RICERCA-AZIONE a.s. 2016/2017

Quello che so – Quello che faccio

METTERE IN COMUNE LE ESPERIENZE -presentazione dei partecipanti al gruppo -esposizione delle esperienze di inter/pluridisciplinarità -raccolta indirizzi mail e recapiti utili per future comunicazioni

Quello che posso apprendere

Considerazioni preliminari:

la cultura ri-componibile

Excursus storico sull’interdisciplinarità

Definizioni: pluridisciplinarità, interdisciplinarità, transdisciplinarità e metadisciplinarità

Buone pratiche

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI La società diventa sempre più esigente in fatto di qualità e di livello di preparazione culturale dei giovani. La loro formazione dovrà, pertanto, essere il più possibile generale e flessibile e dovrà fondarsi sempre più sull'unità del sapere. Proprio per questo si è scelto per il titolo di citare indirettamente quello di un noto saggio del prof. Lucio Russo, La cultura componibile. Nel testo, il noto matematico e storico della scienza stigmatizza l’attuale tendenza a concepire la cultura come un astratto insieme che può essere assemblato giustapponendo semplicemente ‘saperi’ sempre più specialistici e settari, che non comunicano mai, spesso nel disprezzo reciproco.

UNA CULTURA RICOMPONIBILE? La vocazione dei licei deve essere quindi quella di difendere e propagare un modello di cultura “ricomposta”, intesa come possesso individuale di soggetti dotati di una ampia e articolata formazione di base, che consenta loro di affrontare le nuove sfide del pensiero con sguardo aperto e volto in tutte le direzioni, senza precostituiti steccati intellettuali.

I termini interdisciplinare e pluridisciplinare entrano in uso alla fine degli anni Sessanta. La riflessione didattica sull’argomento è ricca negli anni Settanta, come si evince dalla parziale bibliografia riportata:

J. Piaget, L’epistemologia delle relazioni interdisciplinari (1972);

D. Antiseri, I fondamenti epistemologici del lavoro interdisciplinare (1972);

F. Ravaglioli, Interdisciplinarità (1974); R. Maragliano, Vecchie e nuove idee sulla

interdisciplinarità (1973) C. Scurati - E.Damiano, Interdisciplinarità e didattica

(1975).

Alla fine degli anni ‘80, si sviluppano i lavori della “Commissione Brocca”, che danno grandissimo impulso alla sperimentazione didattica. Di particolare interesse la trattazione dell’Area di progetto, in cui compaiono termini come "progettazione", come "integralità" contro "parzialità", come "unitarietà nella differenziazione“ ad esprimere la necessità di un cambiamento sul piano della metodologia didattica. L' area di progetto risponde all'esigenza dell'unitarietà del sapere e del processo di formazione culturale ed implica, pertanto, la concreta collaborazione interdisciplinare.

La legge 10 dicembre 1997, n. 425 sostituisce la vecchia maturità “sperimentale” del 1969. Il termine pluridisciplinare campeggia a chiare lettere per quanto riguarda la terza prova e il colloquio.

Con il DPR 8 marzo 1999 n. 275, il regolamento recante

norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ribadisce la necessità di interventi educativi coerenti con l’obiettivo di migliorare l’efficacia del processo d’insegnamento e d’apprendimento; l’art. 7 prevede gli accordi di rete e attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo; l’art. 8 la possibilità di arricchire i curricoli con discipline e attività facoltative per la realizzazione di percorsi formativi integrati; l’ art. 9 l’ampliamento dell’offerta formativa tenendo conto del contesto culturale sociale ed economico integrati delle realtà sociali.

Così di esprime Maragliano, che è stato, nel 1997, coordinatore della commissione cosiddetta "dei saggi", incaricata dal Ministro della Pubblica Istruzione di definire il quadro delle conoscenze fondamentali per la scuola del prossimo futuro:

“Ogni singola competenza, e di conseguenza la tentazione di far centro

attorno al relativo ambito di esperienza, deve essere subordinata all'esigenza di "pensare in generale": solo così si può contribuire alla delineazione di una quadro complessivo di competenze e conoscenze irrinunciabili per tutti coloro che escono dalla formazione scolastica. Non è solo lo storico che deve sostenere l'importanza di una formazione storica, la dovranno sostenere il fisico, il musicista, il tecnologo, il linguista, e lo faranno (l'hanno fatto nell'ambito della Commissione) rinforzando una cornice generale di considerazioni di carattere filosofico, sociale, ideologico, epistemologico: in questo quadro di complessità (che significa non più pensare alle articolazioni di una scuola liceale, ma alla costruzione di una solida base educativa per la scuola di tutti) il problema della singola area di formazione perde il suo carattere locale, e diventa elemento di un tessuto complessivo.”

