ProgettoBilinguismoItaliano Linguadei Segni Italiana · dei Segni”; il progetto, da dieci anni...

33
Istituto Comprensivo di Cossato e IIS Q.Sella di Biella 1 ISTITUTO COMPRENSIVO di COSSATO Piazza Angiono, 24 – 13836 COSSATO (BI) Cod. Mecc. BIIC816003 - Codice Fiscale: 92017970028 Tel. 015 93019 - Fax 015 9840126 www.iccossato.gov.it E-mail: [email protected] [email protected] - [email protected] Istituto Istruzione Superiore “Q. Sella” 13900 Biella Progetto Bilinguismo Italiano Lingua dei Segni Italiana Possedere il linguaggio, pensare, comunicare, creare una cultura ... Sono un “dono” il più meraviglioso tra i doni che una generazione fa allaltra ... Oliver Sacks N.1167 UNI EN ISO 9001:2008

Transcript of ProgettoBilinguismoItaliano Linguadei Segni Italiana · dei Segni”; il progetto, da dieci anni...

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   1  

 

ISTITUTO COMPRENSIVO di COSSATO Piazza Angiono, 24 – 13836 COSSATO (BI)

Cod. Mecc. BIIC816003 - Codice Fiscale: 92017970028 Tel. 015 93019 - Fax 015 9840126

www.iccossato.gov.it E-mail: [email protected]

[email protected] - [email protected]

Istituto Istruzione Superiore “Q. Sella”

13900 Biella  

                 

 

 

Progetto  Bilinguismo  Italiano-­‐  Lingua  dei  Segni  Italiana  

 

 

 

Possedere il linguaggio, pensare, comunicare, creare una cultura ...

Sono un “dono”

il più meraviglioso tra i doni

che una generazione fa all‟altra ...

Oliver Sacks

 

 

 

 

 

 

 

N.1167  UNI  EN  ISO  9001:2008  

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   2  

 

RIFERIMENTI  LEGISLATIVI  ................................................  3  

PROGETTO  BILINGUISMO  DI  COSSATO  E  SCUOLE  SUPERIORI  .....................  8  

1.  INTRODUZIONE  ........................................................  9  

2.  ORGANIZZAZIONE  .....................................................  10  

3.  FUNZIONE  E  RUOLO  DEGLI  OPERATORI  ...................................  10  

4.  STORIA  DEL  PROGETTO  ................................................  17  

5.  APPROFONDIMENTI  METODOLOGICI:  INCLUSIVITÀ  E  SPECIFICITÀ  ............  24  

6.  MODELLI  TEORICI  ....................................................  25  

7.  INTERVENTI  SPECIFICI  PER  ALUNNI  SORDI  ..............................  27  

8.  RIFLESSIONI  EMERSE  DALLA  PRATICA  QUOTIDIANA  ........................  29  

9.  RAPPORTI  CON  IL  TERRITORIO,  CON  ALTRI  ENTI  E  CON  L’ESTERNO  .........  31  

10.  ASPETTI  FINANZIARI  ................................................  32  

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   3  

RIFERIMENTI  LEGISLATIVI   PREMESSA

L’attuale momento storico, teatro di fermenti politici e religiosi che causano l’esodo di popoli in cerca rifugio, la globalizzazione del mercato del lavoro a livello europeo e la velocità con cui tutto si trasforma grazie alle nuove tecnologie che la ricerca scientifica mette a disposizione, mettono il mondo della scuola di fronte a nuove e numerose problematiche:

1. incremento del numero di allievi stranieri con conseguente confronto tra culture; 2. esigenze dei nativi digitali; 3. impellente necessità di contrastare la dispersione scolastica.

Di recente si è sottolineato come lo sviluppo socio economico di un paese sia

direttamente collegato al livello culturale della propria popolazione, così, in accordo con gli obiettivi strategici di Europa 2020, la riforma della scuola italiana, legge 107 del 2015, al fine di rendere l’economia europea più competitiva nella società della conoscenza e dell’ITC, mette in risalto la necessità di promuovere, a livello scolastico, migliore qualità ed efficacia dell’istruzione e della formazione.

La BUONA SCUOLA auspica una scuolaintesa come comunità aperta al territorio, in

cui la cittadinanza attiva e il dialogo interculturale operino a favore dell’ inclusione, così da poter preparare i cittadini europei ad essere discenti motivati ed autonomi in grado di contribuire a lungo termine alla promozione della crescita economica sostenibile e della coesione sociale.

L’istituto comprensivo di Cossato, oggi anche centro territoriale per l’inclusione CTI,

porta avanti da più di vent’anni un progetto che si può definire antesignano in merito alle problematiche di anzi accennate dal titolo: “Bilinguismo Lingua Italiana – Lingua Italiana dei Segni”; il progetto, da dieci anni esteso anche alle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Biella, la cui scuola polo è l’IIS “Q. Sella”, anche sede del CTS (Centro Territoriale di Supporto), alla luce di quanto detto sopra, si carica oggi di nuove valenze messe a disposizione della nuova comunità scolastica sempre più interculturale.

• Le Leggi Facciamo un rapido riassunto delle leggi che negli anni si sono avvicendate a sostegno dell’inclusione scolastica dei ragazzi con difficoltà.

LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, n. 104 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate." Art. 12. Diritto all'educazione e all'istruzione.(l'assistenza per la comunicazione) Art. 13. Integrazione scolastica.(l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione) Art. 16. Valutazione del rendimento e prove d'esame. Nell'ambito della scuola secondaria di secondo grado per gli alunni handicappati è consentita la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   4  

DIRETTIVA MIUR del 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” Ogni alunno può manifestare Bisogni Educativi Speciali: motivi fisici, biologici, fisiologici per i quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione. In tale ottica, assumono un valore strategico i Centri Territoriali di Supporto, che rappresentano l’interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole e tra le scuole stesse in relazione ai Bisogni Educativi Speciali. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: in quest’area dello svantaggio scolastico vi sono comprese tre grandi sotto-categorie:

-­‐ quella della disabilità -­‐ quella dei i disturbi evolutivi specifici -­‐ quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

2.2. Funzioni dei Centri Territoriali di Supporto Le funzioni basilari dei Centri Territoriali di Supporto sono

-­‐ 2.2.1 Informazione e formazione -­‐ 2.2.2 Consulenza -­‐ 2.2.3 Gestione degli ausili e comodato d’uso -­‐ 2.2.4 Buone pratiche e attività di ricerca e sperimentazione -­‐ 2.2.5 Piano annuale di intervento -­‐ 2.2.6 Risorse economiche -­‐ 2.2.7 Promozione di intese territoriali per l’inclusione

CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 Roma, 6 marzo 2013, Prot. 561

La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003 Azioni a livello di singola istituzione scolastica 1. Gruppo di lavoro per l’inclusione

-­‐ focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie digestione delle classi;

-­‐ rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; -­‐ i singoli GLHO completeranno la redazione del PEI per gli alunni con disabilità di

ciascuna classe, tenendo conto di quanto indicato nelle Linee guida del 4 agosto 2009.

-­‐ Inoltre il Gruppo di lavoro per l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.).

3. La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola sono finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi. Azioni a livello territoriale La direttiva affida un ruolo fondamentale ai CTS - Centri Territoriali di Supporto, quale interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche. Le scuole dovranno poi impegnarsi a perseguire accordi e intese con i servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   5  

provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, Prefetture, ecc.) finalizzati all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico.

Nota 27 giugno 2013Prot. 0001551/2013

Oggetto: Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013 Scopo del Piano annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I. va inteso bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”. Il P.A.I. è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.

LEGGE 13 luglio 2015, n. 107, recante: «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.» Art. 1 comma 7. Fabbisogno dei posti dell’organico dell’autonomia. Obiettivi formativi prioritari Lettera l: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014; lettera h: sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; lettera i: potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; lettera m: valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; lettera p: valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; lettera r: alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   6  

Art. 1 comma 16. Attuazione dei principi di pari opportunità e di prevenzione delle discriminazioni. Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013. Art. 1 comma 24. Riconoscimento delle diverse modalità di comunicazione per l'insegnamento a studenti con disabilità. L'insegnamento delle materie scolastiche agli studenti con disabilità è assicurato anche attraverso il riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Art. 1 comma 32. Orientamento per gli studenti Le attività e i progetti di orientamento scolastico nonché di accesso al lavoro sono sviluppati con modalità idonee a sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera. All'attuazione delle disposizioni del primo periodo si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Art.1 comma 181 Lettera c) Promozione dell’inclusione degli studenti con disabilità e ridefinizione del ruolo del personale docente di sostegno anche attraverso l’istituzione di appositi percorsi di formazione universitaria. promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione attraverso: 1. la ridefinizione del ruolo del personale docente di sostegno al fine di favorire

l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, anche attraverso l’istituzione di appositi percorsi di formazione universitaria;

2. la revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il sostegno didattico, al fine di garantire la continuità del diritto allo studio degli alunni con disabilità, in modo da rendere possibile allo studente di fruire dello stesso insegnante di sostegno per l’intero ordine o grado di istruzione;

3. l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livelli di competenza istituzionale;

4. la previsione di indicatori per l’autovalutazione e la valutazione dell’inclusione scolastica;

5. la revisione delle modalità e dei criteri relativi alla certificazione, che deve essere volta a individuare le abilità residue al fine di poterle sviluppare attraverso percorsi individuati di concerto con tutti gli specialisti di strutture pubbliche, private o convenzionate che seguono gli alunni riconosciuti disabili ai sensi degli articoli 3 e 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e della legge 8 ottobre 2010, n. 170, che partecipano ai gruppi di lavoro per l’integrazione e l’inclusione o agli incontri informali;

6. la revisione e la razionalizzazione degli organismi operanti a livello territoriale per il supporto all’inclusione;

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   7  

7. la previsione dell’obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugli aspetti pedagogico-didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica;

8. la previsione dell’obbligo di formazione in servizio per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle specifiche competenze, sull’assistenza di base e sugli aspetti organizzativi ed educativo-relazionali relativi al processo di integrazione scolastica;

