Luglio 2013 Lumen Fidei - Parrocchia Bianco · Il 5 luglio Papa Fran es o ha pu liata l’en ilia...

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Anno XXI n168 Luglio 2013 “Lumen Fidei” Papa Francesco & Papa Emerito Benedetto XVI: "La fede non s'impone" Chi crede, “vede”, perché la luce della fede viene da Dio ed è capace di illuminare tutta l'esistenza dell'uomo. 20 Rivista Parrocchiale

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Anno XXI n168 Luglio 2013

“Lumen Fidei”

Papa Francesco & Papa Emerito Benedetto XVI:

"La fede non s'impone"

Chi crede, “vede”, perché la luce della fede viene da Dio ed è capace di illuminare tutta l'esistenza dell'uomo.

20

Riv

ista

Par

rocc

hial

e

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La Voce di Bianco

Notiziario di

Formazione ed Informazione

della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco

Anno XXI, N. 168,Lugkio 2013

Direttore Responsabile Padre Aldo Bolis

Impaginazione Grafica Arch. Bruno Brancatisano

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SOMMARIO

ARTICOLI & RUBRICHE * L’Editoriale di p. Aldo pag.3

*Nell’anno della fede un ricordo speciale.

pag. 4-5-6

* Medjugorje ,gioia e serenità nell’animo.

pag. 7-8

*Il viaggio pag 9-10

*Arrivederci, padre Luis pag.11-12-13

*I documenti del Concilio…. pag.14-15

* Preghiera alla Madonna delle Grazie pag.15

* Una parola al mese: Filippica pag.16

* Caterina Rivas pag.16-17

* pag. Corso Animatori pag. 18

*Assemblea parrocchiale di Bianco pag.18

* Anagrafe, bilancio,calendari pag. 19

*Notizie Flash pag. 20

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p. Aldo 0964 911558 – Cell. 340 86.14.384

p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291

Scordino Tommaso 0964 913250

Reverende Suore 0964 911416

Sito internet : www.parrocchiabianco.it

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Il rispetto di sé è un mix speciale che lo Spirito ha preparato per aiutarci ad affrontare e superare le sfide della vita. E’ un mix aromatico di essenze che ci danno energia e

sicurezza, gli atteggiamenti giusti, l’esperienza, la saggezza, l’ottimismo e la fede.

(Sarah Ban Breathnach)

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La fede illumina l’esistenza a cura di p.Aldo

Il 5 luglio Papa Francesco ha pubblicata l’enciclica “Lumen fidei”, la prima del suo pontificato e, possiamo dire, l’ultima di Papa Benedetto XVI, visto che la prima stesura del documento era già stata completata prima della sua

rinuncia (è lo stesso Papa Francesco a dirlo al n. 7 dell’enciclica). Il tema dell’enciclica è appunto la fede, come dice il titolo “La luce della fede”: questa lettera viene emanata nell’anno ad essa dedicato non solo come una riproposizione dell’atto della fede, ma suona come un forte richiamo a fare il punto del cammino dell’anno della fede, e verificare fino a che punto siamo stati in grado di “riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede” (Porta fedei 7). Anche se solo pochi giorni fa’ abbiamo fatto con l’assemblea parrocchiale la verifica dell’anno, passando in rassegna le varie attività pastorali, siamo ora provocati dal Papa a concentrare la nostra attenzione sul “cuore” del nostro essere cristiani, la fede appunto, per ritrovarla come nostra vera ricchezza e forza, di fronte a tutte le altre offerte del mondo: “chi crede, vede”... “la fede illumina l’esistenza” ci assicura il Papa. Proprio per questo motivo chi ha la fede non può che essere nella gioia, come non potrebbe non essere felice una persona cieca che finalmente riesce a vedere. Ma purtroppo, come capita spesso, proprio che vede da sempre, non si rende più conto del dono che ha di poter vedere! Così è della fede: quanta chiarezza e comprensione abbiamo proprio grazie alla fede... Sicuramente lo capisce meglio chi ha avuto la possibilità di riscoprire la bellezza della fede grazie ad esperienze o incontri che la Provvidenza ha messo sulla sua strada. Questo lo abbiamo potuto costatare più volte durante l’anno pastorale, grazie alle “storie di conversione alla fede” conosciute con le catechesi del cardinale Comastri: storie che non sono come “mosche bianche”, ma che vediamo sbocciare ovunque, ad ogni età della vita, oggi più che nel passato, proprio perché la luce della fede non può rimanere nascosta!

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Nell'anno della fede... un ricordo speciale!!! a cura di suor Consiglia

Il pellegrinaggio organizzato a Roma in data 25-27 giugno, ha avuto come primo obiettivo la partecipazione all'udienza del Papa dei nostri ragazzi che hanno ricevuto, in quest'anno della fede, nella celebrazione unitaria i Sacramenti della Cresima e Eucarestia. A loro si sono affiancati: parroco, suore, gruppo progetto, catechiste, genitori, parenti ed amici, per cui, in due pullman, circa cento persone hanno condiviso la gioia e l'emozione di questi cari ragazzi. Tutti in viaggio da Bianco, con un'unica direzione: San Pietro! All'alba del 26 eravamo già lì, in attesa che si aprissero i cancelli e prendessimo in fretta i posti che ci facilitassero la vicinanza del Papa. E' stata davvero emozionante per noi ascoltare la voce di Papa Francesco dal vivo, vederlo camminare accanto a noi, prendere i bambini in braccio e baciarli, mentre la folla oceanica lo osannava! Nella nostra mente un pensiero è sorto: lui è uno di noi, come Gesù che si è fatto uno di noi e noi siamo fieri di seguirlo e di far tesoro delle sue testimonianze di fede, di speranza e di carità. Quel senso di gioia e di allegria in cui eravamo immersi hanno riempito i nostri cuori di speranza, la speranza di un futuro migliore, di un futuro in cui tutti ci sentiamo appartenenti ad un unico ovile, guidati da un solo pastore. Qui, in seguito vengono riportate alcune dirette testimonianze dei nostri ragazzi:

