AC Crema 1908

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WORLD FOOTBALL MAGAZINE ANNO: 1 NUMERO: 1 AC CREMA 1908 OLTRE 100 ANNI DI PASSIONE I RACCONTI PRESI DALL’UNICO FORUM DI CALCIO INTERNAZIONALE HTTP://WORLDFOOTBALL.FORUMFREE.IT

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Le storie di World Football Forum

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WORLD FOOTBALL MAGAZINE ANNO: 1 NUMERO: 1

AC CREMA 1908 OLTRE 100 ANNI DI PASSIONE

I RACCONTI PRESI DALL’UNICO FORUM DI CALCIO INTERNAZIONALEHTTP://WORLDFOOTBALL.FORUMFREE.IT

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Il forum di World Football, ha deciso di creare dei piccolo libretti, con le storie dei club di casa nostra, ma anche le storie dei club internazionali.

Siamo a Crema, in provincial di Cremona, per conoscere il glorioso Crema 1908, che ha un passato anche in Serie B, una vecchia nobile decaduta di oltre 100 anni, che sta cercando, anche se con fatica di ritornare nel calcio che conta.

Sono chiamati Cremini, prima dell’avvento del Pergocrema nel 1932(all’inizio era Pergolettese), erano l’unica squadra di Crema.

Ma sarebbe bello in un futuro, magari in campionati decenti, che le due squadre si sfidassero.

Tutto il material e’ stato preso dal sito ufficiale dell’AC Crema

www.crema1908.it

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LA FONDAZIONE E’ IL DIFFICILE ESORDIO

9 maggio 1908.Ecco la data cui risale il primo documento scritto della storia del calcio a Crema: una trentina di “baldi giovinetti iniziati al ginnico ludo” costituiscono il primo nucleo sportivo che cercò di seguire le orme del neonato “football” inglese,partecipando a coppe e tornei, scontrandosi con le formazioni di Lodi, Milano e treviglio. I ragazzi, aggregati alla società di ginnastica “Edmondo de Amicis”, presieduta dal prof. Ottorino Antoniazzi, prendono il nome di “Camicie Celesti”, scelto per il colore delle proprie divise.

Cervieri; De Capitani, Pergami; Cajo, Vecchi, Franceschini, Legnani, Paiardi; Moretti I, Moretti II, Cerioli, Magnani.

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Nonostante le prime sconfitte, i “ragazzi Cremaschi” dimostrano da subito grandi doti di resistenza, agilità e determinazione, convinti che avrebbero avuto un pronto riscatto. La sorte di questa caparbia compagine non fu tuttavia delle migliori: nel gennaio 1909 il nucleo cessa infatti propria attività.

Contemporaneamente si costituisce però il gruppo “Foot Ball”, costola della “Associazione Sportiva Cremasca”, che riunisce, sotto la presidenza del conte Gaddo Vimercati Sanseverino, tutti gli sport praticati nel Cremasco. Il settore calcistico è affidato alla guida di Defendente Franceschini, che ottiene l’affitto di un campo fuori “porta dell’ospedale”, chiamato “Lama del mercato”. Anche questa esperienza volge tuttavia ad una triste conclusione: lo scioglimento della società, dovuto alla mancanza di fondi ed alla morosità di molti dei soci.

Ecco allora la svolta, con la nascita del “Crema Foot-Ball Club”, con sede presso la “Trattoria dei Corvi”, nelle immediate vicinanze del “Campo di Marte”. L’affiliazione alla “Federazione Italiana del Giuoco del Calcio”, ma soprattutto la costante ed intensa attività calcistica ivi praticata, hanno generato un fervente entusiasmo da parte della stampa locale, ma soprattutto da parte dei cittadini, grandi sostenitori della neonata società, i cui colori ufficiali sono rappresentati dal binomio “rosso-blu”.

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CREMA F.B.C

Le difficoltà economiche segnano in modo marcato anche l’avvio di questa nuova società, che però regala subito grandi emozioni ai propri sostenitori: lo storico incontro del marzo 1912 con la prestigiosa Internazionale F.C.B. di Milano. Sotto una pioggia battente, un pubblico numeroso sostiene la compagine cremasca, in grado di tener testa ai blasonati avversari, nonostante il punteggio finale di 2 a 4. Altra importante testimonianza del movimento calcistico cremasco risale all’ottobre dello stesso anno, quando, in Piazza d’Armi, si disputano le gare per la “Coppa d’argento” messa in palio dal marchese Monticelli Obizzi. Il Crema F.B.C. dimostra sin dagli esordi una “decisa superiorità” sugli avversari, anche se in finale deve cedere di fronte al potente Milan Club, uscendo sconfitto col punteggio di 3 a 2.

Imminenti sono gli anni della Grande Guerra e, negli anni del conflitto, si assiste ad una paradossale discrasia tra quanto raccontano i giornali dell’epoca, ovviamente concentrati sulle vicende belliche, e gli interessi dei cittadini, sempre più conquistati dalla nuova esperienza calcistica cittadina. Le formazioni si rinnovano continuamente a

causa della chiamata alle armi dei giovani calciatori: un piccolo segno della grande precarietà del Paese.

Dopo la chiusura della Prima Guerra Mondiale, il Crema F.B.C. riceve nuova linfa da una schiera di giovani determinati a portare in alto il nome della società: riprendono così o tornei e le amichevoli, disputate sempre di fronte ad un pubblico fedele, entusiasta e caloroso. Il nuovo campo di gioco è quello di Porta Piacenza, che in periodo bellico era riservato ai mitraglieri: da qui il soprannome ai giocatori di “Mitraglieri del Crema”. Il movimento calcistico locale richiama gli interessi di un numero sempre maggiore di cittadini e raggiunge un livello tale da far nascere l’idea della partecipazione ad un campionato FIGC. Nell’agosto 1919, presso la sede, ubicata ora in una sala superiore del “Caffè Commercio”, si riunisce così la nuova assemblea generale che decide di coltivare il progetto di ben tre formazioni. Gli ottimi risultati della Prima Squadra, della Seconda e dei “Boys” (le giovani promesse) convincono i dirigenti del Crema F.B.C. all’iscrizione al campionato federale.

