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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATIS UN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV numero 3 Luglio-Settembre 2013 3 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma Tassa riscossa

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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 3 • Luglio-Settembre 2013

3Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

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SOMMARIOAnno XIV n. 3 Luglio - Settembre 2013

Cari amici 3

Campo scuola in parrocchia… 4

Panorama ecclesiale 6

La Confraternita dell’Addolorata... 9

Psicologia per tutti i giorni 10

In vetrina 11

Sotto il suo materno sguardo 12

L’angolo della salute: medicina generale 13

Spazio amico 14

Nel solco della continuità 16

In Breve 18

Gli amici che ci hanno lasciato 20

Grazie… e grazie ancora 22

Inserto: Eventi estivi nella nostra famiglia...

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 3 • Luglio-Settembre 2013

3Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

Madre Maria Consiglia Addatis

un roveto di carità…

Rivista trimestrale dellaCongregazione delle

Suore Serve di Maria Addolorata

Via Portaromana, 5184015 Nocera Superiore (SA)Tel. e Fax 081.933184C.C.P. N. 21312848Sito: http://www.smanocera.org

Direttore responsabileAnna Agnese Pignataro

Hanno collaboratoMaria BonfiglioSuor M. Guadalupe Cabéllo DiazLella Del SorboNatalino GentileSuor M. Agnese PignataroSuor M. Ana Rosa Fuentes RubioSuor Dina Scognamiglio, fspGaetano VicidominiErnestina Vicinanza

Pubblicazione registrata: Trib. di Roma, n. 610/99 del 14.12.99

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2 - DCB Roma

In 4a di copertina, chiostro di CasaMadre - Portaromana (Nocera Sup.)

StampaIstituto Arti Grafiche MengarelliVia Cicerone, 28 - 00193 Roma

Tel. 06.32111054 - Fax. [email protected]

Finito di stampare nel mese di settembre 2013

Per informazioni, offerte, relazioni di grazie ricevute,richiesta di immagini e biografie della Serva di Dio, rivolgersi a:

CASA GENERALIZIA - POSTULAZIONE “Serve di Maria Addolorata”Via Giacomo Corradi, 15 - 00151 Roma - Tel. e Fax 06.536428

E-mail: [email protected]

Cari amici lettoriGrazie perché ci seguite con affetto e ci sostenete

con la vostra generosità permettendocila realizzazione di questa Rivista.

La Redazione

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Nel cuore dell’estate, dal 23 al 28luglio 2013, abbiamo vissuto as-sieme a Papa Francesco e ai gio-

vani di tutto il mondo, la XXVIII Giornatamondiale della gioventù celebratasi a Rio deJaneiro in Brasile. Una Nazione con 199 mi-lioni di abitanti, la maggior parte cattolici(73,6%) e con una presenza (15,4%) di pro-testanti.

Rio de Janeiro è stata orgogliosa di riceve-re il Papa e i giovani e si è preparata all’acco-glienza con grande fede e impegno.

È stata una festa di colori, di canti, di bal-li, di preghiera e di amicizia.

Anche chi non era fisicamente presentealla GMG, ha goduto di questo clima di gran-de fraternità, grazie anche ai servizi trasmessiin diretta da TV 2000, contagiato soprattutto,dalla “gioia”, nota caratteristica di questo in-contro.

L’ha sottolineato il Papa nell’omelia tenu-ta al santuario di Aparecida quando ha detto:“Il cristiano è gioioso, non è mai triste”, anzi“non può essere pessimista”. Il motto dellaGMG era “Andate dunque e fate discepolitutti i popoli” (Mt 28,19).

Un invito rivolto a tutti i giovani ad accet-tare la chiamata alla missione, vivendo cometestimoni del Cristo risorto.

La gioia è un frutto della fede e solamentela fede ci fa accogliere ed amare la croce checi conduce verso la pace con noi stessi e glialtri e verso la Vita.

Suggestiva la Via Crucis svoltasi a Copa-cabana sul lungomare di Rio, un percorsolungo 900 metri, dove si sono snodate 13 sta-zioni, l’ultima sul palco del Papa. A turnopellegrini di varie nazionalità hanno portatola croce. Il Papa nel discorso tenuto, ha postotre domande impegnative:

1. “Che cosa avete lasciato nella Crocevoi, cari giovani del Brasile, in questi due an-ni in cui ha attraversato il vostro immensoPaese?

2. E che cosa ha lasciato la Croce di Gesùin ciascuno di voi?

3. E, infine, che cosa insegna alla nostravita questa Croce?”.

Tre interrogativi a cui Papa Francesco ag-giunge una serie di risposte. Egli ricorda che“con la Croce Gesù si unisce a tutte le perso-ne in sofferenza, alle vittime di violenze e aigiovani in difficoltà”.

La Croce, ribadisce il Papa, lascia in cia-scuno di noi “un bene che nessuno può dar-ci: la certezza dell’amore incrollabile di Dioper noi” e conclude il suo intervento menzio-nando i tanti “volti che hanno accompagnatoGesù nel suo cammino verso il Calvario: Pi-lato, il Cireneo, Maria, le donne…”.

Inoltre, esorta le nuove generazioni a nonfare come Pilato, ma a seguire l’esempio delCireneo “che aiuta Gesù a portare quel legnopesante” o di Maria e delle altre donne, “chenon hanno paura di accompagnare Gesù fi-no alla fine, con amore, con tenerezza”.Questo invito di Papa Francesco ci dovrà ac-compagnare ogni giorno. �

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Anna Agnese PignataroAnna Agnese PignataroEDITORIALE

Cari amici

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Come ormai da quattro anni, la co-munità parrocchiale francescana diSanta Maria degli Angeli in Nocera

Superiore (SA), guidata dal parroco P. RaffaeleNicola Bufano, ofm, ha organizzato un cam-po scuola, dal 1° al 7 luglio, sulla tematica“Educare l’uomo alla vita”.

Novità di quest’anno èstata la presenza di Suor M.Meliana Tati e Suor M. Selvia-na Balok Obe, indonesiane,delle suore Serve di MariaAddolorata di Portaromana.

DAL 1° AL 7 LUGLIO 2013 CAMPO-SCUOLA NELLA PARROC CH

Educare l’uomoalla vita …

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Presenza di grande importanza sia per glianimatori del campo sia in modo particolareper i bambini. La loro presenza non a caso ri-specchiava a pieno la tematica del campo, inquanto abbiamo avuto modo di riflettere suivari aspetti della vita, dalla chiamata-vocazio-ne alla vita come servizio.

Le Suore presenti da poco nella comunità diPortaromana in Nocera Superiore, si sono inte-grate appieno. Hanno portato attraverso gli usie costumi del proprio Paese un pezzo di Indo-nesia condividendo con noi la gioia espressa inballi e canti. Da ciò i ragazzi hanno compresoche la vita è realmente un dono, che deve esse-re espresso nella totalità, servendola dal suo

nascere al suo naturale completamento. Gli oc-chi, i gesti e l’affetto che le Suore hanno mo-strato nei confronti dei bambini, ci hanno fattocapire che anche se provenienti dall’estremomondo, il loro servizio deve essere sempre ri-volto ai più deboli e che la vita pur vissuta inambienti e contesti culturali diversi è un inno dilode all’Unico Salvatore del mondo.

Ernestina VicinanzaNocera Superiore (SA)

OC CHIA S. MARIA DEGLI ANGELI IN NOCERA SUPERIORE (SA)

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“Chi crede, vede”. In questa espressionetanto incisiva quanto simbolica, si può rac-chiudere l’insegnamento di Papa Francesco inquesta sua prima enciclica. Un testo posto nel-l’orizzonte del binomio luce e amore. Ciò cheviene insegnato è un cammino che il Papa pro-pone alla Chiesa per recuperare la sua missio-ne nel mondo di oggi.

La luce è una categoria determinante per lafede e per la vita della Chiesa. Essa ritorna conparticolare efficacia in un momento comequesto, spesso di forte travaglio, dovuto a unacrisi di fede che per i problemi che comportaha pochi precedenti nella nostra storia. Presen-tando la fede, l’enciclica chiede di fissare dinuovo lo sguardo sull’essenziale della Chiesae di ogni credente. Questo è il mistero dell’in-carnazione del Figlio di Dio che nella sua mor-te e risurrezione ha rivelato l’amore nella suapienezza e profondità. I primi due capitoli,dalla prospettiva della riflessione teologica so-no certamente tra le pagine più originali.

Qui, infatti, partendo dal presupposto chela fede nasce dall’amore, si articola il rapportotra conoscenza di fede e conoscenza di amorecome un binomio inscindibile; dove l’amore,comunque, ha il suo primato indiscusso. La“luce della fede” si risolve nella “luce dell’a-more” (Lf 34) e in essa trova il significato origi-nario la verità e le vie per la sua comprensionecoerente. Rileggere la fede in rapporto all’a-more, inoltre, permette al Papa di evidenziarela natura stessa della verità a cui chi crede siabbandona.

