Presentazione di PowerPoint° lezione... · 2019. 3. 13. · la ragione della sua esistenza si...

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DALL’ESCLUSIONE ALL’INCLUSIONE: L’EVOLUZIONE DEL QUADRO NEL CONTESTO ITALIANO Dall’antichità al XIX secolo: una progressiva conquista di visibilità sociale 1. Era dell’eliminazione fisica 2. Era della carità 3. Era dell’interesse scientifico 4. Era dei primi tentativi di istruzione e rieducazione

Transcript of Presentazione di PowerPoint° lezione... · 2019. 3. 13. · la ragione della sua esistenza si...

  • DALL’ESCLUSIONE ALL’INCLUSIONE:

    L’EVOLUZIONE DEL QUADRO NEL

    CONTESTO ITALIANO

    Dall’antichità al XIX secolo: una progressiva conquista di visibilità sociale

    1. Era dell’eliminazione fisica

    2. Era della carità

    3. Era dell’interesse scientifico

    4. Era dei primi tentativi di istruzione e rieducazione

  • 1. Era dell’eliminazione fisica

    • viene negata l’identità umana a questa categoria di persone, con il loro conseguente allontanamento dalla vita sociale

    • si fa ricorso a spiegazioni religiose

    L’evento del monstrum può essere un segnale della collera divina in conseguenza alle proprie colpe, di chi lo ha generato o degli

    antenati, oppure l’annuncio di future catastrofi

  • Era dell’eliminazione fisica

    la ragione della sua esistenza si esaurisce nell’essere messaggero della divinità: una volta assolto il compito, la sua vita non ha

    più valore e può essere soppresso, soprattutto durante la prima infanzia

    (Cicerone, De Divinatione, I, XLII)

    Platone raccomanda una certa forma di segregazione e, secondo la pratica spartana, consiglia l’infanticidio, per «preservare la razza pura dei guardiani»

    (La Repubblica, libro 5, 460-c)

    Seneca approva tale pratica, specie per quanto riguarda i bambini deboli e anormali: «non è la rabbia, ma la ragione che separa il nocivo dal sano»

    (Epistulae, 5-65)

    Aristotele auspica una «legge che imponga che non siano allevati bimbi deformi»

    (La Politica, libro 7)

  • 2. Era della carità

    Secondo l’impostazione cristiana medioevale, la disabilità e la malattia vengono mandate agli uomini da Dio sia come prova di fede, sia come occasione per esercitare la virtù suprema della carità, ed infine come segno della sua presenza

    (Stiker, 1997)

  • Era della carità

    L’atteggiamento caritatevole si concretizza nell’elemosina – che all’epoca rappresenta un elemento cardine del sistema sociale – sia nella forma individuale, sia come partecipazione attiva all’allestimento degli istituti di ricovero

  • 3. Era dell’interesse scientifico

    Nel secolo dei Lumi comincia a farsi strada una nuova sensibilità verso la difformità, da parte di filosofi, di filantropi e di medici e successivamente anche da parte di pionieri dell’approccio educativo

  • I prodromi: l’interesse per il diverso

    • Diderot, 1749, Lettre sur les aveugles à l’usage de ceux qui voient

    • Rousseau, 1755, Discours sur l’origine et les fondaments de l’inegalité parmi les hommes

    • Condillac, 1746, Essai sur l’origine des connaissances humaines

    1754, Traité des sensations

    • I medici: Gall, Pinel

  • Diderot

    Si innesta nella discussione tra sensismo e scientismo: saper vedere dipende solo dalla vista o anche dalle idee del mondo che ci si costruisce con l’esperienza (forme, volumi, differenze tra realtà e rappresentazioni…)?

    Un cieco che improvvisamente vede non comprende subito quel che vede, e impiega tempo a rapportare ciò che già conosce tramite esperienza e le immagini che riesce finalmente a vedere

    La morale dipende dalla sensorialità, e infatti molti argomenti religiosi sono senza interesse per un cieco. La morale non è universale ma è legata alla percezione.

