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PREVENZIONE PRIMARIA PROGRAMMI ALCOLOGICI TERRITORIALI COLLABORAZIONE PUBBLICO – PRIVATO REPERIMENTO DELLE FAMIGLIE Ennio Palmesino 12- 2010

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PREVENZIONE PRIMARIA

PROGRAMMI ALCOLOGICI TERRITORIALI

COLLABORAZIONE PUBBLICO – PRIVATO

REPERIMENTO DELLE FAMIGLIE

Ennio Palmesino 12-2010

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OBIETTIVO DEI PROGRAMMI ALCOLOGICI TERRITORIALI

L’obiettivo finale dei programmi dei C.A.T. è quello di contribuire al cambiamento della cultura della salute nelle nostre comunità, attraverso una crescita morale, etica, spirituale.

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Se l’uno per cento della popolazione di un territorio viene raggiunta dai programmi alcologici territoriali dei Club degli Alcolisti in Trattamento, inizia in quel territorio il cambiamento della cultura sanitaria e generale

(V. Hudolin)

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I servitori-insegnanti e le famiglie con problemi alcolcorrelati ancora oggi si impegnano nel lavoro del Club perché sono interessati più ai risultati individuali e specifici del trattamento, che non alla prevenzione e protezione generale della salute della comunità.

Ma il lavoro dei Club deve essere mirato anche ad organizzare programmi dedicati al territorio.

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La protezione e la promozione della salute sono un insieme di interventi e programmi complessi, che comprendono anche la protezione delle persone sane.

Occorre unire gli sforzi e le esperienze, invece della separazione che spesso si vede fra servizi ed associazioni private, che se ne occupano in maniera parziale ed a volte contrapposta.

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Occorre attivare una fitta rete di supporti e punti di appoggio radicati nelle comunità territoriali, con i servizi pubblici, i medici di famiglia, i servizi ospedalieri più interessati ai PAC, i parroci, le associazioni più sensibili ai temi sociali.

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Questa attività di rete serve in realtà ad un doppio scopo: quello di sensibilizzare le comunità locali e quello di far conoscere l’esistenza dei CAT, in modo da intercettare le famiglie che hanno già problemi con le bevande alcoliche.

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Naturalmente non tocca solo al servitore darsi da fare per reperire nuove famiglie, ma tutte le famiglie del Club si devono attivare, parlando ai vicini, agli amici, ai negozianti, al parroco, al medico di famiglia, etc.

Però attenzione: questo è un passaggio delicato per le famiglie, che all’inizio del percorso sono esitanti a mettersi in gioco, mentre col tempo capiscono l’importanza del tam-tam.

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Il Club degli Alcolisti in Trattamento come parte dei programmi territoriali:

• I Club e le Associazioni dei Club

• Le Scuole Alcologiche Territoriali

• Gli Interclub aperti alla comunità

• La rete territoriale per la protezione e promozione della salute (i programmi alcologici sono strettamente legati alla rete territoriale)

• Il Centro Alcologico Territoriale Funzionale

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Superare le difficoltà e le incomprensioni con il mondo professionale o del volontariato, es.:

• al SerT prescrivono medicinali

• i medici di famiglia non chiedono ai loro clienti se bevono

• i reparti ospedalieri dopo il ricovero non avviano i pazienti al trattamento nei gruppi

• gli amministratori sono interessati solo ai programmi mirati ai giovani o agli immigrati

• le altre associazioni non considerano il bere come un’emergenza

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Come le famiglie hanno appreso dell’esistenza dei CAT (Italia)

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Come le famiglie hanno appreso dell’esistenza dei CAT (Italia)

Canali socio-sanitari

61%

Canali privati37%

Altro2%

Italia 2005

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Come le famiglie hanno appreso dell’esistenza dei CAT (Liguria)

Canali socio sanitari

51%

Canali privati44%

Altro5%

Liguria 2005

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fino a 3510%

35/4417%

45/5427%

55/6429%

oltre 6517%

Classi di età

Classi di età dei componenti dei CAT (Italia 2006)

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La sintonia con le famiglie

• Un’esigenza manifestata da alcuni servitori è cosa fare se non si riesce ad entrare in sintonia con una nuova famiglia.

• Questo fa coppia con quelle famiglie che vogliono cambiare Club perché non entrano in sintonia o con il servitore o con il Club.

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La sintonia con le famiglie

• In certi casi è bene proporre ad una famiglia di cambiare Club, quando ad esempio la distanza da casa è eccessiva, o se ha un problema complesso e nel Club ce ne sono già diversi.

• Ma bisogna stare attenti a non incoraggiare il “nomadismo”.

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La sintonia con le famiglie

• Personalmente credo che il servitore debba rinnovare gli sforzi suoi, e farli rinnovare al Club, perché la famiglia, con cui sembra di non trovare la sintonia, si senta meglio accolta.

• Alle volte basta che la famiglia frequenti una SAT di 1° modulo per trovarsi meglio al Club.

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La sintonia con le famiglie

• Altre volte può essere l’occasione per ripassare, insieme al Club, princìpi come l’empatia, la solidarietà, l’amicizia, il non giudicare, princìpi che nel lavoro abituale del Club talvolta si sfumano, per non dire che vengono dimenticati.

• Così, come nel caso della ricaduta, una piccola crisi può servire per riprendere a crescere tutti assieme.

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Grazie dell’attenzione