PRODUZIONE STOCK CONSUMI - romacereali.com · 23 maggio 2014 ‐ 7° INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA...

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23 maggio 2014 7° INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA 1 Romacereali rinnova il prestigioso appuntamento annuale tra gli imprenditori della filiera cerealicola, che operano sui mercati nazionali ed internazionali, per aggiornare i consuntivi e le previsioni nel passaggio dalla campagna di commercializzazione 20132014 (che si concluderà il prossimo 30 giugno) a quella 20142015. LA CAMPAGNA CEREALI 2014/2015 Analisi del potenziale produttivo e del mercato La campagna 20142015 per il FRUMENTO si annuncia con una disponibilità che, valutata nel suo complesso (figura 1 e figura 2), non consente di tentare una chiara previsione dell’andamento delle quotazioni. Guardando gli andamenti registrabili nella produzione di FRUMENTO nel mondo (figura 3), si può rilevare come le diverse aree si presentino con andamenti produttivi non omogenei e ciò potrà confermare qualche elemento di tensione sui prezzi, anche per la situazione geopolitica che caratterizza principalmente l'Ucraina ed il Mar Nero. Fig. 1 FRUMENTO NEL MONDO PROIEZIONI CAMPAGNA 20142015 RISPETTO ALLA CAMPAGNA 20132014 Elaborazioni ARM su dati IGC (GRM n. 443 25 aprile 2014) PRODUZIONE superficie coltivata +1,9% quantità prodotta 1,7% STOCK iniziali +10,6% finali 1,6% CONSUMI usi +1,4% commercio 4,6%

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23 maggio 2014 ‐ 7° INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA  

Romacereali  rinnova  il  prestigioso  appuntamento  annuale  tra  gli  imprenditori  della  filiera cerealicola, che operano sui mercati nazionali ed internazionali, per aggiornare i consuntivi e le previsioni nel passaggio dalla campagna di commercializzazione 2013‐2014 (che si concluderà il prossimo 30 giugno) a quella 2014‐2015.   

LA CAMPAGNA CEREALI 2014/2015 Analisi del potenziale produttivo e del mercato   La campagna 2014‐2015 per  il FRUMENTO si annuncia con una disponibilità che, valutata nel suo  complesso  (figura  1  e  figura  2),  non  consente  di  tentare  una  chiara  previsione dell’andamento  delle  quotazioni.  Guardando  gli  andamenti  registrabili  nella  produzione  di FRUMENTO  nel  mondo  (figura  3),  si  può  rilevare  come  le  diverse  aree  si  presentino  con andamenti produttivi non omogenei e ciò potrà confermare qualche elemento di tensione sui prezzi, anche per  la situazione geopolitica che caratterizza principalmente  l'Ucraina ed  il Mar Nero.  

Fig. 1 FRUMENTO NEL MONDO 

PROIEZIONI CAMPAGNA 2014‐2015 RISPETTO ALLA CAMPAGNA 2013‐2014 

 

Elaborazioni ARM su dati IGC (GRM n. 443 ‐ 25 aprile 2014) 

    

PRODUZIONE

superficie coltivata

+1,9%

quantità prodotta

‐1,7%

STOCK

iniziali

+10,6%

finali

‐1,6%

CONSUMI

usi

+1,4%

commercio

‐4,6%

 

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 Tab. 1 

FRUMENTO Evoluzione dei principali indicatori del bilancio di approvvigionamento mondiale 

  2011‐2012  2012‐2013  2013‐2014  2014‐2015 

stock iniziali         

produzione         

prezzi        ? 

consumi         

stock finali         

Nostre elaborazioni su dati IGC, FAO, USDA.    

Tab. 2  

      

   

FRUMENTO NEL COMPLESSO (ALL WHEAT)

BILANCIO DI APPROVVIGIONAMENTO milioni di tonnellate

MONDOstime previsione Variazione proiezione Variazione Confronto

rispetto alla rispetto alla media 5

10/11 11/12 12/13 13/14 campagna 14/15 campagna campagne

precedente precedente

Stock di apertura 199 195 192 172 ‐10,5% 190 10,6% 190

Produzione 653 695 655 709 8,2% 697 ‐1,7% 682

OFFERTA TOTALE 852 891 847 881 4,0% 888 0,8% 872

DOMANDA TOTALE 657 698 675 691 2,4% 701 1,4% 684

ALIMENTAZIONE ANIMALE 118 154 133 132 ‐0,8% 136 3,0% 135

USI INDUSTRIALI 19 19 18 19 5,6% 19 0,0% 19

ALIMENTAZIONE UMANA 456 461 466 474 1,7% 480 1,3% 467

Stock di chiusura 195 192 172 190 10,5% 187 ‐1,6% 187

Trade 126 145 140 151 7,9% 144 ‐4,6% 141

Fonte : Elaborazione ARM su dati IGC

 