9. la previsione della garanzia dell’istruzione domiciliare per gli alunni che si trovano nelle condizioni di cui all’articolo 12, comma 9, della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

lettera f) Garanzia del diritto allo studio e potenziamento della Carta dello studente garanzia dell’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle competenze delle regioni in tale materia, attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, sia in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio, sia in relazione ai servizi strumentali; In virtù delle leggi su citate il Progetto Bilinguismo si preoccupa di garantire ai bambini/ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (sordi, DSA, stranieri e con difficoltà socio-culturali) una ulteriore possibilità di inclusione nelle attività didattiche grazie all’apprendimento di una lingua con il supporto di insegnanti specializzati e di interpreti. Tutti gli studenti, grazie all’apprendimento della lingua dei segni, potranno convalidare e rafforzare l’apprendimento, alunni sordi e udenti raggiungeranno pari opportunità nell’apprendimento e nell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze(cittadinanza attiva) e sapranno agire in modo autonomo e responsabile. Partendo da una programmazione comune tra docenti curricolari, di sostegno e docenti LIS (attualmente figura esterna) saranno valorizzati sia i percorsi formativi individualizzati che il coinvolgimento di alunni e studenti, verrà inoltre svolta un’attività di prevenzione e contrasto sia all’abbandono scolastico che alla discriminazione, potenziando l’inclusione e il diritto allo studio di alunni con bisogni educativi speciali. La programmazione, che per gli alunni sordi prevede opportuni adattamenti della didattica ordinaria, prevede l’utilizzo di tecnologie multimediali e informatiche, al fine di sviluppare e consolidare le competenze digitali di tutti gli studenti.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   8  

 

 

 

PROGETTO  BILINGUISMO  ISTITUTO  COMPRENSIVO  DI  COSSATO  e  ISTITUTI  DI  ISTRUZIONE  SUPERIORE  della  PROVINCIA  DI  BIELLA   PREMESSA A partire dall'anno scolastico 1994/95 presso la Scuola dell'Infanzia Statale di Cossato Centro è iniziato un progetto di bilinguismo "Lingua Italiana - Lingua dei Segni Italiana (LIS)" per l'integrazione dei bambini sordi nella scuola comune; dall'a.s. 1997/98 il progetto è proseguito nella Scuola Primaria di Cossato Capoluogo e dal 2002/03 nella scuola secondaria di I° gr. di Cossato e dal 2005/06 nelle scuole secondarie di II°. gr della provincia di Biella; nel corrente anno scolastico le scuole superiori coinvolte risultano essere: IIS del Cossatese e Vallestrona, IIS Bona, IIS Q. Sella e l’IPSAR “E. Zegna” di Trivero.

Da settembre 1996 il Ministero della Pubblica Istruzione con D.M. 18/04/96 ha riconosciuto il progetto come sperimentazione ex art. 278 D.L.vo 297/94. Tali autorizzazioni sono state confermate per tutti gli anni scolastici successivi, fino al 1999/2000, successivamente, a causa delle nuove norme sull'autonomia, la sperimentazione non è più stata autorizzata dal superiore Ministero, né finanziata. Da settembre 2002 il progetto è gestito in rete dalle scuole coinvolte nello stesso; da settembre 2007 il progetto è stato gestito dalla Direzione Didattica di Cossato per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di I° gr., e dall’I.I.S. Q. Sella di Biella per quanto riguarda tutte le scuole secondarie di II° gr. coinvolte nel progetto.

In data 01/09/2013 la Direzione Didattica di Cossato è confluita con la Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” di Cossato nel nuovo Istituto Comprensivo di Cossato, a seguito della determinazione n. 13.5136 del 28/12/2012 della Regione Piemonte relativa al Piano di revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali del Piemonte per l’anno scolastico 2013/14. L’Istituto Comprensivo di Cossato è pertanto subentrato in tutti i rapporti in essere delle precedenti Istituzioni Scolastiche.

Nel gennaio del 2016 la scuola ha ricevuto la visita del Ministro della Pubblica Istruzione On. Stefania Giannini che ha stabilito che grazie alla legge 107 della “Buona Scuola” l’Istituto di Cossato si trasformerà Centro Territoriale di riferimento per le disabilità sensoriali a livello nazionale a partire dall’anno scolastico 2016/17.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   9  

1.  INTRODUZIONE  Il principale obiettivo del progetto è quello di dare pari opportunità a

bambini/ragazzi sordi e udenti. Ciò favorendo l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze che potenzino le sfere dell'autonomia, quella sociale e lo sviluppo cognitivo e psicomotorio. Solamente offrendo ai bambini sordi un'informazione equivalente a quella offerta ai bambini udenti l’obiettivo può essere raggiunto a pieno e la LIS è il mezzo che permette il passaggio delle informazioni. Alla luce di questi vent’anni di esperienza, sia gli operatori che i genitori sono concordi nel dire che:

1) compatibilmente con le differenze individuali, finora non vi è alcuna differenza significativa nei livelli cognitivi raggiunti dagli allievi sordi e da quelli udenti;

2) gli allievi sordi risultano essere ben integrati nella scuola, hanno un buon livello di socializzazione sia fra di loro che con gli udenti;

3) le famiglie degli alunni, sordi e udenti, sono molto soddisfatte dell'iniziativa.

Il bilinguismo favorisce l’inclusione degli alunni sordi nelle classi di udenti, infatti, comunicando con due lingue diverse, c'è la possibilità di un completo scambio di conoscenze. È un doppio canale di informazioni che passa attraverso la LIS e la Lingua Italiana. Gli alunni sordi e gli alunni udenti imparano naturalmente e usano quotidianamente la LIS per comunicare fra loro, con l'aiuto dell'interprete o dell'insegnante di sostegno e in questo modo gli alunni sordi seguono le normali attività scolastiche come i compagni udenti.

Le attività con gli alunni sordi sono svolte privilegiando la comunicazione visiva, basandosi sulla cultura delle immagini che risulta fondamentale nello sviluppo del bambino. Per permettere l'apprendimento della lingua scritta anche ai sordi, grazie a consulenze di esperti consigliati dal C.N.R., la scuola adotta la metodologia della "Lettoscrittura" sotto la guida della Dott.ssa Lilia Teruggi dell’Università “La Bicocca” di Milano. Negli anni passati il progetto è stato supportato dalla consulenza del C.N.R (Dott.ssa Virginia Volterra) e dal Mason Perkins Deafness Fund (Dott.ssa Elena Radutzky). Sono state svolte attività di verifica e monitoraggio delle competenze raggiunte dai bambini sordi e udenti nella Lingua dei Segni (nel 2004/05 tale monitoraggio è stato svolto dall’équipe della dott.ssa Volterra del CNR di Roma) e attività di verifica e monitoraggio degli aspetti psicosociali e relazionali fra bambini sordi e udenti.

Parecchie delegazioni di docenti, ricercatori, famiglie visitano ogni anno la scuola.

In particolare i ricercatori giapponesi dimostrano particolare interesse per l’integrazione dei sordi nelle classi. Nell’ottobre 2014 abbiamo avuta la visita di una delegazione croata, che partendo dalla traduzione del libro “Una scuola due lingue”, si è riproposta di seguire il nostro metodo nella pianificazione didattica. Nel gennaio 2015 una delegazione del consiglio prefetturale di Okinawa è venuta in visita presso il nostro Istituto Comprensivo. Nell’anno scolastico 2015/2016 c’è stato un incontro con il Dirigente della Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, Dottor Raffaele Ciambrone del Ministero dell’Istruzione seguito poi dalla visita del ministro On. Stefania Giannini.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   10  

2.  ORGANIZZAZIONE  Gli alunni sordi frequentano regolarmente la scuola per l'intero orario (8 ore

giornaliere nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria; tempo prolungato nella scuola secondaria di I° grado; orario normale nella scuola superiore).

Nella scuola dell'infanzia i bambini sordi formano, con altri bambini udenti, un gruppo omogeneo per età; con tale gruppo, oltre alle normali maestre, operano l'insegnante di sostegno, l’interprete e l'educatore sordo. Il gruppo di bambini sordi e udenti (col supporto delle figure specializzate) partecipa ai normali "laboratori" previsti dall'organizzazione didattica della scuola e, per circa un'ora al giorno, al "laboratorio di LIS" (inteso come laboratorio di seconda lingua per i bambini udenti e di lingua naturale per i bambini sordi) con la guida dell'educatore sordo.

Nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I° grado gli alunni sordi, insieme con i compagni udenti, seguono le normali lezioni con il supporto dell'interprete, dell'insegnante di sostegno e del docente LIS. In orari stabiliti, tutti gli alunni frequentano il "laboratorio di LIS" con la guida del docente LIS.

Nella scuola superiore gli studenti sordi hanno, in media, il supporto dell’interprete per il 65% di ore settimanali e l’insegnante di sostegno in base alle ore assegnate. Le attività sono programmate settimanalmente da tutti i docenti insieme al docente/educatore LIS e gli interpreti.

I genitori degli allievi udenti delle sezioni sperimentali sono tutti totalmente favorevoli all'iniziativa.

3.  FUNZIONE  E  RUOLO  DEGLI  OPERATORI  • Insegnanti curricolari

Le insegnanti curricolari utilizzano le metodologie e l'organizzazione indicate nella programmazione educativa e didattica, e il loro intervento è rivolto a tutti i bambini, udenti e sordi.

Tutte le insegnanti hanno frequentato appositi corsi di LIS organizzati dalla scuola.

A tutt’oggi il periodico confronto con le logopediste e il gruppo H supporta sia impostazione delle attività didattiche, che la soluzione delle problematiche relative alla comunicazione.

o Nella scuola dell'infanzia il lavoro delle insegnanti è prioritariamente incentrato su : -­‐ Creare un clima sereno, regolato da una regia riflessiva, attenta alla valorizzazione dei vari ruoli;

-­‐ predisporre interventi educativi partendo da esperienze pratiche e concrete, con supporto di materiale visivo;

-­‐ creare momenti per l’acquisizione della LIS, della lingua verbale e scritta tramite un approccio alla lettura e alla scrittura (lettoscrittura) per creare contesti reali e pertinenti di comunicazione, promuovere il contatto con la lingua scritta in quanto oggetto di cultura, favorire la conoscenza di varie tipologie testuali;

-­‐ organizzare momenti specifici da dedicare solo ai bambini sordi; -­‐ favorire un approccio alla lingua verbale; -­‐ favorire un primo contatto con strumenti multimediali;

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   11  

-­‐ predisporre incontri individuali coi genitori dei bambini sordi1.

o Nella scuola primaria: -­‐ Attuare una didattica che utilizzi al massimo il canale visivo grazie al lavoro progettuale redatto dalle varie figure professionali in collaborazione;

-­‐ utilizzare di una strategia utile per tutti, sordi e udenti, per un insegnamento accessibile a tutti: “letto-scrittura”2 come processo attivo in cui interagiscono “testo – conoscenze soggettive - scopo di lettura e di scrittura”;

-­‐ considerare la scrittura come punto d’incontro tra bambini sordi e udenti, come strumento di comunicazione e di riflessione linguistica;

-­‐ affiancare costantemente la figura dell'interprete e il docente LIS; -­‐ mediare fra la comunicazione verbale del gruppo degli udenti e le esigenze die bambini sordi;

