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Programma Nazionale per la Ricerca (PNR)

2014-20

Aggiornamento al

31-01-2014

Roma, 31 gennaio 2014 1

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Percorso verso il PNR

Luglio 2013: Incontro con i

responsabili del ‘Progetto PON

GAT’

Agosto 2013: Incontro Ministri

Carrozza e Zanonato:

decisione di costruire il PNR d’intesa con il

MISE

Fine Agosto 2013: MIUR-MISE elaborano l’approccio

metodologico (matrice), condiviso

con DUAR

Settembre 2013: Condivisione della

matrice con i Rappresentanti

nazionali Horizon 2020

3 Ottobre 2013: MIUR e MISE presentano la

matrice alle Regioni e le invitano a

‘riempire le celle’

Ottobre 2013: MIUR e MISE

popolano la matrice con i contenuti di

rispettiva competenza

(incontri settimanali di verifica degli

stati d’avanzamento)

4 Novembre 2013: Incontro con gli esperti

nazionali KET per condividere l’approccio

metodologico

Nov. 2013 – Gen. 2014: Incontri individuali con

stakeholder istituzionali per condividere la

matrice e sollecitarne i

contributi

26 Novembre 2013: Incontro

con le Regioni per la condivisione dello stato di avanzamento

Novembre-2013: il MIUR invia agli

stakeholder le schede di

rilevamento delle grandi

Infrastrutture di Ricerca (IR)

Dic. 2013 – Gen. 2014: il MIUR

elabora la mappature delle

IR

Dic. 2013 – Feb. 2014: il MIUR

elabora la sintesi delle

manifestazioni di interesse

Dic. 2013 – Gen. 2014: incontri con Confindustria per

la sintesi delle manifestazioni di interesse dei suoi

Associati

22 Gennaio 2014: Incontro con i dirigenti delle Regioni per la

condivisione dello stato di

avanzamento

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SCENARIO E PROSPETTIVE

Perché c’è bisogno di una Programma Nazionale per la Ricerca innovativo, inclusivo ed ‘Europeo’?

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Rilanciare l’Italia

• Solo 1 Italiano su 10 è convinto che scienza e tecnologia rendono la nostra vita più sana, facile e confortevole. Il valore più basso di tutta l’area OCSE!

• La figura del ricercatore italiano ha mostrato una strepitosa resilienza, e alta produttività nonostante gli scarsi mezzi a disposizione

• Occorrono altre migliaia di ricercatori per riportarci in media UE

• E’ fondamentale favorire lo sviluppo della professionalità dei ricercatori, la loro capacità progettuale, il sistema di incentivi e la loro autonomia

• Lanciare Grandi Progetti Nazionali di ricerca e innovazione per tradurre le specializzazioni territoriali in programmi nazionali (Esempio Francia: Nouvelle France Industrielle)

• Allineare pubblico e privato nel mondo della ricerca e favorire il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di persone, competenze e conoscenze

• Incentivare l’innovazione e l’industrial leadership sostenendo l’inserimento di ricercatori nelle imprese, la ricerca industriale e le reti di collaborazione della ricerca

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PROGETTAZIONE DEL PNR 2014-20

Il PNR è stato progettato pensando a Horizon 2020 e ai Fondi Strutturali e d'Investimento Europei

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INFRASTRUTTURE DI RICERCA ECCELLENZA SCIENTIFICA

RISULTATI DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE

Creano cittadinanza attiva

FORMAZIONE (SCUOLA, UNIVERSITA’),

SISTEMA PRODUTTIVO E LAVORO

COMUNITA’ INTELLIGENTI (KIC)

UNIONE EUROPEA, STATO, REGIONI

LEADERSHIP INDUSTRIALE

UNIVERSITA’, EPR, IMPRESE

PROGRAMMI E MISURE DI INTERVENTO

SFIDE DELLA SOCIETA’ declinate in traiettorie di sviluppo del Paese (DRIVER)

PROGETTI E COMPETENZE Risorse materiali ed umane per la ricerca e l’innovazione

Ricadute sociali ed economiche della ricerca e

dell’innovazione

Producono ricerca & innovazione

Il ciclo virtuoso (intercetta tutti gli Obiettivi Tematici dell’Accordo di Partenariato)

Codificano la domanda di ricerca e innovazione

Esprimono i bisogni dei cittadini

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Approccio metodologico nuovo ispirato all’impostazione europea

• Identificazione delle Grandi Sfide che la società deve affrontare e degli strumenti idonei, o Fattori Abilitanti, articolati in 3 ‘grandi famiglie’:

o Knowledge driven

o Technology driven

o Infrastrutture di ricerca

• Condivisione con i maggiori stakeholder istituzionali e invito a fornire le Manifestazioni di Interesse per le varie sfide, indicando i fattori abilitanti che si intendono impiegare

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Identificazione dei fattori abilitanti utili ad affrontare le sfide della società

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SFIDE DELLA SOCIETÀ ECCELLENZA SCIENTIFICA INFRASTRUTTURE DI

RICERCA LEADERSHIP INDUSTRIALE

1 – Scientific and cultural progress

2 - Health, Demographic change and Wellbeing

3 - European Bioeconomy Challenges: Agro-food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine and Maritime and Inland Water Research

4 - Secure, Clean and Efficient Energy

5 - Smart, Green and Integrated Transport

6 - Climate Action, Resource Efficiency and Raw Materials

7 - Europe in a changing world - Inclusive, Innovative and Reflective Societies

8 - Space and astronomy

9- Secure Societies - Protecting freedom and security of Europe and its citizens

10 - Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage (tangible & intangible), Creativity

