Posta Militare n. 96

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Uno dei lotti della prossima asta Investphila Posta militare e storia postale RIVISTA DELL’A.I.C.P.M. In questo numero Montenegro 1941-1943 Valter Astolfi La spedizione Napier in Abissinia 1867-1868 Roberto Sciaky La Posta Militare 30 in Sicilia Salvatore Di Pietro La Transadriatica Luigi Sirotti Corrispondenza affrancata con ritagli di interi postali Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti Le emissioni del bienno 1947-48 Benito Carobene Assemblea e Mostra Aggiornamento cataloghi Vita sociale Spedizione in abb. postale 70 % - C.M.P. di Padova - In caso di mancato recapito, ritornare al CMP di Padova per la restituzione al mittente - Contiene I.R. 96 ottobre 2005 XXXI ANNO

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La rivista dell' AICPM

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Uno dei lotti della prossima asta Investphila

Posta militaree storia postaleRIVISTA DELL’A.I.C.P.M.

In questo numero

Montenegro 1941-1943Valter Astolfi

La spedizione Napier in Abissinia 1867-1868Roberto Sciaky

La Posta Militare 30 in SiciliaSalvatore Di Pietro

La Transadriatica Luigi Sirotti

Corrispondenza affrancatacon ritagli di interi postali

Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti

Le emissioni del bienno 1947-48 Benito Carobene

Assemblea e Mostra

Aggiornamento cataloghi

Vita sociale

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96ottobre 2005XXXI ANNO

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INDICE5 Editoriale

Piero Macrelli7 Montenegro 1941-1943

Valter Astolfi23 La spedizione Napier in Abissinia 1867-1868

Roberto Sciaky31 La Posta Militare 30 in Sicilia

Salvatore Di Pietro33 La Transadriatica

Luigi Sirotti39 Corrispondenza affrancata con ritagli di interi

postaliVittorio Coscia - Francesco Grandinetti

47 Le emissioni del bienno 1947-48Benito Carobene

Aggiornamenti cataloghi55 Franchigia militare italiana (1912-1946)

G. Cerruto - R. Colla

Rubriche57 Segnalazioni

a cura di Valter Astolfi60 Recensioni

a cura di Bruno Crevato-Selvaggi64 Annunci

Vita sociale58 Incontri fra soci61 Colloqui coi soci

Emanuele M. Gabbini63 Assemblea e Mostra sociale66 Nuovi soci66 Volumi disponibili

Inserzioni2a cop. Principato di Monaco3a cop Poste Italiane4a cop. Bolaffi4 Investphila6 Zanaria22 Karamitsos38 Centro del Collezionismo46 Poste Italiane59 I.P.Z.S.66 Veronafil

In copertina:

Nell’estate del 1870, mentre la guerra coi Prussianiimpegnava grandemente la Francia, abituale protettri-ce dello Stato Pontificio, il Governo Italiano decise dischierare l’esercito ai confini del “Patrimonio di SanPietro”, pronto ad invadere il Lazio, liberare Roma efarne finalmente la capitale d’Italia.

Rieti, 22 agosto 1870. Lettera dal Corpo d’Os-servazione nell’Italia Centrale: “...Il Ministro ha credu-to… assicurarci che non si doveva andare a Roma, masolo… respingere le bande che avevano voluto entrarenello Stato Pontificio e mantenere l’ordine in questeProvince...”

ASSOCIAZIONE ITALIANACOLLEZIONISTI POSTA MILITARE

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Codice fiscale - Partita IVA: 02014180307CCP: 49059124 intestato a AICPM - CCB: n. 7470071 Carimfiliale corso d’Augusto, Rimini ABI: 6285; CAB 24202.

Presidente: Piero Macrelli, CP 180, 47900 Rimini. tel. e fax 054128420; [email protected]

Vicepresidente: Emanuele Gabbini via Matteotti 1620020 Arese MI tel. 029383396; [email protected]

Vendite e scambi: Bruno Deandrea corso Panaro 444012 Bondeno FE tel. 0532893184.

Mostre e manifestazioni: Ercolano Gandini via Gramsci 3825010 Pozzolengo BS tel 0309916353.

Rivista: Gian Franco Mazzucco

Delegati regionali: Giorgio D’Agostino via Galilei 4500185 Roma tel. 0677200135 - [email protected]

Segreteria: Roberto Mulazzani AICPM, CP 18047900 Rimini tel. e fax 054128420Webmaster: Mariagrazia De Ros via Monte Popera 1230030 Favaro Veneto VE tel. 041632675; [email protected]

Delegati regionali:Piemonte: Claudio Toscano via Pavese 4, 10044 Pianezza

TO - tel. 0119672485, [email protected]: Luca Lavagnino C.P. 178, 16043 Chiavari GE

tel. 3474674132; [email protected]: Emilio Zucchi via San Senatore 4, 20122 Milano

tel. 028051829; [email protected]: Sergio Colombini C.P. 16, 37100 Verona

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tel. 3299547683; [email protected]: Marco Donnini via Rubicone 18, 60020 Ancona

tel. 3393418689Lazio: Giorgio D’Agostino via Galilei 45, 00185 Roma Campania: Aniello Veneri via Olevano 62, 84091 Battipaglia

SA, tel. 0828304638; [email protected]: Franco Napoli Nuova Focà CP 51, 89040 Marina

Caulonia RC tel. 096483635 - 3356226057;[email protected]

Francia: Claude Gerard Domaine des Fontettes, - F-83390 Cuers; [email protected]

Quota sociale per il 2006: € 40

LA POSTA MILITAREè la rivista dell’Associazione Italiana

Collezionisti Posta MilitareDirettore responsabile: Piero Macrelli

Redazione: Gian Franco Mazzuccovia San Benigno 8 - 10036 Settimo Torinese

Tel. 0118000100 - Cell. [email protected]

Registraz. del Tribunale di Milano n. 560/97Stampa: Tipo-Litografia Bertato

Villa del Conte PDSpedizione in abb. post. Filiale di Padova

Tiratura: 1.000 copieLa rivista non è in vendita, ma destinata esclusivamente alladiffusione presso i soci e gli amici dell’AICPM. La collabo-razione alla rivista è gratuita. Gli articoli firmati impegnanosolo i loro estensori. Il materiale inviato non si restituisce.È permessa la riproduzione citando la fonte.

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ASTA PUBBLICA24-25 FEBBRAIO 2006 - LUGANO/SVIZZERASarà dispersa la seconda parte della collezione di annulli di Pontificio compren-dente Lazio ed Umbria, oltre alla seconda parte della collezione “Roma 1870”.Verrà altresì offerta una importantissima collezione mista “Due Re” (VittorioEmanuele II - Umberto I), una grande collezione di annulli di Toscana oltre aduna vendita generale comprendente lotti e collezioni.

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EDITORIALEPiero Macrelli

Questo numero vi arriva in leggero ritardorispetto ai tempi di uscita che ci eravamo pre-

fissi poiché abbiamo atteso la conclusionedell’Assemblea e Mostra sociale di Taranto, di cuipotete leggere cronaca e risultati nelle pagine piùavanti. Prima di tutto un caloroso ringraziamentoal Gen. Mastelloni, Presidente del CircoloTarentino, che ci ha riservato un’impeccabileaccoglienza, facendoci passare tre bellissime gior-nate, allietate anche da una interessante visita alMuseo Archeologico, e da una gita in battello,resa ancor più piacevole dalla bellissima giornata. La Mostra, ben allestita nei locali del Palazzodella cultura, ci ha fatto vedere alcune collezionidi pregio, come potrete rendervi conto dall’elencodel palmares, con ben dieci medaglie d’oro.Altro ringraziamento a Emanuele Gabbini, che haseguito l’organizzazione della Mostra dall’inizioalla fine, meritando il Gran premio con la sua col-lezione “AOI: relazioni postali con l’estero”; allaGiuria, Astolfi, Merone e Mancini, che ha svoltoun ottimo lavoro, e ai soci che hanno partecipatocon le loro collezioni e che sono venuti di perso-na a Taranto. Questo per la verità è stato l’unicopunto dolente: da lungo tempo ormai ricevevosollecitazioni da più soci affinché si organizzas-se una Mostra sociale al sud; l’abbiamo fatto mala partecipazione dei soci delle regioni meridiona-li è stata decisamente deludente.L’Assemblea è stata un piacevole incontro fraamici in cui si è fatto il punto della situazione:l’Associazione ha raggiunto quasi tutti gli obietti-vi che si era prefissata: una bella rivista tutta acolori che a partire da quest’anno uscirà in quat-tro numeri; un sito sempre più interessante e con-tinuamente aggiornato che in pochi mesi ha rag-giunto e superato le 6000 visite; raggiunto e supe-rato anche l’obiettivo dei 500 soci; Delegati regio-nali in molte regioni che si stanno attivando eorganizzano incontri fra i soci con buon successodi partecipazione (nelle pagine che seguono trova-te l’elenco degli incontri regionali già program-mati); la vendita che finalmente è decollata e con

la partecipazione di una novantina di soci ha vistoaggiudicati circa il 60% dei lotti (sicuramentequello che ha fatto la differenza è stata la pubbli-cazione sul sito della foto di tutti i lotti); la comu-nicazione migliorata notevolmente con l’invio die-mail a oltre trecento soci; il volume che pubbli-cheremo il prossimo anno già in avanzato stadiodi preparazione; le finanze dell’Associazione inbuono stato, con una disponibilità che ci permet-te di guardare al futuro con ottimismo e con la cer-tezza di poter continuare a svolgere una soddisfa-cente attività.Visto tutto questo l’Assemblea ha deciso di man-tenere invariata la quota associativa, con l’inviogratuito del volume che verrà edito nel 2006 aisoci che ne faranno richiesta.Rimane una cosa da fare e che ritengo sia fonda-mentale per un’Associazione come la nostra:mettere in atto tutto quanto possibile e necessarioper aiutare a passare dallo stato di raccoglitori aquello di espositori i soci che lo desiderano (daiquestionari che ci sono pervenuti sono più di uncentinaio).Certamente non sarà un’ impresa facile, ma ciproveremo; per cominciare, seguendo il suggeri-mento di un socio presente all’Assemblea, abbia-mo già riportato sul sito gli articoli sulla storiapostale che Valter Astolfi ha pubblicato su QUIFILATELIA in questi dieci anni di attività; moltisoci troveranno notizie e idee interessanti.Successivamente i soci che desiderano l’aiutodell’Associazione saranno messi in contatto consoci esperti, che saranno ben lieti di mettere a di-sposizione la loro esperienza e le loro conoscenze;è inoltre allo studio la possibilità di organizzareincontri dedicati in modo specifico a questo argo-mento e vedremo se sarà attuabile un forum sulsito. Infine si è deciso di pubblicare a fine announ aggiornamento dell’elenco soci; invito quinditutti i soci a verificare i loro dati sull’Annuario,segnalando variazioni ed errori, e i soci, che anco-ra non lo abbiano fatto, ad inviare il questionariocompilato.

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Cenni storici

Le origini del MontenegroIl territorio del Montenegro viene riconosciuto comeprincipato indipendente dal Congresso di Berlino del1878 ed elevato a regno il 28.8.1910. A quell’epocaesso misura poco più di 9 mila kmq. con una popola-zione di 285 mila abitanti. Dopo le guerre balcanichedel 1912/1913 ottiene un ingrandimento con ulteriori 5mila kmq. e 150 mila abitanti ma allo scoppio dellaprima guerra mondiale viene invaso dalle truppeaustro-ungariche che lasciano il paese solo dopo la di-sfatta del 1918. In seguito a ciò, una Assemblea costi-

tuente riunitasi a Podgorica il 26.11.1918 vota lariunione del territorio al regno di Jugoslavia. Così, daquel momento, il Montenegro perde ogni individualitàpolitica e con la riforma amministrativa dello Statopromossa in Jugoslavia nel 1929 diventa un banato concapitale Cettigne.

La conquista della JugoslaviaL’invasione della Jugoslavia da parte delle truppe tede-sche ed italiane inizia il 6.4.1941; partecipano all’ope-razione anche contingenti ungheresi e bulgari.L’attacco è di tipo concentrico: i tedeschi entrano danord partendo dall’Ungheria e da sud-est partendo

dalla Bulgaria; gli italiani da nord-est,diretti lungo il litorale adriatico. A suddel paese, ai confini con l’Albania,dove si trova il Montenegro, l’invasio-ne dovrebbe essere portata dalle trup-pe italiane già presenti in territorioalbanese ma per queste ultime la diret-tiva è invece di tipo difensivo, tesa adevitare eventuali offensive e penetra-zioni jugoslave verso l’Albania; ciòin quanto i nostri soldati sono già fintroppo impegnati nella zonadell’Epiro, contro i greci. Nei diversi punti d’invasione l’opposi-

Montenegro1941 - 1943

Valter Astolfi

Fig. 1La cartina del Montenegro nel 1941(sono anche segnati i precedenticonfini del 1911 e 1914).

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zione jugoslava è alquanto debole e l’avanzata degliinvasori è pertanto molto rapida. In conseguenza diciò, quasi tutta la Jugoslavia è occupata nel giro diuna settimana. A sud del paese, il congiungimento delletruppe italiane con quelle tedesche (9a Divisione coraz-zata) avviene attorno al 10 aprile nella zona di Debar eStruga, nel Kosovo. Resiste invece ancora ilMontenegro dove si è concentrata la 3a armata jugos-lava che è rimasta intatta ed in grado di fornire unavalida difesa. Ma ormai per la Jugoslavia la situazioneè divenuta insostenibile e per i resti del suo esercitoancora sparsi per il paese non ci sono più vie di scam-po; pertanto il 14.4.1941 il Governo di Belgrado deci-de di chiedere l’armistizio. Poiché questo non vieneconcesso, il conflitto si conclude il giorno dopo con laresa incondizionata della Jugoslavia. In conseguenza diciò, le truppe italiane provenienti dall’Albania (in par-ticolare, la Div. “Messina”) entrano in Montenegro edoccupano Cettigne il 16.4.1941.

L’occupazione italiana del MontenegroInizialmente, per quanto concerne l’aspetto della formaistituzionale ed amministrativa, il Montenegro è rettoda un Alto Commissario Civile; l’incaricato è il conteMazzolini (ex vicesegretario del PNF) il quale rimanein carica solo fino al 24.7.1941 in quanto ritenuto ina-datto al controllo della situazione. Infatti, in questofrattempo è anche scoppiata una rivolta popolare, poidomata dalle truppe italiane; a partire dal 28.4.1941, ipieni poteri, sia civili che militari vengono affidati alGen. Pirzio Biroli. Poco dopo, con bando del Duce (n. 9 del 3.10.1941),quest’ultimo viene anche nominato alla carica diGovernatore. Infatti, tra le diverse ipotesi prospettateper l’ordinamento del paese viene scelta quella delGovernatorato; tale forma istituzionale è ancora invigore alla fatidica data dell’8.9.1943.Per quanto riguarda invece l’aspetto territoriale, lenuove frontiere (provvisorie) vengono fissate verso la

Fig. 214.8.1943Cartolina postalespedita da Peje(ex Pec, localitИ cedutaall’Albania).Cartolina e bolli difornitura albanese.Tariffa albanese.

Fig. 35.8.1943

Lettera via aereaspedita da Giakove

(ex Jakova, localitИceduta all’Albania).

Francobolli e bolli difornitura albanese.

Tariffa albanese.

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Croazia con atto del 27.10.1941 e verso l’Albania conatto del 12.8.1941. Rispetto ai confini del 1914 il paeseha ora una superficie di circa 15 mila kmq. (fig. 1); haperduto la Metochia e l’alta valle del Lim (con Plava,Peje (fig. 2), Jakova (fig. 3), Gusinje e Bozaj) nonchèla zona di Dulcigno (fig. 4a e 4b), tutti territori attri-buiti all’Albania in quanto in prevalenza abitati dapopolazioni albanesi; ha invece ottenuto la valle delmedio Lim e quella dell’Uvac (con Priboj, Milesevo,Nova Varos, e Sjenica) ed il litorale adriatico tra Buduaed Antivari (Bar). Per motivi di opportunità, benchéin contrasto con le più elementari considerazioni dicarattere etnico, il territorio delle Bocche di Cattaroviene annesso all’Italia (R.D. del 18.5.1941) anzichéal Montenegro, creando una nuova provincia; a quel-l’epoca Cattaro conta solo circa 5.000 abitanti! La popolazione ammonta ora a circa 417 mila abitanti,distribuita in 10 città, 11 cittadine e circa 1.650 picco-li villaggi. Relativamente al numero di abitanti, le città

del Montenegro sono ben al di sotto di quella che èl’accezione comune. Infatti, la capitale Cettigne contasolo circa 8 mila abitanti, ancora meno la seconda cittàche é Podgorica (circa 6 mila ab.); le altre, ancora piùpiccole, sono: Zabliak, Kolasin (circa 2 mila ab.),Mojkovac, Berane (circa 5 mila ab.), Bijelo Polje eDanilovgrad (per quelle senza l’indicazione del nume-ro di abitanti, questo varia da circa 1.500 a 3.000). Lealtre località definite come “cittadine” vanno da qual-che centinaio ad un massimo di mille abitanti. Perquanto possa sembrare strano la città più popolata èNiksic che conta 27 mila abitanti e Pljevlja, con circa15 mila abitanti; quest’ultima acquisita con i territori dinuova annessione (figg. 5 e 6). Dal punto di vista militare, nel periodo 1941-1943 lasituazione in Montenegro non è riconducibile ad unoschema di tipo tradizionale, con una linea del fronte econseguenti periodiche azioni offensive o difensive;essa è infatti caratterizzata da una diffusa e continua

Fig. 4a2.7.1941

Cartolina illustrataspedita da Dulcigno

prima che questalocalitИ venisse

annessa all’Albania. Infatti, l’affrancatura П

formata con i francobolliitaliani soprastampati

per il Montenegro ed ilbollo П quello

ex jugoslavo conla dicitura “Ulcinj”.

Fig. 4b25.9.1941Lettera raccomandataspedita da Ulqin (ex Ulcinj,localitИ ceduta all’Albania).Francobolli e bolli difornitura albanese.Tariffa albanese

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guerriglia partigiana, fatta di mille episodi in questa oquella parte del paese, soprattutto nelle zone interne.Non ci sono pertanto fatti rilevanti e di portata genera-le su cui soffermarsi. In questo stato di cose le truppeitaliane sono intervenute con apposite operazioni soloin determinati casi e necessità, soprattutto per rioccu-pare località o zone nel frattempo passate in mani par-tigiane; per il resto esse hanno privilegiato l’azione dipresidio dei punti più strategici. Ciò non significa cheda parte dei soldati italiani non ci siano stati casi didistruzione e di morte; in proposito va però precisatoche nella quotidianità le maggiori atrocità e operazio-ni di rappresaglia furono condotte soprattutto dai cetni-ci e dagli ustascia, truppe collaborazioniste di estrazio-ne serba o croata (oppure anche locale) che affiancava-no l’occupante italiano.La repressione contro coloro che si opponevano allanuova sovranità italiana fu comunque assai dura emolti furono internati in campi di concentramento. Agliinizi questi campi furono istituiti soprattutto in loco(Niksic, Podgorica, Antivari e Forte Mamula, nell’iso-la presso le Bocche di Cattaro) oppure in Albania(Tirana, Scutari, Klos, Burrel e Kavaja) ma in seguito

furono aperti nuovi campi di internamento per monte-negrini anche in Italia (Bari, isola di Ponza e Colfioritonelle Marche). Le unità militari italiane che si sono avvicendate inMontenegro provenivano dalle seguenti Divisioni:“Marche”, “Centauro”, “Messina”, “Pusteria”, “Taro”,“Cacciatori delle Alpi”, “Venezia”, “Alpi Graie”,“Ferrara”, “Taurinense”, “Perugia” ed “Emilia”. Ufficialmente, fino all’8.9.1943, i soldati italiani cadu-ti in Montenegro sono stati 2.849 ed i feriti 2.150 maaltre fonti parlano di circa 8 mila tra morti e feriti.

