PIL (variazione percentuale) 20012005 +1,7 +0,2 (Fonte: 2001 Eurostat; 2005 Consensus Forecast)
Presentazione di PowerPoint - ilsole24ore.com · Spagna Francia Germania Fonte: elaborazioni CSC su...
-
Upload
vuongnguyet -
Category
Documents
-
view
217 -
download
0
Transcript of Presentazione di PowerPoint - ilsole24ore.com · Spagna Francia Germania Fonte: elaborazioni CSC su...
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Lo scenario economico.
Misure ed effetti dell’evasione.
Luca Paolazzi
Direttore Centro Studi Confindustria
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La risalita dell’economia italiana non è decollata come atteso. Anzi, durante l’estate
ha scalato marcia. È solo un inciampo?
Ci sono segnali di maggiore slancio?
Quali sono i venti favorevoli, gli ostacoli persistenti e i rischi?
L’evasione è un grave blocco allo sviluppo.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
I numeri di un autunno con più slancio.
Il quadro globale resta molto favorevole.
Gli ostacoli e i rischi.
Le previsioni del CSC.
L’evasione: misura e cause.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fiducia, vendite di auto e valutazioni dei direttori degli acquisti puntano
all’accelerazione autunnale.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Dati qualitativi in aumento (Italia, var. %, differenza dei saldi e variazione da 50, dati trimestrali destag.)
Quarto trimestre 2015: media ottobre-novembre. * Formato dagli indici di fiducia tra le imprese manifatturiere, edilizie, del commercio al dettaglio, degli altri servizi e dei consumatori.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT, Commissione europea e Markit.
-8
-6
-4
-2
0
2
4
6
70
75
80
85
90
95
100
105
110
115
2011 2012 2013 2014 2015
PIL italiano (var. %, scala destra)Indicatore composito di fiducia (ESI*)Indicatore composito Markit (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fiducia dei consumatori al top (Italia, indici mensili destagionalizzati, 2010=100)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
80
85
90
95
100
105
110
115
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Forte recupero delle vendite di auto (Italia, migliaia di auto, dati mensili destagionalizzati)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ANFIA.
100
110
120
130
140
150
160
2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Gli ordini indicano più aumento dei consumi (Italia, saldi delle risposte e variazioni %, dati trimestrali destagionalizzati)
Quarto trimestre 2015: media ottobre-novembre. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
-55
-50
-45
-40
-35
-30
-25
-20
-15
-10
2011 2012 2013 2014 2015
Spesa famiglie
(prezzi costanti, scala destra)
Saldo dei giudizi su ordini interni
(produttori di beni di consumo)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
Il quadro globale resta molto favorevole.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Nel quadro internazionale si sono accentuate le tendenze di:
frenata degli emergenti e degli scambi, caduta del prezzo del petrolio, riduzione dei tassi di interesse
e indebolimento dell’euro.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
PIL e scambi mondiali avanti più adagio (Mondo, dati a prezzi costanti, variazioni %)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati CPB e FMI.
-15
-10
-5
0
5
10
15
19
80
19
85
19
90
19
95
20
00
20
05
20
10
20
15
PIL
Media PIL 1984-2007
Commercio di beni
Media Commercio di beni 1984-2007
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Basse le stime CSC sul commercio mondiale (PIL e scambi mondiali, prezzi costanti, variazioni %)
Dati ordinati in senso crescente per variazione cumulata del commercio. Le stime del PIL mondiale sono a parità di potere d’acquisto, tranne quella IHS che utilizza i cambi di mercato. Le stime
del commercio mondiale della Commissione europea comprendono anche i servizi.
PIL mondiale Commercio mondiale
2015 2016 2017 2015 2016 2017
CSC 3,1 3,5 3,8 1,1 2,5 3,0
Prometeia 2,8 2,9 3,4 1,5 2,3 4,2
REF 2,5 2,9 3,2 1,0 3,8 3,9
OCSE 2,9 3,3 3,6 2,0 3,6 4,8
Commissione europea 3,1 3,5 3,7 2,8 3,8 4,4
IHS 2,6 2,9 3,2 2,6 3,8 4,9
FMI 3,1 3,6 3,8 3,0 3,9 4,6
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Crescita globale rivista all’ingiù (Mondo, PIL a prezzi costanti, variazioni %)
Le linee tratteggiate rappresentano le previsione dell’FMI ad aprile di ogni anno indicato (ottobre per il 2015).
Fonte: elaborazioni CSC su dati FMI.
