Frazionamento di un lisato cellulare tramite CENTRIFUGAZIONE Capitolo 3 Centrifugazione preparativa...
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Frazionamento di un lisato cellulare tramite
CENTRIFUGAZIONE
Capitolo 3
Centrifugazione preparativa e analitica
1. Centrifugazione preparativa
Centrifugazione analitica è utilizzata principalmente per gli studi di macromolecole purificate o di complessi sovramolecolari isolati
2. Ultracentrifugazione analitica
Centrifugazione preparativa permette di separare i vari elementi di un omogenato cellulare
Centrifughe
Centrifughe preparative
Centrifughe da tavolo•Massimo volume di carico: 24 microprovette da ml 1,5/2.0 •Massima velocità (RPM): 13300 •Massima accelerazione centrifuga
Centrifuga tipo sorvall
Ultracentrifuga analitica
Puo’ operare a velocita’ di 700.000 rpm (500.000g)
Il rotore e’ contenuto in una camera blindata, refrigerata e sottovuoto.
Il rotore è fatto in un materiale particolarmente resistenteEs. TITANIO
La sedimentazione è controllata da un sistema ottico per
consentire l’ osservazione del materiale che va sedimentandosi
Ultracentrifugazione analitica viene utilizzata perdeterminare:
-il grado di purezza di una macromolecola
-la massa molecolare relativa di soluti nel loro stato nativo
-le costanti di affinità tra ligandi e proteine
-esaminare i cambiamenti di massa molecolare relativa di complessi sovramolecolari
- studiare i cambiamenti conformazionali
Rotore Verticale
Centrifugazione isopicnica
Rotore ad angolo fissoseparazione differenziale
Rotore a bracci
OscillantiCentrifugazione
isopicnica massima
risoluzione delle bande
Tipi di rotori
Wilson and Wolker Biochimica e biologia molecolare Ed. Raffaello cortina
Che cosa è il campo centrifugo?
CAMPO CENTRIFUGO:
Una qualsiasi particella che viene fatta ruotare all’interno
di un rotore da centrifuga
avrà una velocità di sedimentazione che sarà pari al
campo centrifugo G applicato
G = rvelocita’ angolare del rotore espressa come 2 rad
r = distanza radiale (cm) della particella dall’asse di rotazione
Wilson and Wolker Biochimica e biologia molecolare Ed. Raffaello cortina
Una rivoluzione del rotore e’ pari a 360°=
2rev min-1 =2r.p.m.
la velocita’ angolare ( del rotore
si può esprimere come
velocità del rotore in giri al min= rev min-1=r.p.m.
2r.p.m. 60
da cui la velocità angolarerad sec-1
=
Campo centrifugo G = r = 2r.p.m. 60
r = distanza radiale della particella dall’asse della rotazione espressa in cm
4r.p.m.)2
3600r2
= r
RCF = rapporto tra il peso della particella sottoposta al campo centrifugo
e il peso della particella in presenza della sola forza di gravita’
Campo centrifugo relativo (RCF)
RCF=G = r =
4r.p.m)2 r 3600 x 981
g g
= = 1.12x10-5 r.p.m2 r
RCF= = 1.12x10-5 r.p.m.2 r
campo gravitazionale terrestre g = 981 cm s -2
si esprime in g= il rapporto tra campo centrifugo G , a uno specifico raggio, e la velocità all’accellerazione normale g=981
Le centrifughe sono provviste di NOMOGRAMMA
che permettono di trasformare r.p.m in g
Forza centrifuga relativa
Distanza radiale (mm)
RCF(xg)
NOMOGRAMMA
Velocità del
rotore (r.p.m)
Wilson and Wolker Biochimica e biologia molecolare Ed. Raffaello cortina
Una volta stabilito che cosa è il campo centrifugo
Ci interesserà sapere quali leggi governano la sedimentazione
Di una particella in quel determinato compo centrifugo relativo
Una miscela di particelle eterogenee, approssimativamente sferiche,
può essere separata mediante centrifugazione, in base alla :
1. densità
2. dimensione delle particelle,
3. tempo di sedimentazione,
4. livello di sedimentazione raggiunto dopo un periodo di tempo definito..