L’epilogo, dopo l’8.9.1943Alla data dell’armistizio, le truppe italiane sono coltedi sorpresa, come del resto in tutti gli altri scacchieri incui esse operano. Si impone una scelta: molti confer-mano il giuramento di fedeltà al regno d’Italia e ven-gono pertanto fatti prigionieri; in misura assai minoredecidono invece di collaborare con i tedeschi e poi diaderire alla R.S.I.. Due Divisioni, la “Venezia” (circa12 mila uomini) e la “Taurinense” (circa 14 mila uomi-ni), decidono invece di opporsi ai tedeschi; in tal sensosi accordano con i partigiani locali. In relazione a ciò,

Fig. 5Cartolina illustrata conla veduta di Cettigne(Cetinje) all’epoca del-l’occupazione.

Fig. 6In questo edificio,

ex “Palazzo Reale”,ha sede

l’Alto Commissariatoe poi il Governatorato.

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le due Divisioni confluiscono nella Divisione italianapartigiana “Garibaldi” che si costituisce a Pljevlja il2.12.1943. Tale Divisione viene inquadratanell’Esercito Popolare Liberatore Jugoslavo (EPLJ)che combatte per la liberazione della Jugoslavia dalla

occupazione tedesca (fig. 7). Le soffe-renze a cui la Divisione va incontro sonoinenarrabili; in poco più di un anno icaduti ammontano a circa 3.900 ed i di-spersi a circa 7.200. Dopo avere com-battuto con grande valore contro i tede-schi la Divisione riceve l’ordine d’im-barco per il rimpatrio in Italia.L’imbarco avviene a Dubrovnik(Ragusa) l’8.3.1945 con direzioneBrindisi. Dopo il rientro in patria e dopoavere espresso individualmente lavolontà di continuare la lotta fino allatotale cacciata dei tedeschi dal territorionazionale, i componenti della Divisionevengono riarmati ed inviati a Viterbo per

l’approntamento di uno speciale reggimento; quiinfatti essi assumono l’organico di un reggimento cheprende il nome di “Garibaldi”. Ufficialmente, esso sicostituisce in data 25.4.1945, ultimo giorno di guerrain Italia! (fig. 8).

Fig. 79.1.1945Biglietto postale in franchigiaspedito in Italia (diretto a Livorno)da un soldato della Divisionepartigiana “Garibaldi”.All’arrivo a Bari (24.1.1945) vieneapplicato il bollo “T.S.” (Tassa semplice) ed il bollo a data;viene altresУ sottoposto alla speciale censura detta“Transadriatica”.

Fig. 84.5.1945

Cartolina in franchigia di tipoluogotenenziale spedita daViterbo da un militare del“Reggimento Garibaldi”

(vedi bollo del Comando).Il mittente indica

“Posta Militare n. 92”ma la cartolina П inoltrata

tramite l’ufficio postalecivile di Viterbo.

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Cenni storico-postali

Posta militareGli organi di posta militare (Direzioni, uffici, Sezioni,ecc.) che hanno operato in Montenegro sono i seguen-ti (in ordine progressivo di numero – Cfr. B. Cadioli –A. Cecchi – La posta militare italiana nella secondaguerra mondiale – S.M.E. Ufficio Storico – Roma,1991):Direzione Postale Ufficio Servizi Comando Truppe

Montenegro (XIV Corpo D’Armata)

20.12.1941 – Si costituisce a Podgorica dove inizia adoperare dal 12.1.1942. In seguito, a causa di trasforma-zioni e cambi di dipendenza, cambia più volte la deno-

minazione: dal 1.4.1943 diventa “Direzione PostaleIntendenza Comando Truppe Montenegro”; dal1.6.1943 riprende la precedente denominazione di“Direzione Postale Intendenza XIV Corpo D’Armata”;dal 6.6.1943 diventa “Direzione Postale IntendenzaComando Truppe Montenegro” e poi dal 18.7.1943“Direzione Postale Intendenza del Montenegro”.Cessa l’attività, sempre a Podgorica, il 9.9.1943. Ufficio Posta Militare n. 14 (C.do XIV Cor. D’Ar.)Giunge a Podgorica il 25.8.1941; opera in tale localitàfino all’armistizio.Ufficio Posta Militare n. 32 (Div. “Marche”)Presente a Podgorica solo il 22.4.1941, durante un tra-sferimento dall’Albania alla Jugoslavia.

Fig. 9Lettera raccomandata viaaerea spedita in data23.9.1941 tramite l’ufficioP.M. n. 91.La corretta affrancatura dilire 2,25 П formata con ifrancobolli italianisoprastampati perl’occupazione delMontenegro; a rigore questiultimi non avrebbero dovutoessere validi per l’affrancatura (gli uffici diP.M. dovevano usare soloquelli metropolitani) maanche quelli d’occupazionevenivano normalmentetollerati presso gli uffici diposta militare.

Fig. 10Modello di reclamoscambiato nel 1943

tra le Poste di Bolognae l’ufficio P.M. n. 99

riguardante il mancatoricevimento di un pacco.

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Ufficio Posta Militare n. 48 (Div. “Taro”)Giunge a Cettigne il 19.11.1941. Si trasferisce prima aCattaro, in data 11.8.1941, e poi in Italia. Il 13.5.1942 istituisce una “Sezione A” ad Antivari laquale cessa l’attività il 7.8.1942 in quanto ivi sostitui-ta dall’Ufficio P.M. n. 137.Ufficio Posta Militare n. 52 (Div. “Ferrara”)Giunge a Niksic il 11.4.1942 e si trasferisce a Cettigneil 4.8.1943; qui cessa l’attività in base all’armistizio.Ufficio Posta Militare n. 71 (C.do. XVII Cor. D’Ar.)Giunge a Cettigne il 25.4.1941 e solo dopo quattrogiorni si trasferisce in Jugoslavia.Ufficio Posta Militare n. 91 (Div. “Messina”)Giunge a Cettigne il 21.4.1941; si trasferisce a Cattaroil 17.11.1941. Dal 12.1.1942 passa alle dipendenzedella Direz. Postale C.do Truppe Montenegro ma rima-ne comunque in territorio jugoslavo. (fig. 9).Ufficio Posta Militare n. 99 (Div. “Venezia)Giunge a Podgorica il 25.7.1941 e si trasferisce poi a

Berane il 21.8.1941(fig.10). Dopo l’8.9.1943 sospendei servizi di posta e segue la Div. “Venezia” che ha deci-so di opporsi ai tedeschi; cessa l’attività il 5.12.1943quando viene attuata la fusione con la Div.“Taurinense” e nasce la Div. Partigiana “Garibaldi”.Nel periodo di funzionamento istituisce SezioniStaccate a Podgorica ( dal 31.8.1941 al 14.9.1941) eda Matesevo (dal 10.11.1941 al 10.12.1942) , un �ucleoStaccato a Pec (dal 13.1.1942 al 20.4.1942) ed unaSezione A a Priboj (dal 30.7.1943 fino all’epoca del-l’armistizio). Ufficio Posta Militare n. 103 (Div. “Alpi Graie”)Giunge a Danilov Grad il 9.3.1942. L’1.5.1942 si tra-sferisce a Niksic e poi a Savnik (1.6.1942). Il2.10.1942 ritorna nuovamente a Danilov Grad e da quisi trasferisce a Budva dove giunge il 1.12.1942. Dopoqualche giorno (9.12.1942) passa a Cattaro da dove siimbarca per l’Italia. Ufficio Posta Militare n. 137 (Presidio di Bar)

Fig. 11Lettera via aerea speditain franchigia da Cettignea Roma, in data 12.8.1941,tramite l’ufficio P.M. n. 142.La busta adoperata provienedalla modulistica in usopresso le Poste, Telegrafie Telefoni del Montenegro(vedi intestazione) e sullastessa П stato applicatoil timbro lineare“Governatorato delMontenegro /Commissariato Civile /Direzione IX – Poste e TT.”.Sulla base di tali elementidi provenienza la letteraП stata inoltrata senzala prescritta affrancatura.

Fig. 1211.5.1943

Cartolina in franchigiaspedita tramite

la P. M. n. 200 Sez. B,all’epoca in cui la Sezione

si trovava a Priboj(vedi timbro lineare

sul lato sinistro“Comando Truppe

Montenegro / DirezioneTrasporti / Ufficio Staccato

di Priboi”).

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Giunge a Bar (Antivari) l’1.8.1942 e per alcuni giorniopera con mezzi di fortuna. Cessa l’attività in seguitoai fatti dell’8.9.1943.Nel periodo di funzionamento istituisce a Cattaro(cioè fuori dal Montenegro) una Sezione A che operadal 1.12.1942 al settembre 1943. Ufficio Posta Militare n. 142 (Governatorato)Istituito nel settembre 1942 alle dipendenze della Div.“Perugia” ma dislocato dal 1.12.1942 a Cettigne neilocali della Direz. Postale Civile per le necessità delGovernatorato. Cessa l’attività in relazione ai fattidell’8.9.1943 (fig. 11).Ufficio Posta Militare n. 151 (Div. “Perugia”)Giunge a Cettigne il 2.8.1942; si trasferisce in Albaniail 15.7.1943Ufficio Posta Militare n. 200 (Div. “Taurinense”)Giunge a Niksic il 4.8.1942 e subito (7.8.1942) si diri-ge a Plevlje e quindi a Priboj (8.8.1942). Il 18.4.1943ritorna nuovamente a Plevlje e poi a Niksic il 4.8.1943.Dopo l’armistizio segue la Divisione che ha deciso diresistere ai tedeschi. Si sposta pertanto in varie zonedel Montenegro ma durante le operazioni, verso la finedi settembre, tutte le dotazioni dell’ufficio vengonoperse o distrutte.

A partire dal 10.8.1942 l’ufficio istituisce due �ucleiStaccati: uno a Plevlje, in Montenegro, e l’altro aVisegrad, in Jugoslavia. In data 1.10.1942 i suddettinuclei sono trasformati in Sezioni: il primo diventa laSezione A ed il secondo la Sezione B. Queste dueSezioni cessano la loro attività, rispettivamente, aPlevlje il 18.4.1943 ed a Priboj il 1.8.1943, dopo che laSezione si era qui trasferita da Visegrad in data1.4.1943 (fig. 12).Ufficio Posta Militare n. 206 (Div. “Punteria”)Giunge a Niksic il 21.8.1941 e si trasferisce a BijeloPolje il 16.9.1941. Poco dopo, il 16.11.1941 si trasferi-sce a Prijepolje e vi rimane fino al 15.1.11942 quandosi trasferisce a Priboj da dove rientra in Italia in data15.8.1942.In data 29.8.1941 istituisce una Sezione Staccata aPlevlje che rimane in funzione fino al 9.8.1942 (fig. 13).

Posta civilePremessaHo già accennato allo scarso numero di abitanti che aquell’epoca caratterizza le città montenegrine (ancheadesso la situazione non è molto cambiata); questo

Fig. 13Cartolina illustrata

montenegrina utilizzatada un militare italiano

e spedita tramitel’ufficio P.M. n. 206

all’epoca in cui questosi trovava a �iksic.

Fig. 1414.5.1941Cartolina postale da 1 d.spedita da Cettigne in Italiada un militare italiano.L’affrancatura П statacompletata aggiungendoun francobollo da 1 d.in modo da formarela tariffa di 2 d.che era quella previstaper le cartoline postalidirette all’estero, secondoil tariffario jugoslavo.

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dato, assieme a quello sull’ampio analfabetismo (dovu-to ad una popolazione allora formata in prevalenza dapastori e contadini) ed a quello della diffusa guerrigliache in quel periodo imperversa soprattutto nelle zoneinterne del paese, in base alla quale molti territori sonopassati talvolta (una o più volte) temporaneamenteoppure anche definitivamente in mani partigiane, conla conseguente interruzione dei servizi postali, ci fa benintuire quanto fosse scarso il traffico postale inMontenegro, sia per l’interno che per l’estero. Se tutto ciò non bastasse, per quanto io sappia, nonesiste un elenco “stabile e definitivo” degli uffici chehanno formato la struttura postale del paese nel perio-do della seconda guerra mondiale. Proprio a causa deltipo di guerra partigiana che ha caratterizzato quel ter-ritorio, molti uffici in funzione prima della guerra nonhanno poi più funzionato oppure lo hanno fatto solosaltuariamente; molti sono passati più volte di mano,tra partigiani e truppe d’occupazione, interrompendospesso il servizio che in qualche caso è stato assicura-to in maniera “volante” con degli autocarri che aveva-

no il compito di raccogliere e recapitare i sacchi diposta lungo determinati percorsi.

Francobolli e cartoline postaliCom’è facile immaginare, subito dopo l’occupazione,i valori postali in uso continuano ad essere quelli exjugoslavi (e così pure, naturalmente, le tariffe).Questa situazione rimane ufficialmente in vigore percirca due mesi, fino al 12 giugno, data entro la quale ifrancobolli ex jugoslavi senza soprastampa vengono, difatto, tollerati (fig. 14)Da quel momento, l’occupazione italiana viene sancitaanche sulle carte valori postali. Con una “Ordinanza”(n. 56 del 5.6.1941) viene infatti stabilito che a partiredal 13.6.1941 è introdotto l’uso dei valori postali exjugoslavi soprastampati con le parole (su tre righe)“Montenegro / Upha Topa / 17-IV-41-XIX” sull’effigiedi re Pietro II (si tratta dei francobolli del 1939-40 edella cartolina postale da 1 dinaro). Il tipo di sopra-stampa adottato è stato scelto su altri quattro similari.In ogni caso, la soprastampa non modifica la moneta e

Fig. 15 16.6.1941Primo giorno diemissione. Lettera,di evidente origine filatelica,spedita via aereaespresso daCettigne adAncona. Affrancata con ifrancobolli exjugoslavi con laprima soprastampad’occupazione.

Fig. 167.7.1941

Cartolina postale da 1 dinarocon soprastampa d’occupazione,

spedita da Cettigne per l’inter-no. L’uso П avvenuto fuori dal

periodo di validitИ ma lacartolina П stata ugualmentetollerata. In merito al tipo disoprastampa si puШ rilevare

che,a differenza dei francobolli,

in aggiunta al testo sulla effigiedi Pietro II, questa comprende

anche una serie di linee percoprire i testi di riferimento

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continua pertanto l’uso delle tariffe in para e dinari(figg. 15 e 16)Dopo appena undici giorni (!) anche i suddetti nuovivalori postali vengono però messi fuori corso. Infatti,con l’Ordinanza n. 81 del 20.6.1941 si stabilisce che adecorrere dal 23 giugno entrano in vigore alcuni fran-cobolli e cartoline postali già in uso in Italia, oppor-tunamente soprastampati. Si tratta di alcuni valori diposta ordinaria della cd. serie “Imperiale”, del valoredi posta aerea da 50 c., tipo “Pegaso”, di alcuni segna-tasse dell’emissione del 1934 e della cartolina postaleda 30 c.; tutti questi valori vengono soprastampati conle parole in caratteri cirillici “UPHA TOPA” (che silegge “Crna Gora” e significa, appunto,“Montenegro”).La norma prevede che i francobolli italiani senzasoprastampa non abbiano validità nel Governatorato(idem, in Italia, quelli con la soprastampa per ilMontenegro); qualche uso tollerato si verifica peròugualmente; in particolare presso gli uffici italiani diposta militare dove vengono tollerati i francobolli conla soprastampa “UPHA TOPA”. Dopo l’introduzione dei suddetti valori postali italianici saranno anche altre emissioni di francobolli exJugoslavi con nuovi tipi di soprastampa (in nero o inrosso) con l’indicazione del “valore in lire”, visto che

ormai in Montenegro le carte valori vengono vendute(al cambio) in lire italiane; si tratta però di emissionispeculative non essendoci alcuna necessità di rimpiaz-zare quelli di fornitura italiana in circolazione.Qualcuno sostiene che queste emissioni siano state det-tate dalla necessità di creare alti valori per le affranca-ture di una certa consistenza (visto che il più alto valo-re della serie “Imperiale” sottoposto a soprastampa eral’1,25) ma tale versione appare poco plausibile perchénon si conoscono o non sono assolutamente ricorrentile cosiddette “alte affrancatura” su corrispondenza pro-veniente dal Montenegro. Una vera e proprio nuova emissione per il Montenegro(che è poi anche l’unica!) la si ebbe invece nel maggiodel 1943. Si tratta della serie cosiddetta del “Serto dellaMontagna”, composta sia da francobolli ordinari che diposta aerea. Questa serie nasce però il 25.5.1943 (perl’occasione fu preparato un bollo in gomma di tipocelebrativo) quando ormai la situazione in Montenegroè alquanto disastrata e l’8 settembre è vicino (fig. 17).Pertanto, la distribuzione di questa serie agli ufficipostali minori e più lontani rispetto alle località salda-mente presidiate dagli italiani risulta alquanto incertae comunque insufficiente, con la conseguenza che ilsuo uso risulta sicuramente scarso. Tale rarità d’uso èaccentuata dal fatto che di lì a poco arriverà l’armi-

Fig. 17Un esempio di francobolli della serie

denominata del “Serto della Montagna”con il bollo in gomma di tipo figurato usato

nel primo giorno di emissione: 25.V.1943.

Fig. 1818.8.1943Lettera raccomandata(di grande formato)spedita da Pogoricaa Cettigne con unaaffrancatura mista“Imperiale” (cent. 75) piЭ “Sertodella Montagna”(lire 1,25).

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stizio ed anche questi francobolli saranno soprastampa-ti dai nuovi padroni. Si conoscono poche lettere affran-cate con questa emissione; di queste, solo tre in affran-catura mista con i francobolli della “Imperiale” (figg.18 e 19).

TariffeHo già accennato (come dimostrato alla fig. 14) chenel periodo iniziale dell’occupazione le tariffe postaliin uso rimangono quelle ex jugoslave. Tale situazioneviene modificata con l’Ordinanza n. 81 del 20.6.1941dove, assieme all’introduzione dei valori postali italia-ni con soprastampa “UPHA TOPA”, vengono anchestabilite le nuove tariffe postali in vigore dal 23.6.1941,sia per l’interno che per l’estero. Si tratta di un tariffa-rio leggermente diverso da quello in uso in Italia.Così, ad esempio, la lettera per l’interno paga 60cent., la cartolina 30 cent., la sovratassa di racco-mandazione è di lire 1,50 e così pure quella perl’espresso; per l’estero diventano, rispettivamente,90 cent., 45 cent. lire 1,80 e 2,40. Pare però chequesto tariffario non abbia mai avuto una effettivaapplicazione in quanto, fin dalla messa in uso deifrancobolli della serie “Imperiale” soprastampati siè passati, immediatamente, ad usare le tariffe allorain vigore in Italia usando nei rapporti con quest’ulti-ma le tariffe di tipo interno (non bisogna dimentica-re che coloro che scrivevano erano, soprattutto, imilitari italiani); analogo trattamento per le corri-spondenze dirette in Albania. Sta di fatto che giàdopo qualche settimana dal giugno 1941, tutta laposta finora esaminata si presenta con affrancatureche ricalcano quelle del tariffario italiano, anche sefinora non ho trovato una precisa disposizione in tal

senso; tale situazione non cambierà più finoall’8.9.1943. Molto probabilmente non si era ritenuto“politicamente” opportuno applicare in Montenegro untariffario diverso (più oneroso) di quello in vigore intutte le altre zone jugoslave d’occupazione dove, conun telegramma circolare (n. 659180 del 24.6.1941)l’Amministrazione italiana aveva disposto l’entrata invigore delle tariffe postali e telegrafiche italiane nellaProvincia di Lubiana, nel Governatorato dellaDalmazia e nei territori aggregati alla Provincia diFiume. (figg. 20 e 21).