20112012
2013
2014
2015
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Media 2002-2007
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La lentezza dell’economia e degli scambi mondiali è dovuta al minor dinamismo
degli emergenti, mentre migliorano i mercati avanzati.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Emergenti uniti nella frenata, divisi nel passo (PIL reale, var. %, primi 7 paesi emergenti per peso su PIL mondiale a PPA 2014)
Tra parentesi il peso sul PIL mondiale calcolato a PPA nel 2014. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati FMI.
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
Cina
(16,6%)
India
(6,8%)
Russia
(3,3%)
Brasile
(3,0%)
Indonesia
(2,5%)
Messico
(2,0%)
Arabia
Saudita(1,5%)
Totale
emergenti(57,1%)
2014 2015 2016 2017 Media 2000-7
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Non si arresta la crescita USA (Variazioni %, dati trimestrali destagionalizzati a prezzi costanti)
Fonte: elaborazioni CSC su dati BEA.
-9,0
-7,0
-5,0
-3,0
-1,0
1,0
3,0
5,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Congiunturali annualizzate
Tendenziali
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
L’Area euro avanza adagio (PIL, variazioni %, dati trimestrali destagionalizzati a prezzi costanti)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
-6,0
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Congiunturali
Tendenziali
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il rallentamento globale è persistente, tanto che si continua a parlare
di stagnazione secolare. Con due cause di fondo: decrescita demografica
con invecchiamento della popolazione; montagna di debito che invischia il credito.
Si aggiungono: i dubbi sui guadagni di produttività ricavabili dalle nuove tecnologie e gli scarsi investimenti.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La rinnovata debolezza della crescita globale è più che compensata da petrolio, cambio
e tassi, che si sono mossi al ribasso. L’effetto complessivo è ancora più forte.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Greggio: il prezzo affonda nel mare di offerta (Dollari al barile e milioni di barili al giorno, dati mensili e medie annue)
2015-2016: stime EIA per domanda e offerta. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Prezzo del BrentOfferta-Domanda mondiale (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Mini correzione per l’euro, che resta debole (Dollari per euro, dati giornalieri)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
1,00
1,05
1,10
1,15
1,20
1,25
1,30
1,35
1,40
1,45
01
/20
14
03
/20
14
05
/20
14
07
/20
14
09
/20
14
11
/20
14
01
/20
15
03
/20
15
05
/20
15
07
/20
15
09
/20
15
11
/20
15
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La BCE porta sotto zero i tassi nell’Eurozona (Valori %, dati mensili)
* Tasso interbancario a 3 mesi. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
-0,4
-0,2
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
1,8
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Tasso BCE sui prestiti alle banche
Tasso BCE sui depositi delle banche
Euribor*
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2015 2016 Cumulato
Nelle previsioni CSC di: Nelle previsioni CSC di: Nelle previsioni CSC di:
Dicembre 2014
Dicembre 2015
Dicembre 2014
Dicembre 2015
Dicembre 2014
Dicembre 2015
Petrolio 0,37 0,61 0,19 0,53 0,56 1,14
Cambio 0,45 1,29 0,20 0,50 0,65 1,79
Commercio mondiale 0,14 -0,27 0,17 -0,14 0,31 -0,41
Tassi a lunga 0,00 0,24 0,00 0,32 0,00 0,56
Totale 0,96 1,87 0,56 1,21 1,52 3,08
La spinta al PIL dei fattori esterni (Italia, punti %)
Dicembre 2015: petrolio a 54 dollari al barile nel 2015 e 48 nel 2016 (da 99 nel 2014); cambio a 1,11 dollari per euro nel 2015 e 1,10 nel 2016 (da 1,33 nel 2014);
commercio mondiale a +1,1% nel 2015 e +2,5% nel 2016 (da +3,3% nel 2014); BTP decennale a 1,72% nel 2015 e 1,64% nel 2016 (da 2,89% nel 2014).