11 - Digital Agenda

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Stakeholder coinvolti/1

Ministero dello Sviluppo Economico

Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e la Coesione Economica

Regioni

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Ministero della Difesa

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero dell’Interno

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali

Ministero della Salute

Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI)

Confindustria

Dipartimento Protezione Civile

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Stakeholder coinvolti/2

I 12 Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal MIUR

Istituto Superiore della Sanità

Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL)

Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie

Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo

sostenibile (ENEA)

Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura

Federazione Italiana Scienze della Vita

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)

Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)

Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa

(CNA)

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Inte(g)razione fra strategia europea e manifestazioni d’interesse nazionali + regionali = declinazione nazionale delle Societal Challenges

Priorità e Programmi di

Lavoro identificati a

livello europeo

Manifestazioni di interesse

degli stakeholder IT

Declinazione nazionale

delle Societal Challenges

Con un processo di addizione/sottrazione si arriva alla definizione degli obiettivi specifici (= priorità) del Paese,

all’interno delle Grandi Sfide per la società, identificate dall’insieme dei Paesi dell’Unione

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STATO ATTUALE DELLA PARTECIPAZIONE Finora sono pervenute 2.145 manifestazioni di interesse

Stakeholder

N.ro

Manifestazio

ni di

interesse Regioni 58

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo 10

Ministero della Difesa 16

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 1

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 1

Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali 1

Dipartimento della Protezione Civile 1

Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e

Associati

1.445

Consorzio Interuniversitario per le Scienze del Mare 16

Consorzio Interuniversitario Sviluppo Sistemi a Grande

Interfase

10

Stakeholder

N.ro

Manifestazio-

ni di interesse

Confindustria e Associati 260

Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal MIUR 148

INAIL 4

ENEA 97

Istituto Superiore per la Protezione e la

Ricerca Ambientale

18

Associazione delle Istituzioni di Cultura

Italiane

40

Associazione Italiana per la Ricerca

Industriale

8

Istituto Italiano di Tecnologia 10

Società scientifiche di area microbiologica 1

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FATTORI ABILITANTI

Con quali strumenti realizzeremo il PNR?

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Gli enti finanziatori identificano i fattori abilitanti e gli obiettivi scientifici su cui punteranno per affrontare le sfide della società di loro interesse

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Sfide della società

Eccellenza scientifica

Programma Mille e più dottorati innovativi

Programma Potenziale in movimento: per una crescita coesa ed inclusiva

Programma Scientific Independence of First Stage Researchers

Programma

Top Talents:

attrarre più

talenti nel

sistema

nazionale

della ricerca

Programma Excellence with Impact: importanti progetti di ricerca ad alto impatto

Programma Sostegno al processo di programmazione congiunta della ricerca

Programma (E)quality in ricerca: uguali opportunità per tutti nelle istituzioni e nelle attività di ricerca

Programma Le chiavi del talento: promuovere la scienza con e per la società

Programma RIDE: Ricerca Italiana Di Eccellenza

1 – Scientific and

cultural progress

2 - Health,

Demographic change

and Wellbeing

Ministero Coesione Territoriale - Sostegno alla diffusione di dottorati con caratterizza-zione industriale (7M€ per triennio)

Ministero Coesione Territoriale - Sostegno alle imprese per l’impiego di ricercatori (35-70 M€) e sostegno alla mobilità transfronta-liera dei ricercatori

3- European

Bioeconomy

Challenges: Agro-food

Security, Sustainable

Agriculture and

Forestry, Marine and

Maritime and Inland

Water Research

9- Secure Societies –

Protecting freedom

and security of

Europe and its

citizens

Ministero della Difesa - sorveglianza/protezione di porti e/o strutture sensibili contro minacce asimmetriche

10- Restoring,

preserving, valuing &

managing the

European Cultural

Heritage (tangible &

intangible), creativity

11- Digital Agenda

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Eccellenza scientifica: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (1/4)

€ 60 Mln/anno per almeno 1800 dottorati/anno, con gli obiettivi di:

o sostenere la diffusione di dottorati di ricerca con caratterizzazione industriale,

o stimolare sinergie tra università, sistema produttivo e territori, o diffondere ed applicare i risultati della ricerca oltre l’accademia, o creare sbocchi professionali per giovani talenti qualificati.

Programma Mille e più Dottorati Innovativi

€ 20 Mln/anno come cofinanziamento delle iniziative che le Regioni “a ritardo di sviluppo”(RRS) assumono in favore del capitale umano della ricerca, in modo da:

o Sviluppare nodi di ricerca e innovazione nelle RRS, o promuovere la mobilità transnazionale dei ricercatori, o costruire e/o potenziare e popolare infrastrutture di ricerca d’interesse

europeo nelle RRS, o incentivare le imprese per l’impiego di ricercatori.

Programma Potenziale in movimento - per una crescita coesa ed inclusiva

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Eccellenza scientifica: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (2/4)

€ 100 Mln/anno per almeno 100 progetti/anno, riservati a chi ha conseguito il dottorato di ricerca da meno di 6 anni, in modo da:

o stimolare indipendenza e autonomia dei ricercatori nelle fasi iniziali della carriera,

o rendere più attrattive le professioni della ricerca, o incrementare la competitività della ricerca nazionale

nell’arena europea.

Programma Scientific Independence of First Stage Researchers (SIR)

€ 63 Mln/anno per almeno 100 posizioni riservate a chi ha conseguito il dottorato di ricerca da meno di 10 anni e ha trascorso almeno un triennio all’estero, oppure a vincitori di ERC Starting o Advanced Grants per:

o attrarre ricercatori di qualità verso il sistema nazionale, o favorire la (re)integrazione di talenti italiani dall’estero, o favorire l’ingresso nel sistema nazionale di vincitori ERC, o incentivare le università ad assumere ricercatori di provato talento.