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Fig. 2 FRUMENTO NEL MONDO: PROIEZIONI CAMPAGNA 2014‐2015 

PRODUZIONE E SUPERFICIE COLTIVATA 

 Elaborazioni ARM su dati IGC 

 Fig. 3 

FRUMENTO NEL MONDO: PROIEZIONI CAMPAGNA 2014‐2015 PRODUZIONE PER PAESI 

 Elaborazioni ARM su dati IGC 

   

200

204

208

212

216

220

224

228

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236

240

520

540

560

580

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620

640

660

680

700

7202004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

← Produzione (m.tons)

(m.ha) Area →

‐30,0

‐20,0

‐10,0

0,0

10,0

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30,0

Mondo

Australia

Argentina

Canada

Kazakhstan

EU

Ucraina Russia

USA

variazione % 2014‐2015 rispetto alla campagna 2013‐2014

 

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Passando  a  valutare  la  situazione  degli  stock  per  l’intero  settore  cerealicolo,  secondo  i  dati dell’International Grains Council ‐ IGC, la campagna 2014‐2015 si aprirebbe il prossimo 1° luglio all’insegna di stock iniziali crescenti: 

Fig. 4 

CEREALI negli USA: STOCK FINALI DELLE CAMPAGNE PRECEDENTI LA 2014‐2015 (IGC) 

 Elaborazioni ARM su dati IGC 

 

il frumento nel suo complesso presenta, a livello mondiale, stock iniziali 2014‐2015 pari a 190,2 milioni di tonnellate (+10,6% rispetto a quelli presenti all’avvio della campagna 2013‐2014)  che,  rispetto  agli  utilizzi  attesi  (701 milioni  di  tonnellate),  rappresentano una copertura media per 3,3 mesi. Le previsione di chiusura degli stock è pari a 186,6 milioni di  tonnellate  (‐1,9%). A  livello  Europa  a  28,  gli  stock  iniziali del  frumento nel complesso  si  collocano  a  9,0  milioni  di  tonnellate  (+1,1%  rispetto  al  livello  della campagna 2013‐2014) che, a fronte di un consumo atteso di 123 milioni di tonnellate, offrono una copertura di 0,8 mese. I paesi maggiori esportatori presentano stock iniziali pari a 55,1 milioni di tonnellate (+14, 3%); 

il mais,  a  livello mondiale,  si  colloca  con  stock  iniziali  2014‐2015  di  157,7 milioni  di tonnellate  (+23,7%) che, a  fronte di un utilizzo atteso pari a 945 milioni di  tonnellate (un ulteriore record), offrono una copertura di 2,7 mesi. A livello Europa a 28, gli stock iniziali di mais 2014‐2015 dovrebbero essere 6,3 milioni di tonnellate (+21,1% rispetto al  livello della campagna 2013‐2014) che, a fronte di usi per 71,6 milioni di tonnellate, garantirebbero una copertura di 1,1 mese; 

l’orzo  aprirebbe  la  campagna  mondiale  2014‐2015  con  stock  di  27,4  milioni  di tonnellate (+20,7%) che, considerando consumi pari a 137,7 milioni di tonnellate (‐2,6% 

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11/12

12/13

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FrumentoSoiaMais

(m. tons)

 

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rispetto  al  livello  della  campagna  2013‐2014),  sarebbero  in  grado  di  garantire  una copertura  per  2,4 mesi.  A  livello  Europa  a  28,  gli  stock  iniziali  sarebbero  pari  a  6,5 milioni di tonnellate (+22,6% rispetto alla campagna precedente). A fronte di consumi attesi per 49,1 milioni di tonnellate, la copertura garantita è di 1,6 mesi. 

 Gli andamenti delle semine e dei raccolti mostrano andamenti diversi a seconda dei prodotti: 

la campagna 2014‐2015, per il frumento nel suo complesso, si presenta nel mondo con una previsione produttiva  (dati  IGC) che perde 11,5 milioni di  tonnellate  rispetto alla campagna  in  via  di  conclusione,  attestandosi  ad  una  produzione  di  697,5 milioni  di tonnellate  (‐1,7%). La  superficie destinata a  frumento passerebbe da 219,3 milioni di ettari  nel  2013‐2014  a  223,5 milioni  di  ettari  nella  campagna  2014‐2015  (+1,9%).  A livello Europa a 28 la produzione di frumento totale è prevista in aumento di 2,6 milioni di  tonnellate,  collocandosi  a  144,8 milioni  di  tonnellate  nella  campagna  2014‐2015 (+1,8%). La superficie investita a frumento nell’EU28 è prevista aumentare del 3% (26,4 milioni di ettari); 