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IL PRIMO CAMPIONATO E L’ASCESA DEL CREMA

Il 3 maggio 1920 il Consiglio del Crema F.B.C. conferisce la carica presidenziale al conte Ing. Mario Marazzi e viene deliberata la nomina di una Commissione per la revisione dello statuto e la compilazione di un nuovo regolamento. Viene fondata una Società Anonima Campo sportivo, con capitale sociale di £.50.000, suddiviso in azioni da £.100, sottoscrivibili dai cittadini: l’iniziativa ha successo e porta all’inaugurazione, il 21 novembre 1920, del nuovo campo fuori Porta Ombriano, uno dei migliori di tutta la Lombardia.

Altro passo decisivo fu la scelta del cambio dei colori sociali, con il passaggio dal “rosso-blu” al “nero-bianco”, tinte che mai più cambieranno nella storia del Crema. La ristrutturazione della società porta all’iscrizione della Seconda Squadra al Campionato Lombardo di III Categoria (Girone G), ma soprattutto la Prima Squadra Crema F.B.C. prende parte al Campionato Regionale Lombardo di Promozione, formato da 24 squadre suddivise in 6 gironi. Allenatore della rosa del primo campionato di “calcio vero” fu quel Giuseppe Voltini cui è intitolato lo stadio cittadino.

Ferrari, Moretti II, Pellizzoni; Codebue, Cuti, Fasoli, Fusari, Peter; Borgonovo, Castioni, Cerri, Macchioli, Raimondi, Sabbia, Vailati; Bignami, Borghi, Daverio, Orio I, Venezia, Voltini, Zavattieri, Ziglioli II.All: Giuseppe Voltini.

L’11 giugno 1922 è la storica data dell’inaugurazione del “Velodromo”, oggi intitolato a “Pierino Baffi”. La pista è considerata tra le migliori di tutta Italia e rende la città uno dei più importanti centri

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ciclistici nazionali. Progettato dall’Ing. Stramezzi e finanziato dal conte Antonio Rossi-Martini, il“Velodromo” conferisce nuovo impulso all’attività sportiva di Crema e diventa la sede dell’esaltazione dello sport.

Dopo quattro anni passati nel Campionato Promozione, nel 1923 i nero-bianchi conquistano il passaggio alla categoria superiore: il Campionato di Terza Divisione. I successi del Crema appaiono inarrestabili e già nel 1925 i giocatori si guadagnano sul campo la promozione in Seconda Divisione, che proietta la città nell’elite del calcio italiano.

Curiosità storica: il primo giocatore di calcio acquistato dal Crema fu Radelli, attaccante prelevato proprio nel 1925 dalla U.S. Milanese, in vista di un campionato di livello superiore.

Alla vigilia della seconda partecipazione al Campionato di Seconda Divisione il nuovo presidente del Crema diventa il Cav. Cirillo Quilleri, già dirigente della società, e la formazione si trova già a lottare con il Piacenza ed il Codogno per la promozione in Prima. Dopo una stagione a braccetto, arriva la contestatissima gara contro i rivali bianco-rossi, decisiva per la vittoria del girone: sul campo i nero-bianchi vincono col punteggio di 1 a 0, ma la successiva sconfitta a tavolino (0-2) decisa dalla

Federazione, in seguito alle presunte aggressioni subite dai tifosi piacentini, costringe il Crema a restare nella Seconda Divisione. La permanenza dura però solo il tempo di un’estate: la ristrutturazione dei campionati e l’inserimento di nuove formazioni consentono comunque al Crema, grazie ei brillanti risultati ottenuti in passato, l’iscrizione al Campionato di Prima Divisione per la stagione 1928/29.

Il Crema F.C.B. rimane a lungo nel Campionato di Prima Divisione e, tra i risultati altalenanti ottenuti in quella categoria, nel 1931 si verifica un altro avvicendamento alla presidenza della società, che passa nelle mani del Cav. Lazzarini. Contemporaneamente tra i giocatori del Crema scende in campo Bruno Manenti, giovane di belle speranze, che ancor’oggi ricordiamo per il mecenatismo a favore della città: a lui è intitolato l’omonimo Auditorium (Chiesa di San Bernardino).

Nel 1932, nuovo presidente del Crema è l’Avv. Angelo Mazza, mentre, il 18 novembre dello stesso anno viene fondata ufficialmente la “Unione Sportiva Pergolettese” del pres. Dott. Dafne Bernardi. I rivali cittadini “canarini”, così chiamati per la maglia gialla del completo, sono stati coadiuvati nel processo di formazione dal commissario straordinario Aldo Bertolotti, cui è intitolato l’attuale campo da gioco dell’A.C. Crema 1908. L'origine dell’accesa rivalità tra nero-bianchi e giallo-blu affonda le proprie raidici in motivi di matrice storico-politica.

In piena epoca fascista, il segretario politico del Fascio di Crema, Conte Bonzi, propone il nuovo Consiglio Direttivo della società, che nel 1933 vede così un altro cambio di presidenza, che passa all’Avv. Enrico Mansueto. La cessione di Renato Olmi, che poi entrerà a far parte della Nazionale, non incide gravemente sulle prestazioni, dato che i nero-bianchi disputano comunque un buon campionato di Prima Divisione.

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La stagione 1934/35 è invece quella della conquista promozione in Serie C, arrivata al XXV anno del Crema F.C.B., dopo una stagione caratterizzata dal rinato entusiasmo della gente.

Brera, Desti, Rossi I; Livio, Motta, Rigosa, Stabilini, Vaiani II; Aschedamini, Cattaneo, Cazzamalli, Dosi, Meanti, Menenti, Portaluppi, Sacchi, Scalvi, Verdelli; Ghezzola, Neri, Pedrazzini, Raffaini, Scolari;all.: Giuseppe Voltini.

La nuova categoria di livello nazionale inserisce il Crema tra i professionisti, allora composti da SerieA (girone unico a 16 squadre), Serie B (girone unico a 18 squadre), Serie C (tre gironi da 16 squadre). Il primo anno di Serie C impone provini e selezioni per conquistare la salvezza. A metà stagione arriva il cambio di denominazione: da Crema F.B.C. ad A.C. Crema.

