PROGRAMMI DEL BIENNIO INDIRIZZO PEDAGOGICO … · Contenuti, significati e prospettive tra riforme...

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1 PROGRAMMI DEL BIENNIO INDIRIZZO PEDAGOGICO-DIDATTICO LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE RELIGIOSE LEGISLAZIONE SCOLASTICA Prof. Pietromatera Nicola GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende in un primo momento offrire agli studenti una panoramica dei principali orientamenti teorici presenti nel campo dell’istruzione e quindi delle più accreditate teorie sulla funzione e sull’ordinamento della scuola. Si passa,poi, ad esaminare la vicenda storica della scuola italiana, la sua struttura, le tipologie, i caratteri, le finalità. Infine,se ne sottolineano i più significativi passaggi a livello di legislazione, con particolare riguardo all’insegnamento della Religione cattolica. PROGRAMMA DETTAGLIATO PRIMA PARTE: ELEMENTI ESSENZIALI DI LEGISLAZIONE SCOLASTICA - La scuola nella Costituzione e la riforma del titolo V; - l'autonomia delle istituzioni scolastiche: la legge 59/97 e il DPR 275/99; - la parità scolastica: la legge 62/2000; - il nuovo sistema scolastico-formativo: la legge 53/03; - le norme attuative della Riforma Moratti: dal DL 59/04 alla CM 84/05; - il Piano Programmatico del Ministro Gelmini: la legge 133/08 e il DL 137/08 SECONDA PARTE: L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA - L'IRC nella scuola italiana: leggi statali, norme canoniche, delibere CEI; - la legislazione concordataria: la legge 810/29 e la legge 121/85; - l'Intesa sull'IRC: il DPR 751/85 e il DPR 202/90 - la scelta dell'IRC - l'organizzazione della disciplina - l'insegnante di religione cattolica e la funzione docente; - idoneità e nomina d'intesa; - la valutazione; - il nuovo stato giuridico degli Idr: la legge 186/03

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PROGRAMMI DEL BIENNIO INDIRIZZO PEDAGOGICO-DIDATTICO LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE RELIGIOSE LEGISLAZIONE SCOLASTICA Prof. Pietromatera Nicola GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende in un primo momento offrire agli studenti una panoramica dei principali orientamenti teorici presenti nel campo dell’istruzione e quindi delle più accreditate teorie sulla funzione e sull’ordinamento della scuola. Si passa,poi, ad esaminare la vicenda storica della scuola italiana, la sua struttura, le tipologie, i caratteri, le finalità. Infine,se ne sottolineano i più significativi passaggi a livello di legislazione, con particolare riguardo all’insegnamento della Religione cattolica. PROGRAMMA DETTAGLIATO PRIMA PARTE: ELEMENTI ESSENZIALI DI LEGISLAZIONE SCOLASTICA - La scuola nella Costituzione e la riforma del titolo V; - l'autonomia delle istituzioni scolastiche: la legge 59/97 e il DPR 275/99; - la parità scolastica: la legge 62/2000; - il nuovo sistema scolastico-formativo: la legge 53/03; - le norme attuative della Riforma Moratti: dal DL 59/04 alla CM 84/05; - il Piano Programmatico del Ministro Gelmini: la legge 133/08 e il DL 137/08 SECONDA PARTE: L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA - L'IRC nella scuola italiana: leggi statali, norme canoniche, delibere CEI; - la legislazione concordataria: la legge 810/29 e la legge 121/85; - l'Intesa sull'IRC: il DPR 751/85 e il DPR 202/90 - la scelta dell'IRC - l'organizzazione della disciplina - l'insegnante di religione cattolica e la funzione docente; - idoneità e nomina d'intesa; - la valutazione; - il nuovo stato giuridico degli Idr: la legge 186/03

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- gli obiettivi specifici di apprendimento dell'IRC. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasce da esperienze concrete del proprio vissuto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA: Dispense del docente AVON A., La legislazione scolastica: un sistema per il servizio di istruzione. Contenuti, significati e prospettive tra riforme e sfide quotidiane, Franco Angeli Editore, Milano 2009. D’ELIA E., Scuola e territorio. Percorsi di storia e di legislazione scolastica, Stilo Editore, Bari 2004. DIDATTICA GENERALE Prof. Pietromatera Nicola GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone di introdurre gli studenti alle questioni fondamentali della metodologia didattica, con particolare riguardo ai problemi della progettazione e della valutazione dei processi educativi. PROGRAMMA DETTAGLIATO PRIMA PARTE: QUESTIONI FONDAMENTALI DELLA DIDATTICA - i caratteri costitutivi dell’azione didattica, - i principali modelli di azione, - il rapporto teoria/pratica, - la relazione educativa SECONDA PARTE: vengono prese in considerazione le due importanti problematiche della progettazione educativa e della valutazione scolastica, sia dal punto di vista teorico sia sotto il profilo pratico-operativo.

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METODOLOGIA ADOTTATA Le lezioni si svolgeranno associando la soluzione frontale a modalità intersoggettive e momenti di discussione, proponendo alcune tematiche di riflessione emerse dai temi trattati a lezione. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA BALDACCI M., I modelli della didattica, Carocci, Roma 2004. BOBBIO A. – SCURATI C., Ricerca pedagogica e innovazione educativa, Armando, Roma 2008. BRAMANTI D. (a cura di), Progettazione formativa e valutazione, Carocci, Roma 1998. CALIDONI P., Didattica come sapere professionale, La Scuola, Brescia 2000. CERRI R. (a cura di), L’evento didattico,Carocci, Roma 2007. CERRI R. (a cura di), Didattica in azione, Carocci, Roma 2008. CISOTTO L., Psicopedagogia e didattica, Carocci, Roma 2005. GRASSILLI B. – FABBRI L., Didattica e metodologie qualitative, La Scuola, Brescia 2003. LANEVE C., Elementi di didattica generale, La Scuola, Brescia 1998. NIGRIS E. ( a cura di), Didattica Generale, Guerini, Milano 2003. SCURATI C., Realtà umana e cultura formativa, La Scuola, Brescia 1999. SCURATI C. (a cura di), Nuove didattiche, La Scuola, Brescia 2008. VARISCO B., Metodi e pratiche della valutazione, Guerini, Milano 2000. DIDATTICA DELL’IRC Prof.ssa Reale Nunzia GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso aiuta a tratteggiare il profilo dell’insegnante di Religione, confronta con quadri di legittimazione e modalità di presenza della Religione nella scuola europea e analizza le legittimazioni e la fisionomia dell’insegnamento della Religione nella Scuola italiana. Si evidenziano poi le scelte fondamentali della riforma della Scuola in Italia per poi individuare la caratterizzazione scolastica che vi assume

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l’insegnamento della Religione: valore educativo, specifici Obiettivi di Apprendimento e Traguardi verso Competenze, dimensioni contenutistiche relative al cristianesimo e alle altre religioni e visioni di vita, attenzioni metodologiche, rapporto con le altre discipline. Nel corso hanno ruolo centrale i passi della programmazione delle Unità di Apprendimento con attenzione ai vincoli istituzionali e percorsi valorizzando il modello della Didattica per concetti, la teoria della mediazione didattica e tecniche d’aula specifiche dell’Insegnamento della Religione Cattolica. Si considerano acquisite le linee di lavoro d’aula sull’esperienza umana e sul testo biblico; si presentano linee di metodo in relazione alla storia, al linguaggio dei simboli, e alla comprensione dello spazio sacro. Particolare attenzione sarà data alla didattica interreligiosa nel contesto delle proposte di interculturalità. Da ultimo si affronterà il compito valutativo nella scuola. PROGRAMMA DETTAGLIATO - L’IRC a scuola - Conoscenza della documentazione nazionale - Progettazione di Unità di Apprendimento - Conoscenza di modelli e mediatori didattici - Valutazione METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente e alcune esercitazioni per piccoli gruppi. L’esame verterà sulla verifica dell’apprendimento attraverso la formulazione di una Unità di Apprendimento. La composizione scritta dell’UA sarà svolta da tutti gli studenti insieme, poi, seguirà singolarmente un colloquio di presentazione del lavoro svolto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA ROMIO R., Manuale dell’Insegnante di Religione, Elledici, Torino 2004. SACRISTANI MOTTINELLI M., Nel laboratorio di religione, ed. La Scuola, Brescia 2005. SERVIZIO NAZIONALE PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, Insegnamento della religione cattolica: nuovo profilo, La Scuola, Brescia 2006. SEMERARO R., La progettazione didattica. Teoria, metodi, contesti, Giunti, Firenze 1999.

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TORIELLO F., Per una didattica dell’insegnamento della religione. Orientamenti, proposte e materiali, LDC, Torino 2001. ZUCCARI G., L’insegnamento della religione cattolica, Elledici, Torino 2003. CATECHETICA Prof.ssa Romano Carmela GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso ha una funzione di approfondimento di alcune questioni di metodologia catechetica e si colloca come logica continuazione del corso di catechetica fondamentale, offre piste di lavoro per impostare correttamente le scelte catechistiche nella pastorale delle comunità ecclesiali. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione: Problemi e sfide per la catechesi oggi PARTE PRIMA: LA STORIA L’epoca patristica Il Medioevo Il Secolo XVI I Secoli XVII- XIX Il movimento catechistico in Europa agli inizi del XX secolo 1) Il contributo dei “gradi formali” 2.) L’attivismo nella pedagogia religiosa italiana. 3) tentativi di fondare scientificamente la Catechetica nel contesto pedagogico. La corrente Kerygmatica: il recupero della dimensione teologica 1) Dalla contestazione del metodo al ripensamento del contenuto 2) I frutti della contestazione 3) La crisi del modello kerygmatico La catechesi antropologico-esperienziale 1) La scelta antropologica 2) L’antropologia: contenuto della rivelazione 3) Le forme del modello L’influsso del modello curricolare: la didattica per obiettivi 1) L’ingresso del “Curricolo” nella pedagogia religiosa 2) Caratteristiche e valutazione critica in ambito religioso-pedagogico

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Il rinnovamento catechistico in Italia: il “documento base” e i catechismi della CEI Il contributo del “Catechismo della chiesa cattolica” al movimento catechistico del XX secolo PARTE SECONDA: RIELABORAZIONE SISTEMATICA 1 Natura e fini della catechetica 1.1 Il radicamento della catechetica nell’evento salvifico: dall’incontro con Cristo alla sequela 1.2 La catechetica come disciplina interna alla teologia pastorale 1.3 La catechetica come disciplina pedagogica tra le scienze umane 2 Oggetto e contenuti 2.1 Il problema del rapporto tra educazione e fede 2.2 I contenuti della catechesi 3 Il soggetto della catechesi 3.1 Credente testimone 3.2 Credente educatore 4 Il metodo catechistico 5 La sfida della catechesi moderna: l’iniziazione cristiana 6 Problemi aperti e prospettive di sviluppo METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA Dispense del Professore. AA.VV., Andate e insegnate: manuale di catechetica, Elledici, Roma-Leumann (Torino) 2002. AA.VV., La catechesi eco della Parola e interprete di speranza. Educazione alla fede e questione ermeneutica, Università Urbaniana, Roma 2006. ALBERICH E., La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, Elledici, Torino 2001. Dizionario di Catechetica (a cura dell’Istituto di Catechetica dell’UPS), Elledici, Torino 1986.

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GEVAERT J., Studiare Catechetica, LAS, Roma 2009. ISTITUTO DI CATECHETICA DELL’UPS, Andate e insegnate. Manuale di catechetica, Elledici, Torino 2002. PSICO-PEDAGOGIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA Prof.ssa Santoro Maria Concetta GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si prefigge di presentare il bambino nei vari momenti del suo sviluppo; di conoscere per prevenire i disadattamenti salvaguardando le differenze individuali; di analizzare alcuni atteggiamenti dell’adulto alla luce del processo evolutivo. PROGRAMMA DETTAGLIATO - Sviluppo fisico e motorio (sviluppo del sistema nervoso) - Sviluppo percettivo: principali teorie - Sviluppo dell’apprendimento e della memoria - Sviluppo cognitivo: principali teorie - Sviluppo del linguaggio e della comunicazione - Sviluppo sociale e della personalità - Sviluppo affettivo ed emotivo - Freud e la psicanalisi - Influssi della psicologia sociale sul pensiero psicoanalitico: Adler, Fromm, Sullivan - I post freudiani sul rapporto madre-bambino - Bowlby: teoria dell’attaccamento e suoi sviluppi METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete del proprio vissuto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

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CRISTOFARO G., Modalità e contesti educativi. Principi di psicopedagogia dell’educazione, Franco Angeli Editore, Milano 2008. D’ODORICO L., L’osservazione del comportamento infantile, Raffaello Cortina, Milano 1990. ESPOSITO S.G., Elementi di psicologia generale. Storia dei problemi dell’età evolutiva, Rubettino Editore, Soveria Mannelli (CZ) 2006. FERRARIS A.O.– OLIVERIO A., Fondamenti di Psicologia dello Sviluppo, Zanichelli, Bologna 2002. GREENBERG J.R. –MITCHELL S.A., Le relazioni oggettuali nella terapia psicanalitica, Il Mulino, Bologna 1986. HARRIS P.L., Il bambino e le emozioni, Raffaello Cortina, Milano 1991. HOLMES J.H., La teoria dell’attaccamento, Raffaello Cortina, Milano 1994. PSICOLOGIA DELLA RELIGIONE Prof.ssa Paradiso Rosalia GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Scopo del corso è di mettere lo studente nella condizione di comprendere e valutare il comportamento religioso dell’uomo dal punto di vista psicologico, come condotta tipicamente umana. PROGRAMMA DETTAGLIATO Le due coordinate della religione: il desiderio religioso e la religione del Padre (da una fede infantile ad una fede adulta). 1. L’apporto della teoria personalistica allo studio della religione: partendo dalle credenze personali di Freud si traccia il percorso del suo pensiero sulla religione. 2. Le soluzioni proposte da alcuni discepoli di Freud: Jung e Lacan. 3. Il dinamismo costitutivo che sottende il divenire dell’uomo, definito come “essere di desiderio” da J. Lacan. 4. Delineazione della struttura psicologica che permette al suo “atteggiamento religioso” di riconoscersi nella proposta di fede di Gesù di Nazareth. METODOLOGIA ADOTTATA

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Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA DAL MOLIN N., Verso il blu. Lineamenti di psicologia della religione, Edizioni Messaggero, Padova 2001. MILANESI M. – ALETTI M., Psicologia della religione, Elledici, Torino 1977. SOVERNIGO G., Religione e persona. Psicologia dell’esperienza religiosa, EDB, Bologna 2003. FILOSOFIA DELLA RELIGIONE Prof. Di Gilio Rocco GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso di filosofia della religione, nell’introdurre lo studente alle peculiarità di un approccio filosofico ai temi della religione, si svilupperà intorno ai due temi fondamentali del rapporto fra fede e ragione e del linguaggio religioso. Alla fine del corso lo studente dovrà essere in grado di: conoscere la natura epistemologica della filosofia della religione, distinguere la filosofia della religione dalle altre scienze della religione, individuare le peculiarità della “ragione” della fede, distinguendola dalle altre forme della razionalità, individuare gli elementi costitutivi del linguaggio religioso, applicare le conoscenze acquisite nell’ambito della filosofia della religione a percorsi didattici significativi. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. Che cos’è la filosofia della religione? - filosofia, teologia e scienze della religione, - filosofia e religione, - la filosofia della religione nell’età del nichilismo e della ragione ermeneutica. 2. Il paradigma della ragionevolezza della fede (a partire da John

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Henry Newman): - Le ragioni della scienza versus le ragioni della fede: cristianesimo e spirito filosofico, le usurpazioni della ragione, religione naturale e religione rivelata. - Una razionalità plurivoca: fede e ragione, ragione implicita e ragione esplicita. - La fede come assenso: filosofia, fenomenologia ed ermeneutica: assenso nozionale e assenso reale, la logica dell’assenso, il senso illativo. - La questione della certezza della fede: certezza soggettiva e certezza oggettiva: Pascal e Kierkegaard, Newman e Wittgenstein. libertà dell’assenso. 3. Dalle ragioni della fede al linguaggio religioso: - il presupposto della “svolta linguistica” in filosofia, - ontologia dell’interpretazione: linguaggio religioso e mito, il linguaggio come “evento” e “colloquio”. - La Parola di Dio: l’eterna rivelazione nel qui e nell’ora. - Dire Dio: il mistico, l’insensatezza del dire Dio, la teologia come grammatica. - Il linguaggio religioso umano: prassi e significato: il gioco linguistico, la forma di vita: fede e valore pratico del linguaggio religioso, dire senza ragioni. - Valenza ermeneutica del linguaggio religioso: l’esperienza della parola. METODOLOGIA ADOTTATA La prima parte del corso sarà condotta con lezioni frontali, che definiranno i termini fondamentali e le linee portanti dei contenuti; la seconda parte avrà carattere seminariale, con lettura, commento e discussione di testi filosofici relativi ai temi indicati. Questa parte si concluderà con l’elaborazione di un breve lavoro personale (o a piccoli gruppi) che presenti un progetto didattico capace di valorizzare i contenuti proposti durante il corso. L’esame, in forma orale, prenderà le

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mosse dall’esposizione e discussione dell’elaborato, al quale lo studente dovrà dimostrare di saper ricondurre le tematiche affrontate sia nelle lezioni frontali sia nel lavoro seminariale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA ALESSI, Sui sentieri del sacro. Introduzione alla filosofia della religione, Las, Roma 1998. BRITO E., Filosofia della religione, Jaca Book, Milano 1993. BUCARO G., Filosofia della religione. Forme e figure, Città Nuova, Roma 1986. ELIADE M., Il sacro e il profano, Boringhieri, Torino 1973. FABRIS A., Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari 1996. FABRIS A., Teologia e filosofia, Morcelliana, Brescia 2004. MARCHETTO M., Il linguaggio religioso fra Analitici e Continentali: rivelazione, prassi ed ermeneutica, in TRENTI Z., (a cura di), Il linguaggio nell’educazione religiosa, Elledici, Leumann (Torino) 2008, pp. 9-58. NEWMAN J. H., Scritti filosofici, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2005, NEWMAN J. H., Scritti sull’Università, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2008. NATOLI S., Dio e il divino. Confronto con il cristianesimo, Morcelliana, Brescia 1999. ROTTO R., Il sacro, Feltrinelli, Milano 1980. RINALDI G., Ragione e verità. Filosofia della religione e metafisica dell’essere, Aracne Editore, Roma 2010. SEMINARIO DI BIOETICA Prof. Di Candia Pierdomenico GLI OBIETTIVI E IL METODO DELLA DISCIPLINA Questo corso di bioetica si prefigge lo scopo di presentare gli aspetti di questa nuova disciplina che ha, ormai, assunto una sua autonomia e che pone in essere questioni di fondamentale importanza per l’uomo contemporaneo. Gli studenti avranno a disposizione uno scenario in cui

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metodologicamente gli argomenti saranno affrontati con un percorso duplice: dagli aspetti fondativi ed epistemologici a quelli applicativi. Ad un’iniziale fase conoscitiva degli argomenti seguirà la possibilità di effettuare ricerche comparate tra le diverse anime della bioetica (dalla filosofia, all’etica, alla scienza). Per ulteriori approfondimenti, si organizzeranno gruppi di studio che effettueranno ricerche bioetiche su riviste specialistiche per offrire un panorama aggiornato delle tematiche contemporanee della bioetica. In definitiva dalla curiosità, alla conoscenza, dall’approfondimento critico alla costruzione di una paideia bioetica. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1 - Origine della bioetica e problemi principali della disciplina 2 - La bioetica laica 3 - La Bioetica di ispirazione cattolica 4 - La persona umana e la sua dignità 5 - La salute e la malattia 6 - I diritti del malato 7 - L'embrione umano 8 - La sperimentazione sugli esseri umani 9 - Ingegneria genetica: aspetti scientifici e giuridici

10 - Ingegneria genetica: principi etici 11 - La donazione 12 - Le cellule staminali 13 - L'aborto 14 - La fecondazione artificiale 15 - Il significato della generazione umana 16 - I trapianti di organi 17 - Eutanasia, accanimento terapeutico e morte degna dell'uomo 18 - Le cure palliative come valida alternativa all'eutanasia 19 - Bioetica e ambiente BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., La Bioetica, Ed. Glossa, Milano 1998. ARAMINI M., Manuale di Bioetica per tutti, Ed. Paoline, Milano 2006. CHIODI M:, Tra cielo e terra, Ed. Cittadella, Assisi 2002. Id., Modelli Teorici in Bioetica, Ed. Franco Angeli 2003. CICCONE L., Storia, principi, questioni, Ed. Ares, Milano 2003. FORIERO G., Bioetica cattolica e Bioetica laica, Ed. Bruno Mondadori,

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Milano 2005. GOFFI T. - PIANA G., Diakonia (Etica della persona), Ed. Queriniana, Brescia 1983. PESSINA A., Bioetica - L'uomo sperimentale, Ed. Bruno Mondadori, Milano 1999. TETTAMANZI D., Nuova Bioetica cristiana, Ed. Piemme, Casale Monferrato (AL) 2000. DIRITTO CANONICO II (OPZIONALE) Prof.ssa Mauro Franca GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Oggetto del C orso è lo studio storico-giuridico delle relazioni tra la Chiesa e la comunità politica nelle sue diverse articolazioni: lo Stato, le comunità politiche locali, le comunità sovranazionali e la comunità internazionale. Seguirà l’analisi sistematica dei principi canonistici chiamati a orientare i rapporti della Chiesa con la comunità politica. In conclusione, verrà riservata una particolare attenzione all’analisi delle tematiche internazionalistiche. PROGRAMMA DETTAGLIATO Analisi del principio dualista cristiano che distingue religione e politica Il principio di autonomia e indipendenza Il principio di libertà religiosa Il principio di eguaglianza La Libertas Ecclesiae I concordati Gli accordi delle Chiese particolari con la comunità politica Le rappresentanze diplomatiche pontificie I legati pontifici La potestà della Chiesa sulle realtà temporali Rapporto fra la Chiesa- popolo di Dio e le realtà secolari Nomina dei titolari degli uffici ecclesiastici Il matrimonio I beni culturali ecclesiastici Rapporti fra la Chiesa e le varie forme di Stato Rapporti fra Chiesa e comunità internazionale

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Le ragioni storiche e attuali dell’impegno della Chiesa nella comunità internazionale Rapporti tra Chiesa, Santa Sede e Città del Vaticano dal punto di vista internazionalistico Le organizzazioni internazionali cattoliche La questione degli interventi umanitari METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete del proprio vissuto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA BOTTA R., Manuale di diritto ecclesiastico. Valori religiosi e rivendicazioni identitarie nell’autunno dei diritti, Giappichelli, Torino 2008. CASUSCELLI G. (ed.), Nozioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G., Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G.– CAVANA P., Conoscere il Diritto Ecclesiastico, Studium, Roma 2007. FINOCCHIARO F., Diritto ecclesiastico, Zanichelli, Bologna 2007. MARGIOTTA BROGLIO F. - MIRABELLI C. – ONIDA F., Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna 2000. MUSSELLI L. – TOZZI V., Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso, Laterza, Roma-Bari 2007. TIROCINIO DIDATTICO (I° anno)

GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il percorso offre la possibilità di far sintesi tra teoria e prassi, tra riflessione scientifica e attività professionale. Importante risulta essere il

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momento della documentazione di cosa si è compreso (apprendere in situazione) e di cosa si è progettato (apprendere dall’esperienza), verificando le proprie attese e sviluppando l’auto-orientamento. Accanto alla capacità di osservare e di documentare la situazione e la prassi, deve entrare in gioco l’atteggiamento riflessivo che valorizza conoscenze teoriche (relative al Corso di Didattica dell’IRC), indicazioni nazionali sulla scuola, orientamenti nazionali relativi all’IRC, conoscenze ambientali, ecc., permettendo di dare qualità alle osservazioni, alla documentazione e ai progetti e di esprimere motivate personali considerazioni relative ai vari momenti dell’esperienza. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Tirocinio teorico - Il profilo del docente. L’insegnante nella scuola dell’autonomia. L’Insegnante di Religione Cattolica: competenze professionali e idoneità. - Comprendere l’unità scolastica: struttura e istituzione. Il POF e i documenti della scuola. - La progettazione annuale dell’insegnamento della religione: scelte principali, articolazione, particolarità. Questa prima fase si intreccia e si integra con i momenti laboratoriali previsti nel Corso di Didattica dell’IRC, in quanto in essi il tirocinio trova il luogo dove si studiano e si confrontano soluzioni, si predispongono strumenti, si raccoglie documentazione. Tirocinio pratico di “osservazione” Contatto diretto con la pratica dell’IRC, per coglierne in presa diretta le dinamiche: esperienza di formazione concreta in aula, osservazione sistematica dell’insegnamento. Tirocinio pratico-operativo Progettazione di una fase di lavoro in continuità con quanto l’insegnante accogliente sta realizzando in aula ed intervento personale relativo ad un momento più o meno prolungato della sequenza didattica. METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso prevede lezioni frontali e dialogate in piccolo e grande gruppo, testimonianze e confronto con docenti di IRC, esercitazioni laboratoriali. Al termine del corso verrà richiesta la stesura di un Protocollo di tirocinio, oggetto di valutazione in sede di colloquio d’esame.