Fonte: elaborazioni e simulazioni CSC.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
In soldoni, l’Italia risparmia 21 miliardi quest’anno e 24 il prossimo sulla bolletta
petrolifera. Imprese e famiglie pagano meno anche di oneri finanziari,
per 5 miliardi nel 2015 e 10 nel 2016.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Perché di tutto questo si è visto poco? Molte ragioni: la crisi ha reso più prudenti
famiglie e imprese; vanno ricostituiti margini e risparmio; il credito rimane molto
selettivo; il potenziale di crescita è ulteriormente diminuito; le costruzioni
restano al palo; la perdita di competitività causata dall’aumento del CLUP.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Ancora basso il tasso di risparmio (Italia, propensione al risparmio*, valori %, dati trimestrali destagionalizzati)
*Misurata dalla quota di risparmio lordo sul reddito disponibile lordo delle famiglie. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
Media 2000-2007
6,0
7,0
8,0
9,0
10,0
11,0
12,0
13,0
14,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Redditività ai minimi (Italia, manifatturiero, MOL in % del VA al costo dei fattori)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
25,0
27,0
29,0
31,0
33,0
35,0
37,0
39,0
1970 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010 2014
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Credito: l’offerta migliora ma resta stretta (Italia, imprese, indice cumulato 4o trimestre 2006=0,
calcolato sulle % nette di risposte delle banche*; dati mensili)
* Indicatore ricavato dai dati qualitativi della Bank Lending Survey; variazione dei credit standard con segno invertito.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d’Italia.
-900
-800
-700
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il declino del potenziale di crescita (Italia, PIL potenziale, variazioni %)
Fonte: elaborazioni CSC su dati e stime Commissione europea.
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
19
71
19
73
19
75
19
77
19
79
19
81
19
83
19
85
19
87
19
89
19
91
19
93
19
95
19
97
19
99
20
01
20
03
20
05
20
07
20
09
20
11
20
13
20
15
20
17
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Senza sosta la recessione nelle costruzioni (Italia, indici di produzione 2010=100, dati trimestrali destagionalizzati)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
65
75
85
95
105
115
125
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
+15,2
+19,6
+15,6+3,7
-1,9
+12,1
-9,8
+11,6
85,0
95,0
105,0
115,0
125,0
135,0
145,02
00
0
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
20
14
Italia
Spagna
Francia
Germania
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Fuori linea il CLUP italiano (Industria in senso stretto, 2000=100)
2000-2007 (var. %)
2007-2014 (var. %)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
+7,1
+7,1
+1,6
95
100
105
110
115
120
125
130
135
140
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Retribuzioni di fatto
Retribuzioni contrattuali
Indice dei prezzi al consumo
Le retribuzioni crescono più dell’inflazione (Italia, industria in senso stretto, indici 2005=100)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
2012-2015 (var. %)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Nello scenario c’è spazio per buone sorprese, perché gli effetti positivi
potrebbero manifestarsi con ritardo. Ma ci sono anche rischi al ribasso legati
all’ulteriore rallentamento degli emergenti, alle conseguenze degli attacchi terroristici
e all’evoluzione della guerra in Siria.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2014 2015 2016 2017
Commercio mondiale 3,3 1,1 2,5 3,0
Prezzo del petrolio1 99,2 54,0 48,0 55,0
Prodotto interno lordo
Stati Uniti 2,4 2,5 2,7 2,5
Area euro 0,9 1,5 1,7 1,5
Paesi emergenti 4,6 3,8 4,2 4,7
Cambio dollaro/euro2 1,33 1,11 1,10 1,10
Tasso FED3 0,09 0,15 0,75 1,75
Tasso di interesse a 3 mesi USA3 0,23 0,31 0,90 1,80
Tasso BCE3 0,16 0,05 0,05 0,05
Tasso di interesse a 3 mesi Area euro3 0,21 -0,02 -0,15 -0,15
Lo scenario internazionale (Variazioni %)
1 Dollari per barile; 2 livelli; 3 valori percentuali. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat, FMI, CPB e Thomson Reuters.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2014 2015 2016 2017
Prodotto interno lordo -0,4 0,8 1,4 1,3
Consumi delle famiglie residenti 0,4 0,9 1,4 1,3
Investimenti fissi lordi -3,5 0,6 2,5 2,7
di cui: macchinari e mezzi di trasporto -1,9 2,3 3,7 3,5
di cui: in costruzioni -5,0 -1,0 1,3 1,8
Esportazioni di beni e servizi 3,1 4,0 3,6 3,7
Importazioni di beni e servizi 2,9 5,4 4,0 3,9
Saldo commerciale1 3,0 3,0 3,3 3,1
Occupazione totale (ULA) 0,2 0,7 0,9 1,1
Tasso di disoccupazione2 12,7 12,0 11,6 11,1
Prezzi al consumo 0,2 0,1 0,5 0,9
Retribuzioni totale economia3 0,8 0,9 0,8 0,9
Le nuove previsioni per l’Italia del CSC… (Variazioni %)
1 Fob-fob, valori in % del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…e a confronto
Ordinate per la variazione cumulata 2015-2017.