-­‐ utilizzare strumenti informatici a supporto della lezione; -­‐ collaborare con:

le interpreti che gestiscono le attività di doposcuola, l'ass. VedoVoci, per predisporre attività di approfondimento e/o materiale di studio specifico;

-­‐ si impegnano a gestire le ansie/aspettative dei genitori dei bambini sordi1. o Nella scuola secondaria di I e II grado gli insegnanti specialisti nelle singole discipline: -­‐ seguono le norme base per la comunicazione con le persone sorde, per favorire

la lettura labiale; -­‐ pongono particolare cura nell’impostare una didattica che potenzi il canale

visivo; -­‐ favoriscono il lavoro a piccoli gruppi misti, costituiti da alunni sordi e alunni

udenti, per favorire lo scambio fra pari; -­‐ collaborano con l’interprete per mantenere attivo un confronto fra lingua italiana

e LIS; -­‐ collaborano con i docenti di sostegno per garantire il raggiungimento delle

competenze previste dalle indicazioni nazionali; -­‐ partecipano ai gruppi di lavoro con la famiglia e il personale sanitario per

impostare il percorso sia formativo sia di crescita umana degli alunni sordi. • Docente di sostegno nei vari ordini di scuola

Il DPR del 31 ottobre 1975, n.970, art.9 afferma che il personale specializzato non è assegnato per gli allievi diversamente abili, ma: “a scuole normali per interventi individualizzati di natura integrativa in favore della generalità degli alunni e in particolare di quelli che presentano specifiche difficoltà di apprendimento”. La Legge 5 febbraio 1992, n. 104 art 13 comm. 6. recita: “Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti”.                                                                                                                          1  Per  approfondimenti  leggere  il  capitolo  metodologia  adottata.  2  Ricerche  Ferrero,  Teberoski,  Pontecorvo.    

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   12  

È un docente specializzato che assume la contitolarità della classe e pertanto firma i

documenti di valutazione di tutti gli alunni. Predispone il Piano Educativo Individualizzato per ciascun alunno disabile presente nella classe in sintonia con gli Operatori Socio Sanitari, la famiglia, i docenti contitolari. In esso si definiscono i criteri di verifica e valutazione.

L'insegnante di sostegno è assegnato alla classe e non all'alunno. La risorsa è finalizzata ad attuare interventi di inclusione attraverso strategie didattico metodologiche specifiche, con gli insegnanti curricolari poiché insieme hanno la responsabilità della realizzazione del processo di inclusione scolastica. La funzione del docente di sostegno rappresenta la fondamentale risorsa attraverso cui l'inclusione scolastica si concretizza. Il docente specializzato deve essere, anche e soprattutto un mediatore pedagogico, deve avere conoscenza e consapevolezza del principio ermeneutico e possedere abilità comunicative. Oggi il ruolo del docente di sostegno si prefigura sempre più come tutor, una sorta di "esperto dell'inclusione", con una formazione specifica.

Spesso, per garantire un supporto della maggior parte del tempo scuola, risulta opportuno evitare la sovrapposizione dell’insegnante di sostegno e dell’interprete LIS, lasciando quindi solo poche ore di compresenza soprattutto per concordare la tipologia degli interventi e tutto ciò rappresenta sovente un errore in quanto docente di sostegno e interprete non dovrebbero essere due figure “interscambiabili” ma “complementari” in quanto svolgono due attività ben distinte. L’insegnante di sostegno ha il compito di mediare l’insegnamento delle discipline attuato dai docenti curricolari con una metodologia che le renda accessibili e quindi visibili all’alunno sordo. L’alunno sordo è infatti un “visual learner” cioè presenta uno stile di apprendimento essenzialmente visivo. I sordi imparano e ricordano ciò che vedono. L’insegnante di sostegno dunque prepara schemi, grafici, mappe concettuali, materiale multimediale, fornisce all’allievo una vera e propria “rete cognitiva” che riesca a fissare e imbrigliare i contenuti, in modo da permetterne una rielaborazione personale che sfoci in un vero e proprio apprendimento.

Opera inoltre, solo qualora si renda necessaria, la semplificazione/facilitazione dei

testi, cioè individua all’interno di essi parole o frasi difficili da sostituire con sinonimi o parafrasi più semplici. Indispensabile è inoltre, alla fine di ogni lezione, la verifica della comprensione di quanto affrontato in classe. L’insegnante spiega inoltre all’allievo tutto ciò che avviene o è avvenuto in classe ogni qualvolta percepisca che alcune dinamiche siano “andate perse” e non recepite correttamente per motivi contingenti (la battuta di un compagno seduto in fondo all’aula, il rimprovero di un insegnante a un suo compagno etc.) al fine di evitare frustrazione e sentimenti di esclusione.

Fondamentalmente l’insegnante di sostegno è un mediatore fra le esigenze dell’alunno sordo, le richieste degli insegnanti, della famiglia, le modalità e le tempistiche da adottare per le verifiche e un facilitatore per l’inclusione e lo stare bene a scuola in base alle necessità specifiche dei diversi ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di I° e II° grado).

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   13  

• Interprete Italiano/LIS specializzato in ambito educativo La Legge 4/2013 art. 2fa riferimento all’esercizio delle professioni non organizzate in ordini o collegi intendendo “l'attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'art.2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative” Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità 2006 Richiamo inviato all’Italia datato 29 aprile 2016, punto B:

-­‐ Accessibilità (art.9) “Si prega di inviare informazioni circa la possibilità di accessibilità alla comunicazione in tutti i settori pubblici, in particolar modo riguardanti l’assistenza e gli intermediari, ivi includendo, guide, lettori, INTERPRETI DI LINGUA DEI SEGNI PROFESSIONISTI, e comunicazione aumentativa e alternativa”.

-­‐ Libertà di espressione e opinione e accesso alle informazioni (art.21). “Prevedere una scadenza per il riconoscimento della Lingua dei Segni, aumentarne l’uso per la diffusione delle informazioni […]”.

Legge regionale n.31 agosto 2012, art.2 comma b) “agevola il supporto formativo delle persone sia impiantate sia protesizzate, così come l’insegnamento della LIS nelle scuole primarie e secondarie, anche attraverso attività di sostegno e servizi specialistici, al fine di rendere effettivo per i sordi l’adempimento dell’obbligo scolastico e il perseguimento delle successive scelte di istruzione, ferma restando l’autonomia delle istituzioni scolastiche”. Manca attualmente un Regolamento Attuativo di questa norma.

Si ribadisce dunque che queste figure professionali sono indipendenti rispetto alle regolamentazioni previste per il pubblico esercizio, come ad esempio la scuola. In questo contesto si inserisce la figura dell’interprete scolastico professionista.

L’interprete di lingua dei segni specializzato in ambito educativo è un professionista in possesso del titolo di interprete di lingua dei segni. Ha il compito di comprendere ed elaborare velocemente le informazione del testo in entrata applicando nel testo in uscita strategie di equivalenza di forma e di contenuto nel rispetto dell’adeguatezza, dell’accuratezza e della fruibilità intertestuale al fine di realizzare un’interpretazione/traduzione linguistica e transculturale efficace ed adeguata al contesto didattico-educativo in cui opera.

L’interprete che opera in ambito educativo possiede una spiccata attitudine al contatto interpersonale, al lavoro di squadra e una grande curiosità intellettuale. Grazie ad una buona resistenza fisica è in grado di mantenere a lungo la concentrazione e gestire gli imprevisti con prontezza ed autocontrollo.

Garantisce inoltre di conoscere e saper applicare attraverso l’autoregolamentazione i principi da seguire per lo svolgimento della professione nel rispetto del codice etico e deontologico, delle leggi, degli studenti, dei docenti e dei colleghi.

Questa figura professionale si inserisce all’interno dei vari ordini scolastici adattandosi ai diversi contesti e livelli linguistici e cognitivi degli studenti a favore dei quali presta il

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   14  

proprio servizio, scegliendo di volta in volta le tecniche e le strategie interpretative più adeguate per rendere la comunicazione fruibile ed efficace tra i vari interlocutori. In questo modo non avendo una sovrapposizione di compiti diversi, si concentra sull’aspetto linguistico e rende completamente accessibile a livello comunicativo il contesto classe per l’alunno sordo coprendo la quasi totalità del monte ore scolastico.

In qualsiasi contesto scolastico in cui l’interprete opera, la competenza linguistica

richiesta in entrambe le lingue deve essere obbligatoriamente di alto livello, poiché negli ordini di grado inferiore la figura funge anche da modello linguistico di riferimento e permette di ampliare, e in alcune situazioni acquisire correttamente, le lingue alle quali sono esposti, mentre negli ordini di scuola successivi i contenuti e il linguaggio specifico di ogni disciplina richiede una competenza e un aggiornamento costante da parte del professionista sui linguaggi settoriali utilizzati.

Pertanto si ribadisce l’importanza che tale incarico sia affidato a professionisti formati e preferibilmente in possesso di un bagaglio di esperienza di interpretariato in ambito educativo.

• Educatore segnante presso la scuola dell’Infanzia

Il ruolo dell’educatore segnante presso la scuola dell’Infanzia è fondamentale perché offre a tutti i bambini, sordi e udenti, un buon modello linguistico-educativo e si pone come modello d’identificazione nel processo di crescita formativa dei bambini sordi. Obiettivi generali:

-­‐ valorizzare la diversità; -­‐ garantire pieno accesso per i bambini sordi alla propria Lingua: la Lingua dei Segni

Italiana (LIS); -­‐ offrire ai bambini udenti l’opportunità di raggiungere una buona competenza in

Lingua dei Segni come seconda Lingua.

L’educatore, durante la giornata scolastica, nei momenti di routine come il pranzo o il gioco libero, favorisce lo sviluppo delle capacità espressive-corporee (CVG) necessarie per l’acquisizione della LIS, potenziando le riflessioni linguistiche spontanee che nascono dall’interagire dei bambini. L’educatore gestisce per i gruppi di 3,4,5 anni il laboratorio di LIS ( lingua italiana dei segni): gli argomenti trattati prendono spunto dagli interessi dei bambini e sono decisi e strutturati in sede di programmazione con le insegnanti .

