Posta Militare n. 95

68
Collezione “Ammiraglio” - Asta Investphila Posta militare e storia postale RIVISTA DELL’A.I.C.P.M. In questo numero La Missione italiana a Vienna 1919-1920 Valter Astolfi 1948: centenario del Risorgimento Benito Carobene Il colera nelle Legazioni Pontificie (seconda parte) Nello Bagni La PM germanica nella 2 a guerra mondiale Gianfranco Mattiello La conquista della Catalogna Giancarlo Vecchi Un intero postale diventato espresso Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti “Multinational Force & Observers” in Sinai Gaetano Candia Aggiornamento cataloghi Vita sociale Spedizione in abb. postale 70 % - C.M.P. di Padova contiene I.R. 95 giugno 2005 XXXI ANNO

description

La rivista dell' AICPM

Transcript of Posta Militare n. 95

Page 1: Posta Militare n. 95

Collezione “Ammiraglio” - Asta Investphila

Posta militaree storia postaleRIVISTA DELL’A.I.C.P.M.

In questo numero

La Missione italiana a Vienna 1919-1920Valter Astolfi

1948: centenario del RisorgimentoBenito Carobene

Il colera nelle Legazioni Pontificie

(seconda parte) Nello Bagni

La PM germanica nella 2a guerra mondiale Gianfranco Mattiello

La conquista della Catalogna Giancarlo Vecchi

Un intero postale diventato espresso Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti

“Multinational Force & Observers” in Sinai Gaetano Candia

Aggiornamento cataloghi

Vita sociale

Sped

izio

ne in

abb

. pos

tale

70

% -

C.M

.P. d

i Pad

ova

cont

iene

I.R. 95giugno 2005

XXXI ANNO

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:37 Pagina 1

Page 2: Posta Militare n. 95

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:37 Pagina 2

Page 3: Posta Militare n. 95

3

INDICE5 Editoriale

Piero Macrelli

7 La Missione italiana a Vienna nel 1919-1920e l'uso dell’etichetta del collegamento aereo Padova-Vienna-Praga Valter Astolfi

17 1948: centenario del RisorgimentoBenito Carobene

31 Il colera nelle Legazioni Pontificie delle Romagne nel periodo 1831-1855 (2a parte)Nello Bagni

37 La PM germanica nella seconda guerra mondiale 1941-1943 Gianfranco Mattiello

45 La conquista della Catalogna Giancarlo Vecchi

49 Un intero postale diventato espresso durante il viaggioVittorio Coscia - Francesco Grandinetti

51 Multinational Force & Observers in Sinai Gaetano Candia

Aggiornamenti cataloghi55 Franchigia militare italiana (1912-1946)

G. Cerruto - R. Colla

Rubriche59 Recensioni

57 Segnalazioni a cura di Valter Astolfi

63 Annunci

Vita sociale61 Colloqui coi soci Emanuele M. Gabbini

65 Convocazione Assemblea e Mostrasociale Aicpm 2005: Taranto, 14-16 ottobre 2005

66 Nuovi soci

66 Volumi disponibili

Inserzionisti2a cop. Principato di Monaco

3a cop. Poste Italiane

4a cop. Bolaffi

4 Investphila

6 Zanaria

30 Poste Italiane

36 Karamitsos

44 Centro del Collezionismo

54 I.P.Z.S.

66 Veronafil

In copertina:

1892, Divisione Navale in America del Sud,cannoniera Sebastiano Veniero.

Uno dei lotti della Collezione “Ammiraglio” in astaalla Investphila, 21-22 ottobre 2005.

ASSOCIAZIONE ITALIANACOLLEZIONISTI POSTA MILITARE

www.aicpm.net

Codice fiscale - Partita IVA: 02014180307CCP: 49059124 intestato a AICPM - CCB: n. 7470071 Carimfiliale corso d’Augusto, Rimini ABI: 6285; CAB 24202.

Presidente: Piero Macrelli, CP 180, 47900 Rimini. tel. e fax 054128420; [email protected]

Vicepresidente: Emanuele Gabbini via Matteotti 1620020 Arese MI tel. 029383396; [email protected]

Vendite e scambi: Bruno Deandrea corso Panaro 444012 Bondeno FE. tel. 0532893184.

Mostre e manifestazioni: Ercolano Gandini via Gramsci 3825010 Pozzolengo BS. tel 0309916353.

Rivista: Gian Franco Mazzucco

Delegati regionali: Giorgio D’Agostino via Galilei 4500185 Roma tel. 0677200135 - [email protected]

Segreteria: Roberto Mulazzani AICPM, CP 18047900 Rimini tel. e fax 054128420Webmaster: Mariagrazia De Ros via Monte Popera 1230030 Favaro Veneto VE. tel. 041632675; [email protected]

Delegati regionali:Piemonte: Claudio Toscano via Pavese 4, 10044 Pianezza

TO - tel. 0119672485, [email protected]: Luca Lavagnino C.P. 178, 16043 Chiavari GE

tel. 3474674132; [email protected]: Emilio Zucchi via San Senatore 4, 20122 Milano

tel. 028051829; [email protected]: Sergio Colombini C.P. 16, 37100 Verona

tel. 045 8035580Toscana: Giuseppe Quattroni via C. Matilde 64/d, 56123 Pisa

Cell. 3299547683; [email protected]: Marco Donnini via Rubicone 18, 60020 Ancona

tel. 3393418689Lazio: Giorgio D’Agostino via Galilei 45, 00185 Roma Campania: Aniello Veneri via Olevano 62, 84091 Battipaglia

SA, tel. 0828304638; [email protected]: Franco Napoli Nuova Focà CP 51, 89040 Marina

Caulonia RC tel 096483635 - 3356226057;[email protected]

Francia: Claude Gerard Domaine des Fontettes, - F-83390 Cuers; [email protected]

Quota sociale per il 2005: € 40

LA POSTA MILITAREè la rivista dell’Associazione Italiana

Collezionisti Posta MilitareDirettore responsabile: Piero Macrelli

Redazione: Gian Franco Mazzuccovia San Benigno 8 - 10036 Settimo Torinese

Tel. 0118000100 - Cell. [email protected]

Registraz. del Tribunale di Milano n. 560/97Stampa: Tipo-Litografia Bertato

Villa del Conte PDSpedizione in abb. post. Filiale di Padova

Tiratura: 1.000 copieLa rivista non è in vendita, ma destinata esclusivamente alladiffusione presso i soci e gli amici dell’AICPM. La collabo-razione alla rivista è gratuita. Gli articoli firmati impegnanosolo i loro estensori. Il materiale inviato non si restituisce. Èpermessa la riproduzione citando la fonte.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 3

Page 4: Posta Militare n. 95

INVESTPHILA SAASTA PUBBLICA

21-22 OTTOBRE 2005 - LUGANO/SVIZZERASarà dispersa la più grande collezione di annulli di Pontificio (Lazio, Umbria,Marche e Romagne) comprendente “Roma 1870”, Navigazione Militare e Civile,annulli di Toscana, collezione mista “Due Re” (Vittorio Emanuele II-Umberto I)oltre a importanti settori della Storia Postale Italiana e mondiale, lotti e collezioni.

INVESTPHILA SA

CONTRADA SASSELLO, 8 - 6900 LUGANO - SVIZZERA

TEL:+41-91.9116200 - FAX: +41-91.9222052

[email protected]

www.investphila.com

La Posta Militare ha sempre potuto contare su schiere di appassionati collezionisti, capaci di“ricostruire”, attraverso documenti postali, battaglie, guerre e avvenimenti politici e militariche hanno fatto la Storia d’Italia. Tra i settori che il collezionismo di Posta Militare compren-de, la Marina Militare è oggi oggetto di crescente interesse, per l’apporto culturale e storicodelle lettere che documentano la vita vissuta a bordo delle Regie Navi, nelle crociere o delle

Stazioni Navali che mostravano la Bandiera Italiana a popoli lontani.

Non mancate all’appuntamento il prossimo ottobre a Lugano.Richiedete il catalogo consultando il nostro sito www.investphila.com

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 4

Page 5: Posta Militare n. 95

5

EDITORIALEPiero Macrelli

Se rileggete gli editoriali delle ultime riviste vi rendere-te conto che questa pagina è diventata soprattutto un

aggiornamento, ormai trimestrale, dell'attivitàdell'Associazione; poiché mi sembra giusto e doverosoche i soci siano informati dettagliatamente su quanto si stafacendo, continuerò allo stesso modo.Due gli avvenimenti più importanti dell'ultimo periodo:l'uscita puntuale a Vastofil del volume di quest' anno“AICPM 1974-2004” con la storia dell'Associazione, l'e-lenco dei soci, l'indice bibliografico degli articoli pubbli-cati sulla nostra rivista (è già possibile richiedere in segre-teria fotocopie degli articoli di vostro interesse) e le tarif-fe postali dal 1863 al 2000 preparate da Benito Carobene.Accolto con grande interesse dai soci che lo hanno ritira-to a Vasto e a Verona, recensito da riviste, siti internet ealcuni quotidiani come testo interessante e di grande utili-tà per tutti i collezionisti di storia postale, e non solo, ilvolume è inviato gratuitamente a tutti i soci: è sufficiente,ma necessario, richiederlo in segreteria per telefono, fax oe-mail e verrà inviato seguendo l'ordine di arrivo dellerichieste.L'altro obiettivo raggiunto è stato l'aggiornamento dell'in-dirizzario di posta elettronica dei soci: un lavoro lungo ecertosino poiché sono stati contattati telefonicamente tuttii soci di cui non si sapeva se erano muniti di e-mail omeno: ne è valsa la pena perché dai circa centocinquantaindirizzi presenti nell'elenco soci si è passati agli attuali299, con un raddoppio tondo tondo; questo ci permetteràdi ridurre di molto il lavoro e la spesa ogni volta che invie-remo una circolare e ci consentirà di contattare i soci piùfrequentemente e più velocemente; naturalmente i socisprovvisti continueranno a ricevere lettere, ma sono cal-damente invitati a comunicarci la loro e-mail quando sisaranno attrezzati.A proposito di soci siamo a 490, e trovate più avanti l'e-lenco degli ultimi iscritti, mentre sono più di trecento iquestionari pervenuti: stante l'aumento continuo l'elencosoci con le loro specializzazioni viene costantementeaggiornato e verrà pubblicato sul nostro sitowww.aicpm.net nella zona riservata ai soci; vi ricordo cheper entrare occorre inserire in userid il cognome e nome ecome password il numero di tessera; se trovate difficoltàchiamate in segreteria. Naturalmente viene aggiornato

anche il database dai questionari e chi non lo ha ancorainviato è cordialmente invitato, per l'ennesima volta, aspedirlo.Il sito, con il lavoro assiduo, costante e tempestivo delwebmaster, migliora continuamente: sono aumentate lecollezioni esposte e le bibliografie, vengono segnalati gliaggiornamenti e dopo la pausa estiva riprenderà l'attività apieno ritmo; aumentano anche le visite: è proprio il casodi dire che chi non lo ha ancora visitato non sa cosa siperde.Incontri fra i soci: iniziati a Milanofil e continuati aFirenze, Vasto e Verona vedono aumentare ogni volta ilnumero dei partecipanti e gli argomenti oggetto di di-scussione, con soddisfazione dei soci che hanno aderitoall'iniziativa; da segnalare i due incontri a livello regiona-le organizzati dal Delegato della Lombardia: visto l'inte-resse suscitato è auspicabile che anche gli altri Delegati liorganizzino nelle loro regioni. Il prossimo incontro sarà aVilla Manin di Passariano in occasione della Nazionalefederale sabato 17 settembre alle ore 10.30.Vendita fra i soci: sono convinto che si possa migliorarenotevolmente sia il catalogo che la partecipazione dei socie quindi i risultati; per migliorare il catalogo stiamo stu-diando la possibilità di portarlo in formato A4 con le fotoa colori di tutti i pezzi o quasi; naturalmente non è impre-sa semplice e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate; per-ciò siete invitati ad inviare fax o e-mail sull'argomento.Ho lasciato per ultima l'Assemblea e Mostra sociale aTaranto dal 14 al 16 ottobre; sarà il nostro incontro piùimportante dell'anno e sono sicuro che soprattutto i socidelle regioni meridionali parteciperanno numerosi; perl'albergo potete contattare il Presidente del CircoloTarentino Michele Mastelloni (cell. 3280081675).Più avanti trovate il regolamento della Mostra sociale e lascheda d'iscrizione; vista la buona salute delle finanzesociali il Consiglio Direttivo ha deciso di far coniare perl'occasione, e per la prima volta nella storia dell'As-sociazione, medaglie d'oro a 18 carati, di vermeil e d'ar-gento che verranno date a chi si sarà aggiudicato il relati-vo diploma: credo che anche questo servirà a dare presti-gio al Gran Premio AICPM e a far aumentare i collezio-nisti desiderosi di partecipare.Arrivederci quindi a Taranto e buone vacanze a tutti voi.

CORRISPONDENZA MILITARE IN A.O.I. DAL MAGGIO 1940 AL SETTEMBRE 1941

Sto preparando la catalogazione dei bolli di posta militare di questo interessante periodo; sarò grato a chi hamateriale e me ne invierà fotocopie, anche dei bolli relativamente più comuni, per individuare le prime eultime date d'uso. Lo studio sarà pubblicato sulla nostra rivista con il nome dei collezionisti che avranno par-tecipato e che ringrazio fin d'ora.

Piero Macrelli C.P. 180, 47900 Rimini tel. e fax 054128420 [email protected]

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 19:17 Pagina 5

Page 6: Posta Militare n. 95

Opera in formato A4 a colori proposta in due versioni:- Lusso, con copertina in pelle, tiratura limitata a 100 esemplari numerati, al prezzo di: ..190 Euro- Normale, con copertina rigida rivestita in tela, al prezzo di:.............................................130 Euro

REGNO D’ITALIA - LETTERATURA FILATELICA

Via Santa Margherita, 6 - 20121 MilanoTel. 02.805.24.27 - Fax [email protected] - www.zanaria.com

- L’opera più completa mai realizzata sui primi francobollidel Regno d’Italia, dal 1 marzo 1862 al 31 dicembre 1863,indispensabile per il collezionista, il professionista e lostudioso del periodo.

- Volume in Italiano e Inglese di oltre 500 pagine con più di1.200 immagini dei principali pezzi censiti, integrate in untesto ricco di preziose annotazioni storico-postali.

- Contiene le quotazioni di francobolli, varietà, affrancature,usi, “Dicembre 63”, destinazioni e falsi per servire,organizzate in pratiche tabelle.

Opera in formato A4 a colori proposta in due versioni:- Lusso, con copertina in pelle, tiratura limitata a 100 esemplari numerati, al prezzo di: ..145 Euro- Normale, con copertina rigida rivestita in tela, al prezzo di:...............................................93 Euro

- Storia postale dei francobolli in uso negli ufficipostali italiani all'estero dal 1852 al 1890, con lariproduzione dei piu' rari documenti del periodo

- Opera descrittiva di oltre 350 paginecompletamente a colori, in italiano e inglese,comprendente la catalogazione di tutte leaffrancature riscontrate nei singoli uffici

CATALOGO STORICO-DESCRITTIVODEI FRANCOBOLLI

DI VITTORIO EMANUELE II RE D’ITALIAII Edizione - I Volume: I Matraire d’Italia

CATALOGO STORICO-POSTALEDEI FRANCOBOLLI IN USO

NEGLI UFFICI POSTALI ITALIANI ALL'ESTERO1852-1890

Page 7: Posta Militare n. 95

7

La Missione italianaa Vienna nel 1919-1920

e l’uso dell’etichetta del collegamento aereoPadova-Vienna-Praga

Valter Astolfi

Cenni storici

PremessaDopo l’armistizio di Villa Giusti (in località a 5 km. daPadova) ed il bollettino del 4 novembre del nostroComando Supremo in cui si proclama che “i resti diquello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo,risalivano in disordine e senza speranza le valli cheavevano discese con orgogliosa sicurezza!”, si potevapensare che fosse l’Italia ad arrivare per prima aVienna, incalzando un esercito ormai vinto ed in ritira-ta. Invece, non fu così. Fu infatti il generale franceseD’Esperay a guidare il primo ingresso di truppedell’Intesa nella capitale austriaca; si trattava di france-si, serbi e romeni provenienti dai balcani.

In virtù di questo fatto la Francia cercò poi, con sapien-te regia propagandistica, di far credere al mondo cheera stata lei, con i suoi alleati, e non l’Italia a stroncarel’esercito austro-ungarico.

L’arrivo della MissioneDopo questa necessaria premessa, si può quindi direche l’arrivo degli italiani a Vienna avvenne senza larisonanza internazionale che il fatto avrebbe meritato(in fin dei conti l’Italia aveva completato il ciclo delleguerre contro l’Austria, iniziato nel 1848 per la reden-zione di genti e regioni italiche). La presenza italiana aVienna iniziava pertanto verso la fine di dicembre del1918. Non si trattava di truppe d’occupazione (chefurono dislocate in prossimità del futuro confine con

Fig. 1 – Uso dei francobolli italiani su una lettera speditadalla Missione di Vienna (lo attesta il bollo tondo del“Comando Supremo” ed il bollolineare “Verificato perCensura”); impostata presso l’ufficio civile di Trento (bollo exaustriaco, scalpellato) in data7 aprile 1919 (questa è l’unicalettera del gruppo di quelle indirizzate a Ferrara che risultaimpostata a Trento ma non all’ufficio P.M. n. 124).La tariffa è quella per l’interno.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 7

Page 8: Posta Militare n. 95

8

l’Italia ed in altre zone d’interesse strategico) ma dellaMissione militare per il controllo sull’attuazione delleclausole d’armistizio la quale, nei momenti di maggiorconsistenza, arrivò a contare fino a 123 ufficiali e circa40 uomini di truppa.Il primo ad arrivare a Vienna, il 18.12.1918, fu il gen.Roberto Segre (già designato come capo dellaMissione); il successivo giorno 27 arrivò un nucleo dicarabinieri ed il giorno dopo arrivò infine il grossodella Missione, partito in treno da Vicenza.

Il lavoro svolto dalla MissioneOltre a quelli tipici del controllo sul disarmo, ecc., icompiti a cui la Missione doveva far fronte erano mol-

teplici; tra questi, vale la pena di ricordare i seguenti:a) l’attività di controllo sul rispetto da partedell’Austria delle corresponsioni in conto “riparazioni”dei danni di guerra. In tale ambito va annoverato il lavoro svolto: - per la restituzione all’Italia di quanto ancora recupe-rabile (dopo la dispersione e la vendita a privati) delleopere d’arte trafugate dagli austriaci fin dalla guerradel 1866; - per il recupero del materiale rotabile già esistentenelle terre redente ed il conseguente ripristino dei col-legamenti ferroviari tra Italia ed Austria, attraverso idue transiti del Brennero e di Tarvisio. - per il recupero dei valori che, su disposizione delle

Fig. 2 – Uso dei francobolli italianisoprastampati con il valore in corone

su una cartolina spedita dalla Missionedi Vienna con il bollo lineare “Comando

Supremo / Regio Esercito Italiano /Missione Italiana per l’Armistizio”.

Tariffa per l’interno. La cartolinaè stata impostata il 17.4.1919 presso

l’ufficio civile di Udine dove questifrancobolli (emessi per Trento e Trieste)

non avevano valore; ciononostantel’affrancatura è stata tollerata. Alquantoinconsueta l’impostazione ad Udine (la

città si trovava lungo ilpercorso del collegamento aereo tra

Vienna e Padova)

Fig. 3 – Recto e verso di una lettera spedita dalla “MissioneMilitare Italiana / Budapest” (vedibollo al verso), trasportata concorriere alla Missione di Viennae da qui spedita, ancora con corriere, fino a Trento dove è stataimpostata presso l’ufficio postamilitare n. 124 (bollo del11.7.1919, a fianco del francobollo). Tale ufficio non haritenuto valida l’affrancatura

(applicata a Budapest o a Vienna) inquanto formata con un francobollo

soprastampato in centesimi di coronala cui validità era scaduta

il 20.4.1919. Pertanto, all’arrivoa Milano (il 15.7.1919) la lettera

è stata tassata per 25 cent.corrispondenti alla tariffa

per l’interno (vedi segnatasse).Il mittente è un carabiniere in forza

alla Missione di Vienna,evidentemente distaccato

a Budapest.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 8

Page 9: Posta Militare n. 95

9

autorità austriache, le banche e le compagnie di assicu-razioni triestine avevano dovuto depositare a Vienna; - per l’acquisizione di materie prime (in particolare, ilcarbone), ecc. da inviare in Italia, in gran parte com-pensate con l’invio in Austria di viveri e beni di primanecessità per fare fronte alla grave crisi alimentare incui versava il paese nei primi mesi del 1919 (in propo-sito è opportuno ricordare che il 5.2.1919 fu necessarioinviare un contingente di 300 soldati italiani per scor-tare un carico di viveri destinato alla popolazioneormai ridotta alla fame).b) la proficua opera di pacificazione svolta personal-mente dal gen. Segre in occasione della prima crisi traAustria e Jugoslavia per il possesso della Carinzia (inseguito, questa vicenda si svilupperà prima con l’invioda Vienna a Klagenfurt di un gruppo di carabinieri peril mantenimento dell’ordine pubblico, poi con l’inviodall’Italia di un contingente di truppe per contrastarequelle jugoslave che volevano occupare la Carinzia edinfine con un plebiscito che sancirà l’appartenenzadella conca di Klagenfurt all’Austria). Per l’espletamento dei suddetti compiti la Missione siavvalse di appositi organismi. Inizialmente, furonoinfatti nominate n. 5 Commissioni e n. 6 Delegazioni,

sparse su tutto il territorio austriaco; in un secondotempo, le Commissioni diventarono 7 in quanto, surichiesta del gen. Segre, ne furono nominate altre due(una per l’aeronautica ed una per i beni artistici).Pur in condizioni difficili, la Missione riuscì a portarea termine quasi tutti i compiti ad essa assegnati ed indefinitiva si può dire che le difficoltà maggiori furonocausate soprattutto dagli intralci che le altre Missionialleate presenti a Vienna creavano nei confrontidell’Italia; bisogna infatti tenere presente che in quelmomento, a causa di talune divergenze nell’applicazio-ne del Patto di Londra, le altre “grandi potenze” eranopoco propense a riconoscere, sul piano politico, van-taggiosi spazi di manovra al nostro paese.

Lo “scandalo” Malgrado questi buoni risultati, in forza dei quali laMissione si era anche guadagnata la stima ed il ricono-scimento degli stessi austriaci, l’obiettivo finaledell’Italia di recitare a Vienna il ruolo di grande poten-za e di mostrare ai vinti le sue migliori qualità, fu vani-ficato da un episodio che a quell’epoca passò alle cro-nache con la definizione di “scandalo della Missioneitaliana a Vienna”.

Fig. 4Lettera spedita da un

componente della “CommissioneFerroviaria” della “Missione Militare

Italiana Vienna” (vedi bollo a due cer-chi con stemma sabaudo

al centro) ed impostata presso l’ufficioposta militare n. 151 che a

quell’epoca si trovava a Innsbruck.Evidentemente questa Commissione

operava nelle vicinanze di Innsbruck ela relativa posta non veniva pertanto

inviata a Vienna per essere inclusa neldispaccio da inviare in Italia

con il corriere.

Fig. 5 - Cartolina illustrata (datata6.1.1919) spedita da un componente della“Commissione Militare Italiana” adInnsbruck (vedi i due bolli di tipo diverso:uno lineare con l’indicazione “UfficioStazione” ed uno circolare con il nomedella località) e giunta, tramite corriere, aTrento dove è stata impostata presso l’uffi-cio civile (vedi bollo ex austriaco scalpel-lato) in data 9.1.1919. Della medesimacorrispondenza segnalo una cartolinadatata 1.2.1919 che risulta ancora impo-stata a Trento (P.M. n. 124) mentre un’al-tra, datata 6.3.1919, risulta invece appog-giata presso l’ufficio P.M. n. 151 che si tro-vava ad Innsbruck. Ciò deriva dal fatto che

la P.M. n. 151 ha iniziato ad operare ad Innsbruck a partire dal 25.1.1919 e fino a tale data (ed anche per alcu-ni giorni dopo) la posta dei delegati italiani veniva pertanto appoggiata a Trento.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 9

Page 10: Posta Militare n. 95

10

La faccenda iniziò a metà del 1919, con la notizia diirregolarità contabili nella gestione della Missione. Fusubito avviata una prima inchiesta che si conclusesenza risultati di rilievo; seguì allora una secondainchiesta, anche questa senza conclusioni definitive.Alla terza inchiesta, iniziata nel gennaio del 1920, l’in-caricato del Governo pretese le dimissioni del gen.Segre prima di iniziare le indagini. Di fronte al rifiutodi quest’ultimo, le indagini iniziarono ugualmente indata 20.1.1920 ma contemporaneamente fu anche sta-bilito un primo ridimensionamento dei compiti dellaMissione. Dopo qualche tempo l’ispettore tornò inItalia per riferire; le indagini ripresero pertanto nell’a-prile successivo. Esse si conclusero in novembre con ildeferimento del gen. Segre e di molti altri ufficiali,verso i quali si procedette all’arresto nel maggio del1921. Tutti furono messi in libertà qualche tempo dopo,in attesa del processo. Questo fu celebrato nel 1924 e siconcluse con una sentenza di assoluzione. In questo

frattempo il gen. Badoglio era stato nominato capodella Missione militare italiana a Vienna, ma almomento del suo insediamento questa era ormai inatti-va. Infatti, l’attuazione delle clausole d’armistizio erastata completata ed in conseguenza del trattato di pacele truppe italiane avevano sgomberato il territorioaustriaco tra il 20 ed il 26 luglio del 1920.Nel 1920 continuava tuttavia la sua attività a Vienna la“Commissione Militare Interalleata di Controllo” nellaquale, naturalmente, operavano anche i delegati italia-ni.

L’istituzione del collegamento aereo Padova- Vienna - PragaAll’inizio del 1919, quando la Missione di Vienna ini-zia la propria attività, i collegamenti ferroviari (e quin-di anche quelli postali) tra l’Italia e l’Austria eranoquasi inesistenti ed in ogni caso, anche dopo il ripristi-no (su base bisettimanale), richiedevano almeno due

Fig. 6 - Lettera spedita dalla“Commissione Militare Italiana diControllo - C. Budejovice” (vedi bolloin basso a destra) ed impostata, indata 9.12.1919, presso l’ufficio P.M.n. 151, localizzato ad Innsbruck. Ilnome che figura al centro del bollo èquello di una località (CeskeBudejovice) che si trovava in Boemia.In proposito bisogna tenere presenteche prima della definizione dei nuoviconfini le località della Boemia face-vano parte della “Grande Austria” edera quindi del tutto normale che nel-l’attività di controllo certe Com-missioni dipendenti dalla Missione diVienna operassero in zone poi esclusedai confini austriaci. Anche in questocaso si deve presumere che per questaCommissione fosse più agevole il col-legamento via corriere con Innsbruck (P.M. n. 151) che non con Vienna. La censura risulta effettuata all’origine,come si rileva dall’indicazione e dal timbro in basso a sinistra.