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A.C. CREMA

La stagione 1935/36 segna l’esordio nella Divisione Nazionale Serie C e, nonostante il salto di categoria, il neonato A.C. Crema conquista una salvezza tranquilla, concludendo il campionato a metà classifica, nonostante i difficili incontri con Parma, Monza, Piacenza, Pro Patria ed i rivali della Cremonese. L’anno successivo il Crema regala dispiaceri ai suoi tifosi, collezionando molte sconfitte: l’avvicendamento di due presidenti (Carlo Conca e l’ing. Gustavo Civita) non risolleva le sorti della squadra, che retrocede. La stagione 1937/38 vede comunque il Crema ripescato nella Serie C: una stagione senza infamia e senza lode, che pone comunque il problema della creazione di una società vicina ai giovani. I continui cambi di presidenza, passata nello stesso anno al geom. Domenico Giusto, prima, ed al rag. Tosetti, poi, non danno stabilità alla società, che nel 1938/39 retrocede sul campo, per poi essere ancora ripescata.

La stagione successiva segna l’esplosione di uno degli uomini che hanno fatto la storia del Crema: Antonio Cadregari, il “Bomber Maximo”. L’attaccante mette in luce le sue straripanti doti di agonismo e forza di volontà e, con le sue 24 reti messe a segno nel campionato, vince la classifica cannonieri e guida i nero-bianchi ad una salvezza dignitosa. Le stagioni si susseguono, sempre caratterizzate da cambiamenti di vertice (la presidenza passa nelle mani di Franco Belloni nel ’40 ed in quelle di Enrico Gorla) e da campionati da metà classifica.

In questi anni si farà notare, tra le file del Crema, quel Bruno Mazza che vivrà poi una gloriosa carriera, vestendo le maglie di Milan, Genoa, Inter e Fiorentina. Il campionato di Serie C della stagione 1942/43 è inevitabilmente condizionato dagli eventi bellici, che portano alla sospensione delle gare: la Seconda Guerra Mondiale coinvolge da vicino il territorio italiano e le competizioni sportive vengono sospese dal luglio ’43, segnato dallo sbarco anglo-americano in Sicilia, dal bombardamento degli Alleati su Roma, oltre che dalla notte del Gran Consiglio, sino alla fine del conflitto.

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L’APPRODO IN SERIE B

Dopo gli orrori della guerra, l’Italia inizia a guardare avanti e lo sport sarà sicuramente un fattore che risveglierà il calore della popolazione. La F.I.G.C. riorganizza i gironi dei campionati professionistici: la Serie A rimane a girone unico, con 18 squadre, mentre la Serie B viene divisa in tre gironi a carattere geografico (Nord, Centro, Sud), per evitare costi e disagi di lunghe trasferte negli anni della ricostruzione. L’A.C. Crema, per precedenti diritti calcistici acquisti, viene iscritto così per la prima volta al Campionato Nazionale di Serie B (Girone Nord): il massimo traguardo sportivo della società.La categoria richiama nella stagione 1945/46 a Crema tutti i campioni che erano migrati verso formazioni più blasonate: ritornano a casa Mazza dal Milan, Cattaneo dal Fanfulla, De Carli (reduce dalla Germania) dalla Cremonese, Meanti dal Napoli, mentre Moretti e l’ex-Nazionale Olmi riprendono le scarpette, con la voglia di cimentarsi in nuove sfide. La prima stagione in Serie B si conclude con la salvezza dei nero-bianchi, sotto il segno della presidenza del cav. Guido Belloni.

Banfi, Mombelli, Vannucchi; Bonazzoli, Bosi, Cervati, Della Frera, Olmi, Piloni; Ardesi, Bombardieri, Cattaneo, Dossena, Fiameni, Meanti, Moretti, Solbiati; Aliprandi, De Carli, Mazza, Parati, Raffini.all.: Giuseppe Voltini e Guido Dossena.

Il secondo campionato di Serie B vede invece nel ruolo di presidente Giovanni Riboli, soprannominato “Scarciana”, fratello del Mario presidente della U.S. Pergolettese. Otto undicesimi di quella Serie B sono Cremaschi purosangue: Olmi, Della Frera, Bicicli I, Moretti, Cattaneo, Mazza, Cadregari, Aliprandi. Il Crema raccoglie giudizi lusinghieri dai giornalisti della stampa nazionale. Portiere di quella formazione (stagione 1946/47) è l’estremo difensore della nazionale ungherese, Geza Boldizar, mentre allenatore di quell’undici è Guido Dossena, a volte anche nella duplice veste di mister-giocatore, subentrato definitivamente a Giuseppe Voltini.

Arrigoni, Boldizar, Failoni; Bosi, Cervati, Meanti, Monza, Olmi, Piloni; Abbà, Bicicli I, Braguti, Bussi, Cattaneo, Della Frera, Dossena, Moretti, Pane, Piazza; Aliprandi, Bicicli II, Cadregari, Chiaruttini, Mazza.all.: Guido Dossena.

La stagione 1947/48 vede ancora il Crema ai nastri di partenza del proprio terzo campionato di Serie B, che inizia con il cambio dell’allenatore: l’esonerato Guido Dossena cede il testimone ad Umberto Zanolla. Il mercato estivo porta grandi rivoluzioni anche nella rosa del Crema: Olmi e Moretti appendono le scarpette al chiodo, Della Frera e Cadregari vengono ceduti rispettivamente ad Alessandria e Fanfulla, viene concessa la libertà federale a Rossi e Chiaruttini. In compenso i giovani Abbà, Arrigoni, Bergamaschi e Crotti vengono promossi in prima squadra, dove arriva l’intera “mediana di ferro” prelevata dal Forlì: Bollana, Gardini e Pinazza vestono così la casacca nero-bianca. La stagione successiva si sarebbe andati verso l’ennesimo rinnovamento delle leghe professionistiche: la Serie B, dai tre gironi da 18 squadre, sarebbe dovuta passare al girone unico a 20 squadre. Le prime tre classificate della Serie B sarebbero salite nella massima categoria, mentre le tre settime spareggeranno per aggiudicarsi l’unico posto in B: le sconfitte e tutte le rimanenti