Programma Top Talents - attrarre più talenti nel sistema nazionale della ricerca

Bando

‘pilota’ 2014

pubblicato il

23 gennaio

2014

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Eccellenza scientifica: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (3/4)

Programma Excellence with Impact – importanti progetti di ricerca ad alto

impatto scientifico, economico e sociale:

10 progetti della durata di 5-7 anni da circa € 100 M/progetto, in modo da:

o stimolare la creatività di ricercatori, scienziati e imprenditori italiani o promuovere lo sviluppo di prodotti/servizi ad alto contenuto tecnologico o rilanciare il sistema produttivo italiano

€ 15 Mln/anno con gli obiettivi di:

o promuovere il networking della ricerca intorno alle ‘grandi sfide’, o limitare la frammentazione ed eliminare le duplicazioni nella ricerca.

Programma Sostegno al processo di programmazione congiunta della ricerca:

Programma (E)quality in ricerca - uguali opportunità per tutti:

€ 1 Mln/anno per il co-finanziamento della ricerca sul mainstreaming di genere nelle istituzioni, nei programmi e nei progetti di ricerca.

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Eccellenza scientifica: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (4/4)

€ 10 Mln/anno per creare ‘luoghi di incontro’ reali o virtuali tra scienza e società, in modo da:

o avvicinare i cittadini alla ricerca ed ai ricercatori, o convincere i cittadini dell’utilità sociale dell’investimento in ricerca, o avvicinare i giovani alla cultura e alla scienza, per scoprire i talenti di domani.

Programma Le chiavi del talento - promuovere la scienza con e per la società:

Programma RIDE - Ricerca Italiana di Eccellenza:

Almeno € 200 Mln/anno per progetti di ricerca triennali senza limiti di costi, per:

o favorire la ricerca italiana di eccellenza, o promuovere lo sviluppo ed il progresso nella conoscenza attraverso la

creatività e l’originalità di ricercatori di eccellenza, o incrementare la competitività della ricerca nazionale nell’arena europea.

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Gli enti finanziatori identificano i fattori abilitanti che riguardano le infrastrutture su cui punteranno per affrontare le sfide della società di loro interesse

Roma, 31 gennaio 2014

Sfide della società

Infrastrutture di ricerca

Nuova costruzione Consolidamento/

upgrade

Accesso dei

ricercatori

1 – Scientific and cultural progress

2 - Health, Demographic change and

Wellbeing

3- European Bioeconomy Challenges: Agro-food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine and Maritime and Inland Water Research

Difesa e Ambiente: Nave oceanografica

4- Secure, Clean and Efficient Energy

5- Smart, Green and Integrated Transport

6- Climate Action, Resource Efficiency and Raw Materials

Difesa e Ambiente: Nave oceanografica

7- Europe in a changing world - Inclusive, Innovative and Reflective Societies

8- Space and astronomy

9- Secure Societies - Protecting freedom and security of Europe and its citizens

10- Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage (tangible & intangible), Creativity

11- Digital Agenda

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Infrastrutture di Ricerca (IR): mappatura delle Grandi IR (regia MIUR)

Sarà aggiornato il piano nazionale delle

infrastrutture puntando all’aumento

dell’efficacia ed efficienza delle risorse investite, e alla forte

internazionalizzazione delle Infrastrutture

Italiane

Mappatura effettuata in novembre-dicembre 2013:

150 schede raccolte

Roma, 31 gennaio 2014 20

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Programma Infrastrutture di ricerca:

€ 185 Mln/anno per finanziare il potenziamento del sistema di infrastrutture di ricerca, mediante:

o la nuova costruzione di grandi infrastrutture di ricerca o il consolidamento/upgrade di grandi infrastrutture già

operative o facilitare l’accesso dei ricercatori italiani alle grandi

infrastrutture

Infrastrutture di Ricerca: strumento (fattori abilitanti) (regia MIUR)

Roma, 31 gennaio 2014 21

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Gli enti finanziatori identificano i fattori abilitanti e gli obiettivi su cui punteranno per affrontare le sfide della società di loro interesse

Roma, 31 gennaio 2014

Sfide della società

Leadership industriale

Tecnologie-chiave

abilitanti (Key Enabling

Technologies, KET)

Tecnologie

dell’informazione

e della

comunicazione

(Information and

Communication

Technologies, ICT)

Programma

Challenge

Prizes:

agire sulla

domanda di

innovazione

Programma

Sostegno alla

partecipazione

alle comunità

della

conoscenza e

dell’innovazione

(Knowledge &

Innovation

Communities,

KIC)

Programma

Rise and

Shine:

incentivare

R&S nelle

PMI

Programma

Sostegno ai

progetti

nell’ambito di

iniziative di

programma-

zione

congiunta

Altri strumenti

innovativi

(Smart Cities,

Social

Innovation,

Accesso alla

finanza di

rischio, Public

Procurement)

Cluster Strumenti consoli-dati

Mic

ro-n

ano

ele

ttro

nic

a

Bio

tecn

olo

gie

Foto

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Mat

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Tecn

olo

gie

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i p

rod

uzi

on

e

Nan

ote

cno

logi

e

1 – Scientific and

cultural progress

1 - Health,

Demographic

change and

Wellbeing

Ministero Coesione Territoriale: voucher per il supporto all’innovazione delle PMI

2- European Bioeconomy Challenges: Agro-food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine and Maritime and Inland Water Research

3- Secure, Clean and Efficient Energy

4- Smart, Green

and Integrated

Transport

5- Climate Action, Resource …

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Leadership industriale: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (1/2)

€ 20 Mln/anno per:

o promuovere la cultura della collaborazione basata su partenariati inclusivi ed aperti,

o sostenere le aggregazioni italiane che partecipano a KIC riconosciute dall’Istituto Europeo di Tecnologia,

o promuovere lo sviluppo di governance leggere e proattive.