La velocita’ di sedimentazione di una particella e’ proporzionale alle sue dimensioni, alla differenza tra le densita’ di particella e mezzo e al campo centrifugo applicato
La velocita’ di sedimentazione dipende anche dalla forma della particella:
una particella allungata offre maggior attrito rispetto ad una con la stessa massa ma di forma globulare quindi le particelle allungate sedimentano piu’ lentamente
=2rp2(pm ) r
9
= coef . di viscosita’ del mezzo
pdensita’della particella
m=densita’ del mezzo
rp=raggio della
particella
Legge di STOKES
La velocita’ di sedimentazione di una particella disciolta in una soluzione dipendera’ non solo dal campo centrifugo applicato ma anche dalla:
1.massa della particella
In sommario:
2.Densita’ e viscosita’ del solvente in cui avviene la sedimentazione e 3.dalla sua forma (sferica o allungata)
Quando si riportano le condizioni per la separazione
di particelle bisogna quindi specificare:
1) la velocita’ del rotore,
2) dimensioni dell raggio (o tipo di rotore)
3) tempo di centrifugazione
Coefficienti di sedimentazione
Il coefficiente di sedimentazione s
È dato dalla velocità di sedimentazione v su campo centrifugo G applicato
s = v/ G = v/r
E’ espresso in secondi e dipende dalla 1) temperatura 2) densita’ 3) viscosita’ del mezzo
Per convenzione si usa esprimere il coefficiente di sedimentazione trovato sperimentalmente in quel valore che si otterrebbe in un mezzo la cui viscosita’ e densita’ fosse pari all’ acqua a 20°C
Coefficienti di sedimentazioni standard = Svedberg units
1unita’ Svedberg= 10-13 sec
Es. 5S RNA =5x10-13 sec
vescicole
xg unita’ Svedberg
Wilson and Wolker Biochimica e biologia molecolare Ed. Raffaello cortina
Segue…CENTRIFUGAZIONE
Frazionamento cellulare
~2µm
= GFP-Sec2p
DAPI
Nuclei (P1)
Apparato del Golgi (P2)
Vescicole secretorie (P3)
Centrifugazione differenziale
e’ la sedimentazione successiva di particelle aventi dimensione e densità diverse
P1
LT
P2
S1 S2
P3
S1 S2
500g 35000g
10g
P1
S1
S1LT
P2
S2
Lisato
P1
S1 S2
P2 P3
S36500g13000g
Es. schematico di centrifugazione differenziale di un lisato cellulare:
PM, Nucleo MitocondriER, Golgi
Vescicole ER, Golgi Membrane frammentate
100000g
CE from wt cells expressing GFP-Mlc1p
P1/ S1= 6.250xgP2/ S2 = 35.000xgP3/ S3= 100.000xg
Pdr5p : PM protein Sec61p :ER +Golgi proteinSec4p : vesicles and cytosol
Centrifugazione differenziale di GFP-Mlc1p e Sec4p
Esempio di
Centrifugazione in gradiente di densita’:
Tecnica zonale di velocita’ e isopicnica
1. Nella tecnica zonale di velocita’ le particelle si separano principalmente per differenza di dimensioni, perchè particelle biologiche di tipo simile sono spesso simili in forma e la loro densita’ rientra in una gamma ristretta.
2.Nella tecnica isopicnica: la separazione dipende dalla densita’ idrostatica delle particelle e non dalla forma ne’ dalla dimensione ed e’ indipendente dal tempo:
Questa tecnica viene utilizzata per separare particelle di dimensioni simili ma di diversa densita’
Materiali usati per la formazione dei gradienti
La scelta del soluto dipende dalla natura delle particelle da separare
Wilson and Wolker Biochimica e biologia molecolare Ed. Raffaello cortina
Separazione di velocita’ su gradiente di densita’
Particelle a bassa densita’
Particelle ad alta densita’
GRADIETE
Campocentrifugo
campione
Il campione viene fatto stratificare su un gradiente pre-formato la cui
densita’ massima non deve superare quella delle particelle piu’ dense da
separare
Separazione isopicnica zonale di velocità:
la corsa deve essere terminata prima che le particelle raggiungano la base del tubo
Nota: Gli organelli subcellulari che hanno densita’ differenti ma
dimensioni simili non sono ben separati con
questo metodo
Centrifugazione isopicnica all’equilibrio
Il gradiente non è preformato ma si genera durante la centrifugazione
Gli organelli subcellulari che hanno densita’ differenti ma dimensioni simili
sono separati con questo metodo
Centrifugazione isopicnica con metodo dell’isodensita’ all’equilibrio
Campione +mezzo
Particelle a bassa densita’
Particelle ad alta densita’
La centrifugazione va fatta all’equilibrio(densita’ idrostatica = a quella dell gradiente)
Il campione viene mescolato con il mezzo del gradiente
GRADIETE
Campocentrifugo
Il gradiente si forma durante la centrifugazione
Centrifugazione isopicnica con metodo all’equilibrio
GRADIETE
Campocentrifugo Particelle a bassa densita’
Particelle ad alta densita’campione
Il campione viene stratificato sotto (o sopra) il gradiente la cui densita’ massima deve superare quella delle particelle piu’ dense da separare
Gli organelli subcellulari che hanno densita’ differenti ma dimensioni simili sono separati con questo metodo
TEMPO di centrifugazione
La centrifugazione va fatta all’equilibrio (densita’ idrostatica = a quella del gradiente)
wt cells expressing GFP-Mlc1p
Sucrose Velocity gradient
Esempi di
wt cells expressing GFP-Mlc1p
Density gradient
Esempi di
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 frazioni
Cellule wt +GFPMlc1p
Gradiente di saccarosio
Gradiente di saccarosio
Metodi di determinazione della concentrazionedi proteine nel lisato cellulare
Paragrafo 8.3.2
Metodi colorimetrici:
La soluzione proteica reagisce con un reagente che da luogo
ad un prodotto colorato.