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BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

DAMIANO E., (a cura di), Il mentore. Manuale di tirocinio per insegnanti in formazione, Parte teorica. Parte pratica, Franco Angeli, Milano 2007. GENOVESE L., Insegnanti in formazione. Progettare e monitorare il tirocinio, Armando, Roma 2005. SERVIZIO NAZIONALE PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, Insegnamento della religione cattolica: nuovo profilo, La Scuola, Brescia 2006. ZABALZA BERAZA M.A., I diari di classe. Uno strumento per lo sviluppo professionale degli insegnanti, UTET, Torino 2001. TEOLOGIA PASTORALE GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso affronta gli elementi essenziali dell'azione pastorale (o dell'agire ecclesiale), compresa e radicata all'interno dell'evento e del processo salvifico da cui attinge la sua natura teologica. PROGRAMMA DETTAGLIATO

PARTE I INTRODUZIONE GENERALE 1) NOZIONI FONDAMENTALI 1.1. Il vocabolo “Pastorale” 1.2.Nella Sacra Scrittura 1.3.Nei Padri della Chiesa 1.4. Nella Letteratura ecclesiastica e nel Concilio Tridentino 1.5. Nel Concilio Vaticano II 1.6. L’azione pastorale 2) LA SCIENZA TEOLOGICO – PASTORALE 2.1. L’azione e la prassi 2.2. Il carattere storico della pastorale 2.3. Condizioni storiche del presente: i segni dei tempi 2.4. Le fonti della Teologia Pastorale 2.5. La Teologia Pastorale e le scienze umane 2.6. Il metodo della Teologia Pastorale

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PARTE II: SOGGETTO E OGGETTO DELL’AZIONE PASTORALE 1) IL SOGGETTO DELLA MISSIONE PASTORALE: LA CHIESA VISIBILE, SOCIETA’ GERARCHICAMENTE STRUTTURATA 1.1. I fedeli cristiani 1.2. La costituzione gerarchica della Chiesa 1.2.1. La Chiesa universale: il Romano Pontefice, il Collegio episcopale e gli organi di governo della Chiesa universale 1.2.2. Le chiese particolari: il Vescovo diocesano, l’organizzazione pastorale diocesana. Le strutture di pastorale specializzata. 1.2.3. Le strutture pastorali sovradiocesane. Gli Ordinariati militari, le Prelature personali e gli Ordinariati rituali 1.2.4. La Parrocchia. La pastorale parrocchiale, gli organismi di partecipazione nella Parrocchia. Le aggregazioni di Parrocchie 2) L’OGGETTO DELLA MISSIONE PASTORALE: LA MISSIONE DELLA CHIESA NEL MONDO 2.1. La missione della Gerarchia 2.2. I laici e la santificazione delle realtà terrene 2.3. La vita consacrata e la sua missione 3) STORIA DELL’ATTIVITA’ PASTORALE DELLA CHIESA 1- SINTESI STORICA 3.1.1 Il periodo apostolico 3.1.2 Il periodo patristico 3.1.3 Il periodo medioevale 3.1.4 La Riforma Tridentina 3.1.5 La Riforma del Concilio Vaticano II 2- CENNI SULLA STORIA DELLA TEOLOGIA PASTORALE 3.2.1 La letteratura pastorale 3.2.2 Inizi e primo sviluppo della teologia pastorale 3.2.3 La scuola di Tubinga 3.2.4 La riscoperta della pastorale in Francia: la “Pastoral d’ensemble” 3.2.5 Le correnti attuali PARTE III: TEOLOGIA PASTORALE FONDAMENTALE 1) STUDIO TEOLOGICO DEL MODELLO DI AZIONE PASTORALE

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1.1 Introduzione 1.2. I presupposti dogmatici 1.2.1 Il mistero di Cristo: Cristo, via della Chiesa 1.2.2. Il mistero dell’uomo: l’uomo via della Chiesa 1.2.3. Il mistero della Chiesa: l’autocomprensione della Chiesa nell’azione pastorale 1.2.3.1. Chiesa Popolo di Dio 1.2.3.2. Chiesa Sposa e Madre 2) STRUTTURA DELL’AZIONE PASTORALE 2.1. L’annuncio del Mistero: la predicazione 2.1.1. La Parola di Dio 2.1.1.1 La Parola di Dio nella Storia della Salvezza 2.1.1.2 Gesù Cristo, Parola di Dio 2.1.1.3 La Parola di Dio nel tempo della Chiesa 2.1.2 La Parola della Chiesa 2.1.2.1 Il contenuto della predicazione 2.1.2.2 Finalità e forme dell’annuncio a) Finalità noetica e pragmatica b) Modalità Kerigmatica, catechetica, omiletica 2.1.2.3 L’efficacia dell’annuncio 2.1.2.4 Le fonti della predicazione 2.1.2.5 L’annuncio nell’attività pastorale della Chiesa 2.2 La celebrazione del Mistero: l’azione liturgica 2.2.1 Il carattere pastorale della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II 2.2.1.1 La partecipazione attiva 2.2.1.2 Il legame Fede-Liturgia-Vita 2.2.1.3 La pastorale liturgica 2.2.2 Pastorale dei Sacramenti 2.2.3 La preghiera liturgica e la pietà personale 2.2.3.1 La Preghiera 2.2.3.2 La vita morale come culto spirituale 2.3 La testimonianza del Mistero 2.3.1 La testimonianza e l’apostolato 2.3.1.1 La testimonianza della fede mediante la parola e l’esempio di vita cristiana 2.3.1.2 I mezzi di comunicazione sociale 2.3.2 La catechesi: natura e finalità 2.3.3 La direzione spirituale e l’accompagnamento spirituale: natura e finalità 2.3.4 Il servizio 2.3.4.1 Le opere di misericordia

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2.3.4.2 L’adempimento dei propri doveri ecclesiali, sociali, professionali, familiari, come servizio a Dio e al prossimo METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

LANZA S., Introduzione alla Teologia Pastorale. Teologia dell'azione ecclesiale, Queriniana, Brescia 1989. Id., La parrocchia in un mondo che cambia – Situazioni e prospettive, OCD, Roma 2003. Id., Convertire Giona – Pastorale come progetto, OCD, Roma 2005. MIDALI M., Teologia pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e scientifica, vol. I, LAS, Roma 2005. PINTOR S., L'uomo via della Chiesa. Manuale di teologia pastorale, EDB, Bologna 2006. (Questo manuale di teologia pastorale viene indicato come testo di riferimento per il corso) SANTAGIULIANA A., Parrocchia Territorio Unità pastorali, EDB, Bologna 2003. SANDRIN L., Fragile vita. Lo sguardo della teologia pastorale, ed. Camilliane, Torino 2005. FONDAMENTI FILOSOFICI E TEOLOGICI DELL’EDUCAZIONE CRISTIANA Prof.ssa Santoro Maria Concetta GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il Corso intende riflettere teologicamente sull’educare o, meglio, sulla relazione educativa, così che attorno a questa dimensione fondamentale della vita dell’uomo la teologia non rimanga muta ma entri in dialogo con le scienze dell’educazione. In questo modo viene arricchita la riflessione

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sulla relazione educativa e si pongono presupposti più solidi per la sua traduzione pratica. PROGRAMMA DETTAGLIATO

1. Premesse: rilievo della relazione educativa oggi; panoramica della storia della Teologia dell’educazione. 2. Dio educa il suo popolo: la rivelazione come educazione. 3. Gesù Maestro ed educatore. 4. La Chiesa e l’educazione. 5. Sviluppo teologico di alcuni temi educativi e confronto con la situazione attuale. 6. Approfondimenti seminariali. METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso prevede il coinvolgimento dei partecipanti per una ricerca attiva, con alcune sperimentazioni negli ambienti tipici dell’educare e con delle verifiche periodiche. Il colloquio d’esame verterà sui contenuti proposti, sulla base anche di letture personali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

ANGELICI G., Educare si deve ma si può?, Vita e Pensiero, Milano 2003. BISSOLI C., Bibbia e educazione: Contributo storico-critico ad una teologia dell’educazione, LAS, Roma 1981. DAMIANO E., L’insegnante etico. Saggio sull’insegnamento come professione etica, Cittadella, Assisi 2007. GALLO A.L., Per la vita di tutti: fondamenti teologici dell’impegno educativo, LDC, Torino 2002. GROPPO G., Teologia dell’educazione. Origine, identità, compiti, LAS, Roma 1991. LAZZATI G., Per l’educazione cristiana, La Scuola Editore, 2009. MARTINI C.M., Dio educa il suo popolo, Ambrosiano, Milano 1987. SCHILLING H., Teologia e scienze dell’educazione: problemi epistemologici, Armando, Roma 1974. TERRINONI U., Progetto di pedagogia evangelica, Borla, Roma 2004.

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LETTERATURA RELIGIOSA (OPZIONALE) GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso si propone di approfondire la conoscenza delle principali opere di ispirazione religiosa della letteratura italiana ed europea dal periodo immediatamente successivo al Medioevo fino ai nostri giorni. Una particolare attenzione verrà data al periodo più vicino a noi, la cui letteratura è a torto creduta distante dalla cultura religiosa, individuando opere di chiara finalità apologetica o che presentano importanti elementi religiosi. PROGRAMMA DETTAGLIATO La cultura religiosa e la nascita della letteratura. Il Duecento: S. Francesco, Jacopone da Todi, le visioni dell’Oltretomba (Bonvesin de la Riva e Giacomino da Verona). Il Trecento: la Divina Commedia di Dante e la “commedia umana” di Boccaccio; il Quattro ed il Cinquecento tra umanesimo e spirito religioso (Tasso); Il Seicento: Giovan Battista Marino, calunniato poeta della Controriforma; il Settecento di Metastasio, poeta cesareo. L’Ottocento tra rivoluzione e controrivoluzione: l’opposizione letteraria all’attacco anticlericale. La situazione politica e letteraria italiana all’indomani della Rivoluzione francese. Monti e la Basvilliana. La cultura italiana dopo la Restaurazione. Il Conte Monaldo Leopardi ed il Principe di Canosa: giornalismo e “scritti sani”. Gli anni del Risorgimento; Manzoni e gli elementi religiosi ne I promessi sposi. L’opera dell’abate Antonio Bresciani. La critica di De Sanctis e sue conseguenze nella cultura italiana. Il Novecento religioso: da Carlo Alianello ad Eugenio Corti. Il teatro religioso contemporaneo: Enrico Annibale Butti e Diego Fabbri. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione inerente la lettura di un’opera letteraria.

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BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BAFFETTI G.-DELCORNO C., Sotto il cielo delle scritture. Bibbia, retorica e letteratura religiosa (secc. XIII-XVI). Atti del Colloquio (Bologna, 16-17 novembre 2007), Olschki, Firenze 2009. BAGORDO AGOSTINO, Note propedeutiche per una lettura religiosa della letteratura contemporanea, Vivere In, Roma 1993. GIANANDREA DE ANTONELLIS (a cura di), Il libro del Gigante Moramte, Dimedia, Benevento 2006. ORAZIO GNERRE E GIANANDREA DE ANTONELLIS, Kultur. Panorama storico culturale della letteratura italiana, Il Chiostro, Benevento 2007. VAIANI CELESTINO, Tra disperazione e speranza. Testimonianze della letteratura italiana dei secoli XIX e XX in una ricerca religiosa scolastica, Queriniana, Brescia 1980. LABORATORIO DI STORIA DELLA CHIESA LOCALE (OPZIONALE) Prof. Manzoli Consuelo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Lo scopo del corso è di verificare la risposta che la Chiesa riesce ad offrire, spesso dopo profondi ripensamenti interni, al maturare di processi di mutamento epocale, a partire dalla Riforma protestante, il concilio di Trento e il nascere di differenti espressioni del potere e del pensiero politico sino alla secolarizzazione e, oggi, ai processi di globalizzazione. Inoltre si tenterà di mostrare come le vicende di una Chiesa locale siano parte integrante dei più ampi processi che coinvolgono la Chiesa universale e possano essere assunte come punto di partenza per lo studio storico delle istituzioni ecclesiastiche. PROGRAMMA DETTAGLIATO

I presupposti alla formazione della diocesi e le dinamiche ecclesiali interne con i risvolti della vita sociale, politico-amministrativa nel territorio. Proposta dei lineamenti religiosi, missionari della diocesi nell’orizzonte storico-culturale e geografico.

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METODOLOGIA ADOTTATA

Utilizzo di strumenti attinenti al campo della storiografia con approfondimenti interattivi. Modalità di verifica: Valutazione del grado e della qualità di appropriazione conoscitiva come pure degli approfondimenti personali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

I testi verranno indicati dal docente durante il corso. TEOLOGIA DELLE RELIGIONI GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone l’obiettivo di offrire allo studente in teologia la conoscenza dei contenuti delle Religioni, indicando il porsi del Magistero della Chiesa nei secoli, a partire dalla Bibbia, per quanto concerne la salvezza, e quindi le modalità possibili di annuncio e di dialogo con tutte le Religioni. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Che cosa è la Teologia delle Religioni. La necessità della Teologia delle Religioni. La necessità della Chiesa e i princìpi salvifici. Religioni e Salvezza: contributi della Teologia delle Religioni; Storia della salvezza in ognuna delle Grandi Religioni; La Salvezza nella Bibbia e, in particolare, nel Magistero; La questione della “ragionevolezza” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione della “moralità” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione dello “straordinario” nelle religioni: criteri di discernimento. Il valore esclusivo del miracolo apologetico. Dalla Teologia delle Religioni alle teologie delle religioni (le eterodosse posizioni riguardo alla salvezza sorte nelle più recenti posizioni teologiche).

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I nuovi movimenti religiosi; Studio dei documenti: Nostra Aetate; Dignitatis Humanae; Ad Gentes; Il dialogo interreligioso e le sue modalità. METODOLOGIA ADOTTATA

Esposizione dei contenuti con lezioni frontali, integrate da qualche dispensa. Modalità di verifica: Esame orale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

Indicazioni del docente durante il corso. AA.VV., Le vie del dialogo. Teologia e prassi, Ed. Esperienze, Fossano (Cn) 2009. GNERRE C., Dio è Cattolico!, Un itinerario per capire la veridicità del cattolicesimo, Chieti 2009 Id., L’unicità del Cristianesimo, Chieti 2007 Id., Studiare le religioni per rafforzare la Fede, Benevento 2005. SELVADAGI P., Teologia, religioni, dialogo, Lateran University Press, Roma 2009. TIROCINIO DIDATTICO (II° anno)

GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il tirocinio persegue la finalità di far acquisire agli studenti la capacità di autovalutazione della propria prassi didattica, sia per quanto riguarda la progettazione dell’intervento educativo e la conseguente programmazione dell’azione d’aula, sia per quanto riguarda la relazione educativa. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Il contesto di apprendimento efficace: la progettazione educativo-didattica, l’azione d’aula, la relazione educativa, con particolare riferimento al ruolo del docente.

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Il processo educativo/didattico: gli indicatori di osservazione e valutazione, i “nodi” problematici, le soluzioni efficaci. METODOLOGIA ADOTTATA

Analisi ed interpretazione di documenti didattici; interventi teorico-pratici; lavoro singolo e di gruppo; simulazioni. Modalità di verifica: Colloquio orale ed elaborazione scritta. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

MARCHIONI G., Metodi e tecniche per l’insegnante di religione, LDC, Leumann (TO) 2007. VOPEL K.W., Giochi per crescere in gruppo, LDC, Leumann (TO) 2007. Altro materiale bibliografico: Testi normativi del Ministero della Pubblica Istruzione e della CEI; Riviste didattiche specializzate nell’IRC. LINGUA FRANCESE Prof.ssa Giacolone Carla GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso mira a fornire agli studenti una buona competenza linguistica nella comprensione e nella produzione sia orale che scritta nonché a fare acquisire dei contenuti attraverso letture di testi in lingua francese di natura sociale e culturale. Si cercherà poi di approfondire problematiche di pregnante attualità attraverso letture scelte in lingua francese. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Il corso di Francese è strutturato secondo i livelli di certificazione del DELF (Diplome d’Etudes en Langue Française). Il livello A1 e A2 è composto da 12 Unités. Ogni Unité è suddivisa in 4 sezioni: 1ª sezione: Comunicare C 2ª sezione: In Viaggio V 3ª sezione: Grammatica G

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4ª sezione: Dizionario D METODOLOGIA ADOTTATA Lettura, traduzione e commento di brani in lingua francese. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA PARODI L.-VALLACO M., Grammathèque. Grammatica contrastiva per Italiani, Cideb Editrice, Genova 2003. Lettura ed analisi del testo in Lingua Francese: “Histoire d’une Ame -Sainte Therèse de l’Enfant Jésus” (pagine scelte). SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Prof. Grieco Giovanni Paolo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso vuole introdurre ai temi della comunicazione, faccia a faccia e mediata, nella vita quotidiana e nel mondo virtuale. L'approccio che si seguirà privilegerà l'apprendimento concettuale e l'applicazione metodologica ed empirica dei concetti alle diverse realtà studiate. Accanto ad una introduzione teorica, verranno pertanto proposti elementi relativi all'etnografia della vita quotidiana ed esercitazioni relative ai temi trattati. Le principali aree tematiche che verranno toccate saranno le seguenti: l'analisi delle cornici dell'interazione; la sociologia della performance; la comunicazione interculturale; la comunicazione virtuale; l'etnografia della vita quotidiana. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Nel primo periodo verranno trattati principalmente i temi relativi ai primi due punti e, in particolare: - il mondo sociale come costruzione sociale; - la prospettiva interazionista; - il mondo della vita quotidiana; - le cornici dell'interazione; - le norme dell'interazioni; - i rituali della vita quotidiana;

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- sociologia della performance; - spazio e tempo come unità simboliche; - ruoli, stigmi e identità. Per quanto riguarda la seconda parte del corso si prenderanno in particolare in considerazione le seguenti aree tematiche: - web 2.0 e costruzione dell'identità: i blog; - la comunicazione virtuale; - le metodologie della vita quotidiana: etnografia, grounded theory; - l'analisi della conversazione; - la comunicazione interculturale. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede il coinvolgimento dei partecipanti per una ricerca attiva, con alcune sperimentazioni negli ambienti tipici della comunicazione e con delle verifiche periodiche. Il colloquio d’esame verterà sui contenuti proposti, sulla base anche di letture personali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

ROMANIA V., Le cornici dell'interazione, Liguori, dicembre 2008. WATZLAWICK P., PAUL J. H., JANET H. e JACKSON D D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, tutte le edizioni. Una monografia a scelta fra le seguenti: DRUSIAN M., Acrobati nello spazio magico. L'esperienza degli adolescenti in chat, Guerini, 2005. GIORDANO V. e PARISI S., Chattare, Meltemi, Roma, 2007. MONACI S., La conoscenza on line: logiche e strumenti,Carocci, 2008. Libri relativi alle esercitazioni verrano consigliati durante il corso, come letture facoltative. SEMINARIO DI RELIGIOSITA’ POPOLARE Prof. Tommasini Nicola DESCRIZIONE DEL CORSO

Durante lo svolgimento del seminario saranno affrontati i seguenti temi: Rapporto dell’uomo con il divino per la realizzazione umana; Religione

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come fondamento dell’uomo e religiosità popolare come rapporto uomo-Dio nella comunità: L’appartenenza religiosa, il sentimento, la devozione, i riti, le credenze; Aspetti positivi e negativi della religiosità popolare, distinzione con la liturgia, ruolo delle tradizioni; La valenza del pellegrinaggio (Terra santa, Roma e i santuari europei); L’esperienza delle confraternite; Pietà e devozione mariana secondo il Magistero della Chiesa. METODOLOGIA ADOTTATA Gli studenti dovranno elaborare una tesina su culto, feste e tradizioni dei propri paesi cercando di fare una lettura critica del fenomeno alla luce dei documenti magisteriali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

CESAREO V., CIPRIANI C., GARELLI F., LANZETTI C., ROVATI G., La religiosità popolare in Italia, Miiano, Mondadori 1995. GARELLI G., Forza della religione e debolezza della fede, Bologna, Il Mulino 1996. PADIGLIONE V.- RICCIO A., Preghiere e grazie. Per una etnografia delle forme di religiosità popolare contemporanea, Edizioni Kappa, Roma 2004. TOMMASINI N., Evangelizzare la Religiosità Popolare, Ecumenica Editrice, Bari 1994. Id., Folklore, magia, mito o religiosità popolare ?, Ecumenica Editrice, Bari 1980. Id., Lucania sacra, Venosa 1986. NUOVI FENOMENI RELIGIOSI Prof. Tommasini Nicola DESCRIZIONE DEL CORSO

Lo scopo del seminario è quello di far conoscere allo studente alcune categorie di base per interpretare i movimenti religiosi presenti oggi nella società. In particolare verranno affrontate alcune categorie alle quali si richiamano oggi i movimenti e i loro critici: fondamentalismo, integrismo, sette, nuovi culti. Verranno infine analizzate la terminologia,

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la tipologia, l’origine dei nuovi movimenti religiosi e ragioni della loro diffusione, i problemi e le sfide posti dai nuovi movimenti religiosi e la risposta pastorale della Chiesa. METODOLOGIA ADOTTATA Gli studenti dovranno elaborare una tesina sui movimenti religiosi presenti nel proprio territorio. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA DI MARZIO R.-INTROVIGNE M., ABC dei nuovi movimenti religiosi, Ed. Paoline, Torino 2008. FIZZOTTI EUGENIO, Sette e nuovi movimenti religiosi, Ed. Paoline, Torino 2007. SEGRETARIATO PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO DELLA CEI, Nota pastorale L’impegno pastorale della chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, 30 maggio 1993. SEGRETARIATO PER L’UNIONE DEI CRISTIANI - SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI - SEGRETARIATO PER I NON CREDENTI - PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA CULTURA, Rapporto provvisorio Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi. Sfida pastorale, EDB, Bologna 1986. INTROVIGNE MASSIMO, Il sacro postmoderno. Chiesa, relativismo e nuovi movimenti religiosi, Gribaudi, Milano 1996. TOMMASINI NICOLA, Il sacro tra alternatività e sommersione, Potenza 1996. VERNETTE J., Nuove Spiritualità e nuove saggezze, Messaggero, Padova 1999. LABORATORIO DI INFORMATICA E DELLA COMUNICAZIONE RELIGIOSA Prof. Grieco Giovanni Paolo DESCRIZIONE DEL CORSO Il laboratorio di informatica si propone di evidenziare la differenza e le problematiche tra gli enti di conservazione tradizionali quali la Biblioteca e l’Archivio e una Biblioteca e un Archivio digitale. Affronta, inoltre,

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attraverso l’utilizzo degli strumenti telematici, tramite i collegamenti con Internet, interrogando gli opac e i metaopac, il recupero di cataloghi della bibliografia conservata nelle biblioteche italiane e non; il recupero di documentazione conservata in archivi e digitalizzata.

PROGRAMMA DETTAGLIATO Il laboratorio della Comunicazione Religiosa è articolato in due parti: PARTE STORICA: La comunicazione sociale nei documenti della Chiesa: l'epoca moderna, il periodo precedente al Concilio Vaticano II, il Decreto conciliare “Inter mirifica”. Breve profilo storico degli organismi della Santa Sede preposti alle comunicazioni sociali. I documenti del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. PARTE SISTEMATICA: I principi dottrinali della comunicazione. Obiettivi della comunicazione. La Chiesa e l’informazione. La comunicazione all’interno della Chiesa. Doveri e diritti nell’uso dei mass media. L’uso dei mass media nell’azione specifica della Chiesa: il dialogo tra la Chiesa ed il mondo, il dialogo interreligioso, il dialogo ecumenico, la catechesi, la pastorale ordinaria. Formazione dei cristiani all’uso dei mass media (tre livelli). I principi della comunicazione istituzionale nella Chiesa. Considerazioni sui singoli media: il cinema, la televisione, la radio, internet. Piani pastorali in materia di comunicazione e ruoli specifici di Uffici e strutture all’interno della Chiesa. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

ARALDI A.- SCIFO B., Internet e l'esperienza religiosa in rete, Vita e Pensiero, 2002. EILERS FRANZ-JOSEF, GIANNATELLI ROBERTO (a cura di), Chiesa e comunicazione sociale: i documenti fondamentali, LDC, Leumann (TO) 1996. CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA, Orientamenti per la formazione dei futuri sacerdoti circa gli strumenti della comunicazione sociale, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1986.