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squadre sarebbero retrocesse verso un’ampliatissima Serie C . Dopo il girone d’andata, il Crema sorprende tutti e rimane al terzo posto, impattando solo in trasferta contro il Novara di Silvio Piola. Tuttavia la squadra è implicata in tre gare “sub judice” per errori tecnici e/o valutazioni arbitrali: Crema – Spezia, Crema – Vigevano e Vogherese – Crema. Da notare che, se tutti gli appelli avessero dato esito positivo per il Crema, la squadra avrebbe addirittura sorpassato il Brescia, secondo in classifica, arrivando nelle immediate vicinanze della capolista Novara. Tuttavia la Lega prende tempo e decide di far ripetere le tre gare, costringendo il Crema ad un “tour de force” che inciderà negativamente sui risultati. A quattro giornate dalla fine i nero-bianchi sono sempre nella scia delle prime della classe, ma tre sconfitte consecutive, nonostante la vittoria all’ultima giornata contro il già promosso Novara, relegano il Crema al settimo posto ex aequo con la Pro Sesto. Per decidere quale delle due formazioni sarebbe rimasta nella Serie B si gioca quindi una gara unica, disputata a luglio sul campo neutro di Melzo: la Pro Sesto batte il Crema, esausto per i recuperi, con il punteggio di 2 reti ad 1, e guadagna la possibilità di partecipare allo spareggio con Parma e Pescara, le altre settime classificate dei Gironi Centro e Sud.

Il Crema, nonostante la sua miglior stagione della storia e nonostante il miglior piazzamento di sempre nella Serie B, viene beffardamente condannato alla retrocessione, aprendo una parabola discendente che continuerà negli anni.

Arrigoni, Boldizar; Bollana, Bosi, Cervati, Marchioli, Meanti, Piloni; Abbà, Bergamaschi, Bicicli I, Carrara, Cattaneo, Fiameni, Gardini, Pinazza; Aliprandi, Fumagalli, Mazza, Molaschi.

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LA PARABOLA DISCENDENTE

La retrocessione lascia inevitabilmente l’amaro in bocca ai tifosi cremini, abituati ormai ad un calcio di livello assoluto. Come se la delusione sportiva non bastasse, il consiglio deve anche svolgere il non facile compito di risanamento del bilancio e, contemporaneamente, costruire una squadra dignitosa, decimata dalle partenze di Mazza, Boldizar, Marchioli, Cattaneo, Piazza, Aliprandi, Arrigoni, Meanti, Cervati, Carrara. La nuova Serie C riamane comunque un campionato difficile, ma forse più consono alle dimensioni ed alle misure della città. La stagione 1948/49, conclusa con la salvezza, servirà al Crema per far crescere i propri giovani e ad amalgamare il gruppo, ma verrà soprattutto ricordata per la scomparsa del “Grande Torino” nella tragedia di Superga (4 maggio 1949), una delle migliori squadre della storia del calcio.

La stagione successiva si apre con importanti novità decise dalla “International Board”, tra cui l’istituzione della fascia di capitano, l’equiparazione di fallo voluto e commesso, ma soprattutto l’abolizione di quel “reclamo per errore tecnico”, fatale nell’ambito della retrocessione del Crema. Allenatore è Cina Bonizzoni, che in futuro allenerà anche il Milan e la coppia di mediani del Crema sarà quella dei giovani che vestiranno presto la maglia azzurra: Bergamaschi e Moltrasio, debuttanti contro l’Argentina nel dicembre del ‘54. Il Crema, partito in sordina, inanella una striscia di ben diciassette risultati utili consecutivi, che valgono il provvisorio primato. I nero-bianchi lotteranno sino a fine campionato per la promozione, ma fatali risulteranno le sconfitte sul finire della stagione: il Crema arriva terzo.

In un clima di tensioni societarie, vista la cocente delusione per la mancata promozione, nella stagione 1950/51 è il Rag. Bignami a prendere le redini del Crema, nuovo presidente e “uomo nuovo” del settore. In panchina ritorna Guido Dossena, che lascerà poi il posto all’indimenticato Geza Boldizar, che, grazie anche alle 15 reti di Abbà, traghetterà il sodalizio cremino alla salvezza.L’annata 1951/52 segnerà ancora grandi cambiamenti, sia a livello societario (il nuovo presidente del Crema è il sindaco della città, Virgilio Pagiari), sia a livello federale: la nuova Serie C sarà anch’essa a girone unico, comportando un abbattimento del numero delle squadre presenti e la retrocessione a partire dalle formazioni quarte classificate in giù. Dopo un buon inizio il Crema scivola intorno a metà classifica e, considerate le già difficili condizioni economiche, sarebbe stato insensato investire altri fondi per conquistare un lontano terzo posto per mantenersi in Serie C: inevitabile arriva la retrocessione.

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Il campionato 1952/53 si apre con un nuovo cambio di presidenza, che passa nelle mani della coppia formata da Giuseppe Voltini e Carlo Mariani, più noti come lo “Sciür Pepo” ed il “Profesür Marià”, indimenticato tandem che si è sempre dedicato con impegno e dedizione alle vicende cremine. Le casse societarie sono sempre in condizioni difficili, ma la squadra allestita ben figura nel campionato, come riconosciuto dagli avversari: circostanze sfavorevoli la conducono ad un’altra immeritata retrocessione, poi evitata grazie ad un ripescaggio.

Ancora l’Interregionale di Quarta Serie, dunque, ma i giovani promettenti prelevati dalle categorie inferiori non bastano per coltivare il sogno della salvezza: inevitabile la retrocessione, stavolta concreta, in Promozione. La permanenza nella serie dilettantistica dura giusto il tempo del riassestamento, perché il Crema domina letteralmente la stagione dall’inizio alla fine. Oltre alla vittoria del campionato il Crema si laurea anche “Campione Lombardo di Categoria”, aggiudicandosi il torneo tra tutte le vincenti dei diversi gironi di Promozione.

