Presentazione Unindustria Reggio - Conferenza Metalmeccanici

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Il Valore di una «Presenza»

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Il Valore di una «Presenza»

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L’INIZIATIVA

• Iniziativa senza precedenti per l’industria metalmeccanica: conferenza stampa realizzata in contemporanea in 60 territoriali.

IL MESSAGGIO

• Federmeccanica intende affermare l’importanza dell’industria metalmeccanica in un momento così delicato per il nostro Paese: è in gioco il nostro futuro e occorre agire insieme e subito. I metalmeccanici sono pronti a fare la loro parte.

L’IMPRESA AL CENTRO

• Rivendichiamo il valore sociale dell’impresa con un impegno comune a diffondere una cultura positiva del fare impresa nella società civile: le imprese portano sviluppo.

• Dobbiamo contribuire tutti insieme al rilancio dell’industria.

Conferenza Stampa Nazionale e dei Gruppi Territoriali Metalmeccanici in oltre 60 territori

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I NUMERI DELL’ INDUSTRIA METALMECCANICA

• 8% del PIL, 190 miliardi di export, circa 400 miliardi di fatturato, 1.800.000 dipendenti.

• 40% del totale della ricchezza prodotta da tutto il manifatturiero.

• Dal 2008 perso il 32,6% dei volumi produttivi.

Conferenza Stampa Nazionale e dei Gruppi Territoriali Metalmeccanici in oltre 60 territori

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LA FOTOGRAFIA DEL SETTORE METALMECCANICO

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La produzione metalmeccanica nell’Unione europea a 28 paesi (1° trim 2008 = 100)

Fonte: Elaborazioni Federmeccanica su dati Eurostat

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La produzione metalmeccanica in Europa (1° trim 2008 = 100)

Fonte: Elaborazioni Federmeccanica su dati Eurostat

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39%

2%

13% 7%

10%

9%

5% 7%

8%

metalmeccanico

estrazione minerali energetici e non

produzione energia, acqua e gas

chimico

alimentare

tessile e abbigliamento

legno, carta ed editoria

gomma e materie plastiche

altre manifatture

Incidenza del PIL metalmeccanico

nell’Industria (escluse costruzioni)

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L’industria metalmeccanica

nell’economia nazionale (2013)

Incidenza percentuale del settore metalmeccanico su:

Intera economia Industria (escluse costruzioni)

Valore aggiunto 7,4% 39,0%

Occupazione 7,1% 42,0%

Esportazioni 48,0%

Importazioni 34,0%

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IL CONTESTO LOCALE

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Il Settore metalmeccanico della provincia di Reggio Emilia

• 2.968 imprese metalmeccaniche attive ad oggi a fronte delle 3.031 (-2,1%) del 2013

• Export del periodo gennaio-giugno 2014: 2,68 miliardi di €uro (rappresenta il 59,3% dell’intero export provinciale)

+4,9% : primi 9 mesi del 2014 vs primi 9 mesi del 2013

-3,8% : primi 9 mesi del 2014 vs primi 9 mesi del 2008

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Il Settore metalmeccanico della provincia di Reggio Emilia

Disoccupazione

• Tasso di disoccupazione: 5,9% nel 2013 (4,8 % nel 2012).

• Il tasso di disoccupazione nazionale è pari al 10,8% (dati Istat).

• Il tasso di disoccupazione giovanile è inferiore al 18% rispetto a quello nazionale che si attesta sul 40%.

Cassa Integrazione (CIG, CIGS e Deroga)

• gennaio-ottobre 2014: 2.473.156 ore, in diminuzione del 26,3% sull’analogo periodo del 2013.

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Il Gruppo Metalmeccanico di Unindustria Reggio Emilia nel 2014

445 imprese metalmeccaniche

27.000 addetti

Micro (< 10)

18%

Piccole ( 10 < 50) 56%

Medie (50 < 250) 21%

Grandi (> 250) 5%

COMPOSIZIONE BASE ASSOCIATIVA

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I Settore rappresentati nel Gruppo Metalmeccanico

Settori maggiormente rappresentati e specifici dell’area:

• COMPARTO OLEODINAMICO

• MACCHINE AGRICOLE

• MACCHINE PER MOVIMENTO TERRA E MATERIAL HANDLING

• ELETTRODOMESTICO

• CONTENITORI METALLICI PER ALIMENTI

• MECCANICA TRADIZIONALE

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Indagine congiunturale Reggio Emilia Consuntivi 3° trimestre 2014 vs 3° trimestre 2013

• Produzione +4,8%

• Fatturato +3,2%

• Fatturato interno +0,1%

• Fatturato estero +6,8%

• Ordini Complessivi +0,5%

• Ordini estero +2,8%

• Occupazione +1,4%

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DATI OCCUPAZIONALI rilevazione interna

effettuata su 200 aziende metalmeccaniche associate fotografia al 30 settembre 2014

Qualifica contrattuale Frequenza %

Apprendista impiegato 66 0,8

Apprendista operaio 81 1,0

Impiegato 3.085 37,7

Intermedio 149 1,8

Operaio 4.800 58,7

Totale 8.181 100

Tipo rapporto Frequenza %

Tempo Indeterminato 7.754 94,8

T.Determinato sost.lav.assenti 12 0,1

Tempo Determinato 415 5,1

Totale 8.181 100

Tempo Indeterminato

94,8%

T.Determinato sost.lav.assenti

0,1%

Tempo Determinato

5,1%

Tipo Rapporto di lavoro

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PRIORITA’ E RIFORME PER L’INDUSTRIA

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Il posizionamento competitivo del sistema Italia: i dati del World Economic Forum

• Ambiente competitivo sfavorevole:

– 49° posizione per competitività globale;

– 138° posizione per pressione fiscale sulle imprese

– 137° posizione per rigidità mercato lavoro.

