Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche · il controllo strategico e l'utilizzo...
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1 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
http://www.sharenotes.it
Programmazione e
controllo delle
amministrazioni
pubbliche
Appunti a cura di Alessio Brunelli
AFC – 2010/11
2 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
http://www.sharenotes.it
PROGRAMMA DEL CORSO
le amministrazioni pubbliche ed il gruppo pubblico (le varie definizioni)
il contesto di riferimento in cui operano le ap – il modello burocratico formale (attenzione a
forma, atti, procedure, mancanza di attenzione ai risultati), il npm e la pg (è attenta al
coordinamento e alla rete delle ap)
lo sviluppo del sistema pubblico in italia (dall'ottocento ad oggi) ed il processo di
privatizzazione (il regime prevede tre possibilità di gestire i con rilevanza: tramite gara a cui
possono partecipare tutti tranne le società in house che sono possedute al 100% da ap, altra
modalità attraverso cui si possono gestire i rilenza società miste pubblico-private e deve
rispondere ad alcuni requisiti cioè deve essere un socio privato importante, operativo e deve
essere stato scelto con gara cioè la privatizzazione sostanziale è stata fatta con gara, ultima
modalità è quella della società in house cioè che è al 100% del comune e la sua attività
prevalente dev'essere con l'ente locale cioè non deve fare concorrenza ai privati. Questa
situazione sta cambiando perché il legislatore non vede bene le società in house perché
vuole fare entrare di più il privato. Quindi le società in house hanno seguito processo di
privatizzazione formale)
i bisogni pubblici ed i pubblici servizi
gli organi di governo delle amministrazioni pubbliche: la compresenza di organi politici e
tecnico amministrativi
come si costituisce una ap
la gestione patrimoniale e la gestione finanziaria
il sistema informativo contabile delle ap (eccetto la sanità che ha sistema informativo
contabile differente dalle altre ap)
o il sistema di bilancio
o il bilancio annuale di previsione autorizzatorio e vincolante
o gli stanziamenti nel bilancio annuale di previsione
o gli assestamenti di bilancio
o i bilanci di competenza e di cassa (la differenza tra bilancio di competenza e di cassa
si basa sul momento a cui si fa riferimento quando si fa la previsione di entrate e
spese. In particolare si parla di bilancio di competenza finanziaria e quindi gli
stanziamenti prendono il nome di stanziamenti di competenza se le entrate fanno
riferimento agli accertamenti e le spese fanno riferimento agli impegni. Di
conseguenza se il bilancio è di competenza allora il bilancio pone un vincolo
all'assunzione degli impegni. Il bilancio di competenza può essere di competenza
pura in cui dal lato delle entrate ho solo entrate di competenza e dal lato delle spese
ho solo spese di competenza e lo abbiamo visto nel bilancio dello stato. Invece per
gli eell abbiamo visto bilancio di competenza mista in quanto viene riportato il
risultato di amministrazione dell'anno precedente. Se questo risultato è un avanzo
allora questo è la prima voce delle entrate, se invece è un disavanzo di
amministrazione allora è la prima voce delle spese. Invece si parla di stanziamenti di
cassa quando le entrate stanziate fanno riferimento alle riscossioni e le spese fanno
riferimenti ai pagamenti. Nel bilancio dello stato ci sono entrambi i sistemi cioè
fanno sia bilancio di competenza che bilancio di cassa. Negli eell invece il bilancio è
solo di competenza)
o la classificazione delle entrate e delle spese (dello stato, degli eell, delle altre ap)
o le fasi delle entrate e delle spese (il sistema di contabilità può essere di competenza o
di cassa. Nelle ap ora come ora c'è competenza in cui sono rilevate tutte le fasi delle
entrate e delle spese. Quella di cassa rileva solo le riscossioni e i pagamenti)
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o i risultati della contabilità finanziaria
o le rilevazioni contabili
o i principi di bilancio
o i principi contabili e gli IPSAS
il sistema di bilancio dello stato
o i documenti previsionali e consuntivi
o i risultati differenziali
l'introduzione del npm
o l'applicazione del modello aziendale e le relative problematiche
o l'economicità nella gestione delle ap
o l'efficacia e l'efficienza
o il ciclo della gestione delle ap
o le determinanti del valore della produzione nelle diverse tipologie di amministrazioni
pubbliche
l'attivazione delle funzioni di pianificazione, programmazione, controllo e organizzazione
nelle ap. Gli strumenti necessari
il sistema dei controlli interni nelle ap (controllo strategico,
la pianificazione strategica nelle ap. La definizione della strategia: la mission, la vision e
l'analisi swot
il controllo strategico e l'utilizzo della balanced scorecard nelle ap
la pianificazione e la programmazione dell'ente locale
o la definizione della strategia e l'individuazione degli obiettivi a medio lungo termine
o gli strumenti della pianificazione strategica
o la programmazione nel rispetto degli equilibri e dei vincoli imposti dalla normativa
(se non rispetta i vincoli non deve essere approvato, se è approvato è contro la legge)
o il patto di stabilità (uno dei vincoli più importanti che hanno gli eell)
o le finalità e la struttura formale del bilancio annuale di previsione
o la classificazione della spesa nel bilancio annuale di previsione e l'individuazione dei
centri di responsabilità
o il piano esecutivo di gestione e l'attribuzione alle unità organizzative di obiettivi
(tramite indicatori di performance), risorse e responsabilità
o il reporting (devono essere monitorati nel corso del tempo)
o la rendicontazione a consuntivo
la pianificazione e la programmazione delle aziende della sanità pubblica
o le caratteristiche dell'azienda sanitaria pubblica
o la pianificazione programmazione e controllo della gestione nell'azienda sanitaria
pubblica (nel valore della produzione cosa mettiamo? Nelle AO è servizio a
domanda individuale quindi si può valutare ogni prestazione quindi si fa una
classificazione dei ricoveri e si associa ad ogni tipologia di prestazione una tariffa. È
l'attività principale delle AO, poi c'è attività ambulatoriale e visite diagnostiche e il
legislatore ha associato a ciascuna di queste una tariffa. Invece per quello che
riguarda le ASL queste erogano servizi a domanda individuale ma anche collettiva
tipo vaccinazioni, controlli contro infortuni sul lavoro quindi le ASL vengono
finanziate non completamente a prestazione ma vengono finanziate tramite quota
capitaria cioè in base alla popolazione e questo è inevitabile perché hanno
commistione di attività. DRG sono classificazione internazionale dei ricoveri
ospedalieri a cui sono associate delle tariffe
il bilancio sociale per le amministrazioni pubbliche
o la sua rilevanza nelle amministrazioni pubbliche
o i diversi modelli di bilancio sociale per le amministrazioni pubbliche
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Appunti presi a lezione
Cosa sono le amministrazioni pubbliche?
Personalità giuridica = si può essere titolari di diritti e di obblighi sennò si confonderebbe con la
persona fisica (può assumere, avere partita IVA, stipulare contratti).
Esiste la personalità giuridica di diritto pubblico e quella di diritto privato. Quella di diritto privato
per acquisirla basta andare dal notaio e dopo alcuni adempimenti acquisisco la personalità giuridica
di diritto privato.
Quella pubblica invece si forma grazie ad un provvedimento legislativo cioè mi serve l'intervento di
un politico che porti avanti la mia idea presso il parlamento o presso un'altra AP tipo regione o
comune.
Se non hanno personalità giuridica sono filiali o sezioni dell'ente emanante (è lui che è titolare del
contratto di assunzione)
IMPRESA PUBBLICA: di cui le AP sono il soggetto economico in presenza di un gruppo pubblico
(AMT). L'impresa pubblica si ha quando chi le comanda (il soggetto economico) è una PA perché
ha una partecipazione in quella impresa, anche se è piccola partecipazione ha molto potere perché
possono vincolare la gestione (fino a pochi anni fa c'era lo stato imprenditore per creare sviluppo
economico).
Vengono create da Stato e Regioni (divisione delle competenze tra Stato e Regioni ex art. cost.) in
forza di un provvedimento legislativo (o da EELL .. di quanto previsto dalla legge) sulla base di
scelte politiche.
Sviluppano la loro attività per mezzo di finanziamenti pubblici (capitale d'apporto, banche, stare
attento all'insolvenza. Se AP mi danno i soldi e non devo temere l'insolvenza perché se non pago lo
Stato fa come se fossi figlio suo e paga lui).
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
in senso soggettivo: si fa riferimento allo Stato ed ai suoi Enti ausiliari (enti territoriali ed
altri appositamente istituiti) (è AP lo Stato e gli ausiliari che aiutano lo Stato a svolgere le
sue funzioni e a cui lo Stato dà la personalità giuridica di diritto pubblico)
in senso oggettivo: riguarda l'attività di amministrazione di ciò che è pubblico (il patrimonio
pubblico ed il denaro prelevato mediante l'imposizione fiscale) (è pubblico tutto ciò che
appartiene allo Stato e ai suoi enti ma cneh tutti i soldi dell'imposizione fiscale, tutti i soldi
dell'imposizione fiscale vanno a Roma perché non c'è ancora il federalismo)
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LE PRINCIPALI AP
di emanazione dello Stato di emanazione di enti territoriali (Regioni/EELL)
senza personalità giuridica (significa forse che dipende da un altro ente)
con personalità giuridica
SENZA PERSONALITA' GIURIDICA
sono inserite nella struttura organizzativa delle AP che hanno emanato Stato/regioni/EELL
hanno un patrimonio separato, ma formalmente distinto da quelle AP che le ha emanate
il bilancio è conglobato in quello del Ministero/Regione/EELL con entrate e spese inerenti
allo....
CON PERSONALITA' GIURIDICA
vengono istituite con un decreto (decreto istitutivo) che definisce
o finalità da perseguire (fine istituzionale) (per l'università è fare didattica e ricerca.
Devo essere ben ligio e posso compiere attività di gestione correlate alla finalità)
o attività da svolgere
o organi di cui avvalersi (per l'università sono: senato accademico, direttore
amministrativo, docenti, personale tecnico-amministrativo)
o modalità di finanziamento
(contenuti nello Statuto) (per essere modificato deve esserci approvazione del
Ministero)
vengono predisposti per il funzionamento diversi regolamenti tra i quali
o organizzazione .. e di funzionamento
o amministrazione, finanza e contabilità
SENZA PERSONALITA' GIURIDICA
amministrazioni autonome
o amministrazioni autonome dei monopoli di Stato
o amministrazione degli archivi notarili
o istituto agronomico per l'oltremare
o fondo edifici di culto
agenzie
o agenzia per la proprietà industriale
authorities
o authority per l'energia elettrica ed il gas (ENEL non è più pubblica ma tramite
authorities si garantisce l'equità nella distribuzione del servizio)
6 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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CON PERSONALITA' GIURIDICA
enti pubblici economici (fino anni '90 tutto il settore bancario italiano erano tutti enti
pubblici economici)
o agenzia del demanio (spiagge, fiumi, beni immobili)
enti pubblici non economici
o università (7% in Italia)
o CNR
o istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
o ente parco (è quello delle cinque terre, è così importante che lo ha emanato lo Stato)
(NB:
Economici: devono lavorare in modo economico quindi in modo simile alle imprese.
Non economici: lavorano con altre logiche)
agenzie
o delle entrate (segue il prelievo fiscale e manda i soldi a Roma e poi Tremonti con il
progetto di legge finanziaria li distribuisce. È la legge più importante, con quella
vengono distribuiti tutti i soldi)
o delle dogane
o del territorio (è una agenzia che c'è in ogni capoluogo di provincia. Se l'Ateneo vuole
vendere un bene ed essendo pubblico serve una valutazione e serve una agenzia che
faccia la valutazione)
o spaziale
Authorities
o CONSOB (sta attenta a quello che succede in borsa visto che quando un'impresa va
in borsa ha un accesso diretto al risparmio privato. Non farmi influenzare dal
bancario che mi dice “compra, compra!”)
amministrazioni di emanazione degli EELL
o istituzioni: senza personalità giuridica (istituzione membri del mare e della
navigazione)
o aziende speciali: con personalità giuridica di diritto pubblico
o consorzi: con personalità giuridica di diritto pubblico
o agenzie: con o senza personalità giuridica
delle Agenzie
o con personalità giuridica
aziende sanitarie locali
ospedali
arsu
ante parco portofino
arpal
NB: Quello in verde non è importante
7 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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GRUPPO PUBBLICO
viene definito da un insieme di entità pubbliche e private
o la capogruppo ha sempre soggetto giuridico di diritto pubblico
(lo Stato tramite il ministero detiene delle partecipazioni; ma anche le Regioni.
Come se l'università invece di decidere di svolgere la ricerca internamente decidesse
di farla fare ad una società che l'università stessa costituisce oppure compra un
pacchetto azionario)
ALCUNE PRECISAZIONI
AP (Stato, Regioni, EELL, enti con diritto pubblico. Di diritto pubblico possono avere
partecipazioni , se comanda anche allora è un'impresa pubblica. Può comandare avendo
tanta percentuale del capitale sociale oppure anche con poca percentuale ma avendo tanto
potere)
AZIENDE PUBBLICHE (ASL, azienda ospedaliera. Tipologia di AP che lavora con
economicità, quindi le AP non lavorano con economicità? Queste hanno personalità
giuridica di diritto pubblico allora ci sono AP che sono aziende cioè operano con logiche
aziendali. Le imprese sono tipologie di aziende, non tutte le aziende sono imprese. Impresa è
azienda che produce per il mercato, è un'azienda di tipo impresa. Ci sono aziende che quello
che producono non lo fanno per il mercato, non lo fanno contro un prezzo)
IMPRESE PUBBLICHE (hanno personalità giuridica di diritto privato e sono regolate da
titolo V c.c., ma c'è scritto pubbliche perché il soggetto economico è un rappresentante della
AP)
GRUPPO PUBBLICO
SETTORE PUBBLICO (si intende tutto l'insieme, si trova sul sito del ministero)
… OCCORRE ANCHE PRECISARE CHE..
si tratta di entità pubbliche tra loro seppure indirettamente in qualche modo collegate (sono
collegate perché sono finanziate con soldi pubblici distribuiti con legge di stabilità perché
essendo i soldi X se do di più all'uno allora do meno all'altro)
che definiscono in un dato momento in un paese il sistema di amministrazione e aziende
pubbliche
entità pubbliche dotate di personalità giuridica di diritto pubblico (talvolta presentano
particolai requisiti tanto da poter essere considerate delle aziende)
entità non dotate di personalità giuridica
imprese (quindi aziende che operano per il mercato) pubbliche con soggetto economico
individuabile in una AP.
8 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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24.02.2011
Le pubbliche amministrazioni le individuiamo andando a vedere il soggetto giuridico, cioè in base a
quale potere possono essere titolari di diritti e di obbligazioni di assumere. La differenza rispetto
all’impresa è che la AP ha questa titolarità diritti e obblighi in funzione di un decreto legislativo che
attribuisce personalità giuridica di diritto pubblico, vuol dire che quell’entità è un entità protetta,
governata, tutelata dallo stato. Mentre se vado a vedere l'impresa trovo la personalità giuridica di
diritto privato, regolamentata dal codice civile, diventa tale un'impresa perché si va dal notaio e si fa
un atto costitutivo.
L’impresa deve operare con economicità se vuole sopravvivere, altrimenti muore, viene dichiarato
lo stato di insolvenza (un'impresa comincia ad andare male quando ha problemi di equilibrio
finanziario cioè non riesce a far fronte ai pagamenti e se non riesce a far fronte allora chi ha diritto
ad avaere il pagamento può ricorrere dall'autorità giudiziaria e far dichiarare l'impresa insolvente, e
questo è il primo passo per far dichiarare un'impresa fallita). La amministrazione pubblica
sopravvive perche ci pensa lo stato, non ha bisogno di operare con economicità, non fallisce. Se
l’amministrazione pubblica non paga, paga lo stato. L’amministrazione pubblica è protetta dallo
stato, la loro personalità giuridica le rende particolarmente protette.
In alcuni casi le amministrazioni pubbliche possono operare tramite le imprese, possono avere da
queste imprese il pacchetto azionario, a volte il 100% del capitale d’apporto di queste imprese.
Alcune volte una AP, quindi il comune, una regione o lo stato (una entità dotata di personalità
giuridica di diritto pubblico), può avere semplicemente una piccola partecipazione in una impresa,
ma se il potere di amministrazione in questa impresa diventa forte allora questa impresa diventa
pubblica anche se il capitale sociale o l’apporto è minimale.
Si può parlare di gruppo pubblico, perche la AP può entrare in certe imprese, averne la proprietà del
100% oppure meno ma ugualmente governare queste imprese.
Quando si parla di amministrazione pubblica in senso stretto, si parla in riferimento a chi ha la
personalità giuridica di diritto pubblico, ma quando la amministrazione pubblica può entrare in
imprese allora si parla di gruppo pubblico, alcuni parlano di settore pubblico.
Sistema di amministrazione e aziende pubbliche (più che settore pubblico preferisce
parlare di sistema)
Al posto di settore pubblico la prof preferisce parlare di Sistema di amministrazione e aziende
pubbliche, perché tutte queste entità sono collegate tra loro perche tutte dipendono in qualche modo
dal finanziamento pubblico. Il finanziamento pubblico viene distribuito tramite una legge, la
finanziaria, si riceverà di più o di meno una società pubblica.
9 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Le AP in senso stretto sono quelle dotate di personalità giuridica di diritto pubblico. Alcune di
queste tendono ad operare icon logiche aziendalistiche, cioè tendono a lavorare con economicità
come lavorano le aziende.
Poi individuiamo entità non dotate di personalità giuridica, ma sono pochissime, poi dipendono
dalla casa madre, cioè dalla amministrazione pubblica che ha personalità giuridica, (noi non le
considereremo).
Poi ci sono le imprese pubbliche, che sono aziende, che operano per il mercato (differenza tra
azienda e impresa), per lo scambio. Il cui soggetto economico è un amministrazione pubblica.
Il sistema di amministrazione e aziende pubbliche varia da momento a moment perché ciò che è
pubblico in un paese dipende dall’orientamento politico e dipende dal grado di sviluppo economico
che ha il paese.
+ il paese è povero; - c’è di pubblico
+ il paese è ricco; + c’è di pubblico probabilmente
+ c’è un orientamento di sinistra al potere; + c’è di pubblico
+ c’è un orientamento di destra; - pubblico c’è.
Se c’è ricchezza, se c’è molto sviluppo economico, molto prodotto interno lordo; è probabile che ci
sia molto di pubblico. Dipende di più dall’orientamento politico.
Invece se un paese è povero, il pubblico sarà meno presente perche ci sono pochi soldi, quindi non
dipenderà dall’orientamento politico.
Sviluppo del sistema pubblico in Italia (non è per l'esame, è cultura generale)
1861, L’italia era solo un paese agricolo, quindi era un paese povero, i paesi erano richi o poveri in
funzioni delle materie prime e l’Italia non ne aveva, quindi era povera infatti c’era poco pubblico.
Nel 1900, inizia lo sviluppo industriale, comincia il deflusso dalle campagne verso l’industria, c’è
produzione di prodotto interno lordo, c’è più gettito fiscale e ciò che è pubblico nel nostro paese
inizia ad aumentare perché c'è più ricchezza. Già c’erano lo stato, i comuni e le province (le regioni
non esistevano, sono diventate operative dal 1976), iniziano delle amministrazioni pubbliche senza
personalità giuridica, ad esempio le ferrovie, esse nascono come una amministrazione senza
personalità giuridiche alle dipendenze del ministero dei trasporti. Poi nascono verso il 1930 i primi
istituti di previdenza (non esistevano le società di assicurazioni).
10 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Nei primi del 900 iniziano a svilupparsi le prime amministrazioni autonome, un esempio è dato
dalle ferrovie dello stato, dall’ANAS, che nasce come amministrazione autonoma per sviluppare le
comunicazioni stradali nel paese, le manutenzioni.
Nel 1929, c’è stata una grossa crisi economica, nata in America, importata da noi, le imprese del
nostro paese vacillano perche il sistema bancario non può più sostenerle. Da allora viene creato
L’IRI (Istituto di ricostruzione italiana) creato nel 1933 per sostenerle, Innanzitutto tutte le banche
italiane vengono nazionalizzate, diventano pubbliche, l’IRI comincia a salvare tutte le imprese che
vacillano. In che modo? Le nuove banche pubbliche finanziano anche le imprese che stanno
andando male, anche quelle imprese che si sa che non produrranno reddito e che non riusciranno a
rimborsare i prestiti, ma siccome le banche sono pubbliche lo stato dice alle banche di dare i soldi a
tutte le imprese che stanno andando male.
Inizia a crearsi un sistema di banche pubbliche e di imprese che sono salvate dalle amministrazioni
pubbliche, così in italia inizia a svilupparsi fortemente il sistema pubblico.
1947, nella ricostruzione bellica, abbiamo un momento di grande difficoltà, era stato distrutto tutto,
e grazie al piano Marshall, inizia a crearsi l’ENI e l’EFIM che finanzia le industrie manifatturiere,
ma lo fa perche il sistema bancario è pubblico. Se le imprese non rimborsano no succede niente
perche la banca è pubblica, quindi non fallisce.
In questo periodo il pubblico inizia a svilupparsi, lo stato italiano da dei soldi entrando nel
pacchetto azionario di queste imprese, il gruppo pubblico inizia ad espandersi. L’IRI, l’ENI e
l’EFIM diventano di fatto tre grosse holding a partecipazione statale. L’IRI ha tantissimi pacchetti
azionari di impresa, l’ENI ha tantissimi pacchetti azionari di imprese che si occupano di idrocarburi
e l’EFIM lo stesso.
1960, L’Italia grazie al piano Marshall, grazie allo sviluppo industriale ed economico, ha un grosso
boom economico, elevata crescita del prodotto interno lordo, tantissimo gettito fiscale, visto la
grossa produzione di reddito. Il sistema bancario è sempre tutto pubblico, lo stato diventa uno stato
imprenditore. Tanto reddito quindi tante tasse e comincia a sostenere lo sviluppo economico,
intervenendo nei pacchetti azionari di tutte le imprese che le interessano da un punto di vista
politico o perche stanno vacillando e danno molti posti di lavoro.
Questi interventi si sono sviluppati tantissimo, visto che si davano molti posti di lavoro e si
continuava a creare reddito.
Fine degli anni 80, le cose cominciavano a non andare tanto bene, perche di sviluppo economico
cominciava essercene meno (meno produzione di reddito), l’intervento dello stato nell’economia era
troppo elevato, lo Stato italiano era arrivato a garantire una assistenza sanitaria completamente
gratuita, perche avevamo raggiunto un certo livello di benessere altissimo, era stato possibile perche
c’era tanta produzione di reddito, e una parte si poteva raccogliere con l’imposizione fiscale e
nessuno si lamentava.
Le cose sono cominciate a non andare tanto bene, la produzione di reddito non era più così elevata
ma lo stato italiano ha voluto mantenere la sua presenza perche eravamo come una famiglia, e lo fa
indebitandosi. Allora lo Stato italiano ha iniziato a indebitarsi, prima nei confronti della sua
popolazione, chiedendo dei prestiti tramite l’emissione dei CCT(certificati di credito del tesoro), e
siccome la propensione al risparmio del popolo italiano era ed è molto elevata, la gente con i loro
risparmi comprava questi certificati di credito del tesoro, soprattutto perche sono caratterizzati di
11 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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non avere rischio. Quel momento però era un periodo di inflazione, i tassi di interesse continuavano
a salire, lo stato italiano continuava ad indebitarsi ma in contemporanea doveva pagare tassi
interessi più alti in modo da poter continuare a far investire la gente e perche con l’inflazione
aumentavano i tassi di interesse.
Ai primi dei 1990 lo Stato italiano entra in una crisi spaventosa, la lira italiana comincia a
svalutarsi. Le società di revisione che qualificano i conti pubblici dei paesi (Standard & Poor),
hanno declassato l’Italia, presentandola alla collettività internazionale come un paese pieno di debiti
di cui era meglio non fidarsi, i debiti erano tanti che l’Italia non poteva onorarli, vi è stato un danno
dell’immagine italiana ma anche del commercio italiano (chi doveva vendere alle industrie italiane
si chiede se poi pagherà).
Momenti di grande tensione, il ministro della situazione ha dovuto ridurre l’indebitamento pubblico,
soltanto riducendolo le società di revisione ci avrebbe fatto tornare alla posizione di fiducia che
avevamo prima nelle sue valutazioni.
Lo stato italiano per ridurre l'indebitamento ha dovuto intervenire drasticamente in tutto ciò che era
pubblico, ha eliminato innanzitutto tutte quelle imprese in cui il soggetto economico era
un’amministrazione pubblica e andavano bene, ha venduto i pacchetti azionari perche andavano
bene e quindi erano appetibili. Lo Stato ha potuto vendere e ha dismesso le imprese che andavano
bene, ha tolto la personalità giuridica e le ha convertite in società per azioni, così il credito italiano è
diventato Unicredit, è successo anche con la banca nazionale del lavoro e l’istituto San Paolo. Tutte
le imprese che andavano bene lo stato le ha vendute ha fatto cassa e con quella ha estinto i debiti e
si è andati avanti.
Cosi quindi dal 1990 c’è stata una inversione di tendenza, da uno stato imprenditore si è passato a
uno stato non imprenditore (cambio di tendenza), l’inversione di tendenza in questi anni sta
andando ancora avanti.
In un paese quello che è pubblico in un certo momento può essere tanto o può essere poco. Può
dipendere dallo sviluppo economico di un paese e può dipendere dall’orientamento politico.
All’inizio, dalla formazione dell’Italia, c’era solo lo stato ed enti locali quali organi amministrativi.
Dopo iniziano le amministrazioni autonome senza personalità giuridica come le ferrovie dello stato
e l’ANAS.
Poi con lo sviluppo dell’industria si iniziano a sviluppare enti publici dotati di personalità giuridica
di diritto pubblico.
Dopo di che abbiamo delle vere e proprie aziende con personalità giuridica di diritto privato che
pero il soggetto economico è lo stato e quindi nascono le imprese pubbliche.
Arriviamo al 1990 dove c’è il cambio di tendenza. Es. L’energia elettrica è stata per anni fornita da
tanti piccoli produttori di energia elettrica che facevano solo le forniture nei grandi centri urbani
(per convenienza economica), è stato necessario nazionalizzare l’ENEL(ente nazionale energia
elettrica), si è creata una personalità giuridica di diritto pubblico che ha comprato i pacchetti
azionari di tutte quelle piccole imprese e in Italia l’energia elettrica veniva fornita solo dal ENEL.
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L’energia non c’era più soltanto nei grandi centri, la presenza del pubblico ha permesso la
diffusione dell’energia elettrica in tutto lo stato.
Con le ferrovie dello stato, è successo lo stesso, un privato avrebbe fatto i collegamenti solo dove
c’era maggior utenza, non l’avrebbe diffuso anche nei piccoli centri, questo è il beneficio del
pubblico.
Nel 1990 sono cominciate le privatizzazioni (ciò che aveva personalità giuridica di diritto pubblico
doveva diminuire) e le dismissioni (tutto ciò che andava bene è stato venduto). Sono ancora in corso
adesso.
Authorities
Nascono le Authorities, che sono delle autorità nazionali, es. laddove l’energia elettrica non è piu
prodotta dallo stato e viene prodotta da tante società, siccome l’energia elettrica (questo bisogno) è
di estrema importanza vi è un’ Authorities che controlla, la stessa cosa per la telefonia.
Cosi come si privatizza (non è più lo stato che eroga il servizio) bisogna controllare che il servizio
venga erogato a tutti e con dei prezzi accessibili a tutti (l'impresa tenderebbe ad operare con valore
d'uso e valore di scambio) , infatti vengono immesse le authorities, qualcuno che controlli.
Agenzie pubbliche
Nascono le agenzie pubbliche in seguito al fenomeno (non dal troppo indebitamento) che è stato
voluto dal nostro paese 1999 (l’indebitamento aveva già raggiunto dei livelli decenti), quello di
avvicinare la Pubblica Amministrazione ai cittadini, si è voluto che i ministeri (che sono lontani a
Roma) si avvicinassero di più alle esigenze di quelli di Genova piuttosto che a quelli di Milano che
a quelli di Napoli. Si sono diffuse queste agenzie, come quella dell’ambiente, quella del lavoro, ecc
per cercare di capire i bisogni dei cittadini in modo da avvicinare la Pubblica Amministrazione ai
bisogni della collettività.
Es. USA con la crisi dei mutui subprime ha nazionalizzato alcune banche in modo che il sistema
reggesse bene, l’Italia ha invece retto bene la crisi perché i manager non avevano fatto tante di
quelle operazioni di finanza pura come avevano fatto altrove. Un inversione di tendenza ha
riguardato gli USA come l’Italia nel 1990. (fine della parte che non chiede)
Come si individuano le Amministrazioni Pubbliche in Italia?
Chiediamo se hanno la personalità giuridica di diritto pubblico, se ce l'hanno è amministraizione
pubblica.
DLgs 165 del 2001 “2. Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello
Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed
amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le
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Comunita' montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi
case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti
gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti
del Servizio sanitario nazionale. ”(vedere cosa sono le amministrazioni pubbliche). Quindi l'Italia
individua le AP in questo modo.
L’Italia fa parte della UE, l’UE obbliga l’Italia a tenere i conti pubblici in ordine, è soggetta al patto
di stabilità che ci dice che un paese non può arrivare oltre un livello di indebitamento.
C’è il sistema europeo dei conti nazionali che si chiama sec95, dice 2 cose: (il legislatore europeo
cerca di dare una definizione unitaria in modo da prescindere dalle peculiarità degli stati membri)
per amministrazioni pubbliche si devono intendere le unità istituzionali che agiscono da produttori
(sono considerate unità di produzione e questo sconvolge il sistema italiano) di beni e servizi non
destinabili alla vendita (quindi non sono imprese, quando si produce per il mercato sono impresa),
la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali (producono qualcosa che deve
soddisfare una collettività o un individuo, ma l’individuo ne deve far domanda, la collettività no), e
sono finanziati in prevalenza con versamenti obbligatori (prelievi fiscali). Quindi per l’Europa la
PA è vista come un unità di produzione che produce beni o servizi, che li produce a domanda
collettiva o a domanda individuale e che si caratterizza per essere finanziata con finanziamenti
obbligatori (non è in grado di autofinanziarsi e non deve autofinanziarsi tramite la vendita, cosa che
succederebbe se fosse un’impresa). Poi il SEC95 aggiunge tutte quelle unità (questo è tutto il
contrario) con funzione di redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese. Questo che
sembra arabo è come viene interpretata oggi la PA in Italia, ci arriveremo tra poco. Quindi la UE, la
SEC dice che le ap possono essere di due tipi: quelle che producono ma producono non per vendere
e sono finanziate da gettito fiscale oppure tutte quelle unità che redistribuiscono la ricchezza del
paese.
Che cosa sono le AP?
Hanno personalità giuridica di diritto pubblico, mi serve l'aiuto del politico (tutti vorremmo pgdp
perché significa vivere di rendita coi soldi dello Stato, vivono perché qualcuno li mantiene).
In un caso è un unita di produzione, in un caso non produce ma redistribuisce la ricchezza.
Sviluppano la loro attivita mediante i finanziamenti pubblici, ci vuole il consenso politico, è un
decreto.
Come fanno?
In italia il concetto di amministrazione p. è quello di vederle come redistribuisce il denaro prelevato
alla collettività. Sono unità di consumo, non partecipano alla formazione del PIL. La collettività
produce reddito. Le Pa lo redistribuiscono. Il reddito di un funzionario pubblico non concorre a
formare il PIL. Nel redistribuire la ricchezza forniscono dei servizi pubblico. Dando dei posti di
lavoro si premette alla collettività di sopravvivere. Allora si producono servizi pubblici 15.33. la
funzione dell'AP è quella di redistribuire i soldi prelevati alla collettività dando dei posti di lavoro,
incidentalmente fornisce servizi pubblici, il produrre servizi pubblici è in seconda battuta, infatti
sono considerate unità di consumo e non di produzione e per motivi di equità sociale danno dei
posti di lavoro, poi che questi producano bene o male non è importante (non si va a vedere la
produttività del lavoratore, è un beneficiato dalla collettività quindi guadagnava meno) è più
14 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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importante redistribuire i soldi della collettività. Nel redistribuire questa ricchezza si tende a seguire
criteri di socialità.
Poiché utilizzano denaro della collettività, sono i suoi rappresentati politici che decidono come
devono essere spesi questi soldi. La redistribuzione la decide il politico. Una volta arrivati in
comune sarà il politico del comune di Genova a decidere come verranno distribuiti.
Poiché sono unità di consumo, devono consumare la ricchezza prodotta dalla collettività.
L’importante è spendere il denaro, perche la sua funzione è ridistribuire ricchezza semplicemente
spendendo tutto quello che ha ricevuto. È considerata irrilevante la quantità e qualità dei servizi
forniti e l’ammontare di risorse impiegate per produrle (cioè l'efficienza, l'efficacia, la produttività).
In italia prevale questo modello burocratico formale che vede l'AP come unità di consumo. Decide
Roma come distribuire la ricchezza proveniente dal prelievo fiscale.
Nel redistribuire questa ricchezza della collettività vengono di fatto forniti servizi pubblici.
Vi è una legg che stabilisce quali sono i bisogni pubblici.
Sulla base del modello burocratico formale: la AP è unità di consumo e deve redistribuire la
ricchezza, ossia dare lavoro. Il potere nelle AP infatti ce l'ha chi ha il potere di assumere personale
nelle amministrazioni pubbliche.
Peculiarità delle ap:
1. quando vado in una AP non trovo solo chi amministra l'AP (come le imprese) ma si ritrovano i
politici e poi quelli che fanno input trasformazione output che sono gli amministrativi, assessori
(politici elleti) che non se ne intendono assollutaente di AP, era importante essere poco indebitati e
tenere alta l'occupazione
Si trovano organi politici e amministrativi (trasformatori input in output).
Tutta l’attenzione è improntata sulla spesa, la corte dei conti (organo di controllo) va a vedere se c’è
stata capacità di spesa. Perché non avete speso tutto?! Dovete aver speso tutto.
Gli organi politici decidono come deve essere fatta la spesa, autorizzano gli amministrativi a
spendere. Gli organi amministrativi finiscono per essere degli ordinatori di spesa invece che dei
produttori di servizi (dal politico, l'importante è che spendano come ha detto il politico).
Il sistema informativo contabile è quindi impostato per monitorare e rendicontare prevalentemente
la correttezza formale della spesa, non per determinare l'utile o perdita di esercizio.
Definizione di Amministrazioni Pubbliche - Modello burocratico formale
In base a come le AP sono concepite allora cambia il modello di gestione (burocratico-formale,
NPM, PG). Dato per scontato questo vediamo cosa è la PA. È una cosa che ha personalità giuridica
di diritto pubblico (entità istituzionali). Certe le crea lo stato, certe le regioni, certe gli EELL.
15 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Definizione amministrazione pubblica dlgs 165 del 2001 a mò di elenco, “Per amministrazioni
pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni
ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento
autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni,
le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria,
artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali
e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l'Agenzia per la
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di cui al decreto
legislativo 30 luglio 1999, n. 300”.
A livello europeo vi è una definizione di Amministrazioni Pubbliche secondo il SEC95 (Sistema
Europeo di Conti Nazionali), si intende per AP le unità istituzionali (hanno riconoscimento da parte
dello stato tramite la pgdp, sono un pò figlie dello stato) privilegiate che agiscono da produttori di
beni e di servizi, oppure le unità con funzione di redistribuzione del reddito e della ricchezza del
paese. L’UE dal 1995 riconosce di fatto che ci possono essere o l’una o l’altra o tutte due quindi
convivere.
Per la SEC dice che nell'unione europea possiamo trovare o quello o quello. Concepire la AP come
redistributore le rende unità di consumo, in Italia le AP sono prevalentemente unità di consumo che
si distinguono dal loro modo di operare, il reddito raccolto con le imposte si ridistribuisce
prevalentemente dando dei posti di lavoro, perché l'obiettivo fondamentale del nostro paese è
sempre stato quello di tendere alla piena occupazione.
L’attenzione della Pubblica Amministrazione è stata strettamente quella di dare dei posti di lavoro
piuttosto che andare a vedere cosa si faceva dando il posto di lavoro cioè devo poi farle lavorare
bene, invece è sempre stato più importante dare dei posti e poi quello che fanno amen.
In Italia le AP sono state prevalentemente viste come unità di consumo (solo per dare posti di
lavoro per ridistribuire la ricchezza della collettività) non si guarda quello che si produce ma quello
che si spende (entità formale). Nel nostro paese esistono unità di consumo in prevalenza, ci sono
stati numerosi provvedimenti per eliminare questa tipologia di PA(questo modo di concepire, di
governare la AP), in modo di cambiare il tipo di governo ma in realtà sono ancora molto presenti.
Amministrazioni Pubbliche come unità di consumo
L’attenzione viene visualizzata sulla spesa e non sui servizi forniti, né sulla quantità né sulla qualità,
l’attenzione è tutta mirata allo spendere. I politici autorizzano a spendere, a sviluppare la gestione di
spesa, se non si è autorizzati dai politici non si può fare niente (si fa quello che dice il politico, si
sviluppa la spesa). Gli organi amministrativi fanno quello che il politico dice nel documento.
L’attenzione non è su input trasformazione output, l’importante è la presenza della norma nella
quale il politico decide come verranno spesi i soldi della collettività e la amministrazione pubblica
eseguirà soltanto (l’amministrativo opera in funzione di quello che ha deciso il politico ma ci deve
essere una norma che passa dal politico al amministrativo). La norma dice cosa si deve fare, essa è
redatta per iscritto, l’amministrativo (quello che fa input gestione output) vuole le cose chiare per
iscritto perché il politico cambia idea ogni giorno in funzione dell'elettorato quindi ci vuole una
norma che garantisca il buon funzionamento dell’amministrazione pubblica (“io faccio così perche
lo dice la norma”).
16 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Dentro la AP vi è il rispetto della norma dettata dal politico che dice raggiunge tale risultato, i soldi
verranno spesi secondo la volontà del politico, ma vi è una norma per iscritto che certifica il volere
del politico.
L’importante per l’amministrativo è il rispetto della norma, nessuno andrà a vedere la performance
realizzata, quello che è importante è rispettare la norma che sostiene il politico. L’organismo
esterno (la Corte dei Conti che invia un suo ispettore) controlla che il politico abbia dato la norma e
che l’amministrativo abbia eseguito.
Non bisogna dare informazione di quanto si produce, di qual è la qualità, il sistema informativo
deve soltanto monitorare prevalentemente la correttezza formale della spesa in correlazione a quello
che ha deciso il politico che si deve spendere (nelle imprese il sistema informativo è diretto a vedere
se produco utile). Questo modo di intendere la AP è il modello burocratico formale:
Caratteristiche del modello burocratico formale
In teoria è un modello che non dovrebbe esistere più, ha caratterizzato tutte le AP fino ai primi degli
anni 90, ma queste continuano ad utilizzare questo modello.
Le Amministrazioni Pubbliche sono viste come unità di consumo, esse ridistribuiscono la ricchezza
della collettività, al loro interno si trovano l’organo politico e l’organo amministrativo. I diritti della
collettività si ritengono tutelati con il rispetto della norma emanata dall’organo politico
(l'amministrativo rispetta quello che è fissato dal politico). Le istruzioni passano dall’organo
politico all’amministrativo, nessuno va a vedere se si è contenti dal servizio fornito. Es. Università
di Genova, 1500 docenti e 1500 impiegati amministrativi, ci si fa la domanda, perche cosi tanti
impiegati amministrativi? Infatti i docenti potrebbero svolgere il ruolo degli amministrativi. I soldi
delle amministrazioni pubbliche servono per dare lavoro, non si va a vedere i costi di
amministrazione, si vede solo l’obbiettivo di dare posti di lavoro. Non si va a vedere la qualità e
quantità del servizio prodotto e nemmeno i costi di produzione. Il documento informativo più
importante è il bilancio annuale di previsione.
Bilancio annuale di previsione
Il documento informativo più importante per una Amministrazione pubblica è il bilancio annuale di
previsione, perche è un documento che viene approvato dall’organo politico che è quello che
autorizza a compiere gli atti di amministrazione, ossia a spendere. Si cerca con questo di limitare la
discrezionalità. Non è un bilancio come quello delle imprese con sp e ce. L'amministrativo ha le
spalle al sicuro quando dice che ha eseguito in modo pedissequo ciò che è scritto in questo
documento dal politico.
La logica di fondo presuppone che esiste un’organizzazione all’interno delle AP che è di per sé
razionale, si concretizza ad spendere soldi cosi come il politico l’ha deciso.
Vi è una separazione forte tra funzione politica e funzione amministrativa, il politico decide
l’amministrativo esegue gli ordini, le due funzioni non interagiscono (completa separazione tra gli
organi).
L’amministrazione è vincolata a dei processi ottimali che sono definiti a priori, processi codificati
dalla norma equivalgono a raggiungere ottimi risultati, la norma è stabilita dal politico, la norma è
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perfetta, si opera esattamente come prevede la norma, senza aggiungerne modifiche. Svolgere la
norma equivale a raggiungere ottimi risultati, basta spendere come dice il politico. Non si interessa
della qualità e quantità del servizio ma la collettività è contenta perche si danno posti di lavoro.
Conseguenze del modello burocratico formale
Una conseguenza è che l’amministrazione pubblica diventa un sistema chiuso, non ha rapporti con
gli utenti, es. con il cittadino o con lo studente, il rapporto con l’ambiente esterno ce l’ha solo il
politico, è lui l’abilitato ad avere rapporti con la collettività cioè con il suo elettorato, è lui che
avendo i contatti con il suo elettorato sa se questo gradisce o non gradisce il suo modo di operare.
L’elettorato gestisce il politico prendendo le varie sezioni dei partiti e assumendo ad esempio 5 di
una sezione e 2 di un'altra e così via. Quindi il rapporto con l’esterno ce l’ha solo il politico,
l’amministrativo normalmente è chiuso nel suo ufficio, deve soltanto eseguire quello che ha deciso
il politico tramite la norma messa per iscritto da esso.
Il politico approva il bilancio annuale di previsione, dove c’e scritto cosa bisogna fare, in cosa si
deve spendere e così è tutto a posto per l’amministrativo, non si deve preoccupare per l’esterno, i
rapporti con l’esterno ce l’ha il politico, e se questo è una persona attenta dovrebbe chiedere al suo
elettorato se i servizi vanno bene oppure no. Normalmente il politico non chiede mai al suo
elettorato circa i servizi, esso spesso non li conosce e non conosce le modalità di gestione di essi. Il
politico normalmente cerca di perpetuare la sua posizione cercando di essere rieletto nel prossimo
mandato. Per poter essere rieletto, per anni il sistema migliore è stato quello di dare posti di lavoro,
il politico ridistribuisce i soldi della collettività in funzione dei posti di lavoro, il politico verrà
rieletto in funzione di quanti posti di lavoro sono stati dati. Per questo motivo la Pubblica
amministrazione diventa un sistema chiuso, non vi è un rapporto con l’utenza.
Come sistema chiuso alla Pubblica amministrazione non gliene importa dei bisogni della collettività
(logica opposta al sistema aperto aziendale).
La pubblica amministrazione diventa un sistema chiuso e opera in base al principio dell’interesse
generale che viene tutelato con delle norme codificate, l’interesse generale viene tutelato se
l’amministrativo opera in base ad una legge. Più si è bravi se io Pubblica amministrazione
emanando delle leggi vincolo più l’operato dell’amministratore pubblico.
Ricondurre l’attività di una Pubblica amministrazione in base a questo schema vuol dire non porsi il
problema di rispondere ai bisogni della collettività, va vista solo nella logica di dare posti di lavoro,
il fatto di fornire servizi è un fatto soltanto incidentale di questa logica.
Effetti più significativi dello schema burocratico formale
- Sistemi motivazionali dentro le AP
I dipendenti pubblici tendenzialmente non sono premiati in funzione di comportamenti mirati ai
risultati ottenuti ma in funzione di rispettare la norma, è quello che importa. I sistemi motivazionali
sono mirati a rispettare la norma e non a migliorare le proprie performance. Il dipendente pubblico
non mira a migliorare la propria performance, invece le persone dentro le aziende devono essere
motivate a migliorare la propria performance.
- La dirigenza nelle AP
18 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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La distribuzione del potere amministrativo è solo a favore di chi controlla e non di chi dirige, il
potere ce l’ha chi controlla, non chi dirige. La selezione e lo sviluppo della dirigenza tende a
penalizzare gli orientamenti alla innovazione, perche complicarsi in innovare se finora le cose sono
andate bene così?
- Controllo esterno sul rispetto della norma
Forte sviluppo di forme di controllo esterno, l’ingerenza di questi controlli sui singoli atti porta ad
ostacolare i risultai di tipo operativo, l’importante è rispettare la norma.
Non si tocca il miglioramento dei risultati in termini di quantità e qualità dei servizi offerti, non è
rilevante nella pubblica amministrazione.
In sintesi, il modello burocratico formale vede la pubblica amministrazione come un’unità di
consumo che ridistribuisce la ricchezza prelevata dalla collettività. Quest’attività viene espletata in
base alle scelte che fanno i politici, il politico assegna le risorse e decide come dovranno essere
spese.
All’interno delle AP chi amministra opera rigorosamente in base a quanto è stato stabilito dal
politico, pertanto vengono introdotti dei controlli formali sugli atti. Questo vuol dire che ci deve
essere un documento in cui c’è scritto che cosa deve fare l’amministrativo durante l’esercizio, poi ci
saranno dei controlli formali che andranno a vedere se effettivamente l’amministrativo ha fatto
quello che era stato prescritto in quel documento.
L’Amministratore pubblico diventa non un produttore di servizi pubblici ma un ordinatore di spesa,
es. non spendere più del 90 % in stipendi.
Questo modello ha portato le AP ad operare come un sistema chiuso, non fa caso ai bisogni della
collettività servita. Questo sistema è privo di autonomia decisionale (l’amministrativo non può
scegliere se effettuare un servizio oppure un altro, la decisione non è a sua discrezione), tutto viene
deciso dal politico, è privo di responsabilità sui risultati, si è soltanto responsabili del procedimento
amministrativo, sono responsabile di aver speso come mi aveva detto il politico (se si ha soltanto
seguito la norma oppure no, se si sono spesi i soldi come ha deciso il politico oppure no), non si è
responsabili se il servizio non è adeguato.
Non è richiesta l’economicità (nessuno chiede di rispondere in termini di quantità o qualità di
servizi resi e consumo di risorse a fronte di quei servizi), non si chiede di operare con efficacia ed
efficienza (rapporto input output). Con il modello burocratico formale diventa soltanto necessario
per poter amministrare, un documento che autorizzi questa attività di ridistribuzione della ricchezza,
cioè di un bilancio di previsione che sia autorizzato e vincolante, che autorizzi l’amministratore a
compiere determinate operazioni che danno luogo a delle spese ed è vincolato necessariamente a
quello che è scritto in quel documento.
Da questo punto nelle PA si inizia a parlare di pianificazione e programmazione che viene attuata
in una logica di tipo burocratico formale, la logica di fondo è che serve un documento da dare
all’amministrativo e da questo documento l’amministrativo è obbligato ad eseguire quello che ha
deciso il politico, l’amministrativo si avvale di questo documento dicendo basta che si faccia quello
che è previsto nel documento e non bisogna sgarrare.
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Nasce il problema di pianificazione (a medio lungo termine, in termini aziendalistici da tre anni in
su) e programmazione (a breve termine, in termini aziendalistici un anno).
La pianificazione e programmazione trova un bel cardine nella PA, perche non si può far niente se
non si ha un documento (il budget, bilancio annuale di previsione). La pianificazione e
programmazione nasce quando la PA era ancora gestita con il modello burocratico formale ed in
funzione che non si poteva fare niente se non si era autorizzati dal politico, ed è ancora così (a
differenze di quelle PA che si sono trasformate in aziende che lavorano con la logica di
pianificazione e programmazione).
La logica di pianificazione e programmazione l’Italia l’ha presa dagli americani. Dagli anni 1950 al
1965 negli USA si usava il PPBS (Planning Programming Budgeting System) e nel 1965 l’hanno
abbandonato perche non funzionava.
In Italia il PPBS è stato preso dal 1970 e il legislatore ha iniziato a legiferare su questo modo di
utilizzare il bilancio annuale di previsione (autorizzatorio e vincolante) per pianificare e
programmare, si introducono in Italia queste prime logiche di pianificazione e programmazione
delle AP (l’Italia le ha prese quando gli americani avevano già decretato che non funzionavano, noi
le abbiamo importate con delle logiche burocratiche formali). Dagli anni 90 cerchiamo di
abbandonarle, ma continuiamo ad averle sempre addosso.
Negli anni 90, l’Italia cercherà di copiare il modello inglese e si introdurrà il concetto di
management pubblico e si verrà ad attivare le funzioni e strumenti di pianificazione,
programmazione e controllo in una logica aziendale (lo vedremo una prossima volta).
Quindi l’Italia ha preso dagli americani la nozione di pianificazione e programmazione, gli
americani dicono che questo documento con cui il politico autorizza la pubblica amministrazione ad
operare deve essere redatto con una logica di obiettivi. In Italia lo logica è sempre stata quella di
tipo incrementale cioè il politico che si deve occupare di una PA perche è eletto ed ha un mandato
generalmente di 3 o 4 anni, poi dovrà essere rieletto dalla collettività. Il politico ha un obiettivo di
medio lungo termine, ma non sa mai se lo raggiungerà, non ha mai obbiettivi di lungo termine,
tenderà sempre a realizzare obiettivi di breve termine ancorati al suo mandato, facendo in modo di
essere gradito dalla collettività per poter essere rieletto, il politico non si troverà bene con la
pianificazione e programmazione a lungo termine perche non sa mai se lo raggiungerà.
