Proposta AC 25ott10

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Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 45 Ottobre 2010 PropostAC Ottobre 2010 C’è di + pag. 2-3 Itinerari annuali pag. 4-6 Consigli per la lettura pag. 6 Campiscuola estivi pag. 7-8 P roposta AC lascia e raddoppia. Lascia (solo in parte) la carta stam- pata e raddoppia la sua presenza, proponendosi con nuovi e più frequenti contenuti sul sito internet dell’Azione Cattolica diocesana (www.cliccaci.org), da visitare e rilanciare. È un “Proposta AC” interattivo e dinamico quello che si appresta a solcare le onde degli oceani informatici, disegnando nuove rotte per i navigatori del web. È significati- vo che l’annuncio arrivi all’indomani della diffusione del tema scelto da Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale del- le comunicazioni: «Verità, annuncio e au- tenticità di vita nell’era digitale». Sempre più, infatti, l’ambiente tecnologico è diven- tato parte delle nostre esistenze, una stra- da in cui quotidianamente scendiamo per incontrare ed essere raggiunti, conoscere e raccontarci. Essere “testimoni digitali” non è una cosa in più che ci viene chiesta, dunque, ma significa vivere con sapienza evangelica la “connessione continua” in cui già siamo in misura considerevole immersi. La rete offre straordinarie potenzialità – non esenti dalle ambiguità e dai rischi tipici della comunicazione – a chi voglia “farsi prossimo” e gettare ponti di amicizia. Investire sui nuovi media non significa solo accettare la sfida di velocità, chiarezza, condivisione posta dal Web 2.0, ma prima di tutto investire sulle persone stesse, sulle loro capacità di “vivere la rete” con matu- rità e originalità. Su internet, infatti, non basta “esserci”, aprire un proprio spazio virtuale o iscriversi a qualche rete sociale. La sfida non è tecnica, ma culturale. Nel mare magnum dei new media si può (e si deve) essere fattore di umanizzazione: presenza che aiuta a pensare, che non ha maschere ma identità, che smaterializza i suoi interventi perché è profondamente incarnata in relazioni schiette e tutt’altro che virtuali. Anche per mezzo nostro – ci ricorda il Concilio – Dio incontra gli uomini e con essi parla “come ad amici”. Ben pri- ma e ben più di facebook. Ernesto Diaco L ’aumento delle tariffe postali per la spedizione della stampa in abbona- mento ha imposto alla Presidenza diocesana di ridurre il numero delle uscite di Proposta AC. E’ una decisione presa non a cuor leggero, ma la responsabilità che sta alla base delle scelte dell’associazione in questa circostanza suggerisce un’attenzione particolare al nostro bilan- cio. Per mantenere sempre vivo il contatto con i soci si è deciso, in mancanza del fo- glio cui siamo abituati (affezionati?!), di utilizzare uno strumento diverso, il nostro sito web, forse non da tutti conosciuto e valorizzato come merita. Una sfida, certo, soprattutto per chi non è abituato alla “navigazione”, ma che si può vincere con la collaborazione di coloro che, nei nostri gruppi, sanno rapportarsi con gli strumenti più attuali. Buona lettura! Patrizia D’Intino Mons. Douglas Regattieri La salutiamo con gioia, vescovo Douglas, e alle parole di benvenuto uniamo l’augurio che possa essere una guida serena e sicura per il popolo della nostra diocesi che il Signore le affida. A nome dell’Associazione, le offriamo umilmente la nostra fedele disponi- bilità al servizio che vorrà chiederci. La Presidenza diocesana Proposta AC Proposta AC Proposta AC Proposta AC lascia e raddoppia lascia e raddoppia lascia e raddoppia lascia e raddoppia

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rivista dell'Azione Cattolica della diocesi di Cesena-Sarsina

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Page 1: Proposta AC 25ott10

Azione Cattolica

di Cesena-Sarsina

Numero 45

Ottobre 2010

���� PropostAC Ottobre 2010

C’è di +

pag. 2-3

Itinerari

annuali

pag. 4-6

Consigli per

la lettura pag. 6

Campiscuola

estivi

pag. 7-8

P roposta AC lascia e raddoppia. Lascia (solo in parte) la carta stam-pata e raddoppia la sua presenza,