La scuola italiana ha recepito le indicazioni europee sulle competenze chiave per la formazione, quelle contenute nelle Raccomandazioni europee del 2006 e poi del 2008.

Rimane però un’aporia, una contraddizione irrisolta nel momento in cui dalla teoria passiamo all’azione didattica:

la trasversalità e l’interdisciplinarità richiesta dalla didattica per competenze e necessaria per affrontare la sfida della complessità;

la focalizzazione accentuata sulle specificità disciplinari, tanto evidente sia nei documenti ufficiali del 2010 (Indicazioni nazionali per i licei e OSA) sia in una carta impostazione performativa, organizzata a preparare in funzione dello svolgimento delle prove d’esame e dell’esito postsecondario.

L’insegnamento linguistico-letterario non si esaurisce nella specificità disciplinare, anzi esige che il docente sia disponibile a cercare scambi, contatti, sconfinamenti, non allo scopo di insegnare altre discipline ma per insegnare la propria in modo più proficuo e profondo e per concorrere al raggiungimento di obiettivi formativi trasversali.

Proprio su questo fronte andrà cercato il “valore d’uso” delle discipline, in funzione di due obiettivi oggi irrinunciabili:

la costruzione di un sapere duttile e riorientabile; la costruzione di competenze sociali, fra le quali spiccano quelle

linguistico-comunicative e quelle digitali. In questo contesto le discipline, tutte le discipline ma le nostre a

maggior ragione, non sono più un fine bensì un mezzo, da declinare all’interno di un modello socio-costruttivista della conoscenza

L’ambito della inter/pluri diciplinarietà in DLC parte dal presupposto dell’esaurimento di una autoreferenzialità specialistica dei saperi disciplinari (in modo particolare dei nostri, in caduta libera quanto a consensi) e propone di progettare attività di ricerca-azione a partire dall’insegnamento delle lingue delle letterature classiche, che permettano

di superare le contraddizioni tra un’angusta disciplinarità sul piano dei contenuti e i bisogni formativi della società globalizzata;

di sviluppare competenze, da intendersi non come alternative alle conoscenze, ma piuttosto come mobilitazione di abilità e conoscenze in situazione.

Per pluridisciplinarità si suole intendere la giustapposizione di discipline diverse, poste generalmente le une accanto alle altre in modo da evidenziare le relazioni esistenti tra di esse. A questo livello si perseguono obiettivi multipli e tra le discipline si ha cooperazione ma non coordinazione. Lo studio di un argomento dal punto di vista delle diverse discipline è un esempio di pluridisciplinarità (più insegnanti convergono sullo svolgimento di un argomento unitario). La pluridisciplinarità, in questo caso, può essere vista come una forma di concentrazione di contenuti e di attività didattiche attorno ad un tema o argomento comune (centro di argomento o nucleo aggregante).

Per interdisciplinarità si suole intendere l'interazione esistente tra due o più discipline. Tale interazione può consistere in una semplice comunicazione di idee, nella individuazione di relazioni tra strutture disciplinari, nella reciproca integrazione dei concetti fondamentali, nella organizzazione comune della ricerca e dei metodi didattici (individuazione di obiettivi comuni, definizione di progetti unitari ecc.). Nelle attività di tipo interdisciplinare che si svolgono nella scuola si stabilisce una vera e propria coordinazione e collaborazione tra gli insegnanti che lavorano in compresenza intorno ad un progetto comune.

«L’interdisciplinarità insomma è uno studio condotto attraverso varie discipline nell’intento di risolvere un unico problema. Più precisamente, è uno studio volto a identificare le connessioni

logico-strutturali fra le diverse discipline al fine di una spiegazione unitaria di un determinato fenomeno; oppure

è il lavoro svolto per risolvere i problemi tipici di una disciplina con i mezzi appropriati appartenenti a un’altra disciplina (questo tipo di approccio interdisciplinare è chiamato anche transdisciplinarità)». R. Luperini, Insegnare la letteratura oggi, Manni, Lecce, 2013,

p.62.

