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Dipartimento di Farmacia – Scienze del FarmacoScienze e tecnologie erboristiche e dei
prodotti per la salute (STEPS)Chimica Organica - A.A. 2017-2018
3. Reazioni organiche
1.Terminologia, energie e velocità, classificazione
Prof. Giuseppe Gerardo Carbonara
Dipartimento di Farmacia – Scienze del FarmacoSTEPS - Chimica Organica
A.A. 2017-2018
3.0 Reazioni organiche
GGC_FA-STEPS_ORG 3.1_17-18 - 2
1. Terminologia, energie e velocità, classificazione
2. Reazioni Nucleofiliche:
I. al carbonio saturo (sostituzioni)
II. al carbonile (addizioni, sostituzioni)
III. aromatiche (sostituzioni)
3. Reazioni di Eliminazione
4. Reazioni Elettrofiliche
I. a legami multipli (addizioni)
II. a composti aromatici
5. Trasposizioni molecolari (cenni)
6. Reazioni radicaliche (cenni)
7. Sintesi organiche
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3.1 Reazioni organiche Terminologia
−Reazione chimica: una trasformazione che causa una variazione di composizione, costituzione e/o configurazione di un
composto (indicato come reagente o substrato).
−Reagente o Substrato(i): composto organico che subisce una variazione nella reazione chimica. In una reazione chimica
possono essere coinvolti altri composti e specie reattive comuni (Reattvi). Spesso il substrato (ma non sempre) è la molecola
più complessa o di dimensioni maggiori del sistema di reazione.
−Reattivo: in molte reazioni chimiche è la controparte reattiva del substrato. Può essere organico o inorganico, di piccole o
grandi dimensioni, gas, liquido o solido. Il reattivo può essere incorporato completamente, in parte o per niente nel prodotto
finale.
−Prodotto(i): è la forma finale che assume il substrato principale della reazione.
−Condizioni di reazione: sono le condizioni, quali temperatura, pressione, catalizzatori e solvente, dell’ambiente in cui la
reazione progredisce in modo ottimale.
I catalizzatori sono sostanze che accelerano la velocità di una reazione chimica senza essere consumati essi stessi o
diventare parte del prodotto di reazione; inoltre, non cambiano le posizioni dell’equilibrio.
−Le reazioni sono comunemente scritte sotto forma di equazione:
condizionidi reazione
+
substrato(i) + reattivo(i) prodotto(i)
A B F G
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3.1 Reazioni organiche Terminologia
− Reazione a più stadi: la trasformazione del substrato(i) nel prodotto(i) può avvenire in più stadi, attraverso la formazione di
intermedi labili che si distruggono per dare il prodotto(i).
−Reazioni competitive: gli intermedi labili possono trasformarsi in modi diversi mediante reazioni che competono con quella
principale e che portano a prodotti secondari o sottoprodotti.
condizionidi reazione
+
int
substrato(i) + reattivo(i) prodotto(iermedio )
A B D F G
condizionidi reazione
+
substrato(i) + reattivo(i) prodotto(i)intermedio
A B F G
D
+ sottoprodotto (i)
H I
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−Meccanismo: è la sequenza dettagliata dei singoli stadi delle reazioni elementari attraverso cui avviene la trasformazionechimica globale; tali stadi riguardano sia il flusso di elettroni tra il substrato e il reattivo sia il momento in cui si ha la rottura ela formazione dei legami.
−Poichè le reazioni chimiche comportano la rottura e la formazione di legami, per comprenderne il meccanismo è essenzialeevidenziare il movimento degli elettroni di valenza di legame e di non-legame.
−Tale movimento è evidenziato utilizzando frecce ricurve a punta per lo spostamento di un doppietto elettronico e,invece, frecce ad amo per lo spostamento di elettroni singoli.
−La scissione e la formazione dei legami può avvenire in stadi distinti e separati mediante la formazione di intermedi direazione (ioni, radicali), oppure la formazione progressiva di un nuovo legame avviene mentre si indebolisce il vecchio(meccanismo concertato, es. SN2).
−Velocità di reazione: alcune reazioni procedono molto rapidamente, mentre altre sono così lente che normalmente non siosservano. Le variabili che influenzano la velocità di reazione sono la temperatura (di solito le reazioni sono più veloci ad unatemperatura superiore), il solvente e la concentrazione del(i) substrato(i)/reattivo(i).
−Lo studio del modo in cui le concentrazioni di substrato e reattivo influenzano il meccanismo di reazione è chiamato cineticachimica e permette di determinare la costante di equilibrio K di una reazione A + BDC + D.