CECILIA E GIUSY Roma è stato un momento d' incontro speciale, dove abbiamo condiviso il cibo, le gioie e......la stanchezza.

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MARTINA MUSCATELLO L'esperienza del pellegrinaggio a Roma è stata, per me, bellissima! Non avrei mai immaginato che vedere il Papa così da vicino fosse tanto emozionante tanto da farmi piangere di gioia.

EVELIN MACRI'

L'incontro con il Papa ha lasciato dentro di me un segno così profondo

che non dimenticherò mai, le sue parole hanno rivelato la sua profonda

umiltà e la sua grande umanità.

ROSA FALZEA Solo la notizia che saremmo andati a Roma a vedere il Papa mi

entusiasmava tanto. Io ero molto emozionata, perchè era la prima volta che

lo vedevo "dal vivo" e il cuore mi batteva tanto forte che avevo voglia di

andare ad abbracciarlo; avrei voluto che quel momento non fosse finito

mai. Rifarei con molto piacere quest'esperienza, soprattutto per ascoltare

le sue parole sante e apprendere i suoi insegnamenti.

ROSY MARTE Appena si sono aperti i cancelli per l'udienza del Papa, mi sono molto

emozionata all'idea di

vederlo e di ascoltare

la sua parola. Quando è

passato con la “papa-

mobile” è stato un

momento meraviglioso.

Le sue semplici parole

pronunciate durante

l'udienza mi sono

arrivate dritte al

cuore, riempiendomi di

gioia e facendomi

capire che agli occhi di

Dio siamo tutti

importanti allo stesso

modo. 5

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MARIA PEDULLA' - FRANCESCA MISITANO - SARA SANSOTTA Il giorno 26 giugno siamo andate a Roma per l'udienza di Papa Francesco. E' stata un'esperienza fantastica. Non sembrava vero che noi ragazzi eravamo lì vicino a lui. Le sue parole hanno toccato il nostro cuore, poichè ha detto che noi cristiani siamo "pietre vive" che costruiamo il tempio di Dio. Speriamo che quest'esperienza si possa ripetere.

ROCCO ROSSI

Quando sono arrivato a Roma e ho visto Piazza San

Pietro invasa da persone provenienti da tutto il

mondo per assistere all'udienza del Papa, mi

sembrava di vivere in un sogno, non mi pareva vero

di avere avuto la fortuna di essere lì in mezzo a

tutta quella gente e poter vedere il Papa da così

vicino. Ho provato una forte emozione che non

dimenticherò mai.

MICHELE ROMEO Il pellegrinaggio a Roma ha lasciato dentro di me un ricordo indimenticabile, soprattutto per quello che il Papa ha detto durante l'udienza in piazza S. Pietro: "NESSUNO UOMO E' INUTILE", messaggio da vivere e diffondere. Inoltre, ho ammirato con grande meraviglia i giardini pensili del Santuario del Divino Amore, perchè era per me una cosa nuova,

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Medjugorje, gioia e serenità nell’anima. di Francesco Sergio

A giugno di quest’anno, precisamente dal 14 al 20, ho vissuto un’esperienza

bellissima; mi è stato regalato il viaggio per Medjugorje. Io sono partito con

grande entusiasmo e tanta fede perché sapevo già (tramite la tv) di cosa

stavo andando a visitare... e non sono rimasto affatto deluso!

Già dal primo giorno, appena sono salito sul pullman, mi sono sentito felice

e soprattutto tranquillo; il viaggio è stato anche molto bello grazie anche ai

simpaticissimi e bravissimi compagni di viaggio. Dopo un bel paio di ore in

viaggio col pullman la prima tappa è stata a Padova; qui siamo stati solo

mezza giornata, il tempo di visitare la basilica di S. Antonio, una chiesa

grandissima e bellissima, sia esteticamente che spiritualmente. Sono rimasto

affascinato dalla bellezza delle tante opere d’arte di grandi artisti e dalla

tranquillità che avevo trovandomi in quel luogo bellissimo.

La mattina successiva partiamo, destinazione Bosnia Erzegovina e dopo una

giornata intera di viaggio col pullmn arriviamo in questo paesino chiamato

“Medjugorje”. Giunti a destinazione, la nostra prima reazione è stata quella

di guardare dai finestrini del bus per ammirare con occhi increduli, il gran

numero di persone che sostavano davanti al sagrato della chiesa. Dopo

esserci sistemati in albergo, alcuni ci siamo recati a visitare il Cristo Risorto,

una statua di bronzo molto grande,

da cui esce del liquido all'altezza

del ginocchio della gamba destra.

Le analisi fatte, hanno riscontrato

che il liquido, altro non è che

lacrima umana!