Programma Sostegno alla partecipazione alle Knowledge & Innovation Communities

Programma Challenge Prizes - agire sulla domanda di innovazione

€ 10 Mln/anno, rovesciando il metodo dei bandi convenzionali, premiando il risultato e non il progetto, per:

o stimolare la creatività di ricercatori, studenti, imprese, cittadini, o valorizzare il talento, premiando il merito, o creare una community di innovatori.

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Leadership industriale: strumenti (fattori abilitanti) a regia MIUR (2/2)

€ 29 Mln/anno per il cofinanziamento di progetti vincitori di bandi congiunti (joint calls) emessi nell’ambito di iniziative europee (p.es. ERA-NET, art. 185, art. 187 ecc.)

Programma Sostegno ai progetti nell’ambito di iniziative di programmazione congiunta

Programma Rise & Shine: incentivare R&S nelle PMI

• € 18 Mln/anno in credito agevolato con un tasso di interesse pari allo 0,5% per finanziare almeno 300 Piccole e Medie Imprese (PMI) che identificano progetti di ricerca, sviluppo e innovazione in collaborazione con università ed enti pubblici di ricerca

• € 50-100 Mln/anno in voucher in conto capitale per il supporto all’innovazione delle PMI, volta a finanziare l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese

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Leadership industriale: strumenti (fattori abilitanti) a regia MISE (1/2)

Programma Risk Sharing Facility for Industrial Innovation - promozione di grandi

progetti di innovazione industriale

o Prevede l’istituzione di un portafoglio di finanziamenti della BEI (Banca Europea per gli Investimenti) per grandi progetti per l’innovazione industriale con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, alle reti di imprese e ai raggruppamenti di imprese

o Permette alle imprese di ottenere il prestito al miglior tasso di mercato -senza costituire aiuto di stato - attraverso uno schema di garanzia a “prima perdita” a copertura del portafoglio dei finanziamenti

o Realizza incremento della provvista finanziaria disponibile con i fondi BEI, con una leva finanziaria valutabile tra 5 e 6, rispetto all’ammontare di fondi pubblici posti a garanzia dei prestiti

o Anche le regioni possono contribuire al Programma attraverso:

• partecipazione diretta su portafogli di progetti regionali o multi-regionali;

• contributo in “conto interessi” sui prestiti alle imprese

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Leadership industriale: strumenti (fattori abilitanti) a regia MISE (2/2)

Programma Fondo Crescita Sostenibile

o Dedicato a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo diretti allo sviluppo di: “tecnologie abilitanti fondamentali”; tecnologie che consentano di fronteggiare le “sfide per la

società”.

o Concede agevolazioni nella forma di:

finanziamento agevolato, anche senza garanzia, a un tasso non inferiore allo 0,8% del tasso di riferimento, per una percentuale di spese ammissibili riconosciute in relazione alla dimensione di impresa (per es. 70% per le PI; 60% per le MI; 50% per le GI)

contributi di natura non rotativa, in caso di interventi cofinanziati dall’Unione europea o dalle Regioni

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STRUTTURA DI GOVERNANCE

Come sarà implementato il PNR?

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Costituzione di Comitati di Programma (CP), formati da rappresentanti dei principali Enti Finanziatori dei programmi (Ciascun CP può essere ‘responsabile’ del management di uno o più programmi)

Previsione di un organismo di valutazione dell’impatto dei progetti e applicazione di linee guida di valutazione definite dal MIUR in base a modelli internazionali e coinvolgendo il Comitato Nazionale dei Garanti per la Ricerca (CNGR)

Previsione di un coordinamento dei Comitati di Programma composto dai chair dei CP

I Comitati di Programma saranno costituiti entro 60 gg. dall‘approvazione del PNR da parte del CIPE

Competenze Enti Finanziatori

Approvazione dei programmi di intervento

Emanazione dei bandi

Valutazione delle proposte e gestione delle fasi successive

Competenze CP:

Definizione dei programmi di intervento

Definizione di linee guida per la

preparazione dei bandi

La governance orizzontale e verticale

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Elementi costitutivi della struttura di governance del PNR 2014-20

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BUDGET MIUR

Previsione delle risorse MIUR che saranno mobilitate per investimenti in Ricerca per il PNR 2014-20

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Previsione delle risorse MIUR mobilitate per investimenti in Ricerca Circa 900 M€/anno (circa 6,3 B€ in sette anni )

FATTORI ABILITANTI MIUR STIMA DEL NUMERO DEI BENEFICIARI

Mille e più Dottorati Innovativi Almeno 1800 dottorandi/anno

Potenziale in movimento - per una crescita coesa ed inclusiva

Scientific Independence of Researchers (SIR) Almeno 100/bando

Top Talents - attrarre più talenti nel sistema nazionale della ricerca Almeno 100/anno

Excellence with Impact – importanti progetti di ricerca ad alto impatto Fino a 10 importanti progetti (almeno 100 M€/progetto)