Il nuovo politico appena entrato nel suo bilancio di previsione (documento che autorizza a
compiere), cercherà di non toccare troppo le cose come erano in passato (il politico appena entrato,
non ha la conoscenza dei servizi, non sa quali sono le peculiarità delle PA in cui viene ad operare) e
allora il suo bilancio di previsione tendeva ad essere fatto seguendo delle logiche di tipo
incrementale. Es. se nel bilancio del comune Genova all’assessorato dei servizi sociali veniva
sempre dato 1000, arriva il nuovo assessore che deve decidere quanto dare all’assessorato ai servizi
sociali e chiederà almeno 1000 al consiglio comunale, infatti con 1000 negli anni precedenti se la
erano cavata bene, allora il consiglio comunale chiederà al politico 1000.
In America negli anni 50 e 60, erano arrivati alla conclusione che bisognava dare degli obiettivi per
dare i soldi, di non seguite delle logiche di tipo incrementale (se si dava 1000 si continua a dare
1000). In America si comincia a parlare di pianificazione e programmazione e questo documento
autorizzatorio e vincolante comincia ad assumere un altro aspetto, inizia a diventare uno strumento
con cui si assegnano i soldi ma si devono raggiungere determinati obbiettivi, per cui assegno i soldi
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perche voglio raggiungere determinati obbiettivi ma non si assegnano perché si sono sempre
assegnati.
Nella PA nel modello burocratico formale il politico assegna i soldi con una logica di tipo
incrementale (si fa quello che dice l’assessore, il politico non si svincola, sarebbe l’assessore che
dovrebbe andare a vedere se la collettività è contenta dei servizi). Il bilancio di previsione lo decide
il politico, ma il politico non ha le competenze, è l’amministrativo che ha le competenze del
servizio perche ci lavora tutti i giorni, è l’amministrativo che sa cosa vuole l’utente non il politico, il
politico non sempre interpreta la politica come deve essere interpretata.
Bisogna che il personale dell’amministrazione pubblica prepari il bilancio al politico, sarà il politico
a decidere gli obiettivi, il politico potrà cambiare l’obiettivo e quindi l’amministrativo dovrà rifare il
bilancio. Es. comune di Genova che deve predisporre il bilancio, il bilancio verrà approvato dal
consiglio comunale, ma esso deve conoscere i bisogni della collettività, che reddito medio ha la
collettività servita, quali sono i servizi che può fornire il comune, quali servizi potrebbe offrire in
più se avesse più risorse. Quindi si comincia a vedere il bilancio come un bilancio per obbiettivi
socio-economici da raggiungere, seguendo la metodica americana si mira alla redazione del bilancio
in base a uno studio della collettività (si arriva alla redazione del bilancio sulla base di studi
preliminari), in base a quali bisogni ha, poi si può vedere quali bisogni preferire rispetto ad altri
però ci vuole una struttura all’interno di ogni PA che sviluppi queste logiche, alcune PA ce l’hanno
altre no (in alcune PA non vi è una sistematica analisi che porti all’individuazione degli obiettivi).
Nella metodica introdotta dagli americani la logica è che gli stanziamenti non devono essere più
incrementali, il processo di formazione del bilancio non si sviluppa più dal basso verso l’alto (i
signoli uffici dicono mi serve 1000 perché l'anno scorso siamo andati bene con 1000), ma è un
processo di tipo iterativo, cioè con direttive impartite dal vertice ai livelli inferiori e successivi
adattamenti.
Al politico servono dei piani pluriennali e di documenti di supporto informativo e allora
la spesa deve essere autorizzata in funzioni anche dei programmi che si vogliono raggiungere, ci
deve essere una logica di fondo, dei programmi da realizzare, di elementi da raggiungere e degli
obiettivi. Tutto questo l’hanno introdotto gli americani, già nel modello burocratico formale si inizia
a parlare di pianificazione e programmazione perche nelle PA comincia ad emergere che nel
ridistribuire i soldi della collettività si devono soddisfare i bisogni (deve redistribuire ma si
percepisce sempre di più che redistribuendoli deve anche soddisfare dei bisogni).
Già nel modello burocratico formale dagli anni 70, cominciano a vedersi le attenzioni sui
programmi di attività e su quello che si deve raggiungere, in particolare quali bisogni e quali sevizi
offrire, vedere quello che deve essere pubblico in un momento oppure può essere dato ai privati,
tutto questo comporta a un cambiamento che vedremo. Inizia l’esigenza del ridistribuire il denaro
della collettività con certe logiche, non più soltanto in funzione di dare più posti di lavoro con una
logica di tipo incrementale. Negli anni 70 anche se c'è burocratico-formale ci si inizia a chiedere "sì
spendo, ma con quale logica?".
21 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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In base ai provvedimenti dell'unione europea abbiamo due tipi di amm pubb: unità di produzione e
unità istituzionali che agiscono da produttori (non è detto che lo siano, controllano e tutelano la
collettività) di beni e servizi non destinabili alla vendita, la cui produzione è destinata a consumi
collettivi e individuali e finanziata in prevalenza con versamenti obbligatori e/o tutte quelle unità
con funzione di redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese (quando salgo sull'autobus
non scelgo, è in monopolio, non faccio calcolo di convenineze
il fatto che si utilizzino i soldi della collettività esige la presenza dell'uomo politico, noi lo abbiamo
eletto e lui decide dell'uso dei soldi pubblici. Il politico decide come spendere i soldi della
collettività. In italia le amm pubbliche si sono sviluppate in un certo modo, poi provvedimenti
legislativi hanno cambiato questo modo di essere delle pubb amm. Dal 1990 non c'è più concetto di
unità di consumo ma di unità di produzione, quindi si cerca di trasformare le pubb amm da unità di
consumo a unità di produzione. Quindi esistono ormai solo unità di produzione (quelle che prima
erano imprese e che ora sono anche le pubb amm). Quindi le pubb amm diventano responsabili non
di come è stato speso il denaro pubblico ma dei risultati raggiunti in termini di qualità e quantità dei
servizi erogati e dei soldi usati in relazione al livello di qualità e quantità dei servizi. Allora questo
modo di concepire la pubb amm come unità che produce beni e servizi per la collettività cambia
anche il modello di management da utilizzare. La pubb amm spendeva i soldi pubblici dando posti
di lavoro, il politico ha il potere di dare i posti di lavoro e li dà a chi sono vicini al suo partito.
New public management (nuovo modo di far funzionare la pubb amm)
si diffonde negli anni 90
è un modello che era stato applicato alcuni anni prima dal governo inglese (aveva avuto una
grossa crisi finanziaria e aveva dei servizi pubblici molto carenti, arriva la Tacher e
introduce il management pubblico, prima c'era formale)
situazione di crisi della finanza pubblica (si alza l'indebitamento. La scelta è sempre se
abbassare il debito o creare sviluppo e rilanciare l'economia)
difficoltà di rispondere ai bisogni della collettività (io pago voglio avere buoni servizi)
[l'italia negli anni 90 si è trovata in una situazione molto simile, noi avevamo più servizi pubblici
migliori ma c'era un enorme debito pubblico. Aveva sviluppato i serviiz e alzato le imposte, poi non
poteva più alzare le imposte ma non poteva ridurre qualità servizi allora ha iniziato ad indebitarsi
verso gli italiani (bot, cct con tassi alti perché forte inflazione).]
New public management
è un nuovo paradigma di management pubblico
incoraggia un orientamento ai risultati in AP sempre più decentrate (si vuole che produca
servizi che servano alla collettività nella giusta quantità e qualità quindi deve rispondere in
termini di efficacia, devo vedere quanto serve alla collettività e che qualità richiede
(efficacia quantitativa e qualitativa). Quindi sono anche responsabili delle risorse che usano
per produrre (efficienza). Efficienza + efficacia = economicità.
22 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Riguarda anche le imprese pubbliche (quelle imprese in cui il soggetto economico è una AP)
ed il sistema delle AGENZIE che sorgono proprio per la sua applicazione (nascono ora per
essere vicino alla collettività e capirne il bisogno, questa sarà molto più attenta che se sto a
Roma, l'attenzione è posta su chi deve fruire dei servizi pubblici, quindi si è vicini a chi
sostiene il soddisfacimento del bisogno, è un modo di lavorare diverso rispetto a prima.
Continua comunque a dare posti di lavoro ma importante inizia anche a diventare il fatto di
produrre servizi che servano alla collettività servita).
AGENZIE PUBBLICHE (slides vecchie, queste agenzie sono state create per soddisfare meglio i
bisogni della collettività, abbiamo copiato i modelli inglesi)
Determinanti del NPM
forte indebitamento dello stato e necessità di contenimento della spesa pubblico (ci sono
agenzie di rating che danno giudizi sullo stato dei paesi, quando un paese è declassato ad
esempio perché è fortemente indebitato allora loro avvisano la collettività mondiale che il
paese potrebbe non far fronte ai suoi impegni. Il paese subito li chiede ai suoi cittadini e poi
se non bastano li chiede agli altri paesi. Il forte indebitamento ci ha declassato quindi la
nostra moneta valeva meno e questa va bene per esportazioni, male per importazioni.
L'imprenditore italiano che opera all'estero è meno tutelato perché si sente meno protetto.
Quindi non posso avere troppo debito sennò mi declassano allora l'unica soluzione è ridurre
la spesa pubblica e con quello che si risparmiava si pagano i debiti)
difficoltà a rispondere alle esigenze della collettività servita, difficoltà a mettere in atto
politiche e programmi pubblici d'intervento (scollamento tra domanda ed offerta – crisi di
legittimazione dello Stato) (lo stato non capisce quello che vuole la collettività, non è vicino
ai bisogni, difficoltà estrema)
esigenza di competere a livello euripa e internaizonale (internazionalizzazione di
problematiche prima di pertinenza di singole nazioni – pubblicazione documenti OCSE)
(OCSE pubblica dicendo se negli stati ci sono servizi buoni o meno)
OCSE
Organizzazione europea per la cooperazione economica nasce dopo la seconda guerra
mondiale per attuare il piano marshall (l'OCSE voleva verificare come erano usati i soldi del
piano marshall, vedere se erano usati bene)
diventa nel 1961 le'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a vocaizone
transatlantica e successivamente mondiale
comprende oggi 34 membri
oltre 70 paesi/economie in via di sviluppo e in transizione hanno rapporti di lavoro con
l'OCSE (l'OCSE di fatto pubblica statistiche su problemi economici di questi paesi membri e
una volta all'anno con riferimneto a certi problemi economici e sociali fa una specie di
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ranking in cui dice come viene offerta la qualità della sanità nei diversi paesi, oppure in
riferimento all'istruzione
si tratta di un0rogazionzion nota soprattutto per le pubblicazione e le statistiche sui
proncipali problemi economici e sociali inerenti alla macroeconomia, al commercio,
all'istruzione, allo sviluppo ed all'innovazione (si crea così un confronto fra le nazioni e il
governo acquisisce più o meno credibilità in funzione di questo)
con specifico riguardo alle amministrazioni pubbliche, nel 1990 presso l'OCSE è stato
istituito un psservatorio permanente a livello internaizoneli sul public managemente, il
PUMA- Public Managemnte Committee (ora Public Governance Committee) (quindi vieni
messo in vetrina in tutti i paesi mondiali e quindi si itroduce nella PA delle logiche di tipo
aziendalistico. Quindi OCSE è importante perché fa valutazione internaizonale sull'attività
delle pubbliche amministrazioni
contenere la spesa pubblica e operare con economicità perché ci sono organizzazioni che mettono in
vetrina
New Public Management
1. (comporta una) riduzione dell'intervento pubblico nell'economia (troppo debito e S&P ci
declassa. Allora i soldi che erano dati alle AP e con cui si sovvenzionavano le imprese che
erano diventate pubbliche perché c'era stato lo stato imprenditore e il pubblico aveva tutto,
quindi ciò era necessario per poter pagare i debiti dell'Italia); privatizzazioni – meno bisogni
pubblici (certi bisogni pubblici cioè che erano soddisfatti dallo Stato adesso non vengono
più considerati tali, lo Stato si tira indietro, lo Stato privatizza. Esempio è l'Enel che aveva
comprato pacchetti azionari in tantissime imprese del settore energetico e l'ha fatto
funzionare benissimo e poi ha venduto il pacchetto azionario dell'Enel e con i soldi ha
pagato il debito. Sennò altre volte dice che il bisogno è soddisfatto dalle imprese in
concorrenza e crea authorities con cui controlla che la concorrenza vada bene)
2. ridimensionamento dell'amministrazione centrale dello stato per essere più vicino ai bisogni;
inizia il decentramento amministrativo – federalismo – creano agenzie (cosa ne sa Roma dei
bisogni che hanno i liguri piuttosto che quelli che vivono in puglia o in veneto, allora il
soddisfacimento di certi bisogni è demandato alle regioni che sono più vicine al territorio e
son più vicine alle comunità che servono. Si inizia a parlare del federalismo, siccome i soldi
sono prelevate alle persone che vivono su quel territorio allora avviciniamo le persone che
pagano alla AP. Si creano agenzie per essere ancora più vicini, tipo agenzia per l'ambiente)
3. ridimensionamento delle AP sovradimensionate (certi poteri vengono demandati ad altri che
sono più vicini alla specificità del bisogno ed è quello di prima. Qui invece si dice che ci
sono AP che sono diventate enormi perché il politico aveva potere in funzione di quanto
assumeva e quindi assumeva più che poteva (logica burocratico-formale). Questo
dimensionamento ha senso se produco tanto, ma se non produco tanto e ho solo dei picchi in
cui i 5000 posti letto li copro tutti allora questo sovradimensionamento) (se generano costi
fissi e non economie di scala) (riduco l'ospedale di san martino e se ho un picco di bisogno
dove le metto? Allora si sono creati meccanismi di competizione e compro dei posti a villa
serena o a villa azzurra che è privata)
4. enfasi sulla misurazione e rendicontazione dei risultati misurazione e valutazione delle
performance; le risorse sono limitate: si deve operare con economicità, efficienza ed
24 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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efficacia (prima l'obiettivo era l'occupazione, quando aveva bisogno di soldi chiedeva i soldi
a Roma se gliene servivano. Adesso invece ti dò le risorse che servono per produrre un certa
quantità e qualità di servizi, solo che non riesce a fare bene questo lavoro cioè tipo dire con
1000 fai una buona sanità. Parte dei finanziamenti sono dati in funzione delle perfomance
quindi c'è valutazione della performance. Economicità operare in una logica di risorse
limitate e si deve operare con efficienza ed efficacia)
5. introduzione di logiche competitive (tra le AP, per quel 10% di finanziamento dell'università
di genova si compete con gli altri atenei italiani e in funzione di come è stato brava riceve
più o meno soldi) – costi e + qualità; separazione tra soggetto titolare del servizio pubblico e
soggetto erogatore (cioè la AP si rende conto di non avere le competenze per realizzare certe
tipologie di servizi e allora inizia ad essere il titolare del servizio ma lo fa fare agli altri
allora gli enti locali fanno produrre i servizi a società per azioni di cui hanno 100% del
pacchetto azionario e come amministrativi mettono persone molto qualificate)
new public management (opera su due fronti)
contenimento della spesa rispondere meglio ai bisogni
privatizzazioni privatizzazioni
ridimensionamento delle AP ridimensionamento dello stato
perfomance (efficienza) perfomance (efficacia qual/quant)
logiche competitive logiche competitive (portano a più qualità)
(perfomance, se a Roma c'era un buon politico allora si v a apiangere miseria e ti danno più soldi.
Logiche competitive che portano a ridurre i costi ad esempio nella sanità, se si vede che il costo
della struttura pubblica è superiore al costo della struttura privata allora compro le prestazioni dal
privato. Allora la struttura pubblica se vede che rischia che la regione liguria rischia di dare servizi
al privato allora rischia di vedersi ridotto il potere e il politico non ci sta)
cosa ha comportanto il NPM
la riforma della regolamentazione e semplificazione attività amministrativa (prima c'erano
mille autorizzazioni da chiedere, mille timbri, svincolare da queste logiche e snellire la
gestione)
ridefinizione assetti organizzativi interni con adozione di nuovi modelli organizzativi; es.
Dipartimentalizzazione Università, Sanità (nell'università ad economia ci sono tre
dipartimenti cioè c'è delega di responsabilità a livelli più bassi e si avvicina l'utente al
produttore del servizio, non si tiene la responsabilità tutta nelle mani di uno, ciascuno ha
delle responsabilità) caratterizzati da decentramento delle responsabilità alle unità
organizzative di base
enfasi alla valutazione delle performance (gli organi devono realizzare delle performance e
sono responsabili delle perfomance che conseguono in un certo periodo di tempo e tutto è
orientato al raggiungimento degli obiettivi); adozione di sistemi di budgeting e controllo di
(non deve arrivare all'utile ma deve fissare degli obiettivi di qualità e quantità e verificare se
25 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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sta raggiungendo quegli obiettivi oppure no) gestione, sviluppo di indicatori di risultato,
controllo strategico e valutazione delle politiche (devo valutare le politiche perché l'organo
politico determina degli obiettivi tipo il comune di genova decide se privilegiare la
produzione di posti all'asilo nido o per gli anziani e poi l'amministrativo dovrà darsi da fare
per seguire quella linea politica che è stata prodotta dal politico. Il politico è responsabile
delle scelte politiche, l'amministrativo è responsabile dell
con il NPM le AP devono essere trasformate in aziende
le AP sono considerate unità di produzione
nel produrre devono operare con economicità, quindi con efficacia ed efficienza
vi è responsabilità dei risultati ottenuti che devono essere comunicati con trasparenza alla
collettività: esigenze di accountability (politica e manageriale) (l'organo politico che ha
deciso di sviluppare gli asili nido comunica la sua decisione e fa vedere il risultato e gli
amministrativi anche devono comunicare)
chi opera, avendo responsabilità di risultati, esige autonomia gestionale (il politico detta gli
obiettivi di fondo, l'amministrativo li realizza ma in autonomia)
(quindi le AP sono aziende quando ci sono queste condizioni, quindi
I requisiti di aziendalità
ECONOMICITA' – efficacia qualitativa, quantitativa ed efficienza
DURABILITA'
RESPONSABILITA'
AUTONOMIA GESTIONALE
(se non opera con economicità allora le imprese fallirebbero o chiuderebbero, qui invece si
privatizza)
Con il NPM le AP devono essere trasformate in aziende (volendole trasformare in aziende si
riconosce che sono unità che producono, di solito servizi, cioè di solito non produce beni materiali
se lo fa lo fa acquistando il pacchetto azionario. Le aziende di servizi hanno come costo
fondamentale il lavoro ed essendo nata per dare occupazione ha questa forma)
le AP sono considerate unità di produzione (la politica era rivolta a contenere la spesa
pubblica, prima spendeva a ruota libera e se le servivano soldi li andava a chiedere a Roma,
mentre ora dovendo contenere l'indebitamneto di decide di contenere la spesa pubblica
dando meno soldi e quindi operano in un contesto di risorse limitate così come fa l'azienda e
visto che opera in un contesto di risorse limitate (capitale d'apporto e soldi del
finanziamento) allora deve operare con economicità e quindi quello che consumo per
produrre deve dare vita ad un prodotto che vale di più delle risorse che ho consumato per
produrre. Nel momento in cui la AP la voglio trasformare in azienda allora diventa più grave
ed operano in un contesto di economicità e devi fare in modo che quello che produci sia di
valore superiore alle risorse che hai consumato)
nel produrre devono operare con economicità, quindi con efficacia ed efficienza (non hanno
più tutti i soldi che vogliono, devono operare con risorse limitate sennò brucerebbero i soldi
delle persone che hanno pagato le tasse, il problema è andare a misurare se è vero che opero
26 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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con economicità, come faccio a dire quanto vale quello che produce, il NPM vuole questo,
vuole che operi in un contesto di risorse limitate e questo è possibile se si opera con
efficacia ed efficienza. Se l'impresa non opera con economicità questa non sa tenersi in vita
e quindi l'economicità è ancorata alla durabilità. Quindi si tiene in vita se opera con
economicità. Come faccio a valutare la economicità se non riesco a quantificare il valore
della produzione? Ha dei bellissimi punti etici ma degli inghippi di tipo attuativo)
vi è responsabilità dei risultati ottenuti devono essere comunicati con trasparenza: esigenze
di (ora la AP è responsabile in termini di quantità e qualità dei servizi e dei costi che ha
sostenuto per produrre quei servizi) accountability [politica e manageriale, cioè il politico
che deve rispondere alla collettività delle scelte che ha fatto cioè ho scelto di investire su
asili nido invece che anziani, mentre l'amministratore è responsabile del costo e dei servizi
resi, e allora vuole autonomia fa questa richiesta forte di autonomia nei confronti del
politico, quindi cambiano anche le responsabilità del politico] (i risultati devono essere
comunicati a tutti i portatori di interesse)
distinzione delle funzioni tra organi pubblici ed organi amministrativi (ci sono questi tre decreti d.
Lgs 29/1993 che siamo all'inizio del NPM e si è capito che bisognava cambiare le regole.organi di
governo hanno funzioni di indirizzo politico-amministrativo, mentre gli amministrativi hanno
funzioni amministrative nel senso che devono sviluppare gestione tecnica e finanziaria per ottenere
determinati risultati. d. Lgs 165/2001 e poi d. Lgs 150/2009. ultima è legge brunetta e i dirigenti
hanno una parte del salario ancorato alle performance e così si formano i nucleo di valutazione in
cui c'è un membro interno e gli altri esterni e che valutano l'operato. Prima amministrativo era
ordinatore di spesa cioè spendeva come gli diceva il politico. Quindi è intervenuto il legislatore per
definire le responsabilità degli amministrativi e dei politici.
I requisiti di aziendalità (non tutte si sono trasformate in aziende, asl e azienda ospedaliera gli ha
imposto il nome, si sono trasformate in aziende quelle su cui il legislatore ha pressato di più e
quindi in certe realtà questo processo di aziendalizzazione è rimasto frenato. Certe funzionano
proprio come aziende, in altre invece si applica ancora il modello burocratico-formale)
economicità – efficacia qualitativa, quantitativa ed efficienza
durabilità
responsabilità
autonomia gestionale
(ci sono dei problemi: uno dei grossi problemi è quella della economicità, nel momento in cui
introduco il NPM e quindi voglio farle lavorare come aziende allora devono operare con
economicità. Nelle AP nel momento in cui vogliono portarle ad essere delle aziende allora
l'obiettivo di fondo è l'economicità. Allora così come nelle imprese devo fare piani strategici per
operare con economicità, devo innovare il prodotto, i punti vendita eccetera, anche nella AP devo
operare con questa logica, perché l'economicità non mi piove addosso, devo arrivare ad avere
questa economicità. La AP nasce perché ha certi fini istituzionali da raggiungere.
27 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Amministrazione pubblica (università) -> fini istituzionali (ricerca e didattica)
per raggiungere determinati obiettivi e cioè fare in modo che le risorse che alloco siano inferiori a
quelle che spreco allora devo fissare degli obiettivi e questo modo di operare è tipico delle imprese.
Voglio chiudere in utile e quindi opero con obiettivi. Quindi il modello aziendale comporta che
bisogna fissare obiettivi, organizzare le persone e controllare che le persone durante il loro esercizio
facciano quello che devono fare. Il controllo sarà un controllo di realizzazione e mi servono dei
piani strategici. Servono piani strategici in cui estrinseco gli obiettivi a medio lungo termine e poi
dei piani operativi che mi dicono cosa devo fare a breve termine. Quindi l'applicazione del modello
aziendale devo operare con efficacia ed efficienza, devo introdurre strumenti contabili. Ma la AP
non ha mai parlato di costi, non ha mai guardato il servizio, si è sempre occupata di avere dei posti
di lavoro quindi la logica è diversa, non hanno mai parlato di costi.
(abbiamo capito che il NPM crea uno scombussolamento nelle AP. Devono operare con logiche
aziendali, ma ci sono delle difficoltà. Come faccio a sapere quanto valgono i servizi se non valgono
un prezzo di mercato quello che produco perché non vanno nel mercato. Trasformale in aziende è
una cosa bella, ma ci sono dei problemi enormi)
La diffusione del NPM (è venti anni che si cerca di introdurlo e ancora oggi si cerca di introdurlo, il
dipendente pubblico deve dimostrare le sue performance tipo il prof che è valutato con la
valutazione della didattica)
ha portato a significativi processi di modernizzazione amministrativa (andare a vedere se le
persone producono o non producono, cosa fanno, non si sapeva cosa facevano le persone)
interventi orizzontali con impatto su intero sistema AP, ridefinendo i compiti e le funzioni
dello Stato [decentramento a Regioni ed Enti locali in base al principio di sussidiarietà]
(federalismo) C'è trasparenza amministrativa, la semplificazione delle procedure, le
relazioni con il pubblico (il cittadino che ha bisogno va nell'ufficio relazioni con il pubblico
e questo gi dice cosa è meglio fare), la carta dei servizi (se non ci danno quella qualità di
servizio allora possiamo agire contro la AP, tipo sui trasporti, nelle scuole)
interventi verticali con modifica delle modalità di funzionamento di interi settori [SSN] (il
servizio radiografie prima si potevano fare solo di mattina, ora producono servizio anche di
sera, per aumentare la produttività) o con interventi significativi sull'ordinamento
amministrativo e contabile degli Enti locali
non ha portato nel complesso ai risultati sperati [miglioramento dei servizi e contenimento
della spesa]
in sintesi
il NPM non ha portato i risultati sperati
per la difficoltà e talvolta l'impossibilità di
trasferire logiche e strumenti creati per le
28 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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imprese alla realtà molto diversa delle AP (i grossi meccanismi, il meccanismo del mercato io non
posso applicarlo alla AP, l'impresa ha il mercato come regolatore, la AP non ha mercato come
regolatore. Il principio è ottimo ma non poteva dare i risultati sperati)
perché la Public Governance (non si è ancora completamente attuato il NPM che già si parla di
public governance con cui la AP arriverebbe ad avere un ruolo ancora diverso. Quindi NPM si
vuole operare con economicità)
l'esigenza di un nuovo paradigma è da ricondurre a diverse cause
non soddisfacenti risultati della sperimentazione del NPM [riconducibili ad aver voluto
applicare alle AP logiche e strumenti tipici delle imprese]
tendenza in atto all'internalizzazione (mi porta a pensare a dei rapporti tra servizi pubblici
tra i vari paesi cioè fare quel servizio pubblico insieme ad altri)
esigenza di salvaguardia dell'ambiente [in senso ampio di responsabilità sociale] (certe cose
non devo farle perché faccio male alla collettività di tutta l'unione europea: io faccio male se
uso il lavoro minorile, attenzione all'ambiente e alla responsabilità sociale)
sviluppo della tecnologia [e-governament] (notifica di citazioni e atti attraverso la posta
elettronica, quindi ci sono delle evoluzioni enormi)
sviluppo della "cultura dell'individualità" (concetto dell'indivisibilità che porta a vedere le
cose come un tutt'uno quindi tendono a portare e concepire il servizio pubblico come una
cosa comune)
la public governance
è pertanto espressione dell'esigenza
di attivare modalità innovative di
governo e coordinamento dei sistemi
socio economici (il NPM cerca di far raggiungere obiettivi a tutti i singoli centri. Mentre con la PG
si guarda nell'insieme, tutto ciò di cui può usufruire un certo territorio)
le modalità innovative di governo si fondano
sull'esigenza di partire dall'ambiente esterno per definire le politiche d'intervento (invece le
NPM parte da interventi interni alle AP – fun e strum di ppc solo dopo guarda al rapporto tra
AP e ambiente esterno)
sullo sviluppo delle teorie sul pluralismo decisionale collegato alle esigenze di migliorare i
rapporti tra i diversi decisori politici e i gruppi d'interesse presenti sul territorio (guardo alla
liguria nel suo complesso e poi metto insieme tutte le AP e possibilmente anche imprese e
poi cerco di creare un insieme coordinato)
29 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la public governance
si fonda sul concetto che la AP è inserita su di un territorio su cui operano entità pubbliche e
private e che la loro azione comune incide sul sistema socio economico di quel territorio (la
erg dice fatemi uscire i laureati con queste caratteristiche e allora si crea una rete tra
operatori pubblici e privati per creare un certo impatto socio economico sul territorio)
vi è PG quando il sistema socio politico di riferimento a seguito degli interventi e degli
sforzi effettuati dagli attori presenti evidenzia numerose interazioni – ovvero gli attori (a
capo di AP ma anche delle imprese) operano come un network – disegnando una rete in
termini di coordinamento strategico (quindi sta sopra, non gli va dentro. E questo è possibile
perché abbiamo e-governament, abbiamo tendenze verso internalizzazione. Un esempio di
questi network è dato dai patti territoriali con cui cercano di creare un certo sviluppo
economico attraverso dei patti. Un altro esempio è la gestione del servizio sanitario che
avviene a livello di network perché la regione coordina l'attività degli ospedali e le ASL con
l'attività dei comuni cui compete l'assistenza socio-sanitaria
la PG
si fonda sullo sviluppo di reti e network ed abbisogna di supporti
strumentali – adeguati organismi di consultazione e coordinamento
interattivi – il ruolo centrale viene svolto dall'azione della collettività
istituzionali – prevede lo studio delle modalità di articolazione del network e
l'individuazione delle relazioni interorganizzative
Le prime imprese pubbliche sono comparse negli anni 20 dopo la crisi del 29 ma impresa pubblica
ha grande sviluppo dopo la II GM. Lo stato acquistava partecipazioni in imprese che ricoprivano le
più diverse attività. Poi c'è stata una svolta per ridurre la spesa pubblica (in italia anche riduzione
debito pubblico) e dare al cittadino servizi più efficaci (più aderente ai bisogni) e più efficiente. È
per questo che dagli anni 90 viene avviato in italia il processo di privatizzazione. Questo processo
di privatizzazione è uno dei filoni del NPM, abbiamo visto diversi modelli tipo burocratico-formale
e poi sotto la spinta di varie determinanti nasce questa corrente di riforma del NPM fra le cui
riforme c'è privatizzare. Noi oggi parleremo solo di questo processo. Oggigiorno c'è la tendenza
opposta alla privatizzazione per rispondere alla crisi economica che caratterizza i paesi occidentali,
poi abbiamo il Public Governance, il NPM guardava alla singola organizzazione pubblica che
doveva agire con efficienza ed efficacia mentre la PG dice che la singola non deve essere unìisola
felice ma si devono creare una rete di relazione e solo in questo modo il cittadino sarà soddisfatto
dei servizi pubblici.
Vedremo come non si può parlare semplicemente di privatizzazione: bisogna distinguere la formale
dalla sostanziale.
Vedremo quali sono i principali obiettivi che gli enti locali si pongono quando mettono in essere la
privatizzazione.
30 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Vedremo le modalità con cui si attua la privatizzazione
vedremo quali sono gli strumenti per mantenere il controllo/influenza dello Stato o dell'EELL sulle
società privatizzata. Ci sono strumenti che nonostante la bassa presenza azionaria si può mantenere
un controllo sulla società in oggetto.
Infine vedremo che fine hanno fatto le risorse finanziarie che sono derivate da questo processo di
privatizzazione sostanziale.
Il processo di privatizzazione:
1. formale: il processo di privatizzazione in senso formale è anche detto in senso lato o freddo.
Questa consiste nella trasformazione della AP in spa. Si chiama privatizzazione formale
perché cambia la forma giuridica: si passa da amministrazione pubblica di emanazione dello
stato o dell'ente locale alla spa. In questo momento il soggetto economico rimane sempre lo
stato, le azioni sono sempre mantenute dall'AP, si è trasformato un soggetto avente natura
giuridica pubblica (si applicano le norme di diritto amministrativo) ad un soggetto avente
natura privata (si applica il cc). Nel nostro paese questo processo di trasformazione in spa ha
interessato gli enti pubblici economici che sono state le prime ad enel, eni, banche
(diventano prima enti pubblici economici e poi dopo due anni diventano spa). Ha interessato
le aziende municipalizzate. Perché sono state trasformate in spa? In fondo il soggetto
economico rimane pubblico, cambia solo la forma, si applica il diritto privato quindi magari
è anche peggio perché posso fallire. I motivi che spingono alla privatizzazione formale sono:
l'avvio del processo di privatizzazione sostanziale (momento della vendita), se io stato ho in
mente di vendere prima la devo trasformare in spa, non posso vendere un'azienda pubblica,
prima devo rendere la proprietà negoziabile. Non avviene sempre in tutti i casi, ma di solito
trasforma in spa per poi vendere. Quali sono i principali obiettivi:
possibilità di stipulare contratti di diritto privato, questo è particolarmente significativo ad
esempio nei rapporti con il personale devo fare bando, se sono spa in un giorno posso
assumere chi voglio, ma questo significa anche applicare le norme di diritto privato per la
fine del rapporto di lavoro (nelle pubbliche licenziare è quasi impossibile). Altro esempio è
verso i fornitori: si allungano i tempi di forniture, devo fare appalti sopra certi importi, se
sono privato seleziono il fornitore e faccio ordinativi, questo questo consente all'impresa di
essere più efficiente.
Altro motivo è possibilità di accedere a nuovi finanziamenti: ci sono limiti di reperire nuove
fonti di finanziamento, mentre le spa finché c'è qualcuno che glielo dà allora se lo prende.
Questo spesso è visto come uno dei punti più importanti per la trasformazione delle spa:
davano finanziamenti perché intanto sapevano che c'era dietro lo stato per cui erogavano
(distorsioni per eccesso indebitamento).
Altro motivo importante soprattutto in passato: la costituzione delle spa era utile per evitare i
vincoli imposti da legge o patto interno di stabilità su assunzioni di personale, consulenze
esterne. Le diverse leggi finanziarie che il legislatore approva per contenere la spesa
pubblica stabilisce che non si può ricorrere a costi esterni per più dell'80% della spesa
dell'anno precedente, oppure vincoli sulle auto blu, ci sono molti vincoli per contenere la
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spesa pubblica: prima le spa cosi formate erano fuori dai vincoli, ora sono due anni che il
legislatore ha iniziato ad estendere tali vincoli alle società.
In alcuni casi la privatizzazione formale è il punto di arrivo, in altri casi è solo un primo passo verso
la privatizzazione sostanziale: questa è il trasferimento della società attraverso la cessione di quote
di capitale. In genere la formale non incontra grande opposizioni dal punto di vista politico: in
genere i politici sono concordi nel trasformarlo in spa perché ritengono che i benefici in termini di
gestione siano consistenti, altro caso è privatizzazione sostanziale perché l'ente locale riduce il
proprio peso.
In alcuni casi la cessione delle quote è totalitaria quindi cambia il soggetto economico che diventa
privato. Lo stato decide di ritirarsi da una certa impresa o settore, a livello locale è avvenuto più di
rado
in altri casi invece la dismissione è stata parziale: lo stato o EELL può vendere un pacchetto di
maggioranza o di minoranza, a seconda delle scelte che opera può cambiare il soggetto economico.
Se vende pacchetto di minoranza allora il comune rimane comunque socio di maggioranza e quindi
soggetto economico. Secondo alcuni autori basta che lo stato mantenga una % minima nel capitale
per essere considerato soggetto economico in quanto lo stato ha potere di imperio cioè può emanare
provvedimenti che favoriscono l'impresa, oggigiorno questo è meno possibile perché ci sono le
norme europee. Ordina a tutti i comuni di comprare la carta dall'impresa pubblica che produce la
carta. Quindi se parziale bisogna vedere a quanto ammonta la quota ceduta e di che
amministrazione pubblica stiamo parlando (se è lo stato allora discorso di prima)
principali obiettivi:
1. obiettivi di finanza pubblica: necessità di ridurre la spesa pubblica e specificamente nel caso
italiano di ridurre il debito pubblico quindi cercare di avere nuove risorse finanziarie. La
sostanziale mi dà flussi di entrata per la vendita della partecipazione e altra cosa è che non
essendo più l'unico soggetto a capo dell'impresa allora questa non assorbirà più risorse cioè
spesso aveva grandi perdite e lo stato doveva coprirle oppure pagare per fare investimenti, è
anche vero però che se fa utili non prende i dividendi. Una volta deciso che occorreva fare
cassa allora doveva scegliere quali enti privatizzare. Prima alternativa: privatizzo le imprese
in utile cioè dismetto le imprese pubbliche che vanno bene perché riceverò un grande flusso
in entrata e me lo daranno subito, questa è la scelta fatta dallo stato infatti vendono prima le
banche cioè si è privato dei gioielli di famiglia. In anni più recenti la scelta è stata diversa
(alitalia, tirrenia): non è semplice privatizzare una impresa che sta subendo delle perdite
primo perché non è facile trovare un acquirente, altro problema sono tensioni di carattere
sociale (lavoratori, se si parla di privatizzazione di impresa in perdita allora il privato avrà
necessità di ridurre il personale e questo porta tensioni).
2. Miglioramento dei livelli di efficienza: questo obiettivo presuppone che lo stato ritenga che
una AP sia inefficiente proprio perché è pubblica, cioè dire che la rendo privata per renderla
efficiente allora significa che finché è in mano pubblica significa che non è efficiente. Ci
sono eccezioni tipo eni ed enel che sono imprese redditizie. Estratto su aulaweb: era
un'impresa agricola che impiegava molte persone e subiva perdite enormi finché gravitava
nell'IRI e per prima cosa ha ridotto il personale (da 700-800 a 70) e ha comprato macchinari,
essendo un'area difficile si voleva porre rimedio alla disoccupazione. È vero che il
miglioramento dell'efficienza può essere un obiettivo ma può essere non vero in certe realtà.
3. Riordino del settore pubblico: lo stato ritiene non più strategico dal punto di vista politico
operare in un certo settore economico. è completamente uscito dalle banche, dal settore
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agroalimentare. Evidentemente politicamente non si riteneva più opportuno presidiare un
certo settore.
4. Diffusione della proprietà azionaria: si può ritenere raggiunto perché ha permesso a molti
cittadini italiani di avvicinarsi al mercato azionario. Prima il cittadino era BOT-people.
Invece poi si è spinto su questo quindi si sono accresciuti i soggetti che operano in borsa e
poi la cultura finanziaria.
Capito il perché di questo processo andiamo a vedere come questo può avvenire
principali modalità:
privatizzazione formale: deve avvenire con provvedimento normativo: legge o delibera consiliare.
A livello nazionale non è stato semplice all'inizio. Siamo nel 90 e governo fa decreto legge con cui
dà facoltà all'enel di trasformarsi in spa, dà facoltà e non obbliga. Nessuno aveva avviato il
procedimento, ma il governo doveva avviare il procedimento: per trattato di mastricht cioè entrare
nell'area euro riducendo indebitamento, altri motivi erano protocolli firmati con europei che
avevano consentito ricapitalizzazione se però fossero diventate private. Allora ha fatto altro decreto
legge con cui trasformava enel, e altre in spa di imperio. Così ha snellito il procedimento e da lì in
poi la privatizzazione formale si è avviata. La stessa difficoltà è stata incontrata a livello locale:
inizialmente ha dato questo possibilità senza prevedere un iter particolare: prima doveva sciogliere
la pubblico e poi costituirla in spa e questo poneva diversi problemi, poi quando c'è stata possibilità
di privatizzare con delibera consiliare allora è stato più semplice.
Privatizzazione sostanziale: diversi procedimenti che dipendono dalle caratteristiche proprie dei
mercati finanziari (ci sono investitori istituzionali tipo banche o fondi che sono disposti ad
acquistare oppure i cittadini le comprerebbero oppure andrebbe a finire in impresa estera)
1. vendita diretta: è una procedura tramite la quale si mettono in competizione più o meno
ristretta diversi soggetti. E in particolare la vendita diretta può assumere due diverse forme:
asta competitiva: non è altro che una gara tra più soggetti che vogliono concorrere
all'acquisto del pacchetto azionario posto in vendita dallo stato o dall'ente locale. Lo stato o
EELL fanno un bando che rendono pubblico e dicono i requisiti che devono essere posseduti
dai soggetti che intendono partecipare all'asta: requisiti patrimoniali per garantire serietà
dell'asta, requisiti collaterale tipo legati alla salvaguardia dei posti del personale oppure
mantenimento sede sociale in Italia. Documento su aulaweb. Poi succede che i soggetti
interessati si presentano e fanno offerte non vincolanti e lo stato fa firmare al soggetto un
patto di riservatezza e inizia a dare informazioni economico-finanziarie dell'impresa che si
vuole privatizzare. Con alitalia si sono presentati soggetti interessati poi quando hanno dato
informazioni riservate allora se ne sono scappati tutti. La procedura è dai via via
informazioni sempre più di dettaglio e poi ne rimangono pochi e scegli tra quelli. Trattativa
privata: l'ente locale o lo stato sceglie cioè chiama un soggetto direttamente o più soggetti, li
convoca e concorda con il soggetto scelto la vendita. Mentre con asta competitiva la cosa è
più trasparente, la trattativa privata è più pericolosa dal punto di vista politico quindi lui
sceglie il soggetto con cui trattare. Magari però lo fa perché ci sono pochi soggetti che
operano in quel mercato
2. offerta pubblica di vendita: è quando si decide di vendere il pacchetto azionario sul mercato
azionario quindi al pubblico dei risparmiatori. Occorre fare attenzione a come si formula
l'opv perché si rischia di influenzare l'assetto proprietario della società, cioè a seconda di
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come si costruisce allora può diventare un nocciolo duro oppure una public company.
Nocciolo duro: consiste nel fatto di vendere il pacchetto di controllo ad un gruppo di
soggetti che diventano i soci di riferimento di quell'impresa. Ciascun soggetto preso
singolarmente non è in grado di governare la società, ma il gruppo insieme unito da patto
parasociale allora riesce a governare. Lo stato lo fa per avere stabilità: se il soggetto
ecoomico è gruppo di soci allora c'è ottica di medio-lungo termine nel settore dei trasporti e
comunicazioni. Il rischio è che i soci non vadano poi più d'accordo tra di loro. Public
company: caratterizzata da un azionariato diffuso cioè estrema parcellizzazione del capitale
sociale. Nel caso della pc non c'è controllo, il soggetto economico diventa il management
che è sottoposto al controllo del mercato si dice. Abbiamo società in cui capitale è
parcellizzato e quindi non c'è azionista di riferimento. È sottoposto al rischio di take over
cioè di scalate ostili quindi vuole evitare che un certo soggetto inizi a rastrellare sul mercato
aizoni tali da avere il controllo e divenire soggetto di riferimento. Questo è possibile quando
le azioni sono deprezzate cioè quando c'è un soggetto che pensa che le azioni abbiano un
valore basso perché è gestita male dal management quindi approfitta del fatto che le azioni
sono basse compra tante azioni e cambia il management. E questo il management cerca di
evitarlo creando utili così distribuisce utili e sono tutti felici, il rischio è che operi con ottica
a breve termine. Lo stato aveva provato a fare public company con le banche ma non ci è
riuscito. Nel giro di due anni c'è stata scalata ostile.
3. Forme di buy-out: sono di due tipi: management buy-out e employee buy-out. I socie o i
dipendenti diventano azionisti e soci della società. Piccole aziende molto specialistiche, è
comunque un caso residuale e pochissimo usato. Management buy-out: il problema è che sia
il mangament che i dipendenti non hanno le risorse per comprare la proprietà. Il
management tipicamente se lo fa prestare dalle banche perché hanno poco capitale: allora
creano una nuova società che è la società newco che è una scatola vuota, ci mettono poco
capitale e poi chiedono a prestito soldi alle banche. Perché le banche dovrebbero dare i
soldi? La banca lo sa e sono gli assets della società privatizzata che fungono da garanzia dei
prestiti e siccome sono un manager capace allora riuscirò ad avere un flusso tale da pagare
gli oneri finanziari, quindi è la società che va ad essere privatizzata che ci rimette. Poi la
new-co compra il capitale sociale e quindi i manager diventano soci della società
privatizzata, i beni di questa società fungeranno da garanzia. Io manager che sono sempre lo
stesso manager uso il flusso di reddito per pagare i debiti che ho creato. La privatizzata
quindi si accolla il debito dei manager quindi diventa pericoloso (si fa una fusione oppure in
altro modo). Nel nostro paese è stata un'esperienza molto marginale, invece management
buy-in abbiamo l'esempio di telecom con tronchetti provera.
Emplyee buy-out: i soldi li prendono non dalle banche perché gli prestano poco allora
investono il proprio tfr o la liquidazione. Sono esperienze molto marginali, per non perdere
il lavoro decidono di investire le proprie liquidazioni nell'acquisto di pacchetti azionari.
Il concetto di amministrare la cosa pubblica ha portato a sostenere per molto tempo che le PA
consumano la ricchezza prodotta dalla collettività – unità di consumo che incidentalmente
forniscono servizi.
solo le imprese industrilai sono unità di produzione che possono creare valore aggiunto e quindi
concorrono al PIL.
(qual'è il criterio che ci permette di associare ad un certo bisogno se questo sia pubblico o privato. Il
bisogno della fame è privato, il bisogno di trasoprto è pubblico)
34 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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i pubblici servizi e le amministrazioni pubbliche
cosa s'intende per servizio pubblico
quali sono i bisogni tradizionalmente considerati pubblici
come e perché un bisogno diventa pubblico
con quali modalità le AP soddisfano i bisogni pubblici (schema di quello che parleremo)
quando un bisogno è pubblico? (quali servizi e beni producono le AP? Quelli che sono pubblici
tradizionalmente sono bisogni pubblici
quelli a cui lo stato deve istituzionalmente provvedere e che si ritengono non delegabili (in
realtà ci sono casi in cui tali servizi possono essere delegabili, tipo chiamo un esercito di
ventura con cui difendo il territorio. Lo stato potrebbe delegare anche al giustizia ma
sarebbe pericoloso. Quindi è difesa, ordine pubblico, magistratura quindi questo implica
ssumere persone e farle svolgere servizio e in modo che il servizio soddisfi la collettività)
quelli collettivi fondamentali, cioè di:
mobilità (i trasporti di solito sono soddisfatti da AP)
comunicazione (telefonia, di solito se ne occupa una AP direttamente o indirettamente
sovrintendendo affinché il servizio sia reso in modo equo)
potenza
calore
luce
acqua, igiene, sanità
questi sono bisogni pubblici di primario interesse per la collettività (in quasi tutti i paesi
questi bisogni sono gestiti da AP)
la scelta di quali di questi bisogni debbano essere bisogni pubblici è una scelta politica che dipende
dai (più il governo è di sinistra più ci sono bisogni pubblici, più di destra più tende a lasciare tutto al
libero mercato e soddisfare meno bisogni pubblici, l'altra variabile molto importante è lo stato di
sviluppo economico di un paese, se è povero per decollare ha bisogno di intervento pubblici, più la
popolazione ha tenore di vita buono più uno stato si può ritirare. Lo sviluppo economico in Italia c'è
stato grazie all'intervento pubblico) diversi periodi storici, dal contesto sociale ed economico del
paese e sfocia in un'attività legislativa (la decisione se un bisogno deve essere pubblico o meno è
decisa in base ad una legge che dice da questo momento questo bisogno diventa pubblico o non è
più pubblico), cioè in forza di una legge che un bisogno diventa pubblico e pertanto:
1. certi beni economici (servizi e/o beni materiali) sono riconosciuti di pubblica utilità;
2. se ne assicura la realizzazione (lo stato dice quel bene è importante e ci penso io)
3. se ne assicura il controllo in modo da garantire a tutti la soddisfazione del bisogno
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la qualificazione di un certo bene economico come "pubblico" è oggetto a valutazione circa:
il tipo di bene economico
le condizioni in cui viene ad essere gestito (ad es. In monopolio oppure in concorrenza con il
settore privato esempio degli asili)
l'opportunità politica ad intervenire
i bisogni pubblici sono un "insieme aperto" (dipende dal territorio,
dall'orientamento politico eccetera quindi varia)
se c'è un bisogno pubblico c'è a monte un servizio o un bene materiale che da quel momento è un
bene pubblico perché serve a soddisfare un bisogno pubblico. Il bisogno pubblico di solito è
soddisfatto con un servizio pubblico (infatti si dice che le AP sono equiparabili a imprese che
producono servizi). Il servizio pubblico può essere a domanda collettiva o a domanda individuale.
Quindi produce servizi pubblici ed eccezionalmente anche beni materiali (italsider, alfa romeo,
pelati cirio, ora questo orientamento non c'è, produce prevalmentente servizi e non beni). A
domanda collettiva: non è ciascuno di noi che li chiede ma è la collettività che lo richiede
(giustizia). Invece il servizio pubblico è richiesto in modo individuale. Se il servizio è a domanda
collettiva allora io non posso chiedere niente di più, si paga tramite le imposte. Se a domanda
individuale allora lo individuo quando mi chiede il servizio e quindi posso chiedergli dei soldi ad
esempio biglietto dell'autobus, ticket per analisi del sangue, tasse scolastiche. Mentre per la
giustizia, la difesa non ci chiedono niente. Quelli a domanda collettiva tendenzialmente sono
soddisfatte da amministrazioni pubbliche. Quelli a domanda individuale allora l'amministrazione
pubblica può decidere di produrre lei il servizio oppure limitarsi a controllare che chi lo produce lo
faccia in modo equo allora si parla di titolarità della funzione sempre ad una AP (ASL: deve
sviluppare un servizio di assistenza distrettuale alle persone che vivono in un certo territorio e
alcune volte può decidere di non erogare lei il servizio ma il servizio lo prendiamo dal privato che è
convenzionato) però non è quindi detto che abbia anche l'esercizio della funzione quindi che può
essere esercitato direttamente oppure indirettamente attraverso aziende di propria emanazione
oppure attraverso soggetti privati.
Le AP producono ciò che serve ad appagare un bisogno pubblico, se sono servizi a domanda
collettiva non dà incarico a nessuno tendenzialmente, se invece il servizio è a domanda individuale
allora le cose possono cambiare di molto perché c'è un rapporto diretto tra il cliente e la domanda
che il soggetto fa del bisogno quindi quando questa va a chiedere il soddsfacimento del bisogno
allora può chiedere dei soldi e questo può essere esasperato tanto da chiedere all'utende un prezzo
pari al costo di produzione. E questo fatto di essere individuale può permettere alla PA di
amministrarlo direttamente o indirettamente, ma in ogni caso, essendo un servizio pubblico,
controlla.