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GLI ANNI DEL BUIO

Dopo i fasti della Serie B e le difficoltà che l’hanno condannato a più retrocessioni, il Crema ha vissuto una fase calante, navigando a cavallo tra i campionati di Promozione, Serie D ed Interregionale di Quarta Serie per oltre quarant’anni.

La permanenza in Promozione dura solo il tempo di una stagione (1954/55), perché il Crema ritorna immediatamente nella Quarta Serie, dove resterà per cinque annate: indimenticato allenatore di quei campionati fu Ercole Dossena, detto “Craver”, soprannome mutuato da un noto allenatore ungherese coevo, viste le sue grandi competenze, professionalità e serietà. Le difficoltà della categoria sono molte: i giocatori sono costretti a trasferte lunghissime, contando nel complesso viaggi di 8.000km, molti di meno di quelli dei colleghi professionisti della Serie C, che hanno gare in una raggio di percorrenza più ridotto. Tutto questo incide notevolmente sulle casse nero-bianche, che però trovano una boccata d’ossigeno grazie a 500.000£ di finanziamenti, che permetteranno la regolare iscrizione al campionato, pur dovendo aumentare i costi degli abbonamenti popolari a 300£, sollevando il malcontento della tifoseria.

Dopo campionati altalenanti, talvolta più vicini agli spareggi per la promozione, talvolta più vicini alla retrocessione, il Crema vive l’ennesima riforma dei campionati, con l’unica differenza che la “Quarta Serie” cambia il proprio nome, nella stagione 1960/61, in “Serie D”: la musica però non cambia ed i risultati sperati non arrivano; giunge invece un’altra retrocessione.

Tuttavia continuano ad emergere giovani di valore, come accaduto pochi anni prima con Claudio Correnti, che dalle giovanili nero-bianche è arrivato a solcare i campi di Serie A con la maglia del Como e di Narciso Pezzotti, vice dell’Inter di Lippi, vice del Monaco di Deschamps ed attualmente vice della Nazionale Italiana. La presidenza di Carlo Voltini, prima coadiuvato da Carlo Mariani, nonostante i risultati altalenanti si rivelerà comunque una delle più importanti di tutta la storia del Crema, per l’impegno, la dedizione e la passione spesi in periodi così difficili per la società.

Dal 1961 al 1967 il Crema rimane nella categoria prima denominata “Promozione”, poi “Prima Categoria”, poi di nuovo “Promozione”, ma la sostanza non cambia: grandi difficoltà economiche, pochi risultati di rilievo, la scoperta di giovani di belle speranze e di sicuro avvenire, come il bomber Gianni Meanti, che in questi anni passerà prima al Taranto e poi al Milan.

Per la prima volta, nel 1965, si vocifera delle prime trattative che avrebbero potuto dare a Crema una sola grande squadra di calcio, viste le gravi spese che sia il Pergocrema che l’A.C. Crema devono sostenere per la gestione: anche se la fusione sembra una scelta gradita ad entrambe le parti (ma non ai tifosi), ma il primo approccio verso l’unificazione tra le due formazioni fallisce.La stagione 1966/67 segna il ritorno in Serie D per il Crema, oltre che per l’introduzione del “12°

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Uomo”, ovvero il portiere di riserva, e l’istituzione della Coppa Italia Dilettanti: per i nero-bianchi arriva però un’altra retrocessione. L’annata successiva, al termine di un’ascesa senza sosta, segnerà invece il sorpasso dei rivali del Pergocrema, che disputeranno la Serie D, a dispetto del retrocesso Crema.

Il campionato 1967/68 vede i nero-bianchi, allenati da Gianni Crotti, impegnati nella lotta con il Sant’Angelo per la promozione: lo scontro diretto viene storicamente falsato dall’arbitro, il Sig. Icardi di Torino, che addirittura prende a pugni il portiere cremino Bardò. La situazione degenera e la gara costerà lunghe squalifiche a Carlo Mariani ed all’allenatore del Crema: i nero-bianchi giungono secondi, ma riescono a raggiungere i cugini del Pergo in Serie D, grazie all’ennesima riforma dei regolamenti.

La stagione 1968/69 si apre con una serie di veleni, legate al passaggio del Cav. Ferretti, ex presidente della Pergolettese, alla dirigenza del Crema: le cronache del tempo vogliono che egli avesse depositato presso un istituto bancario cittadino un’ingente somma di denaro, contesa tra il vecchio gruppo dirigente giallo-blu e la costola migrata verso il Crema. Immediatamente dopo il passaggio di Ferretti al Crema, sembrerebbe che dei dirigenti canarini, abbiano bruciato sul tempo lo stesso Cav., provvedendo a ritirare essi stessi il denaro pochi minuti prima che il neo-cremino raggiungesse l’istituto: la vicenda diviene un altro motivo per i tifosi per fomentare le già storiche rivalità.

Il Crema rimarrà in Serie D sino al 1975, annata però da ricordare per l'esordio in prima squadra, il 16 marzo, del grandissimo Giacomo Ferri, che, insieme al fratello Riccardo, porterà in alto il nome della città giocando per le più blasonate squadre italiane.

Un’altra retrocessione si abbatte però sulla società, che dalla stagione 1975/76 ritorna a disputare il campionato regionale Promozione: al Crema sono anni di grande instabilità, tantoché la presidenza viene nuovamente affidata ad un commissario unico, il Sig. Preani (uomo di fiducia di Ferretti), con l’obiettivo, poi fallito, di riportare i cremini in D.

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Anche gli anni ’80 si aprono nel campionato Promozione: è questo il momento d’oro del goleador Moretti, che continua a segnare gol con una regolarità impressionante, giungendo a ben 17 reti nella stagione 1980/81. Il decennio viene però soprattutto segnato dalla presidenza di Loris Lacchinelli, numero uno del Crema dal 1983, che si dedica al calcio con molta più passione degli ultimi presidenti, facendo nascere una sete di rivincita che sembrava persa. Molti gli investimenti, su tutti lo sforzo per portare al Crema il bomber Walter Partini nella stagione 1984/85.