“Occorre anche un punto di vista meta-disciplinare, dove “meta” significa superare e conservare. Non si può distruggere ciò che è stato creato dalle discipline; non si può distruggere ogni chiusura, ne va del problema della disciplina, del problema della scienza come del problema della vita: bisogna che una disciplina sia nello stesso tempo aperta e chiusa”.

E. Morin, La testa ben fatta, 2000 Sulla necessità dell’approccio meta-disciplinare che nel caso dei docenti di letterature consiste in un’opera continua di mediazione fra fa l’opera e quel che l’opera non è, fra testo ed extra-testo ha scritto l’italianista Emanuele Zinato (in “Allegoria”, a. XIII, gennaio aprile 2001, n.37; interessante anche il legame qui instaurato fra l’interdisciplinarità all’interculturalità.

Primi esperimenti di dialogo fra i saperi sono abbastanza facilmente praticabili sia nella forma del progetto articolato (cfr. “Le epigrafi funerarie testi e documenti”, lezione n. 6 della competenza linguistica in DLC 2015/2016 all’indirizzo https://drive.google.com/drive/folders/0B7E991H_oT93Q0QzUUxYN3NDQnc ), sia su questioni anche piuttosto banali e circoscritte in forma di habitus , di atteggiamento (cfr. esempio nella slide successiva).

CIL V, 3853 (inv. 28362), da Verona. in f(ronte) p(edes) (duodecim) in a(grum) p(edes) (quindecim) Dopo la lettura e la traduzione, si potrà quindi procedere al calcolo dell’area nelle unità di superficie attuali (un piede = 29,5 cm, quindi l’area sarà di circa 15,70 metri quadrati).

In una classe prima di liceo scientifico studiando in fisica i concetti di grandezze e di unità di misura, diventa quasi naturale confrontare diversi sistemi. Perché non recuperare quelli antichi? I cippi (termini) che delimitavano le aree sacre delle necropoli romane sono una palestra a portata di molti (e in ogni caso soccorrono i repertori on-line ricchissimi di immagini) e fin dalle prime lezioni di latino è possibile decodificare il significato di un semplice testo epigrafico

… nella discussione attiva e vivace del laboratorio sono emerse alcune esperienze e proposte (già svolte, da svolgere, in corso d’opera Topografia antica e moderna: storia,

geografia e latino (liceo di Verona); Elezioni americane: fra storia, statistica,

inglese, cittadinanza, retorica antica (liceo di Bergamo);

Mito di Troia (liceo di Anzio) italiano, latino, greco con aperture intersemiotiche;

A partire dal testo letterario, si possono realizzare sviluppi intertestuali e intersemiotici, anche con forte verticalità, con stile contrappuntistico, per verificare persistenza e trasformazione di motivi, temi, valori, con lo scopo non secondario di sviluppare di competenze di cittadinanza. Ne sono un esempio il progetto “La fabbrica delle parole”, lezione n. 8 della competenza di umanistica in DLC 2015/2016 all’indirizzo https://drive.google.com/drive/folders/0B7E991H_oT93S3RtQjBnc0tmbUE oppure il percorso su Amore e Psiche all’indirizzo https://www.messedaglia.gov.it/index.php/dipartimenti/lettere/939-contributi .

Come è noto la ricostruzione della civiltà antica si avvale di una serie di discipline specialistiche che vagliano le fonti di diversa tipologia. Attraverso l’utilizzo e valorizzazione delle discipline “ancelle” rispetto alla storia è possibile la ricostruzione del quadro di civiltà. Qui il vantaggio è quello di poter operare quasi in autonomia, procedendo con uno studio delle fonti, coniugando quelle scritte di vario tipo e quelle materiali e magari privilegiando il legame col territorio. Nel mondo accademico queste discipline sono divise spesso con una certa rigidità: nello studio del mondo antico filologi, storici, archeologi, e ancora epigrafisti, numismatici, papirologi, topografi e geografi, studiosi del diritto e antropologi tendono a costruire quel panorama frammentato. Un esempio è costituito dal percorso sullo studio del testamento di Trimalchione (Petronio, Sat. 71) all’indirizzo https://www.messedaglia.gov.it/index.php/dipartimenti/lettere/939-contributi

