Presentazione 6° Osservatorio Cgil-Ires sull'economia e il lavoro in provincia di Parma

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Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Parma - numero 6 - a cura di Valerio Vanelli 15 aprile 2015

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Osservatorio sull’economia e il lavoro

in provincia di Parma- numero 6 -

a cura di Valerio Vanelli

15 aprile 2015

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L’ Osservatorio sull’Economia e il Lavoro

Popolazione e

demografia

Osservatorio Economia e

Lavoro

Il lavoro e le sue

criticità

Le imprese e le loro criticità

La congiuntura e la crisi

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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La crisi in provincia di Parma /1l’industria in senso stretto

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Produzione Fatturato Ordini

Dopo il secondo, marcato, peggioramento del 2012 (andamento “a W” della crisi), con il 2013 e 2014, pur in modo altalenante, si registra un miglioramento.

Nei primi tre trimestri 2014 rispetto a stesso periodo dell’anno precedente, segnali positivi per l’industria alimentare (+2,7% la variazione tendenziale del fatturato), per la meccanica (+1,2%). All’opposto, variazioni di segno negativo in particolare per l’industria dei minerali non metalliferi (–4,4%), la metallurgia (–3,2%) e l’industria del legno e del mobile (–3,1%).

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La crisi in provincia di Parma /2le costruzioni

Il settore delle costruzioni di Parma ha chiuso il 2013 con un bilancio nettamente negativo (–10% volume d’affari rispetto anno precedente; –5,6% a livello regionale).Nonostante il miglioramento fra la fine del 2013 e i primi trimestri del 2014, gli indicatori mantengono un segno negativo.

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Produzione Fatturato

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La crisi in provincia di Parma /3 le esportazioni

Nel 2014 l’export provinciale è aumentato del 2,1%, mentre quello regionale è cresciuto del 4,3%. Il valore delle esportazioni 2014 è superiore a quelli di tutti gli anni precedenti, compresi quelli del periodo pre-crisi (+32% fra 2007 e 2014, secondo miglior risultato in regione).

Ruolo di primo piano di alcuni settori di punta: agro-alimentare (+37% fra 2008 e 2013, anche se in rallentamento nell’ultimo biennio). Crescono in modo assai più contenuto le esportazioni della meccanica. Il chimico-farmaceutico, pur in flessione nell’ultimo biennio, incrementa le esportazioni nel medio periodo.Fra 2002 e 2013 fatturato realizzato sul mercato estero è cresciuto del 13% circa, quello realizzato sul mercato interno è diminuito del 27%.

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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30,0

Parma 4,3 5,6 7,4 1,9 12,4 11,4 3,0 -12,0 23,7 8,8 3,4 2,6 2,1

Regione 1,5 -0,5 8,6 8,3 10,8 12,0 2,6 -23,3 16,2 13,2 3,2 2,7 4,3

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

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La crisi in provincia di Parma /4 il commercio

Vendite del commercio in segno negativo dal II trimestre 2011. Dopo il picco negativo di fine 2012, leggeri miglioramenti e andamenti altalenanti fino a terzo trimestre 2013; si arriva poi col primo trimestre 2014 alla situazione meno critica (comunque negativa), cui tuttavia segue un nuovo peggioramento. Ciò a causa di un contesto – non soltanto provinciale – caratterizzato da un calo della disponibilità economica delle famiglie, da mancata crescita reale della spesa delle famiglie e da sfiducia e insicurezza dei consumatori.

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Vendite

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Crisi e mercato del lavoro

Dopo un leggero rallentamento fra 2010 e 2011, numero di persone in cerca di occupazione torna a crescere fino a oltre 16.800 unità del 2013. Il dato Istat 2014 segna una leggera flessione (comunque secondo dato peggiore della serie storica). Fra 2007 e 2014: Pr +229%; Emilia-Romagna +207%, Italia +119%.

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

N. disoccupati provinca Pr

5.380

4.648 4.755

8.2517.800

13.670

16.481

15.276

7.766

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2.000

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6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

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Crisi e mercato del lavoro /2Tasso di attività per genere. Pr e ER

Tasso attività di Pr dal 2012 risulta superiore a quello regionale (nel 2013 74,5% contro 72,6%) e decisamente superiore anche a quello nazionale (63,4%).Fino a 2011 tasso provinciale era invece inferiore a quello regionale. Ciò che si modifica è il tasso femminile: fra 2011 e 2013 tasso provinciale femminile è cresciuto di 5 punti percentuali, quello regionale di 1,2 punti.Dati 2014 indicano però per Parma un nuovo peggioramento (e un ulteriore miglioramento del tasso maschile)

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Pr Maschi Pr femmine

ER Maschi ER Femmine

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Crisi e mercato del lavoro /3

Tasso di occupazione a Pr migliorato fra 2011 (68,1%) e 2013 (68,8%) e sostanzialmente stabile nel 2014 (68,5%), mentre in ER peggiora fra 2011 e 2013 (66,3%) e rimane stabile nel 2014. Fra 2011 e 2013 migliora nettamente tasso femminile provinciale (in contro-tendenza rispetto a ER), che poi nuovamente diminuisce nel 2014.

Tasso di occupazione per genere. Pr e ER

1. Il progetto Osservatorio

2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Pr Maschi Pr femmine

ER Maschi ER Femmine

Nonostante ripresa ultimi anni, il tasso provinciale rimane al di sotto dei livelli del periodo pre-crisi (il tasso femminile è quasi in linea con i dati del 2007-2008, mentre quello maschile è ben al di sotto).

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Crisi e mercato del lavoro /4

Se si “corregge” però il tasso di disoccupazione aggiungendo anche i c.d. scoraggiati e i lavoratori equivalenti in cassa integrazione “a zero ore”, si arriva per Parma a un tasso di sotto-utilizzo del 9,7%, comunque inferiore al 12,0% dell’Emilia-Romagna.

