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OSSERVATORIO ECCLESIALE Eco dei Barnabiti 4/2013 18 C ari amici, lettori di Eco, vo- glio condividere con voi sug- gestioni, riflessioni, appunti che man mano, mentre studiavo la Lumen Fidei, annotavo sul mio tac- cuino e nel mio intimo. Ad arte ho usato la parola studia- vo, perché una lettura superficiale di questi documenti magisteriali non è consentita. Purtroppo la superficialità oggi impera; basta aprire giornali, ro- tocalchi o stare a sentire certi com- menti televisivi e salta subito all’oc- chio quanto debole sia stato l’ap- proccio all’oggetto. Per esperienza personale, ho sem- pre constatato che non sempre i Do- cumenti del Magistero ecclesiale in- contrano favore e accoglienza, presso i fedeli e presso gli stessi preti! Mi sentivo in dovere,le volte che presie- devo una comunità, di offrire ai con- fratelli il documento magisteriale fre- sco di stampa: lo mettevo al posto di ognuno a tavola. Spesso esso rimane- va negletto o semplicemente traslato dal refettorio alla sala comunitaria; passava un giorno, ne passavano due ed era ancora lì; allora ritiravo e cer- cavo di farne miglior utilizzo. E nes- suno reclamava per l’asportazione! Mi sono sempre domandato: Come arrivano ai fedeli gli insegnamenti di Santa Madre Chiesa? Quanto insiste papa Francesco su questa prerogativa ecclesiale: la Chiesa è Madre! Chi media? Chi spezza e sbriciola il pane della mensa materna? Ecco il tentativo che voglio fare: spezzare il pane, sbriciolarlo addirit- tura, perché la sapientia Ecclesiae sia compartita da tutti i suoi figli. Di solito avviene che i nostri fedeli – i meno avvertiti – vengono a cono- scere soltanto dei flash sui Docu- menti magisteriali quelli che dà l’im- bonitore televisivo di turno, talora senza cognizione di causa. Ma entriamo nel merito della no- stra Enciclica. Manterrò la stessa di- visione in paragrafi del Documento, per offrire ad ognuno la possibilità di un immediato confronto tra la mia lettura e la pagina originale. La fede! ...Quanti dicono di non averla, ma ne sono nostalgici, vor- rebbero che si vendessero in farmacia delle pillole efficaci a dare la fede; le acquisterebbero subito! Ma la fede non si compra, perché è un dono di Dio. Trilussa direbbe: La fede è bella senza li chissà, senza li forse, senza li come e senza li perché. Eh, sì, perché a caval donato, non si guarda in bocca! E già, se ti fai tante domande, con tanti forse, chissà, co- me, perché, che fede è? Vuol dire che non ti fidi di Colui che te l’ha donata! È il grande dono che ci ha fatto Ge- sù: «Venuto nel mondo come luce, IN MARGINE ALL’ENCICLICA LUMEN FIDEI (I) Una riflessione di carattere pastorale in quattro tappe per cogliere alcuni aspetti essenziali di questa prima enciclica del magistero ecclesiale di papa Francesco. Mater Ecclesia - mosaico costantiniano dell’antica basilica di San Pietro Lumen Fidei: spartito a 4 mani

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OSSERVATORIO ECCLESIALE

Eco dei Barnabiti 4/201318

Cari amici, lettori di Eco, vo-glio condividere con voi sug-gestioni, riflessioni, appunti

che man mano, mentre studiavo laLumen Fidei, annotavo sul mio tac-cuino e nel mio intimo.Ad arte ho usato la parola studia-

vo, perché una lettura superficiale diquesti documenti magisteriali non èconsentita. Purtroppo la superficialitàoggi impera; basta aprire giornali, ro-tocalchi o stare a sentire certi com-menti televisivi e salta subito all’oc-chio quanto debole sia stato l’ap-proccio all’oggetto.Per esperienza personale, ho sem-