Tra questi servizi pubblici ricordiamoci che esistono le public utilities che sono servizi considerati
essenziali per la collettività e generalmente forniti con aollegamento agli utenti tramite l'utilizzo di
una rete.
A livello nazionale: energia elettrica, gas, trasporti, telefonia.
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A livello locale: trasporto, gas, acqua, fognatura.
Principi per l'erogazione dei servizi pubblici (quando una AP si mette a produrre un servizio o da
controllare allora ci sono certi requisiti da controllare, è un segno di civiltà di un paese)
direttiva del consiglio dei ministri
eguaglianza
imparzialità (non può esserci una indiscriminata applicazione, deve erogarlo nei confronti di
tutti i cittadini allo stesso modo)
continuità
diritto di scelta
partecipazione (ha diritto a valutare il servizio, ad esprimere dei giudizi sul servizio che
riceve)
efficienza ed efficacia
la tutela dei fruitori dei servizi (i fruitori devono essere tutelati)
procedure di reclamo (prevede uff. Interno di controllo che valuta i risultati conseguiti)
comitato permanente per l'attuazione della carta dei servizi pubblici
sanzioni per mancata ossevanza della direttiva
servizi pubblici e modelli di Stato
quando in un paese sono prodotti solo servizi inderogabili si parla di stato dei diritti formali.
Quando invece si passa a più servizi fondamentali e sociale ed interventi diretti nell'economia (beni)
allora si parla di stato sociale - stato imprenditore (c'è la massima diffusione di servizi pubblici in
un paese). Quando tutta l'attenzione in un paese è rivolta a produzione servizi e efficacia ed
efficienza allora si parla di stato dei servizi. Vi può essere il caso di servizi delegati a terzi e lui fa
solo il regolatore del sistema sociale allora si parla di stato regolatore (servono gran buone
authorities che facciano buoni controlli). Oppure infine può produrre solo servizi a domanda
collettiva e poi fa indirizzo e controllo di unità produttive a sostegno dell'economia e che si chiama
stato relazionale.
Modelli di stato e modelli di governance delle AP
stato dei diritti formali e stato sociale e imprenditore allora si usa il modello burocratico formale.
Poi abbiamo avuto lo stato dei servizi e lo stato regolatore che corrisponde al NPM, devono
lavorare come fossero delle aziende. Infine lo stato relazionale che corrisponde alla public
governance.
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(Le pa da un certo punto in poi sono state considerate unità di produzione, ma che cosa producono?
Quello che corrisponde ad un bisogno pubblico e questo è definito dalla legge, allora occorre un
intervento politico che dicida che quello è un bisogno pubblico e la PA può intervenire direttamente
o indirettamente (controllando). Questo modo di operare può essere esteso al massimo o ridotto al
minimo allora ci sono diversi modelli di stato)
amministrazioni pubbliche con personalità giuridica di diritto pubblico
vengono istituite con un provvedimento di legge (decreto istitutivo che può essere dello
stato o delle regioni o dei comuni nei limiti dell'autonomia) che definisce:
finalità da perseguire (che cosa possono fare)
attività da svolgere
organi di cui si può avvalere
modalità di finanziamento
(contenuti dello Statuto)
vengono predisposti per il funzionamento diversi regolamenti tra i quali:
organizzazione generale e funzionamento
amministrazione, finanza e contabilità
nel decreto in cui si dà la pg alla AP e si dà lo statuto, viene dotata di un patrimonio cioè gli viene
data una copertura di bilancio. Nel decreto costitutivo c'è scritto come verrà finanziata e in fase
iniziale quanti soldi verrano dati per farla nascere. Si toglie un edificio al comune e si dà
all'università di genova. Poi per fare input-trass-output io mi impegno a finanziarti tramite da legge
finanziaria, d'ora in poi il ministero dell'università dovrà darti dei soldi. In una PA si parla di
gestione patrimoniale e di gestione finanziaria (patrimonio che viene dato inizialmente e soldi che
verrano dati tutti gli anni per farla funzionare tramite la legge finanziaria entro il 31.12 a Roma)
la gestione patrimoniale
per raggiungere i loro fini istituzionali lo stato e gli altri enti pubblici si avvalgono di un insieme di
beni definiti
PATRIMONIO
individuabili in base a criteri:
soggettivi o di appartenenza
oggettivi o di destinazione
38 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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soggettivo e oggettivo di appartenenza e destinazione (ci sono beni che dico appartengono ad un
soggetto quindi sono pubblici, ce ne sono altri che sono pubblici in quanto tali che sono i beni
demaniali sono beni che in quanto aventi una determinata destinazione allora diventano pubblici). A
noi importa sapere che quando vado in una AP trovo beni che appartengono alla AP e altri beni che
in realtà non sono suoi ma sono suoi per destinazione. Ad esempio questo edificio è del demanio e
il demanio lo ha dato in uso all'università.
Questi beni del patrimonio che possono essere individuati per appartenenza o per destinazione
i beni del patrimonio
beni pubblici (nello sp della AP)
beni demaniali
beni patrimoniali indisponibili (la AP ce li ha ma non può venderli, non li può toccare. Ad
esempio palazzo rosso oppure la pinacoteca che c'è dentro. Cosa significa? Significa che la
AP su certi palazzi che sono suoi, se fanno parte del patrimonio indisponibile non può
alienarli perché sono così importanti che per legge sono stati definiti indisponibili, sono
della collettività, solo con il consenso della collettività li può vendere. Occorre un intervento
di legge che dice che quel bene non è più indisponibile)
beni patrimonio disponibile (e può farne tutto quello che vuole come un'impresa normale)
beni pubblici
art 822 e ss c.c.
Beni demaniali
beni patrimoniali indisponibili (sapere che c'è articolo e la differenza)
beni patrimoniali disponibili
sono tutti gli altri beni che possono rientrare nel patrimonio di un ente pubblico
non sono beni pubblici ma solo beni di proprietà di un ente pubblico
costituiscono il così detto:
patrimonio mobiliare
patrimonio edilizio
(per gestire il patrimonio la AP ha uno strumento che si chiama inventario)
gli strumenti per la gestione patrimoniale
lo strumento utilizzato dalla AP per la gestione patrimoniale è l'inventario
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funzione descrittiva (ci sono scritti tutti i beni che venivano acquistati e entrati nel
patrimonio, si porta ad inventario)
funzione estimativa (al prezzo d'acquisto) io non so in una PA quel bene quanto è stato
ammortizzato
si distinguono gli inventari
dei beni del demanio pubblico
dei beni del patrimonio indisponibile
dei beni mobili patrimoniali
a fine esercizio confluiscono nel rendiconto patrimoniale (problemi di valutazione: forse non
avendolo mai ammortizzato è iscritto al costo e per farlo valutare dovrein pagare ma ho
pochi soldi quindi lascio perdere)
Le AP nascono perché c'è un decreto istitutivo, hanno la loro pg e vengono dotate del loro
patrimonio, che è formato da beni pubblici che può usare come fosse un privato (l'unico strumento
con cui monitarano tale patrimonio è l'inventario, l'introduzione del NPM ha portato molte AP ad
introdurre sistemi informativi simili a quelli delle imprese). Una volta che ha pgdp, ha avuto il suo
patrimonio, poi inizia a richiedere e ricevere dei finanziamenti dallo stato e quindi nell'atto
costitutivo c'è anche scritto come verrà finanziata. Ora ho il tetto, adesso aspetto i soldi. Una volta
ricevuti i soldi cosa succede?
La gestione finanziaria
riguarda la finanza della AP (riguarda i movimenti dei soldi)
come può finanziarsi una AP? Esiste una funzione finanza? (come può finanziarsi? Deve
aspettare che piovano i soldi dal cielo o può fare anche qualcos'altro? Vengono fatte delle
scelte di convenienza economica tramite funzione finanza?)
i finanziamenti possono derivare da: (per definizione vive coi soldi della collettività quindi
tramite la tassazione)
prelievo fiscale (Stato) / finanza di trasferimento diretta o indiretta (sono i soldi che da
Roma vengono trasferiti alle AP, con il federalismo la regione fa lei il prelievo sul suo
territorio e poi li ridistribuisce alla popolazione sul territorio, la regione liguria si limiterebbe
a ridistribuire i soldi prelevati dandoli alle proprie AP salvo costituire il fondo perequativo
cioè una parte del prelievo viene dato al fondo che aiuta le regioni in difficoltà. Questo
fondo di perequazione sarà una entrata integrativa per quelle regioni che sono povere che
quindi hanno poco reddito e poco gettito fiscale e potrà sopravvivere grazie alle regioni più
ricche che hanno più reddito e più prelievo fiscale. Per ora Roma trattiene dei soldi per i
ministeri poi vengono dati alle regioni, alle città metropolitane, poi alle grandi città e ai
comuni. Il finanziamento quindi lo Stato lo fa tramite prelievo fiscale e le altre AP ricevono
il finanziamento con la finanza di trasferimento cioè tramite il trasferimento delle imposte.
Quindi una AP vive tramite finanza di trasferimento. Può essere diretta o indiretta. Indiretta:
le asl ricevono i soldi dalle regioni le quali a loro volte li hanno ricevuti dallo stato. Quanti
soldi lo si discute con la legge di stabilità o finanziaria, con quella legge è la maggioranza in
parlamento che sceglie se dare più soldi e a chi, lo si decide politicamente)
tributi locali (se previsto) (le regioni hanno dei tributi locali. L'università ha una
contribuzione studentesca che è entrata che si rifa al fruitore del servizio visto che è a
domanda individuale allora chiede un pò di soldi e ha entrata propria)
entrate proprie (tariffe, esempio università, ticket sanitario)
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alienazioni (quel patrimonio disponibile che può avere quella AP si può decidere di
venderlo. L'università ha deciso di vendere alcuni beni per investire i soldi in altri beni.
Quando vendo però quei soldi devono essere reinvestiti in beni patrimoniali. Devo
ricapitalizzare le alienazioni, non posso poi dare aumenti salariali ai dipendenti o fare
manutenzioni)
varie forme di indebitamento (tanto è vero che lo stato italiano è molto indebitato. Come si
fa? Si emettono delle specie di obbligazioni. Ci sono norme e vincoli di bilancio che ci
dicono che ci si può indebitare ma fino ad un certo livello. L'indebitamento è quindi
assoggettato a dei vincoli forti. Non si è liberi di contrarre debito perché più mi indebito e
più indebito il mio paese e quindi più rischio di far crollare economicamente il mio paese)
la gestione finanziaria
è scandita dall'andamento delle
ENTRATE e SPESE
(ciclo finanziario delle entrate e ciclo finanziario delle spese. Mentre nelle imprese si parla di ciclo
attivo e passivo. In una AP è importante il patrimonio e i finanziamenti. Il patrimonio tramite
inventario. Importante nella AP è la gestione di questi soldi che quasi tutte le ricevono da Roma)
la gestione finanziaria
entrate spese
STATO STATO e AP
tributarie (IRPEF e IRES) spese in c/esercizio: spese per acquistare
extratributarie (collegate ad esempio alla gestione ffs
del patrimonio. Spesso sono dati in locazione a spese in c/capitale: acquistare ffr
prezzi vantaggiosi. È un danno erariale reato contro rimoborso prestiti: ripagare i debiti che
lo stato) ho contratto
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realizzi (se lo stato vende qualcosa, tipo vende l'enel) quindi i soldi delle entrate vengono spese
indebitamento in questi tre modi. Le spese sono
queste 4 voci con cui sono sintetizzate le modalità in riconducibili a questi 3 titoli
cui uno stato può reperire soldi. Queste 4 macro sono NB: alcune delle spese in c/es e in c/cap
i titoli di entrata, è la sintesi estrema delle tipologie di dello stato e di altre AP (ci sono delle
entrate che ci possono essere nello Stato spese dello stato che diventano entrate
ALTRE AP entrate per altre AP. L'uni riceve 186 ml
finanza di trasferimento (Roma ripartisce i soldi con di euro dal miur ogni anno) alimentano
la legge finanziaria) le entrate da finanza di trasferimento di
tributi locali (se è autorizzata a chiedere dei tributi) altre AP
extratributarie (anche queste possono esserci o no)
entrate proprie (comune, andiamo a nuotare nella
piscina comunale, asilo nido. L'uni ha i soldi oltre
a contribuzioni studentesche anche tramite vendita
di ricerca)
realizzi
indebitamento
anche questi sono denominati titoli di entrata. Sono le
voci più sintetiche della contabilità che vengono date.
Come fanno gli ammortamenti a costituire un'entrata? Sono un costo non monetario.
L'ammortamento è il costo non monetario più rilevante, allora ha pensato di mettere tra le spese
l'ammortamento ma poi non essendo una spesa allora lo hanno messo anche nelle entrate per
bilanciare la spesa di ammortamento che hanno messo nella spesa ma che non è una spesa. Tra le
spese ci sono gli ammortamenti che lì non hanno messo.
Attenzione
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vi sono spese considerate in c/capitale che non vengono ad interessare la gestione patrimoniale cioè
non danno origine a delle rappresentazioni inventariali di elementi attivi patrimoniali
ad esempio
le spese per la ricerca (sono spese in conto capitale perché è un investimento per la collettività, è più
facile che scoprirò qualcosa di nuovo nel mondo della chimica, fisica, innovazioni tecnologiche. Ma
non danno luogo a rilevazioni di beni patrimoniali perché non sono beni tangibili quindi le spese
sono in c/cap ma non danno riscontro a dei beni che considerano nei beni delle AP cioè le
intangibles non rientrano nel patrimonio, rientrano nel patrimonio solo i beni che possono essere
inventariati (le uscite in c/cap le faccio bilanciare con il patrimonio
strumenti per la gestione finanziaria (quali strumenti abbiamo? Per la gestione patrimoniale
abbiamo solo inventario. Per quello che riguarda la gestione finanziaria che riguarda entrate e
spese)
sono costituiti dal SISTEMA CONTABILE E DI BILANCIO (il sistema contabile ed il
bilancio sono così collegati che sono fusi tra loro in un sistema)
il sistema contabile rileva entrate e spese (faccio solo entrate e spese, guardo solo l'aspetto
finanziario della gestione e non l'aspetto economico. Allora nelle imprese abbiamo due serie
di conti: ho una duplice classificazione dei fatti amministrativi. Abbiamo la logica della
partita doppia: gli aspetti della gestione li rilevo dal punto di vista finanziario e poi
intervengo anche nell'aspetto economico se è il caso. Qui guardo solo l'aspetto finanziario
quindi non mi serve la partita doppia, riguardano solo le entrate e le spese. Ma questo
sistama contabile può essere di tre tipi cioè di contabilità di cassa, di competenza o mista.
Un pò è di moda un tipo e un pò un altro, ora è di moda quello di competenza che ha
importanti implicazioni cioè si possono rilevare i movimenti economici facilmente)
il sistema di bilancio è formato da più documenti strettamente collegati (contabili e non
contabili / preventivi e consuntivi)
il documento fondamentale del sistema contabile e di bilancio è il BILANCIO ANNUALE
DI PREVISIONE (è il documento con cui si decidono le spese, come verrano usati i soldi.
Quindi in una AP sistema contabile e di bilancio sono collegati perché senza il bilancio
annuale di previsione non possono fare operazioni di gestione che danno luogo ad entrate e
spese. Il politico mi deve approvare di prendere i soldi da Roma e i soldi che mi danno i
contributi, i soldi che mi dà la ricerca. Il politico mi deve anche approvare di pagare tutto.
Quando entriamo una AP perché siamo chiamati come consulenti allora ci serve il bilancio
annuale di previsione in cui c'è scritto quella che la AP può fare)
evoluzione del sistema contabile e di bilancio AP
ora come ora se vado dentro l'università di Genova o al Gaslini allora trovo un sistema contabile e
di bilancio che sinteticamente è riconducibile a quello che ci ha detto adesso e tutto nasce da una
legge di tanti anni fa. Questa legge aveva il potere di fare sì che tutte le AP avessero lo stesso
sistema contabile e di bilancio (modello burocratico-formale), questa legge aveva cercato di
uniformare tutti i modelli di bilancio delle AP e questa legge aveva avuto applicazioni a livello
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locale (regioni, province, comuni) e anche a livello delle altre AP. Con queste tre leggi il sistema
contabile era tutto a posto e regolamentato. Erano molto simili.
Poi arrivano gli anni 90 quindi NPM che dice alla AP che non può andare avanti con un patrimonio
che vede solo dal punto di vista materiale e non consideri i beni immateriali, con un sistema
contabile che rileva solo entrate e spese perché vede la AP come unità di consumo e quindi deve
redistribuire e dare posti di lavoro, ma noi dobbiamo erogare servizi e dobbiamo vedere quanto
spendi per erogare, quanti servizi erogano, la qualità dei servizi. La prima legge che modifica è la
legge 142/90 introducendo nel sistema contabile il fatto che non ci possono essere solo entrate e
uscite e quindi questa legge di contabilità è la prima che parla di efficacia, efficienza nelle AP erano
concetti nuovi prima bastava che spendessimo. Da allora ci mettono 5 anni per fare decreti attuativi
e si è tradotto in un sistema contabile che può valutare l'economicità della gestione (valore della
produzione – costo della produzione e quindi viene introdotto lo sp e il ce civilistici e l'evoluzione è
forte e lo sforzo fatto è tanto. Allora hanno tenuto il sistema di contabilità pubblica ma hanno detto
che queste operazioni che generano movimenti nel denaro, crediti e debiti allora se hanno aspetto
economico rilevo anche l'aspetto economico, ma durante l'anno non faccio scritture solo
economiche, sarà al 31.12 che farò le scritture integrative o scritture di assestamento. Alla fine
dell'anno faccio solo scritture integrative, le spese in c/cap non le considero, le c/es semmai le
rettifico con i ratei e risconti e faccio prospetto di conciliazione che mi permette di passare da
entrate e uscite a costi e ricavi dell'esercizio. Quindi non è cambiato niente: rilevano entrate e spese
e poi a fine anno hanno un modellino con cui il legislatore ha detto che tutte quelle entrate sono
ricavi e per le spese dice che quelle in c/cap non le considero mentre quelle in c/es le metto.
Comunque il sistema di contabilità funziona come quello burocratico-formale registro le entrate e le
spese che mi ha approvato il politico. Questo sistema è applicato a livello locale.
Nelle altre AP invece il grosso sconvolgimento c'è nella sanità, il grosso debito italiano nasceva dal
fatto che la sanità era gratuita, questo provocava un enorme dispendio e gli ospedali erano diventati
enormi. Col decreto del 92 nella sanità c'è stata la vera aziendalizzazione della AP. Nella sanità con
diversi interventi il sistema contabile funziona come quello delle imprese. Se prendiamo un bilancio
troveremo delle voci diverse, però il concetto è quello. Nelle altre AP c'è un pò negli enti locali e
invece nello stato e nelle regioni funziona con burocratico-formale. C'è una legge del 2009 che dice
che aziende che non sono sanità e non sono enti locali allora con questa legge questi dovrebbero
introdurre accanto alla contabilità anche la contabilità economico-patrimoniale. Dice che tutte le AP
esclusi enti locali e sanità dovranno attivare un sistema contabile oltre a quello solito anche un
sistema di contabilità come quello delle imprese che chiameremo contabilità economico-
patrimoniale. Per la sanità esiste solo quello aziendalistico e questo fatto crea problemi di
consolidamento dei conti pubblici.
Strumenti per mantenere controllo/influenza dello Stato o dell'EELL sulle società privatizzate
limiti al possesso azionario: quando vogliono privatizzare e mantenere il controllo mette limiti al
possesso azionario ovvero quando si opera una dismissione si stabilisce che i soggetti che andranno
ad acquistare queste azioni non possano acquistarne più di una certa quantità. Possono fare patti di
sindacato per costituire un corpo centrale di controllo ma è comunque difficile. È un limite forte alla
formazione di un gruppo di comando alternativo a quello originario.
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golden share o poteri speciali: golden share significa azione d'oro quindi presuppone che lo stato o
EELL mantenga una quota anche minima di capitale sociale per poter esercitare i poteri connessi a
questo possesso azionario. Poteri speciali: clausole che vengono inserite nello statuto quindi
possono esistere anche in mancanza di un possesso azionario. Quindi c'è questa differenza di
significato.
I principali poteri speciali del ministero dell'economia e delle finanze
la normativa in vigore si trova nella legge finanziaria 2004 (L. 350/03)
a quali settori si applicano questi poteri: società operanti nel settore difesa, trasporti,
telecomunicazioni, fonti di energia ed altri pubblici servizi. Si fosse limitato a tutti tranne l'ultimo
l'Europa non ci romperebbe le palle che siamo troppo nazionalizzati. Invece ha messo anche in altri
pubblici servizi quindi ci dicono che c'è eccessiva discrezionalità nell'utilizzo di questi poteri
in cosa consistono questi poteri:
opposizione assunzione partecipazioni rilevanti se reca pregiudizio agli interessi vitali dello Stato:
rilevante significa 5%. se entra allora entro 10 giorni lo Stato può opporsi se reca pregiudizio agli
interessi vitali dello Stato. Anche questa dizione si ritiene troppo generica e discrezionale.
Opposizione a patti o accordi parasociali: semplicemente basta che non siano graditi, non c'è
bisogno dei danni per lo Stato, ancora più discrezionale.
Potere di veto su talune decisioni dell'assemblea (fusione, scissione, cambiamento dell'oggetto
sociale, trasferimento della sede sociale all'estero)degli azionisti, se recano pregiudizio agli interessi
vitali dello Stato.
Non è mai servito allo Stato esercitare questi poteri, è sempre stato sufficiente minacciare la
possibilità di usare il veto per far naufragare i progetti.
Nomina di un amministratore senza diritto di voto
oltre a questi poteri previsti nel 2003 che sono minori rispetto a quelli previsti nel passato, nel 2005
è stato introdotto un nuovo potere speciale tramite legge finanziaria 2006 (L. 266/05). le società in
cui lo stato possiede una partecipazione rilevante possono prevedere l'emissione di categorie di
azioni che attribuiscono il diritto di sottoscrivere aumenti di capitale riservati. Perché è molto forte
questo potere? Diritto societario: prima della riforma diceva che tutte le azioni dovevano avere
uguali diritti, invece ora le società possono emettere delle azioni che abbiano diritti particolari
rispetto ad altre. Quindi lo Stato nelle società in cui ha partecipazioni rilevanti può emettere azioni
che conferiscono ai loro proprietari di sottoscrivere aumenti di capitale sociale. Es. Società statale
con quota del 30%, ci si accorge che qualcuno sta rastrellando le azioni che vuole arrivare al
controllo della società e non la si vuole al controllo (la si ritiene una scalata ostile), grazie a questa
norma lo stato emette azioni che possono essere acquistate solo dai soci esistenti, così chi fa la
scalata deve sborsare molte più risorse finanziarie, perché sottoscrive la sua parte e poi gliene
servono altre. Statuto di Telecom in cui ci sono elencati dei poteri speciali su aulaweb. In molti
settori sono usati ed ha una funzione anche di stabilità quindi sono anche visti positivamente.
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Utilizzo dei proventi derivanti dalle privatizzazioni sostanziali a livello nazionale
a livello nazionale fortunatamente negli anni delle privatizzazioni c'era Ciampi che in modo molto
lungimirante ha fatto approvare una legge in cui si stabiliva che i proventi delle liberalizzazioni
sostanziali sarebbero servite a costituire un fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. Questo per
fare in modo che effettivamente venisse ridotto il debito italiano. Il fondo è usato per rimborsare i
titoli di Stato in scadenza oppure per riacquistare titoli di Stato sul mercato secondario.
Utilizzo dei proventi derivanti dalle privatizzazino sostanzaili e livello locale
è più difficile che un EELL faccia questa privatizzazione. I proventi derivanti dalle dismissioni
vengono generalmente destinati: ad investimenti, al rimborso dell'indebitamento. Un pò di slide. La
possibilità di usare la partecipazione a livello locale è molto presente ancora come si vede dalla
slide.
Recenti interventi del legislatore
a livello locale. Sono due i punti su cui in questi ultimi anni il legislatore si è concentrato
servizi pubblici locali a rilevanza economica: servizi pubblici erogati dall'ente locale per aiutare la
collettività di riferimento (rifiuti, gas, acqua, servizi sportivi, anagrafici, elettricità). Ha distinto
quelli privi di rilevanza economica (in cui ciascun ente locale può scegliere la forma di gestione che
ritiene più opportuna). Invece quelli a rilevanza economica devono seguire le regole stabilite dal
legislatore. Non esiste una definizione normativa: Il problema è che il legislatore non ha spiegato
quali sono quelli privi di rilevanza e quelli con rilevanza economica allora l'ente locale deve
effettuare un'analisi puntuale su ogni servizio pubblico locale in merito a: impatto sul contesto dello
specifico mercato concorrenziale di riferimento, se esistono dei caratteri di autosufficienza
economica/redditività, anche solo in via potenziale. Vedere se si potrebbe gestire in modo
economico cioè i ricavi sono maggiori dei costi (autosufficienza economica) anche se operano in un
mercato in cui ci sono altri concorrenti (se non è redditizio i privati non entrano in quel settore).
Quelli privi sono: servizi culturali, assistenza a tossicodipendenti, anagrafe; mentre rientrano
tendenzialmente in quelli a rilevanza: distribuzione gas, acqua, rifiuti, distribuzione energia elettrica
(public utilities: servizi di pubblica utilità cioè servizi essenziali che per essere erogati hanno
bisogno di una rete tipo rete elettrica, rete del gas, rete di trasporto urbano). Diciamo
tendenzialmente perché poi occorre vedere il caso concreto.
Servizi con rilevanza economica li devi gestire tramite lo strumento societario. La scelta della
società deve essere fatta con una gara. Poi sono stati introdotti criteri correttivi cioè ok puoi fare una
società mista pubblica/privata però il socio privato dovrà avere certe caratteristiche (privatizzazione
sostanziali e la scelta del privato può essere critica). Ovvero dovrà possedere almeno il 40% del
capitale sociale cioè è grande questo socio, è importante. Inoltre deve avere specifici compiti
46 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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operativi connessi alla gestione del servizio cioè non deve essere uno speculativo che mette i soldi e
poi scappa. Inoltre deve essere scelto con una gara.
Comunque la forma di società più usata è quella in house cioè detenuta al 100% dal comune. Il
legislatore diceva che una società interamente pubblica. Interamente pubblica se caratteristiche
economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento non
permettono un efficace ed utile ricorso al mercato. Di fatto è stata usata tantissimo questa forma
facendo rientrare qualunque cosa in questa formula perché il locale è difficile che dismetta.
Società in house:
controllo analogo dell'ente locale a quello esercitato sui propri servizi: tu comune sei socio al 100%
ma devi essere in grado di esercitare un controllo molto forte su questa società. Questo significa che
questa società deve prevedere partecipazione totalitaria e deve esserci un controllo gestionale e
finanziario stringente ovvero che devi esplicitare il divieto di ingresso a soggetti privati; preventivo
parere dell'ente su decisioni importanti. Inoltre la società in house deve svolgere attività prevalente
con ente o enti controllanti ergo non può crescere, non può svilupparsi (società di gestione degli
impianti sportivi: il comune decide di creare la società e non fa gara allora è una in house forse e
non può estendersi tipo aprire altri centri in altri comuni, questo significa che non può partecipare a
gare eventualmente fatte da altri soggetti pubblici.
Attualmente siamo ancora in regime transitorio cioè con riferimento a società miste dice che queste
cessano a partire dal 2011. quelle in house passeranno a privatizzazione sostanziale. Cessano
significa che viene meno il contratto con l'ente locale di riferimento. La critica che è stata mossa è
che se si prevede un termine per la cessione allora i privati aspettano fino all'ultimo e poi fanno
offerta bassissima perché io sono costretto a vendere entro pochi mesi allora il privato non mi dà il
reale valore della quota ma mi dà meno perché sa che se non lo faccio dovrò cessare l'attività.
Allora soluzione tampone: sono termini ordinatori cioè si può stare lì intorno.
servizi strumentali (per tutte le amministrazioni pubbliche) ))))
comuni con meno di 30.000 abitanti
divieto di costituire nuove società: per porre un freno alla miriade di società che gli enti locali
hanno iniziato a costituire con tutti i costi connessi
obbligo di liquidare o dismettere (entro 31.12.2013) le società già esistenti, salvo che dette società:
abbiano al 31.12.2013 il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi (allora è positiva per la collettività,
il patrimonio pubblico si accresce e la società può non essere liquidata)
non abbiano subito, nei precedenti esercizi
riduzioni di capitale conseguenti a perdite
ripiani obbligatori delle perdite da parte dei Comuni
(il problema di questa norma è che non dice i precedenti esercizi quanti sono)
47 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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i comuni tra 30.000 e 50.000 abitanti possono detenere una sola partecipazione (questo è un pò un
tornare indietro)
servizi strumentali
è normativa relativa a quei servizi con riferimento ai quali le amministrazioni pubbliche svolgono la
loro attività, cioè servizi con cui la amm pubb non entra in contatto con il cittadino soddisfacendo
un suo bisogno ma sono quelli che servono alla amm pubb di funzionare.
Divieto di costituire e deternere partecipazioni anche minoritarie in società aventi per
oggetto attività non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità
istituzionali (è molto ambiguo, chi stabilisce il confine delle finalità istituzionali? Spesso si
creavano amm pubb che creavano società di amm dei servizi informatici quindi in cui c'è
concorrenza)
dismissione delle partecipazioni incompatibili attraverso procedure ad evidenza pubblica (di
nuovo i problemi sono i termini cioè non ci sono i termini entro cui dismettere)
Il sistema di bilancio dello Stato (le privatizzazioni sono entrate straordinarie. Le entrate ordinarie
dello stato sono le tasse. Le altre amm pubb hanno come entrate la finanza di trasferimento quindi
ad es lo stato passa alle amm pubb le risorse)
articolazione delle lezioni:
i documenti del sistema di bilancio dello Stato (L. 196/2009) (è frutto di un lungo periodo di
sperimentazione da parte dello stato. La riforma è avvenuta nel 97 con NPM, lì si è cercati di
introdurre logiche aziendali. Poi nel 2007-08 si sono iniziati dal punto di vista sperimentale quindi
senza toccare la legge per porre dei rimedi, alla fine si è arrivati a questa legge. È già in discussione
comunque una nuova riforma, la UE vuole documenti comunicati in un certo modo quindi è meglio
riformare invece che duplicare)
i documenti previsionali: (come in tutte le amm pubb hanno grande importanza rispetto a consuntivi
rispetto alle imprese)
i documenti consuntivi
i risultati differenziali del bilancio dello Stato
i documenti del sistema di bilancio dello Stato
previsionali: vengono predisposti prima del periodo cui fanno riferimento (consuntivi successivo),
devono essere approvati entro il 31.12 dell'anno cui fanno riferimento, (consuntivi entro il 30.6
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dell'anno successivo). Se bilancio previsionale non viene approvato allora si entra nell'esercizio
provvisorio che può durare al massimo 4 mesi e possono essere spese tante risorse in modo
proporzionale ai dodicesimi dell'esercizio provvisorio (se provvisorio sarà 4 mesi allora per il
personale si può spendere i 4/12 della spesa per il personale dell'esercizio precedente).
Descrittivi: sono in genere relazioni e si trovano in fase di pianificazione (occorre fare studi,
analisi) nella fase previsionale. La legge 09 ha dato delega al governo per introdurre
descrittivo anche a livello consuntivo ma attualmente non è così. Tra i descrittivi ne
abbiamo 2: relazione sull'economia e la finanza pubblica e decisione di finanza pubblica.
Definiscono obiettivi a medio lungo termine
contabili: sono prospetti in cui troviamo dei valori e hanno valore finanziario cioè vi
troviamo entrate e uscite. Sono il Bilancio pluriennale e bilancio annuale di previsione. Il
bilancio annuale di previsione è il fulcro di tutto il sistema.
Legge di stabilità (ex legge finanziaria): si chiama così perché vuole essere collegata al patto
di stabilità cioè vincoli per rimanere nell'area euro.
Consuntivi:
contabili
o rendiconto consuntivo
conto del bilancio
conto generale del patrimonio
questo sistema di documenti richiama molto la logica del PPBS.
Manovra triennale di finanza pubblica viene posta in essere attraverso bilancio pluriennale, bilancio
annuale di previsione e legge di stabilità. È triennale perché anche la legge finanziaria si fa ogni tre
anni, gli altri anni si apportano delle modifiche a quella legge.
I documenti previsionali:
entro il 15 aprile relazione sull'economia e la finanza pubblica: la relazione sul 2011 è fatta entro il
15 aprile 2010. la relazione viene solo presentata, non viene discussa o votata. Contenuti: dati
macroeconomici e di finanza pubblica dell'anno precedente e previsioni anno in corso e biennio
successivo (indebitamento, spesa per la ricerca, spesa per le pensioni è finanza pubblica; pil,
crescita del mondo, disoccupazione sono dati macro). Serve per evidenziare gli effetti dell'azione
del Governo e fornire informazioni per la pianificazione. È una sorta di punto di partenza, di analisi
del contesto che si concentra su contenuti macroeconomici. Questo documento, secondo il Ddl 2555
è destinato ad essere soppresso perché si fonderà con un altro documento, per snellire la formazione
del bilancio dello Stato. Fare analisi ad aprile con tutti i cambiamenti che ci sono allora implica che
a dicembre doveva rifare tutto il documento con una nota di aggiornamento.
Entro il 15 settembre: decisione di finanza pubblica: questo documento una volta si chiamava
documento di programmazione economico-finanziaria. È uno dei documenti che è cambiato di più a
causa dell'impronta data dal ministro dell'economia e delle finanze. Da cosa è caratterizzato questo
documento: pluriennale ed a scorrimento. Pluriennale: un tempo era triennale, per legge non deve
essere inferiore a 3 anni. A scorrimento: ogni anno si rifa e l'orizzonte temporale di riferimento
scala di un anno. È un atto di indirizzo non vincolante: di solito o lo approva o lo respinge perché
49 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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non è vincolante per la formazione del bilancio dello Stato è solo un atto di indirizzo. Contenuto:
analisi dello scenario internazionale e nazionale: è quindi un aggiornamento della relazione
sull'economia e la finanza pubblica, sono passati dei mesi, si sta per discutere la legge di stabilità
quindi servono dati freschi. Quadro tendenziale degli interventi della finanza pubblica. Quindi la
finalità di questo documento è in base anche all'analisi del contesto di riferimento, definire gli
obiettivi strategici per il triennio successivo. Ha messo anche perché c'è anche l'orientamento
politico che incide molto. Questo documento è cambiato nel corso del tempo perché può avere
un'impronta più aziendale o più economico. Aziendale: si faceva analisi del contesto, eventualemnte
si analizzavano i trend di finanza (spesa pubblica, debito) e poi venivano definiti gli obiettivi a
livello dei singoli ministeri quindi ad es il ministro dell'università sapeva se il governo voleva dare
più importanza all'università o alla scuola secondaria. Ora invece è più economico: ci sono sempre
obiettivi ma sono più macroeconomici cioè tipo obiettivi di disoccupazione o di spesa per i
dipendenti nelle amm pubb. Questo documento secondo il Ddl 2555 si chiamerà documento di
economia e finanza e sarà anticipato al 10/04 perché in questo periodo dovrà essere comunicato a
livello europeo il quadro dello Stato.
Questi sono i documenti con cui lo Stato fa previsioni.
Siamo sempre in fase previsionale: ora abbiamo analisi di contesto, abbiamo obiettivi da
raggiungere e ora dobbiamo passare dal planning al programming quindi al breve termine. Sulla
base degli obiettivi emersi l'alta dirigenza di ciascun ministero farà proposte ai ministri.
Ora ciascun ministero predispone dei documenti per poi fare la discussione del bilancio: i
documenti sono la nota integrativa e la bozza dello Stato di previsione della spesa. La bozza è una
proposta sulle spese che il ministero ha in programma per l'anno successivo e quindi di risorse che
chiede. Ho in mente di fare certe cose, mi servono certe risorse finanziarie. È un elenco delle risorse
di cui si hanno bisogno per affrontare le spese indicate. Quindi è un documento contabile, è una
bozza perché è una proposta. La nota integrativa: è un documento introdotto di recente ed è
descrittivo e accompagna la bozza e il cui scopo è quello di giustificarla, di chiarire quali
programmi si vogliono realizzare, io ti chiedo queste risorse perché quello che ho in mente di fare è
questo. Nello specifico cosa contiene la nota integrativa:
per le entrate:
si vedono quelli che sono i criteri per la previsione di imposte e tasse: non basta che dica le
entrate sono queste. Si deve anche chiarire come si è arrivati ad una certa previsione di
gettito fiscale, questo per evitare una sovrastima delle entrate. Distinzione entrate
ricorrenti/non ricorrenti: ricorrente è periodica tipo reddito da lavoro ed entrate non
ricorrenti tipo condoni oppure privatizzazioni. Se 1/5 del gettito deriva da non ricorrenti
allora non posso usarlo per una cosa che poi mi farà spendere ogni anno.
per le spese:
priorità politiche, obiettivi, attività ed indicatori di risultato per ogni programma di spesa.
Questo consente di avere la base per attivare un controllo di gestione. Ho attività che voglio
fare, gli obiettivi che posso misurare tramite indicatori, ho un responsabile che semmai lo
vado a pescare se non fa bene quindi è una buona logica aziendale.
Quindi bozza e nota integrativa ogni ministro fa proposta realtiva ad obiettivi, attività, risorse da
parte di ciascun Ministero.
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Ciascun ministro arriva con la propria nota, i programmi e gli obiettivi e con le risorse che chiede.
A questo punto ci sono i ministri che litigano tra di loro e con Tremonti. Si fa un'analisi di
congruità, rispetto alle risorse disponibili, e di coerenza; consolidamento. Coerenza tra i programmi
predisposti dai vari ministeri e poi si arriva al consolidamento cioè si arriva dalla proposta dei
singoli ministri si arriva alla proposta del governo. Entro il 15 ottobre il governo deve presentare
una proposta manovra triennale di finanza pubblica: bilancio pluriennale, legge di stabilità, bilancio
annuale di previsione (politico).
La relazione è solo presentata al parlamento. Il secondo viene solo approvato. Gli altri due sono
documenti di pianificazione e sono la base per la programmazione. Passando alla programmazione
si passa prima tramite ciascun ministero tramite definizione degli obiettivi ecc e predispone quei
due documenti con cui ciascun ministro va in consiglio dei ministri. Poi c'è opera di consolidamento
ed entro il 15 ott si deve presentare in parlamento quei 3 documenti. Quindi abbiamo presentazione,
discussione ed approvazione in Parlamento. Ed entro il 31.12 legge di stabilità e legge di bilancio.
Prima si vota la legge di stabilità e poi il bilancio. Quindi l'iter a livello previsionale è questo.
Vediamo ora quali sono i documenti che compogono la manovra triennale.
Entro il 15 ottobre bilancio pluriennale:
ha contenuto finanziario: cioè è composto solo di entrate e uscite. Le entrate che si
prevedono di avere e le spese che si ha in programma di fare nell'arco di tempo.
Riferito ad un periodo di 3 anni
a scorrimento: ha durata pluriennale ma ogni anno si rifa e si sposta l'arco temporale di un
anno
con struttura formale analoga al bilancio annuale: le entrate e spese non sono messe a caso
ma in modo formale
di tipo: dovrebbe essere un documento importante perché non mi permette solo cosa si vuole
fare l'anno dopo ma anche gli anni successivi però visto che può essere cambiato l'anno
dopo allora il secondo e terzo anno non vengono neanche guardati. Quindi non esiste un
vero programma triennale che supporti quello che scrivo il secondo e terzo anno, prevedo
solo dei tassi e li applico.
o A legislazione vigente: è quello che viene portato il 15 ott dal governo al parlamento
e dice : se il quadro normativo rimane così com'è (cioè non cambia niente nelle
imposte ecc) cioè a quadro normativo invariato allora il bilancio pluriennale risulta
così costituito. Ma essendo una legge di stabilità allora questa consente di fare
modifiche legislative allora si fa anche altro documento
o programmatico: cioè ho in mente di fare riforma delle pensioni che mi porterà ad
avere più risorse e le userò così. Quindi il programmatico cambia via via in base a se
le proposte legislative del governo vengono approvate o respinte per cui questo
cambia in itinere. È evidente che al 31.12 quando vengono approvate in modo
definitivo le proposte del governo allora quello programmatico diventa a legislazione
vigente.
21.03.2011
51 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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LEGGE DI STABILITÀ (ex legge finanziaria) Entro il 15 ottobre
Entro il 31/12 c’è un passaggio di tipo tecnico importante dal punto di vista gestionale, il
Ministero dell’economia e finanza d’intesa con gli altri ministeri, predispone quello che
viene chiamato il bilancio amministrativo o gestionale che è lo sviluppo del bilancio
annuale di previsione politico. Documento più di dettaglio dove le singole voci del
bilancio politico vengono esplose in altre voci più analitiche.
Entro il 15 ottobre BILANCIO PLURIENNALE
- contenuto finanziario
- riferito a periodi di tre anni
- a scorrimento
- con struttura formale
- È di due tipi: Bilancio pluriennale a legislazione vigente e Bilancio pluriennale
programmatico
Le modifiche di cui tiene conto il bilancio pluriennale programmatico sono contenute
nella legge di stabilità.
CARATTERISTICHE DELLA LEGGE DI STABILITÀ (ex legge finanziaria)
La legge di stabilità deve essere sempre presentata assieme al bilancio pluriennale e al
bilancio annuale di previsione:
È una legge che modifica il quadro normativo vigente, al fine di disporre il quadro di riferimento
per il periodo compreso nel bilancio pluriennale (prima la legge finanziaria aveva un periodo
annuale). La funzione che svolge la legge di stabilità è quella di conferire flessibilità al bilancio
annuale di previsione (quando non c’era la legge di stabilità nel fare il bilancio bisognava essere
fedeli alle norme già esistenti e poi il Governo doveva tener conto degli obiettivi fissati negli
anni precedenti, e quindi magari doveva tener conto anche di una coalizione politica diversa).
Oggi, con la legge finanziaria, viene data la possibilità di incidere nelle leggi esistenti, così il
Governo può modificare la normativa esistente e proporre riforme. La legge di stabilità svolge un
ruolo importantissimo in quanto consente al governo di avere in mano uno strumento per poter
modificare la normativa esistente, e quindi di fare cambi opportuni per poter raggiungere i propri
obiettivi oppure per proporre nuovi obbiettivi (progetto di bilancio), questo permette di dare
flessibilità al bilancio annuale di previsione, altrimenti si sarebbe ancorati a quello che è stato
deciso l’anno precedente.
La legge ha un ulteriore caratteristica che ha inciso il ruolo proprio della precedente legge
finanziaria proprio perché adesso la legge di stabilità accompagna il bilancio pluriennale, quindi
deve essere approvata entro il 31/12, se non è così si entra nell’esercizio provvisorio e c’è un
blocco della macchina amministrativa, potendo sostenere spese solo per 4/12 (4 mesi l’anno). Si
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ha un ingessamento della gestione e si è vincolati a quanto si era deciso l’anno precedente oltre
al fatto di essere deboli politicamente (non vi è la maggioranza).
“Attacco alla diligenza”; la legge di Stabilità deve essere politicamente approvata entro il 31/12,
attraverso emendamenti si cerca di infilare provvedimenti che non riferiscono alla manovra, ma
vengono inseriti perché così verranno approvati al 31/12 (molti provvedimenti sulle
privatizzazioni sono stati infilati dentro la legge finanziaria). Questo era un primo difetto di
questa legge cui il legislatore ha cercato di porre rimedio con la legge 196/2009 dicendo che la
legge finanziaria non può contenere provvedimenti di tipo urbanistico e procedimentale (in
passato succedeva che il politico che voleva attrarre consensi cercava di infilare nella legge dei
provvedimenti che non avevano nulla a che fare con la legge finanziaria), si ha un cambiamento
di quadro normativo.
Assieme alla legge di stabilità (ex legge finanziaria) e al bilancio pluriennale abbiamo il
documento principale: il bilancio annuale di previsione.
BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE Caratteristiche
Ha un contenuto finanziario, contiene entrate e spese, (non contiene nient’altro, non contiene
l’aspetto economico della gestione (non contiene costi ne ricavi) né la gestione patrimoniale
(soltanto entrate e spese).
Ha un contenuto finanziario di cassa (sono le entrate che si prevedono di incassare e le
spese che si prevedono di pagare) e un contenuto finanziario di competenza (è la
competenza finanziaria, entrate che si prevedono di accertare ovvero di avere il diritto
a riscuotere, e le spese che si prevedono di impegnare, ovvero le spese che sorga
l’obbligazione ad effettuare), quindi spese di cassa ciò che si prevede di pagare, di
competenza ciò che si prevede di impegnare, es. il gettito fiscale, si ha un diritto ad
incassare però si possono dover dare delle agevolazioni fiscali.
È vincolante e autorizzatorio: vincolante, esiste un vincolo a poter effettuare quella spesa per
quel determinato importo e di quella specie, è un vincolo quantitativo e qualitativo, vincolato per
un importo e per una determinata voce (qualitativo - destinazione). Vi è la possibilità di fare una
variazione ma essa deve essere approvata dallo stesso organo che ha approvato il bilancio di
previsione, quindi dal parlamento. Autorizzatorio, nei limiti quantitativi previsti nel bilancio di
previsione (il budget per le imprese è una guida per la gestione, qui non è una guida ma un
vincolo).
È composto da due documenti: il bilancio politico e il bilancio amministrativo o gestionale.
È una novità, prima non c’era questa duplicazione era un unico documento, su ogni voce il
parlamento doveva scrivere un parere. Le esigenze della duplicazione sono diverse, vi è
l’esigenza di approvare questi documenti, c’è bisogno di discutere delle singole voci, più la voce
diventa ampia più la voce discrezionale passa dal parlamento al governo, più la voce è dettagliata
più c’è potere decisionale da parte del parlamento e più si vincola l’amministrativo a rispondere
alla voce in modo adeguato, più il vincolo è stringente.
Bilancio politico, è un documento sintetico che viene approvato dal
Parlamento.
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Bilancio amministrativo gestionale, è un documento più analitico ed è uno
sviluppo del bilancio politico, le voci di dettaglio rappresentano un vincolo per i
dirigenti ministeriali, si ha uno spostamento di potere dal parlamento al governo.
Il MEF quindi dopo che è stato approvato dal Parlamento il bilancio politico,
d’intesa con tutti gli altri Ministeri, predispone il bilancio amministrativo gestionale
(il Governo predispone tutte le voci di dettaglio che compongono il documento,
innovazione introdotta negli anni ’90).
Ogni documento prevede (Bilancio politico e Bilancio amministrativo gestionale):
Uno stato previsionale di entrata; lo stato previsionale di entrata è un'unica tabella in ogni
documento dove si prevede quello che andrà riscosso. In Italia le entrate affluiscono
principalmente al Ministero dell’economia e finanza.
Stati previsionali di spesa distinti per i Ministeri, sono tanti quanti sono i ministeri (con
portafoglio – ovvero che hanno un dicastero alle spalle – un bilancio a parte, tutti i ministeri
con portafoglio possono fare delle spese). Nel bilancio dello Stato ci sono solo i ministeri
con dicastero, quelli tradizionali. (dicastero è uno degli apparati amministrativi in cui si
articola la pubblica amministrazione, al quale è preposto un membro del governo).
Un quadro generale riassuntivo
BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE Classificazione di entrata
BILANCIO POLITICO
A. Titoli
La macrocategoria (come voce) sono i titoli, tipicamente quelle delle amministrazioni
pubbliche, il criterio con cui il titolo viene individuato è quello della fonte.
1. Il primo titolo sono le entrate tributarie, è il titolo più rilevante, le entrate tributarie derivano
dall’imposizione fiscale (Irpef, Ires, sostitutive, ecc).
2. Il secondo titolo sono le entrate extratributarie, che danno luogo a entrate differenti, cioè
quelle che derivano dai proventi della vendita di beni e servizi e da servizi diversi (tasse che
il cittadino paga in virtù di un certo servizio che richiede – es. tasse giudiziarie), oppure i
fitti attivi che lo Stato ha, i dividendi se ha società partecipate;
3. Il terzo titolo è quello dell’alienazione/ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di
crediti; dalle alienazioni ci possono derivare dei proventi delle dismissioni, dalla riscossione
dei crediti, lo stato fa prestiti, quindi magari gli interessi attivi. L’ammortamento dei beni,
una voce che appare molto strana, è messa per memoria, perche la stessa voce con lo stesso
importo viene indicato anche nella spesa in quanto l’ammortamento è un fenomeno
economico e non finanziario, ciò perché siccome il fenomeno del consumo del patrimonio è
importante il legislatore ha ritenuto opportuno inserirlo per osservare l’esistenza del
fenomeno) – nel bilancio degli EELL viene trattato in modo diverso;
4. L’ultima voce (o titolo) è l’accensione prestiti, sono l’entrate che si prevedono di aver diritto
a riscuotere per l’indebitamento che si intende effettuare l’anno prossimo, non è
l’ammontare del debito dello stato ma sono entrate che si prevedono di incassare dovuti a
prestiti che si richiederanno l’anno successivo.
54 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Nelle altre amministrazioni pubbliche (non lo Stato) vi è un'altra voce o titolo che è
entrate da trasferimento dello stato.
Ciascun titolo viene poi suddiviso in due parti (novità introdotta dal D.Lgs. 196/2009)
- entrate ricorrenti – sono quelle previste a regime, sono entrate che si avranno
sempre
- entrate non ricorrenti – sono quelle previste solo per alcuni esercizi (es. entrate per
condono fiscale).
È stata introdotta questa distinzione per evitare che le entrate non ricorrenti vengano
utilizzate per spese correnti (potrebbero verificarsi enormi problemi finanziari negli anni
successivi).
