Preview Magazino #8 - Il nuovo Governo D'Europa

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IL NUOVO GOVERNO D’EUROPA LA COMMISSIONE JUNCKER (2014-2019) VOLTI E PROFILI DEI 28 COMMISSARI UE Associazione Culturale OSARE Europa www.rivistaeuropae.eu

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IL NUOVOGOVERNOD’EUROPALA COMMISSIONE JUNCKER (2014-2019) VOLTI E PROFILI DEI 28 COMMISSARI UE

Associazione CulturaleOSARE Europa

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DIRETTOREAntonio Scarazzini

CAPOREDATTOREDavide D’Urso

VICE-DIRETTORILuca BaranaValentina Ferrara

CONSIGLIO DI REDAZIONE Riccardo BarbottiSimone BelladonnaStefania BonaciniFabio Cassanelli Shannon C. Little Mauro LoiTullia PennaAndrea Sorbello ASS. CULTURALE OSARE EUROPAVia Morghen 35, 10143 - Torino (TO)Per associarsi o sostenerci scrivi a:[email protected]

SPECIALE COMMISSIONE JUNCKERDicembre 2014 “Il nuovo governo d’Europa”

Distribuito ai soci e ai sostenitori dell’Associazione OSARE Europa

Commercio Concorrenza

Progetto editoriale e grafico a cura di Davide D’Urso

Contributi di Luca Barana, Dario Battistella, Simone Belladonna, Stefania Bonacini, Fabio Cassanelli, Nicola Costanzo, Giulia Corino, Valentina Ferrara, Giulia Ferrero, Federica D’Errico, Davide D’Urso, Giacomo Giglio, Shannon Little, Mauro Loi, Daniele Marchi, Marta Minotti, Sara Monetta, Tullia Penna, Luigi Porceddu, Elisa Pulvino, Sebastiano Putoto, Giulia Richard, Sarah Camilla Rege, Giulia Riedo, Luca Rosati, Gaia Santori, Antonio Scarazzini e Andrea Sorbello.

I profili dei 28 nuovi membri dell’esecutivo dell’Unione

Malmstroem Vestagerp. 17 p. 18

Agricoltura e sviluppo rurale

Hoganp. 20

Economia e società digitale

Oettingerp. 19

Nimicap. 27

Affari economici e finanziari, tassazione e dogane

Moscovicip. 21

Istruzione, cultura, gioventù e sport

Navracsiscsp. 30

Politica regionale

Cretup. 29

Cooperazione e sviluppo

Andriukaitisp. 35

Salute e sicurezza dei cibi

Mercato interno, industria,imprenditoria e PMI

Bieńkowskap. 22

Servizi finanziari e Unione dei Mercati dei Capitali

Hillp. 28

Ricerca, scienza e innovazione

Moeadasp. 32

Occupazione, affari sociali, skills e mobilità del lavoro

Thyssenp. 23

Azione climatica ed energia

Cañetep. 26

Vicinato e negoziati per l’allargamento

Hahnp. 24

Ambiente, mare e pesca

Vellap. 36

Giustizia, consumatori e parità di genere

Jourováp. 34

Trasporti

Bulcp. 33

Aiuto umanitario e gestione delle crisi

Stylianidesp. 25

Avramopoluosp. 31

Migrazioni, affari interni e cittadinanza

Primo Vice Presidente

Timmermansp. 10

Alto Rappresentante

Mogherinip. 11

Lavoro, crescita, investimentie competitività

Katainenp. 13

Bilancio e risorse umane

Georgievap. 12

Unione energetica

Sefcovicp. 16

Euro e dialogo sociale

Dombrovskisp. 14

Mercato Unico Digitale

Ansipp. 15

Jean-Claude JunckerPresidente della Commissione Europea p. 8

I Commissari

I Vice Presidenti

2 | DICEMBRE 2014 |

INDICE

Editoriale: Il nuovo governo dell’Europa..........................................................................p. 3

Equilibrismi e politica, la squadra di Juncker..................................................................p. 5

Una Commissione finalmente “europea”........................................................................p. 6

Struttura e priorità politiche.............................................................................................p. 7

Eurovignetta e OSARE Europa..........................................................................................p.37

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Negli anni di José Manuel Barroso (2004-2014) la Commissione Europea ha abdicato dal proprio ruolo di guida dei processi politici e legislativi dell’Unione Europea. La crisi dell’eu-rozona, in particolare, ha dato al Consiglio Eu-

ropeo una centralità non prevista dai trattati, né dai principi fondamentali del diritto comunitario. Passività, inadeguatez-za politica e una sostanziale mancanza di indipendenza delle due Commissioni Barroso hanno contribuito ad accelerare il processo di silenziosa trasformazione della Commissione da “motore dell’integrazione europea” a grande Segretariato Generale del Consiglio Europeo. Questo smottamento isti-tuzionale rappresenta l’eredità più pesante che Barroso ha las-ciato al suo successore Jean-Claude Juncker.

