Prof.ssa M. A. Dessì Università degli Studi di Cagliari · fegato e di intestino; Era considerato...
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Classificazione dell’olio d’oliva secondo l’ultimo aggiornamento del Reg. CE in vigore dal 1°novembre 2003
Olio extravergine di oliva: olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici
Olio di oliva vergine: olio d’oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici
Olio di oliva: composto di oli d’oliva raffinati e oli d’oliva vergini: olio contenente esclusivamente oli d’oliva che hanno subito un processo di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive
Olio di sansa di olive: olio contenente esclusivamente oli derivati dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l’estrazione dell’olio d’oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive
Olio extravergine d’oliva
Olio d’oliva vergine2%
0.8%
Acidità massima %
COMPOSIZIONE DELL’OLIO D’OLIVACOMPOSIZIONE DELL’OLIO D’OLIVAAcidi Grassi
Acidi inferiori a C
12
assentiAcidi laurico e miristico <0.1Acido palmitico <17Acido stearico <3.5Acido arachico <0.7Acido behenico <0.2Acido palmitoleico 0.3-3Acido oleico >65Acido gadoleico <0.2Acido linoleico <13.5Acido linolenico <1.5
COMPOSIZIONE DELL’OLIO D’OLIVAComponenti Minori
Steroli
Terpenoidi e alcoli alifatici
Pigmenti colorati (clorofille e carotenoidi)
Idrocarburi (squalene)
Composti fenolici idrofili
Tocoferoli (a-tocoferolo)
Componenti antiossidanti
*Valori medi nell’olio extravergine d’oliva italiano
Carotenoidi (Luteina, β-carotene)
Composti fenolici idrofili
Tocoferoli (α-tocoferolo)
Squalene
1.5ng/mg *
50-500ng/mg *
100-300ng/mg *
1-7mg/mg *
Medicina tradizionaleL'olio d’oliva veniva particolarmente raccomandato per la conservazione dei capelli e per il mantenimento del loro colore naturale; Veniva utilizzato per la cura dei sofferenti di stomaco, di fegato e di intestino; Era considerato indispensabile per i massaggi muscolari e articolari. Veniva utilizzato per curare le croste lattee dei neonatiLe sue emulsioni con latte di calce venivano utilizzate per curare le ustioni e gli eritemi solariI clisteri di olio d’oliva venivano utilizzate per curare la stipsi cronica
Acidi grassi insaturiAcidi grassi insaturiACIDO LINOLEICO•Riduce il livello ematico di colesterolo totale•Riduce le HDL circolanti•Si ossida facilmente
ACIDO OLEICO•Riduce il livello ematico di colesterolo totale•Lascia inalterate o innalza le HDL•Riduce l’aggregabilità piastrinica•Migliora la regolazione glicemica, la resistenza insulinica e la pressione arteriosa•Sembra avere dei vantaggi nella prevenzione dei tumori
Gli acidi grassi poliinsaturi (PUFA) esercitano sull’organismo la loro azione benefica a condizione che nella dieta sia contemporaneamente presente la vitamina E in quantità tale che sia:
Vitamina E (mg%)
PUFA (g%)0.8
OLIO D’OLIVA 1.87
OLIO D’ARACHIDI 0.50
OLIO DI MAIS 0.50
OLIO DI GIRASOLE 0.40
OLIO DI SOIA 0.30
OLIODI SEMI
OLIOEXTRA
VERGINED’OLIVA
Componenti antiossidantiLa presenza di composti antiossidanti preserva l’olio extravergined’oliva dall’autossidazione e ne conserva le proprietà nutrizionali.
Resistenza all’ossidazione
Carotenoidi (Luteina, β-carotene)Composti fenolici idrofili
Tocoferoli (α-tocoferolo)Squalene
Vitamina EVitamina E
Protegge l’olio dall’irrancidimento
È l’antiossidante liposolubile per eccellenza
È un importante costituente delle membrane biologiche e le protegge dall’ossidazione
La concentrazione iniziale di α-tocoferolo è un importante indicatore dello stato di ossidazione dell’olio e quindi della sua shelf-life.
L’α-tocoferolo esercita un’azione importante quando la sua concentrazione è al di sopra del valore soglia di ~60ng/mg, l’olio è protetto dall’ossidazione, ma al di sotto di tale valore, il processo ossidativo subisce un forte incremento.
SqualeneSqualene
Importante valore commerciale perché è un componente di molte creme emollienti ed idratanti
Nell’uomo è un precursore del colesterolo
Importante attività anticancerogena e ipocolesterolizzante negli animali da esperimento
è presente in alta concentrazione nel fegato dello squalolo squalo non sviluppa tumore
lo squalene è commercializzato come integratore alimentare (soprattutto in Giappone) dalle virtù miracolose!
