Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a...

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Principi della Principi della centrifugazione centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga Sospensione Campo gravitazionale indotto con la centrifugazione Precipitato (pellet) Sopranatante Separazione completata

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Page 1: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Principi della centrifugazionePrincipi della centrifugazione

Materiali differenti per forma densitagrave e dimensioni sedimentano a diverse

velocitagrave se posti in un campo di forza centrifuga

Sospensione

Campo gravitazionale indotto con la centrifugazione

Precipitato (pellet)

Sopranatante

Separazione completata

Principi della centrifugazionePrincipi della centrifugazione

Le particelle in soluzione se lasciate in condizioni di quiete tenderanno a

sedimentare per effetto della gravitagrave

Una centrifuga egrave uno strumento progettato per produrre una forza

centrifuga superiore alla forza di gravitagrave terrestre

Obiettivo esercitare una forza maggiore del campo gravitazionale

terrestre aumentando la velocitagrave di sedimentazione delle macromolecole

col fine di separare macromolecole che differiscono per densitagrave forma e

dimensioni

In una centrifuga su una particella di massa m ruotante ad una velocitagrave

angolare ω a distanza r dallrsquoasse di rotazione agisce una forza verso lrsquoesterno

e perpendicolare allrsquoasse di rotazione

FFcc= m ω= m ω2 2 rr

Fc= forza centrifuga

ω2 r= velocitagrave angolare che definisce il campo centrifugo G= ω2 rSolitamente perograve la velocitagrave angolare del rotore viene espressa in rpm

(rivoluzioni per min) dove una rivoluzione del rotore egrave pari a 2 radianti e

la forza centrifuga come forza centrifuga relativa RCF cioegrave multiplo della

forza di gravitagrave agente sulla particella

Considerando la forza di gravitagrave Fg pari al prodotto della massa m per

lrsquoaccelerazione di gravitagrave g cioegrave

Fg = mg

si puograve esprimere la forza centrifuga come RCF (forza centrifuga relativa) pari ad un multiplo della forza di gravitagrave cioegrave

RCF = Fc Fg = m 2r mg =2r g

La forza centrifuga relativa egrave il rapporto tra il peso di una massa nel campo centrifugo ed il peso della stessa massa sottoposta alla sola azione del campo gravitazionale

Esprimendo la velocitagrave angolare come rpm (= 2 RPM60) ed inglobando i termini noti in unrsquounica costante avremo alla fine la seguente equazione

RCF = 1119 x 10-5 (rpm)2 r

Quindi risulta che la RCF agente su una qualsiasi particella egrave funzione solo della velocitagrave di rotazione e della distanza della particella dallrsquoasse di rotazionePertanto particelle sottopose alla stessa RCF sedimenteranno con una velocitagrave che dipenderagrave essenzialmente dalla loro densitagrave

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 2: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Principi della centrifugazionePrincipi della centrifugazione

Le particelle in soluzione se lasciate in condizioni di quiete tenderanno a

sedimentare per effetto della gravitagrave

Una centrifuga egrave uno strumento progettato per produrre una forza

centrifuga superiore alla forza di gravitagrave terrestre

Obiettivo esercitare una forza maggiore del campo gravitazionale

terrestre aumentando la velocitagrave di sedimentazione delle macromolecole

col fine di separare macromolecole che differiscono per densitagrave forma e

dimensioni

In una centrifuga su una particella di massa m ruotante ad una velocitagrave

angolare ω a distanza r dallrsquoasse di rotazione agisce una forza verso lrsquoesterno

e perpendicolare allrsquoasse di rotazione

FFcc= m ω= m ω2 2 rr

Fc= forza centrifuga

ω2 r= velocitagrave angolare che definisce il campo centrifugo G= ω2 rSolitamente perograve la velocitagrave angolare del rotore viene espressa in rpm

(rivoluzioni per min) dove una rivoluzione del rotore egrave pari a 2 radianti e

la forza centrifuga come forza centrifuga relativa RCF cioegrave multiplo della

forza di gravitagrave agente sulla particella

Considerando la forza di gravitagrave Fg pari al prodotto della massa m per

lrsquoaccelerazione di gravitagrave g cioegrave

Fg = mg

si puograve esprimere la forza centrifuga come RCF (forza centrifuga relativa) pari ad un multiplo della forza di gravitagrave cioegrave