Il laboratorio di LIS è rivolto a tutti bambini, sordi e udenti, che frequentano le sezioni del progetto di bilinguismo, e il suo scopo è quello di creare momenti ben definiti in cui la comunicazione e l’attività didattica possano attuarsi esclusivamente con i segni. Sono previsti, inoltre, momenti di approfondimento riservati ai bambini sordi per rispondere al loro bisogno specifico di acquisizione linguistica. Normalmente, infatti, quando i bambini sordi, a tre anni, si iscrivono alla nostra scuola, hanno un’ insufficiente competenza linguistica, poiché la maggior parte di loro ha genitori udenti che non conoscono la LIS e non sanno come comunicare con i propri figli; d’altro

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   15  

canto, non sempre i genitori sordi hanno sufficiente consapevolezza che la lingua dei segni, che pure essi stessi usano, sia una vera e propria lingua. Gli anni della scuola dell’infanzia sono una fase di condivisione che permette ai bambini di sperimentare le due lingue e di scoprire e accettare spontaneamente la diversità con l’obiettivo di eliminare i pregiudizi. Si crea in questa fase un gruppo con una lingua condivisa, che proseguirà nei successivi ordini di scuola. • Docente LIS

Il ruolo dell'insegnante di Lingua dei Segni è strettamente legato all'uso che in tutto il progetto si fa della LIS come lingua veicolo di contenuti didattici e mezzo di legame sociale, e tale funzione può esser svolta da un sordo segnante o da un udente madrelingua LIS.

Il docente LIS opera in un contesto di laboratorio rivolto sia ai bambini sordi che udenti, dove la Lingua dei Segni, per la scuola primaria e secondaria di I° grado, assume il valore di materia curricolare vera e propria. Al pari degli altri insegnanti della scuola, il docente LIS ha l'obiettivo prioritario di educare e di offrire ai bambini pari opportunità nell'affrontare il mondo che li aspetta. La LIS serve agli udenti e ai sordi, ognuno con benefici diversi. Attraverso questo laboratorio il docente LIS:

-­‐ educa gli udenti ad una lingua diversa (di canale visivo-gestuale rispetto a quello uditivo-verbale) e a un modo diverso di vivere la realtà, potenziandone la memoria e i livelli cognitivi;

-­‐ conduce i bambini sordi alla consapevolezza che attraverso questa lingua possono giungere a livelli di organizzazione del pensiero, di apprendimento e di socialità pari a quelli dei loro coetanei udenti.

Attività: -­‐ Scuola Primaria: “LIS di classe” (due ore settimanali per ogni classe sperimentale,

dalla I° alla V°, indipendentemente dalla presenza di bambini sordi nel gruppo); -­‐ Scuola Secondaria di I° gr.: “LIS di classe” (due ore settimanali per ogni classe

dove sono presenti bambini sordi).

• Esperto degli interventi specifici in italiano (vedi par.7 “Interventi specifici per alunni sordi”)

• Esperto degli interventi specifici in Lingua dei Segni (vedi par.7 “Interventi specifici per alunni sordi”)

• Consulente area Didattico-Linguistica per la Lingua Italiana (Teruggi)

Il progetto si è avvalso fin dall’inizio della consulenza pedagogica e didattica della prof.ssa Lilia Andrea Teruggi, poiché si è sentita la necessità di avere una chiara linea didattica che permettesse l’accesso alla lingua scritta anche ai bambini sordi.Di conseguenza, è stata scelta come priorità l’accostamento alla lingua scritta attraverso situazioni funzionali di uso della scrittura e della lettura anziché attraverso l‘uso di esercizi decontestualizzati. Così, dalla scuola dell’Infanzia, alunni sordi e udenti scrivono e leggono con diversi scopi, consolidando progressivamente le loro competenze scrittorie. In particolar modo nel corso dei primi anni sono stati effettuati:

-­‐ incontri di riflessione e programmazione

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   16  

-­‐ incontri sistematici di formazione del personale docente -­‐ incontri con gli operatori del sistema sanitario -­‐ partecipazione agli incontri di progetto e di comitato tecnico -­‐ osservazione del lavoro delle insegnanti in classe -­‐ osservazione delle specificità dei singoli bambini -­‐ incontri con i genitori -­‐ monitoraggio dell’evoluzione della scrittura spontanea e delle competenze testuali

di tutti i bambini sia sordi che udenti -­‐ indagini psicolinguistiche nell’ambito delle competenze narrative degli alunni sordi e

udenti e delle competenze nell’uso dei segni di interpunzione negli alunni sordi

• Consulente area LIS Il consulente è il coordinatore dell’area LIS (gruppo interpreti e docenti/educatori LIS).

L’intervento è legato alle problematiche che possono emergere da parte degli operatori coinvolti nel progetto e anche della loro situazione professionale e occupazionale. L’intervento verte su:

-­‐ ruolo di rappresentanza e mantenimento dei contatti presso le varie istituzioni; -­‐ rapporti con le scuole in cui sono inseriti gli studenti sordi; -­‐ coordinamento delle riflessioni sul ruolo dell’interprete all’interno di strutture

scolastiche che adottano metodi di didattica inclusiva; -­‐ consulenza diretta per l’elaborazione in sede provinciale di linee guida circa

l’educazione del bambino/ragazzo sordo in linea con le recenti riflessioni di autonomia, pari opportunità e progetto di vita;

-­‐ consulenza per l’assegnazione dei casi e delle classi ai singoli interpreti in base a criteri di qualità ed esperienza dei professionisti (parte formale);

-­‐ elaborazione di modelli di selezione concorsuali; -­‐ presenza al CTS o GT; -­‐ Incontri con cadenza mensile con gli operatori.

• Supervisore Tecnico-Linguistico del gruppo interpreti

Figura che affianca il Consulente dell’area LIS, occupandosi prettamente degli aspetti di supervisione delle attività e dell’aggiornamento professionale degli interpreti. L’intervento consiste in:

-­‐ consulenza linguistica sulla Lingua dei Segni Italiana con approfondimenti riguardanti sia le varie metodologie e tecniche interpretative, che lessicali circa i linguaggi specialistici propri delle varie discipline;

-­‐ approfondimenti circa la traducibilità delle lingue segnate, della trasposizione transculturale e trans-modale delle lingue vocali e di quelle segnate;

-­‐ assegnazione dei casi (parte pratica) e ruolo di tutor/supervisione degli interpreti operanti nel progetto;

-­‐ discussione e studio di singoli casi con gli interpreti interessati, in particolare sul versante pedagogico-culturale legato alle specificità della Cultura Sorda;

-­‐ coordinazione e mediazione delle dinamiche che scaturiscono nel gruppo interpreti o con gli insegnanti, con risoluzione dei problemi di collaborazione e colleganza tra operatori stessi e/o con l’istituzione scolastica;

-­‐ Incontri con cadenza settimanale con gli interpreti; -­‐ collaborazione e confronto con il Consulente area LIS.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   17  

4.  STORIA  DEL  PROGETTO  L’idea del progetto di “Bilinguismo, lingua italiana - lingua dei segni italiana, per

l’integrazione dei bambini sordi”, attuato presso le scuole di Cossato nasce nel 1993 dalle Logopediste di Biella, che da anni lavoravano nel campo della rieducazione dei bambini sordi e avevano osservato come l’inserimento tradizionale nella scuola comune avesse ottenuto scarsi successi. Nell’anno scolastico successivo 1994/95 era prevista l’iscrizione alla scuola dell’infanzia di tre bambine sorde di tre anni, provenienti da vari paesi del territorio biellese; le logopediste proponevano l’inserimento di questo gruppo di bambine insieme ad un gruppo di udenti per permettere, con la compresenza di due modalità linguistiche, l’acquisizione della Lingua dei Segni e della Lingua Italiana e avviare così un’ esperienza di bilinguismo precoce.

In prima istanza le logopediste si sono rivolte ai Dirigenti delle scuole di Biella, ma non

avendo ottenuto riscontri positivi, in un secondo tempo, grazie all’interessamento di un neuropsichiatra in servizio presso l'ASL di Cossato, hanno chiesto all’allora Dirigente Dott. Ermes Preto, della Direzione Didattica della stessa cittadina, che, con spirito di innovazione, ha aderito alla sfida pedagogica proposta, accettando di iscrivere le tre bambine nella scuola dell’infanzia di Cossato centro. Per permettere il loro inserimento, bisognava creare le condizioni idonee: il Dirigente ha cercato presso le docenti del circolo alcune insegnanti disposte a trasferirsi e ad impegnarsi nella sperimentazione di nuove metodologie per l’inserimento dei bambini sordi nella scuola comune. Era indispensabile trovare un docente sordo, che fungesse da modello linguistico LIS, ed è stata proposta una persona adulta sorda che lavorava presso il comune di Biella; inoltre sono state individuate una tirocinante, figlia di sordi, che doveva occuparsi della traduzione (LIS-Italiano) e un’ insegnante di sostegno con una buona esperienza nel campo della sordità.

Con queste condizioni fondamentali, il progetto si è avviato nel settembre del 1994,

con l’inserimento di quattro bambine (si era aggiunta una bambina proveniente dalla provincia di Torino) e nell’anno successivo si sono iscritti altri 3 bambini sordi provenienti dal territorio. Negli anni successivi il docente sordo ha ottenuto il trasferimento presso il Comune di Cossato, con la qualifica di educatore, ed è stato assegnato per l’Intero orario alla Direzione Didattica e utilizzato come docente LIS presso la scuola dell’infanzia. Il Dirigente, consapevole delle difficoltà che si potevano incontrare nel proseguo dell’esperienza, ha promosso presso le insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria di Capoluogo corsi di formazione sulla lingua dei segni, sulla cultura sorda e sull’insegnamento della lingua italiana, tramite un approccio di tipo costruttivistico avvalendosi della collaborazione della dott. L. Teruggi dell’Università Bicocca di Milano, per gli aspetti teorico - metodologici, e del dott. P. Celo per le competenze in lingua dei segni e per il coordinamento del gruppo di interpreti. Il progetto, inoltre, è stato “supportato a distanza” dalla consulenza del CNR di Roma e dalla Mason Perkins Deafness Fund.

Nell’anno 1997-98 il progetto è poi proseguito alla scuola primaria: il coordinamento

didattico/metodologico, mirato agli interventi specifici per l’acquisizione della lingua italiana è affidato ad un’ insegnante di sostegno sorda che supporta anche la formazione delle insegnanti di sostegno; quello organizzativo gestionale, ad un’insegnante della scuola

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   18  

dell’infanzia. Il progetto ha proseguito fino al corrente anno scolastico con l’inserimento di vari allievi provenienti non solo dal territorio biellese, ma anche da varie regioni d’Italia.

Durante gli anni il Dirigente ha mantenuto contatti con le varie istituzioni: USP, la

Provincia di Biella, il Comune di Cossato, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio, i Lions Club, ASL, i Comuni dal quale provengono gli alunni, l’ENS, l’associazione Vedo Voci, sia per le consulenze che per il supporto finanziario, molto oneroso.

Nel 1999 la Direzione Didattica di Cossato ha avviato un corso di alta qualifica per insegnanti di sostegno.

La scuola ha aderito al Programma Europeo SOCRATES/COMENIUS in collaborazione con scuole europee che si occupano dell’istruzione ai bambini sordi. Il confronto con questi paesi ha permesso di capire quanto sia importante l’esperienza che si attua a Cossato. Infatti i nostri allievi sono ben inseriti nel contesto scolastico e sociale e nel mondo dello studio procedono con risultati individuali soddisfacenti in base alle loro potenzialità.