3.1 Reazioni organiche Terminologia
HH
H
BrOH
H
H
H
BrOH-
-
++
H
H
H
OH Br-+
Esempio: schema del meccanimo della reazione di Sostituzione Nucleofila Bimolecolare SN2
stato di transizioneA + B C + D
reagenti prodotti
DK
B
C
A
per K > 1 favoriti i prodottiper K < 1 favoriti i reagenti
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni
‒ Variazioni di energia: l'energia potenziale E di un sistema reagente, in cui si scindono vecchi legami e se ne formano
nuovi, varia mentre la reazione procede. La variazione di energia (DE) complessiva può essere esotermica (se viene
rilasciata energia) o endotermica (se deve essere fornita energia);
‒ Di solito, per avviare una reazione bisogna anche fornire una certa quantità di energia di attivazione (DE‡), che corrisponde
all’energia necessaria per permettere ai reagenti di raggiungere lo stato di transizione.
‒ Lo stato di transizione di una reazione chimica è una configurazione (disposizione) spaziale particolare che i reagenti
assumono lungo le coordinate di reazione a cui corrisponde l’energia più alta: i reagenti sono orientati in modo ottimale
tra di loro.
‒ Per una reazione irreversibile le molecole dei reagenti procedono sempre verso la formazione dei prodotti.
reazione esotermica a singlo stadio
en
erg
ia
DE‡
coordinate di reazione
stato di transizione
prodotti
DE
reagenti
reazione endotermica a singlo stadio
en
erg
ia
coordinate di reazione
stato di transizione
prodotti
DE‡
+DE
reagenti
reazione esotermica a doppio stadio
en
erg
ia
coordinate di reazione
reagenti
intermedi
prodotti
DE1‡
DE2‡
DE‡
totale
DE
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni: il postulato di Hammond (1921-2005)
‒ Stabilisce che la struttura (disposizione spaziale) dello stato di transizione di una reazione è più simile alla specie (reagente o
intermedio o prodotto) a cui è energeticamente più vicino.
‒ Se l’energia del reagente è più alta dell’energia del prodotto (o intermdio), la struttura dello stato di transizione è più
simile a quella del reagente invece che a quella del prodotto.
‒ Se l’energia del prodotto è più alta dell’energia del reagente, la struttura dello stato di transizione è più simile a
quella del prodotto (o intermedio) invece che a quella del reagente.
en
erg
ia
DE‡
coordinate di reazione
stato di transizionepiù simile ai reagenti
prodotti
-DE
reagenti
en
erg
ia
coordinate di reazione
stato di transizionepiù simile ai prodotti
prodotti
DE‡
+DE
reagenti
Es. Reazione esotermica in cui i reagenti hanno un’energia più alta deiprodotti: l’energia dello stato di transizione è più vicina a quella deireagenti invece che a quella dei prodotti.
La struttura dello stato di transizione più simile a quella dei reagentiche a quella dei prodotti.
Allo stato di transizione della reazione, se si sta formando un legame,quel legame sarà formato per meno della metà; se invece il legame sista rompendo, sarà scisso per meno della metà.
Es. Reazione endotermica in cui i prodotti hanno un’energia più altadei reagenti: l’energia dello stato di transizione è più vicina a quelladei reagenti
La struttura dello stato di transizione più simile a quella dei prodotti.
Se si sta formando un legame, quel legame sarà formato per più dellametà; se il legame si sta rompendo, sarà scisso per più della metà.
R2
R1
R
XNu ++
R2
R1
R
XNu
-
R2
R1
R
OH X+R
2
R1
R
XNu ++
R2
R1
R
XNu
-
R2
R1
R
OH X+
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni
‒ La variazione di energia di una reazione chimica può essere determinata in base ai valori standard delle energie di legame e,in generale, si può osservare che i composti più stabili hanno legami covalenti più forti, rispetto ai composti che includonolegami deboli.
‒ La termodinamica studia la trasformazione dell’energia da un sistema all’altro. L’energia termica o il contenuto di caloreche varia nel sistema è detto entalpia (simbolo H).
‒ La variazione di entalpia in una trasformazione chimica è indicata come ΔH ed è definita come la differenza tra Hprodotti – Hreagenti(cioè: Hlegami formati – Hlegami scissi).
‒ Pertanto le reazioni esotermiche hanno un ΔH negativo e le reazioni endotermiche hanno un ΔH positivo.