Sostegno al processo di programmazione congiunta della ricerca

(E)quality in ricerca - uguali opportunità per tutti

Le chiavi del talento - promuovere la ricerca e la cultura scientifica

RIDE (Ricerca Italiana di Eccellenza) Almeno a 220/bando

Infrastrutture di ricerca

Challenge Prizes - agire sulla domanda di innovazione Circa 200 vincitori/anno

Sostegno alla partecipazione alle Knowledge & Innovation Communities

Rise and Shine - Incentivare R&S nelle PMI Circa 300-500 PMI/anno

Sostegno ai progetti nell’ambito di iniziative di programmazione congiunta o sincronizzata

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Conclusioni

• Investire in ricerca significa investire nel futuro del Paese

• Il PNR 2014-20 è il risultato di un grande impegno di ascolto, coordinamento e internazionalizzazione

• La fase operativa inizierà con la creazione dei Comitati di Programma inter-istituzionali

• Il MIUR prevede di investire circa 6,3 miliardi di Euro in 7 anni per la implementazione del PNR. In aggiunta, occorre:

– aumentare la dotazione annuale del FIRST;

– prevedere una quota del Fondo di Coesione e Sviluppo da investire in attività di ricerca;

– incentivare gli investimenti privati in ricerca mediante interventi di defiscalizzazione;

– eliminare il problema della perenzione dei fondi per progetti di ricerca

• Gli altri enti finanziatori dovrebbero indicare i budget con cui parteciperanno ai vari programmi di intervento

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Presentato il progetto di Piano Nazionale di Ricerca 2014-2020

In sede di Consiglio dei Ministri n. 47 del 31 Gennaio 2014 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha presentato l’impostazione del Piano Nazionale per la Ricerca (PNR) 2014-2020, che dovrà essere approvato dal CIPE. Allegate le slide presentate.

Il progetto di PNR prevede uno sviluppo della programmazione da tre a sette anni (2014-20) in linea con il Programma Quadro europeo Horizon 2020, da cui attinge le grandi sfide sociali declinandole nei fattori abilitanti dell’eccellenza scientifica (a regia Miur), infrastrutture di ricerca (a regia Miur), leadership industriale (a regia Miur-Mise).

A dicembre il Ministero aveva lanciato una consultazione con stakeholder più importanti, (alla quale anche AIRI ha contribuito con pareri associativi riconosciuti nella presentazione), raccogliendo 2.145 manifestazioni di interesse.

Le sfide individuate sono undici:

• Scientific and cultural progress;

• Health, demographic change and wellbeing;

• European Bio-economy Challenges;

• Secure, clean and efficient energy;

• Smart, green and integrated transport;

• Climate action, resource efficiency and raw materials;

• Europe in a changing world - inclusive, innovative and reflective societies;

• Space and astronomy;

• Secure societies - protecting freedom and security of Europe and its citizens;

• Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage, Creativity;

• Digital Agenda.

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria a copertura degli strumenti individuati dal PNR:

• Il Miur prevede di investire circa 900 milioni di euro l’anno (6,3 miliardi in 7 anni);

• Il Mise, per la parte leadership industriale, inquadra gli interventi nel Fondo crescita sostenibile (la dotazione finanziaria del fondo, in base al Decreto Mise 8 marzo 2013 è stimata intorno ai 630 milioni di euro, erogati sotto forma di finanziamenti agevolati. Al fondo potrebbero aggiungersi risorse non utilizzate a

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valere del fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI); il fondo, è stato incrementato di 150 milioni (2014-2015) con la Legge di stabilità 2014).

Per la governance del programma, si individua la costituzione di Comitati (entro 60 giorni dall’approvazione del CIPE), composti dai rappresentanti dei maggiori enti finanziatori, con il compito di definire i programmi di intervento, fornire linee guida per la preparazione dei bandi, i cui chair dovranno garantire il coordinamento.

Nelle intenzioni si sottolinea, inoltre, la necessità di aumentare la dotazione annuale del FIRST (priva di fondi dal 2014 al 2016), di prevedere una quota del Fondo di Coesione e Sviluppo da investire in attività di ricerca, di incentivare gli investimenti privati in ricerca mediante interventi di defiscalizzazione ed eliminare il problema della perenzione dei fondi per progetti di ricerca.

E’ inoltre da approfondire se gli interventi previsti dal MIUR per i “fattori” di propria regia (eccellenza scientifica e infrastrutture) prevedano forme di collaborazione con la ricerca industriale.

(Fonte: CS Consiglio dei Ministri n. 47 del 31 Gennaio 2014)

Il nuovo Comitato per la politica della ricerca

Nominati i nove membri del Comitato di esperti per la politica della ricerca (Cepr), presieduto dal Ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Maria Chiara Carrozza.

Il nuovo Cepr è composto da Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica Sperimentale, Università di Trento; Oliana Carnevali, professore ordinario di Anatomia Comparata e Citologia, Università Politecnica delle Marche; Luciano Modica, già professore ordinario di Analisi Matematica, Università di Pisa; Micaela Morelli, professore ordinario di Farmacologia, Università di Cagliari; Andrea Carlo Moro, professore Ordinario di Linguistica, Scuola Superiore Universitaria ad Ordinamento Speciale Iuss di Pavia; Gustavo Piga, professore ordinario di Economia Politica, Università di Roma Tor Vergata; Filippomaria Pontani, professore associato di Filologia Classica, Università Ca' Foscari di Venezia; Aldo Sandulli, professore ordinario di Diritto Amministrativo, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Maria Gabriella Signorini, professore associato di Bioingegneria Elettronica e Informatica, Politecnico di Milano.