Si possono creare “convergenze”, anche fra campi apparentemente distanti e poco affini: economia, medicina, diritto, psicologia, neuroscienze; persino le scienze dure non disdegnano le metafore e le forme del racconto, utilizzati con scopi non semplicemente decorativi, ma piuttosto come strumenti di chiarificazione o dispositivi euristici. In particolare, sulla possibilità che le due culture, i due mondi, i due assi possano dialogare e fondersi proprio noi specialisti del mondo antico, che non conosceva alcuna rigida divisione e superava spesso gli “indistinti confini” fra i saperi, non dovremmo avere alcun dubbio. Un esempio di ricerca azione di questo tipo è la lezione n. 12 della competenza linguistica “Quando i numeri parlavano greco” in DLC 2015/2016 all’indirizzo https://drive.google.com/drive/folders/0B7E991H_oT93Q0QzUUxYN3NDQnc .

Ipotesi di lavoro

Di fronte al paradigma della continua mutazione, al modello liquido, vale la pena ricordare la massima di Euripide “Gli dei ci creano tante sorprese: l’atteso non si compie, e all’inatteso un dio apre la via”. Come aforisma decontestualizzato il verso euripideo è citato anche da Edgar Morin che aggiunge: “è necessario che tutti coloro che hanno il compito di insegnare si muovano verso gli avamposti dell’incertezza del nostro tempo” (E. Morin, Insegnare a vivere, Milano, Cortina, 2015, p.31).

E ancora: “Bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze. Bisognerebbe insegnare dei principi di strategia che permettano di affrontare l’alea, l’inatteso e l’incerto e di modificare il loro sviluppo, grazie a informazioni acquisite strada facendo”.

OBIETTIVI COMUNI DELLE RICERCHE-AZIONI 1) lo sviluppo e il rafforzamento delle motivazioni all’apprendere; 2) l’educazione al pensiero critico-riflessivo; 3) l’educazione allo sviluppo di bisogni culturali, interessi, curiosità; 4) la capacità di organizzare e programmare il proprio lavoro; 5) la costruzione e il consolidamento di abilità di base acquisite nel biennio; 6) l’educazione all’integrazione dei saperi e alla trasferibilità delle conoscenze.

ATOMI E MOLECOLE (preferibilmente per ultimo anno)

Discipline coinvolte: Greco, Latino, Italiano, Fisica, Chimica Testi e argomenti coinvolti: Epicuro, Epistole; Lucrezio, De rerum natura; Galileo Galilei, Il Saggiatore; la moderna teoria atomico molecolare. Testo – guida di partenza: L. Russo, Stelle, atomi e velieri - percorsi di storia della scienza, Mondadori, Milano, 2015

Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)

L’ARTE IN LETTERATURA (secondo biennio o ultimo anno)

Discipline coinvolte: Greco, Latino, Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Storia dell’Arte/Disegno Testi e argomenti coinvolti: Iliade, XVI (scudo di Achille); Apollonio Rodio, Argonautiche, I (mantello di Giasone); Teocrito, Idilli, XV (tessuto ricamato); le moltissime descrizioni di sculture o edifici rintracciabili nelle opere di Plutarco, Pausania e nei romanzi greci; Catullo, Carme 64 (ricami); Virgilio, Georgiche, III (tempio di Augusto), Eneide, I (porte scolpite a Cartagine), V (mantello di Enea), VII e VIII (scudo di Turno e scudo di Enea); Ovidio, Metamorfosi, VI e XIII (arazzi della gara fra Atena e Aracne; cratere sbalzato di Alcon); Petronio, Satyricon; Ippolito Pindemonte, i sonetti sulla Psiche di Canova; Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo; Gabriele D’annunzio, Il piacere e, in pratica, tutto quello che si vuole; Carlo Lucarelli, Guernica; Charles Baudelaire, I fiori del male (numerosi brani ispirati a opere figurative), i Cataloghi dei Salon parigini; Gotthold Ephraim Lessing, Laocoonte; Johann Wolfgang Goethe, tutto quello che si vuole; John Keats, Ode su un’urna greca; analisi in Storia dell’Arte/Disegno delle opere citate e delle tecniche di realizzazione.