•
rinforza e coadiuva il sistema immunitario
•
è un antiossidante
•
protegge l’integrità della cute e combatte malattie come la psoriasi e varie
dermatiti
•
è un potente tonico e ricostituente
•
ha effetto anticancerogeno
Lo squalene ha un importante valore commerciale perché, come tale o nella sua forma idrogenata lo squalano, è un componente di molte creme emollienti ed idratanti
è presente in concentrazione elevata nel sebo, dove, oltre all’azione emolliente, sembrerebbe svolgere un’azione protettiva sui lipidi cutanei esposti ad agenti ossidanti ambientali (calore, radiazioni UV)
Negli animali da esperimento svolge un’azione ipocolesterolemizzante, mentre nell’uomo la sua azione metabolica sui livelli di colesterolo non è ancora chiara
In numerosi studi in vitro e in vivo (su animali da esperimento) ha mostrato una buona attività anticancerogena, nel tumore al colon in particolare, come potenziante dell’effetto di farmaci antitumorali o con un’azione diretta non ancora chiarita
Composti fenolici idrofili (polifenoli)
Determinano l’aroma pungente dell’olio
Sono importanti antiossidanti che inibiscono la perossidazione lipidica e preservano l’olio dalla degradazione ossidativa
È dimostrato che vengono ben assorbiti dall’organismo umano e anche se variamente metabolizzati conservano le loro proprietà antiossidanti
In prove sperimentali in vitro e in vivo hanno mostrato effetti anticancerogeni, antiinfiammatori ed antiemorragici
L’olio d’oliva favorisce la buona funzionalità di
diversi organi
migliora la regolazione glicemica
Vasi sanguigni e apparato circolatorio
riduce il rischio di aterosclerosi
riduce il livello ematico del colesterolo totale
sembra innalzare il livello delle HDLriduce l’aggregabilità piastrinica
ha effetti benefici sulla pressione arteriosa
riduce il numero e l’ossidazione delle LDL
Apparato digerente
è il grasso alimentare meglio tollerato dallo stomaco,riducendo così i rischi di ulcere gastriche
e duodenali;
attiva la peristalsi dell’intestino tenue, esercitando una blanda azione lassativa, che contribuisce a correggere la stipsi cronica
ha effetto protettivo contro la formazione di
calcoli biliari grazie all'attivazione del flusso
biliare;
l’effetto contro la calcolosi è anche dovuto all'aumento
delle lipoproteine di alta densità (HDL)
migliora la fase digestiva post-prandiale per una
più efficace azione della bile sull’ emulsionamento
dei grassi
Sembra agire positivamente nella prevenzione di alcuni tumori
Fegato
Provoca la contrazione della colecisti e il riversamento del suo contenuto (la bile) nell’intestino, ciò favorisce una rapida e più veloce digestione dei grassi
è una buona fonte di acidi grassi essenziali, contenuti nella giusta proporzione per svolgere i loro benefici effetti, sia nello sviluppo che nel mantenimento del metabolismo dell’adulto
Sviluppo
importante per il corretto accrescimento è anche l’acido oleico, che svolge un’ azione importante nella crescita e nella mineralizzazione delle ossa, se accompagnato dagli acidi grassi essenziali, come avviene nell’olio d’oliva
fornisce un rapporto linoleico/linolenico ottimale, simile a quello che si trova nel latte materno: i tessuti in via di sviluppo (nei primi anni di vita) richiedono un adeguato apporto di acidi grassi insaturi, in particolare gli essenziali acido linoleico (18:2 n-6) e linolenico (18:3 n-3), che devono però essere assunti nel giusto rapporto, per non provocare scompensi metabolici
svolge effetti benefici in diverse patologie legate ad alterazione del metabolismo lipidico e glucidico
numerosi studi epidemiologici
l’olio d’oliva svolge azione preventiva sulle malattie cardiovascolari(in particolare un effetto antiaterogeno)
come nel diabete riducendo i livelli di glucosio nel sangue e producendo una minore attività di secrezione da parte del pancreas
La digeribilità dell’olio
La digeribilità dell’olio d’oliva è nettamente superiore a quella degli altri oli.