DH = - [S(Hlegami prodotti) - S(Hlegami reagenti)] =
- [(384 + 444) - (396 + 238)] =
-194 kcal/mol
H-C 99 C-C 83 C=C 146 C≡C 200
H-N 93 C-N 73 C=N 147 C≡N 213
H-O 111 C-O 86 C=O 179 C=O192
in CO2
H-S 83 C-S 65 C=S 128
N-N 39 N=N 100
N-O 53 N=O 145
O-O 35 O=O 119
S-S 54
F–F 36,6 C-F 116
Cl–Cl 58 C-Cl 81
Br–Br 46 C-Br 68
I-I 36 C-I 51
Entalpie (energie) standard di legame (kcal/mol)
Es.: combustione del metano
CH4 + 2O2 g CO2 + 2H2O
en
talp
ia H
coordinate di reazione
reagenti
prodotti
A + B
-DH
C, H, N, O, ecc. stato atomico
C + D
C + D
prodotti
+ O2
+DH
+ O2
CO2 + 2H2O
legami covalenti
scissi
4 C-H + 2 O=O
legami covalenti
formati
2 C=O + 4 O-H
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni
‒ Effetti elettronici: la distribuzione degli elettroni ai siti di reazione (gruppi funzionali) èun fattore particolarmente importante.
‒ Specie o gruppi carenti di elettroni, che possono o meno essere carichi positivamente,sono attaccate da specie o gruppi ricchi di elettroni, che possono o meno essere carichinegativamente. Queste specie sono indicate, rispettivamente, come elettrofili e nucleofili. Ingenerale, gli opposti si attraggono e i simili si respingono.
La distribuzione di carica in una molecola di solito è la risultante di due effetti cheinteragiscono:
- effetto induttivo (- I elettron-attrattore, + I elettron-donatore): dovuto allapolarizzazione della nuvola elettronica dei legami s, causata dalle differenze dielettronegatività che esistono tra gli atomi (o gruppi) che formano i legami in una molecola;si indebolisce rapidamente con la distanza;
- effetto mesomerico o di risonanza (- M elettron-attrattore, + M elettron-donatore):dovuto alla polarizzazione degli elettroni p nella molecola attraverso i legami pconiugati; è trasmesso anche a distanza.
F
F
F O H
OH
H
H O H
O
<<<<<
+++
<
++
+
<+
++
pKa = 0 pKa = 4,75
effetto induttivo
effetto mesomerico
CH2
H
OH
O
++
CH2 +
H
OH
O-
++
+
<<<
CH3
X<<<<<
+++
<
+
++
-I (gdecrescente) +I (gdecrescente)
-F > -OR > -NR2 -N- > R-O-
-O+R2 > -N+R3
-C(CH3)3 > -CH(CH3)2 > -CH2CH3 > -CH3
(piccole differenze)
-F > -Cl > -Br > -I
≡N > =NR > -NR2
-C≡C- > fenil- > C=C
-M (gdecrescente) +M (gdecrescente)
C=N+R2 > C=NR -O+R2 > -OR > -O-
C=O > C=NR > C=CR2 -NR2 > -OR > -F
-C≡C- > -C≡N -F > -Cl > -Br > -I
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni
‒ Effetti sterici: la nuvola elettronica degli atomi o di gruppi che si trovano vicini oall’interno di una molecola, causa un ingombro sterico sfavorevole, per le repulsionielettrostatiche di van der Waals. L’ingombro sterico può influenzare gli equilibriconformazionali o destabilizzare gli stati di transizione delle reazioni.
‒ Effetti stereoelettronici: in molte reazioni gli orbitali atomici o molecolari interagisconoin modo da presentare un allineamento configurazionale o geometrico ottimale. Lamancanza di tale allineamento inibisce la reazione.
Igombro sterico
H
H
H
Br+
H
H
H
SN Br-+S
-N
CH3
CH3
CH3
Br+
CH3
CH3
CH3
SN Br-+S
-N
Effetti stereoelettronici
CH3
H
ClH
H
H
CH3CH3
HH
Cl
H
H
2
1 Cl
CH3KOH
alcol(reaz. lenta)
(1R,2R)-1-cloro-2-metilcicloesano
trans diequatorialepiù stabile
CH3
Cl
HH
H
H
CH3CH3
HCl
H
H
H
2
1 Cl
CH3KOH
alcol(reaz. veloce)
(1R,2S)-1-cloro-2-metilcicloesano
isomero cis
CH3
+
trans diassialemeno stabile
trans diassiale prodottoprincipale
isomero trans
Ione tiocianato
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3.1 Reazioni organiche Fattori che influenzano le reazioni
‒ Effetti del solvente: la maggior parte delle reazioni è condotta in soluzione e pertanto il solvente selezionato per una data reazione puòesercitare una forte influenza sul suo decorso.
