti pensare alla sequenza delle fasi della vita: infanzia, fanciullezza, maturità, vecchiaia; è altrettanto manifesta una dimensione ciclica in cui la sequenza dei periodi si ripete un numero infinito di volte (come i giorni o le stagioni). La percezione del tempo è influenzata dal periodo storico e dalla cultura in cui si è immersi, accanto a situazioni oggettive convivono delle dimensioni del tutto soggettive.

Le arti figurative

Sequenza di Michel Szulc Krzyzanowski, Punta Boca 30 maggio 1984 Le tecniche espressive più coinvolgenti sono quelle che richiedono al fruitore di trascorrere una porzione del suo tempo a contatto con ciò che l’opera mostra, come il cinema o le sequenze di immagini. Il cinema deriva dalla fotografia, dalle riprese multiple organizzate in sequenze e nasce approssimativamente nello stesso periodo in cui nasce il fumetto, anch’esso costruito grazie alle sequenze. Fin dalle origini la narrazione proposta dal cinema ha saputo svincolarsi dall’assecondare il fluire regolare del tempo: accelerazioni e rallentamenti hanno accompagnato, ad esempio, il fantasmagorico modo di raccontare dei surrealisti. La tecnica è oggi sviluppatissima e tutti noi abbiamo potuto stupirci nell’osservare la crescita di un fiore in pochi secondi oppure il battito fortemente rallentato delle ali di un colibrì. Molti artisti hanno fatto del racconto delle esperienze vissute e del rilevamento del mutare della realtà il proprio campo specifico di ricerca. Nelle loro opere c’è spazio per la nostalgia, ma vi si trova talvolta la geniale capacità di sovvertire le regole e di farci riflettere sui valori più importanti dell’esistenza.

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Il lavoro di maturità Nel corso degli incontri verranno presentate diverse modalità di affrontare il discorso sul tempo da parte di diversi autori. Ogni opera verrà interpretata alla luce dell’ambito culturale in cui è nata e messa in relazione con le caratteristiche specifiche del mezzo d’espressione di cui si serve. Ci sarà spazio per studiare opere cinematografiche, sequenze prodotte da fotografi, documentazioni di performance, racconti grafici, diari illustrati ecc. Questa fase espositiva ha il preciso intento di stimolare i partecipanti affinché possa nascere in ciascuno di loro un’idea portante che guidi l’avvio di una ricerca concreta nel campo delle arti visive. La fase realizzativa va intrapresa solo dopo aver avviato un dialogo approfondito con l’insegnante che dovrà valutare il concreto spessore e la fattibilità del progetto. Esso potrà svilupparsi in due forme:

1 – La produzione propria Lo studente che si sente in possesso di capacità in uno dei campi delle arti visive coinvolte e che dispone di strumenti e materiali adeguati può creare un lavoro personale. Resta inteso che il progetto deve aver ottenuto il parere favorevole del docente responsabile. Andranno rispettate sia le modalità di esecuzione, sia la quantità del prodotto. La realizzazione dell’opera non potrà rappresentare da sola il lavoro di maturità. Occorre che le motivazioni, le fonti di ispirazione e le varie fasi del lavoro siano documentate con testi e immagini.

2 – L’analisi Lo studente sceglierà una variante del tema, una forma d’arte, un autore, una serie di opere accomunate dallo stesso obiettivo ecc. e, previo accordo con il docente, redigerà un testo che rappresenti una analisi originale e approfondita dei contenuti.

I criteri di valutazione

Il contributo dello studente verrà tenuto in considerazione fino dalle prime fasi, quelle di lavoro seminariale. È necessario che egli dimostri, con fattiva collaborazione, la sua passione per l’argomento scelto. Nel testo scritto si dovrà poter cogliere la capacità di affrontare in modo critico ed originale i fenomeni legati alla forma d’arte scelta. È indispensabile che siano contenute immagini di buona qualità commentate in modo personale. Il testo analitico e la bibliografia devono essere redatti secondo le norme. È importante che il docente sia tenuto al corrente dell’avanzamento dei lavori e le scadenze pianificate siano rispettate. La presentazione orale sarà il momento conclusivo e validante del lavoro svolto. Una esposizione coinvolgente, fluida e didatticamente ben impostata servirà a evidenziare la propria autorevolezza nel trattare il tema.

Un breve accenno alla bibliografia:

BATTAGLIA P., Il tempo di dire tempo, Palermo, Dario Flaccovio, 2010

BELTING H., Antropologia delle immagini, Roma, Carocci, 2011

COSTA A., Il cinema e le arti visive, Torino, Einaudi, 2002

ECO U., Opera aperta, Milano, Bompiani, 2013 (1976)

EISNER W., L’arte del fumetto, Milano, BUR, 2010

LIGI G., Il senso del tempo, Milano, Unicopli, 2011

MCCLOUD S., Il libro del fumetto, Torino, Pavesio, 2013

MUNARI S., Storytelling a chi? Guida pratica per fotografi cantastorie, Milano, Emuse, 2017

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Materie: Arti visive, Francese Docenti: Lucia Peduzzi, Edoardo Baylaender

Dallo scritto alla dimensione visiva: un processo caleidoscopico

La sfida di questo lavoro consiste nella trasformazione di un testo letterario in un prodotto visivo. Il linguaggio visivo si avvale di modi espressivi diversi dallo scritto, mette in campo più sfere sensoriali, pone il racconto in una dimensione amplificata e al tempo stesso ridotta, perché la storia viene posta nella dimensione dell’inquadratura fotografica.

Struttura del corso Dallo scritto Il testo che servirà ad una trascrizione iconografica dovrà essere di uno scrittore di lingua francese. I testi dovranno preferibilmente essere dei brevi racconti o eventualmente dei testi narrativi non troppo lunghi. Saranno da prediligere testi appartenenti al genere fantastico o a quello poliziesco (Georges Simenon) o degli scrittori romandi Eric Masserey o Vivienne Baillie. Durante le prime settimane si sceglieranno i testi e all’allievo saranno dati tutti i mezzi necessari per analizzarli nell’ottica di una rappresentazione iconografica.

Alla dimensione visiva Verranno presentati aspetti, temi e metodi che permetteranno agli allievi, da un lato di sondare i vari ambiti di ricerca personale possibili, dall’altro di familiarizzare con metodi di lavoro adeguati. Oltre all’approfondimento del linguaggio cinematografico e grafico, si darà spazio a letture e alla visione di materiale iconografico e filmico. Nell’ambito di questa proposta di Lavoro di Maturità, verranno esplorate alcune tecniche e produzioni quali ad esempio le graphic novels, le animazioni, lo storytelling. Gli allievi lavoreranno in seguito a progetti personali, scelti in base ai propri interessi e discussi durante i primi incontri.

Lavoro individuale Dopo aver letto, approfondito e analizzato il testo nell’ottica della trasformazione di un testo letterario in un prodotto visivo, si concretizzerà la parte pratica personale. La scelta del medium è libera: si potrà spaziare dal fumetto, al fotoromanzo, all’animazione video. Il prodotto finale sarà realizzato seguendo un metodo progettuale adeguato con la redazione di una sceneggiatura e l’allestimento di uno storyboard. Il lavoro pratico dovrà venir documentato regolarmente e riassunto in un dossier.

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Nell’attribuzione della nota finale saranno considerati

• la qualità dell’analisi (testo scritto): pertinenza dell’approccio analitico scelto, della struttura del lavoro e dell’argomentazione, della profondità dell’analisi;

• la scelta del medium e del processo di creazione del prodotto;

• il dossier, lo storyboard (o sketchbook) e l’elaborazione della sceneggiatura;

• il prodotto finito, le produzioni artistiche;

• l’originalità;

• il contenuto e la presentazione-rappresentazione;

• la presentazione orale della ricerca e del prodotto finito;

• l’analisi critica della propria produzione.

Bibliografia Bibliografia “Dimensione visiva” BALZOLA Andrea, PESCE Riccardo, Storyboard. Arte e tecnica tra lo script e il set, Roma 2009.

GENIN Bernard, Il cinema d’animazione. Dai disegni animati alle immagini di sintesi, Torino 2005.

MORALES Paolo, Narrare con le immagini. Le tecniche del racconto cinematografico dallo script allo schermo, Roma 2008.

NICOLISI Vita Maria, Cinema! Manuale di educazione al linguaggio cinematografico e audiovisivo, Firenze 2006.

PINARDI Davide, De ANGELIS Pietro, Il mondo narrativo. Come costruire e come presentare l’ambiente e i personaggi di una storia, Torino 2008.

PIRRO Ugo, Per scrivere un film, Torino 2001.

Bibliografia “Racconto fantastico”

CASTEX Pierre-Georges, Le conte fantastique en France de Nodier à Maupassant, José Corti, 1951.

TODOROV Tzvetan, Introduction à la littérature fantastique, Seuil, 1971.

VAX Louis, La séduction de l'étrange. Étude sur la littérature fantastique, Presses Universitaires de France, 1964.

VAX Louis, L'art et la littérature fantastique, Presses Universitaires de France, 1960.

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Materia: Biologia Docenti: Ottorino Pedrazzini, Davide Speziga

LAM in Biologia

Con questo LaM si propongono due tematiche distinte: biologia dei sistemi e biologia ambientale, con le quali s’intende coprire una parte della biologia, dando così la possibilità allo studente interessato di effettuare una scelta che va dalla biologia molecolare, riferita ai microrganismi, a quella più legata agli aspetti ecologici-macroscopici. In entrambi i casi lo studente è portato ad effettuare delle attività pratiche/sperimentali che verranno pianificate con il docente di riferimento. Inoltre è possibile che lo sviluppo del LaM venga, in parte, seguito da esperti che lavorano sul territorio (ricercatori, dottorandi, ecc.), ciò che darà allo studente la possibilità di confrontarsi con una vera attività accademica e/o di ricerca sul campo.

PRIMA TEMATICA Biologia dei sistemi: la grammatica della Vita La biologia dei sistemi può essere definita come il tentativo di comprendere il linguaggio universale del fenomeno vita. Solamente comprendendo il senso delle parole si possono capire le frasi e via discorrendo fino all'apprendimento di un intero libro. Confrontando la disciplina con la terminologia linguistica si può stabilire che la biologia dei sistemi esplora la semantica, la sintassi e la grammatica del linguaggio biologico. In modo molto approssimativo, con una metafora, le proteine corrispondono alle parole, i percorsi metabolici (metabolic pathways) alle frasi e l'intero libro rappresenta tutte le interazioni metaboliche in una cellula/organismo. Oggigiorno i modelli matematici dei processi biologici svolgono un ruolo cruciale per poter avanzare ipotesi circa il funzionamento/l’azione dei farmaci, ormoni, ecc. e stabilire un flusso interattivo tra teorie al fine di caratterizzare una visione più completa del fenomeno vita. Nelle proposte di attività pratica l’allievo potrebbe quindi esaminare il sistema che regola la crescita vegetale, la divisione cellulare, il metabolismo alimentare, ecc. Il vasto campo d’azione permette allo studente di affrontare e quindi approfondire una porzione della rete di reazioni metaboliche già conosciute che sente vicino e che lo interessa in modo particolare.

Gli studenti che intendono aderire a questa prima tematica saranno portati a:

o apprendere le basi del linguaggio del fenomeno vita e i principali percorsi metabolici;

o scegliere una porzione di un tratto metabolico da approfondire;

o creare un modello attraverso un software per ricreare il percorso metabolico studiato;

o conoscere i principali percorsi metabolici degli esseri viventi, approfondirne uno;

o progettare una simulazione con un software.

SECONDA TEMATICA Biologia ambientale: gli effetti dei cambiamenti climatici sugli organismi I cambiamenti climatici in corso stanno determinando mutamenti sull’ambiente che già oggi sono visibili a chiunque. Le previsioni per i prossimi decenni indicano che tali modifiche verranno accentuate e si ripercuoteranno sulla biocenosi (l’insieme dei viventi di un determinato ecosistema) anche locale, relativa quindi al nostro territorio. Secondo uno studio recente (Rapporto sul clima – Canton Ticino, Meteo Svizzera No. 239) l’aumento medio annuale della temperatura è stato maggiore in Svizzera (con + 1°C) rispetto a quello registrato per l’intero pianeta. Lo scioglimento dei ghiacciai in corso su tutto l’arco alpino è la testimonianza più evidente degli effetti di questo cambiamento, ma ve ne sono molti altri direttamente collegabili alla fauna e alla flora residente sul nostro territorio, con organismi che stanno sparendo, che scompariranno nei prossimi anni o altri

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ancora che ritorneranno a colonizzare nuovi territori (per esempio il ritorno dell’Upupa (Upupa upupa epops) in Svizzera è anche collegabile ai cambiamenti climatici). Direttamente o indirettamente il cambiamento climatico potrebbe ripercuotersi sull’uomo, sulle sue attività e sul suo modo di appropriarsi del territorio.

Gli studenti che intendono aderire a questa seconda tematica saranno portati a:

o apprendere le basi del linguaggio in ambito ecologico;

o scegliere una o più specie animali e/o vegetali da studiare;

o analizzare e interpretare i dati raccolti e confrontarli con la letteratura;

o considerare degli indicatori biologici dei cambiamenti climatici.

PER ENTRAMBE LE TEMATICHE

Compiti e obiettivi Tra i suoi obiettivi, il LaM in biologia, ha quello di portare lo studente ad analizzare alcune pubblicazioni scientifiche attuali e confrontarne il contenuto con quanto scopre/rivela nell’attività pratica. La ricerca, la lettura e la comprensione di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti la scelta personale fanno parte dei compiti assegnati allo studente. Tutto ciò porterà lo studente ad affrontare uno studio da svolgere in laboratori, in ambienti naturali particolari o ancora in istituti (di ricerca o sanitari), che si trovano nel territorio. Durante questi contatti/uscite egli dovrà, se necessario, apprendere l’uso di sistemi o strumenti d’uso da professionisti biologi, medici e/o ricercatori.

Il lavoro personale di ricerca sarà strettamente correlato con gli interessi dell’allievo, che verranno discussi durante i primi incontri con il docente di riferimento responsabile.

È evidente che, per ragioni strettamente connesse con il tipo di ricerca proposto, il LaM dovrebbe comprendere quindi una parte pratico-sperimentale nel territorio da svolgersi, in parte, anche nel periodo estivo. Si richiede pertanto allo studente un’eventuale disponibilità a compiere alcune attività pratiche nell’estate 2018.

L’elaborazione di un rapporto di ricerca personale, che includa sia la parte teorica che quella sperimentale è quanto lo studente è tenuto a consegnare a fine lavoro.

Valutazione

Per ogni tematica e per ogni studente c'è un solo docente di riferimento per la valutazione che terrà conto dell’impegno e la serietà con le quali ogni singolo studente dimostrerà di affrontare il lavoro di ricerca in tutte le sue fasi. Vengono inoltre considerati nella valutazione le modalità operative che lo studente adotta nella raccolta dei dati, come pure le capacità analitiche messe in atto nel raggiungimento dei risultati e nella redazione del rapporto finale. Al fine di una valutazione verrà pure considerata l’esposizione orale in termini di contenuto e struttura della relazione, riflessione sul procedimento, conoscenze di fondo e competenza nel colloquio, chiarezza espositiva (lingua e mezzi ausiliari) e di impegno.