B. Tipologie
Sono le singole tipologie di entrata, rappresentano le singole unità di voto, ovvero le
singole categorie che il Parlamento deve approvare (es. se le entrate tributarie sono le
imposte avremo la tipologia delle imposte sulle persone fisiche e quella sulle persone
giuridiche, ecc.)
BILANCIO AMMINISTRATIVO
Nel bilancio amministrativo, le singole tipologie vengono suddivise in categorie secondo
la natura dei cespiti (singole voci), si va più nel dettaglio. Le singole categorie vengono
ulteriormente esplose in capitoli riguardando lo specifico oggetto di entrata, si va ancora
più nel dettaglio. Talvolta i capitoli si suddividono ancora in articoli. Finche le modifiche
riguardano i capitoli e le categorie, non si passa dal Parlamento ma se si deve cambiare
la tipologia, allora ci vuole il voto del Parlamento. Il Parlamento approva voci molto
sintetiche ed aggregate (ciò non avveniva nel passato)
TITOLI
TIPOLOGIE
CATEGORIE
CAPITOLI
ARTICOLI
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BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE Classificazione di spesa
Lo stato previsionale di spesa viene diviso per ogni Ministero, ogni Ministero porta in
Consiglio dei Ministri la sua proposta per la spesa corredata dalla nota integrativa (con
cui chiede le risorse) dove si elencano le risorse di cui si hanno bisogno, si esplicitano i
programmi che si vogliono realizzare per perseguire i propri obiettivi.
Per ogni Ministero si ha un bilancio politico e un bilancio amministrativo.
BILANCIO POLITICO
Nel bilancio politico abbiamo:
1. Le missioni,
I titoli rappresentano una riaggregazione delle voci di spesa. Le missioni rappresentano la finalità
della spesa pubblica, sono più o meno una ventina e almeno nella volontà del legislatore
dovrebbero rimanere sostanzialmente immutate nel corso del tempo (es. la giustizia, la difesa, i
rapporti con l’estero, istruzione, cultura, ecc).
2. Programmi, Sono aree omogenee di attività corrispondenti ad un unico centro di responsabilità
amministrativa (ciascuna missione viene sviluppata in più programmi ovvero per realizzare le
finalità (difesa, istruzione, ecc) il Governo chiede delle risorse per realizzare i programmi. I
programmi individuano delle aree omogenee di attività e ciascuna area deve fare capo ad un
centro di responsabilità organizzativa. Questa responsabilità è di tipo amministrativo, vi è un
responsabile di tipo amministrativo, che risponde dell’attività che svolge il personale a lui
sottoposto. Nell’ambito del bilancio dello Stato il responsabile dell’area è responsabile del
rispetto dei vincoli di bilancio e non è responsabile del risultato, è responsabile degli usi
finanziari, la responsabilità è di tipo finanziario, i centri di responsabilità vengono individuati a
livello di dicastero. Sono centri di responsabilità a livello molto elevato (apicale). Questi centri
di responsabilità sono una unità di voto parlamentare.
MISSIONI
PROGRAMMI
BILANCIO AMMINISTRATIVO
Il bilancio amministrativo ha la finalità di vincolare i dirigenti ministeriali che sono quelli che
gestiscono le risorse pubbliche. Ogni programma è suddiviso in macroaggregati che
individuano la tipologia di spesa:
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tipologia di spesa: (prima del 2009 faceva parte del bilancio politico, adesso è di
competenza del governo)
funzionamento, è la voce più rilevante nel bilancio amministrativo (spese per
il personale), sono quelle spese per far funzionare tutti i giorni i ministeri;
interventi, (risorse che lo Stato trasferisce alle altre Amm.ni Pubbliche –
scuole, università, ecc);
investimenti, che ciascun Ministero può gestirsi (interessi);
oneri del debito pubblico (riguarda soltanto lo stato previsionale di spesa del
Ministero dell’economia e finanza);
rimborso del debito pubblico (spesa quando il titolo di Stato cessa)
ecc. (voci minori)
Ciascuna categoria di spesa viene suddivisa in:
- capitoli – specifici per oggetto di spesa, la rendicontazione deve essere effettuata
sulla base dei capitoli;
- articoli - voci di maggior dettaglio (se è necessario i capitoli si suddividono in
articoli).
Siamo al punto in cui ciascun ministero ha individuato le risorse a livello di capitolo da
destinare ai suoi programmi, la responsabilità di chi ha queste risorse è a livello amministrativo.
Sulla base del New Public Management ciascun ministro entro 10 giorni dall’approvazione del
bilancio predispone quella che è la direttiva del ministro. È un documento che ha tutte le
potenzialità che ha un vero documento di previsione e può essere posto alla base del controllo
di gestione, ovvero un controllo vita oppure un controllo che fissa gli obiettivi e che
responsabilizza i dirigenti ministeriali sui risultati da raggiungere.
Direttiva del Ministro
- Dovremmo trovare ciò che serve per attribuire ai responsabili della gestione
obiettivi e risorse;
- La direttiva è predisposta secondo le logiche economico aziendali, dovrebbero
essere individuate:
priorità politiche e gli obiettivi da raggiungere (negli anni passati il Presidente
del Consiglio dei Ministri faceva una propria Direttiva per i vari Ministri – ora
non è più così). Ciascun governo ha una sua linea di interesse (le priorità che
quel governo intende raggiungere), seguire quegli obiettivi, e da lì
dovrebbero scaturire gli obiettivi veri e propri dei dirigenti ;
tempi di attuazione
meccanismi di monitoraggio, come monitorare gli obiettivi, devono
individuarsi degli indicatori (di tipo finanziario, ecc.), in modo di permettere
di capire se si sta andando nella direzione giusta (esempio università aula
web);
sistema di valutazione dei Dirigenti, per gli alti livelli vi è un corrispettivo fisso
ma vi è anche quello a livello dei risultati, ci sono i termini in cui si valutano i
risultati raggiunti.
57 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Finito l'anno finanziario si passa ai documenti di tipo consuntivo che sono solo contabili e hanno
meno importanza. Sono predisposti entro il 30 giugno e anche la discussione parlamentare non è
molto approfondita. La loro funzione è quella di fissare in modo immutabile i conti al 31.12.
l'importanza è sempre stata minimale. Andiamo in ogni caso a vedere il suo contenuto, anche
perché dovrebbe essere la resa del conto quindi dovrebbe essere importante.
Il documento prende il nome di rendiconto generale, deve essere approvato entro il 30 giugno
dell'anno successivo a quello a cui si riferisce. Siamo già in fase di programmazione, questo
testimonia la scarsa importanza di questo documento: conto del bilancio, rendiconto finanziario o
conto consuntivo e poi c'è il conto generale del patrimonio o rendiconto patrimoniale. Questi sono i
due documenti di cui si compone il rendiconto generale. Sono documenti puramente contabili, non
ci sono indicatori. Deve rendere conto delle entrate e delle uscite che ci sono state, devo rendere
conto delle mie previsioni, il mio sviluppo effettivo della gestione mi ha portato ad avere queste
uscite e queste entrate. Quindi la gestione ha accresciuto il patrimonio dello Stato o no. Questi
documenti li predispone il ministero dell'economia e delle finanze. E questo rendiconto prima è
portato alla corte dei conti che fa l'attività di parificazione cioè fa dei controlli e verifica in certi
limiti la regolarità dei documenti stessi. E poi fa una relazione del documento per poter permettere
ai deputati di leggere.
Conto del bilancio: valori consuntivi delle entrate e delle spese e variazioni rispetto alle previsioni
approvate dal Parlamento. Quindi è un documento a contenuto finanziario perché abbiamo entrate e
spese, mi dice qual'è stata la consistenza delle entrate e delle spese. E anche le variazioni perché mi
permette di capire la capacità di previsione del governo cioè se è bravo o meno a prevedere. La
struttura del conto del bilancio è uguale a quella del bilancio annuale di previsione così si può fare
un facile raffronto. Inoltre questo documento è quello che viene compilato, non solo nello Stato ma
anche nelle altre amministrazioni pubbliche viene usato.
Conto generale del patrimonio: è quello che crea i maggiori problemi infatti spesso non viene
redatto o viene redatto male. Qual'è il suo contenuto e quali sono i problemi che determina:
consistenza del patrimonio all'inizio dell'esercizio, delle variazioni verificatesi in corso d'anno e
della consistenza alla fine dello stesso. La legge dice questo. Il contenuto è chiaro, non lascia adito a
dubbi. Allora perché non lo fanno? Perché ci sono due problemi: stabilire l'oggetto della
rendicontazione e quali sono i criteri di valutazione dei beni oggetto di rendicontazione. Ad
esempio c'è chi dice che i beni patrimoniali indisponibili e quelli demaniali non devono rientrare nel
patrimonio dello Stato, si rischia di inquinare la rappresentazione del patrimonio dello Stato.
Oggetto: si è provato a risolvere il problema con un DI 18/04/2002 -> nelle attività dice che occorre
rappresentare le attività finanziarie: un tempo si guardava solo al patrimonio immobiliare invece ora
anche crediti, azioni, altri titoli ecc, poi anche le attività non finanziarie prodotte (fabbricati; beni
immobili storici, archeologici, ecc; strade e infrastrutture; materiale bibliografico, armi ed
armamenti; oggetti d'arte ecc) sono tutte cose che sono state oggetto di costruzione. Ultima
categoria delle attività: attività non finanziarie non prodotte (beni del demanio naturale (fiumi),
terreni, giacimenti). A questo si contrappongono le passività finanziarie (debiti, anticipazioni
passive, ecc). Quindi i problemi relativi all'oggetto della rendicontazione sono stati risolti con
questo elenco. Il problema rimane in riferimento ai criteri di valutazione dei beni oggetto di
rendicontazione in relazione alle poste: valore nominale (viene applicato ad attività finanziarie e
alle passività finanziarie), costo d'acquisto (fabbricati, beni mobili e beni demaniali), valore di
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mercato (è un criterio che viene proposto per i fabbricati, beni mobili e beni demaniali. Solo che
non viene detto come calcolare il valore di mercato), valore attuale dei redditi futuri (beni
demaniali, terreni ed è molto discrezionale devo decidere i redditi futuri, il tasso di attualizzazione,
il periodo di attualizzazione). La valorizzazione del patrimonio ha assunto importanza da quando si
inizia a parlare di federalismo demaniale: chiedere trasferimento di beni da stato a regione ad es.
Questo trasferimento avviene a titolo gratuito ma questo trasferimento è possibile solo se l'ente
dimostra di valorizzare il bene stesso (deve avere progetto con cui riesce a valorizzarlo) oppure di
venderlo ad un valore congruo (cosa significa congruo? Nessuno di prende la responsabilità di dire
che è congruo). Nel caso in cui lo venda allora il 25% lo deve ridare allo stato con cui questo
ricompra i titoli del debito pubblico, l'altro 75% rimane all'ente ma con destinazione ben precisa
cioè deve servire a ridurre il debito dell'amm pubb che ha fatto questa operazione, se invece questa
non ha indebitamento allora queste risorse possono essere usate per investimenti. Posso disfarmi del
patrimonio dello stato solo se riduco l'indebitamento, solo se sono molto virtuoso e non ho
indebitamento allora posso usarlo per investimenti.
Risultati differenziali:
siamo sempre nell'ambito del bilancio dello stato e in particolare nella parte più prettamente
finanziaria.
Sono riportati nel bilancio di previsione e nel rendiconto finanziario: sono valori semplici che ci
possono dare info significative:
risparmio pubblico
saldo netto da finanziare
indebitamento netto
ricorso al mercato
Il saldo netto e il ricorso al mercato devono essere scritti nella legge di stabilità: sono due saldi cioè
due differenze tra entrate e spese.
Vediamo che informazioni possiamo trarre:
risparmio pubblico: entrate tributarie + entrate extratributarie che sono in totale le entrate correnti.
Sono le entrate che lo stato dovrebbe avere ogni anno. A queste entrate correnti devono essere
sottratte le spese correnti che sono uno dei titoli della spesa e sono frutto di riclassificazione delle
spese e sono le spese per il personale, per il materiale di consumo, per interessi del debito pubblico,
la spesa per ammortamenti. Questa differenza mi indica quanta parte delle entrate correnti è a
disposizione per investimenti in conto capitale cioè quella parte che viene risparmiato cioè non
viene consumata. Se ho un risparmio allora questo lo posso destinare agli investimenti. Prospetto
della situazione attuale su aulaweb. Quest'anno è negativo: per pagare quelle cose non mi bastano
tutte le cose che riscuoto quindi mi devo indebitare e quindi il debito aumenta non per fare
investimenti cioè aumentare il patrimonio dello stato ma aumenta per mantenere in moto la
macchina dello stato. È un grande segno di pericolo per le finanze pubbliche. Potrei fare
59 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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un'alienazione ma questo mi risolve il problema per un anno, gli stipendi dovrò pagarli tutti gli anni,
quindi dovrò cercare di diminuire le spese o aumentare le entrate.
Saldo netto da finanziare: entrate tributarie + entrate extratributarie (tasse, fitti attivi, dividendi) +
alienazioni ed ammortamenti di beni patrimoniali e riscossione crediti. Alienazioni: privatizzazioni
o alienazione di beni mobili e immobili. Ammortamenti è voce figurativa. Poi occorre togliere le
spese correnti+ spese in c capitale. Spese correnti: per il funzionamento , acquisizione fattori a
fecondità ripetuta. La differenza è il saldo netto da finanziare. L'ammortamento è anche nelle spese
correnti. Cosa mi indica? Indica il fabbisogno di copertura (tramite il ricorso all'indebitamento) di
nuove o maggiori spese in conto capitale. Il saldo è sempre negativo cioè con IRPEF e IRES e con
tasse, fitti attivi e dividendi, con alienazioni e riscossioni crediti non riesco a far fronte a spese
correnti e investimenti quindi mi indica che se questo rimane il mio progetto per riuscire a far
funzionare la macchina amministrativa dello stato e per fare investimenti devo finanziarmi. È
sempre di segno meno. Ma non bisogna avere giudizio negativo perché è vero che mi indebito però
faccio investimenti quindi può andare bene. Se a fronte del debito ho un investimento può andare
bene. Invece c'è giudizio negativo se questo valore fosse positivo: perché sarebbe il segno che la
pressione fiscale è eccessiva rispetto agli investimenti. Ma non è mai successo. Mi dice che per
mantenere gli investimenti mi devo indebitare per quell'importo. Questo saldo netto da finanziare è
uin valore che troviamo anche espresso in legge finanziaria.
Indebitamento netto:
entrate finali – riscossione crediti – (spese finali + spese derivanti da attività finanziarie)
si pone in evidenza il saldo tra entrate e spese finali escludendo quelle di natura puramente
finanziaria (nel caso delle entrate: riscossione crediti; nel caso delle spese: partecipazioni,
conferimenti, concessione prestiti). Sostanzialmente si puliscono le entrate e le uscite dalla parte
finanziaria così si può vedere se questa attività puramente finanziaria peggiora o migliora l'attività
di indebitamento forse.
Ricorso al mercato:
lo si ritrova nella legge di stabilità. È dato da:
entrate finali (tributarie, extratributarie e riscossione crediti) – spese finali (spese correnti e in conto
capitale + rimborso prestiti che è il terzo titolo di spesa. Esprime l'entità dell'indebitamento a
medio/lungo termine potenzialmente effettuabile nell'anno di riferimento. Questo significa che nelle
spese abbiamo tutte le spese che abbiamo in programma sulla base del programma, le entrate finali
sono le correnti + alienazioni e riscossione crediti. Questo significa che se mantengo immutato
quello che voglio fare allora il gap tra le due voci deve essere finanziato con nuovo indebitamento
cioè attraverso emissione di titoli di Stato e contrazione dei mutui (con enti sovraordinati cioè tipo
europei). Questo non è il debito pubblico, è il nuovo indebitamento, è l'accensione dei nuovi
indebitamenti. Sono i nuovi debiti che devo contrarre per far fronte a quelle spese. Se non esistesse
debito pregresso il ricorso al mercato coinciderebbe all'indebitamento netto direi, perché non ci
sarebbe il rimborso dei prestiti.
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Questi sono i risultati differenziali. Poi di solito c'è ulteriore indicatore:
avanzo e disavanzo primario
entrate finali – (spese finali – spesa per interessi). Spese finali depurate dalla spesa per interessi.
Questo risultato rappresenta il saldo netto da finanziare qualora non vi siano debiti pregressi. Così
diciamo che noi stiamo facendo bene, la colpa non è nostra ma di quelli che sono venuti prima di
noi che si sono indebitati, ma noi stiamo facendo bene. Se il risultato fosse positivo diremmo che ci
dobbiamo indebitare perché quelli prima di noi si sono indebitati tanto e quindi dobbiamo pagare
tanti interessi passivi. Negli ultimi anni è sempre stato positivo, quest'anno dopo tanto tempo siamo
tornati a segno negativo. Mi devo indebitare per pagare gli interessi quindi la situazione è
particolamente difficile. Con avanzo primario grazie a privatizzazioni la situazione è migliorata e
poi piano piano si è rallentata.
Questo era il discorso sui risultati differenziali dello stato che sono semplici e molto indicativi.
Evoluzione del sistema contabile e di bilancio delle pubbliche amministrazioni (sistema contabile e
ha spiegato cosa significa. Possiamo trovarci di fronte a sistemi contabili delle imprese oppure
quelli delle amministrazioni pubbliche)
c'era una legge che rendeva tutti uguali questi sistemi contabili e poi sono cambiati col NPM. Per
verificare se la produzione avviene in modo economico ci serve un certo sistema contabile per
determinare anche il risultato economico d'esercizio. Laddove non è stato interessante attivare .
Sanità ha sistema contabile come quello delle imprese; enti locali hanno contabilità finanziaria ma
alla fine redigono un prospetto di conciliazione con cui; poi tutte le altre ap tengono sistema di
contabilità finanziaria che vediamo ora
SISTEMA CONTABILE E DI BILANCIO
sono strettamente correlati (non si può parlare di contabilità di finanza pubblica senza
parlare del bilancio)
si basa sulla rappresentazione solo delle entrate e delle spese (non abbiamo conti finanziari e
conti economici, abbiamo solo elementi finanzairi. Prende le operazioni di gestione e se
generano entrate o spese gli interessa, sennò no. Invece nella partita doppia vedevamo la
doppia implicazione della singola operazione)
sistema di bilancio è formato da più documenti collegati tra di loro:
o documenti contabili e non contabili (descrittivi)
o documenti preventivi e consuntivi
sistema contabile rileva solo entrate e spese, quindi considera un solo aspetto della gestione
ed implica la partita semplice
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(facciamo un richiamo al sistema di bilancio. Ricordiamo intanto che il sistema di bilancio è
formato da documenti preventivi e consuntivi)
Documenti preventivi
1. documento di programmazione a medio termine (documento in cui dico cosa voglio fare nei
prossimi tre anni cioè individuo degli obiettivi strategici. Voglio creare integrazione nel
territorio, voglio fare un'attività di politica di sostegno per gli anziani, politiche per facilitare
le giovani madri ad avere degli asili nido)
2. bilancio pluriennale (in base alla programmazione di cosa voglio fare si fa documento che
prevede entrate ed uscite nei prossimi tre anni. Prima dò delle linee poi le trasformo in un
bilancio pluriennale che dovrebbe corrispondere al piano industriale delle imprese. Cioè
quello che vogliamo essere come impresa tra 3-4 anni, per cui per arrivare a questo reddito
tra 3-4 anni cosa devo fare? Poi si fa anche bilancio. Non molto importante)
3. bilancio annuale di previsione
1. è il primo anno del bilancio pluriennale
2. è autorizzatorio e vincolante (non si vuole che la pa lavori alla giornata, ma si vuole
che la pa realizzi dei programmi che possono essere diversi e per fare questo prevede
le entrate e le spese. È una logica di tipo aziendale)
4. altri sì/no
(nonostante il legislatore voglia che le pa operino in modo aziendale e con degli obiettivi le ap
fanno il primo anno del bilancio pluriennale e poi per gli anni successivi fa la previsione di quel
bilancio. Per cui non serve tanto ma hanno ragione perché non sanno quanti soldi riceveranno dal
ministero quindi gli altri due anni li fanno per inerzia. )
documenti consuntivi
1. rendiconto
finanziario: è lo stesso prospetto di quello di previsione, ma ci sono i dati a consuntivo e quindi
posso fare un controllo. Il patrimoniale invece perde di significato perché non essendoci contabilità
come quello delle imprese allora rilevando solo entrate e spese come faccio a fare sp? Al massimo
avvalendomi dell'inventario posso mettere questi, ma questi non sono stati ammortizzati né
rivalutati per cui alla fine ho un documento che non ha molto significato.
1. Altri si/no
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di tutti questi documenti, quello essenziale per la contabilità finanziaria è quello annuale di
previsione. Senza quello non posso compiere nessuna operazione di gestione, quindi non posso
nemmeno rilevarla.
IL SISTEMA CONTABILE (è collegato al bilancio e abbiamo visto in che termini)
il sistema contabile (si incardina nel bilancio annuale di previsione) può essere:
o di competenza
o di cassa
o misto (comprende sia la cassa che la competenza. In certi periodi storici è di moda
un sistema, in altri periodi è di moda un altro. Per ora c'è la competenza, affianco a
questo è facile affiancare un sistema di contabilità come quello delle imprese, che ci
permetterebbe di scoprire se opera con economicità)
trova il suo fondamento nel bilancio annuale di previsione autorizzatorio e vincolante (se
adotto un sistema di competenza allora il bilancio di previsione deve prevedere entrate e
uscite relative alla competenza, cioè deve essere fatto in base alla competenza. Se invece
cassa allora cassa)
il bilancio annuale di previsione può pertanto prevedere stanziamenti
o di competenza
o di cassa
o misto (chi decide il sistema? Una legge. L'università ha molta libertà quindi c'è una
università che fa come le imprese, le altre fanno di competenza, genova fa integrato
BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE
è alla base della contabilità
vengono indicate tutte le
entrate spese
da incassare da pagare
ci ho messo dentro tutte le entrate che penso di incassare e tutte le uscite che penso di pagare. In
questo modo ho il vincolo di cassa cioè metto solo le cose di cassa e posso compiere solo operazioni
che sono messe lì dentro.
Da accertare da impegnare
si crea così il vincolo di competenza. Differenza tra incassare e accertare: accertare si fa riferimento
al momento in cui sorge il diritto ad avere una somma di denaro (noi ci iscriviamo per cui in quel
momento sorge il diritto, poi pagheremo in due o tre rate. Come nelle imprese quando si fa la
registrazione nel momento in cui c'è la fattura). Da impegnare: faccio riferimento al momento in cui
sorge l'obbligo ad effettuare una spesa. Ho detto obbligo e non obbligazione cioè obbligazione nei
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confrtoni di terzi e quindi un debito. Invece obbligo ad esempio siccome ho assunto 10 persone
allora avrò l'obbligo di pagarle. Oppure il momento in cui l'assemblea delibera l'acquisto di carta
quindi il momento in cui si è deciso di spendere, non il momento in cui ho la fattura. Sono i
momenti in cui ho diritto ad una entrata e sono obbligato ad avere un'uscita.
Per vincolare ancora di più chi è preposto a gestire la ricchezza della collettività
è disposto anche
SPESE
c/esercizio fattori a fecondità semplice
c/capitale fattori a fecondità ripetuta
vincolo di destinazione
il bilancio di previsione
è il documento più importante del sistema di bilancio
è un documento autorizzatorio e vincolante
deve necessariamente essere approvato in pareggio (siamo in una fase previsionale, siamo
sicuri delle uscite, non siamo sicuri delle entrate che dipendono dalla finanza di
trasferimento. Le entrate definitive del 2010 le hanno sapute nel gennaio 2011 quindi nel
2009 dovevano fare previsione e hanno fatto un pò a caso. Si mettono delle somme un pò
per fantasia. Bisogna mettere previsioni d'entrata fondate, sennò arriva la corte dei conti e si
va in galera. Deve essere approvato in pareggio: si devono spendere i soldi che entrano)
(le entrate e le spese vengono classificate in vari modi in questi bilanci e variano in funzione delle
amministrazioni pubbliche. Nello stato, nelle regioni e negli enti locali le classificazioni sono tutte
diverse tra loro le suddivisioni. Ogni amministrazione pubblica fa subclassificazione. In generale: le
entrate in base alla fonte dell'entrata, le spese in relazione alla destinazione)
(Abbiamo un bilancio annuale di previsione dove ci sono tutte le entrate e tutte le uscite e ci sono
tre di entrata e tre di uscita e poi queste vengono esplose in tantissime voci. Posso arrivare al punto
in cui dico che nel comune di genova la funzione dei servizi sociali può spendere tot in benzina, tot
in carta, tot in personale. Quindi questo è molto dettagliato e più c'è dettaglio, più c'è vincolo)
CONTABILITA' FINANZIARIA
rileva solo i fatti di gestione che provocano movimenti nel denaro entrate
uscite
trova il suo fondamento nello stanziamento di bilancio
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STANZIAMENTO
le somme stanziate si possono modificare solo con delibera dell'organo che ha approvato il bilancio
annuale di previsione (il documento non si può più modificare)
assestamenti di bilancio (salvo che avevo detto che gli uffici non potevano spendere più di 200.000
euro in benzina ma poi la benzina aumenta di prezzo allora faccio un assestamento cioè si deve
riunire il consiglio comunale che deve dire che è d'accordo nel dare più soldi all'ufficio di servizio
sociale. Quindi deve deciderlo l'organo che ha dato i soldi. Per dare di più a questi probabilmente
dovrò togliere a qualcun'altro. Gli assestamenti si possono fare solo convocando l'organo politico
che ha approvato il bilancio, possono essere momenti di forte scontro politico)
vengono effettuati durante l'esercizio
LE SOMME STANZIATE
vengono memorizzate da un sistema informatico così come classificate nel bilancio
ogni unità elementare di bilancio (capitolo o altra unità elementare) viene codificata (l'unità
elementare di bilancio si chiama capitolo
N° di codice sintetizza la classificazione di bilancio
spesa
1.02.09.07.22
1: titolo
02:sezione
09:rubrica
07:categoria
22:capitolo
nella ap ognuno viene autorizzato a comprare qualcosa..
(questo vale sia per la contabilità di competenza sia per la contabilità di cassa)
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IL SISTEMA DI COMPETENZA
gli stanziamenti nel bilancio annuale di previsione fanno riferimento al momento in cui
sorge:
o il diritto ad ottenere un'entrata
o l'obbligo a sostenere un'uscita
(ci può essere uno stanziamento in bilancio per certe uscite ma poi serve una
decisione quindi la delibera di un organo competente che dica che ora compriamo i
pc oppure compriamo l'automobile)
lo sviluppo delle entrate e delle spese deve avvenire in FASI giuridico-amministrative (il
politico ci ha dato l'ok per certe entrate e spese, se lo ha fatto con riferimento alla
competenza ci dice ok in quest'anno puoi fare le cose e poi il diritto di chiedere i soldi.
Queste entrate e queste spese passano attraverso delle fasi)
ENTRATE ED USCITE STANZIATE VENGONO SVILUPPATE IN FASI GIURIDICO-
AMMINISTRATIVE
fasi entrata fasi uscite
accertamento impegno
riscossione liquidazione
versamento ordinazione
pagamento
= =
entrata monetaria uscita monetaria
(ho fatto previsione di entrate studentesche per 83 milioni di euro. Durante l'anno l'entrata deve
essere accertata ed è accertata quando noi ci iscriviamo. Poi c'è la fase della riscossione che c'è
quando andiamo a pagare i contributi studenteschi. La riscossione avviene tramite la tesoreria cioè
attraverso una banca con cui la ap ha stipulato un contratto di tesoreria. Poi c'è il versamento cioè il
tesoriere manda i soldi sul nostro conto. Se fosse per cassa terrei conto solo del momento finale
quando ho l'entrata monetaria.
Impegno: con l'impegno si dichiara che si ha intenzione di spendere e quindi si assume l'obbligo di
effettuare una spesa. Es: io ho fondi per fare ricerca che mi sono stati dati dall'organo politico, io
poi non posso prendere questi soldi e comprare un libro, prima devo dichiarare che ho intenzione di
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andare al convegno allora impegno la spesa. L'impegno serve a verificare se io ho la disponibilità
dei soldi. Si impegna la spesa, cioè si manifesta la volontà di spendere, ci si assume l'obbligo di
spendere (assumo l'obbligo di comprare il libro). Una volta che ho assunto l'obbligo allora vado alla
feltrinelli a comprare il libro e dico al sig feltrinelli di mandare il libro in facoltà e me lo manda
insieme alla fattura. Allora l'impiegato del dipartimento fa la liquidazione cioè si verifica che la
fattura sia dentro la somma impegnata (avevo detto che avrei speso tot e ho speso effettivamente
tot, si fa questo perché potrei non essere coperto, mi hanno dato 100 e non posso spendere di più. A
questo punto arriva la fattura e arriva la fase della liquidazione con cui si riconosce il diritto al sig
feltrinelli di avere i soldi. A quel punto feltrinelli diventa creditore dell'università. A questo punto si
fa ordinazione cioè si scrive alla banca e gli si dice di pagare i 100 euro a feltrinelli a fronte di
quella fattura e poi alla fine paga. Per la banca è un bel guadagno quello di fare i tesorieri perché
hanno tantissimi soldi subito e poi pian piano ci sono le spese, quindi bisogna fare un bel contratto
di tesoreria cioè si cerca di farsi dare tanti interessi attivi ecc.
Le entrate devono passare attraverso 3 fasi, tre momenti di riflessione. Per le uscite invece 4
momenti di riflessione
A FINE ESERCIZIO POSSONO VERIFICARSI QUESTE SITUAZIONI (se tutto va bene: ci sono
stati stanziamenti di entrata, stanziamenti di spesa. Tutte le entrate si sono sviluppate attraverso le
loro fasi, idem per le spese e alla fine dell'anno dovrei avere 0. sono entrati 100, sono usciti 100
passando attraverso le loro fasi. Ma questo poi non succede mai, nonostante gli assestamenti di
bilancio.
A) SPESE STANZIATE
non sono mai state impegnate (la zucca poteva spendere 100 in ricerca invece non ha mai detto di
voler fare nulla. Allora avendo a disposizione 100 per la zucca. Se non manifesta mai la volontà di
spendere allora questi soldi vanno in economia)
ECONOMIE DI SPESA (sei stata cattiva a non avere speso i soldi allora io te li tolgo. Perché?
Perché devo spendere i soldi della collettività. Non si va a vedere l'economia cioè magari ha fatto
ricerca anche senza i soldi, il sistema vuole che si spenda. Se hai fatto ricerca ma non hai speso
soldi vieni castigato lo stesso perché non hai ridistribuito i soldi della collettività. Per evitare queste
cose allora si corre tutti ad impegnare la spesa e si dice che impegnerò la spesa, comprerò a gennaio
da feltrinelli)
B) SPESE IMPEGNATE
non sono ancora state liquidate (io ho fatto questa dichiarazione il 1.12 poi non mi sono precipitato
da feltrinelli e feltrinelli non ha mandato la fattura quindi non c'è ancora stata la liquidazione allora
si formano dei)
RESIDUI PASSIVI
C. ENTRATE STANZIATE (nel bilancio annuale di previsione ho stanziato contributi
studenteschi per 83 ml perché ho previsto un certo numero di iscritti)
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non sono mai state accertate
DISECONOMIA DI ENTRATA (chi costruisce bilanci annuali di previsioni con entrate
messe a caso allora avrà delle diseconomie di entrata)
D) ENTRATE ACCERTATE (siamo entrati davvero in 40.000 ma certi sono in
contestazione per cui sorge un contenzioso allora certe entrate accertate non sono mai state
riscosse allora abbiamo dei
RESIDUI ATTIVI
Il bilancio di previsione, cioè la sua estrema sintesi, è composto da quattro titoli in entrata e tre titoli
di spesa e poi in fondo ci sono le partite di giro in fondo alle entrate e alle uscite. Poi esplode in
tantissime voci. Questa è la forma di un bilancio di una pubblica amministrazione.
Vediamo le entrate:
ENTRATE PROPRIE (entrate da contribuzione degli studenti e entrate per ricerca. Se li procura in
modo autonomo, più è brava, più si procura questi soldi)
ENTRATE DI TRASFERIMENTO(soldi che arrivano da Roma o da un'altra AP. Nell'uni sono i
soldi che arrivano dal MIUR)
ENTRATE DA ALIENAZIONE (derivante da vendite del proprio patrimonio. Nell'uni cercano di
vendere la saivetta)
ENTRATE DA INDEBITAMENTO (altri soldi può farli indebitandosi)
PARTITE DI GIRO (è sia nelle entrate, sia nelle spese. È la voce che appare ogni volte che la AP
assume la veste di creditori e debitori. es. Nella liquidazione degli stipendi diventa creditrice verso
il dipendende e debitrice nei confronti dello Stato per le imposte forse quando fa il sostituto
d'imposta)
vediamo le spese: (come possiamo spendere)
SPESE IN CONTO ESERCIZIO (acquistare ffs)
SPESE IN CONTO CAPITALE (acquistare ffr)
SPESE PER RIMBORSO PRESTITI
PARTITE DI GIRO
(queste entrate e uscite devono poi essere sviluppate in quante più voci possibili. Il capitolo è
l'analisi più dettagliata possibile di entrata e di spesa. Questo è lo schema di riferimento del bilancio
ed è il documento più importante, se andiamo a fare i consulenti in AP dobbiamo chiedere questo)
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LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE
varia nelle diverse AP in funzione del livello di discrezionalità che si vuole concedere
all'amministratore pubblico (se è sintetica lascio più discrezionalità all'amministratore
pubblico. Più la classificazione di bilancio è analitica, più l'amministratore pubblico non ha
discrezionalità)
più è analitica più la discrezionalità viene limitata (decide poi lui se spendere un pò di più
per l'energia elettrica, un pò meno per i toner ecc)
per le ENTRATE, avviene con riferimento alla FONTE di provenienza
per le SPESE, avviene con riferimento alla DESTINAZIONE ed alla NATURA. (si dice
quanto può spendere la facoltà di economia, quanto la facoltà di architettura, e poi la
classificazione successiva è quella per natura cioè quanto posso spendere per fogli di carta
nella facoltà di economia)
ritorniamo al nostro bilancio. Abbiamo 4 titoli di entrata divisi per fonte cioè da dove arrivano.
Questo bilancio annuale di previsione dev'essere approvato in (1) PAREGGIO (questo è il primo
vincolo del bilancio di previsione). Affinché vi sia certezza che poi questo bilancio approvato in
pareggio sia mantenuto in pareggio (le uscite spesso si è sicuri, sulle entrate invece si inventa un pò
e si spera che il politico che è a Roma convinca il ministero a far avere a Genova più soldi. Quindi
c'è il rischio di manipolare le entrate. Per essere sicuri che il bilancio è costruito con logica e non
con fantasia allora si fanno tutta una serie di verifiche perché il (2) PAREGGIO SIA
REALIZZABILE. Allora si va nelle entrate e si vede che le entrate di trasferimento crea un vincolo
di destinazione cioè ce li hanno dati per fare degli investimenti quindi le
entrate in conto capitale devono essere uguali alle spese in conto capitale (mi danno dei soldi per
costruire Erzelli. Non posso spendere per pagare il personale o l'energia elettrica, devo usarle per
fare quell'investimento. Se tra le entrate da trasferimento ce ne sono alcune destinate allora devo
vedere che quelle in entrata siano uguali a quelle in uscita.
Poi se io contraggo dei debiti quindi ho entrate da indebitamento per un milione di euro allora devo
spenderli in investimenti in conto capitale affinché la ricchezza rimanga invariata. POSSO
INDEBITARMI SOLO PER ARRICCHIRE IL PATRIMONIO NON PER PAGARE GLI
STIPENDI (importante). Allora per la cifra per cui mi indebito, a questo importo deve
corrispondere spese in conto capitale (mantenere integro il patrimonio della PA quindi non
depaupero la ricchezza della collettività)
entrata da trasferimento spese in conto capitale
le entrate correnti (entrate proprie e soldi che ci danno ma non vincolati) devono essere maggiori o
uguali alle spese correnti + quota rimborso debiti (se il bilancio è seguito con queste regole ci sono
buone probabilità che si arrivi a fine esercizio in pareggio. Rata di rimborso ha quota capitale e
quota interessi).
Quindi il bilancio deve avere questi vincoli qua. I due grandi più nel secondo le tre specificazioni.
Ora il bilancio lo abbiamo e possiamo iniziare a fare la gestione.
69 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Le entrate e le spese abbiamo visto che vengono sviluppate per fasi se si tiene questa contabilità
finanziaria (riprendiamo il discorso già dell'altra volta).
Fasi entrata: le entrate che sono state messe lì (tipo entrate proprie sperando nei contributi
studenteschi, poi ci ha messo entrate di trasferimento, poi dice spero di vendere la saivetta quindi
entrate da alienazione e poi spero che la banca ci faccia prestiti e le metto in entrate da
indebitamento. Poi queste entrate durante l'esercizio devono essere ACCERTATE (quando gli
studenti si iscrivono, quando arriva la comunicazione della banca con scritto che accettano il
prestito, l'università da i soldi per la saivetta). Poi si ha la RISCOSSIONE quando noi andiamo a
pagare e i soldi arrivano sul conto del tesoriere e poi il VERSAMENTO quando il tipo li versa sui
conti dell'università. Poi per spendere abbiamo l'IMPEGNO quando qualcuno dice che ha
intenzione di spendere qualcosa e allora dò il via ad un processo di alienazione. Magari devo anche
dare il via ad una gara per scegliere il più economico perché magari l'amministratore ha degli
interessi verso Feltrinelli (mazzetta). Impegno quindi impegno 10.000 euro per un contratto di
consulenza poi faccio la gara, scelgo e poi fa consulenza ed infine LIQUIDO la fattura di quello che
è venuto. Poi ho l'ORDINAZIONE cioè ordino al tesoriere della carige (queste fasi servono per
cautelare bene il denaro della collettività)
ACCERTAMENTO: momento in cui sorge il diritto ad ottenere un'entrata. In questo momento si
appura la ragione del credito, l'ammontare relativo e la persona del debitore. Per queste tre
caratteristiche allora è lo stesso credito che può vantare un'impresa nei confronti dei clienti. Ci sono
le condizioni per iscrivere un credito.
RISCOSSIONE: avviene attraverso l'emissione di un ordinativo di incasso al Tesoriere. Il tesoriere
aspetta che la AP le dice che devono arrivare dei soldi dagli studenti. La riscossione è possibile solo
dopo l'accertamento cioè una volta che è sorta una posizione di diritto di avere questi soldi.
VERSAMENTO: trasferimento delle somme riscosse nelle casse dell'Ente. (se depositiamo soldi
oggi in banca, questa fa finta che li abbiamo versati tra due giorni, se li preleviamo fa finta che li
abbiamo presi tre giorni fa. Questo per pagare meno interessi)
IMPEGNO: momento in cui sorge l'obbligo, non l'obbligazione!, a sostenere una spesa in forza di
un provvedimento (delibera o altro, è una manifestazione di volontà insomma. Se nel bilancio sono
state previste entrate per erzelli allora poi c'è delibera con cui si dice che si dà l'incarico ad
un'impresa di costruzione. Mentre se accerto un'entrata ho un credito, se io impegno una spesa io
non ho assunto un debito nei confronti di nessuno! Questo è importante. Ho solo detto che voglio
spendere ma non ho una posizione debitoria)
LIQUIDAZIONE: in base a documenti e titoli che comprovano il diritto del creditore si determina
la somma certa e liquida da pagare nei limiti dell'impegno assunto. (il fatto che si sia impegnata una
spesa non significa che si è debitori, è la liquidazione della spesa che fa fronte una posizione
debitoria. Quindi se impegno una spesa non ho da rappresentare niente nello sp nel passivo. Mentre
se la liquido allora sì)
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ORDINAZIONE: disposizione impartita mediante mandato di pagamento al tesoriere di pagare
(controlla che siano arrivati i libri giusti e poi dà ordinazione)
PAGAMENTO: il tesoriere effettua il pagamento (allora i soldi sul c/c dell'università diminuiscono)
questo sistema è ancora terribilmente in uso escluso ASL ed Aziende Ospedaliere.
A fine esercizio può verificarsi queste situazioni
A) potevo spendere ma non ho neanche manifestato la volontà di voler spendere. Quindi si dà luogo
ad un'economia
B) le spese impegnate non sono state liquidate allora si dà luogo a residui passivi che non sono
debiti! Perché sorgono in seguito a spese impegnate ma non liquidate. Ho solo detto che ho
intenzione di spendere, ma se non spendo non sono debitore di nessuno. L'università non deve soldi
a nessuno.
C. entrate stanziate non sono mai state accertate allora si parla di diseconomia di entrata.
Quindi se gioco di fantasia quando costruisco bilancio di previsione è facile che si
verifichino diseconomia di entrata
D) le entrate accertate non sono state riscosse, tipo non vogliamo pagare allora si dà a
residui attivi. Questi sorgono a fronte di entrate accertate, nell'accertamento individuo il
debitore quindi ho una posizione di credito. I residui attivi sono proprio crediti. Mentre i
residui passivi non sono debiti.
RESIDUI PASSIVI
(sono una cosa che crea problemi, ci sono soldi che dovevamo spendere ma non li abbiamo spesi.
Ma nella logica burocratico-formale questa cosa è terribile perché la collettività ci ha dato i soldi e
l'obbligo era di spenderli. Perché è vista male? Perché erano soldi della collettività e questa aveva
deciso di spenderli. Quindi la corte dei conti ci dice che non abbiamo capacità di spesa, per noi
aziendalisti diciamo che potrebbe essere positivo, invece quì si dice che non sei un buon
amministratore pubblico. Quindi a fine anno succede che non ho speso quei 100 euro che avrei
dovuto spendere, se si va in economia allora lo Stato poi li dà a qualcun altro, quindi dico sempre
che voglio spendere così continuano a darmi soldi). Se non vengono pagati entro un tempo stabilito
a partire dall'esercizio in cui sorgono vengono eliminati dalle scritture contabili. (se sono spese in
conto capitale allora la logica è che sono spese impegnative quindi ti lascio più tempo per deciderle.
Se in conto esercizio invece meno tempo. Allora se non spendi si va in) PERENZIONE. (vanno in
un fondo di perenzione. Non confondere perenzione con prescrizione estintiva del c.c. Dico che
vado a comprare da Feltrinelli, anche l'anno dopo, ma poi continuo a non andare allora poi questi
soldi vanno nei perenti. Però si cerca di evitare la formazione di questi perenti non ho capito perché,
comunque l'amministratore pubblico è chiamato a Gennaio e lui firma sotto la sua responsabilità
garantendo con il proprio patrimonio personale che poi li spenderà. Se non procedo alla spesa,
rispondo con il mio patrimonio)
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CONTABILITA' FINANZIARIA
si fonda su bilancio annuale di previsione che è autorizzatorio e in cui ci sono gli stanziamenti di
entrate e spese. Entrate e spese vengono approvate in pareggio. Ricordarsi poi i vincoli di prima.
Estinzione del debito (rata del mutuo) la devo fronteggiare con le entrate di parte corrente.
Poi abbiamo le fasi giuridico-amministrative che sono le fasi di entrata e di uscita.
Al 31.12 succede che tante erano le entrate e tante sono state le entrate e tante erano da previsione le
uscite e tante sono uscite. Quindi va tutto bene se succede così. Ma poi potrei riscontrate delle
diseconomie, oppure dei residui attivi (crediti), oppure potrei avere delle economie (spese che ho
stanziato non le ho mai impegnate), (spese che ho impegnato poi non le ho mai liquidate) residui
passivi da cui si può avere fenomeno della perenzione.
Esempio:
1. entrate stanziate per 1000 all'1.1 poi durante l'esercizio le abbiamo accertate, riscosse e
versate allora ho + CASSA per 1000.
2. se invece tutta questa previsione non l'ho azzeccata e succede ad esempio che ho stanziato
1000 ma poi ne ho accertate solo 800 (il ministero poi non mi ha dato i soldi, oppure sono
stato ottimista nella previsione in entrata), allora ne riscuoto 800, verso 800 allora ho
+CASSA per 800 e ho DISECONOMIE per 200.
3. stanzio 1000, accerto 800, ma poi non tutti gli studenti hanno pagato le tasse universatarie e
solo 750 le riscuoto e le verso sul c/c quindi ho +CASSA 750, DISECONOMIE per 200,
RESIDUI ATTIVI 50
1. stanzio 1000, impegno 1000, liquido 1000, ordino 1000 e pago 1000 quindi ho -CASSA
1000
2. stanzio 1000, impegno 950, liquido 950, ordino 950 e pago 950 quindi ho – CASSA 950 ed
ECONOMIE 50
3. stanzio 1000, impegno 950, liquido 750, ordino 750 e pago 750 quindi ho -CASSA 750,
+ECONOMIE 50, +RESIDUI PASSIVI 200
quindi a fine anno cosa dico di questa amministazione pubblica? Posso dire se ha lavorato
con economicità? no. Posso solo dire se ha capacità previsionale o meno, poi posso sapere
se sa gestire bene le entrate (una volta che sorge il credito è riuscita ad avere dei soldi).
Posso dire se ha capacità di spesa. Non so che servizi ho reso, se buona qualità. Questo
sistema mi fa vedere se ho capacità di esigere i crediti, se ho speso quello che dovevo
spendere, se ho fatto buone previsioni.
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Da questo sistema contabile se ne deduce un risultato che non è come quello delle imprese che
vuole verificare il risultato economico d'esercizio, invece ricerco un risultato di amministrazione
cioè vedo sono capace ad amministrare la cosa pubblica. Quindi il risultato di amministrazione
vedevamo cosa è entrato e uscito dalla cassa, quindi vedo il fondo cassa al 31.12 poi vedo se ci sono
state economie o diseconomie che comunque incidono sulla cassa quindi faccio fondo cassa +
residui attivi - residui passivi che mi dà l'avanzo o disavanzo di amministrazione. Questo mi dice se
ho ancora risorse che non ho utilizzato e potrò utilizzare l'anno prossimo cioè oltre ai titoli d'entrata
avrò da usare il surplus dell'anno prima. Se ho disavanzo significa che devo ancora far fronte a dei
pagamenti che non ho ancora realizzato. Non vedo il risultato economico né l'economicità.
Con l'esempio fatto
entrate pagate 750 uscite pagate 750
residui attivi 50 residui passivi 200
fondo cassa 0
residui attivit 50
residui passivi 200
disavanzo amministrazione 150
ho detto spendo e poi non ho speso. Ma come facevo a pagare se in cassa ho 0? vuol dire che ho
sbagliate le entrate e allora meno male che si sono formati dei residui passivi sennò non sarei
riuscito a pagare. Bisogna entrarci dentro ai residui passivi quindi.
LE ECONOMIE E LE DISECONOMIE SI RISOLVONO IN UN MAGGIORE O MINORE
FONDO DI CASSA
ECONOMIE significa che le SPESE SONO MINORI RISPETTO ALLE ENTRATE (il bilancio di
previsione è approvato in pareggio, mi sono poi effettivamente entrati 1000 ma poi speso meno)
quindi ho + FONDO DI CASSA e quindi ho AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
73 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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DISECONOMIE significa che le ENTRATE SONO MINORI DELLE SPESE (se bilancio è
approvato in pareggio ad un certo punto non ho più i soldi per fare i pagamenti quindi ho minore
fondo cassa) – FONDO DI CASSA e allora ho DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE (questo si
scatena nei residui passivi credo)
(abbiamo studiato il sistema informativo contabile delle imprese che ci dà il ris ec dell'esrcizio cioè
ci dice se l'impresa è capace di creare valore che è riconducibile al valore della produzione meno i
costi, ci dice se soddisfiamo bene i bisogni del consumatore. Più attribuiamo utilità al paio di scarpe
hogan più siamo disposti a pagare (rapporto tra valore d'uso e valore di scambio). Altra abilità
dell'impresa è riuscire a produrre un prodotto con costi contenuti così valore della produzione
diventa maggiore del costo per ottenere utile ed andare avanti. Il risultato del sistema informativo
contabile basandosi su un duplice aspetto di rilevazione (debiti crediti e costi e ricavi) ci permette di
avere tutte queste informazioni.
Se andiamo in un AP ci permette solo di sapere se i soldi dati dal politico sono stati spesi. Quindi
calcoliamo un risultato di amministrazione che ci evidenzia un fondo cassa e gli eventuali residui
attivi che sono equiparabili a crediti ed i residui passivi che non sono debiti. Non evidenzia un
risultato finanziario, lo farebbe se i residui passivi fossero debiti ma invece non lo sono. Il fatto che
alla fine dell'esercizio si formino residui attivi e residui passivi, questo implica che nell'anno
successivo, quando avremo un nuo
la presenza dei residui provoca negli esercizi successivi sviluppi delle entrate e delle spese per:
(se chiudo un esercizio con un risultato di amministrazione allora ho un avanzo o un pareggio o un
disavanzo. Le componenti possono essere tre: cassa, residui attivi e residui passivi. Questi che
nascono perché la prof ha impegnato la spesa ma poi non ha comprato niente me li porto nell'anno
dopo. Quando siamo nel 2011 avrò un bilancio con dentro le entrate e le spese di competenza cioè i
soldi che il politico ha deciso di stanziare e le spese. Poi se ho un avanzo allora questo sarà la prima
voce delle entrate di competenza dell'anno dopo. Se invece ho un disavanzo, l'anno dopo ho un
bilancio di previsione in cui la prima voce è il disavanzo tra le spese. L'avanzo o il disavanzo me lo
porto dietro nel bilancio successivo. Quindi l'avanzo e il disavanzo sono il collegamento tra i vari
bilanci. Dentro l'avanzo possono esserci dei residui attivi quindi dei crediti che se va bene li
riscuoto nel 2011, oppure quei residui passivi dovrebbero andare a compimento cioè finalmente
ordino i libri e liquido)
a) stanziamenti di competenza
b) residui attivi e passivi che potranno provocare a loro volta entrate e ed uscite
quindi le entrate saranno due colonne: entrate di competenza ed entrate da residui attivi (se avevo
un credito nei confronti dello studente spero nel 2011 di risolvere il contenzioso e prendere i soldi)
quindi le uscite la stessa cosa cioè avremo uscite di competenza e possibili uscite da residui passivi.