‒ Poiché i solventi sono sostanze chimiche, in condizioni adeguate possono anch’essi reagire chimicamente.
‒ Proprietà dei solventi.‒ Macroscopiche: costante dielettrica e (capacità di separare due cariche di segno opposto per solvatazione) g dipende dalla
presenza di un dipolo molecolare permanente o dalla polarizzabilità della nuvola elettronica molecolare.
‒ Microscopiche: hanno effetto sull’energia dei reagenti e degli stati di transizione.a) se solvatano fortemente lo stato di transizione g aumentano la reattivitàb) se solvatano fortemente lo stato fondamentale g diminuiscono la reattivitàc) solventi polari aprotici g aumentano la nucleofilicità degli anioni (favoriscono la dissoluzione)d) solventi apolari aprotici g diminuiscono la nucleofilicità degli anioni (favoriscono l’aggregazione delle coppie ioniche)e) solventi polari protici g diminuiscono la nucleofilicità degli anioni (favoriscono la dissoluzione per formazione di legami
idrogeno)
Tipo di reazione Effetto del solvente
A- + B+g A---B +
g A-B Favorita da solventi non polari
A-B g A---B + g A- + B+ Favorita da solventi polari
A + B g A-Bg A-B Abbastanza insensibile alla polarità del solvente
A-B+g A--+--Bg A + B+ Leggermente favorita da solventi polari
A + B+g A--+--Bg A-B+ Leggermente favorita da solventi non polari
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Variazioni strutturali e caratteristiche stereochimiche
−Regioselettività
Una reazione è regioselettiva quando un prodotto si ottiene preferenzialmente rispetto a un altro o a piu’ prodotti.
Es. addizione di HBr al but-1-ene.
−Stereoselettività
Una reazione si dice stereoselettiva quando uno stereoisomero si forma preferenzialmente rispetto ad altri stereoisomeri
possibili. Es. addizione di bromo al cicloesene.
3.1 Reazioni organiche
prodotto principale
o
cis transBr
Br
BrBr
CH3CH2CH=CH2 + HBr CH3CH2CHBrCH3
non
CH3CH2CH2CH2Br
addizione
regioselettiva
H
H
addizione
stereoselettivaBr
Br
H
HBr2
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Br
CH3
CH3
CH3 HH
cis-1-bromo-4-tert-butilcicloesano
KOH, alcol
veloce CH3
CH3
CH3
(4R,S)-4-tert-butilcicloesene
CH3
CH3
CH3
Br
HH
trans-1-bromo-4-tert-butilcicloesano
KOH, alcol
lenta
3.1 Reazioni organiche Variazioni strutturali e caratteristiche stereochimiche−StereospecificitàUna reazione si dice stereospecifica quando substrati stereoisomerici reagiscono in modo diverso.
Es. reazione degli enantiomeri del 2-bromobutano con sodio metiolato NaSCH3.
Es. prodotti che si formano con velocità diverse (1)
Es. reazioni che portano a prodotti diversi per vie diverse (2)
H5C2
H
CH3
BrS-
CH3 +
C2H5
H
CH3
SCH3 Br-+
(2R)-2-bromobutano
alcol
(2S)-2-(metilsolfanil)butanoo (2S)-2-(metiltio)butano
CH3
H
H5C2
BrS-
CH3 +
CH3
H
C2H5
SCH3 Br-+
(2S)-2-bromobutano
alcol
(2R)-2-(metilsolfanil)butanoo (2R)-2-(metiltio)butano
sostituzioni
stereospecifiche
(1)
(2) Br
CH3
HH
Br
CH3
H
H
(1R,2S)-1-bromo-2-metilcicloesano
KOH
alcolCH3
1-metilcicloesene
cis
eliminazioni
stereospecifiche
H
CH3
BrH
HH
CH3
H
Br
H
(1S,2S)-1-bromo-2-metilcicloesano
KOH
alcolCH3
trans(3R)-3-metilcicloesene
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Variazioni strutturali e caratteristiche stereochimiche
➢ Per le conseguenze stereochimiche che derivano dalla loro trasformazione chimica, i composti organici possono essere
classificati in non prochirali e prochirali.
➢ Sono non prochirali i composti che hanno un piano di simmetria s e un asse C2: per reazione con un reattivo achirale
danno composti achirali.
