Walter Daniel Mujica - ...Come frumento falciato...
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Transcript of Walter Daniel Mujica - ...Come frumento falciato...
Walter Daniel Mujica
...Come frumento falciato... (...como trigo segado...)
testo spagnolo a fronte
Catania 2011
Proprietà letteraria di
Walter Daniel Mujica
Traduzione e cura di
Sebastiano A. Patanè
Catania 2011
Presentazione
In questa breve raccolta, mi pregio di presentare un autore
che ha fatto della sua vita tutta una poesia. Mi ha colpito il
linguaggio in particolar modo, un vocabolario composto di
semplici quotidianità in tematiche che, spesso sforano
nell’onirico ma che mantengono, comunque un ritmo, come
direbbe l’autore, diario.
Non troviamo, infatti, grandi elevature poetiche, ma si
percepisce con certezza la purezza di spirito e di voce che
mai, a mio parere, decade.
Walter Daniel Mujica è un autore che và letto più d’una volta
e quando si è entrati dentro la sua poetica, vediamo aprirsi
una umana concettualità di grande spessore, almeno quanto
è la sua voglia d’essere uomo, padre e poeta.
Nella traduzione ho cercato di mantenermi il più vicino
possibile al linguaggio castigliano nel suo slang sud
americano, non alterando ma accostando alcuni significati ai
nostri per meglio gestire il verso.
Walter Daniel è un uomo che ha da dire tante cose non
aspetta altro che essere ascoltato.
Le vie poetiche
Nipote di spagnoli ed arabi, Walter Daniel Mujica nasce in Argentina e
risiede a Cordoba, nota città soprannominata “la dotta” per via delle
numerose università antiche ed importanti. Il suo sogno era quello di
fare l’odontologo, ma fattori esterni hanno impedito che ciò si
verificasse. “ Non ho piantato alberi, né ho scritto un libro, non ho
urgenze, però ho la storia del mio sangue costantemente in terra
attraverso tre bellissime figlie, le mie più belle poesie, le uniche” dice
Mujica con l’orgoglio di un padre. “Scrivo per passione e spero che la
mia memoria mi segua per non farmi dimenticare”
...Come frumento falciato... (...como trigo segado...)
Cordoba 2010
Como animal domesticado
Me empujaba el hambre
me empujaba, y su carnicero vocablo
deglutía las ceremonias del vientre.
Ánforas de leche eran los senos,
dispuestos como grifos sobre un lecho de hambre,
mi hambre, el hambre de todos mis hijos.
Como niño ciego escaló mi lengua
geografías imantadas -mi lengua-
de norte lácteo, de pulcros picos níveos;
geografía de casta inmensidad -y su piel-
manual acelerado sobre cómo llegar al cielo.
Como hombre, como animal domesticado,
vuelo a saborear la luna
y todos los dioses conmigo –también domesticados-
moran en su geografía.
Llovió entonces sobre las bocas
manantial blanco de espuma –dulce lluvia-
la lengua –mi lengua- sintióse diosa,
el dios Baco bebió de ella -dulce lluvia-
y su vino se hizo espuma de leche roja.
/ Tanto fue el cántaro a la fuente /
Fuera de los cuerpos el alcohol,
la leche agriada, los senos decapitados
Come animale addomesticato
Mi spingeva la fame
mi spingeva, e la sua parola massacrante
deglutiva le cerimonie del ventre.
Anfore di latte erano i seni,
disposti come grifi sopra un letto di fame,
la mia fame, la fame di tutti i miei figli.
Come bimbo cieco la mia lingua scalò
geografie magnetiche –la mia lingua-
di nord latteo, di pulite cime innevate;
geografia di pura immensità –e la sua pelle-
corso accelerato su come raggiungere il cielo.
Come uomo, come animale addomesticato,
volo ad assaporare la luna
e tutti gli dei con me –addomesticati-
abitano la sua geografia.
Piovve, allora, sopra le bocche
primavera bianca di spuma –dolce pioggia-
e il suo vino si fece spuma di latte rossa.