Fig. 7Verso di una lettera speditada Trieste a Vienna in data 3.3.1919.Come si può dedurre dall’etichetta ditipo commerciale,il mittente è di lingua tedesca.Sulla fascetta di censura è applicatoil bollo (su tre righe): “CommissioneCensura Postale / Trieste / UfficioCorriere Speciale Vienna”.Al recto della busta figurail normale bollo di censuradi Trieste.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 10

Page 11: Posta Militare n. 95

11

giorni di viaggio. Essi ripresero in aprile e subironouna sospensione verso la fine di luglio a causa di unacrisi nei rifornimenti di carbone in Austria ma riprese-ro poi regolarmente e definitivamente da metà ottobredel 1919. Si poneva pertanto il problema di garantireun collegamento aereo sicuro, regolare e veloce tra laMissione ed il Comando Supremo (che si trovava adAbano, vicino a Padova) per lo scambio delle corri-spondenze ufficiali. Un analogo problema si presenta-va inoltre con alcuni altri paesi dell’est europeo(Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia) nei confronti deiquali l’Italia era impegnata ad allacciare rapporti diamicizia e di collaborazione militare e commerciale.Tra l’altro, il Comando dell’Esercito attribuiva a questicollegamenti aerei non solo ragioni di necessità pervelocizzare al massimo il trasporto della posta di servi-zio ma anche motivi di prestigio e di opportunità com-merciale per la vendita dei nostri aeroplani nei paesi dinuova formazione.In relazione a ciò fu pertanto deciso di istituire un ser-

vizio di collegamento aereo che prevedeva come per-corso principale la direttrice Padova – Vienna – Praga ecome possibili diramazioni la Polonia, l’Ungheria, ecc.L’attuazione del collegamento ebbe inizio il 2.3.1919.Dal campo di aviazione di S. Pelagio (Padova) partìinfatti una squadriglia di cinque aerei Caproni 450 HPla quale (con l’eccezione di un apparecchio che per unguasto dovette atterrare vicino a Treviso) giunse adestinazione in circa quattro ore e mezza seguendo ladirettrice Udine, Klagenfurt, Salle della Mur e dellaMuz, Neukirchen, Viener Neustadt; essa venne dislo-cata nel campo di aviazione di Aspern. A distanza dicirca un mese giunse ad Aspern una seconda squadri-glia, questa volta formata da cinque aerei S.V.A. parti-ti dal campo di Campoformido. Con questo nuovo arri-vo la formazione del distaccamento di aviazione aVienna fu completata; conseguentemente, già in aprilevenne formata la sezione staccata di Praga(Cecoslovacchia) ed in maggio quella di Cracovia(Polonia). A quanto risulta, nel periodo marzo – set-

Fig. 8 Cartolina scritta a Vienna in data6.6.1919 e da qui spedita a Vigevano(Pavia) con applicata l’etichetta del collegamento aereoPadova-Vienna-Praga. La cartolinarisulta impostata a Trento, in data12.6.1919, presso l’ufficio P.M. n. 124(lotto n. 764 dell’asta Filasta n. 100del 28-29 aprile 1989).

Fig. 9 - Lettera inoltrata con il col-legamento Padova-Vienna-Praga.Sul fronte della lettera figura infat-ti l’indicazione manoscritta “DaVienna per posta aerea” (stessamano e stesso colore dell’inchio-stro con cui è scritto l’indirizzo).Alla data della lettera, la stampadell’apposita etichetta non eraancora avvenuta e l’esempio quirappresentato costituisce pertantoun “precursore” rispetto alla datadi introduzione della stessa. In que-sto caso si deduce che l’aereo haeffettuato uno scalo nella zona diGorizia e che il dispaccio è statopertanto consegnato all’ufficio diposta militare n. 53 operante in quel settore. L’annullamento del francobollo italiano da 25 cent. (tariffa per l’in-terno) reca la data del 12.3.1919. E’ questa la prima lettera del gruppo di quelle indirizzate a Ferrara; mancadel bollo tondo del Comando e di quello lineare di censura che si trova invece su tutte le altre della medesimacorrispondenza ma proprio per l’omogeneità di questo gruppo di lettere (stesso mittente e stesso destinatario)diventa difficile immaginare che non sia stata spedita da Vienna.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 11

Page 12: Posta Militare n. 95

12

tembre 1919 i voli compiuti furono circa 320, dei qualicirca 200 di breve durata e circa 120 di lunga durata; traquesti ultimi i voli diretti da Vienna a Padova sarebbe-ro stati 21 e quelli da Vienna a Varsavia 4. In settembrel’attività aviatoria fu grandemente ridotta in seguito aldivieto di volare decretato dall’Alto Comando italianoche non voleva correre il rischio che aerei e piloti siunissero alla causa di D’Annunzio andando a Fiume.E’ lo stesso gen. Segre che nel suo libro (Cfr. “LaMissione Militare Italiana per l’armistizio” Ed.Zanichelli – Bologna, 1928) ci dice di avere ottenutol’autorizzazione ad effettuare qualche volo solo assu-mendone personalmente la responsabilità. Il rallenta-mento dell’attività divenne definitivo nel dicembre del1919 quando arrivò l’ordine di rientro in Italia per tuttoil personale del distaccamento di aviazione di Aspern.Gli aerei italiani rimasero così parcheggiati nell’aero-porto viennese fino a quando un nuovo gruppo di avia-tori arrivò dall’Italia per la loro manutenzione e perriportarli in patria; pare che questo secondo distacca-mento di aviazione a Vienna sia rimasto in loco qual-che mese.

Cenni storico postali

L’organizzazione per le esigenze postaliLa Missione non aveva al proprio seguito un ufficio ita-liano di posta militare. Pertanto, per l’invio della posta,sia essa ufficiale oppure privata dei componenti dellaMissione, erano possibili le seguenti alternative:appoggiarsi con appositi corrieri ai più vicini uffici ita-liani di posta militare o civile; istituire corrieri specialiper un collegamento diretto con il Comando in Italia;affidarsi alle poste austriache. A quanto risulta que-st’ultimo sistema non fu mai utilizzato durante il 1919(periodo in cui la Missione era in piena efficienza, conil totale dei suoi effettivi), salvo qualche occasionaleinvio di corrispondenza privata. Il sistema normalmen-te usato fu pertanto quello dei corrieri i quali utilizza-rono sia il treno che l’aereo; a quest’ultimo riguardomerita particolare attenzione l’istituzione di un serviziodi collegamento aereo del quale parlerò più avanti. Laposta veniva affrancata a Vienna con i francobolli ita-liani e poi, di regola, il corriere la trasportava finoall’ufficio italiano di impostazione.

Fig. 10 - Altro esempiodi lettera della medesima corrispondenza di cuialla figura precedente.In questo caso la provenienzadalla Missione di Vienna è comprovata dalla presenzadel bollo a due cerchi“Comando Supremo / RegioEsercito Italiano” e del bollolineare “Verificato per Censura”.A differenza della precedente,la lettera risulta impostatapresso l’ufficio P.M. n. 63che a quell’epoca operavaa Trieste. Il francobollo da 25cent. (tariffa interna) è annullatoin data 1.4.1919.

Fig. 1120.8.1920

Lettera raccomandataespresso spedita da Vienna

dal Ten. Li Donni allapropria famiglia

a Palermo.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 12

Page 13: Posta Militare n. 95

13

I francobolli

Tutta la posta privata in partenza dalla Missione risultaregolarmente affrancata con bolli, quasi sempre di tipometropolitano (fig. 1) ma in qualche caso anche conquelli soprastampati con il valore in corone (fig. 2);evidentemente, la provvista veniva fatta a Trento a curadel corriere. Ciò ha comportato che per qualche corrispondenzal’affrancatura non sia stata ritenuta valida in quanto almomento dell’impostazione i francobolli con la sopra-stampa erano ormai scaduti di validità. Si deduce che la Missione ha continuato a distribuire ifrancobolli soprastampati anche quando questi eranoandati fuori corso; cioè dopo il 20.4.1919 (fig. 3).Si conosce tuttavia anche il caso di corrispondenzainoltrata senza affrancatura causa “mancanza di fran-cobolli”; anche questa corrispondenza risulta appog-giata all’ufficio di posta militare n. 124 che nella fatti-specie ha applicato il bollo “T. S.” (“Tassa Semplice”,a carico del destinatario). Tra la posta proveniente dalla Missione di Vienna nonè stato finora riscontrato l’uso delle normali cartolinein franchigia (quasi certamente non erano in dotazionealla Missione) e così pure di quelle postali.

Le tariffe

Poiché, come già precisato, l’impostazione della corri-spondenza avveniva presso un nostro ufficio di postamilitare oppure un ufficio civile in territorio italiano(nelle regioni redente), la tariffa applicata era quellaper l’interno. Infatti, per il percorso in territorio esterola posta non viaggiava con i servizi postali ma con ilcorriere militare che la consegnava ai suddetti uffici.

I bolli del Comando

La Missione non disponeva di contrassegni di franchi-gia. Il bollo ufficiale che si trova applicato su tutta lacorrispondenza spedita dalla Missione di Vienna è difoggia circolare (a due cerchi), in gomma, con stemmasabaudo al centro e la dicitura “Comando Supremo /Regio Esercito Italiano”.Oltre al suddetto bollo, che caratterizza quasi tutta laposta in partenza da Vienna, ve ne erano anche diversialtri in uso presso la Missione; ne cito un paio:“Comando Supremo / Regio Esercito Italiano /Missione Italiana per l’Armistizio”. Bollo lineare ingomma su tre righe (visto anche su corrispondenza).“Missione Militare Italiana / Segreteria”.

Fig. 12 Recto e verso di unalettera per l’internodell’Austria (affrancatacon una corona) speditain data 9.9.1920da Ancsern al Ten. LiDonni a Vienna presso il“ital Flugfeld Aspern”(campo italianodi aviazione di Aspern).

Al verso la letterapresenta due etichette

del collegamento aereoPadova-Vienna-Praga

usate come chiudilettera.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 13

Page 14: Posta Militare n. 95

14

Bollo amministrativo di foggia circolare, in gomma, adue cerchi, con stemma sabaudo al centro.Vi erano poi i bolli in uso presso le Commissioni eDelegazioni; anche di questi ne elenco alcuni:“Missione Militare - Italiana Vienna / CommissioneFerroviaria”. Bollo circolare (a due cerchi), in gomma,con stemma sabaudo al centro (fig. 4).“Commissione Militare Italiana / Innsbruck”. Bollocircolare (ad un cerchio) con il nome della località alcentro fra due fregi.“Commissione Militare Italiana / Ufficio Stazione”.Bollo lineare in gomma su due righe (fig. 5).“Commissione Militare Italiana di Controllo - C.-Budejovice” Bollo circolare in gomma (fig. 6).

L’instradamento

Salvo quella trasportata con i collegamenti aerei (vediapposito paragrafo) quasi tutta la corrispondenza spe-dita da Vienna è stata affidata ai corrieri che in trenoraggiungevano l’ufficio italiano d’impostazione. Il col-legamento più ricorrente era quello con Trento dove ildispaccio veniva consegnato all’ufficio di posta milita-re n. 124 ivi dislocato oppure, più raramente, all’uffi-cio postale civile. Non mancano tuttavia i casi in cuiper l’impostazione i corrieri hanno utilizzato punti diarrivo diversi (es. Udine oppure Innsbruck, dove ope-rava l’ufficio di P.M. n. 151). Esiste poi la casisticadelle Commissioni e Delegazioni sparse sul territorioaustriaco per le quali l’ufficio di posta militare italianapiù vicino poteva essere diverso da quello utilizzato dal

Comando di Vienna oppure l’inoltro tramite la postacivile austriaca diventava inevitabile.

La censura

La posta della Missione veniva tutta censurata in par-tenza a cura del Comando; a questo scopo veniva usatoun bollo lineare con la dicitura “Verificato perCensura”.Questo bollo veniva applicato assieme a quello circola-re del Comando; pertanto lo si trova quasi sempresovrapposto o vicino a quest’ultimo e con lo stessocolore di inchiostro (ciò prova che venivano applicatinello stesso momento). In merito a questa voce desidero segnalare l’esistenzadi un particolare servizio di censura che nel 1919/1920veniva svolto a Trieste e del quale non ho finora appu-rato l’eventuale collegamento con la Missione italianaa Vienna.Conosco infatti due bolli di censura (in gomma, di tipolineare) con la seguente dicitura “Commisione CensuraPostale / Trieste / Ufficio Corriere Speciale Vienna”(su tre righe) e “Ufficio Corriere Speciale Vienna” (suuna riga). In proposito, tutto quello che sono riuscito a trovare èun articolo di Gustin pubblicato tantissimi anni fa su”Pagine Filateliche Triestine” nel quale si dice che lelettere destinate in Austria venivano avviate a questoufficio di censura.Non si precisa nemmeno se si tratta di corrispondenzascritta in tedesco.

Fig. 13Recto e versodi una bustada consegnarea mano al Ten. LiDonni – FlugfeldAspern (campodi aviazionedi Aspern).

La busta è statasigillata usando

come chiudiletteradue etichette del

collegamentoaereo Padova-Vienna-Praga

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 14

Page 15: Posta Militare n. 95

15

In ogni caso sui pochi pezzi finora esaminati (quattro !)oltre ad uno dei due suddetti bolli vi è anche quelloconsueto dell’ufficio di Trieste (quello lineare e quellotondo del censore oppure solo uno dei due) (fig. 7).

La posta per via aerea e l’uso dell’etichettadel collegamento Padova-Vienna-Praga

Ho già affrontato questo argomento in un articolo appar-so nel lontano 1992 sul n. 2 della rivista “Il Fran-cobollo”. Lo ripropongo ora con qualche convincimentoin più in quanto, in questo frattempo, ho avuto modo divedere altre lettere e cartoline che confermano la miaipotesi o, quantomeno, non la contraddicono. L’articolosi basava sul ritrovamento di un certo numero di letteredella medesima corrispondenza dalle quali, facendoanche il confronto con gli oggetti sui quali figura appli-cata l’apposita etichetta del collegamento aereo, era pos-sibile trarre una serie di considerazioni, e cioè:a) ai fini dell’inoltro per via aerea non era prescritto l’usodell’etichetta b) la presenza dell’etichetta non convalida che il traspor-to sia avvenuto per via aereac) la corrispondenza trasportata per via aerea aveva puntidi arrivo diversi (non solo Padova) Ma andiamo con ordine.Cominciamo col dire che in via ufficiale il collegamentoera riservato al trasporto della sola corrispondenza di ser-vizio; risulta tuttavia che furono fatte varie eccezionianche per l’invio di posta privata dei componenti dellaMissione. Già nel primo volo, da Padova a Vienna, gli apparecchitrasportarono lettere e messaggi diretti alla nostraMissione ed al Governo della nuova repubblica ceco-slo-vacca; subito dopo cominciò il servizio postale aereo.A distanza di circa un mese e mezzo dall’inizio del ser-vizio e quasi in concomitanza con l’arrivo a Vienna dellaseconda squadriglia di aeroplani, fu deciso di stampare

una etichetta di tipo allegorico che rappresenta un aereoin volo su Vienna e contiene le diciture “R. EsercitoItaliano - Comando Supremo / Missione di Vienna /Collegamento aereo Padova-Vienna-Praga”. La stampafu eseguita, a colori, dalla tipografia vienneseGesellschaft für Graphische Industrie. Secondo ilSorgoni (Cfr. “Catalogo storico e descrittivo della postaaerea italiana” Ed. Ghiglione - Genova, 1958) l’emis-sione avvenne in data 24.4.1919.Lo scopo di questa etichetta non è chiaro; in ogni caso èormai appurato che essa non serviva per ottenere il dirit-to all’inoltro per via aerea. Lo si deduce dal fatto che laquasi totalità delle lettere e cartoline (tutte di origine pri-vata) sulle quali essa figura risulta annullata con il bollodell’ufficio di posta militare n. 124 il quale, è ormai chia-ro, si trovava a Trento e non a Vienna come per moltotempo i maggiori collezionisti di posta aerea avevanocreduto (fig. 8). Era infatti a Trento che il corriere prove-niente in treno da Vienna aveva il suo punto di arrivo inItalia; qui egli consegnava il proprio dispaccio, normal-mente all’ufficio posta militare n. 124 e, occasionalmen-te, a quello civile. Se a tutto ciò si aggiunge la conside-razione che un aereo proveniente da Vienna non avevaalcun motivo di seguire la rotta di Trento (che comporta-va un prolungamento della trasvolata delle montagneanziché la più comoda e sicura rotta che porta ad Udineo a Trieste e da qui a Padova) si arriva alla conclusioneche tutte le corrispondenze con l’etichetta che presenta-no il bollo dell’ufficio P.M. n. 124 sono arrivate a Trentoin ferrovia. Alla stessa conclusione arriva anche l’amicoF. Longhi (attualmente il maggior esperto di posta aereaitaliana) nel suo catalogo “Aerofilatelia Italiana” – Ed. F.Zanetti, 1998. Per deduzione, quanto sopra mi consenteanche un’altra conclusione: poiché il corriere arrivava aTrento (seguendo la linea ferroviaria del Brennero), sideve allora ritenere che la corrispondenza della Missionedi Vienna sulla quale figura il bollo di un ufficio di postamilitare (o civile) diverso da quello di Trento ed ubicato

Fig. 14 - 18.9.1920Lettera raccomandataspedita da Graz da undelegato italiano della“Commissione MilitareInteralleata diControllo / nellaRepubblica d’Austria”(vedi intestazione astampa sulla busta). Per l’invio della corrispondenzai delegati italianisi appoggiavanoalla posta civile.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 15

Page 16: Posta Militare n. 95

16

in località non toccate (e non vicine) alla suddetta lineaferroviaria, sia stata trasportata per via aerea e non coltreno (naturalmente, è esclusa da questa ipotesi la corri-spondenza sulla quale figura il bollo della P.M. 151 chesi trovava a Innsbruck).Non si spiega diversamente il fatto che sei lettere dellamedesima corrispondenza, tutte partite da Vienna nel-l’arco di un mese (dal 12.3 al 11.4.1919) e spedite allostesso indirizzo di Ferrara, siano state “impostate” inquattro località diverse e nessuna di esse presso l’ufficioP. M. n. 124 a cui, normalmente, si appoggiava il corrie-re. Le sei lettere risultano impostate come segue:1)-bollo del 12.03.1919 dell’ufficio P.M. n. 53 localizza-to nella zona di Gorizia2)-bollo del 18.03.1919 dell’ufficio P.M. n. 81 localizza-to ad Abano (Comando Supremo)3)-bollo del 18.03.1919 dell’ufficio P.M. n. 81 localizza-to ad Abano (Comando Supremo)4)-bollo del 01.04.1919 dell’ufficio P.M. n. 63 localizza-to a Trieste5)-bollo del 07.04.1919 dell’ufficio postale civile diTrento6)-bollo del 11.04.1919 dell’ufficio P.M. n. 63 localizza-to a Trieste (nel testo il mittente indica “Cracovia –5.4.1919”; la lettera è stata pertanto trasportata prima aVienna e poi inclusa nel dispaccio per l’Italia).A mio parere la sequenza di cui sopra induce chiaramen-te alla conclusione che solo attraverso dei voli queste let-tere potevano arrivare a Gorizia, Trieste ed Abano, essen-do difficile immaginare che il corriere del treno si recas-se in tante località diverse per consegnare la posta o chearrivasse addirittura fino ad Abano quando invece erapossibile fermarsi molto prima ed affidarla ad un ufficiopostale italiano. Se fosse vero che il corriere arrivavaoccasionalmente qua e là, l’incidenza delle lettere prove-nienti dalla Missione di Vienna sulle quali figura unbollo diverso da quello di Trento (P. M. n. 124 o postacivile) sarebbe molto più alta rispetto a quella finorariscontrata.Avvalora la suddetta ipotesi anche il fatto che sul frontedella lettera contraddistinta con il n. 1 il mittente abbiascritto di proprio pugno “da Vienna per posta aerea”(fig. 9). Ciò significa che il mittente era uno di quelli ai

quali era “permesso” usare il servizio del collegamentoaereo per la posta privata. Tale precisazione non apparepiù nelle lettere successive ma ciò non può costituire unaprova per contraddire quanto sopra (fig. 10). Non devepoi suscitare perplessità il fatto che sulla busta mancal’apposita etichetta; a quella data quest’ultima non esi-steva ancora in quanto sarebbe stata emessa dodici gior-ni dopo. Ed anche tutte le altre lettere sono antecedentialla data di emissione dell’etichetta. A questo punto,avendo già precisato che non era necessario applicare l’e-tichetta sulla corrispondenza per beneficiare dell’inoltroper via aerea e così pure che la presenza della stessa nonconvalida l’avvenuto trasporto per via aerea, non rimaneche da chiederci quale fine abbia poi fatto questa eti-chetta. Per rispondere a questo quesito mi avvalgo di un altrorecente acquisto: un gruppo di lettere che fanno partedella corrispondenza di un ufficiale italiano (non sapreidire se pilota o tecnico) inviato nel 1920 al campo diAspern per il recupero dei nostri aerei (fig. 11).Da queste lettere si capisce che l’etichetta in questione hafatto…una ben misera fine. Infatti essa risulta adoperata,con funzioni di chiudilettera, addirittura da personeestranee all’ambiente dei militari italiani (nella fattispe-cie è adoperata da una conoscente locale del nostro uffi-ciale) e questo non solo su lettere inviate per posta (fig.12) ma anche su lettere consegnate a mano (fig. 13).Questo significa che l’etichetta era stata regalata a deiprivati locali i quali ne facevano un uso indiscriminato. Ecosì, come era finita senza gloria la storia della Missionemilitare italiana a Vienna, anche la vicenda delle etichet-te del collegamento aereo Padova-Vienna-Praga pare siafinita senza gloria.

La posta dei delegati italiani nella Commis-sione Militare Interalleata di Controllo

A quanto risulta, i delegati italiani nella CommissioneInteralleata non si avvalevano del servizio di collega-mento postale istituito dalla Missione Italiana; essi siappoggiavano alla posta civile. A maggior ragionedopo il ridimensionamento della Missione avvenutonel 1920 (Figg. 14 e 15).

Fig. 15 - 18.10.1920 Cartolina illustrata spedita

da Vienna da un delegato italianonella “Commissione Militare

Interalleata di Controllo - SezioneMarina” (vedi indicazionemanoscritta del mittente).

Per l’invio della propria corrispondenza i delegati italianisi appoggiavano alla posta civile.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 16

Page 17: Posta Militare n. 95

17

1948: centenariodel Risorgimento

Usi postali dei commemorativi di Repubblica

Benito Carobene

Nel 1948 le Poste italiane emisero una lunga seriecommemorativa del primo centenario del nostro

Risorgimento o, più esattamente, dei fatti d’arme del1848 che, dello stesso Risorgimento, rappresentaronouno dei momenti cruciali. Questa emissione compren-deva talmente tanti esemplari da far pensare ai colle-zionisti che si stesse ritornando alle abitudini degli anniTrenta, quando l’uscita di serie con dieci o più pezziera quasi normale. Per fortuna, però, le Poste fecero subito macchinaindietro. Tanto che, per avere, in periodo Repubblica,un’emissione “speciale” con un numero superiore dipezzi bisognerà addirittura attendere oltre 40 anni. E,cioè, fino al 1990 quando uscirono ben 36 esemplariper celebrare il campionato mondiale di calcio svolto-si in Italia.Ora, però, procediamo con ordine. In particolare, primadi iniziare a parlare della serie Risorgimento sarà benechiarire che questo articolo rientra nel filone inaugura-

to nel numero 94 (marzo 2005) di questa rivista quan-do, a pagina 21, ho analizzato la serie “Avvento dellaRepubblica” del 1946.Anzi, a questo proposito, sarà bene tenere presente cheper comprendere le caratteristiche di questi studi e,soprattutto, per conoscere esattamente sia la terminolo-gia che userò, sia i limiti delle mie considerazioni, èindispensabile iniziare leggendo le “premesse” pubbli-cate nel suddetto articolo. La serie - Complessivamente, la serie Risorgimento sicompone di tredici esemplari che, però, furono emessiin due momenti successivi. Prima i dodici pezzi diposta ordinaria e, poi, un esemplare per il pagamentodella soprattassa per l’invio espresso.L’emissione venne autorizzata dal decreto delPresidente della Repubblica numero 391, datato 8marzo 1948. Successivamente, le caratteristiche deiprimi dodici esemplari vennero fissate da un decretoministeriale datato 1° giugno 1948 e pubblicato sulla

Uso singolo del 4 liresu cartolina postalea tariffa ridotta (corrispondenza fra sindaci).

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 17

Page 18: Posta Militare n. 95

18

Gazzetta ufficiale n. 173 del 28 luglio 1948. Mentrequelle dell’espresso vennero determinate con il decre-to ministeriale del 21 settembre 1948 pubblicato sullaGazzetta ufficiale numero 258 del 5 novembre dellostesso anno.I primi dodici pezzi furono emessi il 3 maggio 1948 eavevano i seguenti facciali: lire 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12,15, 20, 30, 50 e 100.L’espresso, messo in circolazione il 18 settembre1948 aveva, invece, il facciale di 35 lire. Cifra corri-spondente alla nuova soprattassa per gli espressiintrodotta l’11 agosto 1948. Il termine della validitàpostale, in entrambi i casi, venne fissato al 31 dicem-bre 1949. Complessivamente, quindi, i dodici esemplari ordina-

ri restarono in uso 608 giorni e l’espresso 470 giorni. Per quanto concerne questa serie, inoltre, va anchericordato che essa fu la prima commemorativa chevenne soprastampata AMG-FTT (Allied militarygovernment – free territory Trieste) per essere adope-rata nella zona A del Territorio libero di Trieste. Tuttele considerazioni che faremo in questo articolo, quin-di, valgono anche per gli esemplari triestini. L’unica differenza riguarda le date di emissione.Infatti, a Trieste i primi dodici esemplari furono emes-si il 1° luglio 1948 e l’espresso il 24 settembre 1948.Anche a Trieste, invece, tutti i francobolli ebberocorso fino al 31 dicembre 1949. In pratica, quindi, igiorni di validità furono 549 per i pezzi ordinari e 464per l’espresso.

Uso singolo del 6 liresu cedola libraria.

Uso singolodel 100 lire

su letteradoppio porto

raccomandataespresso.