La mattina seguente, verso le 5.30,

abbiamo iniziato la nostra ascesa

sul monte Krizevac, verso la croce

alta 14 m., sita in cima al monte

alto 500 m. La salita è

accompagnata dalle stazione della via crucis e lì abbiamo visto moltissime

persone salire a piedi nudi. Persone, provate, ma fiduciose salire verso la

croce a chiedere alla Madonna le grazie di cui avevano disperato bisogno.

Ho notato come nella salita, incontrando moltissimi gruppi, composti

ciascuno da più di 50 persone, chi vedeva qualcuno in difficoltà nella

faticosa salita era pronto a dare una mano. Nel dolore, nella sofferenza e nei

momenti difficili della vita, le persone si incontrano nel medesimo destino

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che è la croce da portare. Il dolore ci unisce tutti e ci fa solidali e

compassionevoli l'un l'altra. Lì a Medjugorje, il dolore unisce l'uomo di ogni

nazione e lo rende sensibile verso la sofferenza altrui. La Madonna disse ai

veggenti, che il pellegrino giunto in cima alla montagna, vicino alla croce,

doveva alzare le braccia verso il cielo come segno, per accogliere le grazie

che in quel momento Dio distribuiva. Le persone scendevano tutte dalla

montagna allegre e con un rapporto diverso tra noi da come lo si aveva

prima di salire. Il miracolo della carità fraterna!

La sera, dopo aver cenato, verso le 20.30 siamo andati al Podbrdo, ovvero il

monte delle apparizioni e dalla stessa conformazione terrena del Krizevac:

siamo saliti appositamente perché alle 22.00 il veggente Ivan aveva

l’apparizione della Madonna. Quella sera ho visto con i miei occhi la vera

grandezza e bontà della Madonna. Insomma è stata un’esperienza bellissima

davvero e devo aggiungere che in questo pellegrinaggio, dove si è dormito

pochissimo, viaggiato moltissimo e conosciuto persone che mi hanno dato

tanta gioia, posso dire che sono tornato a

casa diverso e con il cuore gonfio di

fiducia verso la Madonna. Ho scoperto

la potenza, o meglio l'onnipotenza della

preghiera. Vi ho reso partecipi di questa

mia piccola testimonianza per farvi

capire che la Madonna non abbandona

nessuno e con questo approfitto per

invitarvi a visitare questi luoghi perché

non vi pentirete, anzi dopo esserci andati

la prima volta, tornando a casa, vi

prenderà un senso di nostalgia e ci vorrete tornare (cosa che è successa a

me).

Ecco le parole di Ivan sull'apparizione straordinaria da lui avuta lunedì 17

giugno 2013, sul Podbrdo alle ore 22.00, tratte dall'audio originale:

«Desidero avvicinarvi e descrivervi l'incontro di stasera.

Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice, è

venuta con tre Angeli. All'inizio ci ha salutato tutti col suo materno

saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!". Poi ha steso le mani qui ed

ha pregato per un tempo prolungato su tutti noi, ha pregato in

particolare su voi malati presenti e su voi sacerdoti presenti. Poi la

Madonna ha detto:

"Cari figli, sono venuta qui e mi sono presentata come Regina della pace.

Anche oggi in modo particolare vi invito a pregare per la pace. 8

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Pregate per la pace, particolarmente nelle vostre famiglie. Pace, pace,

cari figli! Apritevi al dono della pace! La Madre prega insieme con voi

e intercede per tutti voi presso suo Figlio. La Madre vi ama con

materno amore. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia

chiamata".

Poi io ho raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre

intenzioni, le vostre famiglie ed ho raccomandato in particolare gli

ammalati.

Poi la Madonna ha continuato per un periodo di tempo a pregare su

tutti noi con le mani distese e in questa preghiera se n'è andata, se n'è

andata nel segno della luce e della croce col saluto: "Andate in pace,

cari figli miei!"•.

Ecco, questo è ciò che è più importante dell'incontro di stasera con la

Madonna».

Il “ V i a g g i o”

di Beatrice Zappia

Ho sempre considerato diverso fare un viaggio rispetto che ad un cammino,

anche se simili le due occasioni sono diverse. Il cammino quasi sempre lo

condividiamo con altri, il “Viaggio” con lettera maiuscola è faccenda

personale, dell’individuo e del suo mondo interiore. Il “Viaggio” è come una

traversata nel nostro mondo pieno di significati, è per questo che vi sono i

viaggi della speranza quando sei ammalato, i viaggi alla scoperta di terre

nuove ed inesplorate, il viaggio di nozze che inizia alla vita sponsale, il

viaggio in una spiritualità. Tale considero il viaggio a Mediugorie, ed ogni

volta che ci si reca in quella terra è molto diversa dalle altre, ed ognuno

ritengo viva il suo “Viaggio”.

Anche quest’anno solo pochi giorni fa dal 14 al 20 giugno siamo andati in

terra di Crozia a trovare la Madonna che ancora appare ai veggenti. La

comitiva era guidata dalla guida spirituale p. Aldo e i passeggeri di

provenienza di altri paesi oltre che il nostro, hanno formato una comitiva

allegra e subito coesa.