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N. B.: Il docente indicherà durante il corso i titoli di alcuni documenti magisteriali. TEOLOGIA, LITURGIA E ARTE Prof.ssa Roversi Maria GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso intende fornire una documentata consapevolezza del problematico rapporto tra l’arte contemporanea e il “sacro”, nel cammino storico e culturale compiuto dalla Chiesa nel corso del XX secolo. L’analisi di alcune opere e di temi specifici potrà fornire chiavi di lettura critica per avvicinare il mondo dell’arte contemporanea, comunemente percepito come difficilmente accessibile. Infine si offre l’opportunità di una verifica iniziale di piste di ricerca che potrebbero essere sviluppate in seguito. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede lezioni frontali, attività seminariali d’aula, incontri con visiting professor. Ad opportuna integrazione si proporrà la visione dal vivo di opere in occasione di eventi espositivi previsti nel periodo di svolgimento del seminario, assieme alla partecipazione a qualche convegno o conferenza di particolare attinenza con i temi trattati nel corso. Gli studenti dovranno preparare una tesina su un argomento da concordare con il docente. L’ultimo incontro del corso sarà riservato agli studenti che potranno presentare agli altri partecipanti il proprio lavoro. L’elaborato scritto costituisce la modalità di verifica del corso, il quale dopo essere stato consegnato al docente verrà discusso durante il colloquio finale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA CHENIS C., Fondamenti teorici dell’arte sacra. Magistero post-conciliare, LAS, Roma 1991. GIOVANNI PAOLO II, Lettera agli artisti, in AAS 91 (1999-B), 1155-1172. MONTINI G.B., L’arte sacra futura, in Arte Sacra 1 (1931), 39-45. PAOLO VI, Su l’arte e agli artisti. Discorsi, messaggi e scritti (1963-1978), Istituto Paolo VI – Edizioni Studium, Brescia-Roma 2000. VERDON T., L’arte cristiana in Italia, III, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2008, 265-381.

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ANNUNCIO E CULTURA: LE SFIDE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE (OPZIONALE) Prof. Santorsola Leonardo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA La religiosità popolare, nella sua multiforme realtà sociale, psicologica e antropologica, interpella la missione e tutti i soggetti dell'evangelizzazione perché non la si sottovaluti, ma la si consideri per quello che veramente è, ossia una preziosa risorsa che incarna in maniera personale la religiosità più generale di un popolo, di una nazione, di un gruppo. Tra i vari approcci possibili, la rivista ha scelto quello fenomenologico-teologico, dando la parola innanzi tutto all'esperienza antropologica e alle sue espressioni sia individuali che sociali, con i mutamenti e la continuità che le contraddistinguono; e, quindi, alla teologia per una valutazione dei suoi limiti e potenzialità in ordine alla missione. PROGRAMMA DETTAGLIATO Il Magistero pontificio e la religiosità popolare Decreto Conciliare AD GENTES Evangelizzare la Religiosità Popolare: documento della Congregazione Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni. BIBLIOGRAFIA Dispense del docente. PAOLO VI, L'evangelizzazione nel mondo contemporaneo, 8 dicembre 1975, EV 5, n. 1644.

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GIOVANNI PAOLO II, V Centenario dell'evangelizzazione del Nuovo Mondo, 29 giugno 1990, EV 12, n. 333. GIOVANNI PAOLO II, La Catechesi nel nostro tempo, 16 ottobre 1979, EV 6, n. 1890. COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, Fede e inculturazione, 8 ottobre 1988, EV 11, n. 1397. CONGREGAZIONE CULTO DIVINO E DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Evangelizzare la religiosità popolare, LEV, Città del Vaticano, 2000. CORSO DI TEOLOGIA DEL LAICATO (OPZIONALE) GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il presente corso si prefigge di dare seguito all’intenzione del concilio Vaticano II di restituire piena dignità alla condizione laicale, perseguendo l’obiettivo programmatico di una definizione positiva della vocazione e missione dei fedeli laici. Negli ultimi decenni, infatti, la condizione dei fedeli laici ha conosciuto rilevanti novità in ordine al riassetto dei compiti pastorali e alla qualità delle relazioni che intessono il vissuto ecclesiale. Trasformazioni ancora più consistenti si sono prodotte, poi, sul versante sociale e politico, se è vero che la collocazione del laicato cattolico e la sua visibilità nell’odierno scenario storico-civile appaiono sempre più problematiche. Da tale prospettiva si avverte l’urgenza di inaugurare un nuovo approccio alla figura dei laici che consideri la loro vocazione e missione a partire dal vissuto storico concreto. Il corso di Teologia del laicato, dunque, intende analizzare la vicenda di maturazione dell’identità e del ruolo dei laici a partire dalla Scrittura e dalla tradizione ecclesiale, per poi mettere a punto lo sviluppo conciliare e postconciliare. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. La dottrina sul laicato fino al Vaticano II - Nella Bibbia - Nella storia

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- Definizione del laico cristiano - La secolarità dimensione essenziale del laico cristiano - Partecipazione dei laici all’unico sacerdozio di Cristo - La missione che i laici hanno in comune con tutta la chiesa - Campi, modi e gradi di collaborazione diretta dei laici con la gerarchia - Missione specifica dei laici e loro autonomia relativa - La spiritualità propria dei laici 2. Gli sviluppi posteriori al Vaticano II - Per il superamento della categoria “laicato” in ecclesiologia - Per l’assunzione della “laicità” come dimensione di tutta la chiesa METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA ANGELINI G. – AMBROSIO G., Laico e cristiano, Genova 1987. CAMPANINI G., Il laico nella chiesa e nel mondo, Bologna 1999. CANOBBIO G., Laici e cristiani? Elementi storico-sistematici per una descrizione del cristiano laico, Brescia 19972. DE GIORGI F., Il brutto anatroccolo, Il laicato cattolico italiano, Milano, 2008. FORTE B., Laicato e laicità, Casale Monferrato 1986. LABOA J. M., I laici nella vita della Chiesa, Milano, 1993. LAZZATI G., Il laico, Roma 1986. MALNATI E., Teologia del laicato, Trieste 1992. SEMERARO M., Con la chiesa nel mondo. Il laico nella storia, nella teologia, nel Magistero, Roma 1991. SEMERARO M., Il laico nella vita della Chiesa, Roma, 1990. ZAMBON G., Laicato e tipologie ecclesiali. Ricerca storica sulla “Teologia del laicato” in Italia alla luce del Vaticano II (1950-1980), Roma 1991.

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Documenti del Vaticano II: Lumen Gentium IV, Apostolicam Actuositatem; GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici. FILOSOFIA E ANTROPOLOGIA DEL TERRITORIO (OPZIONALE) Prof. La Rocca Michele GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA La specificità della ricerca filosofico-antropologica mira a stabilire un corretto equilibrio tra i luoghi e le strutture insediate sul territorio dove l’uomo lascia i segni del proprio passaggio. Il territorio ne conserva traccia che riconduce a panorami economici e sociali su cui il tempo ha scritto la storia. La finalità del corso è quella di cogliere attraverso la ricerca i segni del lavoro dell’uomo che dall’agro si trasferisce all’urbano, attraverso processi economici che rispondono a modelli di vita codificati, carichi di valenze semantiche che si configurano nella collettività producendo una nuova cultura. La valorizzazione dell’identità culturale, storica e morfologica del territorio pertanto va esplicata attraverso lo studio degli antichi rioni Sassi di Matera. Il corso vuole contribuire a consolidare la consapevolezza della necessità di un’attenta analisi del tessuto antropologico. La lettura filosofica dei rioni Sassi evidenzia l’attività e il vissuto della comunità, grazie ai segni possiamo leggere i rapporti che l’uomo ha intrattenuto con l’ambiente, nonché i rapporti di uomini con gli spazi periferici in cui ha costruito case, rifugi temporanei, strade e sentieri. PROGRAMMA DETTAGLIATO MODULO 1 – Un viaggio intorno all’uomo: l’antropologia 1. L’uomo come elaboratore di cultura 2. I termini del problema: le discipline antropologiche 3. L’antropologo a lavoro: la ricerca sul campo 4. Noi e gli altri MODULO 2 - La società urbana 1. Alla ricerca di una definizione

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2. La città nella storia: dai villaggi neolitici ad oggi 3. La città: un ecosistema precario 4. La vita urbana e le sue implicazioni psicologiche MODULO 3 - Spiritualità e religione 1. Il sacro tra magia, simboli e riti 2. La dimensione rituale 3. Il senso della religione 4. Molti dei o uno solo? 5. Magia e religione 6. La forza dei simboli religiosi METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni.

BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA. VV., Le pietre degli dèi, Catalogo della mostra, Bergamo 1994. D'ANNA V., L'uomo fra natura e culture. Arnold Gehlen e il moderno, Clueb, Bologna 2001. GATTINI G., Notizie storiche sulla Città di Matera, Napoli 1882, ristampa Matera 1997. GEHLEN A, Prospettive antropologiche. L’uomo alla scoperta di sé, Il Mulino, Bologna 2005. NELLI N.D., Cronaca di Matera, cap. XIV, Matera, Biblioteca Museo Nazionale “Ridola”, Fondo Gattini. PANSERA M. T., L'Uomo progetto della natura. L'antropologia filosofica di A. Gehlen, Edizioni Studium, Roma 1990. PANSERA M. T., Antropologia filosofica. La peculiarità dell’umano in Scheler, Gehlen, Plessner, Bruno Mondatori, Milano 2001. ROTA L., TOMMASELLI M., CONESE F., Storia di una Città, Matera, BMG, Matera 1986 VOLPE F.P., Memorie istoriche profane e religiose su la Città di Matera, Napoli 1818, rist. Bologna 1978.

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PROGRAMMI DEL BIENNIO INDIRIZZO PASTORALE-CATECHETICO-LITURGICO LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE RELIGIOSE PASTORALE DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA Prof. Gaspari Sergio GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende offrire un approccio alla realtà dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, all’interno del più complessivo modulo sacramentale che definisce e struttura il dialogo salvifico di Dio con l’uomo e che trova la sua più significativa espressione nell’umanità di Cristo diacronicamente prolungata dalla Chiesa, sacramento del Risorto. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione alla teologia sacramentaria: Il mistero pasquale nei sacramenti della Chiesa. I sacramenti come segni efficaci della grazia. I sacramenti di Cristo. I sacramenti della Chiesa. I sacramenti della fede. I sacramenti della salvezza. I sacramenti della vita eterna. Il carattere sacramentale. L’efficacia dei sacramenti: ex opere operato, ex opere operantis Il linguaggio simbolico della Liturgia nei sacramenti. L’iniziazione cristiana nel contesto dell’intera vita ecclesiale: aspetti storici, antropologici, culturali e pastorali. Il Battesimo. La prefigurazione veterotestamentaria del battesimo e la sua istituzione nel Nuovo Testamento. I nomi del sacramento battesimale. Il rito liturgico e la struttura del segno sacramentale. La grazia battesimale come nuova vita in Cristo e purificazione dal peccato Il carattere sacramentale e l’incorporazione alla Chiesa e alla sua missione. Necessità del battesimo per la salvezza: il battesimo dei bambini. Il ministro e i battezzandi: aspetti spirituali e pastorali. La Confermazione. La cresima nel dato biblico e nella vita della Chiesa primitiva. I nomi del sacramento. I segni e il rito del sacramento. La pienezza del dono dello Spirito e il carattere sacramentale come effetti sacramentali e come impegno ecclesiale.

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La necessità della cresima. Ministro del sacramento e preparazione dei cresimandi: aspetti spirituali e pastorali. L’Eucaristia. La pasqua giudaica e l’istituzione dell’Eucaristia. L’Eucaristia nella vita della Chiesa primitiva. I nomi del sacramento. Il segno sacramentale e il simbolismo liturgico. Mistagogia della Celebrazione eucaristica. Il sacrificio sacramentale come attualizzazione dell’unico sacrificio di Cristo: azione di grazie, memoriale, presenza. La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia e la transustanziazione. Gli effetti dell’Eucaristia. L’Eucarestia come fonte e culmine della vita ecclesiale. L’Eucarestia come pegno della gloria futura. Il ministro ordinato e la sua “sacramentale identificazione” a Cristo nella Celebrazione eucaristica. Eucarestia ed ecumenismo. La cura pastorale nella preparazione delle celebrazioni e nella catechesi. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., Corso di teologia sacramentaria, voll. I e II, Queriniana, Brescia 2000. ASSOCIAZIONE PROFESSORI DI LITURGIA (a cura di), Celebrare il Mistero di Cristo, II. La celebrazione dei sacramenti, Ed. Liturgiche, Roma 1993. CASPANI P. – SARTOR P., Iniziazione cristiana. L’itinerario e i sacramenti, EDB, Bologna 2008. Id., L’iniziazione cristiana oggi. Linee teologiche e proposte pastorali, Centro Ambrosiano, Milano 2005. CODA, P., Uno in Cristo Gesù – Il battesimo come evento trinitario, Roma 1996. FONTANA A., Iniziare: che significa, in realtà?, in “Catechesi”,78 (n. 5, maggio-giugno 2008-2009), pagg.27-41. UFFICIO CATECHISTICO NAZIONALE, Il catechismo per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. Nota per l’accoglienza e l’utilizzazione del catechismo della CEI (15 giugno 1991).

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PASTORALE DELLA CARITA’ Prof. Lombardi Filippo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende presentare la riflessione cristiana sul tema della carità e la sua declinazione pratica nella vita della Chiesa. Il percorso, che tiene come punto di riferimento la prima enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, prende le mosse dalle indicazioni contenute in documenti recenti dell’episcopato italiano, che forniscono un quadro stimolante dell’attuale comprensione ecclesiale della carità cristiana. In un secondo momento, vengono indagate alcune espressioni significative della carità cristiana vissuta, attingendo quindi materiale prezioso dalla storia della spiritualità moderna e contemporanea. Il terzo passaggio prevede una ripresa sistematica dei temi offerti al pensiero teologico dalle due fonti precedentemente accostate nonché, naturalmente, dal dato biblico. Verranno accostate, tra le altre, le tematiche del rapporto tra eros e agape, tra carità e verità, amore di Dio e amore del prossimo, carità e Chiesa. Infine il percorso approda ad una sintetica presentazione dell’organizzazione della carità da parte della Chiesa di Milano nell’attuale contesto sociale. PROGRAMMA DETTAGLIATO Le aspettative Perché operatori della carità: Storia della carità della Chiesa La nuova povertà e le nuove povertà Lo statuto della caritas La carità nella programmazione Pastorale della Chiesa Icone bibliche della carità Organizzare la carità: formazione del cuore, l’ascolto e l’osservazione, discernimento Principi di Morale Sociale: persona in relazione ed etica, essere e amare, le virtù sociali, la comunità, solidarietà - sussidiarietà - bene comune Elementi di Dottrina Sociale: capp. 3,4,5,6,7,8,9,10,11 Compendio Laboratorio METODOLOGIA ADOTTATA

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Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA BENEDETTO XVI, Deus Caritas est, EDB, Bologna 2006. BOURGEOIS DANIEL, La Pastorale della Chiesa, Jaca Book, Milano 2001. CARITAS ITALIANA, Il Vangelo della carità per le nostre Chiese, EDB, Bologna 1992. Id., Testimoni della carità, Ed. Città Nuova, Roma 1998. GRUPPUSO GASPARE, Pastorale della carità, Libreria editrice “Il Pozzo di Giacobbe”, Trapani 2000. PASINI G., Carità quinto vangelo, EDB, Bologna 1998. Ulteriori testi e sussidi saranno indicati durante il corso.

TEOLOGIA DEI MINISTERI Prof. Gaspari Sergio GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone di offrire agli studenti un percorso di ricerca che, attraverso il riferimento ad alcuni testi magisteriali, al dibattito teologico attuale e all'esperienza ecclesiale, permetta di cogliere la ricchezza e varietà dei carismi e dei ministeri nella Chiesa, i criteri del loro riconoscimento, il senso e il dono a servizio dell'unità del Corpo di Cristo, mistero di comunione. In tale contesto, particolare attenzione sarà dedicata all'identità e alla missione della vita consacrata e del sacerdote religioso e Diocesano. PROGRAMMA DETTAGLIATO I ministeri in genere: istituzione e natura dei ministeri; conferimento dei ministeri; soggetto dei ministeri.

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Vocazione e ministeri: natura della vocazione ecclesiastica; fattori manifestativi della volontà di Dio. Il laico: dal Concilio Vaticano II ad oggi I ministeri del laico in specie: lettore, accolito, diaconato permanente. METODOLOGIA ADOTTATA Partendo dallo studio di alcuni Autori si cercherà di comporre lo status quaestionis sui ministeri; si passerà quindi allo studio dei dati della letteratura apostolica e sub-apostolica e a quelli del Magistero attuale con attenzione alla configurazione ecclesiale dei diversi soggetti ministeriali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., I laici nella ministerialità della Chiesa, Glossa edizioni, Milano 2000. AA.VV., I ministeri nella Chiesa antica. Testi patristici dei primi tre secoli, San Paolo Edizioni, Torino 1997. NOCKE F.J., Dottrina dei Sacramenti, Brescia 2000. PERROT CHARLES, Ministri e ministeri. Indagine nelle comunità cristiane del Nuovo Testamento, San Paolo Edizioni, Torino 2002. Ulteriori tracce saranno fornite dal Docente durante lo svolgimento del corso.

LABORATORIO DINAMICHE DI GRUPPO Prof.ssa Romano Carmela GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il laboratorio ha come obiettivo la preparazione dei futuri operatori pastorali nel gestire le dinamiche di gruppo. PROGRAMMA Cos’è il gruppo La funzione dell’operatore pastorale La gestione del gruppo Le dinamiche della comunicazione La relazione tra individuo e gruppo

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Verifica degli apprendimenti METODOLOGIA ADOTTATA Il laboratorio prevede una parte teorica e una parte pratica con il coinvolgimento degli studenti che dovranno rielaborare i temi trattati. Alla fine del laboratorio è prevista una verifica degli apprendimenti teorici ed esperienziali. BIBLIOGRAFIA BROWN R., Psicologia Sociale dei Gruppi: dinamiche intergruppo e intergruppi, Il Mulino, Bologna 1989. VENZA G., Dinamiche di gruppo e tecniche i gruppo nel lavoro educativo e formativo, Franco Angeli ed., Milano 2007. Vinci D.- Zucal S., La parola giusta. Linguaggio e comunicazione tra etica ed ermeneutica, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani (TP) 2008. ROMANIA V., Le cornici dell'interazione. La comunicazione interpersonale nei contesti della vita quotidiana, Liguori, Napoli 2009.

TEOLOGIA PASTORALE FAMILIARE Prof. Santorsola Leonardo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende offrire una formazione culturale degli operatori pastorali per preparare le famiglie ad affrontare le grandi sfide che interpellano la comunità ecclesiale. PROGRAMMA Dalla verità del matrimonio e della famiglia alla pastorale Comunione, missione e le nuove sfide delle ideologie antifamiliari Famiglia e Chiesa al servizio dell’amore e della vita Matrimonio e famiglia nella Bibbia Liturgia del matrimonio Pastorale del matrimonio e della famiglia alla luce del Direttorio METODOLOGIA ADOTTATA

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Il corso prevederà laboratori in cui studiare e approfondire situazioni e problematiche di vita che chiedono, alla luce di quanto affrontato durante le lezioni, risposte pastorali capaci di coniugare carità e verità. BIBLIOGRAFIA ARCIDIOCESI DI MILANO (a cura del Servizio della famiglia), La sfida della speranza oltre i fallimenti:l’attenzione pastorale alle famiglie in situazioni difficili e irregolari, Centro Ambrosiano, Milano 2005. BOFFI PIETRO, La pastorale familiare in Italia: una ricerca nazionale a dieci anni dal Direttorio di pastorale familiare, San Paolo, Torino 2005. CEI, Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia, Roma 1993. CEI PASTORALE FAMILIARE, Amarsi sino alla fine. Eucarestia e Matrimonio: unico mistero nuziale, Cantagalli, Siena 2001. COLAVITA MARIO, Strada nuziale. Per un cammino pastorale, Effatà Editrice, Cantalupa (TO) 2009. CONSULTA REGIONALE LOMBARDA PER LA PASTORALE DELLA FAMIGLIA (a cura), Secondo il cuore di Cristo. Riflessioni, confronti e orientamenti per accompagnare nella Chiesa fratelli in situazione di separazione, divorzio o nuova unione, Ed Centro Ambrosiano, Milano 2009. GARCIA DE HARO RAMON, Matrimonio e famiglia nei documenti del magistero, Ares, Milano 2000. GIOVANNI PAOLO II, Es. ap. Familiaris consortio, 22 novembre 1981. GRANDIS G. – TOSONI L., Coniugi in crisi. Matrimoni in difficoltà (Teologia, magistero e pastorale si confrontano), Effatà Editrice, Torino 2003. PAOLO VI, Lett. enc. Humanae vitae, 25 luglio 1968. PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Sessualità umana: verità e significato. Orientamenti educativi in famiglia, 8 dicembre 1995. ZANETTI E. (a cura), Dopo l’inverno - Testimonianze, domande e messaggi di separati, divorziati o risposati che vivono nella Chiesa, Ed. Ancora, Milano 2005.