L’ARTE IN LETTERATURA (secondo biennio o ultimo anno)

Testi - guida di partenza: M. Cometa, La scrittura delle immagini, Raffaello Cortina, Milano, 2012; La sculpture grecque, Sources littéraires et épigraphiques, a cura di M. Muller-Dufeu, Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Paris, 2002; voce Ekphrasis in Enciclopedia dell’Arte Antica Treccani, www.treccani.it >enciclopedia>ekphrasis; Giovanni Ravenna, Per l’identità di ekphrasis… https.//www.openstarts.units.it>3.pdf Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)

OCCIDENTE vs ORIENTE – ORIENTE vs OCCIDENTE (preferibilmente secondo biennio)

Discipline coinvolte: Greco, Latino, Italiano, Storia e Filosofia, Religione Testi e argomenti coinvolti: Erodoto, Storie, I; qualunque esempio di “demonizzazione” della coppia Antonio/Cleopatra, da Cicerone, Filippiche a Orazio, Odi, I, 37 o, per ultimo anno, Elio Aristide, A Roma; le Chansons de gestes del ciclo carolingio; Torquato Tasso, Gerusalemme liberata; approfondimenti, in storia, della nascita ed espansione dell’Islam verso occidente, della fase storica delle Crociate e di genesi remota e cause contingenti degli attuali conflitti in Medio Oriente; analisi in Filosofia o in Religione delle religioni monoteistiche a confronto. Testo – guida di partenza: A. Pagden, Mondi in guerra – 2500 anni di conflitto fra Oriente e Occidente, Laterza, Roma-Bari, 2009 Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, umanistica e di cittadinanza, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)

LO SPETTACOLO DELLE CITTA’ (preferibilmente secondo biennio)

Discipline coinvolte: Latino, Italiano, Storia e Filosofia, Storia dell’Arte/Disegno, Matematica, Fisica Testi e argomenti coinvolti: Vitruvio, De architectura, stralci da I, II, V libro; Leon Battista Alberti, De re aedificatoria; Baldassar Castiglione, Il Cortegiano; la discussione rinascimentale sulla città ideale in connessione alla visione prospettica, con riguardo speciale alla scena teatrale che proprio la città ideale riproduce, ricalcandone i principi fondamentali (Sabbioneta, l’Olimpico di Vicenza…); analisi dei problemi di ottica legati alla prospettiva e di acustica per la costruzione dei teatri; analisi di elementi di calcolo di statica delle costruzioni. Testi utili per la storia dei teatri: F. Cruciani, Teatro nel Rinascimento. Roma 1450 – 1550, Bulzoni, Roma, 1983; F. Cruciani-D. Seragnoli, Il teatro italiano nel Rinascimento, Il Mulino, Bologna, 1987. Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)

LE CONCAVE NAVI (secondo biennio o ultimo anno)

Discipline coinvolte: Greco, Latino, Italiano, Matematica, Geografia astronomica Testi e argomenti coinvolti: Odissea; Apollonio Rodio, Argonautiche; Tolomeo, Geographia; Strabone, Geografia; Virgilio, Eneide; Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III - VI; Umberto Eco, L’isola del giorno prima; la proiezione del Mercatore; le costellazioni – guida dell’antichità e i moderni satelliti geostazionari. Testi – guida di partenza: L. Russo, Stelle, atomi e velieri - percorsi di storia della scienza, Mondadori, Milano, 2015; S. Frau, Le Colonne d’Ercole, un’inchiesta, Nur Neon, Roma, 2002 Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)

STORIA DEL PULP (secondo biennio o ultimo anno)

Discipline coinvolte: Latino, Italiano, Inglese, Francese, Tedesco Testi e argomenti coinvolti: Seneca, Tragedie; Filippo Tommaso Marinetti, Zang Tumb Tumb; William Shakespeare, Tito Andronico o Macbeth; esempi a scelta di “gotic novel” e/o di “hard boiled” statunitense; il romanzo di appendice francese, con particolare riguardo al ciclo di Rocambole di Pierre Alexis Ponson du Terrail; il teatro del Grand Guignol; le fiabe dei fratelli Grimm; la filmografia di Quentin Tarantino e Tim Burton Competenze attivate: linguistica, testuale-traduttiva, letteraria, informatica (in base al taglio ed ai mezzi di attuazione scelti)