  • Rousseau

    • L’ineguaglianza non ha origine nello stato di natura, ma si genera con la formazione della società ed è illegittima e dannosa per la moralità e il benessere dell’umanità

    • Stato civile e stato di natura

    • Non si deve necessariamente tornare allo stato di natura (anche perché non ne saremmo più capaci), ma costruire uno stato civile giusto che emendi i danni morali e materiali in cui l'uomo si dibatte: verso il Contratto sociale

  • Rousseau - 2

    Il primo che, avendo cintato un terreno, pensò di dire “questo è mio” e trovò delle persone abbastanza stupide da credergli fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quanti assassinii, quante miserie ed errori avrebbe risparmiato al genere umano chi, strappando i pioli o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: guardate dal dare ascolto a questo impostore! Se dimenticate che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno, siete perduti!

  • Condillac

    Una statua animata da un’anima ma senza idee, mai penetrata da sensi-impressioni; libera i sensi uno per uno

    Inizia con l’odore, che produce piacere o dolore, che diventeranno il principio-padre per la successiva conoscenza

    Il passo successivo sarà la memoria, “l'impressione prolungata del suo odore-esperienza sull'attenzione”, e dunque il confronto (“nulla di più che prestare attenzione a due cose contemporaneamente”) e il giudizio; e di qui il desiderio, poi le passioni

    Poi concede alla statua il tatto, che permette il contatto con altri oggetti, l’esperienza del movimento, l’esplorazione della superficie, distanze, forme

    Ci sono una terza sezione (combinazione del tatto con gli altri sensi) ed una quarta sui desideri

    Analisi di un “ragazzo selvaggio” scoperto in Lituania

  • Philippe Pinel, la prima psichiatria

    • Assume nel 1795 la direzione del manicomio della Salpêtrière a Parigi

    • Famoso il suo atto di liberazione dei malati dalle loro catene

    • 1801 Traité médicophilosophique sur l'aliénation mentale : importanza del valore umano e filantropico della cura psichiatrica

  • Philippe Pinel, la prima psichiatria - 2

    • Cause delle malattie mentali: ereditarietà, istituzioni sociali carenti, stile di vita irregolare, passioni spasmodiche (collera e panico), passaggio da una vita attiva a una inattiva, conflitto tra pulsioni istintuali e dogma religioso e solo infine fenomeni fisici come l'alcolismo i lesioni craniocerebrali

    • Classificazione delle malattie mentali, non diversa da altre che l’hanno preceduto, in 4 tipi: mania, malinconia, demenza e idiozia

  • Si tratta ancora di uno sguardo – quasi un misto tra la curiosità dello studioso, l’atteggiamento caritatevole e la cura educativa – rivolto a particolari categorie di disabili (ad esempio i sordi) o all’individuo singolo (i non rari casi di bambini “selvaggi” ritrovati in varie parti del Nord Europa).

    Era dell’interesse scientifico

    Ma il caso che fece più scalpore fu quello del “selvaggio dell’Aveyron”; mobilitò l’opinione pubblica e animò il dibattito filosofico-scientifico ai primi dell’Ottocento

  • Era dell’interesse scientifico

    Il mutamento di visuale permette di incominciare ad abbandonare un

    immaginario collettivo fondato su pregiudizi religiosi ed etici, per transitare gradualmente verso una visione più razionale e scientifica

  • 4. Era dei primi tentativi di istruzione e rieducazione

    La nuova mentalità inaugurata dal secolo dei Lumi ispira e introduce l’impresa pedagogica di protagonisti della storia dell’educazione degli “idioti”, perché concordemente riconosciuti come precursori dell’educazione speciale

    Jean Marc Itard

    Edouard Séguin

  • Era dei primi tentativi di istruzione e rieducazione

    L’occasione per dimostrare che il diverso può beneficiare di un trattamento rieducativo si presenta all’inizio dell’Ottocento, quando il giovane medico Jean Marc Itard viene incaricato dal Ministero degli Interni francese di occuparsi dell’educazione di una ragazzo sauvage trovato nei boschi vicino a Parigi

    il “ragazzo selvaggio dell’Aveyron”

    Dal 1800 collabora con l’Istituto Nazionale per Sordomuti di Parigi

  • Jean Marc Itard (1774-1838)

    • Diventa chirurgo militare

    • Conosce l’Abbé Sicard all’Istituto Imperiale per i sordomuti di Parigi

    • Dal 1803 è il medico dell’Istituto, ma svilupperà soprattutto gli aspetti educativi