TIROCINIO PASTORALE GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

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Le attività di tirocinio pastorale intendono raggiungere i seguenti obiettivi: - promuovere esperienze di educazione cristiana mediante l’ideazione, la programmazione, la realizzazione e la verifica di un’attività mirata alla formazione umana e religiosa di bambini/e e ragazzi/e dai 6 ai 13 anni; - affrontare il problema delle scuole per catechisti a livello teorico e pratico attraverso la partecipazione effettiva ad un corso di formazione per catechisti; - conoscere e visitare diversi uffici di organismi ecclesiali internazionali e nazionali in ordine all’animazione dell’evangelizzazione, della catechesi e della pastorale giovanile; - abilitare alla progettazione, realizzazione e verifica di itinerari di catechesi di iniziazione cristiana. MODALITÀ DI VERIFICA Ogni esperienza di tirocinio comporta una riflessione critica in gruppo e la stesura della relazione. MISTAGOGIA DEI SEGNI LITURGICI Prof. Gaspari Sergio GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso intende offrire un approccio alla realtà dei mezzi espressivi della celebrazione nelle sue diverse componenti: ministeriali (simboli e segni), etologiche (azioni e gesti) ed ecologiche (spazi e luoghi). Nell’adattarsi allo stile delle sue creature, il Signore si rivela mediante la parola e si fa vedere nelle coordinate spazio-tempo. La liturgia fa proprio il linguaggio dell’udire e del vedere. Usa un linguaggio globale, capace di coinvolgere tutto l’uomo. Esso è organizzato in campo simbolico e si manifesta mediante segni. PROGRAMMA DETTAGLIATO Il programma è articolato in tre sezioni:

1. Analisi dei termini simbolo e segno - Significato di simbolo e segno

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- Simbolismo della rivelazione - Teologia simbolica, necessità e recupero

2. Simbolismo liturgico

- L’universo simbolico della liturgia - Espressioni del simbolismo liturgico - Il fare simbolico della liturgia

3. Simboli e segni nell’eucarestia

- Eucarestia: azione simbolica e segno forte - I segni nel rito eucaristico

METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA CACUCCI FRANCESCO., La mistagogia. Una scelta pastorale, Bologna 2006. GASPARI SERGIO, La Chiesa celebra il Signore. Una liturgia per l’uomo, Borla, Roma 1994. GIRAUDO CESARE, Stupore eucaristico. Per una mistagogia della messa alla luce dell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia, LEV, Città del Vaticano 2004. MAZZA ENRICO, La mistagogia. Una teologia della liturgia in epoca patristica, Roma 1988. RIVISTA DI PASTORALE LITURGICA, Liturgia e catechesi: il modello mistagogico (numero monografico), n. 4 (2007),Queriniana, Brescia 2007. MIRRI L. M., “Mistagogia dell’icona. Lineamenti teologici, liturgici e spirituali”, Pazzini Editore, 2009. CACUCCI F., “La mistagogia. Una scelta pastorale”, Bologna 2006. CATECHETICA Prof.ssa Romano Carmela

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GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso ha una funzione di approfondimento di alcune questioni di metodologia catechetica e si colloca come logica continuazione del corso di catechetica fondamentale, offre piste di lavoro per impostare correttamente le scelte catechistiche nella pastorale delle comunità ecclesiali. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione: Problemi e sfide per la catechesi oggi PARTE PRIMA: LA STORIA L’epoca patristica Il Medioevo Il Secolo XVI I Secoli XVII- XIX Il movimento catechistico in Europa agli inizi del XX secolo 1) Il contributo dei “gradi formali” 2.) L’attivismo nella pedagogia religiosa italiana. 3) tentativi di fondare scientificamente la Catechetica nel contesto pedagogico. La corrente Kerygmatica: il recupero della dimensione teologica 1) Dalla contestazione del metodo al ripensamento del contenuto 2) I frutti della contestazione 3) La crisi del modello kerygmatico La catechesi antropologico-esperienziale 1) La scelta antropologica 2) L’antropologia: contenuto della rivelazione 3) Le forme del modello L’influsso del modello curricolare: la didattica per obiettivi 1) L’ingresso del “Curricolo” nella pedagogia religiosa 2) Caratteristiche e valutazione critica in ambito religioso-pedagogico Il rinnovamento catechistico in Italia: il “documento base” e i catechismi della CEI Il contributo del “Catechismo della chiesa cattolica” al movimento catechistico del XX secolo PARTE SECONDA: RIELABORAZIONE SISTEMATICA 1 Natura e fini della catechetica 1.1 Il radicamento della catechetica nell’evento salvifico: dall’incontro con Cristo alla sequela

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1.2 La catechetica come disciplina interna alla teologia pastorale 1.3 La catechetica come disciplina pedagogica tra le scienze umane 2 Oggetto e contenuti 2.1 Il problema del rapporto tra educazione e fede 2.2 I contenuti della catechesi 3 Il soggetto della catechesi 3.1 Credente testimone 3.2 Credente educatore 4 Il metodo catechistico 5 La sfida della catechesi moderna: l’iniziazione cristiana 6 Problemi aperti e prospettive di sviluppo METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA Dispense del Professore. AA.VV., Andate e insegnate: manuale di catechetica, Elledici, Roma-Leumann (Torino) 2002. AA.VV., La catechesi eco della Parola e interprete di speranza. Educazione alla fede e questione ermeneutica, Università Urbaniana, Roma 2006. ALBERICH E., La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, Elledici, Torino 2001. Dizionario di Catechetica (a cura dell’Istituto di Catechetica dell’UPS), Elledici, Torino 1986. GEVAERT J., Studiare Catechetica, LAS, Roma 2009. ISTITUTO DI CATECHETICA DELL’UPS, Andate e insegnate. Manuale di catechetica, Elledici, Torino 2002. FILOSOFIA DELLA RELIGIONE Prof. Di Gilio Rocco

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GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso di filosofia della religione, nell’introdurre lo studente alle peculiarità di un approccio filosofico ai temi della religione, si svilupperà intorno ai due temi fondamentali del rapporto fra fede e ragione e del linguaggio religioso. Alla fine del corso lo studente dovrà essere in grado di: conoscere la natura epistemologica della filosofia della religione, distinguere la filosofia della religione dalle altre scienze della religione, individuare le peculiarità della “ragione” della fede, distinguendola dalle altre forme della razionalità, individuare gli elementi costitutivi del linguaggio religioso, applicare le conoscenze acquisite nell’ambito della filosofia della religione a percorsi didattici significativi. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. Che cos’è la filosofia della religione? - filosofia, teologia e scienze della religione, - filosofia e religione, - la filosofia della religione nell’età del nichilismo e della ragione ermeneutica. 2. Il paradigma della ragionevolezza della fede (a partire da John Henry Newman): - Le ragioni della scienza versus le ragioni della fede: cristianesimo e spirito filosofico, le usurpazioni della ragione, religione naturale e religione rivelata. - Una razionalità plurivoca: fede e ragione, ragione implicita e ragione esplicita. - La fede come assenso: filosofia, fenomenologia ed ermeneutica: assenso nozionale e assenso reale, la logica dell’assenso, il senso illativo. - La questione della certezza della fede: certezza soggettiva e certezza oggettiva: Pascal e Kierkegaard, Newman e Wittgenstein. libertà dell’assenso. 3. Dalle ragioni della fede al linguaggio religioso: - il presupposto della “svolta linguistica” in filosofia, - ontologia dell’interpretazione: linguaggio religioso e mito,

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il linguaggio come “evento” e “colloquio”. - La Parola di Dio: l’eterna rivelazione nel qui e nell’ora. - Dire Dio: il mistico, l’insensatezza del dire Dio, la teologia come grammatica. - Il linguaggio religioso umano: prassi e significato: il gioco linguistico, la forma di vita: fede e valore pratico del linguaggio religioso, dire senza ragioni. - Valenza ermeneutica del linguaggio religioso: l’esperienza della parola. METODOLOGIA ADOTTATA La prima parte del corso sarà condotta con lezioni frontali, che definiranno i termini fondamentali e le linee portanti dei contenuti; la seconda parte avrà carattere seminariale, con lettura, commento e discussione di testi filosofici relativi ai temi indicati. Questa parte si concluderà con l’elaborazione di un breve lavoro personale (o a piccoli gruppi) che presenti un progetto didattico capace di valorizzare i contenuti proposti durante il corso. L’esame, in forma orale, prenderà le mosse dall’esposizione e discussione dell’elaborato, al quale lo studente dovrà dimostrare di saper ricondurre le tematiche affrontate sia nelle lezioni frontali sia nel lavoro seminariale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA ALESSI, Sui sentieri del sacro. Introduzione alla filosofia della religione, Las, Roma 1998. BRITO E., Filosofia della religione, Jaca Book, Milano 1993. BUCARO G., Filosofia della religione. Forme e figure, Città Nuova, Roma 1986. ELIADE M., Il sacro e il profano, Boringhieri, Torino 1973. FABRIS A., Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari 1996. FABRIS A., Teologia e filosofia, Morcelliana, Brescia 2004. MARCHETTO M., Il linguaggio religioso fra Analitici e Continentali: rivelazione, prassi ed ermeneutica, in TRENTI Z., (a cura di), Il linguaggio nell’educazione religiosa, Elledici, Leumann (Torino) 2008, pp. 9-58.

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NEWMAN J. H., Scritti filosofici, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2005, NEWMAN J. H., Scritti sull’Università, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2008. NATOLI S., Dio e il divino. Confronto con il cristianesimo, Morcelliana, Brescia 1999. ROTTO R., Il sacro, Feltrinelli, Milano 1980. RINALDI G., Ragione e verità. Filosofia della religione e metafisica dell’essere, Aracne Editore, Roma 2010. SEMINARIO DI BIOETICA Prof. Di Candia Pierdomenico GLI OBIETTIVI E IL METODO DELLA DISCIPLINA Questo corso di bioetica si prefigge lo scopo di presentare gli aspetti di questa nuova disciplina che ha, ormai, assunto una sua autonomia e che pone in essere questioni di fondamentale importanza per l’uomo contemporaneo. Gli studenti avranno a disposizione uno scenario in cui metodologicamente gli argomenti saranno affrontati con un percorso duplice: dagli aspetti fondativi ed epistemologici a quelli applicativi. Ad un’iniziale fase conoscitiva degli argomenti seguirà la possibilità di effettuare ricerche comparate tra le diverse anime della bioetica (dalla filosofia, all’etica, alla scienza). Per ulteriori approfondimenti, si organizzeranno gruppi di studio che effettueranno ricerche bioetiche su riviste specialistiche per offrire un panorama aggiornato delle tematiche contemporanee della bioetica. In definitiva dalla curiosità, alla conoscenza, dall’approfondimento critico alla costruzione di una paideia bioetica. PROGRAMMA DETTAGLIATO

1 - Origine della bioetica e problemi principali della disciplina 2 - La bioetica laica 3 - La Bioetica di ispirazione cattolica 4 - La persona umana e la sua dignità 5 - La salute e la malattia 6 - I diritti del malato 7 - L'embrione umano

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8 - La sperimentazione sugli esseri umani 9 - Ingegneria genetica: aspetti scientifici e giuridici

10 - Ingegneria genetica: principi etici 11 - La donazione 12 - Le cellule staminali 13 - L'aborto 14 - La fecondazione artificiale 15 - Il significato della generazione umana 16 - I trapianti di organi 17 - Eutanasia, accanimento terapeutico e morte degna dell'uomo 18 - Le cure palliative come valida alternativa all'eutanasia 19 - Bioetica e ambiente BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., La Bioetica, Ed. Glossa, Milano 1998. ARAMINI M., Manuale di Bioetica per tutti, Ed. Paoline, Milano 2006. CHIODI M:, Tra cielo e terra, Ed. Cittadella, Assisi 2002. Id., Modelli Teorici in Bioetica, Ed. Franco Angeli 2003. CICCONE L., Storia, principi, questioni, Ed. Ares, Milano 2003. FORIERO G., Bioetica cattolica e Bioetica laica, Ed. Bruno Mondadori, Milano 2005. GOFFI T. - PIANA G., Diakonia (Etica della persona), Ed. Queriniana, Brescia 1983. PESSINA A., Bioetica - L'uomo sperimentale, Ed. Bruno Mondadori, Milano 1999. TETTAMANZI D., Nuova Bioetica cristiana, Ed. Piemme, Casale Monferrato (AL) 2000. DIRITTO CANONICO II (OPZIONALE) Prof.ssa Mauro Franca GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Oggetto del C orso è lo studio storico-giuridico delle relazioni tra la Chiesa e la comunità politica nelle sue diverse articolazioni: lo Stato, le comunità politiche locali, le comunità sovranazionali e la comunità internazionale. Seguirà l’analisi sistematica dei principi canonistici chiamati a orientare i rapporti della Chiesa con la comunità politica. In

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conclusione, verrà riservata una particolare attenzione all’analisi delle tematiche internazionalistiche. PROGRAMMA DETTAGLIATO Analisi del principio dualista cristiano che distingue religione e politica Il principio di autonomia e indipendenza Il principio di libertà religiosa Il principio di eguaglianza La Libertas Ecclesiae I concordati Gli accordi delle Chiese particolari con la comunità politica Le rappresentanze diplomatiche pontificie I legati pontifici La potestà della Chiesa sulle realtà temporali Rapporto fra la Chiesa- popolo di Dio e le realtà secolari Nomina dei titolari degli uffici ecclesiastici Il matrimonio I beni culturali ecclesiastici Rapporti fra la Chiesa e le varie forme di Stato Rapporti fra Chiesa e comunità internazionale Le ragioni storiche e attuali dell’impegno della Chiesa nella comunità internazionale Rapporti tra Chiesa, Santa Sede e Città del Vaticano dal punto di vista internazionalistico Le organizzazioni internazionali cattoliche La questione degli interventi umanitari METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete del proprio vissuto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA BOTTA R., Manuale di diritto ecclesiastico. Valori religiosi e rivendicazioni identitarie nell’autunno dei diritti, Giappichelli, Torino 2008.

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CASUSCELLI G. (ed.), Nozioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G., Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G.– CAVANA P., Conoscere il Diritto Ecclesiastico, Studium, Roma 2007. FINOCCHIARO F., Diritto ecclesiastico, Zanichelli, Bologna 2007. MARGIOTTA BROGLIO F. - MIRABELLI C. – ONIDA F., Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna 2000. MUSSELLI L. – TOZZI V., Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso, Laterza, Roma-Bari 2007. TEOLOGIA PASTORALE GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso affronta gli elementi essenziali dell'azione pastorale (o dell'agire ecclesiale), compresa e radicata all'interno dell'evento e del processo salvifico da cui attinge la sua natura teologica. PROGRAMMA DETTAGLIATO

PARTE I INTRODUZIONE GENERALE 1) NOZIONI FONDAMENTALI 1.1. Il vocabolo “Pastorale” 1.2.Nella Sacra Scrittura 1.3.Nei Padri della Chiesa 1.4. Nella Letteratura ecclesiastica e nel Concilio Tridentino 1.5. Nel Concilio Vaticano II 1.6. L’azione pastorale 2) LA SCIENZA TEOLOGICO – PASTORALE 2.1. L’azione e la prassi 2.2. Il carattere storico della pastorale 2.3. Condizioni storiche del presente: i segni dei tempi 2.4. Le fonti della Teologia Pastorale 2.5. La Teologia Pastorale e le scienze umane 2.6. Il metodo della Teologia Pastorale

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PARTE II: SOGGETTO E OGGETTO DELL’AZIONE PASTORALE 1) IL SOGGETTO DELLA MISSIONE PASTORALE: LA CHIESA VISIBILE, SOCIETA’ GERARCHICAMENTE STRUTTURATA 1.1. I fedeli cristiani 1.2. La costituzione gerarchica della Chiesa 1.2.1. La Chiesa universale: il Romano Pontefice, il Collegio episcopale e gli organi di governo della Chiesa universale 1.2.2. Le chiese particolari: il Vescovo diocesano, l’organizzazione pastorale diocesana. Le strutture di pastorale specializzata. 1.2.3. Le strutture pastorali sovradiocesane. Gli Ordinariati militari, le Prelature personali e gli Ordinariati rituali 1.2.4. La Parrocchia. La pastorale parrocchiale, gli organismi di partecipazione nella Parrocchia. Le aggregazioni di Parrocchie 2) L’OGGETTO DELLA MISSIONE PASTORALE: LA MISSIONE DELLA CHIESA NEL MONDO 2.1. La missione della Gerarchia 2.2. I laici e la santificazione delle realtà terrene 2.3. La vita consacrata e la sua missione 3) STORIA DELL’ATTIVITA’ PASTORALE DELLA CHIESA 1- SINTESI STORICA 3.1.1 Il periodo apostolico 3.1.2 Il periodo patristico 3.1.3 Il periodo medioevale 3.1.4 La Riforma Tridentina 3.1.5 La Riforma del Concilio Vaticano II 2- CENNI SULLA STORIA DELLA TEOLOGIA PASTORALE 3.2.1 La letteratura pastorale 3.2.2 Inizi e primo sviluppo della teologia pastorale 3.2.3 La scuola di Tubinga 3.2.4 La riscoperta della pastorale in Francia: la “Pastoral d’ensemble” 3.2.5 Le correnti attuali PARTE III: TEOLOGIA PASTORALE FONDAMENTALE 1) STUDIO TEOLOGICO DEL MODELLO DI AZIONE PASTORALE

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1.1 Introduzione 1.2. I presupposti dogmatici 1.2.1 Il mistero di Cristo: Cristo, via della Chiesa 1.2.2. Il mistero dell’uomo: l’uomo via della Chiesa 1.2.3. Il mistero della Chiesa: l’autocomprensione della Chiesa nell’azione pastorale 1.2.3.1. Chiesa Popolo di Dio 1.2.3.2. Chiesa Sposa e Madre 2) STRUTTURA DELL’AZIONE PASTORALE 2.1. L’annuncio del Mistero: la predicazione 2.1.1. La Parola di Dio 2.1.1.1 La Parola di Dio nella Storia della Salvezza 2.1.1.2 Gesù Cristo, Parola di Dio 2.1.1.3 La Parola di Dio nel tempo della Chiesa 2.1.2 La Parola della Chiesa 2.1.2.1 Il contenuto della predicazione 2.1.2.2 Finalità e forme dell’annuncio a) Finalità noetica e pragmatica b) Modalità Kerigmatica, catechetica, omiletica 2.1.2.3 L’efficacia dell’annuncio 2.1.2.4 Le fonti della predicazione 2.1.2.5 L’annuncio nell’attività pastorale della Chiesa 2.2 La celebrazione del Mistero: l’azione liturgica 2.2.1 Il carattere pastorale della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II 2.2.1.1 La partecipazione attiva 2.2.1.2 Il legame Fede-Liturgia-Vita 2.2.1.3 La pastorale liturgica 2.2.2 Pastorale dei Sacramenti 2.2.3 La preghiera liturgica e la pietà personale 2.2.3.1 La Preghiera 2.2.3.2 La vita morale come culto spirituale 2.3 La testimonianza del Mistero 2.3.1 La testimonianza e l’apostolato 2.3.1.1 La testimonianza della fede mediante la parola e l’esempio di vita cristiana 2.3.1.2 I mezzi di comunicazione sociale 2.3.2 La catechesi: natura e finalità 2.3.3 La direzione spirituale e l’accompagnamento spirituale: natura e finalità 2.3.4 Il servizio 2.3.4.1 Le opere di misericordia

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2.3.4.2 L’adempimento dei propri doveri ecclesiali, sociali, professionali, familiari, come servizio a Dio e al prossimo METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete di vissuto di fede. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

LANZA S., Introduzione alla Teologia Pastorale. Teologia dell'azione ecclesiale, Queriniana, Brescia 1989. Id., La parrocchia in un mondo che cambia – Situazioni e prospettive, OCD, Roma 2003. Id., Convertire Giona – Pastorale come progetto, OCD, Roma 2005. MIDALI M., Teologia pratica. Cammino storico di una riflessione fondante e scientifica, vol. I, LAS, Roma 2005. PINTOR S., L'uomo via della Chiesa. Manuale di teologia pastorale, EDB, Bologna 2006. (Questo manuale di teologia pastorale viene indicato come testo di riferimento per il corso) SANTAGIULIANA A., Parrocchia Territorio Unità pastorali, EDB, Bologna 2003. SANDRIN L., Fragile vita. Lo sguardo della teologia pastorale, ed. Camilliane, Torino 2005. LETTERATURA RELIGIOSA (OPZIONALE) GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso si propone di approfondire la conoscenza delle principali opere di ispirazione religiosa della letteratura italiana ed europea dal periodo immediatamente successivo al Medioevo fino ai nostri giorni. Una particolare attenzione verrà data al periodo più vicino a noi, la cui letteratura è a torto creduta distante dalla cultura religiosa, individuando

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opere di chiara finalità apologetica o che presentano importanti elementi religiosi. PROGRAMMA DETTAGLIATO La cultura religiosa e la nascita della letteratura. Il Duecento: S. Francesco, Jacopone da Todi, le visioni dell’Oltretomba (Bonvesin de la Riva e Giacomino da Verona). Il Trecento: la Divina Commedia di Dante e la “commedia umana” di Boccaccio; il Quattro ed il Cinquecento tra umanesimo e spirito religioso (Tasso); Il Seicento: Giovan Battista Marino, calunniato poeta della Controriforma; il Settecento di Metastasio, poeta cesareo. L’Ottocento tra rivoluzione e controrivoluzione: l’opposizione letteraria all’attacco anticlericale. La situazione politica e letteraria italiana all’indomani della Rivoluzione francese. Monti e la Basvilliana. La cultura italiana dopo la Restaurazione. Il Conte Monaldo Leopardi ed il Principe di Canosa: giornalismo e “scritti sani”. Gli anni del Risorgimento; Manzoni e gli elementi religiosi ne I promessi sposi. L’opera dell’abate Antonio Bresciani. La critica di De Sanctis e sue conseguenze nella cultura italiana. Il Novecento religioso: da Carlo Alianello ad Eugenio Corti. Il teatro religioso contemporaneo: Enrico Annibale Butti e Diego Fabbri. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione inerente la lettura di un’opera letteraria. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BAFFETTI G.-DELCORNO C., Sotto il cielo delle scritture. Bibbia, retorica e letteratura religiosa (secc. XIII-XVI). Atti del Colloquio (Bologna, 16-17 novembre 2007), Olschki, Firenze 2009. BAGORDO AGOSTINO, Note propedeutiche per una lettura religiosa della letteratura contemporanea, Vivere In, Roma 1993. GIANANDREA DE ANTONELLIS (a cura di), Il libro del Gigante Moramte, Dimedia, Benevento 2006.

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ORAZIO GNERRE E GIANANDREA DE ANTONELLIS, Kultur. Panorama storico culturale della letteratura italiana, Il Chiostro, Benevento 2007. VAIANI CELESTINO, Tra disperazione e speranza. Testimonianze della letteratura italiana dei secoli XIX e XX in una ricerca religiosa scolastica, Queriniana, Brescia 1980. LABORATORIO DI STORIA DELLA CHIESA LOCALE (OPZIONALE) Prof. Manzoli Consuelo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Lo scopo del corso è di verificare la risposta che la Chiesa riesce ad offrire, spesso dopo profondi ripensamenti interni, al maturare di processi di mutamento epocale, a partire dalla Riforma protestante, il concilio di Trento e il nascere di differenti espressioni del potere e del pensiero politico sino alla secolarizzazione e, oggi, ai processi di globalizzazione. Inoltre si tenterà di mostrare come le vicende di una Chiesa locale siano parte integrante dei più ampi processi che coinvolgono la Chiesa universale e possano essere assunte come punto di partenza per lo studio storico delle istituzioni ecclesiastiche. PROGRAMMA DETTAGLIATO

I presupposti alla formazione della diocesi e le dinamiche ecclesiali interne con i risvolti della vita sociale, politico-amministrativa nel territorio. Proposta dei lineamenti religiosi, missionari della diocesi nell’orizzonte storico-culturale e geografico. METODOLOGIA ADOTTATA

Utilizzo di strumenti attinenti al campo della storiografia con approfondimenti interattivi. Modalità di verifica: Valutazione del grado e della qualità di appropriazione conoscitiva come pure degli approfondimenti personali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

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I testi verranno indicati dal docente durante il corso. TEOLOGIA DELLE RELIGIONI GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone l’obiettivo di offrire allo studente in teologia la conoscenza dei contenuti delle Religioni, indicando il porsi del Magistero della Chiesa nei secoli, a partire dalla Bibbia, per quanto concerne la salvezza, e quindi le modalità possibili di annuncio e di dialogo con tutte le Religioni. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Che cosa è la Teologia delle Religioni. La necessità della Teologia delle Religioni. La necessità della Chiesa e i princìpi salvifici. Religioni e Salvezza: contributi della Teologia delle Religioni; Storia della salvezza in ognuna delle Grandi Religioni; La Salvezza nella Bibbia e, in particolare, nel Magistero; La questione della “ragionevolezza” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione della “moralità” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione dello “straordinario” nelle religioni: criteri di discernimento. Il valore esclusivo del miracolo apologetico. Dalla Teologia delle Religioni alle teologie delle religioni (le eterodosse posizioni riguardo alla salvezza sorte nelle più recenti posizioni teologiche). I nuovi movimenti religiosi; Studio dei documenti: Nostra Aetate; Dignitatis Humanae; Ad Gentes; Il dialogo interreligioso e le sue modalità. METODOLOGIA ADOTTATA

Esposizione dei contenuti con lezioni frontali, integrate da qualche dispensa. Modalità di verifica: Esame orale.

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BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

Indicazioni del docente durante il corso. AA.VV., Le vie del dialogo. Teologia e prassi, Ed. Esperienze, Fossano (Cn) 2009. GNERRE C., Dio è Cattolico!, Un itinerario per capire la veridicità del cattolicesimo, Chieti 2009 Id., L’unicità del Cristianesimo, Chieti 2007 Id., Studiare le religioni per rafforzare la Fede, Benevento 2005. SELVADAGI P., Teologia, religioni, dialogo, Lateran University Press, Roma 2009. LINGUA FRANCESE Prof.ssa Giacolone Carla GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso mira a fornire agli studenti una buona competenza linguistica nella comprensione e nella produzione sia orale che scritta nonché a fare acquisire dei contenuti attraverso letture di testi in lingua francese di natura sociale e culturale. Si cercherà poi di approfondire problematiche di pregnante attualità attraverso letture scelte in lingua francese. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Il corso di Francese è strutturato secondo i livelli di certificazione del DELF (Diplome d’Etudes en Langue Française). Il livello A1 e A2 è composto da 12 Unités. Ogni Unité è suddivisa in 4 sezioni: 1ª sezione: Comunicare C 2ª sezione: In Viaggio V 3ª sezione: Grammatica G 4ª sezione: Dizionario D METODOLOGIA ADOTTATA Lettura, traduzione e commento di brani in lingua francese.