Uffici e bolliPer quanto riguarda l’elenco degli uffici ho già fatto in“premessa” le necessarie precisazioni per quantoriguarda il dato di incertezza che caratterizza questa

Fig. 1921.8.1943Letteraraccomandatavia aerea speditada Cettigne ad uninternato civile inItalia, nell’isoladi Ponza.Affrancaturamista con“Imperiale”(cent. 25) e“Serto dellaMontagna”(lire 2).

Fig. 20Fascetta per l’invio di un giornale

da Cettigne a Cattaro.Tariffa stampe per l’interno (10 c.)

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voce. Mi limito pertanto ad elencare, in ordine alfabe-tico, quelli di cui conosco l’esistenza avendo visto ilrelativo bollo su qualche corrispondenza oppure anchesu frammento oppure perché mi è stato segnalato daqualche collezionista che considero abbastanza “affi-

dabile”. L’elenco si presenta come segue:Per due dei suddetti uffici (Kolasin e Rozaj) sonocomunque assai dubbioso che abbiano effettivamente

funzionato con la continuità che le buste oggi in circo-lazione possono fare immaginare. Si tratta di buste dinatura filatelica che a parere di molti, compreso il mio,sono state predisposte in data postuma (pare che certibolli siano finiti in mani poco rassicuranti!). Analogodiscorso anche per Berane, anche se per questo ufficioesistono vari esempi di normale corrispondenza. In tale ambito esiste anche un campionario di bolli difortuna o di fattura chiaramente non ufficiale che ven-gono spacciati come bolli occasionali usati dagli italia-ni in attesa di ricevere quelli di nuova fornitura, dopol’occupazione degli uffici da parte dai partigiani e con-seguente distruzione o trafugazione dei bolli originari.L’unico bollo di questo tipo che mi sento di avallare èquello in gomma a cerchio grande di Danilov Grad, checonosco con o senza lo stemma interno (fig. 23). Per concludere questo punto aggiungo anche che sulmercato ho visto delle buste con bolli in gomma (es.Berane) le quali, a detta dei venditori, sarebbero addi-rittura state spedite durante l’occupazione partigiana diquella determinata località!In genere si tratta di buste affrancate con i francobolli

Fig. 2130.10.1941

Lettera della �unziaturaApostolica per l’invio

da Cettigne a �ew Yorkdi un foglio a stampa

con gli auguri natalizi.Tariffa “stampe” primoporto per l’estero 25 c.

�el novembre 1941i rapporti postali

con gli USAsono ancora in funzione.

Stante il contenuto,la lettera

ha viaggiato “aperta”.Molto rara

la destinazione.

AndrijevicaBar (Antivari)BeraneBijelo PoljeBudvaCajniceCetinje (Cettigne)Danilov GradKolasinLideva RijekaMatesevoMurino Niksic

NjegusiPetrovac na MoruPlevljaPodgoricaPribojPrijpoljeRozaiRijeka CrnojevicaSavnikSjenica Stari BarSutomoreVir (Virpazar)

Fig. 22Cartolina illustratacon la vedutadell’ufficio postalee telegraficodi Podgoricaall’epocadell’occupazioneitaliana.

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Fig. 23Impronta del bollo annullatore, in gomma, senza datario(diametro 4,8 cm.), normalmente usato a Danilov Graddurante il 1942. Pare che questo bollo sia stato messo inuso dopo la sparizione di quello originario (tipo a due cer-chi con lunette) a causa dell’occupazione della localitИ daparte dei partigiani. Un bollo di nuova fornitura, di tipometallico (con ponte del datario prolungato fino al cerchioesterno) risulta messo in uso a Danilov Grad nel 1943.

Fig. 24 – Tabella dei tipi di bollo

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della serie “Serto della Montagna” che talvolta si pre-sentano con una soprastampa (in gomma) costituita dauna grossa stella di colore rosso; si tratterebbe di unasoprastampa partigiana! Ho ritenuto opportuno darnesegnalazione ma mi astengo da ogni commento.Contrariamente a quanto avvenuto in tutte le altre zoned’occupazione della ex Jugoslavia (Prov. di Lubiana,Fiume, Zara, Spalato e Cattaro), il Montenegro è l’u-nico territorio in cui l’Italia non ha provveduto a sosti-tuire i bolli postali locali con altri di fornitura italiana;solo in qualche caso (es. Budva) si è verificata la scal-pellatura della parte con la dicitura in cirillico.Pertanto, il campionario dei bolli annullatori è ancoraquello dell’ex amministrazione jugoslava e la tipologiapuò essere circoscritta a cinque tipi fondamentali:1)ad un cerchio2)a due cerchi, con cerchio interno continuo3)a due cerchi, con lunette sopra e sotto il datario4)a due cerchi, con datario fino al cerchio esterno5)meccanico a targhetta (in uso a Cettigne)

Nell’ambito dei diversi tipi il diametro non è sempreuguale e così pure la grandezza delle lettere, ecc.;secondo la tradizione austro-ungarica (da cui derival’amministrazione postale jugoslava) i bolli varianoinoltre in base all’elemento di riconoscimento (una let-tera, un fregio, ecc. normalmente inserito ai due lati deldatario). Esistono poi i bolli di natura occasionalecome quelli già rappresentati alle figure n. 17 e n. 23. La tabella sinottica delle impronte dei principali tipi dibollo in uso nel Montenegro nel periodo 1941/1943 sipresenta come alla figura 24.

CensuraPer le corrispondenze provenienti dal Montenegro ènoto un solo timbro di censura che contenga in manie-ra inequivocabile i riferimenti a quel paese: si tratta diun timbro in gomma, a due cerchi, con la dicitura“Ufficio Provinciale Censura Postale / Montenegro /�. 1”, stemma di Stato al centro e fregio a forma dicroce di Malta in basso. A quanto pare l’ufficio opera-

Fig. 25 21.6.1942�iksic: bollo del tipo adue cerchi con cerchiointerno continuo.Lettera raccomandatadiretta al campo di concentramento di Klosin Albania. Affrancata per complessive lire 1,75(per l’Albania la tariffaera di tipo interno). Al verso bolli di transito di Cettigne,Scutari, Peskopie eKlos.

Fig. 2629.8.1941

Cartolina postaleda 30 c. con soprastampa

“UPHA TOPA” speditada Cettigne in Bulgaria.Annullata con il bollo a

targhetta (ad un cerchio ecinque linee diritte).

E’ questo l’unico bollomeccanico finora cono-

sciuto per il Montenegro.Da notare che per

l’inoltro in Bulgariail mittente indica

“Via Italia”.

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va a Cettigne (fig. 27).Tutti gli altri timbri di censura visti su corrispondenzaspedita dal Montenegro sono di tipo molto semplice:lineari, in gomma, con le consuete parole “Verificatoper Censura” e nient’altro; infatti, non presentanoalcun riferimento a specifiche località montenegrine,nemmeno col sistema della codificazione convenziona-le così come avveniva in Italia per ciascuna provin-cia). Diventa quindi molto difficile attribuire questitimbri ad un ufficio di censura piuttosto che ad un altro.Tra questi timbri ce n’è comunque uno che si presentacon le parole “Verificato per Censura” racchiuse incartella e su tre righe; in base alla provenienza delle let-tere e delle cartoline su cui figura, pare che questo tim-bro sia stato usato a Podgorica (fig.28).Finisce qui la storia postale del Montenegro del perio-do 1941/1943. Tuttavia, prima di concludere, sento la

necessità di fare un’ultima considerazione: sonoormai più di venti anni che mi dedico a questa colle-zione e per quanto riguarda la posta civile posso direche solo una piccolissima parte di essa (forse il 5-10%) risulta scambiata tra privati (individui o fami-glie); la quasi totalità della posta è infatti diretta adenti ed uffici governativi oppure (e questo è il latoumanamente più toccante) a campi di concentramen-to. Ciò mi fa pensare che i normali rapporti epistola-ri fra privati fossero quasi inesistenti. Pur tenendoconto dei tanti motivi (già segnalati) che in tempo diguerra hanno condizionato il traffico postale inMontenegro, la conclusione a cui si arriva è laseguente: credo che in quegli anni la vita in quel paesefosse ben dura se per la gente non c’era nemmeno lapossibilità di spedire due righe ai propri cari non soloper parlare delle proprie cose o dei propri affari ma

Fig. 27 Cartolina postale da 30 c.spedita da Plevlje e censurata a Cettigne (timbro censura“Montenegro n.1”).La cartolina П indirizzata adun campo di concentramentoin Italia, dislocato inSardegna; П stata spedita il5.7.1943 ma П giunta a destino quando l’Italia delsud era ormai passata sottoil controllo degli Alleati,tanto П vero che sulla stessaappare anche il timbro“Military Censor Ship / CivilMails / 00144” (nonchО unulteriore timbro di censuraitaliana).

Fig. 2817.11.1941

Il francobollo italiano da50 c. e quelli albanesi da

5 q. applicati su questalettera non sono validi in

Montenegro; pertanto,l’ufficio di Podgorica, haapplicato il proprio bollo

a lato degli stessi inmodo da fare rilevare

l’irregolaritИ. In abuso alle sue

prerogative l’ufficio dicensura li ha invece

impropriamente annullaticon il proprio bollo. In

arrivo a Roma la letteranon risulta tassata.

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La Spedizione Napierin Abissinia (1867-1868)

Roberto Sciaky

Sebbene non molto nota, la spedizione effettuata dalmaggiore Robert Napier nel 1867 in Abissinia rive-

ste un notevole interesse dal punto di vista della storiapostale militare, anche in considerazione della notevo-le quantità di uomini e mezzi che furono trasportatidalla Gran Bretagna e dall’India in Etiopia. Prende ori-gine dal fatto che l’imperatore etiopico Teodoro IIaveva preso in ostaggio il console ed i residenti britan-nici in Etiopia. La spedizione rappresenta un puntofermo per la storia postale etiopica in quanto per laprima volta appare su un annullo la parola “Abyssinia”.

La storiaDopo un lungo periodo di lotte contro i Ras locali neglianni Quaranta dell’Ottocento, Ras Kassa Hailù liaveva sottomessi e aveva conquistato il potere assolu-to. Il 7 febbraio 1856 l’Abuna Salama lo incoronòimperatore col nome di Teodoro II e dal 1856 egligovernò l’intera Abissinia (a proposito dei nomiEtiopia ed Abissinia, è opportuno specificare che

attualmente sono equivalenti, mentre nei secoli scorsi,con Abissinia si indicava solamente una zona a norddel paese) (fig. 1).Teodoro era profondamente religioso e credeva nellamoralità personale. I primi anni del suo regno furonocaratterizzati dalla giustizia sociale e dall’impegno permigliorare la vita del suo popolo. Portò la pace in unpaese sconvolto da secoli di lotte interne e cercò didare al proprio paese un’organizzazione e riforme eco-nomiche e sociali. Per questi motivi Teodoro deve esse-re considerato il primo monarca dell’Etiopia moderna.Negli anni successivi fu costretto a combattere le varieinsurrezioni locali e si dedicò a crudeli repressioni.Aveva una visione politica abbastanza particolare. Eglipensava di formare un’alleanza del mondo cristianoper combattere i paesi mussulmani che circondavanol’Etiopia, e a tal scopo prese contatto con l’imperatricebritannica Vittoria. Nella sua visione limitata e medioe-vale, egli pensava ad una crociata per sconfiggere imussulmani. La regina Vittoria aveva invece una visio-

Fig. 1L'Imperatore Teodorotra i suoi leoni.I leoni erano il simbolodella regalitИ.

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ne moderna e realistica della politica estera e più attua-le della situazione politica. Quando la Gran Bretagnaformò un’alleanza con i turchi musulmani contro laRussia ortodossa per la guerra di Crimea, Teodoro loconsiderò un atto di cattiva fede. Ciononostante, egli scrisse alla regina Vittoria per chie-dere un aiuto e la collaborazione di artigiani e tecniciper portare avanti la modernizzazione del paese. Laburocrazia ed i funzionari britannici non diederoimmediato corso alle richieste e tardarono mesi arispondere, ignorando le sue richieste. L’imperatore si convinse allora che la Gran Bretagnatendeva a favorire i musulmani e, per reazione e ven-detta, nel novembre 1864 imprigionò il console bri-tannico Cameron ed i residenti europei, circa 70 perso-ne, e li inviò a Magdala, in cima ad una montagna didifficile accesso. La Gran Bretagna cercò prima dirisolvere il contenzioso per via diplomatica; visti irisultati negativi inviò una prima missione per libera-re gli ostaggi, ma anche questa venne catturata. Anchesuccessivi contatti non diedero risultati, per cui la GranBretagna decise di organizzare una spedizione per libe-rare i propri cittadini.Organizzata in breve tempo, la spedizione comprende-va 12.000 marinai per il trasporto delle truppe, 4.000soldati ed ufficiali britannici e 12.000 truppe indianecombattenti; arrivava ad oltre 40.000 uomini compren-dendo gli aiutanti assoldati localmente. Vi erano inoltre2.500 cavalli e 32.000 altri animali. Partecipavano allaspedizione anche vari osservatori stranieri tra cui l’ita-

liano colonnello E. Osio che lasciò pure un libro dimemorie. Vi erano inoltre scienziati, come il geografoClement Markham, presidente della Royal GeographicSociety, e tal Austin, corrispondente del Times.Un primo contingente di 1500 uomini sbarcò a Zula,a sud di Massaua, nell’ottobre 1867 per preparare losbarco del resto delle truppe che avvenne nei primigiorni di gennaio 1868.La spedizione si mosse molto rapidamente da Senape,centro di concentramento delle truppe, verso Magdala.Per facilitare il trasporto del materiale fu anche instal-lata una ferrovia di 15 chilometri, non menzionataquasi da nessuno studio; ne esiste solo una fotografia e,sembra, anche una busta con un annullo particolare.La strada per Magdala era di oltre 600 chilometri e sisnodava attraverso aspre e scoscese montagne; l’avan-zata era molto impegnativa e molti animali persero lavita; nel suo corso vi furono solamente modeste scara-mucce e gli etiopi non posero praticamente alcuna resi-stenza. Magdala fu raggiunta il 12 marzo 1868 e la bat-taglia ebbe inizio il 10 aprile; si svolse a senso unicoanche per l’uso da parte delle forze britanniche di can-noni, con forti perdite etiopiche (800 morti su 5.000combattenti) mentre gli inglesi ebbero 2 morti e 18feriti. Teodoro liberò gli ostaggi ma i britannici prete-sero una resa senza condizioni: l’imperatore nel suorifugio si suicidò con un colpo di rivoltella al viso. Il ritorno della spedizione si svolse in modo ordinatoutilizzando largamente la ferrovia. L’ultimo contingen-te lasciò l’Etiopia il 18 giugno 1868.

Fig. 24 ottobre 1864.Busta da Massaua a Londra,spedita da H. Rassam.Al retro transito da AdenSTR (steamer) Point il 10 novembreed arrivo a Londra il 26 novembre.Affrancata con 6as 8pies(tariffa per ufficiali per la GranBretagna via Marsiglia).Annullo 124 di Aden. Sul fronte indicazione manoscritta "Answered byF(oreign) O(ffice) Febr 16 1865.

Fig. 3 - 16 �ovembre 1867.Busta dal primo contingente della

spedizione da Zula a Guernsey.Transito da Londra il 4 gennaio ed arrivo

a Guernsey l'8 gennaio 1868.Affrancata con 6as 8pies (tariffa per uffi-

ciali via Marsiglia). Annullata manual-mente alla partenza e con l’annullo 22

in un diamante all’arrivo a Londra.Il mittente maggiore Algernon Durand fu

ufficiale nello staff del primo contingente.Questa lettera costituisce

la seconda lettera nota dalla spedizione.

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La maggior parte della letteratura esistente sulla spedi-zione è incentrata sulle persone e le attività militari;scarsa attenzione viene data ai fatti storico-postali, espesso vi sono carenze ed errori. Nel mio lavoro pubblicato sul The London Philatelist(vedi bibliografia) ho invece cercato di illustrare mag-giormente gli aspetti storico-postali, riportando anchealcune scoperte. Ne ripropongo qui i temi, premettendo che si conosco-no meno di 100 documenti postali da e per la spedizio-ne Napier; non si conoscono libri né giornali.

I precedenti della spedizioneVanno citate le buste “Layard” numerate progressiva-mente (personalmente conosco solamente quella ripor-tata alla figura 2 e molto citata).Hormudz Rassam, vice console ad Aden, fu inviato aMassaua per seguire da vicino l’evolversi degli eventi.Per non destar sospetti la posta veniva indirizzata aLondra alla signora Layard, madre del vicesegretarioagli affari esteri inglese. Successivamente egli fu acapo di una delegazione inviata per trattare con l’impe-ratore Teodoro. Questi fece attendere la delegazioneper 18 mesi prima di riceverla e poi imprigionò i com-

ponenti, rilasciati dopo alcuni mesi. La posta del 1867Il primo contingente della spedizione composto da1500 uomini sbarcò a Zula (indicato anche comeZoola, Zolla e Zulla) a sud di Massaua nell’ottobre1867. (fig.3)L’organizzazione postale indiana iniziò l’attività allafine di dicembre 1867. La prima data conosciuta è il29 dicembre per lettere in arrivo (tre lettere note). Sononote anche tre lettere in partenza, tutte del dicembre1867. (fig. 4)

I francobolliLa posta della spedizione era gestita dal servizio posta-le indiano, che entrò in funzione alla fine del dicem-bre 1867 e forniva i francobolli e gli annulli. Usati dacomponenti della spedizione, sono noti i seguenti fran-cobolli dell’Est India: fi a, 8 pies, 1 a, 2 as, 4 as, 6 as 8pies e 8 as 8 pies.Sebbene i francobolli britannici non fosesero statiregolarmente forniti alla spedizione, sono noti alcunifrancobolli dell’emissione 1858-1879 perforati 14 conl’annullo “FF” della spedizione. Si tratta evidentemen-te di francobolli in possesso di militari, in genere for-

Fig. 4? dicembre 1867.

Lettera da Zula a Richmond.Al retro arrivo a Londra il 25 gennaio.

Affrancata con 4 annas(tariffa per ufficiali via Southampton).

�onostante l'indicazione via Marseillesla busta fu inoltrata via Southampton

come dimostrato dal colore rossodell'annullo FF2 che indicava

l'affrancatura insufficiente.Prima dell'apertura del servizio postale

indiano, la corrispondenza venivabollata con gli annulli navali A 81,

C 79 e con il 22 di Londrain diamante.

Fig. 53 febbraio 1868.

Busta dalla corrispondenza del TenenteJekill a bordo della nave Star

che operava nella zona nel periododella spedizione, affrancata con 6 pence

(tariffa per ufficiali via Southampton).Sulla nave l’ufficiale postale

ha annullato il francobollo con il bollo“B56”. Arrivo a Londra il 26 febbraio1868. La lettera venne scritta a bordo

della Star ad Ansley Bay,luogo di sbarco della spedizione.

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niti dalle famiglie. Sono pure noti francobolli da 6pence su buste di marinai a bordo di navi che parteci-parono al trasporto delle truppe e dei vettovagliamenti(fig. 5).