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La prima tappa spirituale è stata Padova

con la visita “al Santo” come dicono i

padovani quando vedono una allegra

brigata muoversi per le strade, e

veramente la visita guidata in basilica, è

stata così ben condotta da Padre Giuliano

che la storia che si conosce poco si è

arricchita di tanti dettagli storici, che

facevano respirare la vita del grande santo

in un luogo a lui dedicato peraltro

ricchissimo di arte, dove la mano degli

artisti più famosi del 500 hanno trovato

espressione. La stanza delle reliquie era

una meraviglia, tantissime reliquie e vestiti visibili del Santo hanno mostrato come

il tempo non avesse intaccato minimamente quei resti potendo rendere

testimonianza al mondo della sua grandezza.

Ma le emozioni maggiori ci sono state riservate a Medgiugorie dove abbiamo

potuto assistere ad una apparizione in notturna sul monte piccolo, una parte del

gruppo ha potuto assistere ad una apparizione al chiuso con Ivan, due occasioni di

stupore e di senso del mistero. Poi la visita alla “ comunità cenacolo di Suor Elvira”

veramente grandiosa struttura presente

ormai in tutto il mondo, e fondata per

il recupero delle dipendenze varie da

una suora della Carità, suor Elvira

originaria di Cuneo, ed è stato

emozionante, all’inizio della storia

narrata in un video, veder apparire la

foto della loro santa Fondatrice, Santa

Giovanna Antida, che in luogo così

lontano mi riportava al ricordo delle

nostre Suore della Carità.

In quel luogo si consumano tanti

chilometri a piedi ma invero la

stanchezza non si fa mai sentire tranne quando a sera tarda si sprofonda nel sonno

ristoratore, abbiamo avuto una ondata di caldo fortissimo che ci ha

fatto sudare di fatica veramente! Comunque tutto lo straordinario accompagnato

dall’allegria dal cibo buono ed abbondante, le risate che non si facevano attendere,

la guida accorta e disponibile di p. Aldo ci hanno fatto rimpiangere al ritorno che

fosse già finito il Viaggio: personalmente mi porto nel cuore tante belle persone di

cui ho avuto modo di scambiare il racconto della vita che sempre ci sorprende. E

come dice La vergine di Medgiugorie nel messaggio del 17 giugno…: “Pregate per

la pace, particolarmente nelle vostre famiglie”. 10

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Arrivederci, padre Luis

di Domenico Marvelli

Alla fine del mese di ottobre è arrivato qui a Bianco padre Luis Martino de Silva. Un sacerdote eccellente e di un bell'aspetto . Disponibile a fare qualsiasi cosa. Padre Luis è stato in mezzo a noi circa 7 mesi ed ci ha trasmesso l'allegria ogni volta che incontrava ognuno di noi. Ma “Il tempo passa”, ed è passato anche per padre Luis, che il 1 luglio è ripartito per ritornare in Portogallo, dopo che domenica 30 giugno abbiamo avuto modo di salutarlo nella messa delle ore 10.00. Abbiamo approfittato di rivolgergli alcune domande, a mo’ di intervista

Quando siete arrivato qui a Bianco come vi siete trovato?

Molto bene mi sono sentito bene accolto tanto dai miei confratelli della

comunità p.Aldo, p.Giorgio, p.Claudio, p.Achille e anche da parte dei

fedeli . Da quando sono arrivato mi sono sentito come a casa mia,

accolto, amato, stimato.

Che idea vi siete fatto sulla parrocchia di Bianco?

Da quello che ho potuto osservare mi è parsa una comunità viva dove ci

sono molti collaboratori del parroco e del vice parroco, soprattutto

l’impegno ed la fedeltà di alcuni. Mi sono accorto che molto del lavoro

ricade sempre sulle stesse persone: penso che c’è anche bisogno che

accanto a queste persone ci siano anche più giovani disposti ad lanciarsi

nell’impegno e nella collaborazione. Mi sono accorto di questo in

oratorio che i giovani ragazze e

ragazzi sono presenti alle

attività. L’oratorio mi è piaciuto

molto perché ho visto anche

delle persone meno giovani,

mamme e papà insieme a

ragazzi e ragazze. Ho notato

che c’è un gruppetto di

adolescenti che aiutano p. Aldo.

Bianco ha bisogno di un

rinnovamento, cioè che le

persone meno giovani vedono lavorare i giovani come ho detto prima,

cosi c’è una promessa di futuro. 11

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l’ azione cattolica, la caritas, il coro, le catechiste, i chierichetti e

ministri, il gruppo mariano e il gruppo liturgico, l’Unitalsi, il CPP e il

CAEP, i portatori: in tutti loro ho visto la disponibilità, l’ impegno ed

anche la loro preziosità. Mi sono piaciuti i centri di ascolto: ho

accompagnato i pensionati e l’associazione Auser...

Ci vogliono dei cristiani responsabili e che aiutano la parrocchia,

perchè la parrocchia, dopo la prima famiglia di sangue, è la seconda

famiglia, dove noi ci affidiamo nei momenti allegri ed quelli tristi.

Poi ci sono state alcune uscite, la giornata degli ammalati, con l’invio dei

visitatori degli ammalati e dei ministri straordinari della comunione, le

feste degli ammalati, la visita agli ammalati fatta da p.Aldo e p.Giorgio il

1° venerdì del mese, le novene, la devozione alla Madonna di Pugliano

e le processioni in suo onore, le fiaccolate mensili in onore della

Madonna di Lourdes di cui si sentiva l’allegria delle persone.