2015 2016 2017
Morgan Stanley (29 novembre 2015) 0,8 1,5 2,0
Governo (18 settembre 2015) 0,9 1,6 1,6
Commissione europea (5 novembre 2015) 0,9 1,5 1,4
ISTAT (5 novembre 2015) 0,9 1,4 1,4
OCSE (9 novembre 2015) 0,8 1,4 1,4
CSC (16 dicembre 2015) 0,8 1,4 1,3
Citigroup (30 novembre 2015) 0,8 1,6 1,0
UniCredit (19 novembre 2015) 0,8 1,4 1,2
Prometeia (16 ottobre 2015) 0,8 1,2 1,4
Intesa SanPaolo (11 dicembre 2015) 0,7 1,2 1,4
FMI (6 ottobre 2015) 0,8 1,3 1,2
REF (19 ottobre 2015) 0,8 1,2 1,2
Deutsche Bank (11 dicembre 2015) 0,7 1,4 1,0
PIL (var. %)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2014 2015 2016 2017
Entrate totali1 47,8 47,8 47,5 47,0
Uscite totali1 50,8 50,4 49,8 48,6
Pressione fiscale apparente1 43,1 43,2 42,9 42,6
Pressione fiscale effettiva1 48,8 48,8 48,5 48,1
Indebitamento netto 3,0 2,7 2,3 1,6
Indebitamento netto strutturale 1,1 1,0 1,4 1,3
Saldo primario 1,6 1,6 2,0 2,5
Saldo primario strutturale 3,6 3,3 2,9 2,8
Debito pubblico 132,3 132,9 132,1 130,6
Debito pubblico (netto sostegni)2 128,6 129,4 128,6 127,2
Finanza pubblica sotto controllo. Scende la pressione fiscale
(Italia, valori in % PIL)
1 Al netto del bonus 80 euro.
2 Prestiti diretti a paesi euro e quota di pertinenza dell’ESM. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il PIL resta al 2003, il pro-capite al 1997 (Italia, prezzi costanti, dati annuali)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
25,0
25,5
26,0
26,5
27,0
27,5
28,0
28,5
29,0
1.450
1.500
1.550
1.600
1.650
1.700
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
20
14
20
15
20
16
20
17
PIL (miliardi di euro)
PIL pro-capite (migliaia di euro; scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
L’evasione fiscale e contributiva è un grave ostacolo allo sviluppo economico e civile
perché penalizza l’equità, distorce la concorrenza, viola il patto sociale,
peggiora il rapporto tra cittadini e Stato e riduce la solidarietà.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il CSC ha calcolato in 3,1 punti percentuali di maggiore PIL e oltre 335mila occupati aggiuntivi il beneficio del dimezzamento
dell’evasione, accompagnato dalla restituzione delle risorse recuperate ai contribuenti, attraverso l’abbattimento
delle aliquote. Un beneficio grande perché l’evasione in Italia è molto alta.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il peso dell’evasione fiscale e contributiva (Gettito evaso, 2015)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Agenzia delle Entrate, INPS e ISTAT.
In milioni di euro In % PIL
IVA 39.819 2,4
Contributi sociali 34.418 2,1
IRPEF 23.449 1,4
Altre imposte indirette 11.402 0,7
IRES 5.188 0,3
Imposte locali 4.881 0,3
IRAP 3.052 0,2
Evasione fiscale e contributiva 122.208 7,5
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Questa stima risente del fatto che l’ISTAT ha rivisto all’ingiù il sommerso.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Rivisto al ribasso il sommerso economico (Italia, sommerso economico in % PIL)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
10
12
14
16
18
20
19
92
19
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
Ipotesi massima
Ipotesi minima
Ipotesi media
SEC 95 (ISTAT 2006, 2010)
SEC 2010(ISTAT 2015)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il sommerso economico è ora stimato dall’ISTAT per il 2013 in 190,8 miliardi.
La disaggregazione dice che il sommerso è ampio nelle altre attività di servizi (32,9%
del valore aggiunto), nel commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (26,2%), nelle costruzioni (23,4%) e nelle attività
professionali (19,7%). È, invece, contenuto nelle attività finanziarie e assicurative (3,5%)
e nella manifattura (6,0%).
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
L’enorme dimensione dell’evasione in Italia è molto evidente dal confronto
internazionale, basato sul divario tra l’IVA dovuta e l’IVA pagata.
Da cui emerge che l’intensità dell’evasione in Italia è analoga a quella della Grecia,
doppia di quella della Spagna, tripla di quella tedesca e francese.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Enorme il gap IVA in Italia (Differenza tra gettito teorico ed effettivo, 2013)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Agenzia delle Entrate, INPS e ISTAT.