3.1 Reazioni organiche
OHOH
H H
Composti non-prochirali
piano di simmetria s + asse C2
Prodotti achirali
HX
C2
XOH
H H
CH3 CH3
O
H2
C2
CH3 CH3
OH H
ss
HH
H H
R-C(O)OOH
C2
O
s
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Variazioni strutturali e caratteristiche stereochimiche
➢ Sono pro-chirali i composti che hanno solo un piano di simmetria s e che per reazione:
➢ con un reattivo achirale danno composti chirali racemici;
➢ con un reattivo chirale danno un eccesso di uno dei due antipodi (sintesi asimmetrica).
OHOH
OH H
Composti prochiralipiano di simmetria s
Prodotti chirali
HX
CH3
O
CH3
H2
OH H
OH X
ss
HCH3
H H
R-C(O)OOH
O
CH3
s
OH H
X OH
O
CH3CH3
CH3
OH H
CH3
CH3
OHH
3.1 Reazioni organiche
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Variazioni strutturali e caratteristiche stereochimiche
➢ Se il substrato della reazione è chirale, anche se reagisce con un reattivo achirale per formare un nuovo centro di
asimmetria, nel prodotto della reazione vi sarà un eccesso delle due configurazioni indotto dall’ingombro sterico dei gruppi
legati allo stereocentro già presente (induzione asimmetrica) [regola di Cram (1919–2001), premio Nobel 1987].
➢ Se il reattivo chirale è un sistema biologico (es. un enzima) si ha una stereoselettività molto alta che porta ad un solo
antipodo.
H
O
CH3
H5C6
H
(2S)-2-fenilpropanale
CH3-Mg+Br-
ATP-Mg (coenzima)+ ADP-Mg
OHH
OH OH
glicerolo
OHH
OHP
O
OHOH
O
S
(2S)-2,3-diidrossipropil diidrogeno fosfato
Reattivo di
Grignard
Diversi
passaggi
CH3
OH
CH3
H5C6
H
H
(2R,3S)-3-fenilbutan-2-olo
+-
+
-
Prodotto principale
Reazione
stereoselettiva
glicerolo chinasi
(enzima)
CH3
H5C6
H
PiccoloMedio
Grande
re face
attacco favorito
si face
NuH
O
Proiezione di Newman
Unico prodotto – Reazione stereoselettiva
3.1 Reazioni organiche
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Specie cariche Specie neutre
Intermedi di reazione
− In una reazione organica la trasformazione del substrato(i) nel prodotto(i) può avvenire in più stadi, attraverso la formazione di
intermedi labili o instabili che si distruggono per dare il prodotto(i).
− Gli intermedi, eccetto casi particolari, non possono essere facilmente isolati in quanto sono rappresentati da specie reattive
transitorie, presenti in molte reazioni, indicate come intermedi reattivi.
3.1 Reazioni organiche
condizionidi reazione
+
substrato(i) + reattivo(i) prodotto(intermedi i)o
A B D F G
Elettrofilo: un atomo, ione o molecola poveri di
elettroni che hanno affinità per una coppia di elettroni
e che si legano a una base o a un nucleofilo (base di
Lewis).
Nucleofilo: un atomo, ione o molecola che ha una
coppia di elettroni che può essere donata a un
elettrofilo (o acido di Lewis).
carbocatione, planare
es. catione metile CH3+
carbanione, piramidale
es. anione metile CH3:-
radicale libero,
forma intermedia
planare/piramidale
es. radicale metile CH3●
carbene
stato di singoletto/tripletto
forma planare
es. metilene CH2:
elettrofilo nucleofilo
specie elettron-deficiente,
non subisce attacco
nucleofilo
specie elettron-deficiente,
prevalente carattere
elettrofilo
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Tipi di processi
−Un legame covalente può essere scisso:
− omoliticamente, quando gli elettroni del legame vengono acquisiti dai due frammenti molecolari derivanti dalla scissione
− eteroliticamente, quando il legame si scinde in modo che il doppietto elettronico è acquisito da uno solo dei due
frammenti molecolari che formano il legame
3.1 I Reazioni organiche
X—Y X. + .Y Radicali (reazioni radicaliche)
X—Y X+ + -:Y Ioni (reazioni ioniche)
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Reazioni radicaliche
− Le specie radicaliche hanno un numero dispari di elettroni, per cui la
regola dell'ottetto non è più soddisfatta per l’atomo che ha l’elettrone
spaiato.
− Come altri intermedi reattivi (es. carbocationi) i radicali hanno una
emivita breve, che però è relativamente più lunga dei carbocationi in
quanto hanno una minore carenza elettronica (maggiore stabilità).