RCF = Fc Fg = m 2r mg =2r g

La forza centrifuga relativa egrave il rapporto tra il peso di una massa nel campo centrifugo ed il peso della stessa massa sottoposta alla sola azione del campo gravitazionale

Esprimendo la velocitagrave angolare come rpm (= 2 RPM60) ed inglobando i termini noti in unrsquounica costante avremo alla fine la seguente equazione

RCF = 1119 x 10-5 (rpm)2 r

Quindi risulta che la RCF agente su una qualsiasi particella egrave funzione solo della velocitagrave di rotazione e della distanza della particella dallrsquoasse di rotazionePertanto particelle sottopose alla stessa RCF sedimenteranno con una velocitagrave che dipenderagrave essenzialmente dalla loro densitagrave

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 3: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

In una centrifuga su una particella di massa m ruotante ad una velocitagrave

angolare ω a distanza r dallrsquoasse di rotazione agisce una forza verso lrsquoesterno

e perpendicolare allrsquoasse di rotazione

FFcc= m ω= m ω2 2 rr

Fc= forza centrifuga

ω2 r= velocitagrave angolare che definisce il campo centrifugo G= ω2 rSolitamente perograve la velocitagrave angolare del rotore viene espressa in rpm

(rivoluzioni per min) dove una rivoluzione del rotore egrave pari a 2 radianti e

la forza centrifuga come forza centrifuga relativa RCF cioegrave multiplo della

forza di gravitagrave agente sulla particella

Considerando la forza di gravitagrave Fg pari al prodotto della massa m per

lrsquoaccelerazione di gravitagrave g cioegrave

Fg = mg

si puograve esprimere la forza centrifuga come RCF (forza centrifuga relativa) pari ad un multiplo della forza di gravitagrave cioegrave

RCF = Fc Fg = m 2r mg =2r g

La forza centrifuga relativa egrave il rapporto tra il peso di una massa nel campo centrifugo ed il peso della stessa massa sottoposta alla sola azione del campo gravitazionale

Esprimendo la velocitagrave angolare come rpm (= 2 RPM60) ed inglobando i termini noti in unrsquounica costante avremo alla fine la seguente equazione

RCF = 1119 x 10-5 (rpm)2 r

Quindi risulta che la RCF agente su una qualsiasi particella egrave funzione solo della velocitagrave di rotazione e della distanza della particella dallrsquoasse di rotazionePertanto particelle sottopose alla stessa RCF sedimenteranno con una velocitagrave che dipenderagrave essenzialmente dalla loro densitagrave

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 4: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Considerando la forza di gravitagrave Fg pari al prodotto della massa m per

lrsquoaccelerazione di gravitagrave g cioegrave

Fg = mg

si puograve esprimere la forza centrifuga come RCF (forza centrifuga relativa) pari ad un multiplo della forza di gravitagrave cioegrave

RCF = Fc Fg = m 2r mg =2r g

La forza centrifuga relativa egrave il rapporto tra il peso di una massa nel campo centrifugo ed il peso della stessa massa sottoposta alla sola azione del campo gravitazionale

Esprimendo la velocitagrave angolare come rpm (= 2 RPM60) ed inglobando i termini noti in unrsquounica costante avremo alla fine la seguente equazione

RCF = 1119 x 10-5 (rpm)2 r

Quindi risulta che la RCF agente su una qualsiasi particella egrave funzione solo della velocitagrave di rotazione e della distanza della particella dallrsquoasse di rotazionePertanto particelle sottopose alla stessa RCF sedimenteranno con una velocitagrave che dipenderagrave essenzialmente dalla loro densitagrave

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 5: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Esprimendo la velocitagrave angolare come rpm (= 2 RPM60) ed inglobando i termini noti in unrsquounica costante avremo alla fine la seguente equazione

RCF = 1119 x 10-5 (rpm)2 r

Quindi risulta che la RCF agente su una qualsiasi particella egrave funzione solo della velocitagrave di rotazione e della distanza della particella dallrsquoasse di rotazionePertanto particelle sottopose alla stessa RCF sedimenteranno con una velocitagrave che dipenderagrave essenzialmente dalla loro densitagrave