Il tasso di disoccupazione provinciale cresce progressivamente dal 2007 (2,7%) al 2013 (7,5%, dato peggiore dal 2004 in avanti). I dati 2014 indicano un leggero miglioramento (7,1%). Il tasso provinciale rimane inferiore a quello regionale (8,5% nel 2013, 8,3% nel 2014) e a quello nazionale (11,5% nel 2013, 12,7% nel 2014).

A Pr è peggiorato anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), che passa dal 19,2% del 2012 al 22,8% del 2013 e al 23,6% del 2014 (nel periodo 2006-2009 non aveva mai superato il 13%). Il dato provinciale risulta migliore di quello regionale (26,4% nel 2012, 33,3% nel 2013 e 34,9% del 2014) (in Italia nel 2014 42,7%).

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3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Crisi e mercato del lavoro /5In questi anni a Parma è aumentata la Forza Lavoro, probabilmente anche per effetto di meccanismi di incoraggiamento dell’offerta di lavoro (con conseguenti incrementi del tasso di attività e di occupazione), in particolare per le donne. Fra il 2011 e il 2013 la forza lavoro è aumentata di circa 9mila unità (+5,2%, mentre a livello regionale incremento inferiore al 2%), in buona parte per effetto di uno spostamento verso la forza lavoro di persone che fino a quel momento rimanevano fuori dal mercato del lavoro. Difatti parallelamente la non forza lavoro cala del 3,7% (+0,4% a livello regionale).

Ciò si traduce soltanto in minima parte in nuova occupazione: la quota maggioritaria della forza lavoro aggiuntiva va ad ampliare il numero di disoccupati.

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2. Quadro congiunturale e andamento della crisi

3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

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Crisi e mercato del lavoro /6Quale lavoro?

I dati del Siler evidenziano un’ulteriore flessione del numero di avviamenti (rapporti del lavoro) nel 2013, –1,3% che si cumula al –5,9% registrato fra 2011 e 2012 e a quella del biennio precedente e che riporta l’ammontare degli avviamenti al di sotto dei livelli del 2010-2012.

Contrazione delle assunzioni a tempo indeterminato: fra 2008 e 2013, mentre gli avviamenti complessivi sono diminuiti del 10% circa, quelli con contratto a tempo indeterminato sono diminuiti di oltre il 47% (da circa 17.600 a circa 9.200).

In parallelo, i contratti a tempo determinato, dopo essere diminuiti fra il 2011 e il 2012 («riforma Fornero»), crescono nel 2013 (+15,4% rispetto al 2012) («decreto Giovannini»).

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4. Popolazione e demografia

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Crisi e mercato del lavoro /7La cassa integrazione

Le ore di Cig nel 2014 sono state 5,5 milioni circa, in calo rispetto al 2013 (–19,4%), ma superiori al dato del periodo 2009-2012 (+85% fra 2009 e 2014, a fronte del +28,0% registrato a livello regionale).

Fra il 2009 e il 2014 diminuisce la Cig ordinaria (–55% circa), mentre netto incremento della Cig straordinaria (+684%) e della Cig in deroga (+172%).

Il ricorso agli ammortizzatori sociali ha stemperato l’impatto della crisi sui “bilanci familiari”. Alla riduzione dell’occupazione e all’aumento dell’instabilità lavorativa e dei tempi di lavoro, si deve aggiungere anche un’elevata differenziazione delle retribuzioni e una marcata crescita in questi anni dell’indice dei prezzi al consumo (soprattutto per voci di spesa più rilevanti, come abitazione e trasporti).

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Popolazione e demografia

444.285 persone residenti al 1° gennaio 2014.

Dopo decenni di crescita, per la prima volta si registra una diminuzione del numero di residenti (–3mila residenti circa; –0,66%), pressoché in linea con quanto si registra a livello regionale.

Sul medio periodo (2001-2014), incremento della popolazione di oltre il 10%, circa come a livello regionale.

Tale crescita non è uniforme sul territorio: è più marcata in collina (+14,7%), più contenuta in pianura (+10,8%), mentre la montagna mostra una significativa diminuzione (–8,1%).

La crescita della popolazione residente nel medio periodo, così come la flessione dell’ultimo biennio, è da attribuire principalmente non ai saldi naturali, ma ai saldi migratori, in particolare quelli dall’estero.

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Popolazione e demografia /2 i cittadini stranieri

Al 1.1.2014 i cittadini non italiani residenti nella provincia di Parma sono oltre 58mila, pari al 13,2% della popolazione residente totale (12,0% in Emilia-Romagna e 8% circa in Italia). Il dato provinciale e regionale sono in calo rispetto all’anno precedente.

Numero residenti stranieri e incidenza % su totale popolazione in provincia di Parma

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3. Il lavoro e le sue criticità

4. Popolazione e demografia

13,213,5

13,1

3,64,2

5,4

6,7

7,48,1

9,2

10,6

11,5

12,5

0

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N. s

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N. residenti stranieri Incidenza % su tot.residenti

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Andamenti demografici, crisi e fabbisogno occupazionale

Come visto, la popolazione residente nella provincia di Parma è diminuita nell’ultimo biennio, ma sul medio periodo l’espansione è stata considerevole (quasi 19mila residenti in più fra il 2007 e il 2013).La parallela contrazione delle attività produttive e dei posti di lavoro determina un aumento del fabbisogno occupazionale, ossia dei posti di lavoro necessari per tornare all’equilibrio del periodo pre-crisi.Si stima che per tornare all’equilibrio pre-crisi (2007), sarebbe necessario ripristinare circa 8mila posti di lavoro aggiuntivi.

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