− La struttura è incerta tra un radicale al carbonio ibridato sp2
(trigonale planare) con l’elettrone spaiato in un OA p o un Csp3
(tetraedrica) con l’elettrone sapiato in un OA sp3 in rapida inversione.
3.1 Reazioni organiche
CH
H
HCH3 O+
HH Cl
Atomo Atomo Radicale Radicale catione
di Idrogeno di Cloro Metile Metanolo
R—H R. + .H
Legame C-HEnergie di
dissociazione kcal/mol
Benzene H5C6-H 110
Etilene H2C=C(H)-H 108
Metano H3C-H 104
Etano H3C-C(H2)-H 98
Propano (H3C)2C(H)-H 95
2-metilpropano (H3C)3C-H 92
Propene H2C=CH-C(H2)-H 89
Toluene H5C6-C(H2)-H 85
Un confronto per determinare la stabilità di differenti radicali al
carbonio è fornito dalle energie di dissociazione dei legami C-H.
Poiché in ogni reazione si produce un atomo di H, la differenza tra le
energie di dissociazione di due legami C-H riflette la differente
stabilità di due radicali al carbonio.
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Reazioni radicaliche
− Stabilità di radicali al carbonio.
− Un radicale primario è più stabile di un radicale metile: la sovrapposizione dell’OM sigma del legame adiacente C-C con
l’OA che contiene l’elettrone spaiato fornisce una via per gli elettroni sigma del legame C-C per essere delocalizzati sul
carbonio radicalico elettron-povero, stabilizzandolo.
− I radicali secondari e terziari sono più stabili, per la presenza di più legami s C-C adiacenti che danno effetti stabilizzanti
aggiuntivi del tipo precedente.
− I radicali allilici e benzilici sono stabilizzati per risonanza.
3.1 Reazioni organiche
s s
s
s
ss
p
p
p
p
C
H
H
C
H
H
allilico
benzilico
>CR
R
RC
H
R
RC
H
H
RC
H
H
H
>>>
terziariosecondarioprimariometile
stabilità crescente del radicale
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Reazioni radicaliche
− Es.: Clorurazione del metano
− La clorurazione del metano in fase gassosa, per esposizione alla
luce solare, è una reazione esplosiva che produce una miscela di
prodotti clorurati e acido cloridrico: procede attraverso la
formazione di specie neutre radicaliche.
− La reazione avviene mediante un processo a catena costituito da
diverse fasi:
1) Inizio catena: la reazione è iniziata fornendo energia sotto forma di
calore o di luce. Il debole legame Cl-Cl si scinde omoliticamente per
dare due atomi di cloro.
2) Propagazione della catena: in queste due reazioni gli intermedi
radicalici estraggono un atomo delle molecole dei reagenti. Se un
atomo di cloro estrae un atomo di idrogeno dal metano nella prima fase,
il risultante radicale metile causa la scissione di una molecola di Cl2rigenerando un atomo di cloro.
3) Terminazione: una reazione a catena può continuare fino a quando uno
o entrambi i reagenti vengono consumati. La reazione si ferma quando
due intermedi radicalici si combinano per dare una molecola
stabile, e quando non sono più presenti specie radicaliche reattive.
3.1 Reazioni organiche
X—Y X. + .Y
CH4 + Cl2 CH3Cl + CH2Cl2 + CHCl3 + CCl4 + HClhn (<180nm) [DT (440°) o Dt + perossidi ]
Cl ClT o h
Cl+CH3 H
Cl+
ClHCH3 H+
CH3 H Cl Cl+ CH3 Cl + Cl
Cl
Cl+Cl Cl Cl
CH3 H CH3 ClCl+
CH3 H CH3 CH3+ CH3H
inizio catena
p
r
o
p
a
g
a
-
z
i
o
n
e
t
e
r
m
i
n
a
z
i
o
n
e
O
O
O
O
benzoil perossido odifenilperossianidride (IUPAC)
20% 22% 10% 1%
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Reazioni radicaliche
−Es.: Bromurazione del p-nitrotoluene
−Es.: Bromurazione del toluene con NBS (N-bromosuccinimmide)
3.1 Reazioni organiche
hnBr
N+O
-
O59%
CH3
N+O
-
O
+ Br Br
AIBN / DT Br
+ NH
O
O
CH3
N
O
O
Br+
66%
NN
N
N
Azobis(isobutanonitrile)
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Tipi di processi➢Reazioni ioniche
− Sostituzione. La reazione di sostituzione può essere distinta in tre
fasi.