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BIBLIOGRAFIA PROPOSTA PARODI L.-VALLACO M., Grammathèque. Grammatica contrastiva per Italiani, Cideb Editrice, Genova 2003. Lettura ed analisi del testo in Lingua Francese: “Histoire d’une Ame -Sainte Therèse de l’Enfant Jésus” (pagine scelte). SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Prof. Grieco Giovanni Paolo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso vuole introdurre ai temi della comunicazione, faccia a faccia e mediata, nella vita quotidiana e nel mondo virtuale. L'approccio che si seguirà privilegerà l'apprendimento concettuale e l'applicazione metodologica ed empirica dei concetti alle diverse realtà studiate. Accanto ad una introduzione teorica, verranno pertanto proposti elementi relativi all'etnografia della vita quotidiana ed esercitazioni relative ai temi trattati. Le principali aree tematiche che verranno toccate saranno le seguenti: l'analisi delle cornici dell'interazione; la sociologia della performance; la comunicazione interculturale; la comunicazione virtuale; l'etnografia della vita quotidiana. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Nel primo periodo verranno trattati principalmente i temi relativi ai primi due punti e, in particolare: - il mondo sociale come costruzione sociale; - la prospettiva interazionista; - il mondo della vita quotidiana; - le cornici dell'interazione; - le norme dell'interazioni; - i rituali della vita quotidiana; - sociologia della performance; - spazio e tempo come unità simboliche; - ruoli, stigmi e identità. Per quanto riguarda la seconda parte del corso si prenderanno in particolare in considerazione le seguenti aree tematiche:

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- web 2.0 e costruzione dell'identità: i blog; - la comunicazione virtuale; - le metodologie della vita quotidiana: etnografia, grounded theory; - l'analisi della conversazione; - la comunicazione interculturale. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede il coinvolgimento dei partecipanti per una ricerca attiva, con alcune sperimentazioni negli ambienti tipici della comunicazione e con delle verifiche periodiche. Il colloquio d’esame verterà sui contenuti proposti, sulla base anche di letture personali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

ROMANIA V., Le cornici dell'interazione, Liguori, dicembre 2008. WATZLAWICK P., PAUL J. H., JANET H. e JACKSON D D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, tutte le edizioni. Una monografia a scelta fra le seguenti: DRUSIAN M., Acrobati nello spazio magico. L'esperienza degli adolescenti in chat, Guerini, 2005. GIORDANO V. e PARISI S., Chattare, Meltemi, Roma, 2007. MONACI S., La conoscenza on line: logiche e strumenti,Carocci, 2008. Libri relativi alle esercitazioni verrano consigliati durante il corso, come letture facoltative. SEMINARIO DI RELIGIOSITA’ POPOLARE Prof. Tommasini Nicola DESCRIZIONE DEL CORSO

Durante lo svolgimento del seminario saranno affrontati i seguenti temi: Rapporto dell’uomo con il divino per la realizzazione umana; Religione come fondamento dell’uomo e religiosità popolare come rapporto uomo-Dio nella comunità: L’appartenenza religiosa, il sentimento, la devozione, i riti, le credenze; Aspetti positivi e negativi della religiosità popolare, distinzione con la liturgia, ruolo delle tradizioni; La valenza del pellegrinaggio (Terra santa, Roma e i santuari europei); L’esperienza

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delle confraternite; Pietà e devozione mariana secondo il Magistero della Chiesa. METODOLOGIA ADOTTATA Gli studenti dovranno elaborare una tesina su culto, feste e tradizioni dei propri paesi cercando di fare una lettura critica del fenomeno alla luce dei documenti magisteriali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

CESAREO V., CIPRIANI C., GARELLI F., LANZETTI C., ROVATI G., La religiosità popolare in Italia, Miiano, Mondadori 1995. GARELLI G., Forza della religione e debolezza della fede, Bologna, Il Mulino 1996. PADIGLIONE V.- RICCIO A., Preghiere e grazie. Per una etnografia delle forme di religiosità popolare contemporanea, Edizioni Kappa, Roma 2004. TOMMASINI N., Evangelizzare la Religiosità Popolare, Ecumenica Editrice, Bari 1994. Id., Folklore, magia, mito o religiosità popolare ?, Ecumenica Editrice, Bari 1980. Id., Lucania sacra, Venosa 1986. NUOVI FENOMENI RELIGIOSI Prof. Tommasini Nicola DESCRIZIONE DEL CORSO

Lo scopo del seminario è quello di far conoscere allo studente alcune categorie di base per interpretare i movimenti religiosi presenti oggi nella società. In particolare verranno affrontate alcune categorie alle quali si richiamano oggi i movimenti e i loro critici: fondamentalismo, integrismo, sette, nuovi culti. Verranno infine analizzate la terminologia, la tipologia, l’origine dei nuovi movimenti religiosi e ragioni della loro diffusione, i problemi e le sfide posti dai nuovi movimenti religiosi e la risposta pastorale della Chiesa. METODOLOGIA ADOTTATA

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Gli studenti dovranno elaborare una tesina sui movimenti religiosi presenti nel proprio territorio. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA DI MARZIO R.-INTROVIGNE M., ABC dei nuovi movimenti religiosi, Ed. Paoline, Torino 2008. FIZZOTTI EUGENIO, Sette e nuovi movimenti religiosi, Ed. Paoline, Torino 2007. SEGRETARIATO PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO DELLA CEI, Nota pastorale L’impegno pastorale della chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, 30 maggio 1993. SEGRETARIATO PER L’UNIONE DEI CRISTIANI - SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI - SEGRETARIATO PER I NON CREDENTI - PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA CULTURA, Rapporto provvisorio Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi. Sfida pastorale, EDB, Bologna 1986. INTROVIGNE MASSIMO, Il sacro postmoderno. Chiesa, relativismo e nuovi movimenti religiosi, Gribaudi, Milano 1996. TOMMASINI NICOLA, Il sacro tra alternatività e sommersione, Potenza 1996. VERNETTE J., Nuove Spiritualità e nuove saggezze, Messaggero, Padova 1999. LABORATORIO DI INFORMATICA E DELLA COMUNICAZIONE RELIGIOSA Prof. Grieco Giovanni Paolo DESCRIZIONE DEL CORSO Il laboratorio di informatica si propone di evidenziare la differenza e le problematiche tra gli enti di conservazione tradizionali quali la Biblioteca e l’Archivio e una Biblioteca e un Archivio digitale. Affronta, inoltre, attraverso l’utilizzo degli strumenti telematici, tramite i collegamenti con Internet, interrogando gli opac e i metaopac, il recupero di cataloghi della bibliografia conservata nelle biblioteche italiane e non; il recupero di documentazione conservata in archivi e digitalizzata.

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PROGRAMMA DETTAGLIATO Il laboratorio della Comunicazione Religiosa è articolato in due parti: PARTE STORICA: La comunicazione sociale nei documenti della Chiesa: l'epoca moderna, il periodo precedente al Concilio Vaticano II, il Decreto conciliare “Inter mirifica”. Breve profilo storico degli organismi della Santa Sede preposti alle comunicazioni sociali. I documenti del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. PARTE SISTEMATICA: I principi dottrinali della comunicazione. Obiettivi della comunicazione. La Chiesa e l’informazione. La comunicazione all’interno della Chiesa. Doveri e diritti nell’uso dei mass media. L’uso dei mass media nell’azione specifica della Chiesa: il dialogo tra la Chiesa ed il mondo, il dialogo interreligioso, il dialogo ecumenico, la catechesi, la pastorale ordinaria. Formazione dei cristiani all’uso dei mass media (tre livelli). I principi della comunicazione istituzionale nella Chiesa. Considerazioni sui singoli media: il cinema, la televisione, la radio, internet. Piani pastorali in materia di comunicazione e ruoli specifici di Uffici e strutture all’interno della Chiesa. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

ARALDI A.- SCIFO B., Internet e l'esperienza religiosa in rete, Vita e Pensiero, 2002. EILERS FRANZ-JOSEF, GIANNATELLI ROBERTO (a cura di), Chiesa e comunicazione sociale: i documenti fondamentali, LDC, Leumann (TO) 1996. CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA, Orientamenti per la formazione dei futuri sacerdoti circa gli strumenti della comunicazione sociale, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1986. N. B.: Il docente indicherà durante il corso i titoli di alcuni documenti magisteriali. TEOLOGIA, LITURGIA E ARTE

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Prof.ssa Roversi Maria GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso intende fornire una documentata consapevolezza del problematico rapporto tra l’arte contemporanea e il “sacro”, nel cammino storico e culturale compiuto dalla Chiesa nel corso del XX secolo. L’analisi di alcune opere e di temi specifici potrà fornire chiavi di lettura critica per avvicinare il mondo dell’arte contemporanea, comunemente percepito come difficilmente accessibile. Infine si offre l’opportunità di una verifica iniziale di piste di ricerca che potrebbero essere sviluppate in seguito. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede lezioni frontali, attività seminariali d’aula, incontri con visiting professor. Ad opportuna integrazione si proporrà la visione dal vivo di opere in occasione di eventi espositivi previsti nel periodo di svolgimento del seminario, assieme alla partecipazione a qualche convegno o conferenza di particolare attinenza con i temi trattati nel corso. Gli studenti dovranno preparare una tesina su un argomento da concordare con il docente. L’ultimo incontro del corso sarà riservato agli studenti che potranno presentare agli altri partecipanti il proprio lavoro. L’elaborato scritto costituisce la modalità di verifica del corso, il quale dopo essere stato consegnato al docente verrà discusso durante il colloquio finale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA CHENIS C., Fondamenti teorici dell’arte sacra. Magistero post-conciliare, LAS, Roma 1991. GIOVANNI PAOLO II, Lettera agli artisti, in AAS 91 (1999-B), 1155-1172. MONTINI G.B., L’arte sacra futura, in Arte Sacra 1 (1931), 39-45. PAOLO VI, Su l’arte e agli artisti. Discorsi, messaggi e scritti (1963-1978), Istituto Paolo VI – Edizioni Studium, Brescia-Roma 2000. VERDON T., L’arte cristiana in Italia, III, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2008, 265-381.

ANNUNCIO E CULTURA: LE SFIDE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE (OPZIONALE) Prof. Santorsola Leonardo

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GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA La religiosità popolare, nella sua multiforme realtà sociale, psicologica e antropologica, interpella la missione e tutti i soggetti dell'evangelizzazione perché non la si sottovaluti, ma la si consideri per quello che veramente è, ossia una preziosa risorsa che incarna in maniera personale la religiosità più generale di un popolo, di una nazione, di un gruppo. Tra i vari approcci possibili, la rivista ha scelto quello fenomenologico-teologico, dando la parola innanzi tutto all'esperienza antropologica e alle sue espressioni sia individuali che sociali, con i mutamenti e la continuità che le contraddistinguono; e, quindi, alla teologia per una valutazione dei suoi limiti e potenzialità in ordine alla missione. PROGRAMMA DETTAGLIATO Il Magistero pontificio e la religiosità popolare Decreto Conciliare AD GENTES Evangelizzare la Religiosità Popolare: documento della Congregazione Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni. BIBLIOGRAFIA Dispense del docente. PAOLO VI, L'evangelizzazione nel mondo contemporaneo, 8 dicembre 1975, EV 5, n. 1644. GIOVANNI PAOLO II, V Centenario dell'evangelizzazione del Nuovo Mondo, 29 giugno 1990, EV 12, n. 333. GIOVANNI PAOLO II, La Catechesi nel nostro tempo, 16 ottobre 1979, EV 6, n. 1890. COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, Fede e inculturazione, 8 ottobre 1988, EV 11, n. 1397.

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CONGREGAZIONE CULTO DIVINO E DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Evangelizzare la religiosità popolare, LEV, Città del Vaticano, 2000. CORSO DI TEOLOGIA DEL LAICATO (OPZIONALE) GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il presente corso si prefigge di dare seguito all’intenzione del concilio Vaticano II di restituire piena dignità alla condizione laicale, perseguendo l’obiettivo programmatico di una definizione positiva della vocazione e missione dei fedeli laici. Negli ultimi decenni, infatti, la condizione dei fedeli laici ha conosciuto rilevanti novità in ordine al riassetto dei compiti pastorali e alla qualità delle relazioni che intessono il vissuto ecclesiale. Trasformazioni ancora più consistenti si sono prodotte, poi, sul versante sociale e politico, se è vero che la collocazione del laicato cattolico e la sua visibilità nell’odierno scenario storico-civile appaiono sempre più problematiche. Da tale prospettiva si avverte l’urgenza di inaugurare un nuovo approccio alla figura dei laici che consideri la loro vocazione e missione a partire dal vissuto storico concreto. Il corso di Teologia del laicato, dunque, intende analizzare la vicenda di maturazione dell’identità e del ruolo dei laici a partire dalla Scrittura e dalla tradizione ecclesiale, per poi mettere a punto lo sviluppo conciliare e postconciliare. PROGRAMMA DETTAGLIATO 2. La dottrina sul laicato fino al Vaticano II - Nella Bibbia - Nella storia - Definizione del laico cristiano - La secolarità dimensione essenziale del laico cristiano - Partecipazione dei laici all’unico sacerdozio di Cristo - La missione che i laici hanno in comune con tutta la chiesa - Campi, modi e gradi di collaborazione diretta dei laici con la gerarchia

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- Missione specifica dei laici e loro autonomia relativa - La spiritualità propria dei laici 2. Gli sviluppi posteriori al Vaticano II - Per il superamento della categoria “laicato” in ecclesiologia - Per l’assunzione della “laicità” come dimensione di tutta la chiesa METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA ANGELINI G. – AMBROSIO G., Laico e cristiano, Genova 1987. CAMPANINI G., Il laico nella chiesa e nel mondo, Bologna 1999. CANOBBIO G., Laici e cristiani? Elementi storico-sistematici per una descrizione del cristiano laico, Brescia 19972. DE GIORGI F., Il brutto anatroccolo, Il laicato cattolico italiano, Milano, 2008. FORTE B., Laicato e laicità, Casale Monferrato 1986. LABOA J. M., I laici nella vita della Chiesa, Milano, 1993. LAZZATI G., Il laico, Roma 1986. MALNATI E., Teologia del laicato, Trieste 1992. SEMERARO M., Con la chiesa nel mondo. Il laico nella storia, nella teologia, nel Magistero, Roma 1991. SEMERARO M., Il laico nella vita della Chiesa, Roma, 1990. ZAMBON G., Laicato e tipologie ecclesiali. Ricerca storica sulla “Teologia del laicato” in Italia alla luce del Vaticano II (1950-1980), Roma 1991. Documenti del Vaticano II: Lumen Gentium IV, Apostolicam Actuositatem; GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici.

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FILOSOFIA E ANTROPOLOGIA DEL TERRITORIO (OPZIONALE) Prof. La Rocca Michele GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA La specificità della ricerca filosofico-antropologica mira a stabilire un corretto equilibrio tra i luoghi e le strutture insediate sul territorio dove l’uomo lascia i segni del proprio passaggio. Il territorio ne conserva traccia che riconduce a panorami economici e sociali su cui il tempo ha scritto la storia. La finalità del corso è quella di cogliere attraverso la ricerca i segni del lavoro dell’uomo che dall’agro si trasferisce all’urbano, attraverso processi economici che rispondono a modelli di vita codificati, carichi di valenze semantiche che si configurano nella collettività producendo una nuova cultura. La valorizzazione dell’identità culturale, storica e morfologica del territorio pertanto va esplicata attraverso lo studio degli antichi rioni Sassi di Matera. Il corso vuole contribuire a consolidare la consapevolezza della necessità di un’attenta analisi del tessuto antropologico. La lettura filosofica dei rioni Sassi evidenzia l’attività e il vissuto della comunità, grazie ai segni possiamo leggere i rapporti che l’uomo ha intrattenuto con l’ambiente, nonché i rapporti di uomini con gli spazi periferici in cui ha costruito case, rifugi temporanei, strade e sentieri. PROGRAMMA DETTAGLIATO MODULO 1 – Un viaggio intorno all’uomo: l’antropologia 5. L’uomo come elaboratore di cultura 6. I termini del problema: le discipline antropologiche 7. L’antropologo a lavoro: la ricerca sul campo 8. Noi e gli altri MODULO 2 - La società urbana 5. Alla ricerca di una definizione 6. La città nella storia: dai villaggi neolitici ad oggi 7. La città: un ecosistema precario 8. La vita urbana e le sue implicazioni psicologiche MODULO 3 - Spiritualità e religione 7. Il sacro tra magia, simboli e riti

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8. La dimensione rituale 9. Il senso della religione 10. Molti dei o uno solo? 11. Magia e religione 12. La forza dei simboli religiosi METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni.

BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA. VV., Le pietre degli dèi, Catalogo della mostra, Bergamo 1994. D'ANNA V., L'uomo fra natura e culture. Arnold Gehlen e il moderno, Clueb, Bologna 2001. GATTINI G., Notizie storiche sulla Città di Matera, Napoli 1882, ristampa Matera 1997. GEHLEN A, Prospettive antropologiche. L’uomo alla scoperta di sé, Il Mulino, Bologna 2005. NELLI N.D., Cronaca di Matera, cap. XIV, Matera, Biblioteca Museo Nazionale “Ridola”, Fondo Gattini. PANSERA M. T., L'Uomo progetto della natura. L'antropologia filosofica di A. Gehlen, Edizioni Studium, Roma 1990. PANSERA M. T., Antropologia filosofica. La peculiarità dell’umano in Scheler, Gehlen, Plessner, Bruno Mondatori, Milano 2001. ROTA L., TOMMASELLI M., CONESE F., Storia di una Città, Matera, BMG, Matera 1986 VOLPE F.P., Memorie istoriche profane e religiose su la Città di Matera, Napoli 1818, rist. Bologna 1978. CORSO DI ICONOLOGIA BIBLICA GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il laboratorio si propone di fornire una informazione sul metodo della ricerca iconografica, sui diversi orientamenti esistenti e sul contributo alla

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conoscenza storico-artistica. Si darà inoltre una conoscenza essenziale dei principali temi dell’iconografia. PROGRAMMA DETTAGLIATO Una prima parte di carattere generale analizzerà la dimensione funzionale degli oggetti figurativi e il loro rapporto tra la destinazione d’uso e i temi iconografici che li contraddistinguono. Si analizzeranno i principali repertori iconografici e le fondamentali fonti letterarie chiarendo l’uso e l’utilizzo degli stessi nell’ambito delle ricerche specifiche. Saranno pure analizzati i principali schemi iconografici sacri e profani utilizzati entro un arco cronologico tendenzialmente ampio sebbene con una attenzione particolare al periodo medievale. La seconda parte del laboratorio riguarderà lo studio delle raffigurazioni degli spazi sacri, degli oggetti cioè che furono commissionati per la decorazione degli edifici sacri nel corso del medioevo, del loro utilizzo e del contenuto iconografico. METODOLOGIA ADOTTATA

Il laboratorio prende in esame e analizza una serie di testi figurativi antichi, medioevali e rinascimentali, rintracciandone le fonti ed i significati concettuali e formali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BOEHM G., La svolta iconica, Roma, Meltemi 2009. DROBOT G., La lettura delle icone, EDB, Bologna 2000. DANTO A., La storicità dell’occhio, Roma, Armando, 2007. USPENSKIJ L., La teologia dell’icona. Storia e iconografi a, La Casa di Matriona, Milano 1995, rist. 2009. CORSO DI AGIOGRAFIA Prof. Manzoli Consuelo CONTENUTI E OBIETTIVI Il corso intende introdurre gli studenti alla specificità storica e storiografica della disciplina agiografica, mettendo gli stessi in

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condizione di interpretare in modo metodologicamente corretto casi storici e rispettive fonti che abbiano al centro il riconoscimento della santità e il culto dei santi. Gli studenti verranno aiutati ad impadronirsi degli strumenti critici e della consapevolezza necessaria a impostare e condurre una ricerca delle fonti agiografiche in chiave storica. Nella seconda parte del corso si prevede un lavoro diretto di analisi di alcune agiografie per verificarne l’autenticità storica ed individuarne l’aspetto leggendario. PROGRAMMA DETTAGLIATO I. Elementi di storia dell'agiografia dai Bollandisti agli indirizzi attuali e lineamenti metodologici. II. Fonti liturgiche greche e latine; Generi letterari: atti dei martiri; biografia cristiana; traslazioni e raccolte di miracoli. La formazione della leggenda; il lavoro degli agiografi. III. Origine e sviluppo del culto dei santi. Santità riconosciuta. Processo di canonizzazione. IV. Lettura e analisi di alcune vite di santi. METODOLOGIA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., Santità, culti, agiografia. Temi e prospettive, Atti del primo convegno di studio dell’Associazione italiana per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia (Roma, 24-26 ottobre 1996), a cura di Sofia Boesh Gajano, Viella ed., Roma 1997. BASTIAENSEN A., Introduzione ad Atti e passioni dei martiri, Fond. Valla, Milano 1987. BENVENUTI, BOESCH GAJANO, DITCHFIELD, RUSCONI, SCORZA BARCELLONA,

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BOESCH GAJANO S., Santità, culti, agiografia. Temi e prospettive, Viella, Roma 1997. DELEHAYE H., Leggende agiografiche, Libreria editrice fiorentina, Firenze 1987. GOLINELLI P., Bibliografia agiografica italiana, 1976-1999, Viella, Roma 2001. GRÉGOIRE R., Manuale di agiografia. Introduzione alla letteratura agiografica, Fabriano 1987. JACOPO DA VARAGINE, Leggenda aurea, Libreria editrice fiorentina, Firenze 2005. SAXER V., La ricerca agiografica dai Bollandisti in poi, "Augustinianum" 24 (1984), pp. 333-345. ZARRI, Storia della santità nel cristianesimo occidentale, Viella, Roma 2005.

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PROGRAMMI DEL BIENNIO INDIRIZZO DI ARCHITETTURA, ARTI SACRE E LITURGIA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE RELIGIOSE CORSO DI ICONOLOGIA BIBLICA GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il laboratorio si propone di fornire una informazione sul metodo della ricerca iconografica, sui diversi orientamenti esistenti e sul contributo alla conoscenza storico-artistica. Si darà inoltre una conoscenza essenziale dei principali temi dell’iconografia. PROGRAMMA DETTAGLIATO Una prima parte di carattere generale analizzerà la dimensione funzionale degli oggetti figurativi e il loro rapporto tra la destinazione d’uso e i temi iconografici che li contraddistinguono. Si analizzeranno i principali repertori iconografici e le fondamentali fonti letterarie chiarendo l’uso e l’utilizzo degli stessi nell’ambito delle ricerche specifiche. Saranno pure analizzati i principali schemi iconografici sacri e profani utilizzati entro un arco cronologico tendenzialmente ampio sebbene con una attenzione particolare al periodo medievale. La seconda parte del laboratorio riguarderà lo studio delle raffigurazioni degli spazi sacri, degli oggetti cioè che furono commissionati per la decorazione degli edifici sacri nel corso del medioevo, del loro utilizzo e del contenuto iconografico. METODOLOGIA ADOTTATA

Il laboratorio prende in esame e analizza una serie di testi figurativi antichi, medioevali e rinascimentali, rintracciandone le fonti ed i significati concettuali e formali. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BOEHM G., La svolta iconica, Roma, Meltemi 2009.

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DROBOT G., La lettura delle icone, EDB, Bologna 2000. DANTO A., La storicità dell’occhio, Roma, Armando, 2007. USPENSKIJ L., La teologia dell’icona. Storia e iconografi a, La Casa di Matriona, Milano 1995, rist. 2009. LABORATORIO DI ICONOLOGIA E ICONOGRAFIA

CONTENUTI E OBIETTIVI L’icona oltre che essere un’arte religiosa, nella sua essenza è un’arte teologica. Sorta sin dalle origini del cristianesimo e dai secoli delle persecuzioni, arricchita dalla difficile ricerca dogmatica dei concili, purificata dalla persecuzione iconoclastica, fa parte della vita interiore della Chiesa in quanto affonda le sue radici nel Vangelo e nella liturgia. “…poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza ….e lo annunziamo anche a voi ” (cfr. 1 Gv 1, 1-3). Dio rivela il suo volto umano, la Parola diviene oggetto di contemplazione, l’Invisibile si rivela nel visibile, per questo l’icona rende testimonianza del carattere visivo della Parola e si costituisce parte essenziale del cristianesimo. Attraverso l’esperienza di un percorso iconografico si intende promuovere la consapevolezza che l’uomo attraverso il linguaggio delle immagini:

• può esprimere Dio • può testimoniare la sua fede.

Dal punto di vista didattico si prevedono due percorsi: uno teorico che prevede la storia e la teologia dell’icona; un laboratorio per i preparativi tecnici e per l’esecuzione di un’icona.