• Alcuni indicatori significativi:

– 269 ore/anno per adempimenti fiscali contro le 218 della Germania, le 137 della Francia e le 110 del Regno Unito;

– licenza edilizia 233 giorni contro i 96 della Germania;

– allaccio dell’energia elettrica 124 giorni contro i 28 giorni della Germania;

– sentenza civile 1132 giorni contro una media UE di 544 giorni.

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Cosa sta facendo il settore metalmeccanico per uscire dalla crisi

• Promuove l’innovazione, anche attraverso la collaborazione tra le aziende: fare sistema è importante.

• Anticipa i bisogni e sfrutta le opportunità offerte dai nuovi mercati

• Favorisce la competitività aumentando la produttività, riducendo i costi con nuovi metodi organizzativi

• Investe su Relazioni industriali più costruttive

• Investe nel Capitale Umano rendendolo partecipe nel perseguimento degli obiettivi aziendali

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Cosa chiede il settore metalmeccanico al sistema politico per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia

• Sostenere i redditi diminuendo il cuneo fiscale e contributivo (in Italia è pari al 53,1% del costo del lavoro mentre la media UE è del 44%)

• Ridurre il carico fiscale per le aziende (pressione fiscale Italia 65,4 %; 62,4% al netto della componente lavoro IRAP, contro una media UE del 42%)

• Favorire la flessibilità con meno burocrazia e meno inefficienze degli apparati statali

• Sostenere la semplificazione normativa e legislativa e la certezza del diritto: poche leggi ma chiare, tempi di giustizia certi e veloci

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Nuove regole sul lavoro

• Il Jobs act: buoni principi da tradurre in buone norme. Si deve tutelare il lavoro e contemporaneamente si deve favorire la mobilità senza elementi di rigidità.

• Rinnovamento sistema contrattuale:

– collegamento tra salari e produttività;

– semplificazione delle normative sul lavoro.

• Il patrimonio di conoscenze e competenze è la prima tutela del lavoratore.

• Siamo convinti che il coinvolgimento, la comunicazione e la motivazione delle risorse umane siano elementi indispensabili per lo sviluppo dell’azienda.

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Tempi certi per permettere all’impresa di competere sui mercati mondiali

• L’azienda ha bisogno di tempi certi, definiti e brevi: si devono ridurre i tempi dei procedimenti legislativi, i tempi delle procedure amministrative e i tempi della giustizia, anche rafforzando l’Arbitrato e il Tribunale per le imprese.

• Bisogna superare il Bicameralismo perfetto che caratterizza ormai solo l’Italia: le nuove leggi devono essere approvate rapidamente, i decreti attuativi devono essere chiari e contestuali.

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Liberare le risorse economiche

• Nuovi investimenti pubblici e privati – Maggiori investimenti pubblici in infrastrutture possono innescare la ripresa: «riaprire i

cantieri» porta lavoro e occupazione e di conseguenza incentiva i consumi e la fiducia. – Favorire, incentivandola, l’innovazione nelle imprese e sostenere gli investimenti privati

in macchinari ed attrezzature con mirati provvedimenti legislativi

• Una seria spending review per finanziare spese produttive – Tagliare gli sprechi vuol dire poter destinare risorse agli investimenti produttivi e al

rinnovamento della macchina statale

• Minore pressione fiscale – Le imprese sono schiacciate dal peso insostenibile del carico fiscale sui profitti (62,4%

in Italia contro il 42% della media UE): l’eliminazione della componente del lavoro relativa al calcolo dell’IRAP va nella giusta direzione ma il «gap» è ancora insostenibile. Inoltre a tutt’oggi la percentuale sul costo del lavoro dell’IRAP è tornata al 3,9% dal 3,5%: grave inversione di rotta.

– Riduzione del cuneo fiscale e contributivo, in Italia pari al 53,1% del costo del lavoro contro il 44% della media UE

• Maggiore sostegno finanziario dal sistema bancario – Il credito è uno strumento indispensabile per immettere risorse nel sistema.

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Liberare l’ingegno

• Si deve anche in Italia, come stanno già facendo i maggiori paesi con i quali siamo in competizione, sostenere gli investimenti nelle nuove tecnologie che stanno modificando profondamente i processi produttivi e i prodotti

• Servono, di conseguenza, nuove competenze e nuove professionalità.

• E’ indispensabile quindi la riforma della scuola: programmi didattici e percorsi formativi con obbligatorietà della presenza in azienda (alternanza scuola-lavoro in Italia 9%; nei paesi del Nord Europa oltre il 40%)

• E’ necessario incentivare la collaborazione tra università e aziende e tra pubblico e privato.

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Grazie per l’attenzione