1) equilibrio acido-base, in cui HCl protona l'atomo di ossigeno
dell’alcol;
2) l'acido coniugato derivante perde acqua per dare un carbocatione
intermedio;
3) il carbocatione elettrofilo si combina col nucleofilo (anione cloruro)
per dare il prodotto finale di sostituzione del gruppo –OH con -Cl.
− Addizione. La reazione di addizione può essere distinta in due fasi.
1)equilibrio acido-base, gli elettroni p del doppio legame C=C
funzionano come una base;
2) l'acido coniugato risultante è un carbocatione elettrofilo chesi combina con l'anione nucleofilo bromuro.
3.1 I Reazioni organiche
X—Y X+ + -:Y Ioni (reazioni ioniche)
acido
coniugato
base
coniugataelettrofilo nucleofilo
elettrofilonucleofilo
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Tipi di processi
➢ Reazioni ioniche
− Eliminazione. La reazione avviene in un solo stadio. L’attacco
iniziale può essere visto come una reazione acido-base, in cui lo ione
idrossido funziona da base e l’idrogeno in posizione beta del
cloruro alchilico si comporta da acido.
− Riarrangiamento o Trasposizione. Gli esempi riportati rappresentano
una classe importante di riarrangiamento chiamata tautomeria, e in
modo specifico la tautomeria cheto-enolica.
La tautomeria puè essere considerata come una reazione acido-base
intramolecolare.
I tautomeri sono isomeri costituzionali che si interconvertono
rapidamente, distinguibili per la diversa posizione dell’atomo labile di
idrogeno (colorato in rosso) e del doppio legame.
L’equilibrio tra i tautomeri spesso favorisce in modo prevalente uno
degli isomeri (per l’acetone, il tautomero cheto è il 99.999%).
Gli equilibri tautomerici sono catalizzati da tracce di acidi o di basi.
‒Trasposizioni dello scheletro.
3.1 Reazioni organiche
X—Y X+ + -:Y Ioni
acidobase
tautomero
cheto
tautomero
enolo
tautomero
immina
tautomero
enammina
tautomero
nitroso
tautomero
ossima
+ ClH
+
Cl-
+ Cl- + ClH
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Aumenta il numero di gruppi legati alcarbonio, aumentano i legami s a scapitodi quelli p. La saturazione aumenta.
Si ha una diminuzione del numero digruppi legati al carbonio, aumentano ilegami p e si riducono quelli s.L’insaturazione aumenta.
Lo scheletro subisce una modificazioneinterna producendo un isomero.Il numero di legami non cambia.
3.1 Reazioni organiche Classificazione: variazioni strutturali
Classi di reazione
Un atomo o un gruppo legato a un atomodi carbonio è allontanato ed è sostituitoda un altro atomo o gruppo.Il numero di legami non cambia.
SOSTITUZIONE ADDIZIONE
ELIMINAZIONETRASPOSIZIONE
CH3CH2OH + HBr CH3CH2Br + HOH CH2=CH2 + Br2 BrCH2CH2Br
HCH2CH2Br + NaOH CH2=CH2 + HOH + NaBr(CH3)3CCH=CH2 + HCl (CH3)2C=C(CH3)2 + HCl
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3.1 Reazioni organiche Classificazione: variazioni strutturali− I tipi di reazione visti si verificano sia in sistemi alchilici o alchenici, sia i sistemi insaturi contenenti ossigeno (C=O), azoto
(C≡N), sistemi aromatici, ecc..
− Alcune reazioni possono derivare dalla combinazione di più reazioni.
Sostituzione al C=O
Es.: La reazione di un estere R-C(=O)OR’ con ammoniaca NH3 produce un’ammide R-C(=O)NH2. Il prodotto finale è un prodotto
di sostituzione al carbonile, che in realtà si ottiene a seguito di due reazioni sequenziali di addizione/eliminazione, mediante
la formazione di intermedi labili tetravalenti.
Addizione al C≡N
Es.: La reazione di addizione di H2O a un nitrile R-C≡N per dare un’ammide R-C(=O)NH2 è una reazione a due stadi costituita da
una reazione lenta di addizione di acqua al triplo legame, seguita da un rapido riarrangiamento o trasposizione di H (tautomeria)
dall’atomo di ossigeno all’azoto.
O
R OCH3 addizione
+ NH3
O
R O CH3
H
NH2
eliminazione
- CH3OH
O
R NH2
estere ammide
NRaddizione
+ H2OO
R
H
N Htautomeria
veloce
O
R NH2
nitrile ammide
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Per tipo di reazione: Ossidazione e Riduzione
3.1 Classificazione delle reazioni organiche
Gli atomi di cabonio possono avere uno stato di ossidazione compresotra – 4 (es. CH4) e + 4 (es. CO2) in base al tipo di sostituenti.