la  produzione  di  mais  anche  nella  campagna  2014‐2015  è  attesa  in  leggero decremento. Secondo i dati IGC, dovrebbe ridursi di circa 15 milioni di tonnellate (‐1,5% rispetto alla campagna precedente) per collocarsi a quota 950,5 milioni di tonnellate. La superficie mondiale investita a mais nel 2014 è attesa anch'essa in lieve diminuzione e pari a 174,7 milioni di ettari (‐0,3%), rispetto ai 175,3 milioni di ettari già coperti nel 2013. La domanda mondiale di mais è prevista in aumento nella campagna 2014‐2015, 945 milioni di tonnellate a fronte di 935 milioni nella campagna 2013‐2014 (+1,1%): un risultato  che,  a  fronte  della  costanza  dei  consumi  per  l'alimentazione  umana, emergerebbe dall’aumento dell'1,3% sia nelle destinazioni per  l’alimentazione animale che  negli  utilizzi  per  etanolo.  In  EU28  la  produzione  2014‐2015  è  prevista  in  lieve crescita rispetto al livello della campagna 2013‐2014: 65,3 milioni di tonnellate (+1,2%), soprattutto per l’incremento delle rese, perché la superficie coltivata si riduce del ‐4%, soprattutto  in  Francia,  Polonia  e  Romania.  In  Ucraina  è  atteso  un  significativo  calo, rispetto alla buona campagna 2013‐2014, della produzione di mais (‐13%); 

la produzione mondiale di orzo per la campagna 2014‐2015 è stimata dall’International Grains Council in 135 milioni di tonnellate, ‐7% (circa 10 milioni di tonnellate) rispetto alla  campagna  precedente  2012‐2013.  Il  comparto  si  presenta  alquanto  stabile  per stock, commercio e destinazioni d’uso, con una  lieve diminuzione dell’incidenza della mangimistica. Nell’EU28 è prevista una diminuzione quasi  insignificante delle superfici investite (da 12,2 a 12,1 milioni di ettari, molto lontane anche in questa campagna dal risultato  del  2009:  13,9  milioni  di  ettari)  con  un  corrispondente  decremento  della produzione  (da  59,6  scenderebbe  a  56  milioni  di  ettari,  ‐6%),  a  causa  delle  non favorevoli condizioni climatiche, soprattutto in Danimarca e Spagna. 

Il  recente  rapporto  USDA  (Grain:  World  Markets  and  Trade,  9  maggio  2014)  evidenzia andamenti e previsioni che risulta interessante confrontare con quelli dell’INTERNATIONAL GRAINS 

COUNCIL: 

per il frumento, una produzione 2014‐2015 di 697 milioni di tonnellate (corrispondente al dato IGC), utilizzi complessivi per 692,4 milioni di tonnellate (circa 9 m. tons in meno della  valutazione  IGC),  stock  iniziali  a  186,5 milioni  di  tonnellate  (dato  inferiore  alla 

 

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stima  IGC, pari a 190 m.  tons). Stock di chiusura a 187,4  (la stessa previsione di  IGC). Ancora  corrispondente  a quanto previsto da  IGC  la produzione EU28  secondo USDA: 144,8 m. tons.; 

per  il mais,  la produzione 2014‐2015 prevista da USDA  (979,1 milioni di  tonnellate) è superiore  a  quella  pronosticata  da  IGC  (950,5  milioni  di  tonnellate),  gli  utilizzi  si collocano a 964,3 milioni di tonnellate a fronte di 945 milioni di tonnellate del dato IGC, gli  stock  iniziali  sono  previsti  da  USDA  in  una  quantità  (168,4 milioni  di  tonnellate) significativamente diversa dalla valutazione  IGC  (157,7 milioni di  tonnellate). Gli stock finali sono previsti a 181,7 milioni di tonnellate da USDA e in 162,9 m/ton da IGC. 

 Come  emerso  nel  contributo  di  Darren  Cooper  (IGC),  è molto  rilevante  osservare  quanto emerge negli andamenti degli stock nella campagna 2013‐2014 dei paesi maggiori esportatori per concludere che ci sarà necessità di una maggiore disponibilità di prodotto (figure 5 e 6):  

    

 Negli Stati Uniti le intenzioni di semina 2014, secondo i dati forniti da Darren Cooper, mostrano una riduzione della superficie investita a mais (‐3,9%) e di quella destinata al frumento (‐0,6%), mentre  si  registra  un  aumento  significativo  del  6,5%  per  la  soia,  sia  rispetto  all’anno precedente che a confronto con la media 2009‐2013. Grazie alle maggiori rese la produzione di mais non dovrebbe diminuire, al contrario del frumento che vedrebbe una riduzione del ‐9,2% pari a circa 4,5 milioni di tonnellate in meno. 

