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1 In collaborazione e con il patrocinio del Comune di Lentate sul Seveso Associazione ecologica “la puska” ONLUS - Organizzazione per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente Via Aureggi, 25– 20030 Lentate sul Seveso (Milano) Codice Fiscale 91020350152 PROGETTO “FA LA COSA ….. GIUSTA”

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In collaborazione e con il patrocinio del

Comune di Lentate sul Seveso

Associazione ecologica “la puska” ONLUS - Organizzazione per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente

Via Aureggi, 25– 20030 Lentate sul Seveso (Milano)

Codice Fiscale 91020350152

PROGETTO

“FA LA COSA ….. GIUSTA”

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Presentazione L'emergenza ambientale, in cui viviamo, è complessa perché riguarda la natura e l'organizzazione della nostra società, le azioni di ciascuno e i loro effetti sull'ambiente. Il comportamento dei singoli nei confronti dei rifiuti determina il successo o meno della battaglia in corso per ridurre l'inquinamento e lo spreco da rifiuti. Non è più una battaglia a suon di delibere, ma una guerra quotidiana contro le cattive

abitudini dei singoli.

L’Associazione ecologica “la puska” vuole dare il suo contributo al problema “rifiuti” con il progetto ”Fa la cosa …. giusta ”, rivolto ai cittadini e ai giovani, per fare informazione, sensibilizzazione ed educazione al riciclo e alla differenziazione dei rifiuti

solidi urbani.

Il problema “rifiuti” è complesso e necessita di soluzioni integrate e articolate, ma al tempo stesso tempestive ed irrimandabili; coinvolge da un lato governo e gestione dell’ambiente, dall’altro i comportamenti quotidiani dei singoli cittadini e costringe a confrontarsi con gli

effetti più indesiderabili dell’attuale modello di sviluppo della nostra società.

Obiettivo Accompagnare i cittadini a cogliere la grande differenza tra “rifiuti” e “materiali da ri-usare”, fra ambiente sano e ambiente compromesso ecologicamente, fra comportamenti virtuosi e non; per i ragazzi invece cercare di unire a queste convinzioni anche comportamenti in

sintonia con le strategie dell’Amministrazione comunale per la raccolta differenziata.

L’emergenza e non solo ha fatto nascere l’idea di un intervento in grado di dare un segnale forte e chiaro sulla tematica in considerazione che il problema oltre che reale è

anche culturale.

Percorso I ragazzi a scuola capiscono, imparano, si fanno paladini di comportamenti virtuosi e influenzano la società. Ma anche all'interno delle famiglie sarà diffusa l'informazione del come fare (intervento sul compostaggio). L'efficacia del progetto sta nell'alternanza di attività fra interno (classe) e l'esterno (città, famiglia, pubblica amministrazione, attività produttive) e nella modularità degli interventi fra

ragazzi e adulti.

Il progetto è strutturato in due attività

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e vede il coinvolgimento di diversi soggetti quali:

• l’Assessorato Ambiente del Comune di Lentate sul Seveso (partner di progetto) • la Scuola Secondaria di primo grado di Lentate sul Seveso; • l’Associazione Fiumevivo (partner di progetto) • Cooperativa Sociale Energia Sviluppo Ambiente (partner di progetto) • Enti Gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti

“COMPOSTIAMOCI BENE”

“LE CINQUE ERRE”