Affrancaturadi origine filatelica

ma in perfetta tariffa.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 18

Page 19: Posta Militare n. 95

19

I tariffari - Iniziamo considerando la situazione per lacorrispondenza inviata all’interno dell’Italia. All’attodell’emissione dei primi dodici esemplari le tariffe inuso erano quelle stabilite con il decreto del Capo prov-visorio dello Stato n. 671 del 21 luglio 1947. Tariffarioentrato in vigore il 1° agosto 1947. Un radicale cambiamento di tali tariffe avvenne a par-tire dall’11 agosto 1948, quando entrò in vigore quan-to stabilito dal decreto del Presidente della Repubblicanumero 1052 del 2 agosto 1948.Altro cambiamento interessante quasi tutte le voci siebbe a partire dal 10 aprile 1949 con l’entrata in vigo-re del decreto del Presidente della Repubblica numero111 del 5 aprile 1949. Praticamente tale tariffario èquello che accompagnò l’uso degli esemplari dellaserie Risorgimento fino al momento in cui essi persero

validità postale. Va, comunque, ricordato che un picco-lo cambiamento (riguardante, però, solo gli estratticonto dei giornali) si ebbe il 10 agosto 1949.Per quanto, invece, riguarda le tariffe per l’estero lasituazione è più semplice. Infatti, all’atto dell’emissio-ne dei primi dodici esemplari in vigore erano ancoraquelle introdotte il 1° settembre 1947 (decreto ministe-riale del 18 agosto 1947 pubblicato sulla Gazzetta uffi-ciale n. 196 del 28 agosto 1947).Successivamente si ebbe, nel periodo di validità dellaserie di cui ci stiamo occupando, un solo cambiamentoa partire dall’11 agosto 1949, quando entrarono invigore le tariffe introdotte con il decreto ministerialedel 2 agosto 1948, pubblicato sulla Gazzetta ufficialen. 184 del 10 agosto 1948.Complessivamente, quindi, per l’uso postale degli

Uso singolodel 100 lire

su letteraraccomandata

per l'estero.

Uso monocoloredel 3 lire: sei pezzisu cartolina postale raccomandata (8 lire per la cartolina e 10 per la raccomandazione).

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 19

Page 20: Posta Militare n. 95

20

esemplari della serie Risorgimento, si debbono consi-derare i seguenti periodi relativi all’interno:1° periodo (dal 3 maggio al 10 agosto 1948): delladurata complessiva di cento giorni, questo periodoriguarda solo i dodici pezzi ordinari;2° periodo (dall’11 agosto 1948 al 9 aprile 1949):della durata complessiva di 242 giorni; per quantoriguarda, però, l’esemplare espresso (emesso il 18 set-tembre 1949) tale periodo durò solo 204 giorni;3° periodo (dal 10 aprile al 31 dicembre 1949): delladurata complessiva di 266 giorni.Per l’estero, invece, vanno considerati due soli periodi:1° periodo (dal 3 maggio al 10 agosto 1948): delladurata complessiva di cento giorni, questo periodoriguarda solo i dodici pezzi ordinari;2° periodo (dall’11 agosto 1948 al 31 dicembre

1949): della durata complessiva di 508 giorni; perquanto riguarda, però, l’esemplare espresso (emesso il18 settembre 1949) tale periodo durò solo 470 giorni(e, cioè, tutto il periodo di validità postale di questofrancobollo).Per avere un’idea di quale possa essere l’ampiezzadelle variazioni introdotte nei differenti tariffari possia-mo considerare i primi porti lettera. Per l’interno,all’atto dell’emissione della serie la lettera doveva esse-re affrancata con dieci lire; mentre alla fine del dicem-bre 1949 la stessa corrispondenza richiedeva un fran-cobollo da venti lire. Si tratta, quindi, esattamente di unraddoppio della tariffa.Per l’estero l’affrancatura iniziale della lettera dovevaessere di 30 lire e quella finale di 40 lire. In questo casol’aumento fu dell’ordine del 33 per cento.

Uso monocolore del 30 lire: due pezzi soprastampati per Trieste su lettera espresso.

Uso monocolore del 4 lire: cinque pezzi su lettera primo porto.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:47 Pagina 20

Page 21: Posta Militare n. 95

21

Usi singoli e monocolore - Esaminiamo ora i diversiesemplari della serie cominciando dagli usi singoli epassando, poi, a quelli monocolore (a proposito deiquali, però, ci limiteremo a considerare solo le affran-cature che comprendono fino a quattro pezzi dello stes-so francobollo).Lire 3 – Per l’interno vi furono usi singoli frequentisolo nel primo periodo (fino al 10 agosto 1948). Si trat-ta di cartolina con la sola firma e stampe primo porto.In questo periodo, inoltre, 3 lire rappresentavano anchela soprattassa per il primo porto della posta pneumati-ca. In tutto il periodo in cui la serie fu in corso, inoltre,con tre lire si potè affrancare una lettera per ciechi rac-comandata.Per l’estero l’unico uso singolo possibile lo si ebbe solo

fino al 10 agosto 1948 e riguardò la corrispondenza peri ciechi.Passiamo agli usi monocolori. Per la coppia del tre liresi veda quanto si dirà a proposito del sei lire e per laquartina quanto si dirà per il 12 lire. Tre pezzi del 3 lirepoterono affrancare (fino al 10 agosto 1948) solo icampioni doppio porto per l’interno.Lire 4 – Gli unici usi singoli possibili si ebbero, perl’interno, nel primo periodo (fino al 10 agosto 1948):cartolina postale a tariffa ridotta (per militari o speditadai sindaci), partecipazione, cedola libraria, estrattoconto dei giornali e campioni di medicinali. Per l’este-ro l’unico uso singolo possibile lo si ebbe nel secondoperiodo (a partire dall’11 agosto 1948) quando con 4lire si potevano affrancare le corrispondenze per i cie-

Uso monocolore del 100 lire: due pezzi soprastampati per Trieste su lettera posta aerea per gli Stati Uniti.L'affrancatura dovrebbe essere in difetto di 5 lire. Infatti, il porto lettera era di 40 lire e la soprattassa,

ogni 5 grammi, di 55 lire.

Cartolina postaleespresso.

La soprattassaper l'invio espresso

(25 lire)è stata pagata

con i due francobollida lire 10 e 15.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:48 Pagina 21

Page 22: Posta Militare n. 95

22

chi. Usi che sono, praticamente tutti, da considerareinteressanti.Per la coppia vedere quanto si dirà per l’esemplare daotto lire e per i tre pezzi quanto concerne gli usi singo-li del 12 lire. Usi sicuramente interessanti sono tuttiquelli riguardanti la quartina del 4 lire. Per l’interno,nel primo periodo: manoscritti a tariffa ridotta racco-mandati, lettera posta aerea e stampe doppio porto rac-comandate. Successivamente, per l’interno l’unico usopossibile fu su campioni di medicinali raccomandati.Per l’estero si ebbero due usi possibili solo nel secon-do periodo: stampe doppio porto e campioni primoporto.Lire 5 – Iniziamo a considerare gli usi singoli per l’in-terno. Nel primo periodo (fino al 10 agosto 1948) que-sto francobollo potè affrancare la lettera a tariffa ridot-ta, la cartolina con cinque parole di convenevoli e il

biglietto da visita. La stessa cifra rappresentava lasoprattassa doppio porto per la posta pneumatica e lasoprattassa fermo posta pagata dal mittente. A partiredall’11 agosto 1948 e fino a tutto il 1949 lo stesso fran-cobollo potè essere adoperato per la cartolina con lasola firma e per le stampe primo porto. Le 5 lire, inol-tre, rappresentavano la soprattassa primo porto per laposta pneumatica. Nessun uso singolo fu possibile perl’estero. Per quanto, infine, riguarda gli usi multipli siguardino: per la coppia gli usi singoli del 10 lire, per lastriscia di tre il 15 lire e per i quattro pezzi il 20 lire.Lire 6 – Questi gli usi singoli per l’interno: fino al 10agosto 1948 manoscritti a tariffa ridotta, campioniprimo porto (uso interessante), stampe doppio porto elettera contenente corrispondenza affrancata a macchi-na (uso sicuramente interessante). Sei lire, inoltre, rap-presentavano la soprattassa posta aerea per l’interno.

Uso bicolore conil 15 e il 30 lire(due pezzi)su assicuratadoppio porto.L'affrancatura di lire75 si giustifica nelmodo seguente: let-tera doppio portolire 30,raccomandazionelire 35,assicurazione fino alire 300, lire 10.Tutti i francobollisono perforati CI.

Uso bicoloredel 5

e del 15 lire(due pezzi di

ognuno)su lettera

primo portoper l'estero.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:48 Pagina 22

Page 23: Posta Militare n. 95

23

La situazione cambia completamente a partire dall’11agosto 1948. Le sei lire servirono per affrancare, fino atutto il 1949, le cartoline con cinque parole, i bigliettida visita, le partecipazioni e i campioni di medicinaliprimo porto (uso interessante). Altrettanto interessantii seguenti usi: fino al 9 aprile 1949 le cartoline postalia tariffa ridotta e fino al 9 agosto 1949 le cedole libra-rie e gli estratti conto dei giornali.Usi singoli possibili per l’estero si ebbero solo fino al10 agosto 1948 e riguardarono le cartoline con cinqueparole, i biglietti da visita, le partecipazioni e le stam-pe primo porto.Passiamo agli usi multipli. Per quanto concerne la cop-pia del sei lire si vedano gli usi singoli del 12 lire.Alcuni usi, tutti sicuramente interessanti, si ebbero coni multipli superiori. La striscia di tre si potrebbe trova-re, per l’interno e fino al 10 agosto 1948, su manoscritti

triplo porto e cartoline postali e fatture commercialientrambe raccomandate e, per l’estero e sempre fino al10 agosto 1948, su campioni doppio porto e stampe tri-plo porto. Quattro pezzi da sei lire avrebbero potuto affrancare:per l’interno (fino al 10 agosto 1948) le cartolinepostali raccomandate inviate per posta aerea; per l’e-stero, fino al 10 agosto 1948, i campioni triplo porto e,successivamente, i campioni doppio porto.Lire 8 – Gli unici usi singoli per l’interno si ebberofino al 10 agosto 1948: cartolina postale, fattura com-merciale e recapito autorizzato (sicuramente interes-sante). A partire dall’11 agosto, poi, otto lire rappre-sentavano la soprattassa doppio porto per la postapneumatica e la soprattassa fermo posta pagata in par-tenza. Per l’estero si ebbero, invece, possibili usi sin-goli solo a partire dall’11 agosto 1948: cartolina con

Affrancatura quadricolore

con i francobollida lire 3, 4, 8 e con

l'espresso da 35 lire.Si tratta

di unalettera espresso

in perfetta tariffa.

Affrancatura quadricolore con esemplarisoprastampati per Triesteda lire 8, 12, 20 e 30. Si tratta di una lettera cinque portiraccomandatain perfetta tariffa: lire 50 per la lettera cinque portie lire 20 per la raccomandazione.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:48 Pagina 23

Page 24: Posta Militare n. 95

24

cinque parole, biglietto da visita, partecipazioni e stam-pe primo porto.Passiamo agli usi monocolore. Per la coppia si veda laquartina del quattro lire e per la striscia di tre la quarti-na del sei lire. La quartina dell’8 lire, invece, ebbe usi possibili solo apartire dall’11 agosto 1948. Per l’interno, fino al 9aprile 1949 su cartolina postale raccomandata e, fino atutto il 1949, su fattura commerciale raccomandata. Perl’estero su campioni triplo porto. Ovviamente, si trattasempre di usi interessanti.Lire 10 – Abbastanza limitati gli usi singoli del 10 liree sempre solo per l’interno. Fino al 10 agosto 1948 sulettera primo porto e su avviso di ricevimento. In que-sto periodo, inoltre, 10 lire rappresentavano la soprat-tassa per le raccomandate aperte. Tra l’11 agosto 1948

e il 9 aprile 1949 su manoscritti a tariffa ridotta (inol-tre, in tale periodo 10 lire rappresentavano la tassa peril recapito autorizzato); dal 10 aprile 1949 alla fine del-l’anno su lettera a tariffa ridotta e su stampe doppioporto. Inoltre, a partire dall’11 agosto 1948 e fino altermine di validità con 10 lire si poterono affrancare icampioni primo porto e le lettere contenenti corrispon-denza affrancata a macchina (uso interessante). Perfinire, poi, si potrà ricordare che in quest’ultimo perio-do 10 lire rappresentavano sia la soprattassa fermoposta pagata dal destinatario, sia la soprattassa per laposta aerea.Per la coppia del 10 lire si vedano gli usi singoli del 20lire e, per la striscia di tre, quelli del 30 lire. Invece,numerosi furono (almeno in teoria) i possibili usimonocolori di quattro pezzi del 10 lire. Usi che, ovvia-

Uso misto del 3 lireRisorgimento con numerosi esemplaridella serie Democraticasu cartolina postaleespresso affrancata,esattamente,per lire 47 (lire 12per la cartolina e lire 35per l'invio espresso).

Uso mistodella coppia

del 100 lire con uncinque lire della

Democraticasu lettera posta aerea

per gli Stati Uniticon peso compreso

fra i diecie i quindici grammi:

lire 40 per la lettera elire 165 per la

soprattassa aerea

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:48 Pagina 24

Page 25: Posta Militare n. 95

25

mente, vanno considerati tutti interessanti. Per l’internoricorderemo:fino al 10 agosto 1948 manoscritti doppio porto espres-so, pacchetti espresso, lettera fermo posta espresso, let-tera doppio porto raccomandata, lettera triplo portoraccomandata aperta, assicurata e atti giudiziari inviatiper lettera aperta;dall’11 agosto 1949 al 9 aprile 1949 stampe primoporto espresso;dal 10 aprile 1949 lettera doppio porto e lettera racco-mandata aperta; in tale periodo, inoltre, 40 lire rappre-sentavano la soprattassa per gli espressi.Per l’estero, invece, 40 lire rappresentavano, fino al 10agosto 1948, la soprattassa per le raccomandate e, apartire dall’11 agosto 1948 l’affrancatura per lettere emanoscritti primo porto.Lire 12 – Questo esemplare ebbe, per l’interno, possi-bili usi singoli in tutto il periodo di validità della serie.Fino al 10 agosto 1948 su manoscritti primo porto e sucampioni triplo porto (interessante); dall’11 agosto1948 al 9 aprile 1949 su cartolina postale e a partiredall’11 agosto fino a tutto il 1949 su fattura commer-ciale e campioni di medicinali doppio porto (uso inte-ressante).Per l’estero si ebbero possibili usi singoli solo fino al10 agosto 1948: stampe doppio porto e campioni primoporto (interessante).Per la coppia del 12 lire si veda quanto detto a proposi-to della quartina del sei lire. Veramente interessanti gliunici usi possibili della striscia di tre del 12 lire perl’interno: fino al 10 agosto 1948 su cartolina postaleespresso inviata per posta pneumatica e su lettera rac-comandata inviata per posta aerea e, tra l’11 agosto1948 e il 9 aprile 1949, su carte per ciechi espresso.

Inoltre, la stessa striscia di tre potè affrancare, per l’e-stero e fino al 10 agosto 1948, i manoscritti doppioporto.Veramente interessanti i possibili usi della quartina. Nericorderemo solo alcuni. Per l’interno: fino al 10 ago-sto 1948 lettera doppio porto contrassegno e, dal 10aprile 1949, lettera doppio porto fermo posta. Per l’e-stero, a partire dall’11 agosto 1948 manoscritti doppioporto.Lire 15 – Possibili usi singoli si ebbero solo per l’in-terno. Fino al 10 agosto 1948 manoscritti doppio portoe (tutti sicuramente interessanti) pacchetti, lettera atariffa ridotta raccomandata aperta e lettera fermoposta. Gli usi singoli più facili da rintracciare, invece,si ebbero successivamente. Tra l’11 agosto 1948 e il 9aprile 1949: lettera e avviso di ricevimento. Tra l’11agosto 1948 e il 31 dicembre 1949: campioni doppioporto (interessante) e stampe triplo porto. Tra il 10aprile 1949 e la fine dell’anno cartolina postale.Inoltre, in questo periodo, 15 lire rappresentavano latassa per il recapito autorizzato.Passiamo agli usi multipli. Per quanto concerne la cop-pia si veda quanto si dirà per gli usi singoli del 30 lire.Numerosi, ma tutti decisamente interessanti, i possibiliusi della striscia di tre (tutti per l’interno). Fra questiricorderò solo: fino al 10 agosto 1948 lettera doppioporto espresso, lettera raccomandata aperta espresso eatti giudiziari doppio porto (tariffa manoscritti); a par-tire dal 10 aprile 1949 stampe primo porto espresso emanoscritti raccomandati.In teoria furono possibili anche numerosi usi dellaquartina (ovviamente, tutti molto interessanti). Mi limi-terò a ricordarne alcuni per l’interno. Fino al 10 agosto1948 atti giudiziari doppio porto (tariffa lettera);

Uso misto di quattropezzi del 5 lireRisorgimento con seiesemplari del6 lire su 3,20 dellaposta aerea. Lettera raccomandataprobabilmentedi origine filatelicama in perfetta tariffadi 50 lire.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:48 Pagina 25

Page 26: Posta Militare n. 95

26

dall’11 agosto 1948 al 9 aprile 1949 stampe raccoman-date espresso e lettera assicurata; a partire dal 10 apri-le 1949 lettera triplo porto, lettera espresso e letteradoppio porto raccomandata aperta. Un uso decisamen-te interessante per l’estero fu su cartolina postale rac-comandata. Inoltre, sempre per l’estero, 60 lire rappre-sentarono la soprattassa espresso fino al 10 agosto1948 e la soprattassa per la raccomandazione a partiredal successivo 11 agosto.Lire 20 – Questi i possibili usi singoli per l’interno:fino al 10 agosto 1948 lettera doppio porto, lettera rac-comandata aperta e pacchetti doppio porto (interessan-te); inoltre, in tale periodo 20 lire rappresentavano lasoprattassa per la raccomandazione.Tra l’11 agosto 1948 e il 9 aprile 1949 si ebbe comeuso singolo più frequente quello su manoscritti primoporto. Invece, un uso sicuramente interessante fu quel-lo relativo a una lettera inviata per posta pneumatica. Il20 lire, a partire dal 10 aprile 1949, potè affrancare lalettera e l’avviso di ricevimento. Vanno, inoltre, fattedue considerazioni relative a tutto il periodo che iniziòl’11 agosto 1948. Periodo durante il quale 15 lire rap-presentarono l’affrancatura per i campioni triplo porto(uso interessante) e anche la soprattassa per le racco-mandate aperte.Un uso singolo lo si ebbe anche per l’estero; infatti,fino al 10 agosto 1948 con 20 lire si potè affrancare lacartolina postale.Passiamo agli usi multipli. Per la coppia si veda quan-to detto a proposito della quartina del 10 lire e per lastruscia di tre la quartina del 15 lire. Anche per la quar-tina esistono alcuni usi possibili (ovviamente tutti inte-ressanti). Mi limiterò a ricordare: per l’interno, a parti-re dal 10 aprile 1949, la lettera doppio porto espresso ela lettera raccomandata aperta espresso; per l’estero,fino al 10 agosto 1948, la cartolina postale espresso.Inoltre, sempre per l’estero, a partire dall’11 agosto1948 80 lire rappresentavano la soprattassa per l’invioespresso.

Lire 30 – Per l’interno si ebbero possibili usi singolifin dall’emissione. Fino al 10 agosto 1948 lettera triploporto e lettera raccomandata e (usi interessanti) letteraa tariffa ridotta espresso e lettera doppio porto racco-mandata aperta.Dall’11 agosto 1948 al 9 aprile 1949 lettera doppioporto e manoscritti triplo porto e (uso interessante)manoscritti a tariffa ridotta raccomandati. A partire dal10 aprile 1949 manoscritti doppio porto e (usi interes-santi) lettera a tariffa ridotta raccomandata aperta e let-tera inviata per posta aerea. Inoltre, sempre per l’inter-no, in tutto il periodo che iniziò l’11 agosto 1948 siebbe un possibile uso singolo interessante: si tratta del-l’affrancatura per i pacchetti doppio porto. Per l’estero si ebbero usi singoli possibili solo fino al10 agosto 1948: lettera e manoscritti primo porto.Passiamo agli usi multipli. Per la coppia si veda laquartina del 15 lire. Per la striscia di tre si ebbero pos-sibili usi, per l’interno, solo a partire dall’11 agosto1948. Però, essendo tutti estremamente improbabili datrovare, preferisco non parlarne. Invece, ne vannoricordati due per l’estero (entrambi possibili solo finoal 10 agosto 1948): lettera doppio porto raccomandatae lettera espresso. Anche per la quartina ricorderò soloalcuni usi per l’estero: fino al 10 agosto 1948 letteraassicurata e cartolina postale raccomandata espresso;dal successivo 11 agosto lettera espresso.Lire 50 – Degni di menzione sono diversi usi singoliper l’interno, fra questi ricorderò:fino al 10 agosto 1948: lettera a tariffa ridotta racco-mandata espresso, lettera triplo porto raccomandata,notificazione atti giudiziari (come lettera chiusa);dall’11 agosto 1948 al 9 aprile 1949: lettera espresso,lettera raccomandata, lettera doppio porto raccomanda-ta aperta;dal 10 aprile 1949: lettera a tariffa ridotta espresso,campioni espresso, stampe doppio porto espresso (tuttiinteressanti).Per l’estero va segnalato un solo uso singolo: fino al 10

Affrancatura mista del35 lire con il francobollo

commemorativo di Donizetti.Si tratta di una lettera

espresso in cui il 35 lire èservito proprio per pagare

la soprattassaper l'invio espresso.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 26

Page 27: Posta Militare n. 95

27

agosto 1948 lettera doppio porto.Per quanto riguarda la coppia si veda quanto diremoper l’esemplare da 100 lire. A proposito dei possibiliusi delle strisce di tre ne vanno segnalati due, entrambiper l’estero: fino al 10 agosto 1948 lettera doppio portoespressa e, a partire dall’11 agosto 1948, lettera treporti raccomandata. Per quanto concerne, infine, laquartina si può solo ricordare che 200 lire furono, apartire dal 10 aprile 1949, la tassa da pagarsi per le tes-sere postali di riconoscimento (anche se, ovviamente,sulle suddette tessere non c’era lo spazio per applicarequattro francobolli!)Lire 100 – Cominciamo a esaminare gli usi singoli perl’interno. Nessuno fino al 10 agosto 1948. Fra l’11agosto 1948 e il 9 aprile 1949 lettera doppio porto rac-comandata espressa e notificazione atti giudiziari dop-pio porto (come lettera chiusa). Diversi gli usi possibi-li a partire dal 10 aprile 1949; tra questi ricorderò solola lettera triplo porto espressa e gli atti giudiziari dop-pio porto (come lettera aperta). Passiamo alle tariffe per l’estero. Fino al 10 agosto1948 100 lire rappresentarono la soprattassa per l’invioraccomandato-espresso. Poi, a partire dal successivo 11settembre, con il francobollo da 100 lire si potè affran-care una lettera raccomandata.Sugli usi multipli poco da dire. Le uniche possibilità,forse, sono quelle che si riferiscono alla coppia e chesono state elencate a proposito della quartina del 50lire. Lire 35 (espresso) – Questo francobollo è stato emes-so il 18 settembre 1948 in seguito all’aumento dellasoprattassa per gli espressi verificatasi a partire dall’11agosto. Soprattassa che, appunto, passò a 35 lire, mache fu ulteriormente aumentata a partire dal 10 aprile1949 (quando passò a 40 lire). Ciò porta come conse-

guenza che il vero uso (che potremmo definire “pro-prio”) di questo esemplare fu quello di pagare lasoprattassa espresso nel periodo compreso fra il 18 set-tembre 1948 e il 9 aprile 1949.Però, vale anche la pena di ricordare qualche altra pos-sibile tariffa in quanto, come è noto, gli espressi sonostati usati anche come francobolli ordinari. In partico-lare, per quanto concerne gli usi singoli per l’interno,possiamo ricordarne due: lettera raccomandata apertaentro il 9 aprile 1949 e la cartolina postale raccoman-data a partire dal successivo 10 aprile. Niente per l’e-stero.Usi policolore - Parlare delle possibili affrancaturepolicolore (cioè formate da più di un francobollo dellastessa serie), per un insieme di ben tredici francobollidiversi, è sicuramente difficile e, soprattutto, richiede-rebbe veramente troppo spazio. Infatti, tutte le possibi-li combinazioni sono estremamente numerose.Solo perché i lettori possano rendersi conto di quanteesse siano, mi limiterò a riportare il numero di tutte lepossibili combinazioni. Però, sia ben chiaro, ciò deveessere considerato un puro esercizio matematico inquanto ritengo che nessuno possa pensare di cercarletutte. Comunque, ecco i numeri; le possibili combina-zioni sono:di dodici pezzi diversi: 13;bicolori o di undici pezzi: 78;tricolori o di dieci pezzi: 286;quadricolori o di nove pezzi: 715;pentacolori o di otto pezzi: 1.287;esacolori o di sette pezzi: 1.716.Mi limiterò, comunque, a fare solo qualche breve con-siderazione sulle possibili affrancature bicolori cheavrebbero potuto permettere di soddisfare esattamenteuna ben precisa tariffa. Ovviamente, è chiaro che tutte

Affrancatura mistadel 35 lirecon il francobollocelebrativo dellaricostruzione delponte di Bassano,soprastampati perTrieste. Si tratta di una lettera raccomandata in cuiil 35 lire è servitoper pagare lasoprattassa per laraccomandazione.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 27

Page 28: Posta Militare n. 95

28

queste affrancature (salvo qualche rarissimo caso) sonoda considerare interessanti.Anche per le combinazioni bicolori, comunque, vadetto che su alcune di esse si possono avere informa-zioni in ciò che è stato detto in precedenza. Infatti,tanto per fare un esempio, se si vogliono sapere qualisiano i possibili usi della coppia formata dal 5 e dal 10lire basta andare a vedere cosa si dice a proposito delfrancobollo da 15 lire.Comunque vediamo i casi più semplici. La coppia 3 e15 lire potè affrancare, fino al 10 agosto 1948, la car-tolina postale raccomandata; e la coppia 3 e 30, semprenello stesso periodo, la cartolina postale espresso.Diversi i possibili usi delle due coppie 5 e 20 e 10 e 15lire. Eccone alcuni per l’interno: fino al 10 agosto 1948lettera a tariffa ridotta raccomandata; dall’11 agosto1948 al 9 aprile 1949 manoscritti doppio porto e lette-ra posta aerea; a partire dal 10 aprile 1949 manoscrittie cartolina postale posta aerea; dall’11 agosto 1948fino alla fine di validità della serie stampe raccoman-date. Inoltre, per l’estero, a partire dall’11 agosto 1948cartolina postale.La coppia 5 e 50 lire potè essere adoperata, fino al 10agosto 1948 su lettera raccomandata espresso e, a par-tire dal 10 aprile 1949 su cartolina postale espresso.Affrancature, entrambe, per l’interno. Diversi i possibi-li usi delle due coppie 15 e 50 e 30 e 35 lire. Ecconealcuni per l’interno: fino al 10 agosto 1948 lettera dop-pio porto raccomandata-espresso; dall’11 agosto 1948al 9 aprile 1949 lettera doppio porto o espressa o rac-comandata; a partire dal 10 aprile 1949 lettera assicu-rata e manoscritti espresso. Inoltre, per l’estero, varicordato che con 65 lire si potè affrancare, a partiredall’11 agosto 1948, la lettera doppio porto.