PROGRAMMA – PARTE TEORICA

1. Storia dell’icona - L’immagine presso i primi cristiani - l’immagine nel giudaismo - l’immagine presso i greci - l’immagine nell’impero romano

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- l’arte delle catacombe - l’arte della Chiesa costantiniana - il periodo iconoclasta - i concili ecumenici sulla controversia cristologica

2. Elementi di una teologia dell’icona - Teologia della presenza; fondamento biblico dell’icona - L’immagine come partecipazione al divino

3. Elementi di estetica

- le strutture geometriche; le proporzioni del corpo umano - i colori e i loro significati

Laboratorio – parte pratica Le ventiquattro complessive previste per il laboratorio saranno suddivise in sei lezioni di quattro ore accademiche ciascuna. I preparativi tecnici riguarderanno:

- materiali da utilizzare - preparazione della tavoletta - grafia - esecuzione dell’icona

METODOLOGIA Si prevede una prova attitudinale prima di iniziare la parte esecutiva dell’icona, alcuni partecipanti al laboratorio, invece di dipingere potrebbero approfondire l’argomento con elaborati, tesine. Al termine del lavoro si prevede la benedizione delle icone, (possibilmente secondo il rito ortodosso), per indicare l’accettazione da parte della Chiesa dell’opera che diviene così una sorgente di grazia per coloro che la guardano. In questo ultimo atto, dopo la preparazione della tavola e l’impegno nella pittura, sostenuti dal desiderio di rendere visibile la “Bellezza”, l’icona trova il suo compimento. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BOEHM G., La svolta iconica, Roma, Meltemi 2009. DROBOT G., La lettura delle icone, EDB, Bologna 2000.

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DANTO A., La storicità dell’occhio, Roma, Armando, 2007. USPENSKIJ L., La teologia dell’icona. Storia e iconografia, La Casa di Matriona, Milano 1995, rist. 2009. Saranno fornite dispense durante le lezioni. CORSO DI AGIOGRAFIA Prof. Manzoli Consuelo CONTENUTI E OBIETTIVI Il corso intende introdurre gli studenti alla specificità storica e storiografica della disciplina agiografica, mettendo gli stessi in condizione di interpretare in modo metodologicamente corretto casi storici e rispettive fonti che abbiano al centro il riconoscimento della santità e il culto dei santi. Gli studenti verranno aiutati ad impadronirsi degli strumenti critici e della consapevolezza necessaria a impostare e condurre una ricerca delle fonti agiografiche in chiave storica. Nella seconda parte del corso si prevede un lavoro diretto di analisi di alcune agiografie per verificarne l’autenticità storica ed individuarne l’aspetto leggendario. PROGRAMMA DETTAGLIATO I. Elementi di storia dell'agiografia dai Bollandisti agli indirizzi attuali e lineamenti metodologici. II. Fonti liturgiche greche e latine; Generi letterari: atti dei martiri; biografia cristiana; traslazioni e raccolte di miracoli. La formazione della leggenda; il lavoro degli agiografi. III. Origine e sviluppo del culto dei santi. Santità riconosciuta. Processo di canonizzazione. IV. Lettura e analisi di alcune vite di santi. METODOLOGIA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico

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proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA.VV., Santità, culti, agiografia. Temi e prospettive, Atti del primo convegno di studio dell’Associazione italiana per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia (Roma, 24-26 ottobre 1996), a cura di Sofia Boesh Gajano, Viella ed., Roma 1997. BASTIAENSEN A., Introduzione ad Atti e passioni dei martiri, Fond. Valla, Milano 1987. BENVENUTI, BOESCH GAJANO, DITCHFIELD, RUSCONI, SCORZA BARCELLONA, BOESCH GAJANO S., Santità, culti, agiografia. Temi e prospettive, Viella, Roma 1997. DELEHAYE H., Leggende agiografiche, Libreria editrice fiorentina, Firenze 1987. GOLINELLI P., Bibliografia agiografica italiana, 1976-1999, Viella, Roma 2001. GRÉGOIRE R., Manuale di agiografia. Introduzione alla letteratura agiografica, Fabriano 1987. JACOPO DA VARAGINE, Leggenda aurea, Libreria editrice fiorentina, Firenze 2005. SAXER V., La ricerca agiografica dai Bollandisti in poi, "Augustinianum" 24 (1984), pp. 333-345. ZARRI, Storia della santità nel cristianesimo occidentale, Viella, Roma 2005. CORSO DI ARCHEOLOGIA ED EPIGRAFIA CRISTIANA Prof.ssa Demetrio Rosalba GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone di delineare l’ambito disciplinare e i campi d’indagine dell’archeologia e dell’epigrafia cristiana, analizzando poi la tipologia dei più importanti documenti letterari, indispensabili per ogni ricerca nel settore, ripercorrendo le principali tappe della storia degli studi in età

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moderna e focalizzando poi l’attenzione sulle origini e lo sviluppo del culto martiriale e sulle sue manifestazioni nelle testimonianze monumentali. PROGRAMMA • La nascita della storia come scienza: la cronologia. • Come ricostruire il passato: le fonti. • L’importanza dell’archeologia nella ricostruzione storica. • I metodi dello scavo archeologico • Epigrafia latina • Onomastica greca e romana METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è svolto con lezioni settimanali, per chiarire allo studente le particolarità più significative di organismi e contesti fisici tra loro spesso molto diversi e le connessioni tra casi di studio e relativi vari momenti storici. BIBLIOGRAFIA AGOSTINIANI L., La nascita delle scritture, in Storia d'Europa, II. Preistoria e antichità, Einaudi, Torino 1994. BISCONTI F., MAZZOLENI D., Alle origini del culto dei martiri. Testimonianze nell’archeologia cristiana, Aracne, Roma 2005. FIOCCHI NICOLAI V., Origine e sviluppo delle catacombe romane, in Fiocchi V. Nicolai-F. Bisconti-D. Mazzoleni, Le catacombe cristiane di Roma, Schnell & Steiner, Regensburg 1998. GUARDUCCI M., L'epigrafia greca dalle origini al tardo impero, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 2005. MAZZOLENI D., PERRAYMOND M., Documenti letterari e testimonianze archeologiche, Aracne, Roma 2006. CORSO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA CRISTIANA I GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

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Il corso ha lo scopo di dare una formazione di base nella materia, guardando principalmente all'architettura cristiana di aree culturali diverse affacciate sul Mediterraneo nell'Antichità e nel Medioevo, a loro volta intesi come momenti fondanti dell'attuale Occidente europeo. Obiettivo ultimo è quello di avviare lo studente ai fondamenti del metodo della storia dell'architettura: una disciplina intesa come strumento critico imprescindibile di conoscenza delle complessità degli organismi architettonici e dei contesti fisici in cui questi sono realizzati, esaminati nelle loro articolazioni costruttive, funzionali, teologiche e figurative e nei relativi significati. Il corso tende a fornire dati di conoscenza generale dell’architettura cristiana dalle origini fino al Medioevo e ad offrire strumenti metodologici di ricerca relativamente alla sua interpretazione. Nello specifico, verranno prese in considerazione architetture appartenenti ad un arco temporale compreso tra la fine del cosiddetto “Medioevo ellenico” (fine VIII-VII secolo a.C.) e l’inizio del XV secolo. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione La storia dell'architettura come storia di culture e attività umane. Storia generale, storia dell'arte e storia dell'architettura: aspetti metodologici, campi di ricerca e limiti delle applicazioni. Gli organismi architettonici e la loro storia. Temi e problemi della storiografia architettonica attuale su Antichità e Medioevo. Dalla civiltà ellenica all'età tardoantica e protobizantina Dalle culture architettoniche egee d’età protostorica a quella greca: i problemi storiografici di una trasformazione. Dal mègharon miceneo alle fabbriche religiose greche: utilità e limiti della classificazione tipologica; tipi di aree sacre: il santuario e il tempio; loro elementi costitutivi, articolazioni e rapporti col territorio. Temi e problemi degli ordini architettonici antichi. L'arcaismo Nella penisola balcanica e nel Peloponneso (Aphaìa a Èghina), nelle colonie di Magna Grecia (c.d. Basilica a Paestum; tempio GT a Selinunte) e d'Asia Minore (Heràion a Samo). Dall'arcaismo alla cosiddetta età classica Telestèrion pericleo a Eleusi; la sistemazione periclea dell'Acropoli di Atene (Partenone, Propilei e sacello di Atena Nike). La fine dell'età classica (Eretteo sull'Acropoli di Atene) e motivi del IV secolo (Zeus a

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Nemea; Athena Poliàs a Priene). Primo ellenismo (Didymaìon a Mileto) e secondo ellenismo. Aspetti delle culture ellenistica ed italica: analogie e differenze nella formazione dello spazio (aree sacre greche e italiche; il templum etrusco-italico e la sua interpretazione secondo Vitruvio). Caratteri generali dell'architettura romana: articolazioni geografiche e varietà in rapporto alle vicende storiche. Tecniche costruttive greche e romane in rapporto ai rispettivi modi di dare forma agli spazi. Dalle origini al tempo di Cesare Fabbriche religiose italiche e romane (i grandi santuari repubblicani del Lazio: Fortuna Primigenia a Palestrina) e loro differenze con le aree sacre greche. Dalla sala greca alla basilica romana (basilica di Pompei). I complessi termali di Pompei. Foro repubblicano e Foro di Cesare a Roma. L'età imperiale Da Augusto a Caligola (foro di Augusto a Roma; l'agorà e l'Acropoli ad Atene; teatro di Marcello a Roma): dal classicismo augusteo al mutamento del tempo di Tiberio. Da Claudio a Nerva (Domus Aurea, Domus Augustana e Domus Flavia a Roma; anfiteatro Flavio). Il classicismo di Traiano (complesso del foro traianeo a Roma). L'età di Adriano e le sue caratteristiche in rapporto alle vicende contemporanee (villa Adriana a Tivoli; Pantheon a Roma). L'età degli Antonini. Ancora le case d'abitazione: dalla domus all'insula. Da Diocleziano a Costantino: caratteri architettonici e nuove figurazioni tardo-antiche (basilica di Massenzio a Roma; ninfeo degli Orti Liciniani a Roma). Cultura architettonica tardo-antica in rapporto al cristianesimo Il cristianesimo dopo l'editto costantiniano di Milano. La separazione tra regioni orientali e occidentali dell'Impero: conseguenze per l'arte cristiana. L'Occidente verso temi nuovi. Caratteri del tempio cristiano: basiliche di culto, basiliche cimiteriali ed edifici centrici a doppio involucro (S. Pietro in Vaticano; mausoleo di S. Costanza a Roma). Il proto-bizantino e l'Oriente cristiano: caratteri regionali dell'impero di Giustiniano (S. Sofia a Costantinopoli; S. Vitale a Ravenna). Dall'età carolingia al XV secolo La civiltà nuova dell'Occidente: permanenze antiche e originalità. Architettura carolingia e concezione imperiale di Carlo Magno (la pianta di monastero conservata a S. Gallo; cappella Palatina di Aquisgrana). Architettura ottoniana: caratteri generali, innovazioni e riferimenti all'età tardo-antica e paleocristiana (S. Michele a Hildsheim). Il Romanico

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Cultura figurativa europea: significato e limiti attuali del concetto; organismi architettonici ed elementi costruttivi. Le scuole regionali del Romanico in Europa. La Francia: Borgogna e Provenza; la zona della Loira; Poitou; Perigord (St-Front a Perigueux); Normandia (Notre-Dame a Jumièges). La Germania (cattedrale di Spira). Le scuole regionali del Romanico in Italia: Lombardia e Emilia (S. Ambrogio a Milano); Puglie (cattedrale di Trani); Toscana (Pisa, complesso della cattedrale; S. Miniato al Monte a Firenze); Roma (S. Maria in Cosmedin); Sicilia (cattedrale di Cefalù); Venezia (S. Marco); Matera (Cattedrale). Architetture interregionali: le chiese sulla via del pellegrinaggio (Santiago de Compostela); l'architettura dei Cluniacensi (Cluny III); prime forme dell'architettura dei Cistercensi (abbazia e chiesa di Fontenay). Dal Romanico al Gotico La poetica della luce. Origini e limite del concetto di gotico inrapporto alle diverse culture europee: caratteri generali, organismi architettonici ed elementi costruttivi. S. Bernardo di Chiaravalle, l'abate Suger e la ricostruzione di St-Denis. Ile-de-Frence: primo gotico e gotico maturo (Cattedrali di Sens e di Chartres; St-Chapelle a Parigi). Significato dell'architettura degli Ordini mendicanti in Italia e in Europa. L'Italia nel Duecento e Trecento: l'Umbria (S. Francesco ad Assisi; duomo di Orvieto); Napoli e il Meridione: l'età di Federico II; Emilia e Lombardia (S. Francesco a Bologna; duomo di Milano); Firenze (S. Maria del Fiore e S. Croce). L’avvio dell’Umanesimo: Filippo Brunelleschi (la cupola di S. Maria del Fiore; S. Lorenzo). METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è svolto con lezioni settimanali, per chiarire allo studente le particolarità più significative di organismi e contesti fisici tra loro spesso molto diversi e le connessioni tra casi di studio e relativi vari momenti storici. Allo studente è richiesta la frequenza a lezioni ed esercitazioni, allo scopo di acquisire soprattutto il metodo di lavoro. Alla frequenza in questione va affiancato lo studio sistematico del programma sui testi indicati, eseguito anche con adeguate sintesi grafiche. BIBLIOGRAFIA BENEVOLO L., Introduzione all'architettura, Laterza, Bari 2003. BENEVOLO L., ALBRECHT B., Le origini dell'architettura, Laterza, Bari 2002.

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BONELLI R., BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., Storia dell’architettura medievale, Bari 1997 BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V, ORTOLANI G., VISCOGLIOSI A., L’architettura del mondo antico, Bari 2006. CREMA L., Significato dell’architettura romana, presentazione di P. Spagnesi, Kappa, Roma 2009. MONELLI R., BOZZONI C., FRANCHETTI PARDO V., Storia dell’architettura medioevale: l’Occidente europeo, Roma-Bari 1997 (Grandi opere), pp. 35-177, 181- 304. ROCCO G., Introduzione agli ordini architettonici antichi, Roma 1995. Le seguenti voci dell'Enciclopedia Universale dell'Arte: Tardoantico (vol. XIII, coll. 583-620); Bizantino (vol. II, coll. 623-656); Carolingio (vol. III, coll. 145-169); Ottoniano (vol. X, coll. 307-317); Romanico (vol. XI, coll. 697-760); Gotico (vol. VI, coll. 306-388); Brunelleschi, Filippo (vol. II, coll. 811-827). CORSO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA CRISTIANA II GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso ha lo scopo di dare una formazione di base sull'architettura cristiana, fornendo una conoscenza storica dell’architettura moderna dal tardo Quattrocento ai giorni nostri, con particolare riguardo al processo costitutivo delle opere nel loro contesto storico e culturale. I diversi periodi saranno trattati in maniera generale, attraverso l’individuazione di temi conduttori. Saranno prese in considerazione le principali linee di sviluppo della storiografia architettonica relativamente all’arco cronologico indicato, i contesti urbani e la committenza. Obiettivo ultimo è quello di avviare lo studente ai fondamenti del metodo della storia dell'architettura: una disciplina intesa come strumento critico imprescindibile di conoscenza delle complessità degli organismi architettonici e dei contesti fisici in cui questi sono realizzati, esaminati

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nelle loro articolazioni costruttive, funzionali, teologiche e figurative e nei relativi significati. PROGRAMMA DETTAGLIATO Architettura del Cinquecento Le tendenze sviluppate nelle architetture cinquecentesche: Classicismo, Manierismo, Sintetismo. Il lessico dell’ ‘antico’ nelle opere del ‘500. La tipologia del palazzo e della villa. Le personalità più significative: D. Bramante (S. Maria presso S. Satiro, il chiostro di S. Maria della Pace, tempietto di S. Pietro in Montorio, Palazzo Caprini, il progetto di S. Pietro in Vaticano), Raffaello Sanzio(Villa Madama, palazzo Branconio dell’Aquila), Andrea Palladio (Villa Capra c.d. La Rotonda a Vicenza, S. Giorgio Maggiore a Venezia), Giulio Romano (Palazzo Te a Mantova), B. Peruzzi (Palazzo Massimo alle Colonne), Antonio da Sangallo il Giovane(palazzo Farnese a Roma), Michelangelo (Biblioteca Laurenziana a Firenze, piazza del Campidoglio a Roma), Jacopo Barozzi da Vignola (Villa Giulia, S. Andrea in via Flaminia), Domenico Fontana (il piano sistino, Palazzo del Laterano). Architettura Barocca- Seicento e Settecento Caratteri principali dell’architettura barocca: le complesse geometrie spaziali e l’osmosi tra spazio interno-spazio esterno (Francesco Borromini: S. Carlino alle Quattro Fontane, l’oratorio dei Filippini, S. Ivo alla Sapienza), il tema della meraviglia e dello stupore, la fusione delle arti: pittura, scultura, architettura (Gianlorenzo Bernini: il baldacchino in S. Pietro, sistemazione di Piazza S. Pietro, l’altare della Cattedra in S. Pietro, la fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona, la chiesa di S. Andrea al Quirinale); l’immagine come sovrapposizione di molteplici elementi linguistici (Pietro Da Cortona: S. Maria della Pace, SS. Luca e Martina). Opere architettoniche a scala urbana a Roma nel Settecento: Porto di Ripetta (A. Specchi), Fontana di Trevi (N. Salvi), Piazza di Spagna (F. De Santis), Piazza di S. Ignazio (F. Raguzzini). Architettura dell’Ottocento Tematiche e opere principali. Il linguaggio dell’Eclettismo: neoclassicismo, neo-medievalismo, neo-rinascimento, neo-barocco. Il tema dell’edilizia residenziale: la costituzione dell’isolato a blocco (quartiere Esquilino a Roma) e il tema del monumentalismo. L’architettura del ferro e l’Art Nouveau. Opere e architetti principali: per

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il linguaggio neoclassico: K.F. Schinkel (Altes Museum di Berlino, 1819-21), G. Sacconi, (il monumento a Vittorio Emanuele a Roma – altare della patria c.d., 1854- 1905); per il tema dell’architettura monumentale, G. Calderini (Palazzo di Giustizia a Roma, 1837- 1916), G. Koch (piazza Esedra a Roma, iniziata nel 1880); per l’edilizia residenziale eclettica (il quartiere Coppedè a Roma- G. Coppedè 1915-27), per l’architettura del ferro: G. Mengoni (la galleria Vittorio Emanuele II a Milano, 1865-77), G. Eiffel (torre Eifell a Parigi, 1887-89); per l’Art Nouveau, V. Horta (Casa Tassel a Bruxelles, 1892-93 e Hotel Solvay a Bruxelles, 1895-1900, Maison du Peuple a Bruxelles 1896-99). Architettura del Movimento Moderno I Maestri del Movimento Moderno e alcune opere: Le Corbusier, la macchina per abitare. Architettura e industria: il Deutscher Werkbund. W. Gropius e la vicenda del Bauhaus (1919- 1933). L'espressionismo tedesco. B. Taut, H. Poelzig, E. Mendelsohn. L'architettura di Mies van der Rohe, costruzione e astrazione. I concorsi, le esposizioni. I congressi CIAM. Il Weissenhof di Stoccarda. Il quartiere e la ricerca sulle tipologie abitative. Architettura e rivoluzione: la Russia tra le due guerre. L’Olanda dalla Scuola di Amsterdam al movimento De Stijl. Classicismi negli anni Trenta in Europa. L'architettura in Italia tra le due guerre mondiali. Novecento e razionalismo Scuole e professione, l’architetto ‘integrale’. Barocchetto romano, Giovannoni e Piacentini. Il Gruppo 7 e il MIAR. Le Esposizioni del 1928 e del 1931. le Triennali milanesi. I protagonisti: Terragni, Libera, Ridolfi. La nuova architettura di stato. Roma anni trenta, l’E42. Nuove fondazione del fascismo. L’architettura delle terre d’oltremare. L’architettura dal secondo Novecento Diffusione e crisi dell’international Style. I CIAM. La ricostruzione postbellica in Europa. L’Italia del dopoguerra. Il neorealismo. La seconda produzione dei ‘maestri’: Gropius, Mies, Le Corbusier, Wright, Aalto, Scharoun. Il superamento del ‘moderno’ e la riflessione sulla tradizione: Gardella, Scarpa, Albini, Moretti. Gli anni Cinquanta. Il neoliberty e la problematica delle preesistenze ambientali. “Casabella-Continuità”. Adriano Olivetti. Louis Kahn, la riscoperta della geometria e della storia. Il new brutalism e gli Smithson. De Carlo. L’architettura nell’Italia del “miracolo economico” e della società dei consumi. Le grandi infrastrutture. La ricerca sul cemento armato e l’opera di Pier Luigi Nervi (Aula Paolo VI in Vaticano) e di Riccardo Morandi. Preesistenze e centri storici. ‘L’architettura della città’, tipologia e morfologia. La rimeditazione sul razionalismo. Aldo Rossi. Il superamento del

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Movimento Moderno Venturi.Dal neorazionalismo al post-moderno. La ‘Presenza del passato’ e la Biennale di Venezia del 1980. Gehry. La nuova astrazione. Koolhaas, Tschumi. L’High Tech, Foster, Rogers, Piano, Calatrava. Tendenze recenti. Chiesa Dives in Misericordiae, Tor Tre Teste, Roma, R. Meier (2000). METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è svolto con lezioni settimanali con proiezioni, per chiarire allo studente le particolarità più significative di organismi e contesti fisici tra loro spesso molto diversi e le connessioni tra casi di studio e relativi vari momenti storici. Allo studente è richiesta la frequenza a lezioni ed esercitazioni, allo scopo di acquisire soprattutto il metodo di lavoro. Alla frequenza in questione va affiancato lo studio sistematico del programma sui testi indicati, eseguito anche con adeguate sintesi grafiche. BIBLIOGRAFIA ARGAN G. C., L’arte moderna, Sansoni, Firenze 1990. BENEDETTI S., ZANDER G., L’Arte in Roma nel XVI secolo- L’Architettura, Cappelli, Bologna 2003. BENEVOLO L., L’architettura nel nuovo millennio, Laterza, Roma-Bari 2006. CIUCCI G., Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944, Einaudi, Torino 2002. CIUCCI G., DAL CO F., Atlante dell’architettura italiana del Novecento, Electa, Milano 1991. CURTISW. J.R., L’architettura moderna del Novecento (1982), Mondadori, Milano 1999. GÖSSEL P., LEUTHÄUSER G., Architettura del XX secolo, B. Taschen, Milano 1991. LOTZ W., Architettura in Italia 1500-1600, a cura di D.Haward, Rizzoli, Milano 1997. PORTOGHESI P., Roma Barocca, Laterza, Bari 1992. TAFURI M., Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1998. WATKIN D., Storia dell’architettura occidentale, Zanichelli, Bologna 1999, capitoli 7-10. ZEVI B., Storia dell’architettura moderna, Einaudi, Torino 1994-1996.