La verità illuminata dall’amore rende sicu-ro il cammino del credente nella sua ricerca disenso. Senza questa verità, invece, la critica dicredere a una “bella fiaba” o di cedere alla“proiezione dei nostri desideri” (Lf 24) sarebbesempre all’erta. La fede generata dall’amore ri-cerca la verità e la desidera come espressionedi una conoscenza più profonda e più genuina.

Lumen fidei viene pubblicata nel bel mezzodell’Anno della fede e, simbolicamente, portala data del 29 giugno, festa dei santi ApostoliPietro e Paolo, primi testimoni della fede inquesta Chiesa di Roma, dove il successore diPietro è chiamato al servizio e alla responsabi-lità di confermare i fratelli nell’unità della fededi sempre.

È utile sapere che in prospettiva dell’Annodella fede si era chiesto ripetutamente a Bene-detto XVI di scrivere un’enciclica sulla fedeche venisse in qualche modo a concludere latriade che egli aveva iniziato con Deus caritasest sull’amore, e Spe salvi sulla speranza. Il Pa-pa non era convinto di dover sottoporsi a que-sta ulteriore fatica. L’insistenza, tuttavia, ebbela meglio e Papa Benedetto decise che l’avreb-be scritta per offrirla a conclusione dell’Annodella Fede. La storia ha voluto diversamente.

Questa enciclica ci viene offerta oggi daPapa Francesco con forte convinzione e come“programma” su come continuare a viverequesta esperienza che ha visto tutta la Chiesaimpegnata per un anno intero in tante espe-rienze fortemente significative. Bisogna dire,comunque, senza esitazione che Lumen fidei,pur riprendendo alcune intuizioni e alcunicontenuti propri del magistero di BenedettoXVI, è pienamente un testo di Papa Francesco.

Qui si ritrova il suo stile, e la peculiaritàdei contenuti a cui ci ha abituato in questi pri-mi mesi del suo pontificato, soprattutto con lesue Omelie quotidiane. L’immediatezza delleespressioni usate, la ricchezza delle immaginia cui fa riferimento e la peculiarità di alcunecitazioni di autori antichi e moderni fanno diquesto testo una vera introduzione al suo ma-gistero e permettono di conoscere meglio lostile pastorale che lo contraddistingue.

Solo come esemplificazione, una lettura at-tenta di queste pagine mostrerà subito che ri-tornano con forza tre verbi che Papa France-sco aveva utilizzato nella sua prima Omelia aiCardinali il giorno successivo della sua elezio-ne: camminare, costruire, confessare. Per al-cuni versi, si può dire che l’enciclica si struttu-ra su questi tre verbi e ne specifica i contenuti.Accogliamo, quindi, con particolare interesse

PANORAMA ECCLESIALE

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Lumen FideiLA LUCE DELLA FEDE

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questo insegnamento nell’Annodella Fede, anche come segno pe-culiare e contributo proprio chePapa Francesco intende offrire al-la nuova evangelizzazione.

Questo Anno, come scrive ilPapa, è un “tempo di grazia che cista aiutando a sentire la grandegioia di credere, a ravvivare lapercezione dell’ampiezza di oriz-zonti che la fede dischiude, perconfessarla nella sua unità e inte-grità fedeli alla memoria del Si-gnore” (Lf 5). Non sono dimenti-cate dal Papa le due scadenze che caratteriz-zano questo Anno: il cinquantesimo anniver-sario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vati-cano II, e il ventesimo della pubblicazione delCatechismo della Chiesa Cattolica.

Per quanto comporta il primo evento, PapaFrancesco ribadisce che è stato “un conciliosulla fede” (Lf 6), anche se i Padri conciliarinon hanno prodotto nessun documento espli-cito in proposito. Il Vaticano II, infatti, aveva loscopo di riporre al centro della vita della Chie-sa il primato di Dio e l’esigenza di dirlo oggi,in una società e cultura differenti, in modocomprensibile e credibile. Per quanto concer-ne il Catechismo, invece, l’enciclica ribadiscela sua validità come strumento attraverso ilquale la Chiesa compie la sua opera di trasmis-sione della fede con la memoria viva dell’an-nuncio di Gesù Cristo. Merita di essere sottoli-neato, inoltre, che proprio in questo contestoPapa Francesco ribadisce il grande valore chepossiede la Professione di fede, il Credo.

Come si sa, uno dei temi dell’Anno della fe-de, già indicato in Porta fidei da Benedetto XVI,è quello di riproporre al cristiano come pre-ghiera quotidiana il Credo. Ciò consente di sen-tire la fede come un fatto vivo ed efficace nellavita dei credenti, che spesso sperimentano unanalfabetismo ingiustificato circa i contenutidella fede. In queste pagine, viene ribadito ilprofondo valore che il Credo possiede, non so-lo per ricordare la sintesi della fede, ma soprat-tutto per far comprendere l’impegno a cambia-re la vita: “Nel Credo il credente viene invitato

a entrare nel mistero che professae a lasciarsi trasformare da ciò cheprofessa… si vede coinvolto nellaverità che confessa” (Lf 45).

Come si nota, Papa Francesconon lascia le questioni alla merateoria, ma provoca a verificare lapratica, la prassi che è indispen-sabile nella vita di fede per diven-tare testimonianza veritiera. Que-sto legame gli permette di solleci-tare una presenza fattiva per lacostruzione di una “città affidabi-le” (Lf 50), frutto dell’impegno

della fede che diventa responsabilità per la so-cietà e la natura.

Chi crede, insomma, è chiamato a vivereresponsabilmente nel mondo mediante “unservizio concreto della giustizia, del diritto edella pace” (Lf 51), consapevole che “La fedenon allontana dal mondo e non risulta estra-nea all’impegno concreto” (ibidem) Lumen fi-dei è un’enciclica con una forte connotazionepastorale. Queste pagine saranno molto utilinell’impegno che toccherà le nostre comunitàper dare continuità al grande lavoro intrapre-so con l’Anno della fede.

Papa Francesco, con la sua sensibilità dipastore, riesce a tradurre molte questioni di ca-rattere prettamente teologico in tematiche chepossono aiutare la riflessione e la catechesi.Per questo è importante cogliere l’invito chegiunge a conclusione dell’enciclica: “Non fac-ciamoci rubare la speranza” (Lf 57). Il Papa loha ripetuto più volte in questi mesi, soprattuttorivolgendosi ai giovani e ai ragazzi. Scrivendo-lo nella sua prima enciclica vuole indicare chenessuno dovrebbe avere paura di guardare aigrandi ideali e di perseguirli. La fede e l’amoresono i primi a dover essere proposti. In un pe-riodo di debolezza culturale come il nostro unsimile invito è una provocazione e una sfidache non possono trovarci indifferenti.

Liberamente tratta dalla presentazione di Mons. Rino Fisichella

Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozionedella Nuova Evangelizzazione

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a cura di Dina Scognamiglio, fsp

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La Confraternita dell’Addolorataa Pagani (SA) e La Cappella del-l’Addolorata a Villa RavaschieriDon Natalino GentileResponsabile Ufficio Beni Culturali EcclesiasticiDirettore Museo Diocesano San PriscoCell. 380-3526890 - e.mail [email protected]

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La Confraternita dell’Addolorataa Pagani (SA)

È l’unica esistente nella nostra Diocesi, an-che se la devozione alla Madonna Addolorataè diffusa in quasi tutte le chiese troviamo le im-magini a manichino, riccamente vestite, e ve-nerate in nicchie e cappelle.

La Confraternita paganese, detta dei Settedolori, risiedeva anticamente nella limitrofachiesa matrice di S. Felice e S. Costanza. È lapiù antica congregata all’Ordine dei Servi diMaria, con decreto dell’allora priore generale,il venerabile Giovanni Francesco Poggi, nel1691. Era frequentata in modo speciale dalledonne, con la processione ogni terza domeni-ca del mese. È del 1749 circa la tela custoditasull’altare principale che ri-trae la Vergine che conse-gna lo scapolare a due Santidell’Ordine Servitano, S. Fi-lippo Benizi e S. GiulianaFalconieri (v. foto).

Nel 1814 la Confraterni-ta, che accoglieva ormai uo-mini e donne, entra in pos-sesso dell’ex chiesa di S. Car-lo, restaurandola ed apren-dola al culto e dedicandolaall’Addolorata. Questo edifi-cio sacro, annesso all’attualeMunicipio, era in origine de-dicato a S. Carlo Borromeo(da cui il titolo attuale delComune, Palazzo S. Carlo),

prima del 1653, e tenuto dai Padri Filippini.Vi successero gli Scolopi, i padri delle ScuolePie, fondati da S. Giuseppe Calasanzio, chevi aprirono le prime scuole popolari dellaprovincia di Salerno. Nell’attuale chiesa oltreall’altare maggiore vi si trovano due cappellelaterali, quella dedicata all’Addolorata, conla ricca e splendida statua, restaurata nel2009 e rivestita di un prezioso abito di seta ri-camato in oro e quella dedicata ai Sette SantiFondatori, raffigurati ognuno in un quadro. Èinteressante conoscerne i nomi: Buonagiun-ta, Buonfiglio, Amadio, Manetto, Uguccione,Sostegno ed Alessio Falconieri che visse qua-si 110 anni e morì nel 1310.