Per la coppia 20 e 50 lire si possono ricordare dueaffrancature per l’interno (entrambe possibili tra l’11agosto 1948 e il 9 aprile 1949): lettera raccomandataaperta espresso e notificazione atti giudiziari (tariffa dilettera aperta). Per l’estero, poi, vanno segnalati due usipossibili entro il 10 agosto 1948: lettera triplo porto elettera raccomandata.Per la combinazione 20 e 100 lire gli unici usi che valela pena menzionare sono tutti per l’estero: fino al 10agosto 1948 lettera assicurata e cartolina postale racco-mandata espresso; dal successivo 11 agosto letteraespresso.Consideriamo ora la coppia 30 e 100 lire. Una solasegnalazione: per l’estero, fino al 10 agosto 1948, let-tera raccomandata espresso. Usi misti - Prima di addentrarci in questa analisi saràopportuno fare una considerazione. Molti francobolli(definitivi e di servizio) e interi postali emessi primadella proclamazione della Repubblica restarono incorso fino al 31 dicembre 1948. L’elenco dettagliato diquesti esemplari è stato dato nel già citato articolo rela-tivo alla serie “Avvento della Repubblica” (numero 94della Rivista). Quindi mi limiterò a rimandare ad esso.Tutto ciò che si può dire a questo proposito è che qual-siasi affrancatura (non filatelica e in tariffa) che com-prende esemplari della serie Risorgimento con quelliemessi in periodo Regno o Luogotenenza è da conside-rarsi estremamente interessante.Passiamo ora ai normali francobolli definitivi. La seriein corso era la Democratica e, all’atto dell’emissionedei primi valori della serie Risorgimento, erano giàusciti tutti i tagli. Ci sono, però, da fare due considera-zioni. Il 10 lire grigio andò fuori corso il 30 aprile 1948e, quindi, non si può trovare insieme ai francobolli che

Affrancatura mista conuna quartina

del 3 liree una striscia

di quattro del 4 liredella serie

Risorgimento usatiassieme a una

quartina del 3 lireSanta Caterina e unesemplare Donizetti.

Si tratta di unalettera raccomandata

di evidente originefilatelica ma inperfetta tariffa

di 55 lire(nel periodo

successivo al10 aprile 1949).

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 28

Page 29: Posta Militare n. 95

29

stiamo considerando. Inoltre, i primi quattro esemplaridella Democratica (da centesimi 10, 20, 25 e 40) per-sero validità postale alla fine del 1948. Quindi, questifrancobolli (sia per il taglio, sia per il periodo limitatod’uso) adoperati insieme a pezzi del Risorgimento sonoda considerare interessanti.Anche per quanto riguarda i possibili usi misti con altrifrancobolli speciali (commemorativi o celebrativi) lasituazione è abbastanza complicata. Infatti, nel periodoche ci interessa le emissioni del genere furono numero-se. In corso fino al 30 giugno 1949 ci furono le serie:Radio (del 1947) e, del 1948, Santa Caterina,Costituzione, Bassano e Donizetti. Poi vanno conside-rate tutte le emissioni del 1949: Biennale, Fiera diMilano, Upu, Repubblica Romana, Erp, Mazzini,Alfieri, Elezioni di Trieste, Sanità, Lorenzo ilMagnifico, Palladio, Fiera di Bari, Volta, Santa Trinitae Catullo. Una menzione particolare la merita il fran-cobollo commemorativo di Cimarosa emesso il 28dicembre 1949. Gli usi misti con questo pezzo, quindi,poterono avvenire solo nei quattro giorni finali dell’an-no. E, ovviamente, documenti così affrancati sono daconsiderare sicuramente interessanti.Usi misti con esemplari di servizio. - Tutte le consi-derazioni che seguono riguardano solo francobolli confiligrana Ruota alata. Per la posta aerea c’è da ricorda-re che erano in corso tutti gli esemplari della serieDemocratica (con eccezione di quello da lire 3,20

andato fuori corso il 30 giugno 1946) e della serieCampidoglio (ma il 1000 lire fu emesso solo il 10 set-tembre 1948).Gli espressi della serie Democratica erano anch’essitutti in coso con eccezione di quello da 50 lire (uscitonel 1951). Per la posta pneumatica erano in corso i duevalori della serie Minerva da lire 3 e 5. Per il recapitoautorizzato erano in corso i due valori con formatogrande, mentre per quelli con formato ridotto va ricor-dato solo il 15 lire (uscito il 2 luglio 1949). Per i segna-tasse gli esemplari in corso erano tutti quelli con taglifino a 50 lire (infatti, il 100 e 500 lire furono emessisuccessivamente).Dei pacchi postali è inutile parlare in quanto, essendo-si normalizzato il traffico postale, non sono possibiliusi misti fra questi francobolli e quelli ordinari.Usi su interi postali - Numerose le cartoline in corsonel periodo in esame. Anche limitandoci a considerare solo quelle emessedopo la proclamazione della Repubblica possiamoricordare le seguenti appartenenti tutte ai tipi dellaDemocratica: lire 4, lire 8 e lire 8 + 8, lire 20 e lire 20+ 20, lire 6 e lire 12 (entrambi del 30 ottobre 1948), lire12 + 12 (uscito nel 1949), lire 15 e lire 15 + 15 (emes-si entrambi il 2 luglio 1949).Tra i biglietti postali vanno ricordati i tre tipi del 4 lire(con stemma sabaudo, senza e con dicitura Repubblicaitaliana), il 5, il 10 e il 20 lire.

Uso misto di francobolli soprastampati per Trieste: un 3 lire e un 6 lire della serie Risorgimentoassieme alle coppie di tre valori della serie celebrativa della Fiera di Trieste

(ordinari da lire 8 e 10 e posta aerea da lire 10).Si tratta di una lettera doppio porto raccomandata di evidente origine filatelica ma in perfetta tariffa di 65 lire

(nel periodo compreso fra l'11 agosto 1948 e il 10 aprile 1949).

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 29

Page 30: Posta Militare n. 95

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 30

Page 31: Posta Militare n. 95

31

Il colera del 1831-1832 non fece danni nello StatoPontificio che venne solo sfiorato ai suoi confini; servìtuttavia a rodare e a rendere efficiente la macchina diprevenzione sanitaria che si mise di nuovo in moto nel1835 per una nuova e più seria minaccia. Vengono per-tanto immediatamente riattivati i cordoni sanitari lungoil confine, le magistrature comunali che hanno nellaloro giurisdizione una parte del confine vengono invi-tate a requisire gli opportuni locali nei posti designatidal Maggiore De Gregory, nominato comandante delleForze impiegate per questo straordinario ServizioSanitario.(1)Le circolari si susseguono con un ritmo frenetico, talo-ra giornaliero per informare le quattro legazioni dell’e-volversi del colera e delle misure prese dagli stati con-finanti o limitrofi, segnatamente Granducato diToscana, Regno Sardo, Regno Lombardo Veneto eDucati di Modena e Parma. (2, 3). In data 19 agosto1835 (3) viene prescritto che i certificati sanitari dellaCittà di Firenze, anche quelli vidimati dall’Internunziodella Santa Sede il 17 corrente, non debbono essere

Il colera nelle Legazioni Pontificiedelle Romagne

nel periodo 1831-1855

Alcuni aspetti di prevenzione e disinfezione postaleSeconda parte

Nello Bagni

Fig. 1 - Fronte e retro di lettera spedita da Treviso indata 26 marzo 1836 e diretta a Bologna dove arrivò

il 28 marzo. Presenta al verso il bollo di disinfezionepostale di Pontelagoscuro ed i sigilli di chiusura

in ceralacca rossa a disinfezione avvenuta.Generalmente ne venivano usati due come in questo

caso e non veniva toccato il sigillo posto dal mittente.Le lettera presenta al recto il bollo

REGNO/LOMBARDO VENETOposto a Ferrara per indicarne la provenienza.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 31

Page 32: Posta Militare n. 95

32

ammessi e la provenienza dalla detta Città sarà parifi-cata a quelle degli altri paesi sospetti, quali Livorno,Genova e Stati Sardi. Verranno ammessi i certificatidella Toscana purchè le persone e merci non abbianotransitato per la città di Firenze dopo il giorno 16 diagosto. Il 26 agosto 1835 con la circolare n. 4279 del CardinaleCommissario delle quattro legazioni (4) si decide diinterdire tutte le provenienze dal Granducato diToscana, Ducato di Lucca e Regno di Sardegna, tantoper le persone che le merci e bestiami essendo paesiinfetti da colera. Pertanto lungo la linea di confine conla Toscana tutte le provenienze dovevano essere respin-te, intimando di dirigersi alla Dogana della Ca’, postaal confine sulla strada corriera di Firenze, vicino aPietramela, sola strada di importante comunicazioneche rimaneva aperta. Naturalmente persone e mercierano soggette alle misure di espurgo e contumacia nellazzaretto colà istituito. Questo lazzaretto, il cui edifi-cio è ancora identificabile in località la Cà diMonghidoro, era già operante in epoca napoleonica apartire dal 1803 e noto anche come lazzaretto diScaricalino. L’altro luogo con permesso di ingresso conil Granducato di Toscana era la località detta la Roverepresso Forlì. Relativamente al confine modenese, rima-neva aperto solo il passaggio attraverso Castel Franco,dove veniva riattivato il lazzaretto di Forte Urbano.Vengono inoltre ribadite le regole vigenti di Sanità neipunti di ingresso nello stato mediante la vidimazionedelle Bollette o fedi sanitarie per persone o merci.(5).Le fedi sanitarie non dovevano solo specificare lo statodi salute del latore, ma anche il perfetto stato sanitariodei luoghi di partenza e di transito quindici giorniprima del rilascio o la vidimazione della fede sanita-ria.(6). Veniva inoltre istituito un cordone sanitario ter-restre e marittimo lungo il litorale adriatico vigilato davolontari pontifici dislocati in appositi casotti. In molticasi i cordoni sanitari, come quello istituito aSant’Agata al confine estense, formato dal 5° batta-glione fucilieri di linea, 4a compagnia, dopo un allog-gio precario alla Bedogna, alla fine del settembre 1835trovò alloggio in un ambiente della Dogana come risul-ta dalla documentazione consultata in originale (7) e dafotocopie provenienti dal commercio. I cordoni sanita-

ri erano gestiti assieme dalle Legazioni delle Romagne.Il Comando militare del cordone sanitario delleLegazioni di Ferrara e Bologna venne assegnato, comeprecedentemente ricordato, al maggiore ComandanteDe Gregory.Il Governo Pontificio nello stesso tempo, ben consape-vole che tali limitazioni e precauzioni sanitarie eranoun grave ostacolo al commercio, monitorava giornal-mente le notizie che giungevano dagli stati esteri perquello che riguardava la diffusione del colera, modifi-cando con una certa frequenza le disposizioni sanita-rie.(8). A tale proposito di particolare interesse è unacircolare inviata ai Governatori, Deputazioni Comunalidi Sanità, agli Ispettori Politici e Doganieri di Confineed alla Forza Armata da parte della Legazione diFerrara in data 9 novembre 1835, (9) nella quale siinforma che le persone, merci e bestiami provenientidai Domini Toscani, escluso Livorno, dai DominiEstensi e Parmigiani, e dalla Lombardia Austriaca dal10 novembre in poi sono ammessi negli Stati dellaSanta Sede muniti che siano di Certificato Sanitario diorigine. Per quello che riguarda le altre provenienze lepersone o per via di terra o per via di mare debbononei rispettivi Lazzaretti consumare la contumaciaimposta. Potranno essere ammesse nello StatoPontificio senza scontare la contumacia in Lazzaretto,quando provino di aver dimorato in Paese sano per 14giorni, semprechè dopo questa dimora per giungere alnostro confine non abbiano toccato il territorio delGoverno Veneto, dove c’erano casi di colera.Pertanto non potrà aver luogo nel caso suddetto chedalla parte di Stellata, posto di confine sul Po sia versoil Veneto che il Ducato di Modena, quindi si può giun-gere senza toccare il territorio veneto “infetto”, mentrenon si verifica per Francolino, luogo anch’esso sul Po,ma solo per l’ingresso dal Veneto. Interessante inoltrel’affermazione che il responsabile di ogni Dogana diConfine, esercita anche le funzioni di “MinistroSanitario”.Per quanto riguarda la diffusione del colera nelle quat-tro Legazioni delle “Romagne” questa fu limitata ailuoghi di confine sia terrestri che marittimi con unlimitato numero di vittime tra agosto-settembre 1836 aCesenatico ed in alcune località della Romagna quali

Fig. 2 Retro di lettera spedita daVenezia in data 1 dicembre1836 e diretta a Bologna dovearrivò il 2 dicembre.Notasi che la disinfezione interna operataa Pontelagoscurovenne fatta praticandodue tagli verticalisenza aprire il sigilloposto dal mittente.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 32

Page 33: Posta Militare n. 95

33

Sala, Bagnarola e Montigallo di Longiano (Pieri,2002). Le altre vittime si ebbero a Ferrara e Francolino.La diffusione del colera venne subito circoscritta,scomparendo durante i mesi freddi e ricomparendodurante l’estate del 1837 (luglio-ottobre) solo aFerrara. I cordoni sanitari e tutte le disposizioni vigen-ti vennero mantenuti, stante la diffusione del colera inaltri stati esteri, quali la Francia, Germania, Austria eStati Sardi. Coll’avvicinarsi dell’inverno del 1836 lecommissioni Provinciali di Sanità si preoccuparonoche la truppa impiegata nel cordone Sanitario avesse lalegna per scaldarsi come nell’anno precedente. (10).La riduzione della diffusione del colera, fino all’appa-rente scomparsa, portò allo scioglimento dei CordoniSanitari lungo il Po e le frontiere terrestri cogli statiesteri confinati, ma vennero conservati gli apposta-menti di truppe sulle strade corriere e commercialinonchè sul Po nei punti di ingresso. (11). Di nuovo lecircolari si susseguono con notevole frequenza al riap-parire del colera nei mesi caldi. Degna di nota è la cir-colazione del 26 luglio 1837 indirizzata alle solite isti-tuzioni (12) nella quale si precisa che è rialzata la con-tumacia per le derivazioni dalla città di Venezia ed ilsuo litorale a giorni 14 e 21 da esaurirsi per la via dimare nel solo Porto di Ancona, e per la via fluviale nelsolo Ponte Lago-Scuro col disbarco nei rispettiviLazzaretti, ed assoggettate alla contumacia di dodicigiorni la provenienza dagli altri Luoghi o Paesi, checostituiscono il Veneto Governo, e queste per la via diterra dovranno essere sottoposte alle stesse misure, cuirestano già soggette quelle che procedono da Trieste,Fiume, e da tutti gli altri Porti Austriaci. Si deduce per-tanto che gli altri due ingressi fluviali dal Veneto di

Francolino e Stellata a quella data venissero chiusi, nonsi sa per quale periodo. Questo dato è particolarmenteinteressante se lo si collega coll’uso della disinfezionepostale e dei relativi bolli, che lo certificano, di questidue stazioni confinarie.Riguardante la disinfezione delle lettere e pieghi inquesto periodo 1835-1837 aumentano sia i luoghi dovequeste operazioni vengono eseguite, che la durata delloro uso.Le disinfezioni postali vengono operate a Bologna,Castel Franco, Cesena, Cologna, Ferrara, Forlì,Francolino, Pontelagoscuro, Ravenna, Rovere, Stellata.Alcuni di questi, bolli come quello in cartella rettango-lare di Castel Franco “Provincia di Bologna/Lazzaretto/di Castel-Franco” ed i due bolli ovali diCesena “COMMISSIONE SANITARIA/DI/CESE-NA” sono dei bolli amministrativi (A.I.S.P. classif. 1 e2, Cesena), usati anche come bollo di disinfezionepostale nei periodi di epidemie, noti quello di CastelFranco usato nel 1836 e quello di Cesena, già citatonell’articolo precedente, sul n. 93 del dicembre 2004 diPosta Militare, usati a cominciare dal 1832; nel 1836venne utilizzato su lettere provenienti da Cesenatico.Accanto ai bolli inchiostrati di disinfezione postale,vennero usati in questo periodo sigilli su ceralaccarossa a Bologna, di forma ovale con scritto “Sanità”,usati su lettere indirizzate a Bologna nel periodo 1835-1837, ed a Pontelagoscuro. Quest’ultimo, sigillo diceralacca rossa, circolare a doppio contorno con tiara echiavi incrociate venne usato nel 1836 e serviva perrinchiudere al verso le lettere disinfettate.Generalmente si usavano due sigilli per lettera (fig. 1).A cominciare dal 1835 in poi le disinfezioni operate a

Fig. 3 Fronte e retro di lettera spedita daMacerata in data 9 ottobre 1837 e direttaa Mione nel Lombardo Veneto. Al verso c’è il bollo di disinfezionedi Bologna posto in transito (PROVINCIA DI BOLOGNA/Netto fuori/e sporco dentro) ed al recto il bollo incartella posta a Venezia indicantela provenienza dello Stato Pontificio.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 33

Page 34: Posta Militare n. 95

34

Pontelagoscuro vennero fatte con tagli, senza quindiaprire la lettera (fig. 2). Il numero di lettere disinfettateda me esaminate non mi permette tuttavia di dire sequesto venne praticato per praticità o per meglio con-servare il segreto postale.Riguardo il numero e la disposizione dei tagli di disin-fezione su lettere apposti a Bologna, è già stato fattouno studio su questo argomento (Mainoldi, Bagni eMazza, 1988). La maggior parte delle lettere esamina-te in questo periodo presentano due tagli orizzontali,alcune quattro a distanze stabilite e dimensioni costan-ti segno che erano state apposte coll’uso del rastrello.Esistono tuttavia tagli verticali ed obliqui irregolari odanche due orizzontali disposti su linee parallele.Il bollo “PROVINCIA DI BOLOGNA/Netto fuori/esporco dentro” è un bollo molto raro e mi risulta usatosul fronte delle lettere nel 1837 specialmente in tran-sito (fig. 3) ed è solitamente male impresso. Tale bollosecondo De Zanche (1997) venne usato anche nel1850, 1854, 1856. Interessante è il bollo in cartellalapidea di Bologna “Disinfettato/per contatto”,(A.I.S.P., n. 3, 4; De Zanche 13.1.3, 13.1.4) in tre foggediverse due delle quali (fig. 4 e 5) usati a Bologna inquesto periodo. Il primo è noto usato sia al recto che alverso nel 1836 e 1837 mentre il secondo solo nel 1837.Secondo De Zanche (1997), e penso che sia l’interpre-tazione corretta, la dicitura del bollo va interpretatacome disinfettata a causa del contatto che quella lette-ra poteva avere avuto con altre lettere potenzialmente

infette e non disinfettate per mezzo del contatto con unagente chimico e fisico. Infatti le lettere che hanno que-sto bollo non mostrano segni di disinfezione interna nétagli. Le lettere esaminate del secondo tipo (fig. 5) pro-vengono dalla Toscana nel periodo agosto-ottobre 1837ed il bollo è posto al verso delle lettere, mentre duran-te il suo utilizzo nel colera del 1849 si riscontra alrecto. Interessante è una disamina sull’uso dei bolli piùcomuni e sui tagli di disinfezione che si può iniziare dalbollo ovale “PROVINCIA DI/disinfettato/BOLOGNA”(A.I.S.P., A1, Bologna, De Zanche, 13.1.1) che venneutilizzato al fronte ed al verso senza tagli e con taglianche su giornali nei periodi 1831-1832, 1835-37,1848-49, 1854-55 ed è , assieme al bollo di Ferrara,quello che ha avuto l’utilizzo più lungo. Il bollo preva-lentemente di colore nero, è stato riscontrato anche dicolore verdastro molto scuro. Circa trent’anni fa intor-no al 1970 venne falsificato ed impresso in rosso su let-tere del periodo che vennero distribuite prevalentemen-te nel bolognese. Il falsario venne scoperto ed il dannofu molto circoscritto, causa la scarsa diffusione. Le let-tere da me esaminate in questo periodo (1835-1837),circa una trentina, presentano sempre i tagli di disinfe-zione e provengono prevalentemente dal Granducato diToscana, Piemonte, Lombardo Veneto, ma anche dal-l’interno dello Stato Pontificio (Roma, Macerata). Ilbollo posto in arrivo il più delle volte sul fronte dellalettera, è stato riscontrato usato dal 30 gennaio 1835 al8 ottobre 1837.

Fig. 4Retro di lettera spedita

da Parigi in data 10 agosto 1836e diretta a Bologna

dove arrivò il 19 agosto.Presenta il bollo su due righe.

“Disinfettato/pel contatto”in cartella tipo

“lapidario” posto a Bologna.

Fig. 5Retro di lettera spedita da Carrarain data 11 settembre 1837 e direttaa Bologna dove arrivò il 13 settembre.Presente il bollo in cartella ondulata“Disinfettato/pel contatto” postoin arrivo a Bologna

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 34

Page 35: Posta Militare n. 95

35

Talora il bollo di disinfezione di Bologna è posto comesecondo bollo certificando una seconda disinfezionecome riportato nella figura n. 6, molto probabilmenteperchè la lettera dovette attraversare due cordoni sani-tari, che erano presenti all’interno dello Stato, come nelcaso riportato nella figura, o perchè nel tragitto avevaattraversato uno stato estero.Si può dire concludendo il periodo del colera 1835-1837, che salvo i casi sopra citati per le legazioni delleRomagne fu una epidemia mancata rispetto alla di-sastrosa epidemia di vent’anni più tardi che avrebbesegnato per una generazione il volto delle “Romagne”.Ciò non tolse che le magistrature locali avesseroapprontato dispositivi militari, economici e sociali rite-nuti idonei ad affrontare un male sconosciuto al cuicospetto la scienza medica si dichiarava impotente.

Circolari1 - Circolare n. 576 della Commissione Provinciale diSanità di Bologna, 16 agosto 1835; circ. n. 5624/5625della Legazione di Ravenna, 8 agosto 1835; circ. n.512 della Commissione Provinciale di Sanità diBologna, 12 agosto 1835; circ. n. 583 dellaCommissione Provinciale di Sanità di Bologna, 17agosto 1835.2 - Circ. n. 4191, Div. 1 del Cardinale CommissarioStraordinario, Bologna, 17 agosto 1835.3 - Circ. n. 623 della Commissione Provinciale diSanità di Bologna, 19 agosto 1835.4 - Circ. n. 4279 del Cardinale Commissario delle 4legazioni, Bologna 26 agosto 1835 (Arch. Comune diLagosanto, Ferrara), e successiva Circ. n. 824 dellaCommissione Provinciale di Sanità, Bologna, 30 ago-sto 1835.5 - Circ. n. 6407 della Segreteria Generale, Legazionedi Ravenna, 2 settembre 1835.6 - Circ. n. 722/724 della Commissione Provinciale diSanità di Bologna, 24 agosto 1835.7 - Lettera della Dogana di S.Agata, prot. 227 del 27settembre 1835 diretta al Priore Comunale di S. Agata.8 - Circ. n. 1807 della Commissione Provinciale di

Sanità, Bologna 17 novembre 1835; Circ. n. 1879 dellaCommissione Provinciale di Sanità, Bologna 27novembre 1835; Circ. n. 1902 della CommissioneProvinciale di Sanità, Bologna 1 dicembre 1835.9 - Circ. n. 10634/10774 della Segreteria Generale,Legazione di Ferrara, 9 novembre 1835 (Arch. Comunedi Lagosanto, Ferrara).10 - Circ. n. 1584 della Commissione Provinciale diSanità, Bologna 22 ottobre 1836.11 - Circolare n. 9324 della Segreteria Generale dellaLegazione di Ravenna, 10 dicembre 1836.12 - Circ. n. 640 della Commissione Provinciale diSanità, Bologna 26 luglio 1837.

Bibliografia e documenti consultatiA.I.S.P., Bolli e documenti di sanità dell’area italiana,Italphil, Roma, 1981.

Archivio Comunale di Lagosanto (Ferrara)

Nello Bagni, Il colera nelle Legazioni Pontificie delleRomagne, alcuni aspetti di prevenzione e disinfezionepostale, Prima parte, Posta Militare e Storia Postale93,pp. 31-37, 2004.

Luciano De Zanche, Storia della Disinfezione Postalein Europa e nell’Area Mediterranea – Catalogo deiBolli, Sigilli ed Annotazioni Manoscritte diDisinfezione dell’Area Mediterranea, Padova, stampa-to in proprio, 1997.

Francesco Mainoldi, Nello Bagni e Gianna Mazza,L’epidemia di colera del 1854-55 nelle legazioni ponti-ficie di Romagna: note per uno studio storico-postale,in: Bologna, Poste, Storia, Università, pp. 29-51,Tipografia Legatoria C.M.P., Bologna, 1988.

Dino Pieri, Il colera giunge in Romagna: l’epidemia diCesenatico (1836) in: La geografia delle epidemie dicolera in Italia, considerazioni storiche e medico-sociali, a cura di A. Tagarelli e A. Piro, vol. I pp. 59-78,bblisfera, San Giovanni in Fiore (Cs), 2002.

Fig. 6Retro di lettera spedita da Romain data 22 settembre 1837 e direttaa Bologna dove arrivò il 26 settembrecon una doppia disinfezione: la primaal cordone sanitario intorno a Roma,la seconda disinfezione all’arrivoa Bologna. Notasi due taglidi disinfezione verticali fatti moltoprobabilmente colla prima disinfezione come attestato dal bollo“NETTA/DENTRO E FUORI”sormontato dalle armi papali.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 35

Page 36: Posta Militare n. 95

Stamps and Postal History of :

Order our free

Auction Catalogue

now !