Bibliografia - prima tematica

• D. E. Krane, Michael L. Raymer, Fondamenti di bioinformatica, Pearson, 2007

• E. Klipp, Systems Biology: A Textbook, Wiley, 2016

• F. Capra, Vita e natura: una visione sistemica, Aboca, 2014

• G. Tiecco, Microbiologia degli alimenti di origine animale, Ed. Agricola, Bologna, 1989

• M. W. Kirschner, The Meaning of Systems Biology Cell, Volume 121, Issue 4, pp. 503 - 504

• N. Campbell, Biologia, Ed. Pearson, 2011

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• R. Steiner, Il mondo dei microrganismi, Ed Zanichelli, Bologna, 1975

Bibliografia – seconda tematica

• G. Cotti e al., Introduzione al paesaggio naturale del canton Ticino, No. 1 Le componenti naturali, ed A. Dadò, 1990

• ISPRA, Il clima futuro in Italia; analisi delle proiezioni dei modelli regionali, Ed. ISPRA, 2015

• J. Chapman, Ecologia, principi e applicazioni, Ed. Zanichelli, 1995

• N. Campbell, Biologia, Ed. Pearson, 2011

• R. Miller, Écologie, Ed. De Boeck, 2005

• S. Caserini, Il clima è (già) cambiato, Ed. Ambiente, 2016

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Materie: Biologia, Educazione Fisica Docenti: Oscar Sanz, Giovanni Livio

Un piatto di pasta serve per finire una gara d’ultratrail? La pratica di sport “endurance” estremi e le loro implicazioni fisiologiche e alimentari: l'Ironman, il nuoto in acque aperte di lunga distanza, le ultra maratone, gli ultra trail di montagna.

INTRODUZIONE Lo sport “endurance” comprende tutte quelle discipline atletiche che portano il corpo umano a situazioni limite, sia dal punto di vista fisiologico che mentale. Ad esempio, nel mondo del podismo possiamo trovare gli “ultra trail”, corse di più di 42 km in percorsi d’alta montagna. Nell’Ironman, gli atleti devono nuotare 3800 m, andare in bici 180 km e correre una maratona (42 km). Anche nel nuoto ci sono delle gare considerate estreme, come il nuoto in acque libere con distanze oltre i 5 km.

Per poter partecipare ad alcune di queste discipline, una persona deve seguire un allenamento molto specifico, così come è importante che conosca come si potranno modificare i diversi parametri metabolici e anatomici della sua biologia.

Negli ultimi anni, con l’arrivo di scoperte genetiche e mediche, unite ad applicazioni tecniche in diversi ambiti, si è arrivati ad importanti sviluppi nell'ambito dell'allenamento, permettendo agli sportivi di raggiungere prestazioni mai viste prima.

PARTE ANALITICA E METODOLOGICA

Obiettivi Questo LAM vorrebbe proporre allo studente la possibilità di documentarsi e sperimentare in merito a metodologie di allenamento sportivo e alle implicazioni fisiologiche che queste attività richiedono.

Lo studente potrà scegliere liberamente la tipologia dell'attività sportiva da analizzare. Sarà interessante ricercare dati che gli permetteranno di poter approfondire una o più tematiche sia dal profilo sportivo che da quello biologico.

Inoltre, si potrà sviluppare il proprio lavoro sulla tematica alimentare per i diversi processi fisiologici che caratterizzano i diversi sport di endurance. Per quel che concerne l’aspetto alimentare si potranno analizzare i prodotti ingeriti prima, durante e dopo una prestazione di questo tipo.

Competenze Per quel che concerne l'aspetto sportivo si potranno analizzare parametri quali: i carichi di lavoro, i tempi di recupero, la rigenerazione attiva e/o passiva e la programmazione.

Per l'aspetto biologico si potrebbe trattare ad esempio: il recupero metabolico, l'andamento e l'evoluzione della capacità cardiorespiratoria e la termoregolazione.

La ricerca potrebbe inoltre essere mirata ad evidenziare eventuali similitudini, differenze o particolarità che caratterizzano un'attività a confronto con un'altra, mantenendo l'analisi vincolata a questa tipologia di prestazione.

Un'ulteriore possibilità di ricerca sarebbe il confronto sportivo-biologico tra atleti normodotati e altri che svolgono tali attività con menomazioni fisiche.

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Esempi e spunti di riflessione Per poter svolgere questo lavoro si potranno analizzare concretamente degli atleti che partecipano a questo tipo di discipline sportive: Marco Gazzola, atleta di ultra maratone e ultra trail di montagna. Igor Nastic, triatleta che ha partecipato a diversi Ironman. Alex Zanardi, atleta paraolimpico che ha partecipato all'Ironman.

Organizzazione del corso La prima fase sarà dedicata alla conoscenza di esempi concreti, atleti che svolgono alcune delle attività già citate in precedenza. Così come lo sviluppo dei concetti teorici collegati.

In secondo luogo lo studente dovrà svolgere un lavoro di ricerca dove metta in atto le diverse variabili introdotte, che lo porteranno alla conclusione della sua ricerca.

Parallelamente ci sarà un lavoro di studio delle diverse teorie dell’allenamento sportivo, così come degli aspetti fisiologici/metabolici.

VALUTAZIONE

Nei criteri di valutazione si terrà conto:

- dello sviluppo continuato e autonomo della ricerca.

- del controllo settimanale del diario di lavoro sin dall’inizio del LAM.

- della validità dei dati ottenuti.

- della maturità nella discussione dei risultati del lavoro.

- della ricerca di una bibliografia completa e valida.

- della correzione della redazione del testo scritto.

- della padronanza dei concetti emersi durante il lavoro e la capacità di risolvere quesiti/problemi prima, durante e alla fine della ricerca.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

Finn, Adharanand (2011). Nati per correre. Ed. Mondadori

Friel, Joe (2014). La bibbia del triatleta. Ed. Paidós

Gray, Henry (2014). L’anatomia del Gray. Ed. Universo libri

McArdle, William D. et. al. (2008) Fisiologia applicata allo sport. Ed. Casa editrice Ambrosiana

McDougall, Christofer (2009) Born to run. Ed. Mondadori

Trabucchi, Pietro. (2014) Perseverare è umano. Ed. Corbaccio.

Weineck, Jünger. (2013) Biologia dello sport. Ed. Calzetti Mariuci

Zanardi, Alex. (2016) Volevo solo pedalare. Ed. Rizzoli

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Materia: Chimica Docenti: Giuseppe Laffranchi, Nicola Pè

LAVORO DI MATURITÀ DI CHIMICA

1. Contenuti La chimica è una scienza sperimentale e come tale fonda la sua attività di ricerca sul metodo scientifico applicato nel contesto dell’esperimento di laboratorio. Ciò significa che il ricercatore, a partire da un’ipotesi, progetta e realizza una procedura, in laboratorio o attraverso una simulazione digitale, atta a provare la validità della spiegazione del fenomeno riprodotto in laboratorio o per mezzo della tecnologia digitale. L’ambito di indagine, al quale la chimica rivolge il suo interesse, è costituito da tutti quei fenomeni naturali che implicano le trasformazioni delle sostanze. Questo indirizzo ha come conseguenza il fatto che i potenziali contesti verso i quali è possibile orientare la ricerca chimica sono molteplici, distribuendosi su un ventaglio ampio e variegato di possibilità che vanno, solo per citarne alcune, dalla sintesi di sostanze all’analisi delle stesse, dall’invenzione di sostanze artificiali allo studio del loro smaltimento, dall’identificazione delle sostanze di rilevanza biologica alla descrizione del metabolismo delle stesse, e via elencando. Questo lavoro di maturità vuole offrire allo studente l’opportunità di svolgere una ricerca sperimentale di chimica, scegliendo un argomento di interesse da un variegato ventaglio di possibilità. Nel costruire il catalogo delle attività sperimentali qui proposte, il gruppo di docenti di chimica ha cercato di allestire un insieme di proposte di ricerca le cui basi teoriche si rifanno a diversi ambiti del programma di chimica liceale. In questo modo è data all’allievo, tra le altre, la possibilità di approfondire ulteriormente alcuni temi della propria formazione in chimica che hanno destato in lui particolare interesse. Questa opportunità di ricerca in chimica non si rivolge dunque a un particolare curricolo liceale, in quanto offre a tutti gli allievi la possibilità di svolgere un approfondimento in un campo di proprio interesse indipendentemente dalle diverse conoscenze di base. In altri termini, la scelta di questo LaM non presuppone prerequisiti formativi particolari, ma piuttosto si basa sulla curiosità nei confronti di una particolare area di indagine.

2. Organizzazione

Il gruppo di docenti di chimica presenta un catalogo di attività d’indagine riportato qui di seguito. L’allievo/a interessato/a a svolgere una ricerca sperimentale s’iscrive al LaM di chimica, indicando se si tratta della prima, della seconda o della terza scelta. Subordinatamente, l’allievo/a sceglie pure due attività di ricerca sperimentale elencate nel catalogo qui proposto, segnalando le proprie scelte alla Direzione. A seguito dell’assegnazione, l’allievo/a verrà seguito durante l’intero LaM dal docente che ha proposto la ricerca sperimentale in catalogo, oppure che ha deciso di assumersi la responsabilità per la conduzione del progetto proposto dall’allievo/a. Tale docente sarà pure responsabile dell’assegnazione della nota del LaM. Sono comunque pure previsti dei momenti plenari che coinvolgeranno tutti gli iscritti e tutti i docenti del LaM di chimica, qualora debbano essere approfonditi argomenti trasversali a tutte le ricerche. Nel concreto questo LaM prevede la progettazione e la realizzazione di attività di ricerca sperimentale. Ogni allievo/a dovrà parallelamente approfondire le basi teoriche della propria ricerca, registrare i risultati più importanti, analizzare quest’ultimi e trarre delle conclusioni riguardanti il proprio lavoro di indagine. Tutte queste riflessioni dovranno essere registrate in modo articolato nel documento a supporto della ricerca svolta e presentate in forma sintetica all’intero gruppo del LaM di chimica (allievi e docenti) in occasione delle relazioni plenarie a conclusione del LaM.

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3. Valutazione

La valutazione del LaM terrà conto della qualità:

● degli approfondimenti teorici nell’ambito del fenomeno chimico studiato;

● del lavoro pratico in laboratorio;

● dei risultati sperimentali, della loro analisi e delle conclusioni riguardanti l’intera ricerca sperimentale;

● della presentazione orale individuale del lavoro di ricerca.

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4. Catalogo delle proposte di ricerca sperimentale

Qui di seguito sono elencate, in ordine alfabetico del Titolo, tutte le proposte di attività di ricerca sperimentale. Per ognuna di esse si segnalano i potenziali Argomenti del programma di chimica liceale toccati dalla ricerca, il Contesto nel quale situare la ricerca sperimentale, una o più Esemplificazioni sintetiche di possibili percorsi d’indagine, una Biblio- e/o sitografia di riferimento essenziale.i

# Titolo Argomenti Contesto Esemplificazioni Biblio- e/o sitografia

1 Il latte

Studio dei miscugli, tecniche di separazione, equilibrio acido-base, equilibrio di solubilità, chimica organica.

Il latte è stato un cibo fondamentale per l'alimentazione svizzera e non solo. Da sempre è considerato un alimento salutare, completo e indispensabile. Oggigiorno però il dibattito è sempre più d'attualità sulle potenzialità di questo nutrimento: è veramente indispensabile? Ed è salutare? Oppure cela delle insidie che possono arrecare dei disturbi alla salute?

L’allievo testerà, mediante il metodo scientifico, le diverse correnti di pensiero sull'utilità del latte nell'alimentazione. Potrà studiare i passaggi fondamentali della lavorazione del latte e tramite esperimenti in laboratorio potrà determinare la composizione del liquido.

‐ C. Corvino, Latte e Formaggio, Macro Edizioni, Cesena 2005.

‐ P. Grossi, Tutto latte, Torriani, Bellinzona 1993.

‐ G. Sicheri, Esercitazioni di laboratorio chimico-agrario, Hoepli Editore, Milano 1993.

‐ Lavoro di tesi università di Bologna: Montuoro, Dott Gian Luca, Giuseppe Losi, and Luigi Montanari. "Valutazioni analitiche, gestionali e legislative nella filiera del latte alimentare." (2007).

2 La chimica in cucina

Studio dei miscugli, tecniche di separazione, processi fisico-chimici e chimici di trasformazione degli alimenti, equilibrio acido-base, processi di ossidoriduzione, chimica organica.

L’interpretazione chimica delle trasformazioni che avvengono durante la preparazione culinarie permette di comprendere quali fenomeni molecolari portano al manifestarsi dei cambiamenti negli alimenti percettibili a livello sensoriale umano. D’altro canto la conoscenza a livello molecolare ha portato al perfezionamento delle ricette sviluppando un nuovo concetto di cucina etichettato con l’espressione di “gastronomia molecolare”.

Una possibilità è data dallo studio dei processi fisico-chimici e chimici di trasformazione degli alimenti prendendo in esame un caso esemplare di un menù a più portate (ad es. antipasto, minestra, secondo piatto e dessert). Riproduzione modellizzata in laboratorio dei processi studiati. Una seconda possibilità è data invece dallo studio e dalla realizzazione sperimentali di particolari ricette riprese dalla “gastronomia molecolare” (esempi in Youtube, Molecular Gastronomy. The Best of Molecular Gastronomy at MolecularRecipes.com)

‐ H. This, I segreti della pentola - Guida di gastronomia molecolare, Jaca Book: Milano, 1995

‐ H. This, Rivelazioni gastronomiche, Jaca Book: Milano 1996

‐ Youtube, Scienza in Cucina - Bressanini - Albumi e meringhe

‐ Bressanini, Scienza in cucina - Blog - Le Scienze

‐ Youtube, Molecular Gastronomy. The Best of Molecular Gastronomy at MolecularRecipes.com, 2013. https://www.youtube.com/watch?v=ErDkRerNKvQ.

3 La chimica nell’arte

Studio dei miscugli, chimica dei coloranti e dei pigmenti, reazioni di ossidazione dei materiali, equilibrio acido base, equilibrio redox, interazione luce-materia, chimica organica.

La chimica trova numerose applicazioni pratiche nell’ambito dell’arte, ad esempio nella preparazione di coloranti e di pigmenti, nel restauro delle opere d’arte, nel trattamento delle superfici pittoriche o scultoree, ecc. Non da ultimo alcuni tra gli artisti contemporanei prendono ispirazione nelle scienze (e nella chimica) per esplorare nuovi percorsi creativi.

Possibili percorsi: ‐ Sintesi combinatoria di coloranti e

studio delle loro proprietà di interazione con la luce.

‐ Creazione di opere artistiche facendo capo a processi chimici o fisico chimici (ad esempio anelli di anelli di Liesegang, il giardino chimico, le reazioni oscillanti, ecc.).

‐ Studio della variazione del colore di alcune terre (ossidi di ferro) in base allo stato di ossidazione del ferro.

‐ M. Matteini, La chimica nel restauro i materiali dell’arte pittorica. 13a ed. Arte e restauro. Nardini Editore, 2010.

‐ V. Schettino, Scienza e arte. Chimica, arti figurative e letteratura, Firenze, 2014.

‐ S. Wilson, Art+Science, London, 2010. ‐ A. Zecchina, Alchimie nell’arte La

chimica e l’evoluzione della pittura, Bologna, 2012.