Pur arrivato alla presidenza della Commissione a seguito di un processo politico inedito e almeno in parte democratico, per ragioni biografiche e partitiche Juncker non rappresenta certo il cambiamento da molti atteso in Europa. Espressione autentica del Partito Popolare Europeo (PPE), per diciotto anni alla guida del Lussemburgo e per otto alla testa dell’Euro-gruppo, Juncker ha partecipato in prima persona all’architettu-ra dell’Unione Economica e Monetaria e alla definizione della risposta europea alla crisi finanziaria. Anche tra i membri della nuova Commissione non emerge una maggioranza di perso-nalità che siano espressione di un cambiamento reale rispetto alla politica europea degli ultimi dieci anni. Cosa aspettarsi dunque da una Commissione che sembra nata in continuità rispetto all’ambiente politico che l’ha prodotta? A nostro avvi-so moltissimo.

Al di là dei nomi, dell’età anagrafica e dei partiti di prove-nienza, infatti, la Commissione Juncker non potrebbe avere ambizioni più diverse rispetto a quella che l’ha preceduta. Jun-cker ha assemblato una squadra di politici, generalmente con una buona esperienza di governo all’interno dei propri Paesi. Non solo. Ha organizzato il collegio in modo da accentrare le grandi decisioni politiche nelle mani sue, del Primo Vice Pre-sidente Frans Timmermans e del gabinetto ristretto dei Vice Presidenti. Consapevole dell’impossibilità di gestire una squa-dra di 28 commissari come un vero governo, ha creato una cabina di regia, un direttorio politico di otto persone. Queste non solo decideranno le linee strategiche della Commissione, ma cercheranno niente di meno che di governare l’Europa dai piani più alti del Berlaymont.

Dopo aver riformato la struttura della Commissione, Jun-cker e Timmermans hanno iniziato un processo di raziona-lizzazione delle competenze dell’Unione, il tutto a trattati invariati. La nuova UE immaginata dai vertici dell’esecutivo

europeo sarà molto più attenta alle grandi politiche e alle stra-tegie dell’Unione, lasciando agli Stati membri le materie che possono essere gestite meglio a livello nazionale. La stesura del nuovo programma di lavoro della Commissione per il 2015 è il primo esempio di questa scelta. L’esecutivo UE inten-de sgombrare il tavolo dalle decine di proposte legislative che da anni paralizzano il processo legislativo. La Commissione si concentrerà su poche grandi priorità politiche: investimenti per generare crescita e posti di lavoro, un’unione energetica ambiziosa e attenta ai cambiamenti climatici, una lotta ser-rata all’evasione e all’elusione fiscale, un ruolo rafforzato nel mondo. Per la prima volta dopo un decennio, la Commissio-ne torna a dettare l’agenda e, in ogni sistema politico, il potere di decidere l’agenda spetta al governo.

La svolta impressa dalla Commisisone Juncker è dunque prima di tutto istituzionale. Non poteva essere altrimenti. La maggioranza in Consiglio e in Parlamento resta conservatrice e questa si ripercuote sulla stessa composizione della Com-missione e sul merito delle sue politiche. Al momento, però, il dato più significativo riguarda l’assetto istituzionale che, senza toccare i trattati, Juncker i suoi stanno cercando di ri-disegnare per preparare l’Europa alle sfide dei prossimi anni.

Alle prese con una perdurante crisi economica, in ritirata dal mondo e con crescenti minacce ai confini, l’Europa ha bisogno di un governo. Con un Consiglio perennemente di-viso e un Parlamento sostanzialmente acefalo, la Commissio-ne Juncker è l’unica istituzione in grado di guidare l’Unione attraverso la tempesta. In attesa di decifrarne la rotta e di va-lutarne i risultati, non possiamo che augurare buon lavoro al nuovo governo dell’Europa. «

Il nuovo governo dell’EuropaLa Commissione Juncker proverà a governare l’UE dai piani più alti del Berlaymont

| DICEMBRE 2014 | 3

EDITORIALE

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Eurovignetta

OSARE EuropaL’Associazione Culturale “OSARE Europa” nasce a Torino nel marzo 2013 da un grup-po di studenti e neo-laureati provenienti da diversi atenei italiani.

OSARE opera al fine di promuovere la conoscenza dell’Unione Europea, delle sue attività e delle sue dinamiche economiche, politiche, giuridiche, sociali, sto-riche e culturali. Stimola e partecipa al dibattito pubblico, offrendo informazioni, approfondimenti e analisi. L’Associazione è infatti editrice di “Europae – Rivista di Affari Europei”.

OSARE è inoltre attiva nell’organizzazione di eventi, conferenze e attività didattiche e formative aperte a tutti nell’am-bito dell’approfondimento e della diffusione presso l’opinione pubblica di una conoscenza obiettiva e consapevole del funzionamento delle istituzioni dell’Unione Europea e delle loro attività.

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di Luigi Porceddu