 

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Fig. 7 Stati Uniti 

Seeding area intentions, issued at end‐March 2014 (m ha)     Production (m t)  

  L’analisi, congiunturale e di lungo periodo, delle superfici coltivate è rappresentata nella figura seguente: 

Fig. 8 MONDO: Superficie coltivata (milioni di ha) 

 Elaborazioni ARM su dati FAO (1990‐2010) e USDA (2011‐2013) 

 In  vista  della  campagna  2014‐2015,  le  seguenti  figure  (9‐12),  fonte  Darren  Cooper‐IGC, mostrano come, per il frumento, gli stock dei principali paesi esportatori dovrebbero rimanere piuttosto  contenuti  ed  il  commercio  dovrebbe  segnare  una  riduzione  da  151  milioni  di tonnellate a 144 milioni di tonnellate. Per  il mais,  la crescita degli stock dipenderà dagli Stati Uniti ed per il commercio si prevede un andamento stabile rispetto alla campagna precedente.    

0

25

50

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125

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175

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1990

1991

1992

1993

1994

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1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Frumento 2014: 222,6 (+1%) 

Mais 2014: 177,3 (+0,1%) 

Soia 2014: 115,6 (+2,2%) 

 

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 Fig. 9 

FRUMENTO 

   

Fig. 10 FRUMENTO 

Trade likely to fall in 2014/15, especially China buys less 

 

  

Fig. 11 MAIS 

  

Fig. 12 MAIS 

US to remain largest exporter in 14/15 but its share has fallen steeply over the years 

  

 

 

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Fig. 13 Rapporto tra stock ed utilizzi 

 Fonte: Darren Cooper, IGC 

  La  fig. 14  (fonte: Darren Cooper  ‐  IGC) mostra  il crescente  trend del mercato nel commercio internazionale del mais.   

Fig. 14 MAIS: Trade 

   

La  figura  15  (fonte:  Darren  Cooper  –  IGC)  aggiunge  una  chiara  visione  dei  profondi cambiamenti  intervenuti  nella  composizione,  per  paese  di  provenienza,  del  commercio internazionale del mais, con il grande ruolo assunto recentemente da Brasile e Ucraina. 

   

 

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Fig. 15 MAIS: Trade 

  L’andamento generale dei prezzi è sintetizzato nelle figure 16‐17‐18 (su dati IGC) e figura 19 su dati FAO: si possono individuare due distinte fasi. La prima è la tendenza alla caduta dei prezzi individuati dall’IGC Grains and Oilseeds Index GOI, [“is a daily  index comprising the following components: wheat, maize (corn), barley, sorghum, rice, soyabeans, soyameal and rapeseed/canola”] fino alla fine del 2013. In una seconda fase, a partire soprattutto dal febbraio 2014, si è assistito ad un trend di rialzo dei prezzi.  

Fig. 16 ‐ IGC GOI 

  

 

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La campagna 2013‐2014 si sta concludendo con prezzi del mais e di quelli del frumento molto più bassi di quelli della soia: ciò influenzerà probabilmente le scelte produttive nel corso della campagna 2014‐2015.  

Fig. 17 ‐ IGC GOI 

  

Fig. 18 ‐ IGC 

 

 

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Prezzi all’esportazione, comparati nelle ultime quattro campagne, per US No. 2 H.W. Gulf:  

Fig. 19 FRUMENTO: Export Price (US No. 2 H.W. Gulf) USD per tonne 

 Fonte: FAO (Food Outlook, maggio 2014) 

 Fig. 20 

Volatilità dei prezzi 

 Fonte: Darren Cooper ‐ IGC 

   

 

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Svetlana  Sinkovskaya, di APK‐Inform Agency, ha  svolto una  relazione  sullo  “Scenario Europa Orientale e Mar Nero”.  La  figura  seguente mostra  le previsioni per  la  campagna 2014‐2015 nella produzione e nell’export di frumento, orzo e mais.  

Fig. 21 UCRAINA, RUSSIA E KAZAKHSTAN 

 

  L’Ucraina,  in  particolare,  ha  visto  aumentare  le  proprie  esportazioni  di mais  verso  l’Ue  e  la previsione 2014‐2015 conferma tale andamento.  

Fig. 22 UCRAINA 

Esportazioni di cereali verso l’Ue 

     

 

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FRUMENTO DURO  L’analisi può essere ora indirizzata ad una più approfondita e distinta valutazione del comparto del frumento duro. 