Il CEPR è stato istituito con Decreto Legislativo 5 giugno 1998, n. 204, e modificato da Decreto Legislativo 29 settembre 1999, n. 381, che recita all’art 3:

Comitati di esperti per la politica della ricerca

1. Il Governo si avvale di un comitato di esperti per la politica della ricerca (CEPR), istituito presso il MURST, composto dal Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, che lo presiede, nonché da non più di 9 membri, nominati dal Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell'università' e della ricerca scientifica e tecnologica, scelti tra personalità di alta qualificazione del mondo scientifico, tecnologico, culturale, produttivo e delle parti sociali, assicurando l'apporto di competenze diverse. Con decreto

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del Ministro dell'università' e della ricerca scientifica e tecnologica sono determinate la durata del mandato e le norme generali di funzionamento. I dipendenti pubblici possono essere collocati in aspettativa per la durata del mandato.

2. Le indennità spettanti ai membri del comitato sono determinate con decreto del Ministro dell'università' e della ricerca scientifica e tecnologica, a valere sullo stato di previsione del MURST.

3. Il Ministro dell'università' e della ricerca scientifica e tecnologica affida ai membri del comitato o al comitato nella sua collegialità compiti di consulenza e di studio concernenti la politica e lo stato della ricerca, nazionale e internazionale.

4. Il CEPR, nell'esercizio delle sue funzioni, può corrispondere con tutte le amministrazioni pubbliche al fine di ottenere notizie e informazioni, nonché può chiedere collaborazione per specifiche attività. Le amministrazioni dello Stato possono a loro volta avvalersi del CEPR per pareri su programmi e attività di ricerca di propria competenza.

Nell’ambito del D.L. “Riordino degli enti di ricerca, in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n.165” inoltre si attribuisce al CEPR carattere consultivo per la nomina di particolari personalità negli Enti di Ricerca.

(Fonte: CS MIUR 9/1/2014)

Alcuni provvedimenti di interesse per la ricerca industriale nella Legge di stabilità 2014 e in “Destinazione Italia”

La legge di stabilità 2014 (L. 27 dicembre 2013 n. 147 in G.U. 27 dicembre 2013, n. 302), prevede alcune misure dirette al sostegno della ricerca industriale.

• Fondo crescita sostenibile: incremento di 100 milioni di euro per 2014 e 50 per il 2015, sotto forma di finanziamenti agevolati, per interventi di progetti di ricerca strategica, rafforzamento della struttura produttiva nazionale e internazionalizzazione delle imprese;

• Sezione speciale per progetti di ricerca e innovazione – nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese - con una dotazione di 100 milioni di euro per la concessione di garanzia a titolo oneroso a copertura delle prime perdite su portafogli di un insieme di progetti di finanziamento di ammontare minimo di 500 milioni. I finanziamenti devono essere diretti alla realizzazione di grandi progetti di ricerca e innovazione di imprese di qualsiasi dimensione.

• Per il finanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo nell’ambito degli interventi per lo sviluppo e l'accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico (art. 3 legge 24 dicembre 1985, n. 808), sono autorizzati due contributi ventennali rispettivamente di importo di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 e di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015.

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• Al fine di garantire la prosecuzione degli interventi in favore degli investimenti delle imprese marittime, (articolo 3 della legge 16 marzo 2001, n. 88), è autorizzato un contributo ventennale di 5 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014 per il finanziamento di progetti innovativi di prodotti e di processi nel campo navale avviati negli anni 2012 e 2013.

Il provvedimento Destinazione Italia (D.L. 23 dicembre 2013 n.145 e 300), individua invece:

• Credito d’imposta per la ricerca (D.L. 13 maggio 2011 n.70): 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016, a valere sulla prossima programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali comunitari. Il credito d’imposta è sul 50% della spesa incrementale nelle attività di R&S dal 2014 al 2016, purché le spese siano pari a 50.000 euro per ciascuna delle annualità con un massimo di bonus fiscale pari a 2,5 milioni di euro per impresa, di qualunque settore.

• Digitalizzazione e ammodernamento tecnologico (D.L. 22 giugno 2012, n. 83 art. 24): 100 milioni per la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico delle PMI (a valere sulla proposta nazionale relativa alla prossima programmazione 2014-2020);

• Fondo di 5 milioni di euro per ciascuno delle annualità 2014-2015 per sostegno di imprese in ATI o RTI, per manifattura sostenibile, ricerca e sviluppo di software e hardware anche in collaborazione con università.

(Fonti: L. 27 dicembre 2013 n. 147 in G.U. 27 dicembre 2013, n. 302 e D.L. 23 dicembre 2013 n.145 e 300).

Riorganizzazione Ministero dello Sviluppo Economico

Con DPCM n. 158 del 5 dicembre 2013, è stato avviato il progetto di riorganizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, che diventerà operativo a partire dall’ 8/2/2014. Si individuano 15 Uffici Dirigenziali Generali coordinati da un Segretario Generale

1. Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese;

2. Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi;

3. Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica;

4. Direzione generale per la politica commerciale internazionale;

5. Direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi;

6. Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche;

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7. Direzione generale per la sicurezza dell'approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche;

8. Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica, il nucleare;

9. Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico;

10. Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali;

11. Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione;

12. Direzione generale per le attivita' territoriali;

13. Direzione generale per gli incentivi alle imprese;

14. Direzione generale per la vigilanza sugli enti, il sistema cooperativo e le gestioni commissariali;

15. Direzione generale per le risorse, l'organizzazione e il bilancio.

Ciascuna Direzione si articola in uffici di livello dirigenziale non generale; inoltre entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto si provvederà alla individuazione degli uffici dirigenziali di secondo livello e alla ripartizione del personale addetto nelle strutture centrali e periferiche.