pre constatato che non sempre i Do-cumenti del Magistero ecclesiale in-contrano favore e accoglienza, pressoi fedeli e presso gli stessi preti! Misentivo in dovere,le volte che presie-devo una comunità, di offrire ai con-fratelli il documento magisteriale fre-sco di stampa: lo mettevo al posto di

ognuno a tavola. Spesso esso rimane-va negletto o semplicemente traslatodal refettorio alla sala comunitaria;passava un giorno, ne passavano dueed era ancora lì; allora ritiravo e cer-cavo di farne miglior utilizzo. E nes-suno reclamava per l’asportazione!Mi sono sempre domandato: Come

arrivano ai fedeli gli insegnamenti diSanta Madre Chiesa? Quanto insistepapa Francesco su questa prerogativaecclesiale: la Chiesa è Madre! Chimedia? Chi spezza e sbriciola il panedella mensa materna?Ecco il tentativo che voglio fare:

spezzare il pane, sbriciolarlo addirit-tura, perché la sapientia Ecclesiae siacompartita da tutti i suoi figli.Di solito avviene che i nostri fedeli

– i meno avvertiti – vengono a cono-scere soltanto dei flash sui Docu-menti magisteriali quelli che dà l’im-bonitore televisivo di turno, talorasenza cognizione di causa.

Ma entriamo nel merito della no-stra Enciclica. Manterrò la stessa di-visione in paragrafi del Documento,per offrire ad ognuno la possibilità diun immediato confronto tra la mialettura e la pagina originale.La fede! ...Quanti dicono di non

averla, ma ne sono nostalgici, vor-rebbero che si vendessero in farmaciadelle pillole efficaci a dare la fede; leacquisterebbero subito! Ma la fedenon si compra, perché è un dono diDio. Trilussa direbbe:

La fede è bellasenza li chissà,senza li forse,senza li comee senza li perché.

Eh, sì, perché a caval donato, non siguarda in bocca! E già, se ti fai tantedomande, con tanti forse, chissà, co-me, perché, che fede è? Vuol dire chenon ti fidi di Colui che te l’ha donata!È il grande dono che ci ha fatto Ge-

sù: «Venuto nel mondo come luce,

IN MARGINE ALL’ENCICLICALUMEN FIDEI (I)

Una riflessione di carattere pastorale in quattro tappe per cogliere alcuni aspetti essenziali diquesta prima enciclica del magistero ecclesiale di papa Francesco.

Mater Ecclesia - mosaicocostantiniano dell’antica basilicadi San Pietro

Lumen Fidei: spartito a 4 mani

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perché chiunque crede in menon rimanga nelle tenebre»(Gv 12,46).«I cristiani chiamarono Cri-

sto il vero Sole... i cui raggidanno la vita» (Clemente Ales-sandrino), scalzando così ilculto pagano al dio sole.È Cristo Gesù, «la stella del

mattino che non conosce tra-monto», come canta il Preco-nio, la notte di Pasqua!

la fede non è illusione

Qualcuno potrebbe dire chela fede è una luce illusoria. I«moderni« infatti affermano «che il cre-dere si opporrebbe al cercare... toglien-do alla vita novità e avventura... impe-dendo il nostro cammino di uomini li-beri verso il domani«. Ognuno può direla sua: Noi ci attacchiamo alla nostra

«Bella! Immortal!benefica Fede ai trionfi avvezza»

(Manzoni, 5 maggio)

I liberi pensatori hanno associatola fede al buio! «un salto nel vuotoche compiamo per mancanza di lu-ce, spinti da un sentimento cieco, ocome una luce soggettiva non comeluce oggettiva e comune per rischia-rare il cammino«In pratica un indoramento di pillola!

Proviamo anche con Dio, non si samai! Cantava una cantante nostrana.A questo punto l’Enciclica si doman-

da se «la luce della ragione autonoma»può illuminare abbastanza il futuro. Vi-sto che l’uomo odierno si accontenta«delle piccole luci che illuminano ilbreve istante, ma incapaci di aprire lastrada».«È urgente perciò che il mon-

do ricuperi il carattere di luceproprio della fede... capace diilluminare tutta l’esistenza del-l’uomo». Dio elargisce questodono soprannaturale luce per lastrada, «luce che orienta il no-stro cammino nel tempo».

la fede che illumina

Gesù stesso, con tutta la suavita, testimonia il dono di Dio,se ne rende garante, ce lo ot-tiene e ci proietta verso un fu-turo dove incontreremo la pie-nezza della comunione conDio e con i fratelli.

«In un tempo in cui l’uomo è parti-colarmente bisognoso di luce», il San-to Padre ci vuole indicare nella fedela «luce che illumina ogni uomo» eche è capace «di illuminare il presentefino a diventare stella che mostra gliorizzonti del nostro cammino».Bella e confortante questa dichiara-

zione di intenti del Papa! Preghiamoper Lui perché sempre sia per noi pun-to di riferimento solido e sicuro, comedeve essere la «roccia di Pietro!».A Pietro, Gesù, infatti, affida il com-

pito di «confermare i fratelli»: ed èquesto «il compito affidato al succes-sore di Pietro».Siamo nell’anno della fede che rin-

nova in noi «la grande gioia del cre-dere... la convinzione che la fede fapiena e grande la vita».«L’Anno della fede ha avuto inizio

nel 50° anniversario dell’apertura delConcilio Vaticano II...» che è stato unConcilio sulla fede «e ci ha invitato arimettere al centro della nostra vitaecclesiale e personale il primato diDio in Cristo».

E cos’altro ci vuol dire PapaFrancesco quando parla di«mondanità»? Non il mondo,il nostro mondo, al centro, maGesù Cristo! Questo più facil-mente si invererà nella nostravita e in quella della Chiesa,se la fede guida ed «arricchi-sce l’esistenza umana in tuttele sue dimensioni».Mi piace qui citare un bel

passaggio del Discorso diPaolo VI, nella udienza gene-rale dell’8 marzo 1967: «Se ilConcilio non tratta espressa-mente della fede, ne parla adogni parola, ne riconosce il

carattere vitale e soprannaturale, lasuppone integra e forte, e costruiscesu di essa le sue dottrine. Basterebbericordare le affermazioni conciliari[...] per rendersi conto dell’essenzia-le importanza che il Concilio, coe-rente con la tradizione dottrinale del-la Chiesa, attribuisce alla fede, allavera fede, quella che ha per sorgenteCristo e per canale il Magistero dellaChiesa».Nel paragrafo 7 dell’enciclica, Fran-

cesco rende omaggio a Benedetto,autore delle encicliche sulla carità esulla speranza, e autore anche della«prima stesura della Lettera Enciclicasulla fede.«Nella fraternità di Cristo – scrive

Papa Francesco – assumo il suo pre-zioso lavoro, aggiungendo al testo al-cuni ulteriori contributi».«Fede, speranza e carità costitui-

scono, in un mirabile intreccio, il di-namismo dell’esistenza cristiana versola comunione piena con Dio».Possiamo concludere ponendoci

due importanti interrogativi,che ci rendono pensierosi:

– Com’è la via che la fedeschiude davanti a noi?– Da dove viene la sua luce

potente che consente di illumi-nare il cammino di una vita riu-scita e feconda, piena di frutto?

A questo e a molto altro ilPapa vorrà rispondere, condu-cendoci per mano nella rifles-sione e nella contemplazionedel dono di Dio: la fede, virtùsoprannaturale da Lui infusa,donata a noi in Cristo, Parolaincarnata.

Giuseppe Ciliberti

OSSERVATORIO ECCLESIALE

Eco dei Barnabiti 4/2013 19

P.P. Rubens - Trionfo della Fede: la fede guidala povera Chiesa

la fedeltà del messaggio evangelico e l’imitazionedi Cristo, sono compendiati nella trilogia di fede,speranza e carità

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