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4 La Chimica verde

L’energia nelle reazioni chimiche, esotermicità e esoergonicità delle reazioni chimiche, chimica organica, biocombustibili, processi di degradazione delle sostanze, eco-sostenibilità delle sostanze, risorse rinnovabili, inquinamento ambientale, smaltimento dei rifiuti, ruolo e implicazioni della chimica nella società.

La Chimica verde è una concezione della chimica che ha come obiettivo di indirizzare i processi chimici sui binari dell’eco-sostenibilità, ponendo l’attenzione alla risoluzione di problemi di impatto ambientale connessi con la produzione chimica industriale. Possibili soluzioni consistono ad esempio nella riconversione di vecchie tecnologie in nuovi processi puliti e nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi eco-compatibili.

‐ Produzione di biocombustibili da rifiuti organici, ad esempio produzione di un biocombustibile (biodiesel) da oli vegetali alimentari esausti tramite il processo di trans-esterificazione.

‐ Studio della degradazione in vivo (su alimenti vegetali) di un insetticida in commercio.

‐ Depurazione di acqua o di aria inquinate da sostanze organiche tramite fotocatalisi UV/diossido di titanio.

‐ Youtube, Weekend Project: Making Biodiesel.

‐ La possibile ricerca sulla degradazione di un’insetticida rappresenta il proseguimento e il perfezionamento di un LaM svolto nel 2015-2016 da un’allieva del Liceo di Bellinzona. Il LaM è disponibile nella biblioteca della sede: S. Bartsch, Ciò che mangiamo è veramente ciò che pensiamo di mangiare? LaM 2015 -2016 in Arti visive – Chimica.

‐ Articolo scientifico di riferimento sulla depurazione mediante fotocatalisi di acque inquinate da coloranti: 7Tatarko, Matthew, Jennifer Tricker, Ken Andrzejewski, John A. Bumpus, e Heather Rhoads. «Remediation of water contami-nated with an azo dye: an undergraduate laboratory experiment utilizing an inexpensive photocatalytic reactor». Journal of chemical education 76, n. 12 (1999): 1680.

‐ Articolo scientifico di riferimento sulla depurazione mediante fotocatalisi di aria inquinata da VOC: Stefanov, Bozhi-dar I., et al. «Demonstrating Online Monitoring of Air Pollutant Photodegradation in a 3D Printed Gas-Phase Photocatalysis Reactor». Journal of Chemical Education 92.4 (2014): 678-682.

5 La fotografia fai da te

Fenomeni di assorbimento della luce da parte delle molecole; processi di ossidoriduzione, equilibrio acido-base, fenomeni di propagazione della luce (ottica).

I procedimenti di preparazione delle pellicole fotosensibili e dei bagni di sviluppo e di fissaggio fotografici si basano su procedure di carattere chimico. Risulta pertanto interessante approfondire quali siano i fenomeni chimici che stanno alla base della fotografia per spiegarli e riprodurli in laboratorio, ottenendo così delle immagini fotografiche con l’uso di materiali reperibili anche in commercio.

Costruzione di un apparecchio fotografico a foro stenopeico. Produzione di pellicole fotografiche. Produzione di immagini fotografiche usando le pellicole prodotte e la macchina a foro stenopeico costruita. Sviluppo delle fotografie sulla base di vecchie ricette.

‐ O. F. Ghedina, Foto ricettario, formule procedimenti tecniche, 3a ed., Hoepli: Milano, 1972

‐ F. Bertoni, H. Hart, Chimica applicata: la chimica del carbonio e la chimica nell’industria, Zanichelli: Bologna, 1987

‐ Youtube, How to Make a Pinhole Camera, The Royal Institution

‐ Youtube, St Pauls Photography – Salt

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6 La vitamina C Chimica organica, equilibri acido-base, studio di processi biochimici.

La storia della vitamina C è collegata a quella dello scorbuto, una patologia legata a una carenza di tale composto nella dieta. Questa malattia era già descritta nella medicina greca attorno al V secolo a.C. Nel XVI secolo, soprattutto tra le popolazioni marinare, era noto come lo scorbuto potesse essere curato e prevenuto dall'assunzione di verdure e frutta fresca, o dall'estratto di aghi di pino. Linus Pauling, vincitore di due premi Nobel, sostenne che la vitamina C era la chimera di tutti i mali: dal raffreddore ai tumori. Grazie a lui nacque la medicina ortomolecolare e sempre grazie alle sue teorie ancora oggi molti considerano l'acido ascorbico come una sostanza miracolosa. Negli ultimi anni però si sono eseguiti diversi studi in cui si confuta la potenzialità della sostanza, addirittura se somministrata oltre i limiti della dose giornaliera potrebbe arrecare diversi disturbi alla salute. Chi avrà ragione?

L’allievo percorrerà le tappe storiche inerenti lo scorbuto e il suo antidoto: l’acido ascorbico. Testerà alcune attività sperimentali di estrazione e di analisi. Inoltre con le conoscenze odierne ricercherà quali terapie sono riconosciute scientificamente.

‐ S. Lewin, Vitamin C: its molecular biologiy and medical potential, Acadmic Press: London, 1976

‐ L. Packer, Vitamin C in Health and Disease, Marcel Dekker: Basel, 1997.

7 Motori a combustibili e motori a celle a combustibile

Reazioni di ossidoriduzione, equilibrio redox, elettrochimica, termodinamica.

L’ambito d’indagine riguarda: ‐ il confronto tra i motori a combustibile

e motori a celle a combustibile (idrogeno);

‐ lo studio termodinamico dell’efficienza di conversione dell’energia chimica in energia elettrica;

‐ la presa in esame delle risorse energetiche del pianeta e l’impatto ambientale dello sfruttamento energetico.

Indagini sul processo elettrochimico che avviene nelle celle a combustibile. Misure calorimetriche riguardanti i poteri calorifici di combustibili. Partendo da misurazioni sperimentali, il progetto potrebbe aprire alle più ampie problematiche di carattere ecologico e sociale come il fabbisogno energetico (per i veicoli a motore), le fonti di energie rinnovabili (p.es. il sole, l’acqua, …) e le immissioni di gas nell’atmosfera.

Atkins, P. W.; De Paula J. Chimica Fisica, 5. Ed, Zanichelli: Bologna, 2012. Atkins, P. W. Le regole del gioco. Come la termodinamica fa funzionare l’universo, Zanichelli: Bologna, 2010. Bard, A. J.; Faulkner, L. H. Electrochemical Methods, 2nd ed; Wiley: New York, 2001. Craig, N. C. Entropy Analysis: An introduction to Chemical Thermodynamics, Wiley: New York, 1992. Crompton, T.R. Battery Reference Book, 3th; Newnes: Oxford, 2000. Bailey, A. et. al. J. Chem. Educ., 2015, 92, 688-692. Hladky, P. W. J. Chem. Educ., 2009, 86, 582-586. Klara, K. et al. J. Chem. Educ., 2014, 91, 1924-1928. Roffia, S.; Conclalini, V.; Paradisi, C. J. Chem. Educ., 1988, 65, 272-273. Vincent, C. A. ; Scrosati, B. Modern Batteries: An introduction to electrochemical Power Sources, 2nd ed; Wiley: New York, 1997.

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8 Vedere oltre l’invisibile

Natura della luce, interazione luce-materia, assorbimento ed emissione della luce, analisi spettrofotometriche, struttura atomica e struttura molecolare, legame chimico, modelli molecolari.

Le interazioni tra le radiazioni elettromagnetiche e la materia possono fornire delle informazioni utili per decodificare la struttura molecolare della materia. In altre parole le radiazioni luminose permettono di vedere (ricavare informazioni) oltre la dimensione macroscopica del visibile umano.

Indagine spettrofotometrica nell’ultravioletto della temperatura di fusione di DNA batterici con diversa composizione percentuale in basi puriniche e pirimidiniche. I campioni di DNA vengono estratti da ceppi batterici coltivati in laboratorio. Lo strumento di misura viene costruito nel corso della ricerca, modificando in modo opportuno uno spettrofotometro in dotazione nel laboratorio di chimica della sede.

La possibile ricerca qui proposta rappresenta il proseguimento e il perfezionamento di un LaM svolto nel 2015-2016 da un allievo del Liceo di Bellinzona. Il LaM è disponibile nella biblioteca della sede: A. De Gottardi, Struttura del DNA. Rendere visibile l'invisibile, LaM 2015 -2016 in Arti visive – Chimica.

                                                       i Si noti che per questioni redazionali legate alla formattazione della tabella, abbiamo evitato di indicare gli indirizzi delle pagine web. Quest’ultime possono essere facilmente reperite mettendo nel motore di ricerca Google il riferimento sitografico riportato nella cella.

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11. I costi della pubblicità

12. Chi ha cambiato la storia della pubblicità

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO

INTRODUZIONE:

La tappa fondamentale nella preparazione del lavoro di maturità consiste nella scelta dell’obiettivo che si vuole perseguire e nella definizione del percorso col quale raggiungerlo. Questo potrà essere sviluppato con l’alternarsi di lezioni coordinate e organizzate tra momenti condotti dal docente, intesi a presentare e approfondire il tema quadro del LaM, e altre attività a carattere metodologico.Tutto ciò al fine di permettere allo studente liceale di acquisire gli strumenti necessari ad affrontare il lavoro in modo autonomo. Alcuni esempi di tematiche affrontabili in questo contesto:

- Quale contributo offre al sistema economico il ricorso alla pubblicità?

- La pubblicità può influenzare il comportamento dei consumatori?

- Il bambino influenza il genitore negli acquisti?

- Produzione – scambio – consumo sono condizionati dal sistema pubblicitario?

SCELTA DEL TEMA E FORMULAZIONE DELLA DOMANDA

Per la scelta dell’argomento del lavoro di maturità è opportuno considerare l’interesse personale, l’impostazione della ricerca da un punto di vista originale e creativo e la trattazione accurata della stessa in un ambito specifico e contenuto. L’elemento importante in questa fase è il lavoro di rottura con le pre-nozioni, e ciò è attuabile se si risponde ad una triplice preoccupazione:

- chiarezza;

- fattibilità;

- pertinenza.

È questo un importante momento iniziale al quale deve essere prestata particolare attenzione. Ricercare cosa si vuole analizzare e a cosa questo lavoro deve rispondere, affinché gli obiettivi fissati non vengano persi di vista. Ovviamente tutto questo può avvenire in modo corretto e “pulito”, solamente se la domanda iniziale è espressa in modo chiaro e unidirezionale, secondo la ricerca che si vuole svolgere, in termini di fattibilità, rispetto ai percorsi che si vogliono seguire e con la corretta pertinenza rispetto all’argomento trattato e l’obiettivo perseguito.

Da qui risulta essenziale sapere inserire la tematica scelta in un contesto teorico definito, partendo da letture, analisi scientifiche, conoscenze personali ed eventuali interviste esplorative iniziali.

FORMULAZIONE DELLA/E IPOTESI

Le ipotesi iniziali devono rappresentare delle «risposte provvisorie» rispetto alla ricerca che vogliamo svolgere. In questo senso esse devono servire da:

- traduzione pre-operativa della tematica scelta;

- filo conduttore nella raccolta dati, intesi come ricerca di elementi quali immagini pubblicitarie, spot televisivi e radiofonici, documenti “storici” concernenti il tema;

- elemento che conduce e coordina.

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VALUTAZIONE:

impegno durante l’anno, partecipazione attiva durante le lezioni plenarie, rispetto delle date delle consegne, capacità organizzativa;

- buona formulazione delle ipotesi, degli obiettivi e del piano di lavoro;

- capacità di affrontare il lavoro con spirito critico e argomentativo;

- adeguato livello di approfondimento delle diverse parti trattate;

- scelta pertinente delle fonti bibliografiche;

- qualità nello scritto comprendente correttezza linguistica e formale;

- capacità di sintesi e di esposizione orale.

BIBLIOGRAFIA:

- Arcangeli Massimo, Il linguaggio pubblicitario, Carocci editore S.p.A, Roma, 2008.

- Bakan Joel, prefazione di Chiara Saraceno, Traduzione di Stefano Valenti, Assalto all’infanzia: come le corporation stanno trasformando i nostri figli in consumatori sfrenati, Feltrinelli, Milano, 2012.

- Bianchi Cinzia e Ragonese Ruggero, L’annuncio pubblicitario, Carocci editore S.p.A, Roma, 2013.

- Bonori Vittorio, Come misurare il ritorno della pubblicità, Il Sole 24 ore, Milano, 2017.

- Bourdieu Pierre, Forma di capitale, a cura di Marco Santoro, Armando Editore, Roma, 2015.

- Brancati Daniela, Spot a doppio taglio, Franco Angeli, Milano, 2005.

- Codeluppi, Vanni, Moda & pubblicità, Carocci editore S.p.A, Roma, 2016.

- Codeluppi Vanni, Che cos’è la pubblicità, Carocci editore S.p.A, Roma, 2001.

- Dorfles Piero, Carosello, Bologna, il Mulino, 2011.

- Lehmann Enrico R., Le professioni della pubblicità, Carocci editore S.p.A. 2003.

- Lehmann Enrico R., Come si realizza una campagna pubblicitaria, Carocci editore S.p.A., Roma, 2003.

- Mancina Mara, Bill Bernbach e la rivoluzione creativa. Il mito di un personaggio e di un movimento che hanno cambiato la storia della pubblicità, FrancoAngeli, Milano, 2007.

- Marbach, Giorgio, L'efficacia della pubblicità, ISEDI, Torino, 2000.

- Metastasio Renata, Bambini e pubblicità, Carocci editore S.p.A, Roma, 2007.

- Ossanna Cavadini Nicoletta, Piazza Maria, La Rinascente, 100 anni di creatività d’impresa attraverso la grafica, Skira editore, Ticino, 2017.

- Testa Annamaria, La pubblicità, Bologna, il Mulino, 2004.

- Toscani Oliviero, Non sono obiettivo, Giacomo Feltrinelli Editore, Milano, 2001.

- Tungate Mark, Storia della pubblicità, FrancoAngeli, Milano, 2010.

- Vecchia Marco, Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Lupetti, Milano, 2003.

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Materia: Fisica Docenti: Fabrizio Bernasconi, Tommaso Corridoni, Fabio Lucchinetti, Matteo Nota, Renzo Ramelli, Fabio Simona, Stefano Sposetti

Misure Dati Strumenti Teorie

Questo LaM intende approfondire alcuni aspetti della relazione tra misura e teoria. Come si integrano, si interpretano, si conciliano i dati sperimentali con la teoria che li inquadra? Le simulazioni al computer e i calcoli talvolta astratti nascondono sempre una realtà fatta di misure, di strumenti e di innumerevoli dati raccolti. A partire da questi la fisica ha costruito – e costruisce tuttora – le sue teorie.

Nel LaM verranno proposte due tracce di indagine:

• Le misure e i modelli di fenomeni complessi. Ci sono situazioni in natura dove la complessità dei processi rende il fenomeno osservato difficilmente prevedibile. In questi casi è spesso complesso, se non impossibile, applicare un modello descrittivo semplice ed esatto. Oggi, usando i computer, siamo in grado di compiere misure ripetitive, di monitorare fenomeni su lunghi archi temporali e di archiviare un numero elevato di dati. Queste stesse macchine elaborano i dati, eseguono calcoli lunghi e complessi al fine di fare previsioni o di verificare ipotesi. Con questi mezzi abbiamo a disposizione una potente modalità di indagine dei fenomeni. La risposta che ci forniscono ci permette una chiave di lettura interpretativa del fenomeno con lo scopo di migliorare la sua comprensione.