I bolliI bolli usati dalla spedizione furono tre. Il “FF” (FieldForce) doveva annullare i francobolli, il FIELDFORCE POST OFFICE ABYSSINIA doveva venireapposto sul retro delle buste, anche se vi sono rarissimicasi in cui veniva apposto sul recto. Infine esiste unbollo poco noto ed assai raro e non citato in molti studi.Si tratta di un duplex formato dai due precedenti.Eccoli, identificati da sigle (fig. 6, 7 e 8).Altri segni postali quali “INDIA PAID”, “INDIAUNPAID”, “DEAD LETTER OFFICE- BOMBAY”,“UNCLAIMED AT BOMBAY”, “INSUFFICIENT” e124 in diamanti usato come annullo su francobolli, nonsono specifici della spedizione (vedi oltre) e furonoapplicati ad Aden od a Londra.Altri quali “PAID ONLY TO ENGLAND”, “INSUFFISTAMPED VIA MARSEILLE”, “DEFICIENTPOSTAGE-BRITISH SHARE OF FRANKING” ed

alcuni bolli di contabilità furono applicati a Londra.Ogni ufficio postale aveva i propri bolli, per cui siconoscono vari tipi di “FF” caratterizzati dalle dimen-sioni dei rettangoli. Su questa base, in alcuni fortunaticasi in cui era indicato l’ufficio postale di partenza, miè stato possibile attribuire una dato FF1 al suo ufficiopostale.Anche di bolli FF2 ve n’era più d’uno, come si è potu-to dimostrare dalla presenza di un errore sul bollo diuna lettera da Antalo in cui la “C” è capovolta (fig. 9).Il bollo FF3 è molto raro: si conoscono meno di 10esempi su busta, tutti tra il 24 marzo ed il 16 maggio.Ho notato che il duplex FF3 aveva una data anteceden-te di alcuni giorni, quando era accompagnato dall’FF2.Propongo l’ipotesi che fosse utilizzato dagli ufficipostali mobili che accompagnavano le forze durante glispostamenti e che FF2 fosse apposto o dagli ufficipostali fissi od a Zula (fig. 10).Il bollo FF1 era sempre nero; FF2 ed FF3 erano sia nerisia rossi. Ho constatato che il rosso veniva utilizzato sulettere non o sottoaffrancate; a mia conoscenza questofatto non era stato mai evidenziato.In alcuni casi i francobolli avevano indicazioni mano-

scritte: la più comune era “Stamped”scritta diagonalmente sui francobolli, eciò per evitare furti da parte dei localiquando le lettere non venivano conse-gnate direttamente all’ufficio postale.

Il trasporto internoDall’arrivo della spedizione fino allafine di gennaio 1868 il trasporto internoveniva effettuato dai corrieri localiShoho a piedi (melektegnas). Siccome

Fig. 10 5 marzo 1868. Lettera non affrancata da Antalo aLondra. Arrivo a Londra il 23 marzo.Sulla busta indicazione manoscritta"�o stamps available" e la cifra 1/1indicante la somma da pagare. Antalo fu occupata il 1° marzo ed ilgiorno 5 la posta non l'aveva ancoraraggiunta. �otare sull'annullo la lettera "C" capovolta nella parolaForce. Sono note meno di 10 letterenon affrancate.

Fig.9

Fig.8Fig.7Fig.6

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spesso la posta non arrivava a destinazione, da febbraioil trasporto interno fu affidato ai Lancieri del Bengala(3a e 12a cavalleria leggera).Uffici postali furono stabiliti a Zula (il principale, diret-to da un Postmaster) e, mano a mano che le truppeavanzavano, a Kumayli, Senafe, Adigrat, Antalo, e pres-so ciascuna brigata durante gli spostamenti. Vi eranoinoltre 32 stazioni di posta tra Magdala ed il terminaldel treno. Tra Zula e Magdala vi erano 379 miglia; laposta impiegava 11 giorni per coprire la distanza.

Il trasporto esternoNon essendovi alcun servizio postale locale organizza-to, all’inizio la posta veniva imbarcata su navi dellaspedizione e trasferita su piroscafi postali di linea inter-cettati nelle acque delle isole Jebe Tir, nei pressidell’Egitto, ma questo sistema non si rivelò soddisfa-cente per la difficoltà di rispettare gli appuntamenti.Fu allora organizzato un servizio postale regolare traZula e Suez per l’Europa e tra Bombay e Zula perl’India. La corrispondenza per l’Europa veniva scarica-ta a Suez, trasferita col treno ad Alessandria e quinditrasportata con i piroscafi inglesi a Marsiglia. Da quivia treno la posta veniva inviata ad una città francesesulla Manica (probabilmente Calais) e quindi inoltrataa Londra.Esisteva tuttavia un’alternativa meno costosa ma piùlunga utilizzando i piroscafi britannici di linea da

Alessandria a Southampton. Per gli ufficiali il maggiorcosto non era un problema per cui quasi tutta la corri-spondenza procedeva via Marsiglia e quella viaSouthampton costituisce una rarità. I soldati godevanodi una tariffa ridotta ma non si conoscono lettere per laGran Bretagna spedite da soldati, i quali peraltro eranoper la maggior parte indiani.

Le tariffe postali. Le equivalenze tra valu-

ta britannica ed indianaPer una migliore comprensione delle affrancatureriporto l’equivalenza tra le valute britannica ed india-na: 12 pence = 1 scellino, 12 pies = 1 anna, 1 penny =8 pies. Da questi dati di base si ricavano le equivalen-ze tra le affrancature:4 annas = 6 pence.8 annas = 1 scellino.6 annas 8 pies = 10 pence.8 annas 8 pies = 13 pence = 1 scellino ed 1 penny.Alcune tariffe furono riportate dal Times nell’edizionedel 21 novembre 1867 ma non sempre esse corrispon-dono a quanto riscontrato dalla corrispondenza; altresono state ricavate dall’esame delle buste.I soldati e la corrispondenza delle famiglie dirette allaspedizione godevano di tariffe preferenziali, che perquelle spedite dalla Gran Bretagna erano inferiori aquelle indiane. Si conoscono solamente quattro lettere,tutte da e per l’India affrancate con la tariffa per solda-

Fig.117 febbraio 1868 Lettera da Koomaloo a Cardiff.Arrivo a Cardiff il 5 febbraio.Affrancata con 6as 8pies (tariffa per ufficiali viaMarsiglia fino al 31 marzo1868).

Fig. 1213 maggio 1868.

Lettera da Sooroo a Cardiff.Arrivo a Cardiff il primo

giugno. Affrancata con 8as8pies. Dal primo aprile 1868 le

tariffe per ufficiali via Marsigliafurono portate da 6as 8pies a8as 8pies come si vede anche

dal confronto di questa letteracon la precedente della

medesima corrispondenza.Anche le tariffe via

Southampton furono aumentate.

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Fig.13? Marzo 1868.Lettera da Senafe aCheltenham. Arrivo aCheltenham il 26 aprile.Affrancata con 6as 8pies(tariffa per ufficiali viaMarsiglia fino al 31 marzo1868). Una rara letteratricolore dalla spedizione.

Fig. 14 - 8 gennaio 1868. Lettera dalla spedizione a Avranches

(Francia). Transitata da Calaisarriva a Londra il 6 febbraio.

Inoltrata quindi ad Avranches dovearriva il 7 febbraio. PoichО la lettera

era stata affrancata solamente perl'Inghilterra, П stato aggiunto un

annullo accessorio di contabilitИ dacui si ricava che il destinatario

dovette pagare 40 centesimi di francoper il trasporto interno in Francia.

Una rara lettera per un paesedifferente dall'Inghilterra e dall'India

Per l’Inghilterra dal primo aprile 1868 Per l’India

Soldati 1 d or 8 pies 1 anna

Ufficiali 6 annas (9 d) 8 annas 8 pies (1/1) 4 annas

Civili 11 annas 8 pies (1/6)

Per altri paesi

Per la Francia via Londra 8 annas (1 sh)

Per la Germania 10 pence

Per l’Olanda C 10 e D 10

Sono note meno di 10 lettere per paesi differenti dalla Gran Bretagna e dall’India (fig. 14).

Tariffe postali della spedizione �apier

Per l’Inghilterra fino al 31 marzo 1868 Per l’India

Via Southampton Via Marsiglia

Soldati 1 d or 8 pies 5 pence 1 anna

Ufficiali 4 annas (6d) 6 annas 8 pies (10d) 4 annas (6 d)

Civili 6 annas (9d) 8 annas 8 pies (1/1)

Marinai 6 d

Giornali 1 d

Libri 4 d

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Fig. 1625 febbraio 1868.

Lettera da Lymington allaspedizione via Londra. Arrivo il 12

marzo 1868. Affrancata con 10 pence(corrispondenti a 6as 8pies, tariffa per

ufficiali via Marsiglia fino al 31marzo). �ella data MA per MR.

Indirizzata al Maggiore F. S. Robertsresponsabile per

l'imbarco e lo sbarco delle truppe aZula. L'annullo FF2 in rosso П da

attribuirsi ad un eccesso di peso.

Fig. 179 dicembre 1868. Lettera da Brighton alla spedizione conl'indicazione "via Marsiglia". Al retro FF2 in neroil 4 gennaio per indicare l'arrivo ed in rosso il 12 gennaio per indicare che la lettera П sottoaffrancata. Affrancata con 10 pence (corrispondente a 6as 8pies) a Londra fu aggiuntoil timbro accessorio "I�SUFFI STAMPED VIAMARSEILLE". PoichО era diretta ad un civile lacui tariffa via Marsiglia era 8as 8pies, a matitablu fu aggiunta la cifra 4 (annas)e la parola 4 annas indicante la somma da pagare dal destinatario corrispondente al doppio dell'affrancatura mancante. A nostra conoscenza questa П l'unica lettera diretta a civili facenti parte della spedizione.

ti. Le tariffe preferenziali per gli ufficiali erano giàutilizzate ad Aden dagli anni Cinquanta (fig.11,12,13).

Fig. 1515 febbraio 1868.Lettera da Bombay alla spedizione.Arrivo il 29 febbraio.Al fronte timbro conl'indicazione "1 anna da pagare"(tariffa per soldati dall'India).Questa busta ha eccezionalmenteil timbro "FF2", che veniva applicatoanche alle lettere in arrivo,sul fronte anzichО sul retrocome prescritto.

È nota solo una lettera per civili, indirizzata alcorrispondente del Times. (fig. 17)

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Lettere alla spedizioneCome già detto, sono note solamente quattro lettere dae per la spedizione affrancate con la tariffa per soldati,tutte da e per l’India (figg. 15,16).Una lettera alla Field Force dopo che la spedizioneebbe lasciato l’Abissinia (fig. 18).

BibliografiaLibri

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Articoli

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Fig. 1817 Giugno 1868. Lettera da BreНon alla spedizione via Southampton eSuez. Affrancata con 6 pence(tariffa per ufficiali viaSouthampton). La lettera giunsein Abissinia dopo che la spedizione ebbe lasciato il territorio e fu quindi rispeditavia Suez a Londra.Dall'Inghilterra fu inoltratasenza spese a Bombay.

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Dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia allaGermania (13.10.43) e la conseguente legittima-

zione dello Stato Italiano, nonché il suo riconoscimen-to di cobelligerante, gli alleati consentirono che venis-se spostata in Sicilia una grande unità militare.Venne scelta la divisione “Sabauda” che aveva operatoper tutto il conflitto nella Sardegna meridionale e chenon aveva quindi partecipato alle scaramucce con letruppe tedesche in ripiegamento verso la Corsica dopol'8 settembre.Il trasferimento, iniziato il 9 novembre, si concluse il24 dicembre; destinazione la zona di Enna -Caltanissetta. Anche un primo scaglione dell'ufficio diposta militare n. 30 con un ufficiale,due militari e uncarabiniere si trasferì con tutto il materiale ad Enna,mentre il restante personale col secondo scaglione del

Comando di divisione partì il 21 dicembre e arrivò il24 dicembre (1).Si è ritenuto che, durante il lungo tempo occorso percompletare il trasferimento, l'ufficio di posta militarenon abbia funzionato, né in Sardegna, né in Sicilia.Il possesso di un pezzo spedito proprio il 24.12.43 dallaP.M. 30 (e sarebbe quindi un primo giorno in Sicilia)mi lascia molti dubbi in proposito. Che spiegazionepotrebbe altrimenti darsi al trasferimento col primoscaglione di tutto il materiale d'ufficio?Ma esaminiamo l'interessante documento (fig. 1): sitratta di una lettera spedita il 24.12.43 dalla P.M. 30 daun sottotenente della 42a Sezione di Sussistenza delladivisione “Sabauda” di stanza a Caltanissetta. La mis-siva è affrancata, per la sola copertura del porto aereo,con un 50 centesimi posta aerea forse proveniente

La Posta Militare 30 in Sicilia

Salvatore Di Pietro

Fig. 1Lettera spedita il24.12.43 dalla P.M. 30da un sottotenente della42a Sezione diSussistenza delladivisione "Sabauda" distanza a Caltanissetta.

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dalla residua scorta dell'ufficio di posta militare o, piùprobabilmente, da quella personale del mittente. Infatti,fin dal 30 ottobre, la gestione contabile dell'ufficio erastata chiusa e le attività versate alla Cassa provincialedi Cagliari (2). Ritengo altresì che lo stesso ufficio diposta militare non avesse, all'epoca, ancora provvedu-to ad acquistare i valori d'occupazione con i fondi delladivisione d'appartenenza (3).Ciò ha comportato la messa in essere di uno dei raricasi di uso in Sicilia di francobolli del regno durante ilperiodo dell'occupazione alleata.Probabile, infine, l'inoltro aereo con i collegamenti pre-disposti dagli alleati per la corrispondenza ufficiale eutilizzati anche per la posta dei militari italiani.Dal contenuto della lettera in esame apprendiamo inol-tre che:-essa fu scritta il 22.12.43 alle ore 23,45;-il mittente lamenta la mancata gioia di poter ricevereregolarmente lettere dalla moglie, perché il servizio

non è stato “ancora attuato”;-nei 28 giorni di permanenza inSicilia (quindi dal 24 novembre)ha, tuttavia, ricevuto tre letteredalla moglie, l'ultima del 5dicembre;-la vita è serena, c'è accordo consuperiori e sottoposti. La mattinain ufficio, il pomeriggio la spesaviveri, la sera al cinema o unapartita a carte.Tutto ciò mi induce ad ipotizza-re che l'ufficio di posta militare30 abbia iniziato ad operare inSicilia ben prima del 24 dicembre

1943, come anche mi viene segnalato dall'attento col-lezionista dott. Nino Infranco con il biglietto postale infranchigia riprodotto dalla fig. 2. Esso è stato scritto adEnna il 12.12.43 da un sottotenente della 30a Cmp.Mista TRT, P.M. 30, e impostato il successivo giorno13 - come, nonostante il bollo evanescente, riesce aleggersi - presso un ufficio di posta militare, che altrinon poteva essere, se non il n° 30, operante appunto aEnna.

Note1) B.Cadioli - A.Cecchi “La posta militare italiananella seconda guerra mondiale” SME Ufficio Storico -Roma 1991; 2) Op. cit. pag. 364 ;3) Tale non canonica procedura di approvvigionamen-to delle carte valori fu attuata, in quanto l'Ispettoratogenerale p.t. in Sicilia dipendeva dall'amministrazioneanglo-americana.

Fig. 2Biglietto postale infranchigia scritto ad Ennail 12.12.43 da un sottotenente della 30a

Cmp. Mista TRT, P.M. 30,e impostato il successivogiorno 13 presso un ufficiodi posta militare, che altrinon poteva essere, se nonil n° 30.

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Dal settembre del 1944 al dicembre del 1945 diver-se corrispondenze partite da località dei Balcani e

dirette in Italia, o in transito per altri Paesi, recano unafascetta di censura con la dicitura “Examined by AlliedTransadriatic Censorship”. Per meglio comprendere quale fosse la situazione dellevie di comunicazione e dei possibili percorsi dei di-spacci postali illustriamo un quadro sintetico degliavvenimenti militari nel Mediterraneo sud orientale fral’estate del 1944 e l’estate del 1945.Vengono riportate (fig. 1) e indicate le linee di avanza-

mento delle truppe alleate che partite dalla Sicilia conlo sbarco del luglio 1943 stavano risalendo tutta lapenisola italiana. Nel luglio del 1944 la linea del fron-te partiva da Ancona sull’Adriatico, attraversaval’Appennino, passava nei pressi di Siena e raggiungevala costa del Tirreno all’altezza di Livorno.Nell’area del Mediterraneo orientale le divisioni tede-sche in ritirata dall’Egeo e dalla Grecia, stavano risa-lendo verso nord lungo le zone interne della Jugoslaviacon l’obbiettivo di avvicinarsi ai confini dellaGermania. Sono indicate (fig. 2) le aree del territorio

I collegamenti postali fra i Paesi balcanici

e l’Italia del Sud 1944/1945

La TransadriaticaLuigi Sirotti

Fig. 2 - La situazione nei Balcani nellaseconda metИ del 1944.

Fig. 1- L'avanzamento delle truppe Alleate sul fronteitaliano, fra il 23 settembre 1943 e l'ottobre 1944.

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della Jugoslavia che gli aerei russi potevano controlla-re da est e gli aerei americani e britannici da ovest.Ampie zone interne della Jugoslavia erano controllatedalle formazioni partigiane del maresciallo Tito cheimpegnavano le ingenti forze tedesche in ritirata.Ai primi di ottobre Tito si recava a Mosca per organiz-zare i piani di liberazione di Belgrado con il concorsodelle armate sovietiche. Belgrado veniva liberata il 20ottobre dai partigiani jugoslavi con la partecipazione dialcuni reparti italiani dei battaglioni Garibaldi eMatteotti.

Il controllo della corrispondenza fra

l’Italia del sud e l’estero

Per il controllo della corrispondenza civile dall’Italiadel Sud con l’estero, che venne ripristinata nel febbraiodel 1944, gli Alleati costituirono nelle regioni meridio-nali alcuni centri di censura militare: due in Sardegnapresumibilmente a Cagliari e nei dintorni di Sassari aPloaghe o a Bessude, uno in Sicilia a Palermo e proba-bilmente un secondo a Catania o Siracusa, uno aNapoli, uno a Bari e uno a Roma. I centri di Napoli e di Roma vennero costituiti in tempisuccessivi. Il controllo della corrispondenza era prati-camente totalitario e le lettere ispezionate dai censorivenivano richiuse con una fascetta recante la dicitura“OPENED BY EXAMINER N° …… “ e il numeroidentificativo del censore (fig. 3a, fig. 3b e fig. 3c); sulfrontespizio veniva apposto il bollo dell’ufficio (fig.4a, fig. 4b e fig. 4c).

Il periodo d’uso dei bolli delle figure 4a, 4b e 4c, fino-ra rilevato, è il seguente: a) 21.1.44 – 3.9.44 b) 21.5.44 – 31.1.46c) 24.5.45 – 31.1.46

Per il controllo di gran parte della corrispondenza chedai Balcani giungeva in Italia in quantità sempre cre-scente, venne aperto nelle Puglie, in località non anco-ra accertata ma presumibilmente nella zona di Bari, uncentro apposito della censura alleata che in un primotempo fece uso di fascette per la chiusura delle lettereispezionate, con la dicitura prestampata “Examined byAllied Censorship” (fig. 5) e successivamente, sempreprestampata la dicitura “Examined by AlliedTransadriatic Censorship”, come si vede con l’aggiun-ta della parola “Transadriatic” (fig. 6). La prima data danoi conosciuta con la dicitura del primo tipo (fig. 5) èdel 25 luglio 1944, per quelle recanti la dicitura delsecondo tipo, del quale conosciamo due diversi forma-ti con diversi caratteri (fig. 6 e fig. 7) la prima data èdel 13 settembre 1944. Il numero del censore, entro una cornice rettangolare(fig. 5a) per tutti i tipi di fascette, appare normalmenteapplicato con un tampone di gomma ed è posizionatoin modo da colpire il bordo della fascetta ed il suppor-to della lettera. L’ultima data conosciuta della censura Transadriaticaè una lettera del 13 dicembre 1945.