Recupero energetico, riduzione, raccolta differenziata,

riciclaggio, riuso

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Attività 1

La scuola

La scuola rappresenta il territorio elettivo per l’attivazione di iniziative in grado di produrre cambiamenti non solo nelle conoscenze ma anche nei comportamenti e negli atteggiamenti. Ad essa si chiede di contribuire alla costruzione di una cultura diversa nei confronti del problema studiando e sperimentando nuove forme di approccio al tema. L’Associazione ecologica “la puska” propone ai cittadini e alla Scuola Secondaria di primo grado di Lentate sul Seveso il progetto mettendo a disposizione i propri esperti per migliorare la percentuale di raccolta differenziata. R come Riduzione Negli anni ‘70 gli imballaggi rappresentavano il 20% dei rifiuti solidi urbani.Nel 2000 gli imballaggi costituiscono non meno del 40% dei rifiuti solidi urbani.Stop alla crescita: è indispensabile ridurre la quantità di imballaggi.Meno imballaggi = Meno Rifiuti! R come Riutilizzo Sai cos’è il VUOTO A RENDERE?Se sei troppo giovane chiedi spiegazioni a mamma o papà, loro sapranno sicuramente risponderti. R come Recupero Non si butta via nulla, o quasi nulla. Recuperare significa NON impoverire l’Ambiente di materie prime. R come Riciclo Utilizzare i rifiuti per produrre nuovi materiali. Il principale protagonista del riciclo è il cittadino, che con il suo comportamento ecologicamente corretto da il via all’intero processo. R come Recupero Energetico Dai rifiuti non riutilizzabili è possibile ottenere CDR (combustibili ad alto potere energetico): compost, biogas e termocombustione. Risolvere il problema rifiuti significa intervenire su ogni fase della loro produzione, ottimizzando recupero e riciclo e promuovendo l’utilizzo di nuovi impianti di termovalorizzazione a minimo impatto ambientale

“LE CINQUE ERRE”

Recupero energetico, riduzione, raccolta differenziata, riciclaggio, riuso

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Obiettivi

Obiettivi formativi:

• educazione al comportamento consapevole e responsabile verso l’ambiente • educazione ed approccio sistemico verso le problematiche ambientali,

approfondendo, altresì, modalità multivariate di interventi • educazione all’adattamento • educazione alla responsabilità • acquisizione di una mentalità ecologica • educazione allo sviluppo sostenibile • favorire un’azione integrata di apertura della comunità scolastica al territorio, anche

attraverso attività innovative, momenti di conoscenza e sensibilizzazione sulle tematiche relative all’ambiente, costruendo occasioni, strutturate e sistematiche, di incontro e di scambio tra la scuola, i cittadini, le istituzioni e il mondo della ricerca.

Obiettivi generali e specifici:

• individuare strategie per sviluppare processi sempre più ampi di responsabilizzazione della comunità scolastica nei confronti della gestione delle risorse con particolare attenzione ai consumi

• elaborare e sperimentare strategie di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti prodotti all’interno della scuola

• educare alla raccolta differenziata responsabile • attuare l’azione riportata nel Piano di Azione della scuola riguardante i rifiuti:

predisporre un Regolamento della raccolta differenziata più efficace • definire forme di incentivazione per le classi • capire, in termini economici, sociali e ambientali il problema dei rifiuti, sia nel

contesto scolastico sia nel territorio comunale

Finalità dell’attività L’obiettivo è chiaramente, oltre che pratico, anche educativo: solo attraverso la separazione corretta dei rifiuti possiamo raggiungere gli obiettivi in percentuale previsti dalla legge regionale e permettere il recupero di risorse ed energia che sono racchiuse in un materiale riciclabile. La scuola è inoltre un modello che permette di veicolare dall’alunno alle famiglia l’acquisizione di buone pratiche.

Metodologia di lavoro

Le classi che verranno coinvolte nel progetto svolgeranno:

• attività di ricerca-azione • attività di sperimentazione • attività di documentazione • attività ludico-creative • visite aziendali

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Fasi operative dell’attività di progetto Fase 1 Incontri con i docenti Incontro informativo rivolto ai dirigenti scolastici e agli insegnanti referenti per l’educazione ambientale. Descrizione temi trattati:

1. illustrazione del progetto ed enti coinvolti nella realizzazione; 2. discussione scheda intervista e raccolta dati; 3. illustrazione di alcune proposte operative per svolgere la raccolta differenziata nella scuola; 4. illustrazione schede di supporto didattico per conoscere il tema (riferimenti normativi

nazionali e regionali, situazione in percentuale dei rifiuti differenziati nel Comune di appartenenza della scuola e situazione in Lombardia;

5. tipologie di materiali riciclabili e modalità di raccolta nel territorio locale (per ogni tipologia sarà fornita una scheda fotocopiabile ed utilizzabile con i ragazzi);

6. illustrazione questionari e proposte operative guidate dagli insegnanti con il supporto di incontri con tecnici (intervista ai tecnici e agli amministratori del Comune, alle famiglie e al tecnico dell’Azienda che si occupa del servizio raccolta rifiuti per il Comune);

7. il ciclo di un rifiuto con visita a centri e aziende preposti alla raccolta, trattamento, recupero o smaltimento dei rifiuti.