Durante le celebrazioni liturgiche c’è stato un momento in cui vi ha

colpito?

E’ difficile distinguere, ma un momento che mi ha colpito è stata la via

crucis fatta durante la quaresima... mi è piaciuto, poi, come è stato

preparato il Natale, la Pasqua, le confessioni, le comunioni ed le cresime,

la presenza del vescovo, che ha ripetutamente lanciato la sfida fatta ai

ragazzi e ai genitori,

perché tutti

dobbiamo essere

responsabili nel

trasmettere la fede,

invitando in

particolare i ragazzi

ad aggrapparsi alla

fede per costruire

un mondo migliore.

Durante il pellegrinaggio a Roma secondo voi ci siamo divertiti? E’

stato interessante?

E’ stato più una gita che un pellegrinaggio: ci siamo divertiti

raccontando barzellette e ascoltando musica. Mi è piaciuto soprattutto

che anche dopo un viaggio di nove ore eravamo gioiosi di stare insieme:

il sorriso fa bella la vita! Poi c’è stato l’ angelus con Papa Francesco: si

aspettava con ansia l’arrivo del Papa, è bello vedersi vicino al Papa.

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Quali emozione e impressioni avete avuto durante la

rappresentazione sacra del presepio vivente, quando anche voi avete

recitato?

Io quando ero giovane avevo recitato nei

teatri ma in portoghese, l’emozione che ho

avuto è di affrontare con coraggio tutte le

persone con il mio accento portoghese,

dicendo le frasi che dovevo dire... Comunque

è stata una esperienza molto bella: anche se

nella preparazione non sono mancati

momenti di discussioni, si è creato fra di noi

una collaborazione; è stato bello vedere poi la partecipazione della

gente, e più ancora vedere che eravamo tutti coinvolti, per il nostro Dio

che è nato.

Al ritorno in Portogallo vi mancherà la parrocchia di Bianco? Se vi

fosse possibile, vi piacerebbe ritornare.

Sinceramente noi missionari con intensità dove siamo ora, e non altrove.

Per questo non diamo molto spazio alla

mancanza di quello che abbiamo lasciato perché

è importante vivere come è il presente, con la

maggiore intensità, con il maggiore amore e

impegno con la gente: per questo vi porto tutti

nel mio cuore con la preghiera, perché la

preghiera è un modo affettuoso per stare unito

alle persone che per sette mesi ho incrociato a

Bianco, a Pardesca ed anche a Casignana e a

Samo. Comunque mi aiuta anche la preghiera

alla Madonna di Fatima: è bello sapere che

ricorderò tutti voi sempre con il senso del

ringraziamento per tutto ciò ho ricevuto da voi:

per questo sono grato e riconoscente a tutti voi.

Per il fatto di ritornare per ora non è previsto ma non si sa mai!!!

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Perché una lampada continui a bruciare bisogna metterci dell’olio. Madre Teresa

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I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO

VATICANO II /5

“Sacrosanctum Concilium” /3°parte a cura di Elisetta Muscatello

Con questa terza parte concludiamo la trattazione della

Costituzione “Sacrosanctum Concilium” soffermandoci,

sia pur brevemente, sui capitoli che riguardano: gli altri

Sacramenti e i Sacramentali, l’Ufficio Divino, la musica

sacra e le immagini sacre. Al n/ro 59 leggiamo: “I Sacramenti sono ordinati

alla santificazione degli uomini, alla edificazione del Corpo di Cristo, e,

infine, a rendere culto a Dio…….Conferiscono la grazia, ma la loro stessa

celebrazione dispone molto bene i fedeli a riceverla con frutto, ad onorare

Dio in modo debito e ad esercitare la carità. E’ quindi di grande importanza

che i fedeli…….si accostino con somma diligenza a quei Sacramenti

destinati a nutrire la vita cristiana”. Il n/ro 60 ci insegna che i Sacramentali:

esorcismi, benedizioni consacratorie, benedizioni invocative, oggetti

benedetti (acqua, pane, ceneri, ceri, rami d’ulivo, ecc.) sono segni istituiti

dalla Chiesa, attraverso i quali, per mezzo dell’impetrazione della Chiesa

stessa, si ottengono effetti soprattutto spirituali. Il capitolo che riguarda

l’Ufficio Divino contiene esortazioni e consigli rivolti soprattutto al clero e

alle persone consacrate; soltanto al n/ro 100 troviamo una raccomandazione

per i laici: “……si raccomanda che anche i laici recitino l’Ufficio Divino

(Liturgia delle ore) o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, o anche da soli”,

recita che, nella nostra Parrocchia, quotidianamente si pratica. Anche il

canto è parte necessaria ed integrante della Liturgia perché arricchisce di

maggiore solennità i riti sacri; il canto sacro è lodato sia dalla sacra Scrittura,

sia dai Padri della Chiesa, sia dai sommi Pontefici; S. Paolo, infatti,

scrivendo agli Efesini, li consiglia a intrattenersi “con salmi, inni, canti

ispirati, cantando e inneggiando al Signore……” (Ef. 5,14) e S. Agostino ci

dice “Chi canta prega due volte”; in questo ci viene incontro il n/ro 114

dove si legge: “……i pastori d’anime curino diligentemente che in ogni

azione sacra celebrata in canto tutta l’assemblea dei fedeli possa dare la

sua partecipazione attiva” e il n/ro 118: “si promuova con impegno il canto

popolare religioso in modo che…… possano risuonare le voci dei fedeli”.