/Tanto và la brocca alla fonte/
Fuori dai corpi l’alcool,
il latte avariato, i seni dacapitati
e la lingua –la mia lingua-
Bacco è morto questa notte, alcoolizzato;
y la lengua –mi lengua-
Baco murió esa noche alcoholizado;
mis hijos se fueron tras otros senos
y mi hambre cerró el grifo de sus ánforas.
De nada vale, de nada -por su piel-
ser apenas un ciervo de su vientre.
i miei figli sono andati per altri seni
e la mia fame ha chiuso il grifo delle sue anfore.
Non vale niente, di niente –per la sua pelle-
essere appena un cervo del suo ventre
Desnúdate
Abrázala, despliega su vientre de amapola,
ella minimiza todos los desaires,
marchita las penas de la luna
cuando algún poeta ingenuo la lastima.
Erradica sus espinas de amarguras,
descubre su esencia de gorrión emancipado.
Sal del escondrijo por una vez en la vida.
Inténtala, desnuda, dibujar bajo la lluvia,
sé la llave de paso de su fuente serena;
dile -cuando una lágrima parta en dos su sonrisa-
que sus ojos son el coloso de Rodas
sosteniendo la ternura.
Olvida por un instante
tu oficio de anacoreta,
sé tú mismo,
sé el hambre que desconoces
y aliméntate de ella.
Pártela en dos equinoccios
uno para la tierra, otro para el fuego,
que el norte sea proporcional a su planeta,
es decir; el centro de su ombligo;
para que viniendo del sur o del norte
encuentres siempre el camino.
Sé tú mismo, no te rindas,
la noche absorbe y el cielo clama;
Spogliati
Abbracciala, visualizza il suo ventre di papavero,
lei minimizza tutti gli sgarbi,
appassisce le pene della luna
quando qualche poeta la commisera.
Sradica le sue spine di amarezze,
scopre la sua essenza di passero emancipato.
Esce dal nascondiglio per una volta nella vita.
Provala, nuda, disegnare sotto la pioggia,
se la chiave di passaggio nella sua fronte serena;
dille –quando una lacrima divide in due il suo sorriso-
che i suoi occhi sono il colosso di Rodi
sostenendo la tenerezza.
Dimenica per un istante,
il tuo ufficio di anacoreta,
sii te stesso
sii la fame che sconosci
e alimentati di lei.
Dividila in due equinozi
uno per la terra, uno per il fuoco,
che il nord sia proporzionale al suo pianeta,
è dire; il centro del suo ombellico;
cosicché venendo da sud o da nord,
trova sempre la strada.
Sii te stesso non arrenderti,
la notte assorbe ed il cielo stride;
abrázala, así como si nada;
pon en vuelo los pájaros de su alma
y desnúdate con ella,
la muerte puede esperar,
de todas formas siempre llega.
abbracciala, cosi come se niente;
Metti in volo gli uccelli della sua anima
e spogliati con lei,
la morte può aspettare
in tutte le forme sempre arriva.
No es lo que parece
Puedo pensar –eso creo-
que no dirás que fui ingenuo
por erradicarme hacia vos
e invadir con mis obscenos deseos
tu pulcra virtud;
nada es lo que parece –lo sabes-
deberíamos escribir
un catálogo de posiciones
cibernéticas
con los pormenores menores
de un sexo sin espumas en la boca,
sin brindis de tabaco en los alientos.
Puede que alguno de los capítulos
sobreviva mientras aplasto un recuerdo,
percatándome que sólo fue eso,
sopesado por una incrédula virginidad
de amores inexpertos.
Non è quel che sembra
Posso pensare –almeno credo-
che non dirai che fui ingenuo
per radicarmi dentro te
e invadere con i miei osceni desideri
la tua pulita virtù;
niente e quel che sembra –lo sai-
dovremmo scrivere
un catalogo di posizioni
cibernetiche
con i dettagli minori
di un sesso senza schiume in bocca
senza brindisi di tabacco negli aliti.
E’ possibile che qualche capitolo
sopravviva mentre schiaccio un ricordo,
realizzando che fu solo questo,
soppesato dall’ ingenua verginità
di amori inesperti.
Conjugarte sin tiempos
Dame una razón que te sostenga,
un vientre donde cobijar este antiguo embarazo
antes que el día te aborte de mi frente.