Fase 2 Dalla scuola al territorio Attività didattica (incontri, laboratori, attività pratica di riciclio) Incontri in classe : una formula da sempre valida per lavorare con i ragazzi è quella degli

incontri in classe, in cui la qualità del servizio offerto è data dall’interattività dell’incontro, dall’approccio dell’operatore nei confronti della classe e della tematica presentata in modo diverso da quello dell’insegnante, prediligendo in particolare le attività pratiche laboratoriali e di simulazione.

Le interviste: al tecnico comunale, agli amministratori locali, ai cittadini, ai tecnici degli impianti (rielaborazione dati). Uso della videocamera per creazione filmato.

Le visite: alla piattaforma ecologica comunale, all’impianto di incenerimento (Desio), all’impianto di riciclaggio (Corepla – Bergamo). Uso della videocamera per creazione filmato.

Eventi per coinvolgere le famiglie negli obiettivi:

• mostra – esposizione attività svolta

• giornata ecologica • serata informativa a fine attività con presentazione video che illustra il progetto svolto

(antecedente la giornata ecologica) Fase 3 Verifica andamento della raccolta differenziata nel la scuola, nel periodo successivo all’attivazione del progetto Descrizione: Il gruppo di ecologia, formato da una rappresentanza di insegnanti e studenti, avrà l’incarico di monitorare l’andamento e la qualità della raccolta nella scuola attraverso la compilazione di un questionario di verifica degli obiettivi raggiunti.

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Azioni previste 1 – Introduzione al tema dei rifiuti. Attraverso la discussione partecipata e semplici attività

singole o in gruppi, partendo dalle conoscenze pregresse dei ragazzi sul tema, si inizia il

viaggio alla scoperta del mondo dei rifiuti e delle quattro R che lo regolano (riduzione,

raccolta differenziata, riciclaggio, riuso). Anche i rifiuti hanno una storia.

2 – Raccolta differenziata/1. Incontriamo e intervistiamo un tecnico comunale (o

assessore/sindaco/personale dell’azienda che si occupa della raccolta differenziata) per

conoscere quello che accade nel nostro Comune. (Quanti rifiuti produciamo? Facciamo la

raccolta differenziata? Quant’è la percentuale di raccolta differenziata? Siamo in linea con

gli altri comuni della zona o possiamo fare meglio? Come avviene la raccolta

differenziata? Quello che non si può differenziare dove finisce? Cosa succede a chi non fa

la raccolta differenziata nel modo corretto? E a chi abbandona rifiuti in giro? Ecc.).

Laboratorio “Differenziamo a scuola”. Questo laboratorio didattico è dedicato alla

conoscenza ravvicinata e approfondita di tutti i

rifiuti secchi che inseriamo nel contenitore

fucsia. I materiali/rifiuti come la plastica, la carta

e i metalli saranno esaminati nelle loro

caratteristiche principali e con particolare

riferimento al ciclo di vita: dalla produzione al

consumo, dalla separazione in casa alla

raccolta differenziata e al riciclo vero e proprio.

Ogni materiale sarà visto sotto diversi punti di vista: l’origine del materiale e le risorse

utilizzate, l’impiego del materiale nei prodotti

di consumo o negli imballaggi (e i metodi o

gli accorgimenti di riduzione di produzione

dei rifiuti con scelte sostenibili); il recupero, il

riutilizzo o lo smaltimento (tempi di

decomposizione, modalità di riciclaggio). Il

laboratorio prevede una parte pratica che

coinvolge i ragazzi nella realizzazione e nella

gestione della raccolta differenziata in classe

utilizzando mezzi da loro costruiti o reperiti. La raccolta differenziata in classe sarà

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effettuata con la collaborazione degli insegnanti e del personale non docente. Attività

pratiche manipolative di riutilizzo e di riciclo dei materiali secchi ( plastica, carta e metalli)

completeranno il laboratorio didattico.