(contabilità finanziaria si chiama ma sarebbe finanziaria se i residui passivi fossero dei debiti. Se
dovessimo impostare un programmino di contabilità per una amm pubb
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ESEMPIO FOGLIO ELETTRONICO
in relazione alle entrate
ci servono nove informazioni
1 2 3 4 5 6 7 8 9
1. codice capitolo
2. stanziamento di competenza
3. residui attivi iniziali
4. (autorizzatorio e vincolante: gli stanziamenti non possono essere cambiati a meno che non ci
siano dei casi gravi. Sono le variazioni che si possono fare ma occorre l'accordo del
consiglio comunale: togliamo i soldi agli anziani e li diamo per accogliere gli immigrati)
variazioni di assestamento + o -
(sono variazioni della colonna due. È un sistema contabile completamente diverso)
5. accertamenti (arriva il documento con cui comprovo che sono creditore verso lo Stato)
6. riscossioni (le metto quando i soldi vengono incassati nel conto di tesoreria. Si vuole evitare
che l'amministratore pubblico tocchi dei soldi! Il tutto si fa tramite un tesoriere)
7. versamenti (quando il tesoriere ci accredita i soldi sul conto corrente
8. residui attivi finali (siamo a fine esercizio, possono essere residui di competenza cioè
collegati agli stanziamenti di quest'anno, oppure possono essere i residui dell'anno ancora
prima che non sono riuscito a prendere)
9. diseconomie
uscite
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1. codice del capitolo
2. stanziamenti di competenza (quelli che scaturiscono dall'approvazione del bilancio annuale
di previsione, approvato dagli organi politici, avviene a dicembre 2010 per il bilancio del
2011)
3. residui passivi iniziali (che ci siamo portati dietro dal 2010)
4. variazioni assestamento + - (avevo dato 10 agli asili nido invece poi decido di darne 8 agli
asili e 2 agli extracomunitari)
5. impegni
6. liquidazioni
7. ordinamenti
8. pagamenti
9. residui passivi finali
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10. economie (somme stanziate non sono state neanche impegnate)
(riflessione: nel bilancio annuale di previsione io porto nel cda dell'università gli stanziamenti per il
bilancio di competenza e il politico decide la competenza. Al politico non interessa dei residui che
si sono formati. Il bilancio 2010 dell'università non l'abbiamo ancora chiuso, la chiusura e
l'approvazione non c'è ancora stata. Quindi in previsione ci sono gli stanziamenti di competenza, le
colonne relative ai residui si mettono in contabilità via via che si sono formati e tutti questi elementi
e anche l'avanzo e disavanzo dell'esercizio lo conosciamo 4-6 mesi dopo. Quindi l'approvazione del
bilancio annuale di previsione viene approvato sulla base dei soli stanziamenti, poi se si vedrà che
abbiamo avuto disavanzo sono cazzi)
calcolo del risultato di amministrazione (fondo cassa+residui attivi-residui passivi in realtà è più
complesso)
fondo di cassa ad inizio esercizio +
riscossioni (di competenza e per residui cioè quello che mi doveva pagare l'anno prima finalmente
mi paga) -
pagamenti (di competenza e per residui) =
fondo di cassa di fine esercizio +
residui attivi (competenza e residui dall'anno prima) -
residui passivi (competenza e residui quelli che mi porto dietro dall'anno precedente)
=
AVANZO (O DISAVANZO) DI AMMINISTRAZIONE
(questo è il vero risultato)
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(ricordiamoci che c'è la gestione di competenza che riguarda gli stanziamenti dell'anno, poi però la
contabilità può portare alla formazione di residui attivi e passivi che vanno a ricadere sull'anno
dopo)
LA GESTIONE DEI RESIDUI
i residui attivi e passivi di competenza di fine esercizio nell'anno successivo possono essere:
riaccertati o reimpegnati per lo stesso importo (vedo un pò il credito come è messo, vedo
che non ho più il diritto oppure che invece dovrei riuscire a prenderli i soldi)
stralciati totalmente o parzialmente (totalmente se mi rendo conto che è inutile che insista su
quel credito perché mi rendo conto che ha ragione lui. Parzialmente invece se gli ho detto
che doveva pagare 2000 invece per la fascia in cui è doveva pagare 1000)
DISECONOMIE O ECONOMIE IN CONTO RESIDUI (quella situazione crea ciò)
i soli residui attivi possono essere integrati (se ho un credito nei confronti di una persona spesso
maturano gli interessi di mora quindi ho credito per 1000 + interessi di mora. Quindi devo fare
un'integrazione)
è fatto divieto integrare i residui passivi (io non ho pagato, non ho liquidato. Perché? Se non avessi
liquidato una certa uscita perché c'è un contenzioso, feltrinelli ha portato fattura ma i libri non sono
arrivati quindi la zucca non fa mandato di pagamento quindi si forma un residuo passivo e a fronte
di questo può darsi che feltrinelli si arrabbi e feltrinelli vuole anche gli interessi, se si scopre che
feltrinelli aveva ragione allora devo fare un nuovo stanziamento di spesa, non posso integrare un
residuo passivo)
riassunto:
siamo partiti con un bilancio annuale di previsione
... ...
... ...
... ...
77 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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... ...
= pareggio
durante l'esercizio abbiamo le fasi delle entrate e delle spese.
Durante l'esercizio mi posso rendere conto che quegli stanziamenti non vanno bene perché c'è il
flusso migratorio allora devo andare nell'organo politico che mi ha approvato il bilancio e chiedere
modifiche. Quindi ci possono essere eventuali assestamenti degli stanziamenti. In ogni caso deve
chiudere in PAREGGIO. Dai i soldi agli extracomunitari, ma con che soldi li fai? Tolgo i soldi a
economia e li dò a lingue che ha avuto un problema.
Alla fine dell'esercizio costruisco il rendiconto finanziario o conto di bilancio che è quel prospetto
in cui metto tutte le entrate e le uscite effettuate indicando le fasi e indicando se queste fasi si sono
sviluppate per intero oppure no. Quindi economie o diseconomie e residui attivi e passivi.
Alla fine riesco a determinare il risultato di amministrazione che è la formula.
Le PA però non sono tenute a rendicontare solo la gestione finanziaria ma anche la gestione
patrimoniale, ma in base al sistema di contabilità che hanno allora non lo fanno, possono solo
basarsi su ... . ma il valore non è giusto perché non fanno gli ammortamenti, potrei chiedere
valutazione alla agenzia del territorio ma spenderei tutti i soldi che mi danno per quello quindi
faccio la valutazione solo se voglio vendere.
Quindi al 31.12 ho il conto patrimonio. Nel patrimonio finanziario ci metto i valori che mi
scaturiscono dal rendiconto finanziario (fondo cassa e residui attivi li metto nell'attivo, residui
passivi li metto nel passivo). La prima parte del conto patrimonio è il patrimonio finanziario che è
costituito da quegli elementi. I residui passivi però non sono debiti allora già il patrimonio vacilla.
Poi c'è la seconda parte che è il patrimonio permanente e dentro nell'attivo ci metto i beni con due
colonne, la consistenza finale e la consistenza iniziale così posso vedere la variazione. Se sono
passato da 100 ad 80 allora magari l'ho venduto e vado a vedere se ho avuto entrate da alienazioni.
Nel passivo invece ci metto i debiti cioè i mutui che ho contratto.
Questo documento se viene redatto ha pochissimo significato quindi è un documento molto debole.
(cosa si fa a questo punto sul documento consuntivo? L'unico importante è il rendiconto finanziario.
Costruisco degli indici come li avevamo costruiti per il bilancio delle imprese)
INDICI DI BILANCIO CONSUNTIVO (RENDICONTO FINANZIARIO)
sempre nell'ipotesi in cui siamo nel modello burocratico-formale
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PRINCIPALI INDICATORI:
indicatore di capacità previsionale (gli organi hanno previsto giusto o hanno sballato tutto)
indici di funzionalità operativa
indici di dipendenza/autonomia finanziaria (quanto dipendo dai trasferimenti del ministero)
i primi fanno un pò ridere. Mentre la terza tipologia ha già un pò più di significato.
Esempi
INIDICI DI CAPACITA' PREVISIONALE
(grado di attitudine delle previsioni)
INDICI DI FUNZIONALITA' OPERATIVA
avendo stanziato determinate entrate, quante di queste entrate sono state accertate?
Indici di capacità di accertamento e di impegno
indici di capacità di riscossione, di pagamento e di smaltimento dei residui
INDICI DI DIPENDENZA FINANZIARIA
indice di composizione delle entrate (si prendono tutte le entrate e si va a vedere come sono
composte e si vede quante entrate dipendono da trasferimenti, quante dipendono da ricerca
venduta alle imprese, quante da contributi studenteschi)
indice di dipendenza finanziaria (% dei trasferimenti ministeriali sul totale delle entrate)
indice di autonomia finanziaria (è il complemento a 1 di quella prima)
Risultato di amministrazione cioè la capacità degli amministrativi se hanno fatto o meno quello che
gli avevano detto i politici, non si va a vedere se hanno attivato buoni servizi. L'amministrativo
deve essere capace ad attuare le scelte del politico.
Abbiamo un rendiconto finanziario (diverso dal rendiconto finanziario delle imprese che ci permette
di vedere il cash flow) qui invece si rende conto delle fasi delle entrate e delle uscite. Nel
rendiconto finanziario abbiamo gli stanziamenti e come si sono sviluppati. Dal rendiconto si
possono prendere dei valori che servono a costruire lo stato patrimoniale la parte del patrimonio
finanziario. Poi c'è tutta l'altra parte del patrimonio che è patrimonio permanente che vede alla
consistenza del patrimonio e le variazioni avute durante l'esercizio, ma questo è poco significativo
perché non viene considerato il fondo ammortamento.
79 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Questo scarso significato del patrimonio ha preoccupato il ministero delle finanze visto che
riceviamo pressioni dall'europa sulla consistenza del debito allora vogliono una maggiore attenzione
al patrimonio da parte delle amministrazioni pubbliche.
MAGGIORE ATTENZIONE ALLA RAPPRESENTAZIONE DEL PATRIMONIO
le AP di cui al d.. ai fini di poter aver conoscenza del reale patrimonio pubblico a valori di mercato,
devono entro il 31.01 di ogni anno dare informazioni su:
beni immobili a qualunque titolo detenuti
partecipazioni (quote o azioni di società e/o enti) possedute direttamente o indirettamente
valutate col metodo patrimoniale o reddituale o quotazione di borsa ove possibile
(lo stato se ne sta rendendo conto che lo sp era poco significativo. Questo lo fa perché una AP che è
soggetta a dei vincoli, non può spendere più del 90% nel personale allora le AP per eludere questi
vincoli potrebbero fondare un ente e poi far eludere questi vincoli dalla partecipata e fare indebitare
lei o fare assumere lei. Attenzione al patrimonio il ministero comincia finalmente a percepirla)
IL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE
è soggetto al vincolo del pareggio di bilancio
è soggetto al vincolo di parte corrente (entrate correnti maggiori o uguali a..)
vincoli utilizzo avanzo (uso solo per investimenti in conto capitale oppure per fare degli
assestamenti di bilancio durante l'esercizio)/copertura disavanzo
vincolo dell'indebitamento (non si può andare oltre certi livelli di indebitamento non si può
andare, e non può usare indebitamento per pagare gli stipendi ma forse solo per nuovi
investimenti)
PRINCIPI DI BILANCIO
(riguardano il bilancio annuale di previsione perché è il documento più importante. Il rendiconto
finanziario non è rilevante invece nella AP ci esce l'avanzo o il disavanzo ma l'attenzione va là.
Questi principi vengono dettati per gli enti locali, le regioni sono poche, gli enti locali sono
tantissimi, quindi l'attenzione su di essi è molto forte)
UNITA'
ANNUALITA'
UNIVERSALITA'
INTEGRITA'
VERIDICITA'
PAREGGIO FINANZIARIO
PUBBLICITA'
80 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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sono dettati per gli enti locali ma valgono per tutte le AP e valgono per il bilancio annuale di
previsione.
PRINCIPIO DI UNITA'
il totale delle entrate finanzia indistintamente il totale delle spese fatte salve le eccezioni. (Le
eccezioni sono che le entrate in conto capitale allora quelle devono essere utilizzate solo per il fine
per cui ce le hanno date. Le entrate che non sono finalizzate posso usarle per far fronte a qualsiasi
spesa. Le entrate non in conto capitale di solito sono entrate che servono per far fronte a qualsiasi
tipo di spesa (escluso nell'uni in cui ci dice non più del 90% in personale)
PRINCIPIO DI ANNUALITA'
l'unità temporale a cui fanno riferimento le entrate e le spese è l'anno finanziario (che poi è l'anno
solare 1.1 / 31.12)
PRINCIPIO DI UNIVERSALITA'
tutte le entrate e tutte le spese devono essere iscritte in bilancio cioè c'è il divieto delle gestioni fuori
bilancio (tanti enti locali contraevano debiti e non li contabilizzavano nella contabilità pubblica)
PRINCIPIO DELLA INTEGRITA'
le entrate sono iscritte in bilancio al lordo delle spese di riscossione a carico dell'ente e di eventuali
altre spese ad esse connesse
le spese sono iscritte in bilancio integralmente, cioè divieto di compensazioni tra entrate e spese.
PRINCIPIO DELLA VERIDICITA'
(non permette di fare quei giochetti sugli stanziamenti di bilancio, le previsioni delle entrate
possono essere facilmente sovrastimate)
le previsioni di bilancio devono essere formulate in modo da rispettare i valori correlati con la realtà
di fatto (sta a dire: non potete inventarvi le entrate, non potete scrivere dei valori sperati)
PRINCIPIO DEL PAREGGIO FINANZIARIO
81 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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complessivo: entrate complessive = spese complessive
parziale: entrate correnti = spese correnti (poi abbiamo visto che se ho rate del mutuo allora le
entrate correnti devono avere una capienza pari alle spese correnti + rimoborso della quota capitale
dei debiti (gli interessi sono già spese correnti))
PRINCIPIO DELLA PUBBLICITA'
il bilancio deve essere portato a conoscenza dei terzi (oggi diremmo a conoscenza degli stakeholder
cioè dei portatori di interesse)
(accanto a questi principi che sono i principi di bilancio e riguardano il bilancio di previsione ci
sono dei principi contabili delle amministrazioni pubbliche)
I PRINCIPI CONTABILI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
(ci sono quelli nazionali e quelli internazionali come per le imprese)
NAZIONALI
(basta che sappiamo che ci sono questi principi e che cosa riguardano?
DOC 12.3.2008: Quelli per gli enti locali riguardano la finalità e i postulati; programmazione e
previsione nel sistema del bilancio; gestione nel sistema di bilancio; rendiconto degli enti locali.
DPR 97/2003: per gli enti pubblici non economici: principi contabili generali; di redazione bilancio
previsione e relativo rendiconto situazione patrimoniale, conto economico; criteri di iscrizione e
valutazione elementi patrimoniali; contenuto nota integrativa.
Esistono poi principi contabili internazionali
sono stati emanati per la prima volta nel 2000 dall'IFAC (assumono peso nel momento in cui
i bilanci sono esaminati a livello europeo)
vengono denominati IPSAS e sono stati emanati in momenti successivi ed attualmente sono
26
si fondano principalmente sull'applicazione della contabilità economico patrimoniale la cui
introduzione viene fortemente suggerita (solo ASL e AO lo fanno per ora in Italia)
82 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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solo nel 2003 è stato pubblicato un documento che fa riferimento ad una contabilità
finanziaria di cassa (quindi la contabilità di competenza che è quella usata in Italia, non la
considerano nemmeno!) ed indicazioni su come costruire il documento di rendicontazione
ORGANISMI PREDISPOSTI
IFAC ha nominato IPSASB che approva gli IPSAS
STRUTTURA DEI PRINCIPI ATTUALMENTE EMANATI
26 IPSAS: accrual based (in partita doppia)
un solo IPSAS "cash based" (contabilità di cassa)
(brevissimo cenno alla contabilità di cassa per vedere differenza rispetto a quella di competenza che
viene applicata adesso e che forse non la vedremo più)
la contabilità di competenza assume come momento di rilevazione quello della fase giuridica o di
diritto (accertamento e impegno)
la contabilità di cassa assume come momento di rilevazione quello delle variazioni monetarie
le rilevazioni contabili considerano il complesso degli accertamenti e degli impegni per poi seguire
lo sviluppo delle entrate e delle spese in tutte le fasi successive (si fa lo stanziamento e poi ci si
muove con l'accertamento e con l'impegno quindi rilevo le operazioni di gestione quando mi sorge
il diritto di avere un'entrata e mi sorge l'obbligo di pagare. Rilevo le operazioni se mi rileva un
accertamento o un impegno)
nella contabilità di cassa assume invece come momento della rilevazione quello in cui si ha l'entrata
o l'uscita dalla cassa. Quindi le rilevazioni contabili le faccio in riferimento a quando ho incasso o
pagamento.
Quella di cassa è ancora più semplice, se faccio competenza invece faccio in momento in cui sorge
il credito o l'obbligo di effettuare una spesa. Quindi prima differenza riguarda l'oggetto della
rilevazione contabile.
Altra differenza riguarda i residui
83 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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le entrate già accertate ma non ancora riscosse e le spese già impegnate ma non ancora liquidate
danno luogo rispettivamente ai residui attivi ed ai residui passivi
le entrate rimaste da riscuotere e le spese ancora da liquidare passano automaticamente nel bilancio
dell'esercizio successivo e sono in esso inglobate (viene eliminata la gestione dei residui)
altra differenza riguarda le economie di spesa:
competenza: le economie di spesa sono costituite dalle spese stanzate ma non impefnate, ossia da
quella parte della spsa stanzaiata che alla dine dell'anno risulta libera da impegni
cassa: le economie di spesa sono costituite dalla differenza tra le spese stanziate e quelle
effettivamente pagate
altra differenza riguarda il risultato conseguito dalle operazioni dell'esercizio
competenza: la somma algebrica tra fondo di cassa finale, residui attivi e passivi costituisce il
risultato di amministrazione che può essere un pareggio, un avanzo o un disavanzo. Il suo
significato può essere diverso in relazione alla natura dei residui.
Cassa: dalla differenza tra incassi conseguiti e pagamenti effettuati deriva il risultato di cassa
(pareggio o avanzo) conseguito nell'esercizio.
IL PIANO DEI CONTI
il bilancio di previsione è autorizzatorio e vincolante. Il vincolo è posto su ogni singola voce in
entrata e di spesa ha questo carattere autorizzatorio e vincolante quindi in corrispondenza ad ogni
voce bisogna monitorare l'andamento di questo vincolo e quindi monitorare lo sviluppo delle singoli
voci di entrata e di spesa. La voce più piccola che troviamo è
il capitolo è l'unità contabile con riferimento alla quale si sviluppa la rilevazione delle operazioni
gestionali. Quindi dire che approvando il bilancio di previsione l'organo politico pone un limite e un
vincolo rigurado a entrate e spese significa che dobbiamo monitorare questo vincolo a livello di
capitolo.
L'elenco dei capitoli rappresenta il piano dei conti di un'amministrazione pubblica. Quindi devono
essere usati i capitoli perché l'organo politico ha vincolato e si vuole che si monitori l'andamento di
questo vincolo. Il piano dei conti che può essere usato è l'elenco dei capitoli riportati nel bilancio di
previsione di quell'anno. Si prendono i ma ci possono essere anche dei capitoli che avevamo
stanziato qualche anno fa e sono rimaste.
Evitare di avere una miriade di capitoli per evitare di avere , dall'altra però c'è esigenza di
trasparenza e quindi andare in profondità.
84 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Non esiste da parte del legislatore un certo elenco di capitoli obbligatorio quindi deriva da una certa
storia che si è sviluppata nel corso degli anni.
È cambiato dal 2003 con il codice Siope: sistema di codifica delle entrate e delle spese omogeneo a
livello a nazionale per tipologia di ente (codice diope per uni, uno per comuni, uno per regioni). È
nello specifico un sistema di codici degli incassi delle entrate e dei pagamenti delle uscite. Deve
essere usato dal cassiere, se non c'è questa attribuzione di codice, l'operazione di incasso o di
pagamento è illecita. Non è obbligatorio però lo hanno molto usato per semplificare le operazioni
amministrative. Se non hai allora deve esserci una tabella di transcodifica.
Supponiamo di avere bilancio di previsione approvato, allora per rilevare deve esserci il
caricamento dei dati nel programma di contabilità. Caricare per ogni capitolo quello che è lo
stanziamento e poi i residui per l'anno precedente (spese non ancora liquidate) e poi la disponibilità
cioè vediamo via via che si muovono le voci e quindi varia la disponibilità.
LA RILEVAZIONE DELLE OPERAZIONI
come avviene:
il sistema di contabilità finanziaria:
considera solo l'aspetto finanziario della gestione
rileva entrate e spese nelle loro diverse fasi aventi rilevanza giuridico-amministrativa (a
differenza della contabilità delle imprese viene considerato un solo aspetto)
si fonda sul metodo della partita semplice (l'insieme delle regole che devono essere seguite
nel momento delle rilevazioni fanno sì che non si abbia l'uguaglianza tra accreditamenti ed
addebitamenti, ma abbiamo delle semplici annotazioni, movimenteremo una partita alla
volta. Analogamente alla contabilità generale delle imprese abbiamo il libro mastro e il libro
giornale.
Prevede scritture sistematiche a libro mastro (è organizzato per capitoli e in riferimento a
ciascun capitolo devono essere rilevate tutte le fasi del capitolo di entrata o di spesa) e
scritture cronologiche a libro giornale (nel libro giornale vengono riportati solo gli incassi e i
pagamenti cioè in realtà è un libro di cassa). Quindi a differenza delle imprese il libro più
importante è il mastro e non il giornale.
Libro mastro
può essere unico se in uno stesso registro sono rilevati i capitoli di entrata e di spesa, invece può
essere duplice (libro mastro delle entrate e libro mastro delle spese), e in alcuni casi 4 (entrate di
competenza, poi libro dei residui attivi, mastro delle spese di competenza, poi libro mastro dei
residui passivi). Noi faremo con due.
85 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Nel mastro delle entrate vengono in gfeenere riportati per ciascun capitolo: lo stanziamento iniziale
e le variazioni successive, le somme accertate, quelle riscosse e quelle versate. Quindi ci sono le tre
fasi.
Provvedimento è il provvedimento che approva la variazione ed infine lo stanziamento aggiornato.
Gestione di competenza: nella riscossione c'è l'esplicitazione del soggetto debitore.
Gestione residui: quando si incassa un residuo può succedere che l'incasso sia maggiore del residuo
ad esempio se applico una sanzione o degli interessi di mora oppure può essere inferiore se il
residuo iniziale si è prescritto, oppure posso avere una estinzione del residuo se non posso più
incassare l'ICI da un'impresa fallita.
Nel mastro della spesa, sono in genere riportati per ciascun capitolo: lo stanziamento iniziale iscritto
in bilancio e le variazioni successive, le somme relative ad impegni, liquidazioni, ordinazioni e
pagamenti
prima tabella è codice con stanziamento iniziale ed eventuali variazioni e poi sotto le varie fasi. A
differenza di prima nella gestione residui c'è solo minori residui perché non si possono avere
maggiori residui. Il residuo passivo può essere uguale o minore, sennò significa che spendo di più di
quello che avevo pensato di fare.
Poi abbiamo l'elenco dei residui attivi e l'elenco dei residui passivi. Sono altri due registri che
vengono tenuti.
Libro giornale cronologico delle reversali di incasso e del mandati di pagamento. Le reversali sono i
documenti che permettono l'incasso, il mandato invece dà il permesso al tesoriere di pagare una
certa cifra ad un certo soggetto.
Possono esistere anche altri eventuali registri utili per la completa rilevazione dei fatti di gestione
(libro della prenotazione dell'impegno, prenoto l'impegno così intanto nessuno me lo può togliere).
ESEMPI DI RILEVAZIONE CONTABILE
Nel bilancio annuale di previsione tra le entrate di trasferimento c'era un trasferimento pari a 32 ml.
Poi succede che il 10.1 lo Stato ci comunica che la finanziaria è stata approvata e che ci spettano 30
ml. Siamo nel libro mastro delle entrate e dobbiamo cercare la schermata relativa ai trasferimenti
erariali dal fondo ordinario.
Nel momento in cui ci dicono che ci daranno 30 ml allora sorgerà il diritto quindi lo accertiamo. Ce
li danno poi in data 20.2. poi facciamo che durante l'anno non succede più nulla, cioè non ci danno
86 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la seconda tranche. Lo stanziamento era di 32 ml. Mentre l'accertamento è stato di 30 ml quindi ho
diseconomie per 2 ml ed inoltre ne ho riscossi solo 20 ml quindi sorge un residuo attivo nei
confronti dello Stato pari a 10 ml.
Nel libro giornale l'unica rilevazione che facciamo è in data 20.2 oggetto riscossione fondo
ordinario Stato in conto competenza 20 ml.
Il 20.3 il comunce rileva accertamenti e riscossioni relativi ad abbonamenti ai campi di tennis
comunali, per un importo pari a.
Siamo sempre nelle entrate ma siamo nell'ambito delle entrate extratributarie perché sono servizi
che mettiamo a disposizione dei cittadini. Il mastro è quello delle entrate e lo stanziamento.
Accertamento e riscossione sono coincidenti cioè usufruisco di un servizio e lo pago subito, quindi
spesso c'è coincidenza tra accertamento e riscossione. Inoltre faccio spesso la reversale cumulativa
cioè se mi arrivano 40 bambini faccio un'unica rilevazione, non 40. IVA: le attività delle amm pubb
si dividono in due categorie. Attività istituzionali non sono gravate da iva (anagrafe, stato civile,
servizi di polizia municipale, quindi non può neanche dedurre l'IVA sugli acquisti). Nel caso
dell'attività commerciale (attività che potrebbero anche essere erogate da un privato) allora il
servizio è gravato da IVA. Tuttavia nelle rilevazioni le entrate e le spese vanno rilevate al lordo se
c'è l'IVA e solo al momento della riscossione rilevo l'entrata o l'uscita da IVA. Il tutto al lordo di
IVA.
Si forma una diseconomia di 44.000 meno 6.000 mentre non si formano residui perché gli
accertamenti coincidono con le riscossioni.
Nel libro giornale 2.3 abbonamenti ingresso campi da tennis in conto competenza 6000.
acquisto ffs.
L'IVA sarà un costo che dovrà sostenere, ma non ci interessa perché le rilevazioni vanno fatte al
lordo.
Nel momento della stipulazione del contratto abbiamo la fase dell'impegno perché individuiamo
debitore, la causale e l'ammontare della spesa che dobbiamo sostenere. La consegna del vestiario è
in data 2.6 e non facciamo nulla. Poi si dice che in data 15.6 riceviamo la fattura: se fossi in
contabilità generale dovrei rilevare il debito, il costo e l'IVA mentre in contabilità finanziaria non si
fa nulla perché la rilevazione si fa nel momento della liquidazione perché al momento della
liquidazione controllo se i beni corrispondono all'ordinativo. Successivamente in data 11.7 abbiamo
emissione del mandato e quindi il pagamento.
Se non facessimo altre operazioni avremo economie di spesa per 60.000 – 24.000 mentre non
abbiamo residui perché gli impegni coincidono con le liquidazioni.
Nel libro giornale la rilevazione è al 21.7 fattura vestiario numero del in conto competenza 24.000.
87 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la scrittura relativa al pagamento degli stipendi ha alcune particolarità.
Il concetto di impegno automatico: ci sono alcune spese (per il personale, legate al pagamento del
mutuo) che devono essere impegnate subito allinizio ndell'anno. La impegno subito così nessuno
potrà toccare queste risorse.
Poi la fase successiva è quella della liquidazione.
Contestualmente vengono pagati i dipendenti. I mandati sono il documento che si fa per pagare
mentre la reversale la fa quando incassa invece qui sono usate entrambe per pagare. Le retribuzioni
lorde sono due veri e propri capitoli di spesa, invece le ritenute fiscali e quelle a carico dei
dipendenti non sono vere e proprie spese, sono delle trattenute che fa per poi versarle (sono esempi
di partite di giro, fa il sostituto d'imposta). Tuttavia da un punto di vista contabile si rileva il
pagamento della retribuzione lorda e l'incasso da parte del lavoratore delle ritenute. Cioè come se il
comune pagasse tutta la retribuzione lorda e poi il dipendente mi desse indietro . È una finzione
contabile che serve per rilevare le partite di giro.
Siamo nel libro mastro delle spese e iniziamo a rilevare gli impegni automatici.
Liquidiamo la retribuzione lorda, come se gli dessimo anche tutte le ritenute.
Faccio rilevazione sia nel mastro dell'entrata sia in quello della spesa. Abbiamo liquidato la
retribuzione lorda cioè finzione contabile e poi lui ci restituisce quindi ora dobbiamo rilevare
l'accertamento dell'entrata cioè ci ridà indietro quello che dobbiamo versare all'INPDAP.
Stesso discorso per le ritenute fiscali. Non ce le teniamo, le dovremo versare all'erario alle scadenze
dovute.
Nel momento in cui rileviamo l'entrate, rileviamo anche la liquidazione perché dovremo poi darli.
L'uscita l'avremo poi alla scadenza prevista che è 15.2.
nel libro giornale delle spese e delle entrate vediamo in data 27.1 rileviamo come se avessimo avuto
un'uscita di 2.500.000 e entrate per 500.000 e 700.000. in realtà abbiamo avuto solo un'uscita per
2.500.000 – 500.000 – 700.000.
poi in data 15.2 abbiamo avuto uscite per contributi a carico del comune (1.200.000) e per ritenute
previdenziali e per ritenute erariali. Non si ha fondo per il trattamento di fine rapporto perché viene
pagato dall'INPDAP.
Patto di stabilità e crescita a livello UE
indebitamento netto della PA / PIL < 3%
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debito pubblico della PA / PIL convergente verso il 60%
fanno riferimento a tutte le Pa quindi lo Stato chiede l'apporto da parte di tutte le altre PA, ed è per
questo che è stato creato il
patto di stabilità interno il cui scopo è quello di definire obiettivi della gestione finanziaria di
Regioni ed Enti Locali affinché concorrano al rispetto del patto di stabilità e crescita. Quindi sono
delle regole che il governo dà al fine di raggiungimento degli obiettivi. Sono un insieme di regole
che si trovano nel patto di stabilità quindi nella legge finanziaria. Il governo impone a questi
soggetti di raggiungere determinati obiettivi. Il primo patto di stabilità interno è stato fatto nel 99
poi di anno in anno sono cambiati molto. Disposizioni che il governo impone affinché si
raggiungano gli obiettivi a livello paese per rimanere nell'area euro.
Destinatari:
Il patto si applica attualmente alle Regioni, alle Province ed ai Comuni con popolazione superiore ai
5.000 abitanti. Sono quindi stati risparmiati alcuni comuni. Tutte le altre AP non sono toccate dal
patto di stabilità interno ma concorrono comunque, e ci sono altri modi per imporre dei vincoli alla
gestione, un modo diverso di imporre le limitazioni della spesa (in uni la cosa del 90%).
il rispetto del patto deve essere garantito anche nel bilancio di previsione degli Enti locali. Enti
locali quindi solo comuni e province. Anche se il bilancio di previsione in linea teorica deve essere
approvato al 31.12 in realtà poi il legislatore concede delle proporoghe perché gli EELL non sanno
qual'è la versione definitiva del patto di stabilità interno. Si ritiene che questo rispetto già nel
bilancio annuale di revisione sia un fatto di legittimità cioè i revisori non danno il benestare se non è
rispettato il vincolo.
Definizione e monitoraggio degli obiettivi
gli obiettivi del patto di stabilità che spesso provocano tensioni tra EELL e governo centrale,
possono essere definiti secondo due modalità
tetto di spesa (corrente e/o conto capitale); gli EELL hanno criticato parecchio perché è una
ingerenza esagerata
saldo finanziario (differenza tra entrate e spese) di cassa e/o di competenza; accertamenti di
entrata e impegni di spesa oppure entrate e uscite. Dà più flessibilità, possono agire sulle due
grandezze in modo diverso per ottenere il saldo. Ora si usa di più questo
gli obiettivi del patto sono anche monitorati nel corso del tempo. Devono essere inviati al
dipartimento di ragioneria generale dello Stato. Devono essere oggetto di
comunicazioni al Mef tramite web
con periodicità semestrale per gli Enti locali e trimestrale per le Regioni
89 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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invece la corte dei conti fa controllo posticipato. Vengono quindi dati degli obiettivi che poi
vengono monitorati nel corso del tempo.
Sistema sanzionatorio e premiante
il patto 2011-2013 prevede
un sistema sanzionatorio in caso di mancato rispetto degli obiettivi
è cambiato spesso durante il tempo e questo non è bene e poi non è stato applicato. Anche la
mancata comunicazione alla rgs viene considerato un inadempimento del patto. Le sanzioni sono
molto pesanti: Se l'ente non ha rispettato il patto gli vengono imposti dei limiti ad impegni delle
spese correnti (se non ho rispettato il patto significa che ho sforato nelle spese e così mi impedisce
di impegnare delle spese. Il limite che mi viene imposto per l'anno successivo a quello in cui vengo
scoperto è l'importo annuo degli impegni del triennio precedente, cioè la media. Poi c'è il divieto
degli indebitamenti. L'unico limite è se trova un'altra AP che paga per me le rate del debito quindi
questo non verrà a gravare sull'ente. Inoltre c'è il divieto di assunzione del personale. Sono vincoli
molto pesanti e inoltre per i soli EELL ci sono altre due sanzioni. Riduzione nei trasferimenti
erariali: sono quelli che lo Stato dà agli EELL per funzionare. Lo stato mi dà meno risorse pari allo
sforamento che ho posto in essere. Riduzione indennità degli amministratori: viene ridotto del 30%,
vuole spingere il politico in modo tale da non sforare il patto. Non sempre queste sanzioni vengono
applicate, infatti gli enti virtuosi si lamentano pubblicamente perché dicono io mi sono sbattuto e
chi si comporta male non viene neanche sanzionato.
un meccanismo di premialità per EELL virtuosi: consiste nella riduzione degli obiettivi annuali del
patto. Se ho rispettato il patto allora nel 2011 devo raggiungere degli obiettivi meno difficili da
raggiungere. Se sono un ente virtuoso allora il saldo che devo raggiungere si riduce. È stato
applicato per 2 anni e poi è stato sospeso perché ci rientravano Palermo e Napoli.
Modalità di calcolo per le regioni (andiamo dentro al patto)
è difficile che le regioni si lamentino del patto di stabilità perché per le regioni non ha quella grande
incidenza in quanto si escludono delle spese che rappresentano la gran parte delle spese regionali.
Tetto alle spese finali (in corrente e in capitale; è la modalità di calcolo per le regioni) in termini di
competenza e di cassa. Tra queste spese finali si escludono quelle che riguardano la sanità, queste
incidono tra l'80-90%. Vengono escluse perché sono oggetto di un provvedimento a parte che è il
patto per la salute. Quindi è chiaro che è abbastanza fattibile per le regioni raggiungere il tetto
imposto. In genere le spese correnti e quelle in conto capitale secondo il patto 2011-2013 devono
essere minori della media delle spese finali 2007-2009 ridotta di una certa percentuale. Il vincolo
che viene posto è una contrazione della spesa perché devo toglierci una certa percentuale. Il tetto di
spesa è definito calcolando la media del triennio precedente e poi si toglie una certa percentuale.
Quindi spese finali inferiori ad un certo importo e questo importo è calcolato in quel modo. Da
questo calcolo però sono escluse alcune voci importanti per le regioni tipo la sanità (escluse perché
esiste un documento vincolante ad hoc), spese correnti ed in c/capitale per interventi cofinanziati Ue
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(bisogna spendere i fondi che arrivano dall'UE), spese per concessioni crediti, ecc. Quindi per le
regioni la modalità di calcolo è semplice. Più complesso invece è il discorso per gli EELL.
Modalità di calcolo per gli EELL (sono province e comuni, autonomie locali si usa per regioni,
province, comuni)
nel caso degli EELL parliamo di saldo finanziario ed è un saldo tra entrate e spese finali. Però è
calcolato in un modo particolare cioè in termini di competenza mista. Quindi gli EELL devono
raggiungere un saldo finanziario calcolato in termini di competenza mista e che non deve essere
inferiore a quello determinato secondo le regole del patto 2011-2013. bisogna capire cosa si intende
per saldo finanziario di competenza mista e poi il problema di capire l'importo.
Iniziamo a capire cos'è questo saldo finanziario di competenza mista.
Cosa si intende per saldo finanziario (in generale è differenza tra aggregati di entrata ed aggregati di
spesa).
Entrate finali (tit I, II, III, IV) al netto delle riscossioni crediti meno spese finali (tit I, II) al netto
delle concessioni crediti. Entrate: Tributarie, da trasferimento, extratributarie, da alienazioni beni.
Uscite: spese correnti e spese in conto capitale. Cosa significa che è di competenza mista? Il primo,
secondo e terzo delle entrate ed il primo delle spese si prendono quelle di competenza quindi le
entrate accertate tributarie, da trasferimento ed extratributarie accertate e devo prendere le spese
correnti impegnate. Invece il titolo quarto dell'entrata devono essere entrate incassate e devono
essere entrate incassate da alienzazione beni che ho accertato quest'anno ma possono essere anche
entrate da alienazioni beni derivanti da residui attivi cioè le avevo già inserite negli anni passati e
poi le ho riscosse quest'anno (di cassa in c/competenza e c/residui). Stesso discorso per il titolo due
delle spese. Le imprese produttrici si lamentano perché devono essere contratte le spese, io posso
fare l'impegno poi non lo pago e intanto l'impresa aspetta (conseguenza del patto). La differenza tra
queste entità deve essere un certo importo.
L'anno scorso il metodo per trovare l'obiettivo era semplice cioè calcolo quello del triennio o
quadriennio precedente e poi ricalcolavo con percentuale.
Modalità di calcolo dell'obiettivo
è stato parametrato alla spesa corrente. Vediamo in quali termini. Ci sono diverse fasi
1. determinazione percentuale della spesa media 2006-2008 (prendi la spesa corrente degli
anni 2006, 2007, 2008 fai la media e applica una certa percentuale. Devono essere presi gli
impegni della spesa corrente 2006-2007-2008 quelli che derivano dal bilancio consuntivo di
quegli anni quindi provenienti da bilanci già certificati. Media delle spese correnti. Poi
l'obiettivo non è la media ma una certa percentuale di questa media e il saldo che devo
raggiungere è pari alla media * una certa percentuale, quindi si calcolano queste percentuali
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e così si trova il saldo obiettivo della spesa media. Non è finita: si apportano poi dei
correttivi:
2. calcolo riduzione dei trasferimenti erariali. Se il mio saldo cioè la differenza che devo
raggiungere viene calcolato come media delle spese allora chi ha speso di più deve
raggiungere un saldo più alto, però sono penalizzati quegli enti che hanno sostenuto tante
spese perché lo stato gli ha dato delle risorse in più e quindi che dipendono in misura
maggiore dai trasferimenti da parte dello Stato. Quindi per evitare che siano penalizzati gli
enti che dipendono in maggiore misura dallo stato allora si è deciso di applicare un
correttivo cioè si fa ricorso a quanto stabilito dalla manovra estiva, con un provvedimento di
questa estate i trasferimenti sono stati ridotti di una percentuale sui trasferimenti che
usualmente lo stato dava. Il primo correttivo è quello che ha lo scopo che se sei un EELL
che ha tante spese correnti perché i trasferimenti spesso sono vincolati allora ti ha aiutato.
L'estate scorsa ho fatto dei tagli allora siccome ti ho tagliato 8 allora il nuovo saldo è.. al
termine della prima fase abbiamo stabilito che il saldo finanziario è pari a 100. poi ha detto
che non vuole che facciano troppi sacrifici gli enti che dipendono allora hanno detto di
ridurre allora hanno detto vai a prendere il decreto che è uscito l'estate scorsa e togli quel
taglio che ti ho fatto l'estate scorsa (questi erano proporzionali ai trasferimenti usuali).
3. Applicazione fattore di correzione per il 2011 (si applica per il solo 2011). altra cosa
contorta. Per evitare che ci sia una grossa disparità tra quanto stabilito dalle vecchie regole e
quanto stabilito dalle nuove allora il legislatore ha stabilito di ridurre del 50% il vantaggio o
lo svantaggio che ogni ente consegue dal cambiamento delle regole. Supponiamo che
secondo le vecchie regole l'obiettivo era pari a 100, secondo le nuove devo raggiungere un
obiettivo di 150 quindi è molto più ambizioso allora faccio 50 e poi il 50% lo tolgo. Quindi
l'obiettivo è 125. Io mi sono programmato in questi anni per raggiungere il vecchio obiettivo
e adesso me lo cambi? Allora hanno fatto questo correttivo. Se invece passo da 100 a 50
allora dovrò raggiungere 75.
4. determinazione del saldo finanziario obiettivo 2011 ricalcolato nel caso di patto regionale. È
una fase solo eventuale, può esistere o no, dipende se la regione prende certe decisioni o no.
Dobbiamo capire cos'è il patto regionale: può essere verticale oppure orizzontale. Il più
diffuso è il primo. Patto regionale verticale: la regione si accorge che l'applicazione del patto
di stabilità delle regioni e province cominicia a provocare dei problemi soprattutto alle
imprese (non pagano più le imprese a cui hanno affidato i lavori e questo provoca molte
difficoltà alle imprese). Allora cosa permette di fare alla regione? Permette di alleggerire i
vincoli del patto di stabilità degli enti locali permettendo agli EELL di effettuare entro certi
importi dei pagamenti delle spese in c/capitale. Consente agli EELL di effettuare dei
pagamenti di spese in c/capitale, quindi vado ad incidere sul saldo, ma siccome a livello
globale non si deve peggiorare il saldo. Consente agli EELL di fare spese però la regione
deve risparmiare per l'importo che hanno permesso di pagare agli EELL. In tanti l'hanno
fatto perché è di semplice applicazione. La regione risparmia in altri termini. Più raro è
quello orizzontale, è più complesso e richiede l'applicazione di regole diverse cioè vuole
rispondere ad un'esigenza diversa (quello di prima era liberare risorse per pagare le imprese)
qinvece quì è superare le disomogeità che ci sono fra gli EELL di una certa regione. Cioè ci
sono EELL che hanno saldo ampio e altri che hanno piccolo saldo. Allora la regione dice
che il saldo deve essere tot però sospende il patto di stabilità e cambiano le regole. Mi
accorgo che ci sono delle disparità, ci sono comuni virtuosi che raggiungono saldi
buonissimi e allora cambio certe regole, il patto è fatto male e io so come farlo meglio. Tutti
gli enti devono essere d'accordo, anche quelli a cui impongono maggiori sacrifici. Se non
esiste il patto regionale allora non ho effetto, altrimenti si modifica.
92 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Ulteriore clausola di garanzia (in attesa di pubblicazione GU)
ci si è accorti che molti enti anche quelli che tradizionalmente sono virtuosi avrebbero dovuto
raggiungere obiettivi impensabili tipo 4 volte migliori. Allora è stata introdotta una clausola:
limita il saldo finanziario obiettivo ad una percentuale della spese corrente media 2006-2008. cioè
faccio tutti i calcoli poi calcolo una certa percentuale della spesa media corrente e se l'importo è
minore del saldo allora questo è il tuo nuovo obiettivo.
Per i comuni: > 200.000 abitanti 10,5%
10.000-20.000 7%
5.000-20.000 5,4%
il vantaggio maggiore ce l'hanno i piccoli comuni.
Ultima annotazione:
obiettivo strutturale patto 2011-2013 per gli EELL (il legislatore ha anche introdotto un obiettivo
strutturale, poteva succedere che il saldo obiettivo fosse negativo. Se sono molto disastrato potrebbe
succedere. Questo non sarà più possibile)
il saldo finanziario di competenza mista deve essere almeno pari a 0. se parto da -10.000.000 devo
passare a -4.000.000 ma questo non è più possibile. Se il saldo finanziario sarà pari a – qualcosa
allora il mio obiettivo diventerà 0. in realtà non si dovrebbe proprio verificare perché hanno fatto
delle prove. Quindi la tendenza è che le entrate finali devono essere maggiori delle spese finali,
nella peggiore delle ipotesi devi raggiungere il pareggio.
C'è il foglio di calcolo e poi i consuntivi degli ultimi 3 anni con riferimento alle entrate e alle spese.
Poi abbiamo a disposizione lo schema riassuntivo di un rendiconto di bilancio e ipotizziamo che sia
un consuntivo al 31.12.2010.
1. determinare il saldo obiettivo del 2011
2. calcolare di quanto occorre migliorare il saldo finanziario rispetto a quello del rendiconto
dell'anno precedente
3. individuare almeno tre iniziative che l'Ente locale può attivare per il raggiungimento
dell'obiettivo di saldo finanziario.
Con riferimento ai tre comuni abbiamo la riduzione dei trasferimenti erariali per il 2011, il saldo
obiettivo previgente, le entrate da riscossioni crediti rendiconto anno precedente
e el spese per concessione crediti rendiconto anno precedente.
93 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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199696386 + 354535299 + 158061479 + 141.679.805 (titolo IV incassate + residui che sono in
coordinate 4*11) – 50.000.000 (entrate da riscossioni crediti)
662266528,92 – 224966928 – 70.000.000 (spese per concessione crediti)
=
-13.260.490
Operare con economicità: operare in un contesto di risorse limitate, devo creare utilità
CON IL NPM SI TENDE A TRASFORMARE LE AP IN AZIENDE
vengono riconosciute come unità di produzione cioè viene posta l'attenzione ai servizi resi
alla collettività
nel produrre devono operare con equilibrio economico (economicità) ovvero le risorse
limitate di cui vengono a disporre devono essere utilizzate in modo da creare utilità
devono rispondere del proprio operato in termini di quantità e qualità di servizi resi con le
risorse disponibili (responsabilità di risultati = accountability, gli amministratori non sono
più solo ordinatori di spesa)
vengono dotate di autonomia gestionale (gli amm pubb pretendono autonomia gestionale, se
mi venite a giudicare allora voglio essere libero visto che ne rispondo io voglio autonomia)
(poiché sono responsabili in termini di risultati raggiunti devono essere libri di decidere
come sviluppare la gestione)
LE OPERAZIONI COMPIUTE DALLE UNITA' DI PRODUZIONE
(se sono unità di produzione devono compiere determinate operazioni, cioè l'attenzione è
concentrata sulla produzione quindi nel fare input-trsf.output)
sono tutte quelle collegate all'attività di produzione
input -> acquisto fattori (chi è adibito all'acquisto dei fattori è strategico sia dal punto di
vista dei materiali che dal punto di vista del personale. Non posso assumere perché me l'ha
detto il politico, devo acquisire i fattori giusti)
trasformazione -> utilizzo fattori
output -> beni prodotti servizi resi
e quelle necessarie per reperire il FINANZIAMENTO
nel loro insieme definiscono la GESTIONE cioè il CICLO GESTIONALE DELLE AP,
questo ciclo nasce nel momento in cui le ap sono concepite così, prima non aveva senso
parlare di ciclo gestionale
94 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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IL CICLO GESTIONALE DELLE AP (ha senso parlarne solo da questo momento in poi)
LE OPERAZIONI CHE DEFINISCONO LA GESTIONE NELLE UNITA' DI PRODUZIONE
finanziamento: + denaro
impiego: - denaro, + costi d'acquisto
trasformazione: costi di utilizzazione
realizzo: ricavi di vendita, + denaro
con contabilità finanziaria non riesco a seguire queste fasi. Se l'impresa crea valore questo le
permette di autofinanziarsi.
Durante la gestione della ap c'è un problema nel realizzo, non ho il rapporto con il mercato quindi
occorre fare delle distinzioni. Bisogna vedere la pa che tipologia di servizi produce. Sono
riconducibili a due tipologie: servizi a domanda collettiva (allora non si ha mai alcuna forma di
realizzo) e a domanda individuale (la ap viene a contatto con lo studente e allora dice oh che bello ti
becco e mi dai dei quattrini allora ci sono delle forme di realizzo, ma non avviene mai con prezzi di
mercato, possono comunque esserci casi in cui lo si dà il servizio in concorrenza con il mercato ma
solo per fasce di reddito alte). Se non c'è il realizzo allora per poter mandare avanti la gestione
servono necessariamente dei trasferimenti in c/esercizio e in c/capitale.
CICLO DELLA GESTIONE DELLE AP
dipende dalla produzione attuata
servizi a domanda collettiva
servizi a domanda individuale resi a prezzi politici
servizi a domanda collettiva ed individuale
IL CICLO DELLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
1. produzione di servizi a domanda collettiva
impiego: scambio (costi d'acquisto)
NON VI E' REALIZZO
95 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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(se facciamo la rivoluzione non c'è più il consenso della collettività, non paghiamo più le tasse e
tutto si ferma)
2. produzione di servizi a domanda individuale
applicazione di prezzi politici (è una tariffa, è un prezzo politico perché è deciso dai politici.
In teoria il prezzo dovrebbe essere pari al costo di produzione del servizio ma occorrerebbe
prima di tutto determinarlo e quindi un sistema di contabilità economica e in più un sistema
di contabilità analitica cioè in base a centri di imputazione dei costi. Una legge diceva che i
prezzi politici potevano essere pari al costo del prodotto.
Stesso schema di prima, se il prezzo fosse uguale al costo di produzione allora renderebbe la
gestione autosufficiente ma in realtà non è così perché non ho gli strumenti per determinare
il costo unitario del prodotto e poi perché la volontà politica tiene il prezzo bassissimo.
Allora il realizzo non copre tutti i costi e allora occorre intervenire con i trasferimenti in
c/capitale e in c/esercizio. Se non mi reintegra gli ammortamenti allora avrò bisogno di
trasferimenti in c/capitale.
