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Marco Marco Chistolini Chistolini - - m. m. chistolini chistolini @alice. @alice. it it 1 1 DISAGIO DISAGIO E PROCESSI D E PROCESSI D AIUTO AIUTO Prevenzione e sostegno Prevenzione e sostegno nell nell adolescenza adolescenza Firenze, 14 gennaio 2010 Firenze, 14 gennaio 2010 Disagio familiare e ruolo dei servizi Disagio familiare e ruolo dei servizi nella presa in carico. Specificit nella presa in carico. Specificit à à del del lavoro con gli adolescenti lavoro con gli adolescenti Marco Marco Chistolini Chistolini

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MarcoMarco ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 11

DISAGIODISAGIOE PROCESSI DE PROCESSI D’’AIUTOAIUTO

Prevenzione e sostegnoPrevenzione e sostegnonellnell’’adolescenzaadolescenza

Firenze, 14 gennaio 2010Firenze, 14 gennaio 2010

Disagio familiare e ruolo dei servizi Disagio familiare e ruolo dei servizi nella presa in carico. Specificitnella presa in carico. Specificitàà del del

lavoro con gli adolescentilavoro con gli adolescenti

MarcoMarco ChistoliniChistolini

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OperatoriOperatori psicopsico--sociali e disagio familiare: sociali e disagio familiare: alcune questioni generalialcune questioni generali

Capire per intervenire: nelle situazioni di disagioCapire per intervenire: nelle situazioni di disagiopsicosocialepsicosociale, che si manifesti una esplicita richiesta di , che si manifesti una esplicita richiesta di aiuto o meno, aiuto o meno, èè necessario comprendere necessario comprendere approfonditamente la situazione prima di attivare degli approfonditamente la situazione prima di attivare degli interventi (o contestualmente alla loro attivazione). In interventi (o contestualmente alla loro attivazione). In quanto, spesso, la richiesta di aiuto non ha una finalitquanto, spesso, la richiesta di aiuto non ha una finalitààevolutiva quanto, piuttosto, quella di mantenere lo status evolutiva quanto, piuttosto, quella di mantenere lo status quo.quo.Quindi, intervenire sul problema esplicito o sulla Quindi, intervenire sul problema esplicito o sulla domanda delldomanda dell’’utente rischia di renderci inefficaci e collusi utente rischia di renderci inefficaci e collusi con la situazionecon la situazione disfunzionaledisfunzionale..Considerare il fattore tempo e non attendere che le Considerare il fattore tempo e non attendere che le situazioni esplodano.situazioni esplodano.La collaborazione La collaborazione èè un mezzo e non un fine.un mezzo e non un fine.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 33

LE DOMANDE DA PORSILE DOMANDE DA PORSIDobbiamo perciDobbiamo perciòò capire abbastanza rapidamente capire abbastanza rapidamente in quale situazione ci troviamo e agire di in quale situazione ci troviamo e agire di conseguenza.conseguenza.Le domande che dobbiamo farci sono: questa Le domande che dobbiamo farci sono: questa famiglia che ci chiede aiuto (o che ci famiglia che ci chiede aiuto (o che ci èè stata stata segnalata da terzi), che tipo di disagio (qualitsegnalata da terzi), che tipo di disagio (qualitààed intensited intensitàà) sta vivendo? Ha le competenze per ) sta vivendo? Ha le competenze per mantenere la mantenere la ““regiaregia”” della propria esistenza? della propria esistenza? Quali sono le ragioni delle loro difficoltQuali sono le ragioni delle loro difficoltàà? ? ÈÈgarantito il benessere psicofisico dei minori garantito il benessere psicofisico dei minori presenti?presenti?Questi interrogativi chiamano in gioco lQuesti interrogativi chiamano in gioco l’’identitidentitààdei servizi e il ruolo degli operatori.dei servizi e il ruolo degli operatori.

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Il contesto dellIl contesto dell’’interventointerventoI genitori hanno la capacitI genitori hanno la capacitàà di garantire il benessere di garantire il benessere dei minori (sono preoccupati, attendibili, dei minori (sono preoccupati, attendibili, collaboranti)collaboranti)–– Contesto spontaneoContesto spontaneo..

I genitori non hanno la capacitI genitori non hanno la capacitàà di garantire il di garantire il benessere dei minori (Non sono preoccupati, benessere dei minori (Non sono preoccupati, attendibili, collaboranti)attendibili, collaboranti)Il/i minore/i hanno sperimentano una condizione di Il/i minore/i hanno sperimentano una condizione di grave pregiudizio (adolescente senza controllo)?grave pregiudizio (adolescente senza controllo)?–– Contesto coatto.Contesto coatto.

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Decodificare la Decodificare la ««domandadomanda»»

Raccolta informazioni.Raccolta informazioni.Genesi e tipologia del Genesi e tipologia del problema.problema.Fattori di rischio e protettivi.Fattori di rischio e protettivi.

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Informazioni da raccogliere: Informazioni da raccogliere: primo livelloprimo livello

Tipologia del problema, sua genesi e suo andamento nel tempo, tipo di aiuto richiesto e relazione col problema presentato.Genogramma (date di nascita, titolo di studio, occupazione, residenza, stato civile, note)Ricostruzione dei rapporti tra il nucleo e i Servizi socio-sanitari, degli interventi fatti e dei risultati ottenuti.Atteggiamento nei confronti del servizio.Livello di consapevolezza dei genitori rispetto alle difficoltà che presentano ed al tipo di aiuto che necessitano. Loro disponibilità a collaborare.

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Invio e tipologia della richiestacontesto spontaneo/segnalazione di terzi.oggetto della richiesta;

economico abitativooccupazionalerelativi alla gestione dei figlifamiliaresanitario

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Fattori di rischio e di protezioneFattori di rischio e di protezione(P. Di(P. Di BlasioBlasio, 2005), 2005)

Fattori di Rischio Distali (FRD)Fattori Prossimali di Rischio e di Amplificazione e del Rischio (FPR&A R)– Fattori individuali– Familiari e sociali– Caratteristiche del bambino

Fattori Prossimali Protettivi di Riduzione del Rischio (FPP&RR)– Fattori individuali– Familiari e sociali– Caratteristiche del bambino

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In quale contesto intervenire?In quale contesto intervenire?Per valutare se attivare un contesto di tutela Per valutare se attivare un contesto di tutela (segnalazione al TM), terremo conto dei seguenti (segnalazione al TM), terremo conto dei seguenti fattori:fattori:

1.1. CondizioniCondizioni psicopsico--fisiche del/i minore/i, attuali e a fisiche del/i minore/i, attuali e a breve, medio e lungo termine.breve, medio e lungo termine.

2.2. Tipologia del problema.Tipologia del problema.3.3. Numero e tipologia dei fattori protettivi e di rischio.Numero e tipologia dei fattori protettivi e di rischio.4.4. Livello di collaborazione e consapevolezza Livello di collaborazione e consapevolezza

dimostrato dai genitori.dimostrato dai genitori.5.5. Storia degli interventi attivati nel passato.Storia degli interventi attivati nel passato.

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Le richieste all’autorità giudiziariaLe richieste che possono essere rivolte alla procura sono sostanzialmente tre:– un mandato di valutazione psico-sociale del disagio

familiare e delle capacità genitoriali, che coinvolga, se necessario, altri servizi specialistici.

– specifici interventi di tutela a favore del minore e di limitazione della potestà parentale (incluso l’allontanamento del minore).

– prescrizioni ai genitori e, talvolta, al minore stesso.Chiaramente queste tre categorie di richieste possono essere presenti nella medesima segnalazione.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1111

LE RAGIONI DELLLE RAGIONI DELL’’ALLONTANAMENTOALLONTANAMENTOLL’’allontanamento di un minore dal proprio nucleo familiare allontanamento di un minore dal proprio nucleo familiare èèun evento un evento ““forteforte”” che va ben ponderato ma non deve che va ben ponderato ma non deve essere considerato essere considerato ““ll’’ultima spiaggiaultima spiaggia””..Esso risponde a 3 obiettivi principali:Esso risponde a 3 obiettivi principali:

1.1. Proteggere il minore.Proteggere il minore.2.2. Dare un messaggio ai genitori rispetto alla inaccettabilitDare un messaggio ai genitori rispetto alla inaccettabilitàà

del loro comportamento e al danno che hanno procurato al del loro comportamento e al danno che hanno procurato al figlio.figlio.

3.3. Creare le condizioni per poter lavorare con la famiglia in Creare le condizioni per poter lavorare con la famiglia in assenza di una domanda di aiuto spontanea o in presenza assenza di una domanda di aiuto spontanea o in presenza di una richiesta di aiuto non diretta al cambiamento.di una richiesta di aiuto non diretta al cambiamento.

QUINDI LQUINDI L’’ALLONTANAMENTO HA UNA DOPPIA VALENZA:ALLONTANAMENTO HA UNA DOPPIA VALENZA:PROTETTIVA E PROGETTUALE.PROTETTIVA E PROGETTUALE.

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Non navigare a vistaNon navigare a vista……..Nel lavoro con le famiglie che presentano Nel lavoro con le famiglie che presentano situazioni di disagio serio situazioni di disagio serio èè fondamentale fondamentale avere una strategia di intervento chiara e avere una strategia di intervento chiara e rigorosa. Essa si fonda sui seguentirigorosa. Essa si fonda sui seguenti stepstep::–– Valutazione del disagio;Valutazione del disagio;–– Progetto definizione degli interventi (tutela, Progetto definizione degli interventi (tutela,

sociali, psicologici, educativi)sociali, psicologici, educativi)–– Definizione dei tempi di lavoroDefinizione dei tempi di lavoro–– Accompagnamento dei minoriAccompagnamento dei minori–– VerificaVerifica

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1313

OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONEOBIETTIVI DELLA VALUTAZIONEQuando valutiamo la famiglia in una situazione di Quando valutiamo la famiglia in una situazione di pregiudizio, ipotetico o conclamato, pregiudizio, ipotetico o conclamato, èè evidente che evidente che alcune o molte delle competenzealcune o molte delle competenze genitorialigenitoriali sono assenti sono assenti o carenti. Quindi i nostri obiettivi primari sono:o carenti. Quindi i nostri obiettivi primari sono:

Capire la qualitCapire la qualitàà e la profondite la profonditàà di queste carenze.di queste carenze.Capire perchCapire perchéé questi genitori hanno evidenziato questi genitori hanno evidenziato queste lacune.queste lacune.Capire quali possibilitCapire quali possibilitàà di cambiamento sono di cambiamento sono realisticamente possibili.realisticamente possibili.

Il disagio Il disagio èè sempresempre psicopsico--sociale, quindi deve esserlo sociale, quindi deve esserlo anche la valutazione.anche la valutazione.Distinguere la valutazione di personalitDistinguere la valutazione di personalitàà da quella sulle da quella sulle competenzecompetenze genitorialigenitoriali..

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1414

LA VALUTAZIONE SOCIALELA VALUTAZIONE SOCIALEComposizione e storia del nucleo; Composizione e storia del nucleo; Storie dei due genitori;Storie dei due genitori;Stato delle relazioni con le famiglie di origine;Stato delle relazioni con le famiglie di origine;AttivitAttivitàà lavorativa dei componenti (regolaritlavorativa dei componenti (regolaritàà, andamento, reddito, , andamento, reddito, ecc.)ecc.)Organizzazione della famiglia: chi fa cosa, orari, ruoli, gerarcOrganizzazione della famiglia: chi fa cosa, orari, ruoli, gerarchie, hie, relazioni, alleanze e conflitti tra i componenti, ecc.relazioni, alleanze e conflitti tra i componenti, ecc.QualitQualitàà della rete relazionale del nucleo.della rete relazionale del nucleo.Stato di benessere dei minori: adeguatezza delle cure fisiche e Stato di benessere dei minori: adeguatezza delle cure fisiche e psicologiche, frequenza e rendimento scolastico, socializzazionepsicologiche, frequenza e rendimento scolastico, socializzazione, , cure sanitarie, ecc.cure sanitarie, ecc.Ricostruzione dei rapporti tra il nucleo e i Servizi socioRicostruzione dei rapporti tra il nucleo e i Servizi socio--sanitari, degli sanitari, degli interventi fatti e dei risultati ottenuti.interventi fatti e dei risultati ottenuti.Raccolta di informazioni dalle figure professionali coinvolte: Raccolta di informazioni dalle figure professionali coinvolte: pediatra, scuola, parrocchia, ecc.pediatra, scuola, parrocchia, ecc.Mappa della rete dei Servizi, formali ed informali, coinvolti suMappa della rete dei Servizi, formali ed informali, coinvolti sul caso.l caso.Atteggiamento dei genitori rispetto alle difficoltAtteggiamento dei genitori rispetto alle difficoltàà che presentano.che presentano.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1515

LA VALUTAZIONE PSICOLOGICALA VALUTAZIONE PSICOLOGICA

Storia personale e relazioni di attaccamentoStoria personale e relazioni di attaccamentoRelazione di coppia.Relazione di coppia.Relazione attuale con le famiglie estese.Relazione attuale con le famiglie estese.CapacitCapacitàà di rileggere criticamente la propria di rileggere criticamente la propria storia e le esperienze relazionali vissute.storia e le esperienze relazionali vissute.Adattamento complessivo (livello Adattamento complessivo (livello socio/economico, abitazione, rete sociale, ecc.).socio/economico, abitazione, rete sociale, ecc.).RuoloRuolo genitorialegenitoriale/Relazione con il figlio/i./Relazione con il figlio/i.Posizione relativamente al problema che ha Posizione relativamente al problema che ha provocato lprovocato l’’attivazione del contesto coatto e attivazione del contesto coatto e della valutazione.della valutazione.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1616

LA VALUTAZIONE DEL MINORELA VALUTAZIONE DEL MINORERicostruzione del percorso di crescita del minore.Ricostruzione del percorso di crescita del minore.Relazioni con ciascuno dei due genitori e con Relazioni con ciascuno dei due genitori e con altre figure di riferimento.altre figure di riferimento.Relazioni con laRelazioni con la fratriafratria..Ruolo allRuolo all’’interno della famiglia.interno della famiglia.Stile di attaccamento.Stile di attaccamento.Livello cognitivo/Controllo delle emozioniLivello cognitivo/Controllo delle emozioniRelazioni con i pari e con gli altri adulti.Relazioni con i pari e con gli altri adulti.Presenza di sintomi postPresenza di sintomi post--traumatici.traumatici.

La restituzione al minore delle risultanze della La restituzione al minore delle risultanze della consultazione e il suo accompagnamento.consultazione e il suo accompagnamento.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1717

I FATTORI PROGNOSTICII FATTORI PROGNOSTICINELLA VALUTAZIONE DEI GENITORINELLA VALUTAZIONE DEI GENITORI

1.1. Caratteristiche della storia relazionale esperita e conseguente Caratteristiche della storia relazionale esperita e conseguente assetto psicologicoassetto psicologico

2.2. Presenza ed elaborazione di eventuali esperienze traumatiche Presenza ed elaborazione di eventuali esperienze traumatiche specifichespecifiche

3.3. Tipo di relazione stabilita con il figlio/iTipo di relazione stabilita con il figlio/i4.4. CapacitCapacitàà di rileggere criticamente la relazione con il figlio e di rileggere criticamente la relazione con il figlio e

riconoscimento dei propri limiti ed errori riconoscimento dei propri limiti ed errori 5.5. Assunzione atteggiamentoAssunzione atteggiamento riparativoriparativo6.6. DisponibilitDisponibilitàà a farsi aiutarea farsi aiutare7.7. DisponibilitDisponibilitàà a far aiutare il figlioa far aiutare il figlio8.8. Costituzione dellCostituzione dell’’alleanza terapeuticaalleanza terapeutica

Il concetto diIl concetto di genitorialitgenitorialitàà parzialeparziale

Non dimenticare che gli operatori fanno parte della diagnosi e dNon dimenticare che gli operatori fanno parte della diagnosi e della ella prognosi.prognosi.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1818

DOPO LA VALUTAZIONEDOPO LA VALUTAZIONEDopo la valutazione, si possono Dopo la valutazione, si possono configurare 3 diverse possibilitconfigurare 3 diverse possibilitàà::

A.A. Prognosi positiva.Prognosi positiva.

B.B. Prognosi positiva da verificare in itinerePrognosi positiva da verificare in itinere

C.C. Prognosi negativa.Prognosi negativa.

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M.M.ChistoliniChistolini -- m.m.chistolinichistolini@[email protected] 1919

La struttura del progetto dLa struttura del progetto d’’interventointerventoIL PROGETTO DEVE ESSERE COERENTE CON LA IL PROGETTO DEVE ESSERE COERENTE CON LA VALUTAZIONE (DIAGNOSI/PROGNOSI) EFFETTUATA VALUTAZIONE (DIAGNOSI/PROGNOSI) EFFETTUATA SULLA SITUAZIONE.SULLA SITUAZIONE.ESSO DEVE ARTICOLARSI IN:ESSO DEVE ARTICOLARSI IN:–– OBIETTIVI BEN SPECIFICATI E MISURABILIOBIETTIVI BEN SPECIFICATI E MISURABILI–– DEFINIZIONE DEI SINGOLI INTERVENTIDEFINIZIONE DEI SINGOLI INTERVENTI–– OPERATORI COINVOLTI (chi fa che cosa, chi OPERATORI COINVOLTI (chi fa che cosa, chi èè

responsabile delle varie parti del progetto, chi riferisce responsabile delle varie parti del progetto, chi riferisce a chi)a chi)

–– TEMPI DI ATTUAZIONETEMPI DI ATTUAZIONE–– VERIFICHE IN ITINERE (tra chi e con quale VERIFICHE IN ITINERE (tra chi e con quale

frequenza)frequenza)

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I contenuti del progetto dI contenuti del progetto d’’interventointervento

Lavoro sulle relazioni familiari (sostegno, Lavoro sulle relazioni familiari (sostegno, recupero, contenimento, ecc.).recupero, contenimento, ecc.).Progetto terapeutico ed educativo per il ragazzo Progetto terapeutico ed educativo per il ragazzo (terapia o sostegno psicologico, progetto (terapia o sostegno psicologico, progetto formativo, tempo libero, socializzazione, formativo, tempo libero, socializzazione, educazione alla sessualiteducazione alla sessualitàà, ecc.)., ecc.).Valutazione della opportunitValutazione della opportunitàà di un collocamento di un collocamento extraextra--familiare (familiare (gestibilitgestibilitàà, collaborazione, , collaborazione, presenza forte dei servizi).presenza forte dei servizi).

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I NODI CRITICI DEL LAVORO CON LE FAMIGLIE I NODI CRITICI DEL LAVORO CON LE FAMIGLIE MULTIMULTI--PROBLEMATICHEPROBLEMATICHE

La gravitLa gravitàà e la variete la varietàà delle problematiche che affliggono delle problematiche che affliggono la famiglia.la famiglia.LL’’assenza di motivazione al trattamento e la scarsa o assenza di motivazione al trattamento e la scarsa o inesistente volontinesistente volontàà di collaborare.di collaborare.LL’’ambivalenza del rapporto con i serviziambivalenza del rapporto con i servizi psicosocialipsicosociali e la e la ““cronicitcronicità”à” di molte situazioni.di molte situazioni.La sovrapposizione tra contesto di tutela (giudiziario) e La sovrapposizione tra contesto di tutela (giudiziario) e contesto di cura (contesto di cura (psicopsico--sociale).sociale).

QUINDI:QUINDI:Risorse, competenza e passione.Risorse, competenza e passione.Lavoro di rete.Lavoro di rete.Progetti realistici ed ambiziosi.Progetti realistici ed ambiziosi.

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Quando lQuando l’’adolescente non collaboraadolescente non collabora

Contenere gli agiti del ragazzo attraverso:Contenere gli agiti del ragazzo attraverso:–– Il lavoro con i genitori affinchIl lavoro con i genitori affinchéé

recuperino/acquistino un ruolo di recuperino/acquistino un ruolo di contenimento.contenimento.

–– LL’’ingresso in campo dei servizi e del GM ingresso in campo dei servizi e del GM come istanza normativa superiore in come istanza normativa superiore in grado di imporre dei limiti.grado di imporre dei limiti.