Infine, riguardo le immagini sacre, riportiamo quanto stabilito al n/ro 125:

“Si mantenga l’uso di esporre nella chiesa alla venerazione dei

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fedeli le immagini sacre. Tuttavia si espongano in numero moderato e

nell’ordine dovuto, per non destare ammirazione nei fedeli e per non

indulgere ad una devozione non del tutto retta”. A tal proposito dobbiamo,

purtroppo, constatare che le immagini sacre, invece, “destano

ammirazione” in buona parte dei fedeli i quali, evidentemente, non avendo

ricevuto un’adeguata formazione in merito, entrando in Chiesa, trascurano

l’adorazione al SS. Sacramento per recarsi direttamente a pregare davanti

alle effigie della Madonna e dei Santi.

(continua)

Preghiera alla Madonna delle Grazie di Mimma Macrì

O Madonna delle Grazie,

che volesti scegliere una solitaria chiesetta,

luogo di pace e di grazia:

accogli le lodi e le preghiere che fidenti a te leviamo.

O Vergine santissima, rifugio dei peccatori,

prostrati innanzi a Te chiediamo di ottenere il perdono di Dio.

O Madre, tutta bontà, ai tuoi piedi deponiamo

il peso delle nostre preoccupazioni.

Ti ringraziamo per le grazie ricevute,

ti confidiamo le nostre miserie e i nostri dolori,

imploriamo il tuo aiuto:

ascolta la voce di chi invoca,

o salute degli infermi e consolatrice degli afflitti.

Madre di tutti noi,

sei la luce che dà luce ai nostri passi

e speranza ai ostri cuori.

Dal tuo santuario, da questo luogo benedetto,

continua a concedere grazie e benedizioni

a tutti i tuoi figli, vicini e lontani

e a tutti i tuoi devoti.

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Alla riscoperta della messa con

Catalina Rivas /6 a cura di p.Aldo

Nel numero precedente del giornalino abbiamo letto ciò che Catalina Rivas suggerisce

circa il momento della consacrazione eucaristica. Interrompendo per questa volta la lettura

del suo libretto, riportiamo alcune notizie apparse in questi giorni circa un “miracolo

eucaristico” avvenuto nel 1996 nella diocesi dell’allora cardinal Bergoglio.

C’è un “segno” miracoloso rimasto finora sconosciuto che ha toccato la storia personale del cardinale Bergoglio. E’ accaduto – prima e durante gli anni del suo episcopato – nella chiesa parrocchiale di Santa Maria che si trova al centro di Buenos Aires. Era il 18 agosto 1996, alle ore 19. Alla fine della messa padre Alejandro Pezet vide arrivare un fedele che aveva trovato un’ostia (evidentemente profanata) in un angolo della chiesa. Il sacerdote si comportò secondo la prassi: mise la particola in un contenitore di acqua e ripose tutto nel tabernacolo. Tuttavia pochi giorni dopo, il 26 agosto, dovette constatare, stupefatto, che la particola anziché dissolversi si era trasformata in una frammento di carne sanguinosa. Così il parroco – secondo la cronaca di Piotrowski – avrebbe informato Bergoglio che era vescovo ausiliare del cardinale Antonio Quarracino, ordinario di Buenos Aires. Ricevendo da lui il mandato di fotografare ciò che era accaduto e conservare tutto nel tabernacolo. Qualche tempo dopo il prelato – diventato intanto arcivescovo di Buenos Aires – vedendo che non vi era traccia di decomposizione decise di far analizzare quella misteriosa particola. Il 5 ottobre 1999 si procede. Sono presenti emissari del vescovo e il dottor Castanon che prelevò un campione del frammento di carne e lo inviò a un laboratorio americano ignaro della sua origine. Lì il dottor Frederic Zugiba , cardiologo e medico legale, rilevò che si trattava di tessuto umano. Secondo quanto scrive Piotrowski, egli fece questa sconvolgente analisi:

“Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Questo muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Va ricordato che il ventricolo cardiaco sinistro pompa sangue a tutte le parti del corpo. Il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del

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prelievo… dal momento che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono… Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto”. Testimoni di queste analisi furono due australiani, il giornalista Mike Willesee e l’avvocato Ron Tesoriero , i quali chiesero quanto potevano vivere i globuli bianchi se fossero appartenuti a un frammento di carne umana tenuto in acqua. La risposta fu: “pochi minuti”. Quanto il dottor Zugiba seppe dai due che quel materiale era stato tenuto per un mese in acqua e per tre anni in acqua distillata, restò esterrefatto. Ancor più sconvolto però quando scoprì, dal dottor Castanon, che quel frammento di cuore umano “vivente” era in origine un’Ostia, ossia un pezzetto di pane consacrato. Si chiesero con sgomento com’era possibile che un frammento di pane diventasse un pezzetto di cuore umano e ancor più come, un tale reperto, prelevato nel 1996, evidentemente da un uomo morto, fosse ancora vivo tre anni dopo?

al mese : F I L I P P I C A A cura di Maria Cristina Caracciolo

Il significato letterario è :Invettiva, discorso duro e polemico ed ha origine dal

nome delle [Filippiche], orazioni che l'ateniese Demostene pronunciò contro il re di

Macedonia Filippo II tra il 351 e il 340 a.C. A metà del IV secolo avanti Cristo, sull'intera Grecia incombeva dal nord la potenza in

espansione della Macedonia, guidata dal bellicoso re Filippo II - padre dell'ancor più

bellicoso Alessando Magno. Le città greche si trovarono a dover decidere fra stringere

un'alleanza al gusto di vassallaggio con la Macedonia o invece un'opposizione in campo

aperto. Demostene, grande oratore e politico ateniese, in quattro discorsi si pronunciò con

grande durezza contro Filippo II e sostenne con fermezza la necessità di scendere in

battaglia. Non riuscì subito a smuovere Atene contro l'invasore - o meglio, ci riuscì quando

ormai era alle porte e c'era ben poco da fare. E quindi a ben poco servirono le sue

Filippiche, che pure si conquistarono l'antonomasia di discorsi aspri, violenti. Non a caso,

quando un paio di secoli dopo, a Roma, Cesare fu fatto fuori e la contesa per il potere si

fece durissima, Cicerone, pronunciando quattordici orazioni contro Marco Antonio, decise

di chiamarle "Filippiche", proprio modellandole su quelle di Demostene. Anche se il nostro

Cicerone tendeva ad uno stile enormemente più magniloquente.

Comunque ancora oggi è di grande impatto chiamare filippica un discorso polemico: sia che

lo si faccia per marcare in modo aulico i connotati di violenza del discorso, sia che l'intento

sia ironico, è cifra di un gran bel parlare. Si pronuncerà allora una filippica contro una

decisione del sindaco, o davanti al pessimo bilancio di un'amministrazione, e a cena il

nonno tirerà fuori la consueta filippica contro l'impiegato delle poste che - a dir suo - gli fa

sempre male i conti mentre la nonna disserterà contro tutti coloro che come farfalle volano

di fiore in fiore in cerca di popolarità. 17

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Due momenti di incontri straordinari

di Antonio Bartolo

Sabato 22 e domenica 23 giugno presso i locali del l’Oratorio Tutti i Santi si è tenuto il

corso di formazione per gli animatori degli oratorio ANSPI della zona. Vi hanno partecipato

7 oratori su 11 (Bianco, Pardesca, Samo, S.Agata, Casignana, Bruzzano, Roccella), con un

totale di circa 80 animatori. Il corso è stato guidato da tre formatori appositamente inviati

dall’ANSPI nazionale: Luca Uberti Foppa da Crema e Francesca Tondo e Gloria Manca da

Nardò (Lecce). Il corso è stato organizzato specialmente in vista dell’attività estiva

dell’oratorio, ed ha permesso di conoscere la proposta che l’ANSPI fa per il GrEst. Si tratta

di un cammino centrato sulla “Storia infinita” di Michael Ende, che viene rititolata nel

sussidio ANSPI in “FantaSì”.

Ed è proprio durante il corso che si è potuto non solo conoscere a grandi tappe la trama del

racconto, ma si sono più ancora sperimentate le varie modalità di riesprimere i vari

messaggio in esso contenuti, primo fra tutti il valore della creatività e dello spirito di

intraprendenze e fantasia.

L’Assemblea Parrocchiale per tutti i fedeli della comunità di Bianco

di Beatrice Zappia

Il 24 giugno scorso si è svolta presso il duomo la Assemblea Parrocchiale a conclusione dell’anno pastorale. Indetta dal nostro parroco p.Aldo, intendeva mettere al corrente tutta la comunità di quanto fatto durante l’anno, ma soprattutto è una chiamata a riunirsi per poter dare ognuno di noi il nostro contributo su quanto riguarda proposte, suggerimenti, correttive, ringraziamenti e quant’altro può far crescere una comunità parrocchiale. Evidentemente l’intendimento così positivo non ci ha mossi tutti ad intervenire o forse ancora si pensa che debbano essere presenti solo coloro i quali fanno parte ai gruppi, non è proprio così. I gruppi è vero svolgono l’operato che durante l’anno rappresenta un agire pastorale che viene colto dalla comunità, ma ogni fedele è parte della comunità, e come tale dovrebbe sentire forte il richiamo ad intervenire ad essere presente e dire la propria. E’ come se un padre organizza una bella festa e invita i suoi cari e per risposta partecipano solo i più intimi perchè i più lontani si sentono autorizzati a non partecipare o ad essere esonerati dalla partecipazione utilizzando il principio della delega. Il padre invece gioisce proprio quando arrivano coloro i quali non vede tanto spesso, che onorano la sua casa: che piacere vederli correre all’appello. Così siamo noi quando il parroco ci aduna, corriamo numerosi perché il suo piacere è che tutti sentano ciò che ha da dire e che tutti rispondano e dicano qualcosa su ciò che la chiesa fa e su come lo fa. Arrivederci a tutti alla prossima assemblea, forse di inizio anno! Buone vacanze

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BATTESIMI il 2 giugno è stata battezzata Mesiti