Te quiero en verbo abierto, sin tiempos;
conjugarte en voces de pretéritos anhelos
sobre un palmo de blancas certezas.
Allanarte sin misericordia sobre mis rodillas,
hincarme en tu circuito de savia y sangre
y volverte amalgama en la vigilia.
Mujer de mimbre, morada de tribulaciones
virgen fiel a mis pretextos anacoretas.
Deja a esta vertiente derramarse en tus entrañas,
pariremos mieles de otoños no consumados
antes que el día nos aborte sin misericordia.
Coniugarti senza tempo
Dammi una ragione che ti sostenga,
un ventre dove riparare questa antica gravidanza
prima che il giorno ti abortisca dalla mia fronte.
Ti voglio a verbo aperto, senza tempo;
coniugarti in voci di passati aneli
su di un palmo di bianche certezze.
Appianarti senza pietà sopra le mie ginogghia,
conficcarmi nel tuo circuito di linfa e sangue
e mutarti amalgama nella veglia.
Donna di vimini, casa di tribolazioni
vergine fedele ai miei anacoreti pretesti.
Lascia che questa pendenza si sciolga nelle tue viscere,
figlieremo mieli d’autunni non consumati
prima che il giorno ci abortisca senza misericordia
Por las rosas eternas
Confío que sentiste lo mismo
que amaste como amé
que tuvimos un sueño en común
o un amor fuera de lo común;
lo cierto es que compartimos el mismo abismo.
No hay rosas eternas,
sí, hay ojos dispuestos a sonreír;
hay risas interiores
esperando vernos paisaje.
Podríamos: tú cada tanto…
yo alguna que otra vez,
coincidir en carriles opuestos
de trenes opuestos
de ventanillas opuestas
de rumbos opuestos;
coincidir esa mirada que nos bese
ese instante fugaz
el lugar exacto
y detener ese efímero beso de miradas,
de sonrisas
en la luminosidad de un flash
para decirnos:
hasta pronto amor
confío en ti
Per le rose eterne
spero che sentisti lo stesso
che amasti come amai
che tenemmo un sogno in comune
o un amore fuori del comune;
sicuro è che dividemmo lo stesso abisso.
Non ci sono rose eterne,
si, ci sono occhi disposti a sorridere;
ci sono risa interiori
e si spera di vederci paesaggi.
Potevamo: tu ogni tanto...
yo qualche altra volta,
capitare in corsie opposte
di treni opposti
di finestrelle opposte
da direzioni opposte;
coincidere in questo sguardo che ci bacia
questo istante fugace
il luogo esatto
e trattenere questo effimero bacio di sguardi,
di sorrisi
nella luminosità di un flash
per dirci:
a presto amore
mi fido di te
fidati di me;
confía en mí;
eternicemos las rosas.
eternizziamo le rose.
Mujer de hierba
Ahora es hierba,
su imperecedero frescor
arremolina entre mis vuelos de poeta,
sólo puedo absorber su verdor
como savia; como alimento,
sólo su recuerdo.
Muerde uno a uno mis dedos,
jala el gatillo de mis verbos,
la esperanza de cuatro pétalos se ciega
y susurra al oído de las hojas
su abandono de piedra
que abraza las palabras
donde ella reposa;
mi memoria.
Es mi memoria;
ella canta porque es más que mi canto
es más que dos bocas entreabiertas
enamorando espejos
lamiendo el rubor de su propio rostro;
mi rostro que bebe su reflejo.
A veces evitamos las miradas,
hasta que vuelvo a llover
y ella llueve conmigo.
Donna d’erba
Ora è erba,
il suo imperituro frescore
turbina nei miei voli di poeta,
posso solo assorbire il suo verde
come linfa; come alimento,
solo il suo ricordo.
Morde uno ad uno le mie dita
alza il grilletto dei miei verbi,
la speranza di quattro petali si acceca
e sussurra all’orecchio delle foglie
il suo abbandono di pietra
che abbraccia le parole
dove lei riposa;
la mia memoria.
E’ la mia memoria,
lei canta perché è più che il mio canto
e più che due bocche socchiuse
che innamorano specchi
leccando il rossore del suo viso;
il mio volto che beve il suo riflesso.
a volte evitiamo gli sguardi
fino a che ritorno pioggia
e lei piove con me
De todos los suicidios
Se rebela el hambre
y debo amarte
no importa cómo
así
ausente
lejana
inexistente.