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CORSO DI STORIA DELL’ARTE Prof.ssa Demetrio Rosalba GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA L’insegnamento di Storia dell’Arte ha come fine didattico lo sviluppo delle conoscenze storiche e l’acquisizione degli strumenti metodologici utili alla ricerca ed all’intervento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. La conoscenza della materia deve rispondere a criteri di completezza nell’informazione e di specificità nel metodo critico; pur mantenendo l’insegnamento una propria autonomia disciplinare, essa non può considerarsi separata dal quadro di riferimento e di confronto costituito dalle testimonianze storiche dell’architettura. PROGRAMMA DETTAGLIATO La preistoria Arte magica - arte decorativa – testimonianze architettura. La storia - Le grandi civiltà del vicino oriente: Egitto – Sumeri – Babilonesi – Assiri. Arte Cretese e Micenea: Caratteri generali.Le città Palazzo - La città Fortezza – Le tombe. Arte Greca e Arte Romana Periodo della formazione – L’età Arcaica. Il tempio: Le tipologie – ordini architettonici. L’età Classica – Architettura – Scultura. L’Ellenismo. Arte Etrusca : Caratteri generali – Arte e Religione – Le Necropoli. Arte Romana: I Romani e l’Arte – Tecniche costruttive. Arte Paleocristiana: Architettura – Edifici a pianta basilicale. Tecnica del mosaico. Arte a Ravenna – Architettura e mosaici. Arte Barbarica: Cenni: Le Arti Minori. Arte Romanica e Arte Gotica Caratteri generali. Architettura origini Francesi e le sue tecniche costruttive. Architettura Gotica in Italia: Scultura Nicola e Giovanni Pisano - Arnolfo di Cambio - Pittura Cimabue - Duccio di Boninsegna. Arte Gotica fra 1300-1400 : Architettura Cattedrali e Palazzi: Pittura Giotto – S. Martini – A. Lorenzetti. Gotico internazionale G. Da Fabriano. Rinascimento Architettura F. Brunelleschi – L. Ghiberti . La stagione delle scoperte. Donatello – Masaccio. P. Della Francesca – S. Botticelli. A. Da Messina

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– A. Mantegna – G. Bellini. D. Bramante. L. Da Vinci – Raffaello – Michelangelo Il Manierismo e Barocco Caratteri Generali.Architettura Bernini – Borromini .Scultura G. L. Bernini Pittura Caravaggio. Neoclassicismo e Romanticismo Pittura J. L. David, Scultura Antonio Canova. Architettura G. Pier Marini , G. Quarenghi. Industrializzazione e Urbanesimo – 1° rivoluzione industriale. II Romanticismo in Francia, Inghilterra, Germania, Italia. La scuola di Barbison. Realismo e Impressionismo. Realismo: i maggiori artisti: Courbet. Impressionismo: Monet, Manet, Renoir, Degas, P.Cèzanne. Post-impressionismo: Seurat, Van Gogh, Gauguin. Macchiaioli: G. Fattori. La Scapigliatura. Seconda rivoluzione industriale – architettura del ferro e del vetro – nascita del grattacielo. Art Noveau: G. Klimt e Secessione Viennese – Antonio Gaudì architettura . Precursori dell’Espressionismo: E. Munck. Il XX secolo Contenuti e caratteristiche principali Die Brucke Kirchner. Fauves: Matisse. Cubismo: Pittura P.Picasso: Periodo blu, rosa, il protocubismo, cubismo analitico e cubismo sintetico. Futurismo: Caratteristiche generali, pittura e scultura U. Boccioni G. Balla. Architettura italiana futurista Antonio Sant'Elia. Metafisica: Giorgio De Chirico. Surrealismo: Caratteri generali Dalì e Mirò. Razionalismo in Architettura : La scuola del Bauhaus - Le Corbusier - F.L.Wright. Le avanguardie contemporanee fino alle tendenze attuali. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è svolto con lezioni settimanali, per chiarire allo studente le particolarità più significative di organismi e contesti fisici tra loro spesso molto diversi e le connessioni tra casi di studio e relativi vari momenti storici. BIBLIOGRAFIA ARGAN G.C., Storia dell'arte italiana, Sansoni (edizione più recente). BERTELLI C., BRIGANTI G., BOARDMAN J., I Greci sui mari, Giunti, Firenze 1998. DE MICHELI M., La scultura dell’Ottocento (Storia dell’Arte in Italia, diretta da Ferdinando Bologna), UTET, Torino 1992. DE VECCHI P., CERCHIARI E., Arte nel tempo, Bompiani ed., Milano 1994.

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GIULIANO A., Storia dell’arte italiana, Electa -Mondadori, Milano 1990. MAZZOCCA F., L’ideale classico. Arte in Italia tra Neoclassicismo e Romanticismo, Neri Pozza, Vicenza 2002. MESSINA M.G., Le muse d'oltremare. Esotismo e primitivismo dell'arte contemporanea, Einaudi, Torino 1993. NEGRI A., Il realismo. Dagli anni Trenta agli anni Ottanta, Laterza, Roma-Bari 1994. CORSO DI BIBLIOTECONOMIA Prof.ssa Grande Mariagrazia GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Saranno affrontati aspetti di storia europea del libro e dei suoi mestieri in antico regime tipografico (circa 1455-1830), con specifico riferimento all'Italia. Si studierà il passaggio dal testo manoscritto a quello stampato e saranno approfonditi tutti gli apparati editoriali che circondano il testo. In particolare sarà condotta l'analisi su un elemento del paratesto: gli indici. Si forniranno inoltre nozioni introduttive di bibliografia e di biblioteconomia. Il sistema bibliotecario nazionale, la storia, l'organizzazione, il management e le principali funzioni delle biblioteche saranno oggetto del modulo incentrato sulla biblioteconomia, allo scopo dichiarato di professionalizzare futuri operatori del settore. Saranno inoltre approfonditi i principi che sono alla base delle scelte gestionali condotte negli istituti bibliotecari, nonché i fondamenti del sapere bibliografico. PROGRAMMA DETTAGLIATO Fra testo e paratesto nel libro antico (secc. XV-XIX): il caso degli indici Fondamenti di biblioteconomia Laboratorio e visite guidate

METODOLOGIA ADOTTATA Il progetto formativo si divide in due fasi, una prima dedicata alla preparazione

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propedeutica e di base di conoscenze teoriche e pratiche riguardanti le attività e le metodologie della catalogazione e archiviazione. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA GUERRINI M., Catalogazione, Bibliografica, Milano 1999. GIUNTI C., Soggettazione, Bibliografica, Milano 2001. SANTORO M., Libri edizioni biblioteche tra Cinque e Seicento, Vecchiarelli, Manziana 2002. TAVONIM. G:, Precarietà e fortuna nei mestieri del libro in Italia, Pàtron, Bologna 2001. Il paratesto, a cura di C. Demaria e R. Fedriga, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2001. CORSO DI CATALOGAZIONE E ARCHIVIAZIONE DEI BENI ECCLESIASTICI Prof.ssa Cascione Maria Teresa GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il progetto formativo si divide in due fasi, una prima dedicata alla preparazione propedeutica e di base di conoscenze teoriche e pratiche riguardanti le attività e le metodologie e una seconda che affronta una precisa attività di tirocinio e di impegno nell’ambito di un determinato settore oggetto del programma prescelto; ciascuna di queste attività, sebbene predefinite e articolate su diversi livelli, sarà modulata volta per volta insieme al tutor, in relazione al livello di preparazione e al profilo di studio dell’alunno. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. Conoscenze teoriche di base Definizione di bene culturale

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Ministero per i Beni e le Attività Culturali: Istituti Centrali, Organi periferici Struttura e attività dell’ICCD: compiti istituzionali e strutture operative Cenni di legislazione artistica sulla catalogazione Standard di catalogazione Esemplificazione attraverso una “lettura” approfondita di una tipologia di scheda di catalogo analizzata nelle valenze descrittive e semantiche Conoscenza delle procedure e dei programmi di acquisizione dati della scheda di catalogo Illustrazione del SIGEC 2. Introduzione alla catalogazione La catalogazione, cenni storici: dalla catalogazione selettiva alla catalogazione globale Catalogazione e Catalogo: dal catalogo cartaceo, nelle sue diverse tipologie, al catalogo elettronico ed in linea. Introduzione al linguaggio normalizzato - normative e metodologie. Gli standard di riferimento ICCD per le diverse tipologie di bene. 3. Natura dell’informazione catalografica La rappresentazione di bene culturale Scheda di catalogo Livelli di ricerca Catalogazione descrittiva: scopi ed oggetti della descrizione. Catalogazione semantica: principi, procedure, strumenti Analisi concettuale: principi, struttura e prassi della catalogazione 4. Metodi e prassi della progettazione catalografica Programmazione e procedure per l’individuazione dei beni da catalogare – le campagne catalografiche sul territorio Sopralluoghi Rilevamento dei dati Esercitazione Analisi delle strutture delle schede di catalogo 5. Strumenti di sussidio/documentazione allegata I dizionari terminologici, thesauri La documentazione grafica e fotografica La documentazione storico archivistica Strumenti di controllo e validazione

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Le esperienze italiane delle Banche Dati dei beni culturali in rete 6. La fotografia: bene culturale e bene documentario Cenni di storia della fotografia Metodi e prassi delle campagne fotografiche Tecniche di ripresa fotografica Nuove tecnologie digitali Metodologie di conservazione e restauro 7. Strumenti informatici Struttura e funzionamento SIGEC SIGEC: sottosistema alfanumerico, multimediale, cartografico, utente 8. Convenzioni Enti locali Università CEI 9. Sintesi del panorama internazionale Progetti internazionali

METODOLOGIA ADOTTATA Alla parte teorica esplicitata nel programma dettagliato farà seguito una parte pratica: 1. La catalogazione dei beni culturali e la ricerca: metodologie e standard. Servizi coinvolti: Servizio per i beni archeologici Servizio per i beni storico artistici e i beni demoetnoantropologici Servizio per i beni architettonici Attività individuate: Individuazione dei beni da catalogare Acquisizione dei dati sul bene culturale Compilazione delle schede Gestione e implementazione dei vocabolari La documentazione multimediale del bene culturale Contestualizzazione del bene sul territorio La gestione e la tutela dei beni catalogati 2. Raccolta e gestione della documentazione catalografica: Servizi coinvolti:

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Sezione Archivio Generale delle schede di Catalogo Osservatorio sulla catalogazione e fruizione su web Servizio Elaborazione Dati Attività individuate: Catalogazione sul modello SIGEC Attività di implementazione e bonifica della banca dati Compilazione di schede campione Collaborazione alla redazione di vocabolari multilingue Informatizzazione dei dati Digitalizzazione delle immagini Archiviazione e ordinamento schede Analisi degli allegati documentali 3. Produzione, conservazione e diffusione delle documentazioni grafiche e fotografiche. Servizi e laboratori coinvolti: Laboratorio per la fotografia Laboratorio per la fotointerpretazione e la aerofotogrammetria Il laboratorio di fotogrammetria e rilievo Fototeca Nazionale Museo/ Archivio di Fotografia Storica Attività individuate: Storia della fotografia e storia delle attrezzature fotografiche La scheda F quale standard catalografico per la fotografia Questioni di metodo e scelte operative nell’applicazione della scheda F negli interventi sui fondi storici Descrizione delle immagini fotografiche secondo gli standard internazionali in archivi, biblioteche, musei, import-export di dati La catalogazione semantica della fotografia Esercitazioni di catalogazione informatizzata per il Sistema Informativo Generale del Catalogo Tecnologie digitali di ripresa Analisi delle tecniche fotografiche e analisi di elementi di metodologie di restauro foto Metodologie di conservazione degli archivi fotografici BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

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Dispense e schede tecniche proposte dal docente. CORSO DI CRISTOLOGIA DELL’IMMAGINE Prof. Gallitelli Angelo GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso di Cristologia dell’Immagine intende presentare la teologia dell’icona a partire dal mistero del Verbo fatto uomo, che rivela in pienezza il mistero del Padre. Infatti in questo contesto il concetto di immagine è analogico: nella creatura l’immagine è sempre inferiore al modello, in Dio, invece, modello e immagine coincidono. Quindi, se il Figlio è l’immagine perfetta del Padre, noi nel Figlio abbiamo realmente accesso al Padre e Questi si rivela pienamente a noi. Si seguiranno quattro vie per poter raggiungere l’obiettivo prefisso. La prima è dedicata a presentare la via della bellezza in teologia; la seconda al Concilio di Nicea II celebrato nel 787; la terza analizza la Cristologia dell’incarnazione quale chiave di lettura per la teologia dell’Icona; la quarta è dedicata alla presentazione dei volti di Gesù nell’arte. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. LA VIA DELLA BELLEZZA 2. IL CONCILIO DI NICEA II - La controversia sulle immagini - Il Concilio di Nicea II 3. CRISTOLOGIA DELL’INCARNAZIONE - L’incarnazione evento trinitario - L’incarnazione evento cristologico - L’incarnazione evento soteriologico 4. I VOLTI DI GESÙ NELL’ARTE METODOLOGIA ADOTTATA

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Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni.

BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AMATO A., Gesù il Signore. Saggio di Cristologia, Bologna 2003. EVDOKIMOV P., La teologia della bellezza. L’arte dell’Icona, Roma 2002. FORTE B., La porta della bellezza. Per un’estetica teologica, Brescia 1999. PFEIFFER H., L’immagine di Cristo nell’arte, Roma 1986. VISENTIN M.C., Bibbia e arte. I percorsi della cultura e della fede, Monte Berico, 2006. FILOSOFIA E ANTROPOLOGIA DEL TERRITORIO (OPZIONALE) Prof. La Rocca Michele GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA La specificità della ricerca filosofico-antropologica mira a stabilire un corretto equilibrio tra i luoghi e le strutture insediate sul territorio dove l’uomo lascia i segni del proprio passaggio. Il territorio ne conserva traccia che riconduce a panorami economici e sociali su cui il tempo ha scritto la storia. La finalità del corso è quella di cogliere attraverso la ricerca i segni del lavoro dell’uomo che dall’agro si trasferisce all’urbano, attraverso processi economici che rispondono a modelli di vita codificati, carichi di valenze semantiche che si configurano nella collettività producendo una nuova cultura. La valorizzazione dell’identità culturale, storica e morfologica del territorio pertanto va esplicata attraverso lo studio degli antichi rioni Sassi di Matera. Il corso vuole contribuire a consolidare la consapevolezza della necessità di un’attenta analisi del tessuto antropologico. La lettura filosofica dei rioni Sassi evidenzia l’attività e il vissuto della comunità, grazie ai segni possiamo leggere i rapporti che l’uomo ha intrattenuto con l’ambiente, nonché i rapporti di uomini con gli spazi periferici in cui ha costruito case, rifugi temporanei, strade e sentieri.

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PROGRAMMA DETTAGLIATO MODULO 1 – Un viaggio intorno all’uomo: l’antropologia 9. L’uomo come elaboratore di cultura 10. I termini del problema: le discipline antropologiche 11. L’antropologo a lavoro: la ricerca sul campo 12. Noi e gli altri MODULO 2 - La società urbana 9. Alla ricerca di una definizione 10. La città nella storia: dai villaggi neolitici ad oggi 11. La città: un ecosistema precario 12. La vita urbana e le sue implicazioni psicologiche MODULO 3 - Spiritualità e religione 13. Il sacro tra magia, simboli e riti 14. La dimensione rituale 15. Il senso della religione 16. Molti dei o uno solo? 17. Magia e religione 18. La forza dei simboli religiosi METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si svolge seguendo la struttura delle lezioni frontali con il docente. Agli studenti è chiesto di curare l’approfondimento tematico su ogni argomento con letture, elaborati, discussioni.

BIBLIOGRAFIA PROPOSTA AA. VV., Le pietre degli dèi, Catalogo della mostra, Bergamo 1994. D'ANNA V., L'uomo fra natura e culture. Arnold Gehlen e il moderno, Clueb, Bologna 2001. GATTINI G., Notizie storiche sulla Città di Matera, Napoli 1882, ristampa Matera 1997. GEHLEN A, Prospettive antropologiche. L’uomo alla scoperta di sé, Il Mulino, Bologna 2005. NELLI N.D., Cronaca di Matera, cap. XIV, Matera, Biblioteca Museo Nazionale “Ridola”, Fondo Gattini.

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PANSERA M. T., L'Uomo progetto della natura. L'antropologia filosofica di A. Gehlen, Edizioni Studium, Roma 1990. PANSERA M. T., Antropologia filosofica. La peculiarità dell’umano in Scheler, Gehlen, Plessner, Bruno Mondatori, Milano 2001. ROTA L., TOMMASELLI M., CONESE F., Storia di una Città, Matera, BMG, Matera 1986 VOLPE F.P., Memorie istoriche profane e religiose su la Città di Matera, Napoli 1818, rist. Bologna 1978. LABORATORIO DI MUSICA SACRA Prof. Catenazzo Carmine GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza della Musica Sacra, con particolare riferimento a quelle materie specifiche legate al servizio liturgico, che non figurano nel normale corso di studi. È strutturato in lezioni individuali e collettive e riguarda anche l’utilizzo pratico dello strumento nella liturgia (accompagnamento del canto, registrazione, organologia, improvvisazione) e la conoscenza del repertorio organistico. PROGRAMMA • Storia della Musica Sacra • Teoria della Musica • Canto Gregoriano • Canto Polifonico METODOLOGIA ADOTTATA Il laboratorio prevede una parte teorica e una parte pratica con il coinvolgimento degli studenti che dovranno rielaborare i temi trattati. Alla fine del laboratorio è prevista una verifica degli apprendimenti teorici ed esperienziali. BIBLIOGRAFIA Dispense fornite dal docente.

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MISTRORIGO A., La musica sacra nella liturgia. Profilo teologico, biblico, storico, liturgico e pastorale, Portalupi, Casale Monferrato 2002. D. Lorenzo Perosi e la musica sacra, “Bollettino Ceciliano” [numero speciale dedicato a Don Lorenzo Perosi], n. 3-4, Vicenza, marzo-aprile, pp. 119-122. Organisti ed Organari. Del trattamento e della conservazione d’un Organo [elaborazione dal trattato Die Orgel und ihr Bau (Breslau, Leuchart, 1843) di Johann Julius Seidel], “Arte Organaria e Organistica”, a. II, n.9, Bergamo e n. 10; ripubblicazione da “Musica Sacra” 1895-’96. CORSO DI LEGISLAZIONE E TUTELA DEI BENI CULTURALI (OPZIONALE) Prof.ssa Mauro Franca GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Lo studente al termine del corso acquisisce conoscenze sull'evoluzione storica della legislazione, sui principi costituzionali in materia di cultura e di beni culturali e del paesaggio, sul riparto della potestà legislativa ed amministrativa tra Stato e Regioni alla luce dei nuovi artt. 117 e 118 Cost. e la distinzione tra "tutela" e "valorizzazione" dei beni culturali, sull'organizzazione amministrativa del Ministero per i beni e le attività culturali, sulla nozione di bene culturale, sui procedimenti di individuazione, sulla catalogazione, sulle opere d'arte contemporanea e il diritto d'autore, sull'uso, la conservazione e il restauro dei beni culturali, sulla circolazione interna dei beni culturali, sull'esportazione e l'importazione dei beni culturali, sulla gestione del patrimonio culturale pubblico e la sua fruizione collettiva, sulle ricerche e le scoperte archeologiche, sul regime fiscale dei beni culturali, sulla pianificazione e l'autorizzazione paesaggistica, sulle sanzioni penali ed amministrative per gli illeciti contro il patrimonio storico-artistico ed il paesaggio. PROGRAMMA • La disciplina costituzionale dell’arte e della cultura. • Alcune nozioni sulla attività amministrativa in generale: interesse pubblico, funzione amministrativa, procedimento, provvedimento, discrezionalità.

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• I principi dell’azione amministrativa nell’art. 97 Cost.: imparzialità e buon andamento. • L’organizzazione amministrativa nel campo dei beni culturali. • Il Ministero per i beni e le attività culturali: compiti ed organizzazione. • Le fasi di attuazione dell’ordinamento regionale e delle autonomie locali: la definizione dei compiti delle Regioni e degli enti locali. • La disciplina giuridica dei beni culturali nel «Codice dei beni culturali e del paesaggio» approvato con il D.Lgs. 42/2004 come modificato dal D.Lgs. 62/2008. L’identificazione dei beni culturali. • La conservazione dei beni culturali: tutela diretta e tutela indiretta. Alienazione ed esportazione dei beni culturali. • Il godimento dei beni culturali: accessibilità giuridica, strumenti ablatori e fruizione effettiva. • La valorizzazione dei beni culturali: principi fondamentali e gestione delle attività di valorizzazione. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è svolto con lezioni settimanali, per chiarire allo studente le particolarità più significative di organismi e contesti fisici tra loro spesso molto diversi e le connessioni tra casi di studio e relativi vari momenti storici. BIBLIOGRAFIA CLEMENTE DI SAN LUCA G., SAVOIA R., Manuale di diritto dei beni culturali, Jovene, Napoli 2008. Costituzione della Repubblica Italiana (articoli 9, 33, comma 1°, 116, comma 3°, 117 e 118). Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42). SEMINARIO SUI BENI CULTURALI DELLA CHIESA LOCALE GLI OBIETTIVI E LE FINALITÀ FORMATIVE DELLA DISCIPLINA

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Lo studio della storia ecclesiastica locale aiuta a capire che la Chiesa non

è un museo o un cimitero, ma un campo vivente, nel quale ogni pianticella trova il suo habitat e conosce sempre una nuova primavera.

Il corso, quindi, si propone di dare allo studente una capacità di lettura critica dell'architettura sacra locale. Oltre alla conoscenza storica, dunque, il corso intende fornire strumenti finalizzati alla comprensione dei significati che la cultura architettonica porta con sé, mostrandone l'indissolubile intreccio con tutti i piani della società e della cultura attuali. Suo obiettivo sarà inoltre quello di analizzare criticamente e mettere in questione alcune categorie e metodologie della storiografia architettonica, a partire dal concetto stesso di "storia". Obiettivo ultimo del corso è di avviare lo studente all’acquisizione dei fondamenti del metodo della storia dell'architettura, quale strumento critico necessario alla conoscenza della realtà costruita, vista nelle sue articolazioni spaziali e figurative e nei suoi significati e risvolti culturali, sociali e non ultimi teologici. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso si articola in lezioni teoriche e visite guidate presso le più importanti architetture sacre locali. Le lezioni teoriche saranno dedicate all’analisi delle ‘opere paradigma’ di ogni epoca storica e nei diversi contesti geografico- culturali; particolare attenzione sarà rivolta agli aspetti figurativi delle singole architetture così da individuarne anche le specifiche intenzionalità progettuali. Si procederà, nella selezione delle ‘opere paradigma’, secondo una sequenza storica che possa fornire la trama entro cui si collocano le diverse opere, dalla civiltà rupestre alle Chiese del Piano. Data la vastità dell’arco temporale da considerare, si concentrerà l’attenzione su alcuni caratteri peculiari di ogni singolo periodo, analizzando le tipologie e gli elementi morfologici maggiormente eloquenti. Saranno altresì toccate significative soluzioni a scala urbana, che determinano la scena cittadina tutt’oggi in essere. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione

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La storia dell'architettura locale come storia della cultura e delle attività umane. La civiltà rupestre Il parco delle chiese rupestri del materano. Le chiese del ‘Piano’ La Chiesa Cattedrale Chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di San Domenico Chiesa della Materdomini Chiesa di San Francesco d'Assisi Chiesa del Purgatorio Chiesa di Santa Chiara BIBLIOGRAFIA BASILE L., L’altare della Madonna della Bruna nella Cattedrale di Matera, in “Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera”, III,1982, 5, pp.45-50. CALO’ M.S., GUGLIELMI FALDI C., STRINATI C., La Cattedrale di Matera nel Medioevo e nel Rinascimento, Milano 1978. CALO’ M.S., L’arte del Duecento in Puglia, Torino 1984. DI PEDE F., Matera: dentro le mura, Matera 1996. GATTINI G., Notizie storiche sulla Città di Matera, Napoli 1882, ristampa Matera 1997. GATTINI G, La Cattedrale illustrata, Matera 1913. GATTINI G., Notizie sulle chiese di Matera e sugli oggetti d’arte in esse contenuti, Matera, biblioteca Museo Nazionale “RIDOLA” , Fondo Gattini. MIRANDA E., Motivi decorativi del rosone della Cattedrale di Matera, in “Archivio storico per Province Napoletane”, 1968-1969, pp. 199-200. MORELLI M., La Cattedrale di Matera ha 700 anni!, Matera 1970. MORELLI M, Storia di Matera, 3° edizione riveduta Matera 1980. NELLI N.D., Cronaca di Matera, cap.XIV, Matera, Biblioteca Museo Nazionale “Ridola”, Fondo Gattini. PATERNOSTER L., Festa della Madonna della Bruna, anno 1881. Ricerca e raccolta di notizie e documenti, s.l. 1985. RESTUCCI A., A.VIAGGIANO, Immagini di tufo: la facciata della Cattedrale di Matera, Galatina 1991. ROTA L., TOMMASELLI M., CONESE F., Storia di una Città, Matera, BMG Matera, 1986

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VOLPE F.P., Memorie istoriche profane e religiose su la Città di Matera, Napoli 1818, rist. Bologna 1978. STORIA DELL’ARTE DELLA CHIESA LOCALE (OPZIONALE) Prof.ssa Demetrio Rosalba GLI OBIETTIVI E LE FINALITÀ FORMATIVE DELLA DISCIPLINA Lo studio della storia dell’arte legata alla realtà ecclesiastica locale aiuta

a capire che la Chiesa non è un museo o un cimitero, ma un campo vivente, nel quale ogni pianticella trova il suo habitat e conosce sempre una nuova primavera.