ARIANNA MARIA

il 23 giugno è stato battezzato

Palumbo SEBASTIANO

MATRIMONI o il 8 giugno si sono sposati Pulitanò

DOMENICO e Palamara MARIA

ANTONIETTA o il 22 giugno si sono sposati Iozzo

GIUSEPPE e Autolitano MARIA

ISABELLA

DEFUNTI il 5 giugno è morta Calella ELIA di anni

72

il 5 giugno è morta Spatolisano TERSA, ved. Camera di anni 90

il 22 giugno è morto in Australia Agresta DOMENICO

il 28 giugno è morta Micai AURELIA in Polifroni di anni 64

Turni di PULIZIA del DUOMO - si invitano tutti i fedeli a collaborare 12 luglio: A.Cat. + gr.Liturg. * 26 luglio: Volontari

19 luglio: Coro * 2 agosto: Caritas

Turni di ANIMAZIONE: adorazione eucaristica (ore 22,00 a S.Franc.) 18 luglio: gr. Coro * 1 agosto: gr. Az.Cattolica +Liturgico 25 luglio: gr. Caritas * 22 agosto: gr. animatori

Bilancio Parrocchiale di GIUGNO 2013

CALENDARIO PARROCCHIALE

Incontri di LUGLIO

6 s.: messa di inizio Palio del Mare

8 l.: inizio Gr.Est.2013 (16.00)

11 g.: fiaccolata (21,30 - lungomare)

12 v.: incontro portatori (21.30 – orat.)

18-25 g.: ador. eucaristica (22.00)

19-20: pellegr. a Pompei (con Pardesca

25 g.: festa di conclusione del Gr.Est.

AGOSTO

3 s.: rosario e messa per Festa d.Mare

5 l: inizio Novena

6 m.: messa con offerta ceri del Palio

15 g.: solennità dell’ASSUNTA

1-22-29 g.: ador. eucaristica (22.00)

ENTRATE USCITE

Collette SS.Messe 435,02 cera, fiori+par.sacri+ 272,00

Candele… 427,63 stampa + ferram. 250,00

Funerali, trigesimi 702,58 Affitto,pulmino.... 130,00

offerte pro Santuario + Orat. 160,00 Capitaria parroci + rem. sac. 314,00

Ministero parroco 284,00 suss.lit. (foglietti domenic.) 281,00

Sacramenti 622,20 Acqua, luce, gas 136,02

TOTALE entrate 2.631,43 TOTALE uscite 1.393,02 P. di giro (pro carità Papa) 121,68 attivo mensile 1.238,41 19

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Orario estivo delle messe

Con la domenica 7 luglio entra in

vigore l’orario estivo delle messe: la

sera dei giorni feriali-festivi sarà alle ore

19.00 (si fa notare che anche martedì e

giovedì la messa è spostata alle 19.00);

inoltre nei giorni festivi i cambiamenti

di orario interesseranno le messe

celebrate in duomo (ore 9.30 e 19.00) e

a S.Francesco (21.00).

Abbigliamento adatto in chiesa!

E’ doveroso ricordare a tutti l’invito a

venire in chiesa con un abbigliamento

rispettoso del luogo sacro e adeguato

all’atto celebrativo. Si ricorda pure di

abituarsi a spegnere i cellulari, al fine di

evitare di essere disturbati dalle varie

melodie.

Pellegrinaggio-gita a Pompei

Con la parrocchia di Pardesca è

possibile partecipare al pellegrinaggio a

Pompei (con la possibilità di visita

anche degli scavi di Pompei). Il

pellegrinaggio si svolgerà sabato 20

luglio (con partenza venerdì 19 luglio

alle 22.00). La quota è di 30,00 €

(esclusa entrata scavi) e l’iscrizione

deve essere fatta entro il 13 luglio.

Tempo di Gr.Est. Già sono state fatte le iscrizioni al

Gr.Est.2013, che inizierà lunedì 8 luglio

e si prolungherà fino a giovedì 25 luglio

(prima che si aprano le varie iniziative

legate al ferragosto). Già da ora un

sentito grazie a tutti i collaboratori, che

operano nello spirito di gratuità e

servizio.

Pellegrinaggio a Medjugorje

Appena tornati dal pellegrinaggio di

Medjugorje, si è già iniziato a pensare il

prossimo da mettere in programma: la data

orientativa dovrebbe essere dal 3 al 8

ottobre prossimo (al più presto sarà affissa

la locandina con le indicazioni precise

anche del costo). Come sempre si può fare

riferimento a Franca P. o a Teresa S..

Sempre in riferimento a Medjugorje, si è

proposta di programmare anche in

parrocchia (Santuario) ogni 25 del mese un

momento di preghiera mariana in attesa del

messaggio mensile della Madonna.

Fiaccolata mariana

Come è tradizione, la fiaccolata in onore

della Madonna di Lourdes del mese di

luglio si terrà sul Lungomare giovedì 11

luglio alle ore 21,30.

Messaggio da Medjugorje

(25 giugno 2012)

"Cari figli! Con la gioia nel cuore vi

amo tutti e vi invito ad avvicinarvi al

mio cuore Immacolato affinché Io possa

avvicinarvi ancora di più al mio Figlio

Gesù perché Lui vi dia la sua pace e il

suo amore che sono il nutrimento per

ciascuno di voi. Apritevi, figlioli, alla

preghiera, apritevi al mio amore. Io

sono vostra Madre e non posso

lasciarvi soli nel vagare e nel peccato.

Figlioli, siete invitati ad essere i miei

figli, i miei amati figli perché possa

presentarvi tutti al mio Figlio. Grazie

per aver risposto alla mia chiamata."

N O T I Z I E f l a s h

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