In milioni di euro In % gettito teorico
Grecia 6.497 34,0
Italia 47.516 33,6
Spagna 12.094 16,5
Austria 3.217 11,4
Germania 24.873 11,2
Belgio 3.186 10,5
Regno Unito 15.431 9,8
Portogallo 1.358 9,0
Francia 14.096 8,9
Paesi Bassi 1.852 4,2
UE-26 167.654 15,2
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Quali sono le cause dell’evasione? Ce ne sono molte: l’inefficienza dei servizi della PA; la radicata convinzione che molti
evadano; l’elevata illegalità economica (corruzione), di cui l’evasione è parte;
i controlli inadeguati (per il 99% dei contribuenti un controllo ogni 33-50
anni); la frammentazione produttiva; le alte aliquote e l’onerosità degli adempimenti.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Soprattutto, un capitale sociale carente. Quest’ultimo ha, secondo le stime del CSC,
la più alta correlazione con l’evasione. Particolarmente elevata è la rilevanza
statistica anche della diffusione del lavoro indipendente e dell’inefficienza
dei servizi pubblici.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Numerose le variabili correlate all’evasione (Correlazioni lineari con il gap IVA)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca Mondiale, Commissione europea, Eurostat e WEF.
Pressione fiscale effettiva 0,41
Total tax rate 0,41
Numero tax expenditures 0,83
Numero pagamenti per adempiere agli obblighi fiscali 0,37
Ore di lavoro per adempiere agli obblighi fiscali 0,75
Quota lavoratori indipendenti 0,84
Valore aggiunto medio di imprese <10 occupati 0,80
Spesa pubblica inefficiente 0,83
Fiducia nei politici 0,83
Distrazione di fondi pubblici 0,84
Diffusione delle tangenti 0,96
Costi imposti dal crimine organizzato 0,68
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Nonostante la mole dell’evasione, degli otto criteri utilizzati dall’OCSE per valutare
l’efficacia dell’amministrazione finanziaria nell’aumentare la tax compliance,
l’Italia ne soddisfa pienamente uno solo, mentre il Regno Unito sette, gli USA sei,
la Francia cinque, la Spagna quattro e la Germania tre.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Italia: poco sviluppato l’approccio strategico (Risposte dei responsabili delle agenzie fiscali sulle prassi amministrative)
1 Solo per gli studi di settore limitatamente ad alcuni casi. Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.
Au
stri
a
Be
lgio
Fran
cia
Ge
rman
ia
Gre
cia
Ital
ia
Pae
si B
assi
Po
rto
gallo
Spag
na
Re
gno
Un
ito
Stat
i Un
iti
Analisi del rischio X X X X X X1 X X X X X
Stima dell’evasione - richiesta dal MEF ̶ X X ̶- ̶ -̶ ̶- -̶ X ̶
Stima dell’evasione - attività di ricerca ̶ X -̶ ̶ ̶ ̶- X ̶ X X
Stima dell’evasione - pubblicità dei risultati ̶ ̶ ̶ X X
Accertamenti casuali X X X ̶ X ̶ ̶ X X
Cooperative compliance per grandi contribuenti X X ̶ X X X X X X
Sistemi computer-based - incrocio info redditi X X X ̶ X X X X X
Sistemi computer-based - fatture IVA ̶ ̶ ̶ ̶ X X ̶ ̶
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La crisi ha aumentato il consenso dell’opinione pubblica al contrasto
dell’evasione. Secondo i sondaggi IPSOS, infatti, il 60% degli italiani lo apprezza
e quasi il 50% lo ritiene prioritario, rispetto al 23% che considera primaria tagliare
le tasse, il 15% che mette al primo posto la riduzione delle spese pubbliche
e il 12% che punta sull’abbattimento del debito pubblico.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La lotta all’evasione è una riforma in sé. Non meno importante delle altre.
Anzi, è imprescindibile in un programma di risanamento (anche morale) e di rinascita
strutturale dell’economia italiana. I suoi successi saranno un’importante
cartina di tornasole dei risultati dell’azione del Governo in una molteplicità di campi,
a cominciare dalla riforma della PA.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il nostro rapporto debito/Pil sarebbe tra i più bassi della Ue senza l’evasione.
Macelleria sociale è una espressione rozza ma efficace e io credo che gli evasori fiscali siano tra i responsabili.
In una prospettiva di medio termine la riduzione dell’evasione deve essere una leva di sviluppo,
deve consentire quella delle aliquote e il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti.
Perché l’evasione fiscale è un freno alla crescita.
Mario Draghi, maggio 2010