La quantita’ del prodotto viene quindi determinata allo
spettrofotometro.
Con appropriata calibratura si correla
l’ intensita’ della colorazione alla quantita’ della proteina
Metodi colorimetrici:
Metodo di Lowry, BCA e Bradford.
Metodo di BradfordQuesto metodo si basa sul legame del colorante Coomassie Brilliant Blue G-250 alle proteine (non molto accurato, poco sensibile 20g/cm3)
E’ basato sull’ immediato shift di assorbimentoda 465nm a 595 nm che occorre quando il colorante Comassie Brilliant blue G-250 si lega alle proteine in soluzione acida.
Protein + Comassie brilliant blue Protein Dye complex (acidic, A465nm) (A595nm)
Si assume che il colorante si leghi alla proteina via attrazione elettrostatica dei gruppi acidi sulfonici del colorante.
Gli studi sul meccanismo della formazione di questo complesso suggeriscono che la forma anionica del colorante e’ la specie che complessa con la proteina.
Questa interazione causa lo shift di assorbimento con un picco a 595nm
Metodo di Lowry:
rileva quantitativi proteici inferiori a 10µg/cm3.
Schema di reazione Lowry modificato = prodotto +stabile
Proteine+Cu+ OH- complesso tetracoordinato-Cu+1
+ Folin fenolo+ Acido Fosfomolibdenico / fosfotugstenico complesso colorato
Blu A750nm
Interference.: con tamponi Tris, e zwitterionici (PIPES, HEPES) o contenenti EDTA
Le proteine si fanno reagire con una soluzione alcalina contenente solfato di rame in presenza di tartrato
(reagente di Folin: tugstato, molibdato e fosfato di sodio)
si sviluppa un colore blu porpora che assorbe ad un massimo di A 660nm
Assorbimento della luce ultravioletta:
utile per piccole quantita’ di proteine e per riutilizzare il campione(sensibilita’ fino a 10g/cm3)
I residui aromatici della tirosina e triptofano hanno un assorbimento max a 280nm. In una miscela complessa si puo’ calcolare con buona approssimazione che una soluzione con A280= 1.0 (considerando 1cm di percorso) abbia una concentrazione proteica di circa 1mg/cm3
Attenzione : questo metodo e’ soggetto ad interferenza. es.: anche gli acidi nucleici assorbono a 280nm
1
Fattore di correzione:
Proteine mg/cm3 =1.55A280-0.76A260
2 Misurazione dell’ assorbanza dei legami peptidici a 205-210nm.
Questo metodo ha una sensibilita’ maggiore fino a >1g/cm3.
Nota che: I legami peptidici assorbono ad un massimo di 190nm ma gli spettrofotometri hanno scarsa resa a queste lunghezze d’onda
applicazioni: FPLC= Fast Protein liquid chromatography
HPLC= High Performance Liquid Chromatography
METODI DI FRAZIONAMENTO delle proteine
Paragrafo 8.3.4
Frazionamento stabilità : -denaturazione tramite temperatura
Frazionamento per solubilità e/o idrofobicità :--Sali, -solventi organici,-punto isoleletrico,
Frazionamento per carica: -colonne a scambio ionico
Fattori che diminuiscono la stabilità delle proteine:
-Temperatura-Congelamento
-Scuotimento
-pH dei buffer di solubilizzazione
-Ossidazione-Presenza di metalli come co-fattori
-Sali
Frazionamento per STABILITA’
SOLUBILITA’ differenziale delle proteine
Può essere un criterio di purificazione di proteine da una miscela complessa
[(NH4)2SO4] (M)
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
Fra
zio
ne
so
lub
ile
0.00
0.25
0.50
0.75
1.00
Precipitazionedelle proteinemeno solubili
Precipitazionedelle proteine
più solubili
Precipitazionedella proteina
d’interesse
Pag 345-348
Figures from:http://biotecnologie.unipr.it/didattica/att/5cc0.file.doc
Frazionamento per solubilità e/o idrofobicità Precipitazione delle proteine
-Precipitazione con Sali
-Precipitazione con Solventi organici
-Precipitazioni con PEG
Perche’ in presenza di sali o metanolo le proteine precipitano?
quindi la loro solubilita’ sara’ diversa in presenza di concentrazioni diverse di sali o solventi organici.