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 6: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Centrifughe

bull Centrifuga da banco bull Ultracentrifuga

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 7: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Centrifughe

RPM g

Da banco 4000-6000 3000-7000Micro max 16000 max 22000Super ~ 25000 ~ 60000Ultra ~ 80000 ~ 600000

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 8: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Coperchio del rotore (a tenuta drsquoaria)

Coperchio del tubo da centrifuga

Asse di rotazione

Rotori ad angolo fisso - hanno gli alloggiamenti per i tubi disposti circolarmente attorno allrsquoasse di rotazione ad un certo angolo prefissato che varia in genere tra 20deg e 40deg Quando le particelle sono proiettate contro le pareti scivolano verso il fondo con la formazione del pellet

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 9: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Rotori oscillanti o ad angolo mobile - A riposo i tubi rimangono in

posizione orizzontale ma quando il rotore inizia a girare per effetto della

accelerazione centrifuga i tubi ruotano sui perni verso lrsquoesterno

disponendosi orizzontalmente I rotori oscillanti consentono una formazione

di bande di sedimento ben differenziate e di pellets piugrave uniformi ma hanno

una maggiore delicatezza rispetto ai rotori ad angolo fisso

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 10: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Le tecniche centrifugative si possono suddividere in

generale in preparative e analitiche

Preparativa permette di separare e purificare cellule

intere organuli subcellulari e macromolecole biologiche

come acidi nucleici o proteine

Analitica permette invece di studiare le caratteristiche

di sedimentazione del campione e di determinarne il

grado di purezza o la massa molecolare

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 11: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

La centrifugazione differenziale egrave la tecnica piugrave usata per il

frazionamento cellulare cioegrave per lrsquoottenimento di preparazioni di

organelli da sottoporre poi a studio Ad esempio centrifugando un

omogenato cellulare per tempi relativamente brevi ed a velocitagrave

modeste saragrave possibile ottenere la sedimentazione dei nuclei ma non

degli altri organelli che hanno densitagrave eo dimensioni minori e che

rimarranno nel sovranatante Il sovranatante puograve essere

ulteriormente processato per ottenere altri tipi di particelle Mediante

lrsquoapplicazione ripetuta di questo procedimento con lrsquoaumento della

velocitagrave e del tempo di centrifugazione si puograve ottenere la successiva

sedimentazione di particelle sempre piugrave piccole

Centrifugazione differenziale

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 12: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Separazione su gradiente di densitarsquo

GRADIETE

Campocentrifugo

campione

Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato in una provetta mediante il mescolamento in proporzioni diverse di soluzioni a diversa densitagrave La densitarsquo massima non deve superare quella delle particelle piursquo dense da separare

Particelle a bassa densitarsquo

Particelle ad alta densitarsquo

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 13: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Tecnica analitica e separativa basata sul movimento di particelle

elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico

applicato mediante una coppia di elettrodi al fluido stesso

verso il catodo (particelle cariche positive= cationi)

verso lrsquoanodo (particelle cariche negative= anioni)

- +

+ + - +

- + - -

ElettroforesiElettroforesi

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 14: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

I fattori che influenzano la mobilitagrave di una molecola in un campo

elettrico comprendono la carica della molecola (q) il gradiente di

voltaggio del campo elettrico (E) la resistenza di attrito del mezzo

di supporto (f)

Mobilitagrave elettroforeticaMobilitagrave elettroforetica

La velocitagrave (v) di una molecola carica che si sposta in un campo

elettrico egrave data dunque dalla seguente equazione

v = Eq f

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 15: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Comunemente egrave adoperato il termine mobilitagrave elettroforetica (μ)

dello ione che equivale alla velocitagrave dello ione diviso lrsquointensitagrave

del campo elettrico (vE)

Quando si applica una differenza di potenziale molecole con

carica elettrica totale differente inizieranno a separarsi in funzione

della loro mobilitagrave elettroforetica

Anche molecole con carica elettrica uguale ma con

dimensioni molecolari differenti si separeranno per effetto di

forze frizionali diverse

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 16: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Apparecchiatura per elettroforesi

bullAlimentatore

elettrico

bullCella elettroforetica

bullsupporto

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 17: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Per la maggior parte delle tecniche elettroforetiche si adoperano gel di

poliacrilammide o di agarosio

AcrilammideAcrilammide Bis-acrilammideBis-acrilammide

Materiali di supporto

I gel di poliacrilammide sono preparati facendo copolimerizzare monomeri

di acrilammide in presenza di piccole quantitagrave di NNrsquo-metilene

bisacrilammide (bis-acrilamide)

