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IPAP | ISTITUTO DI PSICOLOGIA ANALITICA E PSICODRAMMA S CUOLA DI S PECIALIZZAZIONE IN P SICOTERAPIA , S CUOLA DI F ORMAZIONE P ERMANENTE E C ENTRO C LINICO -P SICOLOGICO DI CURE PRIMARIE Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, Ufficio 7 Via Monte Navale, 1 – I-10015 Ivrea (TO) Tel. +39 347 15 45 988 | +39 348 27 19 909 Tel. +39 0125 62 76 73 (Officina H Olivetti) Fax +39 0125 42 17 28 (Officina H Olivetti) Email [email protected] | PEC [email protected] www.ipap-jung.eu O O PEN PEN D D AY AY | S | S CUOLA DI CUOLA DI S S PECIALIZZAZIONE IN PECIALIZZAZIONE IN P P SICOTERAPIA SICOTERAPIA P RATICHE IMMAGINALI NELLA FORMAZIONE ALLA RELAZIONE DI AIUTO A cura di Marina Barioglio Sabato 6 ottobre 2018, ore 9:00-18:00 Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, Ivrea (TO) L’esperienza della ferita – delle emozioni, delle reazioni, dei comportamenti che essa scatena e dell’immaginario profondo che costella – rappresentano una condizione centrale e ineludibile per chi lavora nei contesti di cura a livello medico, socio-sanitario, assistenziale, psicologico o psicoterapeutico. Dolore, sofferenza, perdita, lutto e mancanza sembrano essere dimensioni persistenti, forse addirittura “fondative” delle relazioni di aiuto ed è perciò necessario che trovino tempi, luoghi e condizioni per una riflessione approfondita. Il seminario di “Pratiche immaginali nella formazione alla relazione d’aiuto” si affianca alle attività didattiche più strettamente psicoterapeutiche previste nell’ordinamento curricolare della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, con l’intento di ampliare ulteriormente i modelli di comprensione attraverso cui leggere tali complesse esperienze anche al di fuori della dimensione “clinica” in senso stretto, rivolgendosi invece alle elaborazioni artistiche che l’immenso giacimento mitico-simbolico della nostra tradizione culturale e spirituale ci offre. Il corso solleciterà i partecipanti a riconoscere e a meditare l’esperienza della ferita attraverso alcune delle sue espressioni nell’arte figurativa, nella letteratura, nella musica e nel cinema, arricchendo e vitalizzando immaginativamente uno scenario entro cui riconoscerla, rinominarla, risimbolizzarla: passi necessari al fine di intervenire e trattarla all’interno di una relazione d’aiuto. Il corso, in particolare, si propone i seguenti obiettivi: mettere a fuoco i princìpi teorici, i saperi di riferimento, le pratiche proposte dalla Pedagogia immaginale e identificarne le potenzialità all’interno del proprio percorso di formazione alla relazione d’aiuto; intensificare la propria “sensibilità simbolica” e affinare la capacità di leggere fenomeni, soggetti, oggetti e situazioni dell’esperienza concreta attraverso orizzonti mitico-immaginativi scaturiti dall’operatività artistica (arte figurativa, letteratura, musica, cinema); arricchire, ampliare e problematizzare il proprio immaginario in relazione, in particolare, all’esperienza della ferita e ad altri elementi fondamentali della relazione d’aiuto; fare esperienza di una modalità di comprensione dei fenomeni fondata sull’ascolto, sulla meditazione, sulla riflessione protratta, affidata ad una ermeneutica simbolica rispettosa, radicata nella fedeltà all’immagine, nell’eterocentratura e nella sospensione del giudizio. Tra i contenuti proposti nell’insegnamento, approfonditi attraverso i principali autori di riferimento (C.G. Jung, H. Corbin, J. Hillman, G. Durand, G. Bachelard, in particolare), vi saranno i seguenti: lo sguardo poetico e il mondo immaginale; lo sfondo teorico, i fini, gli strumenti e i metodi della formazione immaginale; l’ermeneutica simbolica e la pratica immaginale per le professioni della cura; l’immaginazione all’opera: l’esperienza della ferita e della relazione d’aiuto attraverso l’arte figurativa, la letteratura, la musica, il cinema. Dal punto di vista metodologico, il lavoro seminariale si articolerà in situazioni di piccolo-medio gruppo e alternerà fasi di visione e revisione, approfondimento e meditazione di opere artistiche ad “alto contenuto simbolico” a fasi di riflessione e ricerca di significato individuale e di gruppo. La partecipazione all’Open Day, della durata di 8 ore, è gratuita. Per informazioni e adesioni, si prega di prendere contatto con l’Istituto.

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I P A P | I S T I T U T O D I P S I C O L O G I A A N A L I T I C A E P S I C O D R A M M A

S C U O L A D I S P E C I A L I Z Z A Z I O N E I N P S I C O T E R A P I A , S C U O L A D I F O R M A Z I O N E P E R M A N E N T E E C E N T R O C L I N I C O - P S I C O L O G I C O D I C U R E P R I M A R I E Polo Formativo Universitario “Officina H Olivetti”, Ufficio 7

Via Monte Navale, 1 – I-10015 Ivrea (TO) Tel. +39 347 15 45 988 | +39 348 27 19 909 Tel. +39 0125 62 76 73 (Officina H Olivetti) Fax +39 0125 42 17 28 (Officina H Olivetti)

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OO P E N P E N DD A Y A Y | S| S C U O L A D I C U O L A D I SS P E C I A L I Z Z A Z I O N E I N P E C I A L I Z Z A Z I O N E I N PP S I C O T E R A P I AS I C O T E R A P I A

P R A T I C H E I M M A G I N A L I N E L L A F O R M A Z I O N E A L L A R E L A Z I O N E D I A I U T O

A cura d i Marina Bar iogl io Sabato 6 o t tobre 2018, ore 9 :00-18:00

Polo Formativo Univers i tar io “Off ic ina H Olivet t i” , Ivrea (TO)

L’esperienza della ferita – delle emozioni, delle reazioni, dei comportamenti che essa scatena e dell’immaginario profondo che costella – rappresentano una condizione centrale e ineludibile per chi lavora nei contesti di cura a livello medico, socio-sanitario, assistenziale, psicologico o psicoterapeutico. Dolore, sofferenza, perdita, lutto e mancanza sembrano essere dimensioni persistenti, forse addirittura “fondative” delle relazioni di aiuto ed è perciò necessario che trovino tempi, luoghi e condizioni per una riflessione approfondita. Il seminario di “Pratiche immaginali nella formazione alla relazione d’aiuto” si affianca alle attività didattiche più strettamente psicoterapeutiche previste nell’ordinamento curricolare della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, con l’intento di ampliare ulteriormente i modelli di comprensione attraverso cui leggere tali complesse esperienze anche al di fuori della dimensione “clinica” in senso stretto, rivolgendosi invece alle elaborazioni artistiche che l’immenso giacimento mitico-simbolico della nostra tradizione culturale e spirituale ci offre.

Il corso solleciterà i partecipanti a riconoscere e a meditare l’esperienza della ferita attraverso alcune delle sue espressioni nell’arte figurativa, nella letteratura, nella musica e nel cinema, arricchendo e vitalizzando immaginativamente uno scenario entro cui riconoscerla, rinominarla, risimbolizzarla: passi necessari al fine di intervenire e trattarla all’interno di una relazione d’aiuto. Il corso, in particolare, si propone i seguenti obiettivi: mettere a fuoco i princìpi teorici, i saperi di riferimento, le pratiche proposte dalla Pedagogia immaginale e identificarne le potenzialità all’interno del proprio percorso di formazione alla relazione d’aiuto; intensificare la propria “sensibilità simbolica” e affinare la capacità di leggere fenomeni, soggetti, oggetti e situazioni dell’esperienza concreta attraverso orizzonti mitico-immaginativi scaturiti dall’operatività artistica (arte figurativa, letteratura, musica, cinema); arricchire, ampliare e problematizzare il proprio immaginario in relazione, in particolare, all’esperienza della ferita e ad altri elementi fondamentali della relazione d’aiuto; fare esperienza di una modalità di comprensione dei fenomeni fondata sull’ascolto, sulla meditazione, sulla riflessione protratta, affidata ad una ermeneutica simbolica rispettosa, radicata nella fedeltà all’immagine, nell’eterocentratura e nella sospensione del giudizio.

Tra i contenuti proposti nell’insegnamento, approfonditi attraverso i principali autori di riferimento (C.G. Jung, H. Corbin, J. Hillman, G. Durand, G. Bachelard, in particolare), vi saranno i seguenti: lo sguardo poetico e il mondo immaginale; lo sfondo teorico, i fini, gli strumenti e i metodi della formazione immaginale; l’ermeneutica simbolica e la pratica immaginale per le professioni della cura; l’immaginazione all’opera: l’esperienza della ferita e della relazione d’aiuto attraverso l’arte figurativa, la letteratura, la musica, il cinema. Dal punto di vista metodologico, il lavoro seminariale si articolerà in situazioni di piccolo-medio gruppo e alternerà fasi di visione e revisione, approfondimento e meditazione di opere artistiche ad “alto contenuto simbolico” a fasi di riflessione e ricerca di significato individuale e di gruppo.

La partecipazione all’Open Day, della durata di 8 ore, è gratuita. Per informazioni e adesioni, si prega di prendere contatto con l’Istituto.