Fig. 23 

 Fonte: IGC (GRM n. 443 ‐ 25 aprile 2014) 

 Tab. 3 

FRUMENTO DURO – PRODUZIONE (milioni di tonnellate) 

 

FRUMENTO DURO (DURUM WHEAT) STIMA EU‐28stime previsione proiezione proiezione Variazione proiezione Variazione

11/12 12/13 13/14 14/15 b/a 14/15 b/a

a b a a a

EU‐28 8,2 7,9 7,9 7,7 ‐2,5% 7,8 ‐4,9%

     France 2,1 2,4 1,8 1,6 ‐11,1% 1,6 ‐11,1%

     Greece 0,9 0,7 0,8 0,9 12,5% 0,9 ‐10,0%

     Italy 3,9 4,2 4,0 4,0 0,0% 3,9 ‐2,5%

     Spain 0,9 0,4 0,9 0,9 0,0% 0,8 ‐11,1%

Kazakhstan 3,0 1,4 2,0 2,1 5,0%

Canada 4,2 4,6 6,5 4,8 ‐26,2% Fonte : COCERAL

Mexico 2,2 2,1 2,3 2,3 0,0%

USA 1,4 2,2 1,7 2,5 47,1%

Argentina 0,2 0,2 0,3 0,3 0,0%

Syria 1,7 1,5 1,5 1,5 0,0%

Turkey 3,0 3,0 3,0 2,8 ‐6,7%

India 1,1 1,2 1,2 1,3 8,3%

Algeria 2,5 3,0 2,5 2,5 0,0%

Libya 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0%

Morocco 1,7 1,3 1,9 1,6 ‐15,8%

Tunisia 1,2 1,3 1,2 1,2 0,0%

Australia 0,6 0,5 0,5 0,5 0,0%

Others 5,7 8,1 5,6 5,6 0,0%

WORLD TOTAL 36,7 35,2 38,0 36,6 ‐3,7%

Fonte : IGC

 

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La campagna 2013‐2014 del frumento duro sta per concludersi con un quadro produttivo che si è  collocato  infine  a  38 milioni  di  tonnellate  (+7,9%).  La  campagna  2014‐2015  invece  segna, nelle  previsioni  IGC,  una  riduzione  del  3,7%  fermandosi  a  36,6  milioni  di  tonnellate.  La produzione  è  diminuita  nel  Canada  (‐26,2%), mentre  risultati  produttivi  lusinghieri  si  sono registrati negli USA  (+47,1%).  Il  commercio  globale mostra, per  la  campagna  2014‐2015, un lieve  incremento dovuto  alla maggiore domanda proveniente da Algeria e Marocco  a  causa della diminuita disponibilità interna. Gli stock con  i quali si apre  la campagna 2014‐2015 sono collocati a 7,3 milioni di tonnellate: una disponibilità più elevata di quella registrata all'apertura della campagna 2013‐24 quando erano di 6,6 milioni di tonnellate. Le  stime  IGC prevedono una  riduzione del 2,5% della produzione di  frumento duro  in EU28, pari a 7,7 milioni di  tonnellate: un dato praticamente allineato a quello delle  stime COCERAL, secondo cui la produzione UE di frumento duro nella campagna 2014‐2015 dovrebbe collocarsi a 7,8 milioni di tonnellate.  Xavier  Rousselin,  a  nome  di  FranceAgriMer,  ha  affrontato  il  tema  “La  Francia  e  l’Unione Europea”. Una rilevante attenzione è stata posta all’analisi del mercato del frumento duro. 

 Fig. 24 

 Fonte: Xavier Rousselin, FranceAgriMer 

 

 

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La figura 24, sopra riportata, evidenzia  la riduzione della superficie  investita a frumento duro nei  principali  paesi  produttori  dell’Ue,  almeno  nel  corso  delle  ultime  cinque  campagne produttive.  La  figura 25, che  segue, mostra,  su una dimensione  temporale di  lungo periodo, che, in Italia, la caduta strutturale è ormai operante da circa 25 anni. 

 Fig. 25 

 Fonte: Xavier Rousselin, FranceAgriMer 

 Fig. 26 

 Fonte: Xavier Rousselin, FranceAgriMer 

 

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La  riduzione  della  produzione  francese  di  frumento  duro,  particolarmente  accentuata  nelle ultime  campagne,  come  mostra  la  precdente  figura  26,  pone  numerosi  interrogativi sull’eventuale  sostituzione  delle  importazioni  italiane  del  prodotto  francese,  che  aveva ritrovato, nella campagna 2013‐2014 che si sta concludendo,  i  livelli quantitativi sperimentati fino al 2008‐2009. 