    • Dal 1801 al 1806 si occupa dell’educazione del “sauvage” Victor

    • Pubblica due rapporti, Mémoire et Rapport sur Victor de l'Aveyron

  • Victor, il sauvage dell’Aveyron(1788c-1828)

  • I cinque obiettivi pedagogici di Itard

    1. Introdurlo alla vita sociale, rendendogliela più dolce di quella che conduceva un tempo, e soprattutto più simile alla vita che aveva appena abbandonato

  • I cinque obiettivi pedagogici di Itard

    2. Risvegliare la sensibilità nervosa mediante gli stimolanti più energici e qualche volta suscitando i più vivaci affetti dell’animo

  • 3. Allargare la sfera delle sue idee stimolando in lui nuovi bisogni, e moltiplicando i suoi rapporti con gli esseri che lo circondano

    I cinque obiettivi pedagogici di Itard

  • 4. Condurlo all’uso della parola determinando l’esercizio dell’imitazione attraverso la legge imperiosa della necessità

    I cinque obiettivi pedagogici di Itard

  • 5. Esercitare per qualche tempo, sugli oggetti dei suoi bisogni fisici, le più semplici operazioni del suo spirito e determinarne poi l’applicazione su oggetti che possano istruirlo

    I cinque obiettivi pedagogici di Itard

  • Gli obiettivi della seconda fase

    1. Inserirlo nella vita sociale

    2. Risvegliarne la sensibilità nervosa

    3. Estendere la sfera delle sue idee suscitandogli nuovi bisogni e moltiplicando i suoi rapporti con gli esseri circostanti

  • Alcune riflessioni sull’opera di Itard

    a. l’empirismo e il procedimento per tentativi

    b. la metafisica sensista di Condillac

    c. l’abuso di ripetizione negli esercizi

    d. l’educazione autoritaria

    e. la pedagogia solitaria

  • L’incontro Itard / Victor

    «… il paradigma di un incontro pedagogico privilegiato, con le sue imperfezioni, le sue incostanze e le sue crisi.

    Ma questa relazione simboleggia anche, per il meglio, la ricerca reciproca dell’identità.

    Itard è divenuto qualcuno aiutando un essere che non era nessuno a diventare qualcuno»

    Canevaro-Gaudreau

  • Il suo successore è Edouard Séguin, anch’egli medico, considerato ispiratore dell’educazione integrale dei deboli mentali

    Era dei primi tentativi di istruzione e rieducazione

    Superando il modello di educazione individuale scelto da Itard, nel 1840 apre a Parigi

    la prima vera scuola per soggetti “idioti”, in cui teorizza e applica la possibilità di interventi educativi

    globali, facendo leva su aspetti affettivi e motivazionali, sull’esperienza sensoriale concreta e ludica

  • Edouard Séguin (1812-1880)e gli “idioti”

    • Incontra probabilmente Itard, di cui adotta i concetti di nozione - idea, senza adottarne il sensismo

    • Verso il 1840 fonda una scuola per l’educazione integrale degli “idioti”

    • Nel 1846 pubblica il Traitement Moral, Hygiène, et Education des Idiots

    • Nel 1850 si trasferisce negli Stati Uniti e dal 1863 lavora a New York

    • Nel 1866 pubblica Idiocy: and its Treatment by the Physiological Method

  • I principi educativi di Séguin - I

    «L’idiota è solo senza volontà intellettuale né morale. Fisiologicamente egli non “può”, intellettualmente non “sa”, psicologicamente non “vuole”, e “potrebbe”, “saprebbe” se “volesse”, ma soprattutto non vuole!»