Greece, Greek Area, Cyprus, Balkan Peninsula, Middle East, Ottoman Empire, Levant, Holy Land Forerunners

ALBANIA BULGARIA YUGOSLAVIA SERBIA MONTENEGRO ROMANIA

******

************

SYRIAIRAQJORDANLEBANONPALESTINEISRAELEGYPTSAUDI ARABIAYEMENDUBAIBAHREINIRAN

34, Tsimiski Str. - 54623 Thessaloniki - GREECEtel.: +30 2310 264 366 - fax: +30 2310 274 031

www.karamitsos.come-mail: [email protected]

auctionsA.KARAMITSOS

Page 37: Posta Militare n. 95

37

Non appena cominciò la politica di riarmo nelTerzo Reich, si pose subito il problema di come si

sarebbe dovuta organizzare la posta delle ForzeArmate. Allo Stato Maggiore tedesco non era sfuggital’importanza che si doveva dare ad un servizio delica-to come il servizio postale ed alla necessità che questoservizio funzionasse nel migliore dei modi, anchenelle situazioni più difficili. Mi limiterò a ricordareche durante la guerra il trasporto della posta aveva unapriorità assoluta, la posta aveva addirittura la prece-denza sul trasporto dei feriti. Questo atteggiamentopuò apparire spietato, ma si pensi che il ferito non èpiù utilizzabile per la condotta immediata delle opera-zioni militari, mentre una lettera che arriva a portare lenotizie della moglie e dei figli lontani al soldato inprima linea, con il nemico di fronte a poche centinaiadi metri di distanza, gli dà coraggio e lo rende consa-pevole di essere in trincea proprio per difendere ilfuturo di chi gli ha appena scritto. Per organizzare laPosta militare fu chiamato alle armi un dirigente delMinistero delle Poste, il Ministerialdirektor KarlZiegler, che già durante la Prima guerra mondiale si

era occupato della Posta militare. L’efficienza con cuifunzionò la Posta militare tedesca (o Feldpost, come lachiamerò in seguito) non fu realizzata immediatamen-te, ma fu il risultato di varie iniziative, il cui inizio sipuò far risalire alle manovre che si ebbero nelMecklemburg e nella Pomerania nell’autunno del1937. Ogni unità che partecipò a quelle manovre rice-vette un numero di Feldpost (Feldpostnummer) diquattro cifre: gli elenchi relativi alla corrispondenzatra i numeri e le localizzazioni dei vari reparti erano inpossesso delle Postleitstellen (Uffici di inoltro dellaposta). Chi scriveva ad un soldato impegnato nellemanovre doveva solo scrivere il nome e il cognome deldestinatario, il numero di Feldpost ed il nome dellaPostleitstelle a cui il numero di Feldpost era appoggia-to: questi Uffici di inoltro della posta conoscevano lacorrispondenza tra i numeri e le unità e le loro relativelocalizzazioni e potevano quindi inoltrare la corri-spondenza. Le figure 1 e 2 mostrano due cartolineusate a quell’epoca. Le cartoline illustrate nellefigurefurono distribuite ai soldati, per permettere di comuni-care con le famiglie. Non potevano essere utilizzate

La posta militare germanicanella 2a guerra mondiale

1941-1943Gianfranco Mattiello

1 2

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 37

Page 38: Posta Militare n. 95

38

per scrivere all’estero ed erano in franchigia, il mitten-te quindi non doveva applicare francobolli di sorta:questa abitudine fu poi sempre conservata nell’eserci-to tedesco, la posta da e per il fronte non doveva esse-re affrancata. Per informazione del lettore aggiungeròanche che la cartolina mostrata in alto è appoggiataall’Ufficio inoltro posta di Pasewalk, a cui faceva capoil Partito Rosso, mentre la cartolina in basso è appog-giata all’Ufficio inoltro posta di Güstrow, a cui facevacapo il Partito Azzurro.Dopo pochi mesi la Germania occupò l’Austria. Inquella occasione, invece di utilizzare numeri a quattrocifre, si assegnarono alle unità coinvolte nella occupa-zione dei Feldpostnummer a cinque cifre. Le figure 3e 4 mostrano il lato indirizzo ed il retro di una cartoli-na utilizzata per comunicare alla famiglia il proprionumero di Posta militare: la cartolina porta la data del14 marzo 1938, è il giorno successivo a quello dellainvasione dell’Austria. La cosa curiosa è che parecchidi questi numeri rimasero collegati ai vari repartianche dopo lo scoppio delle ostilità al 1 settembre1939. Nel marzo 1939 seguì la occupazione di quantoera rimasto della Cecoslovacchia dopo il Patto diMonaco. In questa occasione i reparti interessati allaoccupazione ricevettero un numero di Posta Militare asei cifre, appoggiato, come nel caso delle manovre del1937, ad un Ufficio di inoltro posta o Postleitstelle. Lafigura 5 mostra una cartolina spedita da un apparte-nente al numero di Posta militare 127736, appoggiatoall’Ufficio inoltro posta di Vienna, mentre la figura 5

mostra una lettera con numero di Posta militare168018, appoggiato all’Ufficio Inoltro Posta diOppeln (Opole in slovacco).L’ultimo esempio di uso di numeri a sei cifre lo si hanell’agosto del 1939, quando furono tenute le manovrenella Prussia Orientale e nella Cecoslovacchia appenaoccupata: le figure 7 e 8 mostrano il lato indirizzo edil retro di una cartolina impiegata per comunicare allafamiglia il numero di Posta militare ed il relativoUfficio di inoltro posta, in questo caso Troppau(Opava). E’ interessante notare che sul lato indirizzocompare il timbro “Nachgebühr” (tassata) accompa-gnato dalla cifra “6” in matita blu, che corrisponde allatassa di 6 Pfennig. L’Ufficio postale del destinatarionon sapeva evidentemente che la corrispondenza deisoldati era in franchigia e questo, nonostante nelle duerighe in basso il mittente abbia espressamente scritto“La corrispondenza delle manovre è in franchigia”.Quando al 1° settembre 1939 la guerra cominciò,l’Esercito tedesco aveva quindi a disposizione le espe-rienze raccolte con l’impiego di Numeri di PostaMilitare a quattro, cinque e sei cifre. Si diede la prefe-renza ai numeri a cinque cifre. Ogni reparto che agivain modo indipendente (anche a livello di compagnia odi batteria) ed ogni unità di dimensioni maggiori (reg-gimento, battaglione, sezione di artiglieria) ricevetteun proprio numero di Feldpost a cinque cifre. Il nume-ro assegnato alle unità di maggiori dimensioni potevaessere seguito da delle lettere dell’alfabeto, comin-ciando dalla lettera “A” che indicava la Compagnia

43

56

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 38

Page 39: Posta Militare n. 95

39

Comando. Queste lettere supplementari indicavano lacompagnia o la batteria nell’ambito del battaglione odella sezione di artiglieria: in tal modo non si estende-va eccessivamente l’ammontare dei numeri da ammi-nistrare, anche se poi in effetti si arrivò alla serie80.000 (riservata però alle unità della R.S.I. che agiva-no inquadrate nell’Esercito tedesco). Se il numero nonera seguito da nessuna lettera, ciò stava semplicemen-te ad indicare che il reparto (anche delle dimensioni diuna compagnia) agiva in modo indipendente in unacerta zona del fronte. L’uso delle lettere complementa-ri cominciò dopo il gennaio 1940. Tanto per fare unesempio, consideriamo il numero 28470D: esso si rife-risce alla terza compagnia del battaglione da Fortezza651 (la lettera “A” era riservata, come abbiamo appe-na detto, alla Compagnia Comando). Prendiamo inesame ora un numero privo di lettere complementari,ad esempio 48126: esso corrisponde al Plotone nume-ro 37 della Polizia militare: è evidente che questoreparto agiva in modo indipendente ed autonomo.

Oppure consideriamo il numero 33739: dal 1942 al1943 questo numero fu assegnato al Cantiere Navaledi Nikolajew sul Mar Nero: é chiaro che anche questocantiere navale era una unità autonoma e quindi il suonumero di Feldpost non necessitava di lettere aggiun-tive. Esistono anche dei numeri di Feldpost con una odue lettere supplementari che non cadono nelle cate-gorie sopra descritte: si tratta dei cosiddettiSammelfeldpostnummer o numeri cumulativi di Postamilitare. Essi furono assegnati nelle zone dove le unitàtedesche si fermarono in modo stabile più a lungo, adesempio in Francia, in Belgio, in Olanda ed inNorvegia. Prendiamo ad esempio il numero 12343 chevenne assegnato alle unità che si trovavano nella zonadi Cherbourg. Si comincia con il numero 12343A cheidentifica il Comando Locale 583, per finire con ilnumero 12343N, che identifica la 1a SezioneCostruzione Fortificazioni. Oppure prendiamo ilnumero 12998, assegnato alle unità che si trovavanonella zona di La Rochelle. Il numero 12998A identifi-

9

7 8

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 39

Page 40: Posta Militare n. 95

40

ca il Comando Locale 540, mentre il numero 12998AFidentifica il Comando del Battaglione Tecnico 12,pure localizzato a La Rochelle. Questi numeri cumu-lativi semplificavano molto il lavoro di inoltro, perchégli uffici incaricati della distribuzione si limitavanoinoltrare la posta al numero a cinque cifre, era poicompito dell’ufficio a cinque cifre di suddividere laposta secondo le diverse lettere complementari. Inquesto modo si riduceva di molto l’ammontare deinumeri: si pensi che ad esempio Parigi amministravapiù di cento numeri che facevano riferimento al 03069e che si distinguevano l’uno dall’altro solo per le com-binazioni di lettere che seguivano al numero. I numeridi Feldpost venivano assegnati a caso, per cui anche seil nemico avesse catturato della corrispondenza con ilnumero 47124 non poteva assolutamente dedurre chei numeri 47125 o 47123 appartenessero a reparti che sitrovavano nello stesso settore del fronte. Era natural-mente molto importante studiare un sistema che per-mettesse l’invio rapido della corrispondenza, dato cheil solo numero di posta militare o Feldpostnummernon permetteva assolutamente di capire dove si trovas-se il destinatario e d’altra parte era indispensabilemantenere la più assoluta segretezza sulle localizza-zioni dei reparti. Per far ciò la posta destinata ai soldativeniva innanzitutto consegnata alle Postsammelstellen(Uffici raccolta posta, ne esisteva uno in ogni Regionemilitare della Germania, dove le Regioni militari cor-rispondono più o meno a quelli che oggi vengono defi-niti come Länder). La figura 9 mostra la suddivisionea quell’epoca della Germania in Regioni militari(Wehrkreise). Questi Uffici di raccolta posta avevanodue elenchi segretissimi, di cui il primo indicava a cheUfficio di Posta militare (Feldpostamt), identificatocon un numero a tre cifre, faceva capo ogni numero diPosta militare. Il secondo elenco specificava a qualepunto verso il fronte (Postleitpunkt, Punto inoltroposta) bisognava inoltrare la posta destinata ad undeterminato Feldpostamt: il Postleitpunkt conosceva laesatta ubicazione del Feldpostamt e gli inoltrava laposta. A sua volta il Feldpostamt conosceva la esattalocalizzazioni dei vari reparti a lui appoggiati ed i rela-tivi numeri di Posta militare (controllava circa centonumeri) e così poteva provvedere all’inoltro definitivo

dei messaggi provenienti dalla madrepatria. Tanto perchiarire con un esempio, supponiamo che nel 1942 unpadre abitante a Fürth (Regione Militare XIII con acapo Norimberga) imbucasse una lettera per il figlioche aveva il Numero di Feldpost 32217B (questonumero corrisponde alla 1a Compagnia delReggimento Granatieri 270, impegnato nella Russiasettentrionale). La lettera veniva subito inviataall’Ufficio raccolta posta di Norimberga, che aveva ilcompito di smistare tutta la posta militare che venivaimbucata nella Regione militare XIII. La lettera veni-va passata ad un primo ufficio che aveva in ammini-strazione l’elenco segreto che dava la corrispondenzatra i numeri a cinque cifre di Feldpost ed i numeri a trecifre degli Uffici di Feldpost a cui questi numeri anda-vano diretti. Questo primo ufficio vedeva che il nume-ro di Feldpost 32217 (la lettera “B” non veniva consi-derata in questa prima fase di cernita, ciò che contavaera solo il numero a cinque cifre) andava inviato alFeldpostamt 193. Nel sacco postale destinato alFeldpostamt 193 raccoglieva tutta la posta destinata aquel Feldpostamt e passava tutto ad un secondo uffi-cio. Questo secondo ufficio possedeva gli elenchi conla localizzazione dei Punti inoltro posta a cui andavainoltrata la posta destinata ai vari Uffici di Posta mili-tare. Questi Punti inoltro posta si trovavano lungo laperiferia del Terzo Reich, comunque sempre in territo-rio metropolitano. Nel caso in esame il Postleitpunktpoteva essere situato a Danzica od a Königsberg.Questo ufficio, appena ricevuta la posta, controllavadove aveva sede l’Ufficio di Feldpost 193, che nel casoin esame poteva essere una località lungo il fronte diLeningrado, e lì spediva la posta. Arrivata la posta alFeldpostamt 193 quest’ultimo la recapitava alle unitàche da lui dipendevano. Il sistema di inoltro può forseapparire macchinoso, ma la Posta militare tedescadurante la Seconda guerra mondiale è ancora oggicitata ad esempio di perfezione ed efficienza, cosa delresto riconosciuta anche dalle potenze vincitrici dellaSeconda guerra mondiale: se le nostre poste potesserooggi funzionare con la efficienza con cui funzionava laPosta militare tedesca durante la seconda guerra mon-diale (ed in condizioni di disagio e difficoltà ben

10

11

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 40

Page 41: Posta Militare n. 95

41

diverse da quelle incontrate dai servizi postali odierni)nessuno di noi troverebbe da lamentarsi.Fin qui abbiamo descritto come veniva inoltrata laposta dell’Esercito. Vediamo adesso che vie seguiva lacorrispondenza destinata agli appartenentiall’Aviazione ed alla Marina. Cominciamo conl’Aviazione.Ogni numero di Feldpost dell’Aviazione era semprecomposto da cinque cifre, ma queste erano innanzitut-to precedute dalla lettera “L” (iniziale di Luftwaffe).Ogni numero di Feldpost dei reparti della Luftwaffeera appoggiato ad un Luftgaupostamt, vale a dire ad unUfficio postale di Distretto Aereo, che faceva le vecidelle Postsammelstellen a cui invece faceva capo,come abbiamo già detto, la corrispondenza dell’eser-cito. Il Luftgaupostamt sapeva esattamente dove eranolocalizzati i reparti a lui appoggiati ed era quindi ingrado di inoltrare la posta. Per accelerare l’inoltro lacorrispondenza dei reparti dell’Aviazione doveva cita-re, oltre al numero di Feldpost, anche il nome delLuftgaupostamt di appoggio. La figura 10 rappresentauna lettera spedita ad un tenente della Luftwaffe connumero di Feldpost 35172: si noti come il numero siapreceduto dalla lettera “L” e come venga anche ripor-tato il nome del “Luftgaupostamt” di Breslau: grazie aquesti due accorgimenti la lettera non subiva ritardi nelsuo inoltro verso il fronte. In ogni Luftgau (RegioneAerea, che più o meno corrisponde alla RegioneMilitare) si trovava un Luftgaupostamt: durante laguerra ne furono aperti anche ad Amsterdam, Brussel,Parigi.Per la Marina le cose andarono più o meno come perl’Aviazione. Il numero di Feldpost andava precedutodalle seguenti lettere: - M per le navi (dal 01.12.39 fino al 30.06.44)- M per le navi e le unità di terra (dal luglio 1944)- Sch per le unità di Difesa Costiera (fino al giugno1944)Oltre alle lettere sopra citate l’indirizzo doveva porta-re anche il nome dell’Ufficio postale della Marina acui il numero a cinque cifre era appoggiato(Marinepostamt). La figura 11 mostra una busta pro-veniente dal numero M 00195 corrispondente all’in-

crociatore Gneisenau: sotto il timbro compare la scrit-ta a mano M.P.A. Berlin (Ufficio Marina Berlino) cheraccoglieva la posta destinata alle unità navali e lainoltrava poi ai porti ove le navi sarebbero attraccate alloro ritorno dalle missioni. Le figure 12 e 13 invecemostrano due lettere spedite dal numero 04610 checorrisponde alla Sezione di Artiglieria antiaerea dellaMarina 221 localizzata a Kiel. La prima fa precedereil numero dalle lettere “Sch”, evidentemente la letteraè stata spedita prima del giugno 1944. La seconda faprecedere il numero dalla lettera “M”, evidentementeè stata scritta dopo il giugno 1944.Adesso nasce naturalmente il quesito: come possiamofare oggi, a distanza di sessant’anni dalla fine dellaguerra, ad identificare le corrispondenze tra un nume-ro di Feldpost ed il relativo reparto, e come facciamoa sapere dove quel reparto si trovava ad operare? Quici vengono in aiuto innanzitutto i tre volumi di NorbertKannapin “Die deutsche Feldpostübersicht - 1939-1945” per complessive 1165 pagine che ci dicono aquale numero di Feldpost corrispondevano le varieunità. Questo però non è sufficiente per la localizza-zione perché i tre volumi ci danno solo la corrispon-denza tra i numeri a cinque cifre ed i relativi reparti.Per localizzare i reparti bisogna far ricorso all’operamonumentale di Georg Tessin “Vertinde und Truppender deutschen Wehrmacht und Waffen SS im ZweitenWeltkrieg 1939-1945”. Si tratta di 15 volumi checoprono migliaia di pagine, in cui per ogni reparto sidice dove é stato operativo e da quali comandi dipen-deva. Stabilito quindi in base al Kannapin a qualereparto apparteneva il numero a cinque cifre è poi faci-le risalire alle localizzazioni consultando il Tessin. Illavoro del Tessin non comprende però molti repartidell’aviazione. Per ovviare a questa lacuna si puòricorrere ad un libro che ho pubblicato qualche anno fa“Fliegerhorstkommandanturen und Flugplatze derdeutschen Luftwaffe 1935-1945”: in oltre 500 paginesi danno le localizzazioni dei reparti della Luftwaffenon citati dal Tessin. E’ pure molto utile un altro librodel Kannapin “Die deutsche Feldpost 1939-1945” diquasi 400 pagine che descrive le localizzazioni dei variUffici postali della Feldpost. Tutti i libri sopra citati

12 13

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 41

Page 42: Posta Militare n. 95

42

sono pubblicati dalla Biblio Verlag di Osnabrück.A questo punto, chiarito come la posta veniva inoltra-ta, può forse valere la pena parlare un po’ delle vignet-te di franchigia impiegate dalla Feldpost per contin-gentare la posta.La prima vignetta che troviamo è quella relativa all’af-francatura delle lettere da spedire con la posta aerea edè anche la più nota. Su questa vignetta ho già scritto inabbondanza nel mio articolo “Le prime etichette difranchigia di Posta aerea delle Poste militariGermaniche nella Seconda guerra mondiale”, apparsonel numero 8 del dicembre 1976 sulla rivista “IlCorriere Filatelico”. Anche se sono passati quasi tren-t’anni, da allora nulla è cambiato e quindi non pensoche valga la pena ripetere quanto scritto a quell’epoca.Passiamo allora alla vignetta che appare nella figura14 accanto ad un francobollo da 20 Pfennig. A partiredall’8 luglio 1942 il trasporto di pacchetti postali per isoldati al fronte dovette essere contingentato, a causadell’enorme estensione che aveva raggiunto il fronte.Fino a quella data l’invio di pacchi era soggetto soloall’affrancatura di 20 Pfennig sino ad un chilogrammoe di 40 Pfennig sino a due chilogrammi. A partire daquella data ogni soldato ricevette una o due vignette almese: non sto a dilungarmi sui periodi in cui fu con-segnata una vignetta e quelli in cui furono consegnatedue vignette e sulla necessità o meno di apporre una odue vignette sui pacchi, in quanto ritengo l’elencazio-ne piuttosto noiosa. Resta il fatto che il soldato spedi-va queste vignette a casa e che i familiari potevano

così spedirgli un pacchetto affrancandolo con lavignetta oltre alla tariffa in vigore: queste vignettefurono quindi valide solo per il tragitto madrepatria-fronte, mentre nella direzione opposta non vi furonograndi restrizioni. La figura 14 si riferisce alla spedi-zione di un pacchetto pesante un chilogrammo, indi-rizzato ad un soldato appartenente al numero diFeldpost 01806, localizzato in Francia. Tra la fine del1943 e l’inizio del 1944 il servizio pacchi fu sospeso acausa delle difficoltà che si erano presentate nellecomunicazioni per il peggioramento della situazionemilitare.Il 20 ottobre 1944 fu fatta una eccezione all’invio pac-chi e venne emessa la vignetta di figura 15. Ogni sol-dato ne ricevette due: anche queste erano valide soloper il percorso madrepatria-fronte. I familiari poteva-no spedire o due pacchetti da 500 grammi affrancaticon una vignetta ciascuno, oppure un pacchetto da1000 grammi affrancato con due vignette. I pacchettiavrebbero dovuto essere consegnati alla posta entro il30 novembre per permettere l’arrivo dei pacchi aidestinatari entro Natale. Tuttavia questo termine fu poiprolungato sino al 10 dicembre perché molte vignetteerano pervenute con ritardo dal fronte.Il 24 novembre 1944 si ebbe una concessione straordi-naria e furono consegnate due vignette per permetterel’invio di biancheria invernale. Furono ammessi pac-chetti sino a due chilogrammi, che andavano natural-mente regolarmente affrancati: si veda per questo lafigura 16, relativa alla spedizione di un pacchetto daun chilogrammo ad un soldato con numero di Feldpost08762, corrispondente al Comando Trasmissioni 52,operante nella Russia settentrionale. Un’altra vignettainteressante è quella di Tunisi.Per permettere ai soldati dell’Afrika Korps di inviare

14

15

1716

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 42

Page 43: Posta Militare n. 95

43

viveri ed altri beni catturati sul luogo di battaglia allefamiglie in patria, il Responsabile della Feldpost inAfrica decise di far emettere una vignetta di franchi-gia. Il tenente Roleff, che nella vita civile si occupavadi pubblicità, fu l’autore della vignetta. Ne furonostampati 200.000 pezzi, ma solo pochi furono utilizza-ti, anche perché molti soldati avevano ormai perso icontatti con le loro unità. Molti pacchetti andarono poipersi a causa dell’affondamento sistematico delle naviche provenivano dal Nord-Africa: la figura 17 rappre-senta questa vignetta, applicata su una spedizione pro-veniente dal numero di Feldpost 42020, relativo alBattaglione Pionieri 200, che fu distrutto a Tunisi.Adesso bisognerebbe descrivere le vignette dellaInselpost, ma su questo argomento ho già parlato dif-fusamente nei miei articoli apparsi sui numeri 71 del-l’ottobre 1995, 72 del febbraio 1996 e 73 del giugno1996 della nostra rivista: il lettore desideroso di appro-fondire l’argomento può consultare quei numeri.Vale invece la pena di ricordare ancora la emissione diHela, illustrata dalla figura 18. Per le truppe asserra-gliate nella penisola di Hela e che si arresero solo l’8maggio 1945 furono sviluppate nel marzo del 1945delle vignette che dovevano contingentare la postaspedita in patria: era previsto che la posta sarebbe statainoltrata per sommergibile, anche se poi pare che dellelettere siano state inoltrate anche per nave. Lettere conqueste vignette sono molto rare.Un’altra emissione che può essere considerata diemergenza è quella realizzata per le truppe assediate inCrimea, vedere figure 19 e 20. Dato che era da preve-dere la cattura di molti reparti si volle dare ai soldati

un’ultima possibilità di far pervenire alle famiglie lon-tane i pochi oggetti personali ancora in possesso dellatruppa: furono stampate delle etichette con cui siaffrancarono i pacchetti diretti alle famiglie: questevignette sono da annoverare tra le grandi rarità dellaSeconda guerra mondiale.Uno degli ultimi impieghi delle vignette di emergenzaè quello relativo alle così dette “Lettere espresso dellaCurlandia”, si veda per questo la figura 21. InCurlandia dall’ottobre 1944 furono circondatedall’Armata Rossa ed isolate due armate tedesche, la16a e la 18a . Da metà marzo sino alla fine di aprile del1945 fu in uso questo tipo di lettera. I moduli venivano affrancati con una vignetta del tipodi quella usata nel 1944 per l’invio pacchi che era peròdivisa a metà a causa della scarsità di vignette. Il tutto era annullato in precedenza con il timbrodell’Ufficio inoltro posta di Libau che era caratteriz-zato dalle lettere “lq”. Queste lettere furono date aisoldati affinché potessero scrivere un’ultima volta acasa prima di cadere prigionieri dei russi. La posta veniva poi portata in Germania per via aerea.Il mittente della lettera di Figura 21 ha il numero diFeldpost 27287C, che corrisponde alla 2a Compagniadel Reggimento Granatieri 189, che era schierato traTuckum e Frauenburg.A questo punto penso di fermarmi. Se qualche lettore desidera ulteriori informazioni sonovolentieri a disposizione.

18

20 21

19

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 43

Page 44: Posta Militare n. 95

®

Page 45: Posta Militare n. 95

45

Il 18 novembre 1938 le retroguardie dell’esercito“rosso” abbandonarono l’ultimo lembo del terreno

conquistato durante l’estate e ripassarono l’Ebro; siconcludeva così, con un sanguinoso insuccesso, l’of-fensiva che avrebbe dovuto sovvertire l’andamentodella guerra. Ciò nonostante, il comando repubblicanonon si diede per vinto e, ritenendo l’avversario altret-tanto stremato, si accinse a pianificare un attacco diver-sivo capace di allontanare, almeno in via provvisoria, laminaccia incombente sulla Catalogna: un obiettivo piùche ovvio, la cui acquisizione avrebbe consentito ainazionalisti di tagliare fuori definitivamente il territo-rio della Repubblica dal confine francese, di entrare inpossesso della seconda città della Spagna, e soprattuttodi regolare i conti con la Generalitat, simbolo delleodiate autonomie regionali.In realtà, attingendo alle abbondanti riserve raccoltecon la coscrizione, entro pochissimi giorni si riuscì areintegrare l’organico di cinque Cuerpos de Ejercito;conteggiando poi gli effettivi del C.T.V. (Corpo Truppe

Volontarie), per quella che si può considerare l’ultimacampagna della guerra, il generale Dàvila arrivò a di-sporre di un’armata di 300.000 uomini con una con-grua dotazione di artiglierie e di aerei; e se l’attacconon venne sferrato immediatamente, fu solo perché sivolle attendere l’arrivo di una grossa fornitura di mitra-gliatrici dalla Germania. Va infine sottolineato l’otti-mismo regnante nello S.M. nazionalista, che fu all’ori-gine dell’ordine impartito a molte unità di avanzare condecisione, senza preoccuparsi eccesivamente di “ripuli-re” il terreno conquistato.Contro un simile spiegamento la Repubblica schieravacirca 200.000 uomini con l’armamento falcidiato dalleprecedenti battaglie e con lo spirito che rifletteva quel-lo della popolazione civile di una regione affamata eprostrata da due anni di bombardamenti - non pesantis-simi, ma ininterrotti - compiuti dall’Aviazione legiona-ria delle Baleari.Il fronte catalano scendeva dai Pirenei lungo il corsodel Segre, al di là del quale sin dalla primavera era stata

La conquistadella Catalogna

Giancarlo Vecchi

Fig. 1 - Spedita da un Ufficiale delle Frecce Nereil 1 dicembre 1938 Fig. 2 - Franchigia del Littorio UPS 3 - 14.12.1938

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 45

Page 46: Posta Militare n. 95

46

costituita la cruciale testa di ponte di Serós, fino allaconfluenza nell’Ebro, e di qui raggiungeva ilMediterraneo. Era chiaro che l’assenza dinnanzi a sé diostacoli naturali conferiva a chi avesse attaccato par-tendo da Serós il ruolo di punta di lancia dell’avanzatanazionalista, e fu per questo motivo che il generaleGastone Gambara, nuovo comandante, rivendicò inseguito ai legionari il merito della conquista dellaCatalogna: una pretesa eccessiva ma non del tuttoinfondata, giacché la celerità del C.T.V. sgomentò ilcomando repubblicano, sebbene i logori pezzidell’Artiglieria legionaria necessitassero sempre piùspesso delle cure delle officine dell’Intendenza, i CV3/35, che qualcuno si ostinava a considerare carriarmati, continuassero allegramente a perdere i cingoli ele autoblindo IZ, costruite dall’Ansaldo in anni ormailontani, ansimassero penosamente sulle impervie car-reteras.Da tempo il C.T.V. non era impegnato in battaglia.Quando infatti i “rossi” avevano attaccato sull’Ebro, laLittorio e la Fiamme Nere-XXIII Marzo vennero ritira-te in zona lontana dai combattimenti, mentre le divisio-ni miste Frecce Azzurre e Frecce Nere erano rimaste inprima linea, ma nel settore relativamente calmo diViver, fino al termine delle operazioni; al contrario,l’Artiglieria legionaria e il Raggruppamento Carristiavevano sostenuto attivamente la riscossa nazionalista.Dopo la fusione della Littorio e della Fiamme Nere-

XXIII Marzo nella Divisione d’assalto Littorio e lacostituzione della nuova divisione mista Frecce Verdi -alla quale venne assegnato 1’UPS 5, ormai in disponi-bilità -, nonché un sommario riordinamento, dal 2dicembre 1938 il C.T.V. iniziò ad affluire nella zona diMonzón, a ovest di Lérida, e fra l’11 e il 13 dicembresi concentrò a Seros. Vediamo quindi nella fig. 1 unacartolina spedita da un ufficiale delle Frecce Nere il 10dicembre 1938, quando l’unità era accampata a Belver,presso Monzón, mentre la fig. 2 presenta una franchi-gia della Littorio (UPS 3, 14 dicembre 1938), già schie-rata a Seròs.L’attacco scattò il 23 dicembre, ed era ben congegnato.Nel settore dell’alto Segre i nazionalisti dovevanoschiacciare contro i Pirenei i reparti “rossi” che li fron-teggiavano, mentre al centro il C.T.V. e il Cuerpo deEjercito di Navarra muovevano lungo la direttrice diBarcellona, facilitando così anche l’avanzata dell’alameridionale dalla testa di ponte di Mequinenza,sull’Ebro.Il primo balzo, di una decina di chilometri, portò aSarroca, dove il C.T.V. entrò il 24 dicembre. Nei giornisuccessivi la progressione continuò in modo alterno,sia perché si fece sentire il contrasto sostenuto dalledivisioni comandate da Lister e dal Campesino, sia perconsentire all’aviazione di ammorbidire le difeseavversarie con pesanti attacchi al suolo e procedere adalcuni allineamenti del fronte. Questo periodo può dun-

Fig.3 - UPS 8 - 26 dicembre 1938 Fig.4 - UPS 6 - 30 dicembre 1938

Fig.5 - UPS 8 - 31 dicembre 1938 Fig.6 - UPS 5 - 9 gennaio 1939

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:50 Pagina 46

Page 47: Posta Militare n. 95

47

que essere rappresentato dalla cartolina in fig. 3, spe-dita da un ufficiale medico dell’Ospedale da Campo A- aggregato alle Frecce Azzurre - che evidentementetrovò più comodo servirsi dell’ufficio postale delleFrecce Nere (UPS 8, 26 dicembre 1938); dalla busta infig. 4 (UPS 6, 30 dicembre 1938), timbrata dall’ufficiopostale delle Frecce Azzurre quando la divisione si eraportata ad Aspa, sul fianco sinistro del C.T.V., in vistadella ripresa in grande stile dell’avanzata; infine, dallafranchigia in fig. 5, partita il 31 dicembre dal Comando(UPS 8) delle Frecce Nere, situato a Fraga. Si notino inquest’ultima cartolina le diciture in lingua italiana: inprecedenza, sullo stesso modello, erano bilingui o sola-mente in spagnolo, a seconda dei reparti cui eranodestinate.L’attacco riprese violentemente l’ultimo giorno del-l’anno e diede buoni frutti, poiché il 4 gennaio 1939 ilC.T.V. entrò in Castelldans e il giorno seguente conqui-stò il nodo stradale di Borjas Blancas, tagliando così lavia della ritirata all’esercito repubblicano. Seguì poiuna battuta d’arresto, durata alcuni giorni, a causa delmaltempo e di un ultimo disperato contrattacco del“rossi”, ma le sorti della battaglia erano già segnate e i200 chilometri che separavano la linea del fronte daBarcellona sarebbero stati percorsi in meno di 20 gior-ni. La cartolina in fig. 6 si riferisce alle Frecce Verdi(UPS 5, 9 gennaio 1939) schierate nella zona di BorjasBlancas, alla vigilia dell’affondo definitivo il cui primo

assaggio si concretizzò in una puntata della 5a

Divisione di Navarra e di una colonna celere del C.T.V.che portò, il 15 gennaio, all’occupazione di Tarragona.La battaglia di Catalogna vide anche l’esordio, presu-mibilmente il 16 gennaio 1939, dell’UPS 12, adibitoformalmente al servizio di vari reparti non indivisiona-ti (genio, artiglieria, ecc.) ma, come era logico, utiliz-zato da chi l’aveva a portata di mano. Lo vediamo per-ciò timbrare il 20 gennaio (fig. 7) una lettera di servi-zio del Comando tattico, situato a Matacanas, e il gior-no successivo una franchigia (questa volta con le dici-ture solo in spagnolo) spedita da un capitano delleFrecce Nere, quando la divisione si trovava pressoIgualada (fig. 8).Il 24 gennaio venne conquistata Martorell e superato dislancio il fiume Llobregat che rappresentava l’ultimobastione a difesa di Barcellona, dove la popolazioneattendeva la fine col morale “al suelo”, per cui gliappelli del governo a farne un’altra Madrid caddero in“un sacco senza fondo”, secondo la pittoresca espres-sione di uno storico contemporaneo.La capitale catalana cadde il 26 gennaio e, coi nazio-nalisti, vi entrarono alcuni reparti celeri legionari; lacartolina raffigurata in fig. 9 è datata “Barcellona 28gennaio 1939” e venne timbrata dall’UPS 8 delleFrecce Nere. Il grosso del C.T.V. si fermò invece aGranollers (la lettera in fig. 10 proviene dalle FrecceAzzurre e fu inoltrata il 29 gennaio dall’UPS 9, a di-

Fig.720.1.1939Lettera di serviziodel Comando tattico,situato a Matacanas,timbrato dal UPS 12.

Fig. 9 - UPS 8 - 28 gennaio 1939Fig. 8 - UPS 12 - 21 gennaio 1939

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:52 Pagina 47

Page 48: Posta Militare n. 95

48

sposizione dell’Intendenza), e, suddiviso in due colon-ne, si pose all’inseguimento dei resti dell’esercitorepubblicano che, frammisti a folte masse di civili, siritiravano confusamente verso la frontiera francese: leFrecce Nere e le Frecce Azzurre lungo la costa, laLittorio e le Frecce Verdi sulla statale di Gerona.Troviamo quindi la Littorio (fig. 11; UPS 3, 30 gennaio1939) nella zona Sabadell-Badalona e le FrecceAzzurre (fig. 12; UPS 6, 5 febbraio 1939) pressoPalamos. Dovendo affrontare solo scontri di retroguar-dia, l’avanzata dei legionari fu velocissima: il 4 feb-braio la Littorio occupò Gerona e il giorno 8 il C.T.V.raggiunse il fiume Fluvià, poco a sud di Figueras, dove,per timore di complicazioni con la Francia, la sua mar-cia venne arrestata. Un sollecito ripiegamento riportò ilegionari fra Malgrat e Arenys del Mar per un turno diriposo, molto breve d’altronde, poiché già il 27 feb-braio iniziò il trasferimento verso Avila. L’ultima illu-strazione dell’articolo (fig. 13) presenta perciò unabusta delle Frecce Nere inoltrata dall’UPS 8 il 18 feb-braio. Si concludeva così la battaglia per la Catalogna,e il C.T.V. poteva tracciare un consuntivo brillante, cherispecchiava l’ottimo livello di efficienza raggiuntodopo due anni di combattimenti. I legionari avevanoinfatti compiuto un’avanzata di 258 chilometri, affron-

tato e battuto 27 brigate repubblicane, catturato 16.500prigionieri ed enormi quantità di materiale bellico. E sele perdite erano state sensibili (690 morti, 4.350 feriti e24 dispersi), sull’altro piatto della bilancia andavaposto il dato di fatto che, per la Repubblica, questavolta era davvero finita.

BibliografiaA. Cecchi-B. Cadioli - L’intervento Italiano nellaGuerra Civile Spagnola (1936 – 1939) - Prato, 1994H. Thomas - Storia della Guerra Civile Spagnola -Torino, 1964J.F. Coverdale - I fascisti italiani alla Guerra di Spagna- Roma-Bari, 1977A. Rovighi-F. Stefani - La partecipazione italiana allaGuerra Civile Spagnola - USSME, 1992P. Preston - La Guerra Civile Spagnola - Milano, 1999J. de Mazarrasa - Blindados en España - Valladolid,1991A. Mortera-J.L. Infiesta - La artilleria en la GuerraCivil - Material de origen italiano - Valladolid, 1997J.L. Infiesta - Bombardeos del Litoral Mediterraneodurante la Guerra Civil - Valladolid, 1998AA. VV. - Rojo y Azul - Madrid, 1999R. Arias Ramos - Legiòn Condòr - Madrid, 2000

Fig. 10 - UPS 9 - 29 gennaio 1939

Fig. 11 - UPS 3 - 30 gennaio 1939

Fig. 13 - UPS 8 - 13 febbraio 1939Fig. 12 - Ups 6 - 5 febbraio 1939

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:52 Pagina 48

Page 49: Posta Militare n. 95

49

Un intero postalediventato espressodurante il viaggio

Vittorio Coscia - Francesco Grandinetti

Sebbene oggi possa sembrare inverosimile, un tempoera possibile far recapitare per espresso una missi-

va già spedita in via ordinaria.La norma è contenuta nel R.D. n. 6954 del 2/7/1890, lostesso che istituiva il servizio di recapito espresso, condecorrenza 21/7/1890. Come è noto, l' espresso viag-giava in via ordinaria: il servizio veniva svolto in arri-vo, quando la missiva veniva recapitata a mezzo diappositi fattorini. Il destinatario poteva richiedere alsuo ufficio di distribuzione postale il recapito perespresso della corrispondenza ordinaria, raccomandatae assicurata in arrivo: ciò avveniva mediante anticipa-zione della relativa tassa, convertita in segnatasse daapplicare sulla corrispondenza. Tale norma è rimasta invigore fino all'abolizione del servizio, coincidente conl'introduzione della posta prioritaria.Anche il mittente poteva modificare le modalità direcapito dopo la spedizione; non abbiamo, tuttavia,potuto accertare come materialmente avvenisse l'ope-razione, e fino a quando tale norma venne applicata.Saremo grati a chi, più informato di noi, potrà megliochiarire questo aspetto dell'argomento.I casi di recapito per espresso richiesto dal destinatariosono piuttosto rari; ancor più rari, forse, lo sono quellidisposti dal mittente dopo l'impostazione. Fra questiultimi rientra il caso di cui ci occuperemo.Si tratta di un intero postale “Michetti” da 30 centesi-mi, millesimo '25, viaggiato nel luglio del 1928. Lamissiva è diretta a Baldenich, che ci risulta essere unsobborgo di Belluno. Spedita da Vigalzano (Trento)riceve il bollo annullatore il 22/9/28. Successivamente,ma nello stesso giorno, vengono aggiunti due franco-bolli "Michetti" da 20 cent. e uno “Leoni” da 5 cent.. Ifrancobolli coprono parzialmente la scritta e lo stem-ma, e quasi totalmente il primitivo bollo di partenza.Sul lato sinistro dell'intero vi è manoscritto "Espresso",con grafia e inchiostro uguali a quelli dell'indirizzo e

delle comunicazioni del mittente.Nello stesso giorno, ma a Pergine (Trento), comune apochi km. da Vigalzano servito dalla ferrovia (doveprobabilmente confluiva la posta proveniente dai paesivicini), sul lato sinistro dell'intero sono stati applicati 5francobolli “Parmeggiani” da 50 cent., annullati colbollo “Pergine (Trento)”. Verosimilmente nella stessasede è stata applicata l'etichetta viola Mod. 24 (Ed.1917) ESPRESSO (EXPRES), obbligatoria quando lasoprattassa veniva evasa con francobolli ordinari.Infine, in alto a sinistra, è chiaramente visibile il bollodi Belluno, che reca la data del giorno successivo,23/9/1928, ore 12. Questo intero è, a nostro avviso, dinon facile interpretazione. Potrebbe essere andata così:il mittente consegnava personalmente alla posta la car-tolina, che l'ufficiale postale annullava come si è detto.Successivamente, e prima che la posta venisse avviata,il mittente (o l'impiegato postale per lui) si rendevaconto che l'intero soddisfaceva solo la spedizione ordi-naria, mentre era sua intenzione spedire per espresso.L'impiegato di Vigalzano, di fronte a tale richiesta,deve essersi confuso, applicando sull'intero francobolliper 45 cent., forse corrispondenti alla sola soprattassarichiesta per la consegna di un espresso fuori cinta(Baldenich dista circa 1 km. dal centro di Belluno), chedal 1921 era pagabile dallo stesso mittente, dimenti-cando di evadere le L. 1,25 necessarie al recapito di unespresso. L'errore veniva scoperto quando la missivaera già partita per Pergine, per cui l'impiegato richiede-va all'ufficio di transito di regolarizzare l'invio sullabase di quanto richiesto. Ciò avveniva verosimilmentetramite comunicazione telegrafica, per cui il mittentecorrispose L. 1,25 per il supplemento dell'espresso, eL. 1,25 per coprire le spese telegrafiche. L' affrancatu-ra di L. 2,50 annullata a Pergine era comprensiva del-l'importo totale dovuto, che sarebbe poi divenutooggetto di compensazione contabile tra i due uffici.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:52 Pagina 49

Page 50: Posta Militare n. 95

50

Questa ipotesi, forse un po' complessa ma assai sugge-stiva, offre il fianco ad alcune obiezioni: il supplemen-to di spesa per il recapito fuori della cinta era abitual-mente a carico del destinatario (R.D. n. 354 del20/3/12, art. 121 ter): il calcolo del dovuto, infatti, erapiù agevole se realizzato nel luogo di arrivo della mis-siva. Tuttavia c'è da dire che il successivo art. 121 qua-ter prevedeva la possibilità che fosse il mittente ad anti-cipare l'importo presunto, salvo il rimborso della diffe-renza se la somma anticipata era insufficiente. Un'altraobiezione deriva dalla lettura del successivo R.D.19/2/25 n. 196, che nell'art. 1 recita: “Diritto supple-mentare di recapito per espresso nei casi in cui esso èdovuto: “(exp. fuori cinta, n.b.)”se il percorso è infe-riore a 500 m., L. 0,30; se il percorso è superiore a 500m., per ogni km. o frazione di km., L. 0,60”. Stantequesta condizione (non modificata nelle leggi successi-ve), la tariffa suppletiva ipoteticamente applicata perl'intero (L. 0,45) non ha giustificazione, dato che l'evo-luzione tariffaria prevista per questo servizio era laseguente: L. 0,30 - L. 0,60 - L. 1,20 e così via.Un'ultima obiezione, infine, riguarda la tariffa telegra-fica: il R.D.L. n. 1416 del 5/8/27 recita nell' art. 2: “Latariffa dei telegrammi interni ordinari è stabilita in L. 2fino a dieci parole, più 25 cent. ogni parola oltre ledieci”. Se pertanto la tariffa per la soprattassa dell'e-spresso era di L. 1,25, e quella per la comunicazionetelegrafica minima di 2 lire, i francobolli applicati intransito a Pergine, il cui importo totale era di L. 2,50,non coprono la somma necessaria ad evadere i dueservizi. E' tuttavia possibile che la tariffa telegraficaper le comunicazioni inerenti i servizi interni tra dueuffici postali scontasse un importo inferiore; ma fino-ra non abbiamo trovato alcun decreto che affermi, oneghi tale supposizione. Un'altra ipotesi per spiegarequest'espresso in transito potrebbe essere la seguente:il mittente consegnava di persona l'intero alla posta,che lo annullava. Successivamente, e prima dell'av-vio, l'impiegato postale riteneva erroneamente cheBaldenich fosse un paese austriaco al confine conl'Italia, per cui invitava il mittente a completare l'af-francatura, il che avveniva con l'aggiunta di franco-bolli per 45 cent.; in tal modo la tariffa dell'intero pas-

sava da 30 (interna) a 75 centesimi (estera).Quando la missiva era già avviata perPergine, l'impiegato (o il mittente) si accor-geva che non era stata evasa la tariffa per lasoprattassa dell'espresso, come scritto sul-l'intero. A questo punto veniva richiestoall'ufficio di transito di regolarizzare l'invio,cosa che avveniva con l'applicazione, aPergine, di francobolli per un importo com-plessivo di L. 2,50, corrispondente alla tarif-fa di un espresso per l'estero. Ciò avvenivaverosimilmente tramite comunicazione tele-grafica, il cui importo era pagato dal mitten-te in contanti, o mediante applicazione difrancobolli sul modello di richiesta di modi-

fica dopo l'impostazione (Mod.30), con rilascio di rela-tiva ricevuta. Neanche questa ipotesi, tuttavia, no-nostante sia più semplice e forse più verosimile dellaprima, è immune da pecche. Innanzitutto è difficilepensare che l'impiegato postale ignorasse cheBaldenich non si trovava in Austria, ma era (ed è) unafrazione di Belluno: a parte la relativa vicinanza tra icomuni (un centinaio di km.), questo sobborgo dalnome straniero era famoso per ospitare le carceri dellaprovincia di Belluno. E' altrettanto difficile pensare chel'impiegato postale ignorasse che, in base all'accordo diPortorose (23/11/21), le tariffe postali per l'Austria dalI° giugno 1922 si erano abbassate, e quella degl'interiscontava non più 75, ma 60 centesimi.C'è tuttavia da dire che impiegato postale potrebbeaver considerato Baldenich un paese estero non neces-sariamente austriaco; inoltre, sulla base delle cono-scenze nostre e di altri collezionisti del periodo, agliinizi della sua applicazione e, in ogni caso, negli anni'20 in genere, la tariffa “Portorose” era ignorata dagliimpiegati postali con una certa frequenza.Queste sono, ad ogni modo, le nostre ipotesi per spie-gare questo intero postale affrancato in transito perespresso; forse non ci siamo riusciti, e non escludiamoche le cose possano essere andate diversamente.Saremmo lieti di conoscere il parere di chi è più infor-mato di noi sull'argomento.Ringraziamo 1'amico Enrico Bertazzoli per 1'utile col-laborazione e i preziosi consigli.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:52 Pagina 50

Page 51: Posta Militare n. 95

51

Multinational Force & Observersin Sinai

Comando Gruppo Navale Costiero Dieci

Gaetano Candia

L’Italia partecipa alla MFO Coastal Patrol Unit(CPU) ininterrottamente dal 1982. La Missione

(missione di peace keeping multinazionale) ha il com-pito di controllare le attività marittime pattugliando lezone contigue allo Stretto di Tiran che unisce il Golfodi Aqaba al Mar Rosso e di segnalare eventuali viola-zioni al Trattato di Camp David.La MFO fa capo ad un Direttore Generale (DG) consede a Roma dal quale dipende il Comandante dellaForza (Force Commander) che dal 1° marzo 2004 è, perla prima volta, un italiano: il Maggior GeneraleRoberto Martinelli (fig. 1).La MFO opera nella fascia orientale della penisola delSinai, dove vi sono le due basi principali, el Gorah anord e Sharm el Sheikh a sud (fig. 1 bis). Le nazionifacenti parte della MFO sono: Italia, Francia, Ungheria(con compiti di Polizia Militare), Stati Uniti, Canada,Colombia, Uruguay, Australia, Norvegia, NuovaZelanda e Isole Fiji.Il Decimo Gruppo Navale Costiero (fig. 2, 3) si costi-tuì a La Spezia presso il cui Arsenale i dragaminePalma (M 5525), Mogano (M 5524) e Bambù (M 5521)(fig. 4,5,6) effettuarono i lavori di trasformazione e di

adattamento alla nuova missione.Partito da La Spezia il 10 marzo 1982, dopo aver sosta-to a Messina fino al 25 dello stesso mese, il Palmagiunse a Sharm el Sheikh a mezzogiorno del 1° aprile;Mogano e Bambù, ripartiti da Messina il 26 marzo,arrivarono a destinazione il 10 aprile.L’attività vera e propria in seno alla MFO(Multinational Force and Observers) ebbe inizio il 25aprile 1982, data di riconsegna del Sinai all’Egitto daparte di Israele.Ai tre dragamine italiani venne affidata la sorveglianzadella zona di mare che va dal parallelo di RasMuhammad a quello di Dahab (fig. 7) col compito dipattugliare, osservare e assicurare la libera navigazione

1

1bis

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 51

Page 52: Posta Militare n. 95

52

2

4

6

89

7

5

3

attraverso lo Stretto di Tiran che è via d’acqua interna-zionale dopo l’evacuazione israeliana del Sinai, comeprevisto dall’art. 5 del Trattato di pace firmato daEgitto e Israele il 26 marzo 1979.Il Contingente italiano in Sinai, unica componentenavale della MFO, era costituita, inizialmente, da 87elementi così suddivisi:Comandante del Gruppo,3 Unità navali con 72 persone d’equipaggio,

Nucleo di supporto (11 persone),3 Ufficiali aggregati al Comando del Campo Norddella MFO.Il Comando del 10° GRUPPO NAVALE COSTIERO(COMGRUPNAVCOST DIECI), con la sala operativa,la stazione radio e i locali del supporto logistico, è di-slocato nella base denominata “South Camp” a Sharmel Sheik, nei pressi della banchina dove sono ormeg-giate le unità navali.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 52

Page 53: Posta Militare n. 95

53

II 18 settembre 1983 rientrò a Taranto il dragamineMogano sostituito in Sinai dal Mango (M 5523) (fig.8). Tra il 1998 e il 2001 le tre unità classe Bambù furo-no sostituite dai Pattugliatori Esploratore (P405),Sentinella (P406), Vedetta (P407) (fig. 9,10,11) le cuicaratteristiche principali sono:Dislocamento 181,189 tonnellate; lunghezza 37,14metri; larghezza 7,06 metri; pescaggio 1,96 metri;velocità massima 20 nodi; sistema propulsivo: 2 moto-ri diesel Isotta Fraschini sovralimentati da 2620 KW; 2eliche a quattro pale, a passo variabile; armamento:1 mitragliatrice Oerlikon 20/70; 2 mitragliatrici MG42/59 cal. 7.62 mm 2 radar di navigazione.Equipaggio: 16 persone di cui 2 ufficiali

IL SERVIZIO POSTALE DI"COMGRUPNAVCOST DIECI"

Contrariamente a quanto avvenuto per le unità parteci-panti ad altre missioni oltremare, i tre dragamine costi-tuenti la componente navale italiana in seno alla M.F.O.fino agli anni 1998/2001 e, successivamente, i tre pat-tugliatori Esploratore, Sentinella, Vedetta, componentedenominata “COMGRUPNAVCOST DIECI”, nonsempre hanno utilizzato il timbro a data variabile didotazione, ma hanno effettuato la spedizione delle cor-rispondenze attraverso l’Ufficio postale delContingente che dispone di un timbro circolare a datavariabile Ø mm 28 e di un timbro ovale di franchigiaaventi entrambi la dicitura “COMGRUPNAVCOSTDIECI” (fig. 2,3) Le unità navali hanno usato il lorotimbro ovale di franchigia e i timbri amministrativilineare e circolare per la corrispondenza di servizio, manon è insolito il caso che tali timbri vengano appostianche su corrispondenze private.

In genere gli inchiostri usati per le timbrature sono ilviola e il nero, mentre il dragamine Bambù utilizzò duediversi timbri lineari, con il nome dell’unità, coninchiostri blu e azzurro.Le tariffe sono quelle in vigore nel territorio nazionalee i servizi svolti dall’Ufficio postale prevedono la spe-dizione di corrispondenza normale e di raccomandate;queste ultime sono talvolta caratterizzate dalla man-canza di talloncino numerato e dalla scritta “RACCO-MANDATA S.N.” (senza numero). Non sono previsti iservizi per assicurate, vaglia, pacchi e non è concessala tariffa ridotta per la corrispondenza diretta ai milita-ri di truppa.Tutti gli effetti postali diretti al Contingente Navale ita-liano o da esso provenienti transitano attraversol’Ufficio postale del Ministero Difesa Marina (MARI-POST 00100 ROMA) (fig. 2) che provvede al definiti-vo inoltro a destinazione.Altri canali, attraverso i quali viene avviata la corri-spondenza in partenza dalla MFO, sono quello israelia-no, via Tel Aviv (fig. 12) e quello egiziano, via Il Cairo(fig. 1, 13).

11

12

10

13

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 53

Page 54: Posta Militare n. 95

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 54

Page 55: Posta Militare n. 95

55

Aggiornamenti cataloghi

FRANCHIGIA MILITAREITALIANA (1912-1946)

G. Cerruto - R. CollaAggiornamento n. 4

Prima Guerra Mondialepag. 40 aggiungere:1915 - Intestazione: mm. 114 CARTOLINA POSTA-

LE ITALIANA IN FRANCHIGIA simile n. 10carattere inclinato a destraFormato: 140x88 circaDivisoria: riga doppia con due grossi punti alle estremitàNella parte sinistra composizione grafica con:GUERRA ITALO-AUSTRIACA 1915/3.°BATTAGLIONE/83.° REGG. FANTERIA/A TRENTO E TRIESTE...!/Spedisce:/3 righe punteggiate (fig. 1)

10A rosso bruno su bianco - 7

pag. 72 aggiungere:1916 - Intestazione: mm. 47 CARTOLINA POSTALE

simile n. 192 riga: mm. 16 OMAGGIOFormato: mm. 140x89 circaLungo il bordo sinistro:(^) G. D’AMATO - Taglio notturno di reticolati -/15 giugno 1915.In basso a sinistra: vignetta con “Fides” COGNAC ITALIANO/DISTILLERIE ITALIANE - MILANOAl verso vignetta policroma (fig. 2/3)

19YIA nero su bianco - 8pag. 215 aggiungere:1915 - Intestazione: mm. 78 R. ESERCITO ITALIA

NO simile n. 32BStemma: mm. 10x122 riga: mm. 90 CARTOLINA IN FRANCHIGIA POSTALEFormato: 141x89 circa

Questionario mittente: Indirizzo da riprodurre nella risposta:/Cognome e nome.. /.../ Grado.../ Reggimento Arma.../ Compagnia.../ Squadrone.../ Batteria.../ Riparti speciali.../ Corpo d’Armata.../.../ SOCIETA’ EDITRICE CARTOLINE - TORINODivisoria: riga doppiaAl verso: vignetta (<) SEMPRE AVANTI SAVOIA!! (fig. 4)

99PA nero su avorio - 8

pag. 247 aggiungere:1915 - Intestazione: mm. 17 spostata a sinistra FAN

1

2

3

4

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 55

Page 56: Posta Militare n. 95

56

TERIA; a destra riquadro punteggiato per il bolloFormato: mm. 140x90 circaDivisoria: allegoria uguale alla 122YT con sotto 300/2Al verso (>) vignetta policroma con firma V. Polli (fig. 5)

122YTA bruno su avorio - 51915 - idem come la precedente 122YTA con intesta-

zione mm. 36 GENIO AUTOMOBILISTIe al di sotto della divisoria (uguale alla 122YT)300/30Al verso (>) vignetta policroma con firma V. Polli

122YTB bruno su avorio - 5

Seconda Guerra Mondialepag. 309 aggiungere:1941 - Tipo precedente n. 8 con aggiunta, sopra l’inte

stazione, di frase propagandistica. Esagoni a linee continue (litografia)

12/2 Armi e cuori..... 2 1

12/2a idem con al verso vignetta in nero: (>) Tartaruga eretta con sacco di corrispondenza sulle spalle che procede, tutta sudata, dall’Italiaverso Est. Carri armati, soldati e palo stradale con indicazione C.S.I.R. (fig. 6) - 8

12/6 Fra germanici e...... 2 C12/6a idem con al verso: (<) su 27 righe PREGHIE

RA ALLA MADONNA/della Guardia alla Frontiera (fig. 7) - 8

12/7 Gli atti di valore... 3 212/7b idem con al recto questionario mittente comple

tato a stampa: SALVATORES/ Umberto/ COLONNELLO/ Com.te 6° Rgt. Bers./ 33al verso su 12 righe: comunicazione di permanenza e di buona salute da: Zona d’occupazioni,

18 Giugno 1941 - XX (fig. 8) - 8

Le tre cartoline sopra catalogate sono state segnalate,assieme ad altre che saranno oggetto di prossime pun-tate, dal socio ed amico Bruno Deandrea che ringrazia-mo sentitamente. Indichiamo di seguito i dati relativiall’uso determinante per inquadrare esattamente lestesse. La prima (12/2a) è stata annullata dalla PM 88in data 22.4.42; la seconda (12/6a) è stata spedita daTorre Pellice il 3.2.43; l’ultima (12/7b) è stata postaliz-zata dalla PM 33 in data 18.6.41.

5

6

7

8

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 56

Page 57: Posta Militare n. 95

57

Le rubriche

SEGNALAZIONI E QUESITI

a cura di Valter Astolfi - via Ennio 25 - 20137 Milano Mi - tel. 025457536 - [email protected] segnalazioni ed i quesiti vanno inviati al curatore della rubrica (allegare nitide fotocopie a colori). Le risposte vannoinviate al curatore della rubrica indicando il numero di riferimento che figura prima del quesito.

AVVERTENZE:Segnalazioni: devono essere veramente tali e nonbrevi articolettiQuesiti: devono essere di natura postale; quesiti dialtro tipo (storico, geografico, ecc.) dovranno essereformulati solo se strettamente necessari a meglio defi-nire l’aspetto postale.Riproduzioni: devono essere costituite da fotocopie acolori di buona qualità (non in B/N). Diversamente nonverranno pubblicate. In ogni caso le riproduzioni ver-ranno pubblicate solo se ritenute opportune.Regolamento: la Direzione si riserva la facoltà di sta-bilire in quale numero della rivista saranno pubblicatele segnalazioni ed i quesiti fino a quel momento perve-nuti e così pure di non pubblicare quelli ritenuti di scar-sa utilità rispetto agli interessi dei Soci.

RISPOSTE AI QUESITI:

93/1 - Al quesito di Enrico Manieri risponde il SocioGianfranco Mattiello il quale ci precisa di essersirivolto al sig. Wolfgang Vogt in Germania (Segretariodell’Associazione per lo studio delle censure tedesche)in quanto, a sua volta, pur essendo da moltissimi anniun collezionista di prigionieri in Germania, non cono-sceva l’uso di tale modulistica. La risposta ricevuta dalsig. Vogt conferma che l’uso di moduli di tipo diversorispetto a quelli appositamente preparati dalle autoritàtedesche per i campi di prigionia costituisce una vera epropria rarità; si conoscono solo pochi casi.

94/3 - Al quesito di Enrico Bertazzoli rispondono iSoci Antonio Pasquini di Moncalieri, Enrico Bettazzidi Pistoia e Giuseppe Jannaci di Ancona. Mentre que-st’ultimo, autore del libro “I lager dei vinti” (pubblica-to nel 1996) ci precisa che le risposte sono reperibilialle pagg. 16, 42, 51 e 89 del suddetto libro, gli altridue si richiamano, appunto, a tale opera precisando chela cartolina proviene dal campo n. 337/2 di Coltano(Pisa) dove erano rinchiusi i militari tedeschi e quellidella R.S.I. Il sistema adottato per corrispondere conl’esterno fu quello di fare transitare tutta la posta da eper i prigionieri presso l’Arcivescovado di Pisa (comeappare nel documento) il quale doveva poi occuparsidel relativo smistamento (in questo casoall’Arcivescovado di Genova, città di destinazionedella cartolina).

94/4 - Al quesito di Roberto Gallo risponde il SocioClaudio Dutto come segue:

PLANAVAL - Ricevitoria dipendente da Arvier(Arviè dal ’39 al ’46), risulta così descritta nel 1924 enel 1943. Viene chiusa nel 1967, tra le prime nell’am-bito della riorganizzazione postale di quel periodo.Non ha, quindi, mai cambiato denominazione.

BAIO DORA - Ricevitoria dipendente daBorgofranco d’Ivrea; risulta come appresso descritta:1914 Bajo, 1924 Bajo Dora, nel 1929 viene scorpora-ta dalla Provincia di Torino per passare alla nuovaProvincia di Aosta cambiando in Baio, subito “corret-to” in Baio Dora (non si tratta quindi di cambiamentoe non dovrebbero esserci perciò variazioni nei bolli).Da allora non ha più cambiato denominazione.

SEGNALAZIONI:

95/a - Il Socio Rolando Truglio ci invia la riprodu-zione di una busta spedita da Altricham (Inghilterra)a Torino in data 14.10.1939 e del relativo foglietto dispiegazioni (memorandum) che la censura inglese(Ndr. a quella data già in funzione per la posta direttain Italia) ha inserito nella busta stessa avendovi trova-to la fotografia di una persona. Sulla busta è stata applicata una etichetta con la dici-tura (traduzione dall’inglese): “Resa al mittente / dalcensore / per la ragione spiegata nel / memorandumincluso / in questa lettera “ e all’interno è stato inse-rito il relativo memorandum a stampa con la dicitura(traduzione dall’inglese): “Censura postale /Cartoline illustrate indirizzate a / Paesi Esteri sonobloccate dalla / Censura. Il termine “cartoline / illu-strate” include cartoline che mostrano / illustrazionidi località o lavori / cartoline con fotografie di perso-ne o / luoghi / cartoline illustrate di Natale / cartoli-ne illustrate di modelli, ed ogni / tipo di cartolina cheporta una illustrazione” (la sottolineatura a manosotto le parole “fotografie di persone” sta a significa-re che era quello il motivo dell’intervento del censo-re). Sulla busta figura anche il timbro di censura (cir-colare) “Liverpool / Returned Letter Office – 18 Oc39” e la fascetta con la dicitura “Opened by censor961”.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 57

Page 58: Posta Militare n. 95

58

QUESITI:

95/1 - Il Socio Mollo di Roma chiede notizie sull’uffi-cio di Posta Militare n. 100 nel 1919 in quanto, secon-do le fonti di consultazione in suo possesso, quelleriportate sulla letteratura filatelica sono alquanto scar-se e frammentarie.

95/2 - Il Socio Lino Lensi di Empoli ci invia due que-siti. Nel primo ci chiede se è corretto attribuire il significa-to di “Albania” alla lettera “A” che, già a partire dalluglio 1940, spesso figura assieme agli altri dati (reg-gimento, ecc. ) nell’indirizzo delle corrispondenzedirette a militari.Risponde la Redazione:Confermiamo l’intepretazione già fornita dal SocioLensi ed in proposito aggiungiamo anche che la dispo-sizione che consentiva di aggiungere una lettera del-l’alfabeto all’indirizzo serviva ad indicare alcuni scac-chieri di dislocazione delle unità militari. Così, mentrela lettera “A” indicava il settore Albania, le lettere “C”,“T”, “E”, “M”, “P”, “R”, “Z” indicavano, rispettiva-mente, la Cirenaica, la Tripolitania, l’Egeo, ilMontenegro, il Peloponneso, la Russia e Zara (vedipag. 74 del volume “La Posta Militare Italiana nellaseconda guerra mondiale” di B. Cadioli e A. Cecchi –Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico - 1991,Roma). Nel secondo ci chiede se esisteva una disposizione che

imponeva agli ebrei di qualificarsi come tali quandodovevano indicare le loro generalità sulla corrispon-denza. In proposito ci invia la riproduzione recto-versodi una lettera spedita nel luglio 1940 da Colonia aMontevideo.

95/3 - Il Socio Oscar Mirolli di Quargnento (Al) cichiede ragguagli circa l’indirizzo che figura su una car-tolina postale italiana da 15 c. più francobollo aggiun-to da 15 c. spedita il 23.7.1944 da Torino. L’indirizzo èil seguente: “Artigl. Landi A. – L 60029 L.G.P.A. –Paris”.

95/4 - Il Socio David Martignetti di Poggibonsi ha tro-vato su una cartolina in franchigia, spedita in data21.12.1918 tramite la P.M. n. 144, il timbro lineare (sutre righe) “Campo Concentramento / Prigionieri resti-tuiti / LEYMENT”. In base alle sue ricerche questocampo si trovava in Provenza; vorrebbe sapere a cosaera adibito e ogni altra notizia disponibile.Nella stessa richiesta ci pone anche un altro quesito, ecioè: dove si trova il presidio di “Vallone” ?. Su unacartolina in franchigia spedita in data 10.4.1917 con ilbollo dell’ufficio “Posta Militare – TruppeOccupazione 1” figura infatti un bollo circolare, a duecerchi, con stemma sabaudo al centro, e la dicitura“Comando Presidio – Vallone”.Risponde la Redazione:La parola “Vallone” non è altro che la località di Valonain Albania. Inizialmente il nome di questa località(Vlone, in albanese) veniva tradotto non in manierauniforme e questo si ripercuoteva anche nei timbri.

95/a

95/2

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 58

Page 59: Posta Militare n. 95

59

95/5 - Il Socio Antonio Lampariello di Calitri (Av) ciinvia la fotocopia di una lettera spedita in data 22.6.38dalla Città del Vaticano alla Posta Speciale 500 (Guerradi Spagna) chiedendoci se la tariffa è corretta e, soprat-tutto, se la posta spedita dal Vaticano ad un ufficio ita-liano di posta militare all’estero pagava la tariffa perl’Italia (come nel caso delle corrispondenze speditedall’Italia) o per l’estero. Secondo i suoi conteggi, lalettera proposta dovrebbe essere un triplo porto (conquattro porti di posta aerea).

95/6 - Il Socio Pier Paolo Rosso di Bore (Pr) ci sotto-pone la fotocopia di una lettera spedita, in data16.2.1918, da Firenze ad un “Ten. d’Artiglieria -Batteria 329 - Brigata Marina - Zona di Guerra”. Inarrivo risulta applicato un bollo tondo, metallico, a duecerchi con il ponte del datario e la dicitura “BRIGATAMARINA”. Chiede notizie sull’unità “Brigata Marina”e relativo bollo.

95/7 - Il Socio Giovanni Bruni di Catanzaro ci chiedese un modello di telegramma intestato “Servizio Radio- Telegrafico Militare” spedito da Taranto a PortoBardia (Cirenaica) in data 12.11.1936 può essere inse-rito in una collezione di posta militare; in subordine cichiede anche quale è la differenza tra un “radio - tele-gramma” ed un “telegramma normale”.Risponde la Redazione:Al primo quesito la risposta è senz’altro sì. Per ilsecondo quesito la risposta è abbastanza ovvia: esisto-no varie forme di telegrafia (principalmente, via filo evia etere); in questo caso il messaggio è stato trasmes-so via radio e poi trascritto sul modello in questione peressere consegnato al destinatario.

95/8 - Il Socio Toni Caldiron di Padova ci invia lafotocopia di queste due lettere, dirette in Svizzera(rispettivamente, in data 31.12.1916 e 8.2.1917), nellequali è stata asportata, con un taglio “chirurgico”, laparte del bollo dove figura il numero dell’ufficio diposta militare. Entrambe le lettere sono regolarmentegiunte a destinazione, come risulta dal bollo di arrivo alverso. La censura è avvenuta a cura dell’ufficio postaestera di Milano (bolli e fascetta al verso). Il Socio sidomanda se non si tratti di due documenti rimaneggia-ti allo scopo di incuriosire e quindi invogliare il colle-zionista all’acquisto; se così fosse, si domanda anche:perché mai rovinare due buste che in fin dei conti rap-presentano due pezzi di posta militare destinati all’e-stero ?

95/5

95/8

RECENSIONI

Rundbrief nn. 78 e 79.I numeri di settembre e dicembre 2004 della rivista austriaca del gruppo di studio sulla prima guerra mondialenon riservano parti specifiche per l'Italia o il fronte italiano, ma sono ugualmente interessanti per gli studi e leosservazioni sempre utili (leggendo la lingua tedesca).In questo numero, in particolare, gli scritti vertono su Bosnia Erzegovina, Albania austriaca, Galizia.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 59

Page 60: Posta Militare n. 95

60

“Le Commissioni Provinciali di Censura Postalenella guerra 1940-1945”. Stampato in proprio dall’autore: Dott. FrancescoBruno - Piazza Duca Degli Abruzzi, 66 - Pescara65123. Prezzo per i soci 28,00 s. p. comprese

Il prodotto c’è ma qualche aspetto dell’impostazione edella catalogazione deve essere rivisto. Si potrebbesintetizzare così la recensione del catalogo preparato daFrancesco Bruno dal titolo: “Le CommissioniProvinciali di Censura Postale nella guerra 1940-1945”. Per decenni questo argomento (così come l’a-nalogo sulla prima guerra mondiale per il quale, addi-rittura, non c’è ancora nulla di organico) è rimastoprivo di un benché minimo supporto per i numerosicollezionisti ad esso interessati e solo nel 2000 è appar-so un primo lavoro, in lingua inglese, che lo stessoautore (G. Mattiello) ha dichiarato lacunoso e per ilquale si attende una seconda edizione di aggiornamen-to. Tutto il nostro riconoscimento quindi a FrancescoBruno per avere ora reso disponibile questo nuovocatalogo in cui sono illustrati e classificati, in 230 pagi-ne, i bolli delle diverse Commissioni Provinciali diCensura durante la seconda guerra mondiale.Naturalmente, non si può certo dire che tutti i bollisiano stati catalogati ma siamo sulla buona strada. Sitratta di un lavoro minuzioso in cui i diversi bolli sonostati tutti riprodotti (manualmente), con l’indicazione,in molti casi, della prima ed ultima data d’uso nota edel colore; in una tabella a parte è altresì indicato ilpunteggio dei bolli catalogati (a cui corrisponde unvalore commerciale).

Sicuramente, il collezionista ha ora una guida su cuibasarsi, anche se in questo caso è stata privilegiata lacatalogazione rispetto alle notizie storico postali, che sipossono trovare nel fondamentale testo introduttivo di

Francesco Gerini pubblicato sul n° 80 della nostra rivi-sta. Così, ad esempio, manca una adeguata illustrazio-ne delle modalità di funzionamento della censura e deicambiamenti intervenuti (anche nella foggia dei bolli)al nord con l’avvento della R.S.I. ed al sud con il pas-saggio dei territori sotto l’Amministrazione MilitareAlleata. La critica riguarda, in particolare, il criterio dicatalogazione che segue la tipologia dei bolli piuttostoche la loro sequenza temporale; si verifica così che inqualche caso, nell’ambito della stessa provincia, i bollidel periodo 1944/45 sono catalogati prima di quelli del1942/43. Ugualmente poco funzionale risulta l’ordineprogressivo con cui sono elencate le singoleCommissioni Provinciali, basato sul numero conven-zionale di distinzione della Commissione che figura intaluni bolli, a fianco della lettera “R”. Poiché il bollocon il numero convenzionale è stato usato solo per undeterminato periodo, bisogna ricorrere alla tabella diconversione quando esso non figura sul pezzo da clas-sificare; meglio quindi il tradizionale sistema dell’ordi-ne alfabetico delle Province. Valter Astolfi

Gianni Giannoccolo,L’occupazione nazista in Italia 1943-1945,FGT, Reggio Emilia, 2004, pp. 827, euro 25,00.Dopo l’8 settembre 1943 e la resa italiana si ebbe unarepentina e tragica modifica dello status delle truppetedesche, presenti in gran numero nella penisola comealleate. Queste disarmarono le forze armate italiane eoccuparono rapidamente tutti i centri strategici, poi viavia tutto il territorio non già in mano alleata. Iniziò cosìla dura occupazione nazista in Italia, che si sarebbeconclusa agli inizi di maggio 1945, e che continuòanche quando si formò la Repubblica sociale italiana.Tragici fatti, che coinvolsero militari e civili, si ebberoa causa di questa occupazione, che mosse anche allaguerriglia sempre più italiani, che formarono quel per-corso storico oggi noto come “la Resistenza”. Il volu-me di Giannoccolo (nato nel 1922, partigiano, ferito incombattimento, poi dirigente sindacale ed amministra-tore pubblico) narra quei due anni con grande pregnan-za documentaria, ed il suo pregio principale sta proprionella documentazione che utilizza e fornisce, frutto diattente e puntigliose ricerche sulle fonti a stampa enegli archivi italiani e tedeschi. Tratta di questioni mili-tari ed amministrative; dell’economia italiana; dellagiustizia; dello sfruttamento della manodopera; dell’e-sercito della RSI; della repressione tedesca e della lottapartigiana. Comprende anche l’elenco delle formazio-ni e dei reparti tedeschi in Italia. L’autore cerca anchedi dimostrare alcune tesi storiografiche su cui il dibat-tito è ancora aperto.Non si tratta di un volume di storia postale, ma di un’o-pera di cronaca storica di indiscutibile utilità per il col-lezionista di questo importante aspetto, militare e civi-le, della recente storia d’Italia. Niccolò Sambo

RECENSIONI

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 60

Page 61: Posta Militare n. 95

61

Ha funzionato! Dopo la mia “provocazione” dello scor-so numero, sono arrivate quattro lettere di tre diversisoci. Mi ha fatto particolarmente piacere che si tratti disoci relativamente nuovi: ringrazio quindi, in ordinealfabetico, Fausto Benatti (Villarotta RE), AdalbertoPeroni (Besano, VA) e Roberto Sciaky (Milano) spe-rando che sia solo l’inizio di un esteso forum di opi-nioni. Gli argomenti trattati sono essenzialmente tre:Perché collezionare?Fausto Benatti scrive: “Quando si passa dalla sempliceraccolta di francobolli ad una collezione su un temaspecifico (nel mio caso la serie De La Rue) ci si trovaspalancato davanti alla mente un campo sterminato diidee su come impostare la collezione e cosa includerein essa (buste, frammenti, singoli, multipli, ecc.). Manmano che si procede ci si accorge che il piacere di col-lezionare non è dato solo dal possedere, cercare e tro-vare i vari pezzi, ma anche, se non soprattutto, dal for-mare nella mente il piano di collezione che ci fa sco-prire sempre nuovi orizzonti. A un certo punto ci siaccorge che il catalogo non basta più ed allora ci simette alla ricerca di libri e di articoli che approfondi-scano il tema di collezione scelto ed è così che si formala nostra biblioteca filatelica .......”Mi sembrano concetti molto belli che descrivono la tra-sformazione da “raccolta” a “collezione” che implicauna fase di studio che essa stessa è fonte di piacere.Qualche altro socio desidera aggiungere qualche con-cetto? In fondo si tratta del cuore della nostra passio-ne: perché collezioniamo?Come reperire una buona bibliografia?Adalberto Peroni sottolinea come sia importante nellostudio della storia postale essere aggiornati sullabibliografia esistente per attingere da altri studiosi ecollezionisti ciò che hanno già scoperto prima di noi suun determinato argomento. “… Purtroppo, non semprequesti articoli sono di facile reperimento, o perché pub-blicati su riviste con scarsa diffusione e quindi di diffi-cile reperibilità o proprio per la difficoltà di sapere chesu quell’argomento esistono degli scritti…” Lancia poiuna proposta che tutti i soci dell’A.I.C.P.M. spediscanouna copia di tutti i lavori da loro pubblicati così daavere un archivio che col tempo diventerebbe impor-tante e di pubblicare annualmente gli articoli che i socihanno spedito in sede.Il problema è assolutamente serio e molto complesso. Proposte su questo argomento sono sollecitate a tutti i

soci. Da parte del Consiglio si è affrontato il problemacon due iniziative, a me pare, molto importanti. Innanzitutto sul volume che tra brevissimo tutti i soci riceve-ranno, sono indicati tutti gli articoli (500!) pubblicatinei trent’anni di esistenza della nostra Associazione.Gli articoli sono elencati sia per Autore che per tema.Inoltre, sul sito dell’Associazione, (già oltre 3000 visi-te!) è stata creata una nuova sezione “Biblioteca” dovecollezionisti esperti di un particolare tema hanno com-pilato la bibliografia a loro nota su quel tema: natu-ralmente qualunque socio può arricchire la bibliogra-fia segnalando eventuali libri o articoli non indicati. Almomento sono sette gli argomenti di cui si è pubblica-ta una estesa bibliografia, col tempo e con la buonavolontà dei soci è facile immaginare di poter arrivarea 100!Esposizioni 1- parere negativoFausto Benatti ritiene che le esposizioni, così comeoggi organizzate, non servano ad attrarre nuovi colle-zionisti. Suggerisce quindi modalità diverse come adesempio l’esposizione avvenuta nel 2002 a Modena peri 150 anni dei Francobolli Estensi.Mi pare che bisogna dividere i vari tipi di esposizioniche, a mio parere, sono essenzialmente tre:a competizione: il termine stesso indica che sono fatteper competere e quindi, indirettamente, per avere unparere di “giudici” sulla validità/importanza dellapropria collezione. Come noto, queste esposizioni pos-sono essere internazionali, nazionali o regionali;divulgative: potremmo citare quelle organizzate dallaFederazione a Montecitorio nel 1999 (sugli AntichiStati) e nel 2003 (sulla Repubblica) – nel 2006 ne verràorganizzata una sul Regno – o altre manifestazioni digrande respiro come quella già citata del 2002 aModena o dello scorso anno a Trieste per il 50° anni-versario del ritorno all’Italia della città. Ogni annovengono organizzate manifestazioni più o meno impor-tanti, normalmente in occasioni di anniversari di even-ti storici, che hanno come scopo primario quello delladiffusione della filatelia;sociali: sono le esposizioni, a competizione o non com-petitive, organizzate ogni anno dalle varie AssociazioniFilateliche (compresa la nostra) e dai vari circoli fila-telici. Hanno come scopo primario di far esporre i pro-pri soci e, in alcuni casi, di essere un “banco di prova”per le esposizioni a concorso regionali e nazionali. Forse, tutto sommato, il problema non è il tipo di espo-

Vita sociale

COLLOQUI COI SOCIdi Emanuele M. Gabbini

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 61

Page 62: Posta Militare n. 95

62

sizione, ma quello di organizzarle bene!Esposizioni 2 - regole troppo rigideRoberto Sciaky scrive una lettera sostenendo chemolti collezionisti non espongono le loro collezioniperché le regole delle esposizioni (si intende a compe-tizione) sono troppe rigide, mentre i collezionistivogliono comporre le loro collezioni a loro modo.Conclude quindi chiedendosi se non si possano snelli-re i regolamenti o se i giurati non possano essere piùelastici o se non si possa pensare ad una classe “sem-plificata”.Questo è un ..... vecchio tema .... che ogni tanto vienealla ribalta. Innanzi tutto bisogna subito dire che se sivuole esporre a concorso, come in ogni competizione,occorre seguire delle regole uguali per tutti altrimentisarebbe impossibile ogni giudizio. Detto questo, a mepare che le regole non sono poi così rigide ma spessoqualcuno .... ne inventa di inesistenti. L’ esempio fattodella impossibilità di esporre due buste della stessatariffa con francobolli diversi non è una regola e nonè scritto su alcun regolamento! Occorre veramente chesia i giurati che i collezionisti leggano e comprendano,senza aggiungere né togliere nulla, i regolamenti sia

della FIP che della Federazione pubblicati siasull’Annuario che sul sito e sulla rivista dellaFederazione.Esposizioni 3 - Dialogo coi giuratiGiustamente Roberto Sciaky scrive che nessun giura-to può sapere tutto e quindi, specie per le collezioni“insolite”, c’è bisogno di “spiegare” in anticipo cosasono, quali sono i pezzi più importanti, ecc.Qui devo tirare le orecchie all’amico Roberto infatticome co-autore del nuovo Regolamento per le esposi-zioni e le giurie (entrato in vigore il 1° maggio 2004)mi sento punto sul vivo. L’Art. 4.2, pubblicato a pag.254 dell’Annuario, recita “Per consentire un più docu-mentato giudizio i filatelisti dovranno inviare ..... Ilfilatelista può allegare alle fotocopie un testo non piùlungo di una pagina in cui illustra le caratteristichedella partecipazione (se inedita) o i miglioramentiportati alla partecipazione rispetto all’ultima esposi-zione cui ha partecipato. Se questo testo non è presen-te, s’intende che la collezione non ha avuto variazionirispetto all’esposizione precedente.” Il problema quin-di esiste ..... ma è gia stato risolto!

Nuovo censimento corrispondenze dall’A.O.I. per l’esteroVisto il buon esito del censimento delle affrancature per l’interno, ho iniziato il censimento dei documenti, siaper via ordinaria che via aerea, sia per posta civile che per posta militare, che dall’A.O.I. sono indirizzati all’e-stero. Sarà anche l’occasione per mettere un punto fermo sulle tariffe. Prego quindi tutti coloro che avesseroquesto materiale di volermi inviare una nitida fotocopia (se la data non fosse perfettamente leggibile, aggiun-gerla a matita e annotare tutti gli annulli di transito e d’arrivo che dovessero apparire sul retro dei documenti).Anche questo studio verrà pubblicato su “La Posta Militare” con l’indicazione di tutti i collezionisti che hannopartecipato. Ringrazio in anticipo.Emanuele M. Gabbini - Via Matteotti 16 - 20020 ARESE (MI) – [email protected]

LETTERACaro Presidente,colgo l'occasione dell’articolo di Gaetano Candia “L’Italia negli interventi oltremare a partire dagli anni 50”,apparso sul n. 93 della nostra rivista, per ricordare, a completezza d’informazione, che una panoramica comple-ta ed illustrata a colori sull’argomento delle missioni militari italiane all’estero dal dopoguerra è apparsa, a miafirma, sul libro “La Repubblica italiana”, edito da Poste italiane per la mostra di Montecitorio del 2003, da pag.188 a pag. 202 (quindi lungo e completo) nell’ambito dell’articolo, sempre a mia firma “Le Forze Armate italia-ne e la posta dal dopoguerra”. A quel testo seguiva, nel volume, la pagina “Le missioni militari di pace oggi” afirma del gen. Rolando Mosca Moschini, allora Capo di Stato Maggiore della Difesa. Molto importante que-st’ultima, soprattutto dal punto di vista morale: è stata l’unica volta che le Forze Armate (e con il loro Capo, perdi più!) sono intervenute direttamente ed ufficialmente sulla stampa filatelica, a dimostrazione dell’attenzione edella validità di quel volume ed in particolare del mio scritto, che precedeva quello del generale.Anche se non dovrei essere io a dirlo, non posso non far rilevare che quel mio scritto, che suggerisco agli inte-ressati (e sono molti i collezionisti del settore) di andare a rileggere, è oggi la fonte più completa, attendibile edorganica sulla materia, sino alla fine del 2002. Infatti non tiene conto di suddivisioni artificiose che non interes-sano il collezionista e francamente lasciano il tempo che trovano; elenca tutte le missioni in ordine cronologico,comprese quelle di scarso o nullo riscontro filatelico; per ciascuna dà le date esatte; dà anche alcune date preci-se per le variazioni dei bolli postali; spiega esattamente il funzionamento della posta, illustrando chiaramente -per la prima volta - le differenze fra “uffici di posta militare” e uffici o servizi di posta presso le furerie; si avva-le di fonti ufficiali e di testimonianze dirette di ufficiali partecipanti alle ultime missioni; la documentazione ico-nografica comprende molti esempi di ‘vera’ posta viaggiata dalle missioni a Roma, e non di creazioni filatelichead uso esclusivo dei collezionisti. Insomma, fatti salvi com’è naturale i gusti di ciascuno, credo proprio possa essere questo il testo di riferimentosull’argomento. Bruno Crevato-Selvaggi

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 62

Page 63: Posta Militare n. 95

63

* Cerco franchigie 1aGM - PM 10 - 90 e 5a Divisione(generiche, illustrate e anche reggimentali con tali annulli)Enzo Zanotti - Via San Rocco 26 - 26100 Cremona CR [email protected] - (92).* Sono interessato a ricostruire la storia postale militareche ha operato in Friuli - Provincia di Udine. Accetto offerte.Bruno Lucci via S. Paolo 29 - -33100 Udine UD- (92).* Cerco libri, opuscoli, articoli su: Corpo Militare dellaCRI. e Corpo di sanità dell'Esercito Italiano nella IIGM.Francesco Cavicchi - via Scandiana 7/a - 44100 FerraraFE- (92).* Cerco raccomandate, assicurate, Guerra di Etiopia,Guerra di Spagna e marina 2aGM. - Luciano Tagliabue viaCarli 45 - 20161 MI - (92)* Cerco corrispondenza affrancata con francobolli dellaserie “Etiopia” del 1936, nonchè notizie inerenti la stessa edecreto di emissione. Antonio Lampariello - CorteSambuco-83045 Calitri AV - (92)* Cerco qualsiasi tipo di corrispondenza censurata, periodo1940/1947. Cerco posta internati civili medesimo periodoBruno Travella - via Loreschi 2 - 24060 Villongo BG - [email protected] - (92)* Cerco materiale delle missioni militari italiane all'esteroe posta viaggiata in valigia diplomatica.Danilo Torassa v. Paglieri 21-12045 Fossano Cn- (92)* Cerco franchigie 1ª GM dell'esercito turco, marina ingle-se, marina tedesca (incrociatori “Pillau” e “Emdem” e sotto-marini). Mario De Fraja viale Venezia 39 - 36061 Bassanodel Grappa VI - (92)* Cerco annulli con date tra il 1916 ed il 1917 di: 56a div.Sez. A - 18° corpo d'armata sez. A - Int. 4a armata sez. B -Pm 55 - Pm 86 - Pm 86 sez. A - Timbrature lineari dei:Gruppi Ferrari e Nucleo Garibaldi - Posta delle div. Nembo eFolgore - Lineari di reparti Lanciafiamme di tutti i periodi. -Mauro Caimi - via Soperga 10 - 20127 Milano [email protected] (93)* Cerco materiale delle missioni militari italiane all'estero.Federico Mariani - via Bellini 3 - 30022 Ceggia VE (93)* Cerco materiale relativo ai prigionieri di guerra e inter-nati civili italiani nel mondo e stranieri in Italia sia nellaPrima che nella Seconda guerra - Antonio Pasquini - fraz.Tetti Piatti 101 - 10024 Moncalieri TO (93)* Cerco 2aGM - Posta Militare: n° 10 dal 5.2.40 al 16.6.40- n° 24 dal 20.6.40 al 4.9.40 - n° 40 dal 4.10.41 al 10.4.41 suqualsiasi supporto postale. Luigi Gratton - via degli Alpini15 - 33050 Ruda UD (93)* Acquisto San Marino su busta/documento fino alla finedell'800 - Ricerco anche buoni internazionali di risposta. -Nicolino Parlapiano - via Principe di Napoli 103 - 82100Benevento BN [email protected] (93).* Ricerco scambio oggetti postali viaggiati con annulliPosta da Campo RSI (solo numerali) ed indicativi di reparto.- Sergio Colombini - via Mazza 53 - 37129 Verona VR. (93)* Cerco interi postali RSI tipo CP Mazzini e BPMonumenti distrutti, con annulli di Posta da Campo eFeldpost - Vignette e scritte di propaganda - Timbri di censu-ra - Roberto Gallo - via Sperino 17 - 10126 Torino TO (93)

* Cerco letteratura (fotocopie) riguardante corrispondenzacon Mazagan e Marrakesh 1897-1900. Cerco collezionisti diquesto servizio postale italiano in Marocco. - Luis Baselli -via Venezian 4 - 33097 Spilimbergo PN. [email protected] (93)* Cambio, cedo, acquisto storia postale e posta militare ita-liana. - Angelo Zamboni - viale Milite Ignoto 200 - 15100Alessandria AL. (93)* Acquisto e scambio vecchi cataloghi aste filateliche ita-liane ed internazionali.Richiedete elenco miei duplicati con oltre 600 cataloghi pas-sate aste filateliche con importanti vendite. Franco Peli - viaOriani 6 - 20052 Monza MI [email protected] (93)* Cerco storia postale e cartoline di Lodi e Provincia.Francesco Riboldi - via Cascina Springalli - 26856 SennaLodigiana LO [email protected] (93)* Acquisto storia postale militare campagne e spedizionifrancesi in Indocina dal 1873 al 1956. Giuseppe Pagani -via Mantegazza 7A - 21047 Saronno [email protected] (93)* Ricerco P.M. 1aGM: Concentramento Sussidiario n° 2 e3; Intendenza 5a Armata (1.6.16-6.7.16); P.M. 17/A (5.5.19-31.8.19); P.M. 94 (19.12.19-15.6.20); P.M. 115 (4.2.20-28.2.21); P.M. 151/A (1.9.19-30.11.19); P.M. 162 (dal26.4.19). - Antonio Coviello - viale Principe di Napoli 79 -82100 Benevento BN. (93)* Sono interessato alla “censura” connessa con i servizigiornalistici. - Umbertomaria Bottino - via Cassala 61 -20143 Milano MI (93)* Acquisto storia postale periodo fra le due guerre e 2aGMe materiale non filatelico delle Conferenze di Genova (1922)e Stresa (1935) - Fernando Martinez - Sain Calvo 25/1° -09003 Burgos Spagna [email protected] (93)* Interessa storia postale di Porto Maurizio e Oneglia finoal 1923. - Circolo Fil. Num. Imperiese - CP 300 - 18100Imperia. (93)* Cerco corrispon. in partenza da località delle Marchenel periodo RSI (nov. 43/ago.44). Sempre dello stessoperiodo cerco le seguenti Poste da Campo: n 735, n 743, n789, n 809. - Enrico Carsetti - via Bovio 39 - 60044Fabriano AN. (93)* Compro e cambio: RSI Posta da Campo delle Marche -Prigionieri e internati Marche - Prigionieri RSI. - GiuseppeJannaci - via Panoramica 16 - 60123 Ancona AN (93)* Compro, vendo, scambio materiale per le mie tematichesulla sanità nella 1aGM periodo 1915-1918 (osp. mil., osp. dacampo, sez. sanità, treni osp. ed altri) - Missioni militari ita-liane all'estero (Kosovo, Iraq, Bosnia, Agfhanistan ed altre).Per accordi inviare fotocopie. Domenico Matera - viaCellini, 8 - Cassina Nuova - 20021 Bollate MI. (93)* Cerco qualsiasi corrispondenza militare e/o civile viag-giata in Messina e provincia da luglio 1943 a settembre 1944.Inoltre oggetti postali (libretti, ricevute, circolari) stessoperiodo e località.Renato Lualdi - via Vecchia Nazionale 1988 D - LaCoccinelle - 98135 S. Margherita Marina ME (93)

* Acquisto scambio storia postale Italia e Colonie. -Franco Napoli - CP 51 - 89040 Caulonia KR. (93)

Annunci

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 63

Page 64: Posta Militare n. 95

64

* Cerco annullo di posta militare “Direzione postale 3a

Armata” dal 27.5.15 al 31.5.15. - Renato Fontana - via M.L.King 12/5 - 30027 San Donà di Piave VE. (93)Cerco posta prigionieri di guerra in Italia IGM - Posta milita-re austriaca 1aGM - Cartoline, foto e storia postale Trentino.- Franco Trentini - via Ferrera 34 - 38062 Arco TN. [email protected] (93)* Cerco e scambio telegrammi pubblicitari italiani anni '30e '50. - Enrico Bertazzoli - via Passaggi 8/3 - 16131 [email protected] (93)* Ricerco per studio tassate, raccomandate, corrispondenzaordinaria con segni del verificatore di ogni periodo nonchéverbali per irregolarità di servizio e multe. Rispondete numerosi anche per scambio informazioni. -Aniello Veneri - via Olevano 62 - 84091 Battipaglia SA. (93)* Acquisto scambio corrispondenza relativa a: PM dallaguerra di Libia alle attuali Missioni di Pace; PdC solo 2aGM.;colonie e occupazioni; PM francese 1aGM.. Valuto anche dif-ferenti proposte di scambio. - Mauro Miressi - CP 79 -71100 Foggia FG. (93)* Cerco interi postali usati della Posta Militare, sia italianiche stranieri. Inviare fotocopie prezzate. - Pino Di Padova -Viale Napoli 25 - 67033 Pescocostanzo AQ. (93)* Cerco lettere e documenti dei Dipartimenti Napoleonici“105 Stura” e “108 Tanaro”. Inviare fotocopie e offerte prez-zate a Luca Lavagnino - CP 99 - 16043 Chiavari GE. (93)* Cerco annulli - Navigazione - Regia Flottiglia - Serviziopostale sul lago di Garda. Antonio Martinelli - via Porto 41- 25010 Limone sul Garda BS (93)* Cerco: V Mail e Airgraph degli Alleati nella guerra inItalia (1943-45) - Corrispondenza nel Sud Italia dal settem-bre’43 al febbraio 1944 (escluso AMGOT di Sicilia) - Postaprigionieri di guerra dalla RSI ai campi degli Alleati e da que-sti alla RSI - Telegrammi della RSI. Mario Zucchi - viaCesare da Sesto 17 - 20123 Milano MI. (93)* Scambio Posta Militare 1aGM e 2aGM. Piero Raggi -01100 Viterbo VT. (93)* Cerco tessere, documenti, curiosità su “sistema annona-rio italiano” ogni epoca. Gradite fotocopie prezzate. ClaudioBarbero - via Prese 2 Pratavecchia - 12025 Dronero CN- tel.3683682378. (93)* Cerco Posta Militare prefilatelica francese. LeopoldoDella Porta - via Serra 6 - 20148 Milano MI. (93)* Ricerco lotti anche numericamente consistenti delle fran-chigie, ufficiali e non, 1aGM, guerra Italo-turca, guerrad’Etiopia, guerra di Spagna, 2aGM con annulli leggibili,anche se non di grande pregio, cartoline e biglietti della IIGM- Luciano Fabbri - via Perugia 4 - 52023 MontevarchiLevane AR - 3396359021. (93).* Ricerco storia postale del Lloyd Austriaco, annulli delleAgenzie e dei piroscafi. Giorgio Piva - via Modotti 6 - 33084Cordenons Pn. tel 043441538.(93)* Cerco documenti inoltrati durante la RSI, con i bolli RPPAGATO e RR POSTE TS usati come sostituti o a comple-mento dell’affrancatura. Antonio A. Piga - via di Pino 30/11- 16138 Genova GE - [email protected]. (93)* Cerco corrispondenze con partenza da aeroporti militarisiciliani 2aGM - PM 30-72-3500-3550. Andrea Amoroso -via Carapelle 10 - 90129 Palermo PA - tel. 091488601. (93)* Cerco PM CIL e Brigata Maiella; RSI: corrispondenzecon marche di servizi postali comunali dell’Astigiano e diDizzasco trasportate da corrieri privati (esclusi BCI ECoralit) e dal servizio militare e staffette; corrispondenzecivili, prigionieri e internati per i paesi esteri e dai paesi este-

ri alla RSI (escluse Germania e Svizzera, compresoVaticano). Emilio Zucchi - via San Senatore 4 - 20122Milano (93)* IGM: cerco materiale prigionieri di guerra e occupazioneTrentino Sud Tirolo e Austria. Fotocopie prezzate a AchilleFerrari - CP 114 - 47838 Riccione RN (93)* Per completare studio su censure italiane durante 2aGMcerco fotocopie corrispondenza. Rimborso spese postali. -Gianfranco Mattiello - via Strepponi 34 - 26900 Lodi LO -tel. 0371420713 (93)* Ricerco autografi, anche di personalità non italiane -Tommaso Carlo Turi - via G. Da Verrazzano 25 - 57127Livorno LI - [email protected] (93)* Cerco interi postali riguardanti l’occupazione italianadella Slovenia 1941-1943 e periodi successivi. Gradite foto-copie prezzate. - Oscar Mirolli - via Garibaldi 1 - 15044Quargnento AL (93)* Collezionista avanzato nello studio del 20 c. del 1867cerca affrancature miste con 20 c. (26) + altri valori solo tri-colori o su oggetto postale particolare. Cerco anche cartolined’epoca (piccole) viaggiate e non di Casale Monferrato -Paolo Bianco - via Luparia 15 - 15033 Casale Monferrato Al(93)* Acquisto annulli meccanici italiani del periodo del Regnosu frammento e buste di Svizzera (del periodo 1854-1990) diorigine non filatelica e in tariffa (in assoluto preferisco usisingoli). A richiesta invio mancoliste dettagliate. - BenitoCarobene - piazzale Segrino 6/A - 20159 Milano MI (94).* Cerco annulli di franchigia militare borbonica e di Muratsu buste e documenti anche non postali del Regno di Napoli.- Eduardo Zampella - via Battistello Caracciolo 22 - 80136Napoli NA (94).* Cerco corrispondenza affrancata con francobolli serie“Etiopia” 1936 e relativo Decreto di Emissione. - AntonioLampariello - C.da Sambuco - 83045 Calittri AV (94).* Occupazione Alleata di Sicilia: acquisto, cedo, cambiocorrispondenza viaggiata nel periodo 1943-1944. Sono inte-ressato a qualunque offerta o notizia anche per mia docu-mentazione e studio. - Francesco D'Alessandro - viaConvento del Carmine 5 - 05030 Tremestieri Etneo CT (94).* Cerco cartoline formato piccolo di Reggio CalabriaProvincia, Catanzaro città, Padova città e provincia. Inviarefotocopie prezzate a: Massimo Mazzella - via Veneto 3 -35030 Selvazzano Dentro PD - [email protected] (94).* Per una futura pubblicazione sui corpi di spedizioni ecampi militari sotto Napoleone III, ricerco per un censimen-to tutte le lettere tassate, in franchigia o affrancate delleceguenti campagne: Occupazione di Roma 1849-1866 1867-1870; Campagne d'Italia 1859-1860; Guerre di Crimea 1854-1856, di Siria 1860-1851, di Messico 1862-1867; ChinaCochinchine 1860-1864 e campi militari. Inviare fotocopie(spese rimborsate) a; Jean-Pierre Magne - BP 125 - 46200Souillac - France (94).* Cerco corrispondenze militari di tutte le guerre dirette aSaronno. Timoldi Samuel - via vecchia per Solaro 21 -21047 Saronno VA

Il socio Raffaele Ciccarelli di Chiavari ha recentementepubblicato un interessante lavoro dal titolo:“Storia postale del Dipartimento degli Appennini(1805-1814)”, Ed. Bastogi prezzo di copertina 10,00.Chi fosse interessato può richiederlo direttamenteall’autore: Via Filippini, 28/4 - 16043 Chiavari.

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 64

Page 65: Posta Militare n. 95

65

L’Assemblea annuale e la Mostra Sociale si terranno aTaranto, presso il Palazzo della Cultura, piazzale Dante ,organizzate con la collaborazione del CFN Tarentino.L’Assemblea si terrà il sabato alle ore 11 e il Palmares alle 20.Questo avviso, pubblicato sull’organo ufficiale dellaAssociazione, è avviso formale di convocazionedell’Assemblea: il programma dettagliato della manifestazio-ne è qui allegato.La mostra, riservata ai Soci, è articolata in una Corte d’ono-re e in tre sezioni a concorso: collezioni già esposte, colle-zioni inedite e collezioni “Unquadro”. La Giuria dellaMostra sociale assegnerà il Gran premio AICPM, il Premiospeciale collezione inedita e il Premio speciale collezione“Unquadro” oltre ad assegnare a tutte le collezioni a con-corso diplomi di medaglia secondo i punteggi previsti per lemanifestazioni nazionali.Ogni socio può partecipare con collezioni di storia postale diqualunque tipo ed epoca: nelle sezioni a competizione “giàesposte” e “inedite”, con non più di due collezioni, minimo60 e massimo 120 fogli; 12 fogli per la classe “Unquadro”senza limite al numero di queste collezioni. I premi speciali per la collezione inedita e per la classe“Unquadro” saranno aggiudicati solo se le collezioni in ognu-na delle sezioni saranno almeno cinque di soci diversi e pur-ché la collezione a più alto punteggio ottenga almeno lamedaglia di vermeil grande.Le collezioni che hanno già vinto un Gran premio AICPM oun Gran premio nazionale o una medaglia d’oro internazio-nale o una medaglia d’oro grande nazionale potranno essereesposte solo in Corte d’onore dove potranno essere esposteanche collezioni di particolare significato su invito delConsiglio Direttivo dell’AICPM. I giurati saranno a disposi-zione dei partecipanti nella mattinata di domenica.Le domande d’iscrizione dovranno essere formulate sul

modulo allegato, compilato in ogni sua parte e firmato, edarrivare entro il 30 luglio 2005, all’ AICPM C.P.180, 47900Rimini e saranno accettate, in relazione alle possibilità orga-nizzative ed allo spazio disponibile, secondo l’ordine crono-logico di arrivo.Tutti gli espositori a concorso, subito dopo aver ricevuto laconferma della accettazione, che verrà inviata entro il 31 ago-sto, dovranno inviare la fotocopia completa della collezioneentro il 15 settembre all’indirizzo che sarà indicato con laconferma dell’accettazione delle collezioni. Le collezionidovranno pervenire entro l’ 8 ottobre a Gen. MicheleMastelloni, via Ancona 25, pal.8, 74100 Taranto oppurepotranno essere portate personalmente il mercoledì 12.Le spese di spedizione delle collezioni sono a carico dei par-tecipanti come pure le spese di assicurazione. Gli organizza-tori garantiscono, durante gli orari di apertura, la presenzacontinua di personale incaricato di sorvegliare il buon anda-mento della mostra ed un impianto di allarme durante gliorari di chiusura, ma declinano ogni responsabilità.Le collezioni potranno essere ritirate a mano dai proprietari oda persona da loro incaricata, munita di delega scritta, a par-tire dalle ore 13 del 16 ottobre. Le collezioni non ritirate per-sonalmente saranno spedite dagli organizzatori con paccopostale J+3 assicurato.Con la firma della domanda di iscrizione il partecipante siimpegna ad accettare in toto il presente regolamento. In casodi contestazioni fra organizzazione ed espositori, vienedichiarato competente, in modo inappellabile, il ConsiglioDirettivo della FSFI. Per ogni controversia nei riguardi diterzi, sarà competente il Foro di Rimini.Per tutte le informazioni e l’invio delle domande d’iscrizionel’indirizzo è il seguente:

AICPM, Casella postale 180, 47900 RIMINI; fax 0541-28420 - [email protected].

CONVOCAZIONE D’ASSEMBLEAE MOSTRA SOCIALE AICPM 2005

Taranto, 14-16 ottobre 2005

DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA SOCIALE AICPM 2005

Nome e Cognome

Indirizzo, tel, fax, e-mail

Titolo della collezione

N° fogli Già esposta Inedita “Unquadro” Corte d'onore

Riconoscimenti

Breve descrizione

Dichiaro di avere preso visione e di accettare il Regolamento.

Data Firma

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 65

Page 66: Posta Militare n. 95

Volumi disponibili Edizioni AICPM1795-2000 DUE SECOLI DI STORIA DELLA POSTA attraverso i piani di 32 importanti collezioni,E. GABBINI - 116 pagg. a colori - 21x29,7 - ed. 2002 - soci 25 €, non soci 50 €: in esaurimento.OGGETTI E SERVIZI POSTALI ITALIANI 150 anni di tariffe 1850-2000 - E. GABBINI - 215 pagg. a colori - 21x29,7- ed. 2003 VASTOPHIL - soci 25 €, non soci 50 €.STORIA DELL'UOMO E DELLA POSTA - E. GABBINI - 240 pagg. a colori - 21x29,7 - ed. 2004 VASTOPHIL - soci25 €, non soci 50 €.I BOLLI DEGLI UFFICI POSTALI CIVILI DELLA LIBIA - P. Macrelli - 40 pagg. b/n - 21x 29,7soci 10 €, non soci 25 €.I nuovi soci iscritti nel 2005 (quota associativa 40 €) riceveranno il volume STORIA DELL'UOMO E DELLA POSTA inomaggio e possono richiedere il volume OGGETTI E SERVIZI POSTALI ITALIANI a 20 € comprese spese postali.Versamenti sul ccp 49059124 intestato AICPM: indicare nella causale i volumi richiesti.

Edizioni della FederazioneDAGLI ANTICHI STATI ALL'UNITÀ D'ITALIA - a cura di B. CREVATO-SELVAGGI - 173 pagg. a colori - 17x24 -MONTECITORIO 1999 - soci 25 €, non soci 40 €; in esaurimento.LA REPUBBLICA ITALIANA a cura di B. CREVATO-SELVAGGI - 414 pagg. a colori - 21x29,7MONTECITORIO 2003 - soci 20 €, non soci 30 €.ANNUARIO della filatelia italiana 1998 - 312 pagg. - soci 15 €, non soci 30 €; in esaurimento.ANNUARIO della filatelia italiana 2004 - 328 pagg. - soci 12 € non soci 25 €.I BOLLI DELL’AFRICA ORIENTALE ITALIANA - P. Macrelli B. Crevato-Selvaggi - 6 fascicoli inseriti in vari numeridi Qui Filatelia - 48 pagine - soci 10 €, non soci 25 €.Versamenti sul ccp 16401473 intestato a FSFI: indicare nella causale i volumi richiesti.I costi indicati comprendono le spese per spedizione ordinaria; per raccomandata aggiungere 2,35 €.

Nuovi Soci 2005Associazione Fil It Diena, Roma - A.I.S.P., Milano - Baldi Aldo, Salerno - Battaglini Giorgio, Bologna - BaucheronChristian, Evenos - Bernardis Giampaolo, Tarcento - Berta Ruben, Torino - Bosco Antonio, Torino - Cacitti Ivan,Bruxelles - Carli Corrado, Trieste - Castelli Maurizio, Forte dei Marmi - Cavallini Sandro, Bologna - CournetyMichele, Saint Maximin - Craveri Guido, Lugano - De Ros Mariagrazia, Favaro Veneto - Del Monaco Sergio,Milano - Fabbri Stefano, Forlì - Gagliardi Francesco, San Basile - Guzzi Giampaolo, Gallarate - Imperato Saverio,Monza - Luini Antonio, Milano - Martani Claudio, Quistello - Mataloni Ivo, Roma - Merone Mario, S. Anastasia -Nanni Paolo, Pontedera - Papini Giancarlo, Genova - Parma Giancarlo, Bologna - Pelo Valerio, Milano - RaybaudiMaurizio, Roma - Rimoldi Samuel, Saronno - Stella Antonio, Gravellona Toce - Vernette Claude, Marseille.

105ª VERONAFILmanifestazione di FILATELIA, NUMISMATICA, CARTOLINE, TELECARTE,

PICCOLO ANTIQUARIATO ED HOBBISTICA

25 - 26 - 27 novembre 2005(Autorizz. Comune di Verona - Commercio e Attività produttive n. 19/2004 del 13.04.04)

Sede della manifestazione: Fiera di Verona, padiglione n. 8 ex 37 (uscita autostrada A-4 a Verona Sud)

INGRESSO LIBEROorari per il pubblico

venerdì 25 novembre ore 10-18; sabato ore 9-18; domenica ore 9-15

Informazioni particolareggiate potranno essere richieste all’Associazione Filatelica Numismatica Scaligera, casella postale 307,37100 Verona. Tel. e fax 045.59.10.86, direttamente il mercoledì, giovedì e sabato 16,30-19; segreteria telefonica nel restante

periodo. Sito internet: www.veronafil.it; [email protected]

VERONAFIEREASSOCIAZIONE FILATELICANUMISMATICA SCALIGERA

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:53 Pagina 66

Page 67: Posta Militare n. 95

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:38 Pagina 67

Page 68: Posta Militare n. 95

VIA CAVOUR 17 - 10123 TORINO TELEFONO 011.55.76.300 - FAX 011. 562.04.56

www.bolaffi.it email: [email protected]

ASTE BOLAFFIAMBASSADORL’OCCASIONE PIU’ VANTAGGIOSA

PER VENDEREALMIGLIOR COMPRATOREE OTTENERE ILPIU’ ALTO REALIZZO

E PER ACQUISTAREAGLI IMBATTIBILI PREZZI DI PARTENZADELLE ASTE BOLAFFI AMBASSADORCONTATTATECI PER INFORMAZIONI E CONSULENZE

BOLAFFI

AMBASSADOR

VOLETE VENDERE?VOLETE COMPERARE?

Prossima asta

2-3-4 dicembre 2005

Richiedete il catalogo

Posta Mil. 95.qxp 24-06-2005 17:38 Pagina 68