• Strumenti, misure e teorie storiche. La storia della fisica ci mostra che spesso non è facile capire in quale ordine cronologico l’invenzione di uno strumento, le misure e le ipotesi teoriche si sono susseguiti. Quali sono stati i ragionamenti, le risorse tecniche e le esperienze che hanno permesso la formulazione delle teorie? Un metodo d’indagine consiste nell'immedesimarsi con gli scienziati del passato, ricostruendo il loro percorso attraverso i testi che ci hanno lasciato e replicando quanto possibile le loro esperienze in laboratorio.

Gli ambiti di indagine di questo LaM saranno l'astronomia, la meteorologia, la sismologia e la storia della fisica (vari ambiti).

Nota organizzativa Agli studenti assegnati al LaM di fisica, i docenti faranno preliminarmente alcune proposte di temi di lavoro. Per ogni proposta sarà scelto un numero limitato di studenti tenendo conto, nel limite del possibile, dei desideri di quest'ultimi e della disponibilità dei primi. Allo studente è quindi richiesta una buona disponibilità ad affrontare più ambiti fra quelli menzionati in questa presentazione. Nel corso dell’anno ogni allievo definirà il suo percorso di lavoro in vista della costruzione della sua ricerca. Sarà necessario che egli organizzi le conoscenze acquisite attorno ad un particolare argomento in modo da strutturarle in un elaborato scritto. Dovrà pure riflettere sulle peculiarità e specificità della presentazione orale.

Metodologia e organizzazione del corso

Il lavoro sarà strutturato in tre momenti; dapprima gli studenti saranno orientati rispetto alle metodologie di lavoro e aiutati a definire con precisione il tema sul quale svolgeranno l'approfondimento; in un secondo momento approfondiranno il tema individuale seguendo la metodologia indicata; infine redigeranno un testo analitico e presenteranno oralmente i risultati della ricerca svolta. Fin da subito, e durante l'intero percorso, gli studenti saranno impegnati con il docente responsabile del tema scelto, che controllerà regolarmente l'avanzamento del lavoro.

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Valutazione

Nella valutazione finale si terrà conto dell'impegno e dell'interesse mostrati durante lo svolgimento del corso, dell'autonomia nell'affrontare e risolvere le difficoltà insite nell’elaborazione di un lavoro di ricerca, del rispetto delle scadenze poste dai docenti per la consegna dei materiali e della qualità delle presentazioni intermedie. La relazione scritta e la presentazione orale finali verranno valutate considerando l'organizzazione e la struttura del lavoro, la pertinenza e l'approfondimento dei contenuti, la correttezza linguistica, la coerenza logica, l'efficacia e la chiarezza espositiva.

Bibliografia

Blamont J., La mesure du temps et de l’espace au XVIIe Siècle, XVIIe Siècle, 2001/4, n°213 p.579-611.

Blondel C., Dörries M. (a cura di), Restaging Coulomb: Usages, controverses et réplications autour de la balance de torsion, Leo S. Olschki, Firenze, 1994

Cagnotti M., Lo studio del Sole fra passato e futuro: La Specola Solare Ticinese e il Numero di Wolf, 2011

Clette F., Svalgaard L., Vaquero J. M., Cliver E.~W., Revisiting the Sunspot Number. A 400-Year Perspective on the Solar Cycle, 2014, Space Science Reviews, Volume 186, Issue 1-4, pp. 35-103

(arXiv:1407.3231)

Cortesi S., Cagnotti M., Bianda, M., Ramelli R., Manna A., Sunspot Observations and Counting at Specola Solare Ticinese in Locarno Since 1957, 2016, Solar Physics, 291, 3075

(arXiv:1602.07998)

Galdabini S., De’ curiosi esperimenti: memorie sull’elettricità e sul magnetismo di C. A. Coulomb e H. Ch. Oersted, Pavia, Università degli studi di Pavia, 1988.

Parravicini G. (a cura di), Galileo: la scienza dal dogma all’esperimento, Grandangolo Scienza, Milano, 2016.

Stein S., Wysession M., An Introduction to Seismology, Earthquakes and Earth Structure, Blackwell Publishing, 2002.

Tedesco G., Introduzione allo studio dei terremoti, Alpha Test, 2005.

Sitografia

http://www.scienzainrete.it/contenuto/partner/storia-della-velocita-della-luce

http://www.cahiers-pedagogiques.com/Une-approche-experimentale-de-l-Histoire-des-Sciences-Reflexions-pour-une-pedagogie

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www.irsol.ch

www.sidc.be/silso/

www.e-manuscripta.ch/search/quick?query=Sonnenfleckenzeichnung

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Questa proposta di Lavoro di Maturità si pone l’obiettivo di identificare, descrivere, commentare e visualizzare i cambiamenti avvenuti nel paesaggio rurale svizzero nel periodo che va indicativamente dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.

Il lavoro si compone di due parti tematicamente legate, ma metodologicamente diverse. In una prima parte del lavoro si tratterà di identificare, descrivere e commentare i cambiamenti avvenuti in un’area rurale svizzera scelta dallo studente grazie all’analisi di materiale cartografico, fotografico e di testi descrittivi. Una seconda parte del lavoro consisterà nella visualizzazione cartografica (ma non solo) di questa evoluzione. Per fare ciò verranno fornite agli studenti sia le basi teoriche dal punto di vista della lettura e dell’evoluzione del territorio e del paesaggio, sia alcune conoscenze teoriche e pratiche per permettere la realizzazione della rappresentazione richiesta. In particolare si prevede di introdurre gli studenti ad un utilizzo elementare di un sistema di informazione geografico (SIG).

Possibili argomenti del Lavoro di Maturità

• Evoluzione del paesaggio rurale alpino in seguito all’abbandono dell’attività agricola e allo spopolamento.

• Sviluppo di specifiche zone rurali in seguito all’evoluzione del settore turistico.

• Cambiamenti avvenuti nel paesaggio rurale dell’Altipiano o del Giura a seguito dell’evoluzione dello spazio urbano.

• Esempi di conservazione del paesaggio rurale particolarmente riusciti (vedasi il premio di “paesaggio dell’anno” attribuito annualmente a partire dal 2011 dalla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio).

• I parchi naturali come strumento di protezione e valorizzazione del paesaggio rurale.

• …

Struttura del corso In una prima fase di introduzione verranno presentati aspetti metodologici specifici di un lavoro di ricerca, aspetti tematici legati all’argomento del lavoro di maturità, principi di base della visualizzazione cartografica e aspetti legati alla realizzazione tecnica della seconda parte del lavoro. Sin da subito, gli studenti verranno introdotti all’utilizzo di un sistema di informazione geografico (SIG) in modo da poter cominciare a familiarizzare con questo strumento. A questa fase seguirà un secondo periodo nel quale gli studenti dovranno circoscrivere sia geograficamente sia tematicamente l’argomento del lavoro di maturità e sottoporre un piano di lavoro dettagliato per il lavoro individuale. Successivamente gli studenti proseguiranno individualmente il lavoro di ricerca sulla base di quanto concordato con il docente. Nei mesi di novembre e dicembre gli studenti presenteranno oralmente l’argomento e i risultati della loro ricerca evidenziando aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di lavoro.

Valutazione Nella valutazione verranno considerati la struttura, la chiarezza di esposizione e il contenuto dell’elaborato scritto; il rigore nell’applicazione del metodo di ricerca; la chiarezza, la correttezza e l’originalità della visualizzazione proposta; l’interesse e l’atteggiamento mostrati durante tutto il percorso del lavoro di maturità; la capacità di lavoro indipendente; la valutazione critica dei risultati; la scelta e l’esposizione degli argomenti della presentazione orale.

Bibliografia indicativa di riferimento Carloni, T. (1998). La grande trasformazione del territorio. In Ceschi, R. (a.c.d.). Storia del Cantone Ticino, il Novecento. Stato del Cantone Ticino.

Codoni, A., Gamboni, V. (1988). Il Paese e la Memoria, DPE, Ufficio dell’insegnamento primario.

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Egli, H.R.(2011). Siedlungsentwicklung und Kulturlandschaftswandel. In: Schneider-Sliwa, R. (ed.) Schweiz. Geographie - Geschichte - Wirtschaft - Politik (pp. 119-126). Wissenschaftliche Buchgesellschaft WBG.

Ferrata, C. (2013). L’esperienza del paesaggio: vivere, comprendere e trasformare i luoghi. Carrocci.

Ferrata, C. (2017). Il territorio resistente: qualità e relazioni nell’abitare. Casagrande.

Martinelli, A. (a.c.d.) (2012). Paesaggio senza identità? Per una geografia del progetto locale. Atti del Convegno, Monte Verità, 20-21 ottobre 2012. GEA, paesaggi, territori, geografie.

Turri, E. (2009). La conoscenza del territorio: metodologia per un’analisi storico-geografica. Marsilio.

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Materie: Geografia, Storia Docenti: Marco Pellegrini, Adriano Martignoni

Confini

Il confine indica un limite comune, una separazione tra spazi contigui; è anche un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà di ognuno in un territorio conteso. La frontiera rappresenta invece la fine della terra, il limite ultimo oltre il quale avventurarsi significava andare al di là della superstizione contro il volere degli dèi, oltre il giusto e il consentito, verso l’inconoscibile che ne avrebbe scatenato l’invidia. Varcare la frontiera, significa inoltrarsi dentro un territorio fatto di terre aspre, dure, difficili, abitato da mostri pericolosi contro cui dover combattere. Vuol dire uscire da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza. Questo passaggio, oltrepassare la frontiera, muta anche il carattere di un individuo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per gli altri ma talvolta anche per se stessi.

Piero ZANINI, Significati del confine - I limiti naturali, storici, mentali - Edizioni scolastiche Mondadori, Milano 1997

Il confine, dal punto di vista storico, geografico e del diritto, è generalmente considerato la linea di separazione necessaria per definire uno spazio, per stabilire le proprietà o per delimitare gli Stati. Il concetto, però, ha origine diversa e può essere impiegato in molti altri ambiti, infatti, il confine è la linea lungo la quale corre una divisione, una separazione, una discontinuità. Però, dato che la divisione avviene lungo una linea, quella è al tempo stesso anche una linea di contatto: bisogna dunque tenere presente che un confine qualsiasi non solo separa, ma anche unisce e accosta realtà lontane e diverse. Si tratta quindi di uno spazio dove è possibile sospendere, anche se temporaneamente, paure, timori e pregiudizi e dove si può vivere la presenza della diversità, dell’interazione e del confronto. La parola confine (e i suoi sinonimi) viene spesso usata in senso figurato e metaforico, come se per ragionare avessimo proprio continuamente bisogno di individuare delle linee di divisione: ci serviamo infatti di 'de-finizioni', di operazioni che stabiliscono confini tra concetti e tra parole per poterli usare al meglio: mettere confini è necessario per dare un significato alle cose. Tuttavia l’ambiguità del confine, e anche la sua profonda tragicità, è dovuta innanzitutto alla sua artificiosità, alla sua invenzione, alla convenzionalità e alla sua imposizione. Un dramma, ancora attuale, che è legato a storie e a leggi definite e imposte dagli uomini nel corso del tempo. È significativo, comunque, che il concetto di confine sia strettamente correlato con il concetto di alterità, e quest’ultimo a quello di identità: un processo logico che dovrebbe far riflettere sia sull’utilità dei confini (logici e materiali), indispensabili per far avanzare la riflessione e per porre le giuste domande (la verità che risiede oltre la conoscenza), sia sul rischio di una possibile deriva data dall’accettazione acritica e sistematica del confine, ridotto alla sua esplicitazione più banale, quella data dalla distinzione tra un dentro e un fuori.

Il Lavoro di maturità proposto intende quindi approfondire questo affascinante tema grazie al contributo della storia e della geografia. L’approccio pluridisciplinare permetterà di esplorare, con ottiche metodologiche e disciplinari diverse, come il concetto di confine è andato a modificarsi nel corso del tempo in funzione dei diversi contesti spaziali di riferimento. Il termine, ed il concetto che questo veicola, è soggetto a costanti cambiamenti influenzati dalla dimensione culturale, economica e sociale propria di ogni gruppo umano.

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1. Possibili argomenti del Lavoro di maturità

Guerre per i confini e guerre sui confini

Migrazione e confini

Confini naturali vs confini artificiali

Mutazione dei confini, una prospettiva storica

Confini quali spazi di aggregazione

Confini e identità

Il ruolo dei confini nell’epoca della globalizzazione

Il confine e la rete

2. Struttura del corso Introduzione metodologica e approfondimento disciplinare: le prime lezioni alterneranno momenti condotti dai docenti intesi a presentare e approfondire il tema quadro del LaM con attività di carattere metodologico finalizzate a familiarizzare con le peculiarità della ricerca in un contesto liceale e ad acquisire gli strumenti necessari ad affrontare il lavoro in modo autonomo. Sarà riservato ampio spazio alla lettura, all’analisi e all’interpretazione dei documenti scritti e iconografici, all’ordinamento delle fonti e a lavori a piccoli gruppi.

Parte individuale: una volta circoscritto l’ambito d’indagine, ad ogni studente, sarà richiesta la strutturazione del piano di lavoro con la programmazione dettagliata dell’attività di ricerca. In seguito, gli studenti dovranno approfondire, mediante delle ricerche individuali scritte, il loro tema specifico.

Presentazione orale: nei mesi di novembre e dicembre gli studenti presenteranno oralmente l’argomento e i risultati della loro ricerca, evidenziando gli aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di lavoro.

3. Criteri di valutazione Ai fini della valutazione saranno determinanti la struttura della ricerca, il rigore scientifico e metodologico, la capacità espressiva e linguistica per la parte scritta; il grado d’approfondimento del tema, la chiarezza espositiva, la pertinenza scientifica e l’utilizzo dei sussidi didattici per la presentazione orale.

4. Bibliografia di riferimento: Bodei R., Limite, Bologna, il Mulino, 2016.

Eco U., Costruire il nemico e altri scritti occasionali, Bompiani, Milano 2011.

Foucher M., L’obsession des frontières, Paris, Perrin, 2007.

Mazzoleni O., Ratti R., Vivere e capire le frontiere in Svizzera. Vecchi e nuovi significati nel Mondo globale, Locarno, Coscienza Svizzera/editore Dadò, 2014.

Quétel C., Muri. Un’altra storia fatta di uomini, Bollati Boringhieri, 2013.

Todorov T., La paura dei barbari: oltre lo scontro delle civiltà, Garzanti, Milano 2009.

Zanini P., Significati del confine, Milano, Bruno Mondadori, 1997.