  • 1. Sviluppo delle funzioni sensoriali e intellettuali, ma anche sviluppo della volontà e della socievolezza

    2. Tramite i sensi, sviluppo di nozioni su cose e persone. Per induzione e deduzione, far pervenire il ragazzo al ragionamento. La nozione dipende dalla percezione, e può essere facilmente indotta dal maestro. Le idee invece dipendono dall’intelletto, e il maestro può solo suscitare circostante propizie e facilitanti

    3. L’educazione ha senso solo nel ludico, nel concreto. Ruolo della natura

    4. Procedere sempre dal conosciuto all’ignoto, dal semplice al complesso, dal concreto all’astratto.

    I principi educativi di Séguin - II

  • I tre tempi di Séguin

    • Primo tempo. La fissazione• ripetizione variata, per prove ed errori

    • attenzione e concentrazione dell’allievo

    • Secondo tempo. Il riconoscimento• memoria a breve e lungo termine, giudizio,

    discriminazione

    • Terzo tempo. L’evocazione• ragionamento, intelletto

  • Attualità dei principi di Séguin

    a. importanza della ripetizione

    b. importanza di catturare l’attenzione

    c. necessità di consolidare apprendimento attraverso la manipolazione concreta

    d. formazione di nozioni, cioè di differenze

    e. importanza di coordinare nozioni e gesti

    f. importanza del gioco con materiali educativi, che pongano problemi di apprendimento

  • La nascita dellaPedagogia Speciale

    in ItaliaSono tre i grandi nomi che fanno da sfondo alla

    nascita della neuropsichiatria infantile e della pedagogia

    speciale in ItaliaSante de Sanctis

    Giuseppe Montesano

    Maria Montessori

  • La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

    accompagnamento della cura educativa alla cura medica nel trattamento dei minori insufficienti

    mentali

    ampiezza e profondità di elaborazione

    scientifica

    potere innovativo dei

    percorsi tracciati validità degli

    strumenti proposti

  • Sante de Sanctis (1862 – 1935)

    apre a Roma nel 1899 il primo asilo-scuola

    per fanciulli minorati psichici di grado lieve e di povera condizione

    nel quale offrire assistenza e favorire gli apprendimenti,ma anche progettare un recupero sociale, preparando illoro rientro attivo nell’ambiente normale grazieall’educazione e alla riabilitazione attuata su basiscientifiche

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

  • Nel suo modello educativo dedicaampio spazio alla collaborazione tradiverse figure professionali,all’accoglienza e alla organizzazionedegli spazi negli asili-scuola,all’educazione sul piano fisico emotorio, al canto, alla stimolazionesensoriale e all’educazione dellavolontà per mezzo del lavoro

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

    Sante de Sanctis

  • Giuseppe Ferruccio Montesano (1868-1961)

    ha affermato il principio fondamentale dellaformazione iniziale e continua degli insegnanti, iquali devono possedere conoscenze, metodi estrumenti speciali quali condizioni irrinunciabili pergarantire il buon funzionamento delle opere perl’infanzia in difficoltà

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

  • Nel 1900 fonda a Roma la prima Scuola magistrale ortofrenica

    Questa espressione ha avuto ampia fortuna ed è restata a lungo nell’uso

    corrente, almeno fino agli anni Settanta.

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

    Giuseppe Ferruccio Montesano

  • Su sua ispirazione nascono a Roma, nei primi anni del secolo,

    le “classi differenziali”

    che per quell’epoca rappresentano importanti segnali nell’ottica degli interventi medico-sanitari sul piano della prevenzione e dell’igiene mentale

    Giuseppe Ferruccio Montesano

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

  • Maria Montessori (1870 – 1952)

    fra le prime donne italiane a esercitare l’attività di medico,

    inizia ad occuparsi del recupero dei fanciulli “ritardati”, ricercando le cause dell’anomalia psichica e mettendo a punto sistemi e metodi per l’assistenza e il successivo recupero alla via normale

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

  • si esprime a favore della necessità di coniugare

    le competenze del medico

    con quelle del maestro

    nell’educazione

    dei soggetti con ritardo mentale

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

    Maria Montessori

  • è inoltre fondamentale

    la cura dell’ambiente educativo

    in tutti i particolari, dagli arredi ai giochi,

    perché qui il bambino deve poter esprimere liberamente le sue inclinazioni e i suoi interessi, sollecitato dalla disponibilità di materiale appositamente strutturato

    Maria Montessori

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia

  • «grandi iniziative e intuizioni che hanno segnato il nascere degli interventi educativi a favore di coloro che, al tempo, erano denominati in tanti modi, ma

    soprattutto “anormali psichici”, per i quali la proposta educativa era fondamentalmente

    “sanitarizzata”» (Gelati, 2004a:31)

    La nascita della Pedagogia Speciale in Italia