Fig. 3a

Fig. 3c

Fig.3b

Fig. 4a Fig. 4b Fig. 4c

Fig. 5

Fig. 5a

Fig. 6

Fig. 7

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35

fascetta con la dicitura"Examined by Allied

Censorship"21 luglio 1944. Biglietto postale per

le forze armate, non affrancato,scritto da un militare italiano del

Comando Supremo della divisioneGaribaldi, operante nei Balcani,

diretto a Roma e poi rispeditoa Bologna.

Reca la fascetta della censuradell'ufficio che dal mese di settembreutilizzerИ il medesimo tipo di fascet-

ta con gli stessi tipi di caratteritipografici con l'aggiunta di

"Transadriatic" nella dicitura.

fascetta con la dicitura"Examined by Allied

Transadriatic Censorship"

- primo tipo -

29 dicembre 1944. Lettera non affrancatascritta da un militare italiano operante

nelle brigate partigiane nella zona diSebenico e diretta a Catania.Sul frontespizio il bollo dell'ufficiodella posta civile di Sebenico e quellodella censura Jugoslava. Al verso lafascetta della censura Transadriaticacon il bollo del censore.

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fascetta con la dicitura"Examined by Allied

Transadriatic Censorship"

- primo tipo -

22 gennaio 1945. Lettera, non affrancata,di un militare italiano operante nei Balcani

nel Battaglione lavoratori italiani,

inoltrata dall'ufficio della posta civile diBelgrado il 22.1.45 diretta a Barletta.Al verso il bollo di arrivo dell'ufficiopostale di Barletta; la fascetta della censu-ra "Transadriatica",il bollo del censore e quello di arrivo diBarletta con data illeggibile.

fascetta con la dicitura"Examined by Allied

Transadriatic

Censorship"

- primo tipo -

22 gennaio 1945. Lettera, nonaffrancata, di un militare

italiano operante probabilmentecon le brigate partigiane neiBalcani, inoltrata dall'ufficio

della posta civile di Matearsz�isei il 22.1.45 diretta a Serradei Conti in provincia diAncona. Sul frontespizio il bollodell'ufficio della posta civile diMatearsz �isei e il bollorettangolare della censuraserba; al verso la fascetta dellacensura "Transadriatica",il bollo del censore e quellodi arrivo di Serra dei Conti15.2.45.

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37

Il servizio svolto dalla “Transadriatica”

La censura “Transadriatica” verificò solo corrispon-denza da e per i Balcani ma non tutta quella riguardan-te questa area geografica: conosciamo lettere prove-nienti da zone dei Balcani che vennero censurate daglialtri uffici della censura alleata. Si conoscono letterecensurate sia dalla “Transadriatica” ma anche daglialtri uffici della censura estera alleata. Si può presu-mere, anche in base alla tipologia dei documenti esa-minati, che la Transadriatica fosse preposta alla verifi-ca della corrispondenza aerea. L’argomento della “Transadriatica” è abbastanza com-plesso e questo breve cenno non pretende di rappresen-tare un approfondimento ma vuole essere una introdu-zione ad un tema che sul profilo storico postale appare

di notevole importanza. In circa 30 anni di ricerchesono riuscito a visionare, data la scarsa reperibilità delmateriale, non più di 40 documenti postali.L’argomento coinvolge le comunicazioni fra l’Italia delSud e l’area del Balcani nel periodo fra il 1944 e il1945 ricco degli avvenimenti più significativi dellaseconda guerra mondiale nel Mediterraneo centroorientale. Sono grato fin d’ora ai collezionisti che vorranno for-nirmi documentazione e suggerimenti. Ringrazio gli amici filatelici Egidio Errani, PieroMacrelli, Giancarlo Magnoni e GianfrancoPastormerlo che mi hanno fornito le riproduzioni acolori di buona parte degli oggetti postali riprodotti.

© by Luigi Sirotti - 2004

fascetta con la dicitura "Examined by Allied Transadriatic Censorship"

- secondo tipo -2 maggio 1945. Lettera, non affrancata, di un militare italiano operante nelle brigate partigiane in Serbia,diretta a Livorno. La lettera venne inoltrata dall'ufficio della posta civile di Jagodina il 2.5.45. Sul frontespizioanche il bollo rettangolare della censura serba, il bollo della censura militare alleata in Italia e il bollo di arri-vo di Castiglione di Intelvi del 10.6.45. Al verso П presente una parte di fascetta della censura jugoslava consovrapposta la fascetta della censura "Transadriatica".

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®

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Corrispondenza affrancatacon ritagli di interi postali

Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti

La legislazione postale ha sempre proibito l'uso deiritagli delle impronte di valore degli interi postali

come francobolli.L'intento di tale disposizione era ed è tuttora legato adun duplice ordine di ragioni:a) impedire che si potesse compiere una frode, nel casodi riutilizzo di ritagli d'interi già viaggiati, ove l'im-pronta di valore non fosse stata colpita dall'annullo;b) evitare lo spreco consistente nell'eliminazione di unsupporto che aveva pur sempre un costo per l'ammini-strazione dello Stato.L'utilizzo dei ritagli d'interi ebbe inizio nell'ultimodecennio del XIX secolo, in quanto prima dell'agostodel 1889 gli interi postali avevano in sé lo stemma ol'effigie reale, ma questi erano privi del valore postale,stampigliato in alto e al centro del supporto (fig. 1).L'introduzione degli interi “Bigola”, con lo stemma ol'effigie in alto a destra, contenenti il valore dell'affran-catura, rese possibile 1'uso dei ritagli, dato che

1'impronta di valore dell'intero era identica a quelladell'omologo francobollo (fig. 2).Il divieto dell'uso degl'interi postali come francobolliviene enunciato per la prima volta nel R.D. n. 6151 del20/6/1889, i cui artt. 34 e 35, recitano: “CORRISPON-DENZE FRANCATE INSUFFICIENTEMENTE OCON FRANCOBOLLI NON AMMISSIBILI. Le lette-re insufficientemente affrancate sono considerate comenon franche e gravate dalle tasse normali a norma degliart. 20 e 21…Le corrispondenze di qualsiasi natura sucui fossero apposti francobolli legittimi, ma che aves-sero già servito alla affrancatura di altre corrisponden-ze, saranno considerate come non franche …I franco-bolli impressi su cartoline o nei biglietti, che ne fosse-ro staccati, non sono validi per altri usi”.Tali norme sono state successivamente riprese e ricon-fermate in tutti i successivi regolamenti postali.L'uso dei ritagli di interi postali come francobolli ade-sivi è infrequente: si può dire che fu occasionale

Fig. 1.L'utilizzo dei ritagli d'interi ebbe inizionell'ultimo decennio del XIX secolo, inquanto prima dell'agosto del 1889 gliinteri postali avevano in sО lo stemmao l'effigie reale, ma questi erano prividel valore postale, stampigliato in altoe al centro del supporto

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anche nei periodi di emergenza postale, quando lapenuria di francobolli costringeva il mittente o 1'ufficiopostale a trovare soluzioni alternative considerate “tol-lerabili”, anche se non del tutto ortodosse.Fu proprio l'occasionalità dell'uso, oltre all'idea chel'utilizzo di impronte di valore fosse ammissibile (fattaeccezione per le frodi), a far sì che gli oggetti postaliaffrancati con ritagli siano stati tollerati in ogni perio-do storico e tariffario (figg. 3 e 4).Per tali ragioni, per quanto riguarda questi documenti,e come accade del resto per tutti gli oggetti postali,quelli tassati sono più rari (fig. 5).Un particolare caso di frode consapevole con tentativodi parziale risarcimento è rappresentato dalle figg. 6 e7: il mittente spedisce la sua lettera a capodanno del'26, affrancando sul verso della lettera con 4 ritagli didue interi diversi e applicando inoltre due francobolliricuperati; l'eccesso tariffario di 25 centesimi è verosi-milmente legato al tentativo di impietosire 1'impiegatopostale: proposito vano, dato che 1'ufficiale tassa sulfronte.Accanto a chi affranca in eccesso, nella speranza che lasua irregolarità venga tacitata, c'è anche chi, sovrab-bondando per errore, se ne accorge e affranca in tarif-fa: è il caso dell'intero postale da 15 cent. rappresenta-to in fig. 8, diretto in Dalmazia nel maggio 1929 eaffrancato in tariffa per 1'estero (75 cent.) medianteaggiunta di 4 ritagli da 15 cent. Leoni: evidentemente

il mittente viene informato che la tariffa per laJugoslavia dal I febbraio è scesa a 60 centesimi, percui si riprende uno dei ritagli: potrà essergli utile perun'ulteriore spedizione.I multipli di ritagli applicati su una stessa corrispon-denza sono abbastanza rari, se non altro per la difficileevenienza di una multipla disponibilità di cartolineinutilizzate: nelle figg. 9 e 10 viene rappresentata unalettera affrancata in tariffa mediante applicazione di 5ritagli di intero da 10 cent. Leoni (5/7/28).Nell'ambito delle varie voci tariffarie, sono rare e ricer-cate le missive contenenti ritagli ed inviate con 1'uti-lizzo dei vari servizi accessori: posta aerea, posta pneu-matica, espresso etc.. Ancora più interessanti sono leraccomandate e assicurate, che per ovvi motivi eranosoggette al controllo dell'amministrazione, teso adimpedire tali irregolarità.Le figg. 11 e 12 rappresentano due raccomandate, spe-dite in periodo Regno e, rispettivamente, Repubblica,affrancate con ritagli, regolarmente accettate, giunte adestino e non tassate.Un uso assai raro dei ritagli è quello fiscale: la fig. 13rappresenta una fattura commerciale del 1919 in cui unritaglio da 10 cent. Leoni viene annullato unitamente adue marche da bollo. E'1'unico caso a noi noto di unritaglio in uso amministrativo.Per concludere, accenneremo brevemente all'usopostale dei bollettini illustrativi, comunicati stampa

Fig. 2L'introduzione degli interi“Bigola”, con lo stemma ol'effigie in alto a destra,contenenti il valore dell'affrancatura, resepossibile 1'uso dei ritagli,dato che 1'impronta di valore dell'intero era identica a quella dell'omologo francobollo

Fig. 3Biglietto da visita da Seveso per cittИ,

affrancato in tariffa con ritaglio da5 cent. Leoni /28/4/1915)

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prodotti e venduti dalle Poste dal 1954 per descriverele nuove emissioni commemorative (esattamente comeuna carta valore di Stato): avendo in sé la riproduzio-ne del francobollo in identico formato, colore e stam-pa, i loro ritagli vennero sporadicamente usati perposta. La fig. 14 ne rappresenta un esempio.Alla fine di questa breve trattazione, vorremmo fareuna riflessione sul significato e sull'interesse storico-postale dei documenti affrancati con ritagli di interipostali. Essi sono generalmente considerati oggettipostali di serie B: i pezzi da noi reperiti erano spessoetichettati a matita con epiteti inequivocabili: “truffa”,“frode”, “trucco”.Il ritaglio d'intero, pur nella sua irregolarità, è parteintegrante e insostituibile di una carta valore dello

stato, emessa da una amministrazione postale in segui-to ad apposito decreto, e regolarmente venduta pressouffici predisposti e autorizzati.A nostro parere, l'uso postale dei ritagli d'interi postaliè molto interessante, spesso genuino e non necessaria-mente frutto di frode.E' per tale motivo che, nella stragrande maggioranzadei casi, i ritagli vennero tollerati dalle poste; per lastessa ragione i documenti tassati sono un'assolutaminoranza. Ma questo non vuol dire che questi sianopiù genuini, o che siano gli unici documenti di un certointeresse storico-postale.Siamo del parere che, oltre al riutilizzo di interi sfuggi-ti alla bollatura, siano abbastanza frequenti i casi di uti-lizzo di impronte di interi pre-indirizzati ma non utiliz-

Fig. 5Lettera da Udine a

Firenze del 14/2/28, inparte affrancata con

ritaglio da 30 cent.Michetti, e tassata in

arrivo per il doppio delvalore corrispondente a

quello dell'impronta,considerata non valida.

Fig. 4Cartolina illustratada Massimeno aBrescia, affrancatacon ritaglio da25 Lire Siracusana(8/8/1961).

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Fig. 6.Il mittente spedisce la sualettera a capodannodel '26, affrancandosul verso della letteracon 4 ritagli di due interidiversi e applicando inoltredue francobolli ricuperati.

Fig. 7l'eccesso tariffario di 25

centesimi Пverosimilmente legato al

tentativo di impietosire1'impiegato postale:

proposito vano, dato che1’ufficiale tassa sul

fronte.

Fig. 8.Intero postale da 15 cent.diretto in Dalmazianel maggio 1929e affrancato in tariffaper 1'estero (75 cent.)mediante aggiuntadi 4 ritaglida 15 cent. Leoni.

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Fig. 9Lettera affrancata in tariffamediante applicazione di 5ritagli di intero da 10 cent.Leoni (5/7/28).

Fig. 10Verso della lettera

precedente affrancatain tariffa mediante

applicazione di 5 ritaglidi intero da 10 cent. Leoni.

Fig. 11Raccomandata, spedita inperiodo Regno affrancatacon ritagli, regolarmenteaccettata, giunta a destinoe non tassata.

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zati (es. cartoline-risposta non spedite): ciò non costi-tuirebbe a rigore una frode, in quanto non arreca alcundanno alle poste.D'altra parte, non riusciamo a comprendere perché sipossano ricuperare francobolli già applicati e non uti-lizzati, e non si possano invece utilizzare le impronte

di interi non usati.In fondo, è compito delle poste annullare i francobol-li e le impronte di valore, per renderli inservibili ad uneventuale riuso: se non lo fanno, peggio per loro.Ringraziamo l'amico Enrico Bertazzoli per 1'utile col-laborazione e i preziosi consigli.

Fig. 12Raccomandata, speditain periodo Repubblica,affrancata con ritagli,regolarmenteaccettata, giunta adestino e non tassata.

Fig. 14Lettera affrancata

con ritaglio dibollettino

illustrativo diemissioni

filateliche.

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Fig. 13 - Un uso assai raro dei ritagli П quello fiscale: fattura commerciale del 1919 in cui un rita-glio da 10 cent. Leoni viene annullato unitamente a due marche da bollo.

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Il biennio 1947-48 ha avuto, nell’intero periodo dellaRepubblica, almeno dal punto di vista delle emissio-

ni di francobolli, caratteristiche tutte particolari. Infatti,nel primo di questi anni non sono stati emessi né fran-cobolli celebrativi, né commemorativi di posta ordina-ria. In quel periodo, in realtà, venne emessa una solaserie, però di posta aerea. Il 1948, poi, vide la nascitadi una lunga serie (quella commemorativa delRisorgimento, di cui ci siamo già occupati nel numeroprecedente di questa rivista) e solo di pochissimi altriesemplari: dieci pezzi (di cui due di posta aerea) divisiin sole quattro emissioni. Ora, però, procediamo con ordine. E, tanto per chia-rire il discorso, sarà bene tenere presente che questoarticolo rientra nel filone inaugurato nel numero 94(marzo 2005) della rivista quando, a pagina 21, ho

analizzato la serie “Avvento della Repubblica”.Anzi, a questo proposito, sarà bene tenere presente lecaratteristiche di questi studi e, soprattutto, per cono-scere esattamente sia la terminologia che userò, sia ilimiti delle mie considerazioni, è indispensabile ini-ziare leggendo le “premesse” pubblicate nel suddettoarticolo.La serie del 1947L’unica serie emessa nel 1947, come ho già detto,comprendeva solo esemplari di posta aerea. Si tratta disei commemorativi del Cinquantenario dell’invenzionedella radio, usciti il 1° agosto 1947 e rimasti in corsofino al 30 giugno 1949; i tagli sono di lire 6, 10, 20, 25,35 e 50. L’emissione venne autorizzata dal Decreto del Capoprovvisorio dello Stato n. 850 del 10 luglio 1947. Le

Le emissioni delbiennio 1947-48

Usi postali dei commemorativi di RepubblicaPrima parte

Benito Carobene

Due pezzi del 6 lire Radiosoprastampati per Triestesu cartolina postale.

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48

caratteristiche dei francobolli, invece, furono fissatecon il decreto ministeriale 3 maggio 1948 pubblicatosulla Gazzetta ufficiale n. 163 del 16 luglio 1948.Osservate bene queste date: il decreto ha una data suc-cessiva di ben nove mesi al giorno di emissione ed èstato pubblicato esattamente un anno dopo la suddettaemissione! Comunque, la cosa non deve stupire inquanto anche in seguito si ebbero situazioni perfetta-mente eguali a queste.Altra cosa da ricordare (anche questa, però, abbastan-za usuale in Italia) è che i colori dei diversi esemplarivennero indicati, nel decreto, con nomi parzialmentedifferenti da quelli con i quali sono oggi riportati neicataloghi. Ecco, in ordine, i colori così come sonoindicati nel decreto e, fra parentesi, come vengonosegnalati nel catalogo Sassone: lire 6 viola (violetto),

lire 10 rosso (carminio), lire 20 arancione (arancio),lire 25 verde (verde azzurro), lire 35 bleu (azzurroscuro) e lire 50 viola “garanza” (lilla rosa). Essendo iltermine garanza pochissimo diffuso, ricorderò cheesso indica un colorante rosso estratto dalla robbia.Un altro discorso merita di essere fatto a propositodella data di fine validità postale dei suddetti franco-bolli. Il decreto ministeriale citato, nel primo commadell’articolo 4, dava come data di fine corso il 31dicembre 1948. Però, un successivo decreto (datato 11 novembre1948 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 6 del 10gennaio 1949) prorogò tale data al 30 giugno 1949. Di conseguenza i giorni complessivi di possibile usodei francobolli furono ben 700. Cifra questa che rap-presenta quasi un record assoluto per tutte le emissioni

Lettera ordinaria in partenza da Trieste.

Lettera triplo portoraccomandata

affrancata con unblocco di otto del

sei lire Radio e undue lire di posta

aerea.L'affrancatura si

giustifica cosУ: treporti lettera lire 30

(lire 10 x 3), raccomandazione

lire 20.

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speciali italiane. Infatti, a parte la serie “Turistica” del1953 (che, però, potrebbe essere considerata quasiuna definitiva), non c’è alcuna altra emissione “spe-ciale” del nostro Paese che abbia avuto un così lungoperiodo di validità. Ovviamente, questo discorso èlimitato al 1967, anno in cui venne decisa la validitàillimitata di qualsiasi emissione.Va pure ricordato che la serie venne anche soprastam-pata AMG-FTT (Allied military government – free ter-ritory Trieste) per essere adoperata nella Zona A delTerritorio libero di Trieste. L’unica differenza riguarda la data di emissione.Infatti, a Trieste i francobolli Radio uscirono solo il 19novembre 1947. Però, poi, restarono in corso durantetutto il periodo in cui ebbero validità postale in Italia.Cosa che porta a un periodo complessivo di validitàpostale di 590 giorni.

I tariffariIniziamo considerando la corrispondenza inviata all’in-terno dell’Italia; proprio il giorno in cui vennero emes-si i sei esemplari di cui ci stiamo occupando (1° agosto1947) entrò in vigore nel nostro Paese un tariffariofissato dal decreto del Capo provvisorio dello Stato n.671 del 21 luglio 1947, che modificò in modo radica-le le tariffe postali e restò in vigore per 376 giorni.Infatti, un nuovo cambiamento generale si ebbe a par-tire dall’11 agosto 1948, grazie al decreto delPresidente della Repubblica numero 1052 del 2 agosto1948. Le nuove tariffe furono valide per un periodo di242 giorni in quanto, a partire dal 10 aprile 1949, ven-nero mutate alcune delle voci principali (lettera, carto-lina postale, manoscritti, soprattassa espresso e cosìvia), grazie al decreto del Presidente della Repubblicanumero 111 del 5 aprile 1949.

Lettera primoporto affrancata

per lire 10 conun 6 lire Radio

e con dueblocchi di otto

pezzi del25 centesimi

Democratica.