Negli anni il progetto ha raggiunto obiettivi importanti, maalla Scuola sono mancati i finanziamenti per effettuare ricerche e monitorare i risultati ottenuti, così come veniva richiesto soprattutto in occasione di convegni o congressi di studio. Il comitato tecnico scientifico, composto da alcuni membri dell'équipe di lavoro e dal Dirigente, viste le richieste che pervenivano da diversi ricercatori universitari, ha promosso una serie di studi approfonditi riguardanti: l'integrazione, l'acquisizione della LIS e dell'italiano e tutti quegli aspetti che poteva essere utili al progetto stesso. • Le ricerche finora effettuate hanno indagato:

-­‐ Pietro Celo, “Livello di competenza in lingua dei segni degli alunni delle classi sperimentali”;

-­‐ Lilia Teruggi, “Il processo della concettualizzazione della lingua scritta nei bambini sordi”, Università Milano Bicocca anno 2002/03;

-­‐ Maria Teresa Lerda e Stefano Ramella Benna, “Educazione bilingue tra relazione e bisogni” anno 2002/03;

-­‐ Elena Tomasuolo, “La valutazione delle abilità linguistiche in bambini e ragazzi sordi in lingua dei segni nell’ambito del progetto di bilinguismo”, Istituto di Scienze e Tecnologia della Cognizione CNR Roma anno 2005;

-­‐ Lilia Teruggi, “Leggere in un contesto di bilinguismo”, Università Milano Bicocca; -­‐ Silvia Zocchi, Serena Lecce, in collaborazione con Fransisco Pons (Università di

Oslo), “Vedere Parole e Immaginare Pensieri”, Università Dipartimento di Psicologia di Pavia anno 2007;

-­‐ Carlo Cecchetto, Paolo Mazzocchi, “Correlazioni fra memoria visuo-spaziale e capacità geometriche e di calcolo”, Università Milano Bicocca anno 2007/08;

-­‐ Ivana Di Martino , “Metacognizione e teoria della mente nei bambini sordi segnanti”, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Pavia anno 2009/10.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   19  

• Nel corso di questi anni vi sono state anche numerose pubblicazioni: -­‐ “Una scuola, due lingue”, edito dalla F.Angeli (a cura di) dott. Teruggi, pubblicato

nell’anno 2003; -­‐ Articolo per la rivista Vita dell’infanzia: “Sordi e udenti comunicare con…segni e parole” a cura di Ubertalli, Viola, Innocenti, anno 2001/02;

-­‐ “Un caso particolare di bilinguismo: lingua italiana – lingua italiana dei segni”,Nigris E. (a cura di) in “Fare scuola per tutti in contesti multiculturali”, Milano Franco Angeli, 2003, pp. 214-230;

-­‐ “Sordità e competenze testuali: la concettualizzazione dei segni di punteggiatura” in Rivista di Psicolinguistica Applicata, VIII, 3/2008, pp. 63-80;

-­‐ “Leggere e scrivere in un contesto bilingue”,di Ceria, in “Acquisizione dell’italiano e sordità” - omaggio a Bruna Redaelli a cura di Elisa Franchi e Debora Musola (Dipartimento di scienze del linguaggio- atti 2011) pp. 140-153;

-­‐ “Evaluación de las competencias en la revisión de textos escritos por adolescentes bilingües”,di Lilia Teruggi con Guliérres Cáceres in: rivista “Lenguaje y textos”, Barcelona, ed. Graó n. 38, nov 2013, pp. 85-94;

-­‐ “Narrative skills in written texts Deaf and Hearing Bilingual Adolescents”, Lilia Teruggi con Guliérres Cáceres in “Reading Psychology”;

-­‐ il volume “Una scuola, due lingue” è stato tradotto in Croato nell’anno 2014.

• Alcuni rappresentanti del progetto hanno partecipato a vari convegni nazionali e internazionali presentando la nostra esperienza, inoltre la scuola è stata oggetto di visite da parte di delegazioni ufficiali italiane e straniere:

data Convegni –Iniziative – Delegazioni in visita

Marzo 1997 Convegno a Rimini

21/01/1998 Congresso di Biella organizzato dall’A.S.L. 12 di Biella

9-10/03/1998 Visita di esperti della Gallaudet University di Washington USA

16/05/1998 convegno sull’Handicap organizzato a Biella dall'Uff. Scol. Prov. di Biella

08/10/1998 Seminario NPI della ULSS 12 Venezia

a.s. 98/99 Corso “alta qualificazione”

20/02/1999 1° Convegno di Biella “Una scuola – due lingue”

15/05/1999 Inter-convegno Distretto Scolastico di Biella

Settembre 1999 Convegno Orebro Svezia

Novembre 1999 Convegno Università La Sapienza Roma

19-21/5/2000 Convegno Granata Spagna

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   20  

3/6/2000 Seminario Direzione Didattica di Cossato

2001 Convegno nel principato de Asturia Spagna

24/01/2002 Convegno Roma - ENS

2002 Giornata di studio Segrate Mi

28/4/ 2003 Convegno Università La Plata Argentina

07/09/2003 Convegno Urbino - Università

25/10/2003 Convegno Mogliano Veneto (VE) - ENS

05/12/2003 Convegno Enna – Università - ENS

28-30/11/2003 2° Convegno di Biella “Segni - parole: percorsi di bilinguismo”

13/03/2004 Convegno Lugano (CH) - Università

10/5/2004 Convegno alla fiera internazionale del libro TO

14/09/2004 Convegno Siena

18/09/2004 Convegno Agrigento - ENS

29/01/2005 Convegno Legnago (VR) - Fond. "Lieta Novella"

25/02/2005 Convegno Macerata - Università

14/4/2005 Convegno CNR Roma

26/05/2005 Convegno Torino - Uff. Scol. Reg.

04/06/2005 Convegno Padova

02/07/2005 Convegno Pescara - ENS

06/10/2005 Convegno Firenze - ENS

17/12/2005 Seminario Roma - Ist. St. Sordomuti

05/11/2005 Seminario Roma - Ist. St. Sordomuti

08-13/11/2005 Giornate di studio Almeria (Spagna)

14/1/2006 Seminario Roma - Ist. St. Sordomuti

23/1/ 2006 Corso formazione per docenti presso Ist. Bona Biella

11/03/2006 Seminario Roma – Ist. St. Sordomuti

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   21  

18/24/3/2006 Università Nazionale La Plata Argentina

10/05/2006 Convegno Forlì

17/05/2006 Convegno Roma - ENS

29/30/6/2006 Seminario Università degli studi di Urbino

12/7/ 2006 Convegno Università di Almeria Spagna

20/21/10 2006 Convegno Università La Sapienza Roma

11/11/2006 Convegno Torino - ENS

24/11/2006 Convegno Massa - ASL e ENS

19/03/2007 Convegno Pesaro - Uff. Scol. Prov.

23/1 /2007 Università del Tennessee, Knoxville,USA

Febbraio 2008 Gallaudet University di Washington USA

01-31/03/2008 Corso di formazione Bologna Coop. Insieme per integrazione e bilinguismo

17/05/2008 Convegno Trento

18/10/2008 Seminario Istituto Pellegrini - Modena

05/11/2008 Conferenza Convitto Statale per Sordi - Torino

11/12/2008 Seminario Roma - Ist. St. Sordomuti

febbraio2009 Convegno Università La Plata Argentina

29/10/2009 Convegno l’Ateneo la Bicocca Milano

12/10/2009 Corso di formazione ISSR – Roma

10-11/09/2009 Corso di formazione Istituto Comprensivo Santini – Noventa Padovana

15/01/2010 Convegno Università Ca’ Foscari - Venezia

12-14 /3/ 2010 Seminario Università Hyogo Giappone

13/4/2011 Seminario Cossato Metacognizione

9-10 /5/ 2011 Seminario Almeria -Spagna

23/11/2011 Partecipazione trasmissione televisiva Alta Italia

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   22  

26/11/2011 Seminario Cossato in-segnando apre le porte

26/11/2011 Seminario la Spezia “Integrazione scolastica degli alunni sordi e strumenti didattici"

14/12/2011 Seminario a Palermo: Io comunico-i sordi in Sicilia protagonisti del loro futuro

12-13/01/13 Corso di formazione a Bologna: “Strategie didattiche per favorire l'apprendimento della lettura e della scrittura”

16/02/13 Seminario a Trento: presupposti per l'integrazione delle persone sorde: dalla teoria alla prassi

25/01/14 ENS di Firenze “Tecniche di insegnamento della lingua italiana in uso presso la scuola di Cossato

09/05/14 Siena MPDF “tecniche e modalità dell'apprendimento linguistico nella scuola bilingue di Cossato”

22/01/14 Tavola rotonda sui problemi relativi al proseguimento del progetto

12/02/14 Conferenza stampa indetta dall'Istituto Comprensivo

Ottobre 2014 Visita delegazione croata

Gennaio 2015 Visita delegazione Giapponese di Okinawa

Aprile – maggio 2015 Sei seminari organizzati per il ventennio del Progetto

Ottobre 2015 Visita del Dirigente della direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione, dott. Ciambrone

30/01/2016 Visita dell’On. Stefania Giannini, Ministro della Pubblica Istruzione

Genitori di bambini sordi provenienti dalle più svariate regioni d’Italia, insegnanti, studenti, delegazioni nazionali e internazionali hanno visitato la scuola e i commenti generali sono sempre stati molto positivi. Chi visita le classi si stupisce nel vedere bambini così ben integrati. Il bilinguismo, quando gli alunni hanno raggiunto un buon livello di competenze segniche e verbali, è spontaneo, i visitatori sono colpiti dalla normalità dei rapporti: la diversità è fonte di ricchezza per ognuno, sordi e udenti capiscono se l’interlocutore sa segnare o meno e si comportano di conseguenza.

Il Dirigente, i consulenti, i docenti LIS e alcune insegnanti hanno partecipato a

convegni o giornate di studio organizzate sul territorio nazionale e internazionale,

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   23  

promuovendo la diffusione del progetto. Nel mese di febbraio 2010 il progetto è stato presentato dalla dott.ssa Teruggi ad un convegno universitario a Kyoto in Giappone; in precedenza, la docente ha tenuto seminari nelle seguenti sedi universitarie: Università di La Plata, Argentina aprile 2003 e febbraio 2009, Università di Almeria, Spagna luglio 2006, Università di Roma “La Sapienza” ottobre 2006, Università del Tennessee, Knoxville, USA gennaio 2007, Università di Gallaudet, USA febbraio 2008. Nell'anno scolastico 2010 le prime ragazze iscritte nel '94 hanno già conseguito la laurea in differenti facoltà universitarie (Scienze infermieristiche, Scienze dell’educazione, Architettura).