Fig. 27 

 Fonte: Xavier Rousselin, FranceAgriMer 

 Jean‐Philippe Everling, di Granit Négoce, ha affrontato il tema “Frumento duro: Paesi outsider e logistica”. È  stato  messo  in  evidenza  da  Jean‐Philippe  Everling  il  ruolo  importante  del  Messico  nel mercato del frumento duro: 2 milioni di tonnellate di produzione (su un totale di 35 milioni di tonnellate di cereali, di cui i due terzi sono Mais). La  produzione  è  centrata  nell’area  Nord Ovest  del Messico,  con  privilegio  qualitativo  della produzione nella zona di Ensenada. Tutta  la produzione è  irrigata e  la ricerca varietale molto attiva. La maggior parte del duro è esportata tra fine maggio e agosto, prima del raccolto del mais. Le maggiori destinazioni: Algeria e Turchia. Un grano apprezzato per: 

la sua precocità 

un’umidità molto bassa 

una qualità abbastanza regolare 

presenta però qualcheproblema di colore e qualità del glutine.  Un aspetto trattato è quello del mercato della Turchia. Come  la Siria,  la Turchia è passata da esportatore ad importatore in pochi anni. Ciò è dovuto al forte incremento dell’industria della pasta, con prospettive rivolte all’esportazione.    

 

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Fig. 28 TURCHIA ‐ Importazioni di frumento duro 

 Fonte: Jean‐Philippe Everling, Granit Négoce 

 Un altro aspetto di  rilievo affrontato da  Jean‐Philippe Everling è stato quello dell’importanza della logistica, partendo dalla positiva esperienza canadese che, nonostante le grandi distanze, ha  saputo ottimizzare un processo di  concentrazione dei  silos di  spedizione: 4.947  silos   nel 1970, 1.300 silos  nel 1998, 950 silos nel 2000, fino ad arrivare ai 376 silos (dato 2005).  

Fig. 29 CANADA: Zone di produzione 

 Fonte: Jean‐Philippe Everling, Granit Négoce 

 

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Da rilevare il grande investimento nel trasporto ferroviario canadese, con sei linee principali e treni merci di 10.000 tonnellate.  All’efficienza canadese vengono paragonate le difficoltà riscontrabili nei paesi del Sud America, un continente che è un grande esportatore ma anche con problemi di logistica. L’80% della  logistica  interna è effettuata tramite autotreni. Il parco autotreni è  insufficiente e molto obsoleto: si osserva infatti che solo il 25% dei mezzi è immatricolato dopo l’anno 2000. Anche le infrastrutture stradali sono largamente inadeguate.  Uno dei temi trattati da Jean‐Philippe Everling è stato quello della lotta allo spreco mondiale di prodotti alimentari. Nella  relazione  è  riportata  una  figura molto  interessante  che  stima  le  perdite  di  cereali  nei diversi  segmenti  della  filiera:  agricoltura,  post‐raccolto,  trasformazione,  distribuzione  e consumo, in modo distinto per ciascun Continente.  

Fig. 30 

 La  riflessione  proposta  da  Jean‐Philippe  Everling  si  collega  all’impegno  della  FAO  che  ha pubblicato  un  approfondito  studio,  dal  titolo  “Le  conseguenze  ambientali  dello  spreco  di prodotti  alimentari.  L’impatto  sulle  risorse  naturali  (Food  Wastage  Footprint.  Impacts  on Natural Resources)”. È la prima volta che si analizza a livello internazionale lo spreco di prodotti alimentari. Il Food Wastage comprende due fattispecie. In primo luogo la perdita di cibo (Food Loss) cioè la non intenzionale riduzione della disponibilità di cibo per il consumo umano che deriva dalle 

 

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inefficienze  nella  catena  dell’offerta  (supply  chain)  per  cause  diverse,  come  l’inadeguatezza delle  infrastrutture e della  logistica o  i  limiti della tecnologia disponibile oppure  l’insufficiente preparazione degli operatori o la scarsa disponibilità finanziaria per investimenti. La perdita di cibo è  riscontrabile nella  filiera produttiva, dall’agricoltura alla  trasformazione, dal  trasporto allo stoccaggio. In secondo luogo, il fenomeno del Food Wastage comprende anche lo scarto di cibo (Food Waste) valutato come  l’intenzionale perdita di prodotti alimentari, principalmente presso i distributori ed i consumatori, a causa di comportamenti aziendali o individuali.  Elio De  Tullio  e Maria Daniela  Botticelli,  della  Camera  di Commercio  Italo‐Argentina,  hanno presentato una relazione sul tema “Export argentino di cereali e piante oleaginose: prospettive attuali e future”. L'Argentina  rappresenta  Il  centro  di molitura  più  importante  del mondo:  nel  complesso  di piante oleaginose di Rosario e  la relativa  regione, operano 22 dei 52  impianti attivi, con una capacità di lavorazione 126.000 tonnellate al giorno. Il posizionamento dell’Argentina è illustrato nella figura seguente.  