Lettera postaaerea per laFrancia: lire30 per ilporto letterae lire 25 perla soprattassaaerea

Page 50: Posta Militare n. 96

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Tenendo conto della fine validità della serie le nuovetariffe introdotte in quest’ultimo caso furono possibilisolo per 82 giorni. Passiamo ora a esaminare la situazione relativa all’e-stero. All’atto dell’emissione erano ancora in vigore letariffe introdotte il 1° aprile 1946 con il decreto mini-steriale 7 marzo 1946 (pubblicato sulla Gazzetta uffi-ciale n. 75 del 30 marzo 1946). Tariffe che, però, mutarono il 1° settembre 1947.Cosa, questa, che rende tale periodo particolarmenteinteressante per i francobolli della serie Radio. Infatti,le tariffe per l’estero iniziali ebbero un possibile perio-do di applicazione limitato al solo mese di agosto, paricioè a 31 giorni.Il 1° settembre 1947 il decreto ministeriale 18 agosto1947 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 196 del 28agosto 1947) cambia tutte le voci. Esse resteranno vali-

de fino a tutto il 10 agosto 1948 e, cioè, per un perio-do di 345 giorni.Infatti, a partire dall’11 agosto 1948, le tariffe aumen-tano tutte grazie al decreto ministeriale 2 agosto 1948(G.U. n. 184 del 10 agosto 1948). Tali nuove tarifferestano valide fino al momento in cui la serie andràfuori corso e, quindi, per un periodo di 324 giorni.

Gli usi della serie RadioCominciamo adesso a esaminare i possibili usi postalidei sei francobolli. Anche qui, però, occorre fare unaprecisazione. Poiché si tratta di esemplari emessi conla dicitura “posta aerea”, gli usi normali dovrebberoessere quelli relativi all’affrancatura spedita, appunto,per via aerea. In realtà, però, i pezzi di questa seriefurono usati molto di più come francobolli ordinari.Allora, inizierò a elencare quali sarebbero stati i pos-

Malgrado la dicitura"Cedola di commissionelibraria" si tratta di unacartolina postale; il 25lire Radio П servito apagare la soprattassaper l'invio espresso.

Lettera primo portoespresso con due

esemplari diversi da 25lire soprastampati

AMG-FTT.L'affrancatura si

giustifica cosУ: primoporto lire 15,

soprattassa espressolire 35 (tariffe entrate

in vigorel'11 agosto 1948).

Page 51: Posta Militare n. 96

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sibili usi “aerei” e, poi, passerò a considerare tuttociò che concerne gli usi ordinari.Sei lire, dal momento dell’emissione fino al 10 agosto1948, rappresentavano la soprattassa posta aerea, ogni5 grammi, per la corrispondenza inviata in Italia.Il 10 lire, dal momento dell’emissione e fino al 31 ago-sto 1947, poteva permettere di pagare la soprattassaposta aerea per Algeria e Marocco. Usi, questi, sicura-mente interessanti. Lo stesso francobollo, poi, potevapermettere di pagare la stessa soprattassa per la Tunisia(dal 16 dicembre 1947 al 15 maggio 1949) o per l’in-terno dell’Italia dall’11 agosto 1948 fino alla scadenzadi validità della serie Radio.Con il 20 lire si poteva pagare la soprattassa postaaerea (però nel solo mese di agosto 1947) per Iran,Perù e Uruguay (usi tutti interessanti). A partire dal 16

dicembre 1947 e fino al 14 maggio 1948 20 lire rap-presentavano la stessa soprattassa per la posta inviatain Egitto e Marocco. Inoltre, dal 15 maggio 1948 e finoal 15 maggio dell’anno successivo, con 20 lire si pote-va pagare la soprattassa aerea per la corrispondenzaindirizzata in Algeria.Passiamo ora al 25 lire. Nel mese di agosto 1947 contale cifra si pagava la soprattassa aerea per Egitto,Etiopia, Stati Uniti e Turchia (usi tutti interessanti). Lostesso francobollo potè permettere di assolvere allastessa soprattassa per Iran e Turchia (dal 16 dicembre1947 al 15 maggio dell’anno successivo), per l’Europa(dal 16 dicembre 1947 al 30 giugno 1949) e per ilMarocco (dal 15 maggio 1948 alla fine di validitàdella serie).Infine, dal 16 maggio 1949 e fino al 30 giugno 1949,

Il 35 lire Radio sulettera espresso:

primo porto lire 10e soprattassa lire 25

(tariffe valide finoal 10 agosto 1948).

Il 50 lire Radiosoprastampatoper Trieste usatoda solo su letteraraccomandata il27 ottobre 1948.

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25 lire erano la soprattassa posta aerea per Algeria,Egitto e Tunisia (usi, questi ultimi, tutti interessanti).Consideriamo ora il 35 lire. Questo francobollo, consi-derando gli usi per posta aerea, ebbe numerose possi-bilità solo nel suo primo mese di emissione (agosto1947). In primo luogo va detto che con questo esem-plare si potevano affrancare (tenendo conto del portolettera e dell’invio aereo) le lettere per l’Europa, ilPerù e l’Uruguay. Con lo stesso esemplare, poi, sipotevano affrancare le cartoline per posta aerea perCanadà e Stati Uniti. Infine, nello stesso mese, 35 lirerappresentavano la soprattassa aerea per Argentina eBrasile. Usi, tutti questi, che vanno considerati sicura-mente interessanti.Passiamo, infine, al francobollo da 50 lire. Nel primomese d’uso vanno segnalati: la lettera posta aerea per ilBrasile e la sola soprattassa per Cile, Australia e Nuova

Zelanda. Lo stesso francobollo, inoltre, dal 1° settem-bre 1947 al 15 dicembre dello stesso anno potè affran-care una lettera aerea per l’Europa.Passiamo ora a esaminare i possibili usi per posta ordi-naria.Lire 6 – Per quanto concerne gli usi singoli, nel primomese, furono possibili solo due diverse affrancature(entrambe interessanti): stampe doppio porto e campio-ni entrambi per l’estero. Numerosi, invece, furono ipossibili usi singoli, dal momento dell’emissione e finoal 10 agosto 1948, per l’interno. In particolare vannoricordate tre possibilità tutte interessanti: manoscritti atariffa ridotta tra sindaci, campioni e busta con corri-spondenza affrancata a macchina. L’unico uso chepotrebbe essere definito comune, nello stesso periodo,è quello relativo alla stampe doppio porto.Dal 1° settembre 1947 e fino al 10 agosto 1948 si pos-

Lettera posta aerea pergli Stati Uniti affrancata

con lire 87: portosemplice lire 30,

soprattassa aerea lire 57.

Lettera triplo portoraccomandataaffrancata per lire50 con tre esemplari diversidella serie Radioinsieme ad altrifrancobolli (tariffain vigore nel primoperiodo).

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sono trovare diversi usi per l’estero: cartolina illustra-ta, biglietto da visita, partecipazione e stampe. Due usiinteressanti, per l’interno, si trovano tra l’11 agosto1948 e il 9 aprile dell’anno successivo: cartoline a tarif-fa ridotta tra sindaci o indirizzate a militari di truppa.Infine, vanno ricordati alcuni possibili usi, sempre perl’interno, del periodo compreso tra l’11 agosto 1948 eil momento in cui i francobolli andarono fuori corso:cartolina con cinque parole, biglietto da visita, parteci-pazione e (sicuramente interessanti) cedola libraria,estratto conto e campioni di medicinali.Passiamo ora a considerare gli usi monocolore dellostesso 6 lire. Numerosi quelli riguardanti la coppia. Inparticolare ricorderò: manoscritti primo porto (1.8.47

– 10.8.48), cartolina postale (11.8.48 – 9.4.49) e fattu-ra commerciale (11.8.48 – 30.6.49). Va anche ricorda-to che la stessa coppia, tra il 15 ottobre 1947 e il 30novembre dell’anno successivo, potè affrancare unalettera per il Vaticano.Tra i possibili usi della striscia di tre ricorderò solo lacartolina postale raccomandata (tra il 1° agosto 1947 eil 10 agosto 1948). Da segnalare, infine, un possibileuso della quartina: cartolina postale raccomandata pervia aerea, sempre tra il 1° agosto 1947 e il 10 agosto1948.Lire 10 – Iniziamo anche qui dagli usi singoli. Nelprimo mese d’uso c’è da segnalare solo la cartolinapostale per l’estero. A partire dal momento dell’emis-

Lettera triplo portoraccomandataaffrancata per 80lire con tre diversiesemplari dellaserie Radio:lire 45 per i treporti e lire 35per la raccomandazione(tariffe entratein vigorel'11 agosto 1948).

Lettera posta aereaper gli Stati Uniti

affrancata perlire 87 con quattro

diversi esemplaridella serie Radio.

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sione e fino al 10 agosto 1948, per l’interno, possibiliusi furono su lettera o su avviso di ricevimento.Numerosi i possibili usi, sempre per l’interno, a partiredall’11 agosto 1948: fino al 9 aprile 1949 manoscrittiridotti tra sindaci e, fino al momento in cui la serieandò fuori corso, stampe doppio porto, campioni ebusta con corrispondenza affrancata a macchina (que-sti due ultimi usi sicuramente interessanti).Infine, fra il 10 aprile 1949 e il 30 giugno 1949, il fran-cobollo da dieci lire potè affrancare due diverse lette-re a tariffa ridotta: tra sindaci o indirizzate a militari.Esaminando i possibili usi monocolori, inizierò dicen-do che per quanto riguarda la coppia basterà osservarequanto viene detto a proposito del 20 lire. Numerosi sono i possibili usi della striscia di tre. Usi che verranno quasi totalmente riportati a propositodel 30 lire della serie Santa Caterina (di cui parleremotra poco). L’unico che va, in questo caso, ricordato èquello possibile solo nel primo mese d’uso (agosto1947): si tratta della cartolina postale raccomandata perl’estero.

E veniamo, infine, ai possibili usi della quartina. Anchequi si tratta di molte possibilità tra le quali ricorderò:nel primo mese d’uso la cartolina postale espresso perl’estero; sempre dal 1° agosto 1947 al 10 agosto 1948gli atti giudiziari (tariffa lettera aperta), la lettera dop-pio porto raccomandata, la lettera assicurata e la lette-ra espresso fermo posta; dall’11 agosto 1948 al 9 apri-le 1949 la cartolina postale raccomandata fermo posta,i manoscritti raccomandati e le stampe espresso; dal 10aprile 1949 alla scadenza di validità della serie la let-tera doppio porto e la lettera raccomandata aperta.Da ricordare anche che la stessa quartina del 10 lire,dall’11 agosto 1948 al 30 giugno 1949 avrebbe potutoaffrancare una lettera per l’estero. Da segnalare, infine, che sarebbero state possibilianche alcune affrancature per il Vaticano. In particola-re, dal 15 ottobre 1947 al 30 novembre 1948 la cartoli-na postale espresso e, dal 1° dicembre 1948 al 30 giu-gno 1949, le stampe raccomandate.

(continua)

Lettera posta aereaper gli Stati Uniticon peso compresofra i cinque e idieci grammiaffrancata per lire150: porto semplice lire 40,soprattassa aerealire 110 (55 x 2).La lettera, partitada Trieste il 16novembre 1948, haquattro esemplaridella serie Radio e uno della serieRisorgimento.

Il 3 lireSanta Caterina

su stampeprimo porto.

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Aggiornamenti cataloghi

FRA�CHIGIA MILITARE

ITALIA�A (1912-1946)

G. Cerruto - R. Colla

Aggiornamento n. 5

Prima Guerra Mondiale

pag. 77 aggiungere:

1916 – Intestazione (mm. 34): simile n. 192 riga (mm. 16): MILITARE. 3 riga: manca.A destra: 132 Reggimento/1° Battaglione FanteriaFormato: mm. 142x91 circa.Questionario mittente a sinistra in alto: Indirizzo Mittente/Cognome ../Nome ../Grado ../Compagnia ../Zona di GuerraDivisoria: riga sempliceLungo lato sinistro (^): N. 1 SERIE GIURAMENTO – F.LLI TRASI – RIPRODUZIONE VIETATA

Al verso: nella parte superiore Italia con ban-diera e spada sguainata, carta geografica conin alto: “AVANTI SAVOIA!”.

Al centro frase su tre righe: NELLA LOTTAIMMANE… GIURIAMO DI VINCERE,seguita da: Dal fronte il… e tre righe punteg-giate per le comunicazioni. (fig. 1 e 2)

19ZNA verde su avorio, vignetta policroma 8

pag. 227 aggiungere:1918 - Recto simile alla n. 112D

Al verso nella parte sinistra in alto: emblemadella Croce Rossa. con bandiera statunitensee sopra (ricurvo): LA CROCE ROSSA AME-RICANA/ai/SOLDATI d’ITALIA, di seguitoINNO DEGLI SKIATORI completo di 8quartine. (fig. 3)

112DA verde grigio su avorio, verso verde grigio, rosso e azzurro - 7

Seconda Guerra Mondiale

pag. 313 aggiungere:

23/10 Senza il grasso . 4 C23/10a idem con al verso vignetta: a destramilitare appoggiato ad un lampione e sullasinistra su tre righe: “Tutte le sere sotto quelfanal/presso la caserma ti stavo/ad’aspetta-re…” (fig. 4, pag. 58, AICPM 92)verso stampa in nero 8.23/10b idem con al verso: in alto fra due

1

2

3

4

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righe: Comando Superiore FF.AA.“Slovenia-Dalmazia” Ufficio Assi- stenza –Sez. Stampa; sotto a sinistra (ricurvo) “LaTradotta/redazione”, a destra “Posta Militare10, li .” (fig. 4)verso stampa in nero - 10

pag. 314 aggiungere:

28/21 Questa lotta gigantesca ..3 C28/21a idem con al verso: nella metà sini-stra: “6° REGGIMENTO FANTERIA“AOSTA”/2 MEDAGLIE D’ORO”, di segui-to frase celebrativa dell’anniversario dellacostituzione del reggimento ed infine: “P.M.63, 26 Novembre 1942 – XXI” (fig. 5)verso stampa in rosso - 8

pag. 315 aggiungere:

32/8 Ogni vittoria è .. 6 232/8a idem con al verso: “COMANDODIFESA PORTO DI BARI/Cartolina di pre-cettazione” ed avviso di pre- cettazione conspazi da compilarsi manualmente (fig. 6).verso stampa in azzurro intenso- 8

pag. 317 aggiungere:

40/1 Il nemico va .. 3 C40/1b idem con al verso: a sinistra fogliodi calendario con evidenziato“APRILE/25/Domenica/Pasqua di

Resurrez.”, a destra su 9 righe augurio difelice Pasqua (fig. 7) verso stampa in nero- 8

Stanno pervenendo numerose segnalazioni, alcunemolto importanti e pregevoli, che saranno oggetto deiprossimi aggiornamenti, per ora ringraziamo tutti perla preziosa collaborazione.

Giorgio Cerruto - Roberto Colla5

7

6

Il regno d’Italia

a Montecitoriodal 9 al 16 febbraio 2006

La grande mostra di storia della posta e di filatelia, giàannunciata, Il regno d’Italia, si terrà nella prestigiosasala della Lupa a palazzo Montecitorio a Roma dal 9al 16 febbraio 2006. Come la precedente “La repub-blica italiana”, si snoderà attraverso 84 pannelli cheracconteranno, con un discorso unitario e coerente, levicende storiche d’Italia dall’Unità al 1946 attraversol’inusuale ma non marginale punto di vista della storiadella posta e della filatelia. Organizzazione: Camera dei Deputati, GruppoParlamentari amici della filatelia, Federazione fra leSocietà Filateliche Italiane. Direzione scientifica e catalogo: Bruno Crevato-Selvaggi Patronato e patrocini: sono stati richiesti l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica e diversipatrocini istituzionali Istituzioni che collaborano: Poste Italiane, e diversealtre Prestatori: numerosissimi collezionisti italiani, il cuicontributo sarà determinante perché presteranno ilmateriale esposto.

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Le rubriche

SEGNALAZIONI E QUESITIa cura di Valter Astolfi - via Ennio 25 - 20137 Milano MI - telefono 025457536 - [email protected] segnalazioni, i quesiti e le relative risposte vanno inviati al curatore della rubrica; qualora corredate da ripro-duzioni, sono richieste nitide fotocopie a colori. Per le risposte indicare il numero di riferimento che figura primadel quesito.

AVVERTE�ZE:

Segnalazioni: devono essere veramente tali e nonbrevi articolettiQuesiti: devono essere di natura postale; quesiti dialtro tipo (storico, geografico, ecc.) saranno presi inconsiderazione solo se strettamente necessari a megliodefinire l’aspetto postaleRiproduzioni: devono essere costituite da fotocopie acolori di buona qualità (non da PC). Diversamente nonsaranno pubblicate. Così pure se non ritenute oppor-tune.Regolamento: la Direzione si riserva la facoltà di sta-bilire in quale numero della rivista pubblicare le segna-lazioni ed i quesiti fino a quel momento pervenuti ecosì pure di non pubblicare quelli ritenuti di scarsautilità rispetto agli interessi dei Soci.

SEG�ALAZIO�I:

Il socio Ruben Berta di Torino, che ha partecipato allaMissione ISAF in Afghanistan nel periodo maggio-set-tembre 2002, ci segnala che rispetto alla data d’iniziodella missione (dicembre 2001) il bollo postale ad uncerchio, con datario e dicitura “Isaf – Afghanistan –Poste – Italiane” venne fornito verso la fine di maggiodel 2002 e messo in uso dal Btg. Alpini paracadutisti“Monte Cervino” a partire dal successivo 3 giugno.

Fino a tale data tutta la posta veniva avviata al 6° Rgt.Trasporti di stanza a Budrio (Bo) che provvedeva all’i-noltro appoggiandosi al locale ufficio postale civile.Quale documentazione della data iniziale di entrata infunzione del bollo ci invia la fotocopia di due lettere:una di tipo ordinario spedita il 2 giugno (domenica) ecioè un giorno prima del normale uso corrente ed unaraccomandata spedita in data 3 giugno. In merito a que-st’ultima il nostro socio ci fa rilevare che dopo l’arrivoin Italia l’ufficio postale militare incaricato allo smista-mento ha provveduto anche ad aggiungere la ricevutadi ritorno in modo di essere sicuri dell’arrivo a destinodella stessa (bollo di arrivo in data 10.6.02)

Attenzione alle falsificazioni ! Con le tecniche attualila falsificazione dei bolli postali non è più un proble-ma. In passato erano solo i pezzi di grande valore chevenivano falsificati ma adesso, proprio per tale motivo,pare che anche quelli da poche decine di euro sianoentrati nel mirino dei falsari. Da tempo è nota la pre-senza di falsi nel campo della posta militare (le letterein franchigia del tipo “zona sprovvista di bolli” agevo-lano il lavoro del falsario); ora abbiamo scoperto che ilvirus ha infettato anche quello dei bolli delle navi.Riproduciamo due frammenti sui quali, rispettivamen-te, appare il bollo falso di “Entella – Piroscafo PostaleItaliano” e “Regia �ave Umbria”. E’ facile presume-re che questi non siano due casi isolati.

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Il socio E. Zucchi di Milano ci invia la riproduzione diun piego sul quale figura un bollo in gomma di tipoovale (dim. 6,5 x 3,5) con la dicitura “PosteRepubblica Sociale Italiana / 13° Ufficio Provincialedi Leva / P.C. 795” (in questo caso usato come bollodi franchigia).

QUESITI:96/1 - Il socio R. Piantanida di Cameri ci sottopone lariproduzione di una cartolina della R. S. I. (spedita nelmarzo del 1945) sulla quale l’impronta del bollo della“Posta da Campo A” è servita per annullare una eti-chetta di tipo dentellato avente la dicitura “Posta daCampo”. Chiede notizie sull’uso di tale etichetta.