Il corso, quindi, si propone di dare allo studente una capacità di lettura critica dell'arte sacra locale. Oltre alla conoscenza storica, dunque, il corso intende fornire strumenti finalizzati alla comprensione dei significati che la cultura artistica porta con sé, mostrandone l'indissolubile intreccio con tutti i piani della società e della cultura attuali. Obiettivo del corso è quello di avviare lo studente all’acquisizione dei fondamenti del metodo della storia dell'arte, quale strumento critico necessario alla conoscenza della realtà civica/ecclesiastica locale, nei suoi risvolti culturali, sociali e non ultimo teologici. PROGRAMMA DETTAGLIATO Introduzione La storia dell'arte locale come storia della cultura e delle attività umane. La civiltà rupestre Il parco delle chiese rupestri del materano La cripta del Peccato Originale Le chiese del ‘Piano’ La Chiesa Cattedrale Chiesa di San Giovanni Battista Chiesa di San Domenico Chiesa di San Francesco d'Assisi Chiesa del Purgatorio BIBLIOGRAFIA

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BASILE L., L’altare della Madonna della Bruna nella Cattedrale di Matera, in “Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera”, III,1982, 5, pp.45-50. CALO’ M.S., L’arte del Duecento in Puglia, Torino 1984. DI PEDE F., Matera: dentro le mura, Matera 1996. GATTINI G., Notizie storiche sulla Città di Matera, Napoli 1882, ristampa Matera 1997. GATTINI G., Notizie sulle chiese di Matera e sugli oggetti d’arte in esse contenuti, Matera, biblioteca Museo Nazionale “RIDOLA” , Fondo Gattini. MIRANDA E., Motivi decorativi del rosone della Cattedrale di Matera, in “Archivio storico per Province Napoletane”, 1968-1969, pp. 199-200. MORELLI M, Storia di Matera, 3° edizione riveduta Matera 1980. NELLI N.D., Cronaca di Matera, cap.XIV, Matera, Biblioteca Museo Nazionale “Ridola”. PATERNOSTER L., Festa della Madonna della Bruna, anno 1881. Ricerca e raccolta di notizie e documenti, s.l. 1985. ROTA L., TOMMASELLI M., CONESE F., Storia di una Città, Matera, BMG Matera, 1986 VOLPE F.P., Memorie istoriche profane e religiose su la Città di Matera, Napoli 1818, rist. Bologna 1978. STORIA DELLA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI (OPZIONALE) Prof.ssa Cascione Maria Teresa GLI OBIETTIVI E LE FINALITÀ FORMATIVE DELLA DISCIPLINA Lo studio della conservazione dei Beni Culturali è uno dei processi

fondamentali per la storia trasmissione dei valori sociali, artistici e culturali espressi da una civiltà.

L’obiettivo del corso, quindi, è quello di avviare lo studente all’acquisizione dei fondamenti dei metodi della conservazione dei Beni Culturali, quale strumento critico necessario alla conoscenza della realtà “culturale”, nei suoi risvolti sociali, antropologici, artistici e non ultimo teologici.

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PROGRAMMA DETTAGLIATO I modulo Chimica generale Le radiazioni elettromagnetiche. Il legno: morfologia, struttura delle cellule legnose, ecc. Composizione chimica della carta e dei materiali che costituiscono i beni archivistici e librari. II modulo Costituzione, alterazioni e conservazione degli antichi supporti scrittori: foglie di palma, tavole di legno, tavole di argilla, il papiro. La carta: definizione e caratteristiche generali, composizione fibrosa e altri componenti. I cartoni. Costituzione, fabbricazione, alterazioni e conservazione delle pelli: la pergamena e il cuoio. Vari tipi di concia. Gli inchiostri da manoscritto e da stampa (neri e colorati): preparazione, caratteristiche e alterazioni. Rivelazione di manoscritti sbiaditi o abrasi con metodi chimici e fisici. La tecnica della miniatura medievale su pergamena. Problemi di conservazione e restauro delle miniature (distacco dei pigmenti, spolvero). III modulo Cause di degrado interne ai materiali librari e d’archivio Agenti degradanti chimico-fisici dei materiali librari e d’archivio e l’ambiente di conservazione. Agenti degradanti biologici. Metodi di analisi dei supporti cartacei: misura dell’acidità, determinazione della riserva alcalina, misura del colore, prove meccaniche, spot test, determinazione del grado di polimerizzazione. L’invecchiamento artificiale. IV modulo Le patologie architettoniche. Il degrado materico nella architettura. I fattori del degrado. Gli interventi conservativi. BIBLIOGRAFIA FIORI C., PENTRELLA R., Restauro, manutenzione, conservazione dei beni culturali: materiali, prodotti, tecniche, ed. Pitagora, Roma 2003.

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FIORI C., PENTRELLA R., I materiali dei beni culturali. Caratteristiche, classificazione, degrado, Aracne, 2006. FIORI C., VANDINI M., Teoria e tecniche per la conservazione del mosaico, Il Prato, Firenze 2002. MARINI BETTOLO R., MIGNECO L.M., PLOSSI ZAPPALÀ M., I materiali cellulosici e le loro materie prime, cap. 7 in Chimica per l’arte, Zanichelli, Bologna 2007, pp. 411-485. MATTEINI M., MOLES A., La chimica nel restauro, ed. Nardini, Firenze 1993. NIGLIO O., La conservazione dei beni culturali, ed. Plus, Milano 2006. PLOSSI ZAPPALÀ M., La miniatura medioevale su pergamena: il supporto, la tecnica, i pigmenti, «Kermes», sezione Dossier, 12 (1991), pp. 56-68. FILOSOFIA DELLA RELIGIONE Prof. Di Gilio Rocco GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso di filosofia della religione, nell’introdurre lo studente alle peculiarità di un approccio filosofico ai temi della religione, si svilupperà intorno ai due temi fondamentali del rapporto fra fede e ragione e del linguaggio religioso. Alla fine del corso lo studente dovrà essere in grado di: conoscere la natura epistemologica della filosofia della religione, distinguere la filosofia della religione dalle altre scienze della religione, individuare le peculiarità della “ragione” della fede, distinguendola dalle altre forme della razionalità, individuare gli elementi costitutivi del linguaggio religioso, applicare le conoscenze acquisite nell’ambito della filosofia della religione a percorsi didattici significativi. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. Che cos’è la filosofia della religione? - filosofia, teologia e scienze della religione, - filosofia e religione, - la filosofia della religione nell’età del nichilismo e della ragione ermeneutica. 2. Il paradigma della ragionevolezza della fede (a partire da John Henry Newman):

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- Le ragioni della scienza versus le ragioni della fede: cristianesimo e spirito filosofico, le usurpazioni della ragione, religione naturale e religione rivelata. - Una razionalità plurivoca: fede e ragione, ragione implicita e ragione esplicita. - La fede come assenso: filosofia, fenomenologia ed ermeneutica: assenso nozionale e assenso reale, la logica dell’assenso, il senso illativo. - La questione della certezza della fede: certezza soggettiva e certezza oggettiva: Pascal e Kierkegaard, Newman e Wittgenstein. libertà dell’assenso. 3. Dalle ragioni della fede al linguaggio religioso: - il presupposto della “svolta linguistica” in filosofia, - ontologia dell’interpretazione: linguaggio religioso e mito, il linguaggio come “evento” e “colloquio”. - La Parola di Dio: l’eterna rivelazione nel qui e nell’ora. - Dire Dio: il mistico, l’insensatezza del dire Dio, la teologia come grammatica. - Il linguaggio religioso umano: prassi e significato: il gioco linguistico, la forma di vita: fede e valore pratico del linguaggio religioso, dire senza ragioni. - Valenza ermeneutica del linguaggio religioso: l’esperienza della parola. METODOLOGIA ADOTTATA La prima parte del corso sarà condotta con lezioni frontali, che definiranno i termini fondamentali e le linee portanti dei contenuti; la seconda parte avrà carattere seminariale, con lettura, commento e discussione di testi filosofici relativi ai temi indicati. Questa parte si concluderà con l’elaborazione di un breve lavoro personale (o a piccoli gruppi) che presenti un progetto didattico capace di valorizzare i contenuti proposti durante il corso. L’esame, in forma orale, prenderà le mosse dall’esposizione e discussione dell’elaborato, al quale lo studente

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dovrà dimostrare di saper ricondurre le tematiche affrontate sia nelle lezioni frontali sia nel lavoro seminariale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA ALESSI, Sui sentieri del sacro. Introduzione alla filosofia della religione, Las, Roma 1998. BRITO E., Filosofia della religione, Jaca Book, Milano 1993. BUCARO G., Filosofia della religione. Forme e figure, Città Nuova, Roma 1986. ELIADE M., Il sacro e il profano, Boringhieri, Torino 1973. FABRIS A., Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari 1996. FABRIS A., Teologia e filosofia, Morcelliana, Brescia 2004. MARCHETTO M., Il linguaggio religioso fra Analitici e Continentali: rivelazione, prassi ed ermeneutica, in TRENTI Z., (a cura di), Il linguaggio nell’educazione religiosa, Elledici, Leumann (Torino) 2008, pp. 9-58. NEWMAN J. H., Scritti filosofici, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2005, NEWMAN J. H., Scritti sull’Università, a cura di M. Marchetto, Bompiani, Milano 2008. NATOLI S., Dio e il divino. Confronto con il cristianesimo, Morcelliana, Brescia 1999. ROTTO R., Il sacro, Feltrinelli, Milano 1980. RINALDI G., Ragione e verità. Filosofia della religione e metafisica dell’essere, Aracne Editore, Roma 2010. DIRITTO CANONICO II (OPZIONALE) Prof.ssa Mauro Franca GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Oggetto del C orso è lo studio storico-giuridico delle relazioni tra la Chiesa e la comunità politica nelle sue diverse articolazioni: lo Stato, le comunità politiche locali, le comunità sovranazionali e la comunità internazionale. Seguirà l’analisi sistematica dei principi canonistici chiamati a orientare i rapporti della Chiesa con la comunità politica. In

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conclusione, verrà riservata una particolare attenzione all’analisi delle tematiche internazionalistiche. PROGRAMMA DETTAGLIATO Analisi del principio dualista cristiano che distingue religione e politica Il principio di autonomia e indipendenza Il principio di libertà religiosa Il principio di eguaglianza La Libertas Ecclesiae I concordati Gli accordi delle Chiese particolari con la comunità politica Le rappresentanze diplomatiche pontificie I legati pontifici La potestà della Chiesa sulle realtà temporali Rapporto fra la Chiesa- popolo di Dio e le realtà secolari Nomina dei titolari degli uffici ecclesiastici Il matrimonio I beni culturali ecclesiastici Rapporti fra la Chiesa e le varie forme di Stato Rapporti fra Chiesa e comunità internazionale Le ragioni storiche e attuali dell’impegno della Chiesa nella comunità internazionale Rapporti tra Chiesa, Santa Sede e Città del Vaticano dal punto di vista internazionalistico Le organizzazioni internazionali cattoliche La questione degli interventi umanitari METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione frutto di letture personali o, qualora la tematica trattata lo permetta, mediante un approfondimento che nasca da esperienze concrete del proprio vissuto. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA BOTTA R., Manuale di diritto ecclesiastico. Valori religiosi e rivendicazioni identitarie nell’autunno dei diritti, Giappichelli, Torino 2008.

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CASUSCELLI G. (ed.), Nozioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G., Lezioni di diritto ecclesiastico, Giappichelli, Torino 2007. DALLA TORRE G.– CAVANA P., Conoscere il Diritto Ecclesiastico, Studium, Roma 2007. FINOCCHIARO F., Diritto ecclesiastico, Zanichelli, Bologna 2007. MARGIOTTA BROGLIO F. - MIRABELLI C. – ONIDA F., Religioni e sistemi giuridici. Introduzione al diritto ecclesiastico comparato, Il Mulino, Bologna 2000. MUSSELLI L. – TOZZI V., Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso, Laterza, Roma-Bari 2007. LETTERATURA RELIGIOSA (OPZIONALE) GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Il corso si propone di approfondire la conoscenza delle principali opere di ispirazione religiosa della letteratura italiana ed europea dal periodo immediatamente successivo al Medioevo fino ai nostri giorni. Una particolare attenzione verrà data al periodo più vicino a noi, la cui letteratura è a torto creduta distante dalla cultura religiosa, individuando opere di chiara finalità apologetica o che presentano importanti elementi religiosi. PROGRAMMA DETTAGLIATO La cultura religiosa e la nascita della letteratura. Il Duecento: S. Francesco, Jacopone da Todi, le visioni dell’Oltretomba (Bonvesin de la Riva e Giacomino da Verona). Il Trecento: la Divina Commedia di Dante e la “commedia umana” di Boccaccio; il Quattro ed il Cinquecento tra umanesimo e spirito religioso (Tasso); Il Seicento: Giovan Battista Marino, calunniato poeta della Controriforma; il Settecento di Metastasio, poeta cesareo. L’Ottocento tra rivoluzione e controrivoluzione: l’opposizione letteraria all’attacco anticlericale. La situazione politica e letteraria italiana all’indomani della Rivoluzione francese. Monti e la Basvilliana.

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La cultura italiana dopo la Restaurazione. Il Conte Monaldo Leopardi ed il Principe di Canosa: giornalismo e “scritti sani”. Gli anni del Risorgimento; Manzoni e gli elementi religiosi ne I promessi sposi. L’opera dell’abate Antonio Bresciani. La critica di De Sanctis e sue conseguenze nella cultura italiana. Il Novecento religioso: da Carlo Alianello ad Eugenio Corti. Il teatro religioso contemporaneo: Enrico Annibale Butti e Diego Fabbri. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di interagire, nell’ultimo spazio di tempo di ogni lezione, attraverso una riflessione inerente la lettura di un’opera letteraria. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

BAFFETTI G.-DELCORNO C., Sotto il cielo delle scritture. Bibbia, retorica e letteratura religiosa (secc. XIII-XVI). Atti del Colloquio (Bologna, 16-17 novembre 2007), Olschki, Firenze 2009. BAGORDO AGOSTINO, Note propedeutiche per una lettura religiosa della letteratura contemporanea, Vivere In, Roma 1993. GIANANDREA DE ANTONELLIS (a cura di), Il libro del Gigante Moramte, Dimedia, Benevento 2006. ORAZIO GNERRE E GIANANDREA DE ANTONELLIS, Kultur. Panorama storico culturale della letteratura italiana, Il Chiostro, Benevento 2007. VAIANI CELESTINO, Tra disperazione e speranza. Testimonianze della letteratura italiana dei secoli XIX e XX in una ricerca religiosa scolastica, Queriniana, Brescia 1980. TEOLOGIA, LITURGIA E ARTE Prof.ssa Roversi Maria GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

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Il corso intende fornire una documentata consapevolezza del problematico rapporto tra l’arte contemporanea e il “sacro”, nel cammino storico e culturale compiuto dalla Chiesa nel corso del XX secolo. L’analisi di alcune opere e di temi specifici potrà fornire chiavi di lettura critica per avvicinare il mondo dell’arte contemporanea, comunemente percepito come difficilmente accessibile. Infine si offre l’opportunità di una verifica iniziale di piste di ricerca che potrebbero essere sviluppate in seguito. METODOLOGIA ADOTTATA Il corso prevede lezioni frontali, attività seminariali d’aula, incontri con visiting professor. Ad opportuna integrazione si proporrà la visione dal vivo di opere in occasione di eventi espositivi previsti nel periodo di svolgimento del seminario, assieme alla partecipazione a qualche convegno o conferenza di particolare attinenza con i temi trattati nel corso. Gli studenti dovranno preparare una tesina su un argomento da concordare con il docente. L’ultimo incontro del corso sarà riservato agli studenti che potranno presentare agli altri partecipanti il proprio lavoro. L’elaborato scritto costituisce la modalità di verifica del corso, il quale dopo essere stato consegnato al docente verrà discusso durante il colloquio finale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA CHENIS C., Fondamenti teorici dell’arte sacra. Magistero post-conciliare, LAS, Roma 1991. GIOVANNI PAOLO II, Lettera agli artisti, in AAS 91 (1999-B), 1155-1172. MONTINI G.B., L’arte sacra futura, in Arte Sacra 1 (1931), 39-45. PAOLO VI, Su l’arte e agli artisti. Discorsi, messaggi e scritti (1963-1978), Istituto Paolo VI – Edizioni Studium, Brescia-Roma 2000. VERDON T., L’arte cristiana in Italia, III, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2008, 265-381.

LINGUA FRANCESE Prof.ssa Giacolone Carla GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

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Il corso mira a fornire agli studenti una buona competenza linguistica nella comprensione e nella produzione sia orale che scritta nonché a fare acquisire dei contenuti attraverso letture di testi in lingua francese di natura sociale e culturale. Si cercherà poi di approfondire problematiche di pregnante attualità attraverso letture scelte in lingua francese. PROGRAMMA DETTAGLIATO

Il corso di Francese è strutturato secondo i livelli di certificazione del DELF (Diplome d’Etudes en Langue Française). Il livello A1 e A2 è composto da 12 Unités. Ogni Unité è suddivisa in 4 sezioni: 1ª sezione: Comunicare C 2ª sezione: In Viaggio V 3ª sezione: Grammatica G 4ª sezione: Dizionario D METODOLOGIA ADOTTATA Lettura, traduzione e commento di brani in lingua francese. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA PARODI L.-VALLACO M., Grammathèque. Grammatica contrastiva per Italiani, Cideb Editrice, Genova 2003. Lettura ed analisi del testo in Lingua Francese: “Histoire d’une Ame -Sainte Therèse de l’Enfant Jésus” (pagine scelte). TEOLOGIA DELLE RELIGIONI GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il corso si propone l’obiettivo di offrire allo studente in teologia la conoscenza dei contenuti delle Religioni, indicando il porsi del Magistero della Chiesa nei secoli, a partire dalla Bibbia, per quanto concerne la salvezza, e quindi le modalità possibili di annuncio e di dialogo con tutte le Religioni. PROGRAMMA DETTAGLIATO

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Che cosa è la Teologia delle Religioni. La necessità della Teologia delle Religioni. La necessità della Chiesa e i princìpi salvifici. Religioni e Salvezza: contributi della Teologia delle Religioni; Storia della salvezza in ognuna delle Grandi Religioni; La Salvezza nella Bibbia e, in particolare, nel Magistero; La questione della “ragionevolezza” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione della “moralità” nelle religioni: criteri di discernimento. La questione dello “straordinario” nelle religioni: criteri di discernimento. Il valore esclusivo del miracolo apologetico. Dalla Teologia delle Religioni alle teologie delle religioni (le eterodosse posizioni riguardo alla salvezza sorte nelle più recenti posizioni teologiche). I nuovi movimenti religiosi; Studio dei documenti: Nostra Aetate; Dignitatis Humanae; Ad Gentes; Il dialogo interreligioso e le sue modalità. METODOLOGIA ADOTTATA

Esposizione dei contenuti con lezioni frontali, integrate da qualche dispensa. Modalità di verifica: Esame orale. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

Indicazioni del docente durante il corso. AA.VV., Le vie del dialogo. Teologia e prassi, Ed. Esperienze, Fossano (Cn) 2009. GNERRE C., Dio è Cattolico!, Un itinerario per capire la veridicità del cattolicesimo, Chieti 2009 Id., L’unicità del Cristianesimo, Chieti 2007 Id., Studiare le religioni per rafforzare la Fede, Benevento 2005. SELVADAGI P., Teologia, religioni, dialogo, Lateran University Press, Roma 2009.

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LABORATORIO DI INFORMATICA E DELLA COMUNICAZIONE RELIGIOSA Prof. Grieco Giovanni Paolo DESCRIZIONE DEL CORSO Il laboratorio di informatica si propone di evidenziare la differenza e le problematiche tra gli enti di conservazione tradizionali quali la Biblioteca e l’Archivio e una Biblioteca e un Archivio digitale. Affronta, inoltre, attraverso l’utilizzo degli strumenti telematici, tramite i collegamenti con Internet, interrogando gli opac e i metaopac, il recupero di cataloghi della bibliografia conservata nelle biblioteche italiane e non; il recupero di documentazione conservata in archivi e digitalizzata.

PROGRAMMA DETTAGLIATO Il laboratorio della Comunicazione Religiosa è articolato in due parti: PARTE STORICA: La comunicazione sociale nei documenti della Chiesa: l'epoca moderna, il periodo precedente al Concilio Vaticano II, il Decreto conciliare “Inter mirifica”. Breve profilo storico degli organismi della Santa Sede preposti alle comunicazioni sociali. I documenti del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. PARTE SISTEMATICA: I principi dottrinali della comunicazione. Obiettivi della comunicazione. La Chiesa e l’informazione. La comunicazione all’interno della Chiesa. Doveri e diritti nell’uso dei mass media. L’uso dei mass media nell’azione specifica della Chiesa: il dialogo tra la Chiesa ed il mondo, il dialogo interreligioso, il dialogo ecumenico, la catechesi, la pastorale ordinaria. Formazione dei cristiani all’uso dei mass media (tre livelli). I principi della comunicazione istituzionale nella Chiesa. Considerazioni sui singoli media: il cinema, la televisione, la radio, internet. Piani pastorali in materia di comunicazione e ruoli specifici di Uffici e strutture all’interno della Chiesa. BIBLIOGRAFIA PROPOSTA

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ARALDI A.- SCIFO B., Internet e l'esperienza religiosa in rete, Vita e Pensiero, 2002. EILERS FRANZ-JOSEF, GIANNATELLI ROBERTO (a cura di), Chiesa e comunicazione sociale: i documenti fondamentali, LDC, Leumann (TO) 1996. CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA, Orientamenti per la formazione dei futuri sacerdoti circa gli strumenti della comunicazione sociale, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1986. N. B.: Il docente indicherà durante il corso i titoli di alcuni documenti magisteriali. CORSO DI TEOLOGIA DEL LAICATO GLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA Il presente corso si prefigge di dare seguito all’intenzione del concilio Vaticano II di restituire piena dignità alla condizione laicale, perseguendo l’obiettivo programmatico di una definizione positiva della vocazione e missione dei fedeli laici. Negli ultimi decenni, infatti, la condizione dei fedeli laici ha conosciuto rilevanti novità in ordine al riassetto dei compiti pastorali e alla qualità delle relazioni che intessono il vissuto ecclesiale. Trasformazioni ancora più consistenti si sono prodotte, poi, sul versante sociale e politico, se è vero che la collocazione del laicato cattolico e la sua visibilità nell’odierno scenario storico-civile appaiono sempre più problematiche. Da tale prospettiva si avverte l’urgenza di inaugurare un nuovo approccio alla figura dei laici che consideri la loro vocazione e missione a partire dal vissuto storico concreto. Il corso di Teologia del laicato, dunque, intende analizzare la vicenda di maturazione dell’identità e del ruolo dei laici a partire dalla Scrittura e dalla tradizione ecclesiale, per poi mettere a punto lo sviluppo conciliare e postconciliare. PROGRAMMA DETTAGLIATO 3. La dottrina sul laicato fino al Vaticano II - Nella Bibbia

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- Nella storia - Definizione del laico cristiano - La secolarità dimensione essenziale del laico cristiano - Partecipazione dei laici all’unico sacerdozio di Cristo - La missione che i laici hanno in comune con tutta la chiesa - Campi, modi e gradi di collaborazione diretta dei laici con la gerarchia - Missione specifica dei laici e loro autonomia relativa - La spiritualità propria dei laici 2. Gli sviluppi posteriori al Vaticano II - Per il superamento della categoria “laicato” in ecclesiologia - Per l’assunzione della “laicità” come dimensione di tutta la chiesa METODOLOGIA ADOTTATA

Il corso è condotto secondo la struttura delle lezioni frontali da parte del docente. Agli studenti viene chiesto di curare l’approfondimento tematico proposto per ogni argomento del corso, mediante letture complementari e discussione in aula. BIBLIOGRAFIA ANGELINI G. – AMBROSIO G., Laico e cristiano, Genova 1987. CAMPANINI G., Il laico nella chiesa e nel mondo, Bologna 1999. CANOBBIO G., Laici e cristiani? Elementi storico-sistematici per una descrizione del cristiano laico, Brescia 19972. DE GIORGI F., Il brutto anatroccolo, Il laicato cattolico italiano, Milano, 2008. FORTE B., Laicato e laicità, Casale Monferrato 1986. LABOA J. M., I laici nella vita della Chiesa, Milano, 1993. LAZZATI G., Il laico, Roma 1986. MALNATI E., Teologia del laicato, Trieste 1992. SEMERARO M., Con la chiesa nel mondo. Il laico nella storia, nella teologia, nel Magistero, Roma 1991. SEMERARO M., Il laico nella vita della Chiesa, Roma, 1990. ZAMBON G., Laicato e tipologie ecclesiali. Ricerca storica sulla “Teologia del laicato” in Italia alla luce del Vaticano II (1950-1980), Roma 1991.

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Documenti del Vaticano II: Lumen Gentium IV, Apostolicam Actuositatem; GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici.