Preparazione alla prima prova scritta degli Esami di Stato A.S. 2009/2010 Anno scolastico 2009/2010.

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  • Preparazione alla prima prova scritta degli Esami di Stato A.S. 2009/2010 Anno scolastico 2009/2010
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  • CHE COS UN SAGGIO BREVE 1. La teoria
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  • Definizione di saggio Studio critico, normalmente breve, su un argomento specifico (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Definizione di saggio Studio critico, normalmente breve, su un argomento specifico (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Che significa critico Che analizza e valuta razionalmente, con la capacit di cogliere gli aspetti contraddittori e meno evidenti di qualcosa (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Che significa critico Che analizza e valuta razionalmente, con la capacit di cogliere gli aspetti contraddittori e meno evidenti di qualcosa (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Che significa critico Che analizza e valuta razionalmente, con la capacit di cogliere gli aspetti contraddittori e meno evidenti di qualcosa (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Che significa critico Che analizza e valuta razionalmente, con la capacit di cogliere gli aspetti contraddittori e meno evidenti di qualcosa (Dizionario italiano Sabatini-Coletti)
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  • Il saggio implica un punto di vista Da queste definizioni appare chiaro che, in un saggio, dovremo esprimere un punto di vista. Il saggio breve un testo argomentativo. Lespressione testo argomentativo viene dal verbo argomentare. Quando parliamo di testo argomentativo, usiamo il sostantivo argomento, e i vocaboli che ne derivano, in una accezione specifica, che non va confusa con il significato che comunemente si d a questa parola.
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  • Il saggio implica un punto di vista Nel linguaggio comune, si parla di argomento per indicare semplicemente il tema o la materia di un discorso. Nella sua accezione specifica, invece, argomento indica ci che si adduce a sostegno di un principio, di unopinione, ragionamento, dimostrazione. Nel saggio breve necessario argomentare, ossia dimostrare una tesi.
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  • Il saggio implica un punto di vista I passaggi logici dellargomentazione sono: Enunciazione della tesi Esposizione degli argomenti a favore della tesi Enunciazione dellantitesi Esposizione degli argomenti a favore dellantitesi Confutazione degli argomenti a favore dellantitesi Conclusione
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  • Il saggio implica un punto di vista Non necessario che il saggio sia costruito schematicamente secondo questordine. tuttavia importante che tutti questi elementi siano presenti nella struttura logica del saggio.
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  • Il saggio implica un punto di vista La tesi pu consistere nellopinione che noi esprimiamo su un qualsiasi tema, e che dimostriamo logicamente, confrontandola con lopinione opposta. Pu consistere anche in un giudizio critico su tematiche letterarie o artistiche. Anche questo giudizio va supportato con prove logiche.
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  • I quattro ambiti del saggio breve Artistico-letterario Socio-economico Storico-politico Tecnico-scientifico
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  • Cosa dobbiamo fare per scrivere un saggio breve La prima parte della traccia del saggio contiene le consegne, ossia le istruzioni per la sua redazione. Leggiamo ora le consegne dei saggi proposti per gli esami negli anni passati. Facciamo attenzione alle parole: il termine argomento e il verbo argomentare verranno infatti usati sia nella loro accezione generica sia nella loro accezione specifica.
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo.
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • molto importante leggere attentamente le consegne Non dimenticate, in sede di esame, di dedicare qualche minuto alle consegne che, come si visto, possono variare da un anno allaltro. Se avete dubbi sulla loro interpretazione, chiedete alla commissione di chiarirveli.
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  • Non dimenticate i dettagli importanti Le consegne richiedono di aggiungere al saggio un titolo e, in alcuni casi, alcune indicazioni sul giornale o rivista su cui pubblichereste il vostro lavoro. Non trascurate questi elementi, che fanno parte integrante della traccia. Il titolo non va assolutamente confuso con largomento che trovate allinizio della traccia. In un saggio ben costruito, il titolo la sintesi della vostra tesi.
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  • Dai documenti al saggio: le fasi del lavoro Lettura attenta dei documenti per evidenziarne i punti nodali e pi interessanti. Confronto dei documenti sulla base di analogie, diversit, contrasti. Raccolta delle informazioni e delle idee. Individuazione del problema e assunzione del punto di vista. Preparazione della scaletta per il testo. Stesura del testo. Rilettura e successiva copiatura del testo. Rilettura finale.
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  • Dai documenti al saggio: come iniziare Ci viene fornita una serie di brani attinenti al tema (argomento) proposto dalla traccia. Effettueremo su ciascuno di essi un lavoro di analisi e sintesi. In ogni brano, sottolineeremo le parole chiave. A ogni brano (o, se necessario, ai capoversi significativi) aggiungeremo un titoletto.
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  • Dai documenti al saggio: come iniziare In seguito, metteremo a confronto i documenti per individuare gli elementi di convergenza e gli elementi di divergenza tra le posizioni dei diversi autori. Avremo cos portato a termine una delle richieste della consegna: linterpretazione e il confronto dei documenti sui quali si baser la nostra argomentazione.
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'articolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • Dai documenti al saggio: come iniziare Ricordiamo che largomentazione un ragionamento critico e logico che implica una tesi. Comprendere e confrontare le posizioni espresse dai diversi autori non equivale a possedere e argomentare una tesi. Tuttavia questa operazione costituisce una premessa indispensabile allindividuazione della tesi.
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  • Consegne (fino al 2008) Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del saggio breve, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, individua nei documenti e nei dati forniti uno o pi elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo pezzo. Da allarticolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare largomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di met di foglio protocollo. Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'articolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo. Consegne (2009)
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  • UN ESEMPIO CONCRETO 2. La pratica
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  • Esami di stato 2003 Ambito socio-economico Argomento: ancora possibile la poesia nella societ delle comunicazioni di massa? Il titolo proposto consiste in una domanda alla quale si pu dare una risposta affermativa o una negativa. Occorrer dunque argomentare la propria tesi e discutere, confutandoli, gli argomenti a favore dellantitesi. Nella nostra esercitazione seguiremo dunque la classica impostazione del testo argomentativo.
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  • Il saggio implica un punto di vista I passaggi logici dellargomentazione sono: Enunciazione della tesi Esposizione degli argomenti a favore della tesi Enunciazione dellantitesi Esposizione degli argomenti a favore dellantitesi Confutazione degli argomenti a favore dellantitesi Conclusione
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  • Esami di stato 2003 Non sempre, per, la traccia si presta al classico svolgimento argomentativo. In base alla natura della traccia, dellargomento trattato e dei documenti a supporto, lo studente dovr scegliere se compiere una trattazione in cui largomentazione comporti anche la discussione e confutazione di unantitesi, o una trattazione in cui largomentazione si sostanzi in una tesi interpretativa che non implica il confronto con unantitesi.
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  • Esami di stato 2003 Ambito socio-economico Argomento: ancora possibile la poesia nella societ delle comunicazioni di massa?
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  • 1 - Lettura analitica dei documenti Come si gi detto, il primo passo consiste nel leggere attentamente i documenti. Subito dopo dovremo confrontarli, per evidenziare analogie e differenze. Partiamo da una lettura attenta della traccia e dei documenti che essa contiene.
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  • 1 - Lettura analitica dei documenti
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  • Dopo aver letto una prima volta i documenti, cominciamo a individuare le parole chiave di ciascuno di essi. Al termine di questoperazione, metteremo dei titoletti ai documenti, o a paragrafi significativi di essi.
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  • Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa pi veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro tempo che lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? (E. Montale, ancora possibile la poesia? Discorso tenuto all'Accademia di Svezia, 1975)
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  • Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa pi veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro tempo che lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? (E. Montale, ancora possibile la poesia? Discorso tenuto all'Accademia di Svezia, 1975)
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  • Societ di massa e annientamento della riflessione: tempo veloce e ricerca spasmodica dellimmediato Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa pi veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro tempo che lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? (E. Montale, ancora possibile la poesia? Discorso tenuto all'Accademia di Svezia, 1975)
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  • Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la pi antica e ignorata delle medicine contro langoscia. Ed un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente pi matura, che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. (M. Gramellini, I versi della nonna, La Stampa, 20/11/2002)
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  • Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la pi antica e ignorata delle medicine contro langoscia. Ed un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente pi matura, che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. (M. Gramellini, I versi della nonna, La Stampa, 20/11/2002)
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  • la poesia il rimedio contro langoscia: lesempio degli anziani Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la pi antica e ignorata delle medicine contro langoscia. Ed un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente pi matura, che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. (M. Gramellini, I versi della nonna, La Stampa, 20/11/2002)
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  • La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Impopolarit della poesia: non ci sono poeti per i tragici eventi dellumanit Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Impopolarit della poesia: non ci sono poeti per i tragici eventi dellumanit Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Impopolarit della poesia: non ci sono poeti per i tragici eventi dellumanit Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. La poesia appare morta Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • La poesia irreversibilmente morta oppure viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del genere, la mia reazione istintiva , lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso. Come si fa a rispondere? La poesia una possibilit infinitamente sospesa, una possibilit che si avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarit", il "ruolo sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e pu esserci o non esserci, in un determinato periodo storico, per motivi che non dipendono n dai poeti n dalla poesia. (G. Raboni, La poesia? Si vende ma non si dice, Il Corriere della Sera, 18/01/2003)
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  • La poesia irreversibilmente morta oppure viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del genere, la mia reazione istintiva , lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso. Come si fa a rispondere? La poesia una possibilit infinitamente sospesa, una possibilit che si avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarit", il "ruolo sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e pu esserci o non esserci, in un determinato periodo storico, per motivi che non dipendono n dai poeti n dalla poesia. (G. Raboni, La poesia? Si vende ma non si dice, Il Corriere della Sera, 18/01/2003)
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  • Impossibilit di definire la popolarit della poesia che dipende da ragioni esterne La poesia irreversibilmente morta oppure viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del genere, la mia reazione istintiva , lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso. Come si fa a rispondere? La poesia una possibilit infinitamente sospesa, una possibilit che si avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarit", il "ruolo sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e pu esserci o non esserci, in un determinato periodo storico, per motivi che non dipendono n dai poeti n dalla poesia. (G. Raboni, La poesia? Si vende ma non si dice, Il Corriere della Sera, 18/01/2003)
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  • la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Gli eventuali assassini: intellettuali materialisti, borghesi corrotti, cultori del trash e del denaro Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Gli eventuali assassini: intellettuali materialisti, borghesi corrotti, cultori del trash e del denaro Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Gli eventuali assassini: intellettuali materialisti, borghesi corrotti, cultori del trash e del denaro Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Nel mondo dellapparenza e dello spettacolo meglio che la poesia sia impopolare, cos resta universale ed eterna Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • Tentativo della societ dello spettacolo di sostituire la poesia con le canzoni La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • Tentativo della societ dello spettacolo di sostituire la poesia con le canzoni La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • Tentativo della societ dello spettacolo di sostituire la poesia con le canzoni La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... Sono i giovani il futuro della poesia, la garanzia della sua sopravvivenza C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • La poesia innamoramento Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • La poesia innamoramento Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • La poesia innamoramento Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Ognuno deve conservare la poesia dentro di s Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • 2 - Confronto dei documenti Ultimata la lettura analitica dei documenti passiamo a confrontarli, per individuare: gli elementi di convergenza; gli elementi di divergenza.
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia
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  • Societ di massa e annientamento della riflessione: tempo veloce e ricerca spasmodica dellimmediato Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa pi veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro tempo che lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? (E. Montale, ancora possibile la poesia? Discorso tenuto all'Accademia di Svezia, 1975)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione
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  • la poesia il rimedio contro langoscia: lesempio degli anziani Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la pi antica e ignorata delle medicine contro langoscia. Ed un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente pi matura, che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. (M. Gramellini, I versi della nonna, La Stampa, 20/11/2002)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi.
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Impopolarit della poesia: non ci sono poeti per i tragici eventi dellumanit Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. La poesia appare morta Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. Vassalli: La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori
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  • Impossibilit di definire la popolarit della poesia che dipende da ragioni esterne La poesia irreversibilmente morta oppure viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del genere, la mia reazione istintiva , lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso. Come si fa a rispondere? La poesia una possibilit infinitamente sospesa, una possibilit che si avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarit", il "ruolo sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e pu esserci o non esserci, in un determinato periodo storico, per motivi che non dipendono n dai poeti n dalla poesia. (G. Raboni, La poesia? Si vende ma non si dice, Il Corriere della Sera, 18/01/2003)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. Vassalli: La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Raboni:
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Gli eventuali assassini: intellettuali materialisti, borghesi corrotti, cultori del trash e del denaro Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Nel mondo dellapparenza e dello spettacolo meglio che la poesia sia impopolare, cos resta universale ed eterna Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. Vassalli: La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Raboni: Conte: Bisogna indicarli gli assassini della poesia: Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato
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  • Tentativo della societ dello spettacolo di sostituire la poesia con le canzoni La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... Sono i giovani il futuro della poesia, la garanzia della sua sopravvivenza C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. Vassalli: La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Raboni: Conte: Bisogna indicarli gli assassini della poesia: Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato Cucchi: La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia
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  • La poesia innamoramento Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Ognuno deve conservare la poesia dentro di s Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... " (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • ELEMENTI DI CONVERGENZA La societ contemporanea tende a uccidere la diffusione della poesia Montale: Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione Gramellini: E la rabbia di saperli (gli anziani) quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. Vassalli: La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Raboni: Conte: Bisogna indicarli gli assassini della poesia: Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato Cucchi: La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia Fruttero:
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea
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  • Societ di massa e annientamento della riflessione: tempo veloce e ricerca spasmodica dellimmediato Sotto lo sfondo cos cupo dell'attuale civilt del benessere anche le arti tendono a confondersi, a smarrire la loro identit. Le comunicazioni di massa, la radio e soprattutto la televisione, hanno tentato non senza successo di annientare ogni possibilit di solitudine e di riflessione. Il tempo si fa pi veloce, opere di pochi anni fa sembrano "datate" e il bisogno che l'artista ha di farsi ascoltare prima o poi diventa bisogno spasmodico dell'attuale, dell'immediato. Di qui l'arte nuova del nostro tempo che lo spettacolo, un'esibizione non necessariamente teatrale a cui concorrono i rudimenti di ogni arte e che opera una sorta di massaggio psichico sullo spettatore o ascoltatore o lettore che sia In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? (E. Montale, ancora possibile la poesia? Discorso tenuto all'Accademia di Svezia, 1975)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia?
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  • la poesia il rimedio contro langoscia: lesempio degli anziani Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta che ha pubblicato i grandi del Novecento, da Dylan Thomas ed Ezra Pound, e che rischiava di chiudere un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la pi antica e ignorata delle medicine contro langoscia. Ed un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani. Lo hanno vinto una coetanea veneta della miliardaria americana e la signora Luigia Tonelli, leggermente pi matura, che ha voluto ringraziare la giuria con queste parole: "I miei 104 anni sono tanti, ma non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre". Una frase che, a leggerla prima e dopo i pasti, uno si dimentica persino di prendere il Prozac. Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. E la rabbia di saperli quasi costretti a scrivere, dal momento che il mondo non li ascolta pi. (M. Gramellini, I versi della nonna, La Stampa, 20/11/2002)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? Gramellini: S Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini.
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  • Poesia: genere letterario sempre pi specialistico La poesia , ormai, un "genere" letterario sempre pi specialistico, che non interessa nessuno, o quasi, al di fuori delle universit e di una cerchia ristretta di cultori Impopolarit della poesia: non ci sono poeti per i tragici eventi dellumanit Ma la poesia da sempre, aspira a essere popolare; e questo fatto genera qualche equivoco L'impopolarit della poesia sembra irreversibile. In passato, la poesia diventava popolare sulla spinta delle grandi idee, delle grandi emozioni, delle grandi cause (giuste o sbagliate). Oggi, il pacifismo non ha un vate, la causa palestinese e le sofferenze del popolo israeliano non hanno un vate; Bin Laden balbetta versi non suoi, Karadzic meglio dimenticarlo. La poesia appare morta Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. (S. Vassalli, Il declino del vate, Il Corriere della Sera, 12/01/2003)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? Gramellini: S Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. Vassalli: NO Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre.
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  • La poesia non muore, altrimenti morirebbero il pensiero e la storia umana la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. Gli eventuali assassini: intellettuali materialisti, borghesi corrotti, cultori del trash e del denaro Bisogna indicarli gli assassini della poesia: non sono certo il popolo, i ragazzi e le ragazze, i lavoratori, gli anziani, le persone comuni, ma sono tra i poeti e gli intellettuali stessi, almeno tra quelli che vivono di rendita su vecchie posizioni nichiliste, materialistiche ed eurocentriche, sono tra quei borghesi corrotti, cinici, conformisti, pigri, incolti che rappresentano il ventre molle della classe dirigente italiana, sono tra i cultori del trash, sono tra coloro che attaccano e avvelenano la Madre Terra, sono tra i sostenitori di una inedita gerarchia in cui Denaro e Tecnica occupano il primo posto nella scala dei valori. Nel mondo dellapparenza e dello spettacolo meglio che la poesia sia impopolare, cos resta universale ed eterna Se popolare tutto ci che riguarda i consigli per gli acquisti, il luccicante ma miserabile mondo della moda, degli spot, del calciomercato allora meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. (G. Conte, Ma la poesia non sempre deve essere popolare, Il Corriere della Sera, 15/01/2003)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? Gramellini: S Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. Vassalli: NO Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. Conte: S la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. [] meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno.
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  • Tentativo della societ dello spettacolo di sostituire la poesia con le canzoni La societ-spettacolo non vuole cancellare la nobile funzione della poesia, perch sa che ne avrebbe un ritorno d'immagine negativo. E allora, semplicemente, e per arrivare ai grandi numeri, fa della canzone il surrogato di massa della poesia... Sono i giovani il futuro della poesia, la garanzia della sua sopravvivenza C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. Qualche anno fa pensavo: com' possibile che un diciottenne, oggi, affidi il meglio di s alla poesia, in un mondo che tende a nasconderla? Ebbene, i giovani che scrivono versi, ma non per raccontare le sole sciocchezze in cuore e amore, sono tanti e pienamente persuasi. Investono il meglio di s nell'energia insostituibile e nella verit profonda della parola poetica, e non gliene importa nulla dei vip televisivi e della cultura di massa. Li seguo da tempo, sono nati negli anni Settanta e ormai anche oltre Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. (M. Cucchi, Il destino della poesia nella societ moderna, La Stampa, 21/1/2003)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? Gramellini: S Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. Vassalli: NO Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. Conte: S la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. [] meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. Cucchi: S C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. [] Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati.
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  • La poesia innamoramento Sei una parola in un indice". Lessi questo verso tanti anni fa, non so pi su quale rivista letteraria... Ma per me quel "sei una parola in un indice", quel "ma di te sappiamo solo oscuro amico/che udisti l'usignolo una sera", vanno a toccare pi di ogni altra composizione le misteriose corde d'ordine sentimentale (chiamiamole pure cos), latenti in ciascuno di noi dai tempi della scuola. Sono veri e propri innamoramenti, cui si perviene casualmente, per vie proprie, o perch un insegnante pi appassionato degli altri e con una voce pi duttile, ce li ha messi in evidenza. Lo studio a memoria della poesia ancora obbligatorio, mi dicono, e ancora mal sopportato dai ragazzini. Sar, ma "Dolce e chiara la notte e senza vento" o "quel giorno pi non vi leggemmo avante", devono pur risuonare in un'aula scolastica. Ognuno deve conservare la poesia dentro di s Sono spiragli aperti per un attimo su un mondo parallelo che esclude merendine e play- station. Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato Sono lingotti in un caveau svizzero, magari parziali e approssimativi nella memoria, ma emotivamente indistruttibili. Ognuno se li deve mantenere da s, con la sua segreta chiave, perch l'alternativa (il cenacolo con dama protettrice, il convegnino promosso dal Comune, l'evento mediatico una volta l'anno) non funziona, inquina senza scampo quelle privatissime risonanze... " (C. Fruttero, Lindice di Borges, Tuttolibri, 11/1/2003)
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  • ELEMENTI DI DIVERGENZA Possibilit di vita della poesia nella societ contemporanea Montale: NO In tale paesaggio di esibizionismo isterico quale pu essere il posto della pi discreta delle arti, la poesia? Gramellini: S Rimane la gioia di vedere tanti vecchi rifugiarsi nella poesia, il linguaggio dei bambini. Vassalli: NO Forse, un capitolo della storia umana si chiuso per sempre. Conte: S la poesia non muore mai del tutto. Se morisse la poesia, allora si atrofizzerebbero e si impoverirebbero mortalmente anche il linguaggio e il pensiero, e non sarebbe un capitolo della storia umana a chiudersi, ma sarebbe l'umanit stessa a cambiare. [] meglio che la poesia non sia popolare. Lei di pi, universale. E quelli che la vogliono uccidere non ce la faranno. Cucchi: S C' per un fatto decisivo a conferma della presenza vitale, anche se occultata dai media pi forti, della poesia, e cio la fiducia tranquilla dei giovanissimi in questo genere espressivo. [] Sono loro il futuro della poesia, che non ceder certo il campo ai surrogati. Fruttero: S Un mondo di suggestioni enigmatiche e dolcissime, che per molti scomparir forse per sempre ma per altri rester per sempre l a portata di mano, evocabile in ufficio, guidando sull'autostrada, spingendo il carrello per un supermercato.
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  • Impossibilit di definire la popolarit della poesia che dipende da ragioni esterne La poesia irreversibilmente morta oppure viva e lotta con noi...? Di fronte a un'alternativa del genere, la mia reazione istintiva , lo confesso, quella di stringermi nelle spalle e cambiare discorso. Come si fa a rispondere? La poesia una possibilit infinitamente sospesa, una possibilit che si avvera soltanto nella mente di ogni singolo destinatario; tutto il resto, la "popolarit", il "ruolo sociale" ecc. - appartiene alla sfera delle conseguenze e pu esserci o non esser