Fig. 31  

 Fonte: Camera di Commercio Italo‐Argentina 

 

 

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È  stato  illustrato  cosa  ci  si  aspetta  per  il  raccolto  2013/14,  dati  tratti  dal  Rapporto  Guía Estratégica del Agro (GEA):   Cereali: produzione di 77 milioni di  tonnellate. 55 milioni di  soia e altri 22 milioni di 

mais;  Soia:  aumento del 6 % della  zona dedicata  alla  coltivazione, 20,7 milioni di ettari.  Si 

prefigura una produzione di 55 milioni di tonnellate;  Mais:  la  superficie  coltivata  di mais  rimane  a  3,9 milioni  di  ettari.  Si  prospetta  una 

produzione di mais di 22 milioni di tonnellate;  Grano: aumento stimato del 18% della produzione rispetto al 2012/2013 (International 

Grain Council).  

O  

Come consuetudine, si presenta una rassegna dei principali eventi che hanno caratterizzato  i mercati cerealicoli, a  livello nazionale ed  internazionale,  tra  l’edizione di Romacereali 2013 e quella di Romacereali 2014:  

o Maggio 2013: Un anno  fa,  i maggiori analisti mondiali erano concordi nel ridimensionare l’allarme  scattato  nei  mesi  precedenti  legato  in  particolar  modo  agli  stock  di  fine campagna di mais e frumento. 

o Giugno 2013: Il 16 giugno i ministri europei dell’Agricoltura raggiungono l’accordo politico sulla  riforma  della  Politica  agricola  comune  2014‐2020.  La  riforma  introduce  alcune importanti  novità  tra  le misure  di  gestione  del mercato  per  il  settore  cerealicolo,  che saranno confermate con  la pubblicazione formale dei quattro regolamenti a dicembre.  In particolare viene rivisto il funzionamento dell’intervento pubblico per i cereali, nell’ambito del nuovo regolamento sull’Organizzazione comune di mercato (Ocm) unica. 

o Nei  mesi  a  cavallo  tra  giugno  e  settembre  2013  molti  dati  segnalano  l’andamento particolarmente  positivo  delle  esportazioni  nazionali  dei  prodotti  trasformati  a  base  di cereali. 

o Luglio 2013: All’inizio del mese di  luglio  la Commissione europea decide di  ripristinare  i dazi Ue sulle importazioni di grano tenero di media e bassa qualità. Le tariffe sul frumento tenero di media e bassa qualità, all’interno del contingente da 3.112.030 tonnellate annue il dazio è fissato in 12 euro per tonnellata. Oltre tale contingente il dazio sale a 95 euro per tonnellata. La decisione è motivata dalla necessità di sostenere  le quotazioni sul mercato interno,  con  tutte  le  previsioni  relative  alla  campagna  2013‐2014  che  indicano  una produzione globale abbondante e quotazioni in ribasso. 

o Nel  frattempo  gli  alti  prezzi  internazionali  e  il  protrarsi  del  ciclo  economico  recessivo frenano  nel  2013  le  importazioni  nazionali  di  frumento.  Un’inversione  di  tendenza, certificata dall’Istat, che contrasta con  l’aumento della pressione alle  frontiere di mais e 

 

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cereali minori,  i cui arrivi dall’estero  risultano  invece quasi  raddoppiati nel giro di dodici mesi. Verso  la fine del 2013 Eurostat,  l’ufficio di statistica della Ue, certifica un aumento dell’80%  delle  esportazioni  di  frumento  dell’Unione  europea  verso  i  paesi  terzi. Con  25 milioni  di  tonnellate  in  granella,  tra  cereali  foraggeri  e  frumenti  e  un  corrispettivo monetario di oltre 6 miliardi di euro a fronte dei 3,4 del periodo gennaio‐settembre 2012. Protagonista di questo exploit è la Francia, bacino di rifornimento per eccellenza in Europa da  cui  i  paesi  importatori  attingono  con  maggiore  facilità,  con  quasi  10,5  milioni  di tonnellate e una crescita del 56%. Ma  forti pressioni alla vendita si  registrano anche dai paesi dell’Europa Centro‐Orientale. 