▪ In una molecola non è necessario determinare lo stato di ossidazionedi tutti gli atomi di carbonio presenti, ma solo dei carboni coinvoltinella trasformazione.
▪ In una reazione, per stabilire se un atomo di carbonio subisce lavariazione del suo stato di ossidazione basta verificare la variazionedel numero di legami con gli idrogeni C-H e con gli atomi piùelettronegativi quali O, N, F, Cl, Br, I, e S. I legami con altri atomi dicarbonio sono tralasciati.
▪ Se aumenta il numero di legami C-H e/o se diminuisce il numerodei legami C-atomi elettronegativi, il carbonio considerato si è ridotto(è in uno stato di ossidazione più basso).
▪ Se diminuisce il numero di legami C-H e/o se aumenta il numero deilegami C-atomi elettronegativi, il carbonio considerato si è ossidato(è in uno stato di ossidazione più alto).
▪ Se non si verifica alcuna variazione lo stato di ossidazione non cambia(es. idrolisi dei nitrili).
▪ Nei composti organo-litio (R-Li) e organo-magnesio (R-MgX, reattividi Grignard), in cui il legame è polarizzato verso il carbonio piùelettronegativo, il carbonio più negativo è ridotto mentre il metallo piùpositivo è ossidato.
NRaddizione
+ H2O
O
R NH2
nitrile ammide
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Per Gruppo Funzionale‒ I gruppi funzionali sono atomi o gruppi di atomi che mostrano una reattività caratteristica quando vengono trattati con alcuni
reattivi.
‒ Un particolare gruppo funzionale quando è presente in un composto mostrerà quasi sempre il suo comportamento chimicocaratteristico. Pertanto, le reazioni organiche sono spesso organizzate in base ai gruppi funzionali.
3.1 Classificazione delle reazioni organiche
Classe Funzionale Formula Reazioni Caratteristiche
Alcani C–C, C–HSostituzione (di H, in genere con Cl o Br, reazioneradicalica)Combustione-ossidazione (conversione a CO2 e H2O)
Alcheni C=C–HAddizioneSostituzione (di H)
Alchini C≡C–HAddizioneSostituzione (di H)
Alogenuri Alchilici H–C–C–XSostituzione (di X)Eliminazione (of HX)
Alcoli H–C–C–O–HSostituzione (di H); Sostituzione (di OH)Eliminazione (di H2O); Ossidazione (eliminazione di 2H)
Eteri (alfa)C–O–R Sostituzione (di OR); Sostituzione (di H in alfa)
Ammine C–NRHSostituzione (di H); Eliminazione (di N)Addizione (all’N); Ossidazione (di N)
Anello benzenico C6H6 Sostituzione (di H o di X)
Aldeidi (alfa)C–CH=OAddizione (riduzione con H2)Sostituzione (di H o di H in alfa)
Chetoni (alfa)C–CR=OAddizione (riduzione con H2)Sostituzione (di H in alfa)
Acidi carbossilici (alfa)C–CO2HSostituzione (di H); Sostituzione (di OH)Sostituzione (di H in alfa); Addizione (al C=O)
Derivati carbossilici(alfa)C–CZ=O(Z = OR, Cl, NHR, ecc.)
Sostituzione (di Z); Sostituzione (di H in alfa)Addizione (al C=O)
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Per meccanismo di reazione
‒ Le reazioni dei diversi gruppi funzionali possono quindi essere classificate in base alla variazione del numero di legami, al
tipo di scissione del legame, alla natura elettrofilica o nucleofilica del substrato, al numero di molecole che prendono
parte allo stadio che determina la velocità di reazione [monomolecolari (1), bimolecolari (2), ecc.]
3.1 Classificazione delle reazioni organiche
Reazioni organicheMeccanismo
Omolotico Eterolitico (ionico)
Tipo Radicalico Nucleofilico Elettrofilico
Sostituzione (S)AB + C g AC + B
Alogenazione al C saturo
SN1SN2
SN acilicaSN aromatica
SE aromatica
Addizione (A)A + B g C
Addizione racicalica al doppio legame C=C
AN carbonilicaAN C=CAN C≡C
AE C=CAE C≡C
Eliminazione (E)A g B + C
E 1E 2
Reazioni acido-baseTrasposizioniCicloaddizioniOssido-riduzioni (idrogenazioni e deidrogenazioni)