Le attività devozionali sono quelle che sirifanno direttamente alla Regola di vita dei Pa-

dri Servitani, al cui Ordinela Confraternita fu annessanel 1897, tramite il vescovonocerino Luigi Del Forno(1885-1913). Ed unica, ve-ste ancora l’abito come iFrati. Nel 2003, per stringe-re i legami con l’Ordine, èstato realizzato un gemel-laggio tra Pagani e Vaglia, ilComune fiorentino in cui sitrova il santuario di MonteSenario, dove riposano icorpi dei Santi Fondatori.Tutto ad onore di Dio e del-la nostra Signora, al cui ser-vizio si pone la Fraternitàdell’Addolorata.

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LA VERGINE ADDOLORATA NELLA DIOCESI DI NO CE

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Natalino GentileO CERA INFERIORE - SARNO

La cappella dell’Addolorataa Villa Ravaschieri

Pochi sanno che a Roccapiemonte (SA) in-siste un complesso antico e di un fascino parti-colare, quale Villa dei duchi Fieschi Rava-schieri (v. foto). Ma quasi nessuno sa che lacappella costruita all’interno del nobile com-plesso è dedicata alla Madonna dei sette dolo-ri, cioè alla Madonna Addolorata.

Andiamo allora alla scoperta di questo veroed autentico gioiello del 1700 che non potevaavere una cornice più splendida ed affascinan-te dello stesso Palazzo ducale. Il toponimo po-polare infatti non parla di Villa ma di “abba-scio ‘o palazzo”.

E, per secoli, il luogo è diventato una spe-cie di posto fatato dove solo pochi potevanoentrare. Oggi fortunatamente le cose sonocambiate e direi radicalmente. L’avito manie-ro, una volta deceduti i principi Ravaschieri(provenivano da Genova dal lontano 1500 ederano imparentati con le nobili famiglie napo-letane) l’ultimo degli eredi, il principe Giovan-ni Del Drago, ha inteso alienare il tutto. La co-sa più ovvia è che l’Amministrazione provve-desse all’acquisto per non far perdere la me-moria di un pezzo straordinario del territoriorocchese, ma le vicende, note a pochi, hannopermesso che un privato riuscisse a portare atermine l’operazione. Ma non ogni male vieneper nuocere. Anzi, i pochi fortunati che posso-

no seguire i recenti restauri, portati avanti inmaniera filologica e seguiti da esperti d’arte edi architettura, oltre anche da tutti i permessi ele autorizzazioni della Soprintendenza di Sa-lerno, possono dirsi davvero fortunati. L’im-patto, e non ancora sono finiti i lavori, è a dirpoco, straordinario. Varchiamo quasi con pu-dore il grande cancello di ferro sormontato daun’aquila bicipite e ci dirigiamo direttamentealla cappella gentilizia.

L’architetto è nientemeno che FerdinandoSanfelice (1675-1748) denominato popolar-mente “Lievat’a’sott” (trad. ”Togliti da sotto”)per le strutture esili e all’apparenza destinatea crollare.

Nel 1698 aveva sposato Agata Ravaschieri;di tredici figli ne sopravvissero solo tre. Era il1720 quando realizzò la cappella ottagonale,al cui interno ci sono le tombe dei Ravaschieri.

Agli altari laterali due splendide tele, l’Ad-dolorata di Paolo De Matteis, firmata e datata1720 e la Resurrezione con Santi di RomualdoPolverino del 1718.

Sull’altare centrale era venerata una bellastatua dell’Addolorata, che, molto tempo fa,venne consegnata alle Suore del vicino con-vento di S. Potito di Roccapiemonte (SA) e so-stituita da una comune Immacolata di gesso.

Ora il convento è stato chiuso e venduto. Sidice che i miracoli ci sono ancora e il ritornodell’Addolorata alla Villa potrebbe essere unodi questi. Ce lo auguriamo.

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La vita è una...

PSICOLOGIA PER TUTTI I GIORNI

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• La vita è come una moneta: se volete il retro, ne dovete accettare anche il fronte.• La vita è come una montagna: il cammino che porta alla vetta è talvolta in ombra, talvolta

esposto al sole. Ma quando si arriva in cima il panorama si dispiega in tutta la sua bellezza.• La vita è un groviglio intrecciato di bene e di male, come la luce è inseparabile dall’ombra

e la speranza è inseparabile dal timore.• La vita è come un paesaggio: che sia inondato di pioggia o di sole, è sempre lo stesso paesaggio.• La vita è come una via che sale e che discende, che ha alti e bassi, scorciatoie e allunga-

menti di percorso, che a volte richiede fatica e a volte ci permette di avanzare con facilità.Ogni recto ha il suo verso, ogni dritto ha il suo rovescio, ogni essere umano ha il suo latooscuro e il suo lato luminoso.Così, non affliggiamoci di questa alternanza naturale delle cose: impariamo ad amare il mor-bido e il duro, il dolce e il salato, il piccolo e il grande, le tribolazioni e i favori della sorte, ciòche è immediato e ciò che richiede tempo.

Liberamente tratto da: François Garagnon, Terapia per l’anima

Rinascere ogni giorno

Sei rinato se sai stupirti che ogni mattina ci sia la luce,se sei felice perché i tuoi occhi vedono le tue mani sentono,i tuoi piedi camminano;se canti perché il tuo cuore batte.Sei rinato se pensi che oggicomincia il primo giornodella vita che ti resta.Sei rinato quando guardi personee cose con occhi puri,quando riesci a ridere, quando sai gioiredei piccoli fiori semplici sul cammino della tua vita.

Phil Bosman

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IN VETRINA

PERRY KASS DOTTERWEICHVOLERSI BENE

euro 4,00

Per vivere bene la vita di coppia occorre non solo armonizzare la vitasugli aspetti pratici e quotidiani come l’uso del denaro, l’educazionedei figli, i lavori domestici, la carriera lavorativa, ma occorre far spazioa gesti d’amore, altrimenti si entra in momenti di crisi.I pensieri di questo libretto vogliono trasmettere quella saggezza chepuò aiutare le coppie a vivere nel mutuo rispetto, nella fedeltà e nel-l’aiuto reciproco e a mantenere vivo il loro amore.

CLAUDIA BOLLWINKELAVREMO UN BAMBINO

euro 4,00

La gravidanza è un tempo di cambiamento, a volte di preoccupazione.I pensieri del libretto offrono spunti di riflessione per imparare a gioire diquesto tempo e a viverlo per arricchire di valori la propria vita e quelladei familiari.L’attesa di una nuova vita riempie di speranza e aiuta a maturare e ad as-sumere pienamente le responsabilità di diventare genitori.

GIANCARLO AIRAGHITERRA ACCOGLIENTE

Il CD contiene 7 brani e relative versioni strumentali. Il libro contienele prefazioni, i testi dei canti, i testi per il recital (36 pagine)

euro 12,50

La vita di Maria di Nazareth raccontata attraverso sette brani, insiemea riflessioni da leggere e meditare. Terra accogliente è un concerto spi-rituale che coniuga il linguaggio e la tradizione cristiana con la radiceebraica, in una lettura cristologica che riscopre ed esalta la figura del-la Madre di Dio come “archetipo del credente”.

L’opera, presentata in un elegante DVD-PACK, si avvale di due autorevoli prefazioni: una di Mons.Pierangelo Sequeri e l’altra a cura della dottoressa Elena Lea Bartolini De Angeli, docente di Giu-daismo ed Ermeneutica ebraica presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale (ISSR-MI) epresso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.È una proposta elegante e ricca di contenuti, di grande interesse artistico e spirituale, capace di av-vicinare alla fede. Un’opera da ascoltare e da proporre in forma di recital e concerti.

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Sotto il suo materno sguardo

Sotto il suo materno sguardo

Filippo e Maria Caruso(Pesche - IS)

Victor Navajas(Quilmes - Argentina)

Roberto e Gerardina Cerrato(San Valentino Torio - SA)

Milena Villani(Nocera Superiore - SA)

Vincenzo e Marianna Giaccoli(Nocera Inferiore - SA)

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A GUADALAJARA (Messico) RICORDATI I CINQUE ANNI

DELL’APERTURA DELLACASA HOGAR

“Maria Consiglia Addatis”

2008 - 14 giugno - 2013

Agradecemos al Dios de la vida por celebrarel gran acontecimiento de los cinco años de laCasa Hogar Madre Consejo Addatis.Dios se sigue manifestando en los más pe-queños y hace grande maravillas en ellos.Quiero compartirle mi experiencia de educa-dora en la Casa Hogar. Dios me ha permitidogozar, disfrutar y ver crecer a cada una de lasniñas en su proceso de formación. Me llenade alegría ver como van descubriendo y apro-piándose de sus dones, creatividad y confian-za en ellas mismas.Juntas vamos sintiendo y conociendo el amorde Dios y de la Virgen María, admiro al estar

junto a ellas, cuando hacen su tarea y empezara leer sus primeras letras, su rostro lleno de ale-gría. Me encanta su espontaneidad, ternura ydocilidad al expresar lo que sienten y piensan.Esto ha permitido que estas pequeñas lleguena tener una estabilidad en la Casa Hogar, co-nozcan y se apropien de los valores, adquie-ran hábitos de disciplina y reconocer y enca-rar sus sentimientos. Dios todo lo que da, lodevuelve en cada una de estas pequeñas al di-sfrutar su crecimiento humano y espiritual. Pi-damos al Señor que la pequeña semilla queDios ha plantado en cada una de estas pe-queñas llegue a dar fruto para ellas, su familia,la sociedad y la Iglesia.Gracias Señor por tu gran bondad que se hamanifestado en los bienhechores, colabora-dores, hermanas y novicias en estos cincoaños de servicio, crecimiento, aprendizaje ybendiciones.

Hermana Ana Rosa Rubìo Guadalajara (Messico), 14 Giugno 2013

EVENTI ESTIVI NELLA NOSTRA FAMIGLIA...

a cura di Anna Agnese Pignataro

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Traduzione in italiano:

Ringraziamo il Dio della vita per la ricorrenzadel grande evento che segna i cinque annidell’apertura della “Casa Hogar Madre MariaConsiglia Addatis”.Dio si manifesta nei piccoli e fa grandi mera-viglie in essi. Desidero condividere la miaesperienza di educatrice nella Casa Hogar.Dio mi ha dato la gioia di seguire e veder cre-scere ogni bambina nel suo processo di for-mazione. Mi rallegro nel constatare comeognuna di loro scopre e riconosce i doni rice-vuti che esprimono nella creatività e nella fi-ducia in se stesse. Insieme sentiamo e scopria-mo l’amore di Dio e della Vergine Maria.Mi piace stare con loro, seguirle mentre svolgo-no i compiti scolastici e iniziano a leggere perla prima volta, il loro volto è pieno di gioia. Miincantano la loro spontaneità, la loro tenerezzae docilità nell’esprimere i loro sentimenti e ciòche pensano. Questo sta a significare che lebambine hanno trovato un equilibrio personalee una stabilità nella Casa Hogar, conoscendosie appropriandosi dei loro valori, acquistando leabitudini della disciplina, riconoscendo e af-frontando i loro sentimenti. Dio ciò che dà, lo

devolve in ciascuna di queste bambine alla lo-ro crescita umana e spirituale. Chiediamo alSignore che il piccolo seme che Dio ha pianta-to in ognuna di loro porti frutto per se stesse, laloro famiglia, la società e la Chiesa. Grazie, Si-gnore, per la tua bontà che si è manifestata at-traverso i benefattori, i collaboratori, le Sorellee novizie in questi cinque anni di servizio, dicrescita, apprendistato e benedizioni.

Hermana Ana Rosa Rubìo Guadalajara (Messico), 14 Giugno 2013

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A RUTENG - FLORES (Indonesia)INGRESSO DI NUOVE GIOVANI

Il 19 Giugno 2013, festa di S. Giuliana Falco-nieri, nella comunità “SS.ma Vergine di Guada-lupe”, le dieci aspiranti, dopo un anno di espe-rienza, sono passate in Postulantato. L’ingressoin questa seconda tappa di formazione è statopreceduto da un Ritiro di tre giorni di prepara-zione tenuto dal Verbita Padre Raimondo. Du-rante la celebrazione della Parola è stato loroconsegnato il Crocifisso, come segno di vitacristiana e avvio alla sequela di Cristo.

Hermana Guadalupe Cabéllo DiazRuteng - Flores (Indonesia)

NONA GIORNATA NAZIONALEDELLA FAMIGLIA DEI SERVI

UNI. FA. SIMontesenario (FI) 7 luglio 2013

Insieme sul monte a 50 anni dall’iniziodel Concilio Vaticano II

Anche quest’anno la Famiglia dei Servi in Italia(UNI.FA.S.I) si è dato appuntamento a Monte-senario (FI) nella prima domenica di luglio. Il tema di quest’anno era: “Insieme sul Montea 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II”. I vari gruppi, provenienti da tutta Italia, sonostati cordialmente accolti dal Priore della co-munità, padre Hubert M. Moons, e dai confra-telli presenti.

Come da programma, alle ore 10.00, è stataaperta la seduta con la preghiera.Interessante l’intervento di P. Hubert che ha ri-percorso attraverso la Cronaca del Conventodi Montesenario, la vita dei frati e gli avveni-menti più significativi che si sono succeduti inquesti 50 anni, dall’inizio del Concilio Vatica-no II ad oggi. Fraternamente ci ha esortati a vivere i valoridel Concilio ponendoci in ascolto delle sfideche il mondo di oggi ci pone. P. Angel M. Ruiz Garnica, priore generale, por-gendoci il saluto ha sottolineato il valore dellacomunione e della collaborazione tra noi percrescere e per sentirci sempre più un’unica Fa-miglia. È stata la volta dei vari gruppi che pre-sentandosi hanno fatto una breve comunica-zione sui momenti più significativi da essi vis-suti durante l’anno.Con l’ossequio mariano si è concluso il primomomento dell’incontro.Nel secondo momento della mattinata, la teo-loga Marinella Perroni ha svolto il tema:“I laici dopo il Concilio Vaticano II”.

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Ha sottolineato la presenza e il contributo del-le donne al Concilio. Fu il Cardinale diBruxelles, Léon-Joseph Suenens, a perorarel’ingresso delle donne al Vaticano quando sirivolse ai 2.500 vescovi, con la domanda pro-vocatoria: “Dov’é l’altra metà della Chiesa?”L’8 settembre 1964, all’inizio della terza ses-sione Paolo VI annuncia la presenza di alcunedonne uditrici e tra esse la prima ad entrarenell’aula è la francese Marie-Louise Monnet.Nella terza e quarta sessione, le donne chia-mate saranno 23 in tutto: 10 religiose e 13 lai-che. Tra queste ricordiamo con affetto l’au-straliana Rosemary Goldie, conosciuta perso-nalmente, segretaria esecutiva del Comitatopermanente dei congressi internazionali perl’apostolato dei laici, e l’italiana Alda Miceli,presidente del Centro Italiano femminile. Aqueste si aggiungono una ventina di espertetra le quali l’economista Barbara Ward e la pa-cifista Eileen Egan. Il contributo delle donne è notevole quandoentrano a far parte delle commissioni dove sidiscutono gli schemi preparatori dei docu-menti conciliari, in particolare in quella per la“Gaudium et spes”. E inoltre una delle con-

quiste fondamentali del Concilio per le donneè l’accesso agli studi teologici, perché signifi-ca che la storia della Chiesa comincia ad esse-re raccontata anche dalle donne, che con laloro sensibilità la interpretano e la narrano. Quest’anno il pranzo ha assunto una nota piùfamiliare. C’è stata la condivisione di quantoognuno aveva portato da casa.Una varietà e abbondanza di cibo da soddi-sfare tutti i gusti e i palati. Nel primo pomeriggio, verso le 14,30, il prio-re della provincia “SS.ma Annunziata”, PadreSergio M. Ziliani, ha presentato una sintesisulla vita di sant’Antonio M. Pucci, nel 50°anniversario della beatificazione.Alle ore 15.30, con la celebrazione eucaristi-ca presieduta dal priore generale si è conclusaquesta giornata fraterna di Famiglia. È sempre piacevole incontrarsi, si rinsaldano ilegami di amicizia e di appartenenza spiritua-le, anche se costa sacrificio soprattutto per ilviaggio che a volte diventa faticoso, come èsuccesso a noi quest’anno, con un autista po-co pratico che ci ha fatto tenere il fiato sospe-so fino all’arrivo a Montesenario, dove siamoarrivati nella tarda mattinata.

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ESERCIZI SPIRITUALI A PESCHE (IS)

11 - 17 agosto 2013

Dall’11 al 17 agosto 2013, assieme alla con-sorella suor M. Bernardetta Petrollini, ho par-tecipato al Corso di Esercizi Spirituali avutoluogo a Pesche (IS) nella Casa delle Suoredell’Immacolata di Santa Chiara. Una struttura creata per ricevere Incontri eCorsi di Esercizi Spirituali, immersa nel verdee nel silenzio, accogliente e riposante.Quest’anno ha condotto il Corso P. GiuseppeM. Galassi, un nostro confratello Servo di Ma-ria, della Comunità di Prata Sannita (BN) cheha trattato il tema: “Con Maria perfetta disce-pola del Figlio”.Le partecipanti, eravamo 23, appartenenti adotto Famiglie religiose, provenienti da diverseparti d’Italia. Si è creato subito tra noi un cli-ma molto fraterno e gioioso.

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Il Relatore, ha introdotto il Corsocon queste cinque premesse:

1. Che cosa sono gli Esercizi Spirituai?Non sono un Corso di aggiornamento e nean-che un Corso di studio, ma una forte esperien-za di Dio; ascolto della Sua Parola e aperturaall’azione dello Spirito santo.