3 – Raccolta differenziata/2. Intervistiamo

cittadini e amministratori e facciamo loro un test

per vedere quanto sono bravi con la raccolta

differenziata (uso videocamera). Rielaboriamo i

dati per capire quali sono gli errori più frequenti.

Facciamo un volantino per spiegare come non

commettere errori con la raccolta differenziata.

4 – Raccolta differenziata/3. Visitiamo la

piattaforma ecologica e intervistiamo il

personale che ci lavora per capire come

funziona (uso videocamera) (Quanti e

quali cassoni ci sono? Cosa possiamo

portare alla piattaforma e cosa no? Si

paga per portare rifiuti alla piattaforma?

Esiste un regolamento della piattaforma?

Cosa dice questo regolamento? Cosa

succede ai rifiuti che vengono portati alla piattaforma?

5 – Raccolta differenziata/4. Tutto ciò che non è possibile differenziare finisce in un unico

sacco indifferenziato che viene portato all’inceneritore. Visitiamo l’impianto di

incenerimento e intervistiamo il personale che ci lavora per capire come funziona. (Quanti

rifiuti arrivano all’inceneritore? Quanti e quali comuni serve l’inceneritore? Cosa succede ai

rifiuti che arrivano all’impianto? Alla fine dell’incenerimento rimane qualcosa? Cosa

succede a quello che rimane dopo l’incenerimento? I gas che vengono prodotti vengono

monitorati? Come? Il calore prodotto viene riutilizzato? Come?).

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6 – Raccolta differenziata/5. Purtroppo c’è

sempre qualche maleducato che preferisce

gettare rifiuti in giro invece che differenziarli

correttamente e/o portarli alla piattaforma

ecologica. Facciamo un safari fotografico nel

nostro Comune per vedere se ci sono rifiuti

abbandonati. Documentiamo le osservazioni

con foto e mappe. “Adottiamo” un’area

sporca e puliamola.

7 – Riciclaggio/1. Abbiamo visto che molti dei rifiuti

che produciamo possono essere differenziati e

riciclati. Visitiamo un impianto per il riciclaggio e

intervistiamo il personale che ci lavora per capire

come funziona. (Quanti rifiuti arrivano all’impianto?

Quanti e quali comuni serve l’impianto?

Cosa succede ai rifiuti che arrivano all’impianto? Cosa si ottiene dal processo di

riciclaggio? Il prodotto finale viene venduto? A chi?

Per fare cosa?)

Le visite guidate agli impianti . E’ importante che i ragazzi conoscano dove i rifiuti transitano verso il riciclo o lo smaltimento, la loro collocazione e i processi interni in modo che indirettamente siano promotori in famiglia della raccolta differenziata e della facilità nell’utilizzo di alcuni centri di transito come le stazioni ecologiche. Inoltre l’esperienza positiva di altri progetti realizzati ci ha fatto capire come per le classi sia istruttivo e assolutamente unico l’approccio con i rifiuti visti

direttamente nella fase di smaltimento e come questa loro visita rimanga un monito per tutti. Le visite sono condotte direttamente presso gli impianti da personale specializzato (tecnici del settore) e si eseguono lungo un percorso guidato della durata di una mattinata.

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8 – Ricicliamo anche noi/1. Anche noi possiamo

riciclare la carta. Raccogliamo carta di giornale e

usiamola per fare carta riciclata e cartapesta con cui

fare maschere o altri oggetti.

Labotarorio CARTAPESTANDO : in occasione del Carnevale i ragazzi progetteranno e realizzeranno i mascheroni con la carta recuperata.

9 – Ricicliamo

anche noi/2.

Anche noi possiamo riciclare l’umido. In un angolo

del giardino della scuola possiamo fare

compostaggio per trasformare gli scarti vegetali della

cucina e del giardino/orto in terriccio che poi

possiamo utilizzare per piantare nuove piante e fiori.