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Berlino, 15 agosto 1961: un salto attraverso il muro

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Materie: Greco, Latino Docente: Lucia Orelli

CANTAMI O MUSA ovvero sull’attivazione, la conservazione, la tradizione DELLA MEMORIA COLLETTIVA

1. L’attivazione della memoria collettiva Calliope Clio Tersicore Euterpe Erato Talia Melpomene Polinnia Urania: le nove Muse sono tutte figlie di Mnemosine, la dea che ha il compito di attivare la memoria negli uomini. Le guida il dio Apollo, il dio ‘che vede’ in avanti e indietro nello spazio e nel tempo, una qualità che lo rende (nel suo lato positivo) medico e profeta, ma anche lo fa patrono di tutti quei settori artistici e letterari che richiedono inevitabilmente l’attivazione della memoria collettiva, come la storia, la musica, il teatro, la danza. Ad ogni Musa è assegnato un settore artistico: Calliope è la dea dell’epica, garantisce la “gloria imperitura” ai grandi eroi del mito e della storia umana (da Ulisse ai capifamiglia delle corti rinascimentali costretti a crearsi il pedrigree); Clio assiste lo storiografo nel suo sforzo di memoria critica. Se Melpomene è la Musa del teatro tragico, Talia è la Musa della commedia; Urania del racconto astronomico e così via. Il narratore dipende dalla sua dea per una buona riuscita. Nella concezione più antica ogni narrazione artistica è accompagnata dalla lira e dal flauto. E soprattutto, deve sottoporsi a una gara di bravura. Il vincitore della competizione riceve la corona d’alloro di Apollo. Da qui la consuetudine dell’agone poetico da cui emerge il poeta laureatus che a partire dal mondo greco e latino accompagna la cultura occidentale fino ai primi dell’Otto-cento. Alla base della visione antica c’è insomma l’idea che la produzione letteraria e artistica sia soprattutto una sorta di debito nei confronti di un patrimonio di sapere condiviso esterno che il letterato e l’artista ha il dovere di conoscere, di conservare e di tramandare ai posteri rivitalizzandolo e facendolo suo nel modo migliore possibile.

2. La conservazione, la tradizione della memoria collettiva Da Muse deriva museo. Il più antico (III sec. a.C.) è il Museo di Alessandria d’Egitto legato alla celebre biblioteca, voluto dal sovrano greco in terra egizia Tolomeo I. Si trattava, più che di un ‘museo’ nel senso nostro, di un centro di studi che riuniva i migliori cervelli in circolazione nel Mediterraneo con presenti e disponibili tutti gli strumenti utili alla produzione artistico-letteraria e scientifica. Può comunque essere considerato l’archetipo di ogni museo perché si prefiggeva, secondo la concezione antica, di innovare tra conservazione e tradizione della memoria condivisa. Il museo moderno nasce nel XV sec. con l’apertura al pubblico delle collezioni private di antichità greche, etrusche e romane soprattutto di papi e sovrani, ma anche di singole famiglie nobili e di Accademie culturali. Il più antico museo del mondo in senso moderno sono gli attuali Musei

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Capitolini di Roma, formatisi sulla base della collezione privata del papa Sisto IV, donata ufficialmente alla città di Roma nel 1471. Lo scopo è evidentemente l’esibizione del potere personale, ma nel contempo permette la fruizione pubblica di un patrimonio artistico considerato bene culturale comune e risorsa per tutta la collettività. Seguirà a ruota il Giardino del Belvedere di papa Giulio II che sta alla base dei Musei Vaticani. Una grande stagione per la creazione dei musei si apre tra il 1796 e il 1814 con il sogno di Napoleone del museo del Louvre come Museo Universale europeo, “museo della libertà”, dell’educazione del popolo e della democratizzazione della cultura, “proprietà comune delle nazioni europee, affidata alla custodia dei Parigini” (La Quotidienne, Parigi, 5 agosto 1815). Pensato per promuovere l’immagine della Francia napoleonica come governo europeo illuminato, di fatto aveva permesso ai napoleonici di spogliare l’Italia di moltissimi capolavori. Il risvolto positivo è stato il dibattito pubblico in tutta Europa, la restituzione di gran parte delle opere nel 1816 e infine lo stimolo alla creazione di molti nuovi musei in tutta Europa, creati sull’esempio del Louvre.

CONTENUTI

Alle studenti e agli studenti sono proposti approfondimenti basati su confronti precisi di opere d’arte tra l’antichità classica e le diverse epoche della sua ripresa nel corso del tempo o lo studio del significato di precise collezioni di musei. Dovrà sempre fungere da filo conduttore l’attenzione prestata al richiamo implicito o esplicito al recupero della memoria comunitaria europea.

QUALCHE CONCRETA PROPOSTA TEMATICA

➤Le nove Muse o una singola Musa attraverso il tempo (letteratura e/o arte): esame comparatistico

➤L’apparato simbolico o un singolo luogo-simbolo legato alle Muse (letteratura e/o arte) attraverso il tempo: il Parnaso, l’Elicona, l’Ippocrene, l’Aganippe ecc.

➤Il mosaico di Virgilio con le muse Calliope e Melpomene del Museo del Bardo a Tunisi: come si spiega il ruolo assunto dalla Musa della tragedia?

➤Richiami tra poetae laureati (es. Virgilio e Petrarca)

➤Analisi di un tipico testo educativo sui poeti laureati: V. Lancetti, Memorie intorno ai poeti laureati d’ogni tempo e d’ogni nazione, Milano: Manzoni, 1839.

➤La statua del Laocoonte, nucleo dei Musei Vaticani, e la sua enorme influenza sull’arte scultorea e pittorica del Rinascimento italiano

➤La Musogonia di Vincenzo Monti (1793)

➤L’appello ai giovani italiani di Giacomo Leopardi (1818) con l’esaltazione del ‘museo’ di capolavori rientrati in Italia

➤I sessantacinque capolavori della statuaria antica ceduti a Napoleone da Camillo Borghese.

ORGANIZZAZIONE

La fase introduttiva d’un mese toccherà forma e contenuti. L’introduzione tematica e l’introduzione al metodo della ricerca scientifica (metodo d’indagine, ricerca critica bibliografica e sitografica, concetto di plagio e uso delle fonti, regole radazionali, senso e uso delle note a piè di pagina, ecc.) procederanno quindi in contemporanea. I partecipanti riceveranno un calendario con scadenze precise. A partire dalla terza settimana si circoscriveranno i singoli progetti di ricerca e il tempo

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dedicato al lavoro in comune sarà ridotto per lasciar posto ai percorsi individuali seguiti e discussi a scadenze regolari, anche durante l’estate.

VALUTAZIONE (R 5.1.7.1.1 Regolamento delle scuole medie superiori del 15 giugno 2016, art. 66 cpv. 6)

Se durante tutto l’anno sarà considerata positivamente la buona organizzazione del percorso di lavoro, ai fini della valutazione sarà decisiva la qualità dell’elaborato scritto definitivo: il rigore scientifico, la conformità ai requisiti redazionali, la correttezza linguistica, la coerenza di pensiero. Nella presentazione orale sarà giudicata l’efficacia, la chiarezza e l’originalità nell’esposizione sintetica dei risultati.

BIBLIOGRAFIA MINIMA

Lexicon iconographicum mythologiae classicae (LIMC), réd. H.Ch. Ackermann et al., 10 voll., Zürich-München: Artemis, 1981-1999 — M. Alexander, E.P. Alexander, Museums in motion: an introduction to the history and functions of museums, Lanham: Rowman & Littlefield, 2008. — B. Benedetti, Il concetto e l’evoluzione del museo come premessa metodologica alla progettazione di modelli 3D, SCIRES-IT, vol. 3, Issue 1, 87-140. — W. Burkert, I Greci, 2 voll., Milano: Jaca Book, 1984. — C. Ginzburg, Memoria e globalizzazione, «Quaderni storici» a. XV, n. 3, dicembre 2005, 657-670. — M. Montella, Musei e beni culturali, Milano: Electa, 2003. — V. Monti, Musogonia. Canto unico, Venezia: Curti, 1797 (numerose ristampe) — V. Lancetti, Memorie intorno ai poeti laureati d’ogni tempo e d’ogni nazione, Milano: Manzoni, 1839. — W.F. Otto, Le muse e l’origine divina della parola e del canto, Roma: Fazi, 2005 — S. Settis, Laocoonte. Fama e stile, Roma: Donzelli, 1999. — J. Seznec, La sopravvivenza degli antichi dei: saggio sul ruolo della tradizione mitologica nella cultura e nell’arte rinascimentali, Torino: Bollati Boringhieri, 2015 — P.A. Valentino (cur.), L’immagine e la memoria: indagine sulla struttura del museo in Italia e nel mondo, Roma: Leonardo, 1993.

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Materie: Inglese, Storia Docenti: Gabriella Herold Belotti, Tiziano Locarnini

Come la luce si spense sul mondo di ieri1 La prima guerra mondiale tra storia e letteratura inglese

DESCRIZIONE "The lamps are going out all over Europe; we shall not see them lit again in our life”: Sir Edward Grey, visconte di Fallodon, ministro degli Esteri della Gran Bretagna dal 1905 al 1916, percepì con chiarezza la gravità della crisi che in poco tempo avrebbe portato l’Europa sull’orlo della catastrofe. La voce di Sir Edward Grey, così come quella dello scrittore viennese Karl Kraus, autore dell’opera teatrale Gli ultimi giorni dell’umanità2, e quella del filosofo inglese Bertrand Russell, in seguito processato per aver protestato contro la coscrizione obbligatoria, furono tra le poche che non accolsero con entusiasmo la grande guerra.

Il 2 settembre 1914, lo scrittore e politico Charles Masterman, a capo del neocostituito War Propaganda Bureau (WPB) invitò alcuni illustri scrittori britannici a sostenere l’entrata in guerra della Gran Bretagna: tra loro figurano Thomas Hardy, Herbert George Wells, Arthur Conan Doyle e Ford Madox Ford. La letteratura divenne quindi un importante mezzo di propaganda. Di conseguenza, allo scoppio delle ostilità, molti intellettuali e non solo, si arruolarono entusiasti, immaginando di prender parte ad una gloriosa avventura, convinti che il sacrificio avrebbe rinnovato l’umanità. Dopo pochi mesi, l'entusiasmo era però scomparso. Ci si rese conto che la guerra era completamente diversa da quelle fino ad allora combattute: il numero elevato di uomini mobilitati, come pure la potenza bellica e industriale impiegata, comportarono un ingente numero di soldati inutilmente sacrificati. La Grande guerra rappresentava il naufragio della civiltà moderna.

Considerando l’importanza dell’evento e la sua unicità, disponiamo di una vasta produzione letteraria, numerose fonti storiche e opere storiografiche. Gli studenti possono quindi fruire di un grande ventaglio di prospettive di ricerca originali.

Aree tematiche Tra i possibili ambiti di indagine potrebbero figurare le seguenti proposte:

La Grande guerra aveva prodotto un profondo sconvolgimento nei tradizionali rapporti fra i sessi. Per la prima volta migliaia di donne svolsero lavori e funzioni esercitate fino ad allora quasi esclusivamente dagli uomini e presero parte alla guerra nelle retrovie, come infermiere, conducenti di ambulanze, giornaliste. Parecchie donne elaborarono il loro vissuto in opere letterarie di vario genere. Tra loro vale la pena citare Vera Brittain, Margaret Postgate Cole, Rebecca West, Irene Rathbone, Helen Zenna Smith, Sylvia Pankhurst ed Enid Bagnold.

                                                       1 MacMillan, Margaret, 1914. Come la luce si spense sul mondo di ieri, Rizzoli, Milano, 2013. 2 Kraus, Karl, Gli ultimi giorni dell’umanità. Tragedia in cinque atti con preludio e epilogo, Adelphi, Milano, 1996. 

Sir Edward Grey

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Le atrocità e la dura vita nelle trincee furono descritte da parecchi soldati nelle lettere inviate ai loro cari e in una moltitudine di autobiografie, nonché da scrittori e poeti, tra i quali si possono annoverare Wilfred Owen, Edward Thomas, Charles Sorley, David Jones e Isaac Rosenberg. Una pista di ricerca potrebbe focalizzarsi su un evento particolare, quale la battaglia della Somme del 1917, oppure su vari aspetti della vita al fronte.

Dalla smobilitazione degli eserciti tornò alla vita civile una eterogenea moltitudine di soldati, molti dei quali, feriti sia fisicamente che psicologicamente, incontrarono delle difficoltà a reinserirsi nella società, nelle proprie famiglie e nel mondo del lavoro. I romanzi di Pat Baker (Regeneration) e di Rebecca West (The Return of the Soldier) affrontano questi aspetti.

Le canzoni si inserivano nel clima della mobilitazione culturale ed erano idealmente destinate a sollevare lo spirito e rinfrancare i Tommies3 costretti nel fango delle trincee. Canzoni come Pack up your troubles, Take me back to dear old Blighty e It’s a long way to Tipperary si affermarono, già all’inizio del conflitto, come inni di propaganda, tanto per i soldati in partenza per il fronte, quanto per la popolazione rimasta a casa.

I bambini cooperarono allo sforzo bellico in diversi modi. I Boy Scouts collaborarono quali sentinelle, vigilando sulle strutture più importanti, quali ponti, stazioni ferroviarie, linee telefoniche, serbatoi d’acqua. Le Girls Guides, la cui associazione fu fondata nel 1910, diedero il loro contributo negli ospedali e nelle fabbriche di munizioni. I Sea Scouts fungevano da osservatori sulla costa sud dell’isola ed allertavano in caso di invasione tedesca.

Durante la prima guerra mondiale la propaganda e la censura influenzarono profondamente l'opinione pubblica e i soldati al fronte. Il manifesto divenne uno dei principali mezzi di comunicazione: le tecnologie di stampa si erano sviluppate rapidamente nella seconda metà dell’Ottocento, consentendo l’uso dei colori e l’adozione dei grandi formati murali. 

Londra celebra da decenni il Remembrance Day, il giorno in cui si commemorano i caduti delle due guerre mondiali, con un simbolo ormai famoso: i papaveri rossi. Nel 2014, in occasione del centenario della prima guerra mondiale, è stata predisposta un’iniziativa speciale: un’installazione, attorno alla Tower of London, realizzata con papaveri rossi di ceramica. Sono esattamente 888.246, a ricordare altrettanti caduti britannici e del Commonwealth. L’effetto visivo voluto dagli ideatori è quello del fiume di sangue sparso nella guerra. Il simbolo del papavero è stato ripreso anche dal cantautore scozzese-australiano Eric Bogle nella sua canzone The Green Fields of France, conosciuta anche come No Man’s Land. La canzone è una lunga riflessione dell'autore davanti alla tomba di un soldato semplice diciannovenne, William McBride, morto nel nord della Francia nel 1916 e suona come una dura condanna alla guerra. Un ulteriore approccio potrebbe consistere nell’affrontare il tema dal punto di vista storiografico, evidenziando l’evoluzione della percezione della guerra nei decenni successivi al conflitto.

                                                       3 Termine informale per definire un soldato semplice nell’esercito britannico.

Wilfred Owen

Tower of London, 2016

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SUDDIVISIONE DEL CORSO Il corso verrà organizzato in tre parti distinte:

La prima fase sarà dedicata a un’introduzione storico-letteraria svolta dai docenti, durante la quale gli studenti si confronteranno con alcuni studi storiografici, fonti storiche e testi letterari della prima guerra mondiale. In seguito verrà proposto un approfondimento metodologico al fine di permettere agli studenti l’acquisizione di competenze per analizzare in modo autonomo e consapevole fonti di diversa natura e porre le basi per affrontare un lavoro di ricerca scientifico.