Amarte en verde
amor mío, en verde
despuntando azar
así
a plena luz
entre corcheas
de letanías.
Sin el menor rencor
sin la hiel abandonada
en mis cavernas
así
gris de encierros
de los celos
madurándote.
Debo amarte
como vorágine
como aspirante a loco
así
Di tutti i suicidi
Arriva la fame
e devo amarti
non importa come
così
assente
lontana
inesistente.
Amarti in verde
amore mio, in verde
rintuzzando a caso
così
in piena luce
nelle crome
delle litanie.
Senza il minimo rancore
senza il fiele abbandonato
nelle mie caverne
così
grigi di chiuso
dei cieli
che ti maturano.
Dervo amarti
come voragine
come aspirante folle
così
vehemente
con espinas
en las palabras.
De todas las formas
de todos los suicidios.
veemente
con spine
nelle parole.
Di tutte le forme
di tutti i suicidi.
Donde duermen las lluvias
Murió la tarde, como el trigo segado,
como el viento desgranándose en brisas.
Así nos desgranamos gastando los abrazos,
los te quiero de lluvias, los siempre suspensivos,
y al igual que el trigo, nos convertimos en masa
para nuestro pan diario,
y somos amantes sin la carne,
implícitos en piel y noches;
nadie nos vio, nadie lo sabe.
Sólo las lluvias amándose sin verbos.
Dove dormono le pioggie
Morì la sera, come il frumento falciato
come il vento trebbiato in brezze.
Così ci sgranammo consumando gli abbracci,
i ti voglio di pioggie, i sempre sospensivi,
e come il grano, ci trasformiamo in folla
per il nostro pane quotidiano,
e siamo amanti senza carne
impliciti nella pelle e notti;
nessuno ci vede, nessuno ci sà.
solo le pioggie amandosi senza parole.
Quizás te escriba algo
Como un puzzle de sueño y piel
intento rearmar mi memoria.
Veintiuna piezas; noventa y nueve versos;
mil otoños de marfiles de sonrisas
y una canción que ya no desespera.
Tantos días para re-armarte, para enmarcarte.
Cinco lunas congeladas en la nevada de agosto,
veintidós nuevas primaveras.
Benedetti y su “paso que pasa… ay! no me tientes,
que si nos tentamos no nos podremos olvidar…”
Y no se puede olvidar
un puzzle incompleto con todas sus piezas;
la clave de sol que no está enmarcada
aunque brille con su ausencia.
Colocaré mi pieza, mi puzzle completo,
la memoria que no olvida enmarca el sueño.
Quizás amor, en otra primavera… te escriba algo.
Chissà ti scriva qualcosa
Come un puzzle di sogno e pelle
voglio riarmare la memoria.
Ventuno pezzi; novantanove versi;
mille autunni di sorrisi d’avorio
e una canzone che non si dispera.
Tanti giorni per ri-armarti, per incorniciarti.
Cinque lune congelate nella nevicata d’agosto,
ventidue nuove primavere.
Benedetti ed il suo “passo che passa... ah! non mi tentare,
ché se ci tentiamo non ci potremo dimenticare...”
E non si può scordare
un puzzle incompleto con tutti i suoi pezzi;
la chiave di sol che non è inquadrata
comunque brilla con la sua assenza.
Collocherò il mio pezzo, il mio puzzle completo,
la memoria che non scorda delinea il sogno.
Chissà amore, in un’altra primavera... ti scriva qualcosa.
Indice
...Come frumento falciato... (2010)
(...Como trigo segado...)
Come animale addomesticato (Como animal domesticado)
Spogliati (Desnúdate)
Non è quel che sembra (No es lo que parece)
Coniugarti senza tempo (Conjugarte sin tiempos)
Per le rose eterne (Por las rosas eternas)
Donna d’erba (Mujer de hierba)
Di tutti i suicidi (De todos los suicidios)
Dove dormono le pioggie (Donde duermen las lluvias)
Chissà ti scriva qualcosa (Quizás te escriba algo)
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