Laboratorio: “La fortuna a portata di mano”. Il laboratorio didattico sui rifiuti umidi è un invito, come dice il titolo stesso, a passare all’azione, al fare, perché la pratica del riciclo dei rifiuti organici oltre ad essere utile è anche divertente e molto educativa. Obiettivo del laboratorio è fornire tutte le informazioni base nell’arte delcompostaggio a partire dalla conoscenza dei materiali organici da utilizzare. Soprattutto è importante far comprendere i vantaggi di tale pratica che va dall’utilità del prodotto, al risparmio di materie prime e del loro smaltimento. Il laboratorio prevede un’ampia parte pratica per favorire la costruzione di una compostiera nella scuola e per produrre il compost domestico a scuola e per l’orto didattico.

10 – Riuso. Quante volte buttiamo via degli oggetti (libri, giocattoli, ecc.) che noi non

usiamo più ma che sono ancora belli e funzionanti? Per la fine dell’anno scolastico

possiamo organizzare un piccolo mercatino del riuso dove scambiare con i compagni

questi oggetti. Possiamo trovare delle cose belle e interessanti senza spendere soldi e

diminuendo il numero di rifiuti in circolazione.

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Materiali, strumenti e risorse

Verranno utilizzati:

Materiali e strumenti Testi scolastici, Riviste, Pubblicazioni di settore, indirizzi internet, laboratori informatica, visite ad aziende e centri di raccolta, materiale di recupero per lo svolgimento dei Laboratori di riciclaggio creativo. Videocamera e macchina fotografica per riprendere le attività svolte per la realizzazione del video da presentare alla collettività lentatese e alle scuole. Risorse Interne Docenti referenti del progetto, tecnici di laboratorio, personale non docente, personale amministrativo, Dirigente scolastico, Direttore servizi Amministrativi, volontari Associazione ecologica “la puska”. Risorse finanziarie Contributo Fondazione Comunità Monza Brianza, altre risorse, risorse Associazione ecologica “la puska”.

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Es. Scheda di lavoro

I RISPARMI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

1. Differenzia la plastica Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola citt) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno.

2. Differenzia la carta Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica. Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica.

3. Differenzia il vetro Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia, equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato. Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio.

4. Differenzia il rifuto verde (ramaglie) Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale. Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.

5. Differenzia l'alluminio Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di estrazione di bauxite. Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese.

6. Differenzia il tuo vecchio frigo Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico. Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante.

7. Differenzia l'olio minerale L'olio minerale usato (olii lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi totalità recuperabile. Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.

8. Differenzia i pneumatici In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle discariche. La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti. Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione: alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di a zoto liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un riciclo pressoché totale dei materiali, che vengono utilizzati come sottostrati anti-rumore per strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.

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Attività 2

La famiglia

La particolarità di questa attività, rivolta alle famiglie, è che insegna a fare compostaggio anche disponendo di un giardino in comune con altri condomini. Gli accorgimenti adottati e sperimentati permettono di effettuare il compostaggio anche in ambiente urbano con la possibilità, in questo caso, che il compost prodotto possa essere usato per il rinvaso di piante di appartamento. I corsi sono tenuti da docenti, opportunamente formati, che si avvalgono di strumenti didattici appositamente elaborati: una dispensa stampata e distribuita, schede tecniche, lucidi a colori in formato Power Point oltre ad esercitazioni pratiche dei corsisti. L' andamento del corso è monitorato con la consegna di un questionario a tutti i partecipanti e con un sondaggio telefonico su un campione rappresentativo dei corsisti, effettuato alcuni mesi dopo. A tutti i partecipanti, inoltre viene rilasciato un attestato di partecipazione. Obiettivi Il Progetto, "Compostiamoci bene", si pone l' obiettivo, nell' arco di due anni, di far crescere in modo significativo la conoscenza e la sensibilizzazione dei cittadini del Comune di Lentate sul Seveso nei confronti del compostaggio. Il compostaggio domestico consente di risparmiare sulla raccolta dei rifiuti (frazione umida) proprio perché l’attività viene integralmente gestita nell’ambito dell’unità familiare coinvolta e non va ad incidere sui costi della raccolta differenziata. Gli strumenti La proposta utilizzerà principalmente due strumenti: 1. il corso (moduli di tre ore distribuiti su tre giornate); 2. la distribuzione di composter. A supporto del corso verrà consegnato il seguente materiale di studio e divulgativo: - una dispensa che fa da guida al corso; - un depliant che illustra le nozioni ed i passaggi fondamentali sul processo di

compostaggio; - schede tecniche; - composter.