In un secondo momento, gli studenti saranno tenuti a svolgere individualmente delle ricerche scritte su un tema specifico nell’ambito dell’argomento generale del Lavoro di Maturità. Durante questa fase, gli allievi potranno fare capo agli insegnanti, che svolgeranno un ruolo di supporto.

Infine gli studenti presenteranno oralmente i risultati del loro lavoro.

OBIETTIVI

I principali obiettivi da perseguire sono i seguenti:

Mettere in pratica le competenze disciplinari acquisite nel corso degli studi liceali.

Acquisire una metodologia scientifica di base che permetta di destreggiarsi nella ricerca, nella selezione e nell’analisi di fonti storiche e letterarie.

Acquisire la capacità di lavorare in modo autonomo ed elaborare una ricerca scritta e presentarne i risultati ottenuti oralmente.

Sviluppare l’interesse per un’attività di ricerca basata sull’analisi di fonti diverse.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Sia la ricerca scritta sia la presentazione orale saranno oggetto di valutazione. Per la parte scritta verranno presi in considerazione i seguenti criteri: il rigore scientifico e metodologico (citazioni, bibliografia), il grado di approfondimento del tema, l’originalità del lavoro e la chiarezza espositiva del testo, che potrà essere redatto sia in lingua inglese sia in italiano. Nella presentazione orale saranno importanti la capacità espressiva e di sintesi, la logica espositiva e l’utilizzo dei sussidi didattici. Inoltre, si terrà conto della capacità di affrontare e risolvere le difficoltà insite nell’elaborazione di un lavoro di ricerca.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO BARLOW, Adrian, The Great War in British Literature, Oxford University Press, Oxford, 2000.

BUITENHUIS, Peter, The Great War of Words. Literature as Propaganda, 1914-18 and after, Batsford, London, 1989.

CARDINAL, Agnès, GOLDMAN Dorothy, HATTAWAY, Judith, Women’s Writing on the First World War, Oxford University Press, Oxford, 1999.

ENGLUND, Peter, La bellezza e l’orrore. La grande guerra narrata in diciannove destini, Einaudi, Torino, 2012.

FUSSELL, Paul, La prima guerra mondiale e la memoria odierna, Il Mulino, Bologna, 2014.

GENTILE, Emilio, Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della Grande Guerra, Laterza, Roma-Bari, 2014.

GIBELLI, Antonio, L’officina della guerra. La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale, Bollati Boringhieri, Torino, 2007.

GIDDINGS, Robert, The War poets: the Loves and Writing of the 1914-1918 War Poets, Bloomsbury, London, 1988.

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GILBERT, Martin, La grande storia della prima guerra mondiale, Mondadori, Milano, 2010.

GUALTIERI, Alessandro, La grande guerra delle donne. Rose nella terra di nessuno, Mattioli 1885, Fidenza, 2012.

MACMILLAN Margaret, 1914. Come la luce si spense sul mondo di ieri, Rizzoli, Milano, 2013.

REILLY, Catherine, Scars Upon my Heart: Women’s Poetry and Verse of the First World War, Virago, London, 1981.

ROBERTS, David, Minds at War- the Poetry and Experience of the First World War, Saxon Books, London, 1996.

WINTER, Jay, Il lutto e la memoria. La grande guerra nella storia culturale europea, Il Mulino, Bologna, 1998.

SITOGRAFIA The First World War Poetry Archive, University of Oxford http://www.oucs.ox.ac.uk/ww1lit/

Operation War Diary: Reports from the Front, The National Archives and The Imperial War Museum http://www.nationalarchives.gov.uk/first-world-war/centenary-unit-war-diaries.htm

World Wars, World War One, BBC History http://www.bbc.co.uk/history/worldwars/wwone/

World War One Website of the British Library http://www.bl.uk/world-war-one/themes/historical-debates 

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Materia: Italiano Docente: Giuseppe Sergi

Letteratura e psicanalisi

Da tempo ormai i rapporti tra letteratura e psicanalisi sono al centro di numerosi studi sia dal punto di vista teorico (le implicazioni dell’una sull’altra disciplina), sia da quello delle rispettive pratiche disciplinari.

Il punto di partenza è abbastanza evidente e, allo stesso tempo, complesso. Entrambe le discipline si esprimono attraverso il linguaggio. Ed entrambe le pratiche (quella analitica e quella letteraria) sono fondate su un lavoro di interpretazione.

Il sogno, punto di incontro tra psicanalisi e letteratura In generale è il sogno ad essere l’oggetto immediato di un collegamento a livello interpretativo tra il testo letterario e la psicanalisi. D’altronde anche il semplice riferimento al fatto che un sogno si “racconta” permette di comprendere facilmente quanto possa essere fecondo l’incontro tra le due discipline.

Come detto il sogno si manifesta attraverso la narrazione che di esso il paziente fa al proprio analista. Il sogno sussiste quindi solo nella sua forma narrativizzata, cioè come vero e proprio racconto.

Il lavoro analitico consiste, in grande misura, nell’interpretazione del sogno. Questo lavoro è reso necessario dal fatto che esso si presenta in una forma non immediatamente comprensibile, spesso “confusa” e “assurda”, priva di senso. Freud ha messo in luce i meccanismi attraverso i quali il sogno, generato da una pulsione inconscia, riesce a superare l’ostacolo rappresentato dalla cosiddetta censura onirica e diventare memoria narrativa.

I meccanismi sono quelli dello spostamento e della condensazione che, si vedrà nel corso dei lavoro, presentano parecchie analogie con conosciuti meccanismi narratologici (in particolare tutto quanto attiene all’organizzazione del tempo narrativo).

Sogno e sintomo Nella teoria psicanalitica l’analisi del sogno è sicuramente elemento fondamentale e importante. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che interpretazione e analisi sono fondamentali come strumenti che permettono di avanzare nella terapia dei disturbi psico-somatici, che resta elemento centrale della pratica analitica.

In questo senso l’analisi del sogno appare come l’individuazione del sintomo, che il sogno libera (anche se in maniera deformata), permettendo, attraverso un lavoro a ritroso lungo e doloroso, la presa di coscienza di quanto sta nell’inconscio del paziente ed è causa dei suoi disturbi esistenziali (più o meno sviluppati).

Sintomo e linguaggio Freud ha dedicato gran parte della sua attività teorica all’illustrazione dei meccanismi linguistici attraverso i quali l’inconscio si manifesta. L’inconscio per Freud, come ha giustamente osservato Francesco Orlando, “non è solo stata la scoperta di qualcosa che ha un linguaggio; ma è stata una

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scoperta resa possibile, e suscettibile di controllo e approfondimento ulteriore, unicamente delle manifestazioni di questo linguaggio”1.

Questo rapporto tra inconscio e linguaggio sarà analizzato a fondo da Freud in testi fondamentali quali la Psicopatologia delle vita quotidiana o Il motto di spirito e il suo rapporto con l’inconscio: lapsus, battute, dimenticanze, sogno, sintomo si esprimono nel linguaggio diretto o riportato, attraverso la parola umana.

Psicanalisi e letteratura Ilario Domenighetti ha efficacemente illustrato quale possa essere l’accostamento tra il lavoro dell’analista e quello del critico letterario: “Freud ci ha insegnato che ogni essere umano è in effetti portatore di un conflitto, di forze che si oppongono e che finiscono per dar luogo a un compromesso. Un compromesso fra una pulsione originaria, da una parte, e la sua rimozione e trasformazione difensiva (il cosiddetto ritorno del rimosso) dall’altra. Il sintomo e il sogno rappresentano la manifestazione o traduzione mascherata di questo compromesso di forze inconsce. Si potrebbe così affermare … che se risalire al trauma che ha generato il conflitto è compito dell’analista, risalire alla trama del conflitto sepolta nel testo è compito del critico che si ponga davanti ad esso in prospettiva psicoanalitica”2.

Organizzazione del lavoro Il lavoro si articolerà in quattro fasi.

Nella prima verrà affrontato il tema nel suo complesso, in particolare fornendo a tutti gli studenti, anche attraverso la lettura comune di testi, gli elementi fondamentali della teoria psicanalitica, in particolare quelli utili per il nostro lavoro, e dei suoi rapporti con il testo letterario.

In una seconda fase si procederà ad alcune ricognizioni testuali. Un primo esempio ci sarà fornito dall’analisi effettuata da Francesco Orlando sulla Phèdre di Racine (considerato da molti un “modello” di analisi letteraria in una prospettiva psicanalitica); un secondo momento sarà dedicato all’analisi di alcuni capitoli de La coscienza di Zeno di Italo Svevo.

In una terza fase si procederà alla verifica degli aspetti metodologici che dovranno orientare il lavoro individuale degli studenti (elementi di analisi, bibliografia, redazione di un testo critico, ecc.).

Infine, quarta fase del nostro lavoro, ogni studente sceglierà ed analizzerà un testo (romanzo, raccolta poetica, racconto) sulla base di un percorso condiviso con il docente. Per ognuno dei testi scelti verrà fornita una bibliografia critica. La proposta dei testi e la scelta avverrà in un secondo momento, anche sulla base del numero di partecipanti e dello sviluppo dei lavori.

Criteri di valutazione La valutazione del LAM verterà sui seguenti punti: la pertinenza dell’approccio analitico scelto, la struttura del lavoro e dell’argomentazione, la profondità dell’analisi, la qualità espressiva, il rigore metodologico (tecnica della citazione, rinvii bibliografici, ecc.) e, infine, la qualità della presentazione orale.

Indicazioni bibliografiche

                                                            1 F. Orlando, Due letture freudiane:Fedra e Misantropo, Einaudi, Torino, 1990, pag. 10 2 I. Domenighetti, Sogno, sintomo, letturatura: saggio di psicoanalisi testuale, Borsa di ricerca 2001-2003, DECS, Bellinzona, pag. 12

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Nell'ambito di questa presentazione ci limiteremo alla segnalazione di poche opere di carattere generale che dovrebbero permettere allo studente di comprendere in quale direzione muoverà il nostro lavoro. Tra queste segnaliamo:

Emile Benveniste, Note sulla funzione del linguaggio nella scoperta freudiana, in Id, Problemi di linguistica generale, Il Saggiatore, Milano, 1971, pp.93-106.

Michel David, La critica psicanalitica,in Maria Corti e Cesare Segre (a cura di), I metodi attuali della critica in Italia, ERI, Torino, 1970, pp. 115-132.

Mario Lavagetto, Freud, la letteratura e altro, Einaudi, Torino, 1985.

Mario Lavagetto, Analizzare, in Mario Lavagetto (a cura di), Il testo letterario. Istruzioni per l’uso, Laterza, Bari, 1996, pp. 176-216

Francesco Orlando, Per una teoria freudiana della letteratura, Einaudi, Torino, 1990

Francesco Orlando, Due letture freudiane: Fedra e il Misantropo, Einaudi, Torino, 1990

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Materia: Matematica Docente: Fausta Leonardi

Eadem mutata resurgo (Jakob I Bernoulli)

I Bernoulli e Leonhard Euler, matematici basilesi

Introduzione

La famiglia Bernoulli rappresenta un caso unico e straordinario nella storia della matematica internazionale in quanto, nel corso di tre generazioni, ha dato alla luce otto matematici, di cui due eminenti: Jakob I Bernoulli (Basilea, 27 dicembre 1654 – Basilea, 16 agosto 1705), professore di matematica a Basilea dal 1687 fino al 1705, e Johann I Bernoulli (Basilea, 27 luglio 1667 – Basilea, 1 gennaio 1748), fratello minore di Jakob I, al quale succedette sulla stessa cattedra di matematica a partire dal 1705.

I Bernoulli discendono da una famiglia protestante che fuggì da Anversa nel 1583 per sottrarsi ai massacri degli Ugonotti da parte dei Cattolici, rifugiandosi dapprima a Francoforte e trasferendosi in seguito a Basilea. Niklaus Bernoulli, capostipite della famiglia, fu un commerciante, come lo erano stati suo nonno e il suo bisnonno. Jakob I fu il primo che si allontanò da questa tradizione familiare dedicandosi dapprima a studi di medicina e in seguito interamente alla matematica. Jakob I e Johann I furono due figure di spicco della famiglia Bernoulli, ma non gli unici. Johann I ebbe tre figli, Nicolaus II (1695-1726), Daniel (1700-1782) e Johann II (1710-1790), che diventarono tutti professori di matematica a San Pietroburgo e a Basilea.

Non da ultimo, il poliedrico matematico Leonhard Euler (Basilea, 15 aprile 1707 – San Pietroburgo, 18 settembre 1783) ebbe molti contatti con i Bernoulli: oltre ad esser nato anche lui a Basilea, Euler studiò sotto la guida di Johann I e collaborò a San Pietroburgo con i suoi figli Nicolaus II e Daniel.

Tematiche Già Virgilio nell’Eneide1 narrava la leggenda secondo cui la regina siriana Didone, arrivata nell’814 a.C. nell’attuale Tunisia, chiese a re Iarba un tratto di terra per potervi costruire una città. Il re, non volendogliela concedere, le assegnò in segno di scherno tanta terra quanta ne potesse circondare con la pelle di un bue. L’astuta Didone tagliò la pelle in strisce sottilissime e si vide assegnare tutta la terra, affacciata sul mare, che poté circondare con le striscioline attaccate una all’altra. In questo modo costruì Cartagine. L’astuzia di Didone non fu solo quella di tagliare la pelle a striscioline sottilissime, ma anche quella di disegnare una circonferenza (o meglio una semicirconferenza, poiché voleva che la città si affacciasse sul mare), sfruttando in questo modo la proprietà isoperimetrica del cerchio, in base alla quale fra tutte le figure piane di ugual perimetro, il cerchio è quella con area maggiore. Il problema della determinazione di estremi è dunque di antica data, anche se le conoscenze matematiche di Didone si basavano probabilmente sulla mera esperienza. Le prime formulazioni di problemi di estremi risalgono a Euclide nei suoi Elementi (Problema 195/9, ca. 300 a.C.), a cui Apollonio di Perga (262-190 a.C.) propose le prime soluzioni geometriche, ma per averne uno studio completo bisogna attendere più di 1800 anni e la pubblicazione nel 1629 del lavoro del matematico Pierre de Fermat (Methodus ad disquirendam maximam et minimam). In seguito, a partire dal 1684 Gottfried Wilhelm Leibniz e Isaac Newton enunciarono i primi rudimenti del calcolo

1 «Giunsero in questi luoghi, ov’or vedrai / sorger la gran cittade e l’alta rocca / de la nuova Cartago, che dal fatto / Birsa nomossi, per l’astuta merce / che, per fondarla, fèr di tanto sito / quanto cerchiar di bue potesse un tergo» (Eneide, libro I, vv. 360-368, traduzione in endecasillabi sciolti di Annibal Caro, 1507-1566).

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differenziale e integrale, letti con molto interesse da Jakob I e da Johann I Bernoulli, i quali furono fra i primi matematici che seppero riconoscerne l’importanza e svilupparne applicazioni alla matematica e alla fisica. In particolare, come dimostrano alcune loro pubblicazioni sugli Acta Eruditorum del 1690, 1691, 1692 e del 1694, essi seppero rinnovare e completare lo studio delle curve con il calcolo differenziale. Nel corso LaM si approfondirà questo tema, studiando in particolare la definizione, le equazioni e le principali proprietà di importanti curve come la spirale logaritmica (spira mirabilis, eadem mutata resurgo), la lemniscata di Bernoulli, la catenaria, la cardioide, la nefroide e la cicloide, nonché, ad esempio, il problema della tautocrona e della brachistocrona.

