Progetto di legge Ciccioli

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Proposta di legge Ciccioli di modifica della legge 180

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I nuovi servizi psichiatrici secondo la proposta Ciccioli

Nei giorni scorsi la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha approvato la proposta di riforma della Legge 180 (Legge Basaglia), presentata dell'Onorevole Ciccioli che ha redatto un testo unificato che raccoglie le varie proposte di legge depositate, che reca il titolo “Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica”.Già da qualche anno l'On. Ciccioli aveva reiteratamente e attivamente tentato di motivare la necessità di riformare la Legge 180 e aveva redatto una sua proposta di legge: i tentativi, però, erano andati a vuoto; questa volta è riuscito nell'intento di far approvare in commissione un testo che raccoglie anche il suo.Tra le intenzioni “dichiarate” del presentatore ci sono quelle di assicurare “sostegno alle famiglie dei pazienti, oggi abbandonate a se stesse”.I punti più problematici sono quelli legati all'istituto del TSN (Trattamento Sanitario Necessario) che sostituisce il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Gli articoli che disciplinano il TSN apportano modifiche sostanziali alla Legge 180 (non si tratta, ovviamente solo di un cambiamento di nome, ma della concezione della persona con disturbo mentale). Le modifiche riguardano prevalentemente la durata e la sede dove possono essere disposti: è previsto il trattamento necessario extraospedaliero prolungato, senza il consenso del paziente, fino a 12 mesi continuativi (criticando la proposta di legge l'on. Miotto, membro della stessa Commissione Affari Sociali, afferma che “la soluzione proposta riproduce sostanzialmente un modello manicomiale”).Ma, innanzitutto, il TSN pone delle questioni derivanti dall'aggettivo necessario che ha implicazioni sull'impianto dei servizi psichiatrici.

Peppe Dell'Acqua, ex direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste spiega la differenza tra “Necessario” e “Obbligatorio“ :

“A ben vedere tra le due parole si cela una differenza abissale che, se colta, svela l’arcano reazionario.

Per comprenderlo è bene ribadire che la cifra epocale della legge 180 è stata una risposta chiara e quanto mani consapevole alla seguente domanda: il malato di mente è cittadino come tutti gli altri? E’ un cittadino che può godere a pieno titolo del diritto costituzionale? E in particolare del diritto alla cura e alla salute nel rispetto della libertà, della dignità e dell’inviolabilità del corpo come nell’art. 32?

Se per secoli la risposta è stata no, i malati di mente non possono e non sono mai stati cittadini da quando i manicomi sono nati, in Italia, alla fine degli anni Settanta, mentre Aldo Moro era prigioniero delle Brigate Rosse, un manipolo di bravi legislatori capitanato da Tina Anselmi, ha risposto che sì, consapevoli delle conseguenze e delle difficoltà di una simile e inaspettata risposta.

Per la prima volta al mondo i malati di mente diventavano cittadini.

Da quel “sì” in poi si afferma la possibilità di riconoscere l’altro come cittadino, come persona, come soggetto. La tutela della soggettività assume priorità in ordine a qualsiasi altra azione venga messa in atto, anche quando a evidente tutela della salute e del diritto alla cura della persona che rifiuta.

Tutto questo è il Trattamento Sanitario Obbligatorio.

“Obbligatorio” significa prima di tutto che l’altro esiste. Posso “obbligare” qualcuno con un’ordinanza, una norma, una legge quando ho riconosciuto la sua autonomia e la sua possibilità di rifiuto. La parola testimonia una tensione alla negoziazione. Obbligare qualcuno a qualcosa ha a che vedere anche con una assunzione di responsabilità: un sentirsi obbligato nei confronti dell’altro che sto obbligando, limitando la sua libertà, invadendo il suo spazio intimo e personale.

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“Necessario” nega prima di tutto l’esistenza dell’altro. Nega la presenza del soggetto in ragione di qualcosa che trascende dai contesti, dalle relazioni, dalle storie, dagli individui. Sposta completamente il campo a ciò che si deve ritenere in assoluto di estremo bisogno, di cui non si può fare a meno: non c’è trattativa perché la necessità rimanda a un oggetto, la malattia mentale, che rientra nella naturalità, nell’ineluttabile accadere delle cose. Necessario è, nella radice del suo significato, “non cedere”, tenere con forza una posizione. Necessario attiene alla forza “naturale” che la normalità deve esercitare sulla follia dopo averla ridotta a malattia. Nel rapporto con chi vive l’esperienza del disturbo mentale non si può cedere: fare o non fare un trattamento significa, per chi esercita il potere vincere o perdere.”

(da http://www.news-forumsalutementale.it/da-obbligatorio-a-necessario-le-parole-sono-pietre-nelle-proposte-di-riforma/)

Sul sostegno alle famiglie abbandonate a se stesse, che è un motivazione forte della proposta di legge Ciccioli, lo stesso Peppe Dell'Acqua, riflettendo sulle Associazioni dei familiari delle persone con disturbi mentali, individua, oltre ad elementi che tutte le accomuna, delle differenze al loro interno, rispetto alle quali l'on. Ciccioli ha scelto un campo preciso:

“Le differenze si riscontrano sulla concezione della persona con disturbo mentale. Differenze che connotano una chiara scelta di campo.

Per alcune la persona con disturbo mentale è una persona “irresponsabile ed incapace”, che necessita di tutela, di maggiori automatismi nei trattamenti obbligatori, di tempi di ricovero più lunghi, di riconoscimento per legge di uno statuto di “invalidità” e di “incapacità”.

Per altre associazioni invece, egli è una persona che deve avere diritto ad una crescita personale, alla sua autonomia, ad una collocazione nella società attraverso percorsi di normalità. Sono queste le associazioni che chiedono anche una maggiore disponibilità del servizio a farsi carico o a condividere le situazioni di crisi, un minore ricorso ai ricoveri obbligatori e l’abbandono di tutte quelle situazioni di costrizione che aumentano la drammaticità dei trattamenti e ne riducono l’efficacia.

E benché queste seconde rappresentino ormai l’assoluta maggioranza, l’onorevole Ciccioli ha scelto le prime.”

(da http://www.news-forumsalutementale.it/da-obbligatorio-a-necessario-le-parole-sono-pietre-nelle-proposte-di-riforma/)

Per approfondire, puoi consultare in rete:

La proposta di legge Ciccioli: Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica

Peppe Dell'Acqua: Da obbligatorio a necessario. Le parole sono pietre nelle proposte di riforma

Stefano Cecconi: Vogliono riaprire i manicomi (li chiameranno Trattamenti Sanitari Necessari…)

Psichiatria democratica: Contro la riapertura dei manicomi

AgenParl: Camera: Ciccioli, approvato testo base di riforma della legge Basaglia

21 maggio 2012