(Fonte: DPCM 5 dicembre 2013, n. 158 in GU n.19 del 24-1-2014)

Riorganizzazione Ministero della Ricerca

Il Consiglio dei Ministri del 31/01/2014, ha stabilito la nuova dotazione organica degli uffici dirigenziali generali che viene ridotta da 34 a 27 posti, con una contrazione di n. 7 posti di dirigente di I fascia, tra l’altro con la soppressione di 3 direzioni generali, una per ciascun dipartimento.

Gli uffici dirigenziali di livello non generale viene ridotta da 544 posti a 413 posti – di cui 191 dirigenti tecnici e 222 dirigenti amministrativi – con una contrazione di 131 uffici.

La dotazione organica complessiva del personale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sarà, dunque, complessivamente pari a 6.418 unità:

• 27 dirigenti di I fascia

• 413 dirigenti di II fascia

• 2.490 unità di Area III

• 3.144 unità di Area II

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• 344 unità di Area I

(Fonte: CS Consiglio dei Ministri n. 47 del 31 Gennaio 2014).

Adesione a Nanotec IT

Entro il 14 febbraio 2014 i Soci interessati a partecipare a Nanotec IT - Comitato Permanente di Studio per lo sviluppo delle nanotecnologie e delle altre tecnologie abilitanti (KETs), possono trasmettere alla segreteria AIRI il modulo già diffuso ai Soci con l’indicazione di un proprio referente.

Premio Oscar Masi per l’Innovazione Industriale

Entro il 28 febbraio 2014 dovranno pervenire in conformità al bando già trasmesso le candidature al Premio Oscar Masi, che ogni anno l'Associazione riserva ad un’innovazione di punta realizzata dalle nostre imprese associate, e riguarda, per l'edizione 2013, il tema "Ottimizzazione delle risorse energetiche, ambientali e dei materiali".

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Il bando sulle Smart City verso la conclusione: ma è già troppo tardi? RITARDI

Le lungaggini nella chiusura del bando uscito nel 2012 ripropongono tutti gli interrogativi sullo sviluppo di progetti di città intelligenti a partire da un'ottica centralistica di Federico Guerrini

Dopo più di un anno e mezzo dall'uscita - è del luglio 2012 - il bando del Ministero dell'Istruzione sulla Smart City pare destinato ad avviarsi finalmente alla conclusione. Fonti del Miur prospettano una chiusura entro febbraio e giustificano i ritardi con la difficile congiuntura economica. "Il bando - spiegano dall'ufficio del direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca - prevedeva una doppia fase di valutazione; il 28 febbraio 2013 esi è chiusa la prima, che ha permesso la selezione dellei idee progettuali; e la valutazione scientifica dei progetti esecutivi. Dopo di che, si è passati alla fase di valutazione della solidità economico-finanziaria dei soggetti proponenti che ha portato via molto tempo a causa della situazione difficile di molte aziende nel periodo di crisi che stiamo attraversando". Il 31 ottobre scorso sono stati finalmente individuati i 32 progetti vincitori e pubblicate le graduatorie. L'ultimo tassello - conclusosi a fine gennaio - era quello delle visite in loco. Ora, salvo l'ennesimo colpo di scena, non dovrebbe restare che l'approvazione definitiva e l'emenazione dei decreti di concessione delle agevolazioni. Tutto è bene quel che finisce bene, dunque? Non proprio. Perché, se è vero che la vicenda sembra avviarsi verso una felice conclusione, l'andamento del processo di selezione del bando, le cui scadenze sono state prorogate più volte, ripropone tutti gli interrogativi sulla gestione di questo tipo di pratiche in Italia, e non solo. Non intendendo con ciò in questo caso, inefficienze o malversazioni. Semplicemente, come afferma il direttore del Vega di Venezia ed esperto di Smart City Michele Vianello, "i tempi dell'innovazione non sono quelli della burocrazia". "Stiamo andando nella direzione sbagliata - aggiunge Vianello - se devi stare a tempi del pubblico per fare attività smart, non ce la fai; i progetti presentati nel 2012 oggi sono già vecchi". Cosa fare dunque? Se sveltire la burocrazia o snellire il Codice dell'Amministrazione Digitale appare al momento un'utopia, forse la soluzione potrebbe essere ripensare l'intera concezione di Smart City. Passare cioè da un'idea di città intelligente gestita dall'alto (o, come dicono gli anglosassoni, top-down), a una invece che prende le mosse maggiormente dal basso, dai cittadini (bottom-up).

"Bisogna abbandonare l'idea che servano per forza dei bandi, per incoraggiare lo sviluppo - rincara ancora l'ex vice-sindaco di Venezia - dobbiamo pensare piuttosto a forme di condivisione di buone pratiche, di assessment dei territori; anche il Comune di campagna può fare azioni "smart", basta saper coinvolgere le persone, con il pubblico che si limita a incentivare e collegare". Questo non significa sminuire il ruolo della pubblica amministrazione: la PA deve comunque essere capace di elaborare strategie, capire a quali problemi si vuole prioritariamente dare risposta, indicare gli obiettivi del processo di trasformazione, sviluppare quella che da taluni viene definita un'attività di "smart-planning".

Con quest'ultima definizione, spiega ad Agenda Digitale il Prorettore Vicario del Politecnico di Milano,Alessandro Balducci - " si intende una pianificazione capace di usare l’intelligenza della società. Di

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usare la rete nelle due direzioni: per definire indirizzi ed inviare messaggi, ma anche di ricevere, valorizzare ed accompagnare i processi di innovazione sociale dal basso. Una pianificazione che impara dai progetti, che li mette in rete, li rafforza, costruisce condizioni di sviluppo delle innovazioni che affrontano i problemi target". Una pianificazione che non parte dalla soluzione, la tecnologia (ovvero prodotti più o meno avveniristici pensati a livello industriale, dalla panchina "intelligente" al lampione ecosostenibile), ma dai bisogni emergenti, a cui la disponibilità di nuove tecnologie e nuovi media può dare risposta. "Dietro l'attuale approccio top-down - continua Balducci - persiste l’idea di un soggetto pubblico che vede e provvede, che interviene con quella che è stata definita dal sociologo Antonio Tosi una “teoria amministrativa dei bisogni” secondo la quale ad ogni gruppo di popolazione corrisponde un bisogno, che spesso viene fatto corrispondere ad un edificio o a una infrastruttura". Ovverosia: asili e scuole per i bambini, centri di aggregazione per i giovani, case di riposo per gli anziani e via dicendo. Quest'approccio non è più sostenibile, sia per la scarsità di risorse economiche dovuta alla crisi, sia perché la comunità di cittadini non è più disposta ad essere trattato come semplice soggetto passivo.

Occorre quindi, aggiunge il Prorettore del Politecnico, "passare dalla centralità dell'hardware a quella del software, evitando ad esempio la realizzazione di nuove strade o linee di trasporto, e usando meglio i mezzi esistenti. Come sta accadendo a Milano dove l’esperimento di car sharing via smartphone di Car2Go ed Enjoy sta modificando il modo di utilizzo del veicolo individuale, ridefinendolo. E passare dalla centralità delle infrastrutture a quella dei cittadini: penso ad esempio alle esperienze che attraverso i social network riescono a produrre piani dal basso, di quartiere, di strada; come sta avvenendo in Inghilterra con la rivalutazione dei parish council che costruiscono piani localipartecipati". Cercando di evitare quello che è il principale rischio distopico delle Smart City: quello di diventare apparati di controllo e manipolazione dei cittadini invece che strumenti al servizio di questi ultimi. L'idea infatti che le città diventino migliori e sostenibili solo basandosi sullo sviluppo di reti informatiche e di servizi forniti dagli operatori delle ICT, attraverso la gestione dei Big Data generati da una infrastruttura capillare di sensori ha un che di inquietante. "È indispensabile perciò - dice ancora Balducci - presidiare e vigiliare sullo sviluppo futuro delle città intelligenti, affinché sia davvero aperto al contributo dei cittadini e non chiuso e centralistico".

06 Febbraio 2014

Commenti

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Smart city, 3 mld di fondi Ue per Roma. Il Campidoglio alle prese con la cabina di regia

Fondi europei per Roma: innovazione tecnologica a scuola, mobilità sostenibile, trattamento rifiuti, spazi verdi, valorizzazione patrimonio storico-

archeologico. È la strada per diventare una smart city. Ora la Cabina di regia per i progetti.

SMART CITY - In arrivo per la Capitale una fetta importante dei fondi europei destinati all'Italia, ben 32 miliardi di euro di finanziamenti. Il 10 percento di tale cifra, attraverso la

Regione Lazio, sarà destinati aRoma Capitale, che potrà così contare su più di 3 miliardi di euro.

Uno dei primi passi che il Comune ha annunciato è la costituzione a breve di una 'cabina di regia' per mettere a punto la strategia dell'amministrazione per non disperdere questo 'tesoro'

e per individuare tutti i progetti più idonei ed urgenti per fare di Roma non una città delle crisi infinite (pioggia, neve, allagamenti, frane, traffico, smog, erosione progressiva del

patrimonio storico-architettonico, servizi inesistenti) ma una vera e propria smart city.

Per questo, si è tenuta ieri a Palazzo Senatorio una riunione aperta alla stampa della Commissione per i Progetti Europei con il presidente Cosimo Di Noi, l'assessore Alessandra

Cattoi (Scuola, con delega all'Europa) e una delegazione di europarlamentari. Obiettivo, accelerare il coordinamento per "fare squadra", selezionare rapidamente i progetti e snellire le

procedure.

Tra i primi passi, un ordine del giorno per far approvare dalla Giunta, in tempi brevi, la delibera che istituirà il "registro cittadino delle società" che sul territorio comunale intendono

progettare per i bandi europei. La cabina di regia, ha spiegato Cattoi, "Servirà per avviare il coordinamento finora mancato". "Una strategia indispensabile dato che - ha sottolineato

l'assessore - l'Europa non è un bancomat ma un'istituzione con cui programmare una serie di interventi".

Gli obiettivi di massima su cui far convergere i finanziamenti, in base al protocollo sottoscritto a settembre 2013 con la Regione, firmato al Campidoglio dal sindaco Ignazio

Marino e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sono: smart community, innovazione sociale, politiche si sviluppo urbano e metropolitano per sostenere la città come

motore economico territoriale (Europe 2020), utilizzare efficacemente i fondi previsti nella programmazione 2014-2020, progetti dimobilità sostenibile, tutela ambientale, raccolta

differenziata dei rifiuti, edilizia scolastica einnovazione tecnologica nelle scuole, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico.

Proprio a settembre 2013, Roma Capitale ha istituito un proprio ufficio, coordinato dall'assessore Cattoi, con la delega per le relazioni con l'Unione Europea e il compito di seguire

concretamente i progetti europei dell'amministrazione capitolina, affiancando assessorati, dipartimenti e municipi nell'intero iter, dall'individuazione dei fondi alle procedure di accesso

e alla rendicontazione.