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La Cina

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La Cina

Informazioni principali:

Capitale: Pechino

Moneta: yuan

Ordinamento politico: repubblica popolare

Lingua ufficiale: cinese

Religione: atei (47%), religione popolare cinese (29%), cristiani (10%) e buddisti (8%)

Capo del governo: Xi Jinping

Storia:

La Cina è un paese millenario, il cui impero può essere considerato il più duraturo della storia.

La sua storia è iniziata nel 221 a.C. , quando venne occupato il territorio fra il fiume Giallo e il fiume Azzurro.

Il grande impero cinese resistette fino al 1911, guidato da un sovrano che aveva il potere assoluto e che si faceva aiutare dai mandarini (la classe di militari e funzionari più rilevanti).

La caduta dell’impero cinese è stata anche dovuta al colonialismo europeo: gli europei volevano sfruttare un territorio così permissivo, perciò i cinesi non essendo d’accordo, si organizzarono in un gruppo nazionalista, i Boxers, che cercarono di combattere contro l’esercito internazionale, ma inutilmente.

Ormai l’impero era indebolito, così fu deposto l’imperatore (un bambino di sette anni: Pu Yi) e venne proclamata la repubblica cinese.

In seguito alla proclamazione della repubblica cinese, scoppiò una guerra civile fra nazionalisti ( guidati da Jiang Jeishi) e comunisti (guidati da Mao Zedong). Durante la II Guerra Mondiale il conflitto si placò fra i due partiti per combattere insieme il Giappone, ma a guerra finita il comunismo era in vantaggio, così Mao Zedong, che controllava tutto il territorio cinese, entrò a Pechino vittorioso il 1° ottobre 1949 e proclamò la Repubblica popolare cinese. Nel momento della guerra fredda, questo era un successo per il mondo comunista, infatti Cina e URSS fecero un’ alleanza per intimorire gli USA.

Mao Zedong ha abolito la proprietà privata, basandosi sul modello di Stalin, ha istituito i piani quinquennali e ha assegnato a tutti i contadini la terra da coltivare, ma la cosa degenerò quando cercò di organizzare delle aziende agricole controllate militarmente da funzionari comunisti, ma non funzionò, così si succedettero anni di cattivi raccolti e morirono venti milioni di persone a causa della carestia.

Il comunismo di Zedong durò fino al 1976, anno della sua morte.

Dopo la morte di Zedong la Cina ha iniziato ad aprirsi al mondo occidentale fino a raggiungere i grandi traguardi attuali.

È una nuova superpotenza che fa concorrenza ai paesi industrializzati: minaccia o opportunità? Sicuramente tutte e due.

La Cina è sicuramente un nuovo e potente concorrente, ma nello stesso tempo un nuovo e immenso mercato. In pochi decenni ha compiuto i passi che il “ vecchio continente “ ha costruito in 2 secoli. L' apertura verso l' esterno e i semi del capitalismo sono stati passi obbligatori per arrivare all' economia socialista di mercato. Così la Cina si è svegliata, alle porte del ventunesimo secolo,

aprendo un' immenso mercato (1.300.000.000 consumatori ) pieno di opportunità.

Il grande sviluppo cinese però ha causato problemi, come ad esempio lo sfruttamento eccessivo della manodopera: l’operaio viene sottopagato e imprigionato in case-cella, dove vi trascorrono tutta la loro vita per un misero stipendio e condizioni d’igiene disastrose.

Un episodio che ha sconvolto è stato quello di un operaio cinese che ha cucito un biglietto d’aiuto in uno dei pantaloni che stava producendo e che poi sono finiti in mano ad una donna irlandese, che li aveva acquistati da Primark. Il messaggio è girato su facebook e dice:“Siamo detenuti nella prigione Xiangnan di Hubei, in Cina. Da molto tempo lavoriamo in carcere per produrre abbigliamento per l’esportazione. Ci fanno fare turni da 15 ore al giorno. Quello che ci danno da mangiare è perfino peggio di quello che si darebbe a un cane o a un maiale. Siamo tenuti ai lavori forzati come animali, usati come buoi o cavalli. Chiediamo alla comunità internazionale di condannare la Cina per questo trattamento disumano“.

Purtroppo in Cina non c’è libertà, anche se ha fatto molti progressi dal punto di vista economico, ha fatto tanti passi indietro dal punto di vista umano: gli uomini vengono condannati a morte, vengono picchiati o torturati. Spesso i diritti non vengono rispettati, specialmente quelli religiosi: coloro che professano una fede diversa, come il buddismo, vengono repressi.

Le donne

Oggi le donne cinesi costituiscono il 40% della forza lavoro e sono indipendenti, ma questo avviene solo nelle città…

Fino al 1911 le donne erano considerate poco più che oggetti, dovevano «rispettare il loro posto nel mondo», cioè erano sottomesse alla figura maschile e non potevano uscire di casa.

Oltre a questo punto di vista c’era anche un impedimento fisico atroce, che impediva loro di spostarsi da sole: i Gigli d’oro, ossia i piedi fasciati. Alle bambine veniva sottoposta una fasciatura sempre più stretta in modo che le ossa durante la crescita si spezzassero. Questi piedi così piccoli erano un canone di bellezza cinese.

Con il regime di Mao Zedong si arrivò alla parità dei sessi, ma era talmente eccessiva che le donne assunsero sembianze maschili: stesso taglio di capelli per tutti, stessa divisa e niente trucco.

Oggi le donne in città sono autonome, ma nelle campagne vengono considerate come «una bocca in più da sfamare», perciò escluse, denigrate e spesso arrivano a commettere il suicidio.

Un’ altra scioccante politica cinese è quella del figlio unico, che è entrata in vigore negli anni Novanta. Consiste in una legge che impedisce alle famiglie di mettere al mondo più di un figlio, che deve essere preferibilmente maschio. Chi non rispetta questa legge va incontro a una multa molto salata, anche di 1,5 milioni di yuan.

Questa politica ha portato a una serie di aborti illegali e incontrollati e anche una serie di uomini che rimarranno senza una consorte.