Dopo 11 anni di Promozione, c’è aria di cambiamento, un’aria vincente: Lacchinelli chiama al timone della squadra l’allenatore Arturo Venturelli, con l’obiettivo di riuscire a tornare in Serie D, che i suoi predecessori avevano fallito. Con un organico di prim’ordine, il Mister riesce ad ottenere dai suoi un gioco brillante e risultati incredibili, per i quali parlano i numeri: 7 vittorie nelle prime 7 gare di campionato, al termine del quale la squadra avrà realizzato 68 reti in 30 incontri. Il Crema vince il proprio girone di Promozione e, dopo gli spareggi, ottiene l’agognata risalita in Serie D.

Al ritorno al campionato superiore segue una stagione degna di lode: l’annata 1986/87 si conclude con il quinto posto, non lontano dalla vetta, e ben 40 reti messe a segno (miglior attacco). Il Crema mantiene un buon ritmo nella Serie D, ma gli scossoni a fine anni ’80 arrivano dalle nuove voci riguardanti la fusione tra Pergo e Crema: gli scambi di giocatori e di sponsor sono dei piccoli indizi, ma tutto rimane fermo. La stagione 1989/90 sembra quella buona per la fusione, ma sul più bello le parti si sono arroccate sulle rispettive posizioni, legate alla denominazione societaria ed a questione economiche. Le strade di Pergo e Crema raggiungono il punto più vicino alla fusione della stagione 1990/91 e l’incontro del 13 luglio tra il presidente cremino Lacchinelli e quello canarino Andreini porta ad un accordo talmente minuzioso e definito, che appare irreversibile. Sono pronti tutti i preparativi per il grande matrimonio, ma i contrattempi legati ancora una volta alle pratiche burocratiche per il nuovo nome della società (che avrebbe dovuto essere “Pergo-Crema 1991”), la feroce contestazione dei tifosi da ambo le parti, la paura dei cremini che l’unione sarebbe andata a spese quasi unicamente dei nero-bianchi fanno saltare tutto nuovamente. Sono giorni di grandi tensioni: una cordata di cremini irriducibili, facente capo allo storico bomber Giuseppe Aliprandi, acquista il Crema, salvando la società con un atto d’amore che resterà negli annali. Lacchinelli, stufo delle continue pressioni, decide di lasciare la presidenza, pur comunque aiutando la nuova cordata nei suoi primi passi.

Allestire una squadra in così poco tempo risulta una vera e propria missione impossibile: dopo lo smantellamento della squadra, con tutti i pezzi pregiati messi sul mercato, il nuovo zoccolo duro del Crema si trova a fare i conti con una realtà da subito difficile. I nuovi cambi di vertice, con la presidenza passata nelle mani di Paolo Cestari, ed i continui cambi di giocatori anche a stagione in corso si traducono nella retrocessione nel campionato di Eccellenza.

Un nuovo cambio di presidenza apre la stagione 1992/93, con l’arrivo di Luigi Bianchi. Tuttavia la notizia più importante è certamente l’arrivo a Crema, sponda nero-bianca, dell’ex interista Evaristo Beccalossi, che ritiene la panchina cremina ideale per il suo debutto da allenatore. Neanche il tempo di assaporare l’entusiasmo generato dal “Becca”, che arriva già il giorno del divorzio, avvenuto consensualmente, per consentire al mister di prendere parte al corso di Coverciano: un’altra doccia

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fredda per i tifosi. Sarà una stagione travagliata per i mister cremini: a Beccalossi subentano nell’ordine Fausto Inselvini, Nazario Gatti e Mario Cabrini: il Crema conclude quinto il suo campionato e l’ambizione dell’immediato ritorno nella categoria superiore si spegne a causa del walzer delle panchine.

La stagione 1993/94 è una delle più brillanti della storia recente del Crema: l’arrivo in panchina di Enrico Gheda porta la squadra al tanto atteso salto di qualità, nelle prestazioni e nei risultati. Il Crema conquisterà ben 51 dei 60 punti a disposizioni, lasciando agli avversari solo le briciole di qualche pareggio ed una sola sconfitta: un campionato indimenticabile che verrà ricordato a lungo.Ormai appurato che non ci sarà nessuna fusione tra le due squadre di crema, i fratelli Bianchi decidono comunque di iscrivere l’A.C. Crema al Campionato Nazionale Dilettanti, per motivi prettamente economici. Dell’inarrestabile squadra di Gheda non rimane nulla, a partire dall’allenatore, passando per tutti i calciatori migrati verso altre società: dopo il campionato stellare di appena 12 mesi prima, i nero-bianchi concluderanno ultimi il torneo, con 129 reti subite, 18 sconfitte consecutive ed un solo punto in classifica. Tramonta così la storia del Crema, che sembra spegnersi nel peggiore nei modi.

La debole fiamma cremina viene però tenuta ancora in vita da un nucleo di appassionati nero-bianchi che, non disposti a veder calare il sipario sulla gloriosa storia della propria squadra, fondano nel settembre 1994 il “Football Crema”, che conserva colori sociali e bandiera dell’A.C. Crema (già Crema F.B.C.), anche se l’iscrizione nel suo primo anno di vita è relativa alla sola attività C.S.I. per gli Allievi. L’iniziativa del presidente Ennio Valdameri garantisce la continuità storica della società ed apre nuovi interessanti scenari.

La stagione 1995/96 segna un nuovo passo verso la rinascita, con l’iscrizione al campionato provinciale di Terza Categoria F.I.G.C.: per rispetto delle norme federali è necessario assumere una nuova denominazione e la scelta ricade su “Nuovo Crema”, che mantiene comunque gli storici colori societari. La curiosità intorno alla nuova società è molta e gli oltre duecento spettatori a partita rappresentano un’incredibile eccezione per la categoria: le gare casalinghe sono disputate sul campo “Dossena” e l’allenatore Mario Codoni guiderà i suoi fino all’ottavo posto, a soli sei punti dalla medaglia di legno. Il campionato successivo il Nuovo Crema si ritroverà già a lottare per la promozione in Seconda Categoria con il Vailate, uscendo però sconfitto dal testa a testa. Il secondo posto non consente la risalita, come succederà anche l’anno successivo: la lotta con la Gallignanese è durissima e stavolta il secondo posto brucia ancora di più forte.