Incontri fra i soci organizzati dai Delegati regionaliLIGURIA: 10 dicembre ore 15, Sala Rocca, piazza Cordeviola – LAVAGNA durante le Manifestazioni filate-liche per il bicentenario dei Dipartimenti napoleonici in Liguria. Informazioni: Luca Lavagnino cell. 3474674132LOMBARDIA: 12 novembre ore 15 presso la sede dell’ANLA, via Marsala 6 -MILANOInformazioni: Emilio Zucchi tel. 028051829TOSCANA: 10 dicembre ore 10.30 – FIRENZE in occasione del Convegno all’Hotel Londra organizzatodall’Ass. Alfa Cure. Informazioni: Giuseppe Quattroni cell. 3299547683VENETO, FRIULI V.G., TRENTINO A.A.: 26 novembre ore 10.30 – VERONA nei locali di Veronafil.Informazioni: Sergio Colombini cell. 3336161887 MARCHE: 20 novembre ore 10 – ANCONA presso il C.F. Dorico, via Redipuglia 35Informazioni: Marco Donnini cell. 3393418689LAZIO: 13 novembre ore 10 – ROMA presso la sede dell’AFI, via Gregorio VII n.6Informazioni: Giorgio D’Agostino cell. 3297238600CAMPANIA: 19 novembre ore 16 – SALERNO presso la sede del C.F. Salernitano, via Loria 26Informazioni: Aniello Veneri cell. 3335981637

CORRISPO�DE�ZA MILITARE I� A.O.I. DAI MAGGIO 1940 AL SETTEMBRE 1941

Sto preparando la catalogazione dei bolli di posta militare di questo interessante periodo; sarò grato a chi hamateriale e me ne invierà fotocopie, anche dei bolli relativamente più comuni, per individuare le prime e ulti-me date d’uso. Lo studio sarà pubblicato sulla nostra rivista con il nome dei collezionisti che avranno parteci-pato e che ringrazio fin d’ora. Piero Macrelli C.P. 180, 47900 Rimini tel. e fax 054128420 [email protected]

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Alessandro MoroI misteri di Zara

Laser Invest, pp. 112, 2005, euro 14.

Lo sfondo è la città dalmata italiana di Zara dopo l’8settembre 1943. Perduti i territori circostanti neoannes-si, la città è amministrata dagli italiani ed occupata

dai tedeschi, che hanno emesso anche ivalori d’occupazione “DeutscheBesetzung Zara”. Quasi quotidiana-mente, i bombardieri alleati martellanola città, che alla fine sarà ridotta ad uncumulo di macerie. In questo scenarioda incubo, alle poste avviene un delit-to, e il tenente dei carabinieri Favarettodeve indagare. Inizia un percorso chelo porterà attraverso le calli distruttedella città, l’amore, la morte, la pas-sione, i francobolli, i commerciantifilatelici sino ad un finale sorprenden-te. L’autore del romanzo, collezionistaspecializzato di Zara in questo periodo,ha sapientemente ricostruito l’atmosfe-ra di quel tempo e mescolato con mae-stria realtà (inserendo anche episodiminuti ma documentati) e romanzo,con bella padronanza della penna esicuro piglio narrativo.Un testo diverso di filatelia, da gustare.

Vincenzo AltavillaI Buoni-Risposta Internazionali, con parti-

colare riguardo ai Buoni risposta emessi

dalle poste italiane

2005, pp. 100; UFI, CP 73, 18012Bordighera IM, [email protected], euro 15

Com’è noto, i buoni-risposta internazionali, dettianche coupon-réponse international, furono introdottinel regime internazionale dal congresso dell’UnionePostale Universale del 1906, che si teneva a Roma, edentrarono in corso dal 1907. Il buono risolveva un pro-blema di moltissimi utenti: pagare la risposta di undestinatario all’estero, al quale non si poteva allegareun francobollo. L’utente acquistava il buono negli uffi-ci postali e lo inviava al proprio corrispondente; questoandava al proprio ufficio postale o la cambiava con unfrancobollo per l’estero. I modelli prendono il nomedal congresso che li ha adottati. Sino a oggi ce ne sonostati cinque (“Roma”, “Londra”, “Vienna”, “Losanna”e “Pechino”) ciascuno con varianti e facciali diversi.Furono riscoperti negli anni Settanta, e oggi sono cita-ti nei cataloghi interofili.Meno noto, forse, è il fatto che i Buoni furono usatianche nelle colonie, nelle occupazioni, insomma neiterritori dell’area italiana, dove a volta costituiscono legemme della collezione, perché indubbiamente di dif-ficile reperibilità e in qualche caso veramente rari. Questo volume, edito dall’UFI, l’Unione FilatelistiInterofili, e scritto dall’esperto Vincenzo Altavilla,

colma una lacu-na. Presenta imodelli nel qua-dro della produ-zione interna-zionale e italia-na; poi catalogae quota i Buoniitaliani, compre-si quelli per lecolonie e le oc-cupazioni; nonmancano quellisammarinesi.

RECENSIONI

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Vita sociale

COLLOQUI COI SOCI

di Emanuele M. Gabbini

Lo scorso trimestre sono arrivate quattro lettere, questotrimestre addirittura otto! Davvero qualche cosa si sta

smuovendo!“Sic manebimus optime”

Ben quattro soci, con sfaccettature diverse, mi chiedonodi commentare, nella parte che fa riferimento allaA.I.C.P.M., l’editoriale che Carlo Sopracordevole, dopo lasua elezione a Presidente dell’U.F.I., ha pubblicato sullarivista “Intero Postale” n° 91.L’editoriale tratta di questioni interne dell’U.F.I. e, a uncerto punto recita: “… Di recente si è aperto un dibattitosulle dimensioni delle associazioni che ha preso lo spuntoda un intervento dello scorso anno di Emanuele Gabbiniapparso sulla rivista dell’AICPM, secondo cui se nonsuperano i 300 soci e non svolgono una intensa attivitàeditoriale/promozionale sarebbero destinate al declino.Gabbini si rifà ad una situazione particolare dell’associa-zione di cui fa parte che ultimamente è riuscita ad incre-mentare il numero dei soci e a svolgere una intensa attivi-tà associativa per la quale sento il dovere di complimen-tarmi. Mi chiedo però se, a parte i meriti propri, tale suc-cesso non sia dovuto alla contingente peculiarità di taleassociazione che può usufruire in parte dell’organizza-zione e delle strutture della FSFI visto che il presidente èlo stesso. Non vorrei assolutamente passare per menagra-mo osservando che queste condizioni favorevoli potreb-bero mutare in breve tempo. Basta che venga a mancare la disponibilità di una/dueunità lavorative, magari poste in posizione chiave, e tuttosi ridimensiona. Loro stessi lo hanno già sperimentato in passato purriuscendo poi a riprendersi brillantemente. Che l’ideale,l’indispensabile si trovino al disopra dei 300 associati èuna opinione rispettabile che lascio però al suo estenso-re…”

Mi pare siano necessarie tre considerazioni:1°) l’intervento a cui Carlo Sopracordevole fa riferimen-to sono le considerazioni che io facevo in questa rubricasul n° 91 dell’aprile 2004 col titolo “dove sta andando lafilatelia?” �el testo non si parlava solo di Associazioni,ma di tutti gli aspetti della filatelia: Collezionisti,Commercio, Circoli, Associazioni e Federazione e venivachiaramente indicato che erano mie opinioni (qualchevolta volutamente provocatorie), non certo dogmi: l’in-

tervento terminava con l’invito a tutti i soci ed agli EntiIstituzionali (Federazione SocietИ Filateliche eAssociazione Filatelisti Professionisti) ad esprimere unaopinione sull’argomento. Quello che Sopracordevole evi-dentemente non sa П che il dibattito avvenne in occasio-ne della mostra sociale 2004 avvenuta il 2-3 ottobre a SanColombano ed i cui risultati sono pubblicati sempre inquesta rubrica sul n° 93 del 2004. Il fatto che ci sia stata una larga convergenza di vedute inquel dibattito non fa comunque diventare dogmi quelleche sono opinioni e pertanto ognuno П, fortunatamente,libero di pensare come vuole e, se ha incarichi di gover-no di Circolo o Associazione, di proporre strategie dellacui possibilitИ di successo П convinto. 2°) Devo invece contestare fortemente che l’AICPM usu-fruisca della organizzazione e delle strutture dellaFederazione; l’AICPM si regge interamente sulle proprieforze economiche ed organizzative. CiШ che П vero П che l’AICPM ha nel suo Consiglioalcune persone, tra le quali il Presidente, che hannoanche incarichi federali. Ma questo non significa certoutilizzare l’organizzazione della Federazione anzi, vistoche queste persone erano nel Consiglio dell’AICPMprima di ricoprire le cariche federali, .... si potrebbesostenere l’opposto. Ma, per onestИ intellettuale e senza togliere nulla aimeriti di queste persone, vi sono almeno altre cinque per-sone chiave che lavorano intensamente per laAssociazione: per la produzione della rivista, l’effettua-zione dell’asta, la costruzione e l’aggiornamento del sitointernet di cui andiamo cosУ orgogliosi, la raccolta everifica degli articoli tecnici, la organizzazione dellamostra/assemblea annuale, la produzione delle pubblica-zioni, ecc. Inoltre stanno avendo un ruolo sempre piЭ atti-vo i delegati regionali.3°) Devo invece concordare che tutta l’attivitИ dellaAssociazione (di ormai 500 soci!) П fortemente legata allavoro di non piЭ di dieci persone e se venisse a mancarela collaborazione di un paio di loro .... potrebbero essereguai grossi .... salvo che vengano sostituiti da altri soci dipari o magari maggior capacitИ e volontИ. Quindi perchО dovremmo preoccuparcene? L’occasioneП perШ propizia perchО io inviti caldamente tutti i sociche desiderano collaborare alla gestione dell’ associazio-ne a farsi avanti.

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Ancora su “PerchО collezionare?”

Paolo Bianco di Casale Monferrato vuole presentare qual-che riflessione dopo aver letto, sullo scorso numero, la let-tera di Fausto Benatti. “... Condivido in pieno il pensierodi Benatti: essere un collezionista o essere uno studiosocollezionista sono due cose totalmente diverse e la secon-da porta a dover fare delle rinunce a cui non tutti i colle-zionisti sono disposti. Per fare un esempio, il collezionistadedica il suo tempo nella ricerca di quello che gli mancasenza soffermarsi troppo sulle cose particolari e, in ognimodo, seguendo un filone logico standardizzato che gliimpedisce di uscire fuori dagli schemi, altrimenti la suacollezione invece di andare avanti (come il collezionistadesidera) si affosserebbe ad ogni varietà di tariffa o docu-mento particolare. Lo studioso collezionista nel collezio-nare segue anche lui le classiche regole ma a differenzadel collezionista semplice si ferma a cercare di capiremeglio ogni volta che capita di trovare qualche cosa didiverso dal solito, senza preoccuparsi del continuo anda-mento del resto della collezione. Poi vi è anche il colle-zionista “incantato” che a un certo punto della sua vita eper varie motivazioni si dedica esclusivamente a un parti-colare argomento e, di quell’argomento, ne fa la ragionedel suo modo di collezionare, tralasciando ovviamentealtri aspetti del collezionismo fino ad allora portati avantiscrupolosamente. Questo ultimo aspetto non è da tutti......” Segue poi un racconto di come da collezionista diRegno e Repubblica si sia trasformato in un collezionistastudioso del 20 c. del 1867.Mi pare molto importante la frase di chiusura della lette-ra “.... nel collezionismo vale tutto: raccogliere, guarda-re, riempire, studiare, esporre. Fate voi!...” Credo infattiche non si possa formulare un’unica definizione, maognuno debba deciderla per se stesso.

Ancora su “Come reperire una buona bibliografia?”

Bruno Crevato-Selvaggi, a seguito della domanda diAdalberto Peroni apparsa sullo scorso numero, vuolericordare l’esistenza, da anni, dell’Istituto di Studi StoriciPostali di Prato e suggerisce di consultare il catalogo dellabiblioteca ed emeroteca su internet (www.issp.po.it) dovevi sono oltre 32.000 schede bibliografiche. Con questolavoro immane, durato anni, c’è a disposizione il 90%della letteratura filatelica italiana. Una volta trovato iltesto di interesse, questo può essere consultato a Prato oè possibile ordinare via e-mail o telefono le fotocopie.Per qualunque informazione, il numero telefonico è05.74.60.45.71Un ottimo suggerimento per fare una ricerca per autore oper argomento.

Posta militare italiana delle missioni di pace

Considerato l’interesse sull’argomento da parte di parec-chi nostri soci, pubblico uno scambio di opinioni traGaetano Candia e Bruno Crevato-Selvaggi, invitandoaltri soci a partecipare a questo piccolo forum.Per motivo di spazio, salto preamboli, saluti e ciШ chenon П essenziale all’argomento in discussione.Candia a Crevato-Selvaggi “ ... Non sono invece comple-tamente d’accordo con Lei quando accenna alle “creazio-ni filateliche ad uso esclusivo dei collezionisti”: oggi, per

chi voglia avere una documentazione originale (intendoeffetti postali viaggiati provenienti dai militari dislocatifuori area) con i bolli degli uffici di posta militare con lamiriade di bolli amministrativi lineari e circolari dei varireparti, vi è la necessità di richiedere tale corrisponden-za indirizzando ai comandi interessati una domanda insie-me ad una busta e/o ad una cartolina già affrancate. Sonoqueste creazioni filateliche? Nel senso stretto del termineforse sì, ma quale potrebbe essere una valida alternativa?Le “buste di servizio” sono di difficilissima reperibilità enon basterebbero comunque a documentare tutto il varie-gato mondo delle poste militari. Salvo rare eccezioni, imilitari comunicano con le famiglie utilizzando i telefonicellulari o, addirittura, la posta elettronica. .....Ulteriore precisazione di Candia “Faccio seguito alla miacomunicazione per inviare copia della e-mail speditami daBassora dal Gen. B. Enrico Mocellin a comprovare quan-to sostengo circa la difficoltà di reperimento di oggettipostali tradizionali provenienti da militari impegnati fuoriarea ...”Mail del Gen. Mocellin “Ormai l’e-mail ha soppiantato laposta normale e la maggior parte delle comunicazioni diservizio avviene attraverso questo mezzo, ampiamenteutilizzato anche per le comunicazioni private. La sua fles-sibilità è dimostrata dalla possibilità d’inviare allegati,come la foto annessa, presa davanti alla Ziggurat diNassiria. Il telefono resta il mezzo più usato per i contat-ti privati e Lei potrebbe essere interessato alle schede tele-foniche espressamente prodotte per i contingenti italianiall’estero. Eventualmente me lo faccia sapere con questomezzo: a Nassiria giornalmente vengono usate e buttatedecine di schede “militari” personalizzate.....”Crevato-Selvaggi a Candia “… È ben vero che dagli inizidel millennio i Comandi (di tutte le Armi) suggeriscono dilimitare al massimo l’utilizzo della posta cartacea a favo-re dei nuovi mezzi di comunicazione. Gli statunitensi lohanno addirittura imposto, mi pare, in Iraq. Ma sino allafine del Novecento la posta tradizionale era molto usata,sia per le comunicazioni personali dei militari, sia perquelle ufficiali dei reparti, classificate o no. Ora, per que-sta io ho detto solo che la maggior parte dei documentiche circolano sul mercato filatelico sono “creazioni filate-liche ad uso dei filatelisti”. La normale posta, sia perso-nale che d’ufficio, come ho dimostrato nel mio saggio,con notizie ed apparato iconografico, non era così, macome quella riprodotta. Ma la questione che Lei pone è,in effetti, un’altra. E cioè: ma questi pezzi “non filatelici”come posso procurarmeli? Sinceramente, a ciò non sorisponderle. Le posso dire che i pezzi riprodotti nel volu-me ed esposti in mostra mi sono stati prestati da un uffi-ciale dell’Aeronautica, mio amico e filatelista, che all’e-poca prestava servizio al COI (Comando OperativoInterforze) mentre adesso svolge altro incarico. Quindi Lei si chiede: “quale potrebbe essere una validaalternativa?” Ancora una volta, non so risponderle.Probabilmente non c’è una valida alternativa e le buste“filateliche” sono l’unico modo di documentare la postadelle nostre Forze Armate all’estero in questi ultimianni.....Vi sono altri suggerimenti? Qualunque idea e/o suggeri-mento dei soci sarИ ben accetta e pubblicata.

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Assemblea e mostra sociale

2005

Il 14-16 ottobre, ospiti del Circolo FilatelicoNumismatico Tarentino, si è svolta la assemblea e lamostra sociale di quest’anno della Associazione. E’stato un allegro incontro tra amici di tre giorni trascor-si tra i locali del Palazzo della Cultura di Taranto, dovesi svolgeva la mostra, l’adiacente hotel Principe dovetutti alloggiavano, cene a base di pesce, una visita almuseo archeologico ed anche una gita in battello sulMar Piccolo e Mar Grande. Unico neo i pochi soci pre-senti: solo una ventina, alcuni dei quali venivano daterre lontane come la Lombardia, la Liguria e l’EmiliaRomagna. Ci si sarebbe aspettati di vedere molti deiquasi 100 soci residenti in Abruzzo, Molise, Campania,Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia! Così non è statoe si è persa una buona occasione di incontro. La pre-senza di diverse mogli ha contribuito ad ingentilire lacompagnia. L’assemblea si è tenuta il mattino di saba-to; il Presidente Macrelli ha fatto una panoramica delleattività svolte e dei risultati raggiunti: i soci sonoormai 500, la rivista sempre di ottima qualità è passa-ta a quattro numeri annuali, il sito internet è semprepiù ricco di informazioni e sempre più visitato, si ècontinuato nella politica di produrre un volume daoffrire e spedire gratuitamente ai soci, le vendite trasoci vanno molto bene specie da quando tutti i lottisono fotografati e visibili sul sito. Nel prossimo anno sistudieranno iniziative per aiutare i soci ad esporre vistoche quasi un quarto dei soci lo ha espressamente richie-sto con la compilazione del questionario. Si è deciso dimantenere la quota di euro 40,00 anche per il 2006.Alla mostra erano presenti 29 collezioni: 3 ad invito e26 a concorso che sono state valutate dalla giuria com-posta da Valter Astolfi (Presidente), Vito Mancini eMario Merone.Le collezioni ad invito erano: Varietà delle ProvinceNapoletane di Saverio Imperato - Gli auguri annualidei Postmasters di Emanuele Gabbini - Viaggio dellaNave Ospedale C.R.I. Giulio Cesare di ClaudiaMassuccoLe partecipazioni a concorso sono state così valutate:

“un quadro”Luglio-dicembre 1859: l’Oltre Po Mantovano diSergio Leali (86 O)Dalla Toscana al Canton Ticino di Sergio Leali (85 O)La posta militare in A.O.I. di Franco Serrao (81 – VG)Siracusana 1954-1956 di Filippo Angelini (78 - VAM fasciste dall’arresto del Duce alla fine della RSI diFrancesco Grandinetti (77 V)Il verificatore postale di Aniello Venieri (74 AG)Gli italiani in medio ed estremo oriente di MicheleAmorosi (72 AG)

“giИ esposte”France: la Croix Rouge e le service postal di AldoFrancalanci (88 O)Isole dell’Egeo: la posta civile durante l’occ. Italiana diFranco Serrao (87 O)I servizi di posta aerea italiana con l’A.O.I. di LinoLensi (86 O)San Marino: bolli e francobolli fino alla fine del 1800di �icolino Parlapiano (86 O)Luogotenenza e regno di Umberto II di FilippoAngelini (85 O)La posta dei ciechi di Francesco Grandinetti (85 O)Tariffe postali nel periodo luogotenenziale di CleanteViscardi (82 VG)I GM: la censura it. all’estero e quella estera in Italia diGiancarlo Michelucci (75 V)Bolli ed annullamenti prefilatelici del regno di Napolidi Domenico Gigante (73 AG)Prime affrancature antichi stati italiani di MicheleMastelloni (70 AG)

“inedite”A.O.I.: relazioni postali con l’estero di EmanueleGabbini (91 OG)La formazione del regno d’Italia di Mario Valiante (90OG)Il servizio accessorio “con assegno” di EmanueleGabbini (84 VG)Fiume di Aldo Gabellone (84 VG)Navi scuola della marina militare italiana di AldoGabellone (83 VG)Posta militare numerale: II guerra mondiale diVitoronzo Pastore (75 V)Le seguenti collezioni, benché interessanti, non hannopotuto essere valutate perché non conformi ai canonidelle esposizioni di storia postale o filatelia tradiziona-le:Un@ letter@ sol@ e @lcuni interrogativi di DanteGiglioliBuste viaggiate di tema navale ed altro del CircoloFilatelico TarentinoCrociera aerea Italia-Brasile di Aldo GuerrisiIl Gran Premio AICPM 2005 è stato assegnato aEmanuele Gabbini

Il premio speciale del Presidente del Circolo FilatelicoTarentino è stato assegnato a Mario Valiante

Il premio speciale per la “miglior collezione un qua-dro” è stato assegnato a Sergio Leali

Tutti gli espositori hanno ricevuto oltre al diploma, lamedaglia di metallo vero (argento, vermeil o oro).Inoltre il Presidente del Circolo Filatelico Tarentino,Gen Michele Mastelloni, ha offerto ad ogni espositoreuna targa ricordo.

*OG oro grande, O oro, VG vermeil grande, V vermeil, AGargento grande, A argento.

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* Cerco materiale delle missioni militari italiane all'esteroe posta viaggiata in valigia diplomatica.Danilo Torassa v. Paglieri 21-12045 Fossano Cn- (92)* Cerco franchigie 1GM dell'esercito turco, marina inglese,marina tedesca (incrociatori “Pillau” e “Emdem” e sottoma-rini). Mario De Fraja viale Venezia 39 - 36061 Bassano delGrappa VI - (92)* Cerco annulli con date tra il 1916 ed il 1917 di: 56a div.Sez. A - 18° corpo d'armata sez. A - Int. 4a armata sez. B - Pm55 - Pm 86 - Pm 86 sez. A - Timbrature lineari dei: GruppiFerrari e Nucleo Garibaldi - Posta delle div. Nembo e Folgore- Lineari di reparti Lanciafiamme di tutti i periodi. - Mauro

Caimi - via Soperga 10 - 20127 Milano [email protected] (93)* Cerco materiale delle missioni militari italiane all'estero.Federico Mariani - via Bellini 3 - 30022 Ceggia VE (93)* Cerco materiale relativo ai prigionieri di guerra e inter-nati civili italiani nel mondo e stranieri in Italia sia nellaPrima che nella Seconda guerra - Antonio Pasquini - fraz.Tetti Piatti 101 - 10024 Moncalieri TO (93)* Cerco 2aGM - Posta Militare: n° 10 dal 5.2.40 al 16.6.40- n° 24 dal 20.6.40 al 4.9.40 - n° 40 dal 4.10.41 al 10.4.41 suqualsiasi supporto postale. Luigi Gratton - via degli Alpini15 - 33050 Ruda UD (93)* Acquisto San Marino su busta/documento fino alla finedell'800 - Ricerco anche buoni internazionali di risposta. -�icolino Parlapiano - via Principe di Napoli 103 - 82100Benevento BN [email protected] (93).* Ricerco scambio oggetti postali viaggiati con annulliPosta da Campo RSI (solo numerali) ed indicativi di reparto.- Sergio Colombini - via Mazza 53 - 37129 Verona VR. (93)* Cerco interi postali RSI tipo CP Mazzini e BPMonumenti distrutti, con annulli di Posta da Campo eFeldpost - Vignette e scritte di propaganda - Timbri di censu-ra- - Roberto Gallo - via Sperino 17 - 10126 Torino TO (93)* Cerco letteratura (fotocopie) riguardante corrispondenzacon Mazagan e Marrakesh 1897-1900. Cerco collezionisti diquesto servizio postale italiano in Marocco. - Luis Baselli -via Venezian 4 - 33097 Spilimbergo PN. [email protected] (93)* Cambio, cedo, acquisto storia postale e posta militare ita-liana. - Angelo Zamboni - viale Milite Ignoto 200 - 15100Alessandria AL. (93)* Acquisto e scambio vecchi cataloghi aste filateliche ita-liane ed internazionali. Richiedete elenco miei duplicati conoltre 600 cataloghi passate aste filateliche con importantivendite. Franco Peli - via Oriani 6 - 20052 Monza MI [email protected] (93)* Cerco storia postale e cartoline di Lodi e Provincia.Francesco Riboldi - via Cascina Springalli - 26856 SennaLodigiana LO [email protected] (93)* Acquisto storia postale militare campagne e spedizionifrancesi in Indocina dal 1873 al 1956. Giuseppe Pagani - viaMantegazza 7A - 21047 Saronno VA [email protected](93)* Ricerco P.M. 1aGM: Concentramento Sussidiario n° 2 e3; Intendenza 5a Armata (1.6.16-6.7.16); P.M. 17/A (5.5.19-

31.8.19); P.M. 94 (19.12.19-15.6.20); P.M. 115 (4.2.20-28.2.21); P.M. 151/A (1.9.19-30.11.19); P.M. 162 (dal26.4.19). - Antonio Coviello - viale Principe di Napoli 79 -82100 Benevento BN. (93)* Sono interessato alla “censura” connessa con i servizigiornalistici. - Umbertomaria Bottino - via Cassala 61 -20143 Milano MI (93)* Acquisto storia postale periodo fra le due guerre e 2aGMe materiale non filatelico delle Conferenze di Genova (1922)e Stresa (1935) - Fernando Martinez - Sain Calvo 25/1° -09003 Burgos Spagna [email protected] (93)* Interessa storia postale di Porto Maurizio e Oneglia finoal 1923. - Circolo Fil. �um. Imperiese - CP 300 - 18100Imperia. (93)* Cerco corrispon. in partenza da località delle Marche nelperiodo RSI (nov. 43/ago.44). Sempre dello stesso periodocerco le seguenti Poste da Campo: n 735, n 743, n 789, n 809.- Enrico Carsetti - via Bovio 39 - 60044 Fabriano AN. (93)* Compro e cambio: RSI Posta da Campo delle Marche -Prigionieri e internati Marche - Prigionieri RSI. - Giuseppe

Jannaci - via Panoramica 16 - 60123 Ancona AN (93)* Compro, vendo, scambio materiale per le mie tematichesulla sanità nella 1aGM periodo 1915-1918 (osp. mil., osp.da campo, sez. sanità, treni osp. ed altri) - Missioni militariitaliane all'estero (Kosovo, Iraq, Bosnia, Agfhanistan edaltre). Per accordi inviare fotocopie. Domenico Matera - viaCellini, 8 - Cassina Nuova - 20021 Bollate MI. (93)* Cerco qualsiasi corrispondenza militare e/o civile viag-giata in Messina e provincia da luglio 1943 a settembre 1944.Inoltre oggetti postali (libretti, ricevute, circolari) stessoperiodo e località. - Renato Lualdi - via Vecchia Nazionale1988 D - La Coccinelle - 98135 S. Margherita Marina ME(93)* Acquisto scambio storia postale Italia e Colonie. -Franco �apoli - CP 51 - 89040 Caulonia KR. (93)* Cerco annullo di posta militare “Direzione postale 3a

Armata” dal 27.5.15 al 31.5.15. - Renato Fontana - via M.L.King 12/5 - 30027 San Donà di Piave VE. (93)* Cerco posta prigionieri di guerra in Italia IGM - Postamilitare austriaca 1aGM - Cartoline, foto e storia postaleTrentino. - Franco Trentini - via Ferrera 34 - 38062 ArcoTN. Trentini. [email protected] (93)* Cerco e scambio telegrammi pubblicitari italiani anni '30e '50. - Enrico Bertazzoli - via Passaggi 8/3 - 16131 [email protected] (93)* Ricerco per studio tassate, raccomandate, corrispondenzaordinaria con segni del verificatore di ogni periodo nonchéverbali per irregolarità di servizio e multe. Rispondete numerosi anche per scambio informazioni. -Aniello Veneri - via Olevano 62 - 84091 Battipaglia SA. (93)* Acquisto scambio corrispondenza relativa a: PostaMilitare dalla guerra di Libia alle attuali Missioni di Pace;Posta da Campo solo 2aGuerra Mondiale; colonie e occupa-zioni; Posta Militare francese 1aGuerra Mondiale. Valutoanche differenti proposte di scambio. - Mauro Miressi - CP79 - 71100 Foggia FG. (93)

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* Cerco interi postali usati della Posta Militare, sia italianiche stranieri. Inviare fotocopie prezzate. - Pino Di Padova -Viale Napoli 25 - 67033 Pescocostanzo AQ. (93)* Cerco lettere e documenti dei Dipartimenti Napoleonici“105 Stura” e “108 Tanaro”. Inviare fotocopie e offerte prez-zate a Luca Lavagnino - CP 99 - 16043 Chiavari GE. (93)* Cerco annulli - Navigazione - Regia Flottiglia - Serviziopostale sul lago di Garda. Antonio Martinelli - via Porto 41- 25010 Limone sul Garda BS (93)* Cerco: V Mail e Airgraph degli Alleati nella guerra inItalia (1943-45) - Corrispondenza nel Sud Italia dal settem-bre’43 al febbraio 1944 (escluso AMGOT di Sicilia) - Postaprigionieri di guerra dalla RSI ai campi degli Alleati e da que-sti alla RSI - Telegrammi della RSI. Mario Zucchi - viaCesare da Sesto 17 - 20123 Milano MI. (93)* Scambio Posta Militare 1aGM e 2aGM. Piero Raggi -01100 Viterbo VT. (93)* Cerco tessere, documenti, curiosità su “sistema annona-rio italiano” ogni epoca. Gradite fotocopie prezzate. Claudio

Barbero - via Prese 2 Pratavecchia - 12025 Dronero CN- tel.3683682378. (93)* Cerco Posta Militare prefilatelica francese. Leopoldo

Della Porta - via Serra 6 - 20148 Milano MI. (93)* Ricerco lotti anche numericamente consistenti delle fran-chigie, ufficiali e non, 1aGM, guerra Italo-turca, guerrad’Etiopia, guerra di Spagna, 2aGM con annulli leggibili,anche se non di grande pregio, cartoline e biglietti della IIGM- Luciano Fabbri - via Perugia 4 - 52023 MontevarchiLevane AR - 3396359021. (93).* Ricerco storia postale del Lloyd Austriaco, annulli delleAgenzie e dei piroscafi. Giorgio Piva - via Modotti 6 - 33084Cordenons Pn. tel 043441538.(93)* Cerco documenti inoltrati durante la RSI, con i bolli RPPAGATO e RR POSTE TS usati come sostituti o a comple-mento dell’affrancatura. Antonio A. Piga - via di Pino 30/11- 16138 Genova GE - [email protected]. (93)* Cerco corrispondenze con partenza da aeroporti militarisiciliani 2aGM - PM 30-72-3500-3550. Andrea Amoroso -via Carapelle 10 - 90129 Palermo PA - tel. 091488601. (93)* Cerco PM CIL e Brigata Maiella; RSI: corrispondenzecon marche di servizi postali comunali dell’Astigiano e diDizzasco trasportate da corrieri privati (esclusi BCI ECoralit) e dal servizio militare e staffette; corrispondenzecivili, prigionieri e internati per i paesi esteri e dai paesi este-ri alla RSI (escluse Germania e Svizzera, compresoVaticano). Emilio Zucchi - via San Senatore 4 - 20122Milano (93)* IGM: cerco materiale prigionieri di guerra e occupazioneTrentino Sud Tirolo e Austria. Fotocopie prezzate a Achille

Ferrari - CP 114 - 47838 Riccione RN (93)* Per completare studio su censure italiane durante 2aGMcerco fotocopie corrispondenza. Rimborso spese postali. -Gianfranco Mattiello - via Strepponi 34 - 26900 Lodi LO -tel. 0371420713 (93)* Ricerco autografi, anche di personalità non italiane -Tommaso Carlo Turi - via G. Da Verrazzano 25 - 57127Livorno LI - [email protected] (93)* Cerco interi postali riguardanti l’occupazione italianadella Slovenia 1941-1943 e periodi successivi. Gradite foto-copie prezzate. - Oscar Mirolli - via Garibaldi 1 - 15044Quargnento AL (93)* Collezionista avanzato nello studio del 20 c. del 1867cerca affrancature miste con 20 c. (26) + altri valori solo tri-colori o su oggetto postale particolare. Cerco anche cartoline

d’epoca (piccole) viaggiate e non di Casale Monferrato -Paolo Bianco - via Luparia 15 - 15033 Casale Monferrato Al(93)* Acquisto annulli meccanici italiani del periodo del Regnosu frammento e buste di Svizzera (del periodo 1854-1990) diorigine non filatelica e in tariffa (in assoluto preferisco usisingoli). A richiesta invio mancoliste dettagliate. Benito Carobene - piazzale Segrino 6/A - 20159 Milano MI(94).* Cerco annulli di franchigia militare borbonica e di Muratsu buste e documenti anche non postali del Regno di Napoli.- Eduardo Zampella - via Battistello Caracciolo 22 - 80136Napoli NA (94).* Cerco corrispondenza affrancata con francobolli serie“Etiopia” 1936 e relativo Decreto di Emissione. - Antonio

Lampariello - C.da Sambuco - 83045 Calitri AV (94).* Occupazione Alleata di Sicilia: acquisto, cedo, cambiocorrispondenza viaggiata nel periodo 1943-1944. Sono inte-ressato a qualunque offerta o notizia anche per mia docu-mentazione e studio. - Francesco D'Alessandro - viaConvento del Carmine 5 - 05030 Tremestieri Etneo CT (94).* Cerco cartoline formato piccolo di Reggio CalabriaProvincia, Catanzaro città, Padova città e provincia. Inviarefotocopie prezzate a: Massimo Mazzella - via Veneto 3 -35030 Selvazzano Dentro PD - [email protected] (94).* Per una futura pubblicazione sui corpi di spedizioni ecampi militari sotto Napoleone III, ricerco per un censimen-to tutte le lettere tassate, in franchigia o affrancate delleceguenti campagne: Occupazione di Roma 1849-1866 1867-1870; Campagne d'Italia 1859-1860; Guerre di Crimea 1854-1856, di Siria 1860-1851, di Messico 1862-1867; ChinaCochinchine 1860-1864 e campi militari. Inviare fotocopie(spese rimborsate) a; Jean-Pierre Magne - BP 125 - 46200Souillac - France (94).* Cerco corrispondenze militari di tutte le guerre dirette aSaronno. Rimoldi Samuel - via vecchia per Solaro 21 -21047 Saronno VA (95).* Ricerco per mia collezione e studio, affrancature mistedell'imperiale con le serie ordinarie precedenti (Leoni,Michetti, Floreale, Giubileo). Ricerco, inoltre, articoli edeventuali studi sull'argomento. sono molto gradite immagini,via email o fotocopiate, di affrancature miste, anche noncedibili e/o comuni. ringrazio anticipatamente tutti coloroche mi aiuteranno nel mio studio. Andrea Di Ciancia ViaPace 56/a Rho (MI). [email protected] (95).* Cerco corrispondenze della Prima Guerra Mondiale viag-giate tramite Posta Militare italiana (esclusa corrispondenzadei prigionieri di guerra!) ed indirizzate verso stati esteri.Inviare fotocopie prezzate a Martignetti David, P.zaGrazzini 7- 53038 Staggia Senese (SI) oppure scansioni(metodo preferito e piu' veloce) al seguente indirizzo [email protected] (96).* Interi postali viaggiati in tariffa anche con francobolliaggiuntivi, Pubblicitari (1919-1928), Opere del Regime(1931-1933), compro, scambio, vendo. Angelo Marino viaVal d’Aosta 13- 53100 Belvedere (SI) tel. 057752125. (96).* Vendo buste di missioni italiane viaggiate con timbrilineari di Afghanistan, Bosnia, Iraq, Albania a 5 € cadauna.Ruben Berta piazza Caccia 3 - 10136 Torino tel.3282699443 e-mail [email protected]. (96).* Cerco cartoline e lettere della Posta Militare Italianaall’estero durante la 2a Guerra Mondiale (Albania, Slovenia,Montenegro, Grecia, ect.). Ivan Cacitti avenue del’Optimisme 45 B-1140 Bruxelles. (96).

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1795-2000 DUE SECOLI DI STORIA DELLA POSTA attraverso i piani di 32 importanti collezioni,E. GABBINI - 116 pagg. a colori - 21x29,7 - ed. 2002 - soci 25 €, non soci 50 €: in esaurimento.OGGETTI E SERVIZI POSTALI ITALIA�I 150 anni di tariffe 1850-2000 - E. Gabbini - 215 pagine a colori - 21x29,7- ed. 2003 VASTOPHIL - soci 25 €, non soci 50 €.STORIA DELL'UOMO E DELLA POSTA - E. Gabbini - 240 pagine a colori- 21x29,7 - ed. 2004 VASTOPHIL - soci 25€, non soci 50 €.I BOLLI DEGLI UFFICI POSTALI CIVILI DELLA LIBIA - P. Macrelli - 40 pagine b/n - 21x 29,7soci 10 €, non soci 25.AICPM 1974 - 2004 - STORIA DELL'ASSOCIAZIO�E - TARIFFE POSTALI ITALIA�E 1863 - 2000 - a cura diBenito Carobene, Emanuele M. Gabbini e Piero Macrelli - 472 pagine - 17x24 - soci 25 €, non soci 50 €.Versamenti sul ccp 49059124 intestato AICPM: indicare nella causale i volumi richiesti.

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�uovi Soci 2005Giordano Bordin, Cogliate - Giuseppe Buffagni, Modena - Circolo Filatelico “G. Bodoni”, Saluzzo - CircoloFilatelico Numismatico “A. Rospo”, Massafra - Circolo Filatelico Numismatico Tarentino, Taranto - GuidoCraveri, Lugano - Silvano Di Vita, Settimo Torinese - Renato Galizio, Santa Vittoria d’Alba - Domenico Gigante,Sava - Aldo Guerrisi, Cittanova - Ignazio Lavagna, Genova - Giuseppe Li Vigni, Modena - Vito Mancini,Molfetta - Angelo Marino, Belverde - Antonio Martinelli, Modena - Arnaldo Pesaresi, Rimini - Alessandro Piani,Codroipo - Benito Pirani, Reno Centese - Sama Plast, Pero.

105ª VERONAFILmanifestazione di FILATELIA, NUMISMATICA, CARTOLINE, TELECARTE,

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25 - 26 - 27 novembre 2005(Autorizz. Comune di Verona - Commercio e Attività produttive n. 19/2004 del 13.04.04)

Sede della manifestazione: Fiera di Verona, padiglione n. 8 ex 37 (uscita autostrada A-4 a Verona Sud)

INGRESSO LIBEROorari per il pubblico

venerdì 25 novembre ore 10-18; sabato ore 9-18; domenica ore 9-15

Informazioni particolareggiate potranno essere richieste all’Associazione Filatelica Numismatica Scaligera, casella postale 307,37100 Verona. Tel. e fax 045.59.10.86, direttamente il mercoledì, giovedì e sabato 16,30-19; segreteria telefonica nel restante

periodo. Sito internet: www.veronafil.it; [email protected]

VERONAFIEREASSOCIAZIONE FILATELICANUMISMATICA SCALIGERA

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