Un altro settore di interesse di Jakob I fu quello della teoria della combinatoria e della probabilità, a cui dedicò uno studio pubblicato nell’opera postuma Ars Conjectandi (1713). Qui si trova ad esempio la prima dimostrazione della formula del binomio per potenze intere positive e, in relazione allo sviluppo di (1+1/n)n, Jakob I propose anche il problema di calcolarne il limite per n tendente a infinito, studiato più tardi dal matematico Leonhard Euler. Le problematiche legate all’infinito e al calcolo infinitesimale interessarono molto Jakob I (in appendice alla sua Ars Conjectandi si trova un suo studio delle somme di infiniti termini, dette serie) e Johann I (leggendario il teorema di Bernoulli-L’Hôpital sulle forme indeterminate nel calcolo dei limiti) e potranno essere tema d’approfondimento del LaM. Inoltre, si potranno approfondire i contributi degli altri Bernoulli che si fecero onore nel campo della matematica, nonché la vastissima opera di Euler, nelle sue relazioni con la famiglia Bernoulli.

Basler Münster Sulla tomba di Jakob I Bernoulli venne incisa la spirale archimedea

invece della spirale logaritmica da lui studiata

Organizzazione delle lezioni Nella prima parte del corso lo studente potrà prendere contatto con i contenuti e il materiale necessari, sia attraverso lezioni introduttive che attraverso la ricerca di fonti e letture personali. La docente accompagnerà inoltre lo studente in un’introduzione alla scrittura con il linguaggio LaTeX. Successivamente lo studente sceglierà, in accordo con la docente, il tema d’approfondimento del lavoro di maturità. Durante tutto lo svolgimento del lavoro lo studente dovrà consegnare regolarmente delle produzioni scritte, che verranno corrette e valutate. Il lavoro di maturità terminerà con la consegna di un lavoro scritto in LaTeX e con una presentazione orale finale.

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Valutazione La valutazione del corso terrà conto della qualità e dell’originalità del lavoro nonché dei suoi contenuti matematici e linguistici, ordinati e contestualizzati storicamente e supportati dalla citazione di fonti bibliografiche. Inoltre si valuteranno le versioni e i compiti intermedi che dovranno essere consegnati puntualmente lungo la durata del corso, l’impegno in classe, l’autonomia di lavoro e la presentazione orale finale. Infine, il lavoro di maturità dovrà essere presentato utilizzando il linguaggio di scrittura LaTeX.

Bibliografia essenziale 1. AA.VV., Uomini e numeri, a cura di E. Picutti, Le scienze quaderni, numero 18, Milano, 1984.

2. E. T. Bell, I grandi matematici, Biblioteca Sansoni, Firenze, 1973.

3. C. Blatter, Analysis 1 und 2, Springer Verlag, Berlin, 1991.

4. U. Bottazzini, P. Freguglia, L. Toti Rigatelli, Fonti per la storia della matematica, Sansoni Editore, Firenze, 1992.

5. C. B. Boyer, Storia della matematica, ISEDI, Milano, 1976.

6. L. Cresci, Le curve celebri. Invito alla storia della matematica attraverso le curve piane più affascinanti, Franco Muzzio Editore, Padova, 1998.

7. L. G. del Cid, Numeri notevoli. Lo 0, il 666 e altre bestie numeriche, Mondo matematico, Villatuerta, 2011.

8. F. Di Venti, A. Mariatti, Leonhard Euler, tra realtà e finzione, Pitagora editrice, Bologna, 2000.

9. M. O. do Carmo, Differentialgeometrie von Kurven und Flächen, Vieweg Studium, Braunschweig/Wiesbaden, 1993.

10. W. Dunham, Euler. The master of us all, The mathematical association of America, 1999.

11. M. Kline, Storia del pensiero matematico, Volume 1, Einaudi, Torino, 1972.

12. E. Maor, e: the story of a number, Princeton University Press, Princeton, 2009.

13. E. Picutti, Sul numero e la sua storia, Feltrinelli, Milano, 1977.

14. G. E. Piñeiro, Bernoulli. Alla ricerca della legge dei grandi numeri, RBA, Milano, 2017.

Sitografia 1. Sito della Bernoulli Euler Gesellschaft: https://www.beg.unibas.ch/

2. Una guida per il linguaggio LaTeX: https://tobi.oetiker.ch/lshort/lshort.pdf

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Materia: Musica Docente: Matteo Bronz

La musica nel Novecento

La produzione di latte nelle mucche che ascoltano musica sinfonica aumenta del

7,5%.

(da uno studio dell’Università di Madison, Wisconsin)

Il Novecento, nella storia della musica, presenta numerosi spunti di novità e rottura con la tradizione, proposti da correnti artistiche e compositori che cercano nuove soluzioni per superare il linguaggio romantico che aveva segnato il XIX secolo.

Già nella seconda metà dell’Ottocento il cromatismo di Richard Wagner inizia a mettere in crisi l’idea di tonalità, con la ricerca di soluzioni sempre più ardite sul piano armonico e tonale.

Claude Debussy, tra i primi, utilizza scale difettive come la scala pentatonica e soprattutto la scala esatonale esplorando nuove soluzioni compositive.

La seconda scuola di Vienna, con la figura del suo maestro Arnold Schönberg, introduce una scrittura che si allontana progressivamente dalla tonalità e che sfocia nella tecnica dodecafonica, determinando una vera rivoluzione nella composizione nei primi decenni del secolo.

Nel contempo altri compositori esplorano soluzioni ancora differenti, suscitando non poco scalpore nel pubblico, basti pensare al balletto Le sacre du printemps di Igor Stravinskij (1913), ricco di suggestioni ritmico-melodiche ispirate alla musica popolare russa, che ancora oggi, ad oltre un secolo di distanza, non lascia indifferente il pubblico per la sua modernità.

Un ulteriore fenomeno rivoluziona la musica al di là e al di qua dell’Atlantico: si tratta del jazz, che saprà trasformarsi in diverse correnti e influenzerà anche la produzione colta, basti pensare a Satie, Debussy, Stravinskij, Ravel, Milhaud, Šostakovič, Weill.

Dal jazz si svilupperà il rock, anch’esso un genere mutevole e declinatosi in numerose espressioni nel corso degli anni.

La canzone stessa, dalle forme popolari a quelle di protesta, fino a quelle smaccatamente commerciali, rappresenta in modo efficace lo spirito delle varie stagioni del Novecento, dalle rivendicazioni per i diritti civili negli Stati Uniti alle proteste studentesche, dalla poesia dei cantautori all’espressione inquieta della ribellione dei gruppi underground.

Persino un genere tradizionalista come il tango argentino riuscirà a rinnovarsi grazie all’azione dirompente di Astor Piazzolla.

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Mai come in questo secolo ci sono state così tante correnti differenti e spesso contrastanti sul piano musicale. E la musica assume anche nuovi ruoli e funzioni, a prima vista insospettabili: è ormai accertato che la musica viene correntemente utilizzata nei supermercati per la sua efficacia nell’incrementare gli acquisti dei clienti, e qualcuno ritiene pure (ma sarà vero?) che ascoltare musica stimoli la produzione di latte nelle mucche, come riportato nella frase di apertura.1

Il corso vuole fornire una prima chiave di lettura dei vari fenomeni musicali del Novecento, presentando un’introduzione generale alle varie correnti musicali che si sono succedute negli anni, situandole nel contesto storico e culturale dell’epoca, lasciando poi allo studente la facoltà di selezionare e circoscrivere l’ambito di ricerca e di approfondimento di una tematica di suo interesse.

Democrazia è quella dove esiste il diritto per gli uomini non solo di pensare liberamente, ma anche di sapere pensare, di saper scrivere quello che pensano, di saper leggere quello che pensano gli altri. Aldo Capitini

Partitura di 4’ 33” (1952) di John Cage: tre movimenti di silenzio.

Questo lavoro di maturità vuole essere l’occasione per imparare a:

• organizzare un progetto a lungo termine

• raccogliere efficacemente le fonti, in biblioteca ed in rete

• archiviare, elaborare e citare correttamente le informazioni raccolte

• elaborare e sviluppare riflessioni proprie sulla base dei testi consultati

• organizzare in forma corretta il testo secondo criteri chiari, strutturati, coerenti.

Lavoreremo inizialmente in modalità plenaria su tre testi per impostare il lavoro. I primi due ci introdurranno ad una riflessione a largo raggio sulla musica del Novecento:

Alessandro BARICCO, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin. Una riflessione su musica colta e modernità, Milano: Feltrinelli 1992.

Alex ROSS, Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo, Milano: Bompiani 2009.

Il terzo è ormai un classico della metodologia della ricerca umanistica, scritto da Umberto Eco, uno dei maggiori intellettuali del Novecento. A dispetto della data di pubblicazione non certo recentissima, questo manuale espone e commenta delle prassi di lavoro ancora oggi valide ed efficaci, adattabili senza problemi alle nuove tecnologie.

Umberto ECO, Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche, Milano: Bompiani 1977.

1 Citato in Alessandro BARICCO, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin. Una riflessione su musica colta e modernità, Milano: Feltrinelli 1992, 7.

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Se avessi otto ore per abbattere un albero, dedicherei sei ore ad affilare l'ascia. Abraham Lincoln

Erik Satie ritratto da sé stesso, con una riflessione: «Sono venuto al mondo molto giovane in un tempo molto vecchio.»

Non è facile costruire un lavoro a lungo termine. Occorre elaborare un progetto articolato, la definizione di obiettivi, scadenze, metodi. Il docente fornirà ai partecipanti gli strumenti per costruirsi queste competenze, suggerendo metodologie efficaci, organizzando un calendario di consegne regolari dei materiali di lavoro, dando feedback individuali sotto forma di consigli e spunti per migliorare.

La valutazione si baserà sulla qualità dei seguenti elementi:

fase di preparazione

• raccolta e selezione delle fonti

• catalogazione

• redazione e revisione dei testi

lavoro scritto di maturità

• organizzazione del testo

• coerenza formale

• chiarezza espositiva

• correttezza nelle citazioni

• originalità dei contenuti

presentazione orale alla classe

• capacità di sintesi

• chiarezza espositiva

• uso efficace dei mezzi elettronici audiovisivi

metodo

• rispetto delle scadenze

• rigore

• spirito critico e autocritico

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Materia: Psicologia Docente: Edio Pellandini

Rappresentazioni oniriche e filmiche

Una rappresentazione è una configurazione che sostituisce la realtà fornendo alcune informazioni su di essa e tralasciandone altre. Le rappresentazioni aiutano il pensiero umano, facilitano il ragionamento e guidano il comportamento. Si possono distinguere in rappresentazioni esterne, che sono usate nella vita di tutti i giorni, e rappresentazioni interne, che sono le rappresentazioni del mondo che abbiamo nella nostra mente. Le rappresentazioni, esterne o interne, possono essere analogiche o proposizionali: sono analogiche esterne quando mantengono la struttura percettiva del mondo rappresentato come nei film, mentre le rappresentazioni mentali analogiche interne sono simili a quelle esterne hanno la struttura d’immagini e possono essere di tipo visivo, uditivo, olfattivo o tattile come nei sogni. Le rappresentazioni proposizionali, invece non sono analogiche, perché la relazione tra il segno e l’oggetto cui esso si riferisce è arbitraria. Il caso tipico è il linguaggio della rappresentazione esterna e, similmente, quelle interne ci permettono di esprimere concetti astratti.

Per quanto riguarda i vari punti di contatto fra cinema e sogno si rileva innanzitutto che l'uno e l'altro trasportano l'individuo in una situazione diversa da quella della vita reale. Per entrambi è necessaria una sospensione dell'attività vigile (la sala oscura, una certa immobilità dello spettatore, che presta attenzione alla visione, ricordano la condizione del sognatore). Sia il sogno sia il cinema rappresentano delle forme di evasione dalla realtà. I film, come i sogni, consentono di soddisfare desideri latenti, a seguito di un allentamento della vigilanza sul mondo esterno. Anche i film, inoltre, come i sogni si dimenticano facilmente e restano dei sedimenti nella memoria, andando a costituire il nostro background culturale. Fra sogno e film vi sono, però, anche delle fondamentali differenze. Innanzitutto, dal punto di vista della posizione dello spettatore, si può osservare che questi è fondamentalmente passivo, al contrario del sognatore, che "costruisce" i propri sogni. Mentre il sogno è individuale, il sogno cinematografico è collettivo, perché rivolto ad un pubblico. Altra rilevante differenza è data dalla consapevolezza del soggetto: chi sogna non è consapevole di stare sognando, finché non si sveglia, lo spettatore sa sempre di trovarsi al cinema (è pur sempre un sognatore sveglio). L'immagine filmica è un’immagine reale e non mentale, come invece è quella del sogno. Da un punto di vista psicoanalitico, il sogno si rifà al processo primario, che risponde al principio di piacere; il cinema al principio di realtà, anche se permette di realizzare desideri inconsci, altrimenti irrealizzabili. Il film non è allucinatorio come il sogno (il sogno è la realizzazione allucinatoria di un desiderio), è semmai immaginario.

I rapporti fra situazione cinematografica e situazione onirica sono stati messi in evidenza soprattutto da autori di estrazione psicoanalitica, come Musatti e Metz. D'altra parte anche registi e teorici del cinema, come Ejzenstejn hanno paragonato la situazione cinematografica agli stati ipnotici, riconoscendo al cinema la capacità di provocare una regressione psicologica nello spettatore. Due sono i meccanismi psicologici fondamentali attraverso cui l'individuo partecipa alla situazione cinematografica: l'identificazione e la proiezione. Sia nei casi limite, sia in tutti gli spettatori, la vicenda cinematografica realizza la sua influenza psichica attraverso questi due meccanismi fondamentali. Da una parte la "proiezione", ovvero quel processo per cui si attribuiscono agli attori idee e aspirazioni che sono nostre, anche se non realizzate. D’altra parte la "identificazione", con cui lo spettatore assimila l’aspetto e i sentimenti dei protagonisti dello schermo. L’identificazione può essere così intensa da indurre gli spettatori, soprattutto se giovani, a imitare, anche nella vita, gli atteggiamenti e l’abbigliamento dei loro idoli.

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Alcuni possibili temi di approfondimento:

• Le dinamiche del sogno.

• Rappresentazioni mentali.

• Il cinema onirico.

• Cinema e psicoanalisi.

• Film d’autore.

• Serie Tv.

• Thriller psicologico.

• Casi clinici e cinematografici.

Obiettivi:

• Saper cogliere le dinamiche psicologiche rappresentate cinematograficamente.

• Comprendere le analogie e differenze tra rappresentazione cinematografica e onirica.

• Saper scegliere un tema personalizzato e originale e svilupparlo autonomamente nel corso dell’anno.

• Saper scegliere e utilizzare gli strumenti metodologici, messi a disposizione da parte del docente consigliere, all’interno della propria personale ricerca.

Metodologia:

• Introduzione metodologica sugli aspetti legati alla stesura del Lam, su alcune modalità di ricerca nell’ambito psicologico e sull’analisi filmografica.

• Indicazioni contenutistiche generali sulla psicologia e sulla filmologia.

• Scelta del tema individuale da approfondire e lavoro autonomo con la consulenza del docente consigliere.

Criteri di valutazione:

• Impegno durante l’anno e rispetto delle consegne.

• Qualità dello scritto prodotto: originalità nella scelta del tema, livello degli approfondimenti e delle argomentazioni, correttezza linguistica e formale e nella scelta ed uso delle fonti.

• Capacità di presentare oralmente la ricerca svolta.

Bibliografia essenziale di riferimento: MUSATTI C., Scritti sul cinema., Torino, 2000.

ANGELINI A. (1992, rist. 2005), Psicologia del Cinema, Napoli, Liguori.

METZ C., Cinema e psicoanalisi. Il significante immaginario. 2a ed..Venezia, Marsilio, 1989.

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Materia: Insegnamento religioso Docente: Don Rolando Leo

BIOETICA IN DIALOGO. CHI PUÒ METTERE LE MANI SULLA VITA?

Con la nascita e lo sviluppo sempre più diffuso della bioetica vengono favoriti la riflessione e il dialogo – tra credenti e non credenti, come pure tra credenti di diverse religioni – su problemi etici, anche fondamentali, che interessano la vita dell’uomo. Giovanni Paolo II

Si tratta di un corso che spazierà sui temi fondamentali della bioetica. Dopo una doverosa introduzione sul tema “cosa è la Bioetica”, correlato da riflessioni attorno ad una delle tante definizioni che si possono presentare (lo studio sistematico della condotta umana nell'ambito della scienza della vita e della cura della salute, in quanto questa condotta è esaminata alla luce dei valori morali e dei principi), si analizzeranno le principali correnti bioetiche (H. T. Engelhardt jr., Elio Sgreccia, Maurizio Mori) accennando alla storia della Bioetica (dal greco bios (vita) e ethos (costume) – termine che compare per la prima volta nel 1970, quando l'oncologo americano Van Rensselaer Potter lo colloca nel titolo di un libro, Bioethics. Bridge to the Future, nel quale si invita a sanare la separazione tra biologia ed etica, questo per poter garantire la sopravvivenza dell'uomo e la qualità della vita, messe in pericolo dalla rottura degli equilibri naturali, gettando in tal modo un "ponte verso il futuro").

A seguire avremo la presentazione di due temi “ponte” prima di addentrarci nella trattazione di temi “basilari” in Bioetica: (a) Bioetica e Scienza (partendo da quanto affermato da Edgar Morin (sociologo francese), il quale critica la visione tradizionale del ricercatore, servitore di una scienza che "separa per principio fatto e valore, che elimina, cioè, al suo interno, ogni competenza etica, fonda il suo postulato di oggettività sull'eliminazione del soggetto dalla conoscenza scientifica", negando in tal modo qualsiasi responsabilità nei confronti della società da parte dello scienziato; si discuterà sulla “manipolazione della vita”, citando quanto sottolinea il biochimico austriaco Erwin Chargaff: “Non sappiamo cosa sia la vita, eppure la manipoliamo come se fosse una soluzione di sali inorganici"); (b) Bioetica e Filosofia.

In un terzo momento toccheremo il tema “della Persona e della Vita” (antropologia cristiana e valore della vita), trampolino di lancio verso la trattazione di temi più specifici. Si cercherà di esemplificare questo soggetto, partendo dalla frase: “Tra le realtà intra-mondane l’uomo gode di uno statuto singolare; certo, la sua corporeità lo rende affine alle realtà materiali, mentre ai viventi lo accomuna il dinamismo spontaneo, non comunicato, che sgorga dal suo stesso essere; eppure bisogna riconoscere che la sua capacità di autocoscienza e di libertà, per la quale è in grado di trascendere se stesso e di aprirsi al altro da sé, lo fa emergere al di sopra di ogni altra realtà sensibile, anche vivente, conferendogli un tratto di irriducibile originalità”.

Seguirà poi un sguardo sulla “Vita nascente”, con temi che saranno scelti dai singoli allievi e scelti tra: (a) sessualità, amore e procreazione, (b) lo statuto dell’embrione umano, (c) manipolazione genetica e cellule staminali, (d) diagnosi pre-natale e interventi su embrioni e feti, (e) sterilità e procreazione artificiale, (f) fertilità, aborto, contraccezione, (g) clonazione. Ogni argomento verrà trattato da un punto di vista teorico (medico, scientifico, biologico), seguito da quello etico (filosofico)-morale.

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Si passerà poi alla “Vita che muore”, introducendo il concetto di “Vivere gli ultimi istanti”: (a) la dignità della persona umana, (b) salute e malattia, (c) dovere di cura e accanimento terapeutico, (d) trapianti d’organo, (e) la senescenza, (f) l’uomo nella decisione ultima (la morte nel mondo contemporaneo e l’accompagnamento del morente), (g) cure palliative, eutanasia, testamento biologico.

METODO DI LAVORO Il titolo del lavoro ben riassume la metodica che sarà utilizzata. Prioritario sarà il dialogo in classe, dopo un momento “teorico” e prima di arrivare alla conclusione, intesa come un “approdare” o “giungere al fine proposto”, argomentando le “cose” dette e discusse. È prevista la visita di una docente della Facoltà di Teologia di Lugano, bioeticista, per un momento importante di scambio (dr. Linda Pellicioli). Per alcuni temi potranno essere consigliati film che ben illustrano la situazione trattata e discussa (esempio: per l’aborto, uno dei film che meglio ci permette di riflettere e di toccare con mano questo spinoso tema è senza dubbio “Il segreto di Vera Drake”).

IL LAVORO DI MATURITÀ Consisterà nella redazione di un testo capace di elaborare e sviluppare uno dei temi trattati, spiegandone il lato tecnico-scientifico e illustrandone in seguito le caratteristiche etico-bioetiche. Basilare sarà esprimere il proprio punto di vista, cercando di mantenere uno sguardo critico e obiettivo, evitando di mettersi dalla parte di una delle fazioni. La qualità e la sacralità della vita (queste le due fazioni contrapposte) non dovrebbero essere lette in forma antagonista, perché i due modelli non si escludono necessariamente. Qui l’allievo dovrà essere in grado di cogliere le “qualità bioetiche”, scoprendone gli elementi valoriali, non solo per la persona, ma anche per la società.

LA VALUTAZIONE La valutazione terrà conto della partecipazione e dei contributi durante le lezioni, dello spirito critico e della capacità di farsi coinvolgere ed accompagnare dal docente durante l’anno, come pure della qualità del testo scritto.

Il testo verrà quindi valutato per la sua pertinenza, per il suo senso critico, per la propria partecipazione, per la qualità e la correttezza delle informazioni riportate. Sarà infine valutata la capacità di illustrare oralmente le proprie riflessioni e le procedure tecnico-scientifiche del tema scelto.

BIBLIOGRAFIA BIOETICA 2 ‐ EVANGELIUM VITAE, lettera enciclica di Giovanni Paolo II, 25 marzo 1995, ed. Paoline Milano

1995

‐ Edgar Morin, ETICA, Raffaello Cortina ed., Milano 2005

‐ A. Gounelle e F. Vouga, DOPO LA MORTE?, Claudiana ed., Torino, 1995

‐ V. Mancuso, L’ANIMA E IL SUO DESTINO, Raffaello Cortina ed., Milano 2007

‐ Maurizio Chiodi, MODELLI TEORICI IN BIOETICA, Quaderni FAD Franco Angeli, Milano 2005

‐ Ludovico Galleni, BIOLOGIA, ed. La Scuola, Brescia 2000

‐ Dariusch Atighetchi, ISLAM E BIOETICA, Armando ed., Roma 2009

‐ Lino Ciccone, EUTANASIA, Città Nuova, Roma 1991

‐ Humanae Vitae, lettera enciclica di Paolo VI, ed. Paoline, Milano, 1988

‐ Antonello Vanni, LUI E L’ABORTO, San Paolo, Milano 2013

 

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Materia: Tedesco Docenti: Urs Dudli, Cinzia Scopel

La figura dell'antieroe nella letteratura tedesca

Honoré Daumier, Don Quixote dans les montagnes (1850) La figura dell'antieroe è presente in molti ambiti dell'arte. Sebbene il concetto non sia preciso, l'antieroe si definisce in contrasto alla figura dell'eroe classico. L'antieroe è nato quando la letteratura ha cominciato a mettere al centro della scena l'uomo che si sente oppresso socialmente e psichicamente, minacciato dalla perdita della sua identità. Da questo punto di vista l'antieroe non è l'antagonista dell'eroe, ma una forma particolare dell'eroe. Gli eroi classici si distinguono attraverso costanza, coraggio, nobiltà d'animo, senso dell'onore, audacia, fedeltà e generosità; gli antieroi dimostrano atteggiamenti di indecisione, di mancanza di responsabilità, di sfiducia. Il loro carattere spesso è ribelle. Nel mondo classico gli eroi erano delle persone perfette, e in questo senso mai dei veri individui, con destini personali. L'eroe è una persona idealizzata, mentre l'antieroe rappresenta le caratteristiche umane. Se l'eroe agisce per il bene della comunità, l'antieroe tende a considerare l'interesse personale come più importante. Ci sono molti tipi di antieroi, ma sempre con una caratteristica in comune: il mondo per loro è illogico e ingiusto, e falliscono nel tentativo di adeguarsi a quel mondo che è estraneo ai loro ideali. L'antieroe, cioè il protagonista (oppure una delle figure importanti), si presenta all'inizio di un'opera di solito come eroe: sta al centro della trama, e solo dimostrando il suo vero carattere, attraverso le sue azioni e parole, diventa effettivamente un eroe oppure diventa un antieroe che si ribella ai valori predominanti, ma rimane pur sempre, per il lettore/spettatore, una persona simpatica. Sotto quest'aspetto l'antieroe si stacca dalla figura del malvagio. Il lettore si trova nella situazione di identificarsi con l'antieroe, posto dinnanzi alla decisione di abbandonare certi ideali, essendo costretto a verificare un certo modo di vedere il mondo. L'antieroe permette di gettare uno sguardo critico sui valori della società.

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Le tappe del lavoro e la valutazione

• Introduzione metodologica su come si svolge una ricerca scientifica.

• Presentazione di vari aspetti del tema dell'antieroe, di opere letterarie e della letteratura sull’argomento. Durante la fase iniziale (entro il mese di aprile), ogni partecipante sceglierà l’argomento della sua ricerca individuale. Lo studente concorderà con i docenti uno schema di lavoro e una prima bibliografia.

• Approfondimento di alcuni temi centrali del corso, attraverso una serie di lezioni rivolte a tutto il gruppo, con esempi di analisi in comune di testi (brani di testo): su come si possono “interrogare” e “sfruttare” i testi e i materiali a disposizione.

• Presentazioni orali: lo studente presenta davanti al gruppo, durante un’ora-lezione circa, i risultati della propria ricerca, che sarà consegnata in forma scritta entro una data da stabilire.

Si auspica che gli studenti, nella redazione del loro lavoro, trovino il coraggio di servirsi almeno in parte della lingua tedesca: uno degli obiettivi del corso è anche quello di permettere progressi nell’uso del tedesco. Il sostegno e l’aiuto dei docenti in questo caso non mancheranno. Gran parte dei testi trattati sono disponibili sia in tedesco che in italiano. Inoltre si potrà anche approfittare degli adattamenti cinematografici di alcune delle opere, confrontando l’espressività del testo letterario con i messaggi della versione filmata. Il lavoro scritto costituirà la base della valutazione. Importanti saranno la formulazione chiara e precisa delle domande cui la ricerca intende rispondere, l’analisi critica, l’autonomia e l’originalità, come pure la capacità di esporre e di difendere sia il metodo di lavoro seguito sia i risultati conseguiti. Si terrà conto anche del grado di profitto evidenziato durante l’intero arco dei due semestri. La ricerca personale sarà regolarmente seguita e discussa; sarà valutato anche il procedere del lavoro (continuità, iniziative personali, rispetto dei termini fissati) e, ovviamente, la qualità della presentazione orale.

Bibliografia indicativa Molte delle opere di letteratura primaria esistono anche in traduzione italiana.

Letteratura primaria

Böll, Heinrich, Ansichten eines Clowns, München., dtv, 2017

Böll, Heinrich, Und sagte kein einziges Wort, München, dtv, 1998

Brecht, Bertolt, Das Leben des Galilei, Frankfurt/M., Suhrkamp, 1963

Brecht, Bertolt, Mutter Courage und ihre Kinder, Frankfurt/M., Suhrkamp, 1964

Büchner, Georg, Woyzeck. Leonce und Lena, Ditzingen, Reclam, 2006

Dürrenmatt, Friedrich, Das Versprechen. Requiem auf den Kriminalroman, Zürich, Diogenes, 1998

Dürrenmatt, Friedrich, Der Besuch der alten Dame, Zürich, Diogenes, 1985

Dürrenmatt, Friedrich, Die Physiker, Zürich, Diogenes, 1998

Frisch, Max, Andorra, Frankfurt/M., Suhrkamp Basis Bibliothek, 1999

Frisch, Max, Don Juan oder die Liebe zur Geometrie, Frankfurt/M., Suhrkamp, 1993

Frisch, Max, Homo Faber, Frankfurt/M., Suhrkamp, 1977

Goethe, Johann Wolfgang, Werther, Ditzingen, Reclam, 1986

Grass, Günther, Die Blechtrommel, München, dtv, 1993

Hauptmann, Gerhart, Bahnwärter Thiel, Ditzingen, Reclam, 1986

Hesse, Hermann, Knulp, Frankfurt/M., Suhrkamp, 2016

Hesse, Hermann, Unterm Rad, Frankfurt/M., Suhrkamp, 1972

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Horvath, Ödön von, Der jüngste Tag, Berlin, Hofenberg, 2015

Horvath, Ödön von, Jugend ohne Gott, Berlin, Hofenberg, 2015

Mann, Heinrich, Professor Unrat, Frankfurt/M., Fischer, 1994

Mann, Thomas, Der Tod in Venedig, Frankfurt/M., Fischer, 2013

Meyer, Conrad Ferdinand, Jürg Jenatsch, Ditzingen, Reclam, 1986

Musil, Robert, Die Verwirrungen des Zöglings Törless, Berlin, Hofenberg, 2015

Schnitzler, Arthur, Lieutenant Gustl, Ditzingen, Reclam, 2013

Schwaiger, Brigitte, Wie kommt das Salz in das Meer?, Wien, Zsolnay Verlag, 1977

Süskind, Patrick, Das Parfum, Zürich, Diogenes, 1994

Süskind, Patrick, Der Kontrabass, Zürich, Diogenes, 1997

Süskind, Die Taube, Zürich, Diogenes, 1987

Wolf, Christa, Der geteilte Himmel, München, dtv, 1973

Letteratura secondaria

Metzler Lexikon Literatur. Begriffe und Definitionen, Stuttgart, Metzler Verlag, 2017

Glaudes, Pierre; Reuter, Yves, Le personnage, Paris, PUF, 1998

Stara, Arrigo, L’avventura del personaggio, Firenze, Le Monnier, 2004

Testa, Enrico, Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo, Torino, Einaudi, 2009

Gustave Doré, Illustrazione per un'edizione del libro Don Quijote di Miguel de Cervantes