Il nuovo terremoto a livello dirigenziale della stagione 1998/99 non porta ai risultati: il passaggio della presidenza da Fabrizio Mombelli ad Ennio Valdameri non ha influenze sulla squadra, che disputa un campionato senza infamia e senza lode, così come nel torneo 1999/2000 e 2000/2001.

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I NOSTRI GIORNI: AC CREMA 1908

Nell’estate 2002 la società cambia la propria denominazione: tolto l’aggettivo “Nuovo”, servito solamente per sopravvivere alla sparizione, il sodalizio torna a chiamarsi “Crema”, con l’aggiunta dell’anno di fondazione, nel segno di una continuità con il passato cui i tifosi sono molto legati. La nuova società avrà quindi la denominazione di A.C. Crema 1908.

Il nuovo indirizzo societario è culminato con la presidenza di Francesco Barbaglio, che sta ancor’oggi investendo tempo ed energie per la squadra, che nel frattempo sta anche coltivando un settore giovanile sempre più fiorente: la risalita dalla Terza Categoria alla Promozione è stata dura e faticosa, ma l’impegno profuso per riportare i colori nero-bianchi ad una categoria più che dignitosa è stato ampiamente ripagato in pochi anni.

Nel maggio 2008 ci sono stati i grandi festeggiamenti per la Festa del Centenario, traguardo storico, suggellato con una maglia celebrativa, con un’amichevole di lusso con la formazione Primavera del Torino F.C. e che ha dato nuovo lustro all’attuale presidenza Barbaglio.

L'annata 2009/2010 regala grandi soddisfazioni ai tifosi: la società allestisce una squadra giovane, con l'obiettivo di disputare un campionato di buon livello. Sotto la guida di mister Marco Lucchi Tuelli, al suo primo anno da allenatore, il Crema è la grande sorpresa della stagione e domina il proprio girone dall'inizio alla fine: a maggio arriva la promozione in Eccellenza, obiettivo impensabile durante la preparazione estiva.

Francesco Barbaglio, vero e proprio demiurgo dei successi cremini, si conferma tra i protagonisti assoluti del calcio locale: sono pochi i presidenti capaci di portare i propri colori dalla Terza Categoria all'Eccellenza.

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I GRANDI DERBY

Gli epici scontri tra Crema 1908 e Pergocrema hanno segnato la storia delle società, delle tifoserie e della città. La parabola discendente del Crema lo ha portato per la prima volta a scontrarsi con la realtà emergente giallo-blu nel 1963. A partire da quel campionato, le strade delle due compagini si sono incrociate in competizioni ufficiali per 16 volte. Con il torneo 1974/75 si chiuderà un intenso decennio di derby, a causa della retrocessione del Crema in Promozione. Curiosità statistica: nel computo totale della gare ufficiali disputate, il bilancio è in perfetta parità, sia per quanto riguarda il rapporto tra vittorie e sconfitte (con 4 vittorie per parte), sia la differenza reti (con 13 gol segnati e subiti per parte).

STATISTICHE

Partite Giocate: 16

Vittorie Crema: 4 Vittorie Pergo: 4 Pareggi: 8

CRONOLOGIA DERBY

Eccellenza I Categoria06/10/1963 Crema-Pergolettese 1-1

Eccellenza I Categoria01/03/1964 Pergolettese-Crema 0-2

Serie D27/10/1968 Crema-Pergolettese 0-0

Serie D02/03/1969 Pergolettese-Crema 2-0

Serie D26/10/1969 Pergolettese-Crema 1-1

Serie D01/03/1970 Crema-Pergolettese 1-1

Serie D25/10/1970 Crema-Pergolettese 1-1

Serie D28/02/1971 Pergolettese-Crema 1-1

Serie D10/10/1971 Pergolettese-Crema 0-1

Serie D13/02/1972 Crema-Pergolettese 2-1

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Serie D03/12/1972 Crema-Pergolettese 1-1

Serie D15/04/1973 Pergolettese-Crema 1-0

Serie D28/10/1973 Pergolettese-Crema 0-1

Serie D03/03/1974 Crema-Pergolettese 0-1

Serie D03/11/1974 Crema-Pergolettese 0-0

Serie D09/03/1975 Pergolettese-Crema 2-1

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CRONISTORIA DELL’AC CREMA

1908: Il 9 maggio 1908 viene fondata l’Associazione Calcio Crema, che inizia la sua attività agonistica con alcune amichevoli e piccoli tornei locali contro formazioni lodigiane, milanesi e trevigliesi.

1909-10: Prende parte alla Coppa Associazione Sportiva Codognese e ad altri tornei locali.

1910-11: Partecipa alla Coppa Cosenzia e al Torneo Città di Cremona.

1911-12: Amichevoli varie.

1912-13: Partecipa alla Coppa Città di Treviglio.

1913-14: Partecipa alla Coppa Città di Treviglio.

1914-19: Inattiva per motivi bellici.

1919-20: Prende parte al Torneo Targa Folli e alla Coppa Bazzano.

1920-21: Si affilia alla F.I.G.C. - Lega Regionale Lombarda iscrivendosi al campionato di Promozione.

1921-22: Campionato regionale di Promozione.

1922-23: Campionato regionale di Promozione. Promosso in Terza Divisione. 1uparrow green.svg

1923-24: Campionato di Terza Divisione Lombarda.

1924-25: 1° nel Campionato di Terza Divisione Lombarda. Promosso in Seconda Divisione. 1uparrow green.svg

1925-26: 8° nel girone C della Seconda Divisione.

1926-27: 4° nel girone B della Seconda Divisione Nord.

1927-28: 4° nel girone D della Seconda Divisione Nord. Promosso in Prima Divisione. 1uparrow green.svg

1928-29: 13° nel girone B della Prima Divisione.

1929-30: 7° nel girone B della Prima Divisione.

1930-31: 11° nel girone C della Prima Divisione.

1931-32: 13° nel girone C della Prima Divisione.