Dando alla digeribilità dell’olio d’oliva un valore convenzionale pari a 100, si ha:
Olio d’oliva 100Olio di girasole 83Olio di arachide 81Olio di soia 79Olio di sesamo 57Olio di papavero 48Olio di mais 36
Azione positiva sui fattori di rischio cardiovascolare:Diabete Ipertensione Obesità Rischio trombotico Dislipidemie
Prevenzione delle malattie
cardiocoronariche
Prevenzione secondaria delle malattie
cardiocoronariche
OLIO DI OLIVA e DIETA MEDITERRANEA
0
50
100
150
200
250
300
350
NordEuropa
Spagna Italia Grecia
Incidenza di malattie cardiovascolariConsumo di olio d’oliva per Paese
I tumori sono responsabili del 20% circa di tutti i decessi registrati in Europa, con valori in genere più elevati nelle regioni dell’Europa nord orientale e più
bassi in quelle dell’area mediterranea.
Si stima che circa il 35% di tutti i decessi per tumore,con un intervallo dal 10 al 70%, sia attribuibile a fattori alimentari.
Dieta mediterranea e consumo di olio d’oliva
Tumori mammari e gastrici
Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, i dati attuali indicano in maniera convincente, anche se non conclusiva, un ruolo protettivo dell'olio di oliva nella prevenzione di alcuni tumori:
le neoplasie mammarie e gastriche principalmente, ma anche neoplasie al colon, all’endometrio e all’ovaio.
ricco in acidi grassi monoinsaturi, con una riduzione proporzionata degli altri acidi grassi, può ridurre il rischio di tumore al seno del 45 %,come dimostrato nel nuovo studio condotto in Svezia. C’è infatti una crescente evidenza che i grassi monoinsaturi sono protettivi contro il tumore al seno.
Un cucchiaino (cioè 10 grammi) al giorno di Olio d'Oliva
QUALITA’ DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
* Criteri organolettici, indicati dall’ International Olive Oil Council (IOOC)
* Criteri organolettici e parametri chimico fisici, indicati dalla Comunità Europea (ultimi aggiornamenti della normativa al 2003)
Processo di raffinazione industriale
vengono eliminate tutte le sostanze volatili responsabili dell’odore e sapore sgradevoli, rendendo l’olio idoneo all’impiego alimentare
Deacidificazione viene ridotta l’acidità tramite l’uso di alcali
Decolorazione mediante l’uso di terre decoloranti viene attenuato il colore bruno verdastro e l’olio appare più brillante
Deodorizzazione
TRIGLICERIDI (97-99%)
COMPONENTI NON GLICERIDI (2%)
polifenoli (250-500mg/kg di olio)
vitamina E (200-300mg/Kg di olio)
squalene (8g/kg di olio)pigmenti colorati (clorofille,
carotenoidi)
TRIGLICERIDI (97-99%)
COMPONENTI NON GLICERIDI FORTE MENTE RIDOTTI ACIDI GRASSI TRANS DIENI CONIUGATI TRIENI
OLIO EXTRAVERGINE
DI OLIVA
OLIO DI OLIVA RAFFINATO
FATTORI CHE INFLUENZANO LA COMPOSIZIONE CHIMICA E LA QUALITA’
DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA:
10%
5%5%
30%
20%
30%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
modalità di conservazione trasporto delle olivemetodo di raccolta metodo di estrazione varietà dell'oliva grado di maturazione
può compromettere le proprietà nutrizionali oltrechè organolettiche dell’olio extravergine d’oliva, che risulta comunque
L’autossidazione, che si verifica inevitabilmente durante le fasi di lavorazione e conservazione,
il più resistente alla degradazione ossidativa rispetto agli altri oli vegetali
Il controllo della degradazione ossidativa è di particolare
importanza perché questo processo determina il deterioramento
dei prodotti alimentari e cosmetici, portando alla degradazione
dei grassi insaturi in essi contenuti (perossidazione lipidica), che
causano:
Perdita di qualità del prodotto:irrancidimento
Effetti sulla salute:ingestione e assorbimento di prodotti di ossidazionedei lipidi che sembrano correlati all’insorgenza di condizioni patologiche
CONSERVAZIONE DELL’OLIO
Il calore accelera i fenomeni spontanei di ossidazione, diminuendo la conservabilità prevista; anche la corretta chiusura del tappo dopo l'uso è importante.
Le bottiglie di vetro trasparente aumentano drasticamente i rischi legati all'azione della luce; meglio, quindi, scegliere lattine o bottiglie di vetro scuro e conservarle al buio.
Effetti della frittura sui grassi alimentari
Gli oli ed i grassi sottoposti a trattamenti termici, quali si verificano durante la frittura, subiscono una complessa serie di trasformazioni della loro composizione chimica. In caso di prolungato e ripetuto uso, queste modificazioni portano alla formazione di prodotti (volatili o non) con conseguente modifica del valore nutrizionale e delle caratteristiche organolettiche.La progressiva alterazione dell'olio e dei grassi durante il processo di frittura si evidenzia attraverso una serie di cambiamenti fisico-chimici (intensificazione del colore: scurimento, aumento della viscosità, aumento della tendenza a formare schiuma, abbassamento del punto di fumo).La causa di queste modificazioni è l'ossidazione della componente trigliceridica con formazione di composti di varia natura………………………….
CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITÀ n. 1 deII'11 gennaio 1991
Termossidazione:si formano perossidi, aldeidi e chetoni.Questo fenomeno è tanto più rapido e accentuato quanto maggiore è il grado di insaturazione del grasso impiegato
Le temperature di frittura possono andare da 150°C a 200°C
Processo idrolitico dei trigliceridi:
si formano acidi grassi + glicerolo;
continuando il riscaldamento si forma acroleina (aldeide insatura)
Effetti della cottura sugli oli
natura dell’alimento cotto
Quando gli oli vengono impiegati per la cottura dei cibi si producono modificazioni e alterazioni più profonde di quelle che si verificano nei processi di raffinazione.
Fattori condizionanti le alterazioni dovute alla cottura:natura dell’olio impiegato (gli acidi grassi poliinsaturi sono più degradabili dei monoinsaturi);
stato di conservazione dell’olio al momento dell’uso;condizioni della cottura (temperatura, durata del riscaldamento, maggiore o minore contatto con l’aria, presenza di elementi catalizzatori come tracce di metalli);
prodotti pesanti
Olio di semi
Olio di oliva
ricco di acidi grassi polinsaturi (acido
linoleico) e povero di antiossidanti
ricco di acidi grassi monoinsaturi (acido oleico), povero di
polinsaturi e ricco di antiossidanti
ossida facilmente numerosi prodotti secondari tossici
resiste alla degradazione termica
produce quantità trascurabili di prodotti tossici
Le sostanze di degradazione liberate dagli oli durante la frittura sono:
prodotti leggerivolatili, che vanno via con il fumo (solo una piccola quantità rimane nel liquido di frittura, ma si possono concentrare utilizzando lo stesso olio per più fritture) restano nel liquido di frittura
OLIOEXTRA
VERGINED’OLIVA
OLIODI
MAIS
La temperatura critica al di sopra della quale i grassi si degradano viene
detto “punto di fumo”OLIO DI ARACHIDE 180°C
STRUTTO 260°C
OLIO DI OLIVA 210 °C
OLIO DI GIRASOLE 130°C
OLIO DI MAIS 160°C
BURRO 161°C
MARGARINA 140°C
OLIO DI COCCO 138°C
OLIO DI SOIA 130°C
L’olio d’oliva mantiene inalterata la propria digeribilità anche dopo cottura (anche
dopo diverse fritture)
L’olio d’oliva non penetra nell’alimento, restando alla periferia, mentre altri grassi vi
penetrano totalmente o in parte
durante la frittura il cibo si mantiene ad una temperatura costante di 100°C, fintanto che l’acqua in esso contenuta non sia completamente evaporata, il tempo reale di azione
del grasso sull’alimento è dunque molto breve
Se la frittura è fatta con il grasso (olio d’oliva extravergine)
e le modalità giuste
il danno termico provocato da questo metodo di cottura non è maggiore di altre tecniche
Provvedere ad una frequente sostituzione degli oli e dei grassi.
CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITÀ n. 1 deII'11 gennaio 1991ALLEGATO A
RACCOMANDAZIONI PER L'USO DEGLI OLI E DEl GRASSI PER FRITTURA
Utilizzare per la frittura solo gli oli o i grassi alimentari idonei a tale trattamento in quanto più resistenti al calore.
Curare una adeguata preparazione degli alimenti da friggere …..
Evitare tassativamente che la temperatura dell'olio superi i 180°C.Temperature superiori ai 180 °C accelerano infatti l'alterazione degli oli e dei grassi.
……………………………...
CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITÀ n. 1 deII'11 gennaio 1991ALLEGATO A
RACCOMANDAZIONI PER L'USO DEGLI OLI E DEl GRASSI PER FRITTURA
Vigilare sulla qualità dell'olio durante la frittura, tenendo presente che un olio molto usato si può già riconoscere dall'imbrunimento, dalla viscosità e dalla tendenza a produrre fumo durante la frittura.
Filtrare l'olio usato, se ancora atto alla frittura, su idonei sistemi e/o sostanze inerti; i resti di un olio vecchio accelerano l'alterazione dell'olio.
Evitare tassativamente la pratica della ricolmatura (aggiunta di olio fresco all'olio usato). L'olio fresco si altera molto più rapidamente a contatto con l'olio usato.