3. Produzione di servizi a domanda collettiva ed individuale (EELL e università)
con riferimento a quelli a domanda collettiva allora dipendo dai trasferimenti, per quelli a
domanda inviduale ho il prezzo politico ma ho quindi lo stesso bisogno dei trasferimenti in
c/esercizio, in c/capitale e tramite tributi locali.
CARATTERISTICHE DEL CICLO GESTIONALE DELLE AP
1. NO capitale con il vincolo del pieno rischio (non ho un capitale d'apporto e se voglio che
operi in modo aziendale devo darle un patrimonio di dotazione e dirle che tu parti con questa
ricchezza e poi vediamo se riesci ad incrementarla oppure se la depauperi. Nelle ASL viene
fatto così, devo partire con un capitale d'apporto e ti dico ti dò questo, vediamo poi se questo
patrimonio lo bruci o lo porti alle generazioni future)
2. SI indebitamento (di solito con i limiti fissati dalla legge. Il bilancio annuale di previsione
impone un certo tetto di indebitamento e poi quel vincolo. Si può ricorrere all'indebitamento
ma con certi limiti)
3. REALIZZO
1. NO (in caso di soli servizi a domanda collettiva)
2. ANOMALO (in caso di servizi a domanda individuale con prezzo politico)
3. SI (in caso di servizi a domanda individuale offerti in concorrenza con i privati, ma
per le fasce di reddito alte cioè i ricchi riescono benissimo a pagare l'asilo e allora
glielo facciamo pagare, lo mando all'asilo pubblico perché offrono davvero dei buoni
servizi)
96 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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sono dotate di vitalità economica non propria ma riflessa cioè gliela danno il prelievo fiscale cioè i
trasferimenti. Quindi hanno la necessità di avere la finanza di trasferimento.
A. Ma se ho la finanza di trasferimento, questa è decisa dai politici quindi è il politico che decide
quanto darmi e come devo spenderlo cioè quanto in c/esercizio e quanto in c/capitale. L'università
non più del 90% per pagare stipendi.
Allora viene meno l'AUTONOMIA GESTIONALE, è il politico che decide. L'amministratore
pubblico che ora deve rispondere in termini di qualità e quantità di servizi erogati. Quindi altri
decidono gli impieghi in c/esercizio e in c/capitale e altri possono condizionare i prezzi politici.
B. DA MANCATO O ANOMALO REALIZZO
viene meno valore della produzione attuata. Allora non si può conoscere in modo immediato l'utilità
che l'utente attribuisce al servizio. Non riesco a misurare l'economicità perché non so il valore della
produzione e in più ho difficoltà a verificare l'equilibrio economico.
INIZIATIVE PROPOSTE DAI GRUPPI DI LAVORO STUDENTI
cercare di riscuotere i crediti
aumentare la tassa sui rifiuti
incrementare le entrate da rette RS, da ingresso allo stadio
intensificare la lotta all'evasione
dimettere parte del patrimonio pubblico
ridurre le spese di cunionamento
dilazionare i termini di pagamento
quello che occorreva fare per raggiungere gli obiettivi imposti dal patto occorreva agire sulle entrate
o sulle spese in termini di competenza e di cassa (quindi aumentare le entrate o diminuire le spese)
per le entrate in termini di competenza (agire sui primi tre titoli)
97 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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incrementare le entrate:
tributarie -> è in vigore il blocco delle aliquote ossia l'ente locale attualmente non può aumentare
l'imposizione locale come vuole, magari lo potrà fare con il federalismo fiscale ma per ora non può.
Ci sono alcune eccezioni tra cui la tassa sui rifiuti. Ma cerchiamo di non dire che aumentiamo le
tasse ma diciamo che facciamo una lotta all'evasione e magari dovremo fare un gruppo di persone
ad hoc anche temporaneamente. Un altro modo senza aumentare l'imposizione fiscale è aumentare
gli spazi per la pubblicità cioè in riferimento alla cartellonistica pagano un'imposta che però deturpa
il paesaggio. Oppure ancora è possibile creare un'imposta di scopo cioè viene creata ad hoc dai
comuni e imposta apposta per finanziare un certo progetto, se il progetto non è completato allora
devono restituire i soldi ai cittadini, infatti quasi nessuno l'ha fatta.
Da trasferimento -> sono soldi che mi arrivano da altri soggetti allora o vado a Roma e chiedo di
avere più soldi oppure meglio maggiore ricorso a forme di finanziamento UE, devo fare un bel
progetto e se me lo riconoscono valido allora mi danno i soldi.
Extratributarie -> come le possiamo aumentare? Cerchiamo di trovare soluzioni che danneggino il
meno possibile il cittadino. Valorizzazione del patrimonio pubblico spesso i comuni hanno un
grande patrimonio non valorizzato. Ricerca di sponsorizzazioni andiamo a cercare sponsor che
finanzino le nostre iniziative. Aumento delle entrate da 5 per mille, devono essere destinati in modo
preciso. Aumento canoni concessioni cimiteriali, bisogna andare a spulciare tutte le voci delle
entrate e vedere cosa si può migliorare. Se invece ho bisogno di risorse velocemente posso fare un
aumento delle tariffe per i servizi pubblici. Dal punto di vista politico è l'ultima ratio, non crea
consenso.
Per le spese in termini di competenza
a parità di risorse cerchiamo di usarle al meglio. Facciamo riferimento alle spese correnti quindi
usiamo meno risorse per ottenere gli stessi risultati. Facciamo le stesse cose usando meno input.
Ridurre le spese per il funzionamento relative a:
personale
o incentivi ai pensionamenti: chi ha i contributi minimi gli si manda lettera con scritto
perché non te ne vai?
o Blocco del turn over: devo pianificare e non farlo a caso, magari un ufficio si svuota
completamente perché sono tutti anziani.
Acquisto di beni e servizi
o centrali acquisti: se ho tante sedi decentrate tipo università allora creo degli acquisti
centrali così ho più potere contrattuale e posso avere a prezzi inferiori
o aste elettroniche: inizio a comprare non più dai canali tradizionali
o minor ricorso a consulenze esterne: magari al mio interno ho professionalità che non
sono state utilizzate
o esternalizzazioni di servizi pubblici locali (a società o a forme associative come le
Unioni di comuni)
o riduzione dei servizi erogati: dò la colpa al governo oppure alla giunta precedente e
dico che non riesco più a mantenere lo stesso standard di servizio e cerco di ridurre
le spese
interessi
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o ristrutturazione del debito: creo clima di competizione tra le banche visto che ho un
bel pò di potere. Se ho tanto debito ho risparmio rilevante, sennò non ha tanto senso.
Per le entrate e le spese in c/capitale in termini di cassa
incrementare le riscossioni da alienazioni di beni patrimoniali (devo trovare effettivamente
qualcuno che me lo compra e devo già riscuotere, non solo decidere di dare il via all'iter,
devo riscuotere!)
migliorare la gestione dei residui dilaziono i passivi e riscuoto gli attivi.
o Esaminare i residui attivi del titolo IV, individuando i presumibili incassi e
sollecitando i soggetti debitori dell'Ente (in specie la Regione e lo Stato).
o Rivedere il ciclo passivo della spesa in c/capitale, con particolare riferimento ai
lavori pubblici, per programmare le fasi di stato avanzamento lavori-fattura-mandato
di pagamento (chiedere dilazione sui pagamenti)
possibili effetti distorsivi del Patto (ciò che si è verificato)
impatto sulle spese di investimento in termini di:
o rallentamento/contrazione degli investimenti (l'opera pubblica rimane a metà oppure
brutto impatto sull'economia in termini di imprese fallite e in difficoltà)
o formazione di residui passivi -> nuovi oneri (interessi di dilazione, di mora,
contenziosi legali cioè imprese che mi fanno causa, inoltre diminuisce il potere
contrattuale delle ap perché l'impresa sa già che verrà pagata tardi e aumenta il
prezzo)
ricorso eccessivo ad esternalizzazioni: dal 1996 al 2006 le unioni di comuni cioè si uniscono
per erogare insieme un servizio sono aumentate del 170% perché non sono soggette al patto.
Oppure si crea una spa che non sono soggette a tutte le regole del patto e così si aggira
l'ostacolo.
Utilizzo distorto di strumenti finanziari derivati: viene usato di solito lo swap per far fronte
al rischio tassi dell'indebitamento (se ho variabile faccio swap con tasso fisso) e subito
entrano soldi all'ente locale appena lo fa e poi le uscite vengono dopo, ma se faccio lo swap
solo per avere un premio all'inizio allora ora va bene e poi avrò problemi. Molti enti sono in
causa con le banche perché si sono accorti degli enormi costi sommersi.
Non si riesce a calcolare l'utilità che la ap produce. Per l'impresa è facile perché scambia il prodotto
con un prezzo, l'impresa quindi sa quanta utilità riesce a creare, ma la ap è in difficoltà, non so
quanto vale il corso di laurea in economia aziendale, la Bocconi invece lo sa.
L'UTILITA' CHE L'UTENTE ATTRIBUISCE AL SERVIZIO RESO
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se vi è scambio a prezzi di mercato (vendo una prestazione di servizio e la rendo a prezzo di
mercato: alcuni asili nido e la ricerca universitaria):
valore d'uso >= valore di scambio
utilità prezzo pagato
attribuita al
servizio
allora questa regola vale
se non vi è scambio a prezzi di mercato:
utilità percepita dall'utente (se la dò gratuita oppure in cambio chiedo una semplice contribuzione
alle spese che devo sostenere allora non ho un indicatore immediato come il fatturato che mi
permette di sapere l'utilità che il consumatore attribuisce) allora devo procedere con delle indagini
per vedere se quello che produco vale oppure no (questionario della didattica. Il ministero dice che
dà tanti soldi alle università e allora cerca di indagare l'utilità che viene attribuita) quindi servono
degli INDICATORI DI EFFICACIA. Non ho il fatturato allora devo attivare delle metodiche che
mi permettano di misurare la qualità della prestazione ovvero se la prestazione erogata è efficace
oppure no, riesce a raggiungere gli obiettivi? Ma allora prima mi ero dato degli obiettivi.
INDICATORI DI EFFICACIA
EFFICACIA – espressione della capacità di un'azione di raggiungere l'obiettivo prefissato
1. se l'obiettivo è quello di rendere un servizio utile alla collettività devono essere fissati degli
INDICATORI possibilmente quantitativi per poterne facilmente monitorare il
raggiungimento (sono contenti se nel giro di sei mesi trovano un posto di lavoro, l'indicatore
lo devo ridurre in termini di numeri, se lo metto in termini di frasi non ha senso. Devo
trovare dei numeri per poi poterli monitorare)
DIFFICOLTA' NEL VERIFICARE L'EQUILIBRIO ECONOMICO
subentra tale difficoltà. Equilibrio economico significa economicità. Ma se sono in una ap non serve
dire che per essere economico devo fare ricavi maggiori di costi perché non ho un capitale di pieno
rischio di cui deve garantire l'intergrità nel corso del tempo come fa l'impresa che deve remunerare
il capitale con il vincolo di pieno rischio, sennò non gli dò i i soldi. In presenza di capitale con il
vincolo di pieno rischio.
100 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Ricavi = costi nelle pa. Se ricavi sono uguali ai costi allora la ap opera con economicità. Viene
verificato al 31/12 mediante la determinazione del risultato economico d'esercizio.
AL 31/12
RICAVI = COSTI
valore della produzione ottenuta costo della produzione ottenuta
NO SI
(il valore della produzione non riesco a determinarlo in nessun modo
i costi riesco invece tenendo la contabilità generale)
La misurazione dell'utilità del servizio è affidata ad indicatori di efficacia.
Il costo lo posso verificare se introduco contabilità generale ma mi permette di misurare l'efficienza
cioè input sono le risorse consumate e l'output è la qualità dei servizi resi. (io produco consumando
delle risorse e ottengo dei servizi. Se fossi in impresa il mercato mi direbbe l'utilità del mio prodotto
e poi confronto coi costi e vedo se ho operato con economicità. In una ap il valore della produzione
non ce l'ho allora cerco di trovare l'utilità che il fruitore riceve attraverso gli indicatori (quantità e
qualità dei servizi prodotti e li confronto con gli input).
NELLE PA
ECONOMICITA'
dipende
dall'efficacia quantitativa e qualitativa (dati certi obiettivi di quantità e qualità di servizi che
voglio rendere vedo se ci arrivo)
dall'efficienza (cioè dal rapporto tra input ed output)
in altri termini
VERIFICARE L'EQUILIBRIO ECONOMICO
Vuol dire accertare se vi è:
creazione di ricchezza
servizi resi >= risorse consumate
101 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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devo renderle in modo omogeneo queste due entità, esprimerli entrambri in valore (moneta). Ma
nella ap non riesco a quantificare il valore in moneta. Allora il valore lo ottengo ricorrendo al costo
e il costo lo ottengo se tengo contabilità generale. Quindi devo tenere la contabilità economico
patrimoniale oppure facendo un lavoro sulle spese.
COSA SERVE NELLA PA PER VERIFICARE L'EQUILIBRIO ECONOMICO
strumento informativo contabile adeguato (mi serve prima di tutto questo, il sistema di
contabilità finanziaria non è adeguato, mi potrebbe permettere di derivare dalle spese in
conto esercizio e in conto capitale in costi d'acquisto ma non potrei mai arrivare a calcolare i
costi di utilizzazione)
redigere il conto economico e lo stato patrimoniale (una volta rilevati il costo di
utilizzazione devo riuscire a trovare un risultato economico anche se non riesco a trovare il
valore e poi redigere lo sp)
trovare una soluzione al problema della misurazione della produzione ottenuta (come faccio
a valorizzare la produzione ottenuta? La prima grossa legge è stata la 142/90 in cui si
impone di operare con economicità, efficacia ed efficienza e poi il decreto attuativo si è
avuto dopo 5 anni in cui la soluzione trovata è stata quella dei ricavi di vendita nei EELL e
si dice che i ricavi sono i tributi, la finanza di trasferimento in c/esercizio e i proventi da
realizzo)
PER GLI EELL
VALORE DELLA PRODUZIONE
ricavi di vendita (tributi, trasferimenti in c/esercizio, altri proventi)
+
incrementi ffr uso interno (un software)
globalmente questo è il VALORE CONVENZIONALE
COSTO DELLA PRODUZIONE
sommatoria dei COSTI DI UTILIZZAZIONE
così si ha il VALORE DETERMINABILE forse dalla differenza tra i due.
NE CONSEGUE CHE IL SIGNIFICATO DA ATTRIBUIRE AL RISULTATO ECONOMICO
D'ESERCIZIO è quello di richiamare l'attenzione sul consumo delle risorse
102 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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RICAVI = COSTI
valore della produzione ottenuta costo della produzione ottenuta
CONVENZIONALE DETERMINABILE
"X" risorse consumate
il risultato econonomico non esprime economicità ma dell'efficienza, esprime la capacità della ap
che è stata dotata in via anticipata di un certo flusso di risorse e si vede che quantità e qualità di
servizi ha reso.
COME VIENE VALORIZZATA LA PRODUZIONE OTTENUTA
SANITA': contributi in c/esercizio quantificati mediante DRG (prezziario con cui la regione
liguria compra dagli ospedali le prestazioni di servizio, gli ospedali sono pagati in funzione
di questo tariffario) nelle AO e quota capitaria nelle ASL + entrate proprie (le ASL fanno
assistenza tramite medici di base e poi fanno diagnostica e vengono finanziate in base alla
popolazione che c'è sul territorio della ASL, più è la popolazione e più c'è domanda e anche
in base alla vecchiaia della popolazione e poi anche tramite alle epidemie che si verificano
EELL: trasferimenti in c esercizio + tributi locali + entrate proprie (altri proventi)
ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI : trasferimenti correnti + entrate proprie (proventi dei
servizi)
REGIONI: non si prevede niente, nemmeno il conto economico
STATO: non si prevede niente, nemmeno il conto economico.
UN ALTRO MODO PER DETERMINARE IL RISULTATO ECONOMICO E QUINDI
MISURARE L'ECONOMICITA' (SEPPURE IN MODO SINTETICO E SEMPRE SOLO IN
TERMINI DI EFFICIENZA), PUO' ESSERE GUARDARE IL PATRIMONIO NETTO
patrimonio inizio periodo, il fatto di avere un patrimonio significa che ho fattori a disposizione per
produrre, poi posso comprarne dei nuovi e sostenere delle spese, queste spese se sono spese per
acquisto dei fattori e li utilizzo allora mi provocano i costi della produzione ottenuta. Poi dal
confronto tra valore residuo dei fattori e i fattori acquistati non utilizzati allora trovo il patrimonio di
fine periodo forse.
IN PRATICA
103 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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solo le aziende della sanità pubblica vengono costituite come aziende e quindi dotate di un
fondo di dotazione iniziale che costituisce il loro patrimonio netto di cui devono dimostrare
l'integrità in termini di valore (utile, perdita, pareggio) come fanno le imprese (mediante SP
e C/EC).
Le altre ap quando sorgono sono dotate di un patrimonio di cui devono rendere conto
principalmente mediante la tenuta di inventari a valori storici di acquisizione dei singoli beni
che concorrono alla redazione di un rendiconto patrimoniale che non permette però di
determinare dei risultati economici e quindi l'integrità del patrimonio in termini di valore (se
coi soldi che mi danno devo produrre allora non tocco il patrimonio e non mi indebito, se
non invece non riesco allora intacco il patrimonio)
Il concetto di economicità va interpretato in modo adeguato perché la ap nel 90% dei casi quello
che produce non lo vende a prezzi di mercato in concorrenza con altri e quindi non riceve un prezzo
che è espressione dell'utilità che l'utente riceve. Allora l'economicità la possiamo misurare con
riferimento al valore della produzione e il legislatore ci dice di metterci un certo valore ma ci sono
dei punti di debolezza in questo concetto
ECONOMICITA'
può essere verificata periodicamente con il CE e lo SP (ma devo tener presente che nel
valore non metto il fatturato ma metto dei valori convenzionali che il legislatore ha detto che
cosa può essere equiparato al valore della produzione però)
è necessario introdurre degli indicatori di efficacia ed efficienza da affiancare al valore della
produzione che è determinato con valori convenzionali e non può pertanto esprimere il
valore creato a fronte di determinati consumi di risorse (se siamo in una impresa sono
tranquillo, posso dire che valore generano le imprese, quando sono nelle ap non posso
misurarlo, anche se riconoscono che sono unità di produzione non riesco a misurare bene il
valore di quello che producono. Devo affiancare al valore della produzione che è finanza di
trasferimento + entrate proprie questo lo devo affiancare a degli indicatori perché non so
quanto hanno prodotto e se quello che hanno prodotto aveva una qualità tale che il
consumatore l'ha comprato)
IN ALTRI TERMINI
economicità si può ritenere raggiunta se il risultato economico non è negativo (se il re è
positivo o nullo allora posso dire che l'università ha lavorato con economicità), ma
attenzione il re non indica quanto è stato prodotto (escluso le AO remunerate con DRG)
pertanto a fronte di un (in tutte le altre vedo che ho dei contributi ma non so quanto ho
prodotto) costo della produzione ottenuta una AP potrebbe al limite non aver prodotto nulla
(spende tutti i soldi che riceve ma non produce nulla, potrebbe essere, io non lo vedo, al
limite posso dire anche che ha lavorato con economicità ma quello che ha prodotto non lo
so. Allora mi servono degli indicatori da avvicinare al ce che mi dicano quanto ho prodotto e
la qualità di quello che ho allestito)
efficienza si può ritenere raggiunta se il rapporto (quando posso dire che una ap è efficiente?
) input/output è ritenuto soddisfacente rispetto (ma quel valore è espressione di efficienza o
no? Devo avere a monte fissato degli obiettivi cioè dico che prendo un impegno nei
104 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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confronti del ministero e degli studenti e dico che mi impegno a raggiungere un certo livello
di input/output) agli obiettivi che si erano prefissati
efficacia si può ritenere raggiunta se la quantità e qualità di produzione attuata sono ritenute
soddisfacenti rispetto agli obiettivi prefissati (per colpa della mancanza dello scambio del
mercato allora posso parlare di efficacia e di efficienza solo in questo modo quindi
attraverso obiettivi predeterminati. Ma queste cose devono essere comunicate, devo essere
accountable cioè devo rendere conto alla collettività di quelli che sono i miei impegni di
programma)
NE CONSEGUE CHE
una AP è azienda se opera con economicità
l'economicità si consegue se si raggiunge il pareggio economico ma anche se si raggiungono
predefiniti obiettivi di efficacia e di efficienza (a monte devo dichiarare gli obiettivi poi
chiedo il finanziamento e poi dimostro di aver mantenuto la parola cioè mi ero impegnato a
produrre quella qualità e quantità di prodotti)
diventa indispensabile sviluppare la gestione per obiettivi cioè introdurre il MODELLO
AZIENDALE
diventa necessario rendere conto / comunicare i risultati raggiunti in termini di quantità,
qualità di servizi resi (devo comunicare fuori dallo strumento contabile queste informazioni
alla collettività, devo introdurre questo strumento di rendicontazione alla società che mi
finanzia, questo documento si chiama bilancio sociale che è indispensabile mentre nelle
imprese è un di più)
IL MODELLO AZIENDALE
si fonda sul raggiungimento dell'economicità, ma l'economicità non piove dal cielo e la devo
conseguire. In una ap l'economicità dipende dall'efficacia e dall'efficienza, ma siccome queste due
io le devo a monte definire in termini di obiettivi da raggiungere e quindi devo introdurre la
funzione di PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE, quella di ORGANIZZAZIONE e quella
di CONTROLLO. Deve essere un controllo guida alla realizzazione degli obiettivi che mi sono
data. Le funzioni: all'interno dell'azienda vengono riconosciuti degli ambiti di attività e quindi ci
sono delle persone organizzate che lavorano nelle funzioni. ORGANIZZAZIONE: . CONTROLLO:
verificare in itinere se con quello che stanno facendo stanno raggiungendo gli obiettivi oppure no.
Allora ha bisogno di un documento strategico con scritto cosa voglio fare nei tre anni, poi mi serve
un documento operativo con cui mi si dice cosa devo fare nel prossimo anno. La funzione di
controllo mi permette di sapere se riesco a raggiungere gli obiettivi o no. Mi serve poi avere degli
strumenti PIANO STRATEGICO OPERATIVO, CONTABILITA' ANALITICA, BILANCIO
ECONOMICO ANNUALE, BILANCIO ECONOMICO PLURIENNALE, SISTEMA DI
REPORTING. L'economicità dipendono da efficacia ed efficienza: per misurarla devo ottenere dei
valori che mi dicono qualcosa se li raffronto con gli obiettivi che mi ero prefissato. Questo modello
è quello che viene applicato in tutte le imprese.
105 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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LA DEFINIZIONE E LA QUANTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI (per vedere se opero con
economicità devo aver dichiarato degli obiettivi di qualità e quantità e devo anche aver detto che
penso di farlo con un certo livello di input/output) VARIANO IN FUNZIONE DEI DIVERSI FINI
ISTITUZIONALI DELLA AP (nell'uni è fare ricerca e didattica avvalendosi del supporto del
personale tecnico-amministrativo. Se sono comune produco scolarità, asili nido. La logica è sempre
quella: un certo livello qualitativo e un certo livello quantitativo), MA IN OGNI CASO SONO
RICONDUCIBILI A OBIETTIVI DI EFFICACIA E EFFICIENZA
EFFICACIA ED EFFICIENZA
efficacia: fa riferimento all'attitudine di un'azione a raggiungere gli obiettivi prefissati (una
ap è efficace se riesce a raggiungere gli obiettivi)
efficienza: fa riferimento alle risorse impiegate per ottenere un risultato (rapporto
input/output)
EFFICACIA
rispondenza dell'attività svolta e dei risultati raggiunti agli obiettivi prefigurati (riconducibili in una
AP ai fini istituzionali) (posso avere un obiettivo di produrre una certa quantità di ricerca e una
certa quantità di corsi di studio)
efficacia interna (o gestionale o aziendale) = capacità di conseguire gli obiettivi
programmati
o quantitativa = diffusione servizio/soddisfazione bisogno
o qualitativa = gradimento del servizio (potremmo conoscerla tramite le opinioni alla
didattica. Abbiamo parlato solo di quella interna finora)
efficacia esterna o sociale = (verifica dell'impatto)
o (se ho dei buoni laureati le imprese producono meglio, se escono cattivi laureati le
imprese crollano) capacità di soddisfare le attese della collettività (tutti i servizi
sociali che vengono erogati dai comuni, tutti i servizi sanitari di prevenzione
l'importanza dell'outcome cioè ho popolazione che non è soggetta al cancro o che
non ha certe epidemie)
efficacia politico-istituzionale= capacità del soggetto economico di interpretare i valori della
collettività e di indirizzare l'ap verso il loro conseguimento (il sindaco, il rettore, il
presidente della regione. Noi parleremo principalmente dell'efficacia interna)
EFFICIENZA
capacità di combinare i fattori produttivi nel modo più razionale (risorse finanziarie che
vengono assorbite da costi del personale soprattutto )
ottimizzazione INPUT/OUTPUT (risorse utilizzate / prestazioni erogate o utenti serviti)
efficienza tecnica: si considerano le quantità fisiche delle risorse utilizzate ed i volumi delle
prestazioni erogate (input e output ma guardo al numero di ore di lavoro, la quantità fisica di
fattori produttivi)
106 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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efficienza economica: guardo la risorsa monetaria. Si considera il valore, cioè l'espressione
monetaria delle risorse utilizzate; in questo caso il rapporto è influenzato dal costo
d'acquisto sostenuto per il loro approvvigionamento (efficienza tecnica vado a vedere quante
ore uomo mi servono, quanti materiali consumo. Efficienza economica vado a vedere se ho
fatto contratto con enel e quindi l'abilità ad acquisire il fattore nel miglior modo possibile)
ECONOMICITA'
efficacia + efficienza
operare sulla base di obiettivi prefissati finalizzati a perseguire i FINI ISTITUZIONALI. (Io ho da
produrre determinate qualità e quantità di servizi). Sono gli ORGANI che compiono delle
OPERAZIONI o FATTI AMMINISTRATIVI. Per raggiungere l'economicità devo prendere le
persone che compiono certe operazioni e devo dirgli cosa devono fare. Allora devo attribuire degli
obiettivi a delle persone. E questi sono responsabili di quello che devono compiere. Le operazioni
sono input-trasformazione-output e questa GESTIONE deve essere programmata.
FINI ISTITUZIONALI si realizzano mediante delle operazioni poste in essere dagli organi. Le
operazioni si devono sviluppare in base a delle ipotesi obiettivi cioè deve esistere la pianificazione e
la programmazione per ottimizzare le risorse e i servizi e qualità e quantità dei servizi. Poi devo
introdurre anche il controllo di gestione. L'economicità si raggiunge definendo gli obiettivi e quali
risorse mi impegno a fare quella qualità e quantità di servizio.
INTRODURRE CRITERI ECONOMICO AZIENDALI
operare con equilibrio economico
sviluppare funzioni di organizzazione pianificazione, programmazione, controllo di
gestione.
Attivare strumenti informativo contabili:
o contabilità economico patrimoniale
o contabilità analitica (per poter fare delle scelte di convenienza economica su cosa
produrre e cosa esternalizzare, se è troppo costoso produrlo allora posso
esternalizzare)
o budget
o reporting
INQUADRAMENTO DEL TEMA DELLA PPC NELLE AP
107 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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(in realtà nelle ap di pianificazione, di programmazione e di controllo se ne parla già da anni. Il
controllo è sempre quello burocratico-formale sviluppato da organi esterni. I documenti previsionali
sono più importanti e poi c'è sempre un documento di programmazione strategica. Questi
documenti vengono redatti ed allegati al bilancio di previsione, non avevano nessuna importanza)
anni 70 – dagli USA (1950-1965) si riprende il PPBS e si introducono i primi strumenti di
programmazione utilizzati con logiche burocratico-formali
anni 90 – dal UK (1982) viene introdotto il concetto di management pubblico e si afferma di
voler attivare funzioni e strumenti di PPC in una logica aziendale (è stato usato in modo
burocratico-formale e quindi è fine a se stesso e non è servito a nulla)
oggi – si parla di creazione di valore pubblico e di pianificazione e controllo strategico
PPBS
il bilancio ha una finalità informativa volta ad individuare gli obiettivi dell'intervento
pubblico
BILANCIO PER OBIETTIVI
il personale addetto alla predisposizione del bilancio deve essere in grado di sviluppare una
sistematica analisi economica
ALCUNE PRECISAZIONI TERMINOLOGICHE
PIANIFICARE = definire obiettivi medio/lungo termine, implica la formulazione di una
strategia e la redazione del piano strategico (ci sono documenti in cui c'è scritto gli obiettivi
che si vogliono raggiungere nei prossimi tre anni)
PROGRAMMARE = definire obiettivi breve termine collegati alla realizzazione della
strategia, implica la formulazione di un programma di attività da svolgere nell'esercizio
successivo (indirizzi di gestione) e la redazione del budget (e se voglio scrivere quello che
voglio fare anno prossimo allora posso dire cosa voglio produrre e lo faccio dicendo quando
penso che venderò poi questo budget operativo lo ancoro ad un budget economico cioè
trasformo l'operativo in economico e poi vado a vedere quanti soldi mi servono e faccio il
budget finanziario. Nella ap ho già il budget finanziario perché è il bilancio annuale di
previsione ma essendo che dovrei comportarmi come azienda allora devo operare con
economicità e dovrei partire dal budget operativo cioè quale livello qualitativo e quantitativo
voglio raggiungere e poi faccio il budget economico e finanziario)
CONTROLLARE = verificare i risultati raggiunti in termini di conseguimento degli
obiettivi prefissati – controllo guida alla gestione (vado a vedere se ho raggiunto i livelli di
quantità e qualità di servizi)
Dobbiamo parlare di PPC delle amministrazioni pubbliche.
ALCUNE PRECISAZIONI TERMINOLOGICHE
108 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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PIANIFICARE: serve scriverli in un documento che si chiama piano strategico.
PIANIFICARE, PROGRAMMARE E CONTROLLARE
definiscono delle attività che sono strettamente collegate (a cascata) volte ad indirizzare la
gestione verso obiettivi predefiniti (domani vedremo il fatto che è una cascata)
la pioanificazione comporta necessriamente la programmazione (una il medio-lungo e l'altro
il breve. Programmazione è breve termine)
implicano tutte e due una attività di controllo, ovvero di produzione di informazioni volte a
supportare/indirizzare chi è predisposto alla realizzazione degli obiettivi – controllo guida
(vedono queste forme di controllo per realizzare la programmazione come delle imposizioni
che devono seguire, in realtà è solo una produzione di informazioni per sapere a chi opera in
un'azienda per sapere se è conforme agli obiettivi oppure no)
CONTROLLO DEI RISULTATI
controllo burocratico formale (per la regolarità formale degli atti amministrativi)
controllo guida alla gestione (per il raggiungimento degli obiettivi condivisi! L'elemento
umano che realizza la gestione bisogna trattarlo bene e quindi coinvolgerlo, bisogna
condividere l'obiettivo sennò si creano attriti)
CONTROLLO GUIDA ALLA GESTIONE
il controllo guida è conseguente alla pianificazione e programmazione (quando ci siamo iscritti a
economia abbiamo fatto un piano strategico in cui dicevamo che volevamo finirla in 5 anni per poi
lavorare, era un piano strategico a medio-lungo termine)
pianificazione strategica o programmazione a medio-lungo termine o pianificazione implica il
controllo strategico (ogni tanto ci saremo chiesti se eravamo sulla giusta strada per raggiungere
l'obiettivo)
programmazione o programmazione a breve termine implica controllo di gestione (va a vedere nel
primo mese non ho mai frequentato allora non va bene)
IN PRATICA
con la strategia si individuano le aree strategiche di attività (KPA) e gli indicatori (KPI) per
monitorarne la realizzazione (controllo strategico e relativi strumenti) (servono per vedere se
realizzo o no la strategia quindi è il cosiddetto controllo strategico)
la realizzazione della strategia comporta a cascata la programmazione cioè la definizione di
obiettivi di bt, esplicitati e attribuiti ai diversi responsabili nel budget (quanto devo produrre
e quanto devo vendere e poi il budget economico preventivo e poi il budget finanziario
109 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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preventivo), la realizzazione dei quali viene monitorata ad intervalli di tempo (controllo di
gestione e relativi strumenti) (il primo strumento è la contabilità generale che mi permette di
vedere se ho raggiunto l'economicità, contabilità analitica che mi permette di conoscere i
costi per i vari gruppi di attività, reporting che mi dice di quanto devo aumentare il
magazzino eccetera)
pertanto se si realizzano gli obiettivi di bt dovrebbe realizzarsi anche la strategia (cioè gli
obiettivi a mlt perché gli obiettivi di breve nascono da quelli di lungo quindi se raggiungo il
breve raggiungo anche il lungo)
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
la definizione degli obiettivi (strategici e di programma) deve avvenire tramite un processo iterativo
tra vertice ed unità organizzative che compongono la struttura, in modo che vengano definiti
OBIETTIVI CONDIVISI (per realizzare pianificazione e programmazione deve stare attento alla
struttura organizzativa e che la forza lavoro sia ben distribuita cioè la persona giusta al posto giusto)
GESTIONE PROGRAMMATA
sulla base di obiettivi condivisi che devono essere realizzati dagli ORGANI.
È necessario che
1. gli obiettivi generali (strategici e di programma) siano disaggregati in sub-obiettivi ovvero in
missione da compiere;
2. esista un meccanismo di controllo a retroazione, cioè di feed-back, per intraprendere
eventuali azioni correttive;
3. il comportamento di ogni organo deve essere correlato a quello di tutti gli altri mediante:
1. gerarchizzazione per organi di diverso livello gerarchico
2. rapporto iterativo per gli altri (un corso di studio viene bene se tutti i docenti
lavorano bene e in modo coerente, devo quindi gerarchizzare e devo fare in modo
che le persone che stanno allo stesso livello operino in modo coeso)
GERARCHIZZAZIONE
permette di:
attuare dei collegamenti tra i vari organi
introdurre il meccanismo di feed-back (l'attività posta in essere dipende dal programma il
quale a sua volta è il primo anno del piano strategico)
il programma sviluppa diversi obiettivi (migliorare l'istruzione, migliorare la ricerca,
migliorare il supporto amministrativo; se A+B+C vengono realizzati allora si è migliorata
l'attività ma l'obiettivo non è solo migliorare ma individuare degli obiettivi quantitativi. E
110 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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poi gli obiettivi vengono scomposti in sub obiettivi che vengono assegnati per via
gerarchica)
IL PROCESSO PER LA DEFINIZIONE CONDIVISA DEGLI OBIETTIVI
SA (senato accademico) e CdA che determinano un programma triennale con obiettivi strategici
(aumentare gli studenti oppure aumentare l'attrazione degli studenti extraregionali e poi si cercano
le azioni da porre in essere per raggiungere quegli obiettivi e poi devo individuare delle risorse con
cui attuare il tutto) cerco degli indirizzi da dare, poi faccio delle proposte e poi ho bisogno di una
struttura di coordinamento che mi dica se l'obiettivo è arrivato a tutti e quindi creare un rapporto
iterativo tra tutti cioè tra senato accademico, preside e tutti, e così arrivo al programma di gestione
annuale con cui si arriva poi ad essere operativi. Parto dal piano strategico poi coinvolgo gli
operativi, ciascuno dice la sua, una struttura di coordinamento li mette d'accordo poi si elabora una
proposta e la si porta all'organo che deve decidere e così si si sviluppa il programma di gestione
annuale che sarà economico operativo, degli investimenti e finanziario.
Se la struttura organizzativa è tale che non permette una allocazione degli obiettivi allora si rifa la
struttura organizzativa, si ridisegna. Nelle ap quando si è cercato di introdurre il controllo di
gestione e il controllo strategico allora si è dovuto ridisegnare la struttura organizzativa perché si
erano messe a caso, chi urla di più ha pù persone, ma se si creano dei centri di responsabilità allora
non si può più operare così. Gli obiettivi vanno attribuiti a delle persone che poi ne rispondono.
IL CONTROLLO DI GESTIONE
il controllo di gestione è il processo attraverso il quale i responsabili ai vari livelli si assicurano che
le risorse vengano acquisite (le risorse si comprano nei mercati di approvigionamento e l'efficienza
si gioca già nel momento di approvigionamento delle risorse. Se sbaglio il reclutamento di una
persona ho un danno enorme perché non riesco poi a licenziarlo) ed impiegate in modo efficace ed
efficiente per il conseguimento degli obiettivi prefissati
IL CONTROLLO DI GESTIONE
INPUT da programma annuale che individua un processo e produce un OUTPUT quindi i risultati
attuati ma occorre controllare a intervalli definiti in base al tipo di attività che svolgo quindi devo
fare un regolare confronto tra programma e risultati (si guardano prima gli elementi esterni che
scagionano un pò la persona e la si mette a suo agio poi semmai si vede le cause sue approccio
risolutivo e non punitivo)
GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
piani (piano strategico) e programmi (budget)
contabilità generale (economico-patrimoniale)
contabilità analitica (si sviluppa per centri di responsabilità di costo oppure centri di
responsabilità di risultato)
111 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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piano dei centri di responsabilità (individuare quali sono le persone che rispondono)
reporting
analisi degli scostamenti (tra i risultati ottenuti e gli obiettivi di programma)
DI COSA DISPONGONO LE AP
(abbiamo visto che tutto il discorso è nato dal fatto che la ap deve diventare un'azienda, se è azienda
deve raggiungere l'economicità e l'economicità deve essere valutata in modo adeguato perché la ap
non vende. E quindi nel valore devo metterci dei valori convenzionali e allora se ci metto un utile
vuol dire che avendo avuto a disposizione di determinate risorse allora ha creato della certa qualità e
quantità di servizi che vedo non da ce ma da indicatori di efficacia e li ha prodotti con meno risorse
di quelle che erano a disposizione allora c'è utile. Se vogliamo che lavori come azienda allora cosa
mi servono: mi servono degli obiettivi da raggiungere e non devono essere solo di breve periodo ma
anche di lungo termine e poi inizierò a produrre quello che serve)
documenti di pianificazione strategica (tutte le ap ce le hanno)
documenti di programmazione finanziaria a bt (il bilancio annuale di previsione e il bilancio
pluriennale cioè a medio. Ce li hanno questi documenti ma non li usano in modo
appropriato! Il documento di pianficazione è solo per dire che hanno fatto ma non è mai
legato alle cose che servono)
documenti di rendicontazione finanziaria (il conto del bilancio o rendiconto finanziario è il
documento di rendicontazione cioè è a consuntivo)
nel 1999 è stato introdotto il sistema dei controlli interni (il legislatore ha detto che avevano
i documenti ma li usavano male allora ha dettato una norma in cui prevede per le ap il
controllo strategico, di qualità, la valutazione dell'operato dei dirigenti, per poter realizzare
la pianificazione strategica e operativa e siccome continua a rendersi conto che non applica
un bel niente allora è uscita la legge Brunetta)
Sistema di misurazione e valutazione delle performance (2009. La stiamo applicando perché
ha messo vincolo alle assunzioni se non lo facevano e allora si sono spaventati tutti)
di fatto con la l 2009 è previsto il ricorso alla contabilità economico patrimoniale e la
contabilità analitica per tutte le ap (il legislatore vuole proprio che le ap si comportino come
aziende)
La gestione deve essere sviluppata sulla base di logiche e obiettivi prefissati. La gestione la devo
sviluppare portandola verso il raggiungimento di certe finalità (istituzionali sono quelle di produrre
didattica e ricerca ma poi questo impegno a produrre posso soddisfarlo in tanti modi diversi e devo
pormi l'obiettivo di produrre una certa quantità e qualità di didattica e di ricerca).
Scriviamo quindi diversi documenti:
se voglio produrre oggi un servizio che soddisfi il bisogno, quattro o cinque anni fa devo essermi
chiesto quale sarà il bisogno futuro e quindi poi riesco a creare le cose giuste. Serve anche per le pa
una attività di pianificazione strategica e quindi pormi oggi gli obiettivi fra 4-5 anni. La controllo di
gestione è quello che aiuta a realizzare gli obiettivi di breve termine, mentre con il controllo
strategico controllo se realizzo gli obiettivi di lungo.
112 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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IL CONTROLLO DI GESTIONE:
tende a monitorare l'efficacia e l'efficienza, mentre il controllo strategico guarda anche ad altri
parametri. Devono essere individuati dei centri di responsabilità e le risorse devono essere
acquistate ed impiegate in modo efficace ed efficiente.
L'efficienza comporta la conoscenza dei costi e grazie a questa realizzo la contabilità analitica, i
costi li conosco se introduco la contabilità economico-patrimoniale e poi con l'imputazione ai centri
di responsabilità o ai prodotti riesco a sapere quanto mi costano le cose e riesco a dare dei giudizi di
efficienza
poi ci sono degli obiettivi di efficacia che comportano la definizione di indicatori, per quanto
possibile quantitativi forse.
GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
ci servono quindi dei
piani (piano strategico) e programmi (budget). Nelle imprese si costruisce il master budget costruito
con quelli economici, finanziari, degli investimenti e patrimoniale.
Contabilità generale (economico-patrimoniale)
contabilità analitica
piano dei centri di responsabilità
reporting: mi serve una attività di reporting che devo fare a intervalli abbastanza brevi in quanto il
controllo di gestione si basa sul feed-back.
Analisi degli strumenti
CONTROLLO DI GESTIONE (CONTROLLO GUIDA ALLA GESTIONE)
vuole supportare i responsabili delle varie unità organizzative (centri di responsabilità) nel
raggiungimento degli obiettivi attribuiti e condivisi
struttura organizzativa -> centri di responsabilità
centri di responsabilità -> obiettivi da raggiungere
113 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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(gli obiettivi vengono dai piano strategico, li leggo nel doc di progr, li trasformo in numeri nel
budget)
obiettivi da raggiungere -> monitoraggio degli obiettivi, ad intervalli di tempo, mediante attività di
reporting ed analisi degli scostamenti (lo scostamento se ne discute bene sedendosi tutti intorno ad
un tavolo) il monitoraggio lo faccio con i responsabili cioè con i centri di responsabilità.
DI COSA DISPONGONO LE AP
tutte dispongono di documenti di pianificazione strategica (in tutte le ap il sistema di
bilancio comprende documenti previsionali e consuntivi. Il più importante è quello annuale
di previsione ma dal 1970 tutte sono dotate di un documento di pianificazione a medio-
lungo termine)
tutte hanno un documento di programmazione finanziaria, il bilancio pluriennale di
previsione e il bilancio annuale di previsione.
Documenti di rendicontazione finanziaria, ha la stessa struttura del bilancio annuale di
previsione ma a consuntivo
sistema dei controlli interni (dopo vent'anni il legislatore si è reso conto che le pa
compilavano i documenti di pianificazione strategica disancorandoli con i bilanci pluriennali
e quelli di previsione)
sistema di misurazione e valutazione delle performance (passati altri dieci anni qualcuno
faceva controllo di gestione ma controllo di performance non lo faceva nessuno)
di fatto con la l 2009 è previsto il ricorso alla contabilità economico-patrimoniale per tutte le
ap (chissà quando usciranno i decreti attuativi)
andiamo a vedere cos'è sistema dei controlli interni e delle performance
I CONTROLLI INTERNI NELLE AP
d. lgs. 286/99
articolo 1
si introduce l'obbligo della regolarità amministrativo e contabile e questo viene demandato
ai revisori dei conti, ciascuna ap deve avere un nucleo di persone esperte che fanno questo
controllo di regolarità.
Introduce poi il controllo di gestione
introduce poi la valutazione della dirigenza quindi i dirigenti di una ap a chi rispondono?
Una parte dello stipendio della dirigenza è ancorato a certi risultati. La dirigenza non è
completamente libera, prima bastava anche andasse d'accordo con il politico. E per questo
sono stati creati i nuclei di valutazione che di solito sono organismi esterni
valutazione e controllo strategico
articolo 11
114 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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prevede introduzione del controllo di qualità. Quindi si introduce il controllo di qualità nelle
ap quindi devono produrre servizi con una certa qualità. Prima bastava che producessero.
IDEM
l'art 1 spiega cosa si intende per controllo di regolarità amministrativa, per controllo strategico, per
controllo di gestione. Quindi dovrebbero essere inchiodate le ap invece non lo sono.
CENNI SUL PROVVEDIMENTO BRUNETTA (DLGS 150/2009)
il provvedimento Brunetta parla dei piani delle performance e ci dice che ogni ap è tenuta a
misurare e a valutare la performance, la sua performance cioè una
performance organizzativa a livello dell'intera struttura cioè vado a valutare cosa ho fatto
come università di Genova e poi cosa hanno fatto i vari dipartimenti e la struttura
amministrativa sulla base dei vari dirigenti che le vengono attribuiti
performance individuale quindi valutazione del singolo dipendente
siccome questa cosa ha sconvolto le ap che già con il NPM si diceva che da quel momento
dovevano rispondere di quello che facevano in termini di risultati raggiunti e che dovevano essere
comunicati a tutta la collettività. Ma poi così le ha sconvolte parecchio e ha dovuto creare il CIBIT
che in un anno di attività ha già emanato 189 direttive e che serve di appoggio alle ap per aiutarle a
risolvere le problematiche.
CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE E SISTEMI DI PIANIFICAZIONE E
CONTROLLO
le ap non possono più operare in base al quotidiano cioè ho sempre fatto così e continuo così ma
devono operare con degli obiettivi. Poi gli obiettivi devono essere collegati con le risorse che si
pensa di avere a disposizione quindi attraverso i bilanci di previsione forse. Poi è previsto il
monitoraggio in itinere e attivazione di eventuali interventi correttivi. Misurazione e valutazione
delle performance organizzative e individuali. E poi utilizzo dei sistemi premianti cioè più produci e
più guadagni. Rendicontazione dei risultati.
È stato poi creato un organismo interno di valutazione e allora c'è questo organismo interno che
valuta le performance nel loro complesso mentre i dirigenti valutano le performance dei loro
subalterni. Ci sarà poi un documento di rendicontazione delle performance che dovrà essere portato
a conoscenza degli altri, è la relazione sulle performance.
In questo decreto è ancora richiamata l'attenzione sulla differenza tra organi di governo e organi
amministrativi. Le funzioni di indirizzo politico amministrativo spettano agli organi di governo che
hanno l'obbligo di definire gli obiettivi ed i programmi da attuare, inoltre è il politico che ha il
115 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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governo che definisce gli obiettivi (che devono essere condivisi sennò non viene seguito) ma è
l'organo politico che deve individuare gli obiettivi, deve farli metabolizzare bene alla struttura
amministrativa e poi i risultati sono portati all'organo di governo.
Mentre gli organi amministrativi svolgono la funzione amministrativa e sviluppano la gestione
finanziaria e tecnica e rispondono anche dei risulati.
Il politico deve dare gli obiettivi di medio-lungo mentre gli amministrativi sviluppano la gestione
amministrativa.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA
cosa significa la pianificazione strategica?
È un processo con cui
o si definisce l'insieme delle azioni/iniziative che verranno realizzate in un arco di
tempo pluriennale (se fosse l'anno prossimo parlerei di pianificazione)
o si misurano i risultati attesi
(cerco di misurarli per avere sempre dei dati quantitativi e se riesco ad ancorare
azioni a dei numeri è più semplice tutto)
EVOLUZIONE STUDI SULLE STRATEGIE
scuola classica di Harvard (Drucker)
scuola di Ansoff (strategic management)
scuola del valore aziendale (Porter)
modello resource based
strategie reali di Mintzberg
business idea ed apprendimento strategico (Norman)
formula imprenditoriale (Coda)
NELLE AP IL CONCETTO DI STRATEGIA TROVA DIFFICOLTA' A SVILUPPARSI
perché le ap tendono ad avere un comportamento autoreferenziale cioè noi facciamo
benissimo
c'è una debolezza nelle pressioni esterne
c'è il duplice livello decisionale che adesso è stato chiarito nonostante dal 93 si dicesse cosa
devono fare i politici e cosa gli amministrativi
gli orizzonti temporali della ap sono sempre di breve periodo perché il politico ha un
mandato che dura 3-4 anni quindi gli organi che definiscono le strategie sono i politici che
ogni 4 anni è destinato ad essere rieletto
l'architettura istituzionale non consente di definire con chiarezza compiti e responsabilità
116 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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scelte e processi decisionali sono stati influenzati da un approccio giuridico riguardo solo
alla forma (di strategia nelle ap se ne viene a parlare adesso grazie a Brunetta sennò si
tenderebbe a non parlarne)
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
nelle ap si inizia a parlare di strategia con il NPM in quanto si introduce l'autonomia
gestionale e la responsabilità di risultati (Potete fare quello che volete e assumere quanto
volete eccetera però devi rispondere in termini di risultati)
occorre però tenere presente che:
o in fase di istituzione alle ap vengono assegnati fini istituzionali da perseguire
o la sopravvivenza delle ap è ancorata alla finanza di trasferimento annuale che male si
concilia con scelte di lungo periodo (non sanno neanche quanti soldi avranno a
disposizione l'anno dopo, quindi non si può andare a fare delle strategie)
o nelle ap si opera in presenza di organi politici con mandati temporali (3-4 anni) che
non coincidono necessariamente con la realizzazione della strategie (quindi il
politico è molto sulla difesiva nel decidere una strategia perché magari il beneficio
della strategia se lo prende quello che viene eletto dopo)
IN UNA AP SECONDO QUALI LOGICHE SI INDIVIDUANO GLI OBIETTIVI DI FONDO
(OBIETTIVI STRATEGICI) E SI FORMULA UNA STRATEGIA?