“COMPOSTIAMOCI BENE”

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IL CORSO 1) I rifiuti una ricchezza: ognuno di noi produce 1KG di rifiuti al giorno. Il 25-30% dei rifiuti prodotti è di tipo organico. Riciclare è un dovere sociale oltre che una necessità: Napoli insegna….. 2) Che cos’è il compostaggio: i ntroduzione al compostaggio. Il compostaggio domestico è un processo naturale per ricavare del buon terriccio dagli scarti organici di cucina (scarti di frutta e verdura, filtri di caffè e the, ecc…) e del giardino (erbe, foglie, ramaglie, fiori, ). 3) Cosa avviene in natura: in natura la sostanza organica prodotta e non più “utile” alla vita (foglie secche, feci, spoglie di animali, ecc.) è decomposta dai microrganismi e dagli insetti presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale. Dalla sostanza organica in decomposizione si liberano acqua, anidride carbonica, sali minerali e il prodotto finale di trasformazione è detto humus. L’humus è una riserva di nutrimento per le piante, per la sua capacità di liberare lentamente, ma costantemente gli elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio, zolfo e microelementi) assicurando la fertilità nel tempo del suolo. Con il compostaggio domestico si vuole riprodurre e accelerare questo processo al fine di ottenere “compost”, ossia un ammendante, cioè una sostanza che migliora le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno. 4) Perché dedicarsi al compostaggio: coscienza civico-ambientalista. Un’altra ragione potrebbe essere meramente di tipo economico: il comune fa uno sconto sulla tassa rifiuti. Il compostaggio è una bella esperienza e può dare notevoli soddisfazioni. Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti in quanto il rifiuto organico rappresenta circa un terzo dei rifiuti prodotti. Recuperarlo in proprio significa diminuire i costi di smaltimento, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato da esse prodotto. Consente un risparmio economico, limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici Garantisce la fertilità del suolo fornendo un fertilizzante naturale, da utilizzare nell’orto, in giardino e per le piante in vaso. Tutti coloro che posseggono un giardino, anche piccolo, sanno bene quanti "rifiuti" verdi esso produca, soprattutto se è affiancato da un piccolo orto. Il compostaggio ci permette di utilizzare questi rifiuti, che diventano materie prime, per produrre una discreta quantità di ottimo terriccio umifero; in questo modo il tempo impiegato per le "pulizie" del nostro giardino potrà ricompensarci, anche offrendoci del buon concime per il nostro giardino ed il nostro orto. Infatti, l'opportuno stoccaggio e trattamento di rami, foglie, erba, avanzi di cibo, bucce di frutta e verdura, permette a batteri, microrganismi e piccoli insetti di cibarsene, di svilupparsi e di decomporre le sostanze organiche presenti nei nostri rifiuti; dopo alcuni mesi il materiale organico così trattato diventerà una massa di microrganismi e di sostanze nutritive, chiamato compost, simile all'humus che possiamo trovare nel sottobosco: un terreno soffice, ben aerato e ricco di minerali, ottimo per le nostre colture.

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5) Tecniche di compostaggio e cosa occorre: Scelta della tecnica di compostaggio Pro e contro di ogni tecnica

composter in plastica: è un contenitore areato a forma di campana o troncoconico studiato per fare compostaggio in piccoli giardini senza generare cattivi odori e senza attirare animali indesiderati. Il riempimento avviene dall’apertura superiore mentre l’asportazione del compost maturo avviene dall’apertura inferiore.

composter fai da te: cumulo o cassa di compostaggio

Sono metodi adatti per coloro che possiedono un ampio giardino, per entrambi le operazioni di riempimento e asporto del compost sono molto semplici. Non garantendo, al contrario dei composter in plastica, l’indipendenza dal clima, è utile coprirli con materiale che permetta la traspirazione della massa contenuta.