Nel corso degli anni si sono verificate anche situazioni problematiche, relative ad

aspetti organizzativi o di apprendimento, ma il confronto tra gli operatori e il continuo sostegno del Dirigente, che ha sempre affermato che la missione della scuola è quella di offrire a “tutti” le “possibilità” per crescere e imparare in modo autonomo, nel rispetto delle differenze e delle potenzialità individuali, sono stati il punto di forza per il proseguo dell’esperienza .

Sicuramente il progetto attuato nella scuola di Cossato è un vanto per il territorio

Biellese, ma i risultati non sarebbero stati così importanti senza la presenza di un team di lavoro stabile, che si è dedicato con passione e spirito di innovazione all’esperienza, e del Dirigente, elemento prezioso di chiarezza e di collegamento che ha saputo valorizzare le competenze degli operatori, insegnanti educatori, interpreti, esperti e fare in modo che il lavoro di ognuno fosse realmente utile. Inoltre, la pratica didattica attuata ha creato le condizioni idonee per dimostrare che la sfida iniziale “di ricercare situazioni efficaci di didattica per bambini sordi e udenti, e la trasmissione delle scelte pedagogiche significative” è stata raggiunta, rendendo l’esperienza di Cossato un’occasione unica di formazione non solo scolastica, ma anche culturale e sociale.

Nell'anno scolastico 2009/10 il Dirigente che ha avviato il progetto, dottor Ermes Preto,

è stato collocato in pensione e nei tre anni seguenti si sono avvicendati Dirigenti reggenti; anche l'insegnante di sostegno sorda Silvia Ceria della scuola primaria ha raggiunto il pensionamento ma continua a collaborare in forma volontaria, seguendo gli interventi specifici di lingua scritta nel laboratorio “Revisione del testo” e nella formazione del personale di sostegno di nuova nomina.

Durante questi ultimi anni abbiamo affrontato difficoltà a livello economico-

amministrativo che hanno portato ad alcune variazioni organizzative attuate per sopperire alle carenze economiche derivanti dalla situazione di crisi generale (fondi inferiori alle necessità). Dall'anno scolastico 2012/13 il progetto è guidato da un nuovo Dirigente Scolastico, che, date le difficoltà economiche, sta cercando di creare nuove sinergie per il proseguo dell'esperienza.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   24  

5.  APPROFONDIMENTI  METODOLOGICI:  Inclusività  e  Specificità  

La nostra scuola si configura come una scuola bilingue per la presenza dell’interprete in classe che traduce ogni messaggio e ogni contenuto di studio rivolgendosi ai sordi come agli udenti, e per l’inserimento della LIS fra le materie curricolari prevedendo regolari lezioni di LIS rivolte all’intero gruppo classe, condotte da un docente madrelingua, garantendo la partecipazione degli alunni sordi allo sviluppo del programma formativo della classe. La condivisione delle due lingue premette inoltre a tutti un continuo e naturale lavoro di confronto. La nostra scuola bilingue, tuttavia, può configurarsi come realmente inclusiva solo se è in grado di cogliere il bisogno di specificità linguistica e culturale che caratterizza i bambini sordi – di ogni bambino sordo – esa darvi risposte adeguate attraverso un’organizzazione personalizzata e delle proposte didattiche mirate.

Al lavoro svolto in classe abbiamo dunque affiancato una rete di interventi specifici a

carattere laboratoriale, talvolta individuali, talvolta in piccolo gruppo, mirati a rafforzare l’acquisizione linguistica dei bambini sordi sul versante della LIS come dell’italiano scritto. Interventi dunque veicolati essenzialmente da codici visivi, ma che non escludono l’aspetto vocale della lingua.

Il progetto considera i sordi come una minoranza linguistica, con una propria lingua e una propria cultura, e quindi in modo diverso rispetto al problema generale della disabilità. L’esperienza e le ricerche su questa problematica ci dicono che la maggior parte dei bambini sordi, se non si interviene opportunamente e precocemente, rischia l’insufficienza mentale; d’altro canto molti inserimenti “tradizionali”(un singolo sordo all’interno della classe senza l’interprete) hanno dato esiti deludenti.

L’esperienza di Cossato è praticamente unica in Italia e, in un certo senso, nel mondo (all’estero non c’è una legislazione (legge 517/77) che prevede l’inserimento degli alunni disabili nelle classi comuni). Negli ultimi tempi sono molte le scuole che si sono interessate al nostro progetto e ci hanno chiesto di poter estendere il modello anche ad altre regioni italiane. Il progetto prevede:

-­‐ bambini sordi -­‐ compagni udenti (che imparano la LIS con loro fin dai 3 anni di età) -­‐ docenti di classe -­‐ docenti di sostegno -­‐ interpreti -­‐ educatore/docente LIS -­‐ esperto degli interventi specifici in italiano -­‐ esperto degli interventi specifici in LIS -­‐ consulente area didattico-linguistica per la lingua italiana -­‐ consulente area LIS -­‐ supervisore tecnico-linguistico del gruppo interpreti -­‐ stretta collaborazione con l’ASL -­‐ logopedia (rieducazione alla parola)

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   25  

Il progetto si pone come strategia quella di individuare metodi che possano risultare proficui sia per i sordi che per gli udenti.

6.  MODELLI  TEORICI  In tutti gli ordini di scuola viene adottata una programmazione per progetti (superando

il modello di programmazione tassonomomica che prevede la definizione di finalità, obiettivi generali, obiettivi specifici, ed obiettivi operativi – cfr. modello di Titone) con l’elaborazione di mappe concettuali che consentono all’insegnante-regista di predisporre opportuni ambienti di apprendimento in cui l’alunno – sordo e udente – possa ricavare molteplici esperienze e costruire i propri apprendimenti secondo le sue individuali caratteristiche.

Il riferimento teorico è dato dalle ricerche di Gardner, che prevede più intelligenze–

intelligenze multiple- ed un processo “reticolare” che segue la mente per costruire le proprie conoscenze e che non è prevedibile da parte del docente. Pertanto (cfr.il modello di Elio Damiano) la programmazione educativo-didattica, curata dal team docente, viene strutturata attraverso mappe concettuali, seguendo gli interessi e le conoscenze dei bambini, favorendo un processo reticolare secondo informazioni e relazioni messe in stretto collegamento tra di loro. Partendo dalla mappa concettuale elaborata dal team docente, con l’insieme delle tappe principali del progetto che si vuole sviluppare, si passa alla conversazione clinica con i bambini nella quale si indagano le conoscenze pregresse rispetto all’argomento trattato.

In base alle risposte dei bambini, documentate attraverso protocolli di osservazione, si

elaborano le diverse reti concettuali, generalmente per età, nelle quali si progettano le esperienze finalizzate alla sistemazione dei concetti. Durante lo svolgimento delle attività didattiche si raccolgono informazioni sia sugli interventi dei bambini sia sui diversi elaborati. Tutto ci consente di svolgere una valutazione in itinere per consentire, se necessario, la riprogettazione di nuove situazioni. Le valutazioni avvengono attraverso i protocolli di osservazione (che diventano strumento per la verifica e la riprogettazione degli insegnanti) e la raccolta delle produzioni dei bambini (che diventano la documentazione del processo di apprendimento). Tale modello di programmazione prevede, comunque, per i sordi, alcuni macro-obiettivi: • reale inclusione; • accesso completo all’italiano scritto.

Obiettivo primario del progetto è la reale inclusione degli alunni sordi attraverso il completo accesso al curricolo, fermo restando che sordi e udenti hanno diritto ad affrontare il, “normale programma ministeriale” come tutti i bambini. Il progetto, prevede la coesistenza, l’integrazione e l’inclusione di bambini sordi e udenti che, nella stessa sezione/classe utilizzano sia la lingua dei segni che la lingua italiana. Tutti gli alunni seguono il laboratorio di LIS che permette l’acquisizione della lingua visivo-gestuale favorendo la comunicazione e l’interazione all’interno del gruppo classe. Per garantire ai bambini sordi la comprensione dei contenuti curricolari ogni attività didattica viene costantemente tradotta dall’interprete. Sono inoltre previsti laboratori soltanto per i bambini sordi per l’approfondimento e la specificità del loro accesso alla lingua italiana. La

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   26  

scuola compie dunque un grosso sforzo organizzativo e strutturale, allo scopo di prevenire e di impedire nei limiti del possibile che la minorazione sensoriale si traduca in handicap intellettivo per i bambini sordi. I bambini sordi devono avere pari opportunità:

-­‐ nella comunicazione -­‐ nella comprensione dei contenuti -­‐ nella possibilità di intervento -­‐ nell’essere presenti a ciò che li circonda (rafforzamento dell’identità) -­‐ nel contribuire ad un lavoro comune -­‐ nell’ apprendimento degli obiettivi curricolari

In questa fase del Progetto acquista particolare importanza l’apprendimento della

Lingua Scritta; per i sordi non è utilizzabile un modello basato sulla corrispondenza fonema-grafema, per l’apprendimento dell’Italiano scritto, dunque sia per i sordi che per gli udenti, si fa riferimento alle ricerche delle studiose Ferreiro e Teberosky i cui studi sono noti come “Lettoscrittura” (la consulenza per questo aspetto viene fornita dalla dott.ssa Lilia Teruggi, docente di didattica della lettura e della scrittura e di didattica speciale presso l’Università “la Bicocca” di Milano). Tali studi hanno dimostrato come sia possibile imparare a leggere e scrivere in modo “naturale”: così come il bambino udente impara a leggere, a scrivere con un’ immersione precoce (una vera e propria “full immersion”) nella lingua scritta.

In sintesi, tutti i bambini, fin dai tre anni, sono esposti alla lingua scritta in contesti

significativi e finalizzati. Per questo, sia per i sordi che per gli udenti, l’insegnante predispone fin dai tre anni situazioni linguistiche significative e contestualizzate in cui i bambini possono utilizzare la lingua scritta, sia come lettura che come scrittura (ad esempio, bisogna scrivere l’invito per una festa, il programma per un ‘attività, una lettura per i genitori, il menù della settimana, la scheda di un libro della biblioteca; leggere la lettera che è arrivata dai compagni dell’altra classe, una comunicazione giunta dalla Direzione, un libro della biblioteca, ecc…). Gradatamente i bambini passano dallo scarabocchio, alla differenziazione fra disegno e scrittura, alle prime scritture spontanee, fino alla scrittura convenzionale; nello stesso modo per la lettura partono dall’anticipazione del testo, sulla base delle illustrazioni o delle lettere alfabetiche conosciute, fino alla definizione della parola e alla sua comprensione in base al contenuto. Generalmente tale progressivo processo di acquisizione dei meccanismi della scrittura avviene in lavori a piccoli gruppi in cui ogni bambino formula ipotesi che vengono attentamente vagliate dagli altri bambini, per arrivare ad una condivisione dell’interpretazione o della produzione del testo. Questo modello metodologico si rivela estremamente proficuo, in quanto ciascun bambino “è costretto” a verbalizzare - o a segnare - i propri ragionamenti, cioè a “raccontare” i propri procedimenti mentali. L’osservazione e la registrazione di tali conversazioni diventa uno strumento prezioso per l’insegnante, che verifica in itinere il processo di apprendimento dei singoli alunni.