Le scelte strategiche (obiettivi di fondo o strategici e strategie) risultano principalmente influenzate
da:
fini istituzionali ed, eventualmente, programma di mandato
attori chiave (politici, dirigenza, tecnostruttura) e loro relazioni (rapporti di forza, spoil
system)
presenza di stakeholder in grado di influenzare il processo decisionale (ci sono questi 3
limiti che condizionano la scelta della strategia)
SECONDO LA DOTTRINA, NELLE AP, è POSSIBILE RICONDURRE I PROCESSI
DECISIONALI ATTRAVERSO I QUALI VENGONO SCELTE LE STRATEGIE A DIVERSI
MODELLI
modello della razionalità limitata
o la situazione attuale (risorse esistenti) dell'amministrazione determina le scelte
strategiche e gli eventuali cambiamenti da introdurre (vedo tutto in negativo e quindi
tendo a fare poco)
modello dell'incrementalismo
o le decisioni dipendono dal potere dei singoli decisori e dalla loro abilità negoziale
(sono sicuro che i soldi mi arriveranno perché ho persone abili che saranno in grado
di farmi avere più soldi. È un modello sull'ottimismo)
modello umanistico
117 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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o le scelte sono influenzate anche dall'effettivo coinvolgimento nel processo
decisionale di stakeholder interni ed esterni (i rapporti tra regione e università di
genova sono forti. Ci ha dato molti soldi per le borse di dottorato)
Avevamo visto che secondo la dottrina le scelte strategiche delle ap possono avvenire sulla base di
tre modelli
quello della razionalità limitata che è un approccio negativista
modello dell'incrementalismo
ne abbiamo visto un esempio con il sindaco di Genova ed è approccio negativo
un modello più positivo è quello umanistico che si fonda sulla collaborazione delle persone che
fanno parte della struttura della pa. È il piano di sviluppo pluriennale dell'Ateneo Genovese, in
queste si illustra la strategia e ogni anno fanno verifica tramite indicatori per vedere se hanno
raggiunto gli obiettivi. Gli obiettivi sono esplicitati nel piano pluriennale. Le ap cercano di darsi da
fare per introdurre la strategia.
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
la pianificazione strategica vuole condurre le ap (la strategia è individuazione di un modo
per avere successo, vale per le imprese e per le ap) a gestire gli eventi non più in modo
intuitivo o reattivo, ma strategicamente (si introduce la pianificazione strategica nella ap
perché prima operava con logiche diverse cioè lo scopo era solo dare dei posti di lavoro
invece con la pianificazione strategica gli eventi sono gestiti in modo strategico cioè per
avere successo)
la strategia consiste nell'individuare i fini e le modalità di loro realizzazione
(concettualmente si tratta di elementi distinti che, in senso ampio, definiscono la strategia)
ma nelle ap i fini sono quelli istituzionali e le modalità di realizzazione sono condizionate
dalla finanza di trasferimento annuale e dalla presenza di organi politici (bisogna vedere se
l'organo politico vuole portare quella ap ad avere successo o se l'organo politico non ha
interesse inoltre c'è il problema della finanza di trasferimento cioè i soldi arriveranno?, i fini
istituzionali sono fissati con l'atto costitutivo della ap e non li posso più cambiare se ce li ho.
La mia strategia non può che essere orientata a fare didattica e ricerca, al massimo posso
mutare il modo in cui lo faccio ma devo sempre fare queste due cose. I fini me li dà il
decreto che ha istituito la pa, poi ho i soldi che non so mai quanti ne ho, e poi ho gli organi
politici che sono ai vertici e spesso non hanno le conoscenze)
(il politico vuole dare posti di lavoro per avere in cambio il voto. Gli obiettivi ora devono essere
dare certa quantità e qualità di servizi, quindi è una logica del tutto diversa)
118 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la strategia rappresenta il collegamento tra il momento politico e quello gestionale e si articola
presentazione di un programma politico (quando i politici si presentano all'elettorato per
farsi eleggere in quel momento c'è il fulcro e il cuore della strategia, dopo che sono stati
eletti che cosa devono fare, devono..)
definizione linee programmatiche di mandato (sulla base del programma politico presentato
agli elettori allora sulla base di questo devono trasformare queste idee in linee di mandato
cioè dicono in questi anni vogliamo fare questo. Il primo è politico puro, il secondo è
politico. Il programma potico potrebbe differire un pò dal programma di mandato perché c'è
già il coinvolgimento dei dirigenti degli amministratori)
individuazione di obiettivi gestionali (quì l'intervento dell'amministrativo è più forte rispetto
a quello del politico. L'amministrativo dà delle belle sterzate a quegli obiettivi)
declinazione in piani operativi di azioni (c'è moltissimo gli amministratori)
PIANO STRATEGICO O PROGRAMMA TRIENNALE
(c'è lo start-up nel programma politico e poi si declina)
comporta:
l'analisi del contesto in cui opera la PA (la definizione di un piano strategico cioè il
programma di mandato, parte dall'analisi del contesto esterno ed interno all'AP, se voglio
fare la strategia, per prima cosa devo vedere intorno a me cosa succede quali sono i
concorrenti, qual'è il mercato delle materie prime, quale quello dei prodotti, i prodotti che
potrei vendere)
la definizione della mission e della vision della AP (spesso si parla solo di mission. Quindi
si procede con la definizione della mission)
l'individuazione di obiettivi strategici da raggiungere (gli obiettivi quindi li individuo dopo
aver fatto quelle 2 cose preliminari)
la definizione delle modalità con cui s'intende realizzarli (azioni strategiche), in
relazione alle condizioni poste dal suo ambiente di riferimento
L'ANALISI DEL CONTESTO
può essere realizzata in differenti modi. Molto diffusa risulta essere la cosiddetta analisi S.W.O.T.
Che consente di rilevare:
i punti di forza interni alla AP
i punti di debolezza interni alla AP
le opportunità esterne alla AP
le minacce esterne alla AP
la finalità dell'analisi SWOT è di isolare i concetti chiave e facilitare un approccio strategico,
permettendo l'individuazione di fattori critici di successo
119 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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LA MISSION
mediante la mission la AP declina, con riferimento ad un determinato periodo storico e (è
importante perché la ap ha finalità istituzionali che le sono state assegnate nel momento in
cui è stata costituita e la mission ci permette di vedere come questi fini che devo realizzare li
posso declinare considerando il periodo storico e) il contesto sociale: (definisco in quale
modo produco didattica e ricerca)
o le proprie finalità istituzionali
o i valori che ispirano la propria azione
o le modalità di relazionarsi con i proprio stakeholders (io esisto come pa perché devo
fare certe cose ma non posso prescindere dal contesto in cui opero ad esempio ora
siamo in un periodo storico in cui ci sono flussi migratori)
in altri termini nella mission si possono individuare le idee, i valori, i convincimenti (il
nucleo fondante di principi generali) su cui poggia la strategia
MISSION – VALUES – VISION
alcuni autori distinguono
mission – why we exist – ragion d'essere come organizzazione
values – what's important to us – valori di chi amministra e bisogni della collettività
vision – visione del futuro (un caso chiaro è unige.it per vedere la strategia c'è tutto)
(per essere vincenti quindi bisogna fare analisi del contesto e dire i valori che consideriamo
fondamentali per soddisfare i bisogni)
L'ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA
avere una buona strategia non basta, la sfida è riuscire ad attuarla
spesso le decisioni quotidiane vengono assunte ignorando la strategia (si crea conflitto tra
politici e tecnici amministrativi si dice "è colpa del dipendente pubblico")
per attuare la strategia occorre avere un impatto chiaro sugli obiettivi prefissati (ed attribuiti
ai vari livelli di responsabilità) e quindi sul lavoro quotidiano degli individui (se voglio
realizzare la strategia occorre che le persone nel quotidiano operino tenendo conto degli
obiettivi che erano stati prefissati, nelle ap questo non si è attuato. Nell'università, che è
stato fatto tutto bene, l'impatto sul quotidiano è un pochino partito solo il secondo anno
perché con indicatori si è fatto vedere che certi uffici riuscivano a realizzare bene e altri che
non hanno realizzato bene)
L'ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA
120 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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l'introduzione del sistema dei controlli interni nelle ap ed in particolare del controllo
strategico era già stato introdotto nel 1999 (il legislatore voleva il controllo strategico già dal
'99)
l'esigenza di introdurre una disposizione per focalizzare l'attività delle AP verso l'attuazione
della strategia – 2009 – sistema di misurazione e valutazione delle performance (si vuole che
si operi tramite obiettivi quindi indirizzi di fondo che sono stati assunti quindi è stato
introdotto questo sistema. Questo fantomatico decreto Brunetta è stato lasciato un anno di
tempo ed entro il 31.1 le ap dovevano dichiare un loro sistema di valutazione e si collega
alla strategia e al controllo strategico che è lo strumento che permette di monitorare la
realizzazione della strategia, gli amministrativi verranno valutati in base a questo)
ha deliberato la creazione del Civit che propone l'applicazione alternativa di tre modelli (ha
fatto trecento delibere con cui aiuta le ap ad attivare questo sistema di valutazione della
performance e non è altro che un modo per attuare il controllo strategico) multidimensionali:
(ha detto che dovete realizzare gli obiettivi di fondo che vi ha dato il politico poi dovete
attuare strategia e valutare la performance allora se non attivano il sistema di valutazione
della performance allora non potevano assumere che è la più grande punizione oltre a quella
di non dare più soldi però così muoiono)
o common assessment framework
o performance prism
o balanced scorecard (è la più diffusa)
LA BALANCED SCORECARD
(è una metodica legata alla verifica di come si sta realizzando la strategia e serve anche per
realizzare i budgets, lo score è la carta dove si scrivono i punteggi, lo score sono bilancianti,
(tabellone per punteggi)
è un metodo che serve per tradurre la strategia in azione
nasce come modello di Kaplan e Norton per valutare le performance nelle imprese, in
quanto gli indicatori economico finanziari non erano ritenuti sufficienti a fornire indicazioni
sull'andamento futuro dell'impresa (questi due hanno capito che gli operatori sono di tipo
economico e finanziario non erano sufficienti. Come faccio ad avere un certo utile nelle
imprese? Faccio proiezioni su ricavi, costi, fabbisogni finanziari e loro copertura relativi
all'anno dopo e a più anni. Ma si sono accorti che non era sufficiente monitorare questo
allora hanno ideato questo)
Kaplan e Norton hanno ideato, di fatto, un tabellone per i punteggi che comprende, accanto
ai tradizionali indicatori di carattere economico finanziario, anche:
o il rapporto con i clienti (se lo rovino allora non riuscirò ad avere ricavi di vendita)
o l'innovazione dei processi interni
o le azioni messe in atto per la crescita delle risorse umane (sulla base di questo le
imprese hanno creato la balanced scorecard che è questo modello)
(il tabellone parte dalla vision e dalla strategy)
121 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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per Norton e Kaplan le prospettive da monitorare sono quelle di soddisfazione dell'utenza, quella
dei processi interni, quella di crescita e dell'innovazione
la prospettiva economico-finanziaria implica la realizzazione della strategia.. sono 4 le prospettive e
per ciascuna si va a vedere come devo intervenire per realizzare la strategia. Questo è nelle imprese,
ma cosa succede quando vado in una ap allora individuo le aree strategicamente rilevanti (KPA) e
poi individua KPI. Tipo per il cliente l'area importante potrebbe essere andare a visitare il cliente
più importante, ma quante volte? 1 al mese allora realizzo l'obiettivo se ci sono andato 12 volte
all'anno. Oppure formazione del personale allora vedo se ho fatto un certo numero di ore di docenza
al personale o no.
CHE COSA CAMBIA NELLA PA?
Anche nelle AP la BSC può essere utilizzata come uno strumento per esplicitare e monitorare la
realizzazione di una strategia (parto dall'area economico-finanziaria e le altre 3 aree seguono,
questo nelle imprese, invece nelle ap è diverso e la prospettiva economico-finanziaria non è quella
di partenza ma avrà la sua fonte primaria non nella redditività perché non sono vincente se ho la
redditività nella ap)
LE PROSPETTIVE
nelle ap, la prospettiva economico-finanziaria della BSC non può essere considerata come il fine,
ma uno dei mezzi per raggiungere la soddisfazione degli utenti/collettività servita che diventa il fine
ultimo dell'amministrazione pubblica allora i rapporti causa-effetto tra le diverse prospettive si
modificano: la prospettiva utenti/collettività servita viene posta al vertice della BSC
1. prospettiva degli utenti/collettività servita
2. prospettiva dei processi interni (intendendo la loro EFFICACIA) (devo realizzare dei
processi interni che mi permettano di raggiungere quella q e q di servizi)
3. prospettiva economico-finanziaria (intendendo l'EFFICIENZA)
4. prospettiva dell'apprendimento e della crescita dei dipendenti interni
(le quattro prospettive sono tutte collegate ma sono posizionate in un modo diverso)
esiste un modello per verificare il raggiungimento della strategia
Vedremo la programmazione e il controllo nelle ap guardando a cosa effettivamente fanno.
Poi vedremo programmazione e controllo nella aziende sanitarie.
122 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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Riferimenti normativi: provvedimenti del legislatore a cui gli eell devono fare riferimento. Poi
vedremo la pianificazione strategica e vedremo le fasi e nell'ambito di queste vedremo i documenti
che gli eell devono redigere. Il legislatore ha predisposto una serie di strumenti per attivare la pian e
controllo, ma quello che succede è che poi le ap danno loro un ruolo formale e redigono questi
documenti solo per obbligo. Quindi mentre nelle imprese troviamo piani strategici e budget, nelle
ap anche se sono esplicitamente previsti vengono.
riferimenti normativi: con riferimento alla programmazione e controllo è il cosiddetto testo unico
degli enti locali (TUEL) che è il decreto lgs 267/2000. è ancora il riferimento normativo principale
per i bilanci degli enti locali. Essendo un testo unico racchiude vari interventi successivi che hanno
preso piede dal '90. c'è una parte importante che riguarda il sistema informativo-contabile dell'ente.
Poi negli ultimi anni ci sono stati altri interventi importanti come il d lgs 170/2006 che riguarda
l'armonizzazione dei bilanci pubblici, quindi riguarda non solo gli eell. Poi c'è l 42/2009 sul
federalismo fiscale.
Il 170/2006 afferma il pricipio dell'armonizzazione dei bilanci pubblici quindi dice di fare in modo
che i prospetti di bilancio delle ap siano omogenei. Le disposizioni concrete per gli eell di fatto
riprendono quelle del testo unico con piccole modifiche. Diverso è il tenore della l. 42/2009 che
contiene interventi molto più incisivi, tuttavia in riferimento al sistema contabile di bilancio non è
stato ancora introdotto il provvedimento attuativo. Si parla di una nuova classificazione delle spese,
del sistema economico-patrimoniale, piano dei conti obbligatorio per tutti gli enti, bilancio di cassa,
bilancio consolidato. Elenca quindi principi che incidono potenzialmente in maniera forte sul
sistema attuale. Però la legge non ha ancora trovato attuazione perché il relativo decreto non è
ancora stato approvato. Per molti di questi principi però si rimanderà ulteriormente ad altri decreti
attuativi. Altro riferimento normativo importante è il regolamento contabile di ciascun ente locale.
Cioè in ogni ente locale c'è un regolamento contabile proprio.
Principi contabili per gli enti locali emanati a livello nazionale da un organismo che è osservatorio
sulla finanza e la contabilità degli enti locali. È un organismo già previsto nel TU i cui componenti
sono nominati dal ministero degli interni e il compito principale di questo organismo è emanare
principi contabili. 1. principi contabili fondamentali (sono i postulati delle imprese), gli altri 3
contengono invece disposizioni più applicative ovvero spiegano nel dettaglio le fasi della spesa o le
fasi dell'entrata o come costruire i documenti previsionali dell'ente. Si introduce quindi la
contabilità finanziaria, ma spesso sono principi che vengono disapplicati, spesso non sanno
nemmeno che esistono, per cui si è formata una prassi e seguono quella. Esistono poi gli IPSAS che
sono disapplicati a livello locale per 2 motivi: gli IPSAS si applicano ad un sistema contabile
economico-patrimoniale e negli enti locali si ha contabilità finanziaria, oltre a ciò mal si adattano
alla realtà italiana cioè il board degli IPSAS ha copiato gli IAS (finalità del bilancio di previsione
secondo IPSAS ha fine di fornire a soggetti terzi di dare informazioni sulla situazione finanziaria
ecc, secondo l'osservatorio invece il bilancio di previsione serve ad autorizzare, vincolare la spesa
dell'ente, ha una finalità finanziaria perché serve per sapere qual'è stato il prelievo alla collettività e
come viene spesa, infine ha finalità informativa perché deve informare la collettività su quanto
viene effettuato)
pianificazione strategica
123 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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si può sviluppare nei seguenti momenti:
1. definizione obiettivi di fondo (cioè definizione di mission e vision cioè l'individuazione di
ciò che giustifica l'esistenza della ap che è mission e poi come voglio interpretare lo scopo
dell'ente a seconda di quelli che sono i bisogni percepiti dal politico quindi cambia nel
tempo ed è la vision)
2. analisi dell'ambiente interno ed esterno (capiti i bisogni, se voglio porre in essere azioni
concrete devo vedere le risorse e competenze che ho all'interno o che potrei acquisire e poi il
contesto nel quale l'ente si colloca)
3. individuazione delle strategie e degli obiettivi di m/l termine
4. formalizzazione delle scelte operate in un documento (quindi i documenti che la legge
chiede dovrebbero essere frutto di questo processo)
1. definizione degli obiettivi di fondo
"il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne
promuove lo sviluppo". Rappresenta la collettività perché è elettivo quindi rappresenta la
popolazione insediata in un certo territorio, ne cura gli interessi cioè cerca di promuoverne
lo sviluppo anche. È difficile trovare un eell che chiarisca i suoi obiettivi di fondo o quali
siano le loro mission e vision. Anche quelle che redigono bene i documenti di pianificazione
strategica, è difficile trovare qualcuno che esplicita cosa intende per obiettivi di fondo. Di
solito la si ritrova in riferimento a quegli eell che redigono il bilancio sociale (documento
non contabile di tipo descrittivo, nella introduzione di questo documento si trova mission e
vision). Di solito si dice che c'è già la legge che dice cosa devo fare per cui non si capisce
perché occorra ribadiirli o riscriverli.
2. Analisi dell'ambiente
l'eell dovrebbe studiare l'ambiente interno ed esterno quindi serve trovare informazioni e
rielaborarle e arrivare a delle conclusioni
è necessario raccogliere e selezionare le informazioni attraverso modalità quali:
1. sviluppo di conferenze strategiche: convegni in cui si chiamano a fare i convegni i
principali destinatari quindi università, autorità portuale, confindustria e si chiedono
suggerimenti su quello che potrebbe essere l'indirizzo dell'ente. Il fatto positivo è
quello che si costruisce un dialogo con gli stakeholder così l'ente può conoscere i
problemi del contesto in cui opera e quindi fare bene. Altra cosa positiva è l'aspetto
mediatico. Insidie: è un episodio spot cioè ascolto la prima volta e poi faccio tutto da
solo e questo è controproducente. Altro svantaggio: in queste conferenze si ha libertà
di parola per cui il comune apre il fianco alle critiche.
2. Analisi dei dati socio-economici (PEST, SWOT, ecc): condurre analisi tipo queste
due e vediamo esempi concreti. PEST (guarda solo l'ambiente esterno e si sofferma
sulle variabili chiave che possono influenzare il contesto esterno) = political cioè
aspetti politici ovvero analisi delle modifiche che stanno intervenendo nella
legislazione tipo introduzione del federalismo; economics quindi studiare
l'evoluzione del mio contesto economico cioè le mie imprese come stanno andando;
social quindi aspetti che riguardano natalità, problemi migratori, anzianità;
124 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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tecnologici cioè l'affermazione di certe tecnologie può modificare l'erogazione dei
servizi. Questa analisi può essere condotta in modo statico cioè faccio una foto alla
situazione oppure in modo dinamico quindi facendo anche previsioni. Elementi
economici sono stati: PIL, disoccupazione, tassi d'interessi bancari. Hanno fatto
previsione, impatto, e minacce e opportunità.
SWOT: consente invece di analizzare sia il contesto interno che quello esterno
perché mi permette di vedere il mio punto di forza, i miei punti di debolezza e le
opportunità e minacce che invece fanno riferimento all'ambiente esterno. Sono
documenti che possono essere redatti in modo interno od esterno.
Punti di forza: passato glorioso, turismo culturale, città universitaria, saloni di esposizione, porto,
natalità stranieri, posizione geografica, realtà tecnologica in crescita.
Punti di debolezza: invecchiamento popolazione, traffico, aeroporto, infrastrutture, perdita posti di
lavoro, chiusura industrie, debito comunale, mancanza parcheggi.
Opportunità: ruolo ferroviario, trend turismo culturale, sviluppare porto, turismo, aeroporto,
immigrazione.
Minacce: fuga dei giovani che non trovano lavoro, perdita volume di affari del porto, aumento
importanza del porto di Savona, gestione dei rifiuti, microcriminalità.
LA CITTA' ACCESSIBILE: potenziamento infrastrutture e turismo, viabilità.
SOSTENIBILE: impianti eolici, investimenti nel fotovoltaico, recupero dei rifiuti.
Analisi scenario determina che cosa si dovrebbe fare
analisi condizioni operative derterminerà cosa si può fare.
Questi due elementi insieme mi danno il quadro di riferimento.
Poi si inseriscono i valori, le attese, le aspirazioni del soggetto politico (quindi essendo le pa enti
elettivi allora dipende dal politico che governa)
poi occorre anche tenere conto del patrimonio di esperienza e conoscenza dell'ente.
Infine tutto questo determina cosa si vuole fare.
4. formalizzazione scelte
125 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la legge mi chiede di presentare dei documenti. Il problema non è la carenza degli strumenti perché
ce ne sono anche troppi. Il problema è usarli bene. Vediamo ora quali sono questi documenti. In
cima abbiamo il programma elettorale che è un documento del cadidato e non dell'ente. Nel
momento in cui so il vincitore delle elezioni so che questo si porta dietro quei valori, ma questo è
documento del candidato e non dell'ente.
Programma di mandato o "linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da
realizzare".
Piago generale di sviluppo.
Analogie dei due documenti: l'orizzonte temporale. Entrambi hanno orizzante pari alla durata del
mandato elettorale quindi 5 anni. Altra caratteristica è che non esistono modelli o schemi
predefiniti, cioè il legislatore prevede che vengano redatti ma non ne definisce il contenuto, non
dice cosa deve esserci dentro a questi documenti, e non dà nemmeno dei modelli. Mentre con
riferimento al primo pur non dicendo i contenuti, il legislatore chiede che questo documento sia
presentato al primo consiglio comunale.
Relazione previsionale programmatica. Invece per questo il legislatore prevede i contenuti,
dà il contenuto minimale ed anche dei modelli.
Bilancio pluriennale. Documento classico finanziario. Questi due hanno durata almeno
triennale. Per questi due abbiamo schemi e modelli quindi vengono fatti da tutti gli enti.
Altri documenti settoriali (piano triennale dei lavori pubblici, progrograma triennale di
fabbisogno del personale, piano regolatore generale, piano del traffico, piano del
commercio).
Il problema non è che mancano gli strumenti ma usarli in modo aziendale e coordinarli tra di loro
cioè fare in modo che siano coerenti tra di loro.
LINEE PROGRAMMATICHE
documento di natura essenzialmente politica che
esplicita le linee strategiche della giunta per la durata del mandato (5 anni). Quindi sono un
documento programmatorio dove non troviamo riferimenti di tipo contabile, è una
rielaborazione del programma elettorale del candidato che ha vinto le elezioni. Il legislatore
non precisa il contenuto del suo documento nella sua struttura. Risente dell'impostazione che
il politico dà a questo documento quindi il politico gli dà la sua impronta. Dovrebbe essere il
risultato della concertazione tra la dirigenza del comune e la giunta. Spesso questo non
accade perché il politico lo fa fare ad un consulente esterno, per sfiducia verso la dirigenza
corrente in quanto magari è una dirigenza politica legata alla passata maggioranza.
Da presentare al consiglio entro il termine fissato dalla statuto. Quindi il sindaco e la giunta
lo presentano, si fa un verbale ma non c'è una votazione, è una semplice presentazione del
programma, in genere avviene alla prima seduta.
Da aggiornare e monitorare annualmente con la partecipazione del consiglio. Vengono poi
fatte male cioè non danno l'idea al cittadino di cosa sia stato fatto. Vedere esempio su
aulaweb non ci sono indicatori, sono solo discorsi. Così è comunque già fatto in modo
aziendale, in altri enti non si trova praticamente niente. Successivamente ci sarebbe dovuto
essere il monitoraggio come abbiamo visto: è un estratto descrittivo ed è molto pesante per
ogni obiettivo si dicono le cose che si sono fatte, non si pongono in evidenza i risultati
126 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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raggiunti. L'anno successivo non è stato presentato nulla. A dicembre di quest'anno è stato
invece presentato qualcosa: forma accattivante perché l'anno prossimo elezioni, è focalizzato
più sull'aggiornamento piuttosto che sul monitoraggio cioè vi dico cosa farò negli ultimi 12
mesi. Elenca le competenze dell'ente solamente. Quindi anche quando vengono costruite
bene, viene meno la fase del monitoraggio.
PIANO GENERALE DI SVILUPPO
è previsto nel testo unico. È previsto dal d. Lgs 170/2006 ma non si precisa niente di più. Sono
allora intervenuti in questo campo i principi contabili per gli enti locali.
Secondo il pcel n.1, evidenzia, per la durata di 5 anni, strategie, priorità ed obiettivi a m/l con
riguardo a: aggiunge anche che tutto questo deve essere fatto attraverso un opportuno confronto con
la dirigenza dell'ente come se tutto ciò non fosse fatto già nelle linee programmatiche quindi
sembrerebbe che il primo sia più politico secondo loro
organizzazione e funzionamento degli uffici: se vogliono fare riorganizzazione allora devono
dichiararlo. Ci si chiede ad esempio se la contabilità la tiene un ufficio centrale oppure i vari uffici
oppure gli acquisti li facciamo tutti insieme o decentriamo. Di solito si accentra e si decentra
ciclicamente.
Servizi pubblici da assicurare: non voglio più occuparmi dell'assistenza agli anziani ma lo dò ad un
altro ente. Oppure se voglio internalizzare come il caso dei centri sportivi.
Risorse finanziarie correnti ed acquisibili
investimenti e opere pubbliche da realizzare
considerando che il legislatore non prevede niente sul suo contenuto, non ci sono sanzioni, lo stesso
contenuto è in un altro documento. Allora perché qualcuno lo fa? Per creare relazioni, network con
gli stakeholder del proprio contesto di riferimento.
RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA
ha un contenuto minimale stabilito dal legislatore, contenuto che rispecchia molto la logica
aziendale, è un documento di pianificazione strategica attraverso cui gi organi politici svolgono la
loro funzione di indirizzo
è un documento attraverso il quale gli organi politici esercitano la loro funzione di indirizzo,
orientando la gestione per un numero di esercizi futuri pari a quelli del bilancio pluriennale. Di
solito è allegata al bilancio annuale di previsione. La scala è da 5 ai 2 da 3 anni e poi bilancio
annuale di previsione.
Definire i bisogni della collettività amministrata, attraverso l'analisi dello scenario di
riferimento. Quindi devo studiare l'ambito in cui mi trovo, poi devo individuare le risorse
disponibili
127 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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individuare le risorse disponibili: non solo dal punto di vista finanziario, ma anche umano,
patrimoniale e tecnologico
devo ora identificare:
o COSA l'amministrazione intende conseguire (obiettivi quali-quantitativi)
o IN CHE MODO (programmi e progetti; definizione priorità d'intervento)
o CON QUALI RISORSE
quindi devo fare tutte queste cose che non sono poche. Per evitare il solito incubo del libro dei sogni
devi dirmi anche con quali risorse. Io il progetto lo dò in mano a quell'amministratore che dovrà
fare questo con queste risorse. Nel momento in cui dò ad uno delle risorse da gestire ed un obiettivo
da raggiungere allora gli dò una responsabilità
CONTENUTI OBBLIGATORI
se abbiamo fatto tutto il percorso, a questo punto la formalizzazione è semplice. È formata da più
parti.
Nella prima parte troviamo:
"caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell'economia insediata e dei servizi
dell'ente, precisandone risorse umane, strumentali e tecnologiche". Quindi mi aspetto di trovare la
popolazione, la sua distribuzione tra i quartieri, i flussi migratori, il territorio tipo ho problemi legati
al porto oppure devo valorizzare certe zone, quali settori economici si trovano nel mio territorio, se
sono in declino. È una analisi dello scenario di riferimento e delle condizioni operative cioè è la
prima fase della pianificazione fatta in modo aziendale. Analisi scenario di riferimento e condizioni
operative.
La seconda parte è esclusivamente dedicata alle risorse finanziarie
"valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando
l'andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli". Quindi individuare le fonti evidenziandone
l'andamento storico e vedere i vincoli possibili. Questa non è altro che una analisi risorse finanziarie
quindi c'è una sezione ad hoc ed è una sezione molto dettagliata.
Terza parte:
Classificazione delle spese "per programmi e per eventuali progetti " con indicazione delle finalità
da perseguire, delle risorse umane e strumentali ad essi destinate e della spesa consolidata, di
sviluppo e di investimento prevista. Quindi classificazione per programmi (complesso di attività da
realizzare) e progetti che è un di cui del programma cioè il programma è formato da tanti progetti.
Ma non basta che mi dici le risorse che hai destinato a quel programma o progetto ma per ogni
progetto devi dirmi le finalità che vuoi raggiungere, il personale che gli vuoi dedicare e poi la spesa
consolidata che è quella parte delle spese correnti (relative ai ffs lavori, servizi, consulenze) e
ripetitiva cioè quella per continuare ad erogare la stessa quantità e qualità dei servizi. Quello che mi
128 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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serve per mantenere lo status quo è questo. Invece la spesa di sviluppo è la spesa corrente che ho in
programma di sostenere per migliorare la quantità e qualità dei servizi, per esempio assumo tre
nuovi dipendenti che mi provocherà un aumento del costo del personale e questo mi permetterà di
erogare più servizi oppure mi indebito e quindi dovrò pagare nuovi interessi passivi e li sostengo
per migliorare il mio servizio. È la componente maggiormente manovrabile nel senso che incido su
questa, non miglioro, mantengo quello che ho sempre fatto. La spesa di investimento sono invece le
spese in conto capitale quindi in ffr. Questa parte non è altro che la formalizzazione degli indirizzi
dell'organo politico in termini di programmi e progetti. A seconda delle risorse affidate ad un certo
programma o progetto capisco quanta importanza viene data a quel programma o progetto da
quell'organo politico.
TRADUZIONE IN CIFRE DEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE PREVISIONALE
PROGRAMMATICA
la relazione viene tradotta in cifre in un documento contabile che è il bilancio pluriennale che è un
classico esempio della contabilità finanziaria che.
Ha un contenuto finanziario di competenza: quindi le spese da impegnare e le entrate da
accertare
è scorrevole: cioè è a scorrimento
riveste carattere autorizzatorio: viene creato un vincolo sugli impegni di spesa anche degli
anni successivi, è una novità che è stata introdotta nel '95 per cercare di dare importanza a
questo documento. Non essendo prima autorizzatorio allora si faceva il primo anno e poi
con un tasso di inflazione si fanno i due anni successivi intanto l'anno prossimo lo
rifacciamo. Ora per dare più importanza a questo documento è stato introdotto questo
vincolo cioè una spesa la posso fare se c'è nel pluriennale, ovviamente posso modificarlo ma
non troppo.
Presenta la stessa struttura del bilancio annuale di previsione, ma la spesa è anche
classificata per programmi e progetti. Quindi ha questa ulteriore classificazione che crea un
link con la relazione previsionale programmatica e quindi anche con le linee
programmatiche.
Verifica la capacità di sostenere le spese di funzionamento e d'investimento programmate.
Si parla infatti di sistema di bilancio in quanto i documenti sono tutti collegati.
Dobbiamo ora predisporre i documenti di breve termine
ARTICOLAZIONE
principali vincoli in fasi di programmazione
lavoro di gruppo
bilancio annuale di previsione
129 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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la classificazione delle entrate e delle spese (vediamo anche come questa si presta molto alle
logiche aziendali)
l'ammortamento
piano esecutivo di gestione
la classificazione delle entrate e delle spese
gli indicatori di performance
i vincoli in parte sono costituiti dalle regole della contabilità finanziaria, in parte sono dovuti alla
finanza di trasferimento e alla destinazione vincolata, e poi ci sono vincoli imposti per limitare i
comportamenti dell'ap
PRINCIPALI VINCOLI IN FASE DI PROGRAMMAZIONE
pareggio finanziario
previsioni di entrata + avanzo di amministrazione esercizio precedente = previsioni di spesa
+ disavanzo di amministrazione esercizio precedente. È un metodo di competenza mista nel
senso che ho anche l'avanzo o disavanzo che mi rende sporca la competenza. Nell'ambito
dell'eell alla fine dell'esercizio si calcolano i risultati di sintesi il più importante dei quali è il
risultato di amministrazione, e l'avanzo o il disavanzo deve essere portato nel bilancio
successivo. Al 31.12.2010 il comune ha determinato avanzo di amministrazione allora il
bilancio di previsione del 2011 come prima voce delle entrate avrà l'avanzo dell'anno
precedente. Al contrario se ho un disavanzo, questo rappresenta la prima voce delle spese
del bilancio di previsione dell'esercizio successivo, quindi il totale delle entrate mi deve
coprire non solo le uscite dell'esercizio ma anche il disavanzo. Questo pareggio finanziario
comporta anche il divieto di disavanzo nel bilancio di previsione, cioè non può succedere
che nel bilancio annuale di previsione il totale delle entrate sia minore del totale delle spese,
questo a preventivo. Poi a rendiconto invece posso verificare un disavanzo. Sia l'avanzo che
il disavanzo sono valori presunti cioè non li ho ancora calcolati per cui..
equilibrio economico-finanziario o corrente. Si chiama economico-finanziario ma è molto
improprio in quanto siamo in una contabilità finanziaria. Cosa mi pone il legislatore?
TITOLO I (entrate tributarie) + TITOLO II (trasferimenti correnti da stato, regione..) +
TITOLO III (entrate extra-tributarie) >= TITOLO I (spese correnti) + quota capitale debiti
in estinzione (sono le spese per rimborso prestiti che sono un altro titolo della spesa, ma dice
di non considerare tutti i debiti ma considero solo mutui, prestiti obbligazionari e debiti
pluriennali). Cosa significa questo? Significa che il legislatore impone che l'ente locale sia
in grado di coprire le spese correnti e pagare i suoi debiti con le entrate correnti quindi con
ciò che ha annualmente a disposizione. Il legislatore vuole evitare che l'ente si indebiti per
pagare le spese correnti come ad esempio i salari al personale. Vuole che l'ente sia in grado
con le entrate correnti a far fronte alle spese correnti che deve sostenere. Quindi in linea di
massima le spese correnti e il rimborso prestiti non possono avere altra forma di
130 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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finanziamento che non siano le entrate correnti. Se si calcolasse questo, quasi nessuno
riuscirebbe a rispettare questo vincolo, allora sono state previste alcune eccezioni cioè
alcune entrate che non rientrano nei primi tre titoli si permette che possano essere comunque
sommate, sono alcune di quelle contenute nel titolo IV. Oneri di urbanizzazione detti anche
proventi per permessi da costruire sono per l'eell delle entrate che provengono da soggetti
privati e sono iscritte nel titolo IV perché sono entrate straordinarie e sono quelle risorse che
l'ente richiede quando un soggetto costruisce, chiede questi oneri perché quando ci sono
nuove costruzioni allora il comune dovrà pagare accesso alla luce, gas e quindi chiede una
contribuzione. Ed essendo spese una tantum dovrebbero finanziare spese che sono una
tantum e invece le ha messe quì fino ad un massimo del 75% questi oneri di urbanizzazione
possono essere utilizzati per raggiungere l'equilibrio corrente, in particolare però di questo
75% almeno il 25% deve essere utilizzato per finanziare la manutenzione del verde
pubblico, delle strade e del patrimonio comunale. Questo ha spinto molti comuni a
concedere molti concessioni da costruire.
Equilibrio tra entrate a destinazione vincolata e correlate spese (eccezione al principio
dell'unità). Ci sono alcune entrate vincolate cioè che devono essere destinate a particolari
spese. Alcuni esempi:
contributi regionali vincolati (mi dà contribuzione per sviluppare il turismo ad esempio),
sanzioni per violazione del codice della strada (le multe devono essere usate per spese legate
alla manutenzione delle strade o ad investimenti legati alla circolazione e al traffico),
concessioni cimiteriali(deve essere usato per lavori di manutenzione al cimitero), ecc (ce ne
sono molte altre).
Equilibrio tra entrate e spese:
o per anticipazioni di cassa (prestiti che chiedo al tesoriere quando ho bisogno di far
fronte a delle spese ed io rilevo l'entrata per anticipazione di cassa ma poi deve
subito prevedere l'uscita per lo stesso importo)
o finanziamenti a breve termine (durano qualche mese, in genere li chiedo alla cassa
studi e prestiti per fare studi di fattibilità)
o per concessione di crediti e anticipazioni (mentre nei primi due casi sono io che
chiedo a prestito delle risorse, nel terzo caso sono io che presto a terzi, in genere
succede nei comuni che hanno società partecipate, allora se io concedo prestiti allora
devo anche prevedere l'entrata per rimoborso crediti)
equilibrio tra entrate e spese da servizi per conto terzi
sono debiti e crediti che l'ente ha verso altri soggetti. Sono ad esempio le ritenute che si
applicano sul salario dei dipendenti. Oppure altro esempio sono i depositi cauzionali che non
sono neanche questi delle vere e proprie entrate dell'ente. Sono quindi voci con fireimenti ai
quali nascono debiti o crediti ma non sono effettivamente entrate o spese perché poi deve
girarle o riceverle poco dopo.
Obbligo di prevedere tra le spese un fondo di riserva. Il fondo di riserva è una voce di spesa
ed è una spesa che non darà mai luogo ad un impegno ma che invece serve nel momento in
cui le spese che io ho stanziato non sono più sufficienti, per esempio ho fatto stanziamento
per 1 ml di euro per manutenzione delle strade poi succede che esonda il torrente e dove
prendo le risorse? Attingo al fondo di riserva. Quindi il fondo non è destinato ad una spesa
particolare, ma vado a stornare questa voce e la giro su un'altra voce. In particolare il
legislatore prevede un minimo e un massimo per questo fondo di riserva: deve essere
maggiore del 0,3 % e minore del 2% del totale delle spese correnti inizialmente previste a
131 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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bilancio. Cioè il legislatore vuole che si crei questo fondo (l'inconveniente c'è sempre) però
impone anche un tetto massimo perché il legislatore per evitare una eccessiva
discrezionalità. In particolare il legislatore mi dice che il fondo deve essere usato o per
esigenze straordinarie oppure nel caso in cui gli stanziamenti di spesa corrente si rivelino
insufficienti. Il fondo di riserva è un esempio di quello che nella prassi è chiamato istituto di
flessibilità cioè dà flessibilità alla gestione, evita di dover passare di nuovo per il consiglio
comunale.
Ricorso all'anticipazione di tesoreria nei limiti dei 3/12 (ossia del 25%) delle entrate correnti
accertate nel penultimo anno precedente. Sono a novembre 2010, ho il rendiconto del 2009 e
quindi per stabilire l'anticipazione di tesoreria del 2011 uso il rendiconto del 2009.
ricorso all'indebitamento:
o ammesso solo per investimenti, salvo eccezioni di legge; è quindi un limite di
destinazione, non si può indebitare per assumere nuovo personale.
o La spesa annuale per gli ulteriori interessi, sommati a quelli di mutui, prestiti
obbligazionari, aperture di credito precedentemente contratti, non può superare: (ha
posto un tetto all'indebitamento, ma lo ha calcolato in modo strano, cioè un vincolo
legato alla sostenibilità dell'indebitamento cioè ha creato questo vincolo in quel
modo strano)
il 12% per il 2011
il 10% per il 2012
l'8% per il 2013
delle entrate correnti accertate (tit I, II, III) del rendiconto del penultimo anno
precedente a quello in cui viene prevista l'assunzione del debito (al netto di
eventuali contributi in conto interessi). C'è una tendenza a far diminuire
l'indebitamento. Questo ha un impatto forte anche perché i tassi si alzeranno.
Riduzione delle spese di personale (è uno di quei vincoli che cambia di anno in anno. Se
sono eell soggetti al patto di stabilità allora devono ridurre; quelli non soggetti non devono
superare la spesa che risulta dal rendiconto del 2004. inoltre sempre legati al personale ci
sono dei vincoli per il turnover, gli enti in cui la spesa per il personale supera il 40% delle
spese correnti non possono provvedere a nuove assunzioni. Poi ci sono tutta una serie di
regole sul turnover tipo che le nuove assunzioni devono essere nell'ordine di 1:5 cioè 5 che
se ne vanno, 1 che entra.
Divieti di sponsorizzazioni
blocco della possibilità di aumentare tributi, aliquote, addizionali ad eccezione della TARSU
quindi non solo mi riducono le spese ma non posso nemmeno aumentare le entrate. L'altra
eccezione possibile è l'imposta di scopo che è creata apposta dall'ente e viene usata per
realizzare un investimento specifico. Se non riesce nello scopo allora deve restituire ai
cittadini il tutto.
Patto di stabilità interno 2011-2013. ne abbiamo già parlato.
ESERCITAZIONE:
L'organo di revisione per prima cosa controlla il rispetto dei vincoli che abbiamo appena visto.
La pag 6 in fondo c'è errore: avanzo di amm 2010 presunto e disavanzo di amministrazione 2010
presunto. Anche il foglio successivo è 2009 e non 2008
132 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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1. 1.457.900.368 e coincidono
2. differenza parte corrente 22.298.199, differenza A – B = 74.788.199
3. indebitamento: occorreva sommare i primi 3 titoli che venivano dati = e si otteneva il 25%
che è la soglia massima possibile lecita.
55.000.000 e possiamo sostenere ulteriore spesa per interessi per 30.475.180 poi si prendeva
il tasso di interesse pari al 5,197% e quindi ci si può ulteriormente indebitare per 580 ml
circa.
LA PROGRAMMAZIONE DELL'EELL
(l'ente locale visto che deve erogare servizi efficaci ed efficienti allora deve passare dal medio lungo
al breve per porsi obiettivi. Deve redigere un programma annuale di programmazione e deve
mettere dei vincoli. Vediamo ora i due documenti di programmazione che deve redigere: il bilancio
annuale di previsione ed il piano esecutivo di gestione. Il bilancio annuale di previsione è un
documento politico cioè è approvato dal consiglio comunale ed è un documento sintetico. Il piano
esecutivo di gestione è equiparabile a quello che nello stato era il piano amministrativo gestionale,
ciò che lo rende simile è il fatto che viene approvato dalla giunta quindi non passa attraverso il
consiglio ed è molto più analitico del bilancio annuale di previsione. Il bilancio annuale è un
documento di contabilità finanziaria di sola competenza cioè prevede le entrate da accertare e le
spese da impegnare non fa previsioni di cassa, cosa che invece fa il bilancio dello stato, ancora a
differenza del bilancio dello stato abbiamo l'avanzo o disavanzo di amministrazione che viene
messo nella prima voce delle entrate o delle uscite.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE
abbiamo questi tre aggregati: titoli, categorie, risorse. Manca il capitolo perché non si trova nel
bilancio annuale di previsione ma lo troveremo nel peg. I titoli indicano la fonte di provenienza
delle entrate. Le categorie rappresentano invece la tipologia di entrata quindi vanno più nel
dettaglio. Titoli e categorie sono definite dal legislatore ed identiche per tutti gli EELL. Le risorse
invece che rappresentano un ulteriore dettaglio delle categorie e sono la specifica individuazione
dell'entrata sono definite autonomamente da ciascun Ente. Il titolo VI viene direttamente dettagliato
in capitoli. Per legge il bilancio annuale di previsione dovrebbe essere approvato entro il 31.12 ma
poi il governo ha sempre concesso delle proroghe e più ci si allontana dal 31.12 e più le previsioni
sono in realtà definitive.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE
sono state introdotte delle novità rispetto alle altre amministrazioni pubbliche. Sono divise in: titoli,
funzioni, servizi, interventi. I titoli sono una classificazione per natura e rappresentano i principali
aggregati economici. Le funzioni sono una classificazione della spesa per destinazione ed hanno lo
scopo di individuare il cosa fare, ovvero sono un aggregato della spesa in relazione all'attività
istituzionale che l'ente deve svolgere, consente di capire quante risorse l'eell destina nei servizi del
turismo, quanto dedica all'istruzione pubblica, consente di vedere come l'eell articola le sue risorse
133 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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in relazione alla sua attività istituzionale. Attività dell'ente è sia l'attività effettivamente svolta. Poi
abbiamo i servizi ed è una classificazione di nuovo per destinazione ed è un aggregato molto
importante perché consente di responsabilizzare in merito all'assegnazione delle risorse. Il servizio
individua persone e mezzi che svolgono un'attività di cui è fatto obbligo di dimostrare i risultati. È
una unità organizzativa che svolge un'attività di cui bisogna dimostrare i risultati, quindi dovrebbero
essere le singole unità organizzative di cui la struttura si compone. Cioè si fa riferimento a persone e
mezzi. Le persone per svolgere attività della propria unità organizzativa hanno a disposizione dei
mezzi cioè servizio piscine comunali che deve comprendere tutte le persone che svolgono attività di
gestione delle piscine comunali e che per lavorare hanno bisogno di risorse anche di carattere
finanziario e quindi si leggono nel bilancio di previsione. A capo di queste unità c'è un soggetto che
è il responsabile e risponde dei risultati raggiunti e quindi si inizia a parlare di responsabilità di
risultati. Allora il servizio può essere considerato quale centro di responsabilità. Che è una unità
organizzativa con a capo un responsabile che deve svolgere una attività di cui il responsabile deve
rendere conto. Infine abbiamo poi l'aggregato elementare che è l'intervento che è una classificaizone
per natura ed individua quelli che sono i fattori produttivi. Con riferimento agli interventi ci sono 3
voci particolari su cui soffermiamo l'attenzione. Ammortamenti, fondi svalutazione crediti, fondi di
riserva.
AMMORTAMENTO
è presente nel bilancio dello stato ma è solo per memoria ed era sia tra le entrate che tra le uscite.
L'ammortamento dell'ente locale costituisce uno degli interventi di spesa corrente nell'ambito di
ogni servizio. Cioè abbiamo spesa corrente e questo aggregato è diviso in funzione delle attività
istituzionali dell'ente e nell'ambito di ciascuna attività è suddivisa la spesa in riferimento a ciascun
centro di responsabilità. Sono previsti i vari stanziamenti e anche uno per l'ammortamento. Ma
perché si dovrebbero dare delle risorse monetarie per l'ammortamento quando questo non provoca
nessuna uscita? L'ammortamento non può dare luogo ad un impegno di spesa, cioè non posso
spendere per l'ammortamento quindi al 31.12 ci sarà un'economia di spesa cioè uno stanziamento
che non ha mai dato luogo ad un impegno. E questo significa che per il principio del pareggio di
bilancio si formerà un avanzo di amministrazione. Qual'è lo scopo? Lo scopo del legislatore era
quello di spingere l'ente a trattenere parte del flusso delle entrate per essere in grado alla fine della
vita utile del bene di poterlo riacquistare. Questa era l'impostazione originaria, poi il legislatore ha
detto che non permetteva di stanziare tutto l'ammortamento ma almeno il 30% quindi alla fine avrei
dovuto richiedere risorse per integrare. Poi questo obbligo è venuto meno infatti oggi si prevede
solo la facoltà e non l'obbligo di prevedere lo stanziamento, questo perché gli eell non volevano
questo tipo di cosa perché significava destinare una parte delle risorse non a servizio del cittadino.
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
il fondo svalutazione crediti rappresenta anche in questo caso un intervento di spesa corrente.
Costituisce un intervento di spesa corrente presenti in un solo servizio. Quindi l'ammortamento c'è
per ogni servizio e per ogni funzione, mentre quì abbiamo un'unica voce. Si tratta di risorse
stanziate per far fronte ad un eventuale mancato incasso, parziale o totale, di un credito dell'ente.
Con riferimento al fondo non esistono regole specifiche sull'entità dello stanziamento quindi
teoricamente può essere anche pari a 0. inoltre il fondo svalutazione crediti non può dar luogo ad
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impegni e quindi al 31.12 si formerà un'economia di spesa che affluirà all'avanzo di
amministrazione.
E fondo di riserva, sono tre voci particolari che troviamo negli eell.
PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE – PEG
altra novità è l'introduzione di questo piano.
È obbligatorio per i comuni con popolazione > 15.000 abitanti. Di fatto però anche i più piccoli lo
costruiscono proprio perché questo peg è un documento dall'impronta tipicamente economico-
aziendale e che serve a responsabilizzare il personale dell'ente. Questa è la definizione che ne sà il
legislatore "sulla base del bilancio annuale di previsione deliberato dal Consiglio, l'organo esecutivo
(cioè la giunta) definisce, prima dell'inizio dell'esercizio, il PEG, determinando gli obiettivi di
gestione ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi". Si
capisce innanzitutto che ha durata annuale, che è un documento previsionale, che è cpmparabile al
bilancio amministrativo dello stato perché se ne occupa l'organo esecutivo, e devo leggere gli
obiettivi, i responsabili e le dotazioni. Quindi non basta che dò degli obiettivi ma devo anche
associarli a dei responsabili, quindi è molto simile al budget quindi ha un impronta molto aziendale.
Unica cosa che richiama il modello burocratico formale è la prima riga ma in realtà prima faccio il
piano esecutivo di gestione e poi si fa il bilancio annuale di previsione.