Le proteine differiscono nel numero di gruppi polari esposti al solvente
Precipitazionedella proteina
d’interesse
% del solvente
http://biotecnologie.unipr.it/didattica/att/5cc0.file.doc
Una proteina e’ solubile in acqua fintanto che i gruppi carichi sono solvatati da molecole di acqua e i
gruppi idrofobici sono mantenuti all’ interno della proteine.
I gruppi idrofobici sono rivolti verso l’interno
I gruppi idrofilici sono rivolti verso l’esterno.
Questo permette interazioni dipolari con il solvente
HO-
H+
+
In una soluzione acquosa contenente proteine e sali
..Se si aumenta la concentrazione di sali
le molecole libere di H2O che possono solvatare gli ioni salini diminuiscono.
Le prime molecole di H2O che si rendono disponibili a questo punto sono quelle che si trovano intorno ai gruppi idrofobici delle
proteine
poiche’ le altre sono impegnate con interazioni elettrostatiche con i gruppi polari delle proteine e quindi sono piu’ difficilmente
cedibili.
PRECIPITAZIONE CON SALI
I gruppi idrofobici sono rivolti verso l’interno
I gruppi idrofilici sono rivolti verso l’esterno.
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+H
O-H+
+
HO-
H+
+
Na+-Cl-
Na+-Cl-
Na+-Cl-
Na+-Cl-Na+-Cl-Na+-Cl-Na+-Cl-
Na+-Cl-
al crescere della concentrazione salina i gruppi idrofobici delle proteine vengono scoperti
Questi frammenti idrofobici esposti causano l’ aggregazione delle proteine e a seguito di interazioni idrofobiche che e causano la precipitazione delle proteine
o ‘salting out’ .
Naturalmente più la proteina contiene tratti idrofobici e’ piu’ risultera’ insolubile a basse concentrazioni saline (e vice versa).
[(NH4)2SO4] (M)
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
Fra
zio
ne
so
lub
ile
0.00
0.25
0.50
0.75
1.00
Precipitazionedelle proteinemeno solubili
Precipitazionedelle proteine
più solubili
Precipitazionedella proteina
d’interesse
Schema di percipitazione in presenza di Ammonio solfato
In una soluzione acquosa contenente solventi organici
(metanolo, etanolo, butanolo, acetone)
le molecole di acqua si dispongono a idratare le molecole di solvente organico. L’ acqua di solvatazione viene quindi rimossa
dai gruppi carichi e polari sulla superficie delle proteine.
I gruppi carichi delle proteine vengono quindi scoperti e le proteine si aggregano per formazione
di interazioni ioniche tra le molecole proteiche.
PRECIPITAZIONE CON SOLVENTI ORGANICI
I gruppi carichi delle proteine vengono quindi scoperti e le proteine si aggregano per formazione
di interazioni ioniche tra le molecole proteiche
I gruppi idrofobici sono rivolti verso l’interno
I gruppi idrofilici sono rivolti verso l’esterno.
HO-
H+
+
HO-
H+
+H
O-H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
Di conseguenza le proteine presenti in una soluzione
acquosa contenente solventi organici precipitano
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
HO-
H+
+
in ordine decrescente a seconda del numero di gruppi carichi presenti sulla loro superficie e in misura maggiore man mano che aumenta la concentrazione del solvente
IlPEG e ’un polimero organicoche precipita le proteine con un meccanismo simile a quello dei solventi organici
richiede concentrazioni piu ’ basse per precipitare le proteine e ha minor probabilita ’ di determinare la loro denaturazione .
PEG puo’ essere usato
Poly(ethylene glycol) (PEG) :
HO-(CH2CH2O)nCH2CH2-OH
1. per guidare le proteine e acidi nucleici a formare cristalli.
2. Per purificazioni proteiche: PEG + destrano + buffer --> e’ un sistema bi-fasico utile per ospitare materiali biologici
3.per aiutare la fusione cellulare. Il PEG interagisce con le membrane cellulari, a un processo chiave usato in biotecnologia.
4. Il legame covalente del PEG alle proteine da coniugati che non sono "-immunogenici " e antigenici = uso in vaccini .5. Il legame covalente del PEG a superficie retarda l’ assorbimento delle proteine a queste superfici
Frazionamento per dimensioni:
-centrifugazione,
-cromatografia a settaccio molecolare,
Frazionamento per affinità :
Co-immunoprecipitazione utilizzando interazione tra antigene-anticorpo
colonne di affinità per cofattori
Altri metodi di frazionamento delle proteine