Per raggiungere questi obiettivi si attua il Bilinguismo, attraverso la formazione del gruppo classe bilingue e la presenza di operatori segnanti (interprete + educatore esperto in LIS) quindi la LIS diventa:

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   27  

-­‐ strumento di pensiero per i bambini sordi (cfr. teorie di Vygostskij“ Pensiero e linguaggio”, la lingua è prima di tutto strumento di pensiero, cioè lo strumento che utilizzato per elaborare concetti; se non c’è la lingua non si sviluppa il pensiero. Bruner afferma che c’è vero apprendimento quando l’individuo “si racconta”, con la lingua, quello che ha imparato)

-­‐ mezzo per favorire uno scambio completo di conoscenze e di relazioni fra sordi e udenti.

7.  INTERVENTI  SPECIFICI  PER  ALUNNI  SORDI  Da più di vent’anni di progetto di bilinguismo in atto a Cossato, abbiamo tuttavia

potuto sperimentare che il semplice inserimento della Lingua dei Segni Italiana fra le materie curricolari (lezioni settimanali di “LIS di classe” per udenti e sordi) non è sufficiente per rispondere al bisogno di specificità soprattutto linguistico, ma anche culturale e formativo, che caratterizza la condizione e il percorso di crescita del bambino sordo.

Il bambino sordo spesso giunge in età scolare con una grave carenza linguistica che lo porta a non saper comunicare e interagire con l’ambiente che lo circonda, spesso nell’ambito familiare stesso, e manifesta una competenza linguistica carente e frammentaria. Questa impossibilità di condividere le proprie idee e riflessioni lo porta all’isolamento, impedendogli di fare ed elaborare esperienze e di esprimere le proprie emozioni. Consapevoli della gravità e dell’urgenza di questo problema, abbiamo creato una rete di interventi specifici gestiti attraverso entrambi i versanti linguistici, che ha garantito in questi vent’anni agli alunni sordi il raggiungimento di pari opportunità, completando il lavoro della classe. Versante Italiano: • Dialoghi

laboratorio incentrato su una conversazione scritta in coppia tra adulto e bambino e coordinato dall’esperto di interventi specifici (da ora in poi denominato per praticità ISp) in Italiano. Per una piena efficacia di questo laboratorio è necessario il numero di tanti adulti quanti sono i bambini sordi;

• Testo Libero elaborazione scritta settimanale di un testo basato sulle proprie esperienze, effettuata da tutti gli alunni, che per i bambini sordi prevede una pianificazione in Lingua dei Segni (denominata “pre-testo” e gestita dall’esperto di LIS), una stesura individuale in scrittura spontanea completamente autonoma e una “revisione del testo” guidata dall’esperto di Italiano. L’esperto ISp in Italiano svolge tale attività in compresenza con l’interprete allo scopo di evitare equivoci nel cogliere l’intenzionalità del bambino sordo, fornendogli nel contempo le adeguate sfumature linguistiche corrispondenti in italiano;

• Laboratorio di confronto

attività settimanale di comparazione grammaticale e sintattica tra le due lingue, Italiano e Lingua dei Segni. Secondo il principio di “una persona – una lingua”, per tale laboratorio occorre la presenza di entrambi gli esperti e di un interprete ITA/LIS per

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   28  

rendere esplicite ai bambini le complesse dinamiche richieste dal passaggio da una lingua all’altra.

Versante LIS: • Studio guidato

attività didattica condotta dall’esperto ISp, che ripropone direttamente in LIS allo scolaro o a un gruppo di scolari l’approfondimento di contenuti didattici particolarmente difficili o di argomenti che necessitano di particolari riflessioni per l’individuo sordo. Questo laboratorio necessita di una stretta collaborazione con l’insegnante di sostegno, anello di collegamento con la programmazione di classe, in grado di verificare e segnalare le necessità specifiche di ciascun scolaro; è necessario inoltre la presenza dell’interprete;

• Pre-testo libero dato il differente percorso di acquisizione linguistica fra i bambini sordi, questo laboratorio permette a ciascun bambino di costruire mentalmente il testo che poi verrà trasferito in forma scritta. Viene gestito dall’esperto ISp in LIS, in collaborazione con l’insegnante di sostegno e l’interprete ITA/LIS;

• SuperLIS attività di approfondimento e potenziamento della lingua dei segni, motivata dalla necessità di fornire a tutti gli scolari sordi strumenti per raggiungere un buon livello linguistico: anche perché la maggior parte di loro proviene da famiglie non segnanti o straniere;

• Laboratorio di confronto vedi sopra, come spiegato nel versante Italiano.

La complessità di questa rete di interventi specifici (che nel corso di più di 20 anni ha

garantito ai bambini sordi il raggiungimento di pari opportunità di apprendimento e di crescita sociale e relazionale) richiede l’utilizzo, e spesso la compresenza, di figure qualificate: l’esperto di LIS e quello di Lingua Italiana – in stretto collegamento -, l’insegnante di sostegno, gli insegnanti di classe e l’interprete ITA/LIS. • lavori di gruppo ( soprattutto per lo scambio e la costruzione dei concetti in lingua, ma

anche per le altre discipline; • tutoraggio ( modello già raccomandato per es. da Don Milani) in cui i bambini di età

diverse “spiegano” ai compagni più piccoli alcuni concetti. Tale momento è particolarmente utile al bambino più grande che si vede costretto a “riflettere” sui suoi concetti e a renderli “abbordabili” ai più piccoli; è anche utile ai piccoli , che possono esprimere i loro dubbi senza timori di “valutazione” da parte dell’insegnante; è utilissimo per l’insegnante, che può verificare in itinere l’evoluzione dei processi mentali dei suoi alunni, fuori da situazioni di verifica tradizionale e di valutazione.

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   29  

8.  RIFLESSIONI  EMERSE  DALLA  PRATICA  QUOTIDIANA  • Differenziazione dei codici linguistici: VOCALE / LIS

-­‐ durante la consegna e la spiegazione di un lavoro da svolgere l’interprete affianca l’insegnante e traduce;

-­‐ durante una narrazione: prima in LIS da parte di uno dei due operatori segnanti, poi vocale da parte dell’insegnante;

-­‐ durante il tempo libero: comunicazione libera. • Chiara segnalazione dell’inizio di un lavoro comune o di una comunicazione collettiva; • Chiara consegna del lavoro da eseguire (possibilmente non solo a “parole”, ma

attraverso esempi mimati con il corpo o rappresentati con il disegno; comunque con supporto visivo); accertarsi che tutti i bambini sordi l’abbiano compresa;

• Nella situazione di dettato: -­‐ spiegazione in L.S. del testo globale (frase); -­‐ lettura vocale del testo globale (frase); -­‐ dettato vocale di ogni singola parola (richiesta di labiolettura).

• Nella situazione di lettura ad alta voce a turno da parte dei bambini: -­‐ si legge una frase completa ciascuno; chi legge si alza in piedi per segnalare lo

stacco. Osservazioni • Quando i bambini udenti segnano, non usano la voce.

In particolare ci ha colpito che i bambini nuovi (cioè inseriti nel progetto bilingue solo all’ultimo anno della scuola dell’infanzia), pur essendo entrati in contatto con la LS da pochi mesi utilizzano una struttura frasale primitiva, ma corretta, senza abbinare la voce;

• Spesso invece i bambini sordi, quando si rivolgono ad un udente, tendono ad unire la voce ai segni, questo li porta ad utilizzare una struttura di italiano segnato. Ci sembra tuttavia che questo atteggiamento costituisca da parte loro una strategia per assicurarsi di venir compresi e un tentativo di adeguarsi meglio alle esigenze dell’interlocutore;

• Anche il contatto con la lingua scritta, e quindi con la struttura della lingua italiana, ha accentuato notevolmente nei bambini sordi la tendenza a privilegiare l’utilizzo dell’italiano segnato, nonostante di norma venga loro richiesto di differenziare i codici (o lingua vocale o LIS es. un bambino che non ha ancora raggiunto lo stesso grado interesse per la letto-scrittura, utilizza una struttura LIS più corretta; altri fra loro non usano la voce, mentre vogliono usarla per leggere il loro testo libero ai compagni). Generalmente, in occasione di dialoghi semplici e colloquiali, i bambini sordi privilegiano la voce, per comunicazioni più complesse e più approfondite ricorrono alla LIS;

• Riflettendo su queste manifestazioni ci sembra di dover tener conto: -­‐ dell’età dei bambini; -­‐ del fatto che non hanno ricevuto la LIS come lingua materna; -­‐ del fatto che, il maggior numero di allievi sordi, sono esposti alla LIS soltanto nelle

ore scolastiche e in momenti specifici di lavoro (più ascolto che produzione). In questo contesto appare naturale che essi stiano cercando di utilizzare ogni strumento a loro disposizione per raggiungere una comunicazione piena con

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   30  

compagni ed insegnanti. Pertanto riteniamo di doverli guidare con gradualità e naturalezza alla distinzione dei due codici linguistici, senza forzature e senza interventi troppo rigidi, soprattutto nei momenti di comunicazione libera, per non bloccarne la spontaneità;

• Abbiamo anche osservato che l’essere quotidianamente esposti al doppio codice linguistico ha favorito nei bambini udenti lo sviluppo di una maggiore capacità di attenzione ed una precoce consapevolezza dei meccanismi della comunicazione. Per ciò che riguarda l’obiettivo di contribuire ad una conversazione, si è notato che i bambini sordi intervengono molto.