1932-33: 9° nel girone B della Prima Divisione.

1933-34: 6° nel girone B della Prima Divisione.

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1934-35: 5° nel girone B della Prima Divisione.

1935-36: 10° nel girone B di Serie C.

1936-37: 13° nel girone B di Serie C.

1937-38: 9° nel girone B di Serie C.

1938-39: 12° nel girone C di Serie C.

1939-40: 8° nel girone B di Serie C.

1940-41: 7° nel girone B di Serie C.

1941-42: 10° nel girone B di Serie C.

1942-43: 3° nel girone C di Serie C.

1943-45: Inattiva per motivi bellici.

1945-46: 6° nel girone B della Serie B-C Alta Italia. Ammesso d'ufficio in Serie B.

1946-47: 11° nel girone A di Serie B.

1947-48: 8° nel girone A di Serie B. Retrocesso in Serie C. 1downarrow red.svg

1948-49: 11° nel girone A di Serie C.

1949-50: 3° nel girone A di Serie C.

1950-51: 9° nel girone B di Serie C.

1951-52: 14° nel girone A di Serie C. Retrocesso in IV Serie. 1downarrow red.svg

1952-53: 14° nel girone B di IV Serie. Ripescato al posto dei Ferrovieri Bologna.

1953-54: 16° nel girone C di IV Serie. Retrocesso in Promozione. 1downarrow red.svg

1954-55: 1° nel girone E della Promozione Lombarda. Promosso in IV Serie. 1uparrow green.svg

1955-56: 9° nel girone B di IV Serie.

1956-57: 14° nel girone B di IV Serie.

1957-58: 11° nel girone B di IV Serie.

1958-59: 11° nel girone D di IV Serie.

1959-60: 11° nel girone B di Serie D.

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1960-61: 18° nel girone B di Serie D. Retrocesso in Prima Categoria Lombarda. 1downarrow red.svg

1961-62: 11° nel girone A della Prima Categoria Lombarda.

1962-63: 4° nel girone A della Prima Categoria Lombarda.

1963-64: 3° nel girone E della Prima Categoria Lombarda.

1964-65: 9° nel girone A della Prima Categoria Lombarda.

1965-66: 4° nel girone A della Prima Categoria Lombarda.

1966-67: 3° nel girone E della Prima Categoria Lombarda.

1967-68: 2° nel girone B della Promozione Lombarda. Promosso in Serie D. 1uparrow green.svg

1968-69: 11° nel girone B della Serie D.

1969-70: 2° nel girone B della Serie D.

1970-71: 3° nel girone B della Serie D.

1971-72: 4° nel girone B della Serie D.

1972-73: 7° nel girone B della Serie D.

1973-74: 9° nel girone B della Serie D.

1974-75: 17° nel girone B della Serie D. Retrocesso in Promozione Lombarda. 1downarrow red.svg

1975-76: 12° nel girone B della Promozione Lombarda.

1976-77: 10° nel girone C della Promozione Lombarda.

1977-78: 2° nel girone C della Promozione Lombarda.

1978-79: 1° nel girone C della Promozione Lombarda. Conclude al 3º posto il girone di spareggio per la promozione in Serie D, alle spalle di Seregno e Biassono.

1979-80: 5° nel girone C della Promozione Lombarda.

1980-81: 4° nel girone C della Promozione Lombarda.

1981-82: 3° nel girone D della Promozione Lombarda.

1982-83: 10° nel girone C della Promozione Lombarda.

1983-84: 8° nel girone C della Promozione Lombarda.

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1984-85: 3° nel girone C della Promozione Lombarda.

1985-86: 1° nel girone C della Promozione Lombarda. Promosso in Interregionale. 1uparrow green.svg

1986-87: 5° nel girone B dell’Interregionale.

1987-88: 12° nel girone B dell’Interregionale.

1988-89: 10° nel girone C dell’Interregionale.

1989-90: 12° nel girone A dell’Interregionale.

1990-91: 12° nel girone C dell’Interregionale.

1991-92: 15° nel girone D dell’Interregionale. Retrocesso in Eccellenza Lombarda. 1downarrow red.svg

1992-93: 4° nel girone C dell’Eccellenza Lombarda.

1993-94: 1° nel girone B dell’Eccellenza Lombarda. Promosso nel Campionato Nazionale Dilettanti. 1uparrow green.svg

1994-95: 18° nel girone B del Campionato Nazionale Dilettanti. Retrocesso in Eccellenza Lombarda. 1downarrow red.svg Non si iscrive al campionato successivo. Nasce il Nuovo Crema F.B.C., che idealmente raccoglie l’eredità dell’A.C. Crema 1908 e che partecipa al campionato provinciale di Terza Categoria.

1995-96: Girone C del campionato provinciale di Terza Categoria.

1996-97: Girone C del campionato provinciale di Terza Categoria.

1997-98: Girone A del campionato provinciale di Terza Categoria.

1998-99: Girone B del campionato provinciale di Terza Categoria.

1999-00: Girone A del campionato provinciale di Terza Categoria.

2000-01: Girone A del campionato provinciale di Terza Categoria.

2001-02: Girone A del campionato provinciale di Terza Categoria. Torna alla denominazione di Associazione Calcio Crema 1908.

2002-03: Girone ? del campionato provinciale di Terza Categoria.

2003-04: Girone ? del campionato provinciale di Terza Categoria.

2004-05: Girone ? del campionato provinciale di Terza Categoria.

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2005-06: Girone ? del campionato provinciale di Terza Categoria. Rileva i diritti dell’ ??? e si iscrive al campionato regionale di Prima Categoria.

2006-07: Girone ? del campionato regionale di Prima Categoria.

2007-08: 1° nel girone ? del campionato regionale di Prima Categoria. Promosso in Promozione Lombarda. 1uparrow green.svg

2008-09: 10° nel girone E della Promozione Lombarda.

2009-10: 1° nel girone F della Promozione Lombarda. Promosso in Eccellenza Lombarda. 1uparrow green.svg

2010-11: 13° nel girone B dell’Eccellenza Lombarda.

2011-12: nel girone C di Eccellenza Lombarda.