o L’escalation  della  crisi  in  Ucraina  intanto  contribuisce  ad  alimentare  il  nervosismo  sui mercati internazionali. Ai timori di nuovi disordini si aggiungono inoltre le incertezze legate a un’evoluzione climatica negativa che potrebbe peggiorare il bilancio dei nuovi raccolti in diverse aree dell’Emisfero settentrionale, compresi gli Usa dove a preoccupare è la siccità. Le vicende del Mar Nero  restano  comunque  il principale elemento di  tensione. Ai  rischi legati alla situazione in Ucraina si affiancano le incertezze legate a un deterioramento del quadro economico nell’area e a un possibile peggioramento del dato produttivo, a causa del  clima  secco.  Tutti  fattori,  dicono  gli  analisti,  che  rischiano  seriamente  di compromettere  le  capacità di  esportazione di Kiev. Gli  esperti dell’Hydrometeorological Centre  hanno  rivisto  al  ribasso  le  stime  sui  nuovi  raccolti  di  cereali  a  43‐44 milioni  di tonnellate, in calo del 22% rispetto ai 56,7 milioni di un anno fa. Solo leggermente migliori le  proiezioni  dell’Usda,  che  tra  frumenti  e  cereali  foraggeri  indicano  quest’anno  una produzione in Ucraina di 45,8 milioni di tonnellate, comunque in forte ridimensionamento rispetto ai livelli della scorsa campagna. Dopo gli scontri nella città di Odessa, uno dei più importanti porti del Mar Nero, nella prima settimana di maggio però gli analisti segnalano il  rischio  di  nuove  fiammate  dei  listini.  Nell’aprile  2014  è  stato  firmato  l’accordo commerciale  tra Ucraina ed Ue, della durata di  sei mesi  fino  al 1 novembre 2015.,L’Igc price  index certifica, alla data del 6 maggio 2014,  rincari di oltre  il 4%  in un mese per  i frumenti e di circa  il 2% per  il mais. Su base annua,  rispetto al 2013,  il differenziale dei prezzi risulta comunque ancora negativo del 5% per il frumento e dell’11,3% per il mais. 

 O 

  

ITALIA  

Le stime ISTAT dello scorso marzo  indicano una stabilità degli  investimenti a frumento duro e una  lieve  contrazione  di  quelli  a  frumento  tenero.  Le  intenzioni  di  semina  dichiarate  dai coltivatori,  relative  all’annata  agraria  2013‐2014,  fanno  registrare  decrementi  generalizzati delle  superfici  destinate  alla  coltivazione  dei  cereali,  con  l’eccezione  del  frumento  duro (+0,1%). Le flessioni  interessano frumento tenero (‐2,5%), orzo (‐0,3%), avena (‐10%), mais da granella (‐3,1), sorgo (‐9,6%), riso (‐4,6%) e "altri cereali” (‐1,5%). 

 

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La previsione COCERAL, per la campagna 2014 in Italia, mostra un aumento della produzione di frumento  tenero  (+2,1%) e del mais  (+1,3%) ed una diminuzione del  frumento duro  (‐0,9%). Stabile l’orzo.  

Fig. 32 

 Fonte: ISMEA 

 Fig. 33 

ANDAMENTO DEL PREZZO MEDIO NAZIONALE (€/T) DEL FRUMENTO DURO FINO nelle ultime due campagne di commercializzazione per modalità di consegna 

(Franco Arrivo e Franco Partenza) 

 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi BMTI e Borsa Merci Roma su dati listini camerali 

 Nell’ambito  del  piano  cerealicolo  nazionale,  ISMEA  ha  pubblicato  il  primo  censimento  dei centri di stoccaggio di cereali in Italia. 

240

260

280

300

320

lug‐13 ago‐13 set‐13 ott‐13 nov‐13 dic‐13 gen‐14 feb‐14 mar‐14 apr‐14 mag‐14 giu‐14

anno precedente FA FA anno precedente FP FP

 

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Dal rapporto emerge una capacità di deposito di oltre 11 milioni di tonnellate, per circa 1.200 strutture  costituite  in  prevalenza  da  silos,  gestite  nella maggior  parte  dei  casi  da  broker  e operatori commerciali. La capienza media è di 9.300 tonnellate, anche se il dato medio nazionale nasconde una realtà profondamente diversificata. Solo il 2% dei centri raggiunge una capacità superiore alle 50mila tonnellate. Gran parte delle strutture (il 77%) non supera  le 10mila tonnellate, mentre  il restante 21% si colloca, sempre in termini di capacità, tra 10mila e 50mila tonnellate.                          Pubblicato il 3 giugno 2014. Riproduzione  possibile  previa  autorizzazione  da  parte  di  ARM  ‐  Azienda  Romana Mercati  ‐ Azienda  speciale  della  Camera  di  Commercio  di  Roma  per  la  valorizzazione  del  settore agroalimentare e la gestione della Borsa Merci. Romacereali è una iniziativa a cura della Borsa Merci di Roma