2. A che cosa servono gli Esercizi Spirituali?Servono a darci la capacità di liberare il nostrocuore dalle rabbie, dalle delusioni, dalle in-giustizie, dai cattivi consigli, per riportare ilcuore al primo amore, purificato, liberato econvertito.

3. Chi cerco? Cerco il Signore o me stessa? Devo ritornare acasa rinnovata, piena di gioia, libera per ama-re Dio e i fratelli.

4. Come vivere gli Esercizi Spirituali?Devo essere predisposta ad ascoltare il Maestrointeriore, dimenticando il passato e valorizzan-do l’oggi salvifico della mia vita, come il matti-no di Pasqua, il giorno della mia risurrezione.

5. I mezzi degli Esercizi Spirituali.Fedeltà all’orario stabilito, clima di silenzio.

Con questi punti ben chiari, abbiamo vissutoquesti giorni di grazia con serietà e serenità.

A. P.

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ELETTO IL NUOVO PRIORE GENERALE DEI SERVI DI MARIA

Pietralba (BZ), 21 settembre 2013

Sabato 21 settembre 2013, nel Capitolo Ge-nerale dell’Ordine dei Servi di Maria, celebra-tosi nel convento di Pietralba (Bolzano) dal 13settembre al 2 ottobre 2013, è stato elettonuovo Priore Generale fr. Gottfried M. Wolff,nato il 2 aprile 1958 a Bayreuth, Bayern (Bam-berg), Deutschland, Priore Provinciale dellaProvincia Tirolese.Dopo il giuramento, il neo-eletto, si rivolge aipresenti con queste parole:“In questa occasione, di fronte alle grandi pa-role e alle cose fatte, voglio solamente dirviuna piccola cosa, che non è tutto quello chevorrei dire. Io prometto di mettermi, con tuttele possibilità della mia persona, ma anche contutte le mie debolezze e i miei peccati, a servi-zio di voi. E vi prego che anche voi mi siate vi-cino in questi sei anni che insieme come fratiServi di Maria abbiamo davanti. Per il nostroOrdine, per Maria che in un certo senso è lafondatrice del nostro Ordine: che possiamolavorare insieme per Maria, per il nostro Ordi-ne e per la Chiesa”.

Formuliamo al nuovo Priore Generale, i più vi-vi auguri per un servizio sereno e fecondo, assi-curandogli la nostra preghiera. Affidiamo allaVergine Maria la sua persona e l’intero Ordine.Ringraziamo fr. Angel M. Ruiz Garnica cheper due mandati si è generosamente prodigatoper l’intera famiglia servitana.

La Redazione

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Cari lettori, in questo numero ho de-ciso di parlarvi della Mononucleo-si, un’infezione virale nota anche

come “malattia del bacio” perché tipicamen-te si trasmette con il bacio appunto - più pre-cisamente con la saliva - quindi anche usan-do tazzine da caffè o bicchieri non perfetta-mente puliti contaminati da saliva di soggettiinfetti. Quest’infezione è molto diffusa anchese spesso resta misconosciuta perché nei sog-getti immunocompetenti (cioè con funzioneimmunitaria conservata) la sintomatologia èsolitamente LIEVE.

La mononucleosi, come anticipato, è so-stenuta dall’Epstein Barr Virus (EBV) che in-fetta la cellula ospite integrando il propriogenoma così da “immortalizzarla” (cioè con-sentirne la proliferazione perenne). Il bersa-glio principale di EBV è rappresentato dailinfociti B, che sono la sede principale di re-plicazione virale. La principale via di tra-smissione è rappresentata dalle particelle diflugge salivare: il virus, dal tessuto linfoideorofaringeo si porta ai linfonodi collettori equindi nel circolo venoso così da distribuirsia tutto l’organismo. Sul piano clinico distin-guiamo tre momenti fondamentali dopo ilcontagio:

1) l’incubazione che dura 1-2 mesi nel-l’adulto e 1-2 settimane nel bambino duran-te la quale si hanno attiva replicazione viralee distribuzione attraverso il sistema linforeti-colare;

2) l’esordio (fase acuta) che nei casi con-clamati (tipicamente nei soggetti immunode-pressi) si manifesta con la triade classica“febbre, cefalea e malessere”; petecchie incorrispondenza del punto di congiunzionetra palato duro e molle; tumefazione linfo-ghiandolare laterocervicale con linfonodi diconsistenza duro-elastica, mobili e dolentialla palpazione ricoperti da cute sana; epato-splenomegalia significativa; eritema maculo-papuloso diffuso. Durante questa fase acuta

si positivizzano gradualmente gli antigeniprecoce, capsidico e nucleare, utili ai finidiagnostici e si evidenziano linfo-monocitosioltre alla comparsa di mononucleati atipici;

3) risoluzione graduale con sieroconver-sione (cioè comparsa di risposta immunitariaspecifica) e attivazione policlonale di linfoci-ti B (anticorpi eterofili che alla reazione diPaul Bunnel agglutinano emazie di montone,emolizzano quelle di bue e non correlanocon la gravità dell’infezione).

4) Raramente può aversi una cronicizza-zione nota come “sindrome da affaticamentocronico”. Riassumendo la tempistica dell’in-fezione è così schematizzata:• febbre e faringotonsillite per 10 giorni;• linfoadenomegalia per 2-3 settimane;• splenomegalia per 1-3 mesi.

Questa infezione deve essere posta indiagnosi differenziale con la sindrome mo-nonucleosica da Citomegalovirus e le sindro-mi linfoghiandolari da toxoplasma (doveperò la reazione di Paul Bunnel è negativa),la leucemia acuta (in cui sarà dirimente labiopsia midollare), la rosolia (eseguire il ru-beotest!).

La prognosi è buona nelle forme noncomplicate. Le complicanze più temibili so-no a carico del Sistema Nervoso (sindrome diGuellain Barrè) e di quello ematico (anemiaemolitica autoimmune, sindrome da aggluti-nine fredde e porpora piastrinopenica e pia-strinopatica). La terapia specifica non è pre-vista, vengono impiegati solo farmaci sinto-matici (antipiretici per la febbre, cortisoniciin caso di faringotonsillite severa). Le com-plicanze vanno gestite in ambiente ospeda-liero (con plasmaferesi in caso di GuellainBarrè syndrome e tracheotomia in caso digrave compromissione respiratoria). È prefe-ribile, per prevenire l’infezione, chiederesempre il materiale monouso al bar (bicchie-ri di carta). �

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L’ANGOLO DELLA SALUTE

La Mononucleosi

dott.ssa Anna Maria SperaVia R. Vitolo n. 36 - 84014 Nocera Inferiore (SA)

tel: 0815175052 cell: 3336587040 - email: [email protected]

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SPALANCHIAMO LA PORTA A CRISTOSeconda Sosta ecclesiale - 17 giugno 2013

Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno

L’accoglienza: il volto credibile della Chiesa.Il 17 giugno 2013, alle ore 19,30, presso il

complesso parrocchiale Santa Maria Maggioredi Nocera Superiore (SA), la Chiesa diocesanadi Nocera Inferiore-Sarno ha vissuto la sua se-conda sosta ecclesiale, voluta dal suo vescovo,mons. Giuseppe Giudice e imperniata sul te-ma: l’accoglienza, con un relatore di grandecarisma, il vescovo di Alghero-Bosa, mons.Mauro Maria Morfino (nella foto).

È stata molto profonda la sua meditazione,seguita con grande attenzione da tanti fedelipresenti. Mons. Morfino è riuscito, facendoanche riferimento ad alcunipassi della Bibbia, a spiegare ilvero significato dell’accoglieree a far riflettere tutti.

“Accoglienza è prendersicura dell’uomo con misericor-dia - ha detto - perché Dio èsempre pronto ad amarci, an-che quando lo tradiamo, per-ché Egli sa che l’uomo non ècapace di fedeltà”.

Dall’analisi è emerso che,nonostante i nostri limiti, Dio èsempre disposto ad accogliere,a stabilire una comunicazione,perché, amandoci, è semprepronto a proteggerci, ad acco-

glierci così come siamo, sue creature. Un’e-spressione che mi ha molto colpita è stata: “Senon c’è compassione non c’è Chiesa”.

La Chiesa, dunque, sull’esempio di Gesù,deve aprirsi a tutti, dev’essere accogliente ed ètale, quando vive nella gratuità, quando sa do-narsi ed essere prossimo. Mons. Mauro MariaMorfino si è soffermato sulle caratteristiche del-la Chiesa accogliente: credibilità, affidabilità,coerenza, le quali devono essere le caratteristi-che di ogni cristiano, testimone del Vangelo nelquotidiano. “Gesù è accogliente in modo con-

vincente - ha incalzato Mons.Morfino - perché la credibilità èil suo punto di forza.

Ciò che convinceva nonerano le belle parole, ma laprofonda coerenza tra ciò cheGesù viveva e ciò che annun-ziava. “Al cristiano è chiesto didare testimonianza e di risco-prire il messaggio del Vangelo,di farlo entrare costantementenella vita quotidiana, per cuipenso che ci sia ancora tantoda fare per realizzare un impe-gno così concreto.

La solidarietà, l’accoglien-za, l’attenzione verso chi ha bi-

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La Redazione è lieta offrire uno spazio amicoa quanti desiderano comunicare i loro senti-menti e pensieri attraverso lettere, poesie, di-segni o altro. In questo numero diamo la pa-rola alla Prof.ssa Maria Bonfiglio che ci pre-senta la Seconda Sosta ecclesiale nella Dio-cesi di Nocera Inferiore-Sarno e alla Reda-zione che porge gli auguri a Mons. SalvatoreVisco, eletto Arcivescovo di Capua.

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sogno aiutano, tuttavia, a far crescere nella co-munità la dimensione della gratuità. Non bastadire di aver fede e di essere cristiani, bisognadare testimonianza; stare in un atteggiamentodi accoglienza e di apertura verso l’altro. Eccoperché la fede senza fare il bene non è vera fe-de. Noi cristiani, in quanto tali, non possiamovivere senza fare il bene e dobbiamo farlo nel-l’assoluta gratuità. Mai porre al centro noi stes-si, ma operare come Cristo che accoglie tuttiindistintamente, quindi uscire da noi stessi perfarci prossimi agli altri.

Un bell’esempio di accoglienza nella no-stra Diocesi è il centro “Il buon Samaritano” didon Ciro Galisi, che ospita 47 bambini; è unacomunità viva che crede nell’accoglienza,nell’aprire le braccia e il cuore a chi ha biso-gno. Don Ciro Galisi conosce tutti i bambiniche ospita, sa i problemi di ognuno, “porta ad-dosso l’odore delle pecore” come direbbe Pa-pa Francesco. Il suo esempio è stato fonda-mentale, perché ha spinto tanti volontari a se-guirlo: c’è stata una “conversione del cuore”.

Don Ciro considera questa splendida inizia-tiva una divina avventura e, confidando nellaProvvidenza, si appresta ad intraprendere an-che l’avventura di una casa-famiglia con bam-bini da 0 a 6 anni. Il percorso dell’accoglienzadeve diventare un percorso esistenziale diognuno di noi, percorso di fede che diventaconcreta, quando la viviamo nel quotidiano.

“Chi accoglie colui che io manderò, acco-glie me; chi accoglie me, non accoglie me,ma colui che mi ha mandato” (Mc 9,37).

Questo è il messaggio di Gesù, Maestro del-l’accoglienza, Samaritano dell’umanità. Il no-stro vescovo, mons. Giuseppe Giudice ha rin-graziato gli intervenuti e ha ribadito un concet-to “coerente”: “Non esiste accoglienza oriz-zontale (tra di noi) senza accoglienza verticale,che è accoglienza di Dio nella propria vita”.

Maria BonfiglioNocera Inferiore - SA

ARCIVESCOVO SALVATORE VISCO29 giugno 2013

Ingresso nella Cattedrale di Capua

Carissimo Arcivescovo,ci congratuliamo per la Sua nomina ad Arcive-scovo di Capua, desideriamo esprimerLe la no-stra riconoscenza per l’affetto e la stima che hanutrito verso la nostra Famiglia religiosa e so-prattutto verso la comunità che vive in Isernia.Continuiamo a volerLe bene e La seguiremocon la preghiera perché possa continuare adessere un “buon Padre e Pastore”, secondo ilcuore di Dio e possa attuare il suo programmaepiscopale: “Amare Dio, Amare tuttti, Amaresempre… vivere le virtù umane dell’onestà,della tolleranza, del rispetto della persona edella legalità, trovando il necessario equilibriotra il parlare e il tacere, il silenzio e la parola”.

La Redazione

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Suor M. Filippa di San Luigi(Luigina De Negri)

1862 - 1943

L’anno del Signore 1943 il 31 agostomorì Luigina De Negri in religionesuor m. Filippa di San Luigi, figlia

dei furono Giuseppe e Giuseppina Migonenata a Genova il 2 febbraio 1862.

Entrò in religione il 27 dicembre 1890. In-dossò l’abito religioso il 23 aprile 1895 e pro-fessò il 20 ottobre 1898.

Fu maestra delle novizie e poi superioranella casa d’Isernia. Dopo passò alla casa diNapoli. Fu osservante della Regola, amante dellavoro, adempì con esattezza ogni suo dovereed all’età di anni 81 rese l’anima a Dio. È sepol-ta nel camposanto di Nocera Superiore (Sa).

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1985 (marzo) - 199, pp 25-26)

Suor M. Giacinta di San Raffaele(Elisabetta Todisco)

1885-1965

L’anno del Signore 1965 il 22 febbraiolasciava questa vita Todisco Elisabet-ta dei furono Tommaso e Farella Lu-

crezia, nata a Bisceglie (Bari) il 14 aprile 1885.Entrò a far parte della nostra famiglia religiosaansiosa di donarsi tutta al Signore.

Indossò l’abito il 27 giugno 1921 assumen-do il nome di Suor M. Giacinta di San Raffaele.Emise i Santi Voti il 21 novembre 1924.

Visse la sua vita religiosa sforzandosi il piùpossibile di rendersi sempre più degna Sposadi Gesù perché riconoscendo il suo caratteretroppo sensibile e incostante si riteneva inde-gna nei confronti delle consorelle e dell’in-comparabile amore di Dio verso di noi.

Fu molto osservante della Regola specieagli atti comuni e sempre pronta a quello cheil Signore voleva da lei. Col passare degli anniin età avanzata il Signore la provò con la ma-lattia di mente che in pochi mesi la condussealla tomba nella casa di cura a Monteoliveto

in Nocera Inferiore (SA) il 22 febbraio 1965periodo molto rigido col candore della neve,umile come visse fu portata al cimitero di No-cera Inferiore ove fu tumulata e riposa nellapace del Signore.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, pp. 126-127)

Suor M. Libera di San Giuseppe(Giovanna Guerriero)

1879-1963

L’anno del Signore 1963 il 29 gennaiovolava al cielo Guerriero Giovannadei furono Giovanni e Forte Anna,

nata a Pietrastornina (Avellino) il 28 luglio1879. Il 12 luglio 1891 fu accolta come edu-canda dalla Madre Fondatrice la quale se-guendola, ne constatò le doti e nell’aperturadella nuova casa in Isernia (CB) la volle Prefet-ta delle orfanelle all’età di soli 17 anni, titoloche le durò per tutta la vita.

Adempì il suo ufficio con vero spirito di sa-crificio donando tutta se stessa alle bimbe cheil Signore, per mano della Madre Fondatrice leaveva affidato e durò nella carica fino al 1930,anno che fu chiamata altrove dall’ubbidienza.

Indossò il Sacro abito il 7 ottobre 1905 e lefu imposto il nome molto significativo di SuorM. Libera di San Giuseppe di cui era somma-mente devota. Il 12 agosto 1907 emise i SantiVoti che la rendevano degna sposa di Gesù eServa della SS. Vergine Addolorata.

NEL SOLCO DELLA CONTINUITÀ

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In tutta la sua vita e nei vari uffici a lei affi-dati dall’obbedienza mostrò molta tenacia dicarattere e grande spirito di responsabilità, disacrificio, di carità e di rinunzia di se stessaper il bene altrui.

Fu sempre di esempio a tutte per la scrupo-losa osservanza anche delle più piccole pre-scrizioni della Regola, sempre prima agli atticomuni e fu per lunghi anni Superiora dellacasa di San Potito di Roccapiemonte (SA) do-ve volò al cielo a raccogliere il premio dellesue virtù all’età di anni 83, mesi 5 e giorni 4.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, pp. 52-53)

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Vogliamo ricordare le Consorelle “che cihanno preceduto nella fede e nella speranzae ci hanno indicato il cammino”

(I Macc. 2,51).

San Potito di Roccapiemonte 1945. Madre Libera, tra le consorelle della comunità e le bambine orfane dell’Istituto.

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Azienda agricola “Medugno-Scherzi”(di fantasia)

In località “Pareti” / a Nocera Superiore, sevedete, / sta’ nu Signore / che fa miracoli co’ ‘epummarole. / Con facilità / e senza ostacoli / sitrova a creà / ‘a mulignana rossa / che pare ‘namela / nu’ tanta grossa; / ‘a pummarola blu /che pare ‘na pruna. / Si rivela / ‘a scienza ‘eMedugno / ‘nda serra ‘nserrato, / che stringenel pugno / un frutto nato. / La sua non è alchi-mia, / né artificio; / è fantasia / mista a sacrifi-cio. / Il suo regno?: / “‘E cocozze ‘nda carriola,/ di vari colori striate; / poi ‘na zucca sola /‘ndo vasetto adagiata. / Gli zampilli nelle va-sche, / le statue di donzelle, / il sole fra le fra-sche / come sentinelle. / ‘O carretto antico, / ‘ocannone arrugginito. / Nu’ vi dico / dei maialiil grugnito. / Mille oggetti appesi, / in fila ordi-nati, / sono vecchi arnesi / dei tempi passati”. /Tra ibridi di sperimentazione / nel regno delcontadino, / vive la sua passione sognata dabambino.

Gaetano Vicidomini Nocera Superiore (SA), 14 agosto 2012

IN BREVE

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Il Signor Gaetano Vicidomini di Nocera Supe-riore (SA) ha dedicato, i suoi versi poetici, al-l’amico Antonio Medugno, indefesso lavora-tore, amante della campagna e appassionatoalla ricerca, alla selezione e alla sperimenta-zione di nuovi semi e innesti, soprattutto perquanto concerne il pomodoro, il nostro “ororosso”! Questa passione per la natura e gli ani-mali la sta trasmettendo alle sue nipotine: Ma-ria e Giuseppina Petti che seguono il “nonnomaestro” con interesse che insegna loro i se-greti e l’amore per la terra e per tutto ciò che ri-chiama le tradizioni del mondo rurale.Anche la nostra Redazione, fa i più cari augurialla Famiglia Medugno-Scherzi, alla quale èlegata da anni da amicizia, stima e affetto.

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Messaggio del nostro vescovo Mons. Giuseppe Giudice

per l’ Anno Scolastico 2013/2014

“Non chi riempie un sacco, ma chi accende un fuoco (Plutarco)“

Carissimi Dirigenti, Docenti, Operatori Scola-stici, Alunni, ci prepariamo ad iniziare un nuovoanno scolastico e la Chiesa, esperta in umanità,sempre coinvolta nel discorso educativo, non puòfar mancare la sua voce e la sua vicinanza. Ripren-de il tempo della scuola con tutte le prospettive dibene e i problemi che, di anno in anno, appesanti-scono il variegato mondo scolastico.

La scuola è gioia per molti, preoccupazione pertanti, fonte di lavoro e di impegno. La scuola è vistacome palestra o come azienda, come sala di attesao come laboratorio del futuro. Noi vogliamo inve-stire sempre di più sulla scuola, nel rispetto dellenorme e delle diverse visioni dell’uomo, ben sapen-do che con la scuola noi lavoriamo per l’avveniredelle persone e del nostro paese. Dove difetta lacultura, è in crisi l’uomo e la convivenza civile.

Ci può aiutare una bella frase di Plutarco, che hovoluto scegliere come un dono per il nuovo anno.Chi è l’educatore? “Non chi riempie un sacco, machi accende un fuoco”. Educare non vuol dire riem-pire un contenitore di nozioni, un sacco di cose, maaccendere il fuoco della ricerca, della novità, dellasapienza, dell’approfondimento, coniugando intelli-gentemente la libertà e la responsabilità di ognuno.Sì, accendere un fuoco, una passione, una vocazio-ne, che darà nel tempo i suoi frutti. Dietro alle gran-di realizzazioni, ai sogni, c’è sempre la passioneeducativa di qualcuno che per il sogno ha speso lavita. Questa passione oggi manca; questo fuoco bi-sogna riaccendere perché, appassionati dell’uma-no e del divino, ognuno diventi testimone del fuo-co, che sempre ci portiamo dentro, fuoco che èamore e sapienza.

Con questo fuoco, da riaccendere ed alimenta-re quotidianamente, sicuramente l’anno scolasticosarà meno freddo.

Vi accompagno e vi benedico.

+Giuseppe Giudice, vescovo2 settembre 2013

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Ernesto Coppola1975-2013

Amavi la vita e i tuoi cari,e come una quercia, legata alla terra,

ne custodivi le radici…All’aurora di un nuovo giorno,

in silenzio, hai unito le tue sofferenze alla Passione di Gesù e ti sei addormentato

nelle braccia del Padre della Vita!I tuoi cari

A trenta giorni dalla tua “nascita al Cielo”, CAROERNESTO, ci ritroviamo di nuovo tutti insieme a pre-gare perché il Signore misericordioso ti accolga tra lesue braccia.

San Paolo dice: “Ho combattuto la buona batta-glia, ho terminato la corsa, mi è rimasta la fede”. LaFEDE, la SPERANZA della guarigione che mai ti hannoabbandonato anche nei momenti più difficili e doloro-si della tua giovane vita. Hai accettato con serena ras-segnazione interventi devastanti sul tuo corpo, eppuremai ti sei lamentato, anzi hai dato coraggio a chi ti èstato accanto.

La tua giovane vita è stata potata come una piantaancora verde, e tu hai saputo affrontare la sofferenzacon una speranza che mai si è affievolita.

Il vuoto che hai lasciato nella tua casa e nel cuoredi chi ti ha voluto bene è immenso, per questo chie-diamo a te di pregare in modo speciale per la tuamamma e per tutta la tua famiglia, veglia sui tuoi nipo-tini e su quanti hanno avuto la gioia di conoscerti.

Ora certamente stai godendo della vita eterna in-sieme a tutti i tuoi cari che ti hanno preceduto, soprat-tutto il tuo papà che aveva un cuore buono propriocome te.

Restaci accanto, ERNESTINO CARO, non farcimancare il tuo amore e le cose belle che hai seminatonel corso della tua vita.

Lella Del Sorbo Nocera Superiore (SA), 11 Luglio 2013

Domenico Fabbricatore 1929 -2013

Tutta una vita a sostenerci,a darci gioia, felicità, allegria.Tutta una vita a farci ridere,

poi un giorno ci hai fatto piangere.Ma chi ti ama ha ritrovato subito il sorriso,

pensando alle risateche stai regalando in Paradiso.

Minicuccio ‘O Quaranta,fratello, marito, padre, nonno.

Per tutti e per sempre un amico.

Giovannina Senatore2013

Non sei vissuta invano:col tuo sorriso, col tuo amore

con la tua forza sei stataper noi fonte di grandi insegnamenti:

l’amore per il prossimo, la gioia di viveree di apprezzare le piccole cose.

Grazie mamma e grazie a te Gesùche ci hai dato questa grande mamma.

Ora custodiscila tu, te l’affidiamo.Ciao mammina.I tuoi cari figliM

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GLI AMICI CHE CI HANNO LASCIATO

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Gerardo Ferrentino1946-2013

Dall’alto dei giardini celesticontinua a coltivare i nostri cuori

come hai fattotutti i giorni della tua vita.

I tuoi cari

Giovanni Di Domenico1942-2013

Tu che tanto ci amasti in vita,veglia su di noi e guidaci

perché possiamo percorrerecon te la vita dell’onestà

e della bontà.

Camillo Falcone1916-2013

I morti non sono assenti, sono solo invisibili.

Essi tengono i loro occhipieni di luce

dentro i nostri occhipieni di lacrime.(Sant’Agostino)

Caro Papà, caro Nonno,vivremo nel tuo ricordo

confortati dal tuo esempiodi sposo fedele, padre attento

e premuroso, lavoratoreinstancabile,

cittadino onesto.

Filomena Scognamiglio1923-2013

In Dio tutto vivee chi ritorna a Lui

continua a far partedella famiglia.San Girolamo

Antonio Falcone1955- 2012

Se conoscessi il misteroimmenso dove ora vivo,

questi orizzonti senza fine,questa luce che tutto investe

e tutto penetra, non piangeresti,se mi ami!

Sono ormai assorbitonell’incanto di Dio

nella sua sconfinata bellezza!Le cose di un tempo

sono così piccole al confronto!Mi è rimasto l’amore di te,

una tenerezza dilatatanel tempo che tu neppure

immagini.Vivo in una gioia purissima.

Nelle angustie del tempopensa a questa casa ove un

giorno saremo uniti oltre la mortedissetati dalla Fonte inestinguibiledella gioia e dell’Amore infinito.

Non piangere, se veramente mi ami!

(Sant’Agostino)

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Ogni mese in tutte leComunità della Congregazionesi celebra una S. Messa per le

Consorelle, familiari, amicie benefattori defunti.

(Cost. 34/b)

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Grazie...Ai Soci e Collaboratori

delle nostre Opere MissionarieCasa del Fanciullo “Goccia d’amore

Emilia Pasqualina Addatis”,Ezpeleta (Argentina)

Casa Hogar “Maria Consiglia Addatis”,Guadalajara (Messico)

(luglio-settembre 2013)

* Concetta Villani (coordina-trice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: LambiaseLucio. Da Nocera Superiore:Buccino Anna, Canale Anto-nietta, Canale Rosanna, Canta-rella Anna Maria, Cioffi Maria,Fornaro Francesca, Fornaro Te-resa, Genco Michele e Laura,Iannone Maria, Liace Vito eMaria Rosaria, Petti Gabriele eLucia, Rubino Antonietta, Rug-giero Giuseppina, StanzioneFranco ed Elvira, Stanzione Lui-sa, Stanzione Rosa ved. Battipa-glia, Stan zione Carolina, Stan-zione Clelia, Santoro Lucia, Trot-ta Giuseppe, Villani Anna Maria,Villani Pasquale e Anna. Da No-cera Inferiore: Capaldo Sabatinoe Teresa. Da Pagani: Rinaldo Pa-trizia, Rubino Teresa, StanzioneClelia. Da Castel San Giorgio:De Prisco Gennaro. Da S. Egidiodi Monte Albino: Rubino Anna,Manzo Anna, Manzo Stefania.Da Angri: Stanzione Rosetta.

* Concetta Villani (coordina-trice della chiesa cimiteriale,Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: Avino An-tonio e Maria, Battipaglia Feli-cetta, Di Mauro Rosanna, Espo-sito Roberto, Fiumara Mariaved. Ruggiero, Granato Annun-ziata, Mar rafino Lucia, PalumboClelia, Santucci Clementina,Villani Michela. Da Castel San

Giorgio: Amabile Michela, Aval-lone Raffaela, Calabrese Luigia.Da Nocera Inferiore: CalifanoDon Pietro, De Prisco Lucia.

* Margherita Attanasio (coor-dinatrice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: Bianco Giu-seppina, Rossi Paola. Da Ercola-no (NA): Limoncelli Carolina. DaNocera Superiore: Apicella Car-mine, Attanasio Carmela, Attana-sio Gerarda, Avagliano Carmela,Barbato Rosalba, Bevilacqua Ca-rolina, Bevilacqua Luisa, Calabre-se Ada, Califano Vitaliano Maria,Canale Anna, Canale Filomena,Canale Franca Petti, Caputo Leo-nilde, Caputo (Nunziatina) Maria,Carenzi Germana, Carrieri Enza,Carrieri Maria, Caruso Antonietta,Cicalese Antonella, Cicalese Ma-ria, Cuofano Regina, D’AcunziGiovanni, Famiglia D’Ambrosi-Attanasio (Andrea, Anna Maria,Aureliano, Francesco), DesiderioAlfonso e Marilena, Della PortaGiovanni, Di Lauro Vitaliano Ro-sa, Ferrentino Giulia, Foglia Iva,Guar naccia Tina, Guarnaccia Ve-ronica, Limoncelli Maria, Marina-ri Rosalba, Murante Giovanna,Nenna Cira, Nizza Angela, Pal-mieri Rosaria, Palumbo Felicetta,Palumbo Rosa, Petti GiuseppinaRuggiero, Petti Lucia, Petti (Ines)Teresa, Salzano Serafina, SavielloLanzetta Cecilia, Senatore Assun-ta, Scola Clelia, Tanagro Olga,Trocchia Gerardo, Trocchia Ma-ria, Vassalluzzo Domenico, VillaAnna Ruotolo. Da Nocera Infe-riore: De Maio Fortunata. DaRoccapiemonte: Esposito Ferraio-li Maria, Limoncelli Pina. Da Ca-stel San Giorgio: Petti Maria Ro-saria Delfino. Da Pagani: Amen-dola Assunta, Desiderio Gerar do.Da Angri: Famiglia Attanasio-Montella (Caterina, Raffaele, Va-leriano, Lucia), Iozzino Maria -elisa. Da Salerno: Gionardelli

Giovanna, Reale Maria Luigia,Santonicola Camilla, Santoro Ro-sa. Da Sarno: Crescenzo Alfonsoe Falciano Anna. Da Tivoli (RM):Rimaldi Bevilacqua Rita. Da Ro-ma: Andrea Bevilacqua.

* Madre M. Teresa Pastore(coor dinatrice-Roma)

Da Roma: Olivetti Piera ved. DiLauro, Rizzo Silvana, Bordo Pie-tro e Loredana, Piermattei Aldo eGiorgio. Da Bisceglie (BT): Fer-rante Carmela e Domenico. DaPesche (IS): Lalli Domenico e Ro-sa. Da Bottega Colbordolo (PU):Fontana Alfonso e Carmen. DaNocera Sup. (SA): Barba Assunta.Nocera Inf. (SA): MontalbanoGerardo e Conforti Livia, BrunoAssunta. Da Chiuduno (BG): Cle-mente Tiziana. Da Ortona (CH):Potena Enza.

* Suor M. Daniela Trotta(coordinatrice-Isernia)

Da Isernia: Cravelli Lidia, Di Tar-do Rosa, Trotta Serafina, Scuoladell’Infanzia “San Pier Celesti-no”. Da Pesche: Filossera Felicia-na e Fernando, Garofalo Cosmo eIunco Maria, Santangelo Arche-nio e Anna. Da Nocera Inferiore:Di Maio Alessandro e Giovanna.Da Firenze: Partescano Raffaele eDonatella, Vicidomini Giulio eSabina. Da Casinina (PS): PucciMaria Luisa e Antonella.

* Antonio Legname (coordi-natore-Tuttlin gen-Mov.,Ger mania)

Da Tuttlingen: Aldinucci Anna,Carai Pietro, Cravotta Giuseppa,Di Muro Alfonso e Maria, FerriLuigi e Maria, Gobelli Ciro, Man-caniello Antonio e Emilia, MazzaCaterina, Mistificato Michele eMarisa, Pesce Rosa, Ricci Ginoed Elisabetta. Da Fridingen: Ca-raggiu Mario. Da Rottweil: Ca-

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gnano Fabio e Anna Lisa, FeliceGiuseppe e Francesca, MericoAnna, Trove Rosanna. Da Müh-leim a D.: Sposetti Maria.

* Rita Cuofano (coordinatrice-Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: AttanasioMaria, Cuofano Rita, CuofanoMaria Rosaria, D’Acunzi Raf-faella, D’Acunzi Francesca,D’Acunzi Gabriella, La MuraRosa, Nastri Nicolina, GruppoA.V.C. di Pucciano, RuggieroGiuseppina. Da Nocera Inferio-re: Adinolfi Lucia, Granato An-na, Ruggiero Perrino Maria, Sel-litti Antonella, Spinelli Maria. DaCastel san Giorgio: Castiello Car-melo. Da Roc ca pie monte: Ca-pozzoli Viviano Rosetta. Da Mer-cato San Severino: Sarno Alfonso.

* P. Antonio M. Cafaro (coor -di natore-Napoli)

Da Napoli: Massarelli Giovanni,Pisani Andrea, Bambini del Cate-chismo della Parrocchia “SantaMaria del Parto”, Sannia Giulia.

* P. Attilio M. Carrella (coor di -natore-Sieti/Carbonara, SA)

Da Curti di Giffoni Valle Piana(SA): Pergola Maria Rosa e Grup-po “Ancelle di Maria”.

* Suor M. Antonietta Marro(coor di natrice-Napoli)

Da Isernia: Paolo Maddalena. DaPetrella Tifernina: Prigioniero Car-lo e Maria. Dalla Svizzera: Di Pin-to Mario e Angela, Gruppo Don-ne di Azione Cattolica, Di PintoAnna Filomena, Di Pinto Katia.

* Suor M. Renata Marucci(coor di natrice-Isernia)

Da Miranda: Ferrante Antonio eMariuccia, Ferrante Maria, Mai-tino Concetta, Maitino Filome-na, Narducci Maria Domenica,Pizzi Maria.

e grazieancora...

Per “le offerte” inviateper la Serva di Dio Madre Maria Consiglia Addatis

(luglio-settembre 2013)

Immacolata Rega (Nocera Inf.),

Marcello Crovetto (GE), Maria

Ferrante (Miranda-IS), Giovanna

Zambrano (Portaromana), Nina

Montalbano (Nocera Sup.), Co-

munità di Roma, Ada Caputo

Gallo (Ottawa-Canada), Paolina

Petti (Portaromana), Maria Pa-

lumbo (Mirandola-MO), Gian-

paolo e Ornella Ferri (Nocera

Sup.), Cinzia Scarano (Pescara),

Angelina Ferrante (SA), Maria Lu-

cilla D’Onofrio (Roma), Vincenzo

Vicidomini (Nocera Sup.), Mad-

dalena Amato (Nocera Sup.),

Suor M. Rosaria Califano (Comu-

nità di Roma), Comunità di Na-

poli, Annamaria Lodi Buzzalino

(GE), Antonietta Milite (Nocera

Sup.), Carmela De Falco-Fabbri-

catore (Nocera Sup.).

In visita alla MadreMaria Consiglia

Da luglio a settembre 2013,

hanno firmato il Registro dei

visitatori, circa 30 Persone,

provenienti da: Nocera

Superiore e Inferiore (SA),

Roma, Napoli.

Signore, mirabilenei tuoi santi,

glorifica anche in terrala tua Serva

Maria Consigliadello Spirito Santo

Giovani Suorein Formazione

Ringraziamo gli amici che so-stengono le nostre giovani che sipreparano alla vita religiosa inGuadalajara (Messico), in Ezpe-leta (Argentina) e in Ruteng-Flo-res (Indonesia). Domenico Fran-co Lalli (Pesche-IS), Famiglia Vil-lani Concetta.

CAPITOLO GENERALE dei Servi di Maria

13 settembre - 2 ottobre 2013 Pietralba - Bolzano

XIX SIMPOSIO INTERNAZIONALE

MARIOLOGICO

Liturgia e pietà mariana:a cinquant’anni

dalla Sacrosanctum Concilium

1-4 ottobre 2013

4 ottobre: Atto Accademicoper la consegna della

XIII edizione del Premio“René Laurentin

Pro Ancilla Domini”.

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BBeennvveennuutt iinnee ll llaa nnooss tt rraa ccaassaa!!

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