Quindi quale funzione ha nell'ambito dell'eell il peg? Svolge due funzioni: autorizzazione e limite
all'autonomia dirigenziale cioè la parte contabile del peg vincola il dirigente a cui sono state
assegnate delle risorse ad utilizzarle per delle cose che nel peg è prevista cioè questi 100.000 euro
che ti dò sono divise, il peg rappresenta un documento attraverso il quale la giunta vincola i
dirigenti nel loro quotidiano operare. L'altra funzione del peg è quella di strumento di
programmazione e controllo ovvero di strumento guida alla gestione e quindi consente di operare un
controllo di gestione in itinere e a consuntivo. Da queste due funzioni derivano le due divisione in
cui è suddiviso il peg. La prima parte è di tipo contabile cioè un volume non è altro che un dettaglio
delle voci del bilancio annuale di previsione, ne rappresenta lo sviluppo. In effetti nel peg nella
parte contabile le risorse e gli interventi si sviluppano in capitoli (ed eventualmente in articoli).
Inoltre i servizi si sviluppano in centri di costo (o più propriamente in centri di spesa). Quindi nel
peg nella parte contabili devi esplodere le voci ed inoltre i servizi li puoi suddividere in più centri di
costo.
PEG
il bilancio annuale è un documento contabile (abbiamo entrate e spese di competenza), mentre il
PEG non è solo contabile, nella prima parte è contabile ma nella seconda ha contenuto non
contabile. Altra differenza è riguardo all'organo che lo approva e ai destinatari e anche riguardo a
finalità (bilancio ha funzione di autorizzazione e vincolo nei confronti della dirigenza, mentre il
PEG ha anche funzione di programmazione e controllo). Inoltre se ci soffermiamo sulla parte
contabile sappiamo che questa è un dettaglio rispetto al bilancio annuale di previsione (si sviluppa
135 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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ancora in capitoli e articoli). Inoltre i servizi si sviluppano in centri di costo (meglio dire centri di
spesa perché il concetto di costo è assente nelle ap). I servizi sono collegati a centri di responsabilità
che spesso non rispetta la vera mappa dei centri di responsabilità quindi il centro di costo consente
di collegare..
come creo un collegamento tra le due colonne all'estremo? Io imputo ai vari servizi, poi li sviluppo
nei centri di costo e poi aggrego i centri di costo in modo diverso e relativi ai centri di
responsabilità. Così ho la struttura per attivare il controllo di gestione. I servizi sono rigidi e previsti
dal legislatore mentre questa devo adattarla a quella della singola realtà.
Il PEG presenta anche una parte di tipo non contabile che evidenzia in termini espliciti e diretti il
legame tra
OBIETTIVI DI GESTIONE (ciò che io come ente voglio conseguire in un anno)
RISORSE (finanziarie, umane, strumentali)
RESPONSABILITA' GESTIONALI (di spesa e/o utilizzo risorse, di risultato).
Queste tre cose sono legate da delle frecce. Io ho obiettivi poi li attribuisco a dei centri e gli dò delle
risorse. Se costruito in modo corretto questo strumento mi consente di programmare la mia attività
ma anche mi dà gli strumenti per monitorarla in itinere e quindi fare il controllo di gestione. È
quindi uno strumento di programmazione e controllo. Il peg è quindi assimilabile a quello che nelle
imprese è il budget operativo.
RESPONSABILITA' GESTIONALI DI SPESA E/O UTILIZZO DI RISORSE
quella di spesa: relativa ai corretti adempimenti connessi alle fasi giuridico amministrative della
spesa. Quindi significa che è responsabile delle 4 fasi della spesa quindi deve fare in modo che dal
punto di vista formale ci siano tutti i requisiti perché le fasi possano svolgersi. Invece utilizzo delle
risorse: relativa all'efficiente utilizzo delle risorse. Nel caso del fattore personale: nel comune
abbiamo 1 ufficio del personale che si occupa dei pagamenti, mentre dell'utilizzo del personale se
ne occupa ogni ap. Quindi non sempre queste due responsabilità coincidono. Ma allora nel peg cosa
privilegio? L'aspetto amministrativo o quello gestionale? Nel peg si distingue quello che è il centro
acquisitore da quello che è il centro utilizzatore dei fattori produttivi, per fare in modo che non ci
siano ambiguità nel documento.
RESPONSABILITA' GESTIONALI DI RISULTATO
comportano la costruzione di indicatori di performance, quali quelli di (indicatori che siano in grado
di darmi un obiettivo di risultato e mi permetta poi di seguirli):
attività: sono quelli più diffusi in quanto sono i più semplici da costruire. Sono espressione
dei servizi erogati. Sulla base di cosa mi puoi dire che quest'anno hai lavorato di più o di
136 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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meno? Tipo numero iscritti all'asilo, numero dei punti luce delle strade comunali, numero
utenti biblioteca comunale, numero anziani partecipanti alla gita sociale.
Efficacia: rispondenza dell'attività svolta e dei risultati conseguiti agli obiettivi prefigurati e,
più in generale, ai fini istituzionali. È una definizione molto generale e astratta. Per avere un
indicatore dobbiamo scendere più nel concreto. Allora si parla di efficacia interna o
gestionale o aziendale che è la capacità di conseguire gli obiettivi programmati in termini di
qualità e quantità. Quantitativi è quella che misura la diffusione della soddisfazione del
bisogno (mi arrivano 1000 domande di bisogno di asili nido e vedo quante ne riesco a
soddisfare). Qualitativa misura il gradimento della collettività (bisogna fare riferimento alle
dimensioni della qualità che sono 3. primo: operativo cioè la sua capacità dal punto di vista
operativo se soddisfa il bisogno (i laureati trovano poi lavoro?, gli atti che il comune emana
nei confronti del cittadino sono giusti alla prima?), altra dimensione è il tempo (quanta coda
faccio al comune quindi prima di avere il servizio oppure anche il tempo di esecuzione cioè
quanto ci mette a riparare il lampione?), altro aspetto è orientamento intersoggettivo cioè la
qualità percepita dall'utente (necessita di sondaggi quindi è molto costoso). Quindi per
costruire un indicatore di qualità posso ricorrere a questi tre concetti. Sennò abbiamo
l'efficacia esterna o sociale: capacità di soddisfare le attese della collettività (verifica
dell'impatto). Rappresenta quindi la capacità di creare un servizio che sia in grado
effettivamente di rispondere alle esigenze della collettività (il comune con le sue politiche
economiche è riuscito ad aiutare la crescita?). Altro tipo di efficacia è quella politico-
istituzionale: capacità del soggetto economico di interpretare i valori della collettività e di
indirizzare l'amministrazione pubblica verso il loro conseguimento (la maggioranza politica
al potere si è concentrata sui bisogni giusti oppure la collettività aveva altri bisogni?).
Spesa: possono essere genericamente di due tipi. Vengono costruiti allo scopo di monitorarli
nel corso del tempo. Uno di questi è il grado di realizzazione delle previsioni definitive.
Cioè significa vedere quanto le mie previsioni sono andate vicine alla prima fase dell'entrata
e della spesa. Quindi confronto gli accertamenti con le previsioni definitive ma anche
confronto gli impegni con le previsioni definitive. Oppure anche il grado di realizzazione
delle entrate e delle spese quindi confronto le riscossioni con gli accertamenti e i pagamenti
con gli impegni.
efficienza: rappresentano la capacità di combinare i fattori produttivi nel modo più razionale
significa ottimizzare il rapporto input/output. In questo contesto significa fare il rapporto tra
risorse utilizzate e prestazioni erogate o utenti servizi. Di parla quindi di efficienza tecnica
nel momento in cui si considerano le quantità fisiche delle risorse utilizzate ed i volumi dele
prestazioni erogate. L'alternativa è individuare un indicatore di efficienza economica in cui
si considerano le quantità monetarie delle risorse utilizzate (per unità di servizio prodotto o
per caso trattato). Ma io ho spese e quasi mai le entrate, non ho costi e ricavi.
CASO 1. CULTURALE:
obiettivo 1:
attività: numero di eventi culturali organizzati, numero biglietti venduti.
Efficacia interna quantitativa: prenotazione posti rispetto ai posti disponibili.
Efficacia interna qualitativa operativa: numero di abbonamenti sottoscritti.
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efficacia interna qualitativa tempo: tempo di attesa per prenotare un posto.
efficacia interna qualitativa intersoggettiva: sondaggi sul gradimento della tipologia degli spettacoli.
Efficacia esterna: andamento dei biglietti venduti dopo la prima
efficacia politico-istituzionale:
REPORTING
è quella parte del sistema informativo che permette di mettere a disposizione dei responsabili, e gli
dò le informazioni per poter prendere le decisioni opportune per raggiungere gli obiettivi quindi il
reporting non è altro che frutto di una elaborazione di dati indirizzata ai responsabili specifici per
fare in modo che questi responsabili abbiano le informazioni rilevanti per l'attività che svolgono e
che gli permettono di indirizzare la gestione verso il raggiungimento degli obiettivi. Quindi un buon
reporting si basa sul dargli solo le informazioni rilevanti quindi non un fiume di informazioni,
inoltre se mi rivolgo al responsabile dell'ufficio tecnico gli dò informazioni più di dettaglio mentre
se mi riferisco a dirigente alto dò informazioni più generiche. Ma mentre il bilancio di previsione ha
un corrispettivo con i dati ex post, il peg non ha un documento a consuntivo.
TIPOLOGIE DI REPORT
secondo il periodo di tempo di riferimento possiamo avere report prospettici, concomitanti (sono
quelli che si fanno in itinere per vedere se stiamo andando verso il raggiungimento dell'obiettivo),
consuntivi (servono per rendere conto dell'attività svolta a fine anno).
Secondo le finalità possiamo avere report valutativi (quindi voglio valutare la prestazione del
responsabile), informativa (ci sono anche indicatori di contesto)
secondo i destinatari possiamo avere report interni (allora il report può essere più di dettaglio e
tecnico), esterni (il report è più generico).
Non esiste un unico report ma ne esistono diversi a seconda di tempistica, finalità e destinatari.
IL REPORTING
comporta la costruzione di indicatori
di attività
di efficienza
di efficacia
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interna
esterna
politico-istituzionale
di bilancio
finanziari
economici
patrimoniali
I DOCUMENTI CONSUNTIVI DELL'ENTE LOCALE
RENDICONTO DELLA GESTIONE
è un documento che viene redatto a consuntivo, viene redatto dal consiglio comunale che è lo stesso
organo che ha emanato il bilancio annuale di previsione. Agli enti locali è apportato un termine
deliberato dall'organo consiliare entro il 30 aprile dell'anno successivo (tradizionalmente il
termine era il 30 giugno)
comprende
o conto del bilancio (è il rendiconto finanziario, è il documento che rappresenta i valori
a consuntivo del bilancio annuale di previsione ma i conti sono presentati a
consuntivo. La particolarità degli enti locali è che ha la stessa struttura del
documento più sintetico che è il bilancio annuale di previsione, mentre non esiste un
documento a consuntivo che abbia la stessa struttura del peg)
o conto economico e il collegato prospetto di conciliazione (il conto economico è la
grande innovazione del 95 in quanto è molto simile a quello delle imprese. Il
problema che si poneva era come costruire un ce se durante l'esercizio si tiene una
contabilità finanziaria? Si fa grazie al prospetto di conciliazione che ha lo scopo di
supportare la costruzione del ce anche in assenza di una contabilità economico-
patrimoniale)
o conto del patrimonio (rappresenta il patrimonio dell'ente quindi attività, passività e
netto. In realtà questo documento non dovrebbe essere una novità nelle ap. Ma in
realtà nella maggior parte dei casi non veniva redatto oppure aveva scarsa
comunicabilità perché gli inventari non erano aggiornati)
CONTO DEL BILANCIO
unico vero documento di sintesi, evidenzia i risultati di gestione (in particolare evidenzia in modo
analitico cioè per ogni voce elementare del bilancio di previsione gli impegni e gli accertamenti che
si sono avuti durante l'esercizio, i pagamenti e le riscossioni, i residui attivi e passivi e prima di
questi deve verificare che esistano tutti i presupposti dei residui attivi e passivi cioè devono essere
139 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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veri debiti e crediti quindi se ho un'entrata che non è ancora stata riscossa deve prima verificare che
ci siano tutti i requisiti del credito cioè soggetto, motivo, somma, scadenza. L'altra voce che deve
emergere è economie e diseconomie.
In termini complessivi invece vengono costruiti dei risultati:
equilibrio economico-finanziario
equilibrio finale
risultato di amministrazione
risultato di gestione
fondi vincolati sono in genere derivanti da trasferimenti che sono fatte da altre ap verso il comune
per spese specifiche che non ho ancora effettuato, quindi è vero che ho un avanzo di
amministrazione ma non ho ancora provveduto a spenderli e in alcuni casi neppure a fare un
impegno. Quindi ho in effetti dei residui ma sono vincolati ad una certa spesa. La voce fondi per
finanziamenti in conto capitale deriva dal fatto che ho avuto un'entrata però l'ammontare di
investimento è inferiore al.. quindi l'avanzo libero e che posso usare come voglio è quello che si
chiama fondo non vincolato.
Invece quando si parla di risultato di gestione dell'ente locale è solo il risultato di amministrazione
che si è formato nel periodo e che non considera la gestione residui. Quindi non ha un gran
significato, fa riferimento solo alla gestione di competenza.
CONTO DEL PATRIMONIO
rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza del patrimonio al
termine dell'esercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto
alla consistenza iniziale (quindi intende dare una rappresentazione del patrimonio dell'ente
quindi attività, passività e netto. Ma non solo, vuole anche l'anno precedente e le variazioni.
Il primo problema che si pone nel momento in cui si costruisce il conto del patrimonio è
darne una definizione. Ma ne dà una definizione che è la seguente:)
o Complesso di beni e rapporti giuridici attivi e passivi
o suscettibili di valutazione
o attraverso la cui rappresentazione contabile e il relativo risultato differenziale
o è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale
(non è facile fare la valutazione del colosseo oppure degli archivi storici della Berio. Quale è il
criterio che il legislatore ha individuato? Il costo)
il costo rappresenta il criterio base per la valutazione degli elementi attivi del patrimonio dell'ente
(se acquistati dopo il 1995, data in cui è stata approvata la legge di contabilità degli enti locali.
Quelli precedenti sono stati valutati sulla base di diversi criteri, in particolare i terreni e i fabbricati
già esistenti sono stati valutati secondo i valori catastali in quanto sarebbe costato troppo far fare
140 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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una valutazione. Con riferimento invece ai beni demaniali il criterio è stato l'ammontare del debito
residuo che l'ente locale aveva eventualmente contratto per l'acquisto di questo bene. Cioè se l'ente
non aveva assunto nessun debito perché da sempre erano suoi allora il bene demaniale vale zero,
quando invece l'ente assume un debito per acquistare un bene demaniale? Di solito sono oggetti di
scambio tra le ap quindi delle volte si è previsto il passaggio tramite risorse finanziarie, e se non
aveva le risorse allora ha scritto il debito e il valore dell'attivo viene aumentato dell'importo del
debito e quindi il netto non cambia)
variazioni da altre cause: sono variazioni extracontabili, sono importanti per la costruzione dello
conto del patrimonio. variazioni di ciascun elemento patrimoniale non rilevate in contabilità
finanziaria.
Variazioni da conto finanziario: variazioni di ciascun elemento patrimoniale per effetto della
gestione finanziaria.
PATRIMONIO NETTO: dovrebbe essere l'attivo meno il passivo.
CONTO ECONOMICO
forma scalare
indica, in modo analitico, i componenti positivi e negativi dell'attività dell'ente secondo
principi di competenza economica
comprende
o "accertamenti e impegni del conto del bilancio, rettificati al fine di costituire la
dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla gestione di competenza"
o insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione dei residui
o elementi economici non rilevati nel conto del bilancio (si vuole che il ce contenga un
pò quello che c'è in quello delle imprese. Quindi le intenzioni del legislatore voleva
che fossero riportati valori economici di competenza dell'esercizio. Allora ha detto di
prendere gli accertamenti e impegni e li rettifichiamo con certe rettifiche e così li
trasformiamo in ricavi di competenza e in costi di competenza. Ma siccome ci sono
anche i residui allora dice che tipo ho residuo attivo ma poi verifico che il credito
non sussiste più allora nella contabilità finanziaria non rilevo nulla perché non scrivo
valori economici invece devo metterla. Il terzo punto è tipo una plusvalenza
derivante da una alienazione. Quindi non viene creato come documento di sintesi
della contabilità. Nelle ap invece il ce è di derivazione finanziaria. Ma nel valore
della produzione che cosa ci scrivo? Per trovare i ricavi parto dagli accertamenti
infatti sono proprio i titoli delle entrate le prime voci. Quindi il risultato economico
non può essere interpretato nello stesso modo che interpreto il risultato economico
dell'impresa. In questo caso invece nel valore della produzione non ho l'espressione
dell'utilità che i cittadini hanno dato ai nostri servizi. Quindi il ce a cosa serve se
intanto deriva da valori convenzionali? Si dice che serve per richiamare l'attenzione
dell'ente sui costi. E quindi anche la possibilità di capire l'efficienza)
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per costruire il ce dobbiamo usare il prospetto di conciliazione che permette il passagio dai valori
del conto del bilancio ai valori del conto economico. È il documento compilando il quale si
correggono gli impegni e le altre per arrivare alla contabilità economico-patrimoniale.
Nella parte descrittiva si riportano le voci del conto del bilancio e si riportano gli accertamenti
finanziari di competenza. Poi in relazione alle operazioni che si sono realizzate durante l'anno, a
partire dai valori del conto del bilancio si fanno delle rettifiche. Quelle che il legislatore suggerisce
sono i ratei ed i risconti. Le lettere che vediamo fanno riferimento alle voci in cui ..
l'ente locale stipula, in data 1.11 un contratto di assicurazione contro rischi incendi della durata di 3
mesi, il contratto pagamento anticipato di 3000.
al 31.12 si forma quindi un risconto. Allora nel prospetto di conciliazione nella parte della
descrizione siamo nelle spese correnti e nelle prestazioni di servizi e quindi ho impegno di 3000 di
competenza. Allora rilevo un risconto attivo di 1000 e nel ce riporto 2000 mentre nello sp ho 1000
di risconti attivi.
Quindi con riferimento alle varie operazioni il prospetto mi consente di fare scritture di rettifica.
INDICI DI BILANCIO
mirano ad osservare determinati aspetti della gestione per cogliere quegli "elementi di
sintesi" necessari ad una valutazione prospettica e/o a consuntivo della gestione
presuppongono la rielaborazione e l'interpretazione dei dati del bilancio di previsione e/o
rendiconto
la loro attendibilità dipende dall'affidabilità dei dati del bilancio di previsione e/o
rendiconto.
LIMITI
si riferiscono in genere al breve termine
presentano solo un significato segnaletico (non mi dà la soluzione al problema, mi segnala la
criticità e poi devo capire cosa c'è sotto. Stessi indicatori in enti diversi sono determinati da
cose diverse)
presuppongo la costanza di applicazione, nel tempo e nello spazio, di principi contabili per
la redazione dei documenti contabili.
GLI INDICI FINANZIARI
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Si tratta principalmente di:
indici di composizione delle entrate e delle spese: evidenziano l'incidenza delle varie
componenti di entrata e di spesa sul totale generale o su parziali giudicati significativi.
Indici di correlazione tra entrate e spese: al fine di acquisire informazioni non
immediatamente percepibili dal bilancio
indici di gestione del bilancio: per conoscere la misura in cui entrate e spese stanziate hanno
avuto effettiva realizzazione
Gli indici finanziari
Si tratta principalmente di
Indici di composizione delle entrate e delle spese: evidenziano l’incidenza delle varie
componenti di entrata e di spesa sul totale generale o su parziali giudicati significativi
Indici di correlazione tra entrate e spese: al fine di acquisire informazioni non
immediatamente percepibili dal bilancio
Indici di gestione del bilancio: per conoscere
INDICI DI COMPOSIZIONE ANALISI PER TITOLI DELL’ENTRATA
Indice di autonomia finanziaria: entrate tri. Questo indica la percentuale di entrte che l’ente locale
riesce ad avere senza dover ricorrere a trasferimenti e indebitamento. Da quando è stata abolita l’ICI
sulla prima casa molto comuni hanno ridotto molto questo indice ma è stato sostituito da
trasferimenti.
Indice di autonomia impositiva o tributaria: così si capisce se un ente ha una elevata pressione
fiscale piuttosto che invece un ente che punta ad aumentare le tariffe sui singoli servizi (indice di
autonomia tariffaria).
Speculare rispetto a questi indicatori è l’indice di dipendenza finanziaria, se ho alto questo allora
dipendo da quello che decide l’organo centrale a Roma. Per cui se lo stato decide di voler ridurre
dei trasfermenti allora se lo prende in quel posto.
INDICI DI COMPOSIZIONE – SPESA
Quante risorse sono usate per il funzionamento, quanto per investimenti, quanto per il rimborso dei
prestiti.
Relativamente a ciascun titolo:
analisi per FUNZIONE: funzione rilevante/titolo (cultura, sport)
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analisi per SERVIZIO: servizio rilevante/funzione (asili nido/istruzione)
servizio rilevante/titolo
questi tre compongono l’analisi funzionale
analisi per INTERVENTO: intervento rilevante/titolo (personale/spesa corrente)
questa è analisi per natura.
INDICI DI CORRELAZIONE TRA ENTRATE E SPESE
Mettono in correlazione voci in entrata e voci di spesa.
Per evidenziare in quale misura le entrate coprono le spese correnti (questo mi dice se e in
quale misura le mie entrate correnti sono definite spese correnti nonché la quota di rimborso
mutui che comunque devo corrispondere in quell’anno)
Per approfondire l’esame della spesa avente carattere di rigidità (queste spese mi stringono i
margini con cui posso avere un pò di discrezionalità. Fra queste ci sono il personale, nel
breve termine è un dato che non riesco a cambiare. Legate a mutui, prestiti obbligazionari e
altri, invece i debiti verso fornitori sono dilazionabili)
Per esaminare le modalità di finanziamento degli investimenti (così si capisce da dove
proviene il finanziamento delle spese per investimenti)
INDICI DI GESTIONE DEL BILANCIO
Mettono a confronto le risultanze del rendiconto con i dati del bilancio di previsione o
dell’assestato. Esempi possono essere:
Grado di attendibilità delle previsioni iniziali (così vedo a vedere quanto ho azzeccato le
entrate e quello delle spese. Previsioni iniziali entrate/previsioni definitive entrate, previsioni
iniziali spesa/previsioni definitive spesa)
Grado di realizzazione delle previsioni definitive (quante entrate stanziate sono state
accertate e quante spese stanziate sono state impegnate. Quindi se effettivamente ciò che ho
previsto si è poi realizzato)
Grado di realizzazione delle entrate e delle spese (riscossioni/accertamenti e
pagamenti/impegni. Dovrebbero essere alti. Dico che ho speso, non so se ho speso bene)
INDICI PATRIMONIALI
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Si tratta dei tradizionali indici che permettono l’analisi della struttura finanziaria e
patrimoniale, quali gli indici di composizione, il margine di struttura, il capitale circolante
netto, il margine di tesoreria..
Risentono dei limiti connessi alla redazione del conto del patrimonio (ovvimanete le
conclusioni che ri traggono dallo studio di questi indici dipendono dal modo in cui ho
redatto il conto del patrimonio. Posso usare tutti gli indicatori delle imprese)
INDICI ECONOMICI
(anche negli eell abbiamo un conto economico simile a quello delle imprese e quindi si possono
costruire gli indici che sono propri delle imprese. Prima il preambolo era simile a questo
Risentono dei limiti connessi alla redazione del conto economico e, quindi, devono essere
correttamente interpretati (nel valore abbiamo le risorse che l’ente ha a disposizione per dare
vita alla produzione quindi calcolare il ROI o il ROE allora non ha il senso che ha
nell’impresa, per questo gli indicatori che possono avere un senso sono quelli di
composizione, al più si possono fare dei confronti temporali)
GLI INDICATORI E PARAMETRI OBBLIGATORI PER GLI ENTI LOCALI
(sono di due categorie)
viene richiesta la redazione di tabelle di:
Parametri di deficitarietà strutturale
o Sono utilizzati per individuare quegli enti che sono da considerare in condizioni
strutturalmente deficitaria (lo stato non vuole trovarsi degli enti con conti fuori
controllo allora richiede la costruzione di questi indicatori e se questi fanno emergere
situazione difficile allora lo stato interviene prima che sia impossibile)
o Per ognuno dei parametri previsti esiste un limite di riferimento (sono 10)
o Un ente è considerato in situazione strutturalmente deficitaria se almeno la metà dei
parametri eccedono il limite di riferimento (l’ente deve scrivere sì o no cioè se ha
sforato o no il vincolo. Se sì allora siamo deficitari e quindi si hanno modifiche delle
tariffe cioè sono obbligati ad aumentare le tariffe oppure spesso non si concedono le
assunzioni. Questo evidenzia un’ottica molto centralistica dello stato, lo stato impone
dei correttivi perchè sa che non riuscirà a porli in essere autonomamente)
o Indicatori finanziari ed economici generali
o Indicatori dell’entrata
o Parametri di “efficacia ed efficienza”
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Non sono in realtà così ma spesso sono spese per abitante di un certo
servizio, oppure la spesa per addetto. Non sono in rapporto ad efficacia ed
efficienza.
LE AZIENDE DELLA SANITA’ PUBBLICA
(hanno scelto le aziende sanitarie perché sono le ap che assorbono le maggiori risorse. Nel nostro
paese l’ap a cui fa capo la sanità è la regione e circa il 70% delle risorse sono date alla sanità ed è
un settore sensibile dal punto di visto dell’utenza. Sono le uniche ap in cui c’è contabilità
economico-patrimoniale. Per legge le aziende della sanità pubblica tengono contabilità economico
patrimoniale)
CARATTERISTICHE
Erogano servizi a domanda individuale e a domanda collettiva per garantire i servizi
essenziali di assistenza LEA(è un bisogno garantito dalla costituzione. A domanda
individuale cioè il cittadino che va in ospedale, oppure i controlli sull’acqua sono a domanda
collettiva. LEA = È quel livello minimo di servizi che lo stato garantisce su tutto il territorio
nazionale. Quali sono questi serivizi?)
o Prevenzione collettiva e sanità pubblica (tutela dell’ambiente o campagne di
vaccinazione, medicina veterinaria, prevenzione contro gli infortuni sul lavoro
quindi tutta la branca della medicina preventiva)
o Assistenza distrettuale (attività di diagnostica, il medico di famiglia, la farmaceutica,
attività di consultorio delle ASL)
o Assistenza ospedaliera (ospedali, 118)
Le prime due vengono svolte dalle ASL, mentre l’assistenza ospedaliera e parte della
assistenza distrettuale viene posta in essere dalle aziende ospedaliere e dai presidi
ospedalieri (sono chiamate aziende perché hanno pgdp e godono di una certa autonomia.
Il presidio ospedaliero invece non gode di autonomia ma dipende da una ASL. Il san
martino è l’unica azienda ospedaliera quindi il direttore generale del san martino è
nominato dalla regione, invece i presidi non c’è il direttore generale ma il dir gen è
quello della ASL di competenza ed è nominato da regione e poi questo nomina un
responsabile di quel presidio. Quindi le ASL e le AO devono garantire livelli essenziali
di assistenza. Se una regione vuole dare altri servizi allora deve cercarsi delle risorse per
darle tipo i servizi odontoiatrici non rientrano, il veneto voleva assicurare tale
prestazione ai vecchi allora si è dovuta cercare le risorse)
Sono caratterizzate da na forte presenza di professionisti (medici) dotati di ampia autonomia
operativa (non è facile coinvolgere i medici in queste cose, le rifiutano)
Sono state profondamente rinnovate dal d. Lgs 502/92 e s.m.i. (successive modifiche e
integrazioni)
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o Ridefinizione dei rapporti tra i soggetti istituzionali del SSN (cioè una volta la
funzione sanitaria spettava al ministero della sanità quindi era una fnuzione
centralizzata. Cioè decideva il ministro che poi delegava. Poi succede che gli
obiettivi vengono fissati tramite dall’attività di pianificazione come negli eell però è
l’eell locale stesso che decide gli obiettivi strategici. Invece per la sanità abbiamo
diiversi soggetti che intervengono in questo processo di pianificazione. Abbiamo
infatti più piani in cui possiamo leggere gli obiettivi di medio lungo termine. Il PSN
è fatto dallo stato o meglio dal ministero della salute, non è un documento a
scorrimento infatti spesso ci sono dei buchi. Ha analisi di contesto, strategie,
obiettivi eccettera, ma molto importanti sono i LEA cioè le prestazioni che
obbigatoriamente devono essere erogate dalle regioni ai propri cittadini (l’ultimo è
stato bloccato perché lo stato tendeva ad ampliare i LEA a parità di risorse). PSR è
elaborato dalla regione sulla base del PSN, anche in questo caso il piano non è a
scorrimento però in genere è difficile che ci siano dei buchi. Il PSR sulla base di
quanto stabilito dal PSN definisce gli obiettivi strategici che le ASL e le AO devono
prendere in considerazione. Ciascuna regione va a dettagliare gli aspetti che ritiene
rilevanti nella sua realtà (in liguria molto spazio agli anziani). Se il PSR si spinge a
dettagliare gli obiettivi in modo molto dettagliato allora le possibilità di manovra
delle ASL e le AO sono molto vincolate nella loro gestione.
È a questo punto che scendiamo a livello aziendale e si stabilisce il piano strategico aziendale
e il bilancio economico pluriennale che altro non è che un conto economico pluriennale.
Quindi una prima differenza è che il dir gen della ASL o AO è vincolato a quello che ha
deciso lo stato e la regione sopra di lui, mentre nell’eell il direttore generale è libero, ha solo il
vincolo di mandato.
All’attività di pianificazione segue quella di programmazione e quindi andiamo nel breve
dove troviamo il bilancio economico annuale di previsione e il budget. Il primo è
rappresentato dal conto economico previsionale che è un documento obbligatorio. Il budget
invece non è obbligatorio ma è strumentale per avere i dati da inserire nel conto economico
previsionale. Ovviamente occorre poi disporre di informazioni sul loro stato di conseguimento
cioè devo anche controllare tramite non un controllo ispettivo (burcratico-formale) ma tramite
un controllo guida e quindi mi servono strumenti come la contabilità analitica (contabilità dei
costi che è obbligatoria), il reporting e l’analisi degli scostamenti.
Introduzione di meccanismi competitivi nell’ambito del SSN (questo va dopo alla
ridefinizione dei rapporti.. necessità di ridurre la spesa e necessità di migliorare la qualità dei
servizi questo negli anni 90 allora si è tentato di introdurre meccanismi che introducessere
logiche di mercato)
o Accreditamento (noi siamo un paziente che ha bisogno di una prestazione sanitaria e
quindi abbiamo diverse scelte: possiamo rivolgerci ad un sistema privato e lì siamo
nel libero mercato cioè pagheremo un prezzo che è un prezzo di mercato, queste
strutture per operare hanno bisogno di autorizzazione regionale con standard minimi.
Altrimenti se non mi fido delle cliniche oppure non ho i soldi allora mi rivolgo al
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SSN allora ho due sotto scelte cioè mi rivolgo alla ASL o all’AO cioè mi rivolgo al
sistema pubblico, oppure ho un’altra scelta cioè mi rivolgo al sistema privato
accreditato e questi agiscono per conto del ssr cioè che possono operare per conto del
ssr ad esempio il galliera, l’evangelico. Queste strutture per essere accreditate e
quindi per poter erogare prestazioni hanno bisogno non solo dell’autorizzazione
regionale ma anche di accreditamento istituzionale e accordi contrattuali cioè dalla
regione hanno ottenuto l’accreditamento istituzionale cioè una serie di requisiti di
qualità o strutturali, se lo hanno allora posso agire per conto del ssr cioè la regione li
riconosce come soggetti che hanno le capacità per agire per loro conto. Poi queste
strutture devono fare accordo con le asl in cui si dice quante prestazioni possono
erogare all’anno e quante possono erogarne all’anno e il prezzo al quale queste
prestazione vengono alla asl di competenza. Se hanno questi requisiti. È un
meccanismo per creare competizione)
o Finanziamento a prestazione (questo è stato possibile per gli ospedali mentre solo in
parte è stato possibile per le asl perché queste erogano tanti servizi a domanda
collettiva. Il finanziamento era a pie di lista cioè tanto più spendevano e tante più
risorse gli davano. Questo ha creato un sistema perverso cioè le asl non avevano
interesse a operare in maniera economica, più spendi e più ti do. Allora per cercare
di scardinare questo sistema la logica è stata cambiata cioè lo stato ha detto che non
ti dò risorse commisurate alle spese ma commisurate alle prestazioni che eroghi cioè
finanzia il volume di attività. Un appendicite la valuto 500 e ti dò così. Questa logica
vale per le prestazioni a domanda individuale e non per le asl. A questo punto come
classificare le diverse prestazioni che gli ospedali possono erogare. Si è ricorso ai
DRG che indiduano classi di ricovero ospedaliero. E si classificano i ricoveri in 500
categorie che hanno un significato dal punto di vista medico e ciascuna categoria
individua un certo paziente a cui viene applicato un iter di cura quindi mediamente
vengono usate un tot di risorse per curare un paziente con una certa patologia.
Quindi poi moltiplico le prestazioni per le tariffe
ALCUNI EFFETTI INDESIDERATI
Precoce dimissione del paziente e successivo ricovero (per avere più tariffe)
Ricovero di pazienti curabili ambulatorialmente (la tariffa del ricovero ospedaliero è
maggiore della tariffa da ambulatorio)
Effettuazione di interventi non strettamente necessari
DRG dumping: rifiuto il ricovero dei pazienti che mi portano via troppi soldi ad esempio
perché la tariffa è sottovalutata
Riduzione del livello qualitativo delle prestazioni (meno cibo, pulisco meno)
Falsificazione della scheda o dei codici (dico che ha avuto una patologia invece ne ha avuta
un’altra)
Attribuzione personalità giuridica pubblica (una volta asl e ao dipendevano dai comuni,
erano enti dipendenti dai comuni, invece ora hanno pg hanno autonomia organizzativa,
gestionali, patrimoniale, questo significa che il direttore generale può organizzare la sua asl
come meglio crede)
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Responsabilizzazione della dirigenza (dò degli obiettivi e ti ridò l’incarico se raggiungi
obiettivi, non ha funzionato. Quando cambia la giunta regionale cambiano i dirigenti)
Introduzione di nuovi strumenti informativo contabili (in particolare abbiamo la contabilità
economico-patrimoniale. La contabilità finanziaria non esiste più. Grossi problemi ci sono
stati al primo anno e relativo alla valuazione dell’attivo e del passivo patrimoniale cioè
all’1.1 devo valutare tutto il patrimonio. La differenza è stato il fondo di dotazione che è la
differenza tra attivo e passivo del primo sp che è stato creato. Abbiamo il bilancio
economico pluriennale e poi il bilancio annuale economico di previsione e poi a consuntivo
abbiamo il bilancio d’esercizio quindi sp, ce e nota integrativa. Nel valore della produzione
abbiamo valore convenzionale, abbiamo DRG oppure contributi in c esercizio che eroga la
regione)
PARTE I
IL CONTROLLO DEI COSTI IN SANITA'
possibile gestione aziendalistica di una azienda sanitaria locale. Negli ultimi anni la liguria è entrata
nel piano di rientro fissato dal ministero del tesoro per affiancare le regioni che avessere un deficit
sul settore sanitaria di porre in essere azioni per tornare a pareggio a livello regionale nel giro di tre
anni. La liguria è stata l'unica a portare i conti in ordine. Nel 2011 si tende a riproporre un tema
analogo cioè una ripartizione meno favorevole per laliguria per cui si profila una situazione di
deficit per la liguria, bisogna poi vedere se è un deficit tale da riassogettare la liguria al piano di
rientro.
IL TRADE OFF DELLA SANITA'
soddisfare la mission di fondo che il governo devono espletare secondo però i principi di buona
gestione economico-finanziaria.
SVILUPPO SOSTENIBILE
i principi dell'economia politica ed aziendale parte dal presupposto della scarsità di risorse e quindi
una sviluppo è davvero sostenibile nel momento in cui riesco ad attivare un sistema di ppc che ci
assista nella gestione delle aziende.
La linea di sviluppo sostenibile la vediamo in quel grafico. La sfida è recuperare margini di
efficienza per garantire il rilascio di risorse per investimenti in tecnologia, in formazione.
COROLLARIO
lo strumento idea del sistema di ppc è il migliore possibile anche perché se io devo recuperare
risorse in un tempo rapido intanto ho meno opzioni ed in secondo luogo posso concentrarmi solo
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sui costi che sono variabili. Se devo tagliare 1 md entro tre mesi non posso licenziare nessuno, non
posso vendere i posti letto. Al massimo taglio i convenzionati, se il contratto me lo permette. Andrò
a incidere su quelle realtà che hanno alta variabilità di costo e non necessariamente su quelle meno
efficienti, quindi si crea un effetto perverso perché taglio dove posso e non dove sarebbe meglio
tagliare.
Risolvere il trade off è difficile e richiede un sistema di mediazione che è il ppc.
Inoltre i legami tra sanità e politica sono inscindibili, riduco i perimetri dei lea oppure comincio a
mettere dei paletti e al fine di dare servizio a tutti chiedo contribuzione maggiore?
Dobbiamo aver la capacità di guardare dentro i processi gestionali per definire le priorità, avere il
coraggio di presentare il conto alla collettività e proporre.
ESERCITAZIONE
asl che eroga tutti i serviz che
servizi territoriali (visite specialistiche, diagnostica, servizi di assistenza di alcune categorie di
pazienti a casa)
servizi ospedalieri
dipartimento di prevenzione (per vaccinazioni, visita per la patente, visita per invalidità civile,
controllo ristoranti o allevamenti quindi imprese)
è un'azienda di confine quindi è vicina ad aziende di altre regioni (la politica sanitaria della regione
adiacente è diversa per cui diverso livello di servizio a 2 km di distanza)
criticità:
elevata fuga ospedaliera cioè % consistente dei pazienti residenti nel territorio della nostra
azienda che sceglie di andare a farsi curare da aziende fuori regione. Può essere problema di
comunicazione o di qualità del servizio. Io strutturo la mia azienda sulla base della
popolazione del mio territorio e quindi ho capacità d'offerta in eccesso.
Problema in pronto soccorso: sovraffollato, la geste che sta male diventa nervosa, aspetto
tanto tempo, il servizio poi erogato è buono.
A pochi chilometri di distanza abbiamo un centro specializzato in oculistica.
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Obiettivi:
di cosa ho bisogno per rilanciare l'azienda.
Ci concentriamo sulla indicazione di indicatori che mi permettano di avere una fotografia dinamica
veloce di facile accesso per vedere se la strategia sta funzionando oppure no.
Definire le cause del problema e poi arrivare alla soluzione.
Comunicazione, scarsa qualità del servizio, cattiva repuzione legata all'esperienza passata,
superiore qualità dei servizi erogati dal polo vicino
inesperienza del personale del pronto soccorso, carenza del personale,
definizione della strategia:
campagna pubblicitaria a livello nazionale del ministero della salute, anche a livello regionale,
investire risorse nell'attivare della politiche che attirino personale specializzato
cause delle criticità:
mancanza di posti letto, strumenti tecnologici vecchi, episodi di malasanità.
Ortopedia: ha buona equipe, valida e preparata però ha un problema di logistica interna, cioè le
servono spazio e tempo. Per pazienti ortopedici l'operazione è la prima parte del problema, poi c'è
riabilitazione e la capacità di offerta dei servizi di riabilitazione non riescono a star dietro all'attività
chirurgica.
Oculistica: c'è il polo iperattrezzato
cardiologia: fuoriuscita di una persona valida che aveva conoscenza della struttura, che aveva
formato i medici, che aveva attirato investimenti.
Pronto soccorso: c'è un problema di servizio e di immagine ed inoltre problema di inappropriatezza.
Pronto soccorso: è una struttura molto particolare perché è un sistema di emergenza che si compone
di una serie di strutture che deve essere in rete, affianco ad esso deve esserci un centro per traumi al
midollo, uno per cardiologia, una unità coronarica, un reparto di rianimazione. Il problema del
sovraffollamento che è intasato da persone a basso codice di emergenza, cioè sono i codici bianchi
cioè mi taglio il ginocchio oppure batto la testa ma sono giovane. L'eccesso di afflusso al pronto
soccorso non è dovuto ai codici rossi o gialli ma verdi e bianchi. Quindi devo capire se queste
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strutture sono progettate per essere un pronto soccorso vero oppure potrei costituire i punti di primo
intervento cioè fatti apposta per i codici bianchi e verdi. Ma di solito va l'ambulanza, poi questa
capisce che è una situazione grave allora richiede l'intervento del medico. Quindi il problema non si
può risolvere in questo modo cioè aprendo dei punti di primo intervento.
Soluzione: accentrare le strutture e creare all'interno di questa delle sottostrutture che intercettino i
codici bianchi e verdi. Allora potrei creare un centro all'interno del pronto soccorso che si occupi
dei bianchi-verdi.
Il tema del gradimento è un tema anche molto difficile: quando glielo chiedo com'è andata? Quando
è ancora sul lettino? Appena è stato un pò operato? Non ha la freddezza necessaria, per cui meglio
tenere dei dati oggettivi.
Oculistica: incremento la professionalità facendo convenzioni con l'università, è una strada
possibile. Sull'ipotesi del make or buy è delicato: dal punto di vista concettuale è corretta, applicata
a questo va conciliata con una domanda. Per me azienda è indifferente che i pazienti siano operati
dal mio personale dipendente o no? Probabilmente no, c'è una questione di immagine, quindi
bisogna capire se è una partita persa allora posso chiudere, se invece ho delle buone professionalità
rischio di penalizzarmi. Quindi prima cerco di migliorare la logistica.
Il primario a gettone: ha un suo significato cioè tengo il primario un giorno a settimana.
Io devo comunque garantire il servizio di base, quindi devo mettere in piedi dei meccanismi.
Mantengo il servizio di base perché non posso mollarlo però non vado ad investire su quello ad alta
specializzazione
cardiologia: ha vari livelli di complessità e senz'altro presenta un punto importante. Comunque
voglio rilanciare il reparto, non accetto l'idea di perdere competitività perché lui se n'è andato.
Pronto soccorso:
LA RENDICONTAZIONE SOCIALE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
questa tematica è emersa soprattutto negli ultimi anni sulla scia del npm che ha portato
all'applicazione del modello aziendale quindi attenzione agli indicatori, responsabilizzazione del
personale e questo richiede anche che le ap rendano conto dei risultati raggiunti (accountability). In
realtà le ap lo hanno sempre fatto perché devono sempre rendere conto alla collettività, ma ci si è
concentrati soprattutto su che cosa rendono conto e come lo fanno. In questi ultimi anni si è posto
l'accento sul fatto che il rendiconto è difficile da comprende, il cittadino non riesce a leggerli.
Quindi le ap devono avere anche a consuntivo adeguate informazioni. Lo stesso rendiconto
finanziario è sempre stato molto sottovalutato dalla stessa ap infatti mentre l'organo politico spende
molto tempo del preventivo, del consuntivo non interessa a nessuno. Ma qualcosa è cambiato negli
152 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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ultimi anni. Nelle ap questa rendicontazione sociale sarebbe molto importante per la ap in quanto ha
lo scopo di comunicare ai cittadini gli obiettivi che sono stati raggiunti. Come procedere a questa
rendicontazione sociale? Ci sono diversi documenti. Bilancio di mandato che abbraccia la durata
dell'intero mandato e ha lo scopo di vedere come una certa maggioranza politica ha condotto.
Bilancio ambientale, si focalizza solo sull'impatto che una determinata ap ha sull'ambiente. Bilancio
di genere, come ha lottato contro le discriminazioni di sesso, di razza e di quasiasi tipo. Quello che
si trova ovunque è il bilancio sociale.
BILANCIO SOCIALE
non è un documento obbligatorio, a maggior ragione quindi l'ente che lo fa dovrebbe essere
veramente convinto, le ap fanno già tanti documenti e se lo fanno è perché si aspettano un ritorno
dal cittadino in termini elettorali oppure le scuole per avere ritorno dai genitori. Inoltre è a
contenuto libero cioè non c'è un modello di bilancio sociale. Servere per rendere conto di ciò che si
è fatto e dei risultati raggiunti.
È un documento autonomo (non deriva dal rendiconto finanziario, cioè si elaborano questi
dati e si arriva al bilancio sociale. Non esiste un legame con il rendiconto finanziario. Non
esiste un provvedimento che impone una certa struttura di questo documento) ed a contenuto
libero
non è un documento bilanciante (non è a forma di bilancio)
fornisce informazioni qualitative e quantitative da ancorare a fonti certe e verificabili
(dovrebbe dare informazioni sui risultati raggiunti e sono da ancorare a fonti certe e
verificabili cioè è bene che ci siano dei riferimenti agli altri documenti quindi magari alle
spese oppure riferimenti ai programi attuati e come sono stati attuati)
non deve contenere mere dichiarazioni d'intento (si verifica spesso che ci sono 10 pagine su
quello che hanno fatto e poi 30 su partendo da quello voglio fare questo e questo)
non deve essere autoreferenziale (deve prevedere delle comparazioni o nel tempo oppure un
confronto sulla base degli obiettivi che avevo quindi le comparazioni sono importanti)
MODELLI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
chiunque voglia redigere questo documento ha libertà di contenuto, ma in realtà esistono dei
modelli che sono stati proposti da gruppi di studio e associazioni ma non sono a carattere
impositivo. Ci sono alcuni gruppi di studio che hanno elaborato questi modelli:
global reporting initiative gri (2005) ha l'ambizione di essere applicato a livello
internazionale
gruppo di studio sul bilancio sociale gbs (2005) ha elaborato un modello ed era il secondo
modello utilizzato nelle ap.
Direttiva funzione pubblica (2006) lo stesso governo ha creato un documento che suggerisce
una certa struttura di bilancio sociale, la maggior parte degli enti si avvicina alla funzione
pubblica ed è il più diffuso.
Questi tre modelli si rivolgono a tutte le amministrazioni pubbliche.
153 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
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L'osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali ha predisposto un ulteriore modello di
rendicontazione sociale esclusivamente rivolto agli enti locali
il gbs ha successivamente proposto modelli specificamenti indirizzati a:
regioni (2007)
università (2008)
aziende sanitarie (2008)
quindi la ap può battere una strada tutta sua oppure può rifarsi a questi modelli. È importante per
una ap sapere che deve farlo con continuità perché sennò si crea un'aspettativa che non viene
rispettata.
Vediamo per cosa si assomigliano e quali sono le differenze:
i documenti italiani hanno sempre introduzione.
Poi altra parte riguarda l'identità della ap, è organizzata in modo diverso ma i contenuti sono questi,
il gbs e il gri richiedono che le persone a cui ci si rivolge venga esplicitato (stakeholder) mentre
questo manca nel modello della direttiva. Si deve fare richiamo ai documenti previsionali poi di
fatto non si fa. Questa parte comunque è analoga nei tre modelli perché vuole presentare la ap.
Altra parte:
c'è solo nel gbs, è il suo punto di forza perché è la parte che ancora il bilancio sociale ai dati del
rendiconto finanziario quindi dà attendibilità al documento. D'altra parte però è anche il suo punto
di debolezza perché è la parte più complicata quindi molti non l'hanno adottato questo modello
perché è troppo complicato.
Ultima parte:
sarebbe il cuore del bilancio sociale, è quella che è la rendicontazione dei risultati raggiunti.
Gbs: mi hai dichiarato quali sono le aree di competenza, poi mi hai detto gli stakeholder, e ora
dimmi che obiettivi hai raggiunto in termini di indicatori di perfomance (poi non dice quali usare).
Gri: non chiede parti descrittive ma dà degli indicatori che sono indicatori di performance
economica (spesa ed entrate), ambientale (consumo risorse, acqua, rifiuti, inquinamento), sociale
(fattore lavoro, rispetto pari opportunità). Mi devo quindi costruire questi indicatori e ho un elenco.
In questo modo i modelli che usano il gri sono comparabili.
Linea guida: descrivere politiche e servizi resi e poi si dice di creare indicatori di performance e ne
sono detti alcuni a titolo esemplificativo. Poi c'è una parte specifica dove si chiede di dettagliare le
risorse disponibili ed utilizzate.
Schemi sul valore aggiunto:
154 Alessio brunelli – programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche
http://www.sharenotes.it
è formato da due prospetti
prospetto di determinazione del valore aggiunto: il valore aggiunto è il valore che l'azienda
aggiunge al valore dei beni e servizi acquistati esternamente. Così quelli che sono i costi esterni per
le imprese qui sono chiamati costi intermedi della produzione. Il problema è quello che sta nel
valore della produzione, qualsiasi ap non ha ricavi di vendita e quindi il valore della produzione è
un valore convenzionale così come il ce dell'ente locale. Quindi questo toglie molta significatività al
valore aggiunto.
Prospetto di riparto del valore aggiunto: accettato che è un valore convenzionale è interessante
notare come le risorse che ho a disposizione a vario titolo vengono ripartite tra i diversi stakeholder:
quanto ne va al personale, quanto agli interessi passivi, quanto va ad incrementare il patrimonio
dell'ente, quanto alla pa tramite tributi. La maggior parte va a pubblici dipendenti.
CRITICITA' NELLA DETERMINAZIONE DEL VA NELLE PA
risultano riconducibili:
alla difficoltà, in assenza di scambi di mercato, a procedere alla misurazione del valore
espressivo dell'utilità dei beni e servizi prodotti
al sistema informativo contabile adottato dalle pa che non sempre impone la rilevazione
dell'aspetto economico della gestione, con la conseguente difficoltà nella quantificazione del
costo della produzione ottenuta (sarebbe perfetto avere sistema di contabilità analitica ma
quasi nessuno lo ha quindi serve un prospetto di riconciliazione)
infine sempre il gbs richiede un prospetto informativo sul patrimonio, è solo un elemento di
informazione che spesso nelle ap è difficile da ottenere (non è uno sp). Questo prospetto richiede
che l'inventario sia aggiornato ad esempio, mi chiede di riepilogare certe categorie di beni,
l'indebitamento e altri indicatori. Quello che crea maggiori problemi sono i punti A e C.