proponendosi con nuovi e più frequenti contenuti sul sito internet dell’Azione Cattolica diocesana (www.cliccaci.org), da visitare e rilanciare. È un “Proposta AC” interattivo e dinamico quello che si appresta a solcare le onde degli oceani informatici, disegnando nuove rotte per i navigatori del web. È significati-vo che l’annuncio arrivi all’indomani della diffusione del tema scelto da Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale del-le comunicazioni: «Verità, annuncio e au-tenticità di vita nell’era digitale». Sempre più, infatti, l’ambiente tecnologico è diven-tato parte delle nostre esistenze, una stra-da in cui quotidianamente scendiamo per incontrare ed essere raggiunti, conoscere e raccontarci. Essere “testimoni digitali” non è una cosa in più che ci viene chiesta, dunque, ma significa vivere con sapienza

evangelica la “connessione continua” in cui già siamo in misura considerevole immersi. La rete offre straordinarie potenzialità – non esenti dalle ambiguità e dai rischi tipici della comunicazione – a chi voglia “farsi prossimo” e gettare ponti di amicizia. Investire sui nuovi media non significa solo accettare la sfida di velocità, chiarezza, condivisione posta dal Web 2.0, ma prima di tutto investire sulle persone stesse, sulle loro capacità di “vivere la rete” con matu-rità e originalità. Su internet, infatti, non basta “esserci”, aprire un proprio spazio virtuale o iscriversi a qualche rete sociale. La sfida non è tecnica, ma culturale. Nel mare magnum dei new media si può (e si deve) essere fattore di umanizzazione: presenza che aiuta a pensare, che non ha maschere ma identità, che smaterializza i suoi interventi perché è profondamente incarnata in relazioni schiette e tutt’altro che virtuali. Anche per mezzo nostro – ci ricorda il Concilio – Dio incontra gli uomini e con essi parla “come ad amici”. Ben pri-ma e ben più di facebook.

Ernesto Diaco

L ’aumento delle tariffe postali per la spedizione della stampa in abbona-mento ha imposto alla Presidenza

diocesana di ridurre il numero delle uscite di Proposta AC. E’ una decisione presa non a cuor leggero, ma la responsabilità che sta alla base delle scelte dell’associazione in q u e s t a c i r c o s t a n z a s u g g e r i s c e un’attenzione particolare al nostro bilan-

cio. Per mantenere sempre vivo il contatto con i soci si è deciso, in mancanza del fo-glio cui siamo abituati (affezionati?!), di utilizzare uno strumento diverso, il nostro sito web, forse non da tutti conosciuto e valorizzato come merita. Una sfida, certo, soprattutto per chi non è abituato alla “navigazione”, ma che si può vincere con la collaborazione di coloro che, nei nostri gruppi, sanno rapportarsi con gli strumenti più attuali. Buona lettura!

Patrizia D’Intino

Mons. Douglas Regattieri La salutiamo con gioia, vescovo Douglas, e alle parole di benvenuto uniamo l’augurio che possa essere una guida serena e sicura per il popolo della nostra diocesi che il Signore le affida. A nome dell’Associazione, le offriamo umilmente la nostra fedele disponi-bilità al servizio che vorrà chiederci.

La Presidenza diocesana

Proposta AC Proposta AC Proposta AC Proposta AC lascia e raddoppialascia e raddoppialascia e raddoppialascia e raddoppia

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I l 30 ottobre 2010 i ragazzi dell’Acr insieme ai giovanis-simi di tutta Italia si ritrove-

ranno a Roma per un incontro nazionale tutto a loro misura: “C’è di + diventiamo grandi in-sieme”. Questo incontro pren-de forma a partire da un’attenzione al coinvolgimen-to in prima persona di tutti, in particolare di bambini, ragazzi e giovanissimi, per-ché si sentano sempre più par-tecipi e parte viva della comunità cristiana e civile. In ciò viene inter-pellato a piene mani il mondo adulto, sollecita-to in uno stile e-ducativo capace di accompagnare e di essere sem-pre più segno di una storia viva. Raccontare e tra-smettere la storia di cui si è ere-di e protagonisti, prendendosi a cuore a vicenda e spendendosi l’uno per l’altro, rende possibile l’incontro tra generazioni e l’edificazione insieme di una ca-sa e di un mondo capace di ri-flettere la bellezza di Cristo. L’Incontro nazionale si pone all’interno di una cornice gene-rale che richiama alcune dimen-sioni: la collocazione temporale (a ridosso della solennità di Tut-

ti i Santi) richiama in maniera forte le figure esemplari dei santi; l’anno 2010, inizio per la Chiesa Italiana di un decennio dedicato all’educazione, segno concreto che richiama la re-sponsabilità della “trasmissione della vita ai più piccoli”. Inoltre la festa è un appuntamento ri-volto all’Acr e ai giovanissimi insieme, nell ’ottica di un’attenzione particolare al passaggio tra pre-adolescenza e

adolescenza, ed è un’occasione in cui tutta l’associazione insie-me è chiamata a mobilitarsi e a fare la propria parte, esprimen-dosi in unità. “C’è di + diventiamo grandi in-sieme!” è l’impegno per ciascu-no a crescere insieme a Gesù e con gli altri, nella direzione del-la santità. Per fare proprio que-sto stile, è essenziale per i ra-gazzi e i giovanissimi trovare la consapevolezza che tra le mille

cose che affollano la loro vita c’è qualcosa di più, già scritto nel loro cuore, che deriva dalla scintilla di Dio che li ha creati a sua immagine e che abita in cia-scuno di loro. Qualcosa che conduce all’incontro personale con Cristo. Un incontro che non può lasciare indifferenti, ma che cambia radicalmente la pro-spettiva con cui si guardano le persone e il mondo, alla luce del Dio-Amore. Ma quindi cos’è

questo “di più”? Il “di più” è innan-zitutto il suo amo-re che si irradia nella vita di cia-scuno, nelle rela-zioni con gli altri e con il mondo, che diventa cura e re-sponsabilità; è en-trare nella logica del vangelo, signi-fica sentirsi chia-mati in gioco fino in fondo e impara-re a rispondere anche degli altri,

del loro bene, della loro crescita e del loro sviluppo. Lo s l oga n è pe rc i ò un’esortazione ecclesiale e as-sociativa alla responsabilità per-sonale e di una comunità, sia essa civile o ecclesiale. I ragazzi e i giovanissimi, accom-pagnati dagli adulti, si impegna-no in prima persona e insieme a essere motore vitale del cam-biamento e della crescita. Si sentono interpellati, chiamati in

C’è di + C’è di + C’è di + C’è di + diventiamo grandi insiemediventiamo grandi insiemediventiamo grandi insiemediventiamo grandi insieme è l’impegno per ciascuno a crescere insieme a Gesù e con gli altri, nella direzione della sè l’impegno per ciascuno a crescere insieme a Gesù e con gli altri, nella direzione della sè l’impegno per ciascuno a crescere insieme a Gesù e con gli altri, nella direzione della sè l’impegno per ciascuno a crescere insieme a Gesù e con gli altri, nella direzione della santitàantitàantitàantità

Federica Decesari e M. Giulia Currà

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causa, rendendosi protagonisti di risposte positive e fedeli, e si rendono capaci di trasformare il rapporto con gli altri e con ciò che vivono, assumendo con a-more la responsabilità della loro vita, della Chiesa e del mondo. Trasformando la propria vita in una risposta via via sempre più vicina a quel progetto originario di uomo e di mondo incarnato da Gesù, rendono concreto e vivo un percorso di crescita umana, che ha l’orizzonte della

santità. La responsabilità quindi diventa uno stile, un habitat nel quale inserirsi, e nel quale deci-dere liberamente di giocarsi e di vivere, in cui non si è soli, ma insieme a una comunità di per-sone. “C’è di +” invita ad avventurarsi, per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla prima frettolosa occhiata. “C’è di +” nelle perso-ne, oltre a ciò che è fisicamente percepibile, scontato e superfi-ciale: c’è lo spazio dell’esistenza, il mistero della vita e della realtà di ciascuno. “C’è di +” nella quo-tidianità, negli incontri di tutti i giorni, nel vivere la propria “solita” vita, a volte ripetitiva e un po’ annoiata. L’esistenza è il luogo privilegiato di incontro

con Dio e di crescita nella fede; è il luogo dove è possibile dare spazio alla propria creatività. Nel mettersi e nello stare insie-me c’è di più della somma dei singoli. Le relazioni moltiplicano il valore e la bellezza di un pro-getto da condividere e realizza-re. “C’è di +” nella comunità cri-stiana: con i compagni di viaggio c’è Gesù stesso. Una comunità e una Chiesa viva e fresca ha biso-gno di tutti: “La Chiesa ha biso-gno di voi, per essere vicina a

tutti i bambini e ragazzi che vivono in Italia. Te-stimoniate che Gesù non toglie nulla alla vostra gioia, ma vi rende più

umani, più veri, più bel-li” (Benedetto XVI ai ragazzi in udienza il 21 dicembre 2006). “C’è di +” nello stare con il Si-gnore, nell’ascoltarlo, incontrar-lo, nel dialogare con Lui e se-guirlo. “C’è di +” nell’impegno e nella responsabilità. Il segno “+” richiama la croce che è sofferen-za e speranza, morte e vita, coe-renza, sacrificio e amore libero e

senza fine, pienamente gratuito e vero. Per i ragazzi e i giovanis-simi è capacità di spendersi, di appassionarsi, di tener fede a degli impegni, di prendersi re-sponsabilità, di sognare in gran-de ma anche di costruire con impegno un mondo reale dove Gesù e il suo Vangelo sono il modello e l’esempio da imitare. Sarà sicuramente una esperien-za intensa, di quelle che riman-gono tra i ricordi più belli! Non si può assolutamente mancare, perché come dice don Vito (assistente nazionale dei giova-ni) se manchi si vede e si sente la tua mancanza!

Ma che cosa si farà il 30 ottobre

a Roma?

Siete curiosi, vero?! Ecco i vari momenti della festa. Piazza San Pietro ci acco-glierà tutti fin dal mattino, ragazzi e giovanissimi per vivere insieme la mattinata tra canti, balli, preghiere e testimonianze, in attesa di incontrare un invitato speciale

che desidera fare festa e mettersi in dialogo con noi: il Santo Padre Benedetto XVI! Il pomeriggio ci spostere-mo: l'Acr farà festa a Villa Bor-ghese, mentre i giovanissimi sa-ranno in piazza del Popolo per valorizzare ciascuno il proprio arco d'età. La festa si conclude-rà il tardo pomeriggio per per-mettere con tranquillità le par-tenze per il ritorno a casa.

Villa Borghese

Piazza del Popolo

Di seguito il programma dettagliato della mattinata: partenza dal piazzale dell’Ippodromo indicativamente alle 2 di notte; ore 7,30 arrivo in Piazza San Pietro; ore 9,30 momento di preghiera; a seguire animazione, testimonianze e solidarietà. Alle ore 11 ingresso in piazza di Benedetto XVI e incontro con lui; ore 12 animazione con l'inno "C'è di +" e gli altri canti dell'Ac. Poi partenza verso le rispettive destinazioni di Acr e giovanissimi. In questo tempo potrà essere consumato il pranzo autonomamente nelle aree di deflusso oppure nelle piazze delle feste del pomeriggio. Ritorno a Cesena previsto per mezzanotte. Sviluppi direttamente sul sito nazionale: http://cedipiu.azionecattolica.it

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Itinerari annuali Itinerari annuali Itinerari annuali Itinerari annuali Voi siete la luce del mondoVoi siete la luce del mondoVoi siete la luce del mondoVoi siete la luce del mondo

C onascere. Un errore di grammatica, forse una svista. In italiano, ne son

sicuro, si dice conoscere. Eppure quelli della Fuci han stampato interi manifesti con quella paro-la là, conascere. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Op-pure è proprio vero, come si sente spesso nei tg, che gli uni-versitari oggi non sanno più nemmeno parlare l'italiano! In-dagando, però, si scopre come la colpa sia tutta di un prete: don Armando Matteo (anche qui… quale il nome, quale il co-gnome?) che in qualità di assi-stente nazionale Fuci sembra divertirsi a fare giochi linguistici. Sì, perchè dice lui che se provia-mo a tradurre letteralmente il verbo conoscere dal francese (ossia connaître), otteniamo con-nascere. Sì, ma tutte queste chiacchiere per dire cosa? Che “sapere” non significa memo-rizzare enciclopedie. Lo studio non può ridursi ad accumulare

serie alfanumeriche di informa-zioni (“tanto agli esami chiedon quelle...”). Conoscere, insomma, è un'esperienza paragonabile a un nuovo e continuo venire alla luce, qualcosa parente stretto con la meraviglia e lo stupore. Diventa così bello pensare agli anni universitari come occasio-ne di una seconda nascita, da-vanti al mondo dei grandi, ma sopratutto davanti a se stessi, opportunità di portare a compi-mento (dopo una lunga e non sempre facile gestazione) quelle qualità tramite le quali potremo dare il nostro contributo per u-na società migliore. Come Fuci di Cesena abbiamo deciso di tradurre questo slogan annuale mettendoci in ascolto di persone, lasciandoci provoca-re la loro vita e dalla loro espe-rienza. Spesso infatti lo studio ci pone davanti a libri che spie-gano teorie lontane dalla vita quotidiana. Persone adulte per scelte (non necessariamante per anagrafe) che hanno qualcosa da dire a noi giovani, non per-ché cerchiamo modelli da imita-

re, ma s t i m o l i p e r guarda-re verso il mon-do, oltre la no-stra scri-vania e a g l i e s a m i da dare. Infatti viviamo in un'epoca in cui esser giovani non è facile per la tentazione di non sognare in grande, di non aver ideali per cui rischiare, per la tendenza alla pragmaticità. Cose forse sagge, ma non a vent'anni. Il primo incontro sarà con il dot-tor Massimo Bassi, dirigente medico di Chirurgia maxillo-facciale all'ospedale Bufalini, venerdì 8 ottobre alle 18 presso la parrocchia di Case Finali. Gli altri incontri seguiranno ogni due venerdì, stesso posto e stessa ora. Il programma è pre-sente nella pagina Fuci del sito cliccaci.org.

Manuel Manuzzi

FUCI FUCI FUCI FUCI Conascere non è una svistaConascere non è una svistaConascere non è una svistaConascere non è una svista FUCI FUCI FUCI FUCI

MSACMSACMSACMSAC

U n altro anno scolastico è iniziato, e ovviamente anche il Movimento Stu-

denti di Azione Cattolica! Considerando le agitazioni, il grande MOVIMENTO, che au-menta ogni giorno di più all’interno dei corridoi scolasti-ci, anche il Msac ha iniziato a incontrarsi a Palazzo Ghini ogni due settimane. E come non af-frontare le grandi problemati-che della scuola degli ultimi tempi? Quindici ragazzi si stan-no già confrontando, parlando della loro scuola, dei problemi, dei sogni che hanno, di come reagire a tutte le provocazioni cui vengono sottoposti ogni giorno. Il decreto Gelmini non può non essere al centro dell’attenzione del Movimento studenti, e infatti sono previsti molti incontri per approfondire,

sviscerare e capire bene come si trasformerà, e si sta trasfor-mando tutt’ora, la nostra scuo-la: domenica 7 novembre verrà proposto l’Oktober fest, festa iniziale del Msac, intitolato ‘Informa studente riforma’. Crediamo che all’interno di questo gran trambusto che ren-de sempre più caotico ogni giorno scolastico sia assoluta-mente indispensabile avere un punto di riferimento, dove po-tersi confrontare, capire cosa sta succedendo e trovare il giu-sto modo per reagire ed espri-mere le proprie idee. Il Msac rappresenta appieno tutto ciò. E’ necessario informare e aiuta-re anche i ragazzi che dovranno scegliere la scuola superiore in vista dell’anno scolastico 2011-2012, per questo domenica 28 novembre il Movimento Stu-denti propone l’Orient-Msac, un pomeriggio interamente de-

dicato ai ragazzi di terza media e alla loro scelta. Anche quest’anno verrà propo-sta la 4 giorni di condivisione, a data ancora da definirsi, mo-mento molto importante dove fare gruppo e vivere insieme la scuola. Con quest’anno, si con-clude anche per il Msac il trien-nio di mandato, per questo mo-tivo domenica 9 gennaio sarà fatto il congresso diocesano del Movimento, per eleggere i nuo-vi segretari, incaricati di portare avanti il grande sogno di una scuola diversa, a misura di stu-dente! Durante il corso dell’anno, inoltre, il Msac pren-derà parte a tutte le iniziative proposte dal settore giovani. Il prossimo incontro sarà venerdì 15 ottobre presso palazzo Ghini alle ore 14.45. Per qualsiasi informazione: Alessandra 340 6979002, Chiara 348 8241767.

Che movimento in questa scuolaChe movimento in questa scuolaChe movimento in questa scuolaChe movimento in questa scuola MSACMSACMSACMSAC Chiara Natali

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ACRACRACRACR ACRACRACRACR Ciò che conta di piùCiò che conta di piùCiò che conta di piùCiò che conta di più

“O ggi nell’aria c’è qual-cosa di speciale, un universo tutto da sco-

prire… il futuro adesso è qui tra di noi, ma nel profondo c’è di +!”. Questo è l’inizio dell’in-no che seguirà l’Azione Cattolica dei ragazzi per tutto quest’anno associativo.Il tema che li appassionerà è il mondo

dei numeri. I ragazzi saranno guidati a riconoscere il di più (+) della Chiesa, a capire cosa li differenzia (-) da altri gruppi, a vivere la condivisione (:) che moltiplica (x) e allarga l’esperienza ecclesiale.

Ogni numero ha il suo posto e la sua importanza e non può essere sostituito da un altro. Lo stesso vale per ognuno di noi! Durante il periodo di ripresa delle attività, il mese del Ciao, l’invito è fare esperienza di ap-partenenza alla comunità per sentirsi Chiesa. Noi siamo chia-mati da Colui che ci ha voluti e amati per primo. Se vogliamo usare termini matematici: noi tutti siamo l’insieme dei figli di Dio, nessuno escluso! Questo tema può sembrare freddo a primo impatto. Non proprio a tutti va a genio la ma-tematica… Ma se ci fermiamo un attimo a

pensare i numeri ci circondano ovunque: la sveglia al mattino, il voto preso a scuola, l’orario di un appuntamento, i giorni sul calendario… Daremmo tutti i numeri, se non ci fossero i nu-meri! Un’altra novità di quest’anno è il primo appuntamento comu-nitario per Acr e Giovanissimi: a Roma sabato 30 ottobre insie-me all’Ac di tutta Italia. Data l’importanza di questo av-venimento non si terrà la Festa del Ciao diocesana, ma ci sarà un’altra sorpresa più avanti du-rante l’anno. “Diventiamo gran-di insieme e diamo luce a questo mondo!”.

Serena Amadori

C ome ogni anno settembre porta con sé, oltre alla fine dell’estate e al con-

seguente inizio dell’autun-no, l’inizio della scuola e di un nuo-vo anno associativo. Questo sarà un anno particolare per la nostra associazione perché si svolgeranno le assemblee par-rocchiali, diocesane, regionali e nazionale che ogni tre anni rin-novano le responsabilità all’interno dell’Ac. Il tema che ci guiderà è “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13-16).

“M'illumino di impegno”, libe-ramente ispirato alla poesia “Mattina” di Giuseppe Unga-retti, è il titolo del testo che accompagnerà i gruppi giova-nissimi a riscoprire l'impegno di ciascuno a essere portatore di luce nelle città, nelle parroc-chie, nelle scuole e negli am-bienti di vita. “Fammi luce”, in-vece, è il testo che l'Ac propone per i gruppi giovani, alla risco-perta di quella identità di luce consegnataci da Gesù (“Voi sie-te la luce del mondo”) e della conseguente chiamata a essere

testimoni credibili e visibili del Vangelo in tutti gli ambiti della nostra vita. Quest’anno speri-menteremo quindi una nuova fonte di energia elettrica: la tensione divina che ha un con-sumo praticamente nullo e un r e n d i m e n t o t e n d e n t e all’infinito. In arrivo incentivi statali e associativi per chi en-tro l’anno 2010 installerà nel proprio cuore i nuovi pannelli divini. Per informazioni e/o in-stallazione rivolgersi alle vostre parrocchie o direttamente al centro diocesano.

ACGACGACGACG ACGACGACGACG Energia per un anno pieno di Energia per un anno pieno di Energia per un anno pieno di Energia per un anno pieno di luceluceluceluce Stefano Tappi

C he significa oggi per un adulto essere “sale” e “luce”? E’ ancora possibi-

le far emergere la “differenza cristiana” pur rimanendo impa-stati nel mondo? Con questi due interrogativi si avvia il per-corso adulti. I molti problemi che ci stanno intorno, le difficol-tà che si traducono in “crisi” ed “emergenze” ci evidenziano che non si può più rimandare un im-pegno attivo dei cristiani nell’attuale società per edificare il mondo secondo il progetto di Dio, vivendo questo impegno

non come qualcosa di “altro” rispetto alla nostra fede, ma co-me via concreta per realizzare la nostra chiamata alla santità laicale. “Com-pro-messi nella storia” è la sollecitazione rivolta agli adulti: COM, condividendo le gioie e le speranze, le ango-sce e le tristezze di ogni uomo e ogni donna; PRO, prendendosi cura delle persone; MESSI, inse-riti nel luogo in cui viviamo. “Questo è tempo per scoprire la straordinaria bellezza della vita vissuta da cristiani, secondo il vangelo, anche nei suoi caratte-ri alternativi al modo corrente di pensare e di comportarsi. […] Alternativi non per il gusto di

rimarcare le identità ed eviden-ziare le differenze, ma per mo-strare un altro senso della vita”. (Paola Bignardi). Tutto ciò non può essere di-sgiunto dalla speranza che in ogni cuore alberghi l’amore e da una tensione educativa che faccia emergere la capacità dell’uomo di riuscire sempre ad operare per il bene suo e il be-ne di tutti. Attraverso questo cammino di formazione umana e cristiana, noi adulti possiamo essere testi-moni-educatori-missionari, per i nostri giovani e i nostri ragazzi e trasmettere loro il “gusto pieno della vita”.

ADULTIADULTIADULTIADULTI Il gusto pieno della vitaIl gusto pieno della vitaIl gusto pieno della vitaIl gusto pieno della vita ADULTIADULTIADULTIADULTI Rosauro e Lina

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AREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITA

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Consigli per la letturaConsigli per la letturaConsigli per la letturaConsigli per la lettura a cura di Ivan Fusconia cura di Ivan Fusconia cura di Ivan Fusconia cura di Ivan Fusconi

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Bellezza e profezia dell’amore: i moduli formativi per la cura della coniugalità

Finalmente sono usciti i moduli formativi curati dall’area “Famiglia e vita” dell’Ac nazionale e presentati ad Ancona durante l’incontro nazionali dei presidenti diocesani. Mancava infatti tra le pubblicazioni AVE questa collana, interamente dedicata alla cura della co-niugalità e che ha come destinatari giovani coppie e famiglie, gruppi sposi-famiglie, gruppi adulti. Le numerose sollecitazioni offerte dal Magistero della Chiesa, unite alle riflessioni scaturite nei seminari associativi sulla famiglia, hanno evidenziato l’urgenza di sostenere, anche all’interno dell’associazione, gli sposi e in particolare le coppie di giovani sposi. Per offrire un aiuto concreto a questa necessità, sono stati pensati questi moduli formativi che sono sussidi monotematici, agili, essenziali e snelli, facilmente utilizzabili per percorsi formativi articolati (si strutturano in tre unità sviluppabili in due-quattro incontri o in un fine settimana) per prendersi cura della propria coniugalità, secondo le quattro aree del progetto Nazaret pro-mosso dall’Ac: generatività, affettività, genitorialità, laicità. I moduli utilizzano le categorie del vedere, del giudicare e dell’agire, tradotte con le fasi “allo specchio”, “volti rivolti”, “guardiamo avanti”. La metodologia è quella del settore adulti (dalla vita alla Parola, dalla Parola alla vita), anche se queste schede per gruppi famiglia non sono legate al cammino annuale. Per contenerne il costo (4 €, 32 pagine), ogni singolo modulo è arricchito da una documentazio-ne integrativa reperibile sul sito web dell’Ac nazionale. Al momento sono usciti i primi quattro moduli formativi, ma, essendo un work in progress, già a Natale ne usciranno altri 4, per un’uscita totale di 12 moduli, prima dell’Assemblea nazionale di maggio 2011. I moduli editi sono “Amore vero, amore fragile, Amore pieno” (sacramento del ma-trimonio); “Universi diversi” (incontrarsi nella differenza); “Voglio una vita” (educare i desideri); “Quale equilibrio?” (famiglia, lavoro e festa).

A nche con questo anno associativo riparte “Amori in corso”.

A memoria di fidanzati (anzi di ex fidanzati) è almeno dall’anno associativo 1995-96 che ogni an-no viene proposto questo cam-mino agli innamorati della dioce-si, aderenti o no all’AC! Una grande ricchezza per i ragaz-zi e anche per le coppie anima-trici e per gli assistenti che in questi anni si sono susseguiti. Ma che cos’è “Amori in corso”?

Innanzitutto non è un corso “abilitante” alle nozze, ma è un percorso rivolto principalmente a giovani innamorati ed anche naturalmente ai fidanzati che hanno già fatto il “passo”, Questo percorso, articolato in una serie di incontri mensili, vuole essere un momento pre-zioso per la coppia, per verificare e ri-conoscere la propria vocazio-ne all’amore, anche insieme alle altre coppie del gruppo. Solitamente, all’interno di ogni singolo incontro, sono presenti momenti di preghiera, ascolto,

condivisione, confronto, labora-torio, testimonianza che posso-no aiutare la crescita della rela-zione di coppia, con un lavoro che però continua durante il me-se a casa tra gli innamorati… Da quest’anno gli incontri saran-no insieme ai giovani innamorati della parrocchia di S. Egidio e a tutti i giovani che vorranno unirsi a noi, guidati da don Gabriele e da alcune coppie di sposi: Matteo e Raffaella, Mauro e Bru-na, Massimiliano e Valentina. Il tema del percorso annuale è “5, anzi 6 … sensi dell’amore”.

Amori in corso Amori in corso Amori in corso Amori in corso

AREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITAAREA FAMIGLIA e VITA Valentina Santerini, Massimiliano Turci

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N on c’è parola o discorso che possa de-scrivere a pieno la meravigliosa espe-rienza del camposcuola Acr di

quest’estate. La gioia, la semplicità di quei mo-menti si possono ancora respirare sfogliando le pagine del libretto, pieno di appunti, riflessioni, ma anche saluti, firme, ringraziamenti e dedi-che dei 140 ragazzi che per otto giorni hanno condiviso ogni momento della loro giornata. Sono i ragazzi che hanno ‘fatto’ questo campo, grazie al loro entusiasmo, alla loro voglia di but-tarsi, di mettersi in gioco: tutto è andato benis-simo, anzi,anche meglio del previsto! Hanno accettato molto volentieri la sfida di comprendere, analizzare e fare loro il tema che ci ha accompagnato per questi intensi, magici giorni: “Il quinto elemento”, la Grazia, tema non facile da interiorizzare, per gli educatori come per i ragazzi. Ma tanti piccoli semi sono stati seminati e sicuramente tra qualche anno si vedranno i risultati. La gioia di quei momenti è ancora vivida nel ricordo di ognuno: la voglia di non scendere dal pullman al ritorno ma dire all’autista: “Fai inversione, torniamo su!”, i bal-li, i canti, i giochi, le risate, i sorrisi, la pioggia, il sole, le serate, le passeggiate, le lacrime, tante lacrime, soprattutto dei ragazzi di terza media, che hanno detto “Ciao” al piccolo ma grande mondo dell’Acr che li ha accompagnati per tanti anni fino ad ora. I sorrisi e le risate non sono mai venuti a meno, neppure durante le camminate, dove chi era più allenato e pimpante si è prestato a prende-re per mano chi iniziava a essere stanco, e così sono nate belle e nuove amicizie. Per non parla-re poi dell’incredibile avventura dei ragazzi di 3ª media, che hanno affrontato 7 ore di passeg-

giata (per la maggior parte sotto la pioggia!) fi-no a La Verna, senza mai scoraggiarsi né lamen-tarsi! Il giorno dopo l’enorme stanchezza era sopraffatta dalla voglia di urlare a tutti quelli che erano rimasti al calduccio al Villaggio San Francesco ciò che avevano vissuto, vincendo come veri campioni! Il culmine di questo spirito respirato per un’intera settimana l’abbiamo percepito tutti durante la messa conclusiva, dove ognuno ha

partecipato a modo suo con se-gni, offerte, intenzioni… Non c’era nessuno all’interno di quelle quat-tro mura che aspettasse impa-ziente la fine della celebrazione: il canto finale è risuonato in tutta la chiesa come non mai, e i lacrimo-ni agli occhi non potevano manca-re. Tanto è stato dato in quella settimana, come tanto è stato ri-cevuto. Ora dobbiamo solo colti-varlo e farlo crescere per donarlo nuovamente in questo anno Acr che è appena cominciato! Buon cammino a tutti!

Le fiamme formate simbolicamente con il lumino di ogni ragazzo nella Celebrazione

Camposcuola ACR Camposcuola ACR Camposcuola ACR Camposcuola ACR Fai un salto di speranzaFai un salto di speranzaFai un salto di speranzaFai un salto di speranza

Chiara Natali

La conclusione delle Olimpiadi, uno dei grandi giochi del pomeriggio

Un piccolo momento di pausa durante una passeggiata

���� PropostAC Ottobre 2010

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���� PropostAC Ottobre 2010

D al 31 luglio al 7 agosto circa 130 giova-nissimi con i loro educatori hanno vissu-to a Montecampione un’esperienza for-

te di crescita personale. Si è svolto infatti nell’albergo Club di Montecampione il campo-scuola dei giovanissimi di Azione Cattolica. Il te-ma del campo era la “regola di vita”, che non si-gnifica darsi una meccanica serie di precetti da osservare giorno dopo giorno, ma fare proprio il desiderio che lo Spirito Santo, l’Amore, entri in ogni piega della nostra quotidianità. Attraverso incontri, laboratori, testimonianze e attività varie i ragazzi hanno riflettuto sulla pro-pria vita focalizzandosi sui tre verbi chiave della regola spirituale: pregare, condividere, testimo-niare. Non sono mancati le passeggiate e i mo-menti di gioco e divertimento. Al termine del campo ogni giovanissimo è stato chiamato a scrivere la propria regola di vita spirituale e a im-

pegnarsi nel rispettarla nella propria vita quoti-diana. Siamo tornati a casa con un bagaglio pe-sante e colmo di responsabilità: rendere giorno dopo giorno, passo dopo passo, la nostra vita sempre più conforme al Vangelo.

Camposcuola ACGCamposcuola ACGCamposcuola ACGCamposcuola ACG Un campo “a regola d’arte”

Stefano Tappi

Un momento di riposo dopo una passeggiata