Cumulo all'inizio del processo di compostaggio

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6) Cosa compostare

7) Parametri fondamentali Cosa dobbiamo sapere per cominciare? 8) Realizzazione Scarti verdi e scarti marroni La regola dice: Ogni 1 di azoto io devo avere 30 di carbonio

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Es. Scheda

9) Operazioni di controllo - L’ossigenazione umidità e temperatura - Il rivoltamento È fondamentale mantenere il giusto grado d'umidità del materiale, altrimenti il processo sarà rallentato se è troppo secco o troppo umido, inoltre in questo ultimo caso avverranno putrefazioni indesiderate (processo anaerobico). Per asciugare un cumulo troppo umido si attua un rivoltamento del materiale, per inumidirlo si versa dell'acqua (con la canna da giardino o con un annaffiatoio). Il tempo di maturazione del compost è variabile a seconda delle condizioni climatiche e del tipo di prodotto che si vuole ottenere. Un compost di qualità mediocre non può essere facilmente utilizzato. Può provocare sgradevoli odori ed essere causa di sovra costi importanti. È dunque indispensabile che il processo di compostaggio sia bene rispettato e seguito. 10) Tempi di gestione e utilizzi del compost: Quando il nostro compost sarà pronto? È necessario controllare periodicamente il grado di umidità del cumulo con il "test del pugno". È troppo bagnato se gocciola, troppo asciutto se si sbriciola, è giusto quando si apre la mano e il materiale rimane pressato. La raccolta del prodotto avviene dopo 8/9 mesi. Eventualmente il materiale raccolto può essere setacciato, rimettendo nella compostiera ciò che non si è decomposto completamente.

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11) Inconvenienti e soluzioni Cattivi Odori: sono dovuti sostanzialmente a eccesso di azoto e assenza di ossigeno. Nel primo caso basterà aggiungere al cumulo una certa quantità di materiale marrone che ne ridurrà il rapporto C/N, l’umidità e migliorerà la porosità. Se non si avesse a disposizione questo tipo di materiale sarà utile prevedere tempi di rivoltamento più ravvicinati (ogni settimana). Nel secondo caso sarà necessario rivoltare bene il cumulo per permettere una riossigenazione delle zone dove questo è venuto a mancare causando putrefazione. Affinché tale problema non si verifichi nuovamente sarà necessario aggiungere materiale marrone più asciutto e che migliori la porosità del cumulo. Presenza di moscerini sopra il cumulo: normalmente essi sono attirati dalla presenza di materiale fresco semplicemente rovesciato sopra il cumulo e a diretto contatto con l’esterno. Per evitare quest’inconveniente basterà coprire subito il materiale fresco con altro materiale già posto nel cumulo. Verrà migliorato anche l’aspetto esteriore del cumulo. Presenza topi e altri animali: di solito questi animali vengono attirati dalla presenza nel cumulo di scarti di origine proteica, come resti di cibo. Se tali materiali vengono immessi nel cumulo in quantità ridotte e immediatamente coperti con altro materiale già in posto, la loro presenza non dovrebbe verificarsi. Ristagni d’acqua alla base del cumulo: questi ristagni potrebbero essere causa di cattivi odori e della presenza di zanzare. Per evitare tale disagio basterà migliorare lo strato drenante sul fondo. 12) Posizionamento Dove lo mettiamo? Per utilizzare correttamente la compostiera ed ottenere un ottimo concime è necessario collocarla: • nell’orto, in giardino o in posti dove non vi sia ristagno di acqua; • sulla terra nuda e in piano; • vicino ad una fonte d’acqua o con possibilità di addurla con una canna; • all’ombra (l’ideale sarebbe sotto gli alberi che nella stagione invernale perdono le foglie).

La compostiera 13) Come utilizzare al meglio la compostiera Per utilizzare al meglio la compostiera è necessario: • formare alla base, un fondo di bacchette e piccoli legni, utili per l’areazione; • sminuzzare bene i materiali, soprattutto quelli legnosi; • rimescolare il compost (ogni volta che il materiale fresco aggiunto raggiunge uno spessore di 10-15 cm, è bene smuoverlo con la forca ed aerare tutto); • mescolare bene materiali diversi (asciutti e bagnati, grossolani e fini, stagionati e freschi, rifiuti della cucina e rifiuti del giardino); • mantenere umido il materiale contenuto al suo interno.