La bis-acrilammide composta da due molecole di acrilammide legate da

un gruppo metilene egrave utilizzata come agente in grado di formare legami

crociati (cross-linking agent)

Acrilammide

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 18: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Il processo di polimerizzazione dellrsquoacrilammide egrave un tipico esempio di catalisi radicalica ed inizia con lrsquoaggiunta di ammonio persolfato e della base NNNrsquoNrsquo-tetrametilendiammina (TEMED) Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero (cioegrave una molecola con un elettrone spaiato) nel modo seguente

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

Lrsquoammonio persolfato egrave lrsquoestere disolfato

dellrsquoacqua ossigenata e omolisa rapidamente a

radicali instabili (radicali solforici)

Il TEMED egrave unrsquoammina terziaria che reagisce con questi radicali a

formare radicali liberi TEMED che a loro volta

reagiscono con lrsquoacrilammide inducendone

la polimerizzazione

Se rappresentiamo il radicale libero con R ed il monomero di acrilammide con M possiamo schematizzare la polimerizzazione nel modo seguente

R + M rarr RMRM + M rarr RMMRMM + M rarr RMMM ecc

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 19: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

In questo modo si formano lunghe catene di acrilammide tenute insieme

tra loro da legami crociati derivanti dallrsquoinserzione occasionale

allrsquointerno della catena di molecole di bis-acrilammide

AcrilammideAcrilammide bis-acrilammidebis-acrilammide

GEL DI POLIACRILAMMIDEGEL DI POLIACRILAMMIDE(molto idrofilico =gt(molto idrofilico =gt

trattiene grosse quantitagrave di acqua)trattiene grosse quantitagrave di acqua)

TEMED (iniziatore)TEMED (iniziatore)

(catalizzatore)(catalizzatore)

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 20: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

ElettroforesiElettroforesiDenaturante

nativa

Elettroforesi denaturante o SDS PAGEElettroforesi denaturante o SDS PAGE

Per semplificare lrsquoanalisi di miscele di proteine egrave possibile fare in modo che la separazione elettroforetica si basi solo sulle dimensioni delle catene polipeptidiche

Ciograve si ottiene denaturando le proteine con il detergente Sodio Dodecil Solfato (SDS) Tale detergente si lega con forza alle proteine le quali si ripiegano a formare delle bacchette estese rivestite di SDS

La separazione delle catene polipeptidiche denaturate e rivestite di detergente si baseragrave quasi esclusivamente sulle dimensioni delle molecole proteiche per cui proteine piugrave piccole si muovono piugrave rapidamente attraverso il gel mentre quelle con dimensioni maggiori sono piugrave rallentate e migrano piugrave lentamente

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 21: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

proteinaproteina

Sodio Dodecil SolfatoSodio Dodecil SolfatoCH3(CH2)10CH2OSO3

- Na+

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 22: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

ElettroforesiElettroforesi

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 23: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Elettroforesi in condizioni native

Separazione di proteine preservando la loro attivitagrave biologica

Le proteine conservano la loro carica nativa si separano mediante

le loro differenti mobilitagrave elettroforetiche e gli effetti setaccio del gel

Esempio separazione dei complessi della catena respiratoria in un

gradiente lineare o esponenziale

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 24: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

SDS PAGE

I V III IV

Elettroforesi in condizioni native

I

V

III

II

IV

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 25: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

IsoelettrofocalizzazioneIsoelettrofocalizzazione

Separazione delle proteine in base al loro punto isoelettrico

In un gel viene creato un gradiente di pH mediante lrsquoaggiunta di

appropriati anfoliti

La miscela di proteine viene posta in un pozzetto sul gel e viene

applicato un campo elettrico Le proteine entrano nel gel e

migrano fino a che non raggiungono un pH equivalente al punto

isoelettrico

Le proteine con punti isoelettrici diversi si distribuiscono in punti

diversi nel gel

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 26: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse

Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute

Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie o nitrato drsquoargento o western-blotting)

Applicazioni dellrsquoSDS-PAGEApplicazioni dellrsquoSDS-PAGE

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 27: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Tecniche di rivelazioneTecniche di rivelazione

Il gel egrave immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Rivela 01 g di proteina

Coomassie Brilliant BlueIl gel si colora con una miscela di sali drsquoargento e formaldeideGli ioni drsquoargento reagiscono con i gruppi basici e tiolici delle proteine 100 volte piugrave sensibile

Silver

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 28: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un

filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma

di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi

paralleli La corrente in direzione perpendicolare al gel trasferisce le proteine

sul foglio di nitrocellulosa

St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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St C1 C2 C3 C4 C5 C6

Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Elettroforesi delle sieroproteineElettroforesi delle sieroproteine

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 31: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Il termine cromatografia indica un insieme di tecniche che hanno lo

scopo di separare una miscela nei suoi componenti per permetterne il

riconoscimento qualitativo e quantitativo

Queste tecniche sono basate sulla distribuzione differenziale dei vari

componenti fra due fasi una chiamata fase fissa o fase stazionaria e

lrsquoaltra chiamata fase mobile o eluente che fluisce in continuo attraverso

la fase fissa

Cromatografia

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 32: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Le fasi essenziali di un processo cromatografico sono 3

Caricamento del campione o della miscela da analizzare in una zona

ristretta della fase stazionaria

Eluizione della miscela dalla fase stazionaria per effettuare la

separazione nei singoli componenti

Rivelazione dei composti separati

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 33: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

In base alla forma del letto cromatograficondashCromatografia su colonna (impaccata open-tubular)

ndashCromatografia planare (su carta su strato sottile)

In base allo stato fisico della fase mobilendashCromatografia Liquida (LC)ndashGascromatografia (GC)

In base al meccanismo di separazionendashScambio ionicondashEsclusionendashAffinitagrave

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 34: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Forma del letto cromatografico

Cromatografia su colonna la fase

stazionaria egrave contenuta allrsquointerno

di una colonna cilindrica che puograve

riempire completamente (colonna

impaccata) oppure rivestirne la

superficie interna (colonna

tubulare)

Cromatografia planare la fase

stazionaria egrave distribuita su una

superficie piana che puograve essere un

supporto cartaceo (cromatografia su

carta PC) o una lastrina in vetro o

altri materiali (cromatografia su

strato sottile TLC)

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 35: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Gel filtrazione o esclusione molecolare

Separa le proteine in base alle dimensioni la matrice presente

nella colonna egrave un polimero con molti legami crociati che

generano pori con un diametro specifico Le proteine piugrave grandi

potranno migrare nella colonna piugrave velocemente in quanto non

possono entrare nei pori dei granuli della matrice il loro

percorso saragrave quindi diretto verso il fondo della colonna Le

proteine piugrave piccole potranno invece entrare nei pori

allungando il percorso che devono compiere per arrivare al

fondo della colonna

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 36: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

La matrice solida della colonna egrave un polimero sintetico contenente

gruppi carichi (quelli con gruppi anionici sono detti scambiatori di

cationi mentre quelli con gruppi cationici sono detti scambiatori di

anioni)

Lrsquo affinitagrave delle singole proteine del campione per i gruppi carichi

sulla colonna dipende dal pH della soluzione (che determina lo

stato di ionizzazione delle proteine) e dalla concentrazione di sali

(in grado di competere con le cariche delle proteine)

La separazione puograve essere ottimizzata variando gradualmente il

pH o la concentrazione salina in modo da creare un gradiente di

pH o un gradiente salino

Scambio ionico

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

solida

Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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Page 37: Principi della centrifugazione Materiali differenti per forma, densità e dimensioni, sedimentano a diverse velocità se posti in un campo di forza centrifuga.

Cromatografia per affinitagrave

Separa le proteine in base alla loro specificitagrave di legame

Le proteine sono trattenute sulla colonna solo se sono in

grado di legarsi a uno specifico ligando ancorato alla matrice

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Dopo aver allontanato dalla colonna le proteine che non si

possono legare la proteina viene eluita usando una soluzione

contenente ligando libero

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