Lingua dei Segni e Lingua Orale Tutti i bambini sordi frequentano periodicamente le sedute di logopedia. Poiché la scuola si impegna a insegnare la lingua dei segni, la logopedia può dedicarsi completamente alla rieducazione della voce. La scuola non pretende che i bambini sordi imparino la lettura labiale, ma abbiamo potuto verificare che spontaneamente i bambini sordi, comunque esposti alle due lingue, imparano gradualmente a leggere sulle labbra e ad esprimersi con la voce. Parimenti, molti bambini udenti, avendo imparato la LIS dai tre anni di età, spontaneamente sono portati ad “ascoltare” la spiegazione verbale dell’insegnante e a “verificare” subito dopo il messaggio osservando la traduzione dell’interprete (addirittura, soprattutto nella scuola media, è successo che alcuni udenti abbiano “corretto” l’interprete) Questo fa sì che sia i sordi che gli udenti, comprendano immediatamente se l’interlocutore sa segnare o sa parlare e che adottino di conseguenza il codice adatto. Questo fenomeno è stato definito dagli esperti come vero bilinguismo. Effetti del bilinguismo sugli udenti Le ricerche compiute dagli esperti, le osservazioni e l’esperienza, ci hanno dimostrato che l’utilizzo della LIS e l’esercizio intenzionale delle facoltà visive e motorie hanno mantenuto aperte, negli udenti, alcune funzioni mentali che negli altri bambini tendono svanire. In particolare, il controllo del movimento (i segni non sono solo semplici gesti di rinforzo, ma movimenti che hanno un preciso significato concettuale e cognitivo) e il continuo esercizio del canale visivo hanno un enorme effetto sulla padronanza del proprio schema corporeo e su tutti gli aspetti collegati all’attenzione, influendo in modo determinante su tutti i processi cognitivi del bambino. Infine risultano evidenti i vantaggi educativi generali che derivano da un simile modello di inclusione, sia sul piano della relazione sia sul piano dell’inclusione sociale nei confronti del diverso. Proposte innovative per il futuro • Laboratorio CLIL: proporre all’interno del laboratorio di LIS, in particolar modo per le

classi della scuola secondaria di I°grado un percorso in cui sia insegnata parte di una disciplina curricolare direttamente in LIS a tutta la classe, in accordo con il docente di classe e in riferimento al programma ministeriale previsto;

• Laboratorio di Lingua inglese/ASL: proporre ai ragazzi sordi un insegnamento della lingua inglese veicolata tramite la lingua dei segni americana (ASL), in modo da esporli in modo duplice a queste due lingue e approfondire così una conoscenza relativa alla comunità sorda americana;

• Raccolta dati e ricerca linguistica: prevedere una raccolta dati rispetto allo sviluppo linguistico (in italiano e LIS) e cognitivo con una durata almeno quinquennale (sia sui

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   31  

ragazzi sordi che udenti), per poter confrontare attraverso i dati emersi, i risultati raggiunti dagli alunni durante il loro percorso scolastico e convalidare in questo modo i miglioramenti visibili nella pratica quotidiana.

• Utilizzo di nuove tecnologie a partire dalla Scuola dell’Infanzia: tutte le classi sono dotate di lavagna interattiva a supporto dei vari laboratori attivati durante il corso delle attività didattiche.

9.   RAPPORTI   CON   IL   TERRITORIO,   CON   ALTRI   ENTI   E   CON  L’ESTERNO  

Il progetto e i risultati raggiunti sono stati pubblicizzati nel corso del convegno "Una Scuola - Due Lingue" organizzato dalla scuola e svoltosi a Biella il 20/02/1999 e in un secondo convegno organizzato dalla Provincia sul tema “Segni – parole: percorsi di bilinguismo: Esperienze educative a confronto sul tema dell’integrazione di bambini sordi e udenti in contesti bilingui: lingua dei segni e lingua italiana” svoltosi dal 28 al 30 Novembre 2003 a Biella.Il progetto è stato inoltre presentato in numerose altre occasioni (convegni, trasmissioni televisive, riviste, ecc.).

Grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, nell’aprile

2003 la Scuola ha pubblicato un libro sul progetto: “Una scuola, due lingue – L’esperienza di bilinguismo della scuola dell’Infanzia ed Primaria di Cossato”, edito dalla Franco Angeli Ed. di Milano, nell’ambito della collana “Scienza della formazione”. Il libro è stato tradotto in lingua croata dalla dott.ssa Sandra Bradaric nel 2012 e viene regolarmente utilizzato come testo di studio nelle università croate.

I nostri docenti ed operatori partecipano a convegni e corsi sui problemi relativi

all'integrazione dei bambini sordi. Nel 1999 la scuola è stata sede di un corso di alta qualificazione per docenti di sostegno interessati all'insegnamento ai bambini sordi tramite l'uso della LIS. Nel corso del tempo sono stati mantenuti rapporti con:

-­‐ A.S.L.: incontri con le logopediste e con i medici che hanno in carico i bambini sordi;

-­‐ C.N.R.: in particolare con lo staff della dott.ssa Volterra, uno dei massimi esponenti dei ricercatori sul tema della sordità; nel corso del 2004/05 lo staff del CNR ha avviato una ricerca sulle competenze linguistiche in LIS dei bambini interessati dal progetto;

-­‐ Esperti: in particolare la dott.ssa Lilia Teruggi (docente di linguistica presso l’Università “La Bicocca” di Milano), il dott. Pietro Celo (docente di Lingua dei Segni presso l’Università di Milano Bicocca e di Bologna), la dott.ssa M. Teresa Lerda (logopedista e psicologa);

-­‐ Associazioni Genitori: in particolare l’assoc. “Vedo Voci” che raccoglie molti dei genitori dei nostri bambini sordi;

-­‐ E.N.S. (Ente Nazionale Sordi) sia a livello provinciale che nazionale; -­‐ Università (Torino, Milano, Genova e Venezia) che si appoggiano alla scuola di

Cossato per esperienze di tirocinio;

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   32  

-­‐ Altre scuole, enti, associazioni, genitori, che chiedono di conoscere o di visitare la nostra scuola, oppure la partecipazione a convegni o seminari da loro organizzati.

10.  ASPETTI  FINANZIARI  Nell’Esercizio Finanziario degli ultimi anni gli alunni sordi iscritti nei diversi ordini di

scuola risultano i seguenti: • A.S. 2013/14:

-­‐ sc. infanzia: n. 1 alunno sordo – iscritto nella sezione A; -­‐ sc. primaria: n. 5 alunni sordi – iscritti 3 nella classe 2^; 1 nella classe 4^; 1 nella

classe 5^; -­‐ sc. secondaria I° gr.: n. 6 alunni sordi– iscritti 3 nella classe 1^; n. 3 alunni sordi –

iscritti nella classe 3^; -­‐ Liceo Pscpd: n. 2 allievi sordi – iscritti 1 nella classe 2 e 1 nella classe 5^; -­‐ Liceo Scientifico Pni: n. 2 allievi sordi – iscritti 1 nella classe 4^ - 1 nella classe 5^; -­‐ Istituto Alberghiero: n. 1 allievo sordo – iscritto nella classe 3^.

tot. alunni sordi gestiti dalla IC di Cossato: n. 12 alunni sordi ripartiti in 6 sezioni o classi. tot. alunni sordi gestiti dall’I.T.I.S. di Biella: n. 5 allievi sordi ripartiti in 5 classi. • A.S. 2014/15:

-­‐ sc. infanzia: n. 1 alunno sordo - iscritto nella sezione A; -­‐ sc. Primaria: n. 4 alunni sordi – iscritti 3 nella classe 3^; 1 nella classe 5^; -­‐ sc. Secondaria I° gr.: n. 3 alunni sordi – iscritti nella classe 2^; -­‐ IIS Q. Sella: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 1^; -­‐ IIS E. Bona: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 1^; -­‐ IIS Cossatese e Vallestrona: n. 3 alunni sordi – Liceo Pscpd: 1 iscritto nella classe

1^; 1 alunno sordo – iscritto nella classe 3^; Liceo Scientifico Pni: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 5^;

-­‐ Istituto Alberghiero: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 4^. tot. alunni sordi gestiti dalla IC di Cossato: n. 8 alunni sordi ripartiti in 4 sezioni o classi. tot. alunni sordi gestiti dall’I.T.I.S. di Biella: n. 6 allievi sordi ripartiti in 6 classi. • A.S. 2015/16:

-­‐ sc. primaria: n. 3 alunni sordi – iscritti 1 nella classe 1^; 2 nella classe 4^; -­‐ sc. secondaria I° gr.: n. 5 alunni sordi – iscritti3 nella classe 1^; 2 nella classe 3^; -­‐ IIS Q. Sella: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 2^; -­‐ IIS E. Bona: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 2^; -­‐ IIS Cossatese e Vallestrona: n. 2 alunni sordi: Liceo Pscpd: n. 1 alunno sordo –

iscritto nella classe 4^; 1 alunno sordo iscritto nella classe 2^; -­‐ Istituto Alberghiero Zegna: n. 1 alunno sordo – iscritto nella classe 5^.

tot. alunni sordi gestiti dalla IC di Cossato: n. 8 alunni sordi ripartiti in 5 sezioni o classi tot. alunni sordi gestiti dall’I.T.I.S. di Biella: n. 5 allievi sordi ripartiti in 5 classi

   

Istituto  Comprensivo  di  Cossato  e  IIS  Q.Sella  di  Biella   33  

Pertanto nell’Anno Scolastico 2015/16 sono stati stipulati i seguenti contratti per prestazione d’opera per l’assunzione di: • Istituto Comprensivo di Cossato periodo settembre 2015 giugno2016

-­‐ n.2interpretiper30 ore settimanali -­‐ n.1 interprete per 20 ore settimanali -­‐ n.2 interpreti per 15 ore settimanali -­‐ n.1 interprete per 10 ore settimanali -­‐ n.1 docente LIS per 30oresettimanali -­‐ n.1 docente universitario per attività di formazione, coordinamento e supervisione

per 50 ore totali Spesa complessiva di €. 136.375,00

• IIS Q. Sella di Biella periodo settembre 2015 giugno2016 -­‐ n.2 interpreti per 30 ore settimanali -­‐ n.1 interprete per 21 ore settimanali -­‐ n.1 interprete per 20 ore settimanali -­‐ n.1 docente universitario per attività di aggiornamento interpreti per n. 40 totali Spesa complessiva di €. 93.802,50

E’ in servizio presso la scuola dell’infanzia e primaria di Cossato un educatore con qualifica di docente LIS madrelingua alle dipendenze del Comune di Cossato.

Gli Enti finanziatori per l’Istituto Comprensivo sono: Regione Piemonte, Fondazione

CRB, Fondazione CRT, Consorzio Iris, mentre le scuole secondarie di II° gr. sono finanziate dalla Provincia di Biella, Fondazione CRT e Consorzio Iris. La scuola ha ricevuto occasionalmente dei contributi anche da parte dell’associazione dei genitori dei bambini sordi “Vedo Voci”. Le due gestioni finanziarie dell’I.C. di Cossato e delle scuole secondarie di II° gr. hanno una gestione amministrativa separata.

Il Progetto in tutt i questi anni è stato finanziato dagli Enti territoriali; attualmente dopo aver ottenuto il riconoscimento di “Centro Territoriale per l’Inclusività” siamo in attesa